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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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Fede e nazione nel pensiero dei cattolici giuliani sloveni e la posizione di mons. J. Ukmar 349<br />

la lungamente attesa e necessaria enciclica sui rapporti fra lo stato ed i popoli e fra i popoli stessi,<br />

sul diritto dei popoli (e delle stesse minoranze) ad una cultura propria, ad un’istruzione scolastica<br />

ed alla cura delle anime nella lingua materna. Verrà così colmata una lacuna nel sistema<br />

giuridico-morale della nostra religione, al di fuori della quale non vi è salvezza 34 .<br />

Nei decenni successivi Jakob Ukmar si impegnò con forza, affinché lo spirito della parità di<br />

diritti si affermasse sia nella chiesa locale che in quella universale. In ambito locale egli ottenne<br />

nel 1959 che in occasione della denominazione del nuovo tempio mariano di Monte Grisa si<br />

rinunciasse all’ipotesi di una denominazione che avrebbe potuto suonare irriguardosa dei<br />

sentimenti nazionali dei fedeli sloveni 35 . In quello stesso anno fu approvato, su sua proposta,<br />

nell’ambito del sinodo diocesano triestino, l’articolo sull’eguaglianza delle lingue italiana e<br />

slovena nella vita diocesana 36 . Ed ancora nel 1970, in un memorandum indirizzato alla Santa<br />

Sede, egli richiamò la necessità che in sede di nomina del nuovo vescovo triestino la scelta<br />

cadesse su un uomo che potesse rivelarsi giusto nei riguardi di entrambe le comunità nazionali<br />

quivi conviventi 37 .<br />

Quanto alla chiesa universale, gli sforzi di Ukmar propiziarono il proprio frutto più cospicuo<br />

nell’enciclica Pacem in terris, con la quale papa Giovanni XXIII, che egli aveva conosciuto<br />

personalmente negli anni in cui era stato membro del tribunale ecclesiastico a Venezia, spese<br />

parole di condanna per l’oppressione delle minoranze nazionali (artt. 93-96). Affrontano il<br />

tema delle minoranze e dei loro diritti anche alcuni articoli della costituzione conciliare sulla<br />

chiesa nel mondo contemporaneo ed il decreto Ad gentes. Benché non si disponga di prove<br />

circostanziali su un’ipotetica influenza esercitata da Jakob Ukmar sulla formulazione dei documenti<br />

richiamati, è fuor di dubbio che le sue proposte in materia fossero ben note al papa 38 ed<br />

abbiano sicuramente contribuito a far sì che la considerazione sugli inalienabili diritti delle<br />

minoranze nazionali abbia conseguito una sanzione formale da parte del magistero della Chiesa.<br />

(Traduzione di Ravel Kodri~)<br />

———————————<br />

1 Luka Jeran (1818-1896), sacerdote e pubblicista, considerato l’esponente di maggior spicco del<br />

cattolicesimo intransigente fra gli sloveni nell’Ottocento.<br />

2 Il termine indica il rigoroso spartiacque ideologico iscrittosi nella vita sociale e culturale slovena a<br />

cavallo tra Ottocento e Novecento. Se ne fece fautore, dopo aver fondato ideologicamente il moderno<br />

movimento cattolico fra gli sloveni, Anton Mahni~ (1850-1920), sacerdote, professore di teologica a<br />

Gorizia e successivamente vescovo di Veglia.<br />

3 Janko Kralj (1898-1944), uomo politico, dirigente del movimento cristiano-sociale nel Goriziano negli<br />

anni 1931-1944.<br />

4 B. Ciani (Cijak), Trieste 1954-1956: il Memorandum d’Intesa e i gruppi politici autonomi sloveni,Kro‘ek<br />

za dru‘bena vpra{anja Virgil [~ek, Trieste 1993, p. 97.<br />

5 I. Prijatelj, Slovenska kulturno-politi~na in slovstvena zgodovina (La storia politico-culturale e letteraria<br />

slovena), DZS, Ljubljana 1955-1985, I, pp. 190-192.<br />

6 D. Kermavner, Politi~nozgodovinske opombe (Note storico-politiche), in I. Prijatelj, Slovenska kulturno-politi~na<br />

in slovstvena zgodovina cit., II, pp. 592-593; III, pp. 429-430.<br />

7 Simon Gregor~i~ (1844-1906), sacerdote e poeta, particolarmente amato dagli sloveni giuliani.<br />

8 Anton Gregor~i~ (1852-1925), sacerdote e professore di teologia. In politica propugnò l’intesa con i<br />

liberali sloveni su una piattaforma nazionale.

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