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84 Egon Pelikan dell’Impero in Italia […]. Tutto ciò è opera della Provvidenza, perciò dobbiamo essere grati alla divina Provvidenza e ammirare l’uomo che è stato suo principale strumento…» scriveva ad esempio nella lettera pastorale del 1937. (Cfr.: L. ^ermelj, Slovenci in Hrvatje pod Italijo med obema vojnama, Ljubljana 1965, p. 223.) 8 E. Pelikan, Tajno delovanje primorske duhov{~ine pod fa{izmom, cit., p. 22. 9 M. Kacin Wohinz, Zna~ilnosti in oblike protifa{isti~nega odpora na Primorskem med dvema vojnama, in «Annales», n. 8, 1996, p. 22. 10 N. Troha, Slovenski primorski duhovniki in njihov odnos do novih slovenskih meja (1945 – 1947), in «Acta Histriae», a. VI, n. 1, 1998, p. 153. 11 Ibid., p. 146. 12 Il primo memorandum risale agli inizi del 1946 ed è stato sottoscritto da 170 sacerdoti sloveni della Venezia Giulia. Esso contiene la richiesta che «il Litorale intero venga annesso alla Jugoslavia federativa». (N. Troha, Komu Trst, Slovenci in Italijani med dvema dr‘avama, Modrijan, Ljubljana, 1999, p. 154). 13 Il secondo memorandum viene inoltrato alla Commissione per la definizione dei confini da 30 sacerdoti che operavano nella cerchia del foglio «Slovenski Primorec» di indirizzo anticomunista. Da anticomunisti convinti avevano sottolineato che si pronunciavano favorevoli all’annessione alla Jugoslavia democratica, ma, come già detto, più tardi, al momento decisivo, all’udienza di fronte alla Commissione alleata per la definizione dei confini, dimenticano anche il termine «democratica» e richiedono solamente l’annessione… (N. Troha, Komu Trst, cit., p. 159). 14 Arhiv Republike Slovenije (AS)/Archivio della Repubblica di Slovenia, fondo 1931, fondo microfilm SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI-Dipartimento degli Affari Interni) (mfs), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017917. 15 F. Rupnik, Slovenska Cerkev, cit., pp. 298 – 300. 16 F. Rupnik, Slovenska Cerkev na Gori{kem med leti 1945 – 1965,inCerkev in dru‘ba na Gori{kem (Atti del convegno), Gorica 1997, p. 303. 17 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017940. 18 AS, 1931, Republi{ki sekretariat za notranje zadeve / Segretariato della Repubblica per gli Affari Interni, unità tecnica 460, doc. n. 188. Razgovor z agentom dne 18. oktober 1948 / Colloquio con l’agente del 18 ottobre 1948. 19 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0016982. 20 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017917. 21 F. Rupnik, Slovenska Cerkev, cit., p. 300. 22 Ibid., p. 300. 23 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017920. 24 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017141. 25 J. Pirjevec, Jugoslavija 1918 – 1992, Zalo‘ba Lipa, Koper 1995, p. 213.

Le amministrazioni locali nel Goriziano e nel Monfalconese nel secondo dopoguerra 85 Le amministrazioni locali nell’area del Goriziano e del Monfalconese nel secondo dopoguerra tra continuità e mutamenti: uomini e competenze politiche di Tommaso Montanari Introduzione: il dopoguerra e le culture governative tra contese territoriali e tensioni sociali In un carteggio risalente agli ultimi giorni di marzo del 1946 1 tra l’ambasciatore italiano a Londra Nicolò Carandini 2 ed il segretario generale del ministero degli Affari Esteri Renato Prunas 3 , l’ambasciatore Carandini si diceva preoccupato per il fatto che gli era giunta notizia che una larghissima percentuale di lavoratori italiani nell’area della Venezia Giulia posta sotto il controllo del Governo Militare Alleato, addirittura i quattro quinti degli operai di Trieste, erano favorevoli a Tito e ad un’ipotetica adesione alla Repubblica federativa socialista di Jugoslavia. Carandini sottolineava che, se la situazione fosse stata davvero quella descritta, essa avrebbe creato non pochi problemi, in quanto non sarebbe più stato possibile presentare la questione giuliana come un conflitto nazionale per la definizione dei confini, com’era stato fatto sino a quel momento. Finora noi ci siamo battuti, con un certo successo, sul piano diplomatico, per una questione che si presentava come una contesa territoriale, un contrasto di pretese e di diritti, un’opposizione di necessità economiche, geografiche, etniche tra due nazioni – scrive Carandini – E su questo piano, entro certi limiti siamo stati seguiti da inglesi, americani e francesi. Ma un evolversi della situazione locale potrebbe far slittare la questione su un piano diverso. Nello stesso modo in cui sarebbe pensabile che le popolazioni slave, libere di esprimersi, potrebbero preferire ad un regime dittatoriale, potrebbe avvenire che le masse italiane finissero con il considerare il nostro paese come un regime di reazionari e si lasciassero sedurre dalle promesse travolgenti riforme sociali che emanano da Belgrado[...] 4 . Prunas rassicurò l’ambasciatore del fatto che la situazione era ben nota al presidente del Consiglio (e ministro degli Affari Esteri) Alcide De Gasperi in tutta la sua gravità e che sarebbe stata cura del governo cercare di riportare il conflitto entro i limiti della contesa nazionale, incrementando – d’accordo con gli alleati – gli aiuti economici alla zona e cercando di «contrapporre un’energica propaganda sociale italiana a quella jugoslava», e aggiungeva, per rassicurare il proprio interlocutore gli alleati dal canto loro stanno facendo il possibile per migliorare la situazione; è recente la loro decisione, come Lei vedrà, [...] di «trattare la Venezia Giulia sul piano economico come facente parte dell’Italia» e di non frapporre ostacoli tra la Venezia Giulia e il resto dell’Italia 5 . Questo scambio epistolare avvenuto tra due importanti esponenti della diplomazia italiana può essere senz’altro ritenuto indicativo della politica che lo stato italiano attuava nell’area della Venezia Giulia sottoposta al Governo Militare Alleato e che successivamente avrebbe cercato di sviluppare nella provincia di Gorizia, creata nel settembre 1947 con l’applicazione del Trattato di Pace. Lo sguardo di Prunas e Carandini era innanzi tutto, e soprattutto, diretto al territorio della

