Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it

Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it Scaricare versione PDF della rivista - Salvamiregina.it

salvamiregina.it
from salvamiregina.it More from this publisher
30.11.2014 Views

Gustavo Kralj La loro mentalità si scontrava con Nostro Signore Ora, se i discepoli non capivano ciò che il Maestro diceva loro, qual è la ragione di aver paura di chiedere? Gesù li aveva sempre trattati con una gentilezza ineffabile e l’occasione non avrebbe potuto essere stata più propizia, trovandosi essi soli con il Maestro. Era così facile, soprattutto in quel momento di intimità, chiedergli chiarimenti! Per questo vi era una profonda ragione psicologica. La prospettiva della morte del loro Maestro andava contro tutti i piani di proiezione sociale, di soluzione politica ed economica che essi desideravano. Significava la distruzione del castello di illusioni che gli israeliti avevano costruito riguardo al Messia: quella di un uomo capacissimo, pieno di doni per liberare dal dominio romano il popolo eletto e proiettarlo al di sopra degli altri popoli. Gli Apostoli percepivano che la loro mentalità si scontrava con quella di Nostro Signore. Il Maestro insegnava una dottrina che essi, in cuor loro, non volevano ascoltare. La risposta di Gesù poteva rendere fin troppo chiara questa dissonanza, mettendoli nell’obbligo di cambiare mentalità, cosa che essi non volevano assolutamente. Ben osserva padre Tuya a questo proposito: “Essi sanno che le predizioni del Maestro si compiono. Hanno un presentimento in relazione a quel programma oscuro — per Gesù e per loro — ed evitano di insistere su questo”. 8 Gli Apostoli percepivano che la loro mentalità si scontrava con quella di Nostro Signore Annunciando la sua Passione e morte, Gesù poneva davanti ai Dodici l’amarezza della prova e della persecuzione “Gesù flagellato” – Convento dei padri domenicani, Salvador (Brasile) L’uomo, secondo quanto ci insegna la filosofia tomista, non pratica mai il male in quanto male; cerca sempre di giustificarlo, dandogli un’apparenza di bene. 9 Nello spirito dei discepoli, due idee contraddittorie entravano in conflitto: quella dell’autentico Messia, che parlava loro di persecuzioni, morte e Risurrezione e quella di un Messia semplicemente umano, restauratore del potere temporale di Israele. Essi allora razionalizzavano per giustificare l’idea sbagliata nella quale credevano ancora. La paura di rompere le fondamenta di questa mentalità politica e terrena faceva aver loro paura di chiedere. 33 “Poi tornarono a Cafarnao. Quando era già a casa, Gesù chiese loro: ‘Di che parlavate per strada?’. 34 Ma essi rimasero zitti, perché durante il percorso avevano tra di loro discusso chi di loro sarebbe stato il maggiore”. Cristo sapeva perfettamente di quale argomento gli Apostoli avevano parlato lungo il percorso. Alla domanda scomoda, però, essi rimasero in silenzio, imbarazzati di dire al Maestro che il tema della loro conversazione era stato un‘egoistica disputa di primazia personale. Il loro silenzio era già un parziale riconoscimento della mancanza commessa, di cui essi avevano una certa coscienza, come afferma il Cardinale Gomá: “La loro condotta è in flagrante opposizione col sentire del Maestro, e sono confusi davanti a Lui”. 10 Nello stesso senso si pronunciano i commentatori della Compagnia di Gesù: “Il silenzio dei discepoli davanti alla domanda del Maestro è molto psicologico. Si sentono, senza dubbio, coscienti che le loro aspirazioni non avrebbero incontrato l’approvazione”. 11 14 Salvami Regina · Settembre 2009

