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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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Ricomposizione dell’azione amministrativa del CLN regionale per il Litorale sloveno a Trieste 225<br />

dell’amministrazione civile subordinato al Governo Militare Alleato, effettuare, su richiesta del<br />

Governo alleato stesso, immediati avvicendamenti. Benché da quanto detto risulti che il PNOO<br />

fosse disposto a subordinare la propria azione amministrativa in una certa misura al Governo<br />

Militare Alleato, il comandante supremo alleato non fu disposto ad accogliere tale nota. La<br />

nota riveste importanza perché essa è indice della posizione che il PNOO avrebbe mantenuto<br />

nel corso di tutti i rapporti negoziali intrattenuti con gli esponenti alleati nel corso del 1945.<br />

Non appena assunto il potere nella zona A della Venezia Giulia, il feldmaresciallo Harold<br />

Alexander emanò il Proclama n. 1, che annunciò il ritorno in vigore, nella zona A, delle leggi<br />

antecedenti l’8 settembre 1943 10 .<br />

Il Litorale, ivi compresa la città di Trieste, fu diviso in due zone d’occupazione della Venezia<br />

Giulia, separate dalla Linea Morgan. La zona A della Venezia Giulia fu soggetta al Governo<br />

Militare Alleato, mentre il PNOO regionale emanò un nuovo decreto sulla suddivisione<br />

territoriale amministrativa. Il distretto di Trieste si ridusse dalle precedenti nove circoscrizioni,<br />

a quattro, Milje-Dolina, Nabre‘ina, Se‘ana e Tr‘i~, il comitato di liberazione cittadino di<br />

Trieste (Mestni NOS Trst) rimase immutato, il distretto di Gorizia si ridusse a nove circoscrizioni,<br />

e precisamente Brda, Bovec, Gorica, Gradi{~e, Kanal, Komen, Kobarid, Krmin in Miren.<br />

Per l’area della zona B, soggetta al Governo militare dell’armata jugoslava, fu istituita, sempre<br />

in forza ad un decreto del PNOO, l’amministrazione regionale fiduciaria del PNOO (Poverjeni{tvo<br />

pokrajinskega NOO) con sede ad Ajdov{~ina 11 .<br />

Le decisioni amministrative applicavano quelle politiche ed anche i neo-istituiti distretti<br />

subirono gli effetti della separazione politica dei centri amministrativi dal loro retroterra. Di<br />

conseguenza furono creati nuovi centri amministrativi, quali Postojna, Ajdov{~ina ed altre<br />

località dell’entroterra, che dovettero adattarsi alla nuova situazione, non potendo più far capo<br />

ai poli amministrativi storici di Trieste e di Gorizia.<br />

Nei mesi di giugno, luglio ed agosto 1945 si svolsero numerose riunioni fra gli Alleati e gli<br />

esponenti del PNOO durante le quali si discusse dell’amministrazione della zona A della<br />

Venezia Giulia. Nel corso di queste riunioni ciascuna parte accampò, a sostegno delle proprie<br />

posizioni, argomenti propri. La situazione della zona A era in effetti specifica, diversa da altre<br />

situazioni in Italia, perché vi operavano i NOO quali cellule fondamentali dell’assetto amministrativo,<br />

fu quello su cui insistette il PNOO. Seguirono pure gli inviti alla cogestione della vita<br />

pubblica in base alle condizioni che il GMA aveva predisposto e che erano state previste dallo<br />

stato maggiore alleato per le province di Trieste e di Gorizia sin dal 22 maggio 1945. Dopo<br />

l’assunzione del potere nella zona A della Venezia Giulia e a seguito di una ricognizione<br />

dell’area, alcuni ufficiali alleati posero mente ad un’amministrazione mista, diversa per le città,<br />

nelle quali si sarebbe applicata la preesistente amministrazione italiana, e per il contado,<br />

l’esercizio della quale sarebbe rimasta affidata ai NOO. Il feldmaresciallo Alexander non aderì<br />

a tali proposte, ed il 25 giugno 1945 egli propose alla ratifica dello stato maggiore delle forze<br />

alleate la propria proposta, stando alla quale l’amministrazione locale nella zona A avrebbe<br />

dovuto poggiare sul preesistente sistema amministrativo italiano in vigore sino all’armistizio (8<br />

settembre 1943), e quindi in perfetta conformità con il sistema di sanzioni postbelliche inflitto<br />

alla penisola appenninica. Quanto all’art. 3 dell’Accordo di Belgrado, a proposito, in particolare,<br />

dell’interpretazione delle disposizioni sul passaggio dei poteri nel campo dell’amministrazione<br />

civile, la raccomandazione di Alexander fu che l’espressione relativa alla continuità<br />

dell’amministrazione dovesse riferirsi al personale impiegato, piuttosto che al sistema jugoslavo<br />

che gli Alleati avevano trovato sul territorio, al loro arrivo.<br />

Sin dal 13 giugno 1945 si ebbe l’abolizione della Difesa Popolare (Narodna za{~ita), che<br />

operava nell’ambito del dicastero degli affari interni, mentre il 12 luglio gli alleati sciolsero i

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