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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 48<br />
Maggio 2007<br />
Il primo santo brasiliano<br />
Salvami Regina
Fotos: P. Timothy Ring<br />
Il messaggio di Fatima è un richiamo<br />
alla con<strong>versione</strong>, facendo appello<br />
all’uman<strong>it</strong>à affinché non stia<br />
al gioco del “drago”, il quale con<br />
la “coda trascinava giù un terzo delle stelle<br />
del cielo e le precip<strong>it</strong>ava sulla terra” (Ap<br />
12, 4). L’ultima meta dell’uomo è il Cielo,<br />
sua vera casa, dove il Padre celeste, nel suo<br />
amore misericordioso, é in attesa di tutti.<br />
Dio vuole che nessuno si perda; per questo,<br />
duemila anni fa, ha inviato sulla terra<br />
il suo Figlio a “cercare e salvare ciò che<br />
era perduto” (Lc 19, 10). Egli ci ha salvati<br />
con la sua morte sulla croce. Nessuno renda<br />
vana quella Croce! Gesù è morto e risorto<br />
per essere “il primogen<strong>it</strong>o di molti fratelli”<br />
(Rm 8, 29).<br />
Nella sua sollec<strong>it</strong>udine materna, la Santissima<br />
Vergine è venuta a Fatima, per chiedere<br />
agli uomini di “non offendere più Dio,<br />
Nostro Signore, che è già molto offeso”. È il<br />
dolore di mamma che la induce a parlare;<br />
è in palio la sorte dei suoi figli. Per questo<br />
Ella chiede ai pastorelli: “Pregate, pregate<br />
molto e fate sacrifici per i peccatori; tante<br />
anime finiscono nell’inferno perché non c’è<br />
chi preghi e si sacrifichi per loro”.<br />
(Servo di Dio Giovanni Paolo II –<br />
Brano tratto dall’Omelia a Fatima,<br />
13 maggio 2000)<br />
Statua pellegrina del Cuore<br />
Immacolato di Maria appartenente<br />
agli Araldi del Vangelo
SommariO<br />
Salvami<br />
Regina<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />
<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Anno IX, numero 48, Maggio 2007<br />
Direttore responsabile:<br />
Zuccato Alberto<br />
Redazione e Amministrazione:<br />
Via San Marco, 2A<br />
30034 Mira (VE)<br />
CCP 13805353<br />
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione<br />
in Abbonamento Postale - D. L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 2, DR PD<br />
www.araldi.org<br />
www.salvamiregina.<strong>it</strong><br />
Con la collaborazione<br />
dell’Associazione<br />
Privata Internazionale di Fedeli<br />
di Dir<strong>it</strong>to Pontificio<br />
Araldi del Vangelo<br />
Consiglio di redazione:<br />
Guy Gabriel de Ridder, Juliane<br />
Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto<br />
Blanco Cortés, Mariana Morazzani<br />
Arráiz, Severiano Antonio<br />
de Oliveira<br />
In Italia:<br />
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />
00165 Roma<br />
Tel. sede operativa<br />
a Mira (VE): 041 560 08 91<br />
Montaggio:<br />
Equipe di arti grafiche<br />
degli Araldi del Vangelo<br />
Stampa e rilegatura:<br />
Ist<strong>it</strong>uto Veneto di Arti Grafiche<br />
Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />
firmati è di responsabil<strong>it</strong>à dei rispettivi autori.<br />
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />
Il più recente miracolo<br />
di Fra Galvão (Ed<strong>it</strong>oriale) . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />
La voce del Papa<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Ireneo,<br />
il primo grande<br />
teologo <strong>della</strong> Chiesa<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8<br />
Commento al Vangelo –<br />
L’Ascensione del Signore<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12<br />
L’uomo con<br />
l’anima in mano<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />
Araldi nel Mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />
Fatima – 90 anni.<br />
Che bella Signora!<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
San Giovanni Nepomuceno<br />
– Martire del segreto<br />
<strong>della</strong> Confessione<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
L’intercessione<br />
<strong>della</strong> Madonna nell’ora<br />
<strong>della</strong> morte?<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />
È accaduto nella<br />
Chiesa e nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39<br />
83º Giornata per<br />
l’Univers<strong>it</strong>à Cattolica del<br />
Sacro Cuore, messaggio<br />
Presidenza <strong>della</strong> CEI<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />
La parola dei Pastori<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44<br />
Storia per bambini... –<br />
In cucina con<br />
Fra Bartolomeo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
I santi di ogni giorno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
Un faro di virtù<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50
Scrivono i lettori<br />
Prezioso capolavoro di<br />
diffusione <strong>della</strong> parola di Dio<br />
Ricevo la <strong>rivista</strong> Salvami Regina –<br />
Araldi del Vangelo ogni mese. Grazie<br />
delle bellissime preghiere che vengono<br />
da voi proposte e delle bellissime immagini<br />
contenute. E’ un piacere leggere<br />
questa <strong>rivista</strong>, a mio avviso è un prezioso<br />
capolavoro di diffusione <strong>della</strong> parola<br />
di Dio. Sarei molto grata se fosse<br />
possibile inviarmi il libro “Fatima: il<br />
mio cuore Immacolato Trionferà!” di<br />
Padre João Scognamiglio Clá Dias che<br />
con tanto amore, ricchezza spir<strong>it</strong>uale e<br />
precisione commenta mensilmente alcune<br />
pagine del Vangelo di cui rimango<br />
affascinata. E’ diventato un appuntamento<br />
importante e leggerla e mi dà<br />
tanta emozione e seren<strong>it</strong>à. La Parola di<br />
Dio che viene da voi commentata e testimoniata<br />
mi guida, dandomi le risposte<br />
che cerco. Sicura che il vostro cammino<br />
è illuminato dalla Madonna di<br />
Fatima, vi ringrazio per la luce che irradiate<br />
attraverso la vostra <strong>rivista</strong> e perché<br />
fate capire il vero significato <strong>della</strong><br />
nostra esistenza.<br />
Fernanda C.<br />
Roma (RM)<br />
Segno <strong>della</strong> seren<strong>it</strong>à da r<strong>it</strong>rovare<br />
Mia madre, che è rimasta vedova di<br />
recente, riceve molto conforto dalla lettura<br />
<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Salvami Regina – Araldi<br />
del Vangelo e desidera veramente ricevere<br />
la spilla <strong>della</strong> Madonna come<br />
un segno <strong>della</strong> seren<strong>it</strong>à da r<strong>it</strong>rovare.<br />
Francesca R.<br />
Palermo (PA)<br />
Che l’ardore profetico<br />
dell’evangelizzazione vi<br />
animi sempre più.<br />
Abbiamo ricevuto con regolare<br />
frequenza, per arricchire la nostra<br />
Sala di Lettura e Stampa, la Rivista<br />
Araldi del Vangelo e, data la cordial<strong>it</strong>à<br />
manifestata verso la Chiesa Particolare<br />
di Caicó, che Dio ha voluto<br />
affidare alle cure di un figlio cappuccino<br />
di San Francesco d’Assisi, non<br />
potremmo fare a meno di manifestare<br />
la nostra sensibil<strong>it</strong>à e grat<strong>it</strong>udine,<br />
confermandoci con sinceri sentimenti<br />
di comunione, complimentandoci<br />
per il lavoro <strong>della</strong> Direzione e degli<br />
altri responsabili per la redazione<br />
<strong>della</strong> Rivista, sul cui lavoro invochiamo<br />
la grazia, la misericordia e l’aiuto<br />
di Dio.<br />
Che l’ardore profetico dell’evangelizzazione<br />
vi animi sempre più ad<br />
aprire cammini di v<strong>it</strong>a e speranza per<br />
le persone che cercano Dio con cuore<br />
sincero, in comunione con la Chiesa<br />
di Dio, nella persona del Successore<br />
di Pietro e dei successori degli<br />
Apostoli.<br />
Mons. Manoel Delson Pedreira<br />
da Cruz OFMCap<br />
Vescovo Diocesano di Caicó (Brasile)<br />
Uno strumento per capire<br />
la Misericordia di Dio<br />
La grandezza dell’uomo all’ombra<br />
di Maria, Madre di Gesù. Non sono<br />
le opere che fanno grandi gli uomini,<br />
sono gli uomini che fanno grandi le<br />
opere. Questa <strong>rivista</strong> ne è un esempio.<br />
Il suo messaggio penetra come un caldo<br />
raggio di sole nel cuore di chi è in<br />
ascolto sino ad arrivare all’anima rifornendola<br />
di energia pura che è la Parola<br />
di Dio. Gli Araldi del Vangelo sono<br />
uno strumento per capire la Misericordia<br />
di Dio e Maria è la loro ispiratrice.<br />
Luciano C.<br />
Foggia (FG)<br />
Divulgare la parola di Dio<br />
e la devozione per Maria<br />
Madre dolcissima<br />
Sono grata per le riviste Salvami<br />
Regina-Araldi del Vangelo le quali sono<br />
interessanti e istruttive. Mi piace<br />
molto leggere la v<strong>it</strong>a dei Santi, perché<br />
oltre ad accrescere la fede in Dio<br />
e nella Vergine Santissima mi aiutano<br />
ad avere coraggio nell’affrontare<br />
la v<strong>it</strong>a. Sono lieta per la presenza di<br />
voi Araldi perché vi considero come<br />
Angeli che vanno ad illuminare ogni<br />
angolo del mondo e divulgano la parola<br />
di Dio e la devozione per Maria<br />
Madre dolcissima e amabile.<br />
Anna Maria M.<br />
Avezzano (AQ)<br />
Dall’India: “Il mio cuore si<br />
riempie di amore di Dio”<br />
Sono molto contenta di ricevere<br />
la Rivista Araldi. Ogni numero<br />
mi porta meravigliose lezioni, e apprezzo<br />
non solo i testi, ma anche le<br />
illustrazioni. Il mio cuore si riempie<br />
di amore di Dio, e mi sento rafforzata<br />
nella mia fede. Ho molto apprezzato<br />
l’articolo su Santa Teresa<br />
Benedetta <strong>della</strong> Croce. È incantevole<br />
e suggestivo. Per non parlare<br />
poi del commento di Don João<br />
Scognamiglio Clá riguardo al Sermone<br />
<strong>della</strong> Montagna, che è ancora<br />
meglio. Il nostro mondo ha bisogno<br />
proprio di un intervento divino,<br />
che aiuti l’uman<strong>it</strong>à a capire meglio,<br />
amare e praticare l’insegnamento di<br />
Gesù sulle beat<strong>it</strong>udini.<br />
Phelomena Fernandez<br />
Panijim, Goa (India)<br />
Non si può non essere<br />
attratti da Lei<br />
É da tanto che desideravo scrivervi<br />
e ringraziarvi per la diffusione<br />
dell’amore di Maria e Gesù! Leggo<br />
volentieri la vostra <strong>rivista</strong> e sono<br />
molto orgogliosa di essere benefattrice<br />
<strong>della</strong> vostra associazione. Inv<strong>it</strong>o<br />
quanti non conoscano questa <strong>rivista</strong><br />
a leggerla e guardare negli occhi<br />
il volto di Maria. Non si può non essere<br />
attratti da Lei.<br />
Lina e Attilio L.<br />
Pettoranello di Molse (IS)<br />
Salvami Regina · Maggio 2007
E d<strong>it</strong>oriale<br />
Il più recente miracolo<br />
di Fra’ Galvão<br />
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Periodico de l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Ste la de la Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 48<br />
Maggio 2007<br />
Il primo santo brasiliano<br />
Salvami Regina<br />
Interno <strong>della</strong><br />
cappella del<br />
Monastero <strong>della</strong><br />
Luce, a San Paolo,<br />
Brasile, dove si<br />
venerano i resti<br />
mortali del Santo<br />
(Foto: Gustavo Kralj)<br />
Contemplando il vasto e variegato tessuto sociale di questi e di quei popoli nel<br />
corso <strong>della</strong> Storia, possiamo chiederci quali siano le figure più di spicco che<br />
hanno segnato gli avvenimenti e sono diventate celebri. Se fossimo totalmente<br />
obiettivi, concluderemmo senza grande sforzo a favore dei santi e delle sante. A<br />
volte essi sono passati quasi inosservati persino tra i loro più intimi, ma il tempo finisce<br />
sempre per conferire loro la gloria mer<strong>it</strong>ata.<br />
In realtà, qual è l’essenza <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à? Ascoltiamo alcune opinioni di peso. San<br />
Tommaso d’Aquino, con la seren<strong>it</strong>à di chi vive con la mente negli alti temi <strong>della</strong><br />
teologia, ci dirà che è la perfezione <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à, cioè l’unione con Dio, per mezzo<br />
dell’amore. Santa Teresa di Gesù, il cui cuore fu misticamente fer<strong>it</strong>o da un dardo<br />
d’amore di Dio, esclamerà che la conformazione del nostro volere con la volontà di<br />
Dio è l’essenza <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à.<br />
Il Papa Benedetto XVI ha tradotto il concetto di sant<strong>it</strong>à in termini più attuali,<br />
spiegando che “i santi non ‘sono caduti dal Cielo’: sono uomini come noi, con problemi<br />
anche complicati. La sant<strong>it</strong>à non consiste nel non aver mai errato o peccato ; essa<br />
cresce con la capac<strong>it</strong>à di con<strong>versione</strong>, di pentimento, di disponibil<strong>it</strong>à a ricominciare,<br />
e soprattutto con la capac<strong>it</strong>à di riconciliazione e di perdono” (Udienza del 31/1/2007).<br />
In ogni caso la formula più semplice e sublime c’è data da Nostro Signor Gesù Cristo.<br />
Essa è valida in tutti i tempi e luoghi: “Siate perfetti, così come vostro Padre celeste<br />
è perfetto” (Mt 5, 48).<br />
Fra’ Galvão, come figlio di San Francesco, brillò magnificamente col carisma del<br />
suo fondatore, sposandosi con “Sorella Povertà”, infiammato di car<strong>it</strong>á.<br />
Come si vede, la sant<strong>it</strong>à è un qualcosa di semplice da praticare – con l’ausilio <strong>della</strong><br />
grazia – essendo essa alla portata di tutti, come insegna San Paolo: “Questa è la<br />
volontà di Dio: la vostra santificazione” (1Ts 4, 3).<br />
Ora, se tutti devono essere santi, come c’insegna anche il Concilio Vaticano II,<br />
qual è l’obiettivo nel distinguerne solo alcuni, per mezzo di una cerimonia di canonizzazione?<br />
Fa parte <strong>della</strong> pedagogia <strong>della</strong> Chiesa. Presentando il santo come esempio<br />
di v<strong>it</strong>a virtuosa, essa ricorda ai fedeli il loro obbligo, decorrente dal Battesimo,<br />
di tendere costantemente verso la perfezione. Infatti non c’è miglior esortazione<br />
che quella del buon esempio.<br />
È chiaro che il santo, in Cielo, non è indifferente agli onori che la Chiesa gli attribuisce,<br />
attraverso il culto. Avendo sofferto i nostri dolori, egli non è insensibile alle afflizioni<br />
di chi peregrina in questa terra d’esilio, anzi ascolta con particolare attenzione coloro<br />
che, a qualche t<strong>it</strong>olo, sono più legati a lui, come per esempio, i suoi compatrioti.<br />
Fra’ Galvão è il primo santo nato in Brasile. La sua anima, entrando in Cielo, non<br />
ha perso le caratteristiche proprie del brasiliano. È, pertanto, impossibile che egli<br />
non provi compassione dei suoi conterranei e, traboccante di bontà, cerchi di aiutarli<br />
a salire alle sublimi scale <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à.<br />
Il Brasile ha conquistato un sollec<strong>it</strong>o intercessore in Cielo, ora, più di prima,<br />
attento alle richieste dei suoi fratelli brasiliani, disposto perfino a fare miracoli<br />
per aiutarli. La vis<strong>it</strong>a del Papa Benedetto XVI in Brasile non è già un meraviglioso<br />
miracolo di Fra’ Galvão?<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina
Foto: Osservatore Romano<br />
Benedetto XVIU vicino al Cardinale<br />
Camillo Ruini, Mons. Giovanni<br />
Tani, Rettore del Seminario, e i<br />
seminaristi maggiori romani<br />
Conversando con i<br />
seminaristi di Roma<br />
In vis<strong>it</strong>a al Seminario Maggiore Romano, Benedetto XVI ha risposto a<br />
diverse domande dei seminaristi, chiarendo i loro dubbi e stimolandoli a<br />
continuare ad essere fedeli al richiamo del Signore.<br />
Sant<strong>it</strong>à, in confidenza di figli, le<br />
confessiamo la parzial<strong>it</strong>à <strong>della</strong><br />
nostra risposta alla chiamata di<br />
Gesù. Come fare a rispondere ad<br />
una vocazione così esigente come<br />
quella di pastori del popolo santo<br />
di Dio, avvertendo costantemente<br />
la nostra debolezza e incoerenza?<br />
“E’ bene riconoscere la propria debolezza,<br />
perché così sappiamo di aver<br />
bisogno <strong>della</strong> grazia del Signore. Egli<br />
ci consola. Nel collegio degli Apostoli<br />
non c’era solo Giuda, ma anche gli<br />
Apostoli buoni, tuttavia Pietro è caduto<br />
e tante volte il Signore ha rimproverato<br />
la lentezza, la chiusura del<br />
cuore degli Apostoli, la poca fede che<br />
avevano. Quindi ci dimostra che nessuno<br />
di noi è semplicemente all’altezza<br />
di questo grande sì, all’altezza di<br />
celebrare “in persona Christi”, di vivere<br />
coerentemente in questo contesto,<br />
di essere un<strong>it</strong>o a Cristo nella sua missione<br />
di sacerdote.<br />
Il Signore ci ha donato anche, per<br />
la nostra consolazione, le parabole<br />
<strong>della</strong> rete con pesci buoni e non buoni,<br />
del campo dove cresce il grano ed<br />
anche la zizzania. Egli ci fa sapere<br />
di essere venuto proprio per aiutarci<br />
nella nostra debolezza; di non essere<br />
venuto, come Egli dice, per chiamare<br />
i giusti, quelli che pretendono<br />
Salvami Regina · Maggio 2007
di essere già completamente giusti, di<br />
non aver bisogno <strong>della</strong> grazia, quelli<br />
che pregano lodando se stessi, ma di<br />
essere venuto a chiamare quelli che<br />
sanno di essere manchevoli, a provocare<br />
quelli che sanno di aver bisogno<br />
ogni giorno del perdono del Signore,<br />
<strong>della</strong> sua grazia per andare avanti.<br />
Questo mi sembra molto importante:<br />
riconoscere che abbiamo bisogno<br />
di una con<strong>versione</strong> permanente,<br />
non siamo mai semplicemente arrivati.<br />
Sant’Agostino, nel momento <strong>della</strong><br />
con<strong>versione</strong>, pensava di essere arrivato<br />
sulle alture ormai <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a con<br />
Dio, <strong>della</strong> bellezza del sole che è la<br />
sua Parola. Poi ha dovuto capire che<br />
anche il cammino dopo la con<strong>versione</strong><br />
rimane un cammino di con<strong>versione</strong>,<br />
dove non mancano le grandi prospettive,<br />
le gioie, le luci del Signore,<br />
ma anche non mancano valli oscure,<br />
dove dobbiamo andare avanti con fiducia<br />
appoggiandoci alla bontà del<br />
Signore.<br />
Per questo è importante anche il<br />
sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />
Non è giusto pensare che dovremmo<br />
vivere così da non aver mai bisogno<br />
di perdono. Accettare la nostra fragil<strong>it</strong>à,<br />
ma rimanere in cammino, non<br />
arrenderci ma andare avanti e, mediante<br />
il sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione,<br />
sempre di nuovo convertirci<br />
per un nuovo inizio e così crescere,<br />
maturare per il Signore, nella nostra<br />
comunione con Lui.<br />
E’ importante, naturalmente, anche<br />
non isolarsi, non pensare di poter<br />
andare avanti da soli. Abbiamo proprio<br />
bisogno <strong>della</strong> compagnia di sacerdoti<br />
e di laici amici, che ci accompagnano<br />
e aiutano. Per un sacerdote<br />
è molto importante, proprio nella<br />
parrocchia, vedere come la gente abbia<br />
fiducia in lui e sperimentare , con<br />
la loro fiducia, anche la loro generos<strong>it</strong>à<br />
nel perdonare le sue debolezze.<br />
I veri amici ci sfidano e ci aiutano ad<br />
essere fedeli in questo cammino. Mi<br />
sembra che questo atteggiamento di<br />
pazienza, di umiltà ci possa aiutare<br />
ad essere buoni con gli altri, ad avere<br />
comprensione per le debolezze degli<br />
altri, ad aiutare anche loro a perdonare<br />
come noi perdoniamo.<br />
Penso di non essere indiscreto se<br />
dico che oggi ho ricevuto una bella<br />
lettera del cardinale Martini: gli avevo<br />
espresso felic<strong>it</strong>azioni per il suo ottantesimo<br />
compleanno – siamo coetanei;<br />
nel ringraziarmi mi ha scr<strong>it</strong>to:<br />
ringrazio soprattutto il Signore per il<br />
dono <strong>della</strong> perseveranza. Oggi – egli<br />
scrive – anche il bene si fa piuttosto<br />
ad tempus, ad experimentum. Il bene,<br />
secondo la sua essenza, si può solo<br />
fare in modo defin<strong>it</strong>ivo; ma per farlo,<br />
abbiamo bisogno <strong>della</strong> grazia <strong>della</strong><br />
perseveranza; prego ogni giorno –<br />
egli concludeva – perché il Signore<br />
mi dia questa grazia. (…)<br />
Il dono <strong>della</strong> perseveranza ci da<br />
gioia e la certezza di essere amati dal<br />
Signore e questo amore ci sostiene, ci<br />
aiuta e non ci lascia nelle nostre debolezze”.<br />
Sant<strong>it</strong>à, nei prossimi mesi, i<br />
miei compagni ed io saremo<br />
ordinati preti. Passeremo dalla<br />
v<strong>it</strong>a ben strutturata dalle regole<br />
del seminario, alla s<strong>it</strong>uazione<br />
ben più articolata delle nostre<br />
parrocchie. Quali consigli può<br />
darci per vivere al meglio l’inizio<br />
del nostro ministero presb<strong>it</strong>erale?<br />
“Dunque, qui in seminario avete<br />
una v<strong>it</strong>a ben articolata. Io direi, come<br />
primo punto, è importante anche<br />
nella v<strong>it</strong>a di pastori <strong>della</strong> Chiesa,<br />
nella v<strong>it</strong>a quotidiana del sacerdote,<br />
conservare, per quanto possibile,<br />
un certo ordine: che non manchi mai<br />
la Messa – senza l’Eucaristia un giorno<br />
è incompleto e perciò cresciamo<br />
già nel Seminario con questa l<strong>it</strong>urgia<br />
quotidiana; mi sembra molto importante<br />
che sentiamo il bisogno di essere<br />
col Signore nell’Eucaristia, che<br />
non sia un dovere professionale ma<br />
realmente un dovere sent<strong>it</strong>o interiormente.<br />
…Che non manchi mai l’Eucaristia.<br />
(…)<br />
Naturalmente dobbiamo fare tutto<br />
quello che impone la v<strong>it</strong>a pastorale,<br />
la v<strong>it</strong>a di un vice-parroco, di un parroco<br />
o delle altre mansioni sacerdotali.<br />
Ma, direi, non dimenticare mai<br />
questi punti fissi, che sono l’Eucaristia<br />
e la L<strong>it</strong>urgia delle Ore, così da<br />
avere nel giorno un certo ordine che,<br />
come avevo detto inizialmente, non<br />
devo inventare sempre di nuovo “Serva<br />
ordinem et ordo servab<strong>it</strong> te”, abbiamo<br />
imparato. E’ una parola vera.<br />
Poi è importante non perdere<br />
la comunione con gli altri sacerdoti,<br />
con i compagni di via e non perdere<br />
il contatto personale con la Parola<br />
di Dio, la med<strong>it</strong>azione. Come fare?<br />
Io ho una ricetta abbastanza semplice:<br />
combinare la preparazione dell’omelia<br />
domenicale con la med<strong>it</strong>azione<br />
personale, per far si che queste<br />
parole non siano dette solo agli altri,<br />
ma siano realmente parole dette dal<br />
Signore a me stesso, e maturate in un<br />
colloquio personale col Signore.<br />
Perché ciò sia possibile, il mio consiglio<br />
è di cominciare già il lunedì,<br />
perché se si comincia al sabato è troppo<br />
tardi, la preparazione viene affrettata,<br />
e forse l’ispirazione manca, perché<br />
ci sono altre cose nella testa. Perciò,<br />
direi, già il lunedì, leggere semplicemente<br />
le letture <strong>della</strong> prossima<br />
domenica che forse appaiono molto<br />
inaccessibili. Un po’ come quelle pietre<br />
di Massa e Meriba, dove Mosè dice:<br />
“Ma come può venire acqua da<br />
queste pietre?”.<br />
Lasciamo stare, lasciamo che il<br />
cuore le digerisca, queste letture;<br />
nel subcosciente le parole lavorano<br />
e ogni giorno un po’ r<strong>it</strong>ornano. Ovviamente<br />
si dovranno anche consultare<br />
dei libri, per quanto è possibile.<br />
E con questo lavorìo interiore, giorno<br />
per giorno, si vede come man mano<br />
matura una risposta; man mano<br />
si apre questa parola, diventa parola<br />
per me. E poiché sono un contemporaneo,<br />
essa diventa una parola anche<br />
per gli altri.<br />
(Incontro di Benedetto XVI<br />
con i seminaristi <strong>della</strong> Diocesi<br />
di Roma, 17/2/2007)<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina
I<br />
Ireneo, il primo grande<br />
teologo <strong>della</strong> Chiesa<br />
Proseguendo le catechesi sulle grandi figure <strong>della</strong> Chiesa dei primi secoli, Papa<br />
Benedetto XVI, all’Udienza Generale del 28 marzo 2007, è arrivato a Sant’Ireneo<br />
di Lione, uomo di fede, Pastore e campione <strong>della</strong> lotta contro le eresie.<br />
reneo nacque, con tutta probabil<strong>it</strong>à,<br />
a Smirne (oggi Izmir, in Turchia)<br />
verso il 135-140, dove ancor<br />
giovane fu alla scuola del Vescovo Policarpo,<br />
discepolo a sua volta dell’apostolo<br />
Giovanni. Non sappiamo quando<br />
si trasferì dall’Asia Minore in Gallia,<br />
ma lo spostamento dovette coincidere<br />
con i primi sviluppi <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à<br />
cristiana di Lione: qui, nel 177, troviamo<br />
