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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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Le amministrazioni locali nel Goriziano e nel Monfalconese nel secondo dopoguerra 89<br />

uffici di Trieste (Genio Civile e Ufficio Speciale Viabilità) annullava le disponibilità finanziarie<br />

lasciando i lavori nelle aree di Monfalcone e Grado.<br />

Uno fra i documenti più importanti redatti dalla Camera di Commercio di Gorizia a distanza<br />

di pochi mesi dalla creazione della provincia di Gorizia tentava una prima descrizione e forniva<br />

un bilancio delle attività e dei provvedimenti pubblici utili a sanare una profonda crisi della<br />

provincia:<br />

Prima dell’amputazione subita in seguito del Trattato di pace il territorio della Provincia di Gorizia<br />

presentava due parti nettamente differenziate per la loro struttura economica: al suo estremo sud<br />

occidentale, una piccola zona, delimitata tra Gorizia - Cormons - Sagrado nella quale erano<br />

concentrati tutti i centri urbani di maggiore importanza nonché quasi tutte le attività economiche,<br />

e la rimanente zona, comprendente le vallate dell’Isonzo e del Vipacco, circa sei volte maggiore per<br />

estensione, ma, con un’economia molto povera a carattere silvo-pastorale.[...] [Per la prima zona il<br />

GMA] aveva cercato di mantenere il ritmo e l’efficienza delle attività economiche attuando, con<br />

grande larghezza, tutta una serie di provvedimenti a favore, dall’integrazione dei bilanci degli Enti<br />

Locali all’attuazione di imponenti programmi di lavori pubblici, che, se anche non tutti ispirati a<br />

criteri di vera utilità o necessità, valevano pur sempre ad assicurare lavoro. E solo per la stagione<br />

invernale 1947-1948, era già in corso l’approvazione di un programma di altri 2 miliardi per il<br />

Goriziano e di circa altrettanti per il Monfalconese e per Grado. [...] Con l’ultimazione di gran parte<br />

dei lavori pubblici a suo tempo disposti dagli alleati, la disoccupazione è salita a cifre mai prima<br />

raggiunte: 14.000 unità su una popolazione lavoratrice di 30.000 persone 14 .<br />

Questa quindi è l’allarmante situazione che venne presente agli occhi dei funzionari statali<br />

che si trovano a gestire il territorio passato sotto l’amministrazione italiana.<br />

L’amministrazione statale italiana. Prefettura ed enti locali<br />

I prefetti che si insediarono nel secondo dopoguerra a Gorizia erano fautori di una rigida ed<br />

autoritaria centralizzazione. Si trattava di un orientamento duro a scomparire, profondamente<br />

radicato nella cultura di larghi settori dell’apparato statale e del funzionariato locale.<br />

Pesava inoltre, sull’atteggiamento dei funzionari di carriera (non solo i prefetti ma anche i<br />

questori, i comandanti dei carabinieri e i segretari comunali) il retaggio di una ben radicata<br />

mentalità autoritaria, che portava a guardare con diffidenza ad ogni iniziativa dal basso. La<br />

parte della popolazione alla quale prefetti e questori si appellavano regolarmente e di cui<br />

sembravano voler interpretare orientamenti ed interessi, non era solo quella moderata e<br />

conservatrice ma anche quella disponibile ad affidarsi passivamente alle scelte del governo ed<br />

a rinunciare a qualsiasi critica o a qualsiasi posizione autonoma, che fosse – o apparisse –<br />

comunque una messa in discussione del potere centrale, di cui i funzionari erano gli unici<br />

depositari a livello periferico.<br />

Arriviamo così ad incontrare una figura rilevante anche per le vicende del contiguo Territorio<br />

Libero di Trieste, quella del prefetto Giovanni Palamara – fu il primo prefetto ad insediarsi<br />

nella provincia di Gorizia, nel settembre del 1947 – la cui carriera di funzionario statale<br />

potrebbe essere meritevole di uno studio specifico ed attento. Se negli anni 1947-1951 lo<br />

troviamo titolare della prefettura di Gorizia, successivamente tra il 1952 al 1953 egli ricoprì la<br />

carica di segretario particolare del Gabinetto del ministero degli Interni (con Amintore Fanfani<br />

a presiedere tale ministero) e nel 1954 ritornò nel territorio giuliano come Commissario<br />

Generale del Governo per il Territorio di Trieste 15 .

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