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Siete una KiaviKa - CHIAIA MAGAZINE

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QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 7<br />

Francesco de Giovanni e la Grande Napoli<br />

ELEZIONI PROVINCIALI. Il giovane politico di Chiaia alla conquista di un seggio<br />

nel Consiglio dell’Ente locale. Con un’idea: rifondare le strade metropolitane<br />

Alvaro Mirabelli<br />

La nuova generazione che<br />

bussa alla porta della grande<br />

politica ha il volto di un<br />

chiaiese doc. Francesco de Giovanni.<br />

45 anni, sposato con prole,<br />

di professione bancario, diploma<br />

all'Umberto, laurea in<br />

Economia e Commercio, di<br />

tempo libero ne ha decisamente<br />

poco e lo dedica alla famiglia<br />

o ai viaggi. Già perché l'altro<br />

baricentro della sua vita è<br />

appunto la politica: è infatti alla<br />

sua 2° consiliatura presso la<br />

Municipalità Chiaia-Posillipo-<br />

San Ferdinando dove presiede<br />

la Commissione Manutenzione.<br />

La cura delle strade cittadine,<br />

infatti, malgrado le difficoltà<br />

operative di un Parlamentino<br />

di quartiere, è il suo chiodo fisso<br />

e la sua competenza l'ha conquistata<br />

sul campo. Una passione<br />

che ora intende trasferire<br />

su larga scala: de Giovanni, infatti,<br />

che proviene da Alleanza<br />

Nazionale, è candidato al Consiglio<br />

Provinciale, tra le file del<br />

PdL, nel Collegio 16 (che comprende<br />

parte di Chiaia, Montecalvario,<br />

S. Giuseppe, Porto).<br />

Le priorità della sua sfida nella<br />

prossima competizione<br />

elettorale?<br />

In cima alla lista c'è la manutenzione<br />

delle strade. E trasportare<br />

questo impegno da<br />

Chiaia al vasto scenario provinciale<br />

è il mio primo obiettivo.<br />

La rete stradale provinciale<br />

Francesco de Giovanni, candidato per il Pdl nelle elezioni provinciali (Collegio 16)<br />

