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IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus

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CONTRO LA<br />

idee DISCRIMINAZIONE<br />

IL PERCORSO,<br />

IL METODO,<br />

LA RICERCA<br />

di Guido Antonelli Costaggini<br />

I.I.S. Veronica Gambara (Provincia di Brescia):<br />

<strong>la</strong> voce delle c<strong>la</strong>ssi IIA e IIB<br />

«SI RICERCA PER CURIOSITÀ E PER<br />

CAPIRE MEGLIO»<br />

«UNA RICERCA INIZIA QUANDO SI<br />

CERCA LA RADICE DEL PROBLEMA»<br />

«RICERCARE VUOL DIRE TOCCARE<br />

CON MANO IL PROBLEMA»<br />

Il secondo modulo dell’intervento formativo è stato dedicato al<strong>la</strong> condivisione, costruzione<br />

ed esecuzione di una ricerca tra pari, partendo dalle riflessioni che il gruppo c<strong>la</strong>sse<br />

aveva sviluppato nei primi tre incontri sul tema del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> a scuo<strong>la</strong>. Questa fase<br />

di peer research aveva essenzialmente due obiettivi. Il primo, e principale, essere occasione<br />

di sistematizzazione e approfondimento dei temi trattati, attraverso <strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong><br />

costruzione ed esecuzione del<strong>la</strong> ricerca. Il secondo obiettivo consisteva nel raccogliere<br />

informazioni e dati sul fenomeno del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> a scuo<strong>la</strong> dal punto di vista di<br />

ragazzi e ragazze.<br />

All’inizio del secondo modulo le c<strong>la</strong>ssi sono state affiancate da un ricercatore: con questo<br />

ingresso si è voluto, da una parte, sottolineare simbolicamente il passaggio al<strong>la</strong> nuova fase<br />

di <strong>la</strong>voro, dall’altra, mettere a disposizione degli studenti una figura esperta. È stato infatti<br />

il ricercatore che ha prima spiegato ai ragazzi cosa fosse una ricerca sociale e li ha poi<br />

condotti, insieme al formatore, nei vari passaggi del <strong>la</strong>voro di indagine. Questi passaggi<br />

sono riconducibili a tre aspetti: <strong>la</strong> ricostruzione del<strong>la</strong> dimensione dell’oggetto del<strong>la</strong> ricerca<br />

(<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>); l’introduzione/verifica degli strumenti di rilevazione e <strong>la</strong> definizione<br />

del campione di indagine (attraverso <strong>la</strong> mappatura del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>); e, infine, <strong>la</strong> preparazione<br />

del gruppo c<strong>la</strong>sse al<strong>la</strong> somministrazione delle interviste e dei questionari ai propri<br />

compagni.<br />

Per i peer researchers <strong>la</strong> fase delle interviste è stata <strong>la</strong> più rilevante, in quanto li ha portati<br />

ad approcciare l’in<strong>contro</strong> con i coetanei vestendo il ruolo di ricercatori,<br />

quindi li ha “costretti” a stare all’interno del<strong>la</strong> complessità re<strong>la</strong>zionale<br />

e cognitiva insita nel<strong>la</strong> conduzione di un’intervista. In altri<br />

termini quello che può sembrare il semplice gesto di chiedere ad un<br />

coetaneo di essere intervistato (spiegando <strong>la</strong> ricerca, i suoi obiettivi,<br />

chi è <strong>Save</strong> <strong>the</strong> <strong>Children</strong>) – magari dovendo anche rapportarsi con dei<br />

“no” – per poi porgli delle domande sul<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> e quindi<br />

portarlo a par<strong>la</strong>re di un tema delicato e che può anche toccare esperienze<br />

personali, è stato un momento emotivamente formativo proprio<br />

per <strong>la</strong> sua pertinenza e coerenza con il tema stesso del<strong>la</strong> ricerca:<br />

l’in<strong>contro</strong> con l’altro, un altro diverso da noi, che si è ascoltato e<br />

conosciuto.<br />

Gli strumenti di rilevazione utilizzati dai ragazzi sono stati due: un<br />

questionario strutturato a risposte chiuse e una griglia di domande<br />

per un’intervista guidata. Entrambi gli strumenti hanno sondato tre<br />

macro aspetti: il concetto di <strong>discriminazione</strong>, le sue manifestazioni all’interno dei contesti<br />

sco<strong>la</strong>stici, le possibili strategie di contrasto. Il questionario è stato costruito dall’equipe<br />

dei ricercatori e poi presentato alle c<strong>la</strong>ssi come una struttura fondamentalmente chiusa<br />

per esigenze di omogeneità nel<strong>la</strong> raccolta dei dati a livello nazionale. Invece per <strong>la</strong> griglia<br />

dell’intervista ogni c<strong>la</strong>sse ha potuto integrare lo schema di partenza in base alle caratteristiche<br />

specifiche del contesto di appartenenza.<br />

Al fine di promuovere <strong>la</strong> partecipazione degli adolescenti coinvolti nel progetto, è stato<br />

proposto ad ognuno di effettuare almeno una intervista o somministrare un questionario,<br />

scegliendo liberamente tra uno dei due strumenti. Attraverso <strong>la</strong> ricerca tra pari sono state<br />

raccolte 346 interviste e 906 questionari.<br />

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