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206 Nevenka Troha Giulio Smareglia e Josip Serat, quello di segretario da Boris Kraigher. La funzione di segretario era quella che nelle organizzazioni era riservata ai più elevati funzionari di partito, i quali ne determinavano, di fatto, la linea politica e l’azione 37 . L’attività dei suoi organismi era accentrata e nei rapporti fra dirigenti e subordinati vigeva una rigorosa disciplina. Gli organismi dirigenti non mancavano peraltro di raccomandare a quelli subalterni di adeguare le direttive alle condizioni concrete, raccomandazione che peraltro veniva raramente raccolta, data la scarsa esperienza politica degli attivisti di base 38 . Negli archivi non ho riscontrato dati sulla consistenza numerica dei militanti dell’UAIS; cercherò pertanto di dedurne la determinazione per via indiretta. Uno dei criteri che consentono di determinare il numero dei membri, è anche quello del numero delle persone che nella Venezia Giulia dichiararono il proprio appoggio all’annessione alla Jugoslavia, obiettivo questo che formalmente soltanto dal mese di settembre del 1945, ma, di fatto, già da prima costituiva il punto programmatico fondamentale. Coloro che alla fine d’agosto ed ai primi di settembre del 1945 firmarono una specifica dichiarazione di sostegno all’annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia, furono con ogni probabilità in massima parte anche membri dell’UAIS o suoi simpatizzanti. Ciò va detto innanzi tutto per gli italiani, mentre fra gli sloveni firmarono anche persone peraltro avversarie del comunismo. Nella zona A furono raccolte 79.960 firme di sloveni e 51.973 firme di italiani, per complessive 131.933 firme 39 . Secondo un’altra fonte, furono raccolte nella zona A 127.000 firme (74.978 di sloveni, 51.848 di italiani e 174 di altri) nonché 348 nella circoscrizione di Tarvisio, 248 nella Slavia Veneta e 459 presso il reparto dell’esercito jugoslavo di stanza sul Carso 40 . Le relazioni organizzative per l’estate del 1946 riferiscono di 75.000 membri dell’UAIS nella zona B, 42.000 membri nel distretto di Gorizia, 30.000 membri in quello di Trieste, mentre non si hanno dati per la città di Trieste 41 . Il numero dei membri dell’UAIS nella zona A del Territorio Libero di Trieste (che comprendeva la sola città di Trieste con i comuni contermini) può essere calcolato a partire dal numero dei delegati al congresso costitutivo dell’UAIS per il TLT nell’ottobre del 1947. La relazione riferisce che i delegati furono eletti in ragione di uno per ogni cento iscritti. Al congresso furono eletti 1.063 delegati, 776 dei quali dalla zona A. Ne consegue che, prescindendo dai distretti di Gorizia e dai dintorni di Trieste assegnati alla Jugoslavia o rimasti all’Italia, si contarono 77.600 membri dell’UAIS 42 . Se si paragona questo dato con il numero delle firme raccolte in quell’area – 72.913 –, troviamo la conferma di un calcolo sufficientemente approssimato. Il tenore dei rapporti fra l’UAIS ed il PCRG, ossia la subalternità della prima al secondo, può essere desunto da alcuni verbali di riunioni degli organismi di partito alle quali erano state assunte decisioni sul programma, sui compiti e sull’attività dell’UAIS 43 . Analogamente a quanto era avvenuto nella prima fase dell’assunzione del potere in Jugoslavia, anche nei gruppi dirigenti delle organizzazioni filo-jugoslave della Venezia Giulia non si contarono soltanto comunisti bensì si cercò almeno in apparenza di conservare i tratti peculiari del fronte popolare, specie a Trieste, e poi anche quello della composizione nazionale. Va detto altresì che, tra i non comunisti, furono accolti nei gruppi dirigenti soltanto coloro che riconoscevano il ruolo guida del KPS, per i suoi meriti nel promuovere ed organizzare la lotta antifascista 44 . Oltre alle posizioni sulla questione nazionale slovena, fu proprio la subalternità dell’UAIS al partito la causa scatenante d’alcune defezioni fra gli antifascisti sloveni di punta dell’UAIS. Emersero i primi dissapori di un certo rilievo all’indomani della decisione sull’istituzione del Territorio Libero di Trieste, mentre sino ad allora la preoccupazione di non indebolire le posizioni negoziali jugoslave alla conferenza di pace aveva offuscato tali differenze. Fu così che il membro del comitato esecutivo dell’UAIS Josip Ferfolja propose alla seduta del 25 giugno 1947 la discussione di un documento dal titolo «Sui problemi attuali della nostra situazione

