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to. La sua nobiltà d’origine gli diede
un cuore generoso, fin dall’inizio, e si
compiaceva nel distribuire l’elemosina
a quelli che bussavano alla porta
di casa. Si racconta riguardo al periodo
della sua infanzia che un giorno,
mentre era solo in casa, venne una
povera donna a chiedere aiuto. Non
avendo nulla da darle, non ci pensò
su due volte: prese una ricchissima
tovaglia di lino che era posta sul tavolo
e la consegnò alla donna. Erano
altri tempi, e la donna capì che
quel prezioso dono non era
finito nelle sue mani con il
consenso della madre del
bambino. Tornò a quella
casa e voleva restituirla,
ma la Signora Isabella
– la madre del piccolo
Antonio – le disse
soltanto parole di
conforto: “Mio figlio
gliel’ha data, e
ha fatto bene”. Questa
impareggiabile
generosità, Fra Galvão
la conservò per
tutta la sua lunga esistenza.
Partito alla volta di
Bahia, per iniziare la
sua formazione accademica
nel Collegio Gesuita,
il giovane Antonio non
immaginava che la vocazione
sacerdotale si sarebbe lì manifestata.
Assimilò con sommo
profitto i sei anni di studi e, quando
stava per concluderli, si sentiva incline
a percorrere le vie di Sant’Ignazio.
Non fu questo, tuttavia, il consiglio
che gli diede suo padre. I venti
non erano favorevoli per i gesuiti ed
il giovane Antonio avrebbe potuto fare
molto di più per la gloria di Dio godendo
la libertà d’attuazione dei francescani.
Calmo e sereno, quel giovane
di 21 anni seguì l’indicazione paterna
e fu a fare il noviziato nell’allora Capitaneria
di Rio de Janeiro. Avanzò
rapidamente in virtù e saggezza e, dopo
gli studi teologici realizzati nel Seminario
di Sant’Antonio di Rio de Janeiro,
fu ordinato sacerdote nel 1762,
quando aveva 24 anni.
Al suo ritorno a San Paolo, fece
il suo ingresso nello storico Convento
di San Francesco, che in quegli anni
godeva del suo massimo splendore.
È là che oggi funziona l’ugualmente
E’ nella docilità nei confronti
della volontà della Provvidenza, a
scapito della propria, che brillò la
santità di Fra Galvão
Maiolica del Convento della Luce
San Paolo, Brasile
storica Facoltà di Diritto da USP, che
dal 1827 ha prodotto grandi personalità
per il Brasile.
Fu a partire dal suo operato come
sacerdote e dal contatto diretto con le
anime, che tutti cominciarono a rendersi
conto del tesoro che possedevano:
l’umile frate guariva malati, penetrava
nell’intimo delle coscienze, si
bilocava, operava conversioni, ecc.
Avvenne, una volta, che Fra’ Galvão
partì, molto presto per la casa
di una famiglia benestante. Mentre
bussava alla porta, un passante
lo vide e pensò tra sé: “Così presto
e già Fra’ Galvão va ad adulare
i ricchi..”Mentre si avvicinava,
il santo lo chiamò e gli disse:
“Fratello mio, non si faccia
un giudizio avventato
del prossimo! Non sono
venuto qui per adulare
il padrone di questa
casa, ma per chiedere
un’elemosina per
il “Raccoglimento di
Nostra Signora della
Concezione”. Attonito,
l’uomo non ebbe
più alcun dubbio
che quello era, effettivamente,
un uomo
di Dio!
Fama di santità
Sulla fama di santità
di Fra’ Galvão,
parla con ardore ed autorità
Suor Celia Cadorin,
postulante della sua
causa di canonizzazione,
con dichiarazioni alla Rivista
“Salvami Regina – Araldi
del Vangelo”. Lei sottolinea il fatto
che è indispensabile che la fama
di santità di un candidato agli altari
sia evidenziata nella vita, nella morte
e dopo la morte. A questo scopo,
lei ha rovistato gli archivi della Prefettura
di San Paolo, dell’Istituto
Storico, della Curia provinciale dei
francescani e, soprattutto, del Monastero
della Luce.
Non sono mancate prove e documenti.
“Il processo intero ha comportato
quasi 10mila pagine, contenenti
una relazione sintetica di oltre 8mila
grazie raggiunte”, spiega Suor Celia.
Maggio 2007 · Salvami Regina 21