la prima comunita' cristiana - Parrocchia San Michele Arcangelo ...
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III. RIMANERE NELLA PAROLA<br />
PARROCCHIA DI SAN MICHELE ARCANGELO - CALINO<br />
Preghiamo insieme<br />
O Dio eterno e santo,<br />
che diffondi nel mondo <strong>la</strong> tua luce<br />
e attiri a te ogni cuore,<br />
custodisci nel tuo amore ogni comunità <strong>cristiana</strong>,<br />
perché sia nel mondo il segno vivo del vangelo<br />
e <strong>la</strong> testimonianza visibile del<strong>la</strong> salvezza.<br />
I discepoli del Signore vivano sempre uniti,<br />
avendo un cuore solo ed un'anima so<strong>la</strong>,<br />
sostenendosi come fratelli nel<strong>la</strong> fede,<br />
aiutando ogni bisognoso.<br />
Siano concordi nel<strong>la</strong> preghiera,<br />
assidui nell'ascolto del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Dio<br />
e nel<strong>la</strong> celebrazione dell'eucaristia.<br />
Regnino sempre nelle nostre comunità<br />
<strong>la</strong> letizia e <strong>la</strong> semplicità di cuore,<br />
<strong>la</strong> serenità, l'affabilità, l'amorevolezza,<br />
perché tutti possano riconoscere<br />
il segno del<strong>la</strong> salvezza di Cristo e <strong>la</strong> novità del vangelo.<br />
Il tuo Spirito accompagni il cammino di ogni Chiesa,<br />
<strong>la</strong> preservi da ogni ruga e da ogni macchia,<br />
<strong>la</strong> riempia dello splendore del<strong>la</strong> gloria<br />
che viene dal mistero del<strong>la</strong> resurrezione.<br />
Lo chiediamo a te, o Padre,<br />
che vivi e regni nei secoli dei secoli.<br />
Amen<br />
CENTRO DI ASCOLTO - MISSIONE POPOLARE<br />
40° INCONTRO Marzo 2005<br />
LA PRIMA COMUNITA' CRISTIANA<br />
At 2,42-48 (At 4,32-37)<br />
I. ATTENDERE LA PAROLA<br />
A. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito <strong>San</strong>to,<br />
T. Amen.<br />
A. Ti lodiamo e ti benediciamo, Padre, per i prodigi del tuo amore<br />
misericordioso.<br />
T. Abbiamo contemp<strong>la</strong>to, o Dio, le tue opere meravigliose.<br />
A. Spirito santo, vieni in nostro aiuto e rendici un cuor solo e<br />
un'anima so<strong>la</strong>.<br />
T. Manda il tuo Spirito a rinnovare <strong>la</strong> terra.<br />
A. Tu, che nel gesto dello spezzare il pane sei stato riconosciuto<br />
come il crocifisso risorto, convocaci intorno al<strong>la</strong> tua mensa per<br />
essere uno in te.<br />
T. Attiraci, noi correremo.<br />
A. Maria, colmata di ogni grazia dal Figlio tuo, allieta i discepoli<br />
degli abbondanti doni dello Spirito.<br />
T. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.<br />
"AVEVANO UN CUORE SOLO E UN’ANIMA SOLA"
II. ASCOLTARE LA PAROLA<br />
1. Lettura<br />
Dagli Atti degli Apostoli (2,14 - 41)<br />
Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione<br />
fraterna, nel<strong>la</strong> frazione del pane e nelle preghiere.<br />
Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera<br />
degli apostoli.<br />
Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano<br />
ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne<br />
faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.<br />
Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il<br />
pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore,<br />
lodando Dio e godendo <strong>la</strong> simpatia di tutto il popolo.<br />
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva al<strong>la</strong> comunità quelli che<br />
erano salvati.<br />
Dagli Atti degli Apostoli (4,32 - 37)<br />
La moltitudine di coloro che eran venuti al<strong>la</strong> fede aveva un cuore solo<br />
e un'anima so<strong>la</strong> e nessuno diceva sua proprietà quello che gli<br />
apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli<br />
apostoli rendevano testimonianza del<strong>la</strong> risurrezione del Signore Gesù<br />
e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era<br />
bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano,<br />
portavano l'importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai<br />
piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il<br />
bisogno.<br />
Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa<br />
«figlio dell'esortazione», un levita originario di Cipro, che era padrone<br />
di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai<br />
piedi degli apostoli.<br />
2. Commento al testo<br />
3. Comunicazione nel<strong>la</strong> fede<br />
1. Le pagine alle quali si riferisce questa scheda non sono una semplice<br />
"idealizzazione", ma <strong>la</strong> testimonianza ancora stupita di quel<strong>la</strong><br />
meraviglia dello Spirito che è <strong>la</strong> Chiesa del Signore. Al<strong>la</strong> nuova Alleanza<br />
realizzata in Gesù corrisponde questa esistenza, che ha<br />
dimensione comunitaria, si fonda su una liturgia nuova e si esprime<br />
in una socialità inedita. È l'esistenza "<strong>cristiana</strong>". Le persone del<br />
nostro tempo guardano così al<strong>la</strong> Chiesa? La Chiesa è ancora nel<br />
nostro tempo segno vivo del vangelo e testimonianza visibile del<strong>la</strong><br />
salvezza<br />
2. <strong>San</strong> Luca ci presenta i quattro pi<strong>la</strong>stri (insegnamento degli apostoli,<br />
unione fraterna, spezzare il pane e preghiera) che<br />
caratterizzano <strong>la</strong> vita dei cristiani di Gerusalemme. Su questo<br />
erano "assidui" e questi elementi saranno normativi per ogni<br />
successiva comunità <strong>cristiana</strong>. II primo è l'insegnamento degli<br />
apostoli: non solo un annuncio missionario di Gesù, ma un vero e<br />
proprio accompagnamento nel<strong>la</strong> vita di fede, che è giunto a noi<br />
custodito e "fissato" nei libri del Nuovo Testamento. Come<br />
possiamo anche noi essere "assidui" all'insegnamento degli<br />
apostoli? Quali difficoltà e quali risorse riconosciamo nelle pagine<br />
del Nuovo Testamento?<br />
3. II gesto di "spezzare il pane" rinnova in forma di rito liturgico il<br />
gesto di Gesù (ultima cena/cena di Emmaus) e si pone a<br />
fondamento del<strong>la</strong> comunione fraterna. È dunque vitale per <strong>la</strong><br />
Chiesa celebrare l'eucaristia con fede e con viva coscienza del<br />
suo valore, non limitandosi all'osservanza di un precetto. Che cosa<br />
significa questo per me? Come possiamo aiutare <strong>la</strong> comunità<br />
"eucaristica" a crescere e a vivere in questa consapevolezza<br />
4. Rileggendo le annotazioni di Luca sul<strong>la</strong> <strong>prima</strong> comunità di<br />
Gerusalemme, giungiamo a questa persuasione: che <strong>la</strong> carità e <strong>la</strong><br />
letizia sincera derivino dal<strong>la</strong> fede in Cristo, chi guarda dall'esterno<br />
non potrà mai saperlo. Ma, ugualmente, non potrà sottrarsi al<br />
fascino di una testimonianza che presenta senza ostentazione i<br />
frutti dell'opera di Cristo e dello Spirito <strong>San</strong>to. Allora sarà possibile<br />
condurre al<strong>la</strong> verità di Cristo colui che <strong>prima</strong> è stato colpito dal<strong>la</strong><br />
testimonianza del<strong>la</strong> Chiesa. Non è forse questo lo stile missionario<br />
chiesto anche a noi?