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le. Lei è la responsabile per i Manoscritti
del Mar Morto e per altri oggetti
in esposizione — fino al 3 gennaio
del 2010 — nel Royal Ontario
Museum a Toronto, Canada.
Parole nelle quali milioni
di persone credono
All’inizio, richiama l’attenzione la
scelta del titolo dell’evento: Words
that changed the World – Parole che
hanno cambiato il mondo. Qual è la
relazione del titolo con i documenti
del Mar Morto?
Pnina Shor lo chiarisce: “A mio avviso,
il titolo corrisponde molto bene
al tema dell’esposizione nel senso che
qui vi sono Parole della Bibbia, e come
tali, sono pronunciate per il mondo
intero. Sono Parole comuni a tutti
noi, nelle quali milioni di persone nel
mondo credono, siano ebrei, cristiani
o musulmani; pertanto, sono veramente
Parole che hanno cambiato il
mondo”.
Dopo aver ricordato il recente
viaggio di Benedetto XVI in Terra
Santa, la specialista israelita aggiunge:
“Si tratta di documenti scritti
da più di duemila anni, quando Gesù
e il cristianesimo sono nati. Essi includono
testi biblici, apocrifi e commenti
sulla Bibbia. Parlano dell’origine
comune degli ebrei e dei cristiani.
È vero che non esistono tra loro copie
del Nuovo Testamento,ma questo
semplicemente perché il Nuovo Testamento
è stato compilato dopo
che i manoscritti sono stati nascosti
nelle caverne. 1 Si possono
però ravvisare in essi le origini
del cristianesimo, insieme a testi
biblici e altri testi giudaici. Si constata
così, l’origine comune delle due
religioni. Questo è in linea con quanto
il Papa ha detto nella sua visita in Terra
Santa”.
Dibattito sulle origini
— la “tesi essenia”
Determinare in che epoca siano
stati redatti i Manoscritti del Mar
Morto non è tanto difficile quanto stabilire
con sicurezza quali
siano stati i loro autori.
La cosiddetta “tesi
essena”, sebbene attualmente
bersaglio di molti
dibattiti, è la più ampiamente
accettata nel
mondo accademico. Così
la descrive Aimè Fuchs
(1925-2006), cattedratico
nell’Istituto di
Ricerca di Matematiche
Avanzate di Strasburgo:
“gli storiografi del primo
secolo della nostra era,
Filone di Alessandria,
Caio Plinio Secondo e,
soprattutto, Flavio Giuseppe
hanno riferito che,
a nordovest delle rive del Mar Morto,
viveva in quell’epoca una comunità di
cenobiti chiamati esseni, che erano celibatari,
vegetariani e praticavano un
modo di vita molto austero secondo
le prescrizioni della Torah. Dato che
i manoscritti sono stati trovati proprio
in quei paraggi, vicino al Mar Morto,
la coincidenza ha fatto sì che sorgesse
la tesi [...] secondo la quale l’insieme
dei manoscritti del Mar Morto proviene
da una comunità essena che allora
si trovava nella regione di Qumram
che, a causa dell’avanzamento
delle truppe romane, li avrebbe nascosti
nelle caverne delle vicinanze un po’
prima della caduta di Gerusalemme,
nel 70 d. C.”. 2
Da parte sua, Pnina Shor avvisa
che stabilire l’origine dei documenti
è una questione molto complicata
e controversa, ma indica alcuni degli
argomenti che rafforzano la “tesi
essena”:
“I documenti sono stati originalmente
identificati come provenienti
da esseni dal Prof. Sukenik, 3 dopo
aver letto la prima copia delle Regole
della comunità. Egli notò la chiara
somiglianza con gli esseni menzionati
da Flavio Giuseppe nella sua opera La
guerra dei giudei.
“In questo libro, Giuseppe descrive
i tre rami principali del giudaismo, alla
Dott.ssa. Pnina Shor: “Vi sono Parole della
Bibbia, e come tali, sono Parole pronunciate
per il mondo intero”
fine del primo secolo. Menziona i farisei,
i sadducei e gli esseni. La descrizione
che Giuseppe fa degli esseni e di come
essi vivevano è quasi completamente
simile a ciò che questo gruppo narra
su se stesso.
“Ma, nei manoscritti non c’è nessun
riferimento specifico agli esseni.
Il gruppo che ha scritto i manoscritti
si autodefinisce yahad, che in ebraico
significa ‘l’insieme’, ‘la comunità’.
Quando parlano di se stessi, descrivono
sempre il loro modo di vivere
e le loro credenze. Essi costituiscono
un gruppo molto devoto che
ha deciso di uscire dalla vita di Gerusalemme,
perché, per loro, Gerusalemme
era divenuta corrotta. Essi, o
per lo meno alcuni di loro, decisero
di ritirarsi”.
D’altronde non è certo che i membri
di questo gruppo siano stati gli
autori di tutti i documenti:
“I testi biblici e quelli apocrifi possono
essere stati compilati o scritti da
altri. Questo o qualsiasi altro gruppo
può aver raccolto tutti i manoscritti e
averli nascosti nelle caverne. Vi sono
altre teorie che parlano del Tempio e
del fatto che i manoscritti farebbero
parte della biblioteca del Tempio. Altri
affermano che si tratta di scritti provenienti
da diversi gruppi di fedeli”, conclude
Shor.
Fotos: Gustavo Kralj
Settembre 2009 · Salvami Regina 49