è enorme: intervenire su essa<br />

significa gestirne le condizioni,<br />

curando anche pertinenze e<br />

dipendenze come segnaletica e<br />

alberature, e supervisionare attività<br />

amministrative delicate<br />

come approvazione di opere e<br />

progetti. Dopo la malagestione<br />

delle trascorse amministrazioni,<br />

sarà arduo.<br />

Sono note, infatti, le passività<br />

delle casse provinciali e l'esiguità<br />

dei fondi destinati alla<br />

manutenzione: è <strong>una</strong> storia di<br />

governo sgangherato delle risorse,<br />

di debiti costanti, di storni<br />

disperati dei fondi relativi<br />

ad altri capitoli di spesa o di<br />

prelievi ai fondi di riserva.<br />

Con risultati devastanti: sulle<br />

strade provinciali si rischia la<br />

vita.<br />

Infatti. Un dato su tutti: nel<br />

2008 i dissesti della rete, provocati<br />

dall'inerzia colpevole della<br />

Giunta di centrosinistra guidata<br />

da Di Palma, sono costati<br />

all'Ente ben 2.150.000 euro di<br />

indennizzi alle vittime di incidenti<br />

per dissesti stradali. Ma cito<br />

altre cifre: nel 2003 ci sono<br />

state 592 richieste di risarcimento,<br />

nel 2004 altre 567, con<br />

punte nel 2005 e nel 2006 con<br />

747 e 788 richieste, mentre nel<br />

2007 e nel 2008 sono state rispettivamente<br />

674 e 591. Con<br />

ricadute economiche inaudite:<br />

la Provincia ha risarcito più di<br />

7 milioni di euro che potevano<br />

essere spesi altrimenti per recuperi<br />

seri. I numeri evidenziano,<br />

invece, un collasso permanente<br />

della rete stradale e<br />

un fattore-rischio abnorme che<br />

insidia l'incolumità dei cittadini<br />

e che va cancellato. La via<br />

d'uscita? Gestione severa dei<br />

fondi e investimenti calibrati<br />

nella rete infrastrutturale.<br />

Manutenzione: parente stretta<br />

del nodo ambiente.<br />

Certo. E' un'altra grande opzione<br />

del progetto di buongoverno<br />

del Popolo della Libertà. La<br />

chiave di volta è la formazione<br />

dei giovani fin dalle scuole primarie.<br />

Penso a campagne di<br />

sensibilizzazione sui comportamenti<br />

ecologici, come il rispetto<br />

del patrimonio ambientale<br />

o l'insegnamento dei criteri<br />

della raccolta differenziata:<br />

obiettivi da perseguire con linguaggi<br />

efficaci sui ragazzi, come<br />

spot e prodotti multimediali.<br />

Ma occorre investire di<br />

più. La vecchia Provincia, infatti,<br />

ha sempre destinato non<br />

più del 4% del bilancio alla tutela<br />

ambientale. Penso invece<br />

ad ulteriori risorse da indirizzare<br />

sul fronte fondamentale<br />

dello smaltimento rifiuti, delle<br />

bonifiche dei territori devastati,<br />

dell’incentivazione di energie<br />

pulite e rinnovabili.<br />

Investimenti significa anche<br />

uso virtuoso e produttivo dei<br />

Fondi europei?<br />

Senza dubbio. Basta con sprecopoli<br />

ed elargizioni a cascata<br />

di denaro. Ogni centesimo dei<br />

Fondi strutturali va impiegato<br />

con austerità. Il primo passo è<br />

la rifondazione dell'Ufficio Politiche<br />

Comunitarie, finora lento<br />

e poco trasparente, con uno<br />

specialista responsabile per<br />

ogni fase operativa: dalla progettazione<br />

all'esecuzione, dalla<br />

gestione ai rendiconti. Insomma:<br />

meno burocrazia, più<br />

efficienza.<br />

Magari anche creando la «Città<br />

Metropolitana»?<br />

Il progetto della «Grande Napoli»,<br />

formulato da Luigi Cesaro<br />

e sostenuto dal mondo delle<br />

imprese e delle professioni, è<br />

un ponte verso il futuro. Si tratta<br />

di <strong>una</strong> grande area metropolitana<br />

dallo sviluppo policentrico<br />

che favorisce le vocazioni<br />

locali, nell'interesse della<br />

stessa città di Napoli. Ed è un pilastro<br />

del nostro programma.<br />

Si impone, però, un ricambio<br />

politico e generazionale.<br />

Il Popolo della Libertà ne è un<br />

esempio concreto. Non si tratta<br />

dei trucchetti elettorali tipici<br />

della sinistra ma è cultura profonda<br />

del nostro partito. Ed è<br />

quanto hanno attuato i leader<br />

di centrodestra, puntando sulle<br />

nuove generazioni. Lo stesso<br />

premier Silvio Berlusconi, al recente<br />

Congresso di Roma, è stato<br />

esplicito: più donne e più giovani<br />

in politica. Facce nuove,<br />

insomma, per il futuro.<br />

LO SPORTELLO<br />

di FERNANDO LUDIONE*<br />

SUI CONTRATTI FLESSIBILI<br />

*Picozzi & Morigi - Studio Legale<br />

Napoli, piazza Piedigrotta, 15<br />

Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465<br />

(f.ludione@picozzimorigi.it)<br />

LA FOTO<br />

Da alcuni mesi lo Studio è impegnato a fornire<br />

consulenza legale ad un ente amministrativo,<br />

che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale,<br />

ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di<br />

lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata<br />

e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati<br />

a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o<br />

per i quali non era possibile utilizzare personale interno<br />

all'amministrazione. Tale condotta, invero diffusa<br />

in tutte le amministrazioni pubbliche, ha determinato<br />

negli anni un condizionamento sulle scelte<br />

gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il<br />

loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni,<br />

anche di origine sindacale, che ne sono derivate.<br />

Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla<br />

proliferazione del precariato, degenerazione dovuta<br />

all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici<br />

(part time, contratti a termine, collaborazioni<br />

parasubordinate) nel pubblico impiego. Al fine di<br />

porre un freno alla diffusione di tali tipologie contrattuali<br />

il legislatore è intervenuto a più riprese da<br />

<strong>una</strong> parte per limitare il prolificare del lavoro precario,<br />