Un nuovo concetto di autorità 35 “Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: ‘Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti’”. Il vero discepolo deve presentare senza nessuna pretesa, ammirando le qualità degli altri zione solenne, “come giudice nel suo tribunale e per insegnare agli Apostoli, dalla sua Cattedra, qualcosa di serio e importante che meritava di essere detto, non in piedi e come di passaggio, ma seduto e di proposito, con la piena avvertenza e considerazione”. 15 III – Governare in funzione dell’innocenza 36 “E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo...”. Commentano ampiamente gli esegeti questo episodio del Vangelo di San Luca in cui Gesù chiama vicino a sé un bambino, concludendo con queste parole: “Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande” (Lc 9, 48). I bambini sono esenti da invidia e vanagloria Si evidenzia, in generale, come Gesù si serva di questo eloquente ricorso pedagogico per far vedere ai discepoli, accecati dal desiderio di su- Il Maestro conosceva bene quelli che aveva scelto perché, come dice padre Lagrange, Egli “non si stupisce per la preoccupazione dei discepoli, né contesta il principio della gerarchia, ma insinua lo spirito nuovo del quale deve essere animato, chi ha l’incarico della direzione. C’è certamente qui la previsione di un diverso ordine delle cose”. 12 Nelle Sue parole, Gesù non condanna il desiderio di ottenere il primato, ma pone una condizione: per essere il primo, è necessario essere “l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. Questa dichiarazione apriva una prospettiva completamente nuova agli Apostoli, che condividevano il concetto di autorità comune e corrente in quell’epoca: chi è più forte, più capace, più intelligente, più ricco o più intelligente, costui comanda e gli altri obbediscono. Da questo punto di vista, Nostro Signore dichiara qual è la regola di governo che dovrà prevalere nell’Era Cristiana: “Il nuovo Regno che voglio instaurare non sarà come i regni della terra. Quello che deve animare i Miei discepoli non è lo spirito di ambizione, la ricerca di grandezza. Piuttosto, la prima condizione, il presupposto fondamentale, per aspirare al primo posto nel Regno messianico è l’umiltà, il disprezzo degli onori, l’indifferenza di chi si dimentica di se stesso per dedicarsi al servizio dei fratelli”. 13 L’umiltà, il disprezzo degli onori, il disinteresse per se stessi e la dedizione ai fratelli: sono queste le caratteristiche di chi deve comandare in accordo con lo spirito di Gesù. È il primato della virtù e dell’innocenza nella società. Niente è più contrario all’ira, alla gelosia e alle rivalità che tanto tormentano l’uomo dopo il peccato originale! A questo proposito, padre Maldonado trascrive un espressivo commento del vescovo e martire San Cipriano: “Con la sua risposta, Gesù ha tagliato ogni emulazione ed ha estirpato ogni occasione e pretesto della feroce invidia. Non è lecito al discepolo di Cristo avere tali rivalità e invidie, né può esistere tra di noi alcuna battaglia per emergere, perché abbiamo imparato che il cammino per la primazia è l’umiltà”. 14 Va rilevato, infine, che Gesù “si sedette” prima di fare questa dichiarapremazia, la necessità di essere semplici e umili. Perché, come dice San Giovanni Crisostomo, “il ragazzo è libero da invidia, vanagloria e ambizione di ogni tipo”. 16 A sua volta, Beda il Venerabile mette in risalto quanto Dio tenga in alta considerazione la virtù dell’umiltà: “Per cui, o semplicemente consiglia a coloro che vogliono essere i primi a ricevere, in onore di Lui, i poveri di Cristo, o che siano come i bambini, al fine di conservare la semplicità, senza arroganza, la carità senza invidia e la dedizione senza ira. Il fatto di abbracciare il bambino significa che gli umili sono degni del Suo abbraccio e del Suo amore”. 17 Gesù mostra anche in questo episodio, come il vero discepolo non debba essere preoccupato se sarà o meno maltrattato, dimenticato, messo da parte. Deve presentare se stesso, senza nessuna pretesa, né orgoglio ma, al contrario, ammirando le qualità degli altri. Chi agisce così sarà il primo a ricevere la misericordia di Dio. Colui che si tiene per ultimo e si considera il minore sarà chi riceve di più dalla Divina Provvidenza. Si può indovinare la profonda perplessità dei Dodici in quel momento. Loro volevano occupare una posizione di spicco, Gesù mostra loro la necessità di cercare l’ultimo posto. Aspiravano ad un regno messianico glorioso, Gesù gli parla della Sua Passione e morte sulla Croce... Lo scontro di mentalità diventa sempre più evidente. Ma tutto viene detto con dolcezza, senza acrimonia, al momento opportuno, in modo che le divine parole del Maestro penetrino beneficamente negli spiriti. Egli manifesta qui, ancora una volta, la splen- Settembre 2009 · Salvami Regina 15

