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Siete una KiaviKa - CHIAIA MAGAZINE

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SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 13<br />

NUMERI E OMBRELLONI. Alla tabaccheria Postiglione di<br />

Largo Ferrandina a Chiaia il gran caldo è arrivato. I ventilatori<br />

vanno a mille e gli inseguitori degli ambi non sono da<br />

meno. Alberto Postiglione, con il suo consueto sorriso, dalla<br />

sua postazione dei sogni, propone i numeri della speranza:<br />

«Congliglio in questo periodo di giocare il terno di Sant’Antonio<br />

37 - 80 - 13 almeno per tutto il mese di giugno sulle ruote<br />

terni favole<br />

&<br />

di Napoli e Roma. Per chi, invece, è amante degli ambi, da<br />

non perdere di vista quello delle elezioni che fa 1 (l’Italia) e<br />

90 (il popolo)». Eppure i numeri più caldi il nostro Postiglione<br />

ce li consegna sempre alla fine: «Giugno è un mese particolare<br />

in cui i numeri pari escono più dei dispari. Per questo<br />

motivo consiglio a tutti gli appassionati del lotto di giocare<br />

l’ambo 2 e 22 e il terno 42 - 54 - 68. In più da non disprezzare<br />

la combinazione 14 - 18 da giocare a Napoli, Roma e sulla<br />

ruota Nazionale. Infine, per chi tenta il colpo grosso, ecco la<br />

quaterna dell’ombrellone: 8 - 40 - 68 - 2, da giocare per tutta<br />

l’estate su Napoli e tutte». Non ci resta che giocare. Il sole<br />

della fort<strong>una</strong> può donarci il suo sorriso vincente.<br />

Quello è uno che cerca<br />

nuovi equilibri<br />

nell’estremismo.<br />

I ricordi<br />

viaggiano solo<br />

in prima classe.<br />

Renato Rocco<br />

SFIZI&NOTE<br />

di MASSIMO LO IACONO<br />

CONCERTI IN VILLA PIGNATELLI<br />

Villa Pignatelli sta ospitando nella Veranda, da<br />

decenni ormai sala musica di suggestione<br />

notevole e bene augurante, la consueta rassegna<br />

concertistica di Primavera del «Maggio della<br />

Musica», con la direzione artistica di Sandro De<br />

Palma. Lo stesso De Palma, insieme con il soprano<br />

Maria Chiara Pavone, è il protagonista acclamato<br />

del secondo concerto di questa tranche<br />

ricca ed articolata della programmazione che ha<br />

luogo negli spazi del «Polo Museale». Dopo l'inaugurazione<br />

a Sant'Elmo con Roberto Cominati,<br />

il più lanciato tra i giovani pianisti napoletani,<br />

e l'esordio stagionale Pignatelli con Catherine<br />

Spaak, Massimo Mercelli e Corrado de Bernardt,<br />

in <strong>una</strong> serata che evocava i salotti francesi<br />

dell'Ottocento e del primo Novecento, in attesa<br />

della serata «Verdurin» con Jeffrey Swann sul<br />

medesimo tema, c' stato il concerto di Philip<br />

Bianconi. A seguire, ogni giovedì (escluso il 3<br />

giugno) si terranno gli altri appuntamenti del<br />

ciclo dedicato alla musica francese, ispirati al<br />

libro di Mario Bortolotto, edito da Adelphi,<br />

«Dopo <strong>una</strong> battaglia» che si richiama ad uno dei<br />

maggiori capolavori di Proust, « All'ombra delle<br />

fanciulle in fiore». A tal proposito, Renaud Capucon<br />

e Frank Braley proporranno la sonata di<br />

Franck che si dice abbia ispirato le più belle<br />

pagine proustiane, dopodiché sarà la volta del<br />

Quartetto Fauré con Bruno Canino, Gianpiero<br />

Sobrino e Michele Campanella. Nei sabati di<br />

maggio, ancora, gli altri concerti del «Polo Museale»<br />

e del «Maggio della Musica» renderanno<br />

più intensa ed attraente la vita del Museo, che<br />

ospita l'attesa mostra delle opere dell’artista<br />

Vincenzo Gemito.<br />

ARTISTI EMERGENTI/MICHELANGELO DELLA MORTE<br />

Creativi in mostra tra passato e futuro<br />

Umberto Zacca<br />

Quattordici giovani creativi<br />

alla ricerca di spazio vitale per<br />

testimoniare alla città i nuovi<br />

fermenti dell'arte napoletana:<br />

e a loro, con lodevole lungimiranza,<br />

concede un'opportunità<br />

la «Carige Vita Nuova» (Studio<br />

Michelangelo) che nei propri<br />

ambienti, in via Santa Brigida<br />

51, ospita <strong>una</strong> singolare «collettiva»,<br />

curata da Salvatore<br />

Passeggio e intitolata «Maniera<br />

d'oggi». Intrigante alchimia,<br />

intanto, quella tra il contenitore<br />

(i locali della società assicurativa<br />