Ireneo annoverato nel collegio dei<br />
presb<strong>it</strong>eri. Proprio in quell’anno egli fu<br />
mandato a Roma, latore di una lettera<br />
<strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à di Lione al Papa Eleuterio.<br />
La missione romana sottrasse<br />
Ireneo alla persecuzione di Marco Aurelio,<br />
nella quale caddero almeno quarantotto<br />
martiri, tra cui lo stesso Vescovo<br />
di Lione, il novantenne Potino, morto<br />
per maltrattamenti in carcere. Così,<br />
al suo r<strong>it</strong>orno, Ireneo fu eletto Vescovo<br />
<strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà. Il nuovo Pastore si dedicò<br />
totalmente al ministero episcopale,<br />
che si concluse verso il 202-203, forse<br />
con il martirio.<br />
Ireneo è innanz<strong>it</strong>utto un uomo di<br />
fede e un Pastore. Del buon Pastore<br />
ha il senso <strong>della</strong> misura, la ricchezza<br />
<strong>della</strong> dottrina, l’ardore missionario.<br />
Come scr<strong>it</strong>tore, persegue un duplice<br />
scopo: difendere la vera dottrina dagli<br />
assalti degli eretici, ed esporre con<br />
chiarezza le ver<strong>it</strong>à <strong>della</strong> fede.<br />
Campione <strong>della</strong> lotta<br />
contro le eresie<br />
A questi fini corrispondono esattamente<br />
le due opere che di lui ci rimangono:<br />
i cinque libri Contro le eresie<br />
e l’Esposizione <strong>della</strong> predicazione<br />
apostolica (che si può anche chiamare<br />
il più antico “catechismo <strong>della</strong> dottrina<br />
cristiana”). In defin<strong>it</strong>iva, Ireneo è il<br />
campione <strong>della</strong> lotta contro le eresie.<br />
La Chiesa del II secolo era minacciata<br />
dalla cosiddetta gnosi, una dottrina<br />
la quale affermava che la fede insegnata<br />
nella Chiesa sarebbe solo un<br />
simbolismo per i semplici, che non sono<br />
in grado di capire cose difficili; invece,<br />
gli iniziati, gli intellettuali – gnostici,<br />
si chiamavano – avrebbero cap<strong>it</strong>o<br />
quanto sta dietro questi simboli, e<br />
così avrebbero formato un cristianesimo<br />
el<strong>it</strong>ario, intellettualista. Ovviamente<br />
questo cristianesimo intellettualista<br />
si frammentava sempre più in<br />
diverse correnti con pensieri spesso<br />
strani e stravaganti, ma attraenti per<br />
molti. Un elemento comune di queste<br />
diverse correnti era il dualismo, cioé<br />
si negava la fede nell’unico Dio Padre<br />
di tutti, Creatore e Salvatore dell’uomo<br />
e del mondo. Per spiegare il male<br />
nel mondo, essi affermavano l’esistenza,<br />
accanto al Dio buono, di un principio<br />
negativo il quale avrebbe prodotto<br />
le cose materiali,quindi la materia.<br />
Radicandosi saldamente nella dottrina<br />
biblica <strong>della</strong> creazione, Ireneo<br />
confuta il dualismo e il pessimismo<br />
gnostico che svalutavano le realtà corporee.<br />
Egli rivendica decisamente<br />
l’originaria sant<strong>it</strong>à <strong>della</strong> materia, del<br />
corpo, <strong>della</strong> carne, non meno che dello<br />
spir<strong>it</strong>o. Ma la sua opera va ben oltre<br />
la confutazione dell’eresia: si può dire<br />
infatti che si presenta come il primo<br />
grande teologo <strong>della</strong> Chiesa, il quale<br />
ha creato la teologia sistematica; egli<br />
stesso parla del sistema <strong>della</strong> teologia,<br />
cioé dell’interna coerenza di tutta la<br />
fede. Al centro <strong>della</strong> sua dottrina sta<br />
la questione <strong>della</strong> “regola <strong>della</strong> fede”<br />
e <strong>della</strong> sua trasmissione. Per Ireneo la<br />
“regola <strong>della</strong> fede” coincide in pratica<br />
con il Credo degli Apostoli, e ci dà la<br />
chiave per interpretare il Vangelo,ed il<br />
Credo alla luce del Vangelo.<br />
Il vero insegnamento non è quello<br />
inventato degli intell<strong>it</strong>tuali, bensì<br />
è quello inpart<strong>it</strong>o dai Vescovi<br />
Il simbolo apostolico, che è una<br />
sorta di sintesi del Vangelo, ci aiuta a<br />
capire che cosa vuol dire, come dobbiamo<br />
leggere il Vangelo stesso.<br />
Di fatto il Vangelo predicato da Ireneo<br />
è quello che egli ha ricevuto da Policarpo,<br />
Vescovo di Smirne, e il Vangelo<br />
di Policarpo risale all’apostolo Giovanni,<br />
di cui Policarpo era discepolo.<br />
Così il vero insegnamento non è quello<br />
inventato dagli intellettuali al di là<br />
<strong>della</strong> fede semplice <strong>della</strong> Chiesa, bensì<br />
è quello impart<strong>it</strong>o dai Vescovi che lo<br />
hanno ricevuto in una catena ininterrotta<br />
dagli Apostoli. Questi non hanno<br />
insegnato altro che proprio questa<br />
fede semplice, che è anche la vera profond<strong>it</strong>à<br />
<strong>della</strong> rivelazione di Dio. Così –<br />
ci dice Ireneo – non c’è una dottrina<br />
segreta dietro il comune Credo <strong>della</strong><br />
Chiesa. Non esiste un cristianesimo<br />
Salvami Regina · Maggio 2007
superiore per intellettuali. La fede<br />
pubblicamente confessata dalla<br />
Chiesa è la fede comune a tutti.<br />
Solo questa fede è apostolica,<br />
viene dagli Apostoli, cioé da Gesù<br />
e da Dio.<br />
Aderendo a questa fede trasmessa<br />
pubblicamente dagli Apostoli<br />
ai loro successori, i cristiani<br />
devono osservare quanto i Vescovi<br />
dicono, devono considerare<br />
specialmente l’insegnamento<br />
<strong>della</strong> Chiesa di Roma, preminente<br />
e antichissima. Questa Chiesa,<br />
a causa <strong>della</strong> sua antich<strong>it</strong>à, ha la<br />
maggiore apostolic<strong>it</strong>à, infatti trae<br />
origine dalle colonne del Collegio<br />
apostolico, Pietro e Paolo. Con la<br />
Chiesa di Roma devono accordarsi<br />
tutte le Chiese, riconoscendo in<br />
essa la misura <strong>della</strong> vera tradizione<br />
apostolica, dell’unica fede comune<br />
<strong>della</strong> Chiesa.<br />
La ver<strong>it</strong>à e la salvezza non<br />
sono privilegio e monopolio di pochi<br />
Agnibh er aliquat laortisi.<br />
Con tali argomenti, qui molto brevemente<br />
riassunti, Ireneo confuta<br />
dalle fondamenta le pretese di questi<br />
gnostici, di questi intellettuali: anz<strong>it</strong>utto<br />
essi non posseggono una ver<strong>it</strong>à<br />
che sarebbe superiore a quella <strong>della</strong><br />
fede comune, perché quanto essi<br />
dicono non è di origine apostolica, è<br />
inventato da loro; in secondo luogo,<br />
la ver<strong>it</strong>à e la salvezza non sono privilegio<br />
e monopolio di pochi, ma tutti<br />
le possono raggiungere attraverso<br />
la predicazione dei successori degli<br />
Apostoli, e soprattutto del Vescovo<br />
di Roma. In particolare – sempre<br />
polemizzando con il carattere “segreto”<br />
<strong>della</strong> tradizione gnostica, e notandone<br />
gli es<strong>it</strong>i molteplici e fra loro contradd<strong>it</strong>tori<br />
– Ireneo si preoccupa di illustrare<br />
il genuino concetto di Tradizione<br />
apostolica, che possiamo riassumere<br />
in tre punti.<br />
a) La Tradizione apostolica è<br />
“pubblica”, non privata o segreta.<br />
Per Ireneo non c’è alcun dubbio che<br />
il contenuto <strong>della</strong> fede trasmessa dalla<br />
Chiesa è quello ricevuto dagli Apostoli<br />
e da Gesù, dal Figlio di Dio. Non<br />
esiste altro insegnamento che questo.<br />
Chi vuole pertanto conoscere la vera<br />
dottrina basta che conosca “la Tradizione<br />
che viene dagli Apostoli e la fede<br />
annunciata agli uomini”: tradizione<br />
e fede che “sono giunte fino a noi<br />
attraverso la successione dei vescovi”<br />
(Adv. Haer. 3,3,3-4). Così successione<br />
dei Vescovi, principio personale e<br />
Tradizione apostolica, principio dottrinale<br />
coincidono.<br />
b) La Tradizione apostolica è<br />
“unica”, mentre lo gnosticismo è<br />
suddiviso in molteplici sètte. La Tradizione<br />
<strong>della</strong> Chiesa è unica nei suoi<br />
contenuti fondamentali, che – come<br />
abbiamo visto – Ireneo chiama appunto<br />
regula fidei o ver<strong>it</strong>atis: proprio<br />
perchè è unica, crea un<strong>it</strong>à attraverso<br />
i popoli, attraverso le culture<br />
diverse, attraverso i popoli diversi;<br />
è un contenuto comune come<br />
la ver<strong>it</strong>à, nonostante la divers<strong>it</strong>à delle<br />
lingue e delle culture. C’è una frase<br />
molto preziosa di sant’Ireneo nel<br />
libro Contro le eresie: “La Chiesa,<br />
benché disseminata in tutto il mondo,<br />
custodisce con cura [la fede<br />
degli Apostoli], come se ab<strong>it</strong>asse<br />
una casa sola; allo stesso modo<br />
crede in queste ver<strong>it</strong>à, come<br />
se avesse una sola anima e<br />
lo stesso cuore; in pieno accordo<br />
queste ver<strong>it</strong>à proclama, insegna<br />
e trasmette, come se avesse<br />
una sola bocca. Le lingue del<br />
mondo sono diverse, ma la potenza<br />
<strong>della</strong> tradizione è unica e<br />
la stessa: le Chiese fondate nelle<br />
Germanie non hanno ricevuto<br />
né trasmettono una fede diversa,<br />
né quelle fondate nelle<br />
Spagne o tra i Celti o nelle regioni<br />
orientali o in Eg<strong>it</strong>to o in<br />
Libia o nel centro del mondo”<br />
(1,10,1-2). Si vede già in questo<br />
momento, siamo nell’anno<br />
200, l’universal<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Chiesa,<br />
la sua cattolic<strong>it</strong>à e la forza unificante<br />
<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à, che unisce<br />
queste realtà così diverse, dalla<br />
Germania, alla Spagna, all’Italia,<br />
all’Eg<strong>it</strong>to, alla Libia, nella comune<br />
ver<strong>it</strong>à rivelataci da Cristo.<br />
c) Infine, la Tradizione apostolica<br />
è, come lui dice nella lingua greca<br />
nella quale ha scr<strong>it</strong>to il suo libro,<br />
“pneumatica”, cioè spir<strong>it</strong>uale, guidata<br />
dallo Spir<strong>it</strong>o Santo: in greco spir<strong>it</strong>o<br />
si dice pneuma. Non si tratta infatti<br />
di una trasmissione affidata all’abil<strong>it</strong>à<br />
di uomini più o meno dotti,<br />
ma allo Spir<strong>it</strong>o di Dio, che garantisce<br />
la fedeltà <strong>della</strong> trasmissione<br />
<strong>della</strong> fede. E’ questa la “v<strong>it</strong>a” <strong>della</strong><br />
Chiesa, ciò che rende la Chiesa sempre<br />
fresca e giovane, cioè feconda di<br />
molteplici carismi. Chiesa e Spir<strong>it</strong>o<br />
per Ireneo sono inseparabili: “Questa<br />
fede”, leggiamo ancora nel terzo<br />
libro Contro le eresie, “l’abbiamo<br />
ricevuta dalla Chiesa e la custodiamo:<br />
la fede, per opera dello Spir<strong>it</strong>o<br />
di Dio, come un depos<strong>it</strong>o prezioso<br />
custod<strong>it</strong>o in un vaso di valore ringiovanisce<br />
sempre e fa ringiovanire anche<br />
il vaso che la contiene... Dove è<br />
la Chiesa, lì è lo Spir<strong>it</strong>o di Dio; e dove<br />
è lo Spir<strong>it</strong>o di Dio, lì è la Chiesa e<br />
ogni grazia” (3,24,1).<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina
Il Papa ascolta la domanda<br />
di mons. Pasquale Silla,<br />
durante l’Incontro<br />
col Clero di Roma<br />
I movimenti ecclesiali e la loro<br />
integrazione nella Chiesa<br />
Nel suo tradizionale incontro quaresimale con il clero <strong>della</strong><br />
Diocesi di Roma, il Papa ha risposto ad un’importante questione sui movimenti<br />
ecclesiali e le nuove comun<strong>it</strong>à.<br />
Mi sembra che abbiamo<br />
due regole fondamentali,<br />
delle<br />
quali Lei ha parlato.<br />
La prima ce l’ha data<br />
San Paolo nella Prima Lettera ai Tessalonicesi:<br />
non spegnere i carismi. Se il<br />
Signore ci dà nuovi doni dobbiamo essere<br />
grati, anche se a volte sono scomodi.<br />
E’ una bella cosa che, senza iniziativa<br />
<strong>della</strong> gerarchia, con un’iniziativa dal<br />
basso, come si dice, ma anche con una<br />
che viene realmente dall’Alto, cioè come<br />
dono dello Spir<strong>it</strong>o Santo, nascano<br />
nuove forme di v<strong>it</strong>a nella Chiesa, come<br />
del resto sono nate in tutti i secoli.<br />
Inizialmente erano sempre scomode:<br />
anche San Francesco era molto<br />
scomodo e per il Papa era molto<br />
difficile dare una forma canonica ad<br />
una realtà che era molto più grande<br />
dei regolamenti giuridici. Per San<br />
Francesco era un grandissimo sacrificio<br />
lasciarsi incastrare in questo scheletro<br />
giuridico, ma alla fine è nata così<br />
una realtà che vive ancor oggi e che<br />
vivrà in futuro: essa dà forza e nuovi<br />
elementi alla v<strong>it</strong>a <strong>della</strong> Chiesa.<br />
Voglio solo dire questo: in tutti i<br />
secoli sono nati Movimenti. Anche<br />
San Benedetto, inizialmente, era un<br />
Movimento. Si inseriscono nella v<strong>it</strong>a<br />
<strong>della</strong> Chiesa non senza sofferenze,<br />
non senza difficoltà. San Benedetto<br />
stesso ha dovuto correggere<br />
l’iniziale direzione del monachesimo.<br />
Anche nel nostro secolo il Signore,<br />
lo Spir<strong>it</strong>o Santo, ci ha dato<br />
nuove iniziative con nuovi aspetti<br />
<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a cristiana: vissute da persone<br />
umane con i loro lim<strong>it</strong>i, esse<br />
creano anche difficoltà.<br />
10 Salvami Regina · Maggio 2007
Due regole per convivere<br />
con i nuovi movimenti<br />
Prima regola dunque: non spegnere<br />
i carismi, essere grati anche<br />
se sono scomodi. La seconda regola<br />
è questa: la Chiesa è una; se i Movimenti<br />
sono realmente doni dello<br />
Spir<strong>it</strong>o Santo, si inseriscono e servono<br />
la Chiesa e nel dialogo paziente<br />
tra Pastori e Movimenti nasce<br />
una forma feconda dove questi<br />
elementi diventano edificanti per la<br />
Chiesa di oggi e di domani.<br />
Questo dialogo è a tutti i livelli.<br />
Cominciando dal parroco, dal Vescovo<br />
e dal Successore di Pietro è in corso<br />
la ricerca delle opportune strutture:<br />
in molti casi la ricerca ha già dato<br />
i suoi frutti.<br />
In altri si sta ancora studiando.<br />
Ad esempio, ci si domanda se, dopo<br />
cinque anni di esperimento, si debbano<br />
confermare in modo defin<strong>it</strong>ivo<br />
gli Statuti per il Cammino Neocatecumenale<br />
o se ancora ci voglia un<br />
tempo di esperimento o se si debbano<br />
forse un po’ r<strong>it</strong>occare alcuni elementi<br />
di questa struttura.<br />
In ogni caso, io ho conosciuto i<br />
Neocatecumenali dall’inizio. E’ stato<br />
un Cammino lungo, con molte complicazioni<br />
che esistono anche oggi,<br />
ma abbiamo trovato una forma ecclesiale<br />
che ha già molto migliorato il<br />
rapporto tra il Pastore e il Cammino.<br />
Andiamo avanti così! Lo stesso vale<br />
per gli altri Movimenti.<br />
Promuovere il dialogo per trovare<br />
insieme il miglior cammino<br />
Adesso come sintesi delle due<br />
regole fondamentali direi: grat<strong>it</strong>udine,<br />
pazienza e accettazione anche<br />
delle sofferenze che sono inev<strong>it</strong>abili.<br />
In un matrimonio ci sono sempre<br />
sofferenze e tensioni. Tuttavia si va<br />
avanti e così matura il vero amore.<br />
Lo stesso avviene nella comun<strong>it</strong>à<br />
<strong>della</strong> Chiesa: abbiamo pazienza<br />
insieme. Anche i diversi livelli <strong>della</strong><br />
gerarchia – dal parroco, al Vescovo,<br />
al Sommo Pontefice – devono<br />
avere insieme un continuo scambio<br />
di idee, devono promuovere il colloquio<br />
per trovare insieme la strada<br />
migliore.<br />
Le esperienze dei parroci sono<br />
fondamentali, ma poi anche le esperienze<br />
del Vescovo e, diciamo, la prospettiva<br />
universale del Papa, hanno<br />
un proprio luogo teologico e pastorale<br />
nella Chiesa.<br />
Quindi, da una parte, questo insieme<br />
di diversi livelli <strong>della</strong> gerarchia;<br />
dall’altra, l’insieme vissuto<br />
nelle parrocchie, con pazienza e<br />
apertura, in obbedienza al Signore,<br />
crea realmente la v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à nuova <strong>della</strong><br />
Chiesa.<br />
Siamo grati allo Spir<strong>it</strong>o Santo per i<br />
doni che ci ha dato. Siamo obbedienti<br />
alla voce dello Spir<strong>it</strong>o, ma siamo anche<br />
chiari nell’integrare questi elementi<br />
nella v<strong>it</strong>a: questo cr<strong>it</strong>erio serve,<br />
alla fine, la Chiesa concreta e così<br />
con pazienza, con coraggio e con generos<strong>it</strong>à<br />
certamente il Signore ci guiderà<br />
e ci aiuterà.<br />
(Incontro coi parroci ed il clero<br />
<strong>della</strong> Diocesi di Roma, 22/2/2007)<br />
In quanto realmente doni <strong>della</strong> Spir<strong>it</strong>o Santo, i movimenti s’inseriscono<br />
nella Chiesa e la servono, ha affermato Benedetto XVI<br />
Tutti i dir<strong>it</strong>ti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Ed<strong>it</strong>rice Vaticana. La <strong>versione</strong> integrale di<br />
questi documenti può essere trovata in www.salvamiregina.<strong>it</strong>/lavocedelpapa<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 11
Commento al Vangelo – Solenn<strong>it</strong>à dell’Ascensione del Signore<br />
L’Ascensione del Signore<br />
I frutti dell’Ascensione ci beneficiano ad ogni istante, e<br />
proprio come l’ultima benedizione di Gesù agli Apostoli,<br />
sul Monte degli Ulivi, si prolungano attraverso la Storia<br />
fino ad ognuno di noi.<br />
Don João Scognamiglio Clá Dias<br />
Presidente Generale<br />
a Vangelo A<br />
46<br />
“Così sta scr<strong>it</strong>to: il Cristo dovrà patire<br />
e risusc<strong>it</strong>are dai morti il terzo giorno 47 e<br />
nel suo nome saranno predicati a tutte le<br />
genti la con<strong>versione</strong> e il perdono dei peccati,<br />
cominciando da Gerusalemme. 48 Di<br />
questo voi siete testimoni. 49 E io manderò<br />
su di voi quello che il Padre mio ha<br />
promesso; ma voi restate in c<strong>it</strong>tà, finché<br />
non siate rivest<strong>it</strong>i di potenza dall’alto”. 50<br />
Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate<br />
le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva,<br />
si staccò da loro e fu portato<br />
verso il cielo. 52 Ed essi, dopo averlo adorato,<br />
tornarono a Gerusalemme con grande<br />
gioia; 53 e stavano sempre nel tempio<br />
lodando Dio. (Lc 24, 46-53)<br />
I – Suprema glorificazione<br />
di Cristo<br />
A volte, la perforazione prodotta<br />
da un ago è più dannosa del colpo<br />
di un martello, soprattutto quando<br />
essa raggiunge punti v<strong>it</strong>ali. Questo<br />
paragone può acquistare ancor<br />
più sostanza ed espressiv<strong>it</strong>à se rifer<strong>it</strong>o<br />
al campo <strong>della</strong> polemica dottrinale,<br />
come si è verificato nella confutazione<br />
di San Bernardo al giudeo<br />
che, nell’alto del Calvario, ha<br />
sfidato Cristo nella sua agonia: “Se<br />
sei il Figlio di Dio, scendi dalla Croce”<br />
(cfr. Mt 27, 42; Mc 15, 32). Secondo<br />
il Fondatore di Chiaravalle,<br />
questo argomento è mal concep<strong>it</strong>o<br />
per comprovare l’origine divina di<br />
Gesù, poiché la regal<strong>it</strong>à e più ancora<br />
la divin<strong>it</strong>à di un essere, non si manifestano<br />
con l’atto di discendere ma<br />
all’esatto contrario, con quello di salire.<br />
E’ stato esattamente ciò che si è<br />
verificato con Gesù, quaranta giorni<br />
12 Salvami Regina · Maggio 2007
dopo la sua trionfale Resurrezione.<br />
Per questo, l’Ascensione del Signore<br />
al Cielo, da un certo punto di vista, è<br />
la festa che riveste l’importanza maggiore<br />
nel rappresentare la glorificazione<br />
suprema di Gesù. Egli stesso<br />
l’aveva chiesta al Padre: “Glorificami<br />
davanti a te, con quella gloria che<br />
avevo presso di te prima che il mondo<br />
fosse” (Gv 17, 5); “Padre, è giunta<br />
l’ora, glorifica il Figlio tuo, perché<br />
il Figlio glorifichi te” (Ibid. v.1). Si<br />
comprende così la manifestazione di<br />
gioia dei Santi Padri nel commentare<br />
questa glorificazione dell’Agnello<br />
di Dio. “La gloria<br />
di Gesù si<br />
completa con la<br />
sua Resurrezione<br />
e Ascensione.<br />
(…) Abbiamo,<br />
dunque, il Signore,<br />
nostro Salvatore,<br />
Gesù Cristo,<br />
prima pendente<br />
da una trave di<br />
legno e ora assiso<br />
in Cielo. Appeso<br />
alla trave, pagava<br />
il prezzo del nostro<br />
riscatto; seduto<br />
in Cielo, raccoglie<br />
ciò che ha<br />
acquistato”().<br />
La morte<br />
non ha sepolto Gesù nell’oblio<br />
Di fatto, questo giubilo a propos<strong>it</strong>o<br />
dell’Ascensione, che pervade<br />
l’anima dei santi e si manifesta così<br />
evidente nel testo dell’Ufficio Divino<br />
e nella stessa L<strong>it</strong>urgia di oggi, ha<br />
un solido fondamento, poiché mai si<br />
è sent<strong>it</strong>o dire che qualcuno, al momento<br />
di lasciare questo mondo, si<br />
sia sollevato sotto lo sguardo di centinaia<br />
di testimoni e, facendo affidamento<br />
sul suo proprio potere, sia asceso<br />
al Cielo.<br />
Anzi, proprio al contrario, dopo<br />
la morte, i nostri corpi gelidi e inerti<br />
scendono nel seno <strong>della</strong> terra e, nella<br />
maggior parte dei casi, se ne spegne<br />
Da un certo<br />
punto di vista,<br />
l’Ascensione<br />
del Signore<br />
al Cielo cost<strong>it</strong>uisce<br />
la festa di maggior<br />
importanza<br />
nel rappresentare<br />
la glorificazione<br />
suprema di<br />
Cristo Gesù<br />
perfino il ricordo nella mente di coloro<br />
che rimangono. Per ciò che riguarda<br />
Cristo, si è verificato esattamente<br />
l’opposto, poiché non solo il<br />
ricordo dei suoi insegnamenti, dei<br />
suoi atti e persino <strong>della</strong> sua storia<br />
si è trasmesso nei secoli, ma anche<br />
i suoi testimoni, dotati di un potere<br />
soprannaturale, hanno fatto echeggiare<br />
i loro racconti tra i popoli e<br />
attraverso le generazioni. A tal fine,<br />
hanno contribu<strong>it</strong>o i quaranta giorni<br />
di permanenza di Gesù risorto tra i<br />
discepoli. La loro debolezza certamente<br />
esigeva questo potente rimedio,<br />
poiché gli<br />
episodi intorno<br />
alla Passione del<br />
Signore scossero<br />
la sensibil<strong>it</strong>à psicologica<br />
e persino<br />
la stessa virtù<br />
<strong>della</strong> fede di tutti<br />
loro.<br />
Le prospettive<br />
umane degli<br />
Apostoli<br />
rendevano<br />
difficile la<br />
loro visione<br />
sovrannaturale<br />
del Messia<br />
Le prime notizie<br />
sulla Resurrezione<br />
hanno lasciato increduli gli<br />
Apostoli, al punto che Tommaso si<br />
è convinto soltanto toccando le piaghe<br />
del Signore. Si comprende la logica<br />
di queste reazioni, perché, nella<br />
loro uman<strong>it</strong>à, formati nella prospettiva<br />
di un Messia con forti tratti pol<strong>it</strong>ici,<br />
ab<strong>it</strong>uati nel corso di tre anni<br />
ad una convivenza tutta fatta di paterno<br />
e penetrante affetto, solo in<br />
questo modo avrebbero potuto sentirsi<br />
protetti, assunti e trasformati.<br />
Per questo desideravano perpetuare<br />
“Ascensione di Gesù”<br />
Dettaglio del tr<strong>it</strong>tico del Beato Angelico<br />
Galleria Nazionale d’Arte Antica – Roma<br />
Foto Scala
quel rapporto a partire<br />
dal punto in cui si era<br />
interrotto con quella<br />
morte così ignominiosa.<br />
Tuttavia, i veli <strong>della</strong><br />
carne mortale oscuravano<br />
loro la reale visione<br />
<strong>della</strong> divin<strong>it</strong>à<br />
del Salvatore. Era indispensabile<br />
sost<strong>it</strong>uire<br />
l’esperienza troppo<br />
umana con un’altra<br />
più elevata, nella quale<br />
fossero loro palpabili,<br />
per così dire, i riflessi<br />
dell’Anima gloriosa<br />
di Gesù sul suo Sacro<br />
Corpo. Per poter<br />
compiere la sua missione<br />
redentrice, Egli<br />
aveva fatto un miracolo<br />
a scap<strong>it</strong>o delle sue<br />
stesse qual<strong>it</strong>à, rompendo<br />
leggi da Lui create. Dal primo istante<br />
<strong>della</strong> sua Concezione, nel seno<br />
<strong>della</strong> Vergine Maria, la sua Santissima<br />
Anima godeva <strong>della</strong> visione<br />
beatifica e, di conseguenza, il<br />
suo adorabile Corpo avrebbe dovuto<br />
essere stato glorioso. Se così fosse,<br />
tuttavia, Egli non avrebbe potuto<br />
patire. Ora, per questa ragione,<br />
i discepoli finirono per ab<strong>it</strong>uarsi ad<br />
un’interpretazione riguardo il Figlio<br />
di Dio molto lontana da quella che<br />
avranno in Cielo, arrivando al punto<br />
che gli Apostoli sono stati gli unici<br />
a comunicare il Corpo sofferente<br />
di Gesù nell’Eucaristia, distribu<strong>it</strong>a<br />
nella Santa Cena.<br />
Victor Toniolo<br />
Perché Gesù è vissuto insieme<br />
