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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 77<br />

Settembre 2009<br />

Approvazioni pontificie e<br />

l’onorificenza papale<br />

Salvami Regina


Reportage<br />

www.tvarautos.org.br<br />

Messe<br />

La TV Arautos è una televisione cattolica via<br />

internet che offre un’ interessante e multiforme<br />

programmazione.<br />

Sono centinaia i video a disposizione, da<br />

poter visionare in famiglia nell’orario più<br />

conveniente.<br />

È piaciuto un programma e si desidera<br />

mostrarlo ai propri amici? Con un clic si invia un<br />

messaggio che inv<strong>it</strong>a ad assistere al video.<br />

C’è una grande varietà di argomenti. Nel<br />

programma Domande e Risposte il pubblico<br />

presenta i propri dubbi sulla religione. Perché<br />

si dice che la Messa è un Sacrificio? Quali sono<br />

le parti <strong>della</strong> Messa? Che cosa sono gli arredi<br />

l<strong>it</strong>urgici? Qual è il significato <strong>della</strong> parola<br />

Eucaristia?<br />

Nel programma Lumen Ver<strong>it</strong>atis, Mons.<br />

João Scognamiglio Clá Dias spiega, in forma<br />

accessibile, i misteri <strong>della</strong> nostra Fede:<br />

Battesimo, Felic<strong>it</strong>à Eterna, Final<strong>it</strong>à dell’uomo e<br />

molte altre voci.<br />

Ci sono sempre nov<strong>it</strong>à! Ogni giorno c’è un<br />

numero maggiore di video.<br />

Vis<strong>it</strong>i il s<strong>it</strong>o una volta e sicuramente ci tornerà<br />

di nuovo!<br />

Cerimonie<br />

Notizie<br />

Documentari<br />

Interviste<br />

di più...<br />

Domande e Risposte<br />

Lumen Ver<strong>it</strong>atis<br />

V<strong>it</strong>a dei Santi<br />

Conferenze<br />

Musicale<br />

Teatri<br />

Vis<strong>it</strong>i!


SommariO<br />

Salvami<br />

Regina<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XI, numero 77, Settembre 2009<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, EP,<br />

Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />

Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />

Severiano Antonio de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D. L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2, DR PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.<strong>it</strong><br />

Con la collaborazione<br />

dell’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fedeli<br />

di Dir<strong>it</strong>to Pontificio<br />

Araldi del Vangelo<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli Araldi del Vangelo<br />

Stampa e rilegatura:<br />

Pozzoni - Ist<strong>it</strong>uto Veneto<br />

de Arti Grafiche S.p.A.<br />

Via L. Einaudi, 12<br />

36040 Brendola (VI)<br />

Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabil<strong>it</strong>à dei rispettivi autori.<br />

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

Approvazioni pontificie e l’onorificenza papale<br />

(Ed<strong>it</strong>orial) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />

La voce del Papa –<br />

Cristo è il<br />

“Vescovo delle anime”<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al Vangelo –<br />

Una società segnata<br />

dall’innocenza<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Il Cardinale Rodé<br />

commemora le<br />

approvazioni pontificie<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

Parole di ringraziamento di<br />

Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias, EP<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22<br />

L’omelia del Cardinale<br />

Rodé – Guardare alla<br />

Storia con occhi celesti<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />

Il Cardinale Franc Rodé<br />

benedice la Casa-Madre di<br />

Regina Virginum<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28<br />

Araldi nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />

Gesù ed io siamo una<br />

cosa sola<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32<br />

La Parola dei Pastori –<br />

Siamo chiamati<br />

con urgenza alla Missione<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />

È accaduto nella Chiesa e<br />

nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39<br />

Storia per bambini...<br />

Una prodigiosa<br />

dimenticanza<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44<br />

I Santi di<br />

ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

Intervista<br />

“Parole che<br />

hanno mutato il mondo”<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48


Scrivono i lettori<br />

Senso di Fede nella Chiesa<br />

Scrivo per ringraziare per il bellissimo<br />

numero di giugno <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />

Araldi del Vangelo. Rimango<br />

sempre molto ben impressionato nel<br />

riceverla, non solamente per i suoi<br />

articoli, ma per la costante cura e attenzione<br />

date in ogni pubblicazione.<br />

Realmente, questa è un’opera di<br />

Fede e amore. Quello che più impressiona<br />

forse è il senso di Fede<br />

nella Chiesa — soave, ma allo stesso<br />

tempo solido come una roccia<br />

— che motiva ogni articolo. Questo<br />

senso è ovviamente ciò che motiva le<br />

innumerevoli giovani vocazioni che<br />

si vedono nelle foto del seminario:<br />

un faro di speranza, di cui tanto abbiamo<br />

bisogno.<br />

Don Chris F. W.<br />

Parroco <strong>della</strong> Madonna<br />

di Tutte le Nazioni<br />

Londra – Inghilterra<br />

Luce che illumina i<br />

nostri pensieri<br />

Siamo abbonati a questa <strong>rivista</strong><br />

fin dal suo primo numero. La consideriamo<br />

eccellente veicolo di comunicazione<br />

e di formazione negli ambienti<br />

cattolici, visto che apparteniamo<br />

ad un mondo in cui c’è molta informazione<br />

e poca formazione. Nella<br />

confusione delle menti in cui viviamo,<br />

la <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo è<br />

una luce che illumina i nostri pensieri.<br />

Il suo linguaggio gradevole, chiaro<br />

e coerente, attrae lettori di tutte<br />

le età. I suoi articoli così arricchenti<br />

sono accessibili a qualsiasi livello di<br />

educazione e cultura. Nei suoi scr<strong>it</strong>ti<br />

traspaiono il frutto di molti studi e<br />

riflessioni, sempre centrati sui principi<br />

cattolici.<br />

Dai nostri amici ascoltiamo soltanto<br />

elogi di questa magnifica <strong>rivista</strong>.<br />

Molti utilizzano i suoi articoli<br />

per la catechesi, altri per qualche<br />

esposizione scolastica e molti altri<br />

per med<strong>it</strong>are, pregare ed anche<br />

per aggiornarsi sulle notizie <strong>della</strong><br />

Chiesa. Oltre alla voce del Vicario<br />

di Cristo e degli eccellenti articoli<br />

dei Vescovi e sacerdoti, spiccano<br />

gli articoli di Mons. João S. Clá<br />

Dias. I suoi commenti al Vangelo<br />

sono sempre arricch<strong>it</strong>i da c<strong>it</strong>azioni<br />

di Dottori e Santi <strong>della</strong> Chiesa e si<br />

capisce che la sua esposizione nasce<br />

da una profonda riflessione e dens<strong>it</strong>à<br />

di pensiero. C’è qualcuno che —<br />

alla fine <strong>della</strong> lettura dei suoi santi<br />

insegnamenti — non tragga qualche<br />

lezione di v<strong>it</strong>a e vantaggio spir<strong>it</strong>uale<br />

per la sua anima?<br />

Un’altra cosa che ci richiama<br />

l’attenzione, sono i redattori di<br />

questa <strong>rivista</strong>. Pur essendo ancora<br />

così giovani, come scrivono già bene!<br />

Possiamo dedurre che la formazione<br />

che gli Araldi del Vangelo<br />

danno a questi giovani è la migliore<br />

possibile.<br />

Antônio N. e Luiza N.<br />

Bom Jesus dos Perdões – Brasile<br />

Fanno molto bene allo spir<strong>it</strong>o<br />

Desidero ringraziare sent<strong>it</strong>amente<br />

per il generoso invio <strong>della</strong><br />

<strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo. Essa<br />

mi riempie di gioia ed è la mia più<br />

piacevole compagnia durante il periodo<br />

in cui mi soffermo per assimilare<br />

meglio le sue letture sempre<br />

interessanti, profonde e ben<br />

presentate.<br />

Fanno molto bene al mio spir<strong>it</strong>o<br />

e mi accompagnano con saggezza<br />

in questa tappa <strong>della</strong> mia v<strong>it</strong>a in<br />

cui il Signore, per mezzo <strong>della</strong> mia<br />

inferm<strong>it</strong>à, mi sollec<strong>it</strong>a a una rinuncia<br />

più profonda. Offro le mie preghiere<br />

per la cara famiglia degli Araldi<br />

del Vangelo.<br />

Suor Lucy S., FMM<br />

Casa delle Suore Inferme<br />

San Felipe – Cile<br />

La ammiro e la seguo<br />

da molto tempo<br />

Sono molto grato per il bene che<br />

fa questa <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo.<br />

È da molto tempo che la ammiro<br />

e seguo, quasi dal suo inizio, con il<br />

mio fratello francescano, il Cardinale<br />

Hummes. Spero di poter ricevere<br />

sempre la nostra cara, incoraggiante<br />

e bella <strong>rivista</strong>.<br />

Fra Rafael A. G.<br />

Fratern<strong>it</strong>à Francescana<br />

di Belalcázar<br />

Cordova – Spagna<br />

Un uomo tutto fatto di Fede<br />

e di amore verso Dio<br />

Leggo tutti i mesi, con avid<strong>it</strong>à e<br />

per prima cosa, il commento al Vangelo,<br />

scr<strong>it</strong>to da Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias. Si vede che è un uomo<br />

impregnato di Fede e di amore<br />

verso Dio e vive quello che scrive.<br />

Qualche volta seguo alla TV Araldi le<br />

sue omelie, visto che non ho difficoltà<br />

con la lingua, poiché vivo in una<br />

c<strong>it</strong>tà al confine con il Brasile. Sono<br />

parole piene di saggezza e di Fede.<br />

Mons. João Clá è un vero pastore<br />

di anime, poiché trasmette con profond<strong>it</strong>à<br />

e contagiante entusiasmo gli<br />

insegnamenti così semplici, ma così<br />

belli, del Vangelo. Attraverso la <strong>rivista</strong>,<br />

mi informo anche del lavoro svolto<br />

dagli Araldi in tutto il mondo e prego<br />

per avere l’opportun<strong>it</strong>à di conoscere<br />

la sua meravigliosa Chiesa <strong>della</strong><br />

Vergine del Rosario, a San Paolo.<br />

Catalina S. F.<br />

Rivera – Uruguay<br />

Consigli che mi<br />

riempiono lo spir<strong>it</strong>o<br />

Desidero ringraziarvi per la vostra<br />

<strong>rivista</strong>, che ricevo ogni mese a<br />

casa e che riempie il mio spir<strong>it</strong>o con<br />

belle storie e consigli, che ho cercato<br />

di mettere in pratica, insieme ad altri<br />

fratelli.<br />

Dayse J. G. de L.<br />

Guayaquil – Ecuador<br />

4 Salvami Regina · Settembre 2009


E d<strong>it</strong>oriale<br />

Approvazioni pontificie e<br />

l’onorificenza papale<br />

Mons. João Clá<br />

saluta il Cardinale<br />

Rodé durante la<br />

messa di ringraziamento<br />

(Foto: Sérgio Miyazaki)<br />

Il Signore Gesù, dicendo che le porte dell’inferno non prevarranno contro la<br />

Chiesa (cfr. Mt 16, 18), ha promesso che non solo questa perdurerà fino alla fine<br />

dei tempi, ma anche che sarà sempre in cresc<strong>it</strong>a e Si perfezionerà continuamente<br />

per l’azione dello Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />

La Chiesa è immortale. Essa non può essere nascosta sotto il moggio o scomparire.<br />

Sempre esisterà, sempre sarà visibile, avrà sempre manifestazioni, fulgore e vigore<br />

nuovi, perché è lo stesso Corpo Mistico di Cristo e il Tempio dello Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />

Uno degli indizi di questa esuberanza v<strong>it</strong>ale è la grande varietà dei carismi, norme,<br />

cost<strong>it</strong>uzioni, stili, obiettivi e spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à susc<strong>it</strong>ati dal Paracl<strong>it</strong>o nel corso dei secoli,<br />

con una divers<strong>it</strong>à e una ricchezza che, lungi dal rompere l’un<strong>it</strong>à ecclesiale, la rafforzano,<br />

rinvigoriscono, guidano e anche sostengono.<br />

Bene ha sottolineato questa realtà Papa Benedetto XVI, in una celebrazione per<br />

i membri dei Movimenti ecclesiali: “Se guardiamo la storia, se guardiamo questa Assemblea<br />

qui in Piazza San Pietro, allora ci accorgiamo come Egli susc<strong>it</strong>i sempre nuovi<br />

doni, vediamo quanto differenti siano gli organi che Egli crea, e come, sempre di<br />

nuovo, Egli operi corporalmente. Tuttavia, in Lui molteplic<strong>it</strong>à e un<strong>it</strong>à vanno insieme”<br />

(Omelia durante la celebrazione dei Primi Vespri di Pentecoste, 3/6/2006).<br />

Infatti, nel plurisecolare fiorire di una miriade di famiglie religiose possiamo cogliere<br />

una delle migliori prove <strong>della</strong> generos<strong>it</strong>à con cui nostro Signore compie la<br />

promessa fatta a Pietro.<br />

Dal momento in cui San Paolo erem<strong>it</strong>a si è r<strong>it</strong>irato nel deserto, diventando il primo<br />

anacoreta del cristianesimo intorno all’anno 250, fino alle più recenti fondazioni<br />

verificatesi nel terzo millennio, gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata, le Società di V<strong>it</strong>a<br />

Apostolica e gli Ist<strong>it</strong>uti Secolari sono sempre stati un pilastro importante per la<br />

Chiesa e un segno <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à. Veri serbatoi di preghiera, contemplazione e pen<strong>it</strong>enza<br />

da un lato, ded<strong>it</strong>a e rinnovata forza missionaria dall’altro.<br />

* * *<br />

Nate all’interno <strong>della</strong> grande famiglia degli Araldi del Vangelo, il Santo Padre ha<br />

riconosciuto di dir<strong>it</strong>to pontificio, due Società di V<strong>it</strong>a Apostolica: Virgo Flos Carmeli,<br />

clericale, e Regina Virginum, femminile.<br />

Paternamente, ha scelto lui la data di questa Eucaristia in modo da coincidere<br />

con il compleanno del fondatore degli Araldi del Vangelo, Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias, a cui è stato portato un dono del Papa: la condecorazione Pro Ecclesia<br />

et Pontifice.<br />

Questa doppia approvazione introduce l’Associazione degli Araldi del Vangelo<br />

nel cuore del Corpo Mistico di Cristo, l’ist<strong>it</strong>uzione divina che durerà nei secoli<br />

dei secoli. Altresì li rafforza nella convinzione che quanto esiste nella Chiesa di<br />

sant<strong>it</strong>à, di autor<strong>it</strong>à, di virtù soprannaturale è subordinato, condizionato, dipendente<br />

dall’unione alla Cattedra di Pietro.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 5


La voce del Papa<br />

Cristo è il<br />

“Vescovo delle anime”<br />

Il vero Pastore, ricorda il Santo Padre, deve non solo alimentare il suo<br />

gregge con la Parola, ma difenderlo contro i lupi e preservare l’un<strong>it</strong>à.<br />

Per questo, accentua, il Pastore ha bisogno di vivere l’esperienza <strong>della</strong><br />

Fede e diventare un modello per le sue pecore.<br />

Atutti rivolgo il mio saluto<br />

cordiale con le parole<br />

dell’Apostolo accanto alla<br />

cui tomba ci troviamo:<br />

“A voi grazia e pace in abbondanza” (1Pt<br />

1, 2). Saluto, in particolare, i Membri<br />

<strong>della</strong> Delegazione del Patriarcato ecumenico<br />

di Costantinopoli e i numerosi<br />

Metropol<strong>it</strong>i che oggi ricevono il Pallio.<br />

Nella colletta di questa giornata<br />

solenne chiediamo al Signore “che<br />

la Chiesa segua sempre l’insegnamento<br />

degli Apostoli dai quali ha ricevuto il<br />

primo annunzio <strong>della</strong> fede”. La richiesta<br />

che rivolgiamo a Dio interpella<br />

al contempo noi stessi: seguiamo noi<br />

l’insegnamenti dei grandi Apostoli<br />

fondatori? Li conosciamo veramente?<br />

Nell’Anno Paolino che si è ieri<br />

concluso abbiamo cercato di ascoltare<br />

in modo nuovo lui, il “maestro delle<br />

genti”, e di apprendere così nuovamente<br />

l’alfabeto <strong>della</strong> fede. Abbiamo<br />

cercato di riconoscere con Paolo<br />

e mediante Paolo il Cristo e di trovare<br />

così la via per la retta v<strong>it</strong>a cristiana.<br />

Pietro parla ai Pastori di<br />

tutte le generazioni<br />

Nel Canone del Nuovo Testamento,<br />

oltre alle Lettere di san Paolo, ci sono<br />

anche due Lettere sotto il nome di<br />

San Pietro.<br />

La prima di esse si conclude esplic<strong>it</strong>amente<br />

con un saluto da Roma,<br />

che però appare sotto l’apocal<strong>it</strong>tico<br />

nome di copertura di Babilonia: “Vi<br />

saluta la co-eletta che vive in Babilonia…”<br />

(5, 13). Chiamando la Chiesa<br />

di Roma la “co-eletta”, la colloca nella<br />

grande comun<strong>it</strong>à di tutte le Chiese<br />

locali – nella comun<strong>it</strong>à di tutti coloro<br />

che Dio ha adunato, affinché nella<br />

“Babilonia” del tempo di questo<br />

mondo costruiscano il suo Popolo e<br />

facciano entrare Dio nella storia. La<br />

prima Lettera di San Pietro è un saluto<br />

rivolto da Roma all’intera cristian<strong>it</strong>à<br />

di tutti i tempi. Essa ci inv<strong>it</strong>a ad<br />

ascoltare “l’insegnamento degli Apostoli”,<br />

e ci indica la via verso la v<strong>it</strong>a.<br />

Questa Lettera è un testo ricchissimo,<br />

che proviene dal cuore e tocca<br />

il cuore. Il suo centro è — come potrebbe<br />

essere diversamente? — la figura<br />

di Cristo, illustrato come Colui<br />

che soffre e ama, come Crocifisso<br />

e Risorto: “Insultato, non rispondeva<br />

con insulti, maltrattato, non minacciava<br />

vendetta… Dalle sue piaghe siete<br />

stati guar<strong>it</strong>i” (1Pt 2, 23s). Partendo<br />

dal centro che è Cristo, la Lettera cost<strong>it</strong>uisce<br />

poi anche un’introduzione ai<br />

fondamentali Sacramenti cristiani del<br />

Battesimo e dell’Eucaristia e un discorso<br />

rivolto ai sacerdoti, nel quale<br />

Pietro si qualifica come co-presb<strong>it</strong>ero<br />

con loro. Egli parla ai Pastori di tutte<br />

le generazioni come colui che personalmente<br />

è stato incaricato dal Signore<br />

di pascere le sue pecorelle e così ha<br />

ricevuto in modo particolare un mandato<br />

sacerdotale.<br />

Cristo è il prototipo di tutti i<br />

ministeri episcopali e sacerdotali<br />

Che cosa, dunque, ci dice san Pietro<br />

– proprio nell’Anno Sacerdotale –<br />

circa il comp<strong>it</strong>o del sacerdote?<br />

Innanz<strong>it</strong>utto, egli comprende il<br />

ministero sacerdotale totalmente a<br />

partire da Cristo. Chiama Cristo il<br />

“pastore e custode delle… anime” (2,<br />

25). Dove la traduzione <strong>it</strong>aliana parla<br />

di “custode”, il testo greco ha la parola<br />

episcopos (vescovo). Un po’ più<br />

avanti, Cristo viene qualificato come<br />

il Pastore supremo: archipoimen (5,<br />

4). Sorprende che Pietro chiami Cristo<br />

stesso vescovo – vescovo delle anime.<br />

Che cosa intende dire con ciò?<br />

Nella parola greca “episcopos” è<br />

contenuto il verbo “vedere”; per que-<br />

6 Salvami Regina · Settembre 2009


sto è stata tradotta con “custode” ossia<br />

“sorvegliante”. Ma certamente non<br />

s’intende una sorveglianza esterna, come<br />

s’addice forse ad una guardia carceraria.<br />

S’intende piuttosto un vedere<br />

dall’alto – un vedere a partire dall’elevatezza<br />

di Dio. Un vedere nella prospettiva<br />

di Dio è un vedere dell’amore<br />

che vuole servire l’altro, vuole aiutarlo<br />

a diventare veramente se stesso.<br />

Cristo è il “Vescovo delle anime”,<br />

ci dice Pietro. Ciò significa: Egli ci vede<br />

nella prospettiva di Dio. Guardando<br />

a partire da Dio, si ha una visione<br />

d’insieme, si vedono i pericoli come<br />

anche le speranze e le possibil<strong>it</strong>à.<br />

Nella prospettiva di Dio si vede l’essenza,<br />

si vede l’uomo interiore.<br />

Se Cristo è il vescovo delle anime,<br />

l’obiettivo è quello di ev<strong>it</strong>are che<br />

l’anima nell’uomo s’immiserisca, è di<br />

far sì che l’uomo non perda la sua essenza,<br />

la capac<strong>it</strong>à per la ver<strong>it</strong>à e per<br />

l’amore. Far sì che egli venga a conoscere<br />

Dio; che non si smarrisca in vicoli<br />

ciechi; che non si perda nell’isolamento,<br />

ma rimanga aperto per l’insieme.<br />

Gesù, il “vescovo delle anime”,<br />

è il prototipo di ogni ministero episcopale<br />

e sacerdotale. Essere vescovo,<br />

essere sacerdote significa in questa<br />

prospettiva: assumere la posizione<br />

di Cristo. Pensare, vedere ed agire<br />

a partire dalla sua posizione elevata.<br />

A partire da Lui essere a disposizione<br />

degli uomini, affinché trovino la v<strong>it</strong>a.<br />

Il Pastore deve diventare<br />

modello del gregge<br />

Così la parola “Vescovo” s’avvicina<br />

molto al termine “pastore”, anzi, i<br />

due concetti diventano interscambiabili.<br />

È comp<strong>it</strong>o del pastore pascolare<br />

e custodire il gregge e condurlo ai pascoli<br />

giusti.<br />

Pascolare il gregge vuol dire aver<br />

cura che le pecore trovino il nutrimento<br />

giusto, sia saziata la loro fame<br />

e spenta la loro sete. Fuori di metafora,<br />

questo significa: la parola di Dio<br />

è il nutrimento di cui l’uomo ha bisogno.<br />

Rendere sempre di nuovo presente<br />

la parola di Dio e dare così nutrimento<br />

agli uomini è il<br />

comp<strong>it</strong>o del retto Pastore.<br />

Ed egli deve anche<br />

saper resistere ai nemici,<br />

ai lupi. Deve precedere,<br />

indicare la via, conservare<br />

l’un<strong>it</strong>à del gregge.<br />

Pietro, nel suo discorso<br />

ai presb<strong>it</strong>eri, evidenzia<br />

ancora una cosa<br />

molto importante. Non<br />

basta parlare. I Pastori<br />

devono farsi “modelli<br />

del gregge” (5, 3). La parola<br />

di Dio viene portata<br />

dal passato nel presente,<br />

quando è vissuta.<br />

È meraviglioso vedere<br />

come nei santi la parola<br />

di Dio diventi una parola<br />

rivolta al nostro tempo.<br />

In figure come Francesco<br />

e poi di nuovo come<br />

Padre Pio e molti altri,<br />

Cristo è diventato<br />

veramente contemporaneo<br />

<strong>della</strong> loro generazione,<br />

è usc<strong>it</strong>o dal passato<br />

ed entrato nel presente.<br />

Questo significa<br />

essere Pastore – modello<br />

del gregge: vivere<br />

la Parola ora, nella grande comun<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> santa Chiesa.<br />

La Fede cristiana è una speranza<br />

che si fonda sulla razional<strong>it</strong>à<br />

Molto brevemente vorrei ancora<br />

richiamare l’attenzione su due altre<br />

affermazioni <strong>della</strong> Prima Lettera di<br />

san Pietro, riguardanti in modo speciale<br />

noi, in questo nostro tempo. C’è<br />

innanz<strong>it</strong>utto la frase oggi nuovamente<br />

scoperta, in base alla quale i teologi<br />

medievali compresero il loro comp<strong>it</strong>o,<br />

il comp<strong>it</strong>o del teologo: “Adorate<br />

il Signore, Cristo, nei vostri cuori,<br />

pronti sempre a rispondere a chiunque<br />

vi domandi ragione <strong>della</strong> speranza che<br />

è in voi” (3, 15).<br />

La fede cristiana è speranza. Apre<br />

la via verso il futuro. Ed è una speranza<br />

che possiede ragionevolezza;<br />

“Essere vescovo, essere sacerdote significa<br />

assumere la posizione di Cristo. Pensare, vedere<br />

ed agire a partire dalla sua posizione elevata”<br />

una speranza la cui ragione possiamo<br />

e dobbiamo esporre. La fede proviene<br />

dalla Ragione eterna che è entrata<br />

nel nostro mondo e ci ha mostrato<br />

il vero Dio. Va al di là <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à<br />

propria <strong>della</strong> nostra ragione, così<br />

come l’amore vede più <strong>della</strong> semplice<br />

intelligenza. Ma la fede parla alla<br />

ragione e nel confronto dialettico<br />

può tener testa alla ragione. Non la<br />

contraddice, ma va di pari passo con<br />

essa e, al contempo, conduce al di là<br />

di essa – introduce nella Ragione più<br />

grande di Dio.<br />

Come Pastori del nostro tempo<br />

abbiamo il comp<strong>it</strong>o di comprendere<br />

noi per primi la ragione <strong>della</strong> fede.<br />

Il comp<strong>it</strong>o di non lasciarla rimanere<br />

semplicemente una tradizione,<br />

ma di riconoscerla come risposta alle<br />

nostre domande. La fede esige la<br />

L'Osservatore Romano<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 7


nostra partecipazione razionale, che<br />

si approfondisce e si purifica in una<br />

condivisione d’amore. Fa parte dei<br />

nostri doveri come Pastori di penetrare<br />

la fede col pensiero per essere<br />

in grado di mostrare la ragione <strong>della</strong><br />

nostra speranza nella disputa del nostro<br />

tempo. Tuttavia, il pensare – pur<br />

così necessario – da solo non basta.<br />

Per il Pastore, la Fede non può<br />

rimanere teoria: deve essere v<strong>it</strong>a<br />

Nella sua catechesi battesimale ed<br />

eucaristica nel secondo cap<strong>it</strong>olo <strong>della</strong><br />

sua Lettera, Pietro allude al Salmo<br />

usato nella Chiesa antica nel contesto<br />

<strong>della</strong> comunione, cioè al versetto che<br />

dice: “Gustate e vedete com’è buono il<br />

Signore” (Sl 34 [33], 9; 1 Pt 2, 3). Solo<br />

il gustare conduce al vedere. Pensiamo<br />

ai discepoli di Emmaus: solo nella<br />

comunione conviviale con Gesù, solo<br />

nella frazione del pane si aprono i loro<br />

occhi. Solo nella comunione col Signore<br />

veramente sperimentata essi diventano<br />

vedenti. Ciò vale per tutti noi: al<br />

di là del pensare e del parlare, abbiamo<br />

bisogno dell’esperienza <strong>della</strong> fede;<br />

del rapporto v<strong>it</strong>ale con Gesù Cristo.<br />

La fede non deve rimanere teoria:<br />

deve essere v<strong>it</strong>a. Se nel Sacramento incontriamo<br />

il Signore; se nella preghiera<br />

parliamo con Lui; se nelle decisioni<br />

del quotidiano aderiamo a Cristo – allora<br />

“vediamo” sempre di più quanto<br />

Egli è buono. Allora sperimentiamo<br />

che è cosa buona stare con Lui.<br />

Da una tale certezza vissuta deriva<br />

poi la capac<strong>it</strong>à di comunicare la fede<br />

agli altri in modo credibile. Il Curato<br />

d’Ars non era un grande pensatore.<br />

Ma egli “gustava” il Signore. Viveva<br />

con Lui fin nelle minuzie del quotidiano<br />

oltre che nelle grandi esigenze<br />

del ministero pastorale. In questo<br />

modo divenne “uno che vede”. Aveva<br />

gustato, per questo sapeva che il Signore<br />

è buono. Preghiamo il Signore,<br />

affinché ci doni questo gustare e possiamo<br />

così diventare testimoni credibili<br />

<strong>della</strong> speranza che è in noi.<br />

Senza la guarigione delle<br />

anime non può esserci<br />

salvezza per l’uman<strong>it</strong>à<br />

Alla fine vorrei far notare ancora<br />

una piccola, ma importante parola<br />

di san Pietro. Sub<strong>it</strong>o all’inizio <strong>della</strong><br />

Lettera egli ci dice che la mèta <strong>della</strong><br />

nostra fede è la salvezza delle anime<br />

fotos: L'Osservatore Romano<br />

Nella Solenn<strong>it</strong>à<br />

dei Santi<br />

Apostoli Pietro<br />

e Paolo, il Papa<br />

Benedetto XVI<br />

ha consegnato<br />

il pallio ai<br />

34 nuovi<br />

Arcivescovi, fra<br />

loro tre <strong>it</strong>aliani:<br />

Mons. Giuseppe<br />

Betori,<br />

Arcivescovo<br />

di Firenze;<br />

Salvatore<br />

Pappalardo,<br />

Arcivescovo<br />

di Siracusa<br />

e Mons.<br />

Domenico<br />

Umberto<br />

D’Ambrosio,<br />

Arcivescovo di<br />

Lecce<br />

8 Salvami Regina · Settembre 2009


C<br />

La “d<strong>it</strong>tatura del relativismo”<br />

ari fratelli e sorelle, a 150 anni dalla morte del Santo<br />

Curato d’Ars, le sfide <strong>della</strong> società odierna non<br />

sono meno impegnative, anzi forse, si sono fatte più<br />

complesse. Se allora c’era la “d<strong>it</strong>tatura del razionalismo”,<br />

all’epoca attuale si registra in molti ambienti una<br />

sorta di “d<strong>it</strong>tatura del relativismo”. Entrambe appaiono<br />

risposte inadeguate alla giusta domanda dell’uomo<br />

di usare a pieno <strong>della</strong> propria ragione come elemento<br />

distintivo e cost<strong>it</strong>utivo <strong>della</strong> propria ident<strong>it</strong>à.<br />

