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Siete una KiaviKa - CHIAIA MAGAZINE

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SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 14<br />

PAUSA BLOG<br />

di LEO ARUTA<br />

http://leoaruta.simplicissimus.it<br />

FRIENDFEED.COM<br />

Il proliferare dei servizi del web 2.0 quali: blog,<br />

social network, feed reader eccetera, sta determinando<br />

<strong>una</strong> mole enorme di informazioni<br />

da gestire quotidianamente. Se ci piace un<br />

blog possiamo seguirlo iscrivendoci al suo feed<br />

rss (<strong>una</strong> tecnologia che ci permette di «abbonarci»<br />

ad un sito/blog), ovviamente siamo<br />

iscritti a Facebook e magari siamo iscritti<br />

anche a Twitter, un altro social che sta diventando<br />

molto diffuso grazie al fatto che permette<br />

di inviare brevi messaggi, detti twit, ad un<br />

gruppo di «seguaci» detti followers e di seguire<br />

noi stessi i messaggi di questi ultimi. Per<br />

motivi professionali abbiamo pubblicato un<br />

nostro profilo su Linkedin, siamo iscritti a<br />

Viadeo, Xing, Badoo eccetera. Se ci piacciono le<br />

foto allora saremo iscritti a Flickr, se amiamo i<br />

libri e vogliamo condividere i nostri titoli con<br />

altri appassionati di lettura, allora saremo<br />

iscritti anche ad Anobii. Come gestire tutte<br />

queste informazioni? Friend Feed ci permette<br />

di aggregare informazioni da piu' fonti. È un<br />

servizio gratuito che consente di seguire da<br />

un'unica pagina tutto ciò che i propri contatti<br />

e i loro amici hano deciso di condividere, dai<br />

post del blog, alle foto di Flickr, dai video di<br />

Youtube, ai messaggi di Twitter, sia dal sito<br />

Web sia da un feed RSS, e tutto può essere<br />

anche commentato. La visualizzazione e la<br />

ricerca possono essere filtrate per tipo di fonte.<br />

Si possono quindi aggregare tutte le fonti di<br />

un individuo, e costruire quel «Centralized<br />

Me» che genera tante discussioni. E' possibile<br />

commentare ogni elemento di contenuto,<br />

importato da qualunque fonte e definire la<br />

lista degli account amici. Anzi, a questo riguardo,<br />

viene creato direttamente da Friend Feed<br />

un elenco di amici raccomandati, da cui farsi<br />

ispirare quando si va in cerca di nuovi utenti.<br />

E' possibile infatti creare delle «stanze» dove<br />

restringere tutte le funzionalità ad un sottoinsieme<br />

di fonti e utenti. Ma le funzionalità di<br />

Friend Feed non possono essere racchiuse in<br />

questo spazio, per tanto vi invito ad iscrivervi.<br />

(www.friendfeed.com)<br />

DA NON PERDERE<br />

Cervantes (via N. Sauro 23). Fino al 28 maggio: «Agrafismos.<br />

Disegni di José Miguel Ullàn». In mostra 216<br />

opere su carta del poeta Ullàn che ai suoi lavori di<br />

piccolo formato attribuisce valore lirico e documentale.<br />

27 maggio: presentazione del libro «Generaciòn<br />

Erasmus», di Davide Faraldi. Infotel 081. 19563311.<br />

Grenoble (via F. Crispi 85). 25 maggio alle ore 19:<br />

incontro con Marc Fumaroli, 77 anni, membro dell'Académie<br />

francaise, illustre storico della letteratura e<br />

della civiltà francesi del '600 e del '700, in occasione<br />

della pubblicazione del suo libro «Chateaubriand.<br />

Poesia e terrore» (Ed. Adelphi). Infotel 081.669665.<br />

MITI E SCORCI NAPOLETANI<br />

Passeggiando per l’Anticaglia<br />

È nelle viscere dei Decumani che abita<br />

la testimonianza più vivida di «Napoli<br />

nobilissima»: un'eredità di pietre,<br />

gioielli e misteri da riscoprire ed<br />

apprezzare per poi edificarvi sopra<br />

l'immagine ed il futuro economicoculturale<br />

della città, spodestando<br />

dall’immaginario collettivo delitti,<br />

«monnezze» e altre infamie della malanapoli.<br />

In sintesi è questo lo spirito<br />

che anima la penna di Aurelio De<br />

Rose nel saggio «L'Anticaglia - Passeggiando<br />

per il Decumano cuore<br />

della Napoli antica» (Ed. Stamperia<br />

del Valentino), che sarà presentato al<br />

pubblico giovedì 4 giugno, alle ore<br />

18.00, nella Saletta Rossa della Libreria<br />

Guida a Port'Alba. Il volume è<br />

dedicato appunto ad <strong>una</strong> «fibra antica»<br />

del millenario «corpo» di Napoli:<br />

si tratta del Decumano Superiore,<br />

popolarmente ribattezzato Anticaglia<br />

probabilmente perché atteggiato<br />

ad uno scrigno di tesori antichi<br />

tra i quali, ad esempio, i resti del<br />

teatro greco-romano in cui si esibì<br />

l'imperatore Nerone. L'opera, tributo<br />

di un napoletano purosangue ad<br />

<strong>una</strong> radice remota del territorio quale<br />

è l'Anticaglia, si dipana intrigante<br />

tra storia, spiragli documentali e<br />

aneddoti illuminanti, offrendosi però<br />

al contempo come vibrante viatico<br />

per la riqualificazione urbanistica<br />

dell'illustre ma fatiscente percorso<br />

urbano. Pagine affabulatorie in<br />

cui inevitabilmente aleggia un «respiro»<br />

mitico, suggerito naturalmente<br />

dal «genius loci» perchè l'Anticaglia<br />

è nucleo primigenio della<br />

Neapolis greca al punto da coincidere<br />

con l'Acropoli della città. Ed è<br />

con orgoglio che l'autore evidenzia<br />

come sia in assoluto la prima volta<br />

che un libro venga consacrato integralmente<br />

al Decumano Superiore,<br />

indagato a 360 gradi con lodevole<br />

scrupolo monografico.<br />

Goethe (via Riviera di Chiaia 202). 28 maggio alle ore<br />

17: reading e discussione intorno alla figura di Uwe<br />

Timm, uno tra i più interessanti scrittori tedeschi<br />

attuali, in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo<br />

intitolato «Halbschatten». L'opera è dedicata agli<br />

ultimi 200 anni della storia tedesca e, attraverso l'espediente<br />

letterario di dar voce a personaggi defunti,<br />

(generali, gerarchi, poeti, attori, cittadini) edifica <strong>una</strong><br />

