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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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Fonti, contesto e congiunture. Una riflessione sulla storia economica di Trieste 357<br />

Poco si sa dei meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro triestino in rapporto alle<br />

aree economiche in cui era inserita e con cui si relazionava la città, agli andamenti strutturali e<br />

congiunturali dell’economia e ai mutamenti politici verificatisi. Una mancanza di conoscenza<br />

che non permette di valutare i legami esistenti tra Trieste e i territori che la circondavano più<br />

da vicino (come il Friuli e l’Istria) e tra la città ed i più lontani centri ad essa collegati (come<br />

Venezia e le coste dell’Adriatico) e di capire il ruolo assunto dalla città nei circuiti della forza<br />

lavoro che hanno interessato l’Europa. E questo sia per quanto concerne il periodo asburgico,<br />

sia per quanto concerne il periodo italiano 6 .<br />

Inoltre, se gran parte della forza lavoro di Trieste era occupata nel settore secondario, una<br />

quota considerevole era impiegata in unità produttive medie e piccole, pure nel comparto<br />

artigianale; unità le cui vocazioni, le dinamiche interne e le interazioni con la grande impresa e<br />

la crescita della città sono stata analizzate solo parzialmente. Eppure non vi è dubbio che le<br />

medie e piccole imprese – in settori come quello alimentare e quello chimico, ma pure<br />

nell’indotto della cantieristica, nel sostegno dello sviluppo urbanistico, nella fornitura di beni e<br />

servizi alla crescente popolazione e al comparto commerciale – svolsero un ruolo importantissimo.<br />

Si trattava, nel Novecento, di alcune migliaia di unità produttive, raggruppate in un<br />

tessuto denso e capaci di contribuire a determinare la specifica configurazione assunta dal<br />

modello economico che caratterizzava la città. Ovvio, dunque, che la conoscenza di tale<br />

modello sia imperfetta. Inoltre – ripetiamo – non sono questi i soli tasselli che ancora devono<br />

essere ulteriormente analizzati; pur se maggiormente studiate le problematiche connesse alle<br />

assicurazioni, ai circuiti finanziari, al ruolo dei ceti dirigenti e dei diversi gruppi d’interesse, ai<br />

rapporti complessi che legavano la città ai diversi circuiti economici in cui era inserita, non sono<br />

ancora del tutto comprese nella loro complessità. Questo rende difficile cogliere appieno le<br />

dinamiche dei mutamenti strutturali e degli andamenti congiunturali dell’economia triestina.<br />

Si sa poco, ad esempio, delle cause, degli effetti e delle modalità della deindustrializzazione<br />

avvenuta tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta.<br />

Siamo così tornati al punto da cui eravamo partiti: al modo in cui i singoli tasselli della storia<br />

economica di Trieste si connettono al suo ordito complessivo. Una operazione faticosa da<br />

compiere quando, in mancanza di un preciso quadro di riferimento, bisogna distinguere le<br />

novità dalle persistenze. Un’operazione, tuttavia, che non deve scoraggiare. Anzi, se l’esame<br />

delle carte degli archivi è operazione fondamentale, il lavoro fin qua svolto, nel suo cumularsi,<br />

sembra poter essere solido punto di partenza per nuove feconde ricerche e consentire di<br />

formulare nuove ipotesi sul sistema economico triestino. Non si tratta di sostituire banalmente<br />

i precedenti paradigmi interpretativi con altri di nuova formulazione, quanto di avviare un<br />

dibattito in cui si confrontino analisi diverse, sorgano domande da porre alle fonti, si superino<br />

le visioni teleologiche, non limitandosi a ricostruire come attori dati si muovano nel contesto,<br />

ma inglobando nella spiegazione i processi di formazione e legittimazione degli attori stessi, si<br />

elaborino nuove ipotesi oppure, nel caso, si confermino, «con nuovi argomenti, nuove prove e<br />

nuovi dati, giudizi già acquisiti» 7 .<br />

Questo è il normale lavoro che dovrebbero fare gli storici, ma forse Trieste e le aree che<br />

hanno condiviso con essa molto della sua storia, di fronte alle sfide che i recenti mutamenti<br />

economici, politici e istituzionali impongono, hanno particolare bisogno di questo normale<br />

lavoro. Così, proprio quando la città ancora una volta si trova a interrogarsi sul futuro e sulle<br />

vocazioni economiche, scorrendo il passato alla ricerca del momento di rottura del destino di<br />

Trieste, dell’avvio del suo declinare e cambiare pelle, tale momento sembra farsi sfuggente e di<br />

ardua datazione, al punto da spingere a interrogarsi sulla sua rilevanza e a chiedersi se non siano<br />

da privilegiarsi le continuità rispetto alle rotture.

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