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476 Deborah Rogoznica 62 Poro~ilo za II. redni letni ob~ni zbor trgovske in gostinske zbornice za Okrju Koper, v SI PAK, fond 178, Gospodarska zbornica okraja Koper, t. e. 12, a. e. 48. 63 OLO Koper, Pedlog dru‘benega plana ljudskega odbora za okraj Koper, 1954 Koper, str.11. 64 OLO Koper, Svet za gospodarstvo. Predlog dru‘benega plana za leto 1955, Koper, 5. 3. 1955, str. 12. 65 Pristopilo se je izgradnji tovarni{kih objektov Mehanotehnika Izola, Tomos Koper in Lama Dekani.
I tratti specifici del sistema economico della zona B. Il caso dell’Ampelea e dell’Arrigoni 477 I tratti specifici del sistema economico della zona B. Il caso dell’Ampelea e dell’Arrigoni. di Deborah Rogoznica L’internazionalizzazione della contesa territoriale fra la Jugoslavia e l’Italia all’indomani della seconda guerra mondiale condizionò intensamente lo sviluppo economico dell’area soggetta fra gli anni 1945 e 1954 all’amministrazione militare jugoslava, dapprima nell’ambito della zona B della Venezia Giulia (1945–1947), ed in seguito in quello della zona B del TLT (1947–1954). Con l’istituzione della Linea Morgan l’economia dell’area fu per così dire sradicata dal sistema economico italiano ed inserita in quello jugoslavo. Entro il più generale contesto dell’indigenza postbellica, il territorio dovette fronteggiare l’interruzione delle tradizionali e sedimentate correnti mercantili, il che determinò la «cronica» carenza di materie prime, semilavorati e persino degli articoli di prima necessità. In concomitanza con l’acuirsi della situazione politica, l’economia dell’area divenne in gran parte dipendente dagli aiuti forniti dalla Jugoslavia, le cui autorità tuttavia si rivelarono, nonostante un sostanzioso appoggio finanziario, particolarmente restie ad investire nella zona B durante il periodo dell’incertezza territoriale 1 . L’economia dell’area fu orientata al soddisfacimento delle necessità locali: furono perlopiù riattivati i potenziali economici preesistenti, l’attività dei quali era stata interrotta o danneggiata nel corso della guerra, mentre furono sviluppate soltanto quelle nuove capacità economiche, che furono ritenute indispensabili al soddisfacimento delle esigenze locali 2 . Nonostante alcuni accorgimenti, le disposizioni economiche per la zona B seguirono «i principi fondamentali dell’edificazione socialista nella RPFJ». Le specificità si riferivano in primo luogo agli interventi di ordine patrimoniale, che sotto il profilo formale si attennero alle disposizioni degli atti giuridici internazionali, in primo luogo a quelli della convenzione dell’Aia e del Trattato di Pace con l’Italia, le quali esplicitamente precludevano, nelle condizioni dell’amministrazione militare provvisoria, la nazionalizzazione del patrimonio privato. L’acquisizione dei patrimoni fu effettuata in base a vari provvedimenti limitativi, quali il sequestro e la confisca, che integrarono per alcuni versi la fattispecie della gestione provvisoria del patrimonio di persone assenti. Fu su questa base che gli organismi del nuovo «potere popolare» acquisirono il controllo degli impianti economici più cospicui nell’area presa in esame 3 . Furono con ciò soddisfatte le condizioni per l’introduzione di nuove forme di gestione economica, aspetto questo che costituì, per il potere popolare, uno degli elementi chiave del processo di consolidamento del proprie prerogative politiche e dell’edificazione del nuovo ordinamento sociale. Benché le autorità della zona B si fossero schierate, sotto il profilo ideologico, apertamente a favore del «nuovo ordine economico e sociale socialista», esse furono indotte, per considerazioni inerenti alle implicazioni politico-territoriali, a non rinunciare del tutto alle vecchie modalità di gestione economica capitalista. Ciò riguardò soprattutto il sistema finanziario - commerciale della zona B del TLT, per controllare il quale fu adottato il metodo «non convenzionale» ed in qualche misura «non trasparente» della costituzione di imprese che possedevano, sì, l’assetto formale di società per azioni, cioè di imprese private, ma erano di fatto dirette dagli organismi di potere, ovvero dall’istituzione finanziaria centrale dell’area - l’Istrska banka 4 . Atteggiamenti più ortodossi nei riguardi dell’indirizzo evolutivo socialista furono applicati dalle autorità nel settore
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