testimonianza corale del passato della Germania.<br />

Interviene l'autore. Segue <strong>una</strong> proiezione di «Der<br />

Freund und der Fremde», documentario girato da<br />

Timm sulla morte di uno studente ucciso dalla polizia<br />

durante i moti di piazza del '67. Infotel 081.411923.<br />

MISS PIN UP <strong>CHIAIA</strong><br />

Claudia Letizia<br />

La Miss Pin Up Chiaia di maggio è nata a<br />

Pompei trent’anni fa e si chiama Claudia<br />

Letizia. Alta un metro e 70 centimetri, ha le<br />

misure perfette (90-60-90) per il lavoro di<br />

modella e fotomodella. Ma Claudia, un’ariete<br />

doc, è anche attrice e ballerina, ama la<br />

vita e nel tempo libero si diletta con hobby<br />

quali sport, disegno e, ovviamente, lo shopping.<br />

Patrizia Pepe, Cavalli, LJ, Gucci e<br />

Armani sono le sue griffe preferite, mentre<br />

per divertirsi sceglie locali quali La Mela, La<br />

Garçonne e lo Chez Moi. Decisa, dallo<br />

sguardo dolce ma sexy al tempo stesso,<br />

Claudia odia l’ipocrisia e la falsità nelle<br />

persone e ama vivere la vita giorno per<br />

giorno con tanta passione per il suo lavoro.<br />

(a cura di Fabio Tempesta)<br />

FRESCHI DI STAMPA<br />

Arte e Medicina, armonie rinascimentali<br />

Rita Giuseppone<br />

Il ritorno agli ideali classici,<br />

alla natura e all'uomo come<br />

centro di essa sono tra i<br />

concetti chiave della corrente<br />

umanistica che impregnò dal<br />

'500 in poi tutti i campi del<br />

sapere dell'uomo «moderno»:<br />

dall'arte alla medicina, dalla<br />

scienza alla filosofia, dalla<br />

letteratura alla politica.<br />

Questa nuova visione del<br />

mondo permea l'uomo<br />

rinascimentale e lo spinge<br />

verso i criteri di <strong>una</strong> ricerca<br />

empirica, i cui risultati sono<br />

quelli che conosciamo e<br />

ammiriamo sia nell'arte che<br />

nella medicina. Ma in cosa<br />

consiste davvero l'anello di<br />

congiunzione che le lega a<br />

doppio filo? Il breve saggio<br />

redatto a quattro mani dalla<br />

scrittrice Aurora Cacopardo<br />

e dal dottor Vincenzo Ciruzzi,<br />

cardiologo e nefrologo,<br />

intitolato «Arte e Medicina<br />

nel Rinascimento» (Graus<br />

Editore), pone l'accento su<br />

come il progresso di entrambe<br />

le discipline sia stato<br />

fortemente influenzato da<br />

un nuovo interesse per il<br />

corpo umano come massima<br />

espressione della natura. Il<br />

lavoro dei due autori è complementare<br />

in quanto dimostra<br />

quanto l'arte rinascimentale<br />

sia stata influenzata<br />

dalle nuove scoperte scientifiche,<br />

dallo studio dell'anatomia,<br />

così come la medicina,<br />

al tempo stesso, ruppe gli<br />

argini delle teorie dogmatiche<br />

di Galeno, promulgando<br />

nuove scoperte in termini di<br />

fisiologia e farmacologia. La<br />

Cacopardo individua già<br />

nella letteratura ariostesca il<br />

germe del cambiamento:<br />

L’Orlando Furioso, secondo la<br />

scrittrice, è permeato da un<br />

«antropocentrismo laico ed<br />

ironico che riassume superbamente<br />

nella perfetta armonia<br />

della forma la tensione<br />

creativa del primo Rinascimento».<br />

Il dottor Ciruzzi,<br />

invece, pone in evidenza<br />

l’aspetto secondo cui l'arte<br />

rinascimentale abbandonò le<br />

medievali figure stilizzate<br />

per rappresentare un uomo<br />

nel pieno delle sue passioni<br />

ed emozioni, nella sua totale<br />

fisicità. Egli ricorda che per<br />

fare ciò un artista ignoto,<br />

dovendo scolpire un crocefisso,<br />

chiese il permesso al<br />

priore del convento che<br />

glielo aveva commissionato,<br />

