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Anno IV - n.5 maggio 2009<br />
Distribuzione gratuita<br />
www.chiaiamagazine.it magazine<br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />
IUPPITER EDIZIONI<br />
SIETE UNA<br />
KIAVIKA<br />
Chiamiamoli con il loro nome.<br />
Impuniti, scatenati, balordi:<br />
i grafomani deturpano monumenti,<br />
chiese, palazzi. Infliggono guasti<br />
gravi al patrimonio, all’immagine,<br />
al turismo. Nessuno li ferma.<br />
Nemmeno la recente ordinanza<br />
sulla sicurezza e il decoro urbano,<br />
in pratica inapplicabile per la carenza<br />
di uomini e mezzi.
SOS <strong>CHIAIA</strong> MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 2<br />
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: info@chiaiamagazine.it<br />
AI NOSTRI LETTORI<br />
Invitiamo i nostri lettori<br />
a indicarci cosa non va<br />
nel quartiere e a proporci<br />
soluzioni per rendere<br />
più vivibile la città.<br />
Contiamo su di voi.<br />
Le lettere, firmate con nome<br />
e cognome, vanno inviate<br />
a Chiaia Magazine<br />
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
oppure alla e-mail<br />
info@chiaiamagazine.it<br />
IL PUNTO. PER COMMERCIO E TURISMO UN’ALTRA NOTTATA<br />
di NINO DE NICOLA<br />
Un sussulto di dignità nell'inerzia amministrativa che azzanna<br />
Napoli, un alt secco alla città peggiore, quella stracciona<br />
e fuorilegge che, ammazzando le regole, ammazza<br />
sé stessa e la parte sana della metropoli: sulla carta l'ordinanza<br />
sindacale del 6 maggio è un miraggio di perfezione.<br />
Prevede maxicastighi per parcheggiatori selvaggi, abusivi del<br />
suolo pubblico, centauri sui marciapiedi, imbrattatori di muri, mendicanti<br />
professionali che sfruttano i bimbi, clochard assortiti, spacciatori<br />
e ubriaconi al volante. Un esercito di fuorilegge di serie B che, non bastasse<br />
la camorra, ha trasformato la città in <strong>una</strong> fogna, tagliando ad<br />
esempio le gambe a qualunque resurrezione turistica. Un esercito per<br />
cui ci vorrebbe un altro esercito, quello dei buoni in divisa che, però, con<br />
la fame atavica che si ritrova il Comune, è messo assai male. E non è il<br />
solo dubbio. L'altro riguarda le nuove regole sui gazebo, contenute nell'ordinanza.<br />
Gazebopoli ce la ricordiamo: assenza di regole, conflitti di<br />
competenza tra enti. Risultato: il tiro a bersaglio su imprenditori della<br />
movida e ristoratori. Le nuove norme invece sono rigide e chiare. Ma<br />
con un vizio di fabbrica: un'isteria burocratica che pretende di disciplinare<br />
e restringere ogni dettaglio anche minimo. E ora chi vuole investire<br />
denaro, è terrorizzato. Per commercio e turismo un'altra nottata.<br />
NUMERI UTILI<br />
EMERGENZE-SICUREZZA<br />
CARABINIERI 112<br />
Stazione CC (via Orazio 73)<br />
Tel. 081.681122<br />
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)<br />
Tel. 081.417486<br />
POLIZIA 113<br />
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)<br />
Tel. 081.5983211<br />
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)<br />
Tel. 081.5980311<br />
POLIZIOTTI DI QUARTIERE<br />
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)<br />
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)<br />
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)<br />
POLIZIA STRADALE<br />
Tel. 081.5954111<br />
SOCCORSO STRADALE ACI<br />
Numero verde 803116<br />
VIGILI URBANI<br />
Tel. 081.7513177<br />
Unità oper. Riviera di Chiaia 105<br />
Tel. 081.7619001<br />
VIGILI DEL FUOCO 115<br />
GUARDIA DI FINANZA 117<br />
PRONTO SOCCORSO 118<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
MUNICIPALITÀ 1<br />
Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42<br />
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501<br />
SANITÀ<br />
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI<br />
Tel. 081.2547256<br />
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI<br />
Tel. 081.7613466<br />
OSPEDALE PAUSILIPON<br />
Tel. 081.2205111<br />
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI<br />
Tel. 081.5981111 - 081.5757220<br />
DISTR. SAN. 44<br />
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715<br />
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928<br />
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074<br />
Via Nicotera,<br />
spazzini fantasma<br />
Spettabile redazione, protesto<br />
contro il servizio di spazzamento<br />
che viene effettuato a via<br />
Nicotera, Gradoni di Chiaia e<br />
vicinanze. E' evidente che c'è un<br />
criterio a due velocità: le stradevetrina<br />
come via Chiaia, piazza<br />
Trieste Trento, via dei Mille etc<br />
godono di un trattamento<br />
almeno decente per gli standard<br />
napoletani. Ma basta prendersi<br />
l'ascensore di Chiaia e farsi un<br />
giretto nella parte alta di<br />
Chiaia, dove io abito, per verificare<br />
lo schifo e l'abbandono in<br />
cui versano queste zone. Ho<br />
parlato con i netturbini e mi<br />
dicono che ad esempio per via<br />
Nicotera è previsto in teoria lo<br />
spazzamento tutti i giorni, ma<br />
che in realtà, per vari motivi, il<br />
numero degli spazzini è sempre<br />
insufficiente. Gira anche la voce<br />
che è proprio il Comune ad aver<br />
deciso di privilegiare le zonebene,<br />
e solo dopo, se c'è personale,<br />
di spazzare il resto di Chiaia.<br />
E meno male che si tratta di<br />
<strong>una</strong> giunta di sinistra.<br />
Gioacchino Marra<br />
Viale Gramsci, festival<br />
delle emergenze<br />
Vi scrivo dalla terra di nessuno<br />
di viale Gramsci e dintorni per<br />
segnalarvi alcune situazioni<br />
sulle quali il Comune è vergognosamente<br />
assente. Il primo<br />
punto riguarda le carcasse dei<br />
motorini abbandonati, probabilmente<br />
rubati: la zona è diventata<br />
un cimitero di relitti, ce ne<br />
sono dappertutto, da viale<br />
Gramsci a Santa Maria della<br />
La vignetta di Malatesta<br />
Neve, e stanno lì da mesi. Il mio<br />
appello e quello degli altri<br />
residenti è che il servizio rimozione<br />
intervenga a porre fine a<br />
questo scempio. La seconda<br />
irregolarità che ho notato è che<br />
stanno spuntando sui marciapiedi<br />
alcuni pali metallici con<br />
insegne abusive che reclamizzano<br />
ristoranti e bar della zona:<br />
questo soprattutto in via Giordano<br />
Bruno. Anche in questo<br />
caso chi di dovere, intervenga<br />
per rimuoverli e multare i<br />
responsabili. Sempre in via<br />
Giordano Bruno faccio notare<br />
che alcuni pali del filobus<br />
appaiono pericolosamente<br />
incurvati e non vorremmo che si<br />
verificasse qualche tragico<br />
evento. Urge un controllo immediato.<br />
Infine faccio presente un<br />
problema esistente in Villa<br />
Com<strong>una</strong>le: qui i punti dell'illuminazione<br />
sono posti molto in<br />
alto rispetto al suolo e a volte<br />
anche al di sopra degli alberi<br />
con il risultato che di sera i viali<br />
piombano in <strong>una</strong> pericolosa<br />
oscurità per chi ci cammina.<br />
Giacomo Omodeo<br />
Quando verrà attivata<br />
la videosorveglianza?<br />
Gentile direttore, sul problema<br />
della videosorveglianza in città<br />
si è sempre fatto un gran parlare<br />
al quale però le istituzioni<br />
non hanno mai fatto seguire i<br />
fatti. Purtroppo le statistiche sui<br />
giornali confermano come a<br />
Napoli stia crescendo ulteriormente<br />
il livello di criminalità,<br />
scippi e rapine sono all’ordine<br />
del giorno e i drammatici<br />
omicidi avvenuti nella zona di<br />
Posillipo non fanno che aumentare<br />
la sensazione di paura tra i<br />
cittadini. Spesso, passeggiando<br />
in centro, noto che in alcune<br />
zone sono state installate delle<br />
telecamere per il controllo del<br />
traffico. Non sono riuscita a<br />
capire se effettivamente sono<br />
funzionanti ma se così fosse non<br />
capisco come mai risulti così<br />
difficile monitorare la zona di<br />
Posillipo, soprattutto i viali che<br />
di sera sono bui ed isolati.<br />
Dobbiamo vivere aspettando di<br />
essere rapinati sull’uscio di casa<br />
o mentre portiamo a spasso il<br />
cane? Dobbiamo attendere che<br />
altre persone vengano ammazzate<br />
nelle loro case? Personalmente,<br />
ho due figli adolescenti e<br />
di sera non mi sento tranquilla<br />
finché non rientrano a casa.<br />
Senza invocare ronde o cose<br />
simili, vorrei solo cercare di<br />
richiamare l’attenzione su <strong>una</strong><br />
misura di sicurezza che ci<br />
aiuterebbe a non vivere più nel<br />
terrore.<br />
Simona Palma<br />
magazine<br />
<strong>CHIAIA</strong><br />
SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />
Anno IV n.5 - maggio 2009<br />
Direttore Editoriale<br />
Nino De Nicola<br />
Direttore Responsabile<br />
Alvaro Mirabelli<br />
Art Director<br />
Massimiliano De Francesco<br />
Responsabile Saper Vivere<br />
Laura Cocozza<br />
Redazione<br />
Iuppiter Group<br />
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666<br />
info@chiaiamagazine.it<br />
Società Editrice<br />
Iuppiter Group<br />
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />
Responsabile commerciale<br />
Fabiola Morano<br />
Tel.: 393.1364776 - 333.7093387<br />
Quelli di Chiaia Magazine<br />
Leo Aruta, Antonio Biancospino,<br />
Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,<br />
Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti,<br />
Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,<br />
Malatesta, Renato Rocco, Francesco Ruggieri,<br />
Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta,<br />
Tommy Totaro, Umberto Zacca<br />
Stampa<br />
Arti grafiche Litho 2<br />
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria<br />
Reg. Trib<strong>una</strong>le di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005<br />
IL MORSO DELLA TARANTA<br />
di PAOLO D’ANGELO<br />
LA POVERA VILLA REALE<br />
Nel 1778 Ferdinando IV di Borbone dispose che fra la<br />
Riviera e la spiaggia di Chiaja venisse ricavata <strong>una</strong> Villa<br />
che potesse servire per il Real Passeggio. L'idea venuta al Re<br />
in effetti partiva da quella, anteriore di un secolo, di Luigi<br />
della Cerda duca di Medinaceli, vicerè di Carlo II di Spagna.<br />
Si voleva abbellire il lungomare e consentire le passeggiate ai<br />
nobili napoletani così come avveniva nella Villa di Poggio<br />
Reale. Il Duca si limitò a far selciare la riviera e a far piantare<br />
<strong>una</strong> lunga fila di salici e qualche fontana. Il Re volle affidare<br />
l'incarico di progettare l'opera all'architetto Carlo Vanvitelli,<br />
e non appena ebbe la sua relazione l'approvò immediatamente.<br />
La villa fu dichiarata sito reale e fu disposto che si<br />
permettesse l'ingresso alle persone «civilmente e decentemente<br />
vestite», con esclusione di «genti di livrea, poveri,<br />
scalzi ed impropriamente vestiti». Fu vietato l'ingresso ai<br />
venditori ambulanti. Ora certamente non credo sia il caso di<br />
arrivare a rimedi così estremi , ma vedere un pezzo della<br />
nostra storia e unico polmone di questa parte del centro<br />
della nostra città ridotta di nuovo in uno stato che dire<br />
pessimo è come definire un killer un bravo ragazzo. Giardinetti<br />
colmi di <strong>una</strong> comunità di stranieri che bivacca in<br />
costume, con ossa di pollo al minimo lasciate ben nascoste<br />
tra le piante. E mi hanno anche riferito che nella serata la<br />
zona dei giardinetti in prossimità dell'acquario è un punto<br />
di riferimento per la prostituzione maschile mentre la parte<br />
all'altezza di piazza S.Pasquale è anche zona di spaccio di<br />
stupefacenti. Non ho visto personalmente questi moderni<br />
frequentatori della Villa ma, come si dice, voce di popolo<br />
voce di Dio. Quello che io ho visto personalmente, oltre ai<br />
pic nic nei giardinetti, è anche quel bellissimo mercatino<br />
rionale della frutta che i nostri cari assessori hanno organizzato<br />
per le mattinate domenicali. Un mercatino organizzato<br />
dalla Coldiretti che propone i suoi prodotti e che tra un po’<br />
consiglierei di far coltivare direttamente in villa. Oltre al<br />
fatto che i prezzi sono da normale mercatino rionale non ho<br />
ancora capito il fine di queste «manifestazioni». La villa della<br />
domenica fa da cornice alla spiaggia del lido Mappatella, al<br />
mercato del pesce della rotonda Diaz, alle bancarelle di via<br />
Caracciolo di <strong>una</strong> nuova comunità di colore che, producendosi<br />
pure nell'accattonaggio, ha invaso tutta la zona di<br />
Chiaia (non so se ve ne siete accorti). La cosa “bella” della<br />
nostra città è che l'illegalità è nella normalità delle cose e<br />
quindi, ad un certo punto, senza accorgertene, ti svegli <strong>una</strong><br />
mattina, scendi di casa e ti ritrovi a vivere nelle Favelas di Rio<br />
de Janeiro. Il problema è che Napoli va riprogettata in ogni<br />
sua parte. Aspettiamo le nuove prime elezioni alla Provincia<br />
sperando di non vedere più le solite facce che hanno ridotto<br />
anche Chiaia in tale miserabile stato. E ricordandoci di non<br />
votare per chi ha trasformato Villa Reale in Villa Com<strong>una</strong>le.
PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 3<br />
Monumenti sfregiati, vandali scatenati<br />
DECORO URBANO. Scritte murali: dilaga lo scempio. Napoli maglia nera dell’arte<br />
oltraggiata. Danni gravi al patrimonio ed al turismo. Una maxiordinanza da burla<br />
IL CORSIVO<br />
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO<br />
1 2<br />
Alvaro Mirabelli<br />
Incolumità dei cittadini, sicurezza,<br />
decoro della città: i 3<br />
pilastri di uno scenario urbano<br />
civile. Erosi, però, alla base da<br />
<strong>una</strong> serie di flagelli in apparenza<br />
minori, tipici delle grandi metropoli:<br />
barboni al bivacco, accattoni<br />
seriali con minori al guinzaglio,<br />
imbrattatori armati di<br />
spray, motorini selvaggi, abusivi<br />
del suolo pubblico, parcheggiatori<br />
mafiosi. Un caos tamarro<br />
che negli ultimi anni ha viaggiato<br />
a ritmi esponenziali: e così<br />
l'emergenza, sottovalutata soprattutto<br />
a Napoli da <strong>una</strong> compassione<br />
buonista che ha regalato<br />
solo patenti di strafottenza,<br />
ora si è trasformata in <strong>una</strong> deriva<br />
che fa guasti pesanti. Se n'era<br />
accorto il ministro Maroni quando<br />
con la legge del 24 luglio 2008<br />
ha attribuito più poteri ai sindaci<br />
per consentire loro di intervenire<br />
d'urgenza proprio in queste<br />
materie. E il 6 maggio 2009 si è<br />
svegliata anche la sindaca Iervolino<br />
che, cogliendo l'opportunità<br />
inventata da Maroni, ha varato<br />
l'ordinanza n.483. Dentro di<br />
tutto, di più: compreso il pugno<br />
di ferro. Tra i giri di vite previsti,<br />
ad esempio, c'è quello contro<br />
scritta selvaggia, ormai straripante<br />
e per un mucchio di cause:<br />
impunità garantita, repressione<br />
inesistente, ripulitura dei<br />
muri assente, senso civico sotto<br />
lo zero. Con l'ordinanza di maggio,<br />
invece, il Comune fa la faccia<br />
feroce e aggrava le sanzioni:<br />
5<br />
6<br />
3 4<br />
Chiaia-S. Ferdinando-Posillipo: non<br />
c’è scampo dagli imbecilli armati di<br />
bomboletta spray.<br />
1. Maschio Angioino: il rinascimentale<br />
Arco di Trionfo aragonese. 2.<br />
Chiesa di S. Francesco di Paola in<br />
piazza Plebiscito: il basamento del<br />
leone. 3. Fontana del Gigante a S.<br />
Lucia: scorcio posteriore del fornice<br />
con la statua di un dio marino. 4.<br />
Via Caracciolo: basamento del<br />
monumento equestre al generale<br />
Armando Diaz. 5. Piazza Amendola<br />
riqualificata un anno fa: i nuovi<br />
sedili di marmo. 6. Lungomare:<br />
basamento della celebre Colonna<br />
Spezzata, più volte ripulita e restaurata<br />
anche di recente.<br />
«E' vietato imbrattare o deturpare<br />
edifici pubblici, monumenti,<br />
attrezzi, strumenti ovvero oggetti<br />
e cose di arredo urbano, - dice<br />
il provvedimento - e in caso di<br />
violazione si applica la sanzione<br />
da 200 a 500 euro». 200 se il graffitaro<br />
è beccato la prima volta e<br />
500 se l’infame ci ricasca entro 5<br />
anni. Nulla di nuovo, però, visto<br />
che c’è ancora il vecchio articolo<br />
639 del Codice Penale che i<br />
graffiti già li contempla da un<br />
pezzo come reato, e non è da buttar<br />
via: se il grafomane infatti si<br />
sfoga su un muro qualunque,<br />
scatta la multa di 103 euro e solo<br />
in caso di querela, ma se aggredisce<br />
i monumenti si procede<br />
d'ufficio con <strong>una</strong> multa di 1.032<br />
euro e la reclusione fino ad un<br />
anno. C'è solo un ma: il 639 è lettera<br />
morta da sempre. In ogni caso<br />
sia l'articolo 639 che l'Ordinanza<br />
Iervolino hanno le settimane<br />
contate. In arrivo c'è la<br />
nuova legge sulla sicurezza, ora<br />
al vaglio del Parlamento, che<br />
contro i writer, ad esempio, usa<br />
la mano pesante, inasprendo<br />
multe e reclusioni con procedura<br />
d’ufficio. Una normativa antisfregi<br />
che, però, a Napoli rischia<br />
di restare teoria. La repressione<br />
infatti toccherebbe ai vigili urbani,<br />
di fatto disarmati contro i<br />
lazzari del graffito da <strong>una</strong> tragica<br />
penuria di mezzi. Alla fine<br />
due sole certezze: per ora tocca<br />
tenersi gli orrori murali e continuare<br />
ad abbassare la testa. A<br />
proposito: a Barcellona multa di<br />
7 mila euro per tre graffitari.<br />
I «DIMENTICATORI»<br />
Dal 4 al 28 giugno, con la benedizione<br />
della Regione Campania, c'è il Teatro<br />
Festival Italia, festilenza da 100 milioni di<br />
euro, passerella di operatori culturali che<br />
tra spettacoli sicuramente validi ed eventi<br />
certamente inutili costerà alla nostra già<br />
sgarrupata comunità 4 milioni di euro al<br />
giorno. Avremmo preferito un party<br />
futurista (per i cento anni del movimento<br />
fondato da Marinetti ci saremmo aspettati<br />
a Napoli almeno <strong>una</strong> celebrazione), economico<br />
e strabiliante, rivoluzionario e<br />
spiazzante con, ad esempio, la riproposizione<br />
del Teatro della Sorpresa, ideato dal<br />
napoletanissimo Roberto De Angelis, il cui<br />
battesimo avvenne proprio a Napoli, al<br />
Mercadante, nell'autunno del 1921. Tra le<br />
sorprese e gli incidenti studiati dal De<br />
Angelis per sbalordire lo spettatore c'era la<br />
vendita della stessa poltrona a molti<br />
acquirenti (cosa che in politica avviene<br />
ancora), lo scoppio di dramma nel loggione<br />
con conseguente lancio di due fantocci<br />
avvinghiati e l'istituzione del «dimenticatore»<br />
ovvero un antisuggeritore che aveva il<br />
compito di stravolgere qualsiasi dialogo<br />
suggerendo pazzie a volontà per produrre<br />
inquietudine negli spettatori. Nel teatrino<br />
della politica, soprattutto in piena campagna<br />
elettorale, sembra che si abbia a che<br />
fare esclusivamente con «dimenticatori», i<br />
quali, consapevoli di non essere credibili, si<br />
rifugiano in dichiarazioni incredibili. La<br />
compagnia della dimenticanza è trasversale,<br />
priva di autoironia e fantasia, fischia<br />
per non essere fischiata, suggerisce pazzie<br />
per scordare le proprie, distribuisce ricette<br />
per il futuro non sapendo ancora dove<br />
scovare gli ingredienti. Ciò che ripropone è<br />
un futurismo depresso, finto, senza appeal.<br />
Appilato, suggerirebbe il futurista Totò. I<br />
«dimenticatori» politici, quasi tutti, non<br />
sorprendono nonostante le cose “pazze” che<br />
dicono. La platea, soprattutto la nostra,<br />
non s'inquieta, impegnata com'è a sopravvivere.<br />
«L'homo neapolitanus - scriveva<br />
Max Vairo, autentico dispensatore di<br />
sorprese - inghiottisce, rumina, metabolizza:<br />
scompare per riapparire sempre<br />
uguale e indistruttibile. Egli non è protagonista<br />
ma spettatore: sia l'applauso che il<br />
dissenso sono per lui quelli del pubblico<br />
che torna a casa dopo il teatro, si toglie le<br />
scarpe e cena in cucina».<br />
483, ordinanza sul<br />
filo del tragicomico<br />
L'ordinanza n. 483 inasprisce i<br />
castighi per vandali, parcheggiatori,<br />
grafomani, accattoni, motorini,<br />
abusivi del suolo pubblico e intensifica<br />
il controllo su consumatori di<br />
alcol e spacciatori. Era ora. Ma il<br />
problema è tradurla in pratica. Tutto<br />
ricade su <strong>una</strong> Polizia Municipale<br />
alla canna del gas: 1.400 agenti su<br />
2.135 sono over 50. In media sono<br />
fuori uso 20 auto su 100 e 20 moto<br />
su 60. Su 33 carri gru 19 sono rotti.<br />
Le radio sulle vetture funzionano<br />
solo a motore spento. Le divise<br />
sono le stesse dal 2004. Le auto<br />
sono sporche perché non è previsto<br />
il lavaggio. Le fotocopiatrici degli<br />
uffici spesso sono fuori uso. Etc.
PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 4<br />
La Galleria degli intoppi<br />
RESTAURI. E’ ripartito il recupero del monumento<br />
umbertino. Intanto c’è chi invoca le cancellate<br />
Rita Giuseppone<br />
Sono ripartite alla fine di<br />
aprile le operazioni di<br />
recupero all’interno<br />
della Galleria Umberto I. I<br />
lavori di restauro delle vetrate<br />
poste sulle volte, che presero<br />
il via un anno e mezzo fa,<br />
sono stati bloccati per quasi<br />
due mesi a causa dell’endemica<br />
carenza di fondi nelle<br />
casse dell’Ente Com<strong>una</strong>le. In<br />
realtà già nello scorso ottobre<br />
Chiaia Magazine aveva denunciato<br />
la situazione di rallentamento<br />
dei lavori che interessavano<br />
i bracci della struttura<br />
di fine ‘800, causando fortissimi<br />
disagi ai commercianti ed<br />
<strong>una</strong> preoccupante emergenza<br />
igienico-sanitaria: i senzatetto<br />
della zona, infatti, usavano<br />
i ponteggi come minialloggi<br />
dove mangiare, dormire ed<br />
espletare funzioni corporali.<br />
Inoltre, il persistere delle<br />
impalcature per un così<br />
lungo periodo influiva negativamente<br />
sulle entrate delle<br />
attività commerciali presenti<br />
in Galleria.<br />
In quell’occasione il Comitato<br />
Commercianti Galleria Umberto<br />
I, guidato da Antonio<br />
Barbaro, e l’Ascom Napoli<br />
ottennero, grazie all’intervento<br />
dell’ex assessore all’edilizia<br />
Felice Laudadio, la firma di<br />
un documento nel quale il<br />
Comune, insieme alla ditta<br />
appaltatrice, s’impegnava a<br />
garantire la fine dei lavori<br />
entro dicembre 2008. Una<br />
missione impossibile, in<br />
quanto in soli due mesi gli<br />
operai avrebbero dovuto<br />
completare il restauro della<br />
cupola.<br />
Questi lunghi ritardi hanno<br />
mandato in fumo i fondi<br />
europei che finanziavano il<br />
progetto e, nel momento in<br />
cui il Comune ha dovuto<br />
ricorrere ai propri, i lavori si<br />
sono fermati del tutto per<br />
riprendere a fine aprile,<br />
quando l’Amministrazione ha<br />
firmato un nuovo contratto<br />
con la società Leime che ha<br />
garantito la fine delle operazioni<br />
entro luglio.<br />
Intanto, mentre permangono<br />
i vecchi disagi, se ne aggiungono<br />
di nuovi: il sabato di<br />
Pasqua è crollata l’aquila<br />
decorativa dell’ingresso di via<br />
Toledo (nella foto), fort<strong>una</strong>tamente<br />
senza conseguenze per<br />
i passanti, e a marzo i vandali<br />
hanno dato fuoco ad un<br />
motorino parcheggiato all’entrata<br />
di fronte al San Carlo,<br />
provocando, a causa del<br />
calore, il rialzamento dei<br />
marmi della pavimentazione<br />
e in più l’annerimento dei<br />
muri (nella foto). E se l’assessore<br />
Nicola Oddati spinge<br />
perchè il restauro della pavimentazione<br />
(già approvato<br />
nel progetto preliminare da<br />
<strong>una</strong> delibera del Comune del<br />
12 marzo 2005) venga inserito<br />
nell’opera di recupero del<br />
centro storico, il presidente<br />
della I Municipalità, Fabio<br />
Chiosi, ribadisce la sua proposta<br />
di chiudere la Galleria<br />
nelle ore notturne per preservarla<br />
da atti vandalici e scempi.<br />
Ma come? Basterebbe<br />
l’installazione di semplici<br />
cancellate ad ogni ingresso,<br />
come proposto da Chiosi,<br />
oppure l’avveneristica opzione<br />
delle porte di vetro, paventata<br />
dallo stesso Oddati.<br />
L’idea si ispira alla Galleria<br />
Alberto Sordi di Roma ed è<br />
attualmente al vaglio della<br />
cabina di regia per il Centro<br />
Storico.<br />
RIFLESSIONI<br />
di MIMMO DELLA CORTE<br />
SPESE PAZZE PER LE ELEZIONI<br />
Regione Campania: tra le<br />
206 iniziative previste dal<br />
Fedelissimi contro pentiti.<br />
Maggioranza regionale alla resa<br />
dei conti. Tutti convinti che<br />
l'era Bassolino sia finita, ma<br />
convinti che un certo sistema<br />
di potere possa sopravvivergli<br />
ed essere conservato. Solo che<br />
i primi mirano a riprodurre<br />
uno scenario in cui il governatore<br />
possa giocare ancora<br />
un ruolo importante, ma defilato;<br />
i secondi, invece, puntano<br />
ad <strong>una</strong> soluzione alla Bassolino<br />
ma senza di lui.<br />
In ogni caso Bassolino ed i suoi<br />
supporter, sanno benissimo<br />
che, perché il loro sogno possa<br />
avverarsi, devono superare,<br />
quantomeno indenni, rispetto<br />
ai loro avversari interni, l'appuntamento<br />
elettorale di giugno.<br />
Ed hanno deciso di provarci.<br />
Sicché, in appena 17<br />
giorni, dal 7 al 24 aprile, proprio<br />
nel momento in cui la<br />
campagna elettorale cominciava<br />
ad entrare nel vivo, hanno<br />
annunciato elargimenti<br />
“sparsi” per 1.133,5milioni di<br />
euro. Cui vanno sommati i<br />
fondi destinati, in precedenza,<br />
ai teatri, all'editoria e ad<br />
altro, nonché i 259mila euro<br />
(di cui quasi 100mila, attribuiti<br />
all'Istituto Italiano per<br />
gli Studi Filosofici) annunciati<br />
via stampa il 5 maggio, agli<br />
Enti ed alle Fondazioni culturali.<br />
Ecco il dettaglio. 7/4/09: 17mln<br />
per rifinanziamento Astir ex<br />
Recam; 09/04/09: 100mln a Napoli<br />
Teatro festival Italia;<br />
11/04/09: 130mln (80 di fondi<br />
strutturali per la realizzazione<br />
programmi di edilizia pubblica<br />
residenziale e 50 di risorse<br />
regionali per il sostegno a fitti<br />
e mutui acquisti nuove case<br />
per lavoratori in difficoltà);<br />
15/04/09: 2mln per finanziamento<br />
progetti fino a 50mila<br />
euro di ricercatori universitari<br />
under 45; 15/04/09: 16mln al<br />
Consorzio Asi di Napoli (3,5<br />
per la riqualificazione e messa<br />
insicurezza della viabilità<br />
nei comuni di Castello di Cisterna,<br />
Pomigliano d'Arco ed<br />
Acerra - bretella; 2,5 per gli<br />
stessi motivi e a comuni parzialmente<br />
interessati allo svincolo<br />
area industriale; 1 mln<br />
per efficientamento rete idrica<br />
a servizio area produttiva<br />
Caivano; 9,0 acquisizione di<br />
aree agglomerato industriale<br />
Acerra); 17/04/09: 165mln per<br />
il piano sociale regionale;<br />
17/04/09: 170mln di fondi<br />
strutturali europei (144 per i<br />
comuni inferiori a 50mila abitanti<br />
e 26 per quelli superiori);<br />
21/04/09: 25mln alle Pmi fondi<br />
Fers per promuovere l'innovazione<br />
organizzativa di<br />
processo e di prodotto mediante<br />
tecnologie Ict; 22/04/09;<br />
1,4mln per la realizzazione<br />
del satellite di monitoraggio<br />
ambientale Benevento;<br />
22/04/09: 80mln per la manutenzione<br />
ed il miglioramento<br />
di edifici scolastici della Campania;<br />
23/04/09: 6,5mln per i<br />
distretti industriali nei settori<br />
dell'aerospazio e biotecnologie;<br />
23/04/09: 119milioni per<br />
l'eliminazione passaggi a livello<br />
Circumvesuviana a Pompei<br />
cui vanno aggiunti i costi<br />
non ancora quantificati per le<br />
trasformazioni in opere d'arte<br />
delle stazioni Circum della città<br />
del Santuario; 24/04/09:<br />
300milioni per pagamenti debiti<br />
Asl a partire dal 1° gennaio<br />
2007; 24/04/09: 1,6mln<br />
per la realizzazione di un centro<br />
specializzato contro l'obesità<br />
infantile.<br />
Il 6 maggio, poi, l'assessore regionale<br />
alle Attività produttive,<br />
Andrea Cozzolino, candidato<br />
al Parlamento europeo,<br />
ha annunciato di aver destinato<br />
agli editori televisivi campani,<br />
per agevolarne il passaggio<br />
dalla tecnologia analogica<br />
a quella digitale, 5 milioni<br />
di euro. E, a dimostrazione<br />
che tra il cosiddetto “nuovo<br />
che avanza” (Morando, Nicolais,<br />
ecc.) ed il “vecchio che<br />
non intende arretrare” (Bassolino,<br />
Cozzolino, ecc.) non c'è<br />
alc<strong>una</strong> differenza, la constatazione<br />
che i primi, che pure<br />
fingono di accusare i secondi<br />
di approssimazione e sperperi,<br />
di fronte a queste spese non<br />
hanno battuto ciglia.<br />
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PRIMO PIANO<br />
MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 5<br />
Casina del Boschetto, O.K. con riserva<br />
IL CASO. Dopo tre anni di stop, imminente la ripresa dell’operazione di recupero<br />
della struttura. Stanziati 600mila euro. Dubbi sulla trasparenza dei lavori passati<br />
Oscar Medina<br />
Quelle favole del governatore e del sindaco<br />
Nel novembre 2001, nel corso della conferenza<br />
stampa di presentazione degli interventi<br />
per la valorizzazione del patrimonio<br />
culturale e artistico di Napoli finanziati<br />
dalla Regione con fondi europei (94 miliardi<br />
delle vecchie lire), in cui ricadeva anche<br />
il restauro e la rifunzionalizzazione della<br />
Casina del Boschetto, il governatore<br />
Bassolino dichiarò: «Le opere finanziate<br />
con i fondi europei hanno ottenuto l'intero<br />
ammontare necessario per il loro completamento:<br />
si volta pagina rispetto all'epoca<br />
dei finanziamenti a singhiozzo, parziali e<br />
da fonti diverse, che hanno causato ritardi<br />
e attese interminabili» Favole.<br />
Non sappiamo se il sindaco Iervolino sa<br />
che, se si cerca «Casina del Boschetto» sul<br />
sito del Comune di Napoli, si arriva ad <strong>una</strong><br />
scheda (S11) in cui nella voce «Tempi» leggiamo<br />
che il restauro dell'ex Circolo della<br />
Stampa è «in corso di realizzazione e sarà<br />
ultimato in 10 mesi» e che «per l'esecuzione<br />
del lotto delle sistemazioni esterne la<br />
durata è di circa 12 mesi dall'assegnazione<br />
dell'appalto». Ancora favole.<br />
Il nome, Casina del Boschetto,<br />
almeno quello<br />
è rimasto. Ed è rimasto<br />
anche il boschetto, che sarebbe<br />
la Villa Com<strong>una</strong>le. Invece<br />
la Casina, edificio realizzato<br />
in stile razionalista<br />
da Luigi Cosenza, beh! quello<br />
dovete andare a cercarvelo<br />
nelle foto di qualche<br />
anno fa. Ciò che adesso sopravvive<br />
è un rudere moribondo<br />
sia dentro che fuori,<br />
saccheggiato, vandalizzato,<br />
uno schiaffo alla dignità<br />
della Villa Reale, un testimonial<br />
infame di malapratica<br />
amministrativa.<br />
Disabitata dal '99, infatti,<br />
la Casina si è poi trasformata<br />
nello scenario di un<br />
recupero architettonico occasionale<br />
e caotico, condizionato<br />
dalla precarietà dei<br />
fondi disponibili, e che invece<br />
di «recuperare», ha affossato<br />
definitivamente<br />
l'immobile e le sue pertinenze<br />
fino al colpo di scena<br />
di tre anni fa quando imprese<br />
e relative maestranze<br />
hanno abbandonato il<br />
cantiere. Un preambolo<br />
che porta dritto al presente.<br />
Con <strong>una</strong> certezza e alcuni<br />
dubbi.<br />
La certezza è che, nel Bilancio<br />
Preventivo 2009, il<br />
Comune ha ratificato <strong>una</strong><br />
spesa di 600mila euro per<br />
riprendere l'opera di riqualificazione<br />
della struttura,<br />
un tempo sede dell'Ordine<br />
dei Giornalisti napoletani<br />
prima dello sfratto<br />
imposto dal proprietario,<br />
il Comune di Napoli, ed eseguito<br />
nel '98. Il dubbio invece<br />
è legato al fatto che<br />
Marcello D'Aponte, assessore<br />
al Patrimonio, ha già<br />
messo le mani avanti con<br />
<strong>una</strong> premessa tutta da decifrare:<br />
«Il prestito da<br />
600mila euro della Cassa<br />
Depositi e Prestiti, con cui<br />
il Municipio finanzia il progetto<br />
di restauro, - ha detto<br />
D'Aponte - non basterà certo<br />
a sovvenzionare tutti i lavori<br />
necessari a completare<br />
l'opera». Un'ovvietà che tuttavia<br />
D'Aponte ha affidato<br />
strategicamente ai media<br />
qualche giorno fa, un po'<br />
forse per parare in anticipo<br />
le obiezioni sull'esiguità<br />
della somma messa in<br />
campo, un po' magari per<br />
lanciare messaggi, nemmeno<br />
tanto in codice, ad<br />
eventuali sponsor disposti a<br />
posare sul tavolo il resto dei<br />
fondi occorrenti. Il fatto è<br />
che D'Aponte, quando pensa<br />
agli sponsor, in realtà si<br />
riferisce all'Ordine dei giornalisti.<br />
E non a caso. Ordine<br />
e assessorato, infatti,<br />
stanno lavorando a un'intesa<br />
il cui scopo, a lavori<br />
conclusi, coinvolge la nuova<br />
destinazione d'uso della<br />
Casina: vale a dire il rientro,<br />
dopo 11 anni, dei giornalisti<br />
nella loro vecchia sede.<br />
Un'opzione che, fin da<br />
gennaio, Ottavio Lucarelli,<br />
presidente dei giornalisti<br />
partenopei, ha fatto autorevolmente<br />
valere presso<br />
sindaco ed assessori, suggerendo<br />
che «<strong>una</strong> nuova<br />
“convenzione” tra Ordine e<br />
Comune dovrà regolare la<br />
presenza dei giornalisti nella<br />
Casina del Boschetto perché<br />
la struttura non dovrà<br />
più essere, rispetto al passato,<br />
<strong>una</strong> sala per ricevimenti,<br />
ma la Casa dei Giornalisti<br />
e della Cultura». Suggestione<br />
cui l'assessore D'Aponte<br />
ha fatto da sponda,<br />
confermando che, sul futuro<br />
della Casina, il Comune<br />
considera l'Ordine dei<br />
giornalisti un interlocutore<br />
privilegiato e che i futuri<br />
assetti sono già chiari: il primo<br />
piano toccherà ai giornalisti<br />
e il secondo resterà<br />
a disposizione del Comune,<br />
il tutto nel segno di <strong>una</strong><br />
convivenza all'insegna della<br />
cultura. Sulla prospettiva<br />
,però , si addensa un'incognita<br />
tutta da approfondire,<br />
quella cioè che si agita<br />
nell'idea di D'Aponte di<br />
chiedere un sostegno economico<br />
all'Ordine, magari<br />
da detrarre poi dal fitto della<br />
Casina. Di sicuro, in ogni<br />
caso, <strong>una</strong> soluzione soddisfacente<br />
dovrà mettere insieme<br />
le ragioni di entrambe<br />
le parti. Così come<br />
è altrettanto certo che, se<br />
c'è chi si proietta legittimamente<br />
verso il futuro,<br />
c'è anche chi non ha ness<strong>una</strong><br />
intenzione di concedere<br />
sconti al recente passato<br />
della Casina e alle ombre<br />
che ancora vi abitano:<br />
come nel caso del consigliere<br />
com<strong>una</strong>le di Forza<br />
Italia, Ciro Signoriello. Dopo<br />
un sopralluogo nel sito<br />
insieme all'architetto Giancarlo<br />
Ferulano, dirigente<br />
del Servizio Valorizzazione<br />
Città Storica e responsabile<br />
gestionale dell'opera di recupero<br />
della Casina del Boschetto,<br />
Signoriello ha chiesto<br />
al tecnico com<strong>una</strong>le il<br />
dettaglio progettuale e contabile<br />
di quanto speso finora<br />
per l'edificio.
QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 7<br />
Francesco de Giovanni e la Grande Napoli<br />
ELEZIONI PROVINCIALI. Il giovane politico di Chiaia alla conquista di un seggio<br />
nel Consiglio dell’Ente locale. Con un’idea: rifondare le strade metropolitane<br />
Alvaro Mirabelli<br />
La nuova generazione che<br />
bussa alla porta della grande<br />
politica ha il volto di un<br />
chiaiese doc. Francesco de Giovanni.<br />
45 anni, sposato con prole,<br />
di professione bancario, diploma<br />
all'Umberto, laurea in<br />
Economia e Commercio, di<br />
tempo libero ne ha decisamente<br />
poco e lo dedica alla famiglia<br />
o ai viaggi. Già perché l'altro<br />
baricentro della sua vita è<br />
appunto la politica: è infatti alla<br />
sua 2° consiliatura presso la<br />
Municipalità Chiaia-Posillipo-<br />
San Ferdinando dove presiede<br />
la Commissione Manutenzione.<br />
La cura delle strade cittadine,<br />
infatti, malgrado le difficoltà<br />
operative di un Parlamentino<br />
di quartiere, è il suo chiodo fisso<br />
e la sua competenza l'ha conquistata<br />
sul campo. Una passione<br />
che ora intende trasferire<br />
su larga scala: de Giovanni, infatti,<br />
che proviene da Alleanza<br />
Nazionale, è candidato al Consiglio<br />
Provinciale, tra le file del<br />
PdL, nel Collegio 16 (che comprende<br />
parte di Chiaia, Montecalvario,<br />
S. Giuseppe, Porto).<br />
Le priorità della sua sfida nella<br />
prossima competizione<br />
elettorale?<br />
In cima alla lista c'è la manutenzione<br />
delle strade. E trasportare<br />
questo impegno da<br />
Chiaia al vasto scenario provinciale<br />
è il mio primo obiettivo.<br />
La rete stradale provinciale<br />
Francesco de Giovanni, candidato per il Pdl nelle elezioni provinciali (Collegio 16)<br />
è enorme: intervenire su essa<br />
significa gestirne le condizioni,<br />
curando anche pertinenze e<br />
dipendenze come segnaletica e<br />
alberature, e supervisionare attività<br />
amministrative delicate<br />
come approvazione di opere e<br />
progetti. Dopo la malagestione<br />
delle trascorse amministrazioni,<br />
sarà arduo.<br />
Sono note, infatti, le passività<br />
delle casse provinciali e l'esiguità<br />
dei fondi destinati alla<br />
manutenzione: è <strong>una</strong> storia di<br />
governo sgangherato delle risorse,<br />
di debiti costanti, di storni<br />
disperati dei fondi relativi<br />
ad altri capitoli di spesa o di<br />
prelievi ai fondi di riserva.<br />
Con risultati devastanti: sulle<br />
strade provinciali si rischia la<br />
vita.<br />
Infatti. Un dato su tutti: nel<br />
2008 i dissesti della rete, provocati<br />
dall'inerzia colpevole della<br />
Giunta di centrosinistra guidata<br />
da Di Palma, sono costati<br />
all'Ente ben 2.150.000 euro di<br />
indennizzi alle vittime di incidenti<br />
per dissesti stradali. Ma cito<br />
altre cifre: nel 2003 ci sono<br />
state 592 richieste di risarcimento,<br />
nel 2004 altre 567, con<br />
punte nel 2005 e nel 2006 con<br />
747 e 788 richieste, mentre nel<br />
2007 e nel 2008 sono state rispettivamente<br />
674 e 591. Con<br />
ricadute economiche inaudite:<br />
la Provincia ha risarcito più di<br />
7 milioni di euro che potevano<br />
essere spesi altrimenti per recuperi<br />
seri. I numeri evidenziano,<br />
invece, un collasso permanente<br />
della rete stradale e<br />
un fattore-rischio abnorme che<br />
insidia l'incolumità dei cittadini<br />
e che va cancellato. La via<br />
d'uscita? Gestione severa dei<br />
fondi e investimenti calibrati<br />
nella rete infrastrutturale.<br />
Manutenzione: parente stretta<br />
del nodo ambiente.<br />
Certo. E' un'altra grande opzione<br />
del progetto di buongoverno<br />
del Popolo della Libertà. La<br />
chiave di volta è la formazione<br />
dei giovani fin dalle scuole primarie.<br />
Penso a campagne di<br />
sensibilizzazione sui comportamenti<br />
ecologici, come il rispetto<br />
del patrimonio ambientale<br />
o l'insegnamento dei criteri<br />
della raccolta differenziata:<br />
obiettivi da perseguire con linguaggi<br />
efficaci sui ragazzi, come<br />
spot e prodotti multimediali.<br />
Ma occorre investire di<br />
più. La vecchia Provincia, infatti,<br />
ha sempre destinato non<br />
più del 4% del bilancio alla tutela<br />
ambientale. Penso invece<br />
ad ulteriori risorse da indirizzare<br />
sul fronte fondamentale<br />
dello smaltimento rifiuti, delle<br />
bonifiche dei territori devastati,<br />
dell’incentivazione di energie<br />
pulite e rinnovabili.<br />
Investimenti significa anche<br />
uso virtuoso e produttivo dei<br />
Fondi europei?<br />
Senza dubbio. Basta con sprecopoli<br />
ed elargizioni a cascata<br />
di denaro. Ogni centesimo dei<br />
Fondi strutturali va impiegato<br />
con austerità. Il primo passo è<br />
la rifondazione dell'Ufficio Politiche<br />
Comunitarie, finora lento<br />
e poco trasparente, con uno<br />
specialista responsabile per<br />
ogni fase operativa: dalla progettazione<br />
all'esecuzione, dalla<br />
gestione ai rendiconti. Insomma:<br />
meno burocrazia, più<br />
efficienza.<br />
Magari anche creando la «Città<br />
Metropolitana»?<br />
Il progetto della «Grande Napoli»,<br />
formulato da Luigi Cesaro<br />
e sostenuto dal mondo delle<br />
imprese e delle professioni, è<br />
un ponte verso il futuro. Si tratta<br />
di <strong>una</strong> grande area metropolitana<br />
dallo sviluppo policentrico<br />
che favorisce le vocazioni<br />
locali, nell'interesse della<br />
stessa città di Napoli. Ed è un pilastro<br />
del nostro programma.<br />
Si impone, però, un ricambio<br />
politico e generazionale.<br />
Il Popolo della Libertà ne è un<br />
esempio concreto. Non si tratta<br />
dei trucchetti elettorali tipici<br />
della sinistra ma è cultura profonda<br />
del nostro partito. Ed è<br />
quanto hanno attuato i leader<br />
di centrodestra, puntando sulle<br />
nuove generazioni. Lo stesso<br />
premier Silvio Berlusconi, al recente<br />
Congresso di Roma, è stato<br />
esplicito: più donne e più giovani<br />
in politica. Facce nuove,<br />
insomma, per il futuro.<br />
LO SPORTELLO<br />
di FERNANDO LUDIONE*<br />
SUI CONTRATTI FLESSIBILI<br />
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LA FOTO<br />
Da alcuni mesi lo Studio è impegnato a fornire<br />
consulenza legale ad un ente amministrativo,<br />
che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale,<br />
ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di<br />
lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata<br />
e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati<br />
a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o<br />
per i quali non era possibile utilizzare personale interno<br />
all'amministrazione. Tale condotta, invero diffusa<br />
in tutte le amministrazioni pubbliche, ha determinato<br />
negli anni un condizionamento sulle scelte<br />
gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il<br />
loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni,<br />
anche di origine sindacale, che ne sono derivate.<br />
Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla<br />
proliferazione del precariato, degenerazione dovuta<br />
all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici<br />
(part time, contratti a termine, collaborazioni<br />
parasubordinate) nel pubblico impiego. Al fine di<br />
porre un freno alla diffusione di tali tipologie contrattuali<br />
il legislatore è intervenuto a più riprese da<br />
<strong>una</strong> parte per limitare il prolificare del lavoro precario,<br />
dall'altro per regolarizzare i rapporti di lavoro solo<br />
formalmente autonomi che negli anni le amministrazioni<br />
hanno posto in essere con diversi soggetti.<br />
In quest'ottica devono segnalarsi le disposizioni<br />
contenute nelle ultime leggi finanziarie (2007 e 2008)<br />
che di seguito saranno esaminate e da ultimo un questionario<br />
rivolto alle Pubbliche Amministrazioni,<br />
compresi gli Enti previdenziali, inviato nelle scorse settimane<br />
dal Ministro Brunetta allo scopo di individuare<br />
i percorsi che possano eventualmente portare<br />
alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari<br />
attraverso concorsi pubblici. Appare pertanto utile descrivere<br />
in questa sede, seppur a grandi linee, il quadro<br />
normativo relativo alla costituzione dei rapporti<br />
di lavoro con la Pubblica Amministrazione ed alla disciplina<br />
delle stabilizzazioni, come delineata nell'ambito<br />
delle leggi finanziarie del 2007 e 2008, tenuto<br />
conto, però, che il quadro richiamato ha carattere<br />
transitorio ed eccezionale, governato com'è da scelte<br />
di politica occupazionale in continuo mutamento.<br />
I. Il contratto di lavoro flessibile con la pubblica amministrazione<br />
In ordine alle diverse tipologie contrattuali di lavoro<br />
stipulabili con la Pubblica Amministrazione possono<br />
avanzarsi brevi riflessioni di carattere generale. La<br />
legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria<br />
2008) ed il successivo decreto legge 25 giugno 2008<br />
n. 112 (cd. decreto Brunetta) sono intervenuti con varie<br />
disposizioni in materia di pubblico impiego, adottando<br />
anche misure volte ad evitare il rischio del precariato<br />
a causa di un utilizzo improprio ed ingiustificato<br />
delle forme contrattuali flessibili. La finalità<br />
strategica del legislatore si è concretizzata con misure<br />
restrittive sull'utilizzo di tali tipologie contrattuali,<br />
in ossequio all'esigenza di prevenire, per il futuro,<br />
il formarsi di situazioni irregolari conseguenza di un<br />
uso distorto del lavoro «atipico», ribadendo, quindi,<br />
la centralità dell'assunzione a tempo indeterminato<br />
e del concorso pubblico.In quest'ottica va inserita la<br />
novella all'art. 36 del decreto legislativo 30 marzo<br />
2001, n. 165, rubricato come «Utilizzo di contratti di<br />
lavoro flessibile» : la nuova disciplina limita l'uso del<br />
lavoro flessibile di tipo subordinato a circoscritti casi<br />
specificamente individuati. (continua...)<br />
UN ALTRO ALBERO MORIBONDO. Ci siamo già occupati<br />
della malandata palma accanto alla chiesa di Santa<br />
Teresa a Chiaia, segnalando <strong>una</strong> sospetta infestazione<br />
da Punteruolo Rosso, il parassita delle palme. Ora c'è<br />
un'altra vittima illustre: la monumentale magnolia al<br />
centro di piazza Amedeo. Il killer, però, non è <strong>una</strong> larva,<br />
ma l'uomo: cioè il “genio” che, nel corso della riqualificazione<br />
della piazza, ha deciso di tumulare in un cono<br />
di cemento e pietra la base dell'albero, soffocandolo<br />
spietatamente e castrando lo sviluppo delle radici. Per<br />
gli esperti la sofferenza della magnolia murata viva è<br />
evidente dal progressivo ingiallimento della chioma:<br />
uno scempio che grida vendetta. A piazza Amedeo sono<br />
neri: «Resisteva da 60 anni: ed è arrivato il Comune. Li<br />
avevamo avvertiti. Se ne sono fregati. Ma adesso la<br />
magnolia va liberata. Una volta va bene, ma due è<br />
imperdonabile». Se “il genio” ci sta leggendo, si regoli.
QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 8<br />
La videosorveglianza non può attendere<br />
IL CASO. I recenti fatti di cronaca riaprono la polemica sui sistemi di controllo<br />
Chiosi indica le priorità: «Sorvegliare la Ztl, i parchi e la marina di Posillipo»<br />
Rita Giuseppone<br />
Il salotto buono di Napoli<br />
è tornato a macchiarsi<br />
di sangue per la<br />
seconda volta in un mese.<br />
Due delitti, di cui uno duplice,<br />
due episodi di brutale<br />
efferatezza. Uno il<br />
movente possibile: la rapina.<br />
Un imprenditore, un<br />
pensionato, stili e tenori<br />
di vita agli antipodi, in comune<br />
solo la zona dove<br />
conducevano le loro vite,<br />
la collina di Posillipo.<br />
Ambrosio e D’Angelo forse<br />
si erano fidati delle persone<br />
sbagliate, le stesse<br />
che non hanno esitato a<br />
percorrere quelle strade<br />
così isolate e scarsamente<br />
illuminate, ad insinuarsi,<br />
senza essere visti, tra le villette<br />
di altri residenti per<br />
rubare, per uccidere.<br />
Gaiola, Marechiaro, Riva<br />
Fiorita: per quanto elitaria,<br />
la zona di Posillipo si<br />
scopre in linea col resto<br />
della città dove avvengono<br />
più rapine e più omicidi<br />
che in tutto il Paese,<br />
quella dove le strade sono<br />
illuminate da sei punti luce<br />
ogni cento abitanti, secondo<br />
quanto emerge dalle<br />
statistiche di questi<br />
giorni. Dati che, balzati<br />
adesso agli onori della cronaca,<br />
insieme al coro delle<br />
istituzioni che invocano<br />
più sicurezza e controlli,<br />
hanno il sapore<br />
amaro delle classiche lacrime<br />
del coccodrillo. Intanto<br />
chi conosce realmente<br />
le esigenze del territorio,<br />
è rimasto a lungo<br />
inascoltato, come il presidente<br />
della I Municipalità,<br />
Fabio Chiosi, che da tempo<br />
ormai aveva più volte<br />
sollecitato l’installazione<br />
e l’attivazione di sistemi<br />
di telecamere per vigilare<br />
sul quartiere. «La videosorveglianza<br />
- spiega Chiosi<br />
- è un validissimo strumento<br />
di controllo del territorio,<br />
sia per la prevenzione<br />
dei reati ma anche<br />
per la successiva repressione<br />
con la prova video.<br />
Alcune telecamere sono<br />
già in funzione, soprattutto<br />
per la viabilità. Altre,<br />
seppur installate, non<br />
sono ancora in funzione<br />
a causa di problemi con<br />
la società che vinse l'appalto<br />
e che doveva gestirle».<br />
L’ultimo inghippo, in<br />
ordine di tempo, riguarda<br />
<strong>una</strong> sentenza del Tar del<br />
Lazio dello scorso 28 gennaio<br />
che, di fatto, ha giudicato<br />
irregolare la gara<br />
d’appalto di 13 milioni di<br />
euro varata dal Comune a<br />
seguito del ricorso presentato<br />
da <strong>una</strong> delle società<br />
non comprese tra<br />
quante avevano partecipato<br />
alla gara «ristretta»<br />
avviata dall’amministrazione.<br />
Intanto la Municipalità<br />
continua a lavorare<br />
a stretto contatto con<br />
la Prefettura per determinare<br />
il posizionamento<br />
delle videocamere che verranno<br />
installate. Di recente<br />
c’è stato un incontro<br />
con l’assessore Agostino<br />
Nuzzolo per segnalare<br />
ulteriori aree da sorvegliare:<br />
«Si è pensato al controllo<br />
della ZTL Chiaia. -<br />
rende noto Chiosi - dei vicoli<br />
dove, tra l'altro, ultimamente<br />
si è verificata<br />
<strong>una</strong> rissa, dei Quartieri<br />
Spagnoli, dei parchi urbani<br />
(Villa Com<strong>una</strong>le e<br />
Virgiliano) e delle marine<br />
di Posillipo (Marechiaro,<br />
Riva Fiorita e Gaiola) che<br />
sono molto isolate, e dove<br />
si sono verificati gli ultimi<br />
delitti». Intanto, nell’attesa<br />
che il Comune avvii<br />
<strong>una</strong> nuova gara d’appalto,<br />
l’associazionismo civico<br />
di Posillipo si è già mobilitato<br />
con <strong>una</strong> fiaccolata<br />
in nome della legalità,<br />
partita da Marechiaro pochi<br />
giorni dopo l’ultimo<br />
delitto: ad essa hanno<br />
partecipato esponenti istituzionali<br />
ma soprattutto<br />
cittadini comuni con l’intento<br />
di portare un po’ di<br />
luce nelle proprie strade<br />
assediate dal buio.<br />
LA SEGNALAZIONE<br />
di MASSIMO GALLOTTA<br />
CAOS VIA GALIANI<br />
Via Galiani e via Campanella:<br />
due piccole ma preziose<br />
arterie che uniscono viale<br />
Gramsci a via Caracciolo. Ma<br />
da 6 mesi via Caracciolo è<br />
bloccata all'altezza di via<br />
Galiani : ciò impedisce alle<br />
auto provenienti da Posillipo<br />
di imboccarle per dirigersi<br />
verso Fuorigrotta o c.so Vittorio<br />
Emanuele. L'alternativa:<br />
andare fino a Piazza Vittoria e<br />
tornare indietro per la Riviera<br />
di Chiaia. La soluzione: invertire<br />
subito il senso di via Campanella.<br />
SANITÀ<br />
PREVENZIONE ALLA MEDITERRANEA<br />
Nel 60° anniversario della sua fondazione, la<br />
Clinica Mediterranea ha promosso <strong>una</strong> campagna<br />
di prevenzione cardiovascolare: a maggio,<br />
per tre sabati consecutivi i medici specialisti<br />
hanno visitato gratuitamente gli over 40 che<br />
hanno voluto verificare lo stato di salute del<br />
proprio cuore. La Clinica, centro cardiologico<br />
di eccellenza, ha deciso di offrire <strong>una</strong> opportunità<br />
di prevenzione nella principale area di<br />
rischio per mortalità in Campania. È un dato,<br />
infatti, che oltre 21mila campani perdono la<br />
vita ogni anno a causa di infarto ed altre malattie<br />
che potrebbero essere in parte evitate<br />
con controlli specifici.<br />
messaggio elettorale<br />
LETTERA APERTA DEL MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE*<br />
Le ragioni della nostra scelta<br />
committente responsabile: Paolo Santanelli<br />
Questo momento - che a<br />
Napoli coincide purtroppo<br />
con il record ineguagliabile<br />
dei peggiori disastri amministrativi<br />
mai toccati nella storia repubblicana<br />
dalle nostre tre massime istituzioni<br />
locali Comune, Regione e Provincia<br />
- ora può e deve trovare il suo deciso,<br />
definitivo superamento nel voto<br />
amministrativo di giugno con un<br />
primo obiettivo: favorire il progetto di<br />
<strong>una</strong> grande Napoli, di <strong>una</strong> Provincia<br />
nuova cioè Metropolitana, moderna<br />
e adeguata alle esigenze della globalizzazione,<br />
attraverso un voto di<br />
grande svolta, di cambiamento e di<br />
sviluppo, nel senso auspicato dalla<br />
maggioranza dei napoletani, dei<br />
campani e dallo stesso Paese, che<br />
hanno assistito in diretta tv al declino<br />
inesorabile di Napoli.<br />
Il voto alla Provincia non sarà allora<br />
solo un voto ad <strong>una</strong> istituzione che si<br />
rinnova ma il primo appuntamento<br />
elettorale dopo la vicenda dei rifiuti<br />
ed è bene che ciò lo si ricordi affinché<br />
possa esservi un conseguente<br />
giudizio di condanna.<br />
E' questo un imperativo morale che<br />
ci spinge, ci impone a essere presenti<br />
in questa battaglia elettorale<br />
nel segno di un motto inequivocabile:<br />
“Primum mundare, deinde aedificare”,<br />
“prima fare pulizia, poi ricostruire”,<br />
che, per essere onorato e<br />
raggiungere l'obiettivo prefissato,<br />
deve rifuggire da ogni tentazione di<br />
sterile neutralità, di sdegnoso isolamento.<br />
Noi, come “Movimento Società<br />
Civile” lo vogliamo e lo favoriremo<br />
dando la nostra preferenza al<br />
Popolo della Libertà rappresentato<br />
dal candidato a Presidente<br />
Luigi Cesaro perché, in ragione di<br />
quanto detto e coerentemente con le<br />
nostre battaglie, il nostro consenso<br />
al di là delle ideologie di appartenenza,<br />
non può andare che alla sola,<br />
seria e legittimata alternativa che per<br />
numeri e contenuti si connota come<br />
la più idonea per contrastare il potere<br />
della casta di “Palazzo”. La nostra<br />
è <strong>una</strong> scelta libera, non contrattata e<br />
che mai lo sarà per il valore che<br />
diamo alle nostre idee, alla nostra<br />
libera elaborazione di un giudizio<br />
politico, al rispetto di tante sensibilità<br />
militanti nel nostro Movimento. Una<br />
scelta che non ci lega ad alcun vincolo,<br />
senza baratti di voti o di poltrone<br />
ma nel segno esclusivo del bene<br />
di Napoli e della cacciata politica dei<br />
suoi nemici.<br />
Non chiediamo nulla, siamo gente<br />
libera con idee di destra e di sinistra,<br />
che vive del proprio lavoro, che ha<br />
deciso di votare non per il male<br />
minore ma contro i mali maggiori<br />
rappresentati da un centro-sinistra di<br />
facciata che in questi anni di gestione<br />
ha bloccato il nostro futuro, ucciso<br />
ogni speranza, facendo di Napoli<br />
<strong>una</strong> terra bruciata da clientelismo, da<br />
trame di potere e assenza totale di<br />
progettualità.<br />
Come dicevamo, in cambio non<br />
chiediamo nulla anzi, in caso di vittoria<br />
del Popolo della Libertà, ci impegniamo<br />
davanti ai cittadini ad esercitare,<br />
con critica attenzione, un continuo<br />
e puntuale monitoraggio delle<br />
attività dell'Ente Provincia e del comportamento<br />
della nuova coalizione<br />
eletta affinché vengano rispettate le<br />
premesse e le promesse per la “politica<br />
del buon governo”. Avremo così<br />
anche un valido metro di valutazione<br />
per i prossimi appuntamenti elettorali<br />
di modo tale da poter dare consenso<br />
a chi sia degno della fiducia e della<br />
stima di un popolo che nulla chiede<br />
se non di riprendersi quella dignità<br />
che la storia antica gli aveva conferito<br />
ma che quella recente gli ha ingiustamente<br />
rubato.<br />
MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE<br />
Il Direttivo<br />
Paolo Santanelli, Nino De Nicola,<br />
Ciro Auricchio, Gianni Cotarelli,<br />
Paolo D'Angelo, Giovanni Pasero,<br />
Vittorio Stassano<br />
* Il Movimento Società Civile nasce dalla<br />
esperienza positiva di “Chiaia per Napoli”,<br />
un comitato di cittadini che il 10 novembre<br />
del 2007 si pose all'attenzione del Paese<br />
con <strong>una</strong> lunga e civile marcia di protesta<br />
contro i responsabili del grave degrado<br />
della città di Napoli: “I 3000 di Chiaia”.<br />
Per info: 3355622224<br />
info@chiaiapernapoli.org<br />
www.chiaiapernapoli.org
QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 9<br />
Pausylipon, la villa degli imperatori<br />
ARCHEOLOGIA. Dopo un accurato restauro, riaperta al pubblico la residenza<br />
di Vedio Pollione. Fasti e ozi di duemila anni fa sul promontorio degli Augusti<br />
Umberto Zacca<br />
La buona notizia. Apre definitivamente<br />
al pubblico il Parco<br />
Archeologico di Pausylipon,<br />
dopo il lungo restauro effettuato<br />
dalla Sovrintendenza Archeologica.<br />