Il razionalismo fu inadeguato perché non tenne<br />

conto dei lim<strong>it</strong>i umani e pretese di elevare la sola ragione<br />

a misura di tutte le cose, trasformandola in una<br />

dea; il relativismo contemporaneo mortifica la ragione,<br />

perché di fatto arriva ad affermare che l’essere<br />

umano non può conoscere nulla con certezza al di là<br />

del campo scientifico pos<strong>it</strong>ivo.<br />

Oggi però, come allora, l’uomo “mendicante di significato<br />

e compimento” va alla continua ricerca di risposte<br />

esaustive alle domande di fondo che non cessa<br />

di porsi.<br />

(Brani dell’Udienza Generale del 5/8/2009)<br />

(cfr 1, 9). Nel mondo del linguaggio<br />

e del pensiero dell’attuale cristian<strong>it</strong>à<br />

questa è un’affermazione strana, per<br />

alcuni forse addir<strong>it</strong>tura scandalosa.<br />

La parola “anima” è caduta in discred<strong>it</strong>o.<br />

Si dice che questo porterebbe<br />

ad una divisione dell’uomo in spir<strong>it</strong>o<br />

e fisico, in anima e corpo, mentre<br />

in realtà egli sarebbe un’un<strong>it</strong>à indivisibile.<br />

Inoltre “la salvezza delle anime”<br />

come mèta <strong>della</strong> fede sembra indicare<br />

un cristianesimo individualistico,<br />

una perd<strong>it</strong>a di responsabil<strong>it</strong>à per<br />

il mondo nel suo insieme, nella sua<br />

corpore<strong>it</strong>à e material<strong>it</strong>à. Ma di tutto<br />

questo non si trova nulla nella Lettera<br />

di San Pietro.<br />

Lo zelo per la testimonianza in favore<br />

<strong>della</strong> speranza, la responsabil<strong>it</strong>à<br />

per gli altri caratterizzano l’intero testo.<br />

Per comprendere la parola sulla<br />

salvezza delle anime come mèta <strong>della</strong><br />

fede dobbiamo partire da un altro lato.<br />

Resta vero che l’incuria per le anime,<br />

l’immiserirsi dell’uomo interiore<br />

non distrugge soltanto il singolo, ma<br />

minaccia il destino dell’uman<strong>it</strong>à nel<br />

suo insieme. Senza risanamento delle<br />

anime, senza risanamento dell’uomo<br />

dal di dentro, non può esserci una<br />

salvezza per l’uman<strong>it</strong>à.<br />

La vera malattia delle anime San<br />

Pietro, alla nostra sorpresa, la qualifica<br />

come ignoranza – cioè come non<br />

conoscenza di Dio. Chi non conosce<br />

Dio, chi almeno non lo cerca sinceramente,<br />

resta fuori <strong>della</strong> vera v<strong>it</strong>a (cfr.<br />

1 Pt 1, 14). Ancora un’altra parola<br />

<strong>della</strong> Lettera può esserci utile per capire<br />

meglio la formula “salvezza delle<br />

anime”: “Purificate le vostre anime<br />

con l’obbedienza alla ver<strong>it</strong>à” (cfr<br />

1, 22). È l’obbedienza alla ver<strong>it</strong>à che<br />

rende pura l’anima. Ed è il convivere<br />

con la menzogna che la inquina.<br />

L’obbedienza alla ver<strong>it</strong>à comincia<br />

con le piccole ver<strong>it</strong>à del quotidiano,<br />

che spesso possono essere faticose<br />

e dolorose. Questa obbedienza si<br />

estende poi fino all’obbedienza senza<br />

riserve di fronte alla Ver<strong>it</strong>à stessa<br />

che è Cristo. Tale obbedienza ci<br />

rende non solo puri, ma soprattutto<br />

anche liberi per il servizio a Cristo<br />

e così alla salvezza del mondo,<br />

che pur sempre prende inizio dalla<br />

purificazione obbediente <strong>della</strong> propria<br />

anima mediante la ver<strong>it</strong>à. Possiamo<br />

indicare la via verso la ver<strong>it</strong>à<br />

solo se noi stessi – in obbedienza<br />

e pazienza – ci lasciamo purificare<br />

dalla ver<strong>it</strong>à.<br />

Siate Pastori giusti a<br />

esempio di Cristo<br />

Ora mi rivolgo a voi, cari Confratelli<br />

nell’episcopato, che in quest’ora riceverete<br />

dalla mia mano il Pallio. È stato<br />

intessuto con la lana di agnelli che il<br />

Papa benedice nella festa di sant’Agnese.<br />

In questo modo esso ricorda gli<br />

agnelli e le pecore di Cristo, che il Signore<br />

risorto ha affidato a Pietro con il<br />

comp<strong>it</strong>o di pascerli (cfr. Gv 21, 15-18).<br />

Ricorda il gregge di Gesù Cristo, che<br />

voi, cari Fratelli, dovete pascere in comunione<br />

con Pietro. Ci ricorda Cristo<br />

stesso, che come Buon Pastore ha preso<br />

sulle sue spalle la pecorella smarr<strong>it</strong>a,<br />

l’uman<strong>it</strong>à, per riportarla a casa. Ci ricorda<br />

il fatto che Egli, il Pastore supremo,<br />

ha voluto farsi Lui stesso Agnello,<br />

per farsi carico dal di dentro del destino<br />

di tutti noi; per portarci e risanarci<br />

dall’interno. Vogliamo pregare il Signore,<br />

affinché ci doni di essere sulle<br />

sue orme Pastori giusti, “non perché<br />

costretti, ma volentieri, come piace a Dio<br />

… con animo generoso … modelli del<br />

gregge” (1 Pt 5, 2s). Amen. <br />

(Omelia nella Messa di imposizione<br />

del pallio ai nuovi Arcivescovi,<br />

29/6/2009)<br />

Tutti i dir<strong>it</strong>ti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Ed<strong>it</strong>rice Vaticana.<br />

La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 9


Vetrate <strong>della</strong> Chiesa<br />

di St. Patrick, Roxbury<br />

(Stati Un<strong>it</strong>i)<br />

a Vangelo A<br />

Gustavo Kralj<br />

30<br />

“Part<strong>it</strong>i di là, attraversavano la Galilea, ma<br />

egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Istruiva<br />

infatti i suoi discepoli e diceva loro: ‘Il Figlio<br />

dell’uomo sta per esser consegnato nelle<br />

mani degli uomini e lo uccideranno; ma<br />

una volta ucciso, dopo tre giorni, risusc<strong>it</strong>erà’.<br />

32<br />

Essi però non comprendevano queste parole<br />

e avevano timore di chiedergli spiegazioni.<br />

33 Giunsero intanto a Cafarnao. E quando<br />

fu in casa, chiese loro: ‘Di che cosa stavate<br />

discutendo lungo la via?’. 34 Ed essi tacevano.<br />

Per la via infatti avevano discusso tra loro<br />

chi fosse il più grande. 35 Allora, sedutosi,<br />

chiamò i Dodici e disse loro: ‘Se uno vuol essere<br />

il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di<br />

tutti’. 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo<br />

e abbracciandolo disse loro: 37 ‘Chi accoglie<br />

uno di questi bambini nel mio nome, accoglie<br />

me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui<br />

che mi ha mandato’” (Mc 9, 30-37).<br />

10 Salvami Regina · Settembre 2009


Commento al Vangelo – XXV Domenica del Tempo Ordinario<br />

Una società<br />

segnata dall’innocenza<br />

Stando con i Suoi discepoli in Galilea, il Divino Maestro parla loro<br />

di persecuzione, morte e risurrezione, in contrapposizione all’idea di<br />

un Messia semplicemente umano, restauratore del potere temporale<br />

di Israele. Davanti a loro si apre un panorama interamente nuovo:<br />

l’umiltà, il distacco e il servizio saranno le caratteristiche di coloro<br />

che intendono eserc<strong>it</strong>are l’autor<strong>it</strong>à nello spir<strong>it</strong>o di Gesù.<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

I – La società umana<br />

in Paradiso<br />

Una società che si sviluppasse<br />

nel Paradiso Terrestre, composta da<br />

un’uman<strong>it</strong>à in stato di giustizia originale,<br />

sarebbe regolata dalla grazia divina<br />

e favor<strong>it</strong>a da doni preternaturali<br />

e soprannaturali concessi da Dio. Qui<br />

regnerebbero la piena armonia e la totale<br />

comprensione tra tutti gli uomini,<br />

senza invidia né rival<strong>it</strong>à. Al contrario,<br />

ognuno ammirerebbe la virtù degli altri,<br />

gioendo con loro e augurando loro<br />

la maggior sant<strong>it</strong>à possibile.<br />

È accaduto, invece, che l’uomo ha<br />

peccato ed è stato scacciato dal Paradiso.<br />

Privata dei doni di cui i nostri<br />

progen<strong>it</strong>ori godevano prima, l’uman<strong>it</strong>à<br />

è stata assoggettata alla malattia,<br />

alla morte, allo squilibrio mentale e a<br />

tanti altri problemi.<br />

Più grave ancora, l’anima ha perso<br />

il dono dell’integr<strong>it</strong>à, con cui aveva<br />

dominato i desideri e mantenuto<br />

le passioni in perfetto ordine. Senza<br />

questo dono, esse sono entrate in<br />

ebollizione, obbligando l’essere umano<br />

ad una continua lotta interiore per<br />

poterle governare. L’innocenza è entrata<br />

in uno stato di belligeranza per<br />

preservarsi dal peccato.<br />

La causa più profonda<br />

delle discordie<br />

Conseguenze di questo disordine<br />

sono l’invidia e le rival<strong>it</strong>à, principali<br />

cause, a loro volta, delle risse e<br />

discordie. Insomma, come dice l’apostolo<br />

San Giacomo nella seconda<br />

lettura di questa 25ª Domenica del<br />

Tempo Ordinario, “dove c’è gelosia e<br />

spir<strong>it</strong>o di contesa, c’è disordine e ogni<br />

sorta di cattive azioni” (GC 3, 16).<br />

Infatti, è l’invidia uno dei vizi più<br />

perniciosi. Chi si lascia trasportare da<br />

essa, non conosce la felic<strong>it</strong>à. L’invidioso<br />

è sempre in continuo confronto<br />

con gli altri e quando incontra chi lo<br />

supera in qualcosa, sub<strong>it</strong>o si chiede:<br />

“Perché lui è più di me? Perché lui ha<br />

e io no?”. Questo atteggiamento rende<br />

acida e amara la sua v<strong>it</strong>a, causando<br />

ogni specie di dissapori e, talvolta,<br />

anche malessere fisico.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 11


Gustavo Kralj<br />

Durante il percorso, il Divino Maestro istruiva i discepoli per mezzo del convivio,<br />

facendo loro conoscere quanto aveva sent<strong>it</strong>o dal Padre<br />

Vetrate <strong>della</strong> Chiesa di St. Patrick, Roxbury (Stati Un<strong>it</strong>i)<br />

Da questo “perché” — derivante<br />

in ultima analisi dall’orgoglio — derivano<br />

tutti i mali. Ben chiaramente<br />

lo puntualizza San Giacomo: “Da che<br />

cosa derivano le guerre e le l<strong>it</strong>i che sono<br />

in mezzo a voi? Non vengono forse<br />

dalle vostre passioni che combattono<br />

nelle vostre membra?” (Gc 4, 1).<br />

Quanta lotta ingaggia l’uomo<br />

di oggi, per esempio, per ottenere<br />

più soldi, più potere o più prestigio,<br />

ricorrendo molte volte a mezzi<br />

illegali o addir<strong>it</strong>tura criminosi!<br />

In quante miserie morali egli cade,<br />

per raggiungere questo obiettivo!<br />

Tuttavia, anche quando avrà accumulato<br />

un’immensa fortuna o<br />

raggiunto il massimo del potere,<br />

non sarà mai soddisfatto. Vorrà<br />

sempre di più, perché l’anima umana<br />

è insaziabile, per natura, visto<br />

che è fatta per l’infin<strong>it</strong>o, per l’assoluto,<br />

per l’eterno. 2 Per cui conclude<br />

San Giacomo: “Bramate e non riusc<strong>it</strong>e<br />

a possedere e uccidete; invidiate<br />

e non riusc<strong>it</strong>e ad ottenere, combattete<br />

e fate guerra! Non avete perché<br />

non chiedete” (Gc 4, 2).<br />

Un enorme sforzo fa l’uomo avido<br />

per ottenere qualcosa che, invece<br />

di portargli la felic<strong>it</strong>à, gli farà<br />

perdere la pace dell’anima!<br />

Per superare le<br />

passioni sregolate e<br />

recuperare l’equilibrio<br />

dell’anima perduto<br />

a causa del peccato,<br />

vi è un solo modo:<br />

abbracciare le vie<br />

<strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à<br />

La sant<strong>it</strong>à fa recuperare<br />

l’equilibrio perduto<br />

Per superare le passioni sregolate e<br />

recuperare l’equilibrio dell’anima perduto<br />

a causa del peccato, vi è un solo<br />

modo: abbracciare le vie <strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à.<br />

Lottando costantemente contro le<br />

proprie passioni, cercando di assoggettarle<br />

alla Legge Divina, l’uomo potrà<br />

ripristinare l’innocenza originaria<br />

e, nel contempo, le reazioni <strong>della</strong> sua<br />

anima diventeranno sempre più simili<br />

a quelle che avrebbe avuto nel Paradiso.<br />

Ciò che lì gli sarebbe stato facile,<br />

ora gli costa, in questa terra di esilio,<br />

un grande sforzo, una dura lotta interiore<br />

e molta ascesi, un<strong>it</strong>i all’indispensabile<br />

aiuto <strong>della</strong> grazia. Perché senza<br />

di questa nessun uomo è in grado di<br />

padroneggiare la tremenda ebollizione<br />

delle proprie passioni.<br />

Pertanto, il Regno di Dio prospererà<br />

in questa terra nella misura in cui ci<br />

saranno tra gli uomini anime sante, fari<br />

di virtù e di innocenza ad illuminare<br />

il cammino dell’uman<strong>it</strong>à. Sarà il Regno<br />

dell’innocenza, ad immagine dell’Innocente<br />

per eccellenza, il Nostro Signore<br />

Gesù Cristo. Avremo, quindi, la realizzazione<br />

più prossima possibile <strong>della</strong><br />

civiltà paradisiaca. È questa una delle<br />

importanti lezioni da trarre dal ricco<br />

Vangelo di questa domenica.<br />

II – Due mental<strong>it</strong>à<br />

allo scontro<br />

30<br />

“Part<strong>it</strong>i di là, attraversavano la<br />

Galilea, ma egli non voleva che<br />

alcuno lo sapesse”.<br />

Dopo esser sceso dal monte Tabor<br />

ed aver esorcizzato un bambino posseduto,<br />

davanti ad una numerosa molt<strong>it</strong>udine,<br />

Gesù è andato in Galilea.<br />

Ha voluto fare il viaggio discretamente,<br />

solo con i più vicini, perché<br />

lungo la strada “insegnava ai suoi discepoli”.<br />

3 L’evangelista lascia qui trasparire<br />

la divina pedagogia di Gesù”.<br />

Egli istruiva i discepoli durante il tra-<br />

12 Salvami Regina · Settembre 2009


g<strong>it</strong>to, per mezzo <strong>della</strong> condivisione.<br />

Non insegnava loro né la filosofia dei<br />

Greci, né la dottrina dei maestri di<br />

Israele. Aperti i segreti del suo Cuore<br />

Divino, faceva loro sapere quanto<br />

aveva ud<strong>it</strong>o dal Padre (cfr. Gv 15, 15).<br />

Gesù prepara gli Apostoli<br />

alle privazioni<br />

Del sublime episodio avvenuto sul<br />

Tabor — al quale assistettero soltanto<br />

Pietro, Giacomo e Giovanni —, nulla<br />

era trapelato. Tuttavia, gli altri Apostoli,<br />

vedendo quei tre così raggianti<br />

e pieni di luce, molto probabilmente<br />

percepivano che qualcosa di grandioso<br />

doveva essere accaduto. Senza<br />

dubbio, essi erano curiosi, forse affl<strong>it</strong>ti,<br />

di conoscere ciò che era accaduto.<br />

Forse pensavano, in base ai loro<br />

cr<strong>it</strong>eri mondani, che il Signore avesse<br />

rivelato un audace piano per la conquista<br />

del potere, quindi, fosse necessario<br />

mantenere la massima riservatezza.<br />

L’idea di restaurazione, di un<br />

regno temporale che desse agli israel<strong>it</strong>i<br />

un dominio sugli altri popoli era<br />

così radicata negli ebrei di quel tempo<br />

— quindi anche nei seguaci di Gesù<br />

—, che dopo la risurrezione c’era<br />

ancora chi Gli chiedeva: “Signore, è<br />

questo il tempo in cui ricost<strong>it</strong>uirai il regno<br />

di Israele?” (At 1, 6).<br />

Lentamente, con pazienza, il Maestro<br />

andava rettificando questa visualizzazione<br />

mondana e materialista<br />

dei Suoi discepoli. Il fatto stesso<br />

di spostarsi con loro senza che nessuno<br />

lo sapesse, corrispondeva a tale<br />

obiettivo. Gesù voleva stare da solo<br />

con gli Apostoli per formarli e prepararli<br />

alle difficili privazioni future.<br />

ci l’amarezza <strong>della</strong> prova e <strong>della</strong> persecuzione.<br />

