Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it

Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it

salvamiregina.it
from salvamiregina.it More from this publisher
30.11.2014 Views

quel rapporto a partire dal punto in cui si era interrotto con quella morte così ignominiosa. Tuttavia, i veli della carne mortale oscuravano loro la reale visione della divinità del Salvatore. Era indispensabile sostituire l’esperienza troppo umana con un’altra più elevata, nella quale fossero loro palpabili, per così dire, i riflessi dell’Anima gloriosa di Gesù sul suo Sacro Corpo. Per poter compiere la sua missione redentrice, Egli aveva fatto un miracolo a scapito delle sue stesse qualità, rompendo leggi da Lui create. Dal primo istante della sua Concezione, nel seno della Vergine Maria, la sua Santissima Anima godeva della visione beatifica e, di conseguenza, il suo adorabile Corpo avrebbe dovuto essere stato glorioso. Se così fosse, tuttavia, Egli non avrebbe potuto patire. Ora, per questa ragione, i discepoli finirono per abituarsi ad un’interpretazione riguardo il Figlio di Dio molto lontana da quella che avranno in Cielo, arrivando al punto che gli Apostoli sono stati gli unici a comunicare il Corpo sofferente di Gesù nell’Eucaristia, distribuita nella Santa Cena. Victor Toniolo Perché Gesù è vissuto insieme agli Apostoli per quaranta giorni, in Corpo glorioso Si può allora comprendere quanto, dopo la Passione di Gesù, la nostalgia degli Apostoli e dei discepoli ruotasse attorno ad una relazione in qualche modo equivoca. Si percepisce meglio anche la necessità che il Redentore convivesse con loro quaranta giorni in Corpo glorio- so, perché Gesù “non ha voluto che rimanessero sempre carnali neppure amandoLo con amore terreno. Volevano che rimanesse sempre con loro, carnalmente, mossi dallo stesso affetto per cui Pietro temeva di vederLo I discepoli hanno finito per abituarsi ad un’interpretazione riguardo al Figlio di Dio molto lontana da quella che si avrà in Cielo soffrire. Lo consideravano loro maestro, consolatore e protettore, uomo, alla fine, come loro stessi; e se non avessero visto qualcosa di diverso Lo avrebbero giudicato assente, visto che Lui era presente in tutti i luoghi con la sua maestà”. Nell’Eucaristia, Gesù è realmente tra noi, sotto i veli delle Sacre Specie D’altra parte, di fronte al ricordo traumatico dei giorni della Passione, “conveniva ora elevare loro l’animo perché cominciassero a pensare a Lui spiritualmente, come il Verbo del Padre, Dio da Dio, per il quale tutte le cose erano state create; questo pensiero era loro vietato dalla carne che vedevano. Conveniva, sì, confermarli nella fede, vivendo con loro per quaranta giorni, ma era ancora più conveniente separarSi dalla loro vista affinché Chi sulla terra li stava accompagnando come fratelli li soccorresse dal Cielo come Signore, ed essi imparassero a pensare a Lui come a Dio”( 1 ). “Non vi lascerò orfani” Lo stesso Gesù aveva affermato: “ È meglio per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. (…) Io vado dal Padre e non mi vedrete più”(Gv 16, 7. 10). Infatti, gli Apostoli non Lo incontrarono mai più, poiché, salendo al Cielo, smise di essere presente sulla terra in modo naturale. In contropartita, Egli stesso aveva promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”(Mt 28, 20). Realmente Egli è fra noi, nell’Eucaristia, sotto il velo delle Sacre Specie. Inoltre, non smette mai di accompagnarci. “Salendo al Cielo, Egli non abbandona affatto quelli che ha adottato”( 2 ). 14 Salvami Regina · Maggio 2007