Al complesso posillipinosi<br />
accede dalla Grotta di Seiano,<br />
la lunga galleria di epoca romana,<br />
ai piedi della discesa di Coroglio.<br />
Il sito è il più ampio complesso<br />
archeologico in città: il nucleo<br />
è costituito dalla villa di Publio<br />
Vedio Pollione, lussuosa residenza<br />
di età imperiale, cui si aggiungono<br />
il «teatro grande»,<br />
l'«odeion» (teatro coperto) e i resti<br />
delle terme. La visita al Parco, senza<br />
guide specializzate, è consentita<br />
dal lunedì al sabato (festivi<br />
esclusi) nei seguenti orari: 9.30 -<br />
10.30 - 11.15. D’obbligo la prenotazione<br />
al numero 081.2301030.<br />
Di domenica (ore 9 - 10.30 - 12.30),<br />
è inoltre possibile la visita con ausilio<br />
della guida ed occorre prenotare<br />
al numero 081.2301030:<br />
questo servizio è disponibile fino<br />
al 4 giugno.<br />
Una storia gloriosa. Inizi del I° secolo<br />
dopo Cristo: è l'alba dell'Impero.<br />
Su questo spicchio temporale<br />
si concentra agli esordi del<br />
suo libro, «Napoli Imperiale», il<br />
giornalista Sandro Castronuovo<br />
per raccontare <strong>una</strong> fiaba vera,<br />
quella della magia che aleggia sulla<br />
dolce collina a picco sui campi<br />
flegrei. Apprendiamo così che il<br />
luogo che i greci chiamavano<br />
«Pausylipon» (trad. pausa dagli affanni)<br />
piacque subito al magnate<br />
Publio Vedio Pollione. E qui volle<br />
la sua villa, da cui si domina l'isolotto<br />
della Gaiola, che lui già immaginava<br />
circondato da peschiere<br />
in cui guizzavano crostacei e<br />
murene. E non badò a spese per<br />
realizzare il progetto che consolidava<br />
la sua posizione tra i potenti<br />
di Roma, molti dei quali già avvano<br />
un posto al sole nel raggio di<br />
pochi chilometri, nel golfo di Pozzuoli.<br />
«Pausylipon» era l'ultima<br />
conquista di un beneventano che<br />
aveva fatto strada. Liberto d'origine,<br />
aveva raggiunto il rango equestre,<br />
infine fu governatore dell'Asia,<br />
<strong>una</strong> tra le più importanti province<br />
di Roma. E intanto aveva accumulato<br />
<strong>una</strong> gran fort<strong>una</strong>. Una<br />
bella scalata. Alla sua morte il<br />
complesso fu ereditato da Augusto<br />
e, fino ad Adriano, si consolidò come<br />
splendida residenza imperiale,<br />
con continuo potenziamento delle<br />
già imponenti strutture volute<br />
da Pollione. Il sito tramontò insieme<br />
all'Impero. E fu oblio per secoli.<br />
In epoca borbonica fu in parte<br />
riportata alla luce. Poi di nuovo<br />
un lungo sipario sulla sua memoria.<br />
Solo in epoca recente è stato intrapreso<br />
uno scavo meticoloso e<br />
complesso che ha visto in questa<br />
primavera 2009 il suo approdo definitivo.<br />
La villa propone ora tutte<br />
le sue strutture più insigni. Tra<br />
esse appunto un teatro da 10mila<br />
posti, poi l'«odeion», le strutture<br />
termali e, valore aggiunto fondamentale,<br />
lo splendido belvedere<br />
panoramico sulla baia di Napoli in<br />
dotazione alla villa che testimonia<br />
il talento per la «dolce vita» e<br />
l'amore per l'«otium», coltivati dai<br />
grandi aristocratici romani. Ultimo<br />
fascinoso tassello dello scenario,<br />
che completa mirabilmente il<br />
percorso, è poi la lunga grotta di<br />
Seiano che collega il Parco a Coroglio<br />
ed ai campi flegrei, e che<br />
adesso costituisce l'accesso al<br />
«promontorio degli imperatori».<br />
L’ORA LEGALE<br />
di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI<br />
MANUTENZIONE STRADALE<br />
La sentenza n. 1691 del 23.1.09, emessa dalla Cassazione<br />
Civile, relativa al dissesto delle strade e alla cattiva<br />
custodia da parte del Comune, è importante per<br />
Napoli, funestata da incidenti (e relativi danni) che<br />
capitano a chi passeggia in città. Secondo la sentenza<br />
«la presunzione di responsabilità, salvo il ricorso del<br />
caso fortuito, per il danno cagionato dalle cose che si<br />
hanno in custodia ex art. 2051 c.c. è applicabile nei<br />
confronti dei Comuni - proprietari delle strade del<br />
demanio com<strong>una</strong>le - pur se tali beni siano oggetto di un<br />
uso generale e diretto da parte dei cittadini, qualora la<br />
loro estensione sia tale da consentire l'esercizio di un<br />
continuo ed efficace controllo che sia idoneo ad impedire<br />
l'insorgenza di cause di pericolo per terzi. E - ecco<br />
la novità - la responsabilità presunta del Comune, quale<br />
proprietario del demanio stradale, per i danni a terzi,<br />
non viene a cessare per averne l'Ente affidato la pulizia<br />
a terzi, costituendo l'appalto lo strumento tecnico<br />
giuridico per la realizzazione di un proprio obbligo<br />
istituzionale a norma dell'art. 14 del Codice della Strada».<br />
Pertanto, la Cassazione ha ribadito, come in altre<br />
sentenze, la responsabilità dell'Ente proprietario della<br />
strada per il danno cagionato dalle cose custodite. Ma<br />
aggiunge che questa responsabilità c'è anche se l'Ente<br />
abbia stipulato un appalto con terzi per la manutenzione<br />
perché, in tal caso, la manutenzione comporta un<br />
maggior grado di possibilità di sorveglianza e di controllo<br />
sui beni demaniali, con conseguente responsabilità<br />
del Comune per i danni da essi cagionati, salva<br />
l'ipotesi, pure prevista dalla legge, del caso fortuito. Il<br />
contratto stipulato dalla PA non esclude in ogni caso la<br />
responsabilità del Comune committente nei confronti<br />
dell'utente. La reazione è duplice: gioia perché è giusto<br />
che un danneggiato si veda risarcito; rabbia perché<br />
questo tipo di danno innesca possibili speculazioni o, se<br />
non c'è speculazione, sperpero di denaro: quello mal<br />
speso nella manutenzione e quello del risarcimento.
chiaiamagazine<br />
SAPERVIVERE<br />
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ<br />
Arte a sorpresa a Passeggiata Colonna<br />
L’EVENTO. Le opere di 35 creativi, esposte alla promenade tra piazza Amedeo e via<br />
Colonna, hanno conquistato il pubblico con la mostra «Di-vagando tra le muse»<br />
Alice Gatto<br />
Arte, mondanità, tempo libero,<br />
cultura, business: tutto questo e<br />
molto di più si è concentrato<br />
nella deliziosa promenade di Passeggiata<br />
Colonna in occasione della serata<br />
inaugurale di «Di-vagando tra le muse».<br />
La collettiva d’arte, che ha riunito 35<br />
artisti d’arte contemporanea dal 6 al<br />
12 maggio, ha infatti attirato al proprio<br />
vernissage circa 600 visitatori che<br />
dalle 18 fino a sera inoltrata, hanno<br />
animato il suggestivo percorso pedonale<br />
tra piazza Amedeo e via Vittoria<br />
Colonna. Piaceri estetici a cui si sono<br />
aggiunti quelli del palato, grazie al<br />
ricco buffet targato Perrotta, con tanto<br />
di fritturine eseguite al momento.<br />
Insomma, <strong>una</strong> serata di gloria per i<br />
bon vivant e <strong>una</strong> piacevole sorpresa<br />
per molti passanti che, incuriositi<br />
dall’animazione, si sono poi allegramente<br />
mischiati agli invitati.<br />
Un successo confermato nei giorni<br />
seguenti dal regolare afflusso di visitatori,<br />
semplici appassionati o noti<br />
esperti d’arte, tanto da convincere gli<br />
organizzatori e gli artisti a procrastinare<br />
di due giorni la durata dell’esposizione.<br />
Centrato, quindi, pienamente<br />
l’obiettivo degli ideatori di Passeggiata<br />
Colonna, in primis l’imprenditore<br />
Renato Bruno e la moglie Francesca<br />
Brancaccio, coordinatrice del progetto<br />
(nella foto accanto insieme all’artista Lello<br />
Esposito). Lo scopo, infatti, era quello di<br />
restituire alla città un suo illustre<br />
frammento urbano, coniugando con<br />
sapiente alchimia arte e commercio,<br />
così come fecero in Inghilterra, alla<br />
fine dell’‘800, i creativi di «Arts and<br />
Crafts», autentici apripista del liberty.<br />
Le opere hanno infatti trovato alloggio<br />
sia nei locali che affacciano sulla<br />
strada, destinati a breve scadenza ad<br />
ospitare negozi e boutique di alto<br />
profilo, sia «en plein air».<br />
Un allestimento non convenzionale, la<br />
cui formula «on the road» ha propiziato<br />
l’avvicinamento del pubblico all’arte<br />
con frizzanti seduzioni bohèmienne:<br />
gli artisti, infatti, stimolati dal clima e<br />
armati di cavalletto e pennello, si sono<br />
abbandonati all’ispirazione, e hanno<br />
cominciato a dipingere all’aria aperta,<br />
come fossero a Montmatre. Tanti i<br />
linguaggi espressivi riuniti in un’autentica<br />
sinfonia: dal concettuale al<br />
figurativo, dal simbolico al surreale,<br />
dal ritratto al design, dalla scultura<br />
alla net-art fino ad <strong>una</strong> performance di<br />
body painting.<br />
Ma le ambizioni dei patron non si<br />
fermano qui: non solo eventi d’arte,<br />
ma anche musica, teatro, moda, gastronomia.<br />
Tutte attività destinate ad<br />
animare mensilmente la Passeggiata,<br />
in un’ottica imprenditoriale decisamente<br />
inedita per la città di Napoli.<br />
L’arrivo delle boutique, infatti, non<br />
ridimensionerà l’identità creativa<br />
programmata per la piccola via. La<br />
pensa così anche Giorgio Ricciardi<br />
(foto in basso a destra), il primo ad aver<br />
aperto un negozio a Passeggiata Colonna<br />
e ad essere convinto della bontà<br />
dell’operazione. Il connubio eventi e<br />
commercio, insomma, si prospetta<br />
come l’autentico pilastro del futuro<br />
operativo del nuovo spazio urbano.<br />
In questo senso, intanto, il cantiere<br />
delle idee è già in fermento. Tra le fitte<br />
maglie del riserbo è trapelata un’indiscrezione<br />
sulle prossime mosse. Sembra<br />
infatti che i promotori siano orientati<br />
su un appuntamento gastronomico<br />
in grande stile o su un defilè di<br />
moda. E non è detto che a più lunga<br />
scadenza, magari dopo l’estate, non<br />
ritornino molti dei protagonisti che<br />
hanno esposto le proprie opere a «Divagando<br />
tra le muse»: e a questo punto<br />
non possiamo sottrarci al rito delle<br />
menzioni d’onore. Ecco i loro nomi:<br />
Marco Abbamondi; Teresa Apicella;<br />
Giovanni Boccia; Ambrogio Bosco;<br />
Dindina Burgos; Flavia Cavaniglia;<br />
Giuseppe Clemente; Lilliana Comes;<br />
Aldo De Francesco; Carmine Dello<br />
Ioio; Antonio Del Prete; Paola Del<br />
Prete; Raffaele Esposito; Fosca; Janamè;<br />
Antonio Januario; Loris Lombardo;<br />
Imma Maddaloni; Adele Montella;<br />
Ilaria Mugnaini; Oscar Ndedi; Luigi<br />
Giuseppe Oliva; Silia Pellegrino;<br />
Bruno Quattromani; Angela Raimondi;<br />
Roberto Rizzo; Luciano Romualdo;<br />
Chantal Ruggiero; Marco Salerno;<br />
Paolo Silvestrini; Attilio Sommella;<br />
Marilena Sorrentino; Floriana Testa;<br />
Paolo Uttieri; Katalin Visky.
SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 11<br />
Apre Guess, sotto il segno del glamour<br />
Laura Cocozza<br />
Inaugurazione all'insegna delle celebrities<br />
sabato 9 maggio, per il Guess store di via dei<br />
Mille 31, il primo dei quattro negozi del<br />
marchio che faranno capo all'imprenditore<br />
Giuseppe Nardelli e a suo figlio Marco. Dopo<br />
Napoli, infatti, sono previste altre nuove<br />
aperture del monomarca anche al Centro<br />
Commerciale Campania di Marcianise, ad<br />
Avellino e a Salerno. Nardelli, che è già<br />
licenziatario del marchio «Lui Jo», ha<br />
recentemente chiuso un accordo anche con<br />
«Blumarine» per le linee Blugirl e Blugirl Folie,<br />
dedicate alle teenager e caratterizzate da uno<br />
spirito scanzonato e irriverente.<br />
Per la prima settimana di settembre è già in<br />
calendario il debutto dei due marchi in via<br />
Filangieri, nel negozio dove ora sono in vendita<br />
gli accessori Lui Jo. Tornando a Guess, in linea<br />
con la tradizione della griffe, che ha sempre<br />
scelto testimonial di grande appeal, (Claudia<br />
Schiffer, Laetitia Casta, Jason Lewis, Charlize<br />
Teron, Drew Barrymore, Naomi Campbell, Carla<br />
Bruni, Paris Hilton, e Emily Didonato), non<br />
potevano mancare al battesimo del nuovo punto<br />
vendita napoletano facce note dello star system<br />
italiano. Ce n'erano per tutti i gusti: il primo ad<br />
arrivare, in mattinata, è stato Ferdi, il<br />
montenegrino vincitore a sorpresa dell'ultima<br />
edizione del Grande Fratello, che ha posato<br />
assieme ai tanti giovanissimi fan assiepati<br />
davanti al negozio, un tempo di Blasi, in attesa<br />
TESTE IN FESTA PER PACO<br />
Paco e Company, premiata ditta dell'hairstyling<br />
chiaiese, ha inaugurato la nuova sede in via<br />
Alabardieri 13 (foto di G.Cossu). Paco, noto stilista del<br />
look femminile, ha accolto oltre 300 ospiti nei 150<br />
metri quadri del locale dedicato alla bellezza e al<br />
benessere femminili, concepito dall'architetto Peppe<br />
Savarese e arredato con i dipinti di Viviana Vitelli.<br />
Un corner per ogni esigenza: l'angolo capelli, quello<br />
per le mani, quello per il trucco etc. Poi un angolo<br />
buffet ed un servizio di ristoro, per gustare, durante i<br />
trattamenti, uno snack o <strong>una</strong> bevanda. Costante il<br />
sottofondo musicale e un pianoforte a disposizione. E<br />
poi le riviste e un terrazzino fiorito per il relax. Dice<br />
Paco: «Ogni giovedì, dalle 19 alle 22, i miei stilisti<br />
preparano le ragazze alla movida del week-end».<br />
del suo arrivo. Dopo questo primo assaggio, il<br />
pieno di vip e di pubblico c’è stato nel<br />
pomeriggio, quando si sono succeduti<br />
nell'ordine: Adriana Volpe, Manuela Arcuri,<br />
Maria Mazza e Peppino di Capri. Tra giornalisti,<br />
fotografi scatenati, calici di spumante,<br />
prelibatezze culinarie e fan in piacevole<br />
contemplazione di tanta bellezza femminile<br />
messa assieme, la direttrice Anna Pianese<br />
mostrava ai primi clienti le diverse linee della<br />
collezione donna primavera-estate 2009 Guess by<br />
Marciano. Una moda fresca, solare e sexy,<br />
dall’ottimo rapporto prezzo-qualità, declinata in<br />
tre stili: Ocean Resort, per <strong>una</strong> viaggiatrice che<br />
non ama le costrizioni e preferisce <strong>una</strong><br />
vestibilità comoda e super-chic; Urban Everyday<br />
dallo stile deciso ed elegante, Urban Elegance<br />
espressione di un gusto ben definito che guarda<br />
agli anni '50. A complemento, tutta <strong>una</strong> serie di<br />
accessori, tra cui grossi e vistosissimi bangles<br />
con logo squadrato, anelli, collane e bracciali<br />
con charms, orecchini e ciondoli da appendere<br />
al cellulare. E poi borse colorate con logo a vista<br />
e scarpe con tacchi a stiletto, decise e grintose,<br />
nuove armi di seduzione della donna disegnata<br />
da Marciano.<br />
Nelle foto di Pippo by Capri: Manuela Arcuri,<br />
Peppino di Capri e Maria Mazza; Manuela Arcuri<br />
assieme a Giuseppe Nardelli (alla sua destra); Maria<br />
Mazza, Marco Nardelli e Adriana Volpe.<br />
BUON COMPLEANNO FABIOLA<br />
Al Circolo Rari Nantes, compleanno a ritmo di<br />
musica per Fabiola Morano, (nella foto con Luca<br />
Langella, Aldo Tramontano e Paolo Leperino),<br />
l’esuberante responsabile commerciale di Chiaia<br />
Magazine. Dopo <strong>una</strong> cena a bordo mare, sotto un<br />
cielo incandelato di stelle, complice un venticello<br />
inebriante, Fabiola si è scatenata nelle danze,<br />
assieme ai tanti amici che l’hanno raggiunta al<br />
Circolo, in occasione della serata targata “La<br />
Garçonne”. A rallegrare gli animi, cocktail a base<br />
di vodka, frutta esotica, spumante a fiumi e<br />
l’immancabile e imperiale torta, su cui<br />
campeggiava il numero 30. Tutta la compagnia ha<br />
ballato fino all’alba con la gioia nel cuore.<br />
I 100 E 1 COLORI DI HERMÈS<br />
Se per taluni la cravatta è un obbligo, altri la<br />
considerano come l'emblema del piacere e, sensibili<br />
all'umore specifico di ogni giornata, dopo averla<br />
scelta con accuratezza, amano indossarla come<br />
manifesto quotidiano di<br />
<strong>una</strong> irriducibile<br />
singolarità.<br />
Per questi appassionati,<br />
convinti di non avere mai<br />
il colore appropriato nel<br />
loro armadio, Hermès ha<br />
rieditato la sua cravatta<br />
Façonnée H in seta, in<br />
<strong>una</strong> gamma di cento e<br />
uno colori: cento come le<br />
variazioni del celebre<br />
modello a cinque pieghe<br />
già proposte nel corso<br />
degli ultimi vent'anni e<br />
uno come unico,<br />
personalissimo, ovvero il<br />
colore che ciascun cliente può ordinare su misura per<br />
sé. Poche settimane di tempo e il pezzo unico sarà<br />
confezionato negli ateliers della maison, a Lione, poi<br />
firmato con la dicitura «Colore su misura». Hermès<br />
ha infatti inaugurato un nuovo servizio per questa<br />
edizione di cravatte, scenograficamente presentate in<br />
un baule creato appositamente e realizzato in fibra<br />
vulcanizzata (la stessa della nuova linea di valigeria<br />
Faubourg Express), e che per <strong>una</strong> settimana è stato<br />
protagonista indiscusso all'interno della boutique<br />
Hermès di via Filangieri. (foto di Pippo by Capri) l.c.<br />
LDV UOMO PER ABIO<br />
«La solidarietà ha un volto»: questo il nome<br />
dell'iniziativa di sostegno che la Fondazione ABIO<br />
(Associazione per il bambino in ospedale) ha di<br />
recente promosso a favore dei piccoli pazienti,<br />
costretti a superare il<br />
trauma della<br />
permanenza in<br />
ospedale. E il volto è<br />
anche quello dei tanti<br />
cittadini che hanno già<br />
risposto agli appelli di<br />
questa Onlus che ha<br />
scelto un obiettivo così<br />
delicato del panorama<br />
assistenziale, aiutando<br />
ogni anno in Italia<br />
1.254.000 bambini. E tra<br />
quanti hanno aderito<br />
c'è stato anche LDV<br />
UOMO, noto store<br />
dell'eleganza maschile<br />
in via Filangieri, che sabato 16 maggio ha<br />
organizzato nei propri spazi <strong>una</strong> giornata dedicata<br />
alla difficile condizione dei bimbi ospedalizzati: per<br />
l'occasione la boutique ha allestito <strong>una</strong> vetrina a<br />
tema con fiori e palloncini colorati per accogliere e<br />
sensibilizzare, con un buffet e tanti sorrisi, i tanti<br />
amici intervenuti con i propri figli. Un clima di<br />
allegria ma anche di concretezza: chi ha acquistato<br />
<strong>una</strong> pochette di Cucinelli ha infatti contribuito a<br />
realizzare un progetto ABIO. (foto Marino De Falco)
SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 12<br />
Garzya, antologia in memoria di Fanny<br />
CULTURA. «Pensare è non pensare» è l’opera in versi del professore napoletano<br />
dedicata alla figlia scomparsa un anno fa. «È un’occasione per ritrovare il passato»<br />
Antonella Carlo<br />
Giacomo Garzya, autore del libro «Pensare è non pensare»<br />
Una scrittura poetica<br />
che palpita di antichità<br />
e memoria: Giacomo<br />
Garzya, professore e<br />
fotografo, esperto cultore di<br />
storia sociale e religiosa, ha<br />
appena pubblicato la silloge<br />
in versi «Pensare è non pensare»<br />
(Bibliopolis, 2009). La<br />
raccolta perfeziona un lungo<br />
lavoro di scavo nella dimensione<br />
della letteratura,<br />
come testimoniano le precedenti<br />
opere «Solaria»<br />
(1998), «Maree» (2001), «Passato<br />
e presente» (2002), «Il<br />
mare di dentro» (2005): oggi,<br />
con la tragica maturità legata<br />
alla scomparsa dell'adorata<br />
figlia Fanny, Garzya<br />
ritrova un'ispirazione nuova,<br />
che fonde scrittura e sapere,<br />
esperienza diretta e<br />
cultura classica. Manifesto<br />
dell'intera antologia è, come<br />
dice lo stesso Garzya, il componimento<br />
«Forse oggi la natura<br />
non vedo più», in cui lo<br />
scrittore riflette la visione di<br />
un cosmo costellato da intimi<br />
desideri: in questa prospettiva,<br />
luoghi come la toscana<br />
Cala Violina e la nostra<br />
vicina Marina del Cantone<br />
diventano paesaggi surreali<br />
di un viaggio suggestivo<br />
e simbolico. «L'esperienza<br />
di fotografo - dice Garzya<br />
- mi fa immaginare la letteratura<br />
come un'occasione<br />
per andare innanzi grazie a<br />
scatti diversi, spostandomi<br />
dai luoghi esterni agli angoli<br />
labirintici della sensibilità<br />
individuale». Per il lettore<br />
che affronta l'affascinante<br />
parabola di «pensare è non<br />
pensare», ecco un iter particolarissimo,<br />
capace di ritrovare<br />
le matrici originarie della<br />
natura: se Miseno rimanda<br />
al patrimonio della mitologia<br />
classica, anche l'isola<br />
di Capri nasconde musicali<br />
ed antiche leggende popolari,<br />
mai dimenticate alle soglie<br />
del terzo millennio.<br />
«Questo libro - continua lo<br />
scrittore napoletano - si è innestato<br />
su <strong>una</strong> tragedia privata,<br />
che ha sconvolto la mia<br />
famiglia. Eppure la scrittura<br />
è stata un'occasione per<br />
ritrovare il passato, per dare<br />
un tributo alla figura straordinaria<br />
di mia figlia, <strong>una</strong> ragazza<br />
solare ed appassionata,<br />
negli studi così come nella<br />
vita». Scorrendo le pagine<br />
della raccolta ci si ritrova<br />
quasi spiazzati da uno stile<br />
lineare e chiarissimo, che rispecchia,<br />
con dotta armonia,<br />
<strong>una</strong> profonda e sapiente<br />
