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362 Daniele Andreozzi
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1 Ovviamente sono responsabile di quanto scritto, anche se questo saggio riassume le conclusioni di un
lungo percorso di ricerca condiviso con Loredana Panariti.
2 Il poco spazio disponibile non consente di corredare il saggio con adeguati riferimenti bibliografici.
Per questo rimando ad alcuni lavori di cui qui sostanzialmente riassumo le conclusioni e alle indicazioni
lì contenute: D. Andreozzi, R. Finzi e L. Panariti, Lo specchio del confine. Identità, economia e uso della
storia in Friuli Venezia Giulia. 1990-2003, numero monografico del «Il Territorio», n. 21/22, Consorzio
Culturale del Monfalconese, 2004; D. Andreozzi, L’organizzazione degli interessi a Trieste (1719-1914), Id.,
Gli «urti necessari». Dalla manifattura all’industria (1718-1914) e, mi permetto di aggiungere, L. Panariti,
Assicurazione e banca. Il sistema finanziario triestino (secc. XVIII e XIX), in R. Finzi, G. Panjek, L. Panariti
(a cura di), Storia economica e sociale di Trieste, vol. II, La città dei traffici. 1719-1918, Lint, Trieste 2003,
rispettivamente alle pp. 191-231, 541-639 e 369-458; D. Andreozzi, L. Panariti, L’economia in una regione
nata dalla politica, in R. Finzi, C. Magris e G. Miccoli (cura di), Storia delle regioni. Il Friuli-Venezia Giulia,
vol. II, Einaudi, Torino 2002, pp. 807-889; D. Andreozzi, Tra centro e periferia. Pasquale Ricci e la
Commissione sulle manifatture e fabbriche del Litorale(1763-1766) e Id., Tra Trieste, Ancona Venezia e
Bologna. La canapa e il commercio nell’Adriatico del ‘700, in Id., C. Gatti (a cura di), Trieste e l’Adriatico.
Uomini, merci e conflitti, EUT, Trieste 2005, pp. 123-151 e 153-201.
3 G. Sapelli, Trieste italiana. Mito e destino economico, Franco Angeli, Milano 1990; R. Finzi e G. Panjek
(a cura di), Storia economica e sociale di Trieste, vol. I, La città dei gruppi 1719-1918, Lint, Trieste 2001 e
vol. II, cit.
4 Facciamo solo un incompleto elenco, ricordando, oltre gli studiosi appena citati, Marina Cattaruzza,
Paolo Fragiacomo, Giulio Mellinato, Pier Angelo Toninelli, Anna Millo, Giampaolo Valdevit, Ugo Cova,
Diana De Rosa, Tommaso Fanfani, e poi, studiosi di altre generazioni come Fulvio Babudieri, Gino
Luzzatto, Fabio Cusin e Elio Apih; a questi, naturalmente, si potrebbero aggiungere molti altri ricercatori.
5 Questa frase è riferita al Settecento nella premessa in D. Andreozzi, C. Gatti (a cura di), Trieste, cit.,
p. 5.
6 Per il secondo dopoguerra la questione è stata sollevata da Elena Saraceno, Emigrazione e rientri. Il
Friuli-Venezia Giulia nel secondo dopoguerra, Cooperativa il Campo, Udine 1981. Ora nuovi dati sono stati
forniti da Chiara de Draganich Veranzio (A. Panjek, C. de Draganich Veranzio, Ricostruzione, lavoro e
immigrazione di manodopera specializzata nel dopoguerra triestino, in A. Verrocchio (a cura di), Trieste tra
ricostruzione e ritorno all’Italia (1945-1954), Irsml Fvg – Edizioni Comune di Trieste, Trieste 2004, pp.
16-37).
7 R. Finzi, Introduzione, in R. Finzi, G. Panjek e L. Panariti, Storia, cit., p. XI.
8 G. Sapelli, Trieste, cit., pp. 271-302.