agli Apostoli per quaranta<br />
giorni, in Corpo glorioso<br />
Si può allora comprendere quanto,<br />
dopo la Passione di Gesù, la nostalgia<br />
degli Apostoli e dei discepoli<br />
ruotasse attorno ad una relazione<br />
in qualche modo equivoca. Si percepisce<br />
meglio anche la necess<strong>it</strong>à<br />
che il Redentore convivesse con loro<br />
quaranta giorni in Corpo glorio-<br />
so, perché Gesù “non ha voluto che<br />
rimanessero sempre carnali neppure<br />
amandoLo con amore terreno. Volevano<br />
che rimanesse sempre con loro,<br />
carnalmente, mossi dallo stesso affetto<br />
per cui Pietro temeva di vederLo<br />
I discepoli<br />
hanno fin<strong>it</strong>o<br />
per ab<strong>it</strong>uarsi ad<br />
un’interpretazione<br />
riguardo al Figlio di<br />
Dio molto lontana<br />
da quella che si<br />
avrà in Cielo<br />
soffrire. Lo consideravano loro maestro,<br />
consolatore e protettore, uomo,<br />
alla fine, come loro stessi; e se non<br />
avessero visto qualcosa di diverso Lo<br />
avrebbero giudicato assente, visto che<br />
Lui era presente in tutti i luoghi con<br />
la sua maestà”.<br />
Nell’Eucaristia,<br />
Gesù è realmente<br />
tra noi, sotto i veli<br />
delle Sacre Specie<br />
D’altra parte, di<br />
fronte al ricordo traumatico<br />
dei giorni <strong>della</strong><br />
Passione, “conveniva<br />
ora elevare loro l’animo<br />
perché cominciassero<br />
a pensare a Lui spir<strong>it</strong>ualmente,<br />
come il Verbo<br />
del Padre, Dio da Dio,<br />
per il quale tutte le cose<br />
erano state create; questo<br />
pensiero era loro vietato<br />
dalla carne che vedevano.<br />
Conveniva, sì,<br />
confermarli nella fede,<br />
vivendo con loro per quaranta giorni,<br />
ma era ancora più conveniente separarSi<br />
dalla loro vista affinché Chi<br />
sulla terra li stava accompagnando<br />
come fratelli li soccorresse dal Cielo<br />
come Signore, ed essi imparassero a<br />
pensare a Lui come a Dio”( 1 ).<br />
“Non vi lascerò orfani”<br />
Lo stesso Gesù aveva affermato:<br />
“ È meglio per voi che io me ne vada,<br />
perché, se non me ne vado, non<br />
verrà a voi il Consolatore; ma quando<br />
me ne sarò andato, ve lo manderò.<br />
(…) Io vado dal Padre e non mi vedrete<br />
più”(Gv 16, 7. 10). Infatti, gli<br />
Apostoli non Lo incontrarono mai<br />
più, poiché, salendo al Cielo, smise<br />
di essere presente sulla terra in modo<br />
naturale.<br />
In contropart<strong>it</strong>a, Egli stesso aveva<br />
promesso: “Ecco, io sono con voi tutti<br />
i giorni, fino alla fine del mondo”(Mt<br />
28, 20). Realmente Egli è fra noi,<br />
nell’Eucaristia, sotto il velo delle Sacre<br />
Specie. Inoltre, non smette mai<br />
di accompagnarci. “Salendo al Cielo,<br />
Egli non abbandona affatto quelli che<br />
ha adottato”( 2 ).<br />
14 Salvami Regina · Maggio 2007
Queste belle parole di San Leone<br />
Magno fanno eco a quelle di Gesù:<br />
“Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18).<br />
Ci consola constatare quanto<br />
questa promessa si sia compiuta nel<br />
corso di questi ventuno secoli, giorno<br />
dopo giorno, nelle più svariate maniere.<br />
Non avrebbe potuto verificarsi<br />
che la sua Ascensione cost<strong>it</strong>uisse un<br />
abbandono di coloro per cui Egli si è<br />
Incarnato ed è morto sul Calvario. Il<br />
Suo r<strong>it</strong>orno al Padre può essersi verificato<br />
soltanto a segu<strong>it</strong>o di questo<br />
Suo amore incommensurabile verso<br />
ognuno di noi. L’Ascensione avvenne<br />
per una convenienza sua, ma anche a<br />
beneficio nostro. San Tommaso ci insegna:<br />
“Il luogo deve essere proporzionato<br />
a chi vi sta. Ora, Cristo, dopo la<br />
Resurrezione, ha dato inizio ad una v<strong>it</strong>a<br />
immortale e incorruttibile, ed il luogo<br />
nel quale ab<strong>it</strong>iamo è luogo di generazione<br />
e di corruzione, mentre il luogo<br />
celeste è un luogo di incorruttibil<strong>it</strong>à.<br />
Perciò, non era conveniente che Cristo,<br />
dopo la Resurrezione, permanesse<br />
sulla terra, e lo era invece, che salisse<br />
al Cielo”( 3 ). E occupando un posto<br />
nel Cielo, proporzionato alla sua Resurrezione,<br />
“Gli si aggiunse qualcosa<br />
per quanto riguarda il decoro del luogo,<br />
cosa che sfocia nel bene <strong>della</strong> gloria”.<br />
C<strong>it</strong>ando il Salmo 15, 11: “Alla<br />
tua destra delizie eterne fino alla fine”,<br />
San Tommaso applica a questo versetto<br />
il commento <strong>della</strong> glossa: “Avrò<br />
piacere e gioia quando sarò seduto al<br />
tuo fianco, dopo essere stato tolto dalla<br />
vista umana” ( 4 ).<br />
II – Benefici dell’Ascensione<br />
Anche noi siamo stati beneficiati<br />
da innumerevoli doni con<br />
l’Ascensione. Secondo San Leone<br />
Magno, riusciamo a conoscere meglio<br />
Gesù a partire dal momento<br />
in cui Egli tornò alla gloria del Padre.<br />
La nostra fede, “più illuminata,<br />
ha imparato ad elevarsi col pensiero,<br />
senza necess<strong>it</strong>à del contatto con la<br />
sostanza corporale di Cristo, nel quale<br />
Egli è meno del Padre, dato che,<br />
Secondo San<br />
Leone Magno,<br />
passiamo a<br />
conoscere meglio<br />
Gesù a partire<br />
dal momento in cui<br />
Egli è r<strong>it</strong>ornato<br />
alle glorie<br />
del Padre<br />
ta a toccarLo: ‘Non toccarmi, poiché<br />
non sono ancora sal<strong>it</strong>o al Padre mio’<br />
(Gv 20, 17). In altre parole, non voglio<br />
che tu cerchi la mia presenza corporale<br />
né che tu mi riconosca con i<br />
sensi carnali; ti chiamo per cose più<br />
elevate, ti destino a beni superiori.<br />
Quando salirò al Padre mio, Mi toccherai<br />
in forma più reale e vera, toccando<br />
in ciò che non palpi e credendo<br />
in quello che non vedi” ( 5 ).<br />
Rafforzamento <strong>della</strong> fede<br />
Ci dimostra San Tommaso<br />
d’Aquino che, privandoci <strong>della</strong> sua<br />
presenza corporale, nel penetrare<br />
nella gloria eterna, Gesù si sia reso<br />
ancora più utile per la nostra v<strong>it</strong>a<br />
spir<strong>it</strong>uale.<br />
Primo, “per l’aumento <strong>della</strong> fede,<br />
che è su quello che non si vede.<br />
Per questo, lo stesso Signore dice<br />
nel Vangelo di Giovanni che lo Spir<strong>it</strong>o<br />
Santo, venendo, accuserà il mondo<br />
quanto alla giustizia ’, ossia, la giustizia<br />
‘di coloro che credono ’, come di-<br />
nonostante permanga la stessa sostanza<br />
del corpo glorificato, la fede dei<br />
fedeli è inv<strong>it</strong>ata a toccare, non con la<br />
mano terrena, ma con l’intendimento<br />
spir<strong>it</strong>uale, l’Unigen<strong>it</strong>o, uguale a Colui<br />
che Lo ha generato. È questo il<br />
motivo per il quale il Signore, dopo<br />
la Resurrezione, ha detto a Maddalena<br />
– che rappresentava la persona<br />
<strong>della</strong> Chiesa -, quando si è avvicinace<br />
Sant’Agostino: ‘Lo stesso paragone<br />
dei fedeli con gli infedeli è una censura’.<br />
Per questo, aggiunge: ‘Poiché Io<br />
vado al Padre e non Mi vedrete più,<br />
dunque sono beati coloro che non vedono<br />
e credono. Sarà nostra la giustizia,<br />
di cui il mondo sarà accusato perché<br />
credete in Me, in Colui che non<br />
vedete’”( 6 ).<br />
A tal propos<strong>it</strong>o, San Gregorio<br />
Magno manifesta la sua convinzione:<br />
“Con la sua facil<strong>it</strong>à a credere,<br />
Maria Maddalena ci aiuta meno<br />
di San Tommaso il quale dub<strong>it</strong>a<br />
per molto tempo, per questo, nei<br />
suoi dubbi, ha preteso di toccare le<br />
cicatrici di quelle piaghe, e facendo<br />
questo ci ha tolto ogni pretesto per<br />
vacillare” ( 7 ).<br />
Aumento <strong>della</strong> speranza<br />
In secondo luogo, “per risollevare<br />
la speranza”, Cristo, elevando al<br />
Cielo la sua natura umana assunta,<br />
ha dato anche a noi la speranza di arrivarci,<br />
perché , come dice Matteo:<br />
“dovunque sia il corpo, lì si raduneranno<br />
gli avvoltoi”. Per questo, il libro<br />
di Michea aggiunge:’È sal<strong>it</strong>o già,<br />
prima di loro, Colui che apre il cammino<br />
’” ( 8 ).<br />
Accendersi <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à<br />
Una terza ragione, sempre secondo<br />
San Tommaso, rende l’Ascensione<br />
più benefica a noi <strong>della</strong> stessa presenza<br />
fisica di Gesù, e cioè la car<strong>it</strong>à.<br />
Il Dottore Angelico, allo scopo<br />
di mostrarci i vantaggi di questa virtù,<br />
c<strong>it</strong>a San Paolo: “Per questo, dice<br />
l’Apostolo:’Cercate ciò che sta in alto,<br />
là dove si trova Cristo, seduto alla<br />
destra di Dio; aspirate alle cose elevate,<br />
non a quelle <strong>della</strong> terra’, poiché, come<br />
è stato detto, ‘dove sarà il tuo tesoro,<br />
lì sarà anche il tuo cuore’”( 9 ). Dopo<br />
aver parlato dell’amore come proprietà<br />
dello Spir<strong>it</strong>o Santo e riguardo<br />
alla grande necess<strong>it</strong>à che di questo<br />
avevano gli Apostoli, termina con<br />
questa c<strong>it</strong>azione di Sant’Agostino:<br />
“Non potete ricevere lo Spir<strong>it</strong>o fin<br />
quando persistete a conoscere Cris-<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 15
to secondo la carne. Infatti quando<br />
Cristo si è allontanato corporalmente,<br />
non solo lo Spir<strong>it</strong>o Santo, ma anche<br />
il Padre e il Figlio erano spir<strong>it</strong>ualmente<br />
presenti ( 10 ).<br />
III – La narrazione<br />
di San Luca<br />
Ci sarà più facile, dopo le precedenti<br />
considerazioni, analizzare il<br />
testo del Vangelo di oggi.<br />
Onnipotenza e saggezza di Dio<br />
nella conduzione <strong>della</strong> Storia<br />
46<br />
“Così sta scr<strong>it</strong>to: il Cristo<br />
dovrà patire e risusc<strong>it</strong>are dai<br />
morti il terzo giorno.<br />
Queste parole del Divino Redentore<br />
pronunciate prima di salire al<br />
Cielo, non sono state dirette solamente<br />
agli Apostoli, ma a tutti i chiamati<br />
da Lui a realizzare una missione<br />
presso le anime. Sono parole che<br />
hanno un certo ordine e concatenazione<br />
e così devono essere intese.<br />
Ancora una volta, traspaiono nella<br />
Sacra Scr<strong>it</strong>tura l’onnipotenza e la<br />
somma saggezza di Dio nella conduzione<br />
<strong>della</strong> Storia. È accaduto perché<br />
stava scr<strong>it</strong>to, e a sua volta, è stato<br />
previsto e annunciato perché così sarebbe<br />
dovuto succedere, per una determinazione<br />
perfettissima e suprema<br />
di Dio. Questo versetto ci inv<strong>it</strong>a<br />
ad un momento di med<strong>it</strong>azione e ammirazione.<br />
Contempliamo gli eccelsi disegni<br />
dell’Essere Supremo che regola tutto<br />
in maniera insuperabile, traendo prof<strong>it</strong>to<br />
per la sua gloria, non solo <strong>della</strong><br />
virtù dei buoni, ma addir<strong>it</strong>tura del concorso<br />
<strong>della</strong> malizia e dell’odio dei malvagi,<br />
dell’inferma volontà dei deboli,<br />
<strong>della</strong> volubil<strong>it</strong>à degli indecisi, <strong>della</strong><br />
voluttuos<strong>it</strong>à dei passionali, <strong>della</strong> cec<strong>it</strong>à<br />
degli orgogliosi, del delirio incontenibile<br />
dei tiranni. Tutto contribuisce al<br />
suo onore, lode e gloria; da tutto trae<br />
prof<strong>it</strong>to con tale equilibrio che mai<br />
produce il minimo pregiudizio al libero<br />
arb<strong>it</strong>rio degli uni e degli altri.<br />
La sost<strong>it</strong>uzione dei<br />
cr<strong>it</strong>eri sbagliati<br />
con quelli veri<br />
è indispensabile<br />
per la reale<br />
con<strong>versione</strong><br />
ma, di non appartenere mai al part<strong>it</strong>o<br />
dei malvagi, i quali hanno come obiettivo<br />
<strong>della</strong> loro esistenza il disputare<br />
con Dio il suo potere. A cosa serve attribuire<br />
a se stessi capac<strong>it</strong>à inesistenti,<br />
o anche reali, se queste assolutamente<br />
non gli appartengono, poiché gli furono<br />
confer<strong>it</strong>e dall’Essere che mirano<br />
a detronizzare? Quale il prof<strong>it</strong>to che<br />
traggono nell’abbandonarsi alle loro<br />
passioni e cattivi istinti per persegu<strong>it</strong>are<br />
la virtù e chi la pratica?<br />
È stato talmente stupido e controproducente<br />
l’operato dei demoni e<br />
dei cattivi giudei in tutto il dramma<br />
<strong>della</strong> Passione che se avessero potuto<br />
conoscere in anticipo i suoi effetti<br />
– ossia, l’opera <strong>della</strong> Redenzione -,<br />
non avrebbero mai desiderato o contribu<strong>it</strong>o<br />
alla sua realizzazione.<br />
Da tutte queste azioni e s<strong>it</strong>uazioni,<br />
Dio saprà estrarre gli elementi<br />
per la sua gloria. Il destino degli uni<br />
sarà la felic<strong>it</strong>à del Cielo e quello degli<br />
altri, il supplizio eterno.<br />
Metanoia: essenza <strong>della</strong> con<strong>versione</strong><br />
47<br />
e nel suo nome saranno predicati<br />
a tutte le genti la conver-<br />
Adoriamo la Provvidenza Divina<br />
e a Lei presentiamo la nostra grat<strong>it</strong>udine,<br />
come anche la nostra riparazione<br />
per tutte le offese che, ad ogni istante,<br />
salgono al suo trono. Così, faremo<br />
parte del numero dei buoni e<br />
Dio si servirà <strong>della</strong> nostra disposizione<br />
d’animo e delle nostre azioni per la sua<br />
maggior gloria. Chiediamo a Lui, con<br />
l’intercessione di Sua Madre Santissisione<br />
e il perdono dei peccati,<br />
cominciando da Gerusalemme.<br />
Prima di salire al Cielo, il Redentore<br />
non fa loro alcuna raccomandazione<br />
pol<strong>it</strong>ica, tanto meno insinua qualcosa<br />
a propos<strong>it</strong>o di una riconquista<br />
del potere di Israele. Al contrario, le<br />
sue parole mirano ad un’attuazione<br />
strettamente morale, religiosa e pen<strong>it</strong>enziale<br />
in nome di Dio.<br />
Questa con<strong>versione</strong>, che nella sua<br />
essenza è il cambiamento di mental<strong>it</strong>à<br />
(metanoia), era già stata intensamente<br />
sollec<strong>it</strong>ata dal Precursore.<br />
Giovanni Battista si era presentato<br />
come la voce che chiama nel deserto<br />
affinché tutti raddrizzino i cammini<br />
per l’arrivo del Signore. Questo<br />
è anche il lasc<strong>it</strong>o del Redentore<br />
ai suoi, prima dell’Ascensione. La<br />
sost<strong>it</strong>uzione dei cr<strong>it</strong>eri equivocati,<br />
con quelli veri, è indispensabile per<br />
la reale con<strong>versione</strong>. Saulo, l’ha realizzata<br />
in un solo istante , non appena<br />
caduto da cavallo, e comunque, è<br />
passato per un r<strong>it</strong>iro di tre anni nel<br />
deserto per renderla tanto irreversibile,<br />
quanto profonda ed efficace.<br />
Comunemente, essa si produce<br />
in una maniera lenta, dopo le folgori<br />
di un primo, per così, dire “flash”,<br />
mediante il quale, con la grazia dello<br />
Spir<strong>it</strong>o Santo, l’anima si rende conto<br />
<strong>della</strong> bellezza delle vie soprannaturali<br />
e decide di percorrerle con decisa<br />
fermezza. Senza questa con<strong>versione</strong>,<br />
è per noi praticamente inutile<br />
il Mistero <strong>della</strong> Redenzione e il Vangelo<br />
non ci anticipa nulla. In forma<br />
esplic<strong>it</strong>a o implic<strong>it</strong>a – data la nostra<br />
natura razionale – l’attuazione<br />
<strong>della</strong> nostra intelligenza e volontà si<br />
fa in base a principi e massime che<br />
orientano le potenzial<strong>it</strong>à <strong>della</strong> nostra<br />
anima. È su questa fonte che si<br />
concentra lo sforzo <strong>della</strong> con<strong>versione</strong>.<br />
In sintesi, si tratta di sost<strong>it</strong>uire<br />
l’amor proprio, che si manifesta<br />
nell’attaccamento alle creature, con<br />
l’amore a Dio. È dall’interno <strong>della</strong><br />
visualizzazione perfetta riguardo la<br />
rett<strong>it</strong>udine <strong>della</strong> pratica <strong>della</strong> Legge<br />
di Dio, e <strong>della</strong> sua sant<strong>it</strong>à, che<br />
16 Salvami Regina · Maggio 2007
Gustavo Kralj<br />
Per realizzare la loro missione di testimoni, gli Apostoli furono trasformati<br />
dallo Spir<strong>it</strong>o Santo, a Pentecoste<br />
Particolare del quadro “L’Ascensione di Gesù” – Metropol<strong>it</strong>an Museum of Arts, New York<br />
sboccia l’efficace richiesta di perdono<br />
dei peccati. È in questo contrasto<br />
che il pen<strong>it</strong>ente ha piena coscienza<br />
<strong>della</strong> grande misericordia annunciata<br />
da Gesù, prima <strong>della</strong> sua ascesa al<br />
Cielo. Né gli angeli ribelli, né gli uomini<br />
che sono morti in peccato hanno<br />
ricevuto questo dono incommensurabile.<br />
In questo momento, esso è<br />
stato offerto a noi dallo stesso Figlio<br />
di Dio.<br />
Iniziata a Gerusalemme, dal Sacro<br />
Costato di Cristo, nasce la Chiesa per<br />
predicare lì, e poi in tutto il mondo, la<br />
Buona Novella del Vangelo. Così aveva<br />
profetizzato l’Antico Testamento,<br />
così ha ordinato in quell’occasione lo<br />
stesso Gesù Cristo.<br />
La testimonianza degli Apostoli<br />
irrobustisce la nostra fede<br />
48<br />
Di questo voi siete testimoni.<br />
Sì. La nostra fede si irrobustisce<br />
con la conferma oculare degli<br />
Apostoli, dei settantadue discepoli<br />
e di molti altri ai quali il Salvatore<br />
si fece vedere dopo la Resurrezione.<br />
Che vantaggi umani, temporali<br />
o eterni, avrebbero avuto essi<br />
nel suggellare, col proprio sangue,<br />
fatti che cost<strong>it</strong>uiscono scherno per i<br />
loro connazionali e pazzia per i pagani?<br />
Ecco un argomento irrefutabile<br />
a favore dell’obiettiv<strong>it</strong>à dei loro<br />
racconti.<br />
Ruolo dell’attesa, fino alla<br />
venuta dello Spir<strong>it</strong>o Santo<br />
49<br />
E io manderò su di voi quello<br />
che il Padre mio ha promesso;<br />
ma voi restate in c<strong>it</strong>tà, finché<br />
non siate rivest<strong>it</strong>i di potenza<br />
dall’alto”.<br />
Si tratta <strong>della</strong> Terza Persona <strong>della</strong><br />
Trin<strong>it</strong>à, che Gesù avrebbe inviato, secondo<br />
la promessa fatta dal Padre, ossia,<br />
“la forza dell’Alto”. È lo Spir<strong>it</strong>o<br />
Santo, che procede dall’amore tra il<br />
Padre ed il Figlio, che scenderà su di<br />
loro, in modo che siano in lui immersi,<br />
da Lui penetrati e rivest<strong>it</strong>i, per realizzare,<br />
così trasformati, la loro missione<br />
di testimoni. Gli Apostoli “saranno<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 17
Cristo è sal<strong>it</strong>o al Cielo col suo<br />
proprio potere divino, ed anche col<br />
potere dell’anima glorificata che<br />
muoveva il corpo come voleva<br />
“Ascensione di Gesù”<br />
Dettaglio del tr<strong>it</strong>tico<br />
del Beato Angelico – Galleria<br />
Nazionale di Arte Antica – Roma<br />
si intesero che questo periodo, avrebbero<br />
dovuto trascorrerlo in raccoglimento,<br />
poiché è in queste circostanze<br />
che Egli agisce profondamente.<br />
San Giovanni Crisostomo commenta<br />
a tal propos<strong>it</strong>o: “Affinché non<br />
si potesse dire che avesse abbandonato<br />
i suoi per andare a manifestar-<br />
Si – più ancora, ostentarSi- agli estranei,<br />
Gesù ordinò loro di presentare<br />
le prove <strong>della</strong> sua Resurrezione<br />
in primo luogo a quegli stessi che Lo<br />
avevano ucciso, nella c<strong>it</strong>tà dove venne<br />
commesso il temerario attentato,<br />
poiché, se quelli che avevano crocifisso<br />
il Signore avessero dato segni di<br />
credere, si sarebbe avuta una grande<br />
prova <strong>della</strong> Resurrezione” ( 12 ).<br />
D’altra parte, San Giovanni Crisostomo<br />
continua: “Come, in un eserc<strong>it</strong>o<br />
che si allinea per attaccare il nemico,<br />
il generale non permette a nessuno di<br />
uscire prima di essere tutti preparati,<br />
allo stesso modo Gesù non permette<br />
ai suoi Apostoli di uscire a combattere<br />
finché non siano preparati per la<br />
venuta dello Spir<strong>it</strong>o Santo” ( 13 ).<br />
Per quale ragione lo Spir<strong>it</strong>o Santo<br />
non è sceso sugli Apostoli, immediatamente?<br />
“Conveniva che la nostra<br />
natura si presentasse in Cielo e fossero<br />
realizzate le alleanze, e poi allora<br />
venisse lo Spir<strong>it</strong>o Santo e si celebrassero<br />
gli eterni giubili”, commenta Teofilatto<br />
( 14 ).<br />
Foto Scala<br />
L’ultima benedizione di<br />
Gesù si estende fino a noi<br />
50<br />
Poi li condusse fuori verso<br />
Betania e, alzate le mani, li benedisse.<br />
preparati con la grande forza rinnovatrice<br />
e fortificante di Pentecoste. Riceveranno<br />
lo Spir<strong>it</strong>o Santo, del cui invio<br />
tanto ha parlato l’Evangelista Giovanni<br />
nei discorsi dell’Ultima Cena” ( 11 ).<br />
L’ordine di non uscire da Gerusalemme,<br />
sotto un qualsiasi pretesto,<br />
aveva per obiettivo l’attesa di Pentecoste<br />
per cominciare a predicare. Es-<br />
“L’atto di sollevare le mani e di<br />
benedirli significa che chi benedice<br />
deve essere ornato di buone ed eroiche<br />
opere a beneficio degli altri; per<br />
questo alzò le mani al cielo”, commenta<br />
Origene ( 15 ).<br />
Gesù procede come i sacerdoti<br />
dell’Antica Legge, in questo gesto<br />
di benedirli. Il sacerdozio di Cris-<br />
18 Salvami Regina · Maggio 2007
to ha il suo inizio nel momento stesso<br />
dell’Incarnazione (cfr. Eb 10, 5-10),<br />
sebbene abbia avuto inizio, mai terminerà,<br />
poiché Egli è sacerdote in aeternum.<br />
La dign<strong>it</strong>à, l’azione, la virtù e i<br />
frutti sacerdotali del sacrificio di Cristo<br />
saranno davanti al Padre eternamente.<br />
Per questo, in questo momento, la<br />
sua benedizione si estende anche su di<br />
noi. Sappiamo dunque trarne prof<strong>it</strong>to,<br />
nel contemplare quest’ultimo addio espresso<br />
da Gesù sul Monte degli Ulivi.<br />
Gesù ci ha preparato il<br />
cammino per salire al Cielo<br />
51<br />
Mentre li benediceva, si staccò<br />
da loro e fu portato verso il cielo.<br />
Scena grandiosa e avvenimento ined<strong>it</strong>o.<br />
Anche Elia saliva, ma trascinato<br />
su un carro di fuoco, e non con le proprie<br />
forze. Cristo, al contrario, “è sal<strong>it</strong>o<br />
al Cielo col suo proprio potere; primo<br />
col potere divino; secondo, col potere<br />
dell’anima glorificata che muoveva<br />
il corpo come voleva” ( 16 ). Gli Apostoli<br />
e discepoli già Lo avevano visto<br />
camminare sopra le acque, entrare nel<br />
Cenacolo a porte chiuse, scappare in<br />
mezzo alla molt<strong>it</strong>udine, ma elevarSi al<br />
Cielo, ancora no. Essi non ignoravano<br />
la meta verso cui partiva Nostro Signore,<br />
avevano già ud<strong>it</strong>o dalle labbra dello<br />
stesso Maestro, quale fosse il suo destino.<br />
Anche noi, con gli Apostoli dobbiamo<br />
credere che, con la sua Ascensione,<br />
Gesù “ci ha preparato il cammino<br />
affinché saliamo in Cielo, conformemente<br />
con quanto Egli stesso ha detto:<br />
‘Andrò a prepararvi un posto’, e con le<br />
parole del libro di Michea: ‘Salì, prima<br />
di loro, Colui che apre il cammino’. E<br />
poiché Egli è il nostro capo, c’è bisogno<br />
che le membra vadano dove esso si<br />
è diretto. Per questo il Vangelo di San<br />
Giovanni dice: ‘In modo tale che là dove<br />
Io sarò, anche voi sarete’” ( 17 ).<br />
Dove si trova la vera<br />
fonte <strong>della</strong> gioia<br />
52<br />
Ed essi, dopo averlo adorato,<br />
tornarono a Gerusalemme con<br />
grande gioia.<br />
Questo gesto di prosternarsi davanti<br />
a Gesù nella sua Ascensione significa<br />
un riconoscimento pieno <strong>della</strong><br />
sua maestà. Pietro aveva già proceduto<br />
in questo modo in occasione <strong>della</strong><br />
pesca miracolosa (cfr. Lc 5, 8 segg).<br />
La distanza esistente tra i Monte<br />
degli Ulivi e Gerusalemme è quella<br />
consent<strong>it</strong>a per un viaggio in giorno di<br />
sabato. Questo percorso fu realizzato<br />
dagli Apostoli, con “grande gioia”,<br />
e si capisce.<br />
Dobbiamo<br />
credere con gli<br />
Apostoli che<br />
Gesù, con la sua<br />
Ascensione,<br />
ci ha preparato<br />
il cammino<br />
per salire al Cielo<br />
Lo stesso giubilo li accompagnerà<br />
uscendo dai tribunali, nei quali erano<br />
stati condannati per il fatto di predicare<br />
il nome di Gesù. Così gli Apostoli<br />
apprendono – e ci insegnano- dove<br />
sono le vere fonti di gioia: nel compimento<br />
<strong>della</strong> volontà di Dio che, alle<br />
volte, si fa attraverso il breve cammino<br />
<strong>della</strong> croce.<br />
Legame tra l’Antico ed<br />
il Nuovo Testamento<br />
53<br />
e stavano sempre nel tempio<br />
