preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

freeterritorytrieste.com
from freeterritorytrieste.com More from this publisher
29.11.2014 Views

252 Gorazd Bajc Appena nel settembre 1951 (o, secondo alcune fonti 35 , nel 1952) fu installato un nuovo e più potente trasmettitore di 7 kW a Beli Kri‘/Croce Bianca 36 . La potenza del nuovo trasmettitore era evidentemente elevata. Le onde della radio capodistriana raggiungevano a nord Maribor, a est Zagabria e Osijek, a sud-est Spalato, a ovest Genova, Milano e Torino, e a sud quasi tutte le città italiane sulla costa adriatica 37 . All’inizio la radio di Capodistria trasmetteva sei ore al giorno e nelle tre lingue ufficiali della zona B: lo sloveno, l’italiano e il croato. Nelle prime fasi fu la radio lubianese a dare una mano ai colleghi del Litorale 38 . Le testimonianze parlano 39 di molte improvvisazioni, anche a livello tecnico; di grande importanza era però ritenuto il forte entusiasmo del personale. Anche la radio di Capodistria doveva seguire fedelmente la linea delle autorità jugoslave, specialmente nel trasmettere notizie politiche e quelle legate alle questioni estere, come pure nella politica delle assunzioni. Evidentemente era così, sebbene dai verbali dei PC e dell’Agitprop locali trasparisse che nei primi mesi la situazione non era soddisfacente. La cosiddetta lotta al Cominform (che lo stesso Politbiro del CC PCS nel giugno 1949 riteneva 40 dovesse essere maggiormente rappresentata presso le stazioni radio) era uno dei problemi maggiori. Nel settembre 1949 la linea ideologica del Partito aveva infatti tra le priorità quella di aumentarla e questo anche attraverso la radio, perciò bisognava assolutamente intensificarne la linea. Nelle fila del PC istriano ci furono in settembre anche critiche verso quelli che alla radio arrivarono da Trieste. Inoltre si sottolineava che la maggioranza delle trasmissioni erano in lingua italiana, ma che bisognava che in italiano si trasmettessero anche notizie riguardanti il Cominform. Durante una riunione del Comitato locale del PC TLT del 21 settembre veniva poi rilevato che bisognava fare attenzione nell’assumere il personale italiano: la presenza dello sloveno in pubblico era infatti allora ritenuta insufficiente, al punto da sottolineare che in generale nel circondario istriano non c’era coerenza nel bilinguismo, a discapito però degli sloveni. L’apparato partitico locale aveva infine il timore che Lubiana avesse appoggiato la costituzione dell’emittente di Capodistria, senza però essere riuscita ad indirizzarla verso una linea ideologica coerente. All’interno della nuova emittente si stava dunque sviluppando un specie di «stato nello stato» e la radio in sostanza non era legata alla politica locale. Inoltre, veniva rilevato che le radio comuni, le cosidette «radio cittadine» nei capoluoghi della zona B rappresentavano una vera e propria concorrenza alla stazione radio capodistriana: i notiziari venivano spesso boicottati e sostituiti dalla musica. Una situazione dunque tutt’altro che rosea, se teniano infine anche conto che cadevano critiche su tutta una serie di altri settori della vita pubblica dell’Istria 41 . Per i puristi della linea ideologica durante l’anno successivo la situazione non migliorò. In primavera infatti vennero registrate nuove forti critiche all’inefficienza della propaganda ideologica locale in generale 42 , anche se l’Agit-prop aveva intrapreso in Istria una forte campagna tra la gente e per la radio aveva preparato un programma di lavoro speciale in vista delle seconde elezioni nel Circondario indette per il 16 aprile 1950 43 . Nel 1951 ci fu uno sforzo ulteriore da parte del PCS per intraprendere una propaganda ancora più in linea con l’ideologia. All’inizio dell’anno, presso la sottocomissione per le questioni politiche estere dell’Agit-prop venne infatti messo in risalto 44 che i redattori per le notizie dall’estero avrebbero dovuto seguire la linea ufficiale. Evidentemente, anche la linea politica dei notiziari esteri dell’emittente di Capodistria cercava di adeguarsi. La sezione locale della commissione per la propaganda presso il PC del TLT infatti si mise subito a disposizione dei superiori e lanciò la proposta di formare una speciale commissione per il lavoro e le linee da seguire in futuro. La commissione sarebbe stata formata dai rappresentanti dell’Agit-prop del CC PCS, del Comitato circondariale del PC TLT per il Circondario dell’Istria, dell’Agit-prop di Trieste e della direzione della radio. L’Agit-prop centrale sostenne l’iniziativa 45 . Possiamo

Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a confronto 253 dire che agli inizi del 1951 la radio nella zona B rientrò definitivamente nella disciplina delle direttive ideologiche? La risposta definitiva sarà fornita da ulteriori ricerche archivistiche, comunque rileviamo che il Comitato Esecutivo del PCS (allora già Lega dei comunisti della Slovenia) ancora verso la fine del 1952 si lamentava 46 che la radio (evidentemente tutte le stazioni in Slovenia) era, insieme all’Accademia delle Scienze e delle Arti (SAZU), il settore più estraneo alla sua linea. ——————————— * In memoria del dott. Andrej Pinter, amico e collega prematuramente scomparso. Per l’aiuto nella ricerca vorrei ringraziare le archiviste Biserka Ram{kar, Jana Mena{e, Tatjana Stibilj, Zdenka Bonin, i colleghi Aleksander Panjek, Nevenka Troha e Petra Kavre~i~, la sig.ra. Darinka Bibica e il personale della RTV Koper – Capodistria. 1 I dati principali sono in: L. Turk, Glas v ... etru,De‘elni sede‘ RAI za FJK, Trst 1991;L. Turk (a cura di), Radio Trst A, De‘elni sede‘ RAI za FJK, Trst 1995; G. Botteri e R. Collini (a cura di), Radio Trieste 1931–2006, RAI – ERI, Roma 2007. 2 Relazione, gennaio 1948, in: Arhiv Republike Slovenije, Ljubljana (AS), fondo 1529, b. 7. 3 «Slovenski Primorec» (SL.PRIM.), 21 marzo e 23 maggio 1946. 4 Per es. Verbale, 26 aprile 1946, in: AS 1818, b. 38, fasc. I/3; Verbale, 1 luglio 1947, ivi, b. 17a, fasc. I/3. 5 Arhiv In{tituta za narodnostna vpra{nja, Ljubljana (AINV), Zgodovinski arhiv splo{nega oddelka INV, b. 43, fasc. 212/5; Verbale, 15 dicembre 1945, in: AS 1589, b. 2. Verbale, 9 dicembre 1945, pubblicato in D. Drnov{ek, Zapisniki Politbiroja CK KPS/ZKS 1945–1954, Arhivsko dru{tvo Slovenije, Ljubljana 2000, p. 51. 6 Per la problematica dell’istruzione vedi G. Bajc, Boj projugoslovanskega tabora na podro~ju slovenskega {olstva v Trstu (1945–1948), in «Zgodovinski ~asopis», a. LV, n. 4, 1999, pp. 577-594. 7 «Primorski dnevnik» (PD), 28 novembre 1945 e 3 gennaio 1946. 8 PD, 4 e 17 gennaio 1946. 9 PD, 3 aprile 1946. 10 PD, 26 giugno 1946. 11 PD, 31 luglio 1946. 12 PD, 12 settembre 1946. 13 «Demokracija», 4 e 18 luglio, 22 agosto, 5 settembre, 17 e 24 ottobre 1947, 19 marzo e 23 aprile 1948. 14 Verbali, 11 e 25 giugno, 19 settembre 1946, in: AS 1818, b. 17a, fasc. I/3. Sulla Ribalta radiofonica: 20 let radijskega odra, Radijski oder, Trst 1966; Na{ glas pri vas doma, Radijski oder – Mladika, Trst 1997; V. Sancin, La Ribalta radiofonica: Trieste 1946–2004, Università degli Studi di Trieste, aa. 2004–2005. 15 Verbale, 25 giugno 1946, in: AS 1818, b. 17a, fasc. I/3; Relazione dell’OZNA, non datata e Rapporto, 3 marzo 1946, in: AS 1569, AIS, a.e. 155; Relazione, dal 4 al 15 febbraio 1946, in: AS 1931, Sre~ko Baraga; cfr. N. Troha, Komu Trst, Modrijan, Ljubljana 1999, pp. 194-195. 16 PD, 28 agosto 1946. 17 SL.PRIM., 5 settembre 1946. 18 Verbale, 11 giugno 1946, in: AS 1818, b. 17a, fasc. I/3. 19 Verbale, 1 ottobre 1946, in: AS 1818, b. 17a, fasc. I/3. 20 PD, 6 dicembre 1946. 21 Rapporto, 24 settembre 1947, in: AS 1931, Agneletto dr. Josip. 22 Relazione, gennaio 1963, pp. 1–3, in: AS 1215, b. 1, fasc. 4. 23 Dispaccio di Kidri~ a Kardelj, 13 marzo 1946, in: AS 1589, b. 46, dispacci vari.

