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Nadalini Emanuele - Le Famiglie della Visitazione

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Si entra ora in una sezione <strong>della</strong> lettera dedicata alla vigilanza sugli eretici; questi sono uomini che<br />

pur portando il nome di Dio compiono azioni indegne di Lui. Vanno scansiti come bestie feroci.<br />

Sono “cani idrofobi che mordono furtivamente. Occorre guardarsene perché sono incurabili” 32 . A<br />

risposta Ignazio propone una professione di fede. Questa antica confessione di fede pasquale<br />

predica dell’unico soggetto due diversi modi di essere: colui che prima era nel modo di essere di<br />

Dio ora ha assunto il modo di essere dell’uomo. E’ immediato il collegamento con la “cristologia<br />

dei due stadi” di Rm 1,3 dove si parla delle due dimensioni, l’ambito <strong>della</strong> sarx e quello dello<br />

spirito, attraverso cui l’unico Figlio di Dio passa. Scrive il Card. Walter Kasper:<br />

“La primitiva teologia patristica ripropose l’antica cristologia del “pneuma – sarx”, evolvendola<br />

nel suo significato soteriologico. Ci troviamo di fronte ad uno dei più antichi schemi cristologici.<br />

Questa unità nella duplicità viene affermata, in modo davvero esplicito e plastico, in un passo <strong>della</strong><br />

celebre lettera di Ignazio di Antiochia agli abitanti di Efeso (VII,2):<br />

Uno è medico<br />

Della carne ed allo stesso tempo dello spirito<br />

Generato e ingenito<br />

Apparso nella carne e Dio<br />

Nella morte<br />

vita verace<br />

Da Maria come pure da Dio<br />

Prima passibile<br />

poi impassibile<br />

Gesù Cristo nostro Signore.<br />

E quanto sia realistico in Ignazio il modo d’intendere l’unità di quest’unico soggetto, lo vediamo<br />

anche nel linguaggio, davvero crudo, che egli usa: parla di sangue di Dio (Efesini I,1) e di<br />

passione di Dio (Romani VI,3). Il senso soteriologico di questa unità è quello <strong>della</strong> nostra<br />

partecipazione allo spirito e alla immortalità di Gesù (cf. Efesini VIII, 2; Magnesii XV)” 33 .<br />

L’appello fatto da Ignazio è sicuramente molto intenso: “Nessuno dunque vi inganni, come<br />

d’altronde non vi fate ingannare, essendo tutti di Dio” 34 .<br />

32 Ibid, VII,1.<br />

33 W. KASPER, Gesù il Cristo (Jesus der Christus, Matthias – Grünewald – Verlag, Mainz 1974), [BTC 23],<br />

Queriniana, Brescia 9 2001, 320 – 321<br />

34 I. A., Efes, VIII,1.<br />

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