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IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus

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CONTRO LA<br />

idee DISCRIMINAZIONE<br />

R: “Gli extracomunitari comunque vengono in <strong>Italia</strong> cioè c<strong>la</strong>ndestinamente, gli<br />

immigrati vengono in <strong>Italia</strong> c<strong>la</strong>ndestinamente, anche se a fare <strong>la</strong>vori umili, cioè a<br />

volte non sono accettati dal<strong>la</strong> società mentre dalle altre persone con il luogo<br />

comune che comunque rubano”<br />

I: “Tu hai detto anche gli omosessuali, perché?”<br />

R: “Gli omosessuali perché io <strong>la</strong> vedo una cosa innaturale” (int. 252)<br />

Altro tassello del<strong>la</strong> definizione data dai ragazzi è <strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>.<br />

Nelle risposte critiche verso <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> è implicita <strong>la</strong> responsabilità di chi <strong>la</strong> pratica,<br />

ma compare anche l’idea, molto rischiosa perché risuona falsamente logica, per cui <strong>la</strong><br />

colpa-responsabilità è loro, dei “diversi”. Sono loro con le proprie usanze, idee e bisogni a<br />

produrre il problema e a suscitare le reazioni discriminatorie.<br />

I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />

R: “Che praticamente è... che una persona discriminata è che... è esclusa dalle<br />

altre... e che magari anche per atteggiamenti che da parte sua sono scorretti”<br />

(int. 87)<br />

I: “Come mai è successo secondo te?”<br />

R: “Perché magari veniva da un’altra cultura, non si inseriva bene con le altre<br />

persone e le altre persone hanno visto che era debole e l’hanno preso in giro”<br />

I: “Ok. Come mai è successo secondo te?”<br />

R: “Te l’ho già detto, succede per quello che ti ho detto prima...magari lui si<br />

esclude e gli altri lo vedono debole e lo prendono in giro” (int. 23)<br />

Torniamo ai dati numerici e<strong>la</strong>borati dai questionari e ad un primo elemento di conoscenza<br />

che da questi si ricava e che è re<strong>la</strong>tivo a quale tipo di caratteristica personale può mettere<br />

maggiormente a rischio un ragazzo di subire un’azione discriminante. Posizionandosi su una<br />

sca<strong>la</strong> a 5 punti (“per niente”, “poco”, “così così”, “abbastanza”, “molto”) agli intervistati è<br />

stato chiesto di esprimere il proprio livello di accordo su alcune possibili caratteristiche<br />

personali suscettibili di essere considerate motivazione per essere discriminati. Le caratteristiche<br />

prese in considerazione sono: nazionalità, aspetto fisico, espressione delle proprie<br />

idee e abbigliamento. Nel Grafico 5 si riportano le percentuali di accordo espresse dagli<br />

intervistati, ossia si sono sommate le risposte “molto” e “abbastanza” del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> considerandole<br />

entrambe come riconducibili ad un complessivo accordo con l’affermazione del<strong>la</strong><br />

domanda.<br />

GRAFICO 5. “È DISCRIMINATORIO ESCLUDERE QUALCUNO<br />

PER... PENSA ALLE CARATTERISTICHE DI CHI È DISCRIMINATO”:<br />

PERCENTUALI DI ACCORDO (MOLTO E ABBASTANZA)<br />

perCentuale di aCCordo (molto e aBBaStanza)<br />

60<br />

50<br />

63%<br />

40<br />

30<br />

20<br />

46,3%<br />

36,4%<br />

33,3%<br />

10<br />

0<br />

nazionalità aspetto fisico idee abbigliamento<br />

CaratteriStiChe potenzialmente diSCriminatorie<br />

44

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