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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a confronto 251<br />

La stazione, chiamata Radio jugoslovanske cone Trsta – Radio Trieste zona Jugoslava, era<br />

formalmente in possesso della ditta D. D. Radiofonia S.A., che venne fondata nell’ottobre del<br />

1949 dall’Amministrazione militare jugoslava della zona B. Nel 1953 la stazione fu rinominata<br />

ufficialmente Radio Koper – Radio Capodistria 29 . Dopo la firma del Memorandum di Londra<br />

nel 1954 la Radio di Capodistria si unì alla Radio Ljubljana.<br />

Già dagli inizi alla stazione di Capodistria ci fu una particolare attenzione per le trasmissioni<br />

in lingua italiana, con lo scopo di mettere in onda informazioni concorrenziali con la propaganda<br />

avversa, sia quella cosiddetta reazionaria (ossia occidentale), sia quella cominformista. La<br />

redazione in lingua italiana per la cultura era infatti ritenuta come la più importante dopo<br />

quella per la politica estera. Il numero delle ore trasmesse in sloveno praticamente non<br />

superava il numero di quelle in lingua italiana. Nei resoconti veniva sempre lodata la partecipazione<br />

dei collaboratori italiani che avevano saputo produrre una programmazione vasta ed<br />

in certo senso innovativa. Tuttavia, nei primi cinque anni della radio c’erano state anche<br />

parecchie difficoltà, per esempio da parte degli speaker. I dirigenti volevano anche approfittare<br />

del fatto che a Trieste c’erano molti abbonati alla radio, persino di più che all’interno della<br />

Slovenia. L’interesse per la radio di Capodistria veniva riscontrato anche in Friuli e nella Slavia<br />

Veneta, come dimostravano le numerose lettere di sostegno che giungevano all’emittente. La<br />

funzione delle trasmissioni in lingua italiana accrebbe quando la radio di Fiume diminuì le<br />

proprie ore di trasmissione in italiano e la Radio Jugoslavia le abolì del tutto 30 . Anche la radio<br />

di Lubiana trasmetteva alcune ore in lingua italiana ma l’Agit-prop alla fine del 1950 era del<br />

parere che queste trasmissioni non fossero adeguate. C’era comunque la volontà di migliorare,<br />

magari invitando a collaborare dei rappresentanti della radio o del cinema italiano – ovviamente<br />

quello ritenuto progressista 31 .<br />

Dopo il primo mese e mezzo di messa in onda della radio a Capodistria, secondo una<br />

relazione politica filojugoslava del luglio 1949 32 , per i programmi in lingua italiana i risultati<br />

furono da subito soddisfacenti e ci fu un interesse notevole non solo a Trieste, ma anche in Friuli<br />

e nel centro Italia. Gli attacchi della stampa ritenuta neofascista e reazionaria, oppure contraria<br />

alle autorità jugoslave, venivano recepiti come un successo per la nuova emittente. La situazione<br />

per i programmi sloveni era invece diversa. Il primo direttore Danilo Mili~ sperava di<br />

ricevere molto più aiuto da Trieste e Lubiana; inoltre, rilevava difficoltà nella sezione musicale<br />

e nelle trasmissioni in lingua croata. Mili~ sosteneva pure che tutte le notizie venivano scelte in<br />

base alla loro «progressività» e riteneva perciò ingiustificate le critiche rivoltegli sul fatto che le<br />

trasmissioni di Capodistria fossero simili a quelle di Trieste; alcuni accusavano perfino il<br />

personale di essere reazionario. Forte era il deficit di notizie dal capoluogo della zona A: perciò,<br />

secondo il parere di Mili~, ci sarebbe voluto un corrispondente apposito che mandasse notizie<br />

da Trieste. Non c’erano grandi problemi con i costi, tranne il fatto che venne trovata sistemazione<br />

in città ad un solo collaboratore, mentre gli altri facevano spola da Ancarano o Trieste.<br />

Comunque le autorità avrebbero dovuto investire più soldi per avere un’emittente di valore,<br />

scrisse il Mili~. Infine i problemi tecnici condizionavano l’attività dell’emittente: la promessa<br />

che il trasmettitore dopo il primo mese sarebbe aumentato a 5 kW non venne mantenuta.<br />

In settembre ed in dicembre 33 ci furono alcuni tentativi di migliorare la situazione del<br />

trasmettitore, ma sembra che fossero solamente formali. Anche il vertice del PCS riteneva<br />

urgente 34 aumentare la potenza delle trasmissioni dell’emittente capodistriana specialmente<br />

perché le stazioni in Italia l’avevano quasi soffocata. I dirigenti del Partito proposero che per<br />

migliorare l’efficienza di questa emittente fosse meglio abolire quella di Nova Gorica (e così fu).<br />

In effetti, nei primi anni la Radio Capodistria aveva a disposizione un trasmettitore di soli<br />

0,6 – 0,7 kW, ma potè comunque coprire lo spazio d’ascolto che le autorità si erano prefisso.

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