Ora, “niente ripugnava di più ai<br />

giudei dell’idea di un Messia sofferente<br />

e v<strong>it</strong>tima”, afferma Didon. 4 Essi attendevano<br />

la gloria, il trionfo di Israele,<br />

una pace e prosper<strong>it</strong>à per secoli<br />

o addir<strong>it</strong>tura millenni ... In altre parole,<br />

aspiravano ad un’etern<strong>it</strong>à di piacere<br />

terreno.<br />

Gli Apostoli, senza dubbio, si rendevano<br />

conto che Gesù stava creando<br />

un’ist<strong>it</strong>uzione per dare continu<strong>it</strong>à alla<br />

Sua Opera. Percepivano anche che<br />

Lui li andava formando per far eserc<strong>it</strong>are,<br />

in un determinato momento, a<br />

ciascuno un ruolo importante. Continuavano,<br />

tuttavia, ad avere l’idea<br />

sbagliata di un regno terreno e la loro<br />

preoccupazione era esattamen-<br />

Gli Apostoli,<br />

senza dubbio, si<br />

rendevano conto che<br />

Gesù stava creando<br />

un’ist<strong>it</strong>uzione<br />

per dare continu<strong>it</strong>à<br />

alla Sua Opera<br />

31<br />

“Istruiva infatti i suoi discepoli<br />

e diceva loro: ‘Il Figlio<br />

dell’uomo sta per esser consegnato<br />

nelle mani degli uomini<br />

e lo uccideranno; ma una volta<br />

ucciso, dopo tre giorni, risusc<strong>it</strong>erà’”.<br />

Annunciando la sua Passione e<br />

morte, Gesù poneva davanti ai Dod<strong>it</strong>e<br />

sapere chi avrebbe occupato incarichi<br />

di rilievo in questa nuova organizzazione.<br />

Così lo sottolinea Didon nel<br />

commentare le rival<strong>it</strong>à che nascevano<br />

tra di loro: “Pietro era stato<br />

nominato in qual<strong>it</strong>à di capo, Giacomo<br />

e Giovanni sembravano godere<br />

di una certa predilezione. Ora,<br />

queste chiare preferenze risvegliavano,<br />

negli altri, una certa invidia e gelosia.<br />

[...] Da qui le dispute aspre,<br />

le rival<strong>it</strong>à, le offese, le fer<strong>it</strong>e d’amor<br />

proprio”. 5<br />

In questo clima di ambizione e di<br />

delirio di comando dei Suoi discepoli,<br />

Nostro Signore li stava pazientemente<br />

preparando a non soccombere<br />

alla terribile prova che si stava avvicinando.<br />

32<br />

“Essi però non comprendevano<br />

queste parole e avevano timore<br />

di chiedergli spiegazioni”.<br />

Non era la prima volta che il Messia<br />

annunciava la Sua Passione e Resurrezione<br />

agli Apostoli. Questi, tuttavia,<br />

erano così distanti da tali pensieri,<br />

che nemmeno Pietro, Giacomo<br />

e Giovanni, testimoni privilegiati <strong>della</strong><br />

Trasfigurazione, capirono ciò che<br />

Egli intendeva dire.<br />

Scendendo dal Monte Tabor, il Signore<br />

li aveva già messi in guardia<br />

di non dire nulla “se non dopo che il<br />

Figlio dell’uomo fosse risusc<strong>it</strong>ato dai<br />

morti. ” (Mc 9, 9). Tuttavia, ignoravano<br />

il significato di quelle parole, infatti<br />

discutevano tra loro su quello<br />

che doveva voler dire “esser risusc<strong>it</strong>ato<br />

dai morti” (Mc 9, 10).<br />

Sottolinea bene San Giovanni<br />

Crisostomo: “quanto poco i discepoli<br />

comprendevano il senso <strong>della</strong> chiara<br />

predizione <strong>della</strong> morte del Signore.<br />

Anche dopo tutti questi miracoli rivelatori,<br />

dopo questa singolare rivelazione<br />

dell’ident<strong>it</strong>à di Gesù da parte <strong>della</strong><br />

voce celeste, e dopo l’esplic<strong>it</strong>a predizione<br />

<strong>della</strong> Sua morte e Risurrezione, continuavano<br />

senza capire la cosa più importante<br />

ed erano preoccupati per la<br />

loro propria ansia”. 6<br />

Da parte sua, padre Lagrange così<br />

analizza questo passo: “I discepoli<br />

continuano ancora a<br />

non capire. Ciò che meno<br />

conveniva al Messia era<br />

la passione; ciò che si<br />

comprendeva <strong>della</strong> dottrina<br />

di Gesù era ancora<br />

la necess<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sofferenza.<br />

Quando il Maestro<br />

parlò di questo la prima<br />

volta, Pietro protestò, ma<br />

fu fortemente ripreso (cfr<br />

Mc 8, 31); la seconda,<br />

essi cambiarono<br />

argomento<br />

(cfr. Mc 9,<br />

11); ora essi<br />

non osano neppure<br />

chiedere”. 7<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 13


Gustavo Kralj<br />

La loro mental<strong>it</strong>à si scontrava<br />

con Nostro Signore<br />

Ora, se i discepoli non capivano<br />

ciò che il Maestro diceva loro, qual<br />

è la ragione di aver paura di chiedere?<br />

Gesù li aveva sempre trattati con<br />

una gentilezza ineffabile e l’occasione<br />

non avrebbe potuto essere stata<br />

più propizia, trovandosi essi soli con<br />

il Maestro. Era così facile, soprattutto<br />

in quel momento di intim<strong>it</strong>à, chiedergli<br />

chiarimenti!<br />

Per questo vi era una profonda ragione<br />

psicologica. La prospettiva <strong>della</strong><br />

morte del loro Maestro andava contro<br />

tutti i piani di proiezione sociale, di soluzione<br />

pol<strong>it</strong>ica ed economica che essi<br />

desideravano. Significava la distruzione<br />

del castello di illusioni che gli israel<strong>it</strong>i<br />

avevano costru<strong>it</strong>o riguardo al Messia:<br />

quella di un uomo capacissimo,<br />

pieno di doni per liberare dal dominio<br />

romano il popolo eletto e proiettarlo<br />

al di sopra degli altri popoli.<br />

Gli Apostoli percepivano che la<br />

loro mental<strong>it</strong>à si scontrava con quella<br />

di Nostro Signore. Il Maestro insegnava<br />

una dottrina che essi, in cuor<br />

loro, non volevano ascoltare. La risposta<br />

di Gesù poteva rendere fin<br />

troppo chiara questa dissonanza,<br />

mettendoli nell’obbligo di cambiare<br />

mental<strong>it</strong>à, cosa che essi non volevano<br />

assolutamente.<br />

Ben osserva padre Tuya a questo<br />

propos<strong>it</strong>o: “Essi sanno che le predizioni<br />

del Maestro si compiono. Hanno un<br />

presentimento in relazione a quel programma<br />

oscuro — per Gesù e per loro<br />

— ed ev<strong>it</strong>ano di insistere su questo”. 8<br />

Gli Apostoli<br />

percepivano che la<br />

loro mental<strong>it</strong>à<br />

si scontrava<br />

con quella<br />

di Nostro Signore<br />

Annunciando la sua Passione e<br />

morte, Gesù poneva davanti ai<br />

Dodici l’amarezza <strong>della</strong> prova e<br />

<strong>della</strong> persecuzione<br />

“Gesù flagellato” – Convento dei padri<br />

domenicani, Salvador (Brasile)<br />

L’uomo, secondo quanto ci insegna<br />

la filosofia tomista, non pratica<br />

mai il male in quanto male; cerca<br />

sempre di giustificarlo, dandogli<br />

un’apparenza di bene. 9 Nello spir<strong>it</strong>o<br />

dei discepoli, due idee contradd<strong>it</strong>torie<br />

entravano in confl<strong>it</strong>to: quella<br />

dell’autentico Messia, che parlava<br />

loro di persecuzioni, morte e Risurrezione<br />

e quella di un Messia semplicemente<br />

umano, restauratore del potere<br />

temporale di Israele. Essi allora<br />

razionalizzavano per giustificare<br />

l’idea sbagliata nella quale credevano<br />

ancora. La paura di rompere le fondamenta<br />

di questa mental<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica<br />

e terrena faceva aver loro paura<br />

di chiedere.<br />

33<br />

“Poi tornarono a Cafarnao.<br />

Quando era già a casa, Gesù<br />

chiese loro: ‘Di che parlavate<br />

per strada?’. 34 Ma essi rimasero<br />

z<strong>it</strong>ti, perché durante il<br />

percorso avevano tra di loro discusso<br />

chi di loro sarebbe stato<br />

il maggiore”.<br />

Cristo sapeva perfettamente di<br />

quale argomento gli Apostoli avevano<br />

parlato lungo il percorso. Alla<br />

domanda scomoda, però, essi rimasero<br />

in silenzio, imbarazzati di dire<br />

al Maestro che il tema <strong>della</strong> loro<br />

conversazione era stato un‘egoistica<br />

disputa di primazia personale. Il<br />

loro silenzio era già un parziale riconoscimento<br />

<strong>della</strong> mancanza commessa,<br />

di cui essi avevano una certa<br />

coscienza, come afferma il Cardinale<br />

Gomá: “La loro condotta è<br />

in flagrante opposizione col sentire<br />

del Maestro, e sono confusi davanti<br />

a Lui”. 10<br />

Nello stesso senso si pronunciano<br />

i commentatori <strong>della</strong> Compagnia di<br />

Gesù: “Il silenzio dei discepoli davanti<br />

alla domanda del Maestro è molto<br />

psicologico. Si sentono, senza dubbio,<br />

coscienti che le loro aspirazioni<br />

non avrebbero incontrato l’approvazione”.<br />

11<br />

14 Salvami Regina · Settembre 2009


Un nuovo concetto di autor<strong>it</strong>à<br />

35<br />

“Allora, sedutosi, chiamò i<br />

Dodici e disse loro: ‘Se uno<br />

vuol essere il primo, sia l’ultimo<br />

di tutti e il servo di tutti’”.<br />

Il vero discepolo<br />

deve presentare<br />

senza nessuna<br />

pretesa,<br />

ammirando le<br />

qual<strong>it</strong>à degli altri<br />

zione solenne, “come giudice nel suo<br />

tribunale e per insegnare agli Apostoli,<br />

dalla sua Cattedra, qualcosa di serio<br />

e importante che mer<strong>it</strong>ava di essere<br />

detto, non in piedi e come di passaggio,<br />

ma seduto e di propos<strong>it</strong>o, con la piena<br />

avvertenza e considerazione”. 15<br />

III – Governare in<br />

funzione dell’innocenza<br />

36<br />

“E, preso un bambino, lo pose<br />

in mezzo e abbracciandolo...”.<br />

Commentano ampiamente gli esegeti<br />

questo episodio del Vangelo di<br />

San Luca in cui Gesù chiama vicino<br />

a sé un bambino, concludendo con<br />

queste parole: “Poiché chi è il più piccolo<br />

tra tutti voi, questi è grande” (Lc<br />

9, 48).<br />

I bambini sono esenti da<br />

invidia e vanagloria<br />

Si evidenzia, in generale, come<br />

Gesù si serva di questo eloquente ricorso<br />

pedagogico per far vedere ai<br />

discepoli, accecati dal desiderio di su-<br />

Il Maestro conosceva bene quelli<br />

che aveva scelto perché, come dice padre<br />

Lagrange, Egli “non si stupisce per<br />

la preoccupazione dei discepoli, né contesta<br />

il principio <strong>della</strong> gerarchia, ma insinua<br />

lo spir<strong>it</strong>o nuovo del quale deve essere<br />

animato, chi ha l’incarico <strong>della</strong> direzione.<br />

C’è certamente qui la previsione<br />

di un diverso ordine delle cose”. 12<br />

Nelle Sue parole, Gesù non condanna<br />

il desiderio di ottenere il primato,<br />

ma pone una condizione: per essere<br />

il primo, è necessario essere “l’ultimo<br />

di tutti e il servo di tutti”. Questa<br />

dichiarazione apriva una prospettiva<br />

completamente nuova agli Apostoli,<br />

che condividevano il concetto di autor<strong>it</strong>à<br />

comune e corrente in quell’epoca:<br />

chi è più forte, più capace, più intelligente,<br />

più ricco o più intelligente, costui<br />

comanda e gli altri obbediscono.<br />

Da questo punto di vista, Nostro<br />

Signore dichiara qual è la regola di<br />

governo che dovrà prevalere nell’Era<br />

Cristiana: “Il nuovo Regno che voglio<br />

instaurare non sarà come i regni <strong>della</strong><br />

terra. Quello che deve animare i Miei<br />

discepoli non è lo spir<strong>it</strong>o di ambizione,<br />

la ricerca di grandezza. Piuttosto, la<br />

prima condizione, il presupposto fondamentale,<br />

per aspirare al primo posto<br />

nel Regno messianico è l’umiltà, il disprezzo<br />

degli onori, l’indifferenza di chi<br />

si dimentica di se stesso per dedicarsi al<br />

servizio dei fratelli”. 13<br />

L’umiltà, il disprezzo degli onori,<br />

il disinteresse per se stessi e la dedizione<br />

ai fratelli: sono queste le caratteristiche<br />

di chi deve comandare<br />

in accordo con lo spir<strong>it</strong>o di Gesù. È<br />

il primato <strong>della</strong> virtù e dell’innocenza<br />

nella società. Niente è più contrario<br />

all’ira, alla gelosia e alle rival<strong>it</strong>à<br />

che tanto tormentano l’uomo dopo il<br />

peccato originale!<br />

A questo propos<strong>it</strong>o, padre Maldonado<br />

trascrive un espressivo commento<br />

del vescovo e martire San Cipriano:<br />

“Con la sua risposta, Gesù ha tagliato<br />

ogni emulazione ed ha estirpato ogni<br />

occasione e pretesto <strong>della</strong> feroce invidia.<br />

Non è lec<strong>it</strong>o al discepolo di Cristo avere<br />

tali rival<strong>it</strong>à e invidie, né può esistere<br />

tra di noi alcuna battaglia per emergere,<br />

perché abbiamo imparato che il cammino<br />

per la primazia è l’umiltà”. 14<br />

Va rilevato, infine, che Gesù “si sedette”<br />

prima di fare questa dichiarapremazia,<br />

la necess<strong>it</strong>à di essere semplici<br />

e umili. Perché, come dice San<br />

Giovanni Crisostomo, “il ragazzo è libero<br />

da invidia, vanagloria e ambizione<br />

di ogni tipo”. 16<br />

A sua volta, Beda il Venerabile<br />

mette in risalto quanto Dio tenga in<br />

alta considerazione la virtù dell’umiltà:<br />

“Per cui, o semplicemente consiglia<br />

a coloro che vogliono essere i primi a ricevere,<br />

in onore di Lui, i poveri di Cristo,<br />

o che siano come i bambini, al fine<br />

di conservare la semplic<strong>it</strong>à, senza arroganza,<br />

la car<strong>it</strong>à senza invidia e la dedizione<br />

senza ira. Il fatto di abbracciare<br />

il bambino significa che gli umili sono<br />

degni del Suo abbraccio e del Suo amore”.<br />

17<br />

Gesù mostra anche in questo episodio,<br />

come il vero discepolo non debba<br />

essere preoccupato se sarà o meno<br />

maltrattato, dimenticato, messo da<br />

parte. Deve presentare se stesso, senza<br />

nessuna pretesa, né orgoglio ma, al<br />

contrario, ammirando le qual<strong>it</strong>à degli<br />

altri. Chi agisce così sarà il primo<br />

a ricevere la misericordia di Dio. Colui<br />

che si tiene per ultimo e si considera<br />

il minore sarà chi riceve di più dalla<br />

Divina Provvidenza.<br />

Si può indovinare la profonda perpless<strong>it</strong>à<br />

dei Dodici in quel momento.<br />

Loro volevano occupare una posizione<br />

di spicco, Gesù mostra loro la necess<strong>it</strong>à<br />

di cercare l’ultimo posto.<br />

Aspiravano ad un regno<br />

messianico glorioso,<br />

Gesù gli parla <strong>della</strong><br />

Sua Passione e morte<br />

sulla Croce... Lo scontro<br />

di mental<strong>it</strong>à diventa<br />

sempre più evidente.<br />

Ma tutto viene detto con<br />

dolcezza, senza acrimonia,<br />

al momento opportuno, in<br />

modo che le divine parole<br />

del Maestro penetrino<br />

beneficamente<br />

negli<br />

spir<strong>it</strong>i. Egli<br />

manifesta<br />

qui, ancora una<br />

volta, la splen-<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 15


dida e delicata arte di correggere,<br />

che servirà da modello a tutti<br />

coloro che saranno responsabili<br />

<strong>della</strong> direzione delle anime.<br />

Gustavo Kralj<br />

Santa Maria Maddalena ha amato il Divino<br />

Maestro al punto di essere venerata come la<br />

prima delle vergini nella l<strong>it</strong>ania di tutti i Santi<br />

“Santa Maria Maddalena” di Francesco Brea - Museo<br />

Palazzo Rosso, Genova<br />

In una società<br />

marcata<br />

dall’innocenza,<br />

l’autor<strong>it</strong>à deve<br />

governare il sudd<strong>it</strong>o<br />

come chi governa<br />

un bambino<br />

poli, guidati dalla ragione, acquistino,<br />

nel nome di Cristo, la virtù che il bambino<br />

pratica guidato dalla natura. Tuttavia,<br />

perché non si credesse che Egli<br />

si riferisse solo a quel bambino, quando<br />

insegnava che Egli era onorato nei<br />

bambini, aggiunge: ‘E chi accoglie Me,<br />

non riceve Me, ma Colui che Mi ha<br />

mandato’, volendo essere considerato<br />

di grado pari a quello di Suo Padre”. 20<br />

“Chi riceve uno di questi bambini<br />

nel Mio nome, é Me che riceve”. Gesù<br />

in questo modo si mostra uguale<br />

al Padre, indicando, allo stesso tem-<br />

Gesù esterna il suo amore<br />

per chi non ha mai peccato<br />

“...e disse loro: 37 ‘Chi accoglie<br />

uno di questi bambini<br />

nel mio nome, accoglie<br />

me; chi accoglie me,<br />

non accoglie me, ma colui<br />

che mi ha mandato’”.<br />

Sebbene gli evangelisti siano<br />

molto sintetici nel raccontare<br />

questo passaggio, possiamo<br />

ben immaginare quanto nostro<br />

Signore si sia trattenuto con<br />

questo bambino, facendo bellissime<br />

osservazioni sull’infanzia.<br />

Possiamo supporre inoltre<br />

con quanto ardore abbia elogiato<br />

la loro umiltà e distacco,<br />

mettendo in risalto le virtù<br />

proprie di coloro che non hanno<br />

mai peccato.<br />

Traspare così, in questo ultimo<br />

versetto del Vangelo qui commentato,<br />

tutto l’amore di Gesù per l’innocenza,<br />

rappresentata dal bambino da<br />

lui abbracciato. Questo bambino - il<br />

futuro martire Sant’Ignazio di Antiochia,<br />

secondo quanto riferisce Eusebio<br />

di Cesarea - simboleggia la persona<br />

che si consegna a Dio, senza riserve<br />

né razionalizzazioni, con retta<br />

intenzione.<br />

Cristo è modello di innocente, come<br />

uomo, e l’Innocenza in essenza,<br />

come Dio. Egli chiama vicino a Sé<br />

quel bambino, perché, come insegna<br />

San Leone Magno, “ama l’infanzia,<br />

maestra di umiltà, norma di innocenza,<br />

modello di mansuetudine. Cristo ama<br />

l’infanzia, sulla quale vuole mo<strong>della</strong>ti i<br />

costumi degli adulti e alla quale vuole<br />

ricondotta l’età senile. Egli porta a seguire<br />

il loro umile esempio coloro che<br />

poi eleva al Regno eterno”. 19<br />

A propos<strong>it</strong>o di questo versetto,<br />

San Giovanni Crisostomo dice: “Aggiunge<br />

‘nel Mio nome’ affinché i discepo,<br />

che chi riceve l’innocente,<br />

lo custodisce e lo protegge, abbraccia<br />

in realtà lo stesso Dio.<br />

In questa prospettiva, Maldonado<br />

ricorda che San Marco<br />

“adduce questa ragione al posto<br />

<strong>della</strong> conclusione posta da San<br />

Matteo: In ver<strong>it</strong>à vi dico che se<br />

non vi convertirete e non diventerete<br />

come i bambini, non entrerete<br />

nel Regno dei Cieli. Si prova<br />

implic<strong>it</strong>amente questa conclusione<br />

con ciò che qui dice San Marco,<br />

che nessuno entrerà nel Regno<br />

di Dio se non sarà simile a<br />

Dio. Nulla di macchiato potrà<br />

entrare in quella c<strong>it</strong>tà (come scrive<br />

San Giovanni nell’Apocalisse,<br />

21, 27). Non potete essere simili<br />

a Dio se no Lo potete ricevere se<br />

non ricevete Me, che sono stato<br />

inviato dal Padre. E non mi potete<br />

ricevere, se non ricevete in Mio<br />

nome i bambini e non vi rendete<br />

simili a loro. Così, se non vi convertirete<br />

e non diventerete come i<br />

bambini, non entrerete nel Regno<br />

dei Cieli”. 21<br />

Una nuova forma di<br />

governare e relazionarsi<br />

In accordo con lo spir<strong>it</strong>o del Vangelo,<br />

poco prima dichiarato dal Divino<br />

Maestro, chi voglia avere autor<strong>it</strong>à deve<br />

esser disposto a servire. Gesù ha appena<br />

insegnato agli Apostoli questa ver<strong>it</strong>à,<br />

scontrandosi interamente con la<br />

mental<strong>it</strong>à pagana che dominava i loro<br />

spir<strong>it</strong>i, secondo la quale si devono dominare<br />

gli altri sulla base <strong>della</strong> forza.<br />

In una società marcata dall’innocenza,<br />

l’autor<strong>it</strong>à deve governare il sudd<strong>it</strong>o<br />

come chi governa un bambino. Egli<br />

non ha deliri di comando; è senza pretese,<br />

flessibile e umile; è sempre a disposizione<br />

degli altri. Essendo tenero e<br />

fragile, chiede di esser condotto con affetto<br />

e amore. Per questo, il governante<br />

deve mettersi al servizio dei suoi subordinati,<br />

creando un regime che cerchi<br />

più di attrarre che di imporre, in<br />

modo da risvegliare in loro l’entusiasmo<br />

per la pratica del bene.<br />

16 Salvami Regina · Settembre 2009


IV – Il bene più prezioso<br />

che l’uomo può ricevere<br />

Preservare l’innocenza battesimale<br />

— o recuperarla, se avesse avuto la<br />

disgrazia di perderla — deve essere<br />

la meta di ogni cristiano. Perché chi<br />

la possiede conserva nell’anima Nostro<br />

Signore Gesù Cristo, il Padre e<br />

lo Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />

L’innocenza è il bene più prezioso<br />

che un uomo può ricevere. L’unione<br />

con la Santissima Trin<strong>it</strong>à di chi non<br />

ha mai peccato gli concede un’autor<strong>it</strong>à<br />

che né il potere, né il denaro, né<br />

le manovre diplomatiche sono in grado<br />

di fornire.<br />

Nella sua prim<strong>it</strong>iva innocenza, l’uomo<br />

è stato inerrante perché, come insegna<br />

San Tommaso: “Non sarebbe<br />

possibile, mentre perdura l’innocenza,<br />

che l’intelletto umano desse la sua acquiescenza<br />

ad un errore come se fosse<br />

vero”. 22 Allo stesso modo, l’uomo<br />

che mantiene la sua innocenza battesimale<br />

sarà infallibile nella misura in<br />

cui si lascerà guidare dalla grazia, dalle<br />

virtù infuse e dai doni dello Spir<strong>it</strong>o<br />

Dobbiamo quindi<br />

compiere ogni sforzo<br />

per mantenere la<br />

nostra anima senza<br />

peccato, anche se<br />

è necessario per<br />

questo, sacrificare<br />

la propria v<strong>it</strong>a<br />

Santo. Così dice padre Garrigou-Lagrange:<br />

“Nell’ordine <strong>della</strong> grazia, la fede<br />

infusa ci fa aderire alla parola divina<br />

e a ciò che essa esprime. [...] Mentre<br />

i sapienti dissertano a lungo e sollevano<br />

ogni tipo di ipotesi, Dio fa la sua opera<br />

in coloro che hanno il cuore puro”. 23<br />

Dobbiamo quindi compiere ogni<br />

sforzo per mantenere la nostra anima<br />

senza peccato, anche se sarà necessario<br />

per questo, sacrificare la propria<br />

v<strong>it</strong>a. E se, per disgrazia, abbiamo perso<br />

l’innocenza battesimale, dobbiamo<br />

impegnarci al massimo per recuperarla,<br />

come ha fatto Santa Maria<br />

Maddalena, con un ardente amore<br />

per Gesù. E tanto ha amato che è diventata<br />

simile all’Amato, al punto di<br />

essere venerata come la prima delle<br />

vergini nella l<strong>it</strong>ania di tutti i Santi. <br />

1<br />

“Siccome tutta l’integr<strong>it</strong>à<br />

dello stato armonico di<br />

cui abbiamo appena parlato<br />

era prodotta con la<br />

sottomissione <strong>della</strong> volontà<br />

umana a Dio, è risultata<br />

dalla sottrazione<br />

<strong>della</strong> volontà umana a<br />

questa sottomissione divina,<br />

una alterazione <strong>della</strong><br />

sottomissione perfetta<br />

delle potenze inferiori<br />

alla ragione, e del corpo<br />

all’anima. Di conseguenza,<br />

l’uomo ha sent<strong>it</strong>o<br />

nell’ appet<strong>it</strong>o sens<strong>it</strong>ivo<br />

inferiore i movimenti<br />

disordinati <strong>della</strong> lussuria,<br />

<strong>della</strong> collera e di altre<br />

passioni estranee all’ordine<br />

<strong>della</strong> ragione, e anche<br />

contrarie alla ragione,<br />

avvolgendola nelle tenebre,<br />

nella maggior parte<br />

dei casi, e sconvolgendola<br />

nelle sue facoltà”<br />

(d’AQUINO, San Tommaso,<br />

Compendio di Teologia.<br />

c.192).<br />

2<br />

Cf. d’AQUINO, San Tommaso.<br />

Summa Teologica.<br />

I-II, q. 2 e 3.<br />

3<br />

Cf. MALDONADO, SJ,<br />

Pe. Juan de. Comentarios<br />

a los cuatro Evangelios –<br />

II San Marcos y San Lucas.<br />

Madrid: BAC, 1951,<br />

pag. 146.<br />

4<br />

DIDON, Henri, OP. Jesus<br />

Cristo. Porto: Liv. Int. de<br />

Ernesto Chardron, 1895,<br />

V. 2, pag. 227.<br />

5<br />

Idem, pag. 228.<br />

6<br />

Apud ODEN, Thomas C.<br />

e HALL, Cristopher A.<br />

La Biblia comentada por<br />

los Padres de la Iglesia –<br />

Nuevo Testamento 2 San<br />

Marcos. Madrid: Ciudad<br />

Nueva, 2000, pag. 184.<br />

7<br />

LAGRANGE, OP, P. M.-J.<br />

Evangile selon Saint Marc.<br />

5. ed. Paris: Gabalda et<br />

Fils, 1929, pag. 244.<br />

8<br />

TUYA, OP, Pe. Manuel<br />

de. Biblia Comentada –<br />

II Evangelios. BAC: Madrid,<br />

1964, pag. 695.<br />

9<br />

Cf. d’AQUINO, San Tommaso.<br />

Summa Teologica.<br />

I-II q. 78, a. 1.<br />

10<br />

GOMÁ Y TOMÁS, Card.<br />

Isidro. El Evangelio explicado.<br />

Barcelona: Rafael<br />

Casulleras, 1930, V. 3,<br />

pag. 83.<br />

11<br />

La Sagrada Escr<strong>it</strong>ura. Texto<br />

y comentarios por Profesores<br />

de la Compañía<br />

de Jesus. Nuevo Testamento.–<br />

Evangelios. Madrid:<br />

BAC, 1961, Vol. 1,<br />

pag. 450.<br />

12<br />

LAGRANGE, OP, P. M.-<br />

J. Op. c<strong>it</strong>., pag. 244-245.<br />

13<br />

DEHAULT. L’Evangile<br />

expliqué, défendu, méd<strong>it</strong>é<br />

– tome troisième. Paris:<br />

Lethielleux, 1867,<br />

pag. 290.<br />

14<br />

MALDONADO. Op. c<strong>it</strong>.,<br />

pag. 151.<br />

15<br />

Idem, ibidem.<br />

16<br />

JUAN CRISÓSTO-<br />

MO, San. Homilías sobre<br />

el Evangelio de Mateo,<br />

hom. 58, 3.<br />

17<br />

BEDA, San. In Marci<br />

Evangelium Expos<strong>it</strong>io,<br />

l. 3, c. 9: PL 92, 0224.<br />

18<br />

Cf. DEHAUT, Op. c<strong>it</strong>.,<br />

pag. 290.<br />

19<br />

LEONE MAGNO, San.<br />

Sermones in præcupuis totius<br />

anni festiv<strong>it</strong>atibus ad<br />

romanam plebem hab<strong>it</strong>i.<br />

Serm. 37, c. 3: PL 54,<br />

0258.<br />

20<br />

BEDA, San. Op. c<strong>it</strong>., PL<br />

92, 0225.<br />

21<br />

MALDONADO. Op. c<strong>it</strong>.,<br />

p. 152-153.<br />

22<br />

d’AQUINO, San Tommaso.<br />

Summa Teologica. I,<br />

q. 94, a. 4.<br />

23<br />

GARRIGOU-LAGRAN-<br />

GE, OP, P. Réginald Marie.<br />

El sentido común. La<br />

filosofía del ser y las fórmulas<br />

dogmáticas.<br />

Buenos<br />

Aires: DE-<br />

DEBEC y<br />

Ediciones<br />

Desclée,<br />

De Brouwer,<br />

1945,<br />

pag. 340-344.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 17


Sérgio Miyazaki<br />

Il Cardinale Rodé comm<br />

Una nuova era nella storia degli Araldi è stata<br />

aperta dal Cardinale Franc Rodé, venuto<br />

appos<strong>it</strong>amente da Roma per commemorare<br />

l’approvazione pontificia delle due Società<br />

di V<strong>it</strong>a Apostolica: “Virgo Flos Carmeli” e<br />

“Regina Virginum”.<br />

“G<br />

li Araldi del Vangelo hanno<br />

potuto sperimentare, in<br />

maniera indimenticabile,<br />

“quanto è buono e quanto è<br />

soave che i fratelli vivano insieme” (Sal<br />

133, 1) con il padre! Il 15 agosto, Solenn<strong>it</strong>à<br />

dell’Assunzione <strong>della</strong> Vergine<br />

Maria, è venuto appos<strong>it</strong>amente da<br />

Roma il Cardinale Franc Rodé per<br />

commemorare l’approvazione pontificia<br />

delle due Società di V<strong>it</strong>a Apostolica<br />

sorte nel seno di quest’Associazione:<br />

Virgo Flos Carmeli (clericale)<br />

e Regina Virginum (femminile).<br />

Compleanno del fondatore<br />

La data è stata scelta dal Cardinale<br />

in concom<strong>it</strong>anza del compleanno di<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias,<br />

fondatore di entrambe le società, che<br />

ha avuto un’onorabile sorpresa.<br />

Il Prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata e le<br />

Società di V<strong>it</strong>a Apostolica ha presieduto<br />

la celebrazione eucaristica festiva<br />

nella Chiesa <strong>della</strong> Madonna del<br />

Rosario, annessa al Seminario Internazionale<br />

degli Araldi, s<strong>it</strong>uato nella<br />

Grande San Paolo. Alla fine, ha<br />

consegnato a Mons. João la Medaglia<br />

Pro Ecclesia et Pontifice, concessa<br />

da Papa Benedetto XVI, il quale<br />

— ha detto Sua Eminenza — “ha voluto<br />

premiare i vostri mer<strong>it</strong>i”.<br />

Società di V<strong>it</strong>a Apostolica<br />

Le Società di V<strong>it</strong>a Apostolica sorsero<br />

nel XVI secolo. La prima approvata<br />

nella Storia <strong>della</strong> Chiesa è stata<br />

la Congregazione dell’Oratorio, fondata<br />

da San Filippo Neri, nel 1575.<br />

Egli chiese a Papa Gregorio XIII che<br />

la famiglia religiosa da lui organizzata<br />

non fosse obbligata ad assumere<br />

nessuna delle forme giuridiche anteriormente<br />

stabil<strong>it</strong>e. Nella sua Congregazione,<br />

i membri “non dovevano<br />

esser vincolati da voti o promesse, ma<br />

l’unico vincolo avrebbe dovuto essere<br />

l’amore”. 1 Come ci spiega l’Annuario<br />

Pontificio, 2 molti fondatori di famiglie<br />

religiose hanno utilizzato le forme<br />

giuridiche già esistenti. Altri, come<br />

San Filippo Neri, crearono nuove<br />

forme. Questo è il caso anche degli<br />

Araldi del Vangelo, con le due Società<br />

di V<strong>it</strong>a Apostolica approvate<br />

quest’anno: Virgo Flos Carmeli (clericale)<br />

e Regina Virginum (femminile).<br />

È la feconda attiv<strong>it</strong>à dello Spir<strong>it</strong>o<br />

Santo che arricchisce la Chiesa nel<br />

corso dei secoli con nuovi carismi. A<br />

tutto dicembre 2008, secondo l’Annuario<br />

Pontificio, erano 44 le Società<br />

di V<strong>it</strong>a Apostolica approvate (32 maschili<br />

e 12 femminili).<br />

Lo spir<strong>it</strong>o paterno di un<br />

principe <strong>della</strong> Chiesa<br />

Nella sua omelia — qui di segu<strong>it</strong>o<br />

trascr<strong>it</strong>ta — il Cardinale Rodé ha commosso<br />

il pubblico per lo spir<strong>it</strong>o paterno<br />

manifestato nei confronti degli Araldi,<br />

il cui carisma manifesta di ammirare<br />

e comprendere a fondo. Con il suo portamento<br />

dign<strong>it</strong>oso, insieme all’affabil<strong>it</strong>à<br />

nel tratto, ha affascinato quanti gli si accostavano.<br />

Un’autentica figura di principe<br />

<strong>della</strong> Chiesa e di padre e protettore<br />

dei piccoli.<br />

La solenn<strong>it</strong>à <strong>della</strong> cerimonia l<strong>it</strong>urgica,<br />

le calorose parole rivolte dal<br />

Cardinale al fondatore degli Araldi,<br />

la bellezza dei canti, lo splendore del<br />

tempio sacro, tutto ha contributo a<br />

tonificare lo spir<strong>it</strong>o cattolico dei partecipanti<br />

e a dare loro la convinzione<br />

che si sta aprendo una nuova era nella<br />

storia degli Araldi del Vangelo. <br />

1<br />

G. SCHWAIGER. La V<strong>it</strong>a Religiosa<br />

dalle origini ai nostri giorni. Milano:<br />

1997, pag. 335.<br />

2<br />

Annuario Pontificio. C<strong>it</strong>tà del Vaticano:<br />

2007, pagg. 1943-1944.<br />

18 Salvami Regina · Settembre 2009


emora le approvazioni pontificie<br />

Ivan Tefel<br />

Héctor Matos<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 19


Quaranta sacerdoti hanno concelebrato la messa presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Rodè.<br />

César Díez<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Ivan Tefel<br />

Gustavo Kralj<br />

Il Cardinale Franc Rodè fiancheggiato da Mons. Blaž<br />

Jezeršek, suo segretario personale, e Mons. Franci Petrič,<br />

direttore del settimanale cattolico<br />

“Družina” (La Famiglia), de Lubiana (Slovenia).<br />

Alla fine, Sua Eminenza ha consegnato a<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias la Medaglia<br />

“Pro Ecclesia et Pontifice”, confer<strong>it</strong>a dal<br />

Papa Benedetto XVI.<br />

20 Salvami Regina · Settembre 2009


César Díez<br />

Voi siete <strong>della</strong> stirpe<br />

degli eroi e dei santi<br />

A<br />

Calorose parole del Cardinale Franc Rodé a Mons. João<br />

Scognamiglio Clá Dias, nella consegna <strong>della</strong> medaglia<br />

“Pro Ecclesia et Pontifice”.<br />

l momento <strong>della</strong> consegna <strong>della</strong><br />

condecorazione con la quale il<br />

Santo Padre ha voluto premiare i vostri<br />

mer<strong>it</strong>i, mi vengono in mente le parole<br />

di San Bernardo, all’inizio del suo<br />

trattato De laude novae mil<strong>it</strong>iae: “È da<br />

un po’di che si diffonde la notizia che un<br />

nuovo tipo di cavalleria è apparso nel<br />

mondo”. Queste parole possono essere<br />

applicate al momento presente. Infatti,<br />

grazie a Sua Eccellenza, è sorta<br />

una nuova cavalleria non laica, ma religiosa,<br />

con un nuovo ideale di sant<strong>it</strong>à ed<br />

eroico impegno da parte <strong>della</strong> Chiesa.<br />

In questa impresa, nata<br />

dal Suo nobile cuore, possiamo dire<br />

di vedere una grazia particolare<br />

data alla Chiesa, un atto <strong>della</strong> Divina<br />

Provvidenza in vista delle necess<strong>it</strong>à<br />

del mondo oggi.<br />

L’ideale che Lei propone a quanti<br />

sono disposti a seguire Cristo nel<br />

grande movimento degli Araldi del<br />

Vangelo, con radicalismo evangelico,<br />

“combattendo senza tregua — come<br />

disse San Bernardo — una doppia<br />

battaglia, sia contro la carne e il sangue,<br />

sia contro i cattivi spir<strong>it</strong>i del mondo<br />

invisibile”.<br />

Grazie, Monsignore per il Suo nobile<br />

esempio, grazie per la Sua santa<br />

audacia , grazie per il Suo amore<br />

appassionato alla Chiesa, grazie per<br />

l’esempio splendido <strong>della</strong> Sua v<strong>it</strong>a.<br />

Lei proviene dalla stirpe degli eroi e<br />

dei santi!<br />

Héctor Matos<br />

H<br />

o conosciuto gli Araldi del Vangelo<br />

inizialmente in Slovenia,<br />

quando ero Arcivescovo di Lubiana e<br />

in segu<strong>it</strong>o, quando sono giunto a Roma,<br />

come Prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata e<br />

le Società di V<strong>it</strong>a Apostolica.<br />

La cosa che mi ha impressionato<br />

molto è stata, per cominciare, la personal<strong>it</strong>à<br />

del fondatore e superiore generale,<br />

Mons. João Scognamiglio Clá<br />

Dias. È una persona straordinaria, di<br />

un carisma manifesto e, soprattutto, io<br />

credo, un grande organizzatore e un<br />

uomo capace di trascinarsi dietro tanti<br />

giovani.<br />

Ieri siamo stati nel centro di formazione<br />

delle ragazze, in questi giorni resto<br />

qui a Tabor, dove vivono centinaia<br />

La mia testimonianza sugli Araldi<br />

In dichiarazioni alla TV Araldi, il Cardinale Franc Rodé si è rifer<strong>it</strong>o a<br />

quest’Associazione come ad “una nuova grande famiglia religiosa nata nella<br />

Chiesa, grazie al genio di Mons. João”.<br />

di ragazzi, e vedo l’entusiasmo, la gioia<br />

di essere cristiani, la gioia di appartenere<br />

alla Chiesa e servire il Regno di<br />

Cristo. Tutto questo è parte del carisma<br />

degli Araldi del Vangelo.<br />

A Roma, una quindicina di studenti<br />

Araldi si stanno preparando ad essere,<br />

un giorno, professori qui a Tabor,<br />

nella Facoltà di Teologia.<br />

Gli Araldi del Vangelo rappresentano<br />

per me la nov<strong>it</strong>à che si è manifestata<br />

negli ultimi anni nella Chiesa:<br />

un dinamismo apostolico, un grande<br />

amore per alla Chiesa, una grande fedeltà<br />

al Papa e la Santa Sede. Qui non<br />

si tergiversa, non c’è nessuna tentazione<br />

di deviare dalla dottrina retta e sana<br />

<strong>della</strong> Chiesa e gli Araldi del Vangelo<br />

provano questo tutti i giorni. Ciò<br />

che mi impressiona è anche la disciplina.<br />

Esiste ordine, disciplina, volontà di<br />

lavorare e di fare qualcosa per Cristo<br />

e per la Chiesa.<br />

Inoltre, cosa rara nel mondo di oggi,<br />

il culto <strong>della</strong> bellezza nell’espressione<br />

più alta e più nobile del termine:<br />

la L<strong>it</strong>urgia, i canti, l’orchestra, tutto il<br />

comportamento degli Araldi del Vangelo<br />

è estremamente nobile, distinto,<br />

grande, bello!<br />

Mi sento felice di poter dare oggi<br />

la mia testimonianza sugli Araldi del<br />

Vangelo, con grande ottimismo per il<br />

futuro. È una nuova grande famiglia<br />

religiosa nata nella Chiesa, grazie al<br />

genio di Mons. João, e che sicuramente<br />

ha un grande avvenire nella Chiesa,<br />

per il bene del Regno di Dio.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 21


Estratti delle parole di ringraziamento di Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