252 Gorazd Bajc<br />

Appena nel settembre 1951 (o, secondo alcune fonti 35 , nel 1952) fu installato un nuovo e più<br />

potente trasmettitore di 7 kW a Beli Kri‘/Croce Bianca 36 . La potenza del nuovo trasmettitore<br />

era evidentemente elevata. Le onde della radio capodistriana raggiungevano a nord Maribor,<br />

a est Zagabria e Osijek, a sud-est Spalato, a ovest Genova, Milano e Torino, e a sud quasi tutte<br />

le città italiane sulla costa adriatica 37 .<br />

All’inizio la radio di Capodistria trasmetteva sei ore al giorno e nelle tre lingue ufficiali della<br />

zona B: lo sloveno, l’italiano e il croato. Nelle prime fasi fu la radio lubianese a dare una mano<br />

ai colleghi del Litorale 38 . Le testimonianze parlano 39 di molte improvvisazioni, anche a livello<br />

tecnico; di grande importanza era però ritenuto il forte entusiasmo del personale.<br />

Anche la radio di Capodistria doveva seguire fedelmente la linea delle autorità jugoslave,<br />

specialmente nel trasmettere notizie politiche e quelle legate alle questioni estere, come pure<br />

nella politica delle assunzioni. Evidentemente era così, sebbene dai verbali dei PC e dell’Agitprop<br />

locali trasparisse che nei primi mesi la situazione non era soddisfacente. La cosiddetta lotta<br />

al Cominform (che lo stesso Politbiro del CC PCS nel giugno 1949 riteneva 40 dovesse essere<br />

maggiormente rappresentata presso le stazioni radio) era uno dei problemi maggiori. Nel<br />

settembre 1949 la linea ideologica del Partito aveva infatti tra le priorità quella di aumentarla<br />

e questo anche attraverso la radio, perciò bisognava assolutamente intensificarne la linea. Nelle<br />

fila del PC istriano ci furono in settembre anche critiche verso quelli che alla radio arrivarono<br />

da Trieste. Inoltre si sottolineava che la maggioranza delle trasmissioni erano in lingua italiana,<br />

ma che bisognava che in italiano si trasmettessero anche notizie riguardanti il Cominform.<br />

Durante una riunione del Comitato locale del PC TLT del 21 settembre veniva poi rilevato che<br />

bisognava fare attenzione nell’assumere il personale italiano: la presenza dello sloveno in<br />

pubblico era infatti allora ritenuta insufficiente, al punto da sottolineare che in generale nel<br />

circondario istriano non c’era coerenza nel bilinguismo, a discapito però degli sloveni. L’apparato<br />

partitico locale aveva infine il timore che Lubiana avesse appoggiato la costituzione<br />

dell’emittente di Capodistria, senza però essere riuscita ad indirizzarla verso una linea ideologica<br />

coerente. All’interno della nuova emittente si stava dunque sviluppando un specie di «stato<br />

nello stato» e la radio in sostanza non era legata alla politica locale. Inoltre, veniva rilevato che<br />

le radio comuni, le cosidette «radio cittadine» nei capoluoghi della zona B rappresentavano una<br />

vera e propria concorrenza alla stazione radio capodistriana: i notiziari venivano spesso boicottati<br />

e sostituiti dalla musica. Una situazione dunque tutt’altro che rosea, se teniano infine anche<br />

conto che cadevano critiche su tutta una serie di altri settori della vita pubblica dell’Istria 41 .<br />

Per i puristi della linea ideologica durante l’anno successivo la situazione non migliorò. In<br />

primavera infatti vennero registrate nuove forti critiche all’inefficienza della propaganda ideologica<br />

locale in generale 42 , anche se l’Agit-prop aveva intrapreso in Istria una forte campagna<br />

tra la gente e per la radio aveva preparato un programma di lavoro speciale in vista delle<br />

seconde elezioni nel Circondario indette per il 16 aprile 1950 43 .<br />

Nel 1951 ci fu uno sforzo ulteriore da parte del PCS per intraprendere una propaganda<br />

ancora più in linea con l’ideologia. All’inizio dell’anno, presso la sottocomissione per le<br />

questioni politiche estere dell’Agit-prop venne infatti messo in risalto 44 che i redattori per le<br />

notizie dall’estero avrebbero dovuto seguire la linea ufficiale. Evidentemente, anche la linea<br />

politica dei notiziari esteri dell’emittente di Capodistria cercava di adeguarsi. La sezione locale<br />

della commissione per la propaganda presso il PC del TLT infatti si mise subito a disposizione<br />

dei superiori e lanciò la proposta di formare una speciale commissione per il lavoro e le linee<br />

da seguire in futuro. La commissione sarebbe stata formata dai rappresentanti dell’Agit-prop<br />

del CC PCS, del Comitato circondariale del PC TLT per il Circondario dell’Istria, dell’Agit-prop<br />

di Trieste e della direzione della radio. L’Agit-prop centrale sostenne l’iniziativa 45 . Possiamo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!