IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus
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CONTRO LA<br />
idee DISCRIMINAZIONE<br />
I: “Quando senti <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa ti viene in mente?”<br />
R: “Prima di tutto il razzismo, poi in secondo luogo una <strong>discriminazione</strong> che non<br />
conta so<strong>la</strong>mente il colore del<strong>la</strong> pelle e l’etnia, ma in generale anche <strong>la</strong> posizione<br />
sociale intesa sia come c<strong>la</strong>sse, come proprio ruolo nel<strong>la</strong> famiglia, nel<strong>la</strong> società,<br />
quindi una <strong>discriminazione</strong> verso i bambini o persone che svolgono un<br />
determinato <strong>la</strong>voro, ad esempio i netturbini, a confronto magari di persone che<br />
<strong>la</strong>vorano nel settore del<strong>la</strong> finanza, tutto un insieme di cose che comunque come<br />
caratteristica principale ha una serie di pregiudizi che fanno in modo che <strong>la</strong><br />
persona guardi con occhi diversi un altro individuo” (int. 164)<br />
Dopo <strong>la</strong> “domanda sonda”, uno dei primi aspetti trattati nelle interviste e nei questionari<br />
indaga l’idea che i ragazzi hanno sul<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> e come loro <strong>la</strong> definiscono. Prendendo<br />
in considerazione le risposte date nelle interviste si registra una ricchezza e varietà<br />
di idee e riflessioni che rimandano immediatamente ai livelli di complessità propri di questo<br />
fenomeno. Il primo elemento descrittivo che emerge è l’idea del<strong>la</strong> conoscenza dell’altro<br />
diverso da noi o, meglio, il rifiuto o <strong>la</strong> paura di questo sconosciuto che è preferibile<br />
rimanga tale: “un non conosciuto”.<br />
I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “Il non voler conoscere qualcosa di diverso da noi” (int. 51)<br />
I: “Se dovessi definire con parole tue cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “La <strong>discriminazione</strong>... una forma di paura, perché che ne sappiamo noi... è<br />
intrinseco nell’uomo avere paura di ciò che non si conosce, di ciò che è diverso<br />
da noi, come <strong>la</strong> paura del buio. Quindi avere davanti una persona diversa è avere<br />
davanti qualcosa che non si conosce. Di conseguenza è questa <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>,<br />
è proprio <strong>la</strong> paura di ciò che non si conosce e che è diverso da noi” (int. 206)<br />
I: “In che modo si può eliminare <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>?”<br />
R: “Oddio, cioè questa è una domanda... Eh, in un tema di italiano scriverei che<br />
bisognerebbe imparare comunque a conoscere quello che ancora non si conosce,<br />
che rimane un po’ diciamo lontano dal<strong>la</strong> nostra, dalle nostre abitudini. Perché<br />
imparando a conoscere magari ci si rende conto che quello che fa paura o che<br />
non piace al<strong>la</strong> fine non è poi tanto diverso da noi” (int. 66)<br />
I: “E se dovessi definire con una paro<strong>la</strong> che cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “Secondo me <strong>discriminazione</strong> è paragonabile a xenofobia, più paura dello<br />
straniero che, diciamo, <strong>la</strong> cattiveria. Perché uno ha paura che un giorno manchi il<br />
<strong>la</strong>voro, che i propri figli o <strong>la</strong> propria cultura venga mischiata ad altri popoli”<br />
(int. 110)<br />
I: “Se dovessi definire con parole tue cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti? Una cosa<br />
giusta o sbagliata?”<br />
R: “È sbagliata perché non conosci ciò che discrimini, capito?” (int. 159)<br />
I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “La <strong>discriminazione</strong> è quando non si ascoltano le idee altrui e quindi quando<br />
non si è capace di aprirsi agli altri” (int. 311)<br />
I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “ È... <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> è una specie di... come si può dire, appunto di<br />
emarginazione, spesso infondata, in cui non si hanno abbastanza informazioni, non<br />
si è abbastanza informati su come sia veramente l’altra persona” (int. 2)<br />
Non si vuole incontrare, capire, comprendere l'altro per disinteresse o per timore; quale<br />
che sia il motivo il risultato è il determinarsi di un processo di esclusione, di allontanamento<br />
e rifiuto del diverso.<br />
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