Queste belle parole di San Leone Magno fanno eco a quelle di Gesù: “Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18). Ci consola constatare quanto questa promessa si sia compiuta nel corso di questi ventuno secoli, giorno dopo giorno, nelle più svariate maniere. Non avrebbe potuto verificarsi che la sua Ascensione costituisse un abbandono di coloro per cui Egli si è Incarnato ed è morto sul Calvario. Il Suo ritorno al Padre può essersi verificato soltanto a seguito di questo Suo amore incommensurabile verso ognuno di noi. L’Ascensione avvenne per una convenienza sua, ma anche a beneficio nostro. San Tommaso ci insegna: “Il luogo deve essere proporzionato a chi vi sta. Ora, Cristo, dopo la Resurrezione, ha dato inizio ad una vita immortale e incorruttibile, ed il luogo nel quale abitiamo è luogo di generazione e di corruzione, mentre il luogo celeste è un luogo di incorruttibilità. Perciò, non era conveniente che Cristo, dopo la Resurrezione, permanesse sulla terra, e lo era invece, che salisse al Cielo”( 3 ). E occupando un posto nel Cielo, proporzionato alla sua Resurrezione, “Gli si aggiunse qualcosa per quanto riguarda il decoro del luogo, cosa che sfocia nel bene della gloria”. Citando il Salmo 15, 11: “Alla tua destra delizie eterne fino alla fine”, San Tommaso applica a questo versetto il commento della glossa: “Avrò piacere e gioia quando sarò seduto al tuo fianco, dopo essere stato tolto dalla vista umana” ( 4 ). II – Benefici dell’Ascensione Anche noi siamo stati beneficiati da innumerevoli doni con l’Ascensione. Secondo San Leone Magno, riusciamo a conoscere meglio Gesù a partire dal momento in cui Egli tornò alla gloria del Padre. La nostra fede, “più illuminata, ha imparato ad elevarsi col pensiero, senza necessità del contatto con la sostanza corporale di Cristo, nel quale Egli è meno del Padre, dato che, Secondo San Leone Magno, passiamo a conoscere meglio Gesù a partire dal momento in cui Egli è ritornato alle glorie del Padre ta a toccarLo: ‘Non toccarmi, poiché non sono ancora salito al Padre mio’ (Gv 20, 17). In altre parole, non voglio che tu cerchi la mia presenza corporale né che tu mi riconosca con i sensi carnali; ti chiamo per cose più elevate, ti destino a beni superiori. Quando salirò al Padre mio, Mi toccherai in forma più reale e vera, toccando in ciò che non palpi e credendo in quello che non vedi” ( 5 ). Rafforzamento della fede Ci dimostra San Tommaso d’Aquino che, privandoci della sua presenza corporale, nel penetrare nella gloria eterna, Gesù si sia reso ancora più utile per la nostra vita spirituale. Primo, “per l’aumento della fede, che è su quello che non si vede. Per questo, lo stesso Signore dice nel Vangelo di Giovanni che lo Spirito Santo, venendo, accuserà il mondo quanto alla giustizia ’, ossia, la giustizia ‘di coloro che credono ’, come di- nonostante permanga la stessa sostanza del corpo glorificato, la fede dei fedeli è invitata a toccare, non con la mano terrena, ma con l’intendimento spirituale, l’Unigenito, uguale a Colui che Lo ha generato. È questo il motivo per il quale il Signore, dopo la Resurrezione, ha detto a Maddalena – che rappresentava la persona della Chiesa -, quando si è avvicinace Sant’Agostino: ‘Lo stesso paragone dei fedeli con gli infedeli è una censura’. Per questo, aggiunge: ‘Poiché Io vado al Padre e non Mi vedrete più, dunque sono beati coloro che non vedono e credono. Sarà nostra la giustizia, di cui il mondo sarà accusato perché credete in Me, in Colui che non vedete’”( 6 ). A tal proposito, San Gregorio Magno manifesta la sua convinzione: “Con la sua facilità a credere, Maria Maddalena ci aiuta meno di San Tommaso il quale dubita per molto tempo, per questo, nei suoi dubbi, ha preteso di toccare le cicatrici di quelle piaghe, e facendo questo ci ha tolto ogni pretesto per vacillare” ( 7 ). Aumento della speranza In secondo luogo, “per risollevare la speranza”, Cristo, elevando al Cielo la sua natura umana assunta, ha dato anche a noi la speranza di arrivarci, perché , come dice Matteo: “dovunque sia il corpo, lì si raduneranno gli avvoltoi”. Per questo, il libro di Michea aggiunge:’È salito già, prima di loro, Colui che apre il cammino ’” ( 8 ). Accendersi della carità Una terza ragione, sempre secondo San Tommaso, rende l’Ascensione più benefica a noi della stessa presenza fisica di Gesù, e cioè la carità. Il Dottore Angelico, allo scopo di mostrarci i vantaggi di questa virtù, cita San Paolo: “Per questo, dice l’Apostolo:’Cercate ciò che sta in alto, là dove si trova Cristo, seduto alla destra di Dio; aspirate alle cose elevate, non a quelle della terra’, poiché, come è stato detto, ‘dove sarà il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore’”( 9 ). Dopo aver parlato dell’amore come proprietà dello Spirito Santo e riguardo alla grande necessità che di questo avevano gli Apostoli, termina con questa citazione di Sant’Agostino: “Non potete ricevere lo Spirito fin quando persistete a conoscere Cris- Maggio 2007 · Salvami Regina 15