di poter togliere la pelle ad<br />

un cadavere, in modo da<br />

poter studiare l’anatomia<br />

muscolare, infrangendo così<br />

il tabù cristiano dell’inviolabilità<br />

della salma. Da allora<br />

tutti i più grandi artisti come<br />

Michelangelo, Raffaello e,<br />

più degli altri, Leonardo<br />

studiarono l'anatomia dell'uomo,<br />

sezionarono cadaveri<br />

per cogliere i segreti della<br />

pelle, dei muscoli, dei tendini<br />

e dei loro movimenti,<br />

accompagnando così il<br />

cammino di scienziati come<br />

Paracelso, Vesalio, Harvey,<br />

che, grazie ai loro esperimenti,<br />

svilupparono teorie che<br />

rappresentano i fondamenti<br />

della Medicina come la<br />

conosciamo ancora oggi.<br />

SGUARDI LONTANI<br />

di FRANCESCO IODICE<br />

QUANDO MIGLIARO CADDE IN VILLA<br />

La Villa Com<strong>una</strong>le, che dona verde e ombra alla passeggiata nei<br />

pressi del mare e si estende tra la piazza della Repubblica e piazza<br />

Vittoria, é attualmente recintata, con varchi di accesso laterali e l'ingresso<br />

principale in piazza Vittoria. A Napoli è l'unico spazio in cui<br />

senza correre pericoli, gli anziani possono passeggiare ed i bambini<br />

scorazzare; in più si ha il vantaggio di potersi riposare su <strong>una</strong> panchina.<br />

Ma non sempre fu così. Il pittore Vincenzo Migliaro, tra i più significativi<br />

della Napoli tradizionale, rappresenta l'eccezione: nel 1938, già<br />

abbastanza anziano, mentre passeggiava nel viale principale, fu investito<br />

da <strong>una</strong> automobilina-giocattolo guidata da un bambino. Purtroppo,<br />

l’artista rimase a lungo con <strong>una</strong> gamba fuori uso e da quell'incidente<br />

non si riprese mai più. L'incarico di costruire il nuovo Real<br />

Passeggio di Chiaia fu affidato all'architetto Carlo Vanvitelli il 9 giugno<br />

1778 e l'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 luglio 1781 con la<br />

festa della Fiera. La villa, formata da cinque viali piantati di tigli, giungeva<br />

fin dove ora è la Cassa armonica e ogni estate veniva rischiarata<br />

con innumerevoli fanali e vi si ergeva nel mezzo un'orchestra che suonava<br />

sinfonie e notturni fin dopo mezzanotte. In quegli anni la buona<br />

società napoletana - manifestando la sua caratteristica subordinanza<br />

esterofila - diede alla villa il nome di Tuglieria, che scimmiottava il<br />

francese Tuileries, i giardini pubblici di Parigi (anche se quegli stessi<br />

nobili erano molto pensosi dei loro panciotti di seta a fiorami, perché<br />

dai pergolati cadevano molto spesso chicchi d'uva che ungevano del<br />

loro succo i preziosi indumenti). La villa ebbe un regolamento severissimo:<br />

era aperta solo «a persone decentemente vestite», erano esclusi<br />

dall'accesso “i poveri e gli scalzi”. Sulla sua fontana maggiore fu posto<br />

il gruppo originale del «Toro Farnese», direttamente trasportato<br />

da Roma. Al ritorno dei Borbone, il gruppo fu sostituito da <strong>una</strong> grande<br />

vasca di porfido rinvenuta a Paestum e che fu affettuosamente chiamata<br />

“La fontana delle paparelle”. Oggi la villa è stata riportata agli<br />

antichi splendori, dopo l'abbandono degli anni '70 e '80, con importanti<br />

lavori di recupero: si è rinnovata la pavimentazione, costruiti<br />

quattro chioschi, restaurate le statue e gli arredi, creato un impianto<br />

di illuminazione, e ripristinata la cancellata (pur tra roventi polemiche<br />

per il suo aspetto moderno), al fine di preservare i giardini dal degrado<br />

e renderne più sicura la frequentazione.

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