IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus
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CONTRO LA<br />
idee DISCRIMINAZIONE<br />
Voce fuori campo: “Plendere giro”<br />
I: “Perché, perché sei cinese o non parli l’italiano bene?”<br />
R: “Sì”<br />
I: “Chi ti ha discriminato?”<br />
R: “Ehm”<br />
I: “Chi, chi è che ti ha discriminato?”<br />
R: “Qualcuno cattivo”<br />
I: “Di questa c<strong>la</strong>sse?”<br />
R: “Sì”<br />
I: “In che modo?”<br />
R: “Ehm”<br />
Voce fuori campo: “Plendele giro?”<br />
R: “Sì”<br />
I: “Ma in modo cattivo?”<br />
R: “Sì”<br />
I: “Cattivo cattivo?”<br />
R: “Sì”<br />
I: “Come ti sei sentito, eri triste, eri arrabbiata con lui?”<br />
R: “Arrabbiata” (int. 44)<br />
I: “E a te è mai capitato di essere discriminato?”<br />
R: “Una volta alle medie”<br />
I: “Se sì, mi racconti che cosa è successo?”<br />
R: “Va beh, hanno incominciato a sfottere il mio Paese e basta”<br />
I: “In che modo?”<br />
R: “Dicendo pakistani di m...., eccetera”<br />
I: “E come ti sei sentito?”<br />
R: “Eh, giù di morale” (int. 61)<br />
I: “Ti è mai capitato di vedere qualcuno discriminato a scuo<strong>la</strong>?”<br />
R: “Sì le persone grasse, tipo io che vengo discriminata perché sono grassa”<br />
I: “Se sì ... mi racconti che cosa è successo, dove e quando?”<br />
R: “Niente dei ragazzi in palestra mi sfottevano perché sono grassa e quindi io mi<br />
misi a piangere, ma non sapevo che cosa fare ...” (int. 225)<br />
Molte delle esperienze personali raccontate nelle interviste riconducono al<strong>la</strong> nazionalità di<br />
chi par<strong>la</strong> come causa e origine del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>. Leggendo il dato dei questionari in<br />
base al<strong>la</strong> nazionalità si ha una conferma di questa situazione: si osserva, infatti, che gli italiani<br />
che affermano di avere subito una <strong>discriminazione</strong> almeno una volta 6 nell’ultimo<br />
anno sono il 13,9%, lo stesso valore per gli stranieri sale al 22,9%. Se poi si restringe l’osservazione<br />
solo agli studenti che dichiarano di avere subito in molti momenti/sempre <strong>discriminazione</strong>,<br />
<strong>la</strong> percentuale degli italiani è pari al 3,3% mentre per gli stranieri è più del<br />
doppio, il 7,3%. Questi dati confermano come <strong>la</strong> nazionalità sia una variabile fortemente<br />
connessa al rischio di subire <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>. (Grafico 9)<br />
Interessante è il dato re<strong>la</strong>tivo all’affermazione di essere stati soggetti attivi nell’agire una <strong>discriminazione</strong>.<br />
In questo caso invertiamo l’ordine e iniziamo con il racconto di alcune situazioni<br />
in cui gli intervistati dichiarano di avere discriminato qualcuno.<br />
6<br />
Il riferimento ad “almeno una<br />
volta” si ottiene sommando le<br />
risposte di chi è stato<br />
discriminato ogni tanto a quelle<br />
di chi dichiara di esserlo stato<br />
in molti momenti o sempre.<br />
I: “Tu hai mai discriminato qualcuno?”<br />
R: “Eh, abbastanza volte, perché non avevo niente da fare, allora ero nel gruppo e<br />
anch’io discriminavo altre persone per <strong>la</strong> nazionalità e altre cose”<br />
I: “E come ti sentivi discriminando gli altri?”<br />
R: “Bene, perché ero in compagnia e mi divertivo”<br />
I: “Tu sei mai stato discriminato?”<br />
R: “No, no, perché sono un ragazzo molto superiore e allora a me non discriminano”<br />
Voce fuori campo: “Ma v.......!”<br />
I: “Ok, va bene, è stato un piacere” (int. 32)<br />
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