Le organizzazioni filo-jugoslave della zona A della Venezia Giulia 207 politica», durante la quale si chiese se il comitato esecutivo fosse effettivamente l’organo supremo dell’UAIS o non piuttosto semplicemente uno strumento del partito. Egli si disse disposto ad accettare anche tale seconda ipotesi, aggiungendo tuttavia che tale rapporto non sarebbe dovuto essere del tutto acritico e non avrebbe dovuto tramutarsi in un rapporto di cieca obbedienza. Rilevò come i membri del comitato esecutivo dell’UAIS fossero stati fino a poco tempo prima, con un’unica eccezione, tutti membri del partito 45 . Il comitato esecutivo avrebbe dovuto essere più autonomo per poter assumere tutto il controllo della vita pubblica nel futuro TLT. Uno degli errori fondamentali, manifestatisi soprattutto nella zona B, fu, a detta del Ferfolja, la brama di potere 46 . Seguì una discussione che proseguì alla seduta del comitato esecutivo del 4 luglio 1947 e che si svolse perlopiù in un tipico «spirito bolscevico». La maggior parte degli interventi si attenne su posizioni schematiche e manifestò indisponibilità ad accettare una critica, per quanto benevola essa fosse. Si pose l’accento sul fatto che il partito doveva conservare il proprio ruolo guida in virtù degli interessi che rappresentava 47 . Dopo alcuni altri dissapori, Josip Ferfolja e Fran Ton~i~ abbandonarono definitivamente l’UAIS nel mese di aprile del 1948. Per concludere: ai partiti ed alle organizzazioni aderirono sia sloveni e croati che italiani, soprattutto operai. Le motivazioni che spinsero le persone a sostenere la politica filo-jugoslava furono sia di ordine nazionale, prevalenti queste fra gli sloveni ed i croati, parte dei quali vi aderì tuttavia anche mossa da ragioni legate alle trasformazioni sociali, ossia di classe, prevalenti, queste, fra gli italiani. I dirigenti del movimento di liberazione sloveno e più tardi le autorità jugoslave cercarono di fondere entrambe le motivazioni nel quadro della politica della fratellanza italo - slava (slovena) nella battaglia comune per l’annessione alla Jugoslavia. Il protagonista formale ne fu l’UAIS, la quale tuttavia altro in verità non fu se non l’esecutrice della volontà dei vertici del partito e delle autorità slovene e jugoslave. (Traduzione di Ravel Kodri~) ——————————— 1 Arhiv Republike Slovenije (AS) 1569, Centralni komite KP STO, ae 309. Referat o organizacijskih principih partijskih organizacij, non datato, anno 1947. 2 AS 1584, Zbirka gradiva informacijske slu‘be na Primorskem (dalje AIS), ae 480, m. Virgil [~ek. Minuta dell’intervista di V. [~ek per il «Primorski dnevnik» a seguito della pubblicazione della lettera pastorale dei vescovi jugoslavi nello «Slovenski Primorec», 11 ottobre 1945. 3 AS 1487, CKKPS, busta 1. Verbale della seduta del CK KPS, 13 marzo 1945. Ae 42. Appunti di Vida Tom{i~, annotazioni dalla consultazione distrettuale del KPS, 23 marzo1945. 4 Cfr. inoltre N. Troha, Politika slovensko-italijanskega bratstva: Slovansko-italijanska antifa{isti~na unija v coni A Julijske krajine, ARS, Ljubljana 1998. 5 Stando alle parole di Tito del mese di novembre del 1948, l’essenza dell’internazionalismo risiede nell’aiuto e nel sostegno prestato dalla classe progressiva al movimento progressista, nel caso in cui ne abbia bisogno. Da questo autentico internazionalismo, proprio della classe progressiva, può e deve scaturire anche il patriottismo che implica l’amore per il proprio stato, per la propria nazione e per i suoi popoli. 6 AS 1487, CKKPS, ae 1851. Lettera di L. [entjurc, CK KPS, 26 ottobre 1944. 7 AS 1487, CKKPS, ae 42. Appunti di Vida Tom{i~. Riunione a Trieste, 24 febbraio 1945. Ae 91. Dispaccio del CKKPS al Comitato regionale del KPS per il Litorale sloveno, 13 febbraio 1945. 8 AS 1589, CKZKS Dispacci al governo federale, busta 1. Dispaccio di B. Kidri~ a E. Kardelj, 25 giugno 1945. AS 1487, CKKPS, busta 1. Verbale della seduta del CK KPS, 18 luglio 1945. 9 AS 1573, GO SIAU, busta 1. Relazione di B. Kraigher al congresso del PCRG - KPJK, 13 agosto 1945,