Momento storico per gli Araldi<br />

Ringraziando per l’onorevole condecorazione ricevuta da Papa Benedetto XVI,<br />

come per le parole e la paterna dedizione del Cardinale Franc Rodé,<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias mostra quanto questi avvenimenti<br />

marcheranno a fondo la storia degli Araldi del Vangelo.<br />

La medaglia Pro Ecclesia et Pontifice<br />

giunge per me, e per le<br />

società di v<strong>it</strong>a apostolica che<br />

abbiamo l’onore di condurre, in un<br />

momento molto opportuno. Essa ci riempie<br />

di gioia perché nel sermone di<br />

Sua Eminenza è risultato chiaro un<br />

punto molto evidente del nostro carisma,<br />

che è la devozione alla Madonna.<br />

Abbiamo un totale impegno di<br />

completa dedizione a Lei. L’omelia di<br />

Sua Eminenza non potrebbe esser più<br />

logica e piena di saggezza, per quel che<br />

riguarda questo dato fondamentale.<br />

Un Arcivescovo eroico<br />

Il Cardinale ha appena parlato<br />

dell’eroismo di altri che possiamo<br />

trovare al giorno d’oggi. Tuttavia,<br />

egli stesso è stato un grande eroe<br />

perché nato e cresciuto sotto il regime<br />

comunista, in Slovenia, ed ha sofferto<br />

persecuzioni. Ha un fratello,<br />

Andrej Rodé, che è stato martire del<br />

comunismo.<br />

Egli stesso, il Cardinale, è stato<br />

costretto ad andarsene dal paese.<br />

Quando è r<strong>it</strong>ornato, lo ha fatto come<br />

Arcivescovo di Lubiana. Lì, egli<br />

ha affrontato ogni difficoltà, lasciando<br />

la bandiera <strong>della</strong> Chiesa Cattolica<br />

Apostolica Romana, non solo innalzata,<br />

ma soprattutto piena di una luce<br />

che non aveva prima che il nostro<br />

Eminentissimo Cardinale governasse<br />

quest’Arcidiocesi.<br />

Carisma per conoscere e<br />

condurre le anime<br />

Egli ha carisma per conoscere e<br />

condurre le anime, ossia, il discernimento<br />

degli spir<strong>it</strong>i. Il carisma è un dono<br />

gratis data da Dio con lo scopo di<br />

22 Salvami Regina · Settembre 2009


César Díez<br />

beneficiare terzi. Ho osservato quanto<br />

il nostro Cardinale sia assist<strong>it</strong>o dallo<br />

Spir<strong>it</strong>o Santo, nella sua funzione di<br />

Prefetto <strong>della</strong> Congregazione per gli<br />

Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata e le Società<br />

di V<strong>it</strong>a Apostolica, e quanto egli analizzi<br />

e sappia ponderare le cose.<br />

Egli ha le formule perfette. È un<br />

uomo dal passo fermo, ma delicato,<br />

dalle mani anch’esse molto energiche,<br />

ma piene di dolcezza e sa risolvere<br />

s<strong>it</strong>uazioni con una classe unica.<br />

Una parola sulla<br />

nostra devozione al Papa<br />

Oltre a quanto detto rispetto al<br />

Cardinale, è indispensabile dedicare<br />

alcune parole alla Cattedra di Pietro,<br />

da cui mi viene questa onorevole<br />

medaglia.<br />

Io sono stato formato da un leader<br />

cattolico del Brasile, Plinio Corrêa de<br />

Oliveira, che, tra le molte altre virtù,<br />

mi ha insegnato ad amare il Papa. In<br />

un articolo nel Legionário, all’epoca<br />

organo ufficioso dell’Arcidiocesi di<br />

San Paolo, egli esternava in una forma<br />

bellissima, quello che sta nel mio<br />

cuore e in quello di tutti gli Araldi riguardo<br />

al Papa:<br />

“Tutto quanto nella Chiesa vi è di<br />

sant<strong>it</strong>à, di autor<strong>it</strong>à, di virtù soprannaturale,<br />

tutto questo — ma assolutamente<br />

tutto senza eccezione, né condizione, né<br />

restrizione — è subordinato, condizionato,<br />

dipendente dall’unione alla Cattedra<br />

di Pietro. Le ist<strong>it</strong>uzioni più sacre,<br />

le opere più venerabili, le tradizioni<br />

più sante, le persone più cospicue, tutto<br />

quanto, insomma, vi è di più genuino e<br />

che possa altamente esprimere il Cattolicesimo<br />

e ornare la Chiesa di Dio, tutto<br />

questo diventa pari a zero, sterile, degno<br />

del fuoco eterno e <strong>della</strong> collera di<br />

Dio, se separato dal Sommo Pontefice.<br />

Conosciamo la parabola <strong>della</strong> v<strong>it</strong>e e<br />

dei tralci. In questa parabola, il v<strong>it</strong>igno<br />

è il nostro Signore Gesù Cristo, i fedeli<br />

“Tutto quanto nella Chiesa vi<br />

è di sant<strong>it</strong>à, di autor<strong>it</strong>à, di virtù<br />

soprannaturale è subordinato,<br />

condizionato, dipendente dall’unione<br />

alla Cattedra di Pietro”<br />

Sergio Miyazaki<br />

“Le parole di Sua Eminenza, e<br />

tutto l’affetto dimostrato in questa<br />

occasione, marcheranno<br />

a fondo la storia degli<br />

Araldi del Vangelo”<br />

sono i tralci. Come nostro Signore Si è<br />

così indissolubilmente legato alla Cattedra<br />

Romana, possiamo dire con tutta<br />

certezza che nella parabola si intende<br />

la v<strong>it</strong>e come la Santa Sede e i tralci<br />

come le varie diocesi, parrocchie, ordini<br />

religiosi, ist<strong>it</strong>uzioni private , famiglie,<br />

nazioni e persone che cost<strong>it</strong>uiscono<br />

la Chiesa e la Cristian<strong>it</strong>à. Tutto questo<br />

sarà veramente fecondo, solo nella<br />

misura in cui sarà in intima, calorosa,<br />

incondizionata unione con la Cattedra<br />

di San Pietro”. 1<br />

L’amore a Cristo<br />

e al Papa si confondono<br />

Egli continua: “‘incondizionata’,<br />

ha detto, ed è giusto che sia così. In<br />

morale, non vi sono vincoli leg<strong>it</strong>timi.<br />

Tutto è subordinato alla grande ed essenziale<br />

condizione di servire Dio. Ma<br />

dal momento che il Santo Padre è infallibile,<br />

l’unione al suo infallibile magistero<br />

non può che essere incondizionata.<br />

“Quindi è un segno <strong>della</strong> condizione<br />

di forza spir<strong>it</strong>uale, un’estrema suscettibil<strong>it</strong>à,<br />

una vibratil<strong>it</strong>à estremamente<br />

sensibile e vivace dei credenti in tutto<br />

ciò che riguarda la sicurezza, la gloria<br />

e la tranquill<strong>it</strong>à del Romano Pontefice.<br />

Dopo l’amore di Dio, questo è<br />

il più alto degli amori che la Religione<br />

ci insegna. L’uno e l’altro<br />

amore addir<strong>it</strong>tura si confondono.<br />

Quando Santa Giovanna<br />

d’Arco è stata interrogata<br />

dai suoi persecutori che volevano ucciderla,<br />

e che per questo hanno cercato<br />

di farla cadere in un errore teologico,<br />

per mezzo di domande capziose, ha<br />

risposto: ‘Per quanto concerne Cristo e<br />

la Chiesa, per me sono una cosa sola’.<br />

Noi possiamo dire: ‘Per noi, tra il Papa<br />

e Gesù Cristo non vi è alcuna differenza’.<br />

“Tutto ciò che riguarda il Papa,<br />

concerne direttamente, intimamente,<br />

indissolubilmente, Gesù Cristo”. 2<br />

La presenza del Cardinale<br />

ci unisce ancor più al Papa<br />

Di fatto, siamo interamente un<strong>it</strong>i<br />

al Papa. Questa medaglia è simbolo<br />

di tale unione, e per me ha un grande<br />

valore.<br />

Ma più che questa condecorazione,<br />

mi fa sentire l’unione con il Santo<br />

Padre, la persona di questo Cardinale<br />

posto dalla Provvidenza sul nostro<br />

cammino. Cardinale, si sa, deriva<br />

dal latino cardo, cardinis, cioè cerniera,<br />

cardine. La porta si gira, si apre<br />

e si chiude su cerniere e “cardinale”<br />

proviene da questa immagine: i Cardinali<br />

sono le “cerniere” che legano il<br />

mondo al Papa.<br />

Pertanto, le parole di Sua Eminenza,<br />

e tutto l’affetto dimostrato in<br />

questa occasione, questa cerimonia,<br />

la medaglia Pro Ecclesia et Pontifice,<br />

marcheranno a fondo la storia degli<br />

Araldi del Vangelo, <strong>della</strong> Società Virgo<br />

Flos Carmeli, <strong>della</strong> Società Regina<br />

Virginum e di altre ist<strong>it</strong>uzioni che sorgeranno<br />

in futuro.<br />

Alla base di tutto questo sta la figura<br />

del nostro carissimo Cardinale.<br />

Il nostro cuore ha profondamente inciso,<br />

in modo indelebile, il nome di<br />

Franc Rodé! <br />

1<br />

CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. A<br />

Guerra e o Corpo Místico. In: O Legionário,<br />

16/4/1944.<br />

2<br />

Ibidem.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 23


Omelia nella Solenn<strong>it</strong>à Assunzione <strong>della</strong> Beata Vergine Maria<br />

Guardare alla Storia<br />

con occhi celesti<br />

In questo giorno dedicato a Maria, rendiamo grazie al Padre per l’approvazione<br />

pontificia delle due Società di V<strong>it</strong>a Apostolica primizie degli Araldi del Vangelo.<br />

E per il compleanno del suo fondatore, Mons. João Scognamiglio Clá Dias,<br />

strumento docile e chiaroveggente dello Spir<strong>it</strong>o Santo, per mezzo del quale la<br />

grande famiglia degli Araldi del Vangelo, è stata donata alla Chiesa universale.<br />

Cardinale Franc Rodé, CM<br />

Prefetto <strong>della</strong> Congregazione per gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata<br />

e le Società di V<strong>it</strong>a Apostolica<br />

Ci siamo riun<strong>it</strong>i in questa magnifica<br />

Chiesa <strong>della</strong> Madonna del<br />

Rosario per celebrare la solenn<strong>it</strong>à<br />

dell’Assunzione al cielo <strong>della</strong> Beata<br />

Vergine, la Festa <strong>della</strong> Madre, la<br />

defin<strong>it</strong>iva glorificazione di Maria, Madre<br />

di Cristo, Madre <strong>della</strong> Chiesa,<br />

Madre di tutti gli uomini, Madre tenerissima<br />

di ciascuno di noi. Sentimenti<br />

di esultanza, di stupore, di tenerezza e<br />

di devozione, ci riempiono il cuore in<br />

questo giorno, perché Rifulge la Regina,<br />

alla destra del Signore.<br />

Papa Pio XII nella Cost<strong>it</strong>uzione<br />

Apostolica Munificentissimus Deus,<br />

che pronunciava, dichiarava e definiva<br />

il dogma dell’Assunzione al Cielo<br />

<strong>della</strong> Beata Vergine Maria in anima e<br />

corpo, così scriveva: “‘Immacolata nella<br />

sua concezione, sempre Vergine nella<br />

sua divina matern<strong>it</strong>à, generosa compagna<br />

del divino Redentore, che ha ottenuto<br />

un completo trionfo sul peccato<br />

e le sue conseguenze, ha ottenuto, alla<br />

fine, come supremo coronamento dei<br />

suoi privilegi, che fosse preservata dalla<br />

corruzione del sepolcro, e che, come<br />

il suo divino Figlio, sconf<strong>it</strong>ta la morte,<br />

fosse portata in corpo e anima al Cielo,<br />

dove rifulge come Regina alla destra<br />

di suo Figlio, Re immortale dei secoli”. 1<br />

Rendiamo grazie per le due<br />

società e per il fondatore<br />

In questa giornata, interamente<br />

dedicata a Maria, abbiamo la gioia<br />

di rendere grazie al Padre di ogni<br />

misericordia per i doni di bontà che<br />

Egli ci ha prodigato con tanta pienezza:<br />

il riconoscimento di dir<strong>it</strong>to pontificio<br />

<strong>della</strong> Società di V<strong>it</strong>a Apostolica<br />

clericale Virgo Flos Carmeli e <strong>della</strong><br />

Società di V<strong>it</strong>a Apostolica femminile<br />

Regina Virginum, primizie dell’<br />

Associazione Internazionale degli<br />

Araldi del Vangelo e il compleanno<br />

del carissimo Monsignor João Scognamiglio<br />

Clá Dias, strumento docile<br />

e chiaroveggente dello Spir<strong>it</strong>o Santo,<br />

per mezzo del quale la grande famiglia<br />

degli Araldi del Vangelo, è stata<br />

donata alla Chiesa universale.<br />

A lui vanno il mio cordiale saluto,<br />

le mie più affettuose felic<strong>it</strong>azioni, la<br />

mia personale grat<strong>it</strong>udine, quella <strong>della</strong><br />

Chiesa intera e, anche, di tutti voi,<br />

che in questo momento cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e una<br />

corona di figli amatissimi, da lui generati<br />

in Fede.<br />

Rendiamo grazie, in particolare,<br />

al Signore per il suo amore di predilezione<br />

per tutte le qual<strong>it</strong>à di cui Egli<br />

lo ha graziato. Monsignor João, lei<br />

che è stato un attento ascoltatore di<br />

ciò che lo Spir<strong>it</strong>o dice alla Chiesa —<br />

in particolare a questa santa Chiesa<br />

che è in Brasile — per la sua perseveranza<br />

nel seguire l’ispirazione divina<br />

per la sua attenta e preziosa guida e<br />

24 Salvami Regina · Settembre 2009


Darío Iallorenzi<br />

“Il vostro fondatore è stato per voi come<br />

è il Signore: padre e madre! Egli vi ha<br />

accolto e fatto crescere nell’amore,<br />

nella scoperta e nel vivere la vostra<br />

vocazione specifica”<br />

per il suo paterno impegno nel piantare,<br />

irrigare e far crescere e germinare<br />

nella Chiesa questa grande famiglia<br />

degli Araldi del Vangelo, il vostro<br />

fondatore è stato per voi come<br />

è il Signore: padre e madre! Egli vi<br />

ha accolto e fatto crescere nell’amore,<br />

nella scoperta e nel vivere la vostra<br />

vocazione specifica.<br />

Mi sento particolarmente felice di<br />

essere qui con voi, di partecipare a<br />

questa festa di famiglia, e presiedere<br />

l’Eucaristia per ringraziare il Signore<br />

di tutti i suoi benefici.<br />

Maria condurrà a buon<br />

termine la nostra salvezza<br />

Oggi si celebra, infatti, la Solenn<strong>it</strong>à<br />

dell’Assunzione di Maria, la Madre<br />

di Gesù. Questa festa ci rende<br />

presente, meglio direi che ci rende<br />

attuale, la visione del “Cielo”. Oggi<br />

guardiamo al cielo con gli occhi limpidi<br />

di Maria, attraverso il suo<br />

sguardo virginale, la sua purezza<br />

sponsale, la sua impareggiabile<br />

bellezza.<br />

Contempliamo il Cielo in<br />

Maria, per renderci fedeli discepoli<br />

di suo Figlio. Noi Lo<br />

contempliamo in Colei che è<br />

stata una Donna sempre aperta<br />

alla presenza di Dio, alla sua<br />

azione nella stessa v<strong>it</strong>a e nella<br />

storia dell’uomo. Fissiamo<br />

lo sguardo in Maria: impariamo<br />

ad avere fame e sete di Dio.<br />

Questo Dio, che in primo luogo<br />

L’ha amata, L’ha resa anche capace<br />

di donarsi senza riserve al<br />

suo disegno di salvezza. Impariamo<br />

da Lei ad essere disponibili<br />

ed essere generosi nell’accettare<br />

il disegno di Dio per la<br />

nostra v<strong>it</strong>a.<br />

Preghiamo Maria di intercedere<br />

per noi affinché, come<br />

Lei, pellegrina <strong>della</strong> Fede e<br />

Vergine del cammino, possiamo<br />

mantenere la nostra unione<br />

con il Signore in tutte le circostanze,<br />

anche sotto il peso <strong>della</strong><br />

Croce (cfr LG 58).<br />

Inginocchiamoci con fede viva a<br />

med<strong>it</strong>are il mistero <strong>della</strong> Madre del<br />

Figlio di Dio, che oggi è stata portata<br />

al Cielo “La nostra Regina ci ha preceduto<br />

— cantava San Bernardo —<br />

ci ha preceduto ed è stata accolta con<br />

un tale giubilo che noi, suoi piccoli servi,<br />

seguiamo con fedeltà la nostra regina,<br />

acclamando: ‘Attraici a Te, correremo<br />

dietro all’aroma del tuo profumo.’<br />

Sul cammino, nella terra del nostro<br />

esilio, inviamo prima di noi una<br />

avvocata che, come Madre del Giudizio<br />

e di Madre misericordiosa, e porterà<br />

a buon termine, con la sua efficace<br />

preghiera, la nostra salvezza”. 2<br />

Monsignor João vi ha<br />

insegnato a guardare alla<br />

Storia con occhi celesti<br />

Maria è la Donna forte nella Fede.<br />

È la donna del silenzio, che prega e<br />

adora il disegno del Padre, che porta<br />

in braccio il mistero d’amore.<br />

Maria è la Donna di gran<br />

cuore, incapace di dire no a<br />

chi le si rivolge con cuore semplice,<br />

puro e buono, per qualsiasi necess<strong>it</strong>à<br />

e penuria. Ma non pensiamo<br />

che per Lei sia stato facile penetrare<br />

nel mistero: “Lei ha custod<strong>it</strong>o la sua<br />

promessa di fedeltà all’interno di uno<br />

spazio per incomprensibil<strong>it</strong>à — scriveva<br />

Romano Guardini. [...] Lei era il<br />

vestibolo per il santo futuro”. 3<br />

“Per questo — sottolinea Papa Benedetto<br />

XVI — può essere la Madre<br />

di ogni consolazione e di ogni aiuto,<br />

una Madre alla quale in qualsiasi necess<strong>it</strong>à<br />

chiunque può osare rivolgersi<br />

nella propria debolezza e nel proprio<br />

peccato, perché ella ha comprensione<br />

per tutto ed è per tutti la forza aperta<br />

<strong>della</strong> bontà creativa. […] Il suo cuore,<br />

mediante l’essere e il sentire insieme<br />

con Dio, si è allargato. In lei la bontà<br />

di Dio si è avvicinata molto a noi. Così<br />

Maria sta davanti a noi come segno<br />

di consolazione, di incoraggiamento,<br />

di speranza. Ella si rivolge a noi dicendo:<br />

‘Abbi il coraggio di osare con Dio!<br />

Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi<br />

il coraggio di rischiare con la fede! Abbi<br />

il coraggio di rischiare con la bontà!<br />

Abbi il coraggio di rischiare con il cuore<br />

puro! Compromett<strong>it</strong>i con Dio, allora<br />

vedrai che proprio con ciò la tua v<strong>it</strong>a<br />

diventa ampia ed illuminata, non<br />

noiosa, ma piena di infin<strong>it</strong>e sorprese,<br />

perché la bontà infin<strong>it</strong>a di Dio non si<br />

esaurisce mai!”. 4<br />

Monsignor João ha avuto questo<br />

coraggio, il coraggio di “scommettere<br />

la propria v<strong>it</strong>a” per Cristo e per<br />

il Vangelo. Il coraggio di rischiare il<br />

tutto e per tutto, con illim<strong>it</strong>ata fiducia<br />

nel Signore <strong>della</strong> Misericordia e<br />

in sua madre Maria ed ha sperimentato<br />

nella sua persona che la bontà di<br />

Dio non si esaurisce mai, è piena di<br />

sorprese. Tali sorprese hanno gli occhi,<br />

la fronte e il cuore di ciascuno di<br />

voi, suoi figli e figlie carissimi. In questi<br />

anni, egli ha insegnato ad ognuno<br />

di voi a guardare la Storia con occhi<br />

celesti, come Maria.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 25


La bellezza insiste<br />

oggi nell’essere riconosciuta<br />

Ognuno di noi ha il dovere di dare<br />

ai fratelli e alle sorelle, che condividono<br />

il nostro percorso, uno sguardo<br />

celeste; ha la missione di fornire<br />

una visione di speranza a questo<br />

nostro mondo che spesso guarda deplorevolmente<br />

verso il basso, rimanendo<br />

senza ideali, senza sogni e rivolto<br />

verso se stesso. Il desiderio di<br />

felic<strong>it</strong>à, la sete di giustizia, il bisogno<br />

di amore sembrano essere costantemente<br />

frustrati dall’infedeltà, dalla<br />

fragil<strong>it</strong>à, dalla mediocr<strong>it</strong>à. L’armonia<br />

e la bellezza sono profanate dalla<br />

violenza, dalla sofferenza e dalle divisioni.<br />

Contatti senza relazioni, volontà<br />

senza desideri, emozioni senza<br />

sentimenti, attese senza speranza.<br />

Le tenebre sembrano crescere oggi<br />

fino all’esasperazione.<br />

Apparentemente, il mondo di oggi<br />

ha perso ogni traccia del vero, del<br />

Bene, del Bello. Simone Weil affermava<br />

che “la bellezza sta alle cose, come<br />

la sant<strong>it</strong>à sta all’anima”. 5 Ma nel<br />

mondo di oggi, esistono troppe s<strong>it</strong>uazioni<br />

umane, spir<strong>it</strong>uali e culturali<br />

che, al contrario, sono brutte (e pertanto,<br />

il contrario di belle), sono dunque<br />

i segni <strong>della</strong> disarmonia, <strong>della</strong> lacerazione<br />

e <strong>della</strong> frattura. La bellezza<br />

di Maria, la purezza e la semplic<strong>it</strong>à<br />

del suo Magnificat, che udiamo risuonare<br />

durante la lettura del Vangelo,<br />

sembrano perduti.<br />

Forse, soprattutto ora, la Bellezza si<br />

fa presente e insiste sulla necess<strong>it</strong>à di<br />

essere riconosciuta da cuore e occhi attenti,<br />

da coloro che, ostinatamente, la<br />

cercano e soffrono per la sua assenza.<br />

Il teologo svizzero Hans Urs von<br />

Balthasar scriveva, “in un mondo senza<br />

bellezza, anche il bene ha perso il suo<br />

potere di attrazione, l’evidenza del suo<br />

dover-esser-realizzato. [...] In un mondo<br />

che non si crede più capace di affermare<br />

il bello, gli argomenti in favore<br />

<strong>della</strong> ver<strong>it</strong>à hanno esaur<strong>it</strong>o la loro forza<br />

di conclusione logica”. 6<br />

In Maria vediamo l’esempio<br />

di una uman<strong>it</strong>à nuova<br />

Che bellezza, quindi, salverà il<br />

mondo? — chiedeva il giovane moribondo<br />

al principe Myskin di Dostoevskij.<br />

7 È una sola la risposta cristiana:<br />

l’Amore è la vera bellezza che supera<br />

tutte le armonie delle forme perfette.<br />

La bellezza di Maria è la bellezza<br />

<strong>della</strong> sant<strong>it</strong>à e <strong>della</strong> grazia che, dopo<br />

Cristo, raggiungono in Lei il vertice.<br />

Giovanni Maria Vianney, il santo<br />

Curato d’Ars, che ricordiamo in particolare<br />

in questo anno sacerdotale,<br />

diceva: “Dio avrebbe potuto creare un<br />

mondo più bello, ma non avrebbe potuto<br />

dare v<strong>it</strong>a ad una creatura più bella<br />

di Maria”. È bellezza interiore, fatta<br />

di luci, di armonia, di perfetta corrispondenza<br />

tra la realtà e l’immagine<br />

che Dio aveva ideato per creare la<br />

donna. È Eva in tutto il suo splendore<br />

e la perfezione, la nuova Eva.<br />

Guardiamo a Maria. Vedremo<br />

la bellezza, la pienezza, la perfetta<br />

realizzazione <strong>della</strong> persona umana.<br />

In Lei la grazia di Cristo ci indica<br />

chi siamo. La Vergine Madre proietta<br />

sul cammino dell’uman<strong>it</strong>à una<br />

grande speranza. La figura <strong>della</strong> Beata<br />

Vergine Maria ci fa vedere che<br />

una creatura umana può raggiungere<br />

la bellezza <strong>della</strong> perfezione cristiana,<br />

aprendosi all’azione dello Spir<strong>it</strong>o<br />

Santo e collaborando con la grazia<br />

Dario Iallorenzi<br />

“Rendiamo grazie a Dio per tutte le qual<strong>it</strong>à di cui Egli ha graziato Monsignor João, per essere un attento<br />

ascoltatore di ciò che lo Spir<strong>it</strong>o dice alla Chiesa, per la sua perseveranza nel seguire l’ispirazione divina”<br />

26 Salvami Regina · Settembre 2009


di Dio. In Maria, dunque, vediamo l’<br />

esempio di un’uman<strong>it</strong>à nuova, redenta<br />

che, con la luce <strong>della</strong> sua bellezza<br />

non contaminata dal peccato, illumina<br />

il nostro cammino di v<strong>it</strong>a cristiana<br />

in mezzo a non pochi ostacoli e difficoltà.<br />

Pertanto, dobbiamo abbracciare<br />

con lo sguardo, l’intero orizzonte<br />

in cui siamo chiamati a vivere, come<br />

discepoli di Gesù Cristo: da un lato,<br />

non possiamo rimanere a contemplare<br />

il cielo, ma dall’altro, non possiamo<br />

non vedere la nostra storia, la nostra<br />

c<strong>it</strong>tà , i nostri fratelli, le nostre v<strong>it</strong>e<br />

con gli occhi pieni di Dio, con gli<br />

occhi pieni <strong>della</strong> Sua bellezza.<br />

La Vergine Assunta in cielo diventa,<br />

allora, la nostra porta privilegiata<br />

per il “santo futuro”. Lei è la pienezza<br />

dell’uman<strong>it</strong>à. Contemplando Maria e<br />

la sua bellezza, vediamo la nostra storia<br />

con occhi celesti, pieno di Dio.<br />

Supplica finale<br />

“Stella radiosa dell’Oriente, aurora<br />

che precede il sole; giorno che non conosce<br />

la notte”, 8 “dolcissima Madre e<br />

vergine Maria, che ha generato la morte<br />

<strong>della</strong> morte, la v<strong>it</strong>a dell’uomo, il perdono<br />

dei peccati, la beat<strong>it</strong>udine di tutti<br />

i giusti”, 9 siamo venuti oggi fino a Te,<br />

deponendo ai Tuoi piedi i mali che ci<br />

opprimono, sicuri di trovare nel Tuo<br />

cuore di Madre, comprensione e perdono,<br />

incoraggiamento e conforto.<br />

Ti affidiamo, o Maria, le nostre<br />

gioie e i nostri dolori, le attese e le<br />

delusioni, i progetti e le speranze.<br />

Accogli i propos<strong>it</strong>i di purezza, di altruismo,<br />

di coerenza, che custodiamo<br />

nel cuore e ottieni per le volontà fragili<br />

il dono del coraggio e <strong>della</strong> perseveranza.<br />

Ti affidiamo, o Regina Assunta in<br />

Cielo, la famiglia, piccola Chiesa nella<br />

quale si sviluppa la fede delle nuove<br />

generazioni, e tutti gli Araldi del<br />

Vangelo. Difendili dalle insidie alle<br />

quali li espone la mental<strong>it</strong>à contemporanea,<br />

molte volte estranea ai valori<br />

del Vangelo e aiutali a realizzare<br />

nell’esperienza concreta <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a<br />

“Ti affidiamo, o Regina degli Apostoli, Monsignor João Scognamiglio Clá<br />

Dias, Tuo devoto cavaliere; concedigli un rinnovato ardore apostolico ed<br />

ogni ricchezza di benedizioni del Tuo Divino Figlio” (Sua Eminenza durante<br />

l’omelia; alla sua destra, Mons. Blaž Jezeršek, suo segretario personale)<br />

di tutti i giorni il disegno meraviglioso<br />

che Dio ha per loro.<br />

Ti affidiamo Virgo flos Carmeli e<br />

Regina Virginum, questi due germogli<br />

<strong>della</strong> vigna del Signore, che portano<br />

il Tuo nome. Tu, la Tutta Bella, la<br />

Tutta Santa, la Tutta Pia, ottieni che i<br />

Tuoi figli possano fare l’esperienza di<br />

Dio Bellezza e Amore, per essere, come<br />

Te, un riflesso vivo di Lui, in questo<br />

mondo. Ti affidiamo, o Regina degli<br />

Apostoli, Monsignor João Scognamiglio<br />

Clá Dias, Tuo devoto cavaliere;<br />

concedigli un rinnovato ardore apostolico<br />

ed ogni ricchezza di benedizioni<br />

del Tuo Divino Figlio.<br />

Ti affidiamo, infine, la Chiesa, che<br />

renda presente il mistero del Verbo<br />

incarnato, morto e risorto per la salvezza<br />

dell’ uomo. Estendi su di lei il<br />

Tuo manto e proteggila da ogni pericolo.<br />

Tu, Stella del mattino, sii sempre<br />

per lei la guida sicura. Amen. <br />

1<br />

PIO XII. Const. Ap. Munificentissus<br />

Deus qua fidei dogma defin<strong>it</strong>ur Deiparam<br />

Virginem Mariam corpore et<br />

anima fuisse ad cælestem gloriam<br />

assumptam. 1 novembre 1950: AAS<br />

42(1950), pagg. 753-771.<br />

2<br />

BERNARDO DI CHIARAVALLE.<br />

Omelia sull’Assunzione <strong>della</strong> Beata<br />

Vergine Maria 1, 1-2.<br />

3<br />

R. GUARDINI. La Madre del Signore.<br />

Una lettera. Brescia: Morcelliana,<br />

1997 2 , pag. 29.<br />

4<br />

BENEDETTO XVI. Omelia nel quarantesimo<br />

anniversario <strong>della</strong> conclusione<br />

del Concilio Ecumenico Vaticano<br />

II, 8 dicembre 2005.<br />

5<br />

Cf. S.WEIL. Pensieri disordinati<br />

sull’amore di Dio. Vicenza, 1982, pag.<br />

44.<br />

6<br />

H. U. von BALTHASAR. Gloria. Milano:<br />

Jaca Book, 1985, V. I, pag. 10-<br />

12.<br />

7<br />

F. M. DOSTOEVSKIJ. L’Idiota.<br />

8<br />

PIETRO IL VENERABILE. Poemi,<br />

(371).<br />

9<br />

GOFFREDO DI VENDÔME. Omelia<br />

per ogni festa <strong>della</strong> beata Maria,<br />

Madre di Dio (354).<br />

Héctor Matos<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 27


Gustavo Kralj<br />

Héctor Matos<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Accompagnato da Mons. João Scognamiglio Clá Dias, fondatore dell’Ist<strong>it</strong>uzione, il Cardinale Rodé<br />

ha vis<strong>it</strong>ato le varie dipendenze prima di presiedere l’Eucaristia commemorativa nella Chiesa <strong>della</strong> Madonna del Carmine.<br />