quel rapporto a partire<br />

dal punto in cui si era<br />

interrotto con quella<br />

morte così ignominiosa.<br />

Tuttavia, i veli <strong>della</strong><br />

carne mortale oscuravano<br />

loro la reale visione<br />

<strong>della</strong> divin<strong>it</strong>à<br />

del Salvatore. Era indispensabile<br />

sost<strong>it</strong>uire<br />

l’esperienza troppo<br />

umana con un’altra<br />

più elevata, nella quale<br />

fossero loro palpabili,<br />

per così dire, i riflessi<br />

dell’Anima gloriosa<br />

di Gesù sul suo Sacro<br />

Corpo. Per poter<br />

compiere la sua missione<br />

redentrice, Egli<br />

aveva fatto un miracolo<br />

a scap<strong>it</strong>o delle sue<br />

stesse qual<strong>it</strong>à, rompendo<br />

leggi da Lui create. Dal primo istante<br />

<strong>della</strong> sua Concezione, nel seno<br />

<strong>della</strong> Vergine Maria, la sua Santissima<br />

Anima godeva <strong>della</strong> visione<br />

beatifica e, di conseguenza, il<br />

suo adorabile Corpo avrebbe dovuto<br />

essere stato glorioso. Se così fosse,<br />

tuttavia, Egli non avrebbe potuto<br />

patire. Ora, per questa ragione,<br />

i discepoli finirono per ab<strong>it</strong>uarsi ad<br />

un’interpretazione riguardo il Figlio<br />

di Dio molto lontana da quella che<br />

avranno in Cielo, arrivando al punto<br />

che gli Apostoli sono stati gli unici<br />

a comunicare il Corpo sofferente<br />

di Gesù nell’Eucaristia, distribu<strong>it</strong>a<br />

nella Santa Cena.<br />

Victor Toniolo<br />

Perché Gesù è vissuto insieme<br />

agli Apostoli per quaranta<br />

giorni, in Corpo glorioso<br />

Si può allora comprendere quanto,<br />

dopo la Passione di Gesù, la nostalgia<br />

degli Apostoli e dei discepoli<br />

ruotasse attorno ad una relazione<br />

in qualche modo equivoca. Si percepisce<br />

meglio anche la necess<strong>it</strong>à<br />

che il Redentore convivesse con loro<br />

quaranta giorni in Corpo glorio-<br />

so, perché Gesù “non ha voluto che<br />

rimanessero sempre carnali neppure<br />

amandoLo con amore terreno. Volevano<br />

che rimanesse sempre con loro,<br />

carnalmente, mossi dallo stesso affetto<br />

per cui Pietro temeva di vederLo<br />

I discepoli<br />

hanno fin<strong>it</strong>o<br />

per ab<strong>it</strong>uarsi ad<br />

un’interpretazione<br />

riguardo al Figlio di<br />

Dio molto lontana<br />

da quella che si<br />

avrà in Cielo<br />

soffrire. Lo consideravano loro maestro,<br />

consolatore e protettore, uomo,<br />

alla fine, come loro stessi; e se non<br />

avessero visto qualcosa di diverso Lo<br />

avrebbero giudicato assente, visto che<br />

Lui era presente in tutti i luoghi con<br />

la sua maestà”.<br />

Nell’Eucaristia,<br />

Gesù è realmente<br />

tra noi, sotto i veli<br />

delle Sacre Specie<br />

D’altra parte, di<br />

fronte al ricordo traumatico<br />

dei giorni <strong>della</strong><br />

Passione, “conveniva<br />

ora elevare loro l’animo<br />

perché cominciassero<br />

a pensare a Lui spir<strong>it</strong>ualmente,<br />

come il Verbo<br />

del Padre, Dio da Dio,<br />

per il quale tutte le cose<br />

erano state create; questo<br />

pensiero era loro vietato<br />

dalla carne che vedevano.<br />

Conveniva, sì,<br />

confermarli nella fede,<br />

vivendo con loro per quaranta giorni,<br />

ma era ancora più conveniente separarSi<br />

dalla loro vista affinché Chi<br />

sulla terra li stava accompagnando<br />

come fratelli li soccorresse dal Cielo<br />

come Signore, ed essi imparassero a<br />

pensare a Lui come a Dio”( 1 ).<br />

“Non vi lascerò orfani”<br />

Lo stesso Gesù aveva affermato:<br />

“ È meglio per voi che io me ne vada,<br />

perché, se non me ne vado, non<br />

verrà a voi il Consolatore; ma quando<br />

me ne sarò andato, ve lo manderò.<br />

(…) Io vado dal Padre e non mi vedrete<br />

più”(Gv 16, 7. 10). Infatti, gli<br />

Apostoli non Lo incontrarono mai<br />

più, poiché, salendo al Cielo, smise<br />

di essere presente sulla terra in modo<br />

naturale.<br />

In contropart<strong>it</strong>a, Egli stesso aveva<br />

promesso: “Ecco, io sono con voi tutti<br />

i giorni, fino alla fine del mondo”(Mt<br />

28, 20). Realmente Egli è fra noi,<br />

nell’Eucaristia, sotto il velo delle Sacre<br />

Specie. Inoltre, non smette mai<br />

di accompagnarci. “Salendo al Cielo,<br />

Egli non abbandona affatto quelli che<br />

ha adottato”( 2 ).<br />

14 Salvami Regina · Maggio 2007

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!