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preme1.chp:Corel VENTURA - TRIESTE Books

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224 Metka Gomba~<br />

delegati del PNOO elessero la presidenza e tutti i più elevati organi giudiziari. Nel maggio e nel<br />

giugno 1945 si svolsero le sessioni di tutte e tre le assemblee di liberazione nazionale distrettuale,<br />

quella triestina il 1 giugno, la goriziana il 31 maggio e quella per la città di Trieste il 17<br />

maggio. Il 5 giugno 1945 si tennero le assise dell’assemblea regionale di liberazione nazionale,<br />

nel corso della quale fu ampliato ed eletto il nuovo comitato centrale che fu composto, in<br />

considerazione del carattere mistilingue del territorio, per due terzi da sloveni e per un terzo<br />

da italiani. Alla carica di presidente fu riconfermato lo scrittore France Bevk, furono inoltre<br />

eletti tre vicepresidenti nelle persone di Luigi Peterin, Umberto Zoratti e Boris Kraigher,<br />

nonché due segretari nelle persone di Bogdan Brecelj e Danilo Ben~i~ 9 .<br />

Fu in tal modo che gli organismi del potere popolare avviarono la propria attività nel Litorale<br />

sloveno ed a Trieste, un esercizio del potere piramidale, dal PNOO, a discendere attraverso i<br />

NOO distrettuali, circoscrizionali, fino a quelli locali. Il controllo di legittimità dell’azione dei<br />

NOO, sull’opera dei singoli e sull’esecuzione corretta delle disposizioni vigenti, era affidato<br />

all’ufficio del pubblico accusatore. Era nei propositi del PNOO l’introduzione quanto più<br />

spedita possibile di una prassi in grado di far valere condizioni di ordinaria amministrazione e<br />

che fosse accettabile anche per la popolazione italiana, perciò furono designati a ricoprire ruoli<br />

dirigenti anche italiani, al fine di dimostrare agli alleati, anche in tal modo, la propria legittimazione<br />

a gestire l’amministrazione civile.<br />

Nota caratteristica di quel periodo fu un attivismo frenetico, continuamente intralciato da<br />

un incessante avvicendarsi di disposizioni ed istruzioni, di richieste e d’accomodamenti, da un<br />

continuo processo di metamorfosi. Un’enormità di pratiche e di soluzioni rimasero soltanto<br />

sulla carta per i più svariati impedimenti alla loro messa in pratica. L’apparato amministrativo<br />

assorbì numerosi intellettuali del Litorale, tuffatisi nell’opera, determinati ad estendere l’atmosfera<br />

politica, morale e creatrice, tipica della lotta di liberazione nazionale, anche agli anni<br />

postbellici, per portare a compimento, nel Litorale, quanto annunciato dai programmi per tutto<br />

il corso della guerra.<br />

L’accordo di Belgrado del 9 giugno 1945<br />

Nel 1945, il territorio del Litorale sloveno e di Trieste andò soggetto a continue tensioni.<br />

Aspetti politici, nazionali e militari s’intrecciarono con i piani internazionali nella fase conclusiva<br />

della guerra ed in quella immediatamente successiva. Al fine di indurre la Jugoslavia ad<br />

abbandonare Trieste, gli alleati occidentali esercitarono su di essa pressioni politiche e diplomatiche,<br />

ma anche militari, ottenendo la stipula dell’Accordo di Belgrado il 9 giugno 1945. Il<br />

12 giugno l’esercito jugoslavo ripiegò da Trieste.<br />

Al punto terzo, l’Accordo di Belgrado contemplava anche l’amministrazione civile. In<br />

proposito va segnalata anche la nota verbale allegata dagli jugoslavi all’Accordo di Duino del<br />

20 giugno 1945. Vi si ricordava che la popolazione della Venezia Giulia aveva condotto una<br />

resistenza armata al fianco degli alleati contro l’Italia prima ancora dell’armistizio con l’Italia,<br />

e che essa aveva edificato e conservato proprie strutture amministrative. Di conseguenza il<br />

preesistente sistema dell’amministrazione civile italiana non sarebbe dovuto, a detta degli<br />

estensori della nota, essere ripristinato, ed il Governo Militare Alleato avrebbe dovuto accettare<br />

i nuovi organismi dell’amministrazione civile in auge, purché il loro operato si fosse<br />

dimostrato soddisfacente agli occhi del comandante supremo alleato. Qualora il comandante<br />

supremo non si fosse detto soddisfatto dell’azione del personale o di qualsivoglia altro organismo<br />

dell’amministrazione civile, il PNOO avrebbe dovuto, in qualità di primo organismo

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