Gustavo Kralj<br />

28 Salvami Regina · Settembre 2009


Gustavo Kralj<br />

Il Cardinale Franc Rodé benedice la<br />

Casa-Madre di Regina Virginum<br />

Per le giovani del ramo femminile<br />

degli araldi, Società di<br />

V<strong>it</strong>a Apostolica Regina Virginum,<br />

la benedizione <strong>della</strong> loro casa<br />

madre da parte del Cardinale Franc<br />

Rodé, Prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a Consacrata e<br />

Società di V<strong>it</strong>a Apostolica, lo scorso<br />

Héctor Matos<br />

14 agosto, ha posto un segno luminoso<br />

nella loro storia.<br />

Ampie istallazioni <strong>della</strong><br />

Casa-Madre<br />

S<strong>it</strong>uata a Caieiras, c<strong>it</strong>tà confinata<br />

a San Paolo del Brasile, le sue grandi<br />

e ben arredate istallazioni offrono<br />

condizioni privilegiate per un migliore<br />

sviluppo degli studi e <strong>della</strong><br />

formazione spir<strong>it</strong>uale delle centinaia<br />

di giovani, che seguono il carisma<br />

degli Araldi del Vangelo, a maggior<br />

gloria di Dio e per il bene del prossimo.<br />

Sarà il centro di irradiazione<br />

delle attiv<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Società di V<strong>it</strong>a<br />

Apostolica Regina Virginum in oltre<br />

70 paesi dove operano gli Araldi.<br />

Il Cardinale percorre<br />

le istallazioni<br />

Il Dott. Fabio de Salles Meirelles,<br />

presidente <strong>della</strong> Federazione<br />

dell’Agricoltura di San Paolo,<br />

saluta il Cardinale Rodé<br />

Accompagnato da Mons. João<br />

Scognamiglio Clá Dias, fondatore<br />

dell’ist<strong>it</strong>uzione, il Cardinale Rodé<br />

ha vis<strong>it</strong>ato le varie dipendenze,<br />

felic<strong>it</strong>andosi con gli Araldi del Vangelo<br />

per questo ulteriore significativo<br />

passo.<br />

La superiora dell’ist<strong>it</strong>uto, M. Mariana<br />

Morazzani Arráiz, con varie religiose,<br />

ha spiegato al Cardinale la final<strong>it</strong>à<br />

di ogni sala e dei diversi aspetti<br />

<strong>della</strong> gestione dell’ist<strong>it</strong>uzione.<br />

Messa Commemorativa<br />

In segu<strong>it</strong>o, S. Eminenza ha presieduto<br />

l’Eucaristia nella Chiesa del<br />

Carmelo, annessa alla Casa-Madre,<br />

inaugurata il 21 aprile di quest’anno.<br />

Hanno concelebrato Mons. João<br />

Scognamiglio Clá Dias, fondatore<br />

<strong>della</strong> Società di V<strong>it</strong>a Apostolica Regina<br />

Virginum; Mons. Blaž Jezeršek,<br />

segretario personale del Cardinale;<br />

Mons. Franci Petrič, Direttore del<br />

settimanale cattolico “Družina” (La<br />

Famiglia) di Lubiana (Slovenia), oltre<br />

a diversi sacerdoti araldi.<br />

Più di 600 membri o aspiranti <strong>della</strong><br />

Società Regina Virginum hanno<br />

partecipato all’Eucaristia ²<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 29


N<br />

Mons. José Maria Pinheiro<br />

ordina sacerdoti e diaconi<br />

ell’ultimo 20 luglio, festa di Sant’Elia profeta, sono<br />

stati ordinati nella Chiesa <strong>della</strong> Madonna del Rosario,<br />

del seminario internazionale degli Araldi del Vangelo,<br />

14 sacerdoti e 10 diaconi appartenenti alla Società Clericale<br />

di V<strong>it</strong>a Apostolica di dir<strong>it</strong>to pontificio Virgo Flos Carmeli.<br />

La cerimonia è stata presieduta da Mons. José Maria Pinheiro,<br />

vescovo diocesano di Bragança Paulista. Hanno concelebrato<br />

Mons. Bened<strong>it</strong>o Beni dos Santos, vescovo di Lorena,<br />

Monsignor João Scognamiglio Clá Dias, EP, Superiore Generale<br />

di Virgo Flos Carmeli e più di 50 sacerdoti.<br />

Gli ordinandi, tutti membri degli Araldi del Vangelo, sono<br />

oriundi da: Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Costarica,<br />

Spagna e Portogallo.<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Dario Iallorenzi<br />

Ivan Tefel<br />

30 Salvami Regina · Settembre 2009


Fotos: Sergio Miyazaki / Gustavo Kralj<br />

Luglio, mese di Congressi<br />

“D<br />

ove sono due o tre riun<strong>it</strong>i nel<br />

Mio nome, Io sono in mezzo<br />

a loro” (Mt 18, 20), insegna<br />

Nostro Signore. Questa è stata l’esperienza<br />

che ha sperimentato chi ha<br />

partecipato ai due congressi promossi<br />

dagli Araldi del Vangelo nelle dipendenze<br />

del seminario di questa Associazione,<br />

nella Grande San Paolo.<br />

Congresso del Settore femminile<br />

All’VIII Congresso del Settore<br />

Femminile degli Araldi, dal 16 al 19<br />

luglio, hanno partecipato oltre 500<br />

giovani, provenienti da nove paesi.<br />

La giornata prendeva inizio con la<br />

Santa Messa nella Chiesa <strong>della</strong> Madonna<br />

del Rosario, segu<strong>it</strong>a dalla benedizione<br />

del Santissimo Sacramento.<br />

Durante tutto l’evento, il Santissimo<br />

Sacramento è rimasto esposto in<br />

adorazione permanente, anche durante<br />

la notte, attirando alla preghiera<br />

le giovani congressiste.<br />

La programmazione intorno al tema<br />

“Il peccato e la grazia” è stata interessante<br />

e varia, alternando lezioni illustrate<br />

con rappresentazioni teatrali e<br />

proiezioni di video, rosari processionali,<br />

canti e circoli di studio. La vivace riunione<br />

ha favor<strong>it</strong>o una maggiore conoscenza<br />

del carisma degli Araldi del<br />

Vangelo, consentendo, in tal modo, il<br />

discernimento <strong>della</strong> propria vocazione.<br />

Come avviene di sol<strong>it</strong>o, ci sono<br />

stati battesimi, prime comunioni e<br />

cresime. La chiusura è avvenuta con<br />

una Santa Messa solenne presieduta<br />

dal Presidente Generale degli Araldi,<br />

Mons. João S. Clá Dias, che ha<br />

espresso grande soddisfazione per il<br />

fervore delle giovani e le ha incoraggiate<br />

a perseverare nella v<strong>it</strong>a di pietà.<br />

Congresso di cooperatori<br />

Nello stesso spir<strong>it</strong>o di devozione a<br />

Gesù Eucaristico e alla Sua Santissima<br />

Madre, si è tenuto dal 24 al 26 luglio<br />

il VI Congresso Internazionale<br />

dei Cooperatori degli Araldi del Vangelo,<br />

che ha riun<strong>it</strong>o 700 partecipanti<br />

provenienti da 13 paesi.<br />

In un ambiente di mutua benevolenza<br />

ed entusiasmo, i congressisti<br />

hanno potuto approfondire la loro<br />

comprensione <strong>della</strong> morale cattolica,<br />

esposta in conferenze illustrate<br />

con spettacoli teatrali e dibattuta in<br />

animati circoli di studio. L’atto più<br />

importante di ogni giornata è stata<br />

la Santa Messa segu<strong>it</strong>a dall’Adorazione<br />

Eucaristica. Tatiana Lacerda<br />

di Montes Claros (Brasile), ha<br />

ben espresso il sentimento generale<br />

con queste parole: “Qui, nei congressi<br />

riempiamo il cuore di grazie,<br />

trasformiamo i nostri pensieri, ci riforniamo<br />

di fede e amore e riceviamo<br />

la luce per affrontare i nostri problemi<br />

quotidiani. È veramente un luogo<br />

di formazione spir<strong>it</strong>uale per ognuno<br />

di noi”.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 31


Beata Dina Bélanger<br />

Gesù ed io siamo una<br />

cosa sola<br />

All’inizio del secolo XX, un’anima scelta da Dio amò tanto la<br />

perfezione, che si fece un tutt’uno con Colui che, essendo<br />

uno con il Padre, è perfetto come Egli stesso è.<br />

Dopo l’Incarnazione del<br />

Figlio di Dio, molte anime<br />

generose hanno cercato<br />

la sublime forma di<br />

unione con Gesù Cristo che consiste<br />

nel cercare di vivere in Lui perché<br />

Egli viva in noi (cfr. Gv 15, 4). San<br />

Paolo, l’Apostolo dei Gentili, portò<br />

questa devozione ad un grado così<br />

perfetto da poter affermare: “Io vivo,<br />

ma già non sono io, è Cristo che vive<br />

in me” (Gal 2, 20).<br />

Nel secolo XIX un avvocato di<br />

Lione, tornando da Ars, in Francia ,<br />

dopo aver sent<strong>it</strong>o soltanto un sermone<br />

di San Giovanni Maria Vianney,<br />

ha dato testimonianza dell’unione<br />

dell’umile parroco con Cristo usando<br />

espressive parole: “Ho visto Dio<br />

in un uomo!”.<br />

E all’inizio del secolo passato, un<br />

fior fiore di anima, Maria Margarida<br />

Dina Adelaide Bélanger — la prima<br />

canadese <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà di Québec ad<br />

essere proclamata beata dalla Chiesa<br />

— cercava di descrivere la sua disposizione<br />

interiore dicendo: “Gesù ed<br />

io non siamo più due. Siamo una cosa<br />

sola: solamente Gesù. Egli fa uso delle<br />

mie facoltà, dei miei sensi, delle mie<br />

Elisabeth Veronica MacDonald<br />

membra. È Lui che pensa, agisce, prega,<br />

guarda, parla, cammina, scrive, insegna:<br />

in una parola è Lui che vive…”. 1<br />

Dina bramò intensamente questa<br />

unione. Conoscere in profond<strong>it</strong>à la<br />

Beata Dina Bélanger è, dunque, svelare<br />

nuovi aspetti di Cristo Gesù. In<br />

questo intimo convivio <strong>della</strong> creatura<br />

col Creatore, Dina sparisce ed Egli<br />

rifulge in tutta la sua gloria. Lei diventa<br />

come una lampada che diffonde<br />

discretamente e soavemente la luce<br />

di Cristo o come una vetrata che<br />

la filtra e riveste di colori adatti alla<br />

sensibil<strong>it</strong>à umana. “Il mio dovere ora,<br />

e la mia occupazione per l’etern<strong>it</strong>à, fino<br />

alla fine dei tempi, è e sarà quello<br />

di irradiare Gesù a tutte le anime, per<br />

mezzo <strong>della</strong> Santissima Vergine”.<br />

Ella è diventata una con Cristo,<br />

che Egli stesso, la chiamò affettuosamente<br />

“Mio piccolo Me stesso”.<br />

Gesù vuole la sua autobiografia<br />

Dina sarebbe passata inosservata se<br />

la sua superiora non avesse compreso i<br />

favori di Dio verso di lei. “Deve scrivere<br />

la sua v<strong>it</strong>a, mia cara sorella”, le disse.<br />

Grazie a quest’esortazione, abbiamo<br />

la sua Autobiografia, “una delle più<br />

perfette gioie <strong>della</strong> letteratura spir<strong>it</strong>uale<br />

del secolo XX”, secondo il teologo carmel<strong>it</strong>ano,<br />

don François-Marie Léthel.<br />

Per Dina, scrivere su se stessa<br />

cost<strong>it</strong>uiva un vero atto di eroismo:<br />

“Parlare continuamente di me stessa,<br />

e ripetere il pronome ‘io’, che preferirei<br />

veder abol<strong>it</strong>o per sempre…Oh!”.<br />

Ma obbedì, al punto di riempire con<br />

la sua accurata calligrafia vari quaderni<br />

che la superiora custodiva diligentemente.<br />

Una volta, il Signore Gesù le confidò:<br />

“Tu farai del bene per mezzo dei<br />

tuoi scr<strong>it</strong>ti”. E così è stato. Dina parlava<br />

con Cristo con familiar<strong>it</strong>à, e<br />

nell’annotare le Sue sacre parole non<br />

lo faceva mirando solo al proprio beneficio,<br />

ma anche a quello dei sacerdoti,<br />

dei religiosi e di tutta l’uman<strong>it</strong>à.<br />

L’infanzia di Dina Bélanger<br />

I primi anni di Dina si svolsero<br />

nell’atmosfera tranquilla di una famiglia<br />

franco-canadese di grande fede.<br />

Nacque nel distretto di Saint-Roch,<br />

<strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà di Québec e fu battezzata<br />

il giorno stesso <strong>della</strong> sua nasc<strong>it</strong>a, il<br />

30 aprile del 1897, col nome di Maria<br />

Margarida Dina Adelaide.<br />

32 Salvami Regina · Settembre 2009


Il suo unico fratello morì a tre mesi<br />

di età. A partire da quel momento,<br />

i suoi gen<strong>it</strong>ori concentrarono in<br />

lei tutto il loro affetto e attenzioni.<br />

Su questo periodo <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a,<br />

Dina scrisse: “Che ne sarebbe stato<br />

di me se fossi stata lasciata alla<br />

mercé del mio orgoglio, <strong>della</strong> mia<br />

ostinazione, dei miei capricci e birichinate<br />

ingiustificabili?”.<br />

Serafina, sua madre, portava<br />

sempre Dina in chiesa e nelle sue<br />

vis<strong>it</strong>e ai poveri. A lei piaceva molto<br />

cantare per la figlia, cosa che portò<br />

la bambina, naturalmente dotata di<br />

senso artistico, ad avere una passione<br />

per la musica.<br />

Il padre, Ottavio, era contabile.<br />

Forse è da lui che Dina ered<strong>it</strong>ò la precisione<br />

nell’esprimersi e la forma metodica<br />

di compiere i suoi doveri.<br />

Decisioni e scopo di v<strong>it</strong>a<br />

“Gesù ed io non siamo più due.<br />

Siamo una cosa sola: solamente<br />

Gesù. Egli fa uso delle mie facoltà,<br />

dei miei sensi, delle mie membra”<br />

Dina Bélanger, a 14 anni d’età<br />

La agire liberamente nella mia v<strong>it</strong>a, per<br />

promuovere la Tua opera in me”.<br />

Lotte dell’anima e<br />

offerta come v<strong>it</strong>tima<br />

Quando arrivò il tempo degli studi,<br />

Dina entrò al Collegio Bellevue,<br />

un ist<strong>it</strong>uto religioso diretto dalle suore<br />

di Notre Dame, nel quale la sua<br />

prima orazione a Gesù fu: “Che io<br />

non Ti offenda mai neanche col minimo<br />

peccato veniale volontario, durante<br />

la mia permanenza qui”. Cominciarono<br />

le lotte che, a causa <strong>della</strong> sua indole<br />

timida e riservata, avrebbe dovuto<br />

ingaggiare per tutta la sua v<strong>it</strong>a.<br />

“Io cercavo di sorridere a tutto il mondo,<br />

ma quanto avrei prefer<strong>it</strong>o restare<br />

sola!” in occasione di una vis<strong>it</strong>a <strong>della</strong><br />

madre, le confidò questa difficoltà:<br />

“Mamma, non è uno scherzo vivere<br />

con altre persone!”.<br />

Dina racconta con tutta semplic<strong>it</strong>à<br />

che un primo venerdì del mese d’ottobre<br />

1991, mentre le studentesse si dirigevano<br />

alla cappella a fare una vis<strong>it</strong>a<br />

al Santissimo Sacramento, lei consa-<br />

Durante la sua v<strong>it</strong>a, Dina prese<br />

molte decisioni e le compì nel più eccellente<br />

dei modi. Da studentessa proclamò:<br />

“Preferisco la morte piuttosto che<br />

corrompermi”. Nel postulato, la sua<br />

meta fu: “Se si comincia, si cominci in<br />

modo perfetto”. E nella v<strong>it</strong>a religiosa<br />

mirava ad “amare e soffrire”. Come aveva<br />

fatto Teresa di Lisieux, pochi anni<br />

prima, ella prese la ferma risoluzione<br />

di essere “una santa”. Come guida in<br />

questo cammino, adattò il principio di<br />

Sant’Agostino ama et quod vis fac (ama<br />

e fa’ quello che vuoi), trasformandolo<br />

nel lemma che ha caratterizzato tutta<br />

la sua spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à: “Amare e lasciarsi<br />

condurre da Gesù e Maria”.<br />

Infatti, fu per mano <strong>della</strong> Vergine<br />

Santissima che a 13 anni si consacrò a<br />

Gesù Cristo come schiava d’amore, secondo<br />

il metodo insegnato da San Luigi<br />

Maria Grignion de Montfort.<br />

Nell’orazione iniziale <strong>della</strong> sua<br />

autobiografia, lei ringrazia Nostro<br />

Signore per quanto le ha concesso per<br />

mezzo di Sua Madre Santissima: “Senza<br />

eccezione alcuna, Tu mi hai concesso<br />

le tue grazie per mezzo di Maria, Tua e<br />

mia buona Madre, a cui voglio tanto bene!<br />

Ed è mio desiderio costante lasciarcrò<br />

la sua vergin<strong>it</strong>à a Gesù. Fu anche in<br />

quest’epoca che si offrì come v<strong>it</strong>tima<br />

di amore: “Come ho sent<strong>it</strong>o parlare di<br />

questa donazione di se stessi, nota come<br />

offerta eroica, io immediatamente<br />

mi sono offerta; mi sono abbandonata<br />

interamente alla volontà di<br />

Gesù, come sua v<strong>it</strong>tima”. Infiammata<br />

dal desiderio di consacrare<br />

la sua v<strong>it</strong>a, era certa che le sarebbe<br />

stata data la grazia del martirio<br />

dell’amore.<br />

Sempre in quell’epoca, prima<br />

di diventare religiosa, adottò una<br />

“regola di v<strong>it</strong>a” con un’ora stabil<strong>it</strong>a<br />

per le orazioni mattutine e vespertine,<br />

comunione, rosario, med<strong>it</strong>azione<br />

e confessione settimanale. Lasciò al<br />

Signore <strong>della</strong> sua anima il comp<strong>it</strong>o di<br />

guidarla in segreto.<br />

Non appena seppe dell’inizio <strong>della</strong><br />

1ª Guerra Mondiale, nel 1914, si offrì<br />

ancora una volta a Nostro Signore,<br />

anima e corpo, con spir<strong>it</strong>o di riparazione<br />

e di amore: “Fui angosciata, soprattutto,<br />

per il pericolo morale che minacciava<br />

il mondo”.<br />

Studi a Nuova York<br />

Dopo aver terminato gli studi<br />

nell’ist<strong>it</strong>uto, all’età di 16 anni, tornò a<br />

vivere a casa sua. I suoi gen<strong>it</strong>ori decisero<br />

che avrebbe dovuto continuare con<br />

lo studio <strong>della</strong> musica, che aveva iniziato<br />

da piccola. La musica la avvicinava a<br />

Dio e a Lui offriva ogni nota al piano<br />

come un atto d‘amore, cost<strong>it</strong>uendo per<br />

lei una vera preghiera, in quanto il suo<br />

cuore apparteneva solamente a Dio.<br />

Alcuni mesi più tardi, chiese al direttore<br />

spir<strong>it</strong>uale di entrare nel convento<br />

delle Suore di Notre Dame, di<br />

Villa-Maria, ma le fu consigliato di rimandare<br />

la sua decisione per il parere<br />

contrario dei gen<strong>it</strong>ori. Compiva gli<br />

obblighi sociali con dign<strong>it</strong>à, dava concerti,<br />

malgrado questi le costassero<br />

uno sforzo enorme, arrivando ad essere<br />

una pianista di una certa reputazione.<br />

Ebbe sempre un vero amore per<br />

il prossimo, ed era molto sensibile alla<br />

cortesia e al buon tratto. Ma nell’intimo<br />

pensava sempre al suo desiderio di<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 33


essere una religiosa. Le cap<strong>it</strong>ò, allora,<br />

una buona opportun<strong>it</strong>à di perfezionare,<br />

in un Conservatorio di New York, i<br />

suoi studi di piano, armonia e composizione.<br />

L’offerta la tentava: “Mi è piaciuto<br />

il progetto, perché apprezzavo appassionatamente<br />

l’arte e la bellezza. E<br />

sempre ho aspirato alla perfezione”.<br />

I suoi gen<strong>it</strong>ori erano dubbiosi, ma<br />

consigliati dalle insistenze del parroco,<br />

pensando che sarebbe stata una<br />

buona esperienza per la sua formazione,<br />

acconsentirono e, dal 1916<br />

al 1918, lei studiò negli Stati Un<strong>it</strong>i.<br />

Appartenendo al Canada francese,<br />

ebbe difficoltà a comunicare in inglese,<br />

ma trovò conforto nella musica,<br />

visto che il piano ha lo stesso suono<br />

in qualunque paese… Viveva nella<br />

residenza Madonna <strong>della</strong> Pace, diretta<br />

dalle religiose di Gesù - Maria e<br />

studiava molto al Conservatorio, sentendo<br />

una forte attrazione per l’armonia<br />

musicale, materia che le piaceva di<br />

più. Al termine di questa esperienza a<br />

New York, la sua relazione con Nostro<br />

Signore si era approfond<strong>it</strong>a e la sua<br />

coscienza permaneva senza macchia<br />

alcuna: “Ho dovuto seguire la moda e i<br />

suoi capricci per quanto riguarda i colori<br />

e i tessuti, ma ho ev<strong>it</strong>ato vigorosamente<br />

le sue esigenze stravaganti e colpose”.<br />

Via di perfezione<br />

e v<strong>it</strong>a religiosa<br />

Quando Dina r<strong>it</strong>ornò da New York,<br />

aveva 21 anni. Nei quattro anni che trascorsero<br />

fino al suo ingresso nella v<strong>it</strong>a<br />

religiosa, nel 1921, trascorsi nella casa<br />

dei gen<strong>it</strong>ori, pregò molto e passò attraverso<br />

tremende prove dell’anima.<br />

Continuò un corso di armonia per<br />

corrispondenza al Conservatorio di<br />

New York e con i concerti. Le piaceva<br />

molto la musica,ma la v<strong>it</strong>a contemplativa<br />

la incantava e questo contrasto<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a del mondo con le sue<br />

aspirazioni la provava nell’animo. A<br />

volte poteva udire la voce di Cristo in<br />

fondo al suo cuore, ma rimaneva nel<br />

dubbio, temendo di essere v<strong>it</strong>tima di<br />

una qualche illusione; poi, però, si<br />

tranquillizzava: “Io notavo che Gesù<br />

mi parlava al cuore soltanto quando<br />

tutto era assolutamente calmo”.<br />

In un’occasione, il Signore le mostrò<br />

una via piena di spine per il<br />

quale Lui era passato, manifestando<br />

il desiderio che lei Lo<br />

seguisse. Per aiutarla, le diede Sua<br />

Madre Santissima.<br />

Quando seppe che Santa Margher<strong>it</strong>a<br />

Maria aveva fatto un voto di perfezione,<br />

Dina immediatamente prese<br />

la decisione di fare in tutte le occasioni<br />

ciò che era più perfetto, sebbene<br />

non avesse autorizzazione per obbligarsi<br />

per un voto formale. “Mi sembrava<br />

che fare qualcosa di meno perfetto<br />

sarebbe stato segnale di un amore<br />

fiacco”, scrisse.<br />

Di fronte al dubbio su quale comun<strong>it</strong>à<br />

religiosa avrebbe dovuto scegliere,<br />

lo stesso Gesù le comunicò: “Voglio<br />

che tu entri nella Congregazione delle<br />

Religiose di Gesù e Maria”. Era stata<br />

fondata in Francia, nel 1818, da Santa<br />

Claudine Thévenet, ded<strong>it</strong>a all’educazione<br />

delle giovani. Lì fu ricevuta<br />

come novizia il 15 febbraio del 1922,<br />

adottando il nome di Maria Santa Cecilia<br />

di Roma. Il 15 agosto 1923 fece la<br />

professione religiosa, ricevendo l’incombenza<br />

di insegnare l’arte musicale<br />

alle alunne <strong>della</strong> Congregazione.<br />

Grandi esperienze mistiche<br />

Prima di entrare nella piena gioia<br />

dell’unione con Cristo, agli albori<br />

<strong>della</strong> sua vocazione, aveva provato il<br />

tormento <strong>della</strong> “notte scura dell’anima”.<br />

Ma, in questo periodo di pri-<br />

Fotos: François Boulay e Darío Iallorenzi<br />

Le vie di Québec conservano ancor oggi,<br />

in certa misura, l’aspetto dell’epoca in cui è vissuta Dina Bélanger<br />

34 Salvami Regina · Settembre 2009


vazioni rafforzò la sua vocazione<br />

e ricevette diverse grazie, tra<br />

le quali quella di una rottura talmente<br />

profonda col suo passato,<br />

che si sentiva come se fosse morta<br />

e nata nuovamente.<br />

Nei primi tempi <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a<br />

religiosa, Dina ricevette per due<br />

volte una singolare grazia d’amore:<br />

in un’esperienza mistica, “vide”<br />

Gesù portare via il suo cuore<br />

e lasciare al suo posto quello<br />

di Lui, quando ancora stava<br />

nel postulantato. Poi, già professa,<br />

“vide” un’altra volta Gesù che<br />

le mostrava il suo cuore, che Egli<br />

aveva portato con Sé e lo bruciava<br />

tutto sull’altare del Suo amore, come<br />

pure lei stessa, soffiando sulle<br />

ceneri e facendole scomparire, rimanendo<br />

Lui stesso al loro posto.<br />

Gesù la avvertì ancora che sarebbe<br />

morta il 15 agosto del 1924,<br />

esattamente un anno dopo la sua professione.<br />

Quando giunse quel giorno,<br />

lei non morì fisicamente, ma Egli le<br />

fece capire che misticamente era morta<br />

per questo mondo e la sua unione<br />

eterna con Lui era cominciata.<br />

Il 3 ottobre di quello stesso anno, le<br />

fu consent<strong>it</strong>o di fare il tanto anelato voto<br />

di perfezione. Con una bella formula,<br />

promise a Gesù di fare, in qualsiasi<br />

circostanza, tutto nel modo più perfetto,<br />

nei pensieri, desideri, parole e azioni.<br />

Si consacrò a Dio con fiducia e con<br />

piena coscienza <strong>della</strong> sua fragil<strong>it</strong>à.<br />

È Cristo che vive e parla in Dina<br />

“Il mio dovere ora, e la mia occupazione per<br />

l’etern<strong>it</strong>à, fino alla fine dei tempi, è e sarà<br />

quello di irradiare Gesù a tutte le anime, per<br />

mezzo <strong>della</strong> Santissima Vergine”<br />

Dopo questa data, essendo Dina<br />

“spar<strong>it</strong>a”, è solamente la voce di<br />

Cristo che domina la sua autobiografia.<br />

Egli le parla con una tenerezza<br />

commovente e in lei trova la maggiore<br />

ricettiv<strong>it</strong>à possibile.<br />

Un giorno, nella festa del Nome di<br />

Gesù – che considerava la sua festa,<br />

una volta che era stata sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />

Cristo – scriveva: “Da mezzogiorno, il<br />

mio dolce maestro mi ha attratto a Sé<br />

con una tenerezza ineffabile…Dopo il<br />

mio esame di coscienza, ho notato che<br />

stavo godendo <strong>della</strong> presenza sensibile<br />

di Gesù. E Lui mi ha detto delicatamente:<br />

‘In onore <strong>della</strong> mia festa!’ Oh!<br />

Quanto mi piacerebbe poter rendere a<br />

parole la dolcezza di Gesù!”.<br />

Molte volte, prima di consegnarle<br />

il Suo calice o la Sua croce, affinché<br />

lei soffrisse con Lui, chiedeva il suo<br />

consenso con la Sua sol<strong>it</strong>a gentilezza:<br />

“Accetti?” In un modo che la lasciava<br />

senza parole da tanto amore:<br />

“La sofferenza del mio Cuore è il martirio<br />

dell’amore; ed è questo, mia piccola<br />

sposa, che ti sto dando”.<br />

Gesù le parlava <strong>della</strong> necess<strong>it</strong>à che i<br />

suoi sacerdoti avessero una perfetta v<strong>it</strong>a<br />

interiore: “Miei sacerdoti… Oh! Quanto<br />

vi voglio bene! Io vi chiamo ad essere altri<br />

Cristi, ad essere repliche mie. […] Offri a<br />

mio Padre, per i miei sacerdoti, lo spir<strong>it</strong>o<br />

di preghiera del Mio Cuore, il mio spir<strong>it</strong>o<br />

di preghiera, la perfetta unione del mio<br />

Cuore con Lui. Questo è ciò che manca<br />

alla maggioranza dei miei sacerdoti: spir<strong>it</strong>o<br />

di orazione e una intensa v<strong>it</strong>a interiore.<br />

[…] Troppi religiosi e anime sacerdotali<br />

non comprendono che i sacrifici che<br />

chiedo loro sono fiamme d’amore che si<br />

liberano dal mio Divino Cuore per trascinarli<br />

e santificare il loro umano cuore”.<br />

Con la penna di Dina, Gesù si manifestava<br />

all’uman<strong>it</strong>à, dimentica del<br />

suo amore: “Il Mio Cuore è talmente<br />

traboccante d’ amore per le anime<br />

che non riesce più a tenere i torrenti<br />

di grazie che Io vorrei versare sopra<br />

di loro: ma la maggioranza delle<br />

anime non vuol avere niente a che<br />

vedere col mio amore…”.<br />

“Le anime sono tristi nella misura<br />

in cui si allontanano da Dio.<br />

Il grande desiderio del Padre mio, e<br />

il mio, è di vedere tutte le anime felici,<br />

già su questa terra”.<br />

Un canto d’amore<br />

Dina morì il 4 settembre del<br />

1929, appena sette mesi prima di<br />

compiere l’“età perfetta”, in cui<br />

Cristo ha donato la Sua v<strong>it</strong>a per<br />

noi nella Croce: 33 anni. Nelle<br />

sofferenze <strong>della</strong> malattia che<br />

la portò alla morte, la tubercolosi,<br />

Gesù accettò la sua offerta come<br />

v<strong>it</strong>tima, cogliendola in così giovane<br />

età.<br />

Nei suoi ultimi scr<strong>it</strong>ti, del luglio<br />

del 1929, in un “canto d’amore”, Nostro<br />

Signore abbraccia, per mezzo di<br />

lei, l’uman<strong>it</strong>à intera:<br />

“Nessuna invocazione risponde meglio<br />

di questa all’immenso desiderio del<br />

mio Cuore Eucaristico di regnare nelle<br />

anime: ‘Cuore Eucaristico di Gesù,<br />

venga il Tuo regno, attraverso l’Immacolato<br />

Cuore di Maria’. Al mio infin<strong>it</strong>o<br />

desiderio di comunicare le mie grazie alle<br />

anime, nessuna invocazione risponde<br />

meglio di questa: ‘Cuore Eucaristico di<br />

Gesù, infiammato d’amore per noi, infiamma<br />

i nostri cuori di amore a Te’”.<br />

* * *<br />

Suor Maria Santa Cecilia di Roma<br />

è stata beatificata il 20 marzo del<br />

1993, da Giovanni Paolo II, ed i suoi<br />

resti mortali riposano nella nuova<br />

cappella <strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à di Sillery, in<br />