lodando Dio.<br />
San Luca inizia il suo Vangelo con<br />
gli uffici di Zaccaria nel Tempio, e lo<br />
termina alludendo alla frequenza assidua<br />
degli Apostoli in tutti gli atti di culto<br />
praticato nell’Antica Legge. La Santa<br />
Chiesa non si è separata dalla Sinagoga<br />
in modo improvviso e violento. Il<br />
tempio era intimamente legato alla v<strong>it</strong>a<br />
di Gesù, e coloro che andavano a ri-<br />
cevere lo Spir<strong>it</strong>o Santo, con umiltà, venerazione<br />
e pietà, si preparavano andando<br />
a pregare nella casa di preghiera,<br />
dalla quale il Maestro aveva espulso<br />
i mercanti per due volte. Essi consideravano<br />
il Tempio con una prospettiva<br />
molto differente dai loro connazionali.<br />
Il punto di vista degli Apostoli era<br />
uno dei lasc<strong>it</strong>i del Figlio di Dio, ossia,<br />
lo stesso sguardo di Lui.<br />
Maria viveva in costante orazione<br />
Una parola su Maria. Certamente<br />
Lei intercedette presso Dio per ispirarli<br />
a permanere in orazione nel Cenacolo.<br />
L’altezza <strong>della</strong> sua umiltà era<br />
la stessa di quella <strong>della</strong> sua fede, vergin<strong>it</strong>à<br />
e grandezza. Lei pregava ai piedi<br />
<strong>della</strong> Croce, nel Calvario; ora La incontriamo<br />
in profondo raccoglimento.<br />
Dopo la discesa dello Spir<strong>it</strong>o Santo,<br />
la Scr<strong>it</strong>tura non La menzionerà più e,<br />
probabilmente, il resto dei suoi anni,<br />
Ella li ha vissuti in intensa preghiera,<br />
cost<strong>it</strong>uendoSi nell’insuperabile modello<br />
<strong>della</strong> donna cristiana.<br />
Che Ella ci ottenga tutte le grazie<br />
affinché seguiamo le sue vie e virtù.<br />
1)<br />
Sant’Agostino, Serm. 264, 4: PL 38,<br />
1214<br />
2)<br />
San Leone Magno, Serm. 72, c. 3: PL<br />
38, 396<br />
3)<br />
Summa Teologica, III, q. 57, a. 1<br />
4)<br />
Id.ibid., ad 2.<br />
5)<br />
Serm. 74 in Sermones escogidos, Ed.<br />
ASPAS, Madrid, pag. 139<br />
6)<br />
Summa Teologica III, q. 57, a.1 ad 3<br />
7)<br />
Omelia 29.<br />
8)<br />
Summa Teologica, III, a.1 ad 3.<br />
9)<br />
Id., a.1. ad 1.<br />
10)<br />
In Io. Tr. 94: PL 35, 1864<br />
11)<br />
Don Manuel de Tuya OP, Biblia Comentada,<br />
BAC, 1964, vol. II, pag. 934<br />
12)<br />
Apud San Tommaso d’Aquino, Catena<br />
Aurea.<br />
13)<br />
Ibid.<br />
14)<br />
Ibid.<br />
15)<br />
Ibid.<br />
16)<br />
San Tommaso, Summa Teologica III,<br />
q.57,q. 3c.<br />
17)<br />
Idem, III, q. 57, a. 6c.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 19
L’uomo con<br />
Foto: Gustavo Kralj<br />
l’anima in mano<br />
Sereno e generoso, sempre votato al bene degli altri,<br />
Fra’ Antonio di Sant’Anna Galvão è add<strong>it</strong>ato<br />
da Papa Benedetto XVI come modello per i<br />
cristiani brasiliani … e non solo.<br />
Facciata del Convento <strong>della</strong> Luce<br />
San Paolo, Brasile<br />
Camela Werner Ferriera<br />
Con la vis<strong>it</strong>a del Papa Benedetto<br />
XVI, i cuori brasiliani<br />
hanno, innumerevoli<br />
motivi di gioia. Forse uno<br />
di quelli che toccano più<br />
particolarmente la pietà <strong>della</strong> maggiore<br />
nazione cattolica del mondo, è la canonizzazione<br />
del primo santo nato nella<br />
Terra di Santa Croce: Fra’ Antonio<br />
di Sant’Anna Galvão.<br />
Quest’anima purissima come un<br />
cristallo non ha fatto che irradiare<br />
lungo tutta la sua v<strong>it</strong>a il soave “odore<br />
di Cristo” in un periodo perturbato<br />
per la Chiesa nel Brasile, nel quale<br />
però una popolazione avida di sant<strong>it</strong>à<br />
seppe vedere in lui il buon pastore<br />
che il Cielo gli aveva inviato.<br />
Generoso e votato alle anime<br />
Da piccolo, fu un bambino ammirevole.<br />
Nato in una famiglia numerosa<br />
ed esemplarmente cattolica,<br />
egli si distinse come il figlio predilet-<br />
20 Salvami Regina · Maggio 2007
to. La sua nobiltà d’origine gli diede<br />
un cuore generoso, fin dall’inizio, e si<br />
compiaceva nel distribuire l’elemosina<br />
a quelli che bussavano alla porta<br />
di casa. Si racconta riguardo al periodo<br />
<strong>della</strong> sua infanzia che un giorno,<br />
mentre era solo in casa, venne una<br />
povera donna a chiedere aiuto. Non<br />
avendo nulla da darle, non ci pensò<br />
su due volte: prese una ricchissima<br />
tovaglia di lino che era posta sul tavolo<br />
e la consegnò alla donna. Erano<br />
altri tempi, e la donna capì che<br />
quel prezioso dono non era<br />
fin<strong>it</strong>o nelle sue mani con il<br />
consenso <strong>della</strong> madre del<br />
bambino. Tornò a quella<br />
casa e voleva rest<strong>it</strong>uirla,<br />
ma la Signora Isabella<br />
– la madre del piccolo<br />
Antonio – le disse<br />
soltanto parole di<br />
conforto: “Mio figlio<br />
gliel’ha data, e<br />
ha fatto bene”. Questa<br />
impareggiabile<br />
generos<strong>it</strong>à, Fra Galvão<br />
la conservò per<br />
tutta la sua lunga esistenza.<br />
Part<strong>it</strong>o alla volta di<br />
Bahia, per iniziare la<br />
sua formazione accademica<br />
nel Collegio Gesu<strong>it</strong>a,<br />
il giovane Antonio non<br />
immaginava che la vocazione<br />
sacerdotale si sarebbe lì manifestata.<br />
Assimilò con sommo<br />
prof<strong>it</strong>to i sei anni di studi e, quando<br />
stava per concluderli, si sentiva incline<br />
a percorrere le vie di Sant’Ignazio.<br />
Non fu questo, tuttavia, il consiglio<br />
che gli diede suo padre. I venti<br />
non erano favorevoli per i gesu<strong>it</strong>i ed<br />
il giovane Antonio avrebbe potuto fare<br />
molto di più per la gloria di Dio godendo<br />
la libertà d’attuazione dei francescani.<br />
Calmo e sereno, quel giovane<br />
di 21 anni seguì l’indicazione paterna<br />
e fu a fare il noviziato nell’allora Cap<strong>it</strong>aneria<br />
di Rio de Janeiro. Avanzò<br />
rapidamente in virtù e saggezza e, dopo<br />
gli studi teologici realizzati nel Seminario<br />
di Sant’Antonio di Rio de Janeiro,<br />
fu ordinato sacerdote nel 1762,<br />
quando aveva 24 anni.<br />
Al suo r<strong>it</strong>orno a San Paolo, fece<br />
il suo ingresso nello storico Convento<br />
di San Francesco, che in quegli anni<br />
godeva del suo massimo splendore.<br />
È là che oggi funziona l’ugualmente<br />
E’ nella docil<strong>it</strong>à nei confronti<br />
<strong>della</strong> volontà <strong>della</strong> Provvidenza, a<br />
scap<strong>it</strong>o <strong>della</strong> propria, che brillò la<br />
sant<strong>it</strong>à di Fra Galvão<br />
Maiolica del Convento <strong>della</strong> Luce<br />
San Paolo, Brasile<br />
storica Facoltà di Dir<strong>it</strong>to da USP, che<br />
dal 1827 ha prodotto grandi personal<strong>it</strong>à<br />
per il Brasile.<br />
Fu a partire dal suo operato come<br />
sacerdote e dal contatto diretto con le<br />
anime, che tutti cominciarono a rendersi<br />
conto del tesoro che possedevano:<br />
l’umile frate guariva malati, penetrava<br />
nell’intimo delle coscienze, si<br />
bilocava, operava conversioni, ecc.<br />
Avvenne, una volta, che Fra’ Galvão<br />
partì, molto presto per la casa<br />
di una famiglia benestante. Mentre<br />
bussava alla porta, un passante<br />
lo vide e pensò tra sé: “Così presto<br />
e già Fra’ Galvão va ad adulare<br />
i ricchi..”Mentre si avvicinava,<br />
il santo lo chiamò e gli disse:<br />
“Fratello mio, non si faccia<br />
un giudizio avventato<br />
del prossimo! Non sono<br />
venuto qui per adulare<br />
il padrone di questa<br />
casa, ma per chiedere<br />
un’elemosina per<br />
il “Raccoglimento di<br />
Nostra Signora <strong>della</strong><br />
Concezione”. Atton<strong>it</strong>o,<br />
l’uomo non ebbe<br />
più alcun dubbio<br />
che quello era, effettivamente,<br />
un uomo<br />
di Dio!<br />
Fama di sant<strong>it</strong>à<br />
Sulla fama di sant<strong>it</strong>à<br />
di Fra’ Galvão,<br />
parla con ardore ed autor<strong>it</strong>à<br />
Suor Celia Cadorin,<br />
postulante <strong>della</strong> sua<br />
causa di canonizzazione,<br />
con dichiarazioni alla Rivista<br />
“Salvami Regina – Araldi<br />
del Vangelo”. Lei sottolinea il fatto<br />
che è indispensabile che la fama<br />
di sant<strong>it</strong>à di un candidato agli altari<br />
sia evidenziata nella v<strong>it</strong>a, nella morte<br />
e dopo la morte. A questo scopo,<br />
lei ha rovistato gli archivi <strong>della</strong> Prefettura<br />
di San Paolo, dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Storico, <strong>della</strong> Curia provinciale dei<br />
francescani e, soprattutto, del Monastero<br />
<strong>della</strong> Luce.<br />
Non sono mancate prove e documenti.<br />
“Il processo intero ha comportato<br />
quasi 10mila pagine, contenenti<br />
una relazione sintetica di oltre 8mila<br />
grazie raggiunte”, spiega Suor Celia.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 21
Foto: Gustavo Kralj<br />
Seduto alla finestra, avvolto dalla quiete del<br />
monastero, Fra’ Galvão era sol<strong>it</strong>o pregare<br />
E, tra i documenti allegati, c<strong>it</strong>a come<br />
esempio un atto contemporaneo<br />
del Santo, del Municipio di San Paolo,<br />
nel quale si legge: “Quest’uomo è<br />
preziosissimo a tutta<br />
questa c<strong>it</strong>tà e regione<br />
<strong>della</strong> Cap<strong>it</strong>aneria<br />
di San Paolo. È un<br />
uomo religiosissimo<br />
e di saggio consiglio.<br />
Tutti fanno la coda<br />
per fargli richieste.<br />
È un uomo di pace e<br />
car<strong>it</strong>à”.<br />
Che tutta la c<strong>it</strong>tà<br />
la pensasse così, è<br />
provato dal seguente<br />
caso: siccome Fra’<br />
Galvão si era opposto,<br />
insieme ad un<br />
monaco benedettino,<br />
alla insensata uccisione<br />
di un soldato,<br />
il governatore decise<br />
di esiliarli a Rio<br />
de Janeiro. Il monaco<br />
benedettino affermò<br />
che non sarebbe<br />
andato, ma Fra’<br />
Galvão soltanto disse:<br />
“Io sono francescano,<br />
sono figlio<br />
dell’obbedienza…<br />
”Prese dei vest<strong>it</strong>i e se ne andò. Quando<br />
il popolo lo venne a sapere, si armò<br />
di pali, bastoni, zappe e altri utensili<br />
di lavoro e accerchiò la casa del<br />
governatore. Impaur<strong>it</strong>o, egli mandò<br />
sub<strong>it</strong>o messaggeri a raggiungere il<br />
frate, che già si trovava lontano. E lui<br />
tornò, per la gioia di tutti quanti!<br />
Il Monastero <strong>della</strong><br />
Madonna <strong>della</strong> Luce<br />
Ma, se vogliamo c<strong>it</strong>are la maggior<br />
opera <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a, che avrebbe segnato<br />
per sempre la grande c<strong>it</strong>tà di San<br />
Paolo, dobbiamo parlare del Monastero<br />
<strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong> Luce. Fra’ Galvão<br />
legò in una maniera tale la sua esistenza<br />
al nuovo monastero, che non è<br />
possibile menzionare questa ist<strong>it</strong>uzione<br />
senza che il suo nome ci venga sub<strong>it</strong>o<br />
alla memoria; come pure non possiamo<br />
riferirci al santo religioso senza<br />
ricordarci di questo convento.<br />
Fra’ Galvão ricevette, all’inizio<br />
delle sue incombenze sacerdotali, tre<br />
incarichi: quello di predicatore dell’ordine<br />
francescano, quello di portiere<br />
– che lo rese molto noto – e quello<br />
di confessore del Raccoglimento<br />
di Santa Teresa, dove vivevano alcune<br />
monache. Era l’unico stabilimento<br />
di religiose allora esistente a San<br />
Paolo. Si chiamava “raccoglimento”<br />
perché in quei tempi di persecuzione<br />
religiosa, il termine “monastero”<br />
era imprudente davanti al governatore.<br />
In questa semplice comun<strong>it</strong>à<br />
Il Convento <strong>della</strong> Luce nel sec.<br />
XIX – olio di Benedetto Calixto –<br />
Museo del Convento <strong>della</strong> Luce
che Fra Galvão passò a dirigere, viveva<br />
un’anima eletta: Suor Elena Maria<br />
del Sacramento. A questa devota<br />
suora fu rivelato essere desiderio di<br />
Dio che Fra’ Antonio de Sant’Anna<br />
Galvão fondasse un nuovo convento<br />
nella c<strong>it</strong>tà di San Paolo. Caso pericoloso<br />
e delicato! Da un lato, vi era<br />
una proibizione formale da parte del<br />
Marchese di Pombal di ricevere novizi<br />
in qualunque ist<strong>it</strong>uzione, sotto pena<br />
di morte; e dall’altro, la natura di<br />
quella rivelazione sarebbe stata messa<br />
alla prova da molti. Lo stesso Santo<br />
rifletté a lungo, consultò i canonisti<br />
e, soprattutto, analizzò quell’anima.<br />
La sua conclusione fu: è effettivamente<br />
un desiderio ispirato, fondiamo<br />
il nuovo convento.<br />
Fu scelto il Campo <strong>della</strong> Luce,<br />
dove c’era già un’antica, piccola cappella<br />
dedicata alla Madonna <strong>della</strong><br />
Luce, in una regione totalmente<br />
spopolata e non lontana dal fiume<br />
Anhembi. Cominciò, a partire da<br />
lì, un calvario di dissapori e disgrazie<br />
che per il Santo si traducevano in<br />
prove visibili che era questo il disegno<br />
di Dio. La piccola comun<strong>it</strong>à che<br />
lì passò a vivere in installazioni provvisorie,<br />
soffrì di tutto: l’ordine che<br />
fosse estinto il Recolhiomento, la fame<br />
e la miseria che quasi le portarono<br />
alla morte, la privazione dell’assistenza<br />
di Fra’ Galvão fino a che<br />
un giorno passò la bufera… Ma il Signore<br />
voleva “costruire la casa sopra<br />
la roccia” e alla radice di questa<br />
Cullato in braccio alla<br />
Signora Sant’Anna<br />
Statua di Sant’Anna che appartenne<br />
a Fra’ Galvão – Convento <strong>della</strong><br />
Luce, San Paolo<br />
eroica fondazione, era necessario la<br />
sofferenza di tutti.<br />
Alla fine, dopo aver ottenuto le<br />
deb<strong>it</strong>e licenze, Fra’ Galvão iniziò la<br />
costruzione del bel monastero che si<br />
mantenne nelle sue linee generali tale<br />
e quale lo vediamo ancor oggi.<br />
Il figlio del Cap<strong>it</strong>ano Maggiore di<br />
Guaratinguetà divenne mendicante<br />
per l’opera di Dio. Recuperò fondi<br />
e operai per la costruzione, fece lunghi<br />
e penosi viaggi – sempre a piedi -<br />
, divulgando e mobil<strong>it</strong>ando la popolazione<br />
a dare il suo contributo per tale<br />
causa così nobile. Le donazioni arrivavano,<br />
ma non bastavano… In una<br />
parola, fu proprio lui la pietra angolare<br />
di questa casa di Maria Santissima<br />
e del suo Divino Figlio, giungen-<br />
Fra’ Antonio di Sant’Anna<br />
Galvão nacque a Guaratinguetà<br />
(San Paolo, Brasile)<br />
nel 1739. Suo padre era Antonio<br />
Galvão de França, originario<br />
<strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà di Faro, in Portogallo,<br />
e sua madre, Donna Isabella Le<strong>it</strong>e<br />
de Barros, nata a Pindamonhangaba,<br />
proveniva dai primi colonizzatori<br />
cinquecenteschi. Lei fu madre<br />
di undici figli.<br />
A 13 anni, Antonio fu inviato a<br />
studiare nel Seminario tenuto dai<br />
gesu<strong>it</strong>i a Vila da Cachoeira, Bahia,<br />
a circa 130 chilometri da Salvador.<br />
Non fosse stato per le burrasche<br />
che già si profilavano all’orizzonte,<br />
scatenate dal Marchese di Pombal,<br />
suo padre lo avrebbe lasciato essere<br />
gesu<strong>it</strong>a. Il giovane Antonio finì<br />
per entrare nei Frati Minori Scalzi,<br />
che eserc<strong>it</strong>avano il loro apostolato<br />
nella regione di Taubaté. A 21 anni<br />
d’età entrò nel noviziato del Convento<br />
di San Bonaventura, nella<br />
c<strong>it</strong>tà di Macacu, nella Cap<strong>it</strong>ania di<br />
Rio de Janeiro. Ricevette l’ab<strong>it</strong>o il<br />
giorno 15 aprile del 1760. Secondo<br />
il costume dell’Ordine in quel tempo,<br />
abbandonò il nome di França,<br />
passando a chiamarsi Fra’ Antonio<br />
di Sant’Anna Galvão. Scelse il nome<br />
di Sant’Anna in omaggio alla<br />
patrona <strong>della</strong> sua famiglia, che era<br />
collocata bene in vista in un bell’oratorio<br />
nella sua casa, in un luogo<br />
d’onore. Anche le sue tre sorelle<br />
avevano Anna come nome.<br />
Sua madre, cullando tra le braccia<br />
il figlio, avrebbe più volte cantato:<br />
“Signora Sant’Anna, culla mio<br />
figlio, guarda che bellezza e che<br />
meraviglia! Questo bambino non<br />
dorme nel letto, dorme in braccio<br />
alla Signora Sant’Anna”.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 23
do a lavorare personalmente<br />
in quel rude<br />
ufficio. Ma…che<br />
consolazione! Dalla<br />
sua sofferenza sbocciarono<br />
innumerevoli<br />
vocazioni, che non<br />
tardarono a presentarsi,<br />
ed il Monastero<br />
<strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong><br />
Luce sub<strong>it</strong>o divenne<br />
conosciuto come “un<br />
vivaio di sante”, formate<br />
nelle luminose<br />
vie indicate dal loro<br />
fondatore. Quante<br />
grazie per la salvezza<br />
delle anime non si saranno<br />
ottenute attraverso<br />
i sacrifici offerti<br />
da queste vergini<br />
consacrate?<br />
Le “pillole” di<br />
Fra Galvão<br />
Alla tomba di Fra’ Galvão accorrono numerosi devoti a<br />
pregare o in cerca delle famose “pillole”<br />
Tra le numerose<br />
grazie ricevute con<br />
l’intercessione di Fra’<br />
Galvão si distaccano,<br />
per la semplic<strong>it</strong>à<br />
e per la meravigliosa<br />
fiducia nella Madre<br />
di Dio che racchiudono,<br />
le pillole miracolose.<br />
Questo costume così caratteristico<br />
del nostro Santo – ininterrottamente<br />
segu<strong>it</strong>o da migliaia di fedeli<br />
dal tempo in cui egli era vivo fino al<br />
giorno d’oggi – testimonia, con le grazie<br />
e i fatti portentosi che opera, che<br />
non è una semplice credenza popolare.<br />
Suor Celia Cadorin spiega l’origine<br />
delle pillole.<br />
La storia ricorda che un giorno<br />
fu presentato a Fra’ Galvão un ragazzo<br />
pieno di dolori, che non riusciva<br />
a espellere alcuni calcoli renali.<br />
Il santo religioso, mosso da compassione,<br />
dopo aver pregato ebbe<br />
un’improvvisa ispirazione. Scrisse<br />
in tre fogliettini la seguente frase<br />
dell’ufficio <strong>della</strong> Santissima Vergine<br />
Maria: “Post partum Virgo inviolata<br />
permansisti: Dei Gen<strong>it</strong>rix intercede<br />
pro nobis”, ossia: “Dopo il parto,<br />
o Vergine, sei rimasta intatta; Madre<br />
di Dio, intercedi per noi”. Arrotolò<br />
i foglietti in forma di pillola e diede<br />
al giovane affinché li prendesse come<br />
una medicina. Sub<strong>it</strong>o dopo il ragazzo<br />
espulse un grande calcolo e in<br />
tal modo guarì.<br />
Più tardi un uomo affl<strong>it</strong>to cercò<br />
Fra’ Galvão, sostenendo che sua<br />
moglie, che stava per partorire, stava<br />
molto male. Di nuovo egli si ricordò<br />
del versetto dell’ufficio <strong>della</strong> Madonna;<br />
scrisse, arrotolò e mandò le<br />
pillole alla donna. Dopo averle prese,<br />
questa partorì senza alcun problema.<br />
La notizia di questi ed altri fatti si<br />
propagò rapidamente e le richieste<br />
Gustavo Kralj<br />
dei celebri foglietti,<br />
o pillole, diventarono<br />
molto frequenti. Fra’<br />
Galvão insegnò alle<br />
suore del Raccoglimento<br />
a fare pillole,<br />
di modo che, anche<br />
in sua assenza, le potessero<br />
dare alle persone<br />
che le venissero<br />
a chiedere alla porta<br />
del Convento.<br />
All’inizio le pillole<br />
erano richieste soprattutto<br />
dalle partorienti.<br />
Col tempo, però,<br />
cominciarono ad<br />
essere utilizzate da<br />
chi soffriva di malattie<br />
diverse, in modo<br />
particolare problemi<br />
renali, calcoli o pietre<br />
nei reni. E persino<br />
per la con<strong>versione</strong> di<br />
peccatori. Oggigiorno<br />
sono sollec<strong>it</strong>ate da<br />
uomini, donne e giovani<br />
che nelle malattie<br />
– principalmente<br />
cancro – o in difficoltà<br />
d’ogni specie, invocano<br />
l’intercessione<br />
del servo di Dio e le<br />
prendono con fede.<br />
Animam suam in manibus<br />
suis semper tenens<br />
La morte colse Fra’ Galvão nella<br />
stessa seren<strong>it</strong>à che conservò durante<br />
la v<strong>it</strong>a e i suoi ultimi giorni furono<br />
un’espressione fedele dell’altissimo<br />
grado di sant<strong>it</strong>à che egli aveva<br />
raggiunto. Consegnò la sua anima a<br />
Dio il 23 dicembre del 1822, all’età di<br />
84 anni, in una povera cella dietro la<br />
cappella del monastero da lui costru<strong>it</strong>o.<br />
Se volessimo definire la v<strong>it</strong>a di<br />
questo perfetto figlio di San Francesco,<br />
non troveremmo parole più adatte<br />
di quelle impresse nel suo ep<strong>it</strong>affio<br />
nel Monastero <strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong><br />
Luce: “ Animam suam in manibus<br />
24 Salvami Regina · Maggio 2007
suis sempre tenens”. Sempre ha avuto<br />
la sua anima in mano. Infatti, dopo il<br />
peccato commesso dai nostri progen<strong>it</strong>ori,<br />
il genere umano ha perso quella<br />
completa armonia di tutte le sue inclinazioni,<br />
che era il dono di integr<strong>it</strong>à.<br />
Ridotti alla dura prova di lottare<br />
contro se stessi più che contro qualsiasi<br />
avvers<strong>it</strong>à <strong>della</strong> loro esistenza, gli<br />
uomini passarono a dipendere in grado<br />
maggiore dalla grazia divina che<br />
dalle loro stesse forze, perché ormai<br />
non trovavano più nella loro natura<br />
l’antico stato di perfezione. È precisamente<br />
in questa docil<strong>it</strong>à nei confronti<br />
<strong>della</strong> volontà <strong>della</strong> Provvidenza<br />
a scap<strong>it</strong>o <strong>della</strong> sua personale che<br />
brillò la sant<strong>it</strong>à di Fra’ Galvão: flessibile<br />
al soffio dello Spir<strong>it</strong>o Santo si dimenticò<br />
completamente di se stesso e<br />
rimise le sue decisioni nel Cuore del<br />
Divino Maestro.<br />
Di qui gli venne la non comune<br />
virtù <strong>della</strong> forza alla quale nessuno<br />
resisteva: era amato dal popolo, rispettato<br />
dalle autor<strong>it</strong>à, obbed<strong>it</strong>o dalle<br />
religiose, cercato dai bambini. Aveva<br />
proprio ragione Sant’Agostino nel<br />
dire: “È necessario che la mente sia<br />
più potente <strong>della</strong> passione, e la domini.<br />
Quanto più una virtù è nobile e sublime,<br />
tanto più essa sarà forte e invincibile.<br />
Nessuna anima viziata può dominare<br />
un’altra che sia mun<strong>it</strong>a di virtù”(<br />
1 ).<br />
Nel ricevere il mer<strong>it</strong>ato onore degli<br />
altari, voglia Sant’Antonio di Sant’Anna<br />
Galvão continuare a prodigare<br />
tanti favori quanti quelli che già ha<br />
ottenuto per il popolo che egli ha tanto<br />
desiderato di vedere saldo nella fede.<br />
Fortunato il Brasile ad avere avuto<br />
un simile figlio! Fortunata la Chiesa<br />
per avere un tale Santo! ²<br />
1<br />
) Il libero arb<strong>it</strong>rio, Paulus, San Paolo,<br />
1995, pagg.48-49<br />
Miracolo <strong>della</strong> canonizzazione di Fra’<br />
Antonio di Sant’Anna Galvão<br />
Negli anni 1993 e 1994, Sandra Grossi de Almeida<br />
aveva sub<strong>it</strong>o tre aborti spontanei, dovuti ad<br />
una malformazione dell’utero che le rendeva<br />
impossibile condurre a termine una gravidanza.<br />
Trovandosi in questa s<strong>it</strong>uazione, nel maggio del<br />
1999 rimase incinta nuovamente. Nonostante il prognostico<br />
medico parlasse di una probabile interruzione<br />
<strong>della</strong> gravidanza, che avrebbe potuto durare al<br />
massimo fino al quinto mese, la gestazione ebbe una<br />
normale evoluzione fino alla trentaduesima settimana.<br />
Trattandosi di un caso di gravissimo rischio, Sandra fu<br />
ricoverata in ospedale per essere segu<strong>it</strong>a quotidianamente<br />
in un ambiente di maggior sicurezza.<br />
Si decise per il parto cesareo, da eseguirsi il giorno<br />
11 dicembre, e questo si svolse senza nessuna complicazione.<br />
Il bambino nacque pesando 1 chilo e 995<br />
grammi e misurando 42 centimetri. Accusando problemi<br />
respiratori, ebbe bisogno di essere intubato; ebbe,<br />
tuttavia, un quadro evolutivo molto rapido, tanto<br />
che i tubi gli furono tolti il giorno 12, di pomeriggio.<br />
Fu dimesso dall’ospedale il giorno 19.<br />
L’es<strong>it</strong>o favorevole di questo caso raro fu attribu<strong>it</strong>o<br />
all’intercessione del Beato Antonio di Sant’Anna<br />
Galvão. Fin dall’inizio, e durante tutta la gravidanza,<br />
egli era stato molto invocato dalla famiglia<br />
e dalla stessa Sandra che, oltre a fare continue novene,<br />
prese le “pillole di Fra Galvão” con fede e la<br />
certezza di essere aiutata da questo “uomo <strong>della</strong> pace<br />
e <strong>della</strong> car<strong>it</strong>à”.<br />
I per<strong>it</strong>i medici <strong>della</strong> Congregazione per le Cause<br />
