29.11.2014 Views

preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La disintegrazione fra Trieste e Capodistria 455<br />

La disintegrazione fra Trieste e Capodistria<br />

Processi disgregativi nell’area economica del Territorio Libero di Trieste<br />

di Aleksander Panjek<br />

Introduzione<br />

Lo sviluppo economico di una regione e l’impatto che su di esso può avere una demarcazione<br />

politica sono questioni rilevanti per la storia economica contemporanea, perlomeno da quando<br />

Sidney Pollard cercò di dimostrare che l’industrializzazione è un fenomeno essenzialmente<br />

regionale e non nazionale e che le regioni industriali possono essere anche transfrontaliere.<br />

Secondo Pollard, nella storia economica europea contemporanea, ad una fase di integrazione<br />

caratteristica per il periodo che va dalla rivoluzione industriale inglese fino agli ultimi decenni<br />

dell’Ottocento, subentrò un periodo di disintegrazione, durato fino alla fine della seconda<br />

guerra mondiale e determinato proprio delle politiche dei singoli stati. A questa fase seguì un<br />

periodo contrassegnato da nuovi processi di integrazione, dapprima nell’Europa occidentale e<br />

quindi in quella dell’Est 1 . Comunque, nella storia economica europea contemporanea e specie<br />

nel XX secolo, lo stato assume un ruolo centrale che si esplica nel garantire un’area economica<br />

interna unitaria e nell’applicazione di politiche economiche e sociali. Questo contributo affronta<br />

la questione della regionalità e della di-sintegrazione economica lungo una nuova linea di<br />

demarcazione politica tra l’Est e l’Occidente europeo prendendo in esame la Primorska (Litorale<br />

sloveno) e soprattutto i legami economici esistenti fra Trieste e il suo circondario.<br />

Dopo la seconda guerra mondiale il nuovo confine tra la Slovenia, ovvero la Jugoslavia, e<br />

l’Italia rappresentò una linea di separazione tra due sistemi sociali (politici, economici) alternativi,<br />

quello socialista e quello capitalista. Il circondario triestino e l’Istria settentrionale<br />

furono assegnati al Territorio Libero di Trieste che però non divenne mai uno stato unitario<br />

effettivo, ma rimase diviso nelle zone jugoslava e alleata. Qui cercheremo di approfondire non<br />

tanto l’integrazione economica della zona A con l’Italia e della zona B con la Jugoslavia, quanto<br />

i legami economici esistenti ovvero il processo di disintegrazione economica tra la zona A e la<br />

zona B all’interno dello stesso TLT. Oggetto di analisi sono dunque i rapporti e i processi<br />

economici tra la zona A con Trieste, amministrata dagli alleati angloamericani e dall’Italia, e la<br />

zona B con Capodistria, amministrata dall’esercito jugoslavo, il che significa analizzare gli<br />

effetti della divisione su una parte di una regione 2 che era stata fino ad allora un’area economica<br />

più ampia ed integrata. A questo scopo prenderemo in esame diversi elementi o aspetti dei<br />

legami economici (o dell’assenza di tali legami), e più precisamente la questione delle istituzioni,<br />

della valuta, della proprietà terriera, del capitale industriale e della gestione di imprese,<br />

banche, materie prime, fonti energetiche, turismo, trasporti e dell’approvvigionamento nonché<br />

della mobilità transfrontaliera del lavoro.<br />

Non è possibile affrontare in questa sede le singole questioni, esaminando tutti i provvedimenti<br />

economici, politici e amministrativi adottati nelle zone A e B che determinarono la loro<br />

integrazione o la loro dis-integrazione. Tali provvedimenti sono stati comunque presi in esame<br />

da rigorosi studi storici che si concentrano però prevalentemente sulle due zone separatamente.<br />

Delle relazioni transfrontaliere e dei rapporti lungo il «confine più aperto» dell’Occidente<br />

europeo con l’Est e delle trasformazioni dell’area socioeconomica da entrambe le parti del

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!