Québec. <br />

1<br />

Tutte le c<strong>it</strong>azioni in corsivo, tra virgolette,<br />

sono state estratte da BE-<br />

LANGER, Dina, Autobiography.<br />

Ed<strong>it</strong>ion recise and update 3ª ed.<br />

Atelier Rouge: Québec, 1997.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 35


La Parola dei Pastori<br />

Siamo chiamati<br />

con urgenza alla Missione<br />

“Non possiamo scoraggiarci né aver paura <strong>della</strong> società<br />

attuale né semplicemente condannarla. È necessario<br />

salvarla!”, afferma S.E. Claudio Hummes, in una lettera<br />

diretta ai sacerdoti del mondo intero, in occasione <strong>della</strong><br />

festa di San Giovanni Battista Vianney.<br />

Cardinale Claudio Hummes, OFM<br />

Prefetto <strong>della</strong> Congregazione per il Clero<br />

L’attuale cultura occidentale<br />

dominante, sempre più<br />

diffusa in tutto il mondo,<br />

attraverso i media globali<br />

e la mobil<strong>it</strong>à umana, anche nei paesi<br />

di altre culture, presenta nuove sfide,<br />

non poco impegnative, per l’evangelizzazione.<br />

Si tratta di una cultura<br />

marcata profondamente da un relativismo<br />

che rifiuta ogni affermazione<br />

di una ver<strong>it</strong>à assoluta e trascendente<br />

e, di conseguenza, distrugge anche i<br />

fondamenti <strong>della</strong> morale e si chiude<br />

alla Religione.<br />

In questo modo, si perde la passione<br />

per la ver<strong>it</strong>à, relegata a una “passione<br />

inutile”. Gesù Cristo, intanto,<br />

Si presenta come la Ver<strong>it</strong>à, il Logos<br />

universale, la Ragione che illumina<br />

e spiega tutto ciò che esiste. Il relativismo,<br />

inoltre, viene accompagnato<br />

da un soggettivismo individualista,<br />

che mette al centro di tutto il proprio<br />

ego. Infine, si giunge al nichilismo,<br />

secondo cui non c’è nulla e nessuno<br />

per il quale valga la pena investire la<br />

propria intera v<strong>it</strong>a e, pertanto, la v<strong>it</strong>a<br />

umana manca di un vero senso.<br />

La cultura dominante porta<br />

alla scristianizzazione<br />

Tuttavia, è necessario riconoscere<br />

che la attuale cultura dominante,<br />

post-moderna, porta con sé un<br />

grande e vero progresso scientifico<br />

e tecnologico, che affascina l’essere<br />

umano, principalmente i giovani.<br />

L’uso di questo progresso, purtroppo,<br />

non ha sempre come scopo principale<br />

il bene dell’uomo e di tutti gli<br />

uomini. Manca loro un umanesimo<br />

integrale, capace di dare loro il suo<br />

vero senso e final<strong>it</strong>à. Potremmo riferirci<br />

ancora ad altri aspetti di questa<br />

cultura: consumismo, libertinaggio,<br />

cultura dello spettacolo e del corpo.<br />

Non si può, tuttavia, non sottolineare<br />

che tutto questo produce un laicismo,<br />

che non vuole la Religione, fa<br />

di tutto per indebolirla o, per lo meno,<br />

relegarla alla v<strong>it</strong>a personale delle<br />

persone.<br />

Questa cultura produce una<br />

scristianizzazione, per di più visibile,<br />

nella maggioranza dei paesi<br />

cristiani, specialmente nell’Occidente.<br />

Il numero delle vocazioni sacerdotali<br />

è caduto. È diminu<strong>it</strong>o anche<br />

il numero dei presb<strong>it</strong>eri, sia per<br />

la mancanza di vocazioni, sia per<br />

l’influsso dell’ambiente culturale in<br />

cui vivono. Tali circostanze potrebbero<br />

portarci alla tentazione di un<br />

pessimismo scoraggiante, che condanna<br />

il mondo attuale, e indurci ad<br />

una r<strong>it</strong>irata difensiva, nelle trincee<br />

<strong>della</strong> resistenza.<br />

Cristo vuole salvare tutti<br />

Gesù Cristo, al contrario, afferma:<br />

“Io non sono venuto per giudicare<br />

il mondo, ma per salvarlo” (Gv 12,47).<br />

36 Salvami Regina · Settembre 2009


Non possiamo scoraggiarci né aver<br />

paura <strong>della</strong> società attuale né semplicemente<br />

condannarla. È necessario<br />

salvarla!<br />

Ogni cultura umana, anche quella<br />

attuale, può esser evangelizzata.<br />

In ogni cultura ci sono “sementi del<br />

Verbo”, come aperture per il Vangelo.<br />

Certamente, anche nella nostra<br />

attuale cultura. Senza dubbio, anche<br />

i cosiddetti “post-cristiani” potrebbero<br />

esser toccati e riaprirsi, nel caso<br />

fossero portati a un vero incontro<br />

personale e comun<strong>it</strong>ario con la persona<br />

di Gesù Cristo vivo. In tale incontro,<br />

ogni persona umana di buona<br />

volontà può, da Lui, esser raggiunta.<br />

Egli ama tutti e bussa alla<br />

porta di tutti, perché vuole salvare<br />

tutti, senza eccezione alcuna. Egli è<br />

la Via, la Ver<strong>it</strong>à e la V<strong>it</strong>a, per tutti.<br />

È l’unico mediatore tra Dio e gli uomini.<br />

Non possiamo aver paura<br />

Carissimi Presb<strong>it</strong>eri, noi, pastori, al<br />

giorno d’oggi, siamo chiamati con urgenza<br />

alla missione, sia “ad gentes”, sia<br />

nelle regioni dei paesi cristiani, dove<br />

tanti battezzati si sono allontanati dalla<br />

partecipazione nelle nostre comun<strong>it</strong>à<br />

o, addir<strong>it</strong>tura, hanno perduto la fede.<br />

Non possiamo aver paura né rimanere<br />

tranquilli in casa. Il Signore disse<br />

ai suoi discepoli: “Perché avete paura,<br />

uomini di poca fede?” (Mt 8, 26). “Non<br />

si accende una lucerna per metterla sotto<br />

il moggio, ma sopra il lucerniere perché<br />

faccia luce a tutti quelli che sono nella<br />

casa” (Mt 5, 15). “Andate in tutto il<br />

mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”<br />

(Mc 16, 15). “Ecco, io sono con<br />

voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”<br />

(Mt 28, 20).<br />

Non getteremo il seme <strong>della</strong> Parola<br />

di Dio soltanto dalla finestra<br />

<strong>della</strong> nostra casa parrocchiale, ma<br />

usciremo al campo aperto <strong>della</strong><br />

nostra società, a cominciare dai poveri,<br />

per arrivare anche a tutti gli<br />

strati e ist<strong>it</strong>uzioni sociali. Andremo<br />

a vis<strong>it</strong>are le famiglie, tutte le persone,<br />

principalmente i battezzati che<br />

si sono allontanati. Il nostro popolo<br />

vuole sentire la vicinanza <strong>della</strong> sua<br />

Chiesa. Noi lo faremo, con gioia ed<br />

entusiasmo, certi <strong>della</strong> presenza del<br />

Signore con noi nella missione e certi<br />

che Lui batterà alla porta dei cuori<br />

ai quali Lo annunceremo.<br />

(Lettera ai Presb<strong>it</strong>eri, 1/8/2009 –<br />

Testo integrale in http://www.annussacerdotalis.org)<br />

La sant<strong>it</strong>à è sempre attuale<br />

Lasciamo risuonare nei nostri cuori, con fedeltà<br />

quasi ostinata, il sì di Maria: il suo “per tutto” e “per<br />

sempre” cost<strong>it</strong>uiscono la misura vera <strong>della</strong> nostra<br />

esistenza sacerdotale.<br />

Mons. Mauro Piacenza<br />

Segretario <strong>della</strong> Congregazione per il Clero<br />

I<br />

l Santo Curato d’Ars si staglia<br />

davanti a noi come eccelsa figura<br />

di sacerdotale sant<strong>it</strong>à,<br />

vissuta non nella particolare straordinarietà<br />

delle opere, ma nella quotidiana<br />

fedeltà nell’esercizio del ministero;<br />

divenuto modello e “faro” per<br />

la Francia d’inizio Ottocento e per la<br />

Chiesa tutta, di ogni tempo e luogo,<br />

Egli è, per ciascuno di noi, fonte di<br />

consolazione e di speranza, anche in<br />

mezzo a talune “stanchezze” che possono<br />

toccare il nostro sacerdozio.<br />

La sua totale dedizione è stimolo<br />

alla nostra gioiosa donazione a Cristo<br />

ed ai fratelli, perché il ministero sia<br />

sempre eco luminoso di quella consacrazione<br />

dalla quale deriva lo stesso<br />

mandato apostolico e, in esso, ogni<br />

fecond<strong>it</strong>à pastorale!<br />

Il suo amore a Cristo, carico anche<br />

di umanissima e sincera affezione,<br />

sia per noi incoraggiamento ad<br />

“innamorarci” sempre più profondamente<br />

del “nostro Gesù”: sia Lui<br />

lo sguardo che cerchiamo al mattino,<br />

la consolazione che ci accompagna<br />

alla sera, la memoria e la compagnia<br />

di ogni respiro <strong>della</strong> giornata.<br />

Vivere, sull’esempio di San Gio-<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 37


vanni Maria Vianney, come innamorati<br />

del Signore, significa riuscire<br />

a tenere sempre alta la tensione<br />

missionaria, divenendo progressivamente<br />

ma realmente, immagini<br />

viventi del Buon Pastore e di colui<br />

che proclama al mondo: “Ecco<br />

l’Agnello di Dio”.<br />

Il reale “rapimento” spir<strong>it</strong>uale<br />

del Curato d’Ars durante la celebrazione<br />

<strong>della</strong> Santa Messa sia<br />

per ciascuno di noi esplic<strong>it</strong>o inv<strong>it</strong>o<br />

ad avere sempre piena consapevolezza<br />

del grande dono che<br />

è stato affidato alle nostre persone:<br />

dono che ci fa cantare con<br />

sant’Ambrogio: “…E noi, elevati a<br />

tale dign<strong>it</strong>à da consacrare il corpo<br />

ed il sangue di Nostro Signore Gesù<br />

Cristo, tutto possiamo sperare dalla<br />

Tua Misericordia!”.<br />

La sua eroica dedizione al confessionale,<br />

nutr<strong>it</strong>a di reale spir<strong>it</strong>o<br />

espiatorio ed alimentata dalla consapevolezza<br />

di essere chiamato a<br />

partecipare <strong>della</strong> “sost<strong>it</strong>uzione vicaria”<br />

dell’unico Sommo Sacerdote,<br />

ci sproni a riscoprire la bellezza<br />

e la necess<strong>it</strong>à, anche per noi Sacerdoti,<br />

<strong>della</strong> celebrazione del Sacramento<br />

<strong>della</strong> Riconciliazione.<br />

Sérgio Hollmann<br />

La Parola dei Pastori<br />

Vivere, sull’esempio di San Giovanni<br />

Maria Vianney, come innamorati del<br />

Signore, significa riuscire a tenere<br />

sempre alta la tensione missionaria<br />

Affresco <strong>della</strong> Basilica di Ars-sur-Formans,<br />

Francia<br />

Esso è, ben lo sappiamo, un luogo<br />

di reale contemplazione delle opere<br />

meravigliose di Dio nelle anime<br />

che Egli delicatamente affascina,<br />

conduce e converte; privarsi di<br />

un tale “meraviglioso spettacolo”<br />

è un’irreparabile ed ingiusta privazione,<br />

oltre che per i fedeli, anche<br />

per il proprio ministero che si<br />

nutre dello stupore che nasce per<br />

ogni miracolo <strong>della</strong> libertà umana<br />

che dice “sì!” a Dio!<br />

Infine l’amore filiale e carico<br />

di commoventi attenzioni del<br />

Santo Curato d’Ars per la Beata<br />

Vergine Maria, alla quale non<br />

es<strong>it</strong>ò a consacrare se stesso e tutta<br />

la sua Parrocchia, ci sia da stimolo,<br />

in questo Anno Sacerdotale<br />

e sempre, per lasciar risuonare<br />

nel nostro cuore di padri, quasi<br />

con ostinata fedeltà, l’eccomi<br />

di Maria: il suo “per tutto” e “per<br />

sempre” cost<strong>it</strong>uiscono l’unica reale<br />

misura <strong>della</strong> nostra sacerdotale<br />

esistenza.<br />

(Tratto dalle Riflessioni dell’Arcivescovo<br />

Segretario, 4/8/2009 – Testo<br />

integro in http://www.annussacerdotalis.org)<br />

Adotti un giovane Araldo del Vangelo<br />

Attualmente 825 giovani<br />

aspiranti agli Araldi del<br />

Vangelo, aspettano il momento<br />

di entrare in uno dei Centri<br />

di Formazione Giovanile degli Araldi<br />

del Vangelo. Essi hanno bisogno<br />

di una borsa di studio che aiuti a sostenere<br />

i costi <strong>della</strong> loro formazione.<br />

Per questo, è stata lanciata la Campagna<br />

“Padrini o Madrine”. Consiste<br />

nell’”adottare” un ragazzo o una giovane<br />

aspirante, aiutando a finanziare<br />

la formazione di questi neo-Araldi.<br />

Questo è un gesto concreto a beneficio<br />

<strong>della</strong> gioventù. Nell’adottare un<br />

aspirante lei starà offrendo una solida<br />

formazione cattolica a un adolescente<br />

bisognoso.<br />

38 Salvami Regina · Settembre 2009


Nuovi diaconi <strong>della</strong><br />

Comun<strong>it</strong>à Canzone Nuova<br />

L’Arcivescovo di Palmas (Brasile)<br />

Mons. Alberto Taveira Corrêa, ha ordinato<br />

il 12 luglio cinque nuovi diaconi<br />

<strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à Canzone Nuova,<br />

con una cerimonia realizzata nella<br />

sede di questa ist<strong>it</strong>uzione ecclesiale,<br />

localizzata a Cachoeira Paulista.<br />

Nella sua omelia, il Vescovo ha<br />

focalizzato la missione del diacono<br />

e del sacerdote, mettendo in risalto<br />

che essi non sono ordinati per se stessi,<br />

ma per “servire la Chiesa nei poveri,<br />

nei piccoli, nella predicazione <strong>della</strong> Parola<br />

e nell’Eucaristia”.<br />

Alla fine, i neodiaconi hanno ringraziato<br />

quanti hanno fatto parte <strong>della</strong><br />

loro storia vocazionale, soprattutto<br />

il fondatore <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à, Mons.<br />

Jonas Abib.<br />

Prima TV cattolica via<br />

cavo in Pakistan<br />

CNBB – Catholic TV è il nome del<br />

primo canale televisivo cattolico via<br />

cavo in Pakistan. L’iniziativa è <strong>della</strong><br />

parrocchia San Francesco di Lahore,<br />

con l’appoggio del padre cappuccino<br />

Morris Jalal, che è anche il direttore<br />

del canale.<br />

Secondo padre Jalal, l’iniziativa<br />

“può contribuire a costruire e rinforzare<br />

una società pacifica e tollerante” in<br />

Pakistan.<br />

La Catholic TV offre una programmazione<br />

ricca e articolata: film<br />

cristiani, documentari sulle attiv<strong>it</strong>à<br />

nelle parrocchie delle arcidiocesi, interviste,<br />

musica religiosa, la preghiera<br />

del Rosario, domande riguardanti<br />

www.padrebruno.altervista.org/<br />

la Bibbia e le Sante Messe Domenicali<br />

dal vivo.<br />

L’Arcivescovo di Lahore, Mons.<br />

Lawrence Saldanha, entusiasta<br />

dell’iniziativa, ha affermato: “Questo<br />

nuovo canale cattolico ha prodotto<br />

buoni risultati in tempo molto breve,<br />

nonostante i pochi mezzi, riuscendo<br />

a raggiungere non solamente i nostri<br />

parrocchiani, ma anche un pubblico<br />

più vasto”.<br />

Il Vicerettore dell’“Angelicum”<br />

è nominato consulente<br />

<strong>della</strong> Congregazione per<br />

la Dottrina <strong>della</strong> Fede<br />

Il Santo Padre ha nominato, il 23<br />

giugno scorso, il sacerdote domenicano<br />

Bruno Alessio Espos<strong>it</strong>o consulente<br />

<strong>della</strong> Congregazione per la Dottrina<br />

<strong>della</strong> Fede.<br />

Nato a Terracina nel 1959, Fra Bruno<br />

è vicerettore <strong>della</strong> Pontificia Univers<strong>it</strong>à<br />

San Tommaso d’Aquino di Roma,<br />

nonché decano <strong>della</strong> Facoltà di Dir<strong>it</strong>to<br />

Canonico <strong>della</strong> stessa Univers<strong>it</strong>à,<br />

conosciuta anche come Angelicum.<br />

Con la missione di promuovere e<br />

proteggere la dottrina e la morale in<br />

tutto il mondo cattolico, la Congregazione<br />

per la Dottrina <strong>della</strong> Fede<br />

si compone attualmente di 23 membri<br />

che sono assist<strong>it</strong>i da un collegio di<br />

33 consultori, per<strong>it</strong>i nelle diverse discipline<br />

ecclesiastiche, scelti dal Papa<br />

tra i professori delle Univers<strong>it</strong>à Pontificie<br />

romane.<br />

Nuova sede dell’Osservatorio<br />

Astronomico del Vaticano<br />

Data la necess<strong>it</strong>à di uno spazio<br />

più ampio, adatto alla conservazione<br />

<strong>della</strong> sua ricca collezione, l’Osser-<br />

diocesevr.com.br<br />

vatorio Astronomico <strong>della</strong> Santa Sede<br />

è stato trasfer<strong>it</strong>o dal Palazzo Apostolico<br />

di Castel Gandolfo alle ampie<br />

istallazioni di un antico monastero<br />

nella vicina c<strong>it</strong>tà di Albano. Oltre<br />

ad una preziosa collezione di meteor<strong>it</strong>i,<br />

l’ist<strong>it</strong>uzione possiede una biblioteca<br />

dotata di 20 mila libri, tra i quali<br />

spiccano opere di Nicolò Copernico,<br />

Galileo Galilei e Isaac Newton.<br />

L’Osservatorio Astronomico del<br />

Vaticano è una delle più antiche ist<strong>it</strong>uzioni<br />

del genere. Le sue radici rimontano<br />

al 1578, anno in cui Papa<br />

Gregorio XIII eresse la Torre dei<br />

Venti e inv<strong>it</strong>ò gli astronomi e matematici<br />

del Collegio Romano a preparare<br />

la riforma del Calendario, promulgata<br />

quattro anni dopo. Nel 1891,<br />

la Specola Vaticana — così divenne<br />

nota — fu ufficialmente rifondata dal<br />

Papa Leone XIII.<br />

Diretto attualmente dal gesu<strong>it</strong>a<br />

argentino don José Gabriel Funes,<br />

l’Osservatorio Astronomico del Vaticano<br />

organizza periodicamente incontri<br />

internazionali di specialisti,<br />

corsi estivi e attiv<strong>it</strong>à di ricerca scientifica.<br />

I suoi principali comp<strong>it</strong>i di investigazione<br />

astronomica sono realizzati<br />

presso il Monte Graham in Arizona<br />

(USA).<br />

Seimila catechisti in una<br />

Marcia a Rio de Janeiro<br />

Il Regional Leste 1 <strong>della</strong> Conferenza<br />

Nazionale dei Vescovi del Brasile<br />

(CNBB) ha promosso il 12 luglio<br />

a Rio de Janeiro, la sua Marcia Catechetica,<br />

nel contesto dell’Anno Catechetico<br />

Nazionale. Ad essa hanno<br />

partecipato più di seimila catechisti<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 39


Helena Ueno<br />

delle diocesi di questo stato brasiliano.<br />

L’evento è terminato di fronte alla<br />

Cattedrale Metropol<strong>it</strong>ana, dove l’Arcivescovo<br />

Mons. Orani Giovanni Tempesta<br />

ha presieduto la Santa Messa.<br />

Alla fine <strong>della</strong> Celebrazione, i coordinatori<br />

di catechesi di ogni diocesi<br />

hanno ricevuto la “Luce di Dio”, rappresentata<br />

da una candela e la “Parola<br />

di Dio”, rappresentata dalla Bibbia.<br />

Aperto il 19 aprile, l’Anno Catechetico<br />

Nazionale si propone di “celebrare<br />

la catechesi, fortificare le formazioni<br />

catechetiche, valorizzare la Parola<br />

di Dio e mettere in risalto il ministero<br />

del catechista”, secondo una dichiarazione<br />

di Don Andrè Gustavo de Sousa,<br />

<strong>della</strong> Pastorale Biblico-Catechetica<br />

dell’Arcidiocesi di Aparecida.<br />

Chiesa riapre le sue porte<br />

24 ore al giorno<br />

Dopo tre anni di lavori di restauro,<br />

la Chiesa <strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong><br />

Buona Morte è stata di nuovo solennemente<br />

inaugurata il 12 luglio e<br />

rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a alle sue funzioni religiose,<br />

culturali e sociali.<br />

Il meticoloso servizio esegu<strong>it</strong>o<br />

dai tecnici nel recupero ha rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

al tempio, costru<strong>it</strong>o nel 1810, tutto<br />

lo splendore del barocco coloniale.<br />

Sono state restaurate anche statue e<br />

pezzi d’arte, tra i quali uno splendido<br />

dipinto rappresentante l’incoronazione<br />

<strong>della</strong> Santissima Vergine in Cielo.<br />

S<strong>it</strong>uata nel centro storico di San<br />

Paolo del Brasile, la chiesa restaurata<br />

rimarrà aperta 24 ore al giorno<br />

per ricevere i fedeli. “Evidentemente,<br />

non bastano porte aperte, è necessario<br />

che vi sia qualcuno che accolga<br />

ed ascolti”, ha affermato l’Arcivescovo<br />

Metropol<strong>it</strong>ano, Cardinale Odilo<br />

Scherer. Questa funzione è stata<br />

affidata a due sacerdoti che, insieme<br />

con gli integranti <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à<br />

Alleanza di Misericordia, si avvicenderanno<br />

nelle orazioni, nell’accoglienza<br />

dei fedeli e attiv<strong>it</strong>à sociali.<br />

Approvati otto decreti<br />

di martirio<br />

Otto martiri del sec. XX — sei sacerdoti<br />

spagnoli, un sacerdote tedesco<br />

e un vescovo ungherese — sono a<br />

un passo dalla beatificazione. Il 3 luglio<br />

scorso, Papa Benedetto XVI ha<br />

approvato i decreti di martirio, presentati<br />

dalla Congregazione per le<br />

Cause dei Santi, relativi ai seguenti<br />

Servi di Dio:<br />

Teofilo Fernández de Legaria<br />

Goñi e quattro compagni, sacerdoti<br />

<strong>della</strong> Congregazione dei Sacri Cuori,<br />

uccisi per odio alla Fede, durante<br />

la persecuzione religiosa in Spagna,<br />

nel 1936.<br />

Giuseppe Samso i Elias, sacerdote<br />

diocesano, parroco e arciprete di<br />

Santa Maria de Mataro, assassinato<br />

per odio alla Fede nel 1936, durante<br />

la persecuzione religiosa in Spagna.<br />

Giorgio Häfner, sacerdote diocesano,<br />

ucciso nel campo nazista di<br />

concentramento di Dachau (Germania)<br />

nel 1942.<br />

Zoltán Ludovico Meszlènyi, Vescovo<br />

ausiliare di Esztergom, v<strong>it</strong>tima<br />

<strong>della</strong> persecuzione comunista in Ungheria,<br />

nel 1951.<br />

Guarigione miracolosa<br />

per intercessione del<br />

Cardinale Newman<br />

Lo scorso 3 luglio è stato approvato<br />

da Papa Benedetto XVI, il decreto<br />

<strong>della</strong> Congregazione per le Cause dei<br />

Santi che riconosce come miracolosa<br />

una guarigione ottenuta per intermediazione<br />

del Cardinale Giovanni Enrico<br />

Newman.<br />

Il diacono Jack Sullivan di Boston<br />

(USA), soffriva di un grave difetto alla<br />

colonna vertebrale, che gli impediva<br />

di camminare. Il 15 agosto del<br />

2001, pregò il Cardinale Newman,<br />

chiedendo la sua intercessione per<br />

esser guar<strong>it</strong>o da questa malattia e,<br />

poco dopo, riuscì a mettersi in piedi<br />

e uscire camminando. I medici e specialisti<br />

che hanno studiato il caso sono<br />

giunti alla conclusione che la guarigione<br />

di Sullivan è scientificamente<br />

inesplicabile.<br />

Con questo riconoscimento del<br />

miracolo, sono aperte le porte per la<br />

beatificazione del famoso Cardinale<br />

br<strong>it</strong>annico.<br />

Giovanni Enrico Newman nacque<br />

nel 1801 ed era sacerdote anglicano<br />

quando si convertì al Cattolicesimo,<br />

nel 1845. Due anni dopo, è stata ordinato<br />

sacerdote cattolico, a Roma.<br />

Divenne noto come leader del Movimento<br />

di Oxford. È il fondatore degli<br />

Oratori di San Filippo Neri in Inghilterra.<br />

Ricevette la porpora cardinalizia<br />

dalle mani di Leone XIII nel<br />

1879. Morì nel 1890.<br />

Il “Codex Sina<strong>it</strong>icus”<br />

disponibile in internet<br />

Il Codex Sina<strong>it</strong>icus, uno dei testi<br />

più antichi <strong>della</strong> Bibbia e documento<br />

di inestimabile valore per lo studio<br />

del Nuovo Testamento e <strong>della</strong> Septuaginta,<br />

già è disponibile in internet,<br />

alla pagina www.codexsina<strong>it</strong>icus.org.<br />

Scr<strong>it</strong>to tra gli anni 330 e 350<br />

dell’Era Cristiana, esso rimase nel<br />

codexsina<strong>it</strong>icus.org<br />

40 Salvami Regina · Settembre 2009


Monastero di Santa Caterina sul<br />

Monte Sinai (di qui il suo nome Sina<strong>it</strong>icus),<br />

fino al 1844, anno in cui è<br />

stato scoperto dall’archeologo tedesco<br />

Constantin von Tischendorf.<br />

Oggi si conservano più di 400 pagine<br />

del prezioso manoscr<strong>it</strong>to, ripart<strong>it</strong>e<br />

tra la Biblioteca Br<strong>it</strong>annica, la Biblioteca<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à di Lipsia, la Biblioteca<br />

Nazionale <strong>della</strong> Russia e lo<br />

stesso Monastero di Santa Caterina.<br />

I Legionari di Cristo<br />

hanno 38 nuovi diaconi<br />

FIDES – Nella Cappella del Centro<br />

di Studi Superiori di Roma, è stata<br />

realizzata il 30 giugno la celebrazione<br />

per l’ordinazione diaconale di<br />

38 Legionari di Cristo. Il r<strong>it</strong>o è stato<br />

presieduto da Mons. Mauro Piacenza,<br />

Segretario <strong>della</strong> Congregazione<br />

per il Clero. Come concelebranti,<br />

tra gli altri, Padre Álvaro Corcuera,<br />

LC, Direttore Generale dei Legionari<br />

di Cristo e del movimento Regnum<br />

Christi e il suo Vicario Generale, Padre<br />

Luis Garza, LC.<br />

I nuovi diaconi provengono da 9<br />

paesi: Brasile, Canada, Repubblica<br />

Ceca, Spagna, Italia, Messico, Stati<br />

Un<strong>it</strong>i, Venezuela e Vietnam. Attualmente<br />

la Congregazione dei Legionari<br />

di Cristo è presente in 22 paesi,<br />

con 800 sacerdoti e 2.600 seminaristi.<br />

Conta su 127 case religiose e dirige<br />

più di 240 centri educativi.<br />

Più di duemila specie di<br />

piante endemiche<br />

Su iniziativa dell’Univers<strong>it</strong>à Statale<br />

di Feira de Santana (Brasile) e<br />

<strong>della</strong> ONG Conservazione Internazionale,<br />

è stata lanciato il 2 luglio, il<br />

libro Piante Rare del Brasile, che cataloga<br />

2.291 specie di piante che si<br />

trovano esclusivamente nel terr<strong>it</strong>orio<br />

brasiliano.<br />

L’opera è il risultato di due anni<br />

di ricerche alle quali hanno collaborato<br />

175 scienziati di 55 ist<strong>it</strong>uzioni<br />

brasiliane e internazionali.<br />

Si stima che il Brasile detenga il<br />

15% di tutta la flora mondiale.<br />

msjroscrea.ie<br />

Un abate di soli 33 anni<br />

È stata necessaria una dispensa<br />

speciale <strong>della</strong> Santa Sede per convalidare<br />

l’elezione di Mons. Richard<br />

Purcell come nuovo abate del Monastero<br />

Cistercense di Monte San<br />

Giuseppe, a Roscrea in Irlanda.<br />

Questo perché Mons. Richard<br />

non ha compiuto ancora i sette anni<br />

di v<strong>it</strong>a monacale, contati a partire<br />

dalla professione solenne dei voti,<br />

stabil<strong>it</strong>i dal Codice di Dir<strong>it</strong>to Canonico<br />

e perché ha soltanto 33 anni<br />

di età, due in meno di quanto esige<br />

la Regola del suo Ordine.<br />

Il monastero è ricorso al Cardinale<br />

Franc Rodè, Prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per gli Ist<strong>it</strong>uti di V<strong>it</strong>a<br />