Un nuovo concetto di autor<strong>it</strong>à<br />

35<br />

“Allora, sedutosi, chiamò i<br />

Dodici e disse loro: ‘Se uno<br />

vuol essere il primo, sia l’ultimo<br />

di tutti e il servo di tutti’”.<br />

Il vero discepolo<br />

deve presentare<br />

senza nessuna<br />

pretesa,<br />

ammirando le<br />

qual<strong>it</strong>à degli altri<br />

zione solenne, “come giudice nel suo<br />

tribunale e per insegnare agli Apostoli,<br />

dalla sua Cattedra, qualcosa di serio<br />

e importante che mer<strong>it</strong>ava di essere<br />

detto, non in piedi e come di passaggio,<br />

ma seduto e di propos<strong>it</strong>o, con la piena<br />

avvertenza e considerazione”. 15<br />

III – Governare in<br />

funzione dell’innocenza<br />

36<br />

“E, preso un bambino, lo pose<br />

in mezzo e abbracciandolo...”.<br />

Commentano ampiamente gli esegeti<br />

questo episodio del Vangelo di<br />

San Luca in cui Gesù chiama vicino<br />

a sé un bambino, concludendo con<br />

queste parole: “Poiché chi è il più piccolo<br />

tra tutti voi, questi è grande” (Lc<br />

9, 48).<br />

I bambini sono esenti da<br />

invidia e vanagloria<br />

Si evidenzia, in generale, come<br />

Gesù si serva di questo eloquente ricorso<br />

pedagogico per far vedere ai<br />

discepoli, accecati dal desiderio di su-<br />

Il Maestro conosceva bene quelli<br />

che aveva scelto perché, come dice padre<br />

Lagrange, Egli “non si stupisce per<br />

la preoccupazione dei discepoli, né contesta<br />

il principio <strong>della</strong> gerarchia, ma insinua<br />

lo spir<strong>it</strong>o nuovo del quale deve essere<br />

animato, chi ha l’incarico <strong>della</strong> direzione.<br />

C’è certamente qui la previsione<br />

di un diverso ordine delle cose”. 12<br />

Nelle Sue parole, Gesù non condanna<br />

il desiderio di ottenere il primato,<br />

ma pone una condizione: per essere<br />

il primo, è necessario essere “l’ultimo<br />

di tutti e il servo di tutti”. Questa<br />

dichiarazione apriva una prospettiva<br />

completamente nuova agli Apostoli,<br />

che condividevano il concetto di autor<strong>it</strong>à<br />

comune e corrente in quell’epoca:<br />

chi è più forte, più capace, più intelligente,<br />

più ricco o più intelligente, costui<br />

comanda e gli altri obbediscono.<br />

Da questo punto di vista, Nostro<br />

Signore dichiara qual è la regola di<br />

governo che dovrà prevalere nell’Era<br />

Cristiana: “Il nuovo Regno che voglio<br />

instaurare non sarà come i regni <strong>della</strong><br />

terra. Quello che deve animare i Miei<br />

discepoli non è lo spir<strong>it</strong>o di ambizione,<br />

la ricerca di grandezza. Piuttosto, la<br />

prima condizione, il presupposto fondamentale,<br />

per aspirare al primo posto<br />

nel Regno messianico è l’umiltà, il disprezzo<br />

degli onori, l’indifferenza di chi<br />

si dimentica di se stesso per dedicarsi al<br />

servizio dei fratelli”. 13<br />

L’umiltà, il disprezzo degli onori,<br />

il disinteresse per se stessi e la dedizione<br />

ai fratelli: sono queste le caratteristiche<br />

