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246 Anna Maria Vinci 11 G. Stuparich, Trieste nei miei ricordi, Garzanti, Milano 1948, str. 179-180. 12 Na to me je opozoril P. Karlsen, ki se mu na tem mestu zahvaljujem. Glede CCA na splo{no glej P. Quazzolo, Il Circolo della Cultura e delle Arti a Trieste, Lint, Trst 1997. 13 F. Collotti, Politica e storia della questione di Trieste, Tipo - Litografia moderna, Trst 1949, str. 15. 14 Nazionalismo e neofascismo nella politica al confine orientale 1945–1975, Irsml Fvg, Trst 1976, str. 424. 15 A. Vinci, Inventare il futuro, cit., str. 143-144. 16 Glede tega glej A. Andri, G. Mellinato, Scuola e Guerra fredda, v »Quaderni di Qualestoria«, 14, Irsml Fvg, Trst 2001; A. Vinci, Educazione e democrazia per l’Italia postfascista nei progetti degli Alleati, vL. Ganapini (ur.), L’Italia alla metà del XX secolo, ISEC, Milano 2005, str. 203-218. 17 A. Bowman, What happend in Triest…, na www.milhist.net/amg/bowman. 18 A. Andri, Scuola, ricostruzione, democrazia, v A. Andri, G. Mellinato, Scuola, cit., str. 99-143. 19 Orville F. Boley, Americanerie, Eugenio Borsetti ed., Trst 1953, str. 53.
Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a confronto 247 Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a confronto * di Gorazd Bajc La radio slovena nella zona A Dopo l’amministrazione temporanea jugoslava di Trieste le redini della stazione radiofonica vennero prese dagli anglo-americani. Per un anno i programmi italiani e sloveni vennero messi in onda sulla stessa frequenza. Il 17 giugno 1946 la trasmittente slovena trovò una sua collocazione e venne denominata Radio Trst II. Risolta la questione dei confini (1954) la sede triestina venne a far parte della Radiotelevisione italiana e l’8 marzo 1955 la stazione slovena venne rinominata Rai – Radio Trst A 1 . Con la costituzione del GMA sembrò che la situazione presso la stazione radiofonica triestina dovesse cambiare subito in sfavore del campo filojugoslavo. Tutto sommato però nei primi mesi non si verificarono drastiche modifiche. La gradualità dei mutamenti permise infatti al blocco filojugoslavo di conservare una certa influenza sui programmi radiofonici sino alla fine del 1946. Secondo una dettagliata relazione filojugoslava 2 il processo di estraneazione dell’influenza del campo filojugoslavo dalla radio passò attraverso cinque fasi. I) Fino alla fine del 1945 il responsabile della radio, il maggiore britannico Astley, non operò alcun cambiamento sostanziale nel sistema. Due furono i provvedimenti più significativi: l’ordine del 3 settembre di non usare lo sloveno negli annunci e l’assunzione di tre persone che il blocco filojugoslavo reputava appartenere ai propri oppositori. II) Il successore di Astley – Erskin – ordinò delle prime restrizioni, piegandosi alle pressioni italiane. Le trasmissioni slovene dovettero andare in onda solamente secondo un orario ben stabilito. Inoltre, le trasmissioni ideologicamente più vicine al blocco filojugoslavo vennero abolite, oppure ripresero per la pressione dell’opinione pubblica, ma vennero rinominate. Comunque la radio mandò in onda ancora trasmissioni che suscitarono le proteste degli oppositori cattolici al regime jugoslavo, che le bollarono come trasmissioni comuniste. Il loro portavoce, il settimanale goriziano «Slovenski Primorec», pubblicò alcuni articoli di protesta 3 . Tra le maggiori preoccupazioni per il blocco filojugoslavo che riguardavano la radio triestina c’era l’influsso che questa poteva avere oltre confine: ciò imponeva la necessità di reagire in qualche modo. Durante le varie sedute delle organizzazioni filojugoslave si propose di creare un apposito servizio d’informazione sui loro dirigenti e le loro attività, controllando le trasmissioni e attivando una campagna sistematica contro la divulgazione di notizie ritenute tendenziose 4 . Naturalmente non mancavano critiche alle trasmissioni sempre più numerose degli oppositori; esse venivano definite reazionarie, mezzi di propaganda anticomunista e antitina, attacchi contro le democrazie dell’Est, ecc. 5 . In questo senso sono molto interessanti le pagine del «Primorski dnevnik», sulle quali le critiche del blocco filojugoslavo alla radio triestina, come pure quelle alle notizie che riguardavano i provvedimenti del GMA nei confronti degli sloveni (per esempio nel settore dell’istruzione) 6 erano in pratica scontate. Nei primi sette mesi le critiche riguardarono perlopiù l’aumento delle ore di trasmissione in italiano a discapito di quelle in sloveno 7 .