Consacrata e Società di V<strong>it</strong>a Apostolica,<br />

il quale ha concesso la dispensa<br />

relativa al tempo insufficiente<br />

di v<strong>it</strong>a monacale e a Mons. Eamon<br />

F<strong>it</strong>zgeneraled, Abate Generale<br />

dei Cistercensi, che ha deciso di<br />

convalidare l’elezione, dispensando<br />

l’eletto dal lim<strong>it</strong>e minimo di età.<br />

Sacerdote salesiano<br />

condecorato in Colombia<br />

Il sacerdote salesiano Javier de<br />

Nicolo ha ricevuto il 23 luglio l’Ordine<br />

di Boyacá, la più alta distinzione<br />

concessa dal governo <strong>della</strong> Colombia.<br />

La condecorazione — consegnata<br />

dal presidente Álvaro Uribe a Bogotá<br />

— è un omaggio allo sforzo e al<br />

lavoro svolto dal religioso a favore<br />

del popolo di questo paese.<br />

“Noi colombiani ci sentiamo orgogliosi<br />

di poter contare su Don. Javier<br />

de Nicolo nei programmi di estensione<br />

del governo”, come anche “nell’am-<br />

pliamento del Sistema di Educazione<br />

Nazionale di Apprendistato”, ha dichiarato<br />

il presidente.<br />

Nel decreto di concessione <strong>della</strong><br />

condecorazione, il religioso è stato<br />

indicato come un uomo che “ha consacrato<br />

più di 50 anni <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a<br />

apostolica all’instancabile lavoro per<br />

il benessere dei bisognosi”.<br />

Nato a Bari nel 1928, Javier de Nicolo<br />

entrò, sub<strong>it</strong>o dopo la II Guerra<br />

Mondiale, nella comun<strong>it</strong>à salesiana<br />

locale, nota per il lavoro sociale con<br />

la popolazione bisognosa. Nel 1958,<br />

attraversò l’Atlantico per studiare filosofia<br />

e teologia in Colombia, dove<br />

è stato ordinato dieci anni dopo.<br />

Lanciato il Direttorio<br />

<strong>della</strong> L<strong>it</strong>urgia – 2010<br />

La Commissione Episcopale Pastorale<br />

per la L<strong>it</strong>urgia <strong>della</strong> CNBB<br />

ha concluso l’elaborazione del Direttorio<br />

L<strong>it</strong>urgico 2010. Il testo è stato<br />

composto da don Rui Melati, parroco<br />

<strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong> Consolazione,<br />

a San Paolo e rivisto da Mons.<br />

Matias Medeiros, del Monastero Benedettino<br />

di Rio de Janeiro.<br />

Oltre alle prescrizioni e orientamenti<br />

ufficiali per le celebrazioni l<strong>it</strong>urgiche<br />

nel corso dell’anno, il Direttorio<br />

contiene informazioni sulla<br />

CNBB, l’episcopato e date importanti<br />

delle diocesi.<br />

Sacerdote colombiano nominato<br />

Vescovo negli Stati Un<strong>it</strong>i<br />

Papa Benedetto XVI ha nominato<br />

il 27 luglio il sacerdote colombiano<br />

Luis R. Zarama, Vescovo ausiliare<br />

dell’Arcidiocesi di Atlanta<br />

(USA).<br />

Nato nel 1958, Mons. Zarama ha<br />

frequentato il corso di Filosofia e<br />

Teologia nell’Univers<strong>it</strong>à Mariana di<br />

Pasto (Colombia) e Dir<strong>it</strong>to Canonico<br />

nell’Univers<strong>it</strong>à Javeriana di Bogotá.<br />

Ha ricevuto l’ordinazione presb<strong>it</strong>erale<br />

nel 1993, nell’Arcidiocesi<br />

di Atlanta, <strong>della</strong> quale è diventato<br />

vicario generale nel 2006. Sarà ordinato<br />

Vescovo il 29 di questo mese.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 41


La Comun<strong>it</strong>à Emmanuel<br />

ha un nuovo Moderatore<br />

I 400 delegati <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à<br />

Emmanuel — che rappresentano<br />

più di 8.000 associati sparsi in 57 paesi<br />

— hanno eletto a Parigi i diciassette<br />

membri del Consiglio Internazionale<br />

il 12 luglio scorso. L’elezione<br />

è stata realizzata alla presenza del<br />

Cardinale Andrè Vingt-Trois, Arcivescovo<br />

di Parigi e assistente ecclesiastico<br />

di questa Associazione Pubblica<br />

di Dir<strong>it</strong>to Pontificio. Il Consiglio<br />

neoeletto, a sua volta, ha eletto<br />

il nuovo Moderatore, Laurent Landete.<br />

Infermiere a Bordeaux, padre di<br />

famiglia, Laurent Landete eserc<strong>it</strong>ava<br />

finora la carica di responsabile<br />

per la Comun<strong>it</strong>à in Francia.<br />

La Comun<strong>it</strong>à Emmanuel è nata a<br />

Parigi nel 1972 e conta oggi su più di<br />

8.000 membri, tra i quali 223 sacerdoti,<br />

100 seminaristi e 195 laici consacrati<br />

di ambo i sessi.<br />

S<br />

Più di 110.000 vis<strong>it</strong>ano<br />

l’esposizione a Fatima<br />

i stima che più di 110 mila<br />

persone abbiano vis<strong>it</strong>ato<br />

l’esposizione Francesco Marto:<br />

candela che Dio ha acceso, aperta<br />

nel Santuario di Fatima il 4 aprile<br />

e chiusa il 30 giugno.<br />

Durante questi quasi tre mesi,<br />

i fedeli hanno potuto contemplare<br />

oggetti legati alla famiglia del<br />

pastorello, pezzi di scultura e di<br />

p<strong>it</strong>tura, oltre a inestimabili reliquie,<br />

tutto ordinato in tre settori<br />

che ricordano Francesco da bambino<br />

ad Aljustrel, come veggente<br />

<strong>della</strong> Madonna e come Beato<br />

<strong>della</strong> Chiesa.<br />

www.fatima.pt<br />

benedictdaswa.com<br />

Il t<strong>it</strong>olo dell’Esposizione è una<br />

reminiscenza del costume che<br />

avevano Lucia, Francesco e Giacinta,<br />

di dare alla luna il nome di<br />

“candela <strong>della</strong> Madonna” e alle<br />

stelle quello di “candele degli angeli”<br />

per illuminare la notte.<br />

Un laico sudafricano<br />

sulla via degli altari<br />

Dopo cinque anni di ricerche e<br />

deposizioni di testimoni, la diocesi<br />

di Tzaneen in Africa del Sud, ha<br />

concluso la fase diocesana del processo<br />

di beatificazione di Benedict<br />

Daswa, laico cattolico assassinato<br />

nel 1990 per aver combattuto le credenze<br />

e i r<strong>it</strong>uali superstiziosi praticati<br />

nel suo paese.<br />

La relativa documentazione è stata<br />

inviata alla Congregazione per le<br />

Cause dei Santi, la quale nominerà<br />

un postulatore romano per procedere<br />

nelle fasi successive del processo.<br />

Nell’attesa, la Conferenza Episcopale<br />

Sudafricana ha deciso di pubblicare<br />

una biografia e un DVD per diffondere<br />

la v<strong>it</strong>a e l’opera del Servo di<br />

Dio “come modello e testimonianza<br />

<strong>della</strong> Fede”.<br />

Benedict si è convert<strong>it</strong>o alla religione<br />

Cattolica durante i suoi studi<br />

per diventare professore e sub<strong>it</strong>o assunse<br />

una forte posizione di opposizione<br />

alla stregoneria e all’uso di<br />

pseudorimedi e di amuleti. Per questo<br />

è stato assassinato a bastonate e<br />

a sassate, il 12 febbraio 1990, poco<br />

prima di compiere 44 anni.<br />

L’Univers<strong>it</strong>à rende omaggio<br />

all’ambasciatore br<strong>it</strong>annico<br />

presso la Santa Sede<br />

Francis Martin-Xavier Campbell,<br />

ambasciatore del Regno Un<strong>it</strong>o<br />

di Gran Bretagna e dell’Irlanda<br />

del Nord presso la Santa Sede, ha<br />

ricevuto dalla Queen’s Univers<strong>it</strong>y il<br />

Dottorato per distinzione nel servizio<br />

pubblico.<br />

Campbell è nato nel 1970. Si è formato<br />

nella Queen’s Univers<strong>it</strong>y di Belfast<br />

e ha fatto il master all’Univers<strong>it</strong>à<br />

Cattolica di Louvain in Belgio. È entrato<br />

nel servizio diplomatico a 27 anni,<br />

è stato segretario personale (2001-<br />

2003) dell’ex-primo ministro Tony<br />

Blair ed era primo segretario dell’ambasciata<br />

br<strong>it</strong>annica a Roma quando è<br />

stata nominato ambasciatore presso<br />

la Santa Sede, nel 2005.<br />

È morto il gesu<strong>it</strong>a più<br />

vecchio del mondo<br />

È morto il 19 luglio, a 104 anni,<br />

il più anziano gesu<strong>it</strong>a del mondo.<br />

Nato a Saint Louis (USA) nel<br />

1905, Don Raymond Reis entrò nella<br />

congregazione a 21 anni. Ha consegu<strong>it</strong>o<br />

il dottorato in biologia all’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Saint Louis, nel 1940. Ha<br />

insegnato per molti anni all’Univers<strong>it</strong>à<br />

Marquette di Milwaukee e nel<br />

Rockhurst College di Kansas C<strong>it</strong>y.<br />

È stato anche ricercatore inv<strong>it</strong>ato<br />

nell’Univers<strong>it</strong>à di Milano.<br />

42 Salvami Regina · Settembre 2009


Primi passi dell’Opera<br />

in Romania<br />

Nella festa di San Josemaria<br />

Escrivá è iniziato il lavoro stabile<br />

dell’Opus Dei in Romania, con<br />

l’apertura di un nuovo Centro a Bucarest.<br />

La missione di questa nuova un<strong>it</strong>à,<br />

mo<strong>della</strong>ndosi al carisma del fondatore,<br />

sarà quella di diffondere il messaggio<br />

che il lavoro e le circostanze<br />

<strong>della</strong> v<strong>it</strong>a quotidiana sono occasione<br />

di incontro con Dio e di santificazione,<br />

di servizio agli altri e di miglioramento<br />

<strong>della</strong> società.<br />

Insulti alla Chiesa in Spagna<br />

Un gruppo anarchico auto denominatosi<br />

La Gallinaire ha rivendicato<br />

la responsabil<strong>it</strong>à degli attacchi compiuti<br />

contro la Chiesa a Barcellona,<br />

nella notte tra il 25 e il 26 luglio.<br />

Di primo mattino, le facciate di<br />

venti chiese sono state sporcate con<br />

frasi offensive e minatorie e in parecchie<br />

di queste sono state collocate catene<br />

per impedire l’entrata dei fedeli.<br />

In una nota distribu<strong>it</strong>a alla stampa<br />

il giorno 27, l’Arcidiocesi protesta<br />

contro questo attentato “alla libertà<br />

religiosa e di culto dei c<strong>it</strong>tadini”,<br />

un dir<strong>it</strong>to fondamentale riconosciuto<br />

nella Cost<strong>it</strong>uzione del paese e<br />

conclude sottolineando che “rispettare<br />

e difendere questo dir<strong>it</strong>to è elemento<br />

integrante di una società autenticamente<br />

democratica”.<br />

Cristiani persegu<strong>it</strong>ati in Nepal<br />

SHROUDSTORY<br />

“Siamo preoccupati e temiamo che<br />

attentati come quello perpetrato contro<br />

la chiesa dell’Assunzione possano<br />

ripetersi. Ma noi cristiani non abbiamo<br />

paura e non abbandoneremo il<br />

paese”, ha affermato all’agenzia Fides<br />

Don Pius Perumana, pro-vicario<br />

apostolico in Nepal.<br />

Don Pius ha aggiunto che le intimidazioni<br />

contro i cristiani aumentano<br />

ogni giorno in questo paese<br />

asiatico. Molte chiese, scuole e<br />

strutture cristiane hanno ricevuto<br />

minacce. Alcune ist<strong>it</strong>uzioni cattoliche<br />

sono state “inv<strong>it</strong>ate” a lasciare il<br />

paese entro un mese, sotto pena di<br />

attentati.<br />

Il Santo Padre andrà a venerare<br />

la Sacra Sindone a Torino<br />

La Sala Stampa del Vaticano ha<br />

confermato che Papa Benedetto XVI<br />

si recherà il prossimo anno a Torino,<br />

in occasione dell’esposizione <strong>della</strong><br />

Sacra Sindone, che si protrarrà dal 10<br />

aprile al 23 maggio.<br />

La Sacra Sindone è esposta a intervalli<br />

di circa venti anni. L’ultima<br />

volta che questa preziosa reliquia è<br />

stata concessa alla vis<strong>it</strong>azione pubblica<br />

è stata in occasione del Giubileo<br />

dell’anno 2000.<br />

Vietnam: manifestazioni<br />

di cattolici<br />

Radio Vaticano – Mezzo milione<br />

di cattolici vietnam<strong>it</strong>i sono scesi<br />

in strada nelle loro c<strong>it</strong>tà per protestare<br />

contro le violenze perpetrate<br />

dalla polizia contro centinaia di<br />

fedeli, avvenute il 20 luglio scorso<br />

nelle vicinanze delle rovine <strong>della</strong><br />

chiesa di Tam Toa.<br />

La diocesi di Vinh, 300 km a sud<br />

di Hanoi, ed altre lim<strong>it</strong>rofe hanno organizzato<br />

19 cortei per chiedere l’immediata<br />

liberazione dei fedeli che sono<br />

stati percossi e detenuti dalla po-<br />

lizia di Tam Toa. Circa 170 sacerdoti<br />

e 420 religiose hanno guidato le manifestazioni<br />

di protesta pacifica che<br />

si sono realizzate simultaneamente<br />

in diverse local<strong>it</strong>à delle province di<br />

Nghe An, Ha Tinh e Quang Binh.<br />

Gli organizzatori affermano che<br />

in alcuni luoghi si sono registrati<br />

confl<strong>it</strong>ti tra polizia e gruppi di manifestanti,<br />

ai quali le forze di sicurezza<br />

avevano intimato di non uscire<br />

in corteo per le strade. Nonostante<br />

le minacce, i fedeli hanno<br />

sfilato, dando v<strong>it</strong>a a una manifestazione<br />

che alcuni definiscono la più<br />

imponente mai avvenuta nel paese<br />

per motivi religiosi.<br />

Nomine nella Curia Pontificia<br />

Benedetto XVI ha nominato l’Arcivescovo<br />

portoghese Manuel Monteiro<br />

de Castro, nuovo segretario <strong>della</strong><br />

Congregazione per i Vescovi e il sacerdote<br />

domenicano Giuseppe Augustine<br />

Di Noia, nuovo Segretario <strong>della</strong><br />

Congregazione per il Culto Divino<br />

e la Disciplina dei Sacramenti, elevandolo<br />

alla dign<strong>it</strong>à di Arcivescovo.<br />

Originario di Santa Eufemia (vicino<br />

a Guimarães), Mons. Monteiro de<br />

Castro svolgeva dal 2000 l’incarico di<br />

Nunzio Apostolico in Spagna e Andorra.<br />

Egli ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o Mons. Francesco<br />

Monterise, nominato Arciprete<br />

<strong>della</strong> Basilica di San Paolo Fuori le<br />

Mura.<br />

Mons. Giuseppe Di Noia, finora<br />

sottosegretario <strong>della</strong> Congregazione<br />

per la Dottrina <strong>della</strong> Fede, è nato<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i nel 1943 ed ordinato<br />

sacerdote nel 1970. È membro<br />

<strong>della</strong> Pontificia Accademia di Teologia<br />

e <strong>della</strong> Pontificia Accademia di<br />

San Tommaso d’Aquino. Sost<strong>it</strong>uisce<br />

Mons. Albert Malcolm Ranj<strong>it</strong>h Patabendige<br />

Don, attualmente Arcivescovo<br />

di Colombo (Sri Lanka).<br />

Benedetto XVI ha designato anche<br />

l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò<br />

per l’incarico di segretario generale<br />

del Governatorato dello Stato <strong>della</strong><br />

C<strong>it</strong>tà del Vaticano, come successore<br />

di Mons. Renato Boccardo.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 43


Storia per bambini... o per adulti pieni di Fede?<br />

Una prodigiosa<br />

dimenticanza<br />

Per quale motivo la porta <strong>della</strong> stanza occupata da quel sacerdote<br />

non si apriva? E cos’era quella luce, che si intravvedeva dal buco<br />

<strong>della</strong> serratura? Il locandiere era incurios<strong>it</strong>o da tale prodigio...<br />

Erano duri i tempi delle<br />

prime missioni di evangelizzazione<br />

in America<br />

del Nord. Molti ab<strong>it</strong>anti<br />

di quelle terre non<br />

conoscevano la Religione di Cristo e<br />

gli apostoli erano in numero insufficiente<br />

per portare a tutte le anime la<br />

vera Fede. “La messe è grande, ma gli<br />

operai sono pochi” (Mt 9, 37), dice la<br />

Scr<strong>it</strong>tura. Gradualmente, con l’aiuto<br />

<strong>della</strong> grazia, la Santa Chiesa si andava<br />

stabilendo in quei vasti terr<strong>it</strong>ori,<br />

come la goccia d’olio che si sparge silenziosamente<br />

sul foglio di carta.<br />

Nell’ab<strong>it</strong>ato di Santa Maria degli<br />

Angeli, dove ormai tutti erano cattolici<br />

ferventi, eserc<strong>it</strong>ava il suo fecondo<br />

apostolato don Giorgio. Si alzava<br />

di primo mattino, passava un’ora<br />

di adorazione davanti al Santissimo<br />

Sacramento e di segu<strong>it</strong>o celebrava<br />

la Santa Messa. Trovava, così, le forze<br />

per la fatica di ogni giorno. Si occupava<br />

<strong>della</strong> catechesi dei bambini<br />

e degli adulti, dirigeva la scuola e<br />

l’ospedale locale, amministrava i sacramenti,<br />

vis<strong>it</strong>ava gli infermi di tutta<br />

la regione.<br />

Diana Carolina López López<br />

Un giorno, lo chiamarono per andare<br />

da un malato che era in gravi<br />

condizioni, ed ab<strong>it</strong>ava molto lontano.<br />

Il sole già stava tramontando, presto<br />

sarebbe stato buio. Il parroco si preparò<br />

rapidamente, prese l’Olio Santo<br />

per l’Unzione degli Infermi e preparò<br />

tutto per portare il Santo Viatico.<br />

Valerio, il sacrestano, si offrì di accompagnarlo,<br />

poiché il viaggio era<br />

lungo e pericoloso, ma il sacerdote<br />

r<strong>it</strong>enne opportuno che lui rimanesse,<br />

per prendersi cura <strong>della</strong> chiesa.<br />

Egli allora sellò il cavallo e aiutò don<br />

Giorgio a montare, già col Santissimo<br />

Sacramento in una piccola teca,<br />

appesa al collo in una deliziosa borsa.<br />

Sferzando il cavallo per accelerare<br />

la marcia, il parroco percorse velocemente<br />

parecchi chilometri. Ma...<br />

sopravvenne l’imprevisto: scoppiò<br />

un forte temporale, le nuvole nere<br />

e l’acquazzone oscurarono gli ultimi<br />

fasci di luce del sole che ancora illuminavano<br />

quella strada piena di accidenti<br />

e ostacoli. Il sacerdote si vide<br />

costretto a fermarsi in una piccola<br />

locanda, molto semplice, ma pul<strong>it</strong>a<br />

e ordinata.<br />

Curiosamente, vi si era rifugiato,<br />

costretto anch’egli dalla tempesta, un<br />

messaggero del malato, inviato per<br />

comunicargli che c’erano dei segnali<br />

di ripresa tali da non rendere urgentissima<br />

la presenza del sacerdote.<br />

Tranquillizzato da questa notizia,<br />

don Giorgio considerò questa coincidenza<br />

come un segno <strong>della</strong> Provvidenza<br />

e decise di pernottare lì, per<br />

non esporre il Santissimo Sacramento<br />

ai numerosi rischi di un viaggio durante<br />

la bufera.<br />

Occupò una stanza al secondo<br />

piano, dove allestì, nel miglior modo<br />

possibile, un piccolo armadio come<br />

tabernacolo. Vi depos<strong>it</strong>ò la Sacra<br />

Ostia, si mise in ginocchio e pregò<br />

per un po’ di tempo, poi chiuse<br />

a chiave la porta e scese in sala da<br />

pranzo, dove era già serv<strong>it</strong>a la cena.<br />

Durante una conversazione con altri<br />

osp<strong>it</strong>i, venne a sapere che il padrone<br />

dell’albergo e la sua famiglia erano<br />

pagani. Per prudenza, ev<strong>it</strong>ò tutto<br />

quanto potesse rivelare che egli portava<br />

con sé Nostro Signore Sacramentato<br />

e, terminata la cena, si r<strong>it</strong>irò senza<br />

indugio nella sua stanza-cappella,<br />

44 Salvami Regina · Settembre 2009


Ed<strong>it</strong>h Pet<strong>it</strong>clerc<br />

Il devoto sacerdote fu pervaso da una grande gioia: quella luce poteva essere soltanto frutto di un miracolo<br />

preparandosi in modo da partire<br />

presto il giorno seguente.<br />

Quando il sole spuntò, era già a<br />

cavallo, per riprendere il viaggio.<br />

Mentre andava, portò istintivamente<br />

la mano al petto per sentire la presenza<br />

del Santissimo Sacramento e<br />

si accorse che la preziosa teca non<br />

c’era! Raccomandandosi alla Santissima<br />

Vergine, girò il cavallo, spronò<br />

l’animale e ripartì a tutto galoppo.<br />

Oltrepassato il cancello <strong>della</strong> locanda,<br />

don Giorgio saltò giù e corse a<br />

cercare il locandiere:<br />

— Signore, scusi, ma qualcun altro<br />

ha occupato la stanza in cui ho pernottato?<br />

Sorpreso, gli rispose:<br />

— No, reverendo. E’ un bene che<br />

lei sia tornato, perché, da quando è<br />

part<strong>it</strong>o, abbiamo fatto di tutto per<br />

aprire la porta di quella stanza e non ci<br />

siamo riusc<strong>it</strong>i. Come ha fatto a lasciare<br />

la chiave inser<strong>it</strong>a nella serratura di<br />

modo che nessuno riesca a girarla?<br />

Impressionato, il sacerdote disse:<br />

— Nulla. Ho soltanto lasciato la<br />

chiave...<br />

— Va bene, ma oltre a non riuscire<br />

ad aprire la porta, si vede dalle fessure<br />

che la stanza è illuminata da una<br />

luce strana. Per caso ha lasciato una<br />

candela accesa dentro?<br />

Il devoto sacerdote, passato dalla<br />

terribile apprensione alla tranquill<strong>it</strong>à,<br />

fu pervaso da una grande gioia: quella<br />

luce poteva essere soltanto frutto di<br />

un miracolo. Che fossero gli Angeli<br />

del Cielo venuti a far compagnia a<br />

Gesù Sacramentato, proteggendoLo<br />

da un eventuale sacrilegio o anche da<br />

semplice irriverenza?<br />

— Andiamo. Tenterò di aprire la<br />

porta.<br />

Salì rapidamente le scale, segu<strong>it</strong>o<br />

dal locandiere, accompagnato dalla<br />

moglie, dai figli, dai servi e persino<br />

da vari osp<strong>it</strong>i, tutti desiderosi di svelare<br />

quel mistero.<br />

Una volta arrivato, don Giorgio<br />

girò la chiave e aprì la porta con tutta<br />

facil<strong>it</strong>à. Immaginate la sua emozione<br />

nel vedere che da quell’armadio<br />

— il tabernacolo da lui improvvisato<br />

— usciva una luce celestiale, mentre<br />

musiche angeliche si diffondevano<br />

nella stanza.<br />

Messosi in ginocchio, adorò, commosso<br />

all’estremo, il Re dei re che<br />

aveva voluto manifestarSi in quella<br />

maniera per attrarre più anime al<br />

Suo Sacratissimo Cuore Eucaristico.<br />

In segu<strong>it</strong>o, spiegò a tutti quello<br />

che era accaduto. Tra l’atton<strong>it</strong>o e il<br />

meravigliato, cominciarono ad inginocchiarsi<br />

uno a uno... Ora nessuno<br />

di loro dub<strong>it</strong>ava <strong>della</strong> presenza reale<br />

di Gesù nell’Eucaristia! Il locandiere<br />

chiese di ricevere il Battesimo, insieme<br />

a tutta la sua famiglia.<br />

Don Giorgio non poteva abbandonare<br />

quelle anime che il Signore stesso<br />

aveva conquistato per mezzo di un fatto<br />

così prodigioso! Passò, dunque, alcuni<br />

giorni nella locanda, insegnando loro la<br />

bellezza e le ver<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Fede Cattolica.<br />

Durante questo tempo, la Sacra Eucaristia<br />

rimase nel suo precario tabernacolo,<br />

ricevendo l’adorazione del locandiere,<br />

<strong>della</strong> sua famiglia e di vari ab<strong>it</strong>anti<br />

<strong>della</strong> regione. Anche molti di questi<br />

si convertirono, così don Giorgio ebbe<br />

la gioia di battezzare una piccola molt<strong>it</strong>udine<br />

di nuovi figli <strong>della</strong> Santa Chiesa.<br />

Alla fine, andò a casa del malato<br />

che, una settimana prima, aveva sollec<strong>it</strong>ato<br />

la sua assistenza e lo trovò<br />

già guar<strong>it</strong>o.<br />

Il Signore volle, Egli stesso, operare<br />

prodigi a favore <strong>della</strong> sua messe! <br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 45


I Santi di ogni giorno _ _______<br />

Sergio Hollmann<br />

“Santa Eufemia”, di Francisco de<br />

Zurbarán - Museo del Prado, Madrid<br />

1. San Lupo di Sens, Vescovo<br />

(†623). Vescovo di Sens, esiliato nel<br />

Vimeu per aver affermato che il popolo<br />

deve obbedire più a Dio che ai<br />

governanti di questa terra.<br />

2. Beato Alessandro Carlo Lenfant,<br />

sacerdote martire (†1792). Gesu<strong>it</strong>a,<br />

rinomato oratore e grande devoto<br />

del Sacro Cuore di Gesù, nominato<br />

predicatore del re Luigi XVI.<br />

Ucciso durante la Rivoluzione Francese,<br />

per essersi rifiutato di giurare la<br />

Cost<strong>it</strong>uzione Civile del Clero.<br />

3. San Gregorio Magno, Papa e<br />

dottore <strong>della</strong> Chiesa (†604).<br />

Santa Febe. Devota ausiliare<br />

dell’Apostolo Paolo a Corinto in<br />

Grecia, da lui menzionata nella lettera<br />

ai Romani.<br />

4. San Bonifacio I, Papa (†422).<br />

L’inizio del suo pontificato fu segnato<br />

da tumulti con l’antipapa Eulalio.<br />

Si dedicò alla riforma <strong>della</strong> disciplina<br />

ecclesiastica e difese la primazia <strong>della</strong><br />

Sede Romana.<br />

5. Beato Guglielmo Browne, martire<br />

(†1605). Fervente laico, ucciso<br />

durante il regno di Giacomo I<br />

d’Inghilterra, perché diffondeva<br />

la Fede Cattolica a quanti incontrava.<br />

6. XXIII Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

Beato Pasquale Torres Lloret,<br />

martire (†1936). Padre di famiglia<br />

fucilato durante la Guerra Civile<br />

Spagnola per aver nascosto libri,<br />

oggetti Sacri e anche il Santissimo<br />

Sacramento.<br />

7. Santi Marco Crisini, Stefano<br />

Pongracz e Melchiorre Grodziecki,<br />

sacerdoti e martiri (†1619).<br />

Marco era sacerdote secolare, gli<br />

altri invece gesu<strong>it</strong>i. Furono torturati<br />

e uccisi a Cosice in Slovacchia,<br />

per essersi rifiutati di aderire alla Riforma<br />

protestante.<br />

8. Nativ<strong>it</strong>à <strong>della</strong> Beata Vergine<br />

Maria.<br />

Beata Serafina Sforza, religiosa<br />

(†1478). Sposa del signore di Pesaro,<br />

che le causò grandi sofferenze e, alla<br />

fine, la obbligò a r<strong>it</strong>irarsi al monastero<br />

delle clarisse dove visse il resto<br />

<strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a osservando fedelmente<br />

la Regola.<br />

9. San Pietro Claver, sacerdote<br />

(†1654).<br />

Beata Maria Eutimia Üffing, vergine<br />

(†1955). Appartenente alla<br />

Congregazione delle Religiose <strong>della</strong><br />

Misericordia, si prese cura dei fer<strong>it</strong>i<br />

durante la II Guerra Mondiale.<br />

Ardente devota del Santissimo Sacramento,<br />

passava ore inginocchiata<br />

davanti al tabernacolo.<br />

10. Sant’Autberto, Vescovo<br />

(†725). Vescovo di Avranches in<br />

Francia, fece costruire sul Monte<br />

Tombe un santuario in onore di San<br />

Michele. L’edificio, ampliato considerevolmente<br />

nel corso degli anni,<br />

è attualmente la famosa abbazia<br />

di Mont Saint-Michel.<br />

11. Santo Elia Speleota, abate<br />

(†960). A diciotto anni, si rifiutò di<br />

sposare una giovane <strong>della</strong> nobiltà e<br />

partì come pellegrino verso Roma,<br />

dove prese l’ab<strong>it</strong>o di San Basilio e<br />

condusse una v<strong>it</strong>a da pen<strong>it</strong>ente nella<br />

grotta di Melicuccà a Reggio Calabria.<br />

12. Santissimo Nome di Maria.<br />

Beato Apollinare Franco, sacerdote<br />

e martire (†1622). Religioso<br />

francescano spagnolo, partì come<br />

missionario per le Filippine e dopo<br />

per il Giappone, dove fondò molte<br />

ist<strong>it</strong>uzioni di car<strong>it</strong>à. Fu bruciato vivo<br />

durante la persecuzione.<br />

13. XXIV Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

San Giovanni Crisostomo, Vescovo<br />

e dottore <strong>della</strong> Chiesa (†407).<br />

San Maurilio, Vescovo (†453). Discepolo<br />

di San Martino di Tours, da<br />

cui fu ordinato. Eletto Vescovo di<br />

Angers in Francia, cercò di estinguere<br />

le superstizioni pagane.<br />

14. Esaltazione <strong>della</strong> Santa Croce.<br />

Sant’Alberto, Vescovo (†1215).<br />

Patriarca di Gerusalemme che, in<br />

tempi di molte dispute, seppe seminare<br />

il buon intendimento. Fu assassinato<br />

durante una processione,<br />

da un uomo a cui aveva rimproverato<br />

una cattiva condotta.<br />

15. Beata Vergine Maria Addolorata.<br />

Beato Anton Maria Schwartz, sacerdote<br />

(†1929). Fondatore <strong>della</strong><br />

Congregazione degli Operai Cristiani<br />

di San Giuseppe Calasanz, ded<strong>it</strong>i<br />

all’educazione <strong>della</strong> gioventù operaia.<br />

16. San Cornelio, Papa (†253) e<br />

San Cipriano, Vescovo (†258) martiri.<br />

46 Salvami Regina · Settembre 2009


__________________ Settembre<br />

Santa Eufemia, vergine e martire<br />

(†303). Ai tempi dell’imperatore<br />

Diocleziano, nella c<strong>it</strong>tà di B<strong>it</strong>inia, attuale<br />

