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116 Monica Rebeschini piccolissima percentuale con gli ufficiali superiori e i funzionari angloamericani civili rivestì ruoli di comando e di potere negli organismi preposti all’amministrazione del governo militare. Una stima effettuata dalle stesse autorità alleate nel dicembre 1946 ne indicava 85, di cui 50 inglesi e 35 americani. Il numero degli ufficiali avrebbe subito un drastico taglio dopo la ratifica del Trattato di Parigi nel 1947: l’assegnazione di Gorizia e Pola rispettivamente all’Italia e alla Jugoslavia aveva ridotto territorialmente il GMA alla sola provincia di Trieste rendendo necessario un riadattamento del personale ufficiale a 30 unità. La presenza angloamericana negli organismi amministrativi della zona A avrebbe continuato ad assottigliarsi con la progressiva immissione nell’amministrazione di funzionari italiani, prima tra il 1948 e il 1952 raggiungendo le 28 unità (13 americani e 15 inglesi) e infine tra il 1952 e il 1954 riducendosi a 11 (5 americani e 6 inglesi) 10 . La compresenza degli ufficiali inglesi e americani nella struttura amministrativa prevedeva una parità di rappresentanza e di diritti a tutti i livelli, in conformità a quello che era stato il piano originario per la creazione della Commissione di Controllo Alleata (CCA), l’istituzione costituita il 10 novembre 1943 con lo scopo di assorbire i diversi conflitti e di salvaguardare, ai livelli più alti, il delicato equilibrio raggiunto durante la fase di progettazione tra americani e inglesi. Per far sì che i principi di eguaglianza ed integrazione tra le nazionalità venissero rispettati, fu deciso che ogni funzionario fosse affiancato da un vice e/o supervisore dell’altra nazionalità. In realtà nella zona A, come fanno fede i dati sopra riportati, soprattutto nel corso della prima stagione (1945-1948) la presenza britannica finì per superare quella americana. Stando alla testimonianza dell’Ufficiale Superiore per gli Affari Civili col. Alfred Bowman, giunto a Trieste nel luglio 1945, il suo predecessore, il col. Nelson Monfort, anch’egli statunitense, avrebbe chiesto di lasciare Trieste proprio perché «non sarebbe potuto andare d’accordo con i Britannici, in un’area dove a quel tempo il personale britannico superava il numero di quello americano a tutti i livelli» 11 . Con ogni probabilità questa disparità, a partire dal 1948 tuttavia ridimensionatasi a favore degli americani, rifletteva le relazioni fra Stati Uniti e Gran Bretagna nei confronti dell’area Mediterranea, in un gioco delle parti dove a partire dalla metà del 1944 fino alla fine del 1947 era stata proprio la componente britannica a pilotare, sia sul piano militare che su quello politico-diplomatico, l’iniziativa alleata sulla Venezia Giulia 12 . Malgrado la data del 12 giugno 1945 segni formalmente l’avvio dell’amministrazione angloamericana nella zona A, i primi ufficiali addetti al governo militare alleato entrarono in regione ben prima, già il 25 maggio. Gli ufficiali-osservatori che si insediarono nelle province di Trieste e Gorizia, con l’ordine assoluto di non rivelare la propria qualità di ufficiali dell’amministrazione militare, poiché erano ancora in corso le trattative con il maresciallo Tito, erano stati individuati il 22 maggio dal Quartier generale del Governo Militare Alleato, situato provvisoriamente a Udine. Per quanto riguarda questa prima tornata di ufficiali sarebbe senz’altro una forzatura ravvisarvi per forza una progettualità che vada oltre quella di tipo strettamente militare legata all’ultima fase della campagna d’Italia. Suddivisi in tre staff, essi furono infatti assegnati rispettivamente alla provincia di Trieste (sotto la responsabilità del ten. col. E.S. Orpwood), a quella di Gorizia (responsabile, mag. Carrillo) e ai comuni della zona circostante (Aidussina, Capodistria, Comeno, Pinguente, Pirano, Postumia, Senosecchia, Tolmino) con il duplice compito di rimuovere il sistema politico-amministrativo di stampo jugoslavo e di individuare un modello di governo locale 13 . Quello che appare fondamentale ai fini del nostro discorso è però rilevare come la fase embrionale dell’occupazione angloamericana fosse sottoposta ad una logica militare piuttosto che politica e diplomatica, tant’è vero che nel primo periodo del dopoguerra le principali sedi

