preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

350 Toma‘ Sim~i~
9 Engelbert Besednjak (1894-1968), politico, deputato al parlamento italianoa (1924-1929), dirigente
del movimento cristiano-sociale nel Goriziano, visse dopo il 1931 in esilio; dopo la seconda guerra
mondiale fece ritorno a Trieste.
10 Virgil [~ek (1889-1948), sacerdote, deputato al parlamento italiano (1921-1924), quindi uno dei
dirigenti del movimento cristiano-sociale sloveno nella Venezia Giulia.
11 B. Ciani, Trieste 1954-1956 cit, p. 104.
12 Bo‘idar Rai~ (1827-1886), sacerdote, deputato al parlamento di Vienna (1884-1886), fautore di un
indirizzo politico fra gli sloveni improntato alla coesione nazionale e avversario del cattolicesimo politico.
13 I. Prijatelj, Slovenska kulturno-politi~na in slovstvena zgodovina cit., III, p. 341.
14 Gli abitanti di Ricmanje (San Giuseppe), un villaggio sloveno alle porte di Trieste furono, fra gli anni
1898 e 1910, strenui fautori dell’autonomia della propria parrochia, una rivendicazione che travalicò ben
presto nella richiesta del diritto alla liturgia slava e del passaggio ad un rapporto uniatico. Non avendo
ottenuto soddisfazione, meditarono il passaggio alla confessione ortodossa. La situazione si normalizzò
nel 1910.
15 Archivio Ukmar custodito presso il museo Dom Jakoba Ukmarja a Servola (Trieste) (UA). Omelie.
Na shodu duhov{~ine, sklicanem od Sve~enikov sv. Pavla v Trstu (All’assemblea del clero convocata dai
Sacerdoti di San Paolo a Trieste), in data 10 settembre 1945.
16 J. Ukmar, Vera nudi lu~, sredstva in pogum v delu za narod (La fede offre la luce, i mezzi ed il coraggio
nell’opera a favore della nazione), in «Zarja», 18 settembre 1909.
17 UA – Omelie. Duhovne vaje za duhovnike v Iki (Esercizi spirituali per i sacerdoti ad Ika) 14-18
settembre 1942, p. 222.
18 Cfr. T. Sim~i~, Jakob Ukmar. Sto let slovenstva in kr{~anstva v Trstu (Cent’anni di slovenità e di
cristianesimo a Trieste), MD, Gorizia 1986, pp. 143-146.
19 Cfr. M. Tav~ar - E. Pelikan - N. Troha, Korespondenca (L’epistolario di) Virgila [~eka 1918-1947,
Arhivsko dru{tvo Slovenije, Ljubljana 1997, p. 192, n. 335.
20 A. Pahor, Il crepuscolo del TLT e i partiti autonomi sloveni (1952-1954),Kro‘ek za dru‘bena vpra{anja
Virgil [~ek, Trieste 1993, p. 107.
21 UA – Omelie. Duhovne vaje za Marijino dru‘bo v Trstu od 4. do 11. aprila 1948 (Esercitazioni spirituali
per la Società di Maria a Trieste dal 4 all’11 aprile 1948).
22 I. Juvan~i~, Primorski Narodni svet – Gori{ka sredina in OF – NOB (Il Consiglio nazionale del Litorale
- Il Centro goriziano e l’OF-NOB), in «Primorski dnevnik», 22 agosto 1970.
23 UA. Lettera di Jo‘e Pre{eren a Jakob Ukmar del 20 agosto 1955.
24 UA. Lettera di Jakob Ukmar a Jo‘e Pre{eren del 24 agosto 1955.
25 L’impegno politico e sociale dei cattolici sloveni a Trieste dopo il 1945, in Diocesi di Trieste, La presenza
responsabile dei cristiani nel sociale e nel politico, Giornate pastorali diocesane 24-25-26 settembre 1993,
pp. 27-32.
26 È noto tuttavia come privatamente ed in modo riservato Ukmar abbia perorato la causa del
mantenimento del Territorio Libero di Trieste. Cfr. N. Maganja, Ukmar - dru‘beni delavec v povojnem
obdobju (Ukmar - uomo pubblico nel dopoguerra, NdT), in Ukmarjev simpozij v Rimu (Convegno di studi
romani su Ukmar, NdT), MD, Celje 2006, pp. 127-134.
27 Gli sloveni possono essere buoni cattolici, anche se contrari al partito democristiano nella questione
del Territorio Libero di Trieste e nelle questioni che riguardano la salvaguardia dei diritti nazionali
sloveni. Si capisce che essi non voteranno con partiti di indirizzo politico contrario, siano essi pur
cristianissimi, ma andranno con altri, forse anche non cristiani, i quali sentono con loro in dette questioni.
Qui non si può senz’altro parlare di cooperazione proibita, perché nella morale cattolica cooperatio est
concursus physicus ad pravam actionem alterius principaliter agentis. Dove è qui prava actio? E se ci fosse,
certo non si tratterebbe in casu de cooperatione formali, sed materiali tantum. Et haec in certis conditionibus
licet (…) Se la S. Sede proibisce qualunque cooperazione con i comunisti, essa non può intendersi che ogni
cooperatio ad malum. Ma secondo il criterio di uomini politici seri non trattasi qui di tale cooperazione.
Trattasi invece di un armistizio per ottenere una cosa buon che interessa ambo le parti, rimanendo pure
ogni parte nella sua ideologia.