Turchia, sopportò crudeli supplizi<br />

fino alla morte, per non voler<br />

apostatare.<br />

17. San Roberto Berlamino, Vescovo<br />

e dottore da Chiesa (†1621).<br />

San Lamberto, Vescovo e martire<br />

(†705). Vescovo di Maastricht in<br />

un periodo di turbolenze pol<strong>it</strong>iche, fu<br />

esiliato e visse sette anni come semplice<br />

monaco.<br />

18. Beato Giuseppe Kut, sacerdote<br />

e martire (†1942). Sacerdote polacco<br />

incarcerato e sottoposto a crudeli tormenti<br />

nel campo di concentramento di<br />

Dachau.<br />

19. San Gennaro, Vescovo e martire<br />

(†305).<br />

Santa Maria del Cervello, vergine<br />

(†1290). Chiese a San Pietro Nolasco<br />

di esser ammessa nell’ordine da lui<br />

fondato, divenendo la prima religiosa<br />

mercedaria. Instancabile<br />

nell’assistenza ai poveri ed infermi,<br />

fu conosciuta come Maria<br />

del Soccorso.<br />

20. XXV Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

Sant’Andrea Kim Taegon,<br />

sacerdote, Paolo Chong<br />

Ha-sang e compagni, martiri<br />

(†1839-1867).<br />

Santa Teresa Kim Im-i,<br />

martire (†1837). Nata a Seul<br />

da una famiglia cristiana, a 17<br />

anni consacrò la sua vergin<strong>it</strong>à<br />

a Dio e si dedicò alle opere<br />

di car<strong>it</strong>à. Durante la persecuzione<br />

in Corea, fu catturata<br />

e strangolata.<br />

21. San Matteo, Apostolo.<br />

San Cadoc, abate (†sec.<br />

VI). Figlio del re del Galles,<br />

Victor Toniolo<br />

abate di Llancarfan e fondatore di diversi<br />

monasteri.<br />

22. Beato Vincenzo Sicluna Hernandez,<br />

sacerdote e martire (†1936).<br />

Zelante sacerdote <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà di Navarra,<br />

che non volle abbandonare i<br />

fedeli durante le persecuzioni <strong>della</strong><br />

Guerra Civile Spagnola.<br />

23. San Pio da Pietrelcina, sacerdote<br />

(†1968).<br />

Beata Bernadina Jablonska, vergine<br />

(†1940). Figlia spir<strong>it</strong>uale di<br />

Sant’Alberto Chmielowski e cofondatrice<br />

<strong>della</strong> Congregazione delle<br />

Suore Serve dei Poveri.<br />

24. Beato Giuseppe Raimondo<br />

Ferragud Gibres, martire (†1936). Padre<br />

di famiglia fucilato durante la Guerra<br />

Civile Spagnola.<br />

“Santi Cosma e Damiano” -<br />

Chiesa di Sant’Isidoro, Madrid<br />

25. Santi Paolo e Tatta, e i loro figli,<br />

martiri (†sec. IV). Famiglia di Damasco<br />

in Siria: padre, madre e quattro<br />

figli, catturati e torturati a morte,<br />

per essere cristiani.<br />

26. Santi Cosma e Damiano, martiri<br />

(†sec. III).<br />

Beata Lucia di Caltagirone, vergine<br />

(†1400). Religiosa del Terzo Ordine<br />

Regolare Francescano, insigne per<br />

la sua fedeltà alla Regola e la sua devozione<br />

alle Cinque Piaghe di Cristo.<br />

27. XXVI Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote<br />

(†1660).<br />

San Bonfilio, Vescovo (†1115). Vescovo<br />

di Foligno, inviato in Terra Santa<br />

con i crociati. R<strong>it</strong>ornato, dieci anni<br />

dopo, si fece monaco nel monastero<br />

di Storaco, di cui era stato abate.<br />

28. San Venceslao, martire (†929).<br />

San Lorenzo Ruiz di Manila<br />

e compagni, martiri (†1633-<br />

1637). Laico filippino che seguiva<br />

i missionari domenicani<br />

a Taiwan in Giappone, dove fu<br />

martirizzato con loro.<br />

29. Santi Michele, San Gabriele<br />

e San Raffaele Arcangeli.<br />

San Maurizio, abate (†1191).<br />

Per umiltà, rinunciò alla carica<br />

di superiore nel monastero cistercense<br />

di Langonnet in Francia.<br />

Sub<strong>it</strong>o dopo fu eletto abate<br />

di Carnoët.<br />

30. San Girolamo, sacerdote e<br />

dottore <strong>della</strong> Chiesa (†420).<br />

Beata Felicia Meda, badessa<br />

(†1444). Superiora del monastero<br />

di Santa Ursula a Milano.<br />

Su richiesta <strong>della</strong> Duchessa<br />

di Pesaro, fu inviata a fondare<br />

un monastero di clarisse in<br />

questa c<strong>it</strong>tà.<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 47


Intervista esclusiva con la Dott.ssa Pnina Shor<br />

“Parole che<br />

hanno mutato il mondo”<br />

Frammenti dei celebri manoscr<strong>it</strong>ti del Mar Morto, insieme ad altri oggetti di<br />

incalcolabile valore archeologico, compongono l’esposizione “Parole che hanno<br />

mutato il mondo”, attualmente esposta nel Royal Ontario Museum, a Toronto.<br />

Per conoscere meglio questi preziosissimi documenti, intervistiamo in esclusiva<br />

la dott.ssa Pnina Shor, capo di Sezione di Artefatti del Dipartimento di Antich<strong>it</strong>à<br />

di Israele.<br />

Gustavo Adolfo Kralj<br />

Una delle scoperte archeologiche<br />

più significative<br />

del XX secolo è avvenuta<br />

60 anni fa, quando un beduino,<br />

Muhammed edh-Dhib Hassan,<br />

alla ricerca di una capra perduta, scoprì,<br />

nascosti in una caverna nel deserto,<br />

rotoli di pergamene scr<strong>it</strong>te duemila<br />

anni fa. Erano conservati in brocche<br />

e sorprendentemente ben conservati.<br />

Da quel momento, tra il 1947 e il<br />

1956, furono scoperti quasi 900 testi,<br />

la maggior parte in pergamena,<br />

una piccola parte in papiro e uno<br />

inciso in rame. Il prezioso materiale<br />

era nascosto in undici caverne nei<br />

dintorni di Wadi Qumran, vicino alle<br />

rovine dell’antico insediamento di<br />

Khirbert Qumran, a nordovest del<br />

Mar Morto, nome che più tardi venne<br />

associato ai documenti.<br />

Attestata la loro autentic<strong>it</strong>à nel<br />

1948, fu possibile determinare che<br />

la loro origine rimonta a un periodo<br />

che si estende dal terzo secolo a.C.<br />

al primo secolo dell’era cristiana.<br />

Alcuni sono scr<strong>it</strong>ti in ebraico, altri in<br />

aramaico e altri ancora in greco.<br />

Dopo decenni di ricerca, con<br />

l’utilizzo di una tecnologia sviluppata<br />

da scienziati <strong>della</strong> NASA è stato<br />

possibile recuperare il testo dei manoscr<strong>it</strong>ti,<br />

che con il tempo si stavano<br />

disintegrando. Una volta analizzato,<br />

ogni frammento è passato a far parte<br />

di un enorme rompicapo non interamente<br />

risolto fino ad oggi.<br />

L’incarico di conservare questo<br />

preziosissimo fondo tocca alla Dott.<br />

ssa Pnina Shor, capo <strong>della</strong> Sezione<br />

di Conservazione di Artefatti del<br />

Dipartimento di Antich<strong>it</strong>à di Israe-<br />

Frammento 11Q14,<br />

appartenente al Libro <strong>della</strong><br />

Guerra (fra 20 e 50 d. C.)<br />

48 Salvami Regina · Settembre 2009


le. Lei è la responsabile per i Manoscr<strong>it</strong>ti<br />

del Mar Morto e per altri oggetti<br />

in esposizione — fino al 3 gennaio<br />

del 2010 — nel Royal Ontario<br />

Museum a Toronto, Canada.<br />

Parole nelle quali milioni<br />

di persone credono<br />

All’inizio, richiama l’attenzione la<br />

scelta del t<strong>it</strong>olo dell’evento: Words<br />

that changed the World – Parole che<br />

hanno cambiato il mondo. Qual è la<br />

relazione del t<strong>it</strong>olo con i documenti<br />

del Mar Morto?<br />

Pnina Shor lo chiarisce: “A mio avviso,<br />

il t<strong>it</strong>olo corrisponde molto bene<br />

al tema dell’esposizione nel senso che<br />

qui vi sono Parole <strong>della</strong> Bibbia, e come<br />

tali, sono pronunciate per il mondo<br />

intero. Sono Parole comuni a tutti<br />

noi, nelle quali milioni di persone nel<br />

mondo credono, siano ebrei, cristiani<br />

o musulmani; pertanto, sono veramente<br />

Parole che hanno cambiato il<br />

mondo”.<br />

Dopo aver ricordato il recente<br />

viaggio di Benedetto XVI in Terra<br />

Santa, la specialista israel<strong>it</strong>a aggiunge:<br />

“Si tratta di documenti scr<strong>it</strong>ti<br />

da più di duemila anni, quando Gesù<br />

e il cristianesimo sono nati. Essi includono<br />

testi biblici, apocrifi e commenti<br />

sulla Bibbia. Parlano dell’origine<br />

comune degli ebrei e dei cristiani.<br />

È vero che non esistono tra loro copie<br />

del Nuovo Testamento,ma questo<br />

semplicemente perché il Nuovo Testamento<br />

è stato compilato dopo<br />

che i manoscr<strong>it</strong>ti sono stati nascosti<br />

nelle caverne. 1 Si possono<br />

però ravvisare in essi le origini<br />

del cristianesimo, insieme a testi<br />

biblici e altri testi giudaici. Si constata<br />

così, l’origine comune delle due<br />

religioni. Questo è in linea con quanto<br />

il Papa ha detto nella sua vis<strong>it</strong>a in Terra<br />

Santa”.<br />

Dibatt<strong>it</strong>o sulle origini<br />

— la “tesi essenia”<br />

Determinare in che epoca siano<br />

stati redatti i Manoscr<strong>it</strong>ti del Mar<br />

Morto non è tanto difficile quanto stabilire<br />

con sicurezza quali<br />

siano stati i loro autori.<br />

La cosiddetta “tesi<br />

essena”, sebbene attualmente<br />

bersaglio di molti<br />

dibatt<strong>it</strong>i, è la più ampiamente<br />

accettata nel<br />

mondo accademico. Così<br />

la descrive Aimè Fuchs<br />

(1925-2006), cattedratico<br />

nell’Ist<strong>it</strong>uto di<br />

Ricerca di Matematiche<br />

Avanzate di Strasburgo:<br />

“gli storiografi del primo<br />

secolo <strong>della</strong> nostra era,<br />

Filone di Alessandria,<br />

Caio Plinio Secondo e,<br />

soprattutto, Flavio Giuseppe<br />

hanno rifer<strong>it</strong>o che,<br />

a nordovest delle rive del Mar Morto,<br />

viveva in quell’epoca una comun<strong>it</strong>à di<br />

cenob<strong>it</strong>i chiamati esseni, che erano celibatari,<br />

vegetariani e praticavano un<br />

modo di v<strong>it</strong>a molto austero secondo<br />

le prescrizioni <strong>della</strong> Torah. Dato che<br />

i manoscr<strong>it</strong>ti sono stati trovati proprio<br />

in quei paraggi, vicino al Mar Morto,<br />

la coincidenza ha fatto sì che sorgesse<br />

la tesi [...] secondo la quale l’insieme<br />

dei manoscr<strong>it</strong>ti del Mar Morto proviene<br />

da una comun<strong>it</strong>à essena che allora<br />

si trovava nella regione di Qumram<br />

che, a causa dell’avanzamento<br />

delle truppe romane, li avrebbe nascosti<br />

nelle caverne delle vicinanze un po’<br />

prima <strong>della</strong> caduta di Gerusalemme,<br />

nel 70 d. C.”. 2<br />

Da parte sua, Pnina Shor avvisa<br />

che stabilire l’origine dei documenti<br />

è una questione molto complicata<br />

e controversa, ma indica alcuni degli<br />

argomenti che rafforzano la “tesi<br />

essena”:<br />

“I documenti sono stati originalmente<br />

identificati come provenienti<br />

da esseni dal Prof. Sukenik, 3 dopo<br />

aver letto la prima copia delle Regole<br />

<strong>della</strong> comun<strong>it</strong>à. Egli notò la chiara<br />

somiglianza con gli esseni menzionati<br />

da Flavio Giuseppe nella sua opera La<br />

guerra dei giudei.<br />

“In questo libro, Giuseppe descrive<br />

i tre rami principali del giudaismo, alla<br />

Dott.ssa. Pnina Shor: “Vi sono Parole <strong>della</strong><br />

Bibbia, e come tali, sono Parole pronunciate<br />

per il mondo intero”<br />

fine del primo secolo. Menziona i farisei,<br />

i sadducei e gli esseni. La descrizione<br />

che Giuseppe fa degli esseni e di come<br />

essi vivevano è quasi completamente<br />

simile a ciò che questo gruppo narra<br />

su se stesso.<br />

“Ma, nei manoscr<strong>it</strong>ti non c’è nessun<br />

riferimento specifico agli esseni.<br />

Il gruppo che ha scr<strong>it</strong>to i manoscr<strong>it</strong>ti<br />

si autodefinisce yahad, che in ebraico<br />

significa ‘l’insieme’, ‘la comun<strong>it</strong>à’.<br />

Quando parlano di se stessi, descrivono<br />

sempre il loro modo di vivere<br />

e le loro credenze. Essi cost<strong>it</strong>uiscono<br />

un gruppo molto devoto che<br />

ha deciso di uscire dalla v<strong>it</strong>a di Gerusalemme,<br />

perché, per loro, Gerusalemme<br />

era divenuta corrotta. Essi, o<br />

per lo meno alcuni di loro, decisero<br />

di r<strong>it</strong>irarsi”.<br />

D’altronde non è certo che i membri<br />

di questo gruppo siano stati gli<br />

autori di tutti i documenti:<br />

“I testi biblici e quelli apocrifi possono<br />

essere stati compilati o scr<strong>it</strong>ti da<br />

altri. Questo o qualsiasi altro gruppo<br />

può aver raccolto tutti i manoscr<strong>it</strong>ti e<br />

averli nascosti nelle caverne. Vi sono<br />

altre teorie che parlano del Tempio e<br />

del fatto che i manoscr<strong>it</strong>ti farebbero<br />

parte <strong>della</strong> biblioteca del Tempio. Altri<br />

affermano che si tratta di scr<strong>it</strong>ti provenienti<br />

da diversi gruppi di fedeli”, conclude<br />

Shor.<br />

Fotos: Gustavo Kralj<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 49


Frammento 4Q1, contenendo Gn, 11-21<br />

(anno 125 a 100 a.C.) e giara di terracotta<br />

trovato in una delle grotte <strong>della</strong> regione<br />

(sec. I a.C. a anno 70 d.C.)<br />

Mirabile esattezza nelle traduzioni<br />

del greco, latino ed ebraico<br />

L’esegesi biblica è una delle discipline<br />

più beneficiate dai Manoscr<strong>it</strong>ti<br />

del Mar Morto. Prendendoli come<br />

punto di riferimento, fino a che punto<br />

sono precise le ulteriori traduzioni<br />

in greco e latino dei primi tempi<br />

<strong>della</strong> Chiesa? Vi sono contraddizioni<br />

o discrepanze tra loro e i manoscr<strong>it</strong>ti<br />

del Mar Morto?<br />

Pnina Shor risponde: “Non vi sono<br />

contraddizioni, visto che stiamo parlando<br />

<strong>della</strong> trasmissione di un testo.<br />

Questa è fatta da persone e, pertanto,<br />

è normale che con il tempo vi siano<br />

differenze dovute alle modificazioni<br />

del pensiero e delle capac<strong>it</strong>à umane,<br />

potendo persino apparire un qualche<br />

errore. Ma penso che dobbiamo analizzare<br />

la questione da un altro lato.<br />

Quello che è impressionante in questo<br />

caso è che il materiale sia stato preservato<br />

nella traduzione greca. Più tardi<br />

fu tradotto in latino, per essere in segu<strong>it</strong>o<br />

tradotto nuovamente in ebraico.<br />

Quando i manoscr<strong>it</strong>ti sono stati<br />

trovati, è stato emozionante verificare<br />

l’esattezza delle traduzioni, realmente<br />

ammirevole”.<br />

Alcuni scr<strong>it</strong>ti erano<br />

finora sconosciuti<br />

Interrogata sul contenuto dei manoscr<strong>it</strong>ti,<br />

unicamente libri canonici<br />

come oggi li conosciamo o altro, Pnina<br />

Shor chiarisce: “No, i manoscr<strong>it</strong>ti<br />

contengono molto di più dei libri canonici.<br />

C’è una grande varietà di scr<strong>it</strong>ti,<br />

precedentemente sconosciuti. Questo<br />

risveglia l’interesse dei ricercatori e studiosi<br />

<strong>della</strong> materia”.<br />

Come esempio di questi testi non<br />

canonici, Pnina Shor menziona “il cosiddetto<br />

Barkhi Napshi, un salmo apocrifo<br />

che è in sintonia con le scr<strong>it</strong>ture<br />

canoniche, ma che non era conosciuto<br />

precedentemente”.<br />

“Stiamo parlando dell’esistenza di<br />

più di 900 manoscr<strong>it</strong>ti. Possiamo allora<br />

congetturare che essi contengano<br />

molti testi sconosciuti in precedenza.<br />

Questo attrae investigatori del<br />

mondo intero, di tutte le denominazioni<br />

religiose”.<br />

Tre preziosi elementi<br />

arch<strong>it</strong>ettonici<br />

del Tempio<br />

L’esposizione di<br />

Toronto non si restringe<br />

solamente ai<br />

Manoscr<strong>it</strong>ti del Mar<br />

Morto, ma anche ad altri artefatti<br />

archeologici la cui importanza<br />

è messa bene in risalto dalla<br />

specialista israeliana.<br />

“Nel passeggiare per l’esposizione,<br />

abbiamo l’impressione affascinante<br />

percorrere il deserto dalla<br />

Galilea a Gerusalemme. Tutti gli<br />

oggetti sono affascinanti — a me<br />

non piacerebbe metterli in un ordine<br />

di precedenza— ma penso che valga la<br />

pena prestare attenzione a tre elementi<br />

arch<strong>it</strong>ettonici.<br />

“Il primo è la pietra angolare del<br />

Monte del Tempio di Gerusalemme.<br />

È la pietra dove il sacerdote saliva per<br />

suonare la tromba che convocava tutti<br />

per commemorare il sabato e le altre<br />

feste. Possiamo dedurre la sua autentic<strong>it</strong>à<br />

dall’iscrizione che vi si trova, con<br />

lo stesso tipo di lettera dei manoscr<strong>it</strong>ti<br />

— pertanto, dello stesso periodo — che<br />

afferma essere questa ‘la pietra angolare<br />

dove suona la tromba’”.<br />

Il secondo elemento appartiene al<br />

Tempio Erodiano, che era diviso in<br />

vari patii. “Al patio principale, chiunque<br />

poteva avere accesso, dopo un certo<br />

punto poteveno entrare solamente i<br />

giudei, più avanti solamente gli uomini<br />

e nel Santo dei Santi, il sommo sacerdote<br />

e soltanto una volta l’anno, nel<br />

giorno <strong>della</strong> Riconciliazione, lo Yom<br />

Kippur. Il confine oltre il quale solo i<br />

giudei potevano entrare, era segnato da<br />

una pietra con un’iscrizione. Anch’essa<br />

fa parte dell’ esposizione.<br />

“Il terzo elemento di interesse sono<br />

i tre resti arch<strong>it</strong>ettonici del triplice portone<br />

dell’entrata principale del Monte<br />

del Tempio. Tutti questi oggetti sono<br />

stati scoperti durante diversi scavi nella<br />

zona.<br />

“Nessuno di noi ha conosciuto il<br />

Tempio.Lo conosciamo attraverso le<br />

Scr<strong>it</strong>ture e successivamente attraverso<br />

le nostre investigazioni. Tuttavia, qui<br />

abbiamo oggetti tangibili che lo rendono<br />

nuovamente vivo tra noi” — conclude<br />

Pnina Shor.<br />

Lungo processo verso<br />

la pubblicazione<br />

Qualunque sia l’origine dei Manoscr<strong>it</strong>ti<br />

del Mar Morto, non vi sono<br />

dubbi sul loro immenso valore e<br />

sull’urgente necess<strong>it</strong>à <strong>della</strong> loro preservazione<br />

e restauro. Questo è il<br />

campo proprio del lavoro di Pnina<br />

Shor. Ecco come spiega la sfida affrontata<br />

dal suo Dipartimento di Antich<strong>it</strong>à<br />

di Israele:<br />

“La conservazione e il restauro di<br />

manoscr<strong>it</strong>ti è un processo minuzioso,<br />

faticoso e interminabile. Conosciamo<br />

specialisti che dedicano la loro carriera<br />

accademica solamente a questo.<br />

“La prima e principale ragione è<br />

che stiamo parlando di manoscr<strong>it</strong>-<br />

50 Salvami Regina · Settembre 2009


“Quando i manoscr<strong>it</strong>ti sono stati<br />

trovati, è stato emozionante verificare<br />

l’esattezza delle traduzioni, realmente<br />

ammirevole”<br />

ti che hanno più di duemila anni. Essi<br />

sono nati e si sono preservati in caverne<br />

nel deserto. Grazie al clima, alla<br />

temperatura e alla mancanza di luce,<br />

essi si sono conservati e hanno attraversato<br />

i secoli. Quando sono stati<br />

prelevati dalle caverne, è cominciato<br />

o è continuato il deterioramento naturale<br />

ed essi si sono frammentati in<br />

un’enorme quant<strong>it</strong>à di pezzetti. Sono<br />

900 documenti divisi in migliaia e migliaia<br />

di frammenti.<br />

“Portandoli via dagli scavi, come<br />

lunghi fogli di carta, si è via via tentato<br />

di mettere insieme i pezzi, come se<br />

si trattasse di un enormegioco di incastri.<br />

A quel tempo, gli specialisti erano<br />

interessati a conoscere il contenuto<br />

dei manoscr<strong>it</strong>ti; non c’era alcuna preoccupazione<br />

sulla necess<strong>it</strong>à di conservarli<br />

e preservarli” — spiega la Dott.<br />

ssa. Shor.<br />

Così, è stato usato nastro adesivo<br />

per unire i frammenti, cosa che ha<br />

accelerato il loro deterioramento. I<br />

manoscr<strong>it</strong>ti sono molto fragili: l’80%<br />

è di pergamena organica, mentre l’altro<br />

20% è scr<strong>it</strong>to su papiri. Se non sono<br />

conservati e manipolati con la dovuta<br />

attenzione, essi si riseccano e si<br />

screpolano.<br />

Negli anni 60 e 70 gli studiosi continuarono<br />

a decifrare il contenuto dei<br />

manoscr<strong>it</strong>ti, ma è sorta la preoccupazione<br />

di conservarli, ricorrendo<br />

ai migliori metodi conosciuti<br />

all’epoca.<br />

“Alla fine degl anni 80, il Dipartimento<br />

di Antich<strong>it</strong>à di Israele<br />

è stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con l’obiettivo<br />

di preservare i manoscr<strong>it</strong>ti, come<br />

pure di pubblicarne il contenuto.<br />

All’ inizio, ne sono stati pubblicati<br />

molto pochi, poiché erano<br />

pochi gli specialisti che vi lavoravano,<br />

come oggi sappiamo, sono<br />

più di 900”.<br />

Quello che il Dipartimento<br />

ha fatto, informa la Dott.ssa.<br />

Shor, è stato distribuire il materiale<br />

disponibile tra 80 specialisti<br />

del mondo intero, di diverse<br />

religioni, dando loro un<br />

decennio per pubblicare il materiale<br />

ricevuto.<br />

Conservare quello che si è<br />

preservato per duemila anni<br />

“È bene che tutta la materia sia<br />

pubblicata, ma è anche indispensabile<br />

preservare i manoscr<strong>it</strong>ti per le generazioni<br />

a venire. Questo è il comp<strong>it</strong>o del<br />

Dipartimento di Antich<strong>it</strong>à di Israele”,<br />

afferma la Dott.ssa Shor.<br />

Specialisti esperti, come i responsabili<br />

<strong>della</strong> conservazione <strong>della</strong> Library<br />

of Congress e del Getty Conservation<br />

Inst<strong>it</strong>ute si sono recati in Israele<br />

per aiutare a determinare i migliori<br />

processi da impiegare.<br />

“Il primo e principale comp<strong>it</strong>o è rimuovere<br />

i manoscr<strong>it</strong>ti dai vetri in cui<br />

sono stati posti e togliere i residui di<br />

nastro adesivo, che hanno causato il<br />

danno maggiore. È necessario lavorare<br />

placca per placca, manoscr<strong>it</strong>to<br />

per manoscr<strong>it</strong>to, frammento per frammento...”.<br />

Si tratta di un processo portato<br />

avanti con molta cura, già da18 anni.<br />

Mirando alla sua revisione e perfezionamento,<br />

il Dipartimento di<br />

Antich<strong>it</strong>à ha chiesto la collaborazione<br />

anche del Ministero <strong>della</strong> Cultura<br />

Italiano e dell’Ist<strong>it</strong>uto Centrale per<br />

la Patologia del Libro, tra gli altri.<br />

“Partiamo dal principio che se i Manoscr<strong>it</strong>ti<br />

sono stati preservati per duemila<br />

anni, è nostro dovere conservarli,<br />

per lo meno, per altri duemila” così dice<br />

Pnina Shor.<br />

Infatti, alla fin fine, sono “Parole<br />

che hanno cambiato il mondo!”. <br />

1<br />

Conviene ricordare che, nel 1972,<br />

il papirologo gesu<strong>it</strong>a spagnolo Jiè<br />

O’Callaghan Martínez identificò i<br />

versetti 52 e 53 del cap<strong>it</strong>olo sesto<br />

di San Marco nel frammento 7Q5<br />

Questi manoscr<strong>it</strong>ti, risvegliando nei<br />

circoli dei specialisti un’ enorme polemica,<br />

che perdura fino ad oggi.<br />

2<br />

FUCHS, Aimé. Les manuscr<strong>it</strong>s de la<br />

Mer Morte. Strasbourg: Inst<strong>it</strong>ut de<br />

Recherche Matématique Avancée,<br />

2000, pag. 2 – traduzione nostra.<br />

3<br />

Prof. Eleazar Lipa Sukenik (1899-<br />

1953), archelogo israeliano e professore<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à Ebraica di Gerusalemme.<br />

Frammento dell’iscrizione, in greco,<br />

che impediva l’ingresso dei non<br />

giudei oltre al patio dei gentili, nel<br />

Tempio Erodiano (sec. I a.C.)<br />

Settembre 2009 · Salvami Regina 51


Maria e Sua madre<br />

Sant’Anna - Statua<br />

venerata nella<br />

comun<strong>it</strong>à Lumen<br />

Cæli, degli Araldi<br />

del Vangelo<br />

Lucia Vu<br />

Oggi, la L<strong>it</strong>urgia ricorda la Nativ<strong>it</strong>à <strong>della</strong><br />

Beata Vergine Maria. Questa festa,<br />

molto sent<strong>it</strong>a dalla devozione popolare,<br />

ci porta ad ammirare in Maria Bambina l’aurora<br />

purissima <strong>della</strong> Redenzione. Contempliamo<br />

una bambina come tutte le altre, e allo stesso<br />

tempo unica, la “benedetta tra le donne” (Lc<br />

1,42). Maria è l’Immacolata “figlia di Sion”, destinata<br />

a diventare la Madre del Messia.<br />

Giovanni Paolo II, Udienza dell’8/9/2004

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