dei Santi, nella sessione del 18 gennaio 2006, approvarono<br />
all’unanim<strong>it</strong>à il fatto come “scientificamente inesplicabile<br />
nel suo congiunto, in base alle attuali conoscenze<br />
scientifiche”. Ed il 13 luglio il “Congresso dei<br />
Teologi” ha riconosciuto il caso come miracoloso.<br />
Sandra Grossi col figlio Enzo, la cui<br />
nasc<strong>it</strong>a è stata qualificata dai medici come<br />
“scientificamente inspiegabile”<br />
Divulgazione<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 25
Araldi ne<br />
In vis<strong>it</strong>a a<br />
Il Comandante dott. Pereira ha condotto la<br />
delegazione di Araldi fino alle celle ed ha annunciato<br />
alle detenute la distribuzione dei donativi.<br />
“<br />
Sono stato in prigione e siete venuti a<br />
trovarmi” (Mt 25, 36). È talmente sorprendente<br />
l’affermazione di Gesù, nell’enunciare<br />
le opere di misericordia,<br />
con la pratica delle quali i giusti si salveranno,<br />
che essi stessi chiederanno: “E quando ti<br />
abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti<br />
a vis<strong>it</strong>arti? “ (Mt 25, 39). Dunque Nostro Signore<br />
non solleva né il problema <strong>della</strong> colpa né dell’innocenza<br />
di quelli che sono privati <strong>della</strong> libertà, poiché<br />
I materassi sono introdotti nell’area delle celle.<br />
La consegna di beni è occasione di evangelizzazione,<br />
attraverso una parola di conforto e speranza.<br />
26 Salvami Regina · Maggio 2007
l mondo<br />
lle prigioni<br />
vuole identificarsi con loro. Soltanto afferma: “Sono<br />
stato in prigione”.<br />
È stato alla ricerca del volto sofferente di Cristo, in<br />
chi è carcerato, che una rappresentanza degli Araldi è<br />
entrata nella caserma di Mairiporà (San Paolo- Brasile),<br />
il 22 marzo. Il Comandante, dott. Antonio José Pereira,<br />
aveva lanciato un appello a favore dei detenuti sotto la<br />
sua custodia, per venire incontro alle loro carenze materiali.<br />
Materassi, asciugamani e materiale per l’igiene<br />
personale sono stati distribu<strong>it</strong>i in quest’occasione.<br />
Il Comandante, dott. Antonio José Pereira,<br />
ha manifestato grat<strong>it</strong>udine per l’aiuto prestato<br />
alle detenute in sua custodia.<br />
Riconoscenti per i doni materiali, le detenute<br />
hanno manifestato, soprattutto, riconoscenza per<br />
l’aiuto spir<strong>it</strong>uale ricevuto.<br />
Alla fine, una preghiera a Maria Santissima, a nome<br />
di tutte, per chiedere la sua materna protezione.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 27
Scuole degli Araldi<br />
I<br />
n segu<strong>it</strong>o al cammino aperto dal Seminario<br />
Minore, a San Paolo, quest’anno gli Araldi<br />
hanno cominciato delle attiv<strong>it</strong>à di insegnamento<br />
secondario anche in altre c<strong>it</strong>tà, con lo scopo<br />
di dare una formazione completa, tanto culturale<br />
quanto religiosa, ai giovani aspiranti. La possibil<strong>it</strong>à<br />
di svolgere le attiv<strong>it</strong>à scolastiche in un ambiente sano<br />
e disciplinato offre ai giovani un maggior prof<strong>it</strong>to intellettuale<br />
ed un progresso spir<strong>it</strong>uale più sicuro.<br />
Paraguay – Il 14 febbraio scorso Padre Carlos Tejedor<br />
ha inaugurato con la celebrazione eucaristica, la Scuola<br />
Araldi del Vangelo Internazionale, ad Asuncion.<br />
Guatemala – Il ramo femminile degli Araldi muove i<br />
suoi primi passi nelle attiv<strong>it</strong>à scolastiche.<br />
San Paolo, Brasile – Nel Seminario degli Araldi, la<br />
costruzione <strong>della</strong> Cappella, progredisce, in mezzo a<br />
molte difficoltà, vinte solo grazie alla generos<strong>it</strong>à<br />
dei collaboratori e all’aiuto delle Associazioni:<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova<br />
Evangelizzazione e “Custodios de Maria”.<br />
Recife, Brasile – Il Vicario Generale dell’Arcidiocesi,<br />
Mons. Edvaldo Bezerra da Silva, ha presieduto<br />
la celebrazione eucaristica che ha aperto le<br />
attiv<strong>it</strong>à scolastiche.<br />
Colombia –A Bogotá, la Scuola Araldi<br />
continua la sua attiv<strong>it</strong>à, nella quale la gioia dei<br />
giovani aspiranti è un importante fattore per<br />
un buon prof<strong>it</strong>to negli studi.<br />
28 Salvami Regina · Maggio 2007
VI Pellegrinaggio Nazionale<br />
dell’Apostolato dell’Icona a Fatima<br />
Il 31 marzo Mons. Beni dos<br />
Santos, Vescovo diocesano<br />
di Lorena (San Paolo – Brasile),<br />
ha presieduto, nel Santuario<br />
di Fatima, in Portogallo, il pellegrinaggio<br />
nazionale dell’Apostolato<br />
dell’Icona, che ha visto la partecipazione<br />
di diecimila persone.<br />
L’evento ha avuto inizio nella Sala<br />
Paolo VI, con la solenne incoronazione<br />
<strong>della</strong> statua del Cuore Immacolato<br />
di Maria, alla prestigiosa<br />
presenza di Mons. Serafim Ferriera<br />
e Silva, vescovo emer<strong>it</strong>o di Leiria-Fatima.<br />
Nella conferenza che è segu<strong>it</strong>a,<br />
Mons. Beni ha messo in risalto l’importanza<br />
<strong>della</strong> famiglia nella costruzione<br />
del regno di Dio, inc<strong>it</strong>ando i<br />
presenti a collaborare intensamente<br />
all’evangelizzazione delle famiglie attraverso<br />
l’Apostolato dell’Icona.<br />
Nel pomeriggio, dopo il rosario<br />
med<strong>it</strong>ato, nella Cappellina delle<br />
Apparizioni, Mons. Beni ha presieduto<br />
la Celebrazione Eucaristica.<br />
Portogallo – Sempre zelante per la salvezza delle anime, Mons. Beni si è reso disponibile per celebrare Messa<br />
per 160 giovani aspiranti che dal 27 al 31 marzo hanno programmato le loro vacanze nella local<strong>it</strong>à di Tocha. È<br />
rimasta impressa nella loro memoria l’immagine paterna di quel “Signor Vescovo venuto da tanto lontano, là dal<br />
Brasile, soltanto per celebrare Messa per noi…” come essi stessi dicevano.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 29
Fatima – 90 anni<br />
Che bella Signora!<br />
Fatima diffonde una luce sovrannaturale che ha avvinto<br />
i pastorelli in forma irresistibile, e illumina il cuore dei<br />
pellegrini che accorrono in questo luogo sacro<br />
alla ricerca di consolazione.<br />
José Antonio Dominguez<br />
Chi giunge a Fatima per<br />
la comoda e sicura autostrada<br />
che fende<br />
la Serra d’Aire, perde<br />
il contatto con una<br />
realtà che da 90 anni si ripete invariabilmente,<br />
in occasione delle commemorazioni<br />
delle apparizioni: numerosi<br />
gruppi di pellegrini che percorrono a<br />
piedi i sentieri e le strade che conducono<br />
a Cova da Iria, il luogo dove la Madre<br />
di Dio è apparsa, nel 1917.<br />
È un contrasto così forte con i costumi<br />
e la mental<strong>it</strong>à consumista <strong>della</strong><br />
nostra epoca, tutta rivolta al godimento<br />
facile <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, che non c’è<br />
modo di ignorarlo. Che cosa attira<br />
a Fatima queste molt<strong>it</strong>udini dal volto<br />
abbronzato dal sole nelle lunghe<br />
camminate? Che cosa li porta a queste<br />
sorprendenti pen<strong>it</strong>enze, in questo<br />
tempo così restio al sacrificio?<br />
Lo stupore causato<br />
dalle apparizioni<br />
Una rapida rievocazione di alcuni<br />
aspetti poco conosciuti delle apparizioni<br />
può essere chiarificatrice.<br />
Nel vedere la Santissima Vergine,<br />
il 13 maggio, la reazione dei tre<br />
bambini, Lucia, Francesco e Giacinta,<br />
nonostante la differenza di temperamento,<br />
ha avuto una caratteristica<br />
comune. Tutti rimasero colp<strong>it</strong>i, quasi<br />
si direbbe affascinati, dalla visione<br />
celestiale. Per tutto il resto <strong>della</strong> giornata<br />
non parlavano d’altro, incantati<br />
per quello che avevano visto e ud<strong>it</strong>o.<br />
Ma, quando il sole declinò all’orizzonte,<br />
annunciando l’ora di riunire il<br />
gregge e rientrare a casa, r<strong>it</strong>ornando<br />
alla realtà di tutti i giorni, ognuno reagì<br />
a modo suo. Francesco, più riflessivo,<br />
non diceva nulla. Lucia, un po’<br />
più grande dei suoi cugini, già pensava<br />
alla reazione dei suoi familiari e vicini,<br />
così r<strong>it</strong>enne più prudente mantenere<br />
segreto il tutto. Però Giacinta,<br />
più espansiva, non riusciva a contenere<br />
dentro di sé la gioia soprannaturale<br />
che la inondava e non smetteva<br />
di esclamare: “Oh, che Signora bella!<br />
Oh, che Signora graziosa!”<br />
Un segreto impossibile<br />
da custodire<br />
Mentre camminavano, Lucia cercava<br />
di convincere Giacinta a mantenere<br />
tutto segreto:<br />
— Sta a vedere che lo vai a dire a<br />
qualcuno…<br />
— No, non lo dico.<br />
— Neppure a tua madre.<br />
— Non racconterò niente, lo prometto.<br />
Quando Francesco e Giacinta<br />
giunsero a casa, i loro gen<strong>it</strong>ori non<br />
30 Salvami Regina · Maggio 2007
erano ancora tornati dal mercato,<br />
che si svolgeva in una local<strong>it</strong>à vicina.<br />
Giacinta rimase vicino al portone, in<br />
attesa, e non appena vide la madre,<br />
corse ad abbracciarla e a raccontarle<br />
il grande avvenimento:<br />
— Oh, mamma, oggi, a Cova da<br />
Iria, ho visto la Madonna!<br />
La signora Olimpia non ci credette,<br />
per quanto la bambina lo ribadisse<br />
con veemenza e facesse la descrizione<br />
minuziosa e meravigliata dell’accaduto.<br />
Più tardi, quando tutta la famiglia<br />
era seduta per la cena presso il<br />
caminetto, la signora Olimpia, la cui<br />
incredul<strong>it</strong>à già vacillava davanti alla<br />
ferma insistenza <strong>della</strong> figlia, chiese a<br />
Giacinta:<br />
— Raccontami un pò questa storia<br />
<strong>della</strong> Madonna alla Cova da Iria.<br />
“Una signora più<br />
brillante del sole”<br />
E l’innocente pastorella tentò di<br />
tradurre in parole quello che traboccava<br />
dal suo cuore: “Era una Signora<br />
tanto bella, tanto graziosa!... Aveva un<br />
vest<strong>it</strong>o bianco, e una catenina d’ora al<br />
collo fino al petto… La testa era coperta<br />
da un manto bianco, anzi, bianchissimo,<br />
non so, quasi più bianco del latte…<br />
e la copriva fino ai piedi… Era tutto<br />
bordato di oro… Oh! Che bello!...<br />
Aveva le mani giunte, così – e la piccola<br />
si sollevava dal banco, univa le mani<br />
all’altezza del petto im<strong>it</strong>ando la visione.<br />
Tra le d<strong>it</strong>a aveva una corona. Oh<br />
che bella corona aveva…tutta d’oro,<br />
brillante, come le stelle <strong>della</strong> notte, e<br />
un crocefisso che riluceva… che riluceva…Oh<br />
che bella Signora! Ha parlato<br />
molto con Lucia, ma non ha mai<br />
parlato con me, né con Francesco…<br />
Io sentivo tutto quello che esse dicevano…<br />
Oh mamma, bisogna pregare<br />
il rosario tutti i giorni… La Signora<br />
ha detto questo a Lucia. E ha detto<br />
anche che ci portava tutti e tre in Cielo,<br />
Lucia, Francesco e anche me… (…)<br />
Quando Lei è entrata dentro il Cielo,<br />
sembra che le porte si siano chiuse con<br />
tanta fretta che persino i piedi sono rimasti<br />
bloccati fuori… Era tanto bello<br />
La ricca espressiv<strong>it</strong>à<br />
fisionomica di certe statue<br />
<strong>della</strong> Madonna di Fatima, che<br />
tocca tanto profondamente<br />
i cuori, non è estranea alla<br />
meravigliosa luce sovrannaturale<br />
emanata dalle apparizioni<br />
<strong>della</strong> Madre di Dio ai tre pastorelli<br />
Statua del Cuore Immacolato di Maria,<br />
benedetta dal Papa Giovanni Paolo II,<br />
che si venera nella Casa-Madre<br />
degli Araldi, a San Paolo.<br />
il Cielo!... C’erano tante rose selvatiche….”<br />
( 1 )<br />
Molti anni dopo, Lucia avrebbe<br />
fatto una descrizione più ponderata<br />
di questa “bella Signora” che tanto<br />
aveva colp<strong>it</strong>o Giacinta:<br />
“Una Signora, vest<strong>it</strong>a tutta di bianco,<br />
più brillante del sole, che spargeva<br />
luce più chiara e intensa di un bicchiere<br />
di cristallo pieno d’acqua cristallina,<br />
attraversato dai raggi del sole più<br />
ardente. Eravamo tanto vicini, che ci<br />
trovammo racchiusi dalla luce che la<br />
attorniava, o che Lei spargeva.” ( 2 )<br />
Avvolti dalla luce divina<br />
Fin dal primo momento, brilla a<br />
Fatima una luce soprannaturale di<br />
bellezza indicibile che scuote i piccoli<br />
pastori. Tutto quanto la “bella Signora”<br />
chiede loro, essi accettano con<br />
entusiasmo e senza t<strong>it</strong>ubanza: offrire<br />
sacrifici per la con<strong>versione</strong> dei peccatori,<br />
riparare l’Immacolato Cuore<br />
di Maria dalle offese sub<strong>it</strong>e, conservare<br />
il segreto che la Madonna ha loro<br />
raccontato, pregare il rosario tutti<br />
i giorni per la pace. Perfino la morte<br />
i bambini sono disposti ad affrontare<br />
per fare la volontà <strong>della</strong> Madonna.<br />
Nel momento esatto dell’apparizione,<br />
i pastorelli sono avvolti o penetrati<br />
da una luce emanata dalle<br />
mani verginali di Maria, che Lucia<br />
così descrive: “Ha aperto per la prima<br />
volta le mani, comunicandoci una luce<br />
P. Timothy Ring<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 31
frendo la v<strong>it</strong>a per la con<strong>versione</strong> dei<br />
peccatori. “È stata una grazia che ci<br />
ha segnato per sempre nella sfera del<br />
soprannaturale” – ha affermato molti<br />
anni dopo Suor Lucia.<br />
I Beati Giacinta e Francesco sarebbero<br />
morti poco dopo le apparizioni.<br />
Suor Lucia entrò nel Carmelo<br />
di Coimbra, dove avrebbe terminato<br />
esemplarmente la sua esistenza, a 97<br />
anni, illuminata ancora da questa luce<br />
sovrannaturale. Nel suo ultimo libro,<br />
“Come vedo il messaggio”, confessa<br />
questo stupore interiore che ha dominato<br />
tutta la sua v<strong>it</strong>a: “Vedere lì una Signora<br />
tanto bella, che mi dice di essere<br />
del Cielo, ho sent<strong>it</strong>o una gioia così intima<br />
che mi ha riemp<strong>it</strong>o di fiducia e amore;<br />
mi sembrava che ormai niente mi poteva<br />
separare da questa Signora…”<br />
Luce che dissipa le tenebre<br />
dell’incredul<strong>it</strong>à.<br />
Le grazie straordinarie concesse<br />
dalla Santissima Vergine ai pastorelli,<br />
e che operarono in loro una trasformazione<br />
tanto profonda da innalzarli<br />
alle alte vette <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à, si può dire<br />
che furono una prima realizzazione<br />
del trionfo dell’Immacolato Cuore<br />
Centenario<br />
<strong>della</strong> nasc<strong>it</strong>a di<br />
Suor Lucia<br />
così intensa, quasi un riflesso emanato<br />
da lei, che ci penetrava nel petto e nel<br />
più intimo dell’anima, facendoci vedere<br />
noi stessi in Dio, che era questa luce,<br />
più chiaramente di quanto vediamo<br />
nel migliore degli specchi” ( 3 ).<br />
Questa luce, penetrata nell’intimo<br />
delle anime dei bambini, sembra essere<br />
stata quasi un flash <strong>della</strong> luce di<br />
Dio, che fece loro sperimentare qualcosa<br />
<strong>della</strong> felic<strong>it</strong>à celestiale. “In essa<br />
ci vedevamo come sommersi in Dio”<br />
( 4 ). Questo diede loro il coraggio necessario<br />
per affrontare tutte le avvers<strong>it</strong>à<br />
e compiere la loro vocazione, of-<br />
Il Santuario di Fatima ha commemorato con una<br />
solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da<br />
Mons. Antonio Marto, Vescovo di Leiria-Fatima,<br />
il giorno 28 marzo, il centenario <strong>della</strong> nasc<strong>it</strong>a di Suor<br />
Lucia, scomparsa il 13 febbraio del 2005, nel Carmelo di<br />
Coimbra. Nell’omelia, il celebrante ha messo in evidenza<br />
alcuni aspetti più salienti <strong>della</strong> missione che la Madonna<br />
le ha affidato, nella seconda apparizione, il 13<br />
giugno 1917: “Tu rimani qui ancora per qualche tempo.<br />
Gesù vuole servirSi di te per farMi conoscere e amare”.<br />
A Suor Lucia– ha affermato Mons. Antonio -, è toccato,<br />
in modo speciale, di ricevere e trasmettere alla<br />
Chiesa e al mondo intero un messaggio impressionante<br />
dell’Altissimo attraverso Maria, Madre di Gesù: un messaggio<br />
di mon<strong>it</strong>o e, al tempo stesso, di promessa di riconciliazione<br />
e di pace. Nel momento in cui le guerre<br />
mondiali travolgevano il secolo XX nel fuoco e nel sangue,<br />
quando i popoli dell’Europa erano coinvolti in un<br />
processo di annichilimento e di morte mai visto e immaginato<br />
prima, introducendo così l’inferno nella terra,<br />
ecco che Dio, attraverso la Madre di suo Figlio, dà segnali<br />
<strong>della</strong> sua misericordia: inv<strong>it</strong>a gli uomini a non rassegnarsi<br />
alla banalizzazione<br />
del<br />
male e risveglia<br />
la speranza attraverso<br />
una vasta<br />
rinasc<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale<br />
di fervore,<br />
orazione e con<strong>versione</strong><br />
profonda<br />
dei cuori. “Di<br />
questo Messaggio,<br />
Suor Lucia<br />
è stata ricevente,<br />
trasmett<strong>it</strong>rice<br />
Mons Antonio Marto,<br />
Vescovo di Leiria-Fatima<br />
e ‘memoria viva’ lungo tutto il secolo XX – come la Madonna<br />
le aveva detto -, nella ver<strong>it</strong>à, nell’umiltà e nella<br />
discrezione, contribuendo al suo approfondimento.<br />
“Rievocarne la memoria oggi è, dunque, un inv<strong>it</strong>o a<br />
riconoscere nel tempo presente, carico d’incertezze, timori<br />
e attentati alla v<strong>it</strong>a umana, il potere immenso dell’Amore<br />
di Dio verso di noi, sicuri <strong>della</strong> certezza <strong>della</strong><br />
sua misericordia che salva l’uman<strong>it</strong>à”.<br />
Luís de Oliveira / Santuario di Fatima<br />
32 Salvami Regina · Maggio 2007
di Maria. Questo trionfo la Madonna<br />
lo annunciò al mondo intero: “Alla fine,<br />
il mio Cuore Immacolato trionferà.<br />
(…) E sarà concesso al mondo qualche<br />
tempo di pace”. L’intensa luce soprannaturale<br />
che avvolse in un primo momento<br />
i pastorelli, verrà ad illuminare<br />
tutta la terra, sconvolgendo le anime<br />
per la sua bellezza e dando origine così<br />
ad una nuova primavera <strong>della</strong> fede.<br />
Fu quello che molto opportunamente<br />
evidenziò, con altre parole,<br />
Mons. Antonio Marto, Vescovo di<br />
Leiria-Fatima, nella commemorazione<br />
del centenario <strong>della</strong> nasc<strong>it</strong>a di Suor<br />
Lucia: “Ecco, dunque, la grande missione<br />
affidata alla Chiesa: far risplendere<br />
la bellezza del volto di Dio in Cristo,<br />
mansueto e umile di cuore, in un mondo<br />
che tanta difficoltà ha nel comprenderlo,<br />
e risvegliare la dimensione mistica<br />
<strong>della</strong> fede per darle calore e gioia”.<br />
Promessa d’aiuto materno<br />
Forse senza percepirlo, molti di<br />
quelli che vanno a Fatima, in peregrinazione<br />
e con spir<strong>it</strong>o di pen<strong>it</strong>enza, accorrono<br />
alla ricerca di questa luce sovrannaturale<br />
che li conforti nelle avvers<strong>it</strong>à,<br />
ne fortifichi la fede, dia loro<br />
questa gioia contagiante che faceva<br />
esclamare di giubilo la piccola Giacinta:<br />
“Oh, che bella Signora!” E se tanti<br />
r<strong>it</strong>ornano a questo luogo sacro è perché<br />
qualche raggio di questa luce divina<br />
è penetrata nelle loro anime e con<br />
la promessa di assisterli per tutta la v<strong>it</strong>a,<br />
proprio come la Madonna ha fatto<br />
a Suor Lucia, quando le ha detto<br />
che sarebbe rimasta ancora per qualche<br />
tempo qui sulla terra: “Non scoraggiarti.<br />
Io non ti lascerò mai. Il mio<br />
Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e<br />
il cammino che ti condurrà a Dio”. ²<br />
Il 13 maggio<br />
a Cova da Iria…<br />
Il messaggio di Fatima è un forte richiamo<br />
alla preghiera e alla con<strong>versione</strong>. Se ancora<br />
permangono motivi di apprensione per il futuro<br />
dell’uman<strong>it</strong>à, è di conforto quanto la<br />
“Bianca Signora” promise ai pastorelli:<br />
“Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà”.<br />
Il messaggio di Fatima è un forte richiamo<br />
alla preghiera e alla con<strong>versione</strong>. Se ancora<br />
permangono motivi di apprensione per il futuro<br />
dell’uman<strong>it</strong>à, è di conforto quanto la<br />
“Bianca Signora” promise ai pastorelli:<br />
“Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà”.<br />
Papa Benedetto XVI, Regina Caeli, 14 maggio 2006<br />
Papa Benedetto XVI, Regina Caeli, 14 maggio 2006<br />
Q<br />
uando la Santissima Vergine<br />
apparve per la prima<br />
volta a Fatima, il mondo<br />
era immerso nelle incertezze e nelle<br />
sofferenze <strong>della</strong> Prima Guerra Mondiale,<br />
aggravate poco dopo dall’irruzione<br />
dell’influenza spagnola e dalla<br />
v<strong>it</strong>toria <strong>della</strong> rivoluzione comunista<br />
in Russia. Allo stesso tempo, la<br />
società accelerava la sua discesa nella<br />
scala <strong>della</strong> crisi di fede e di morale<br />
nella quale ci troviamo oggi.<br />
La Madonna portò parole di speranza,<br />
una richiesta di con<strong>versione</strong> e,<br />
soprattutto, promise una grande v<strong>it</strong>toria:<br />
“Alla fine, il mio Cuore Immacolato<br />
trionferà”.<br />
Il libro “Fatima Messaggio di Pace<br />
e speranza”, riccamente illustrato,<br />
destinato specialmente ai più<br />
giovani, rivive questi avvenimenti,<br />
esalta la virtù dei pastorelli e conferma<br />
l’attual<strong>it</strong>à delle profezie fatte<br />
dalla Vergine Maria in quell’occasione.<br />
Questo libro sta portando un<br />
grande beneficio spir<strong>it</strong>uale a tutti<br />
quelli che lo leggono. Lo legga e lo<br />
diffonda. Le farà conoscere la materna<br />
bontà <strong>della</strong> Madonna. ²<br />
1<br />
) Don Giovanni M. De Marchi IMC,<br />
Era una Signora più brillante del sole,<br />
7ª edizione, pag,84.<br />
2<br />
) Memorie di Suor Lucia, Fatima, 3ª<br />
edizione, 1978, pagg. 144-148.<br />
3<br />
) Idem, pagg. 146-148.<br />
4<br />
) Idem, pag. 149.<br />
Se ancora non ha ricevuto la sua copia, scriva a:<br />
Associazione Madonna di Fatima – Maria, Stella <strong>della</strong><br />
Nuova Evangelizzazione – Via San Marco, 2A 30034<br />
Mira (VE) tel: 041 5600891 o per<br />
e-mail: salvamiregina@salvamiregina.<strong>it</strong>.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 33
San Giovanni Nepomuceno<br />
Martire del segreto <strong>della</strong><br />
Confessione<br />
Anche se si somma lo splendore di tutti i cristiani che la Boemia<br />
può aver prodotto, non si raggiunge la brillantezza sovrannaturale<br />
di quest’anima che ha cercato e ottenuto la sant<strong>it</strong>à.<br />
Avvenuta da non più di<br />
vent’anni, la caduta<br />
<strong>della</strong> cosiddetta “cortina<br />
di ferro”, non soltanto<br />
ha permesso che<br />
in quei paesi crescessero nuovamente<br />
la speranza e la libertà, ma ha reso più<br />
accessibili a milioni di persone, in tutto<br />
il mondo, alcune delle più splendide<br />
meraviglie culturali ed arch<strong>it</strong>ettoniche<br />
<strong>della</strong> bell’Europa.<br />
Tra queste, è doveroso c<strong>it</strong>are l’incantevole<br />
c<strong>it</strong>tà di Praga, cap<strong>it</strong>ale <strong>della</strong> Repubblica<br />
Ceca, molto famosa per i suoi<br />
antichi edifici di straordinaria bellezza.<br />
I Cechi sono anche conosciuti per<br />
aver offerto al mondo la musica classica<br />
di Dvořák, oltre alla sapor<strong>it</strong>a birra<br />
che porta il nome di una delle sue più<br />
importanti c<strong>it</strong>tà: Pilsen. E ancora, una<br />
delle regioni di questo paese, la Boemia,<br />
produce da secoli cristalli riconosciuti<br />
come modello di raffinatezza e di<br />
bellezza nel mondo intero.<br />
Si può, però, dire con sicurezza<br />
che, anche se si somma lo splendore<br />
di tutti i cristalli che la Boemia può<br />
aver prodotto, non si ottiene la brillantezza<br />
sovrannaturale di un’anima<br />
impegnata a cercare e ottenere<br />
la sant<strong>it</strong>à. Tale è stato l’esempio a noi<br />
Don Mário Beccar Varela<br />
lasciato da uno dei più illustri figli di<br />
queste terre, Giovanni Nepomuceno,<br />
sacerdote e martire in difesa dei dir<strong>it</strong>ti<br />
<strong>della</strong> Santa Chiesa.<br />
Un intrepido sacerdote<br />
Giovanni Nepomuceno nacque nella<br />
c<strong>it</strong>tà di Nepomuk, in una delle valli<br />
<strong>della</strong> Boemia, intorno all’anno 1345.<br />
Già nell’anno 1370 aveva l’incarico di<br />
notaio nella Curia Metropol<strong>it</strong>ana. Nove<br />
anni dopo, fu ordinato sacerdote e<br />
nominato parroco di San Gallo. Nonostante<br />
le incombenze di questa importante<br />
funzione, continuò i suoi studi<br />