dall'altro per regolarizzare i rapporti di lavoro solo<br />

formalmente autonomi che negli anni le amministrazioni<br />

hanno posto in essere con diversi soggetti.<br />

In quest'ottica devono segnalarsi le disposizioni<br />

contenute nelle ultime leggi finanziarie (2007 e 2008)<br />

che di seguito saranno esaminate e da ultimo un questionario<br />

rivolto alle Pubbliche Amministrazioni,<br />

compresi gli Enti previdenziali, inviato nelle scorse settimane<br />

dal Ministro Brunetta allo scopo di individuare<br />

i percorsi che possano eventualmente portare<br />

alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari<br />

attraverso concorsi pubblici. Appare pertanto utile descrivere<br />

in questa sede, seppur a grandi linee, il quadro<br />

normativo relativo alla costituzione dei rapporti<br />

di lavoro con la Pubblica Amministrazione ed alla disciplina<br />

delle stabilizzazioni, come delineata nell'ambito<br />

delle leggi finanziarie del 2007 e 2008, tenuto<br />

conto, però, che il quadro richiamato ha carattere<br />

transitorio ed eccezionale, governato com'è da scelte<br />

di politica occupazionale in continuo mutamento.<br />

I. Il contratto di lavoro flessibile con la pubblica amministrazione<br />

In ordine alle diverse tipologie contrattuali di lavoro<br />

stipulabili con la Pubblica Amministrazione possono<br />

avanzarsi brevi riflessioni di carattere generale. La<br />

legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria<br />

2008) ed il successivo decreto legge 25 giugno 2008<br />

n. 112 (cd. decreto Brunetta) sono intervenuti con varie<br />

disposizioni in materia di pubblico impiego, adottando<br />

anche misure volte ad evitare il rischio del precariato<br />

a causa di un utilizzo improprio ed ingiustificato<br />

delle forme contrattuali flessibili. La finalità<br />

strategica del legislatore si è concretizzata con misure<br />

restrittive sull'utilizzo di tali tipologie contrattuali,<br />

in ossequio all'esigenza di prevenire, per il futuro,<br />

il formarsi di situazioni irregolari conseguenza di un<br />

uso distorto del lavoro «atipico», ribadendo, quindi,<br />

la centralità dell'assunzione a tempo indeterminato<br />

e del concorso pubblico.In quest'ottica va inserita la<br />

novella all'art. 36 del decreto legislativo 30 marzo<br />

2001, n. 165, rubricato come «Utilizzo di contratti di<br />

lavoro flessibile» : la nuova disciplina limita l'uso del<br />

lavoro flessibile di tipo subordinato a circoscritti casi<br />

specificamente individuati. (continua...)<br />

UN ALTRO ALBERO MORIBONDO. Ci siamo già occupati<br />

della malandata palma accanto alla chiesa di Santa<br />

Teresa a Chiaia, segnalando <strong>una</strong> sospetta infestazione<br />

da Punteruolo Rosso, il parassita delle palme. Ora c'è<br />

un'altra vittima illustre: la monumentale magnolia al<br />

centro di piazza Amedeo. Il killer, però, non è <strong>una</strong> larva,<br />

ma l'uomo: cioè il “genio” che, nel corso della riqualificazione<br />

della piazza, ha deciso di tumulare in un cono<br />

di cemento e pietra la base dell'albero, soffocandolo<br />

spietatamente e castrando lo sviluppo delle radici. Per<br />

gli esperti la sofferenza della magnolia murata viva è<br />

evidente dal progressivo ingiallimento della chioma:<br />

uno scempio che grida vendetta. A piazza Amedeo sono<br />

neri: «Resisteva da 60 anni: ed è arrivato il Comune. Li<br />

avevamo avvertiti. Se ne sono fregati. Ma adesso la<br />

magnolia va liberata. Una volta va bene, ma due è<br />

imperdonabile». Se “il genio” ci sta leggendo, si regoli.

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