206 Nevenka Troha<br />

Giulio Smareglia e Josip Serat, quello di segretario da Boris Kraigher. La funzione di segretario<br />

era quella che nelle organizzazioni era riservata ai più elevati funzionari di partito, i quali ne<br />

determinavano, di fatto, la linea politica e l’azione 37 .<br />

L’attività dei suoi organismi era accentrata e nei rapporti fra dirigenti e subordinati vigeva<br />

una rigorosa disciplina. Gli organismi dirigenti non mancavano peraltro di raccomandare a<br />

quelli subalterni di adeguare le direttive alle condizioni concrete, raccomandazione che peraltro<br />

veniva raramente raccolta, data la scarsa esperienza politica degli attivisti di base 38 .<br />

Negli archivi non ho riscontrato dati sulla consistenza numerica dei militanti dell’UAIS;<br />

cercherò pertanto di dedurne la determinazione per via indiretta. Uno dei criteri che consentono<br />

di determinare il numero dei membri, è anche quello del numero delle persone che nella<br />

Venezia Giulia dichiararono il proprio appoggio all’annessione alla Jugoslavia, obiettivo questo<br />

che formalmente soltanto dal mese di settembre del 1945, ma, di fatto, già da prima costituiva<br />

il punto programmatico fondamentale. Coloro che alla fine d’agosto ed ai primi di settembre<br />

del 1945 firmarono una specifica dichiarazione di sostegno all’annessione della Venezia Giulia<br />

alla Jugoslavia, furono con ogni probabilità in massima parte anche membri dell’UAIS o suoi<br />

simpatizzanti. Ciò va detto innanzi tutto per gli italiani, mentre fra gli sloveni firmarono anche<br />

persone peraltro avversarie del comunismo. Nella zona A furono raccolte 79.960 firme di<br />

sloveni e 51.973 firme di italiani, per complessive 131.933 firme 39 . Secondo un’altra fonte,<br />

furono raccolte nella zona A 127.000 firme (74.978 di sloveni, 51.848 di italiani e 174 di altri)<br />

nonché 348 nella circoscrizione di Tarvisio, 248 nella Slavia Veneta e 459 presso il reparto<br />

dell’esercito jugoslavo di stanza sul Carso 40 . Le relazioni organizzative per l’estate del 1946<br />

riferiscono di 75.000 membri dell’UAIS nella zona B, 42.000 membri nel distretto di Gorizia,<br />

30.000 membri in quello di Trieste, mentre non si hanno dati per la città di Trieste 41 . Il numero<br />

dei membri dell’UAIS nella zona A del Territorio Libero di Trieste (che comprendeva la sola<br />

città di Trieste con i comuni contermini) può essere calcolato a partire dal numero dei delegati<br />

al congresso costitutivo dell’UAIS per il TLT nell’ottobre del 1947. La relazione riferisce che i<br />

delegati furono eletti in ragione di uno per ogni cento iscritti. Al congresso furono eletti 1.063<br />

delegati, 776 dei quali dalla zona A. Ne consegue che, prescindendo dai distretti di Gorizia e<br />

dai dintorni di Trieste assegnati alla Jugoslavia o rimasti all’Italia, si contarono 77.600 membri<br />

dell’UAIS 42 . Se si paragona questo dato con il numero delle firme raccolte in quell’area –<br />

72.913 –, troviamo la conferma di un calcolo sufficientemente approssimato.<br />

Il tenore dei rapporti fra l’UAIS ed il PCRG, ossia la subalternità della prima al secondo,<br />

può essere desunto da alcuni verbali di riunioni degli organismi di partito alle quali erano state<br />

assunte decisioni sul programma, sui compiti e sull’attività dell’UAIS 43 . Analogamente a<br />

quanto era avvenuto nella prima fase dell’assunzione del potere in Jugoslavia, anche nei gruppi<br />

dirigenti delle organizzazioni filo-jugoslave della Venezia Giulia non si contarono soltanto<br />

comunisti bensì si cercò almeno in apparenza di conservare i tratti peculiari del fronte popolare,<br />

specie a Trieste, e poi anche quello della composizione nazionale. Va detto altresì che, tra i non<br />

comunisti, furono accolti nei gruppi dirigenti soltanto coloro che riconoscevano il ruolo guida<br />

del KPS, per i suoi meriti nel promuovere ed organizzare la lotta antifascista 44 .<br />

Oltre alle posizioni sulla questione nazionale slovena, fu proprio la subalternità dell’UAIS al<br />

partito la causa scatenante d’alcune defezioni fra gli antifascisti sloveni di punta dell’UAIS.<br />

Emersero i primi dissapori di un certo rilievo all’indomani della decisione sull’istituzione del<br />

Territorio Libero di Trieste, mentre sino ad allora la preoccupazione di non indebolire le<br />

posizioni negoziali jugoslave alla conferenza di pace aveva offuscato tali differenze. Fu così che<br />

il membro del comitato esecutivo dell’UAIS Josip Ferfolja propose alla seduta del 25 giugno<br />

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