di dir<strong>it</strong>to ecclesiastico all’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Praga, nella quale ottenne la laurea.<br />
Nel 1382 l’arcivescovo lo inviò a<br />
Padova, dove si specializzò in dir<strong>it</strong>to<br />
canonico, nel 1387. Tornato sub<strong>it</strong>o dopo<br />
a Praga, fu nominato canonico <strong>della</strong><br />
chiesa di Sant’Egidio, ma vi rimase<br />
soltanto due anni. Nell’agosto del<br />
1390 divenne canonico onorario <strong>della</strong><br />
Cattedrale di San V<strong>it</strong>o e vicario generale<br />
di questa già tanto ampia e importante<br />
arcidiocesi. A partire da questo<br />
momento, la Provvidenza lo trasformò<br />
in uomo pubblico.<br />
I sermoni predicati da San Giovanni<br />
Nepomuceno produssero un notevole<br />
cambiamento nei costumi, così fu chiamato<br />
a svolgere l’incarico di confessore<br />
<strong>della</strong> regina grazie alla sua già nota virtù<br />
e alla sicurezza dottrinale da lui tante<br />
volte dimostrata dal pulp<strong>it</strong>o.<br />
La devota regina si metteva docilmente<br />
sotto la direzione spir<strong>it</strong>uale<br />
di un sacerdote tanto virtuoso, ma lo<br />
stesso non succedeva col re. Oltre ad<br />
essere portato a violenti accessi d’ira,<br />
egli fu preso da un infondato sospetto<br />
riguardo alla fedeltà <strong>della</strong> sua sposa.<br />
Siccome non trovava niente che<br />
confermasse questo dubbio, mentre il<br />
suo cuore meschino continuava ad essere<br />
fissato su questa fantasiosa idea,<br />
ordinò di condurre alla sua presenza<br />
il confessore e pretese che questi gli<br />
raccontasse dettagliatamente quello<br />
che nel confessionale gli confidava<br />
la regina. Esterrefatto per l’infondato<br />
sospetto, e molto più per l’inaud<strong>it</strong>a<br />
richiesta, Giovanni Nepomuceno<br />
si rifiutò con fermezza di parlare, affermando<br />
categoricamente il principio<br />
dell’inviolabil<strong>it</strong>à del segreto <strong>della</strong><br />
confessione, lo stesso anche oggi<br />
mantenuto dalla Santa Chiesa:<br />
“Quello che è detto tra le sante pareti<br />
del confessionale, è il più stretto dei<br />
segreti. Le parole pronunciate dal pe-<br />
34 Salvami Regina · Maggio 2007
n<strong>it</strong>ente davanti al sacerdote, essendo<br />
la materia per l’assoluzione dell’anima<br />
peccatrice, lì stesso muoiono. Di tutto<br />
questo, soltanto Dio è testimone, ed<br />
il sacerdote che rivelasse qualcosa di<br />
questo ad un terzo commetterebbe uno<br />
dei più abominevoli sacrilegi, contro il<br />
quale si solleverebbe immediatamente<br />
una terribile scomunica”( 1 ).<br />
Ma l’empio re non volle sapere nulla<br />
di tutto questo. Cieco di furore, fece<br />
torturare brutalmente il fedele confessore.<br />
Pur sopportando indicibili sofferenze,<br />
Giovanni Nepomuceno si mantenne<br />
irriducibile, ciò non fece che aumentare<br />
la furia del crudele sovrano.<br />
Alla fine, vedendo che non sarebbe<br />
riusc<strong>it</strong>o a cavare nulla da quest’uomo<br />
così fermo e compenetrato nella<br />
sua fede, mandò gli sbirri a legarlo e<br />
a gettarlo giù da uno dei ponti di Praga.<br />
Così, l’intrepido sacerdote consegnò<br />
la sua anima a Dio, morendo affogato<br />
nelle acque del fiume Moldava.<br />
Era la notte del 20 marzo 1393.<br />
Una controversia storica<br />
La tragica morte di un personaggio<br />
tanto noto e stimato scioccò molti<br />
ab<strong>it</strong>anti <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà, ed il re, non volendo<br />
ammettere apertamente la ragione<br />
per la quale aveva fatto assassinare<br />
Don Giovanni Nepomuceno, fece<br />
risultare che la ragione fu un’altra.<br />
C’era in Boemia una grande e prestigiosa<br />
abbazia, quella di Klanrau.<br />
Approf<strong>it</strong>tando del lasso di tempo<br />
tra la morte dell’abate in carica e l’elezione<br />
del successore, il monarca aveva<br />
l’intenzione di sopprimerla, per trasformarla<br />
in una nuova sede episcopale,<br />
la quale sarebbe stata consegnata ad<br />
un membro <strong>della</strong> sua corte. Il re tentò<br />
di fare pressione sul vicario generale<br />
Una statua<br />
di San Giovanni<br />
Nepomuceno orna il<br />
luogo del suo martirio<br />
Scultura sul ponte<br />
Carlo – Praga<br />
(Repubblica Ceca)<br />
perché lo appoggiasse in quest’azione.<br />
A causa <strong>della</strong> sua violenta opposizione,<br />
il re dichiarò che ciò fosse motivo sufficiente<br />
per condannarlo a morte.<br />
Sebbene alcune cronache ufficiali<br />
del regno abbiano trasmesso questa<br />
<strong>versione</strong>, molte altre riferiscono il vero<br />
motivo ( 2 ).<br />
Dopo essere stato trovato, il corpo<br />
di Giovanni Nepomuceno fu seppell<strong>it</strong>o<br />
nella stessa cattedrale, dove sub<strong>it</strong>o<br />
cominciò a ricevere dal popolo gli<br />
onori attribu<strong>it</strong>i ad un martire.<br />
Così, ebbe inizio un forte e salutare<br />
movimento di venerazione al sacerdote<br />
che era morto in difesa del<br />
segreto <strong>della</strong> Confessione. Questi<br />
fatti furono narrati anche nella lettera<br />
d’accusa al re, che l’arcivescovo<br />
Giovanni Jenzenstein presentò al Papa<br />
Benedetto IX ( 3 ).<br />
Beatificazione e canonizzazione<br />
Il Papa Innocenzo XIII lo dichiarò<br />
beato nel 1721. In segu<strong>it</strong>o, lettere<br />
di imperatori, di vescovi e di ordini<br />
religiosi, a cui si aggiunsero le due<br />
univers<strong>it</strong>à di Vienna, di Praga e Bratislava,<br />
in coro chiedevano al Sovrano<br />
Pontefice l’apertura del processo<br />
di canonizzazione, ed effettivamente,<br />
questo fu iniziato nel luglio del 1722.<br />
Anni dopo, il 27 gennaio del 1725,<br />
una commissione presieduta dall’Arcivescovo<br />
di Praga, formata da alcune<br />
dign<strong>it</strong>à ecclesiastiche, oltre ad un<br />
professore di medicina e a due chirurghi,<br />
realizzò l’esumazione dei resti<br />
mortali del martire. Alla presenza<br />
di queste autor<strong>it</strong>à, accadde un fatto<br />
straordinario.<br />
Il corpo si trovava naturalmente<br />
decomposto dal tempo, eccetto la<br />
lingua, la quale si manteneva meravigliosamente<br />
ben conservata, sebbene<br />
raggrinz<strong>it</strong>a. Allora, davanti a tutti,<br />
cominciò a rifarsi, assumendo un colore<br />
roseo come si trattasse di qualcuno<br />
vivo. Stup<strong>it</strong>i, i presenti si misero<br />
in ginocchio, e questo miracolo,<br />
realizzato in circostanze così solenni<br />
e con testimonianze tanto minuziose,<br />
fu il quarto di quelli riportati nel processo<br />
di canonizzazione.<br />
Così, il 19 marzo del 1729, nella<br />
Basilica di San Giovanni in Laterano,<br />
dalle mani del Papa Benedetto XIII,<br />
veniva solennemente elevato agli<br />
onori degli altari, San Giovanni Nepomuceno,<br />
martire del segreto <strong>della</strong><br />
Confessione, la cui festa la Chiesa<br />
commemora il 16 maggio.²<br />
1<br />
) Questo brano è un adattamento di<br />
estratti delle lezioni di Catechismo<br />
radiofoniche amministrate dal Cardinale<br />
Eugénio Salles dopo la pubblicazione<br />
del Nuovo Catechismo<br />
<strong>della</strong> Chiesa Cattolica, nel 1993.<br />
2<br />
) “Instructions for the King, di<br />
Paul Zidek, 1471, in “Ze<strong>it</strong>schrift<br />
für kathol. Theologie”, 1883, 90<br />
ss.; “Chronica regum Romanorum”,<br />
1459, di Thomas Ebendorfer;<br />
“Scriptores rerum Prussicarum”,<br />
III, Leipzig, 1860, 87.<br />
3<br />
) “Pub<strong>it</strong>schka, Gesch”, IV,<br />
app.; ed. Pelzel.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 35
L’intercessione<br />
<strong>della</strong> Madonna nell’ora<br />
<strong>della</strong> morte<br />
“Prega per noi peccatori, adesso… e nell’ora <strong>della</strong><br />
nostra morte”. Quale la ragione di tanta insistenza nel<br />
chiedere che Maria ci assista alla fine <strong>della</strong> nostra v<strong>it</strong>a?<br />
Nella preghiera che<br />
tante volte rivolgiamo<br />
alla Madonna ci<br />
sono due parti distinte,<br />
che conviene analizzare:<br />
una riguarda il presente, l’altra<br />
il futuro. La prima muta continuamente<br />
riguardo al tema <strong>della</strong> richiesta;<br />
la seconda non varia, chiede sempre la<br />
stessa grazia.<br />
Prega per noi adesso è la richiesta<br />
dell’ora presente, il cui oggetto sarà<br />
differente secondo le nostre necess<strong>it</strong>à.<br />
A volte sarà la sollec<strong>it</strong>azione di una<br />
grazia protettrice, altre volte <strong>della</strong> consolazione,<br />
altre volte ancora di sollievo<br />
e di guarigione da qualche inferm<strong>it</strong>à.<br />
Prega per noi nell’ora <strong>della</strong> nostra<br />
morte, invece riguarda il futuro, ed è<br />
sempre la stessa richiesta che, ripetuta<br />
200 volte nel Rosario, abbiamo fatto<br />
ieri, facciamo oggi e torneremo a<br />
fare domani, se Dio ci concederà un<br />
nuovo giorno e se in quel giorno pregheremo<br />
la Vergine Maria.<br />
Allora, per quale motivo la Santa<br />
Chiesa, per mezzo dell’Ave Maria,<br />
preghiera quotidiana e familiare<br />
a tutti i cristiani, perfino ai più indifferenti,<br />
ha formulato questa richiesta:<br />
Prega per noi nell’ora <strong>della</strong> nostra<br />
morte? Può essere soltanto per ragioni<br />
molto degne <strong>della</strong> sua saggezza;<br />
quindi nell’ora <strong>della</strong> morte l’intercessione<br />
<strong>della</strong> Santissima Vergine è a<br />
noi sovranamente necessaria ed veramente<br />
efficace.<br />
Necess<strong>it</strong>à dell’assistenza di<br />
Maria negli ultimi momenti<br />
Per comprendere bene quanto necessaria<br />
sia l’assistenza <strong>della</strong> Madonna<br />
nei nostri ultimi momenti, bisogna<br />
ricordare che l’ora <strong>della</strong> morte è propriamente<br />
l’ora più decisiva e difficile<br />
tra tutte. In essa sarà fissato il nostro<br />
destino per tutta l’etern<strong>it</strong>à. Quando<br />
cade un albero, a destra o a sinistra, là<br />
dove cade, rimane, dice bene il Qoelet<br />
(11, 3). Se cadrà dalla parte giusta,<br />
se moriremo nella grazia di Dio, saremo<br />
felici per sempre, ma se cadrà dalla<br />
parte sbagliata, se moriremo nell’inimicizia<br />
di Dio, il nostro posto sarà<br />
con i reprobi. L’ora <strong>della</strong> morte è l’ora<br />
del combattimento supremo. Se trionferemo<br />
sul demonio, tutte le nostre<br />
sconf<strong>it</strong>te passate saranno riparate, saremo<br />
v<strong>it</strong>toriosi per sempre, prenderemo<br />
posto tra gli eterni trionfatori ed il<br />
Re del Cielo ci cingerà con la corona<br />
<strong>della</strong> gloria eterna.<br />
Guardiamo il buon ladrone. La<br />
sua v<strong>it</strong>a era macchiata da vari crimini.<br />
Egli era stato un infame criminale<br />
che si tinse le mani col sangue di fratelli;<br />
alcuni istanti prima di morire, si<br />
è pent<strong>it</strong>o, è stato perdonato, i suoi crimini<br />
sono stati estinti e – come pietoso<br />
ladrone del Cielo, com’è chiamato<br />
-, per un istante di sincero pentimento,<br />
è andato a condividere le gioie del<br />
Paradiso con i patriarchi e i profeti<br />
che hanno trascorso la v<strong>it</strong>a intera nella<br />
pratica delle buone opere.<br />
Se, al contrario, all’ultimo momento,<br />
il nostro nemico, il demonio,<br />
trionferà su di noi, le nostre v<strong>it</strong>torie<br />
già acquis<strong>it</strong>e, per quanto numerose o<br />
altisonanti siano state, ci saranno inutili.<br />
Le nostre opere buone, anche se<br />
fossimo vissuti come giusti per lunghi<br />
anni, andrebbero perdute per sempre<br />
e si volatilizzerebbero come semplici<br />
nuvole disperse dal vento. Rimarremmo<br />
come naviganti che, dopo<br />
aver trionfato su varie tempeste in al-<br />
36 Salvami Regina · Maggio 2007
to mare, si vedono soccombere proprio<br />
nel porto d’approdo.<br />
Una tragica defezione<br />
dell’ultima ora<br />
Ricordiamoci <strong>della</strong> storia dei 40<br />
martiri di Sebaste. Erano 40 soldati<br />
che, insieme, nelle truppe dell’eserc<strong>it</strong>o<br />
romano, ingaggiarono insieme innumerevoli<br />
combattimenti su questa<br />
terra, oltre a vincere combattimenti<br />
nel Cielo, per la pratica delle virtù cristiane,<br />
sotto lo stendardo di Gesù Cristo.<br />
Per il fatto di difendere la Religione,<br />
comparvero davanti al tribunale dei<br />
loro persecutori, confessando coraggiosamente<br />
la loro fede, senza lasciarsi<br />
intimidire da minacce né sedurre da<br />
promesse. Furono tutti gettati in prigione<br />
e condannati a morire in un lago<br />
gelato. Gli angeli già li sorvolavano,<br />
portando nelle mani le corone destinate<br />
a questi uomini gloriosi, quando uno<br />
di loro, vinto dal freddo, uscì dal lago<br />
per fare un bagno d’acqua tiepida preparato<br />
in vista <strong>della</strong> desistenza da parte<br />
di qualcuno di loro. Egli morì poco<br />
dopo (in segu<strong>it</strong>o al brusco cambiamento<br />
di temperatura), perdendo per un<br />
istante di debolezza i frutti di una lunga<br />
v<strong>it</strong>a passata nell’esercizio delle virtù, i<br />
mer<strong>it</strong>i splendenti <strong>della</strong> sua confessione<br />
di fede e la gloria di un martirio quasi<br />
consumato, lasciando i suoi compagni<br />
immersi nell’incomparabile dolore <strong>della</strong><br />
sua defezione.<br />
L’ora <strong>della</strong> morte è un’ora decisiva,<br />
ma è anche un’ora difficile.<br />
Angustie dei moribondi<br />
Come sono atroci le angustie dei<br />
moribondi, che non hanno perduto<br />
completamente la fede, quando i rimorsi<br />
di coscienza, il timore del giudizio<br />
imminente e l’incertezza quanto alla<br />
salvezza eterna si uniscono per riempirli<br />
di turbamento e paura! I demoni<br />
raddoppiano la loro rabbia per afferrare<br />
questa presa che gli sfugge. Accorrono<br />
numerosi intorno al letto del malato<br />
per tentare un ultimo sforzo.<br />
Potesse ancora il moribondo reagire<br />
nel pieno delle sue forze! Ma non<br />
L’intercessione di Maria Santissima ci è tanto necessaria<br />
quanto efficace nell’ora <strong>della</strong> morte. come sono felici le anime assist<strong>it</strong>e<br />
da Lei in questa ora estrema!<br />
“Madonna del Pilastro” – Basilica di Sant’Antonio, Padova<br />
può! Mai sarà stato attaccato con tanta<br />
violenza e mai così debole per difendersi.<br />
La debolezza del corpo provoca<br />
un disastroso contraccolpo nell’anima.<br />
L’immaginazione resta completamente<br />
confusa. È come se fosse un campo<br />
aperto che gli animali selvaggi – meglio<br />
sarebbe dire fantasmi dei più lugubri e<br />
dei più spaventosi – attraversano liberamente<br />
in tutte le direzioni. Lo spir<strong>it</strong>o<br />
resta pieno di tenebre, la volontà senza<br />
energia e piena di languore.<br />
Necess<strong>it</strong>à imperiosa dell’aiuto<br />
di Dio nell’ora <strong>della</strong> morte<br />
Quanto è necessario il soccorso di<br />
Dio in quest’ora! Quanto indispensabile<br />
è la grazia divina per perseverare!<br />
La grazia, soprattutto quella <strong>della</strong><br />
perseveranza finale, è un dono di Dio<br />
che non ci è dato mer<strong>it</strong>are, ma possiamo<br />
ottenere infallibilmente con le<br />
nostre preghiere.<br />
Ora, come, per un privilegio speciale<br />
di Dio, il quale vuole in questo<br />
modo onorare sua Madre, la Santissima<br />
Vergine è la mediatrice obbligatoria<br />
dalle cui mani tutti i favori del<br />
Cielo devono passare, è a Lei che<br />
dobbiamo chiedere questa grazia delle<br />
grazie.<br />
Comprendiamo allora perché la<br />
Santa Chiesa ci porta a chiedere tante<br />
volte l’assistenza di Maria Santis-<br />
Guglielmo Azurmendi<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 37
sima per l’ora <strong>della</strong> nostra morte.<br />
Comprendiamo anche il motivo per<br />
il quale Ella ci inc<strong>it</strong>a a ripetere tutti i<br />
giorni: Santa Maria, prega per noi nell’ora<br />
<strong>della</strong> nostra morte.<br />
In quest’ora, intercessione<br />
infallibile di Maria Santissima<br />
L’intercessione di Maria Santissima<br />
ci è tanto necessaria quanto efficace in<br />
questa suprema e solenne circostanza.<br />
Come sono felici le anime assist<strong>it</strong>e da<br />
Maria in quest’ora! Esse non possono<br />
perire. Sebbene siano prigioniere <strong>della</strong><br />
tirannia del demonio, questa Buona<br />
Madre spezzerà le loro catene e otterrà<br />
per loro i frutti benefici di una sincera<br />
con<strong>versione</strong>, supplicandole a fare vera<br />
pen<strong>it</strong>enza. Lei starà là vicina al loro<br />
letto di dolori, come una madre al capezzale<br />
del figlio moribondo, dissipando<br />
le loro angustie, calmando i loro dolori,<br />
addolcendo le loro pene, offrendo<br />
una santa pazienza e prendendo la loro<br />
difesa di fronte agli attacchi furiosi e<br />
molteplici dello spir<strong>it</strong>o delle tenebre.<br />
Quando giunge l’ultima ora di<br />
qualche devoto <strong>della</strong> Madonna, dice<br />
San Bonaventura, questa Buona Madre<br />
gli invia gli spir<strong>it</strong>i angelici che sono<br />
ai suoi ordini, insieme a San Michele,<br />
loro capo. Lei, che è il flagello<br />
dell’inferno – come dice San Giovanni<br />
Damasceno – Lei che ha, per missione,<br />
l’odio verso il serpente infernale,<br />
gli fa sentire, soprattutto quando<br />
qualcuno dei suoi devoti sta per abbandonare<br />
questo mondo, tutto il suo<br />
v<strong>it</strong>torioso potere. Lei è per il demonio,<br />
in quest’occasione, terribile come<br />
un eserc<strong>it</strong>o schierato in battaglia.<br />
Diventa contro di lui come quella torre<br />
di cui parla il Cantico dei Cantici,<br />
dove mille scudi sono alzati con le armi<br />
dei più valorosi.<br />
No, un servo di Maria non può perire!<br />
– dichiara San Bernardo.<br />
Não, aquele por quem Maria se dignou<br />
rezar não pode mais ter dúvida<br />
da sua salvação e da sua ida à glória<br />
do Céu! – diz Santo Agostinho.<br />
No, colui per il quale Maria ha<br />
pregato una volta non perirà! No, chi<br />
ha rec<strong>it</strong>ato devotamente tutti i giorni<br />
l’Ave Maria non sarà abbandonato<br />
nell’ultima ora! – esclama anche Sant’Anselmo.<br />
Questa preghiera possiede tutte le<br />
qual<strong>it</strong>à capaci di renderla infallibilmente<br />
v<strong>it</strong>toriosa.<br />
In primo luogo, essa è santa nella<br />
sua motivazione. Infatti, che cosa<br />
chiediamo attraverso la sua rec<strong>it</strong>azione?<br />
La perseveranza finale “nell’ora<br />
<strong>della</strong> nostra morte”.<br />
Poi, è umile. Attraverso essa confessiamo<br />
a Maria Santissima la nostra<br />
miseria, rivestendoci di un t<strong>it</strong>olo che ci<br />
sta tanto bene: “poveri peccatori”.<br />
L’Ave Maria è anche fiduciosa,<br />
poiché ci rivolgiamo al più potente<br />
intercessore che ci possa essere, a<br />
Colei che è chiamata “Onnipotenza<br />
supplicante”, in considerazione <strong>della</strong><br />
sua sant<strong>it</strong>à preminente e <strong>della</strong> sua dign<strong>it</strong>à<br />
incomparabile di Madre di Dio:<br />
“Santa Maria, Madre di Dio”.<br />
Questa preghiera è perseverante.<br />
Quale orazione può essere più perseverante?<br />
Anche se, per ipotesi, pregassimo<br />
soltanto un’Ave Maria al<br />
giorno, quante volte durante la nostra<br />
v<strong>it</strong>a avremmo chiesto a Lei di intercedere<br />
per noi nell’ora <strong>della</strong> morte?<br />
Cosa succederà allora se preghiamo<br />
almeno una decina del Rosario?<br />
Più ancora se prendiamo l’ab<strong>it</strong>udine<br />
di pregare quotidianamente un Rosario<br />
intero? Sarà possibile che Maria<br />
Santissima, tanto zelante per la nostra<br />
salvezza, non ci dia ascolto?<br />
No! Questo è impossibile! A questo<br />
si oppongono le promesse, i giuramenti<br />
di Gesù riguardanti la preghiera,<br />
così come la bontà e la tenerezza<br />
di sua Madre Santissima.<br />
Prendiamo, allora, la risoluzione<br />
di pregare tutti i giorni <strong>della</strong> nostra<br />
v<strong>it</strong>a, con una nuova fede, una nuova<br />
fiducia e una nuova attenzione, questa<br />
corta ma tanto bella ed efficace<br />
orazione dell’Ave Maria. Otterremo,<br />
così, ogni giorno quelle grazie particolari<br />
delle quali abbiamo bisogno e,<br />
soprattutto, la grazia necessaria alla<br />
fine <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, la più grande fra tutte,<br />
la più importante di tutte le grazie, la<br />
grazia <strong>della</strong> perseveranza finale!<br />
Sant’Andrea Avelino<br />
Secondo quanto si narra, nell’ora<br />
<strong>della</strong> morte di Sant’Andrea Avelino,<br />
un grande servo di Maria, il suo letto<br />
era avvolto da più di diecimila demoni,<br />
durante la sua agonia, egli dovette<br />
ingaggiare contro l’inferno una<br />
battaglia così terribile che lasciò stupefatti<br />
tutti i religiosi lì presenti. Videro<br />
il suo volto decomporsi e rimanere<br />
livido. Egli tremava in tutte le<br />
sue membra, digrignava i denti, lacrime<br />
abbondanti gli scorrevano sul viso,<br />
testimoniando la violenza dell’assalto<br />
al quale era soggetto. Lo spettacolo<br />
strappò lacrime a tutti i presenti.<br />
Ognuno raddoppiava le orazioni<br />
e trepidava per se stesso, nel vedere<br />
un santo morire in questa maniera.<br />
Un’unica cosa consolava i religiosi: il<br />
moribondo molte volte girava la faccia<br />
verso la statua <strong>della</strong> Vergine, indicando<br />
in questo modo che chiedeva<br />
il suo soccorso e ricordando loro<br />
di aver detto varie volte durante la v<strong>it</strong>a<br />
che Maria Santissima sarebbe stata<br />
il suo rifugio nell’ora <strong>della</strong> morte.<br />
Alla fine, Dio acconsentì a porre<br />
fine a questo combattimento, accordando<br />
al santo la più gloriosa v<strong>it</strong>toria.<br />
Le ag<strong>it</strong>azioni cessarono, il volto<br />
del moribondo riacquistò la sua seren<strong>it</strong>à<br />
di prima; lo videro rimanere<br />
tranquillo, mantenendo lo sguardo<br />
in direzione <strong>della</strong> statua, inclinarsi in<br />
segno di riconoscimento e, in segu<strong>it</strong>o,<br />
spirare dolcemente tra le braccia <strong>della</strong><br />
Santissima Vergine, che egli tanto<br />
aveva invocato in v<strong>it</strong>a e che veniva a<br />
fargli sentire la sua onnipotente protezione<br />
in quel supremo momento.<br />
Im<strong>it</strong>iamo la devozione di Sant’Andrea<br />
Avelino, e, come lui, nella nostra<br />
ultima ora saremo assist<strong>it</strong>i e soccorsi<br />
dalla misericordiosissima Regina<br />
dei Cieli. ²<br />
(Traduzione, con adattamenti,<br />
da “L’Ami du Clergé” nº39,<br />
del 23/9/1880)<br />
38 Salvami Regina · Maggio 2007
Gesù di Nazaret: il cammino<br />
del Papa fino a Gesù<br />
Roma (VIS) – “Gesù di Nazaret”,<br />
il libro di Benedetto XVI, si trova in<br />
libreria dal giorno 16 aprile, 80 compleanno<br />
del Papa. L’opera sarà tradotta<br />
in 20 lingue.<br />
“Gesù di Nazaret” è la prima parte<br />
di un’opera in due volumi che analizza<br />
la v<strong>it</strong>a pubblica di Cristo, dal Battesimo<br />
nel Giordano fino alla Trasfigurazione.<br />
La preoccupazione pastorale<br />
e l’eccezionale dottrina teologica<br />
del Papa si uniscono a delineare il tema<br />
centrale dell’opera: la convinzione<br />
che per intendere la figura di Gesù<br />
Cristo sia necessario partire dalla<br />
sua unione col Padre.<br />
Il libro riflette la ricerca personale<br />
del “volto del Signore”, fatta da Joseph<br />
Ratzinger e non vuole essere un<br />
documento di magistero.<br />
Per Benedetto XVI, nel testo biblico<br />
si trovano tutti gli elementi per<br />
affermare che il personaggio storico<br />
Gesù Cristo è, effettivamente, il Figlio<br />
di Dio, venuto sulla terra per salvare<br />
l’uman<strong>it</strong>à.<br />
Insieme all’uomo di fede e al teologo,<br />
emerge nel libro il pastore che riesce<br />
a favorire nel lettore la cresc<strong>it</strong>a di<br />
una nuova relazione con Gesù Cristo.<br />
Cina: crescono le conversioni<br />
Le celebrazioni <strong>della</strong> Pasqua in Cina<br />
sono state contrassegnate da migliaia<br />
di battesimi, frutto di un’ondata<br />
di nuove conversioni. L’agenzia<br />
AsiaNews registra, come curios<strong>it</strong>à,<br />
che è stato difficile trovare madrine e<br />
padrini, in numero sufficiente. Nella<br />
cap<strong>it</strong>ale, ogni padrino ha per lo meno<br />
una dozzina di figliocci da seguire;<br />
la s<strong>it</strong>uazione è analoga nella maggior<br />
parte delle grandi c<strong>it</strong>tà: Shangai,<br />
Xian, Guangzhou, ecc.<br />
Soltanto a Pechino, per esempio, il<br />
numero dei Battesimi è arrivato quasi<br />
