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sima per l’ora della nostra morte.
Comprendiamo anche il motivo per
il quale Ella ci incita a ripetere tutti i
giorni: Santa Maria, prega per noi nell’ora
della nostra morte.
In quest’ora, intercessione
infallibile di Maria Santissima
L’intercessione di Maria Santissima
ci è tanto necessaria quanto efficace in
questa suprema e solenne circostanza.
Come sono felici le anime assistite da
Maria in quest’ora! Esse non possono
perire. Sebbene siano prigioniere della
tirannia del demonio, questa Buona
Madre spezzerà le loro catene e otterrà
per loro i frutti benefici di una sincera
conversione, supplicandole a fare vera
penitenza. Lei starà là vicina al loro
letto di dolori, come una madre al capezzale
del figlio moribondo, dissipando
le loro angustie, calmando i loro dolori,
addolcendo le loro pene, offrendo
una santa pazienza e prendendo la loro
difesa di fronte agli attacchi furiosi e
molteplici dello spirito delle tenebre.
Quando giunge l’ultima ora di
qualche devoto della Madonna, dice
San Bonaventura, questa Buona Madre
gli invia gli spiriti angelici che sono
ai suoi ordini, insieme a San Michele,
loro capo. Lei, che è il flagello
dell’inferno – come dice San Giovanni
Damasceno – Lei che ha, per missione,
l’odio verso il serpente infernale,
gli fa sentire, soprattutto quando
qualcuno dei suoi devoti sta per abbandonare
questo mondo, tutto il suo
vittorioso potere. Lei è per il demonio,
in quest’occasione, terribile come
un esercito schierato in battaglia.
Diventa contro di lui come quella torre
di cui parla il Cantico dei Cantici,
dove mille scudi sono alzati con le armi
dei più valorosi.
No, un servo di Maria non può perire!
– dichiara San Bernardo.
Não, aquele por quem Maria se dignou
rezar não pode mais ter dúvida
da sua salvação e da sua ida à glória
do Céu! – diz Santo Agostinho.
No, colui per il quale Maria ha
pregato una volta non perirà! No, chi
ha recitato devotamente tutti i giorni
l’Ave Maria non sarà abbandonato
nell’ultima ora! – esclama anche Sant’Anselmo.
Questa preghiera possiede tutte le
qualità capaci di renderla infallibilmente
vittoriosa.
In primo luogo, essa è santa nella
sua motivazione. Infatti, che cosa
chiediamo attraverso la sua recitazione?
La perseveranza finale “nell’ora
della nostra morte”.
Poi, è umile. Attraverso essa confessiamo
a Maria Santissima la nostra
miseria, rivestendoci di un titolo che ci
sta tanto bene: “poveri peccatori”.
L’Ave Maria è anche fiduciosa,
poiché ci rivolgiamo al più potente
intercessore che ci possa essere, a
Colei che è chiamata “Onnipotenza
supplicante”, in considerazione della
sua santità preminente e della sua dignità
incomparabile di Madre di Dio:
“Santa Maria, Madre di Dio”.
Questa preghiera è perseverante.
Quale orazione può essere più perseverante?
Anche se, per ipotesi, pregassimo
soltanto un’Ave Maria al
giorno, quante volte durante la nostra
vita avremmo chiesto a Lei di intercedere
per noi nell’ora della morte?
Cosa succederà allora se preghiamo
almeno una decina del Rosario?
Più ancora se prendiamo l’abitudine
di pregare quotidianamente un Rosario
intero? Sarà possibile che Maria
Santissima, tanto zelante per la nostra
salvezza, non ci dia ascolto?
No! Questo è impossibile! A questo
si oppongono le promesse, i giuramenti
di Gesù riguardanti la preghiera,
così come la bontà e la tenerezza
di sua Madre Santissima.
Prendiamo, allora, la risoluzione
di pregare tutti i giorni della nostra
vita, con una nuova fede, una nuova
fiducia e una nuova attenzione, questa
corta ma tanto bella ed efficace
orazione dell’Ave Maria. Otterremo,
così, ogni giorno quelle grazie particolari
delle quali abbiamo bisogno e,
soprattutto, la grazia necessaria alla
fine della vita, la più grande fra tutte,
la più importante di tutte le grazie, la
grazia della perseveranza finale!
Sant’Andrea Avelino
Secondo quanto si narra, nell’ora
della morte di Sant’Andrea Avelino,
un grande servo di Maria, il suo letto
era avvolto da più di diecimila demoni,
durante la sua agonia, egli dovette
ingaggiare contro l’inferno una
battaglia così terribile che lasciò stupefatti
tutti i religiosi lì presenti. Videro
il suo volto decomporsi e rimanere
livido. Egli tremava in tutte le
sue membra, digrignava i denti, lacrime
abbondanti gli scorrevano sul viso,
testimoniando la violenza dell’assalto
al quale era soggetto. Lo spettacolo
strappò lacrime a tutti i presenti.
Ognuno raddoppiava le orazioni
e trepidava per se stesso, nel vedere
un santo morire in questa maniera.
Un’unica cosa consolava i religiosi: il
moribondo molte volte girava la faccia
verso la statua della Vergine, indicando
in questo modo che chiedeva
il suo soccorso e ricordando loro
di aver detto varie volte durante la vita
che Maria Santissima sarebbe stata
il suo rifugio nell’ora della morte.
Alla fine, Dio acconsentì a porre
fine a questo combattimento, accordando
al santo la più gloriosa vittoria.
Le agitazioni cessarono, il volto
del moribondo riacquistò la sua serenità
di prima; lo videro rimanere
tranquillo, mantenendo lo sguardo
in direzione della statua, inclinarsi in
segno di riconoscimento e, in seguito,
spirare dolcemente tra le braccia della
Santissima Vergine, che egli tanto
aveva invocato in vita e che veniva a
fargli sentire la sua onnipotente protezione
in quel supremo momento.
Imitiamo la devozione di Sant’Andrea
Avelino, e, come lui, nella nostra
ultima ora saremo assistiti e soccorsi
dalla misericordiosissima Regina
dei Cieli. ²
(Traduzione, con adattamenti,
da “L’Ami du Clergé” nº39,
del 23/9/1880)
38 Salvami Regina · Maggio 2007