di banca Carige) e il<br />

contenuto (un corposo concentrato<br />

di opere d'arte): miscela<br />

di dimensioni eterogenee che<br />

non è certo <strong>una</strong> novità quella<br />

di strutture finanziarie spazialmente<br />

allargate ad <strong>una</strong><br />

insolita funzionalità espositiva,<br />

ma che a Napoli si è diffusa<br />

solo negli ultimi tempi. In<br />

«Maniera d'oggi» il comune<br />

denominatore dei codici<br />

espressivi presenti in mostra è<br />

un pittoresco cross over tra<br />

segni diversi: quello manierista<br />

della tradizione, quello<br />

essenziale dell'arte moderna e<br />

quello concettuale/intuitivo<br />

della cultura post-moderna. Il<br />

tutto, appunto, risolto all'insegna<br />

di un inedito manierismo<br />

contemporaneo.<br />

E a proposito di autori, convince<br />

il tocco plastico e poderoso<br />

del 26enne Michelangelo<br />

Della Morte, titolare credibile<br />

di diverse tecniche pittoriche<br />

abilmente declinate in immagini,<br />

non a caso, «michelangiolesche»<br />

da cui emerge tra<br />

l'altro la padronanza conoscitiva<br />

dell'anatomia umana. Un<br />

talento vivido quello del giovane<br />

napoletano che già tradisce<br />

insospettata maturità sia sul<br />

piano dei temi che su quello<br />

dei risultati pittorici: lo dimostra<br />

il nutrito curriculum di<br />

mostre (ben 25 dal 2004 al<br />

2008) in possesso di Della<br />

Morte, prova evidente dell'attenzione<br />

che l'artista riscuote<br />

in ambito critico.<br />

LIBRIDINE<br />

Shoah, viaggio verso l’inferno<br />

Aurora Cacopardo<br />

Nico Pirozzi, giornalista e sociologo, con<br />

questo saggio «Napoli Salonicco Auschwitz»<br />

(Edizioni Cento Autori) offre <strong>una</strong> riflessione<br />

che nasce dall’esigenza di chiarire<br />

alcuni aspetti della Shoah che forse si<br />

vanno perdendo per il trascorrere del tempo<br />

e per la nascita del cosiddetto negazionismo.<br />

Il sottotitolo, «Cronaca di un<br />

viaggio senza ritorno», sottolinea il rigore<br />

di <strong>una</strong> ricerca e l’attenzione per <strong>una</strong><br />

prosa semplice e facilmente comprensibile,<br />

espressamente rivolta al lettore comune<br />

per fornirgli <strong>una</strong> bussola, per comprendere<br />

e valutare ciò che avvenne dal luglio<br />

1938 in Italia e particolarmente a Napoli.<br />

Attraverso un’ampia prospettiva storica,<br />

l’autore ci narra le vicende di <strong>una</strong> famiglia<br />

di ebrei di Salonicco, la famiglia<br />

Hasson, la quale emigra in Italia e poi si<br />

stabilisce a Napoli dopo il famoso incendio<br />

del 1917 che, appunto, distrusse la capitale<br />

macedone. Qui, a Napoli, dove credevano<br />

di poter vivere in tranquillità, vengono<br />

colpiti dalla tragica notizia dell’emanazione<br />

delle leggi sulla razza da parte<br />

del regime fascista nel novembre del<br />

1938. Così, ancora <strong>una</strong> volta, gli Hasson sono<br />

costretti a ripartire e, beffa del destino,<br />

ritornano a Salonicco, la città dalla quale<br />

erano partiti oltre vent’anni prima ed ancora,<br />

beffa delle beffe, vi giungono alla vigilia<br />

dell’invasione della Grecia da parte<br />

dell’Italia. Nico Pirozzi descrive con molta<br />

puntigliosità la condizione tragica degli<br />

ebrei discriminati e rassegnati ad un<br />

destino disumano che li avrebbe condotti<br />

alle camere a gas ed anche il clima di ambiguità<br />

che circolava in Italia. Fort<strong>una</strong>tamente,<br />

come moltissimi casi hanno dimostrato,<br />

nel nostro Paese vi erano anche<br />

persone pronte a disubbidire ed ascoltare<br />

la voce della propria coscienza. Il saggio è<br />

importante non solo per il racconto di episodi<br />

significativi avvenuti in Auschwitz,<br />

quanto per la testimonianza di persone<br />

costrette a vivere in un inferno, in un mondo<br />

sospeso tra lager e vita normale, ed un<br />

tempo che è tregua dall’orrore e dall’incubo<br />

che l’orrore possa tornare. Antonio<br />

Ferrari, editorialista del Corriere della Sera,<br />

ci ricorda che l’intolleranza si previene<br />

lottando giorno dopo giorno, perciò il<br />

culto della memoria va preservato, alimentato,<br />

diffuso.

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