a mille. Secondo un sacerdote locale, la<br />
spiegazione a questo fatto risiede nella<br />
risposta che la Chiesa offre “al cuore<br />
delle persone, che hanno sete di Dio”.<br />
D’altra parte, molti dei nuovi battezzati<br />
provengono dalle classi più elevate,<br />
nonostante il benessere materiale,<br />
sentono una grande insoddisfazione.<br />
“Soltanto il Cristianesimo – come<br />
afferma uno di loro – è stato capace di<br />
saziare le mie necess<strong>it</strong>à spir<strong>it</strong>uali”.<br />
Tra i neo-convert<strong>it</strong>i si contano anche<br />
i poveri e gli immigranti. Dimenticati<br />
ed oppressi, essi trovano aiuto<br />
nella Chiesa.<br />
Cina 2: L’ottavo vizio cap<strong>it</strong>ale<br />
I giochi online sono diventati in<br />
Cina un vero vizio, soprattutto tra<br />
i bambini, gli adolescenti e i giovani.<br />
Secondo dati del governo cinese,<br />
14% dei giovani sono viziati da Internet,<br />
e sono già stati creati centri clinici<br />
di lotta al vizio, i quali curano la dipendenza<br />
con choc elettrici, oltre ad<br />
altre terapie. Con i suoi circa 140 milioni<br />
di utilizzatori, la Cina è, dopo gli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i, il secondo paese del Mondo<br />
con più fru<strong>it</strong>ori di Internet.<br />
L’utilizzazione intemperante di internet<br />
rischia di diventare l’ottavo vizio<br />
cap<strong>it</strong>ale.<br />
Per arrestare la cresc<strong>it</strong>a di questo<br />
male, dalle conseguenze ancora imprevedibili,<br />
il governo cinese ha decretato<br />
misure che hanno come obiettivo<br />
interdire l’uso di giochi online,<br />
per i minori di età, per un periodo superiore<br />
alle tre ore giornaliere.<br />
Ma il problema non colpisce soltanto<br />
i giovani cinesi… Come trovare<br />
un rimedio a questo nuovo vizio?<br />
La Chiesa ha un nuovo<br />
Camerlengo<br />
Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario<br />
di Stato <strong>della</strong> Santa Sede, è stato<br />
chiamato dal Papa Benedetto XVI ad<br />
occupare anche la carica di Camerlengo<br />
<strong>della</strong> Chiesa Romana, sost<strong>it</strong>uendo il<br />
Cardinale Edoardo Martinez Somalo,<br />
che ha rinunciato all’incarico il 31 marzo,<br />
al compimento di 80 anni.<br />
Al Camerlengo incombe la missione<br />
di amministrare interinalmente la<br />
Chiesa nel periodo tra la morte di un<br />
Papa e l’intronizzazione del suo successore.<br />
Questo incarico, il Cardinale<br />
Somalo lo eserc<strong>it</strong>ava da due anni – al<br />
tempo <strong>della</strong> scomparsa del Papa Giovanni<br />
Paolo II – “con zelo, competenza<br />
e amore”, come ha affermato Sua<br />
Sant<strong>it</strong>à Benedetto XVI.<br />
Enciclopedia di Fatima è<br />
lanciata l’11 maggio<br />
Lisbona (Agenzia Ecclesia) –<br />
L’Enciclopedia di Fatima, la cui usc<strong>it</strong>a<br />
è fissata per il giorno 11 maggio a<br />
Fatima, è stata annunciata ai giornalisti<br />
in conferenza stampa.<br />
Ai professionisti <strong>della</strong> comunicazione<br />
sociale è stata mostrata la copertina<br />
<strong>della</strong> pubblicazione, che annovererà<br />
127 articoli riferentisi a Fatima nelle<br />
più diverse aree, come Storia, Teologia,<br />
Storia dell’Arte, Cinema, Musica,<br />
Botanica, L<strong>it</strong>urgia, tra le altre.<br />
Con le sue 650 pagine, essa è coordinata<br />
dal vescovo ausiliare di Lisbona,<br />
Mons. Carlos Azevedo e dal direttore<br />
di Servizio di Studi e Diffusione<br />
del Santuario di Fatima, Don Luciano<br />
Cristino, e conterrà articoli di<br />
58 autori, specialisti nei settori contemplati<br />
dalla pubblicazione.<br />
L’Enciclopedia di Fatima mira ad<br />
essere, secondo le parole di Mons.<br />
Carlos Azevedo, “una collaborazione<br />
oggettiva che vuole offrirsi come visione<br />
d’insieme delle varie prospettive”.<br />
Sarà un’edizione rigorosa, che darà<br />
“un’idea globale del fenomeno”.<br />
Il mistero delle api<br />
Il problema lascia gli agricoltori<br />
disperati e già è arrivato al Congresso<br />
nordamericano, ma nessuno trova<br />
una soluzione. Si tratta dell’enigmatica<br />
scomparsa o morte di milioni di<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 39
Avanza il processo<br />
di beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II<br />
L’Osservatore Romano<br />
L’Osservatore Romano<br />
Nel secondo anniversario <strong>della</strong> scomparsa del<br />
Papa Giovanni Paolo II, il 2 aprile, è stata<br />
chiusa, con un atto solenne nella Basilica si<br />
San Giovanni in Laterano, la fase di investigazione diocesana<br />
sulla v<strong>it</strong>a, virtù e fama di sant<strong>it</strong>à di questo Servo<br />
di Dio. Il processo di beatificazione continuerà ora<br />
il suo corso normale nella Congregazione per la Causa<br />
dei Santi, il cui Prefetto, il Cardinal Saraiva Martins,<br />
ha dichiarato: “Il Papa Giovanni Paolo II – a cui io devo<br />
tutto – è un santo!”<br />
Solenne atto di chiusura <strong>della</strong> fase di investigazione<br />
diocesana, nella basilica di San Giovanni in Laterano<br />
Nel discorso di<br />
chiusura <strong>della</strong> sessione,<br />
il Cardinale<br />
Camillo Ruini,<br />
Vicario-Generale<br />
<strong>della</strong> Diocesi<br />
di Roma, ha affermato:<br />
“Tutti coloro<br />
che lo hanno conosciuto, da vicino o anche da lontano,<br />
sono rimasti impressionati dalla ricchezza <strong>della</strong> sua<br />
uman<strong>it</strong>à, dalla sua piena realizzazione come uomo, ma<br />
ancor più significativo è il fatto che tale pienezza umana<br />
coincidesse, con la sua relazione con Dio o, in altre parole,<br />
con la sua sant<strong>it</strong>à”.<br />
Nello stesso giorno, il Papa Benedetto XVI ha celebrato<br />
una solenne Messa in Piazza San Pietro, alla quale hanno<br />
partecipato più di 30mila fedeli.<br />
Nell’omelia, il Santo Padre ha ricordato i tratti salienti<br />
<strong>della</strong> figura del suo predecessore: “padre e guida sicura<br />
nella fede, zelante pastore e coraggioso profeta di speranza,<br />
testimone instancabile e appassionato serv<strong>it</strong>ore dell’amore<br />
di Dio”.<br />
Poco dopo, ha aggiunto: “Nella v<strong>it</strong>a di Karol Wojtyla la<br />
parola ‘croce’ non è stata soltanto una parola. Fin dall’infanzia<br />
e giovinezza egli ha conosciuto la sofferenza e la morte.<br />
(…) specialmente col lento, ma implacabile, progredire <strong>della</strong><br />
malattia, che ha poco a poco lo ha spogliato di tutto, la<br />
sua esistenza di è fatta totalmente una offerta a Cristo”.<br />
api, negli USA. Il fatto implica conseguenze<br />
funeste, non solo per gli apicoltori,<br />
ma per l’agricoltura in generale,<br />
poiché la coltivazione di molta<br />
frutta dipende , in buona misura ,<br />
dall’attiv<strong>it</strong>à delle api che, volando da<br />
un fiore all’altro, per estrarre il polline,<br />
collaborano all’impollinazione,<br />
incrementando la produzione.<br />
Ciò che più incuriosisce gli studiosi<br />
del fenomeno, è la totale anormal<strong>it</strong>à<br />
del comportamento delle laboriose<br />
api: esse abbandonano la regina<br />
e spariscono all’improvviso, senza<br />
che vi sia un qualsiasi sintomo di malattia<br />
che le abbia colp<strong>it</strong>e o segnale di<br />
insetti morti. Circa il 25% di sciami<br />
di api sono stati colp<strong>it</strong>i dalla sindrome<br />
del CCD (Colony Collapse Disorder),<br />
come è qualificato il fenomeno<br />
in una relazione inviata al Congresso<br />
nordamericano.<br />
C’è chi accusa i pesticidi o le onde<br />
dei telefoni cellulari, ma nessuno<br />
è stato finora capace di determinare,<br />
con sicurezza, la causa.<br />
Dopo 14 secoli senza luogo di<br />
culto, inizia la costruzione <strong>della</strong><br />
prima chiesa cattolica nel Qatar<br />
ROMA (ACI). – Dopo 14 secoli in<br />
cui non ha potuto fare affidamento<br />
su un luogo di culto, la Chiesa Catto-<br />
40 Salvami Regina · Maggio 2007
Forum Internazionale di Giovani<br />
“Testimoniare Cristo<br />
nel mondo del lavoro”<br />
Èstato questo il tema del IX Forum Internazionale di<br />
Giovani realizzato a Rocca di Papa (Roma) dal 28<br />
marzo al 1 aprile.<br />
Promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, il Congresso<br />
ha riun<strong>it</strong>o circa 300 partecipanti impegnati nella<br />
Chiesa con il mondo del lavoro.<br />
Il Papa Benedetto XVI ha inviato ai congressisti<br />
un messaggio d’incentivo nel quale ricorda: “Oggi, più<br />
che mai, è necessario e urgente proclamare il ‘Vangelo<br />
del lavoro’, vivere come cristiani nel mondo del lavoro e<br />
convertirsi in apostoli tra i lavoratori”.<br />
Riassumendo le conclusioni dell’evento, Mons. Stanislau<br />
Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha distaccato<br />
l’importanza di “valorizzare l’appartenenza alle loro<br />
associazioni, alle loro comun<strong>it</strong>à e alle loro parrocchie, per poter<br />
resistere alla schiacciante pressione” del mondo individualista<br />
e frammentato d’oggi, il quale ci rende difficile vivere<br />
come cristiani veri, in coerenza con la fede che professiamo.<br />
Foto: David Domingues<br />
Veduta generale dell’Aud<strong>it</strong>orio; nella foto di sinistra, Mons. Stanislau Rylko assiste a una delle relazioni<br />
lica nel Qatar, paese in maggioranza<br />
musulmano, avrà un tempio nella cap<strong>it</strong>ale<br />
del paese, Doha, che sarà dedicato<br />
alla Vergine Maria nell’invocazione<br />
<strong>della</strong> Madonna del Rosario.<br />
Come informa l’agenzia Aljazeera.<br />
net, i cattolici nel Qatar stanno collaborando<br />
economicamente alla costruzione<br />
<strong>della</strong> chiesa, e molti di loro<br />
sono immigrati in questo paese in<br />
cerca di lavoro.<br />
A controllare l’avanzamento delle<br />
opere c’è Mons. Paul Hinder, Vicario<br />
Apostolico dell’Arabia, il quale è<br />
anche incaricato di vegliare sui fedeli<br />
nel Qatar, Emirati Arabi, Bahrein,<br />
Oman, Yemen e Arabia Saud<strong>it</strong>a, culla<br />
dell’Islam.<br />
“Certamente non è facile essere<br />
vescovo qui. Ma almeno è bello osservare<br />
la v<strong>it</strong>a <strong>della</strong> Chiesa che è piena<br />
di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à”, ha detto il Prelato che<br />
ha anche chiesto che si rispetti la libertà<br />
religiosa per i cattolici, cosa che<br />
trarrebbe molti benefici. “Quanto più<br />
saranno soddisfatti spir<strong>it</strong>ualmente tanto<br />
più potranno aiutare allo sviluppo<br />
del paese, è ovvio”, ha affermato.<br />
Mons. Hinder ha anche spiegato<br />
che molti dei cristiani immigranti a<br />
cui serve sono molto più attivi nel periodo<br />
che trascorrono nella penisola<br />
arabica per lavoro, che quando si trovano<br />
nei loro rispettivi paesi. La maggioranza<br />
fra loro è filippina, libanese<br />
e indiana.<br />
“Dobbiamo accettare il fatto che sono<br />
espatriati nel senso pieno del termine.<br />
Siamo una chiesa puramente pellegrina”,<br />
ha rilevato il Vicario Apostolico<br />
ed ha aggiunto che “la sfida<br />
risiede soprattutto nel fatto che siamo<br />
una chiesa multiculturale, multilingue<br />
e multirazziale composta di fedeli più o<br />
meno di quasi tutto il mondo”.<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 41
Approfondire il sapere e<br />
allargare il cuore per una<br />
v<strong>it</strong>a più fraterna e universale<br />
A quarant’anni dalla Populorum progressio:<br />
Nel suo messaggio , in occasione <strong>della</strong> 83º Giornata per l’Univers<strong>it</strong>à<br />
Cattolica del Sacro Cuore, la Presidenza <strong>della</strong> Conferenza Episcopale<br />
Italiana (CEI) ricorda che l’audacia <strong>della</strong> riflessione compete in<br />
particolare all’ist<strong>it</strong>uzione univers<strong>it</strong>aria, che non può ignorare la<br />
sofferenza del mondo dovuta alla mancanza di pensiero.<br />
Mons. Angelo Bagnasco –<br />
Presidente <strong>della</strong> Conferenza<br />
Episcopale Italiana<br />
Avviandosi alla conclusione<br />
dell’enciclica<br />
“Populorum<br />
progressio” (promulgata<br />
il 26 marzo<br />
1967), Paolo VI rivolge un particolare<br />
inv<strong>it</strong>o agli “uomini di riflessione<br />
e di pensiero”. è opportuno<br />
c<strong>it</strong>are per intero il passo da cui<br />
è stato tratto il tema <strong>della</strong> Giornata<br />
per l’Univers<strong>it</strong>à Cattolica: «Se è vero<br />
che il mondo soffre per mancanza<br />
di pensiero, noi convochiamo gli<br />
uomini di riflessione e di pensiero,<br />
cattolici, cristiani, quelli che onorano<br />
Dio, che sono assetati di assoluto,<br />
di giustizia e di ver<strong>it</strong>à: tutti gli uomini<br />
di buona volontà. Sull’esempio<br />
di Cristo, osiamo pregarvi pressantemente:<br />
“Cercate e troverete” (Lc<br />
11,9), apr<strong>it</strong>e le vie che conducono,<br />
attraverso l’aiuto vicendevole, l’approfondimento<br />
del sapere, l’allargamento<br />
del cuore, ad una v<strong>it</strong>a più fraterna<br />
in una comun<strong>it</strong>à umana veramente<br />
universale» (n. 85).<br />
La denuncia di Paolo VI – «il<br />
mondo soffre per mancanza di<br />
pensiero» – appare di viva attual<strong>it</strong>à<br />
non solo rispetto alla “lotta contro<br />
la fame” e “ai dialoghi di civiltà”<br />
ma anche in rapporto a quell’“umanesimo<br />
plenario”, “aperto<br />
ai valori dello spir<strong>it</strong>o e a Dio”,<br />
che la Chiesa non cessa di incoraggiare<br />
e di promuovere. Paolo<br />
VI non es<strong>it</strong>a ad affermare: «Senza<br />
dubbio l’uomo può organizzare<br />
la terra senza Dio, ma senza Dio<br />
egli non può alla fine che organizzarla<br />
contro l’uomo. L’umanesimo<br />
esclusivo è un umanesimo inumano»<br />
(n. 42).<br />
L’approfondimento del sapere<br />
esige una “ragione allargata”<br />
L’impegno che l’Univers<strong>it</strong>à<br />
Cattolica si assume con il tema<br />
<strong>della</strong> 83a Giornata per l’Univers<strong>it</strong>à<br />
Cattolica è rigoroso e stimolante:<br />
solo approfondendo il sapere<br />
e allargando il cuore ci si incammina<br />
verso una v<strong>it</strong>a più fraterna<br />
in una comun<strong>it</strong>à umana veramente<br />
universale.<br />
42 Salvami Regina · Maggio 2007
L’audacia <strong>della</strong> riflessione<br />
compete in particolare all’ist<strong>it</strong>uzione<br />
univers<strong>it</strong>aria, che non può<br />
ignorare la sofferenza del mondo<br />
dovuta alla mancanza di pensiero.<br />
Se è vero che nessuna epoca<br />
è riusc<strong>it</strong>a, come la nostra, a presentare<br />
il suo sapere attorno all’uomo<br />
in modo tanto efficace e<br />
affascinante, è anche vero che in<br />
nessuna epoca l’uomo ha assunto<br />
un aspetto così travagliato come<br />
al presente. Sono evidenti i segni<br />
problematici di questo offuscamento<br />
<strong>della</strong> grammatica dell’umano:<br />
pensiamo alla negazione<br />
che la realtà dell’uomo abbia<br />
un significato proprio; alla pretesa<br />
<strong>della</strong> tecnoscienza di decidere<br />
circa la v<strong>it</strong>a; alla ragione che<br />
rischia di restare prigioniera di<br />
una visione pragmatica e riduttiva;<br />
allo sviluppo economico disordinato<br />
e ingiusto in quanto<br />
basato in misura preponderante<br />
«sulla ricerca esclusiva dell’avere»<br />
(n. 18).<br />
L’audacia <strong>della</strong> riflessione esige<br />
l’allargamento del cuore, sosteneva<br />
Paolo VI, e l’approfondimento<br />
del sapere esige una “ragione<br />
allargata”, afferma Benedetto<br />
XVI. Solo così la persona<br />
può trovare se stessa e realizzare<br />
una vera comunione fra tutti gli<br />
uomini e fra tutte le nazioni, nell’orizzonte<br />
di un umanesimo integrale<br />
e solidale, aperto ai fratelli<br />
e all’Assoluto. Come ci ha<br />
ricordato l’attuale Pontefice nel<br />
messaggio per la Giornata mondiale<br />
<strong>della</strong> pace del 2007, significativamente<br />
int<strong>it</strong>olato “La persona<br />
umana cuore <strong>della</strong> pace”,<br />
solo «rispettando la persona si<br />
promuove la pace, e costruendo<br />
la pace si pongono le premesse<br />
per un autentico umanesimo integrale.<br />
È così che si prepara un<br />
futuro sereno per le nuove generazioni»<br />
(n. 1).<br />
“Approfondire il sapere e allargare il cuore per una v<strong>it</strong>a più fraterna e universale” è stato il<br />
tema <strong>della</strong> 83º Giornata per l’Univers<strong>it</strong>à Cattolica del Sacro Cuore<br />
Maggio 2007 · Salvami Regina 43
La Parola dei Pastori<br />
I laici come<br />
trasformatori del mondo<br />
Ricordando diversi passi del documento del Magistero <strong>della</strong><br />
Chiesa, il Presidente <strong>della</strong> Conferenza Episcopale degli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i espone, con chiarezza, la missione dei<br />
laici nel mondo moderno.<br />
Mons. William Skylstad<br />
Vescovo di Spokane<br />
Presidente <strong>della</strong> Conferenza Episcopale degli Stati Un<strong>it</strong>i<br />
Il Concilio Vaticano II ha<br />
con forza affermato, la vocazione<br />
battesimale di tutti<br />
i cristiani, inclusi i laici.<br />
A propos<strong>it</strong>o dei fedeli laici,<br />
i Padri del Concilio scrissero che sono<br />
“i fedeli cioè, che, dopo essere stati incorporati<br />
a Cristo col battesimo e cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />
popolo di Dio e, nella loro misura, resi<br />
partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico<br />
e regale di Cristo, per la loro parte<br />
compiono, nella Chiesa e nel mondo, la<br />
missione propria di tutto il popolo cristiano”<br />
(“Lumen Gentium”, nº 31).<br />
La vocazione dei laici è<br />
concretamente stare nel mondo<br />
Il Concilio ha anche affermato, allo<br />
stesso modo dei documenti posteriori<br />
del Magistero, che la vocazione<br />
dei laici è nel concreto, quella di stare<br />
nel mondo. Il Concilio dice: “Per loro<br />
vocazione, è proprio dei laici cercare<br />
il Regno di Dio trattando le cose temporali<br />
e ordinandole secondo Dio”. Il<br />
Concilio indica che i laici vivono nel<br />
mondo, svolgono professioni e lavori<br />
secolari e partecipano nelle reti basiche<br />
di v<strong>it</strong>a familiare e sociale (“Lumen<br />
Gentium”, nº 31).<br />
Nella sua esortazione apostolica<br />
“Ecclesia in America”, il nostro amato<br />
Santo Padre, il compianto Papa Gio-<br />
Victor Toniolo<br />
I fedeli laici sono coloro che sono chiamati “a rendere la Chiesa presente e attiva in quei luoghi<br />
e circostanze in cui solo tram<strong>it</strong>e loro essa può essere il sale <strong>della</strong> terra”<br />
Piazza San Pietro in occasione <strong>della</strong> Veglia di Pentecoste del 2006, quando Benedetto XVI si è incontrato con i movimenti laici
vanni Paolo II, descriveva gli amb<strong>it</strong>i nei<br />
quali i fedeli laici devono vivere la loro<br />
vocazione battesimale. Al secondo<br />
amb<strong>it</strong>o dà il nome di “intra-ecclesiale”.<br />
Il primo di questi, che Giovanni Paolo<br />
II definisce “più peculiare <strong>della</strong> sua<br />
condizione laicale” è lo stesso che nella<br />
“Lumen Gentium” si descrive come<br />
essere “ proprio dei laici cercare il Regno<br />
di Dio trattando le realtà temporali<br />
e ordinandole secondo Dio”. (…)<br />
Mi sembra importante insistere su<br />
questa un<strong>it</strong>à fondamentale, visto che<br />
cost<strong>it</strong>uisce un elemento essenziale<br />
degli sforzi <strong>della</strong> Chiesa per trasformare<br />
il mondo. Il modo in cui molti<br />
laici distaccati sembrano vedere i loro<br />
obblighi nel mondo ha dato origine<br />
ad una mancanza di un<strong>it</strong>à tra loro<br />
e i loro pastori, il che è stato chiaramente<br />
un ostacolo per i nostri sforzi<br />
di trasformare il mondo secondo i<br />
cr<strong>it</strong>eri del Vangelo.<br />
La partecipazione dei<br />
laici alla stessa missione<br />
salvifica <strong>della</strong> Chiesa<br />
Il primo passo che ho c<strong>it</strong>ato <strong>della</strong><br />
“Lumen Gentium” espone chiaramente<br />
che i laici sono “nella loro misura,<br />
resi partecipi dell’ufficio sacerdotale,<br />
profetico e regale di Cristo”: Alcuni<br />
paragrafi più avanti, il Concilio<br />
parla dell’apostolato dei Laici, che è<br />
la” partecipazione alla missione salvifica<br />
stessa <strong>della</strong> Chiesa”. I fedeli laici sono<br />
coloro che sono chiamati “a rendere<br />
presente e operosa la Chiesa in quei<br />
luoghi e in quelle circostanze, in cui essa<br />
non può diventare sale <strong>della</strong> terra”<br />
(“Lumen Gentium”, nº33). (…)<br />
La vocazione dei fedeli laici come<br />
trasformatori del mondo non fu data<br />
soltanto per fare di questo un luogo<br />
più degno ed ab<strong>it</strong>abile. Si tratta di<br />
una vocazione per proclamare al nostro<br />
mondo che il suo destino trascendente<br />
è convertirsi al regno <strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à<br />
e <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a di Dio, <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à e<br />
<strong>della</strong> grazia, <strong>della</strong> giustizia, dell’amore<br />
e <strong>della</strong> pace. Se soltanto Dio può raggiungere<br />
questa meta con il tempo, i<br />
fedeli laici devono essere la voce che<br />
proclama: “Nel deserto preparate una<br />
via al Signore, appianate nella steppa<br />
la strada per il nostro Dio!” (Is 40, 3).<br />
I fedeli laici “sono da Dio chiamati<br />
a contribuire, quasi dall’interno a modo<br />
di fermento, alla santificazione del<br />
mondo eserc<strong>it</strong>ando il proprio ufficio<br />
sotto la guida dello spir<strong>it</strong>o evangelico,<br />
e in questo modo a manifestare Cristo<br />
agli altri principalmente con la testimonianza<br />
<strong>della</strong> loro stessa v<strong>it</strong>a e col fulgore<br />
<strong>della</strong> loro fede, <strong>della</strong> loro speranza e<br />
car<strong>it</strong>à. “ (Lumen Gentium nº31).<br />
Come dice Giovanni Paolo II in<br />
“Christifideles laici”, “l’essere e l’agire<br />
nel mondo sono per i fedeli laici una<br />
realtà non solo antropologica e sociologica,<br />
ma anche e specificamente teologica<br />
ed ecclesiale” (nº15).<br />
Lavorare affinché il disegno<br />
di salvezza raggiunga<br />
sempre più gli uomini<br />
Nel ricevere l’incarico di Cristo per<br />
partecipare alla sua missione salvifica, i<br />
laici hanno “il glorioso peso di lavorare,<br />
perché il disegno divino di salvezza raggiunga<br />
ogni giorno più tutti gli uomini di<br />
tutti i tempi e di tutta la terra” (“Lumen<br />
Gentium”, nº33). Per questo, vengono descr<strong>it</strong>ti<br />
in modo appropriato come partecipi<br />
“a loro modo, <strong>della</strong> funzione sacerdotale,<br />
profetica e regale di Cristo”. (…)<br />
Come pastori, siamo chiamati a mantenere<br />
un dialogo serio con questi cattolici<br />
su ciò che per loro significa il Battesimo,<br />
la loro partecipazione all’Eucaristia e<br />
la loro vocazione come fedeli laici. (…)<br />
Come dice il Papa Giovanni Paolo<br />
II in “Ecclesia in America”, “L’America<br />
ha bisogno di laici cristiani in grado<br />
di assumere ruoli direttivi nella società.<br />
E’ urgente formare uomini e donne capaci<br />
di incidere, secondo la propria vocazione,<br />
nella v<strong>it</strong>a pubblica, orientandola<br />
al bene comune” (nº44) ²<br />
(Estratti del documento<br />
“Los laicos como transformadores<br />
del mundo”. Traduzione: Araldi del<br />
vangelo. Vedere la <strong>versione</strong> integrale<br />
del documento in www.celam.org.)<br />
Apostolato Maria Regina del Terzo Millennio<br />
L’opera consiste nel portare di casa in<br />
casa un’icona con l’immagine del Cuore<br />
Immacolato di Maria, così come apparve<br />
a Fatima, che sarà accolta, ogni mese in un<br />
giorno stabil<strong>it</strong>o da ciascuna famiglia partecipante.<br />
Per l’occasione si leggerà un brano<br />
del Vangelo, segu<strong>it</strong>o da alcuni minuti<br />
di riflessione. Si rec<strong>it</strong>erà il santo Rosario<br />
e finalmente si rinnoverà la consacrazione<br />
<strong>della</strong> famiglia a Gesù per mezzo di Maria.<br />
Circostanza propizia per inv<strong>it</strong>are parenti,<br />
amici e vicini.<br />
Ogni gruppo di 30 famiglie che desiderano<br />
osp<strong>it</strong>are l’icona una volta al mese, richiede<br />
l’esistenza di un Coordinatore(trice),<br />
che riceve dal parroco un mandato in questo<br />
senso durante la cerimonia di consegna<br />
ufficiale dell’icona in chiesa. Chiunque<br />
può essere Coordinatore(trice), meglio<br />
una coppia di coniugi.<br />
Entri in contatto con noi per: Fax: 06 39 76 22 47 ed E-mail: icona@araldi.org,<br />
lasciando il suo numero telefonico. Sarà da noi contattata.