di chi deve comandare<br />

in accordo con lo spir<strong>it</strong>o di Gesù. È<br />

il primato <strong>della</strong> virtù e dell’innocenza<br />

nella società. Niente è più contrario<br />

all’ira, alla gelosia e alle rival<strong>it</strong>à<br />

che tanto tormentano l’uomo dopo il<br />

peccato originale!<br />

A questo propos<strong>it</strong>o, padre Maldonado<br />

trascrive un espressivo commento<br />

del vescovo e martire San Cipriano:<br />

“Con la sua risposta, Gesù ha tagliato<br />

ogni emulazione ed ha estirpato ogni<br />

occasione e pretesto <strong>della</strong> feroce invidia.<br />

Non è lec<strong>it</strong>o al discepolo di Cristo avere<br />

tali rival<strong>it</strong>à e invidie, né può esistere<br />

tra di noi alcuna battaglia per emergere,<br />

perché abbiamo imparato che il cammino<br />

per la primazia è l’umiltà”. 14<br />

Va rilevato, infine, che Gesù “si sedette”<br />

prima di fare questa dichiarapremazia,<br />

la necess<strong>it</strong>à di essere semplici<br />

e umili. Perché, come dice San<br />

Giovanni Crisostomo, “il ragazzo è libero<br />

da invidia, vanagloria e ambizione<br />

di ogni tipo”. 16<br />

A sua volta, Beda il Venerabile<br />

mette in risalto quanto Dio tenga in<br />

alta considerazione la virtù dell’umiltà:<br />

“Per cui, o semplicemente consiglia<br />

a coloro che vogliono essere i primi a ricevere,<br />

in onore di Lui, i poveri di Cristo,<br />

o che siano come i bambini, al fine<br />

di conservare la semplic<strong>it</strong>à, senza arroganza,<br />

la car<strong>it</strong>à senza invidia e la dedizione<br />

senza ira. Il fatto di abbracciare<br />

il bambino significa che gli umili sono<br />

degni del Suo abbraccio e del Suo amore”.<br />

17<br />

Gesù mostra anche in questo episodio,<br />

come il vero discepolo non debba<br />

essere preoccupato se sarà o meno<br />

maltrattato, dimenticato, messo da<br />

parte. Deve presentare se stesso, senza<br />

nessuna pretesa, né orgoglio ma, al<br />

contrario, ammirando le qual<strong>it</strong>à degli<br />

altri. Chi agisce così sarà il primo<br />

a ricevere la misericordia di Dio. Colui<br />

che si tiene per ultimo e si considera<br />

il minore sarà chi riceve di più dalla<br />

Divina Provvidenza.<br />

Si può indovinare la profonda perpless<strong>it</strong>à<br />

dei Dodici in quel momento.<br />

Loro volevano occupare una posizione<br />

di spicco, Gesù mostra loro la necess<strong>it</strong>à<br />

di cercare l’ultimo posto.<br />

Aspiravano ad un regno<br />

messianico glorioso,<br />

Gesù gli parla <strong>della</strong><br />

Sua Passione e morte<br />

sulla Croce... Lo scontro<br />

di mental<strong>it</strong>à diventa<br />

sempre più evidente.<br />

Ma tutto viene detto con<br />

dolcezza, senza acrimonia,<br />

al momento opportuno, in<br />

modo che le divine parole<br />

del Maestro penetrino<br />

beneficamente<br />

negli<br />

spir<strong>it</strong>i. Egli<br />

manifesta<br />

qui, ancora una<br />

volta, la splen-<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!