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Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a confronto 247<br />
Radio slovena di Trieste e radio Capodistria. Modelli di propaganda a<br />
confronto *<br />
di Gorazd Bajc<br />
La radio slovena nella zona A<br />
Dopo l’amministrazione temporanea jugoslava di Trieste le redini della stazione radiofonica<br />
vennero prese dagli anglo-americani. Per un anno i programmi italiani e sloveni vennero messi<br />
in onda sulla stessa frequenza. Il 17 giugno 1946 la trasmittente slovena trovò una sua collocazione<br />
e venne denominata Radio Trst II. Risolta la questione dei confini (1954) la sede triestina<br />
venne a far parte della Radiotelevisione italiana e l’8 marzo 1955 la stazione slovena venne<br />
rinominata Rai – Radio Trst A 1 .<br />
Con la costituzione del GMA sembrò che la situazione presso la stazione radiofonica<br />
triestina dovesse cambiare subito in sfavore del campo filojugoslavo. Tutto sommato però nei<br />
primi mesi non si verificarono drastiche modifiche. La gradualità dei mutamenti permise infatti<br />
al blocco filojugoslavo di conservare una certa influenza sui programmi radiofonici sino alla fine<br />
del 1946. Secondo una dettagliata relazione filojugoslava 2 il processo di estraneazione dell’influenza<br />
del campo filojugoslavo dalla radio passò attraverso cinque fasi.<br />
I) Fino alla fine del 1945 il responsabile della radio, il maggiore britannico Astley, non operò<br />
alcun cambiamento sostanziale nel sistema. Due furono i provvedimenti più significativi:<br />
l’ordine del 3 settembre di non usare lo sloveno negli annunci e l’assunzione di tre persone<br />
che il blocco filojugoslavo reputava appartenere ai propri oppositori.<br />
II)<br />
Il successore di Astley – Erskin – ordinò delle prime restrizioni, piegandosi alle pressioni<br />
italiane. Le trasmissioni slovene dovettero andare in onda solamente secondo un orario<br />
ben stabilito. Inoltre, le trasmissioni ideologicamente più vicine al blocco filojugoslavo<br />
vennero abolite, oppure ripresero per la pressione dell’opinione pubblica, ma vennero<br />
rinominate.<br />
Comunque la radio mandò in onda ancora trasmissioni che suscitarono le proteste degli<br />
oppositori cattolici al regime jugoslavo, che le bollarono come trasmissioni comuniste. Il loro<br />
portavoce, il settimanale goriziano «Slovenski Primorec», pubblicò alcuni articoli di protesta 3 .<br />
Tra le maggiori preoccupazioni per il blocco filojugoslavo che riguardavano la radio triestina<br />
c’era l’influsso che questa poteva avere oltre confine: ciò imponeva la necessità di reagire in<br />
qualche modo. Durante le varie sedute delle organizzazioni filojugoslave si propose di creare<br />
un apposito servizio d’informazione sui loro dirigenti e le loro attività, controllando le trasmissioni<br />
e attivando una campagna sistematica contro la divulgazione di notizie ritenute tendenziose<br />
4 . Naturalmente non mancavano critiche alle trasmissioni sempre più numerose degli<br />
oppositori; esse venivano definite reazionarie, mezzi di propaganda anticomunista e antitina,<br />
attacchi contro le democrazie dell’Est, ecc. 5 . In questo senso sono molto interessanti le pagine<br />
del «Primorski dnevnik», sulle quali le critiche del blocco filojugoslavo alla radio triestina, come<br />
pure quelle alle notizie che riguardavano i provvedimenti del GMA nei confronti degli sloveni<br />
(per esempio nel settore dell’istruzione) 6 erano in pratica scontate. Nei primi sette mesi le<br />
critiche riguardarono perlopiù l’aumento delle ore di trasmissione in italiano a discapito di<br />
quelle in sloveno 7 .