Storia per bambini…o per adulti pieni di fede?<br />
In cucina,<br />
con Fra’ Bartolomeo<br />
Alla fine del pomeriggio, il maestro in dottrina si presentò<br />
in cucina, per aiutare il frate cuoco. Proprio quella sera, il<br />
piatto previsto per la cena erano le tagliatelle al ragù.<br />
S<strong>it</strong>uata all’ultimo piano<br />
<strong>della</strong> più alta torre del<br />
monastero, la camera dell’abate<br />
Luigi occupava un<br />
luogo strategico. La scelta<br />
<strong>della</strong> stanza non era stata immotivata,<br />
in quanto il saggio superiore voleva<br />
assolutamente avere una buona visuale<br />
del monastero affidato alle sue cure<br />
dalla Provvidenza.<br />
Quella mattina, guardando dalle<br />
finestre, due monaci richiamarono la<br />
sua attenzione. Il primo era Fra’ Bartolomeo,<br />
il quale, salendo su per il<br />
sentiero, tornava dalla c<strong>it</strong>tà ansimando<br />
sotto il peso di due grandi borse a<br />
tracolla piene di viveri da lui ricevuti<br />
al mercato <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà.<br />
Questo buon frate era un uomo<br />
semplice, di scarsa istruzione, ma<br />
molto devoto e pieno di dedizione.<br />
Procurava i viveri necessari e lui stesso<br />
li preparava, cercando, fin dove lo<br />
permetteva la povertà francescana, di<br />
servire ai monaci la migliore alimentazione<br />
possibile.<br />
Dall’altra finestra, l’abate poteva<br />
vedere il chiostro. Su un banco di pietra,<br />
stava seduto il secondo monaco<br />
oggetto delle sue attenzioni. Con alcuni<br />
libri impilati intorno a lui, Fra’<br />
Lucrezio leggeva con entusiasmo un<br />
grosso volume di apologetica. Era lui<br />
che dava le lezioni ai giovani novizi e<br />
la sua sicurezza in materia dottrinale<br />
gli aveva guadagnato una certa fama<br />
nei dintorni, a tal punto che sia<br />
laici che religiosi venivano a consultarlo<br />
su intricati punti degli insegnamenti<br />
cristiani.<br />
Osservando i due monaci, il vecchio<br />
abate si mise a med<strong>it</strong>are sulla<br />
grandezza di Dio, che creava uomini<br />
così differenti, ma li faceva vivere<br />
sotto lo stesso tetto, affratellati da<br />
una stessa vocazione e chiamati a servire<br />
i loro simili in maniere diverse.<br />
Karin Iamasaki<br />
* * *<br />
A metà pomeriggio, qualcuno salì<br />
i gradini <strong>della</strong> torre e bussò alla porta<br />
<strong>della</strong> camera dell’abate. Era Fra’ Lucrezio.<br />
Con un libro sotto il braccio,<br />
chiedeva un colloquio riservato col<br />
suo superiore.<br />
– D<strong>it</strong>e, fratello, qualche difficoltà<br />
vi sta affliggendo?<br />
– Non riguarda me, signor abate,<br />
ma la nostra comun<strong>it</strong>à. Mi scuso,<br />
ma non posso più sopportare il fatto<br />
di avere fra noi una persona così poco<br />
qualificata come questo… questo<br />
Fra’ Bartolomeo!<br />
L’abate Luigi alzò le sopracciglia, un<br />
po’ sorpreso. Che cosa poteva aver fatto<br />
l’umile monaco? Fra’ Lucrezio continuò,<br />
esponendo i propri argomenti<br />
per dimostrare come quell’uomo così<br />
ignorante causasse maleficio alla comun<strong>it</strong>à/danneggiasse<br />
la comun<strong>it</strong>à:<br />
Lui semplifica tutto! Non riesce<br />
a seguire gli elevati raziocini che io,<br />
maestro in teologia, cerco di trasmettere.<br />
Oltretutto, ha ab<strong>it</strong>udini strane,<br />
come, per esempio, quando ha provato<br />
ad insegnare a pregare l’Ave<br />
Maria ad un pappagallo…<br />
L’abate ascoltò con aria perplessa<br />
e senza dire una parola al monaco<br />
che presentava le sue lamentele. Il<br />
suo sguardo attento indicava che egli<br />
stava pensando rapidamente, eppure<br />
profondamente. Quando l’altro terminò<br />
di parlare, rispose:<br />
Bene. Tutto quanto mi avete detto<br />
è molto serio, ma io vorrei avere più<br />
elementi, prima di assumere qualsiasi<br />
atteggiamento. Io ad esempio, non so<br />
esattamente quello che lui fa in cucina,<br />
quando sta solo, così vi chiedo di<br />
seguirlo questo pomeriggio nella pre-<br />
46 Salvami Regina · Maggio 2007
parazione <strong>della</strong> cena presentandomi<br />
poi un resoconto dettagliato di tutto<br />
quanto egli dice e fa. Fate attenzione a<br />
qualsiasi atteggiamento nel quale egli<br />
dimostri questa supposta mediocr<strong>it</strong>à,<br />
o ignoranza, da voi menzionata. In base<br />
a questo, prenderemo posizione.<br />
* * *<br />
E così fu. Alla fine del pomeriggio,<br />
il maestro in dottrina si presentò<br />
in cucina, per aiutare il frate cuoco.<br />
Proprio quella sera, il piatto previsto<br />
per la cena erano le tagliatelle<br />
al ragù. Il dotto monaco osservava<br />
con attenzione tutto quanto l’altro<br />
faceva. Oltre alla carne tr<strong>it</strong>ata, c’erano<br />
vari ingredienti che gli sembravano<br />
molto sapor<strong>it</strong>i, come, per esempio,<br />
cipolla, lardo e pomodoro, quest’ultimo<br />
da lui particolarmente apprezzato.<br />
Quando, però, Fra’ Bartolomeo,<br />
cominciò a tagliare le carote,<br />
Fra’ Lucrezio protestò:<br />
– Come? A tante delizie, voi aggiungete<br />
queste misere carote? Questa<br />
verdura miserabile altererà completamente<br />
il sapore del sugo!<br />
– Ma…ma…io ho sempre fatto così!<br />
– disse il povero cuoco.<br />
Be’, se proprio vuole, serva questo<br />
agli altri. Per me, metta da parte un po’<br />
di sugo, senza queste orrende carote.<br />
Mentre diceva questo, Fra’ Lucrezio<br />
pensava tra sé: “Eccola, senza dubbio,<br />
una prova dell’ignoranza di quest’uomo,<br />
poiché in tutto quello che fa, cerca<br />
di aggiungere una nota di cattivo gusto,<br />
come questa storia delle carote. Domani<br />
andrò a raccontarlo all’abate”.<br />
All’ora di cena, tutti mangiarono la<br />
pasta col ragù normale, eccetto Fra’<br />
Lucrezio, a cui fu serv<strong>it</strong>a la porzione<br />
senza carote. Con sorpresa da parte<br />
sua, il preparato era orribilmente acido,<br />
a tal punto che egli con difficoltà<br />
riuscì a terminare il piatto. Siccome,<br />
però, era stata una sua richiesta, egli<br />
mangiò tutto, senza protestare…<br />
* * *<br />
Quella non fu una buona notte. Il<br />
sugo gli stava proprio sullo stomaco.<br />
Egli non riuscì a dormire bene, ebbe<br />
incubi e si svegliò varie volte con nausea.<br />
La mattina dopo, pallido e con le<br />
occhiaie, andò a parlare con l’abate<br />
per presentare il suo resoconto. Costui<br />
rimase impressionato dall’aspetto<br />
malaticcio del dotto maestro, che<br />
allora gli raccontò quanto accaduto<br />
col sugo acido, causa del suo malessere.<br />
L’avveduto abate, sorridendo, gli<br />
disse:<br />
– Sappia, Fra’ Lucrezio, quando<br />
ero novizio, ho lavorato parecchio<br />
tempo in cucina. D’altra parte, sono<br />
stato io che ho chiesto a Fra’ Bartolomeo<br />
di fare il ragù ieri. È proprio<br />
interessante vedere come la culinaria,<br />
in certe occasioni, presenti esempi<br />
utili alla v<strong>it</strong>a religiosa. In ver<strong>it</strong>à,<br />
comporre una buona comun<strong>it</strong>à molte<br />
volte è come preparare una buona ricetta:<br />
esige la saggia combinazione di<br />
vari ingredienti. Veda il pomodoro:<br />
ha un sapore tutto speciale ed è uno<br />
degli elementi essenziali del sugo, ma<br />
facilmente diventa acido; per questo<br />
è necessario accompagnarlo all’umile<br />
carota, la cui funzione in questa ricetta<br />
non è dar sapore, ma proprio assorbire<br />
l’acid<strong>it</strong>à dell’insieme.<br />
– Fra’ Lucrezio, credo che lei stia<br />
comprendendo bene questa simil<strong>it</strong>udine,<br />
ma voglio renderla ancora più<br />
chiara. Alla maniera del cuoco nella<br />
preparazione <strong>della</strong> ricetta, io, nella<br />
funzione di abate, devo prendermi cura<br />
di monaci che mi sono preziosi per<br />
la loro saggezza e dottrina, nonostante<br />
siano alle volte “acidi”. Per questo,<br />
mi è d’aiuto disporre anche di altri che<br />
non hanno molta preminenza, ma, per<br />
la loro semplic<strong>it</strong>à, agiscono come le<br />
carote nel ragù: rendono soave l’insieme.<br />
Intende ora, fratello, perché mi<br />
dà gioia poter avere voi e Fra’ Bartolomeo<br />
insieme nella nostra comun<strong>it</strong>à?<br />
Fra’ Lucrezio accettò con umiltà le<br />
parole del suo virtuoso abate. Riconfortato,<br />
ringraziò per l’insegnamento<br />
e, dopo la benedizione, si avviò alla<br />
porta. Quando stava per uscire, l’abate<br />
aggiunse:<br />
– Ah, ancora un dettaglio, fratello:<br />
il sugo è rimasto acido anche perché<br />
non è stato cotto per un tempo sufficiente;<br />
in cucina come nella v<strong>it</strong>a cristiana,<br />
la pazienza è una virtù fondamentale<br />
affinché l’alimento allo stesso<br />
modo che la convivenza abbiano<br />
un sapore dolce e gradevole… ²
1. San Giustino, martire (+166).<br />
Beati Alfonso Navarrete, sacerdote<br />
domenicano, Fernando di San<br />
Giuseppe Ayala, sacerdote agostiniano,<br />
e Leone Tanaka, religioso gesu<strong>it</strong>a,<br />
martiri (+1617). Decap<strong>it</strong>ati ad Omura,<br />
Giappone, per ordine dello shogun<br />
Hidetada.<br />
2. Santi Marcellino e Pietro, martiri<br />
(+303).<br />
Sant’Eugenio I, papa (+657). Successore<br />
di San Martino I, governò<br />
la Chiesa in un’epoca di<br />
controversie dottrinali col Patriarcato<br />
di Costantinopoli, opponendosi<br />
fermamente all’eresia<br />
monotel<strong>it</strong>a.<br />
3. Solenn<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Santissima<br />
Trin<strong>it</strong>à.<br />
Santi Carlo Lwanga e compagni,<br />
martiri (1886-1887).<br />
San Giovanni Grande, religioso<br />
(+1600). Fondò in Spagna<br />
un ospedale per la cura degli<br />
ammalati, abbandonati e<br />
carcerati.<br />
4. San Filippo Smaldone,<br />
sacerdote (+1923). Si dedicò<br />
all’apostolato con sordomuti<br />
e ciechi e fondò, a Lecce<br />
(LE), la Congregazione delle<br />
Suore Salesiane del Sacro<br />
Cuore.<br />
Sergio Hollmann<br />
5. San Bonifacio, vescovo e martire<br />
(+754).<br />
San Doroteo di Tiro, vescovo e<br />
martire (+ sec. IV). Subì molte persecuzioni<br />
durante il regno di Diocleziano,<br />
ma riuscì a sopravvivere fino al<br />
107 anni, quando subì il martirio all’epoca<br />
di Giuliano.<br />
6. San Norberto, vescovo (+1134).<br />
San Raffaele Guizar e Valencia,<br />
vescovo (+1938). Durante la persecuzione<br />
religiosa in Messico, eserc<strong>it</strong>ò<br />
clandestinamente il suo ministero<br />
nella c<strong>it</strong>tà di Veracruz. Promosse<br />
le missioni e diffuse la devozione al<br />
Cuore di Gesù.<br />
7. San Roberto de Newminster,<br />
abate (+1159). Dopo essere stato ordinato<br />
sacerdote, entrò nell’abbazia<br />
benedettina di Wh<strong>it</strong>by, Inghilterra.<br />
Con altri dodici monaci, aiutò a fondare<br />
vari monasteri tra i quali quello<br />
di Newminster, del quale divenne<br />
abate.<br />
Santo Tommaso More – P<strong>it</strong>tura ad olio di Hans<br />
Holbein, il Giovane<br />
8. San V<strong>it</strong>torino, erem<strong>it</strong>a (+538).<br />
Beata Maria del Divino Cuore,<br />
vergine (+1899). Apparteneva<br />
alla nobile famiglia tedesca Droste<br />
zu Vischering. Entrò nella Congregazione<br />
delle Suore <strong>della</strong> Car<strong>it</strong>à<br />
del Buon Pastore; inviata ad Oporto,<br />
Portogallo, fu nominata superiora<br />
<strong>della</strong> casa. Fu favor<strong>it</strong>a da visioni<br />
e rivelazioni del Sacro Cuore di<br />
Gesù, in particolare la richiesta <strong>della</strong><br />
consacrazione del mondo a questo<br />
Divino Cuore.<br />
9. Sant’Efrem, diacono e dottore<br />
<strong>della</strong> Chiesa (+373)<br />
Beato Roberto Salt, religioso<br />
(+1537). Frate converso <strong>della</strong> Certosa<br />
di Londra. In occasione dello scisma<br />
anglicano, non accettò di separarsi<br />
dalla comunione col Papa e la<br />
Chiesa, per questo motivo fu condotto<br />
in carcere, dove lo lasciarono morire<br />
di fame.<br />
10. Solenn<strong>it</strong>à del Santissimo Corpo<br />
e Sangue di Cristo.<br />
Beato Giovanni Domenici,<br />
vescovo (+1420). Grande<br />
ausiliare di San Raimondo di<br />
Capua per la riforma domenicana<br />
in Italia. Eserc<strong>it</strong>ò un<br />
ruolo predominante durante<br />
lo Scisma d’Occidente.<br />
11. San Barnaba, Apostolo.<br />
Sant’Alice, vergine<br />
(+1250). Da piccola fu affidata<br />
al monastero di La Cambre,<br />
Brusselles, dove professò.<br />
Colp<strong>it</strong>a dalla lebbra a 22<br />
anni, rimase paral<strong>it</strong>ica e cieca.<br />
Offrì queste sofferenze<br />
per il buon es<strong>it</strong>o delle imprese<br />
di San Luigi IX.<br />
12. Beato Guido da Cortona,<br />
sacerdote (+1245). Discepolo<br />
di San Francesco d’Assisi,<br />
fondò il convento di Celle.<br />
Già in v<strong>it</strong>a aveva fama di sant<strong>it</strong>à e<br />
operava molti miracoli.<br />
13. Sant’Antonio da Padova, sacerdote<br />
e dottore <strong>della</strong> Chiesa (+1231).<br />
Sant’Eulogio di Cordoba, vescovo<br />
(+607). Celebre per la sua dottrina,<br />
scrisse vari trattati contro le eresie<br />
del suo tempo.<br />
14. San Metodio, vescovo (+847).<br />
Resistette con coraggio alla persecuzione<br />
degli iconoclasti. Elevato al Pa-
triarcato di Costantinopoli, fece<br />
r<strong>it</strong>ornare le statue nei templi<br />
in solenne processione.<br />
15. Solenn<strong>it</strong>à del Sacro<br />
Cuore di Gesù.<br />
Santa Benilde, martire<br />
(+853). Subì il martirio<br />
per aver confessato pubblicamente<br />
la divin<strong>it</strong>à di Gesù<br />
Cristo durante il dominio<br />
moro in Spagna.<br />
16. Memoria dell’Immacolato<br />
Cuore di Maria.<br />
Santa Lutgarda, vergine<br />
(+1246). Religiosa favor<strong>it</strong>a<br />
da apparizioni del Sacro<br />
Cuore. Offrì la sua v<strong>it</strong>a per la<br />
con<strong>versione</strong> degli albigesi e<br />
dei peccatori.<br />
Postulazione<br />
17. XI Domenica del Tempo<br />
Ordinario.<br />
San Raniero da Pisa, pen<strong>it</strong>ente<br />
(+1160). In gioventù si dedicò a divertimenti<br />
mondani; dopo la sua con<strong>versione</strong>,<br />
abbandonò tutto e partì per<br />
la Terra Santa dove visse tredici anni<br />
con erem<strong>it</strong>i, facendo pen<strong>it</strong>enza.<br />
18. Sant’Amando, vescovo (+ sec.<br />
V). Terzo Vescovo di Bordeaux in<br />
Francia, istruì San Paolino da Nola<br />
per il Battesimo, promosse l’evangelizzazione<br />
dei pagani e lottò contro<br />
l’influenza delle eresie dell’epoca.<br />
19. San Romualdo, abate<br />
(+1027).<br />
Beato Tommaso Woodhouse, sacerdote<br />
e martire (+1573). Gesu<strong>it</strong>a che<br />
rimase in prigione per undici anni e fu<br />
condotto al patibolo a Tyburn, Inghilterra,<br />
durante il regno di Elisabetta I.<br />
20. San Gobano, sacerdote (+670).<br />
Irlandese, discepolo di San Fusco, si<br />
diresse in Francia, qui condusse v<strong>it</strong>a<br />
erem<strong>it</strong>ica.<br />
21. San Luigi Gonzaga, religioso<br />
(+1591).<br />
San Rafael Guízar y Valencia – Tapezzaria<br />
<strong>della</strong> Canonizazione<br />
San Giovanni Rigby, martire<br />
(+1600). Convert<strong>it</strong>o dall’anglicanesimo,<br />
fu imprigionato e decap<strong>it</strong>ato durante<br />
il regno di Elisabetta I d’Inghilterra.<br />
22. San Paolino da Nola, vescovo<br />
(+431).<br />
Santi Giovanni Fisher, vescovo, e<br />
Tommaso More, martiri (+1535).<br />
Sant’Eusebio di Samosata, vescovo<br />
e martire (+379). Esiliato<br />
in Tracia all’epoca dell’Imperatore<br />
Valente, fu qui ucciso da una donna<br />
ariana.<br />
23. Beata Maria d’Oignies, vedova<br />
(+1213). Si privò dei suoi beni e<br />
si dedicò alle opere di misericordia,<br />
prendendosi cura particolarmente<br />
dei lebbrosi.<br />
24. Solenn<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Nativ<strong>it</strong>à di San<br />
Giovanni Battista.<br />
Beata Maria di Guadalupe Zavala,<br />
vergine (+1963). A Guadalajara,<br />
Messico, aiutò a fondare la Congregazione<br />
delle Ancelle di Santa Margher<strong>it</strong>a<br />
Maria e dei Poveri, in soccorso<br />
dei bisognosi.<br />
25. San Salomone III,<br />
martire (+874). Re <strong>della</strong><br />
Bretagna. Dopo aver commesso<br />
un crimine in gioventù,<br />
si convertì alla Chiesa<br />
e cercò di seguire il cammino<br />
<strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à. Fu ucciso<br />
dai suoi nemici all’interno<br />
di una chiesa.<br />
26. Beato Raimondo di<br />
Jourgnac, sacerdote e martire<br />
(+1794). Vicario generale<br />
di Limoges durante la<br />
Rivoluzione Francese, fu<br />
imprigionato e deportato<br />
nelle navi-prigioni insieme<br />
con altri sacerdoti.<br />
27. San Cirillo d’Alessandria,<br />
vescovo e dottore<br />
<strong>della</strong> Chiesa (+444).<br />
Sant’Arialdo di Milano,<br />
diacono e martire (+1066). Seguace<br />
<strong>della</strong> riforma gregoriana, predicò<br />
contro gli errori <strong>della</strong> sua epoca.<br />
28. Sant’Ireneo, vescovo e martire<br />
(+202).<br />
Beati Severiano Baranyk e Gioacchino<br />
Senkivskyj, sacerdoti e martiri<br />
(+1941). Religiosi dell’Ordine di<br />
San Giosafat, martirizzati nella c<strong>it</strong>tà<br />
di Drohobych, Ucraina.<br />
29. Solenn<strong>it</strong>à dei SS. Pietro e Paolo<br />
Apostoli.<br />
San Cassio, vescovo (+558). Nella<br />
sua diocesi di Narni, si dedicò alle<br />
opere di car<strong>it</strong>à e alla formazione del<br />
clero.<br />
30. Santi Protomartiri <strong>della</strong> Chiesa<br />
Romana (+64).<br />
San Basilide, soldato e martire<br />
(+202). Durante le persecuzioni di<br />
Settimio Severo, mentre scortava cristiani<br />
che erano condotti al martirio,<br />
volle difendere Santa Potamicena<br />
dalle ingiurie dei carnefici. Tre giorni<br />
dopo, poiché si rifiutò di prestare culto<br />
agli idoli, si dichiarò cristiano e ricevette<br />
la palma del martirio.
Getty Images<br />
Un faro<br />
di virtù<br />
Non solo i paesi ma ogni regione e ogni c<strong>it</strong>tà<br />
hanno il loro piccolo faro soprannaturale,<br />
tanto più caro ai cuori, quanto più<br />
è vicino a questi.<br />
Carlo Toniolo<br />
Q<br />
uando i primi uomini si<br />
avventurarono in mare,<br />
migliaia d’anni fa, non ci<br />
misero molto a rendersi<br />
conto di quale rischio<br />
avrebbero dovuto affrontare nella meravigliosa,<br />
e nel contempo tragica, storia<br />
<strong>della</strong> navigazione.<br />
Da allora, l’ingegno umano si prodiga<br />
in artifici per superare le minacce<br />
dell’oceano indomabile. Non parliamo<br />
ora, comunque, dello sforzo per<br />
rendere più resistenti le navi, o più<br />
Faro del “Pigeon Point”<br />
California (USA)<br />
precise le carte nautiche. Nel cominciare<br />
queste poche righe, vogliamo ricordare<br />
una creazione umana che non<br />
è solo estremamente pratica, ma è anche<br />
di una bellezza evocativa: il faro.<br />
Non è difficile immaginare una<br />
scena ripetuta centinaia di volte, in<br />
occasioni e luoghi tra i più diversi e<br />
vari: una nave, in balia di onde furiose,<br />
lotta disperatamente per mantenersi<br />
in superficie. Il cap<strong>it</strong>ano sbra<strong>it</strong>a<br />
ordini, lottano gli uomini, pregano<br />
le donne. Tutti cercano con angoscia<br />
il porto sicuro, salvezza da una morte<br />
nel mare inclemente. Eppure, la vicinanza<br />
del l<strong>it</strong>orale è allo stesso tempo<br />
speranza e minaccia, poiché sotto le<br />
acque ag<strong>it</strong>ate si nascondono i terri-
ili scogli che in un secondo possono<br />
suggellare, per sempre, il destino dell’imbarcazione.<br />
Improvvisamente, un fascio di luce<br />
brilla all’orizzonte e quel luccichio,<br />
che fende l’oscur<strong>it</strong>à e la burrasca,<br />
è il segnale del cammino privo di<br />
rischi. Un faro! Scintillando sulle temibili<br />
rocce costiere, la benefica luce<br />
sembra dire: “Ven<strong>it</strong>e qua! Da questa<br />
parte sarete in salvo!”<br />
Seguendo la luce salvifica, entrano<br />
in porto, e, abbracciandosi e rendendo<br />
grazie al Signore, toccano finalmente<br />
la tanto anelata terra.<br />
Quante v<strong>it</strong>e saranno state risparmiate<br />
dalla luce salvifica dei fari?<br />
* * *<br />
Permeata da tanto conforto e beneficio,<br />
non ci sorprende il fatto che<br />
la figura del guardiano del faro sia<br />
stata assunta dalla letteratura, in riferimento<br />
ad altre persone e oggetti.<br />
In questa maniera, grandi filosofi<br />
sono stati,in passato, chiamati “fari<br />
di sapienza”, mentre famosi re e magistrati<br />
sono passati alla storia come<br />
“fari di giustizia”, e così di segu<strong>it</strong>o.<br />
Ma veniamo al nostro campo, ossia,<br />
al mondo e all’universo delle med<strong>it</strong>azioni<br />
cattoliche. Non sarebbe improprio<br />
qualificare le nostre chiese in<br />
generale, e le principali in particolare,<br />
come fari, che attirano e guidano<br />
il buon popolo di Dio nel retto cammino<br />
<strong>della</strong> salvezza.<br />
Infatti, in ogni paese cristiano, la<br />
fede popolare, guidata dall’influsso<br />
<strong>della</strong> grazia, ha eletto per sé il proprio<br />
“faro”. Santiago di Compostela<br />
per gli spagnoli, Fatima per i portoghesi,<br />
Lourdes per i francesi, tutti<br />
sono, a loro modo, il punto di riferimento<br />
spir<strong>it</strong>uale, il faro per le anime.<br />
Non soltanto i paesi, ma ogni regione<br />
e c<strong>it</strong>tà ha senz’altro il suo piccolo<br />
faro soprannaturale, tanto più<br />
caro ai cuori, quanto più è vicino a<br />
questi. Sono migliaia… Cappelle, abbazie,<br />
chiese e santuari sparpagliati<br />
per tutto l’orbe cristiano. In ver<strong>it</strong>à,<br />
per poterne c<strong>it</strong>are uno, c’è l’imbarazzo<br />
<strong>della</strong> scelta, a causa <strong>della</strong> profusione<br />
di devozioni e all’affetto quasi<br />
geloso con cui i fedeli cercano questi<br />
amati templi.<br />
Parliamo però di uno in particolare.<br />
Quale? La scelta riguarderà lo<br />
stesso Pontefice Romano. Nella sua<br />
vis<strong>it</strong>a in Brasile questo mese, S.S. Benedetto<br />
XVI eleverà all’onore degli<br />
altari un figlio di questa nazione, Fra<br />
Antonio di Sant’Anna Galvão. Con<br />
questa canonizzazione, l’attenzione<br />
di migliaia di fedeli si volgerà all’umile<br />
convento dove questo virtuoso personaggio<br />
ha percorso buona parte del<br />
suo cammino sulla via <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à: il<br />
Monastero <strong>della</strong> Luce.<br />
Fondato nel 1774 da Fra Galvão,<br />
il monastero ha preso parte in modo<br />
profondo alla storia <strong>della</strong> sua stessa<br />
c<strong>it</strong>tà. Con essa ha attraversato rivoluzioni<br />
e crisi, l’ha accompagnata<br />
sia nei suoi momenti di gioia come in<br />
quelli di tristezza.<br />
Genuflessi sugli inginocchiatoi,<br />
gli ab<strong>it</strong>anti di San Paolo tra le lacrime<br />
chiedevano la fine dei loro affanni,<br />
o sorridendo, ringraziavano per le<br />
v<strong>it</strong>torie ottenute. Alle volte lì veniva<br />
una semplice casalinga con i suoi problemi<br />
domestici, oppure un serio vescovo<br />
sulle cui spalle pesavano le responsabil<strong>it</strong>à<br />
di una grande diocesi.<br />
Nel corso dei secoli, San Paolo è diventata<br />
immensa, una delle maggiori<br />
c<strong>it</strong>tà del mondo. In ver<strong>it</strong>à, ora può<br />
contare su una splendida cattedrale,<br />
oltre che su innumerevoli belle chiese.<br />
Nonostante ciò, il cuore dei figli dell’enorme<br />
metropoli ha riservato un posto<br />
tutto speciale all’antico e venerando<br />
convento. Nel mezzo dell’espansione<br />
industriale, del via vai delle molt<strong>it</strong>udini<br />
che lavorano, conficcato quasi<br />
al centro <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà, l’impassibile Monastero<br />
<strong>della</strong> Luce prosegue sereno la<br />
sua missione, attirando ed illuminando<br />
le anime, come un autentico e sovrannaturale<br />
faro di virtù. ²<br />
Facciata del Convento <strong>della</strong> Luce<br />
San Paolo (Brasil)<br />
Gustavo Kralj
“Incoronazione <strong>della</strong><br />
Vergine” – Musei Vaticani<br />
Victor Toniolo<br />
L<br />
a Vergine Immacolata, preservata immune da<br />
ogni macchia di colpa originale fin<strong>it</strong>o il corso<br />
<strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a terrena, fu assunta alla celeste<br />
gloria in anima e corpo, e dal Signore esaltata quale<br />
Regina dell’universo perché fosse più pienamente<br />
conformata al figlio suo, Signore dei dominanti (cfr.<br />
Ap 19,16) e vinc<strong>it</strong>ore del peccato e <strong>della</strong> morte.<br />
(Cost<strong>it</strong>uzione Dogmatica Lumen Gentium)