84 Egon Pelikan<br />

dell’Impero in Italia […]. Tutto ciò è opera della Provvidenza, perciò dobbiamo essere grati alla divina<br />

Provvidenza e ammirare l’uomo che è stato suo principale strumento…» scriveva ad esempio nella lettera<br />

pastorale del 1937. (Cfr.: L. ^ermelj, Slovenci in Hrvatje pod Italijo med obema vojnama, Ljubljana 1965,<br />

p. 223.)<br />

8 E. Pelikan, Tajno delovanje primorske duhov{~ine pod fa{izmom, cit., p. 22.<br />

9 M. Kacin Wohinz, Zna~ilnosti in oblike protifa{isti~nega odpora na Primorskem med dvema vojnama,<br />

in «Annales», n. 8, 1996, p. 22.<br />

10 N. Troha, Slovenski primorski duhovniki in njihov odnos do novih slovenskih meja (1945 – 1947), in<br />

«Acta Histriae», a. VI, n. 1, 1998, p. 153.<br />

11 Ibid., p. 146.<br />

12 Il primo memorandum risale agli inizi del 1946 ed è stato sottoscritto da 170 sacerdoti sloveni della<br />

Venezia Giulia. Esso contiene la richiesta che «il Litorale intero venga annesso alla Jugoslavia federativa».<br />

(N. Troha, Komu Trst, Slovenci in Italijani med dvema dr‘avama, Modrijan, Ljubljana, 1999, p. 154).<br />

13 Il secondo memorandum viene inoltrato alla Commissione per la definizione dei confini da 30<br />

sacerdoti che operavano nella cerchia del foglio «Slovenski Primorec» di indirizzo anticomunista. Da<br />

anticomunisti convinti avevano sottolineato che si pronunciavano favorevoli all’annessione alla Jugoslavia<br />

democratica, ma, come già detto, più tardi, al momento decisivo, all’udienza di fronte alla Commissione<br />

alleata per la definizione dei confini, dimenticano anche il termine «democratica» e richiedono solamente<br />

l’annessione… (N. Troha, Komu Trst, cit., p. 159).<br />

14 Arhiv Republike Slovenije (AS)/Archivio della Repubblica di Slovenia, fondo 1931, fondo microfilm<br />

SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI-Dipartimento degli Affari<br />

Interni) (mfs), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017917.<br />

15 F. Rupnik, Slovenska Cerkev, cit., pp. 298 – 300.<br />

16 F. Rupnik, Slovenska Cerkev na Gori{kem med leti 1945 – 1965,inCerkev in dru‘ba na Gori{kem (Atti<br />

del convegno), Gorica 1997, p. 303.<br />

17 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento<br />

degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017940.<br />

18 AS, 1931, Republi{ki sekretariat za notranje zadeve / Segretariato della Repubblica per gli Affari<br />

Interni, unità tecnica 460, doc. n. 188. Razgovor z agentom dne 18. oktober 1948 / Colloquio con l’agente<br />

del 18 ottobre 1948.<br />

19 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento<br />

degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0016982.<br />

20 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento<br />

degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017917.<br />

21 F. Rupnik, Slovenska Cerkev, cit., p. 300.<br />

22 Ibid., p. 300.<br />

23 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento<br />

degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017920.<br />

24 AS, 1931, mfs, SOVA (ASIS- Agenzia Slovena d’Informazione e Sicurezza) – UNZ (DAI Dipartimento<br />

degli Affari Interni), serie II, microfilm 002, doc. n. 0017141.<br />

25 J. Pirjevec, Jugoslavija 1918 – 1992, Zalo‘ba Lipa, Koper 1995, p. 213.

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