Organigrammi e carriere nel GMA della Venezia Giulia 117 nelle quali fu intrapresa e poi gestita la pianificazione nella Venezia Giulia furono il Quartier generale alleato del Mediterraneo e il GMA del 13º Corpo. Nel giugno 1945 al governo militare della zona A della Venezia Giulia veniva di fatto riconosciuto un carattere autonomo rispetto al sistema del controllo instaurato in Italia, aspetto che comportò l’estromissione della Commissione Alleata (pertanto della componente politica) da ogni forma di controllo sulla sua amministrazione. Le finalità, di piena autorità, assegnate dagli ambienti militari alleati al governo della Venezia Giulia erano infatti in stridente disaccordo con quelle della Commissione Alleata, propense piuttosto ad istaurarvi un’amministrazione per conto del governo italiano. Questa situazione fece sì che venisse riconosciuto un ampio movimento e notevoli margini di iniziativa a favore delle autorità militari presenti sul territorio 14 . Con l’Accordo di Belgrado (9 giugno 1945) che sancì il ritiro delle truppe jugoslave da Trieste e Gorizia, la struttura amministrativa della zona A potè venir ufficialmente introdotta dagli Alleati attraverso l’Ordine Generale n. 11 dell’11 agosto 1945. La responsabilità della struttura veniva affidata al tenente generale John Harding, comandante del 13º Corpo dell’AMG, personaggio a cui avrebbe dovuto fare riferimento per ogni questione amministrativa l’Ufficiale Superiore per gli Affari Civili della zona A Nelson Monfort. Degli ufficiali-osservatori mandati nella Venezia Giulia a fine maggio, soltanto alcuni avrebbero avuto un ruolo effettivo nella fase di decollo dell’amministrazione instaurata dopo il 12 giugno 1945. Il maggiore statunitense, ma originario dell’Italia meridionale, F. G. Pallotti fu nominato primo governatore di Trieste (per l’intera Venezia Giulia lo fu Nelson Monfort), distinguendosi per il particolare zelo dimostrato nell’opera di svuotamento dei «poteri popolari» 15 . Nel frattempo il maggiore britannico W. J. E. Ringquist, nella veste di ufficiale per le finanze, avrebbe intrattenuto trattative con i direttori delle banche triestine e disposto il 21 giugno la riapertura degli istituti di credito. Il colonnello Ainslie in qualità di referente alleato per la giustizia, ma quasi subito sostituito dal magg. German, il 14 giugno avrebbe dichiarato la sospensione temporanea dell’attività del Tribunale del Popolo. Anche il maggiore Gold, assegnato a Gorizia, avrebbe continuato il suo percorso in regione come ufficiale legale del col. Smuts, Commissario di zona per l’area di Gorizia, mentre il britannico E.S. Orpwood sarebbe stato da lì a poco nominato Commissario della zona di Pola 16 . Confidando nella provvisorietà della situazione, nel corso della «prima stagione» (cfr. Allegato 1) gli Alleati in principio realizzarono nella Venezia Giulia una struttura amministrativa identica a quella in vigore nelle altre province italiane sottoposte ad occupazione (AMGOT – Governo Militare Alleato nei territori occupati). L’organizzazione della vita civile nella zona A fu inizialmente affidata ad uno staff direttivo formato dall’Ufficiale Superiore per gli Affari Civili (Nelson M. Monfort/A, Alfred C. Bowman) e da una serie di Capi sezione (Chiefs) chiamati a rispondere nei vari settori: Affari Interni, Affari Giuridici (C.M. Munnecke), Alimentazione (M. P. Myatt/B), Alloggi, Lavoro (R.M. Albright/A, N.A. Holsten, J.J. Cantilli/A, E.J. Scicluna/B, T. Lane/A), Profughi (J.A. Kellet/B), Assistenza (J.A. Kellett), Sanità Pubblica (E.G. Dalziel/B, T. Parr), Educazione (J.P. Simoni/A), Polizia (G. Richardson/B), Impianti Portuali (Marks), Industria (H.B. Bradbury/A, E.H. Richardson/A, J.E. Foden/B), Economia, sorta inizialmente come ufficio (D.S. Bickerteth/B). Come è stato esaurientemente documentato dalla storiografia, il programma d’intervento del GMA nella Venezia Giulia fino ai primi mesi del 1947 era essenzialmente rivolto a contenere le emergenze, secondo il cosiddetto programma già ampiamente collaudato in Italia di prevention of disease and unrest, nato con lo scopo di evitare malcontenti e tensioni sociali nei territori controllati dagli Alleati 17 . Questa prerogativa si rifletté soprattutto nel reclutamento

Organigrammi e carriere nel GMA della Venezia Giulia 117<br />

nelle quali fu intrapresa e poi gestita la pianificazione nella Venezia Giulia furono il Quartier<br />

generale alleato del Mediterraneo e il GMA del 13º Corpo. Nel giugno 1945 al governo militare<br />

della zona A della Venezia Giulia veniva di fatto riconosciuto un carattere autonomo rispetto<br />

al sistema del controllo instaurato in Italia, aspetto che comportò l’estromissione della Commissione<br />

