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PRIMO PIANO<br />
MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 5<br />
Casina del Boschetto, O.K. con riserva<br />
IL CASO. Dopo tre anni di stop, imminente la ripresa dell’operazione di recupero<br />
della struttura. Stanziati 600mila euro. Dubbi sulla trasparenza dei lavori passati<br />
Oscar Medina<br />
Quelle favole del governatore e del sindaco<br />
Nel novembre 2001, nel corso della conferenza<br />
stampa di presentazione degli interventi<br />
per la valorizzazione del patrimonio<br />
culturale e artistico di Napoli finanziati<br />
dalla Regione con fondi europei (94 miliardi<br />
delle vecchie lire), in cui ricadeva anche<br />
il restauro e la rifunzionalizzazione della<br />
Casina del Boschetto, il governatore<br />
Bassolino dichiarò: «Le opere finanziate<br />
con i fondi europei hanno ottenuto l'intero<br />
ammontare necessario per il loro completamento:<br />
si volta pagina rispetto all'epoca<br />
dei finanziamenti a singhiozzo, parziali e<br />
da fonti diverse, che hanno causato ritardi<br />
e attese interminabili» Favole.<br />
Non sappiamo se il sindaco Iervolino sa<br />
che, se si cerca «Casina del Boschetto» sul<br />
sito del Comune di Napoli, si arriva ad <strong>una</strong><br />
scheda (S11) in cui nella voce «Tempi» leggiamo<br />
che il restauro dell'ex Circolo della<br />
Stampa è «in corso di realizzazione e sarà<br />
ultimato in 10 mesi» e che «per l'esecuzione<br />
del lotto delle sistemazioni esterne la<br />
durata è di circa 12 mesi dall'assegnazione<br />
dell'appalto». Ancora favole.<br />
Il nome, Casina del Boschetto,<br />
almeno quello<br />
è rimasto. Ed è rimasto<br />
anche il boschetto, che sarebbe<br />
la Villa Com<strong>una</strong>le. Invece<br />
la Casina, edificio realizzato<br />
in stile razionalista<br />
da Luigi Cosenza, beh! quello<br />
dovete andare a cercarvelo<br />
nelle foto di qualche<br />
anno fa. Ciò che adesso sopravvive<br />
è un rudere moribondo<br />
sia dentro che fuori,<br />
saccheggiato, vandalizzato,<br />
uno schiaffo alla dignità<br />
della Villa Reale, un testimonial<br />
infame di malapratica<br />
amministrativa.<br />
Disabitata dal '99, infatti,<br />
la Casina si è poi trasformata<br />
nello scenario di un<br />
recupero architettonico occasionale<br />
e caotico, condizionato<br />
dalla precarietà dei<br />
fondi disponibili, e che invece<br />
di «recuperare», ha affossato<br />
definitivamente<br />
l'immobile e le sue pertinenze<br />
fino al colpo di scena<br />
di tre anni fa quando imprese<br />
e relative maestranze<br />
hanno abbandonato il<br />
cantiere. Un preambolo<br />
che porta dritto al presente.<br />
Con <strong>una</strong> certezza e alcuni<br />
dubbi.<br />
La certezza è che, nel Bilancio<br />
Preventivo 2009, il<br />
Comune ha ratificato <strong>una</strong><br />
spesa di 600mila euro per<br />
riprendere l'opera di riqualificazione<br />
della struttura,<br />
un tempo sede dell'Ordine<br />
dei Giornalisti napoletani<br />
prima dello sfratto<br />
imposto dal proprietario,<br />
il Comune di Napoli, ed eseguito<br />
nel '98. Il dubbio invece<br />
è legato al fatto che<br />
Marcello D'Aponte, assessore<br />
al Patrimonio, ha già<br />
messo le mani avanti con<br />
<strong>una</strong> premessa tutta da decifrare:<br />
«Il prestito da<br />
600mila euro della Cassa<br />
Depositi e Prestiti, con cui<br />
il Municipio finanzia il progetto<br />
di restauro, - ha detto<br />
D'Aponte - non basterà certo<br />
a sovvenzionare tutti i lavori<br />
necessari a completare<br />
l'opera». Un'ovvietà che tuttavia<br />
D'Aponte ha affidato<br />
strategicamente ai media<br />
qualche giorno fa, un po'<br />
forse per parare in anticipo<br />
le obiezioni sull'esiguità<br />
della somma messa in<br />
campo, un po' magari per<br />
lanciare messaggi, nemmeno<br />
tanto in codice, ad<br />
eventuali sponsor disposti a<br />
posare sul tavolo il resto dei<br />
fondi occorrenti. Il fatto è<br />
che D'Aponte, quando pensa<br />
agli sponsor, in realtà si<br />
riferisce all'Ordine dei giornalisti.<br />
E non a caso. Ordine<br />
e assessorato, infatti,<br />
stanno lavorando a un'intesa<br />
il cui scopo, a lavori<br />
conclusi, coinvolge la nuova<br />
destinazione d'uso della<br />
Casina: vale a dire il rientro,<br />
dopo 11 anni, dei giornalisti<br />
nella loro vecchia sede.<br />
Un'opzione che, fin da<br />
gennaio, Ottavio Lucarelli,<br />
presidente dei giornalisti<br />
partenopei, ha fatto autorevolmente<br />
valere presso<br />
sindaco ed assessori, suggerendo<br />
che «<strong>una</strong> nuova<br />
“convenzione” tra Ordine e<br />
Comune dovrà regolare la<br />
presenza dei giornalisti nella<br />
Casina del Boschetto perché<br />
la struttura non dovrà<br />
più essere, rispetto al passato,<br />
<strong>una</strong> sala per ricevimenti,<br />
ma la Casa dei Giornalisti<br />
e della Cultura». Suggestione<br />
cui l'assessore D'Aponte<br />
ha fatto da sponda,<br />
confermando che, sul futuro<br />
della Casina, il Comune<br />
considera l'Ordine dei<br />
giornalisti un interlocutore<br />
privilegiato e che i futuri<br />
assetti sono già chiari: il primo<br />
piano toccherà ai giornalisti<br />
e il secondo resterà<br />
a disposizione del Comune,<br />
il tutto nel segno di <strong>una</strong><br />
convivenza all'insegna della<br />
cultura. Sulla prospettiva<br />
,però , si addensa un'incognita<br />
tutta da approfondire,<br />
quella cioè che si agita<br />
nell'idea di D'Aponte di<br />
chiedere un sostegno economico<br />
all'Ordine, magari<br />
da detrarre poi dal fitto della<br />
Casina. Di sicuro, in ogni<br />
caso, <strong>una</strong> soluzione soddisfacente<br />
dovrà mettere insieme<br />
le ragioni di entrambe<br />
le parti. Così come<br />
è altrettanto certo che, se<br />
c'è chi si proietta legittimamente<br />
verso il futuro,<br />
c'è anche chi non ha ness<strong>una</strong><br />
intenzione di concedere<br />
sconti al recente passato<br />
della Casina e alle ombre<br />
che ancora vi abitano:<br />
come nel caso del consigliere<br />
com<strong>una</strong>le di Forza<br />
Italia, Ciro Signoriello. Dopo<br />
un sopralluogo nel sito<br />
insieme all'architetto Giancarlo<br />
Ferulano, dirigente<br />
del Servizio Valorizzazione<br />
Città Storica e responsabile<br />
gestionale dell'opera di recupero<br />
della Casina del Boschetto,<br />
Signoriello ha chiesto<br />
al tecnico com<strong>una</strong>le il<br />
dettaglio progettuale e contabile<br />
di quanto speso finora<br />
per l'edificio.