Alleata (pertanto della componente politica) da ogni forma di controllo sulla sua<br />

amministrazione. Le finalità, di piena autorità, assegnate dagli ambienti militari alleati al<br />

governo della Venezia Giulia erano infatti in stridente disaccordo con quelle della Commissione<br />

Alleata, propense piuttosto ad istaurarvi un’amministrazione per conto del governo italiano.<br />

Questa situazione fece sì che venisse riconosciuto un ampio movimento e notevoli margini di<br />

iniziativa a favore delle autorità militari presenti sul territorio 14 .<br />

Con l’Accordo di Belgrado (9 giugno 1945) che sancì il ritiro delle truppe jugoslave da Trieste<br />

e Gorizia, la struttura amministrativa della zona A potè venir ufficialmente introdotta dagli<br />

Alleati attraverso l’Ordine Generale n. 11 dell’11 agosto 1945.<br />

La responsabilità della struttura veniva affidata al tenente generale John Harding, comandante<br />

del 13º Corpo dell’AMG, personaggio a cui avrebbe dovuto fare riferimento per ogni<br />

questione amministrativa l’Ufficiale Superiore per gli Affari Civili della zona A Nelson Monfort.<br />

Degli ufficiali-osservatori mandati nella Venezia Giulia a fine maggio, soltanto alcuni<br />

avrebbero avuto un ruolo effettivo nella fase di decollo dell’amministrazione instaurata dopo il<br />

12 giugno 1945. Il maggiore statunitense, ma originario dell’Italia meridionale, F. G. Pallotti fu<br />

nominato primo governatore di Trieste (per l’intera Venezia Giulia lo fu Nelson Monfort),<br />

distinguendosi per il particolare zelo dimostrato nell’opera di svuotamento dei «poteri popolari»<br />

15 . Nel frattempo il maggiore britannico W. J. E. Ringquist, nella veste di ufficiale per le<br />

finanze, avrebbe intrattenuto trattative con i direttori delle banche triestine e disposto il 21<br />

giugno la riapertura degli istituti di credito. Il colonnello Ainslie in qualità di referente alleato<br />

per la giustizia, ma quasi subito sostituito dal magg. German, il 14 giugno avrebbe dichiarato la<br />

sospensione temporanea dell’attività del Tribunale del Popolo. Anche il maggiore Gold,<br />

assegnato a Gorizia, avrebbe continuato il suo percorso in regione come ufficiale legale del col.<br />

Smuts, Commissario di zona per l’area di Gorizia, mentre il britannico E.S. Orpwood sarebbe<br />

stato da lì a poco nominato Commissario della zona di Pola 16 .<br />

Confidando nella provvisorietà della situazione, nel corso della «prima stagione» (cfr.<br />

Allegato 1) gli Alleati in principio realizzarono nella Venezia Giulia una struttura amministrativa<br />

identica a quella in vigore nelle altre province italiane sottoposte ad occupazione (AMGOT<br />

– Governo Militare Alleato nei territori occupati). L’organizzazione della vita civile nella zona<br />

A fu inizialmente affidata ad uno staff direttivo formato dall’Ufficiale Superiore per gli Affari<br />

Civili (Nelson M. Monfort/A, Alfred C. Bowman) e da una serie di Capi sezione (Chiefs)<br />

chiamati a rispondere nei vari settori: Affari Interni, Affari Giuridici (C.M. Munnecke),<br />

Alimentazione (M. P. Myatt/B), Alloggi, Lavoro (R.M. Albright/A, N.A. Holsten, J.J. Cantilli/A,<br />

E.J. Scicluna/B, T. Lane/A), Profughi (J.A. Kellet/B), Assistenza (J.A. Kellett), Sanità<br />

Pubblica (E.G. Dalziel/B, T. Parr), Educazione (J.P. Simoni/A), Polizia (G. Richardson/B),<br />

Impianti Portuali (Marks), Industria (H.B. Bradbury/A, E.H. Richardson/A, J.E. Foden/B),<br />

Economia, sorta inizialmente come ufficio (D.S. Bickerteth/B).<br />

Come è stato esaurientemente documentato dalla storiografia, il programma d’intervento<br />

del GMA nella Venezia Giulia fino ai primi mesi del 1947 era essenzialmente rivolto a<br />

contenere le emergenze, secondo il cosiddetto programma già ampiamente collaudato in Italia<br />

di prevention of disease and unrest, nato con lo scopo di evitare malcontenti e tensioni sociali nei<br />

territori controllati dagli Alleati 17 . Questa prerogativa si rifletté soprattutto nel reclutamento

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