fisionomia culturale. «In<br />
tutto ciò che scrivo, - racconta<br />
Garzya - traspongo i<br />
retaggi di esperienze per me<br />
fondamentali, come i viaggi<br />
in Europa compiuti da piccolo<br />
con <strong>una</strong> famiglia che<br />
era, nella sua stessa struttura,<br />
cosmopolita. La mia opera<br />
letteraria è, pertanto, un<br />
tributo amorevole a quanto<br />
mi ha fatto crescere, nella<br />
cultura e negli affetti». La bella<br />
prefazione, che il professor<br />
Eugenio Mazzarella dedica<br />
alla raccolta è, dunque,<br />
un ulteriore tributo all'armonia<br />
limpida della parola<br />
di Garzya: grazie a questa<br />
geometria, che contiene dolore<br />
e dramma, lo scrittore ci<br />
regala un unicum letterario,<br />
in grado di rimanere sospeso<br />
tra gli abissi sentimentali<br />
dell'animo umano. La semplicità<br />
delle passioni, trasposte<br />
con saggezza sulla pagina<br />
letteraria, è il vero valore<br />
dell'opera di Garzya: a<br />
chi legge resta il privilegio<br />
di abbandonarsi all'incanto,<br />
lasciandosi trasportare sull'onda<br />
di venti eterni, che<br />
spirano con la stessa e suadente<br />
forza dai tempi del Pelide<br />
Achille.<br />
ORIGINALE GUIDA<br />
101 cose da fare a Napoli tra tradizione e ironia<br />
La «guida» che Agnese Palumbo ci<br />
presenta è un lavoro a più mani,<br />
come la stessa autrice sottolinea,<br />
ed è molto intrigante in quanto<br />
non è la solita presentazione della<br />
città della pizza e mandolino. La<br />
Campania possiede un patrimonio<br />
naturalistico tra i più interessanti<br />
d’Europa e Napoli custodisce<br />
testimonianze storiche, tradizioni<br />
e cultura, risorse territoriali ed<br />
economiche come poche città<br />
hanno. Da «101 Cose da fare a Napoli<br />
almeno <strong>una</strong> volta nella vita (Ed.<br />
Newton Compton) emerge un’impostazione originale<br />
nell’approccio alla cultura locale che incontra annotazioni<br />
di ricordi, vivacità di persone che creano veri e propri<br />
luoghi dell’anima. Vi è linearità nella narrazione, si avverte<br />
la voce della gente nelle varie piazze, da quella Mercato a<br />
quella del Gesù a S. Domenico Maggiore, si percepisce il<br />
modo di vivere in questa città molto problematica. Se noi ci<br />
soffermiamo poi sulla collina di Posillipo, da dove lo sterminator<br />
vesevo offre uno spettacolo a due bocche che, per<br />
quanto noto a noi napoletani, ci lascia sempre col fiato<br />
sospeso, vediamo questo quadro mozzafiato mutare in<br />
continuazione non solo per il mutare delle stagioni ma nel<br />
corso di <strong>una</strong> stessa giornata. Infine va sottolineato che in<br />
questa guida sono presenti non solo le bellezze naturali ed<br />
umane ma anche l’architettura della città, l’arte, la letteratura,<br />
le tradizioni degli antichi mesteri, luci, colori e feste<br />
popolari. Imperdibili, inoltre, le curiosità riguardanti la<br />
nota gastronomia partenopea, come il fiordilatte di Abu<br />
Tabela, taralli e birra in riva al mare, e, ovviamente, rendere<br />
omaggio alla sfogliatella. (aurora cacòpardo)<br />
IN REDAZIONE CON...<br />
CARLO DE CESARE<br />
Carlo De Cesare, giornalista di Rai Tre e curatore della<br />
rubrica “Lo Scaffale”, racconta le sorprese di <strong>una</strong><br />
Napoli piena di verve creativa e di tenacia letteraria<br />
La cultura a Napoli oggi...<br />
È un momento in cui, ad un apparente torpore<br />
della componente intellettuale della città,<br />
fa riscontro un forte movimento creativo che<br />
si muove secondo logiche diverse ed autonome<br />
rispetto ai meccanismi editoriali tradizionali.<br />
Quali sono le figure letterarie nostrane che<br />
risaltano nel resto d'Italia?<br />
Gli editori napoletani si trovano sempre più<br />
stretti nella morsa di <strong>una</strong> crisi economica e di<br />
sistema nazionale, ma gli scrittori partenopei<br />
sono e rimangono attivi protagonisti del panorama<br />
letterario, riscuotendo spesso successi con<br />
sigle di altre parti d'Italia. Ne deriva <strong>una</strong> moltitudine<br />
espressiva che impedisce di individuare<br />
un unico referente più significativo degli altri.<br />
E le realtà letterarie più attive in città?<br />
È molto vivo il tessuto amatoriale della scrittura<br />
creativa, con un proliferare di laboratori sempre<br />
più accurati (penso al Laboratorio di Scrittura<br />
Umoristica “Achille Campanile”), da cui<br />
emergono talenti che trovano <strong>una</strong> loro strada.<br />
Primo tra tutti Maurizio de Giovanni, autore<br />
Fandango, che, con la quadrilogia dedicata all'ispettore<br />
Ricciardi ed ambientata nella Napoli<br />
degli anni '30, è ormai pronto al salto: le<br />
sue opere saranno pubblicate anche in altri<br />
paesi europei, primo fra tutti la Germania<br />
Qual è lo scrittore che ha influenzato maggiormente<br />
la sua formazione?<br />
Non parlerei di uno scrittore in particolare<br />
quanto dell'importanza del senso del movimento,<br />
che è connaturato all'editoria. La sensazione<br />
che provo è quella di avere un osservatorio<br />
privilegiato su un segmento culturale<br />
animato spesso dalla passione di molti operatori,<br />
grandi e piccoli. Mi fa piacere onorare la<br />
loro dedizione, regalando un pizzico di fisiologica<br />
attenzione mediatica. (a.c.)
SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 13<br />
NUMERI E OMBRELLONI. Alla tabaccheria Postiglione di<br />
Largo Ferrandina a Chiaia il gran caldo è arrivato. I ventilatori<br />
vanno a mille e gli inseguitori degli ambi non sono da<br />
meno. Alberto Postiglione, con il suo consueto sorriso, dalla<br />
sua postazione dei sogni, propone i numeri della speranza:<br />
«Congliglio in questo periodo di giocare il terno di Sant’Antonio<br />
37 - 80 - 13 almeno per tutto il mese di giugno sulle ruote<br />
terni favole<br />
&<br />
di Napoli e Roma. Per chi, invece, è amante degli ambi, da<br />
non perdere di vista quello delle elezioni che fa 1 (l’Italia) e<br />
90 (il popolo)». Eppure i numeri più caldi il nostro Postiglione<br />
ce li consegna sempre alla fine: «Giugno è un mese particolare<br />
in cui i numeri pari escono più dei dispari. Per questo<br />
motivo consiglio a tutti gli appassionati del lotto di giocare<br />
l’ambo 2 e 22 e il terno 42 - 54 - 68. In più da non disprezzare<br />
la combinazione 14 - 18 da giocare a Napoli, Roma e sulla<br />
ruota Nazionale. Infine, per chi tenta il colpo grosso, ecco la<br />
quaterna dell’ombrellone: 8 - 40 - 68 - 2, da giocare per tutta<br />
l’estate su Napoli e tutte». Non ci resta che giocare. Il sole<br />
della fort<strong>una</strong> può donarci il suo sorriso vincente.<br />
Quello è uno che cerca<br />
nuovi equilibri<br />
nell’estremismo.<br />
I ricordi<br />
viaggiano solo<br />
in prima classe.<br />
Renato Rocco<br />
SFIZI&NOTE<br />
di MASSIMO LO IACONO<br />
CONCERTI IN VILLA PIGNATELLI<br />
Villa Pignatelli sta ospitando nella Veranda, da<br />
decenni ormai sala musica di suggestione<br />
notevole e bene augurante, la consueta rassegna<br />
concertistica di Primavera del «Maggio della<br />
Musica», con la direzione artistica di Sandro De<br />
Palma. Lo stesso De Palma, insieme con il soprano<br />
Maria Chiara Pavone, è il protagonista acclamato<br />
del secondo concerto di questa tranche<br />
ricca ed articolata della programmazione che ha<br />
luogo negli spazi del «Polo Museale». Dopo l'inaugurazione<br />
a Sant'Elmo con Roberto Cominati,<br />
il più lanciato tra i giovani pianisti napoletani,<br />
e l'esordio stagionale Pignatelli con Catherine<br />
Spaak, Massimo Mercelli e Corrado de Bernardt,<br />
in <strong>una</strong> serata che evocava i salotti francesi<br />
dell'Ottocento e del primo Novecento, in attesa<br />
della serata «Verdurin» con Jeffrey Swann sul<br />
medesimo tema, c' stato il concerto di Philip<br />
Bianconi. A seguire, ogni giovedì (escluso il 3<br />
giugno) si terranno gli altri appuntamenti del<br />
ciclo dedicato alla musica francese, ispirati al<br />
libro di Mario Bortolotto, edito da Adelphi,<br />
«Dopo <strong>una</strong> battaglia» che si richiama ad uno dei<br />
maggiori capolavori di Proust, « All'ombra delle<br />
fanciulle in fiore». A tal proposito, Renaud Capucon<br />
e Frank Braley proporranno la sonata di<br />
Franck che si dice abbia ispirato le più belle<br />
pagine proustiane, dopodiché sarà la volta del<br />
Quartetto Fauré con Bruno Canino, Gianpiero<br />
Sobrino e Michele Campanella. Nei sabati di<br />
maggio, ancora, gli altri concerti del «Polo Museale»<br />
e del «Maggio della Musica» renderanno<br />
più intensa ed attraente la vita del Museo, che<br />
ospita l'attesa mostra delle opere dell’artista<br />
Vincenzo Gemito.<br />
ARTISTI EMERGENTI/MICHELANGELO DELLA MORTE<br />
Creativi in mostra tra passato e futuro<br />
Umberto Zacca<br />
Quattordici giovani creativi<br />
alla ricerca di spazio vitale per<br />
testimoniare alla città i nuovi<br />
fermenti dell'arte napoletana:<br />
e a loro, con lodevole lungimiranza,<br />
concede un'opportunità<br />
la «Carige Vita Nuova» (Studio<br />
Michelangelo) che nei propri<br />
ambienti, in via Santa Brigida<br />
51, ospita <strong>una</strong> singolare «collettiva»,<br />
curata da Salvatore<br />
Passeggio e intitolata «Maniera<br />
d'oggi». Intrigante alchimia,<br />
intanto, quella tra il contenitore<br />
(i locali della società assicurativa<br />
di banca Carige) e il<br />
contenuto (un corposo concentrato<br />
di opere d'arte): miscela<br />
di dimensioni eterogenee che<br />
non è certo <strong>una</strong> novità quella<br />
di strutture finanziarie spazialmente<br />
allargate ad <strong>una</strong><br />
insolita funzionalità espositiva,<br />
ma che a Napoli si è diffusa<br />
solo negli ultimi tempi. In<br />
«Maniera d'oggi» il comune<br />
denominatore dei codici<br />
espressivi presenti in mostra è<br />
un pittoresco cross over tra<br />
segni diversi: quello manierista<br />
della tradizione, quello<br />
essenziale dell'arte moderna e<br />
quello concettuale/intuitivo<br />
della cultura post-moderna. Il<br />
tutto, appunto, risolto all'insegna<br />
di un inedito manierismo<br />
contemporaneo.<br />
E a proposito di autori, convince<br />
il tocco plastico e poderoso<br />
del 26enne Michelangelo<br />
Della Morte, titolare credibile<br />
di diverse tecniche pittoriche<br />
abilmente declinate in immagini,<br />
non a caso, «michelangiolesche»<br />
da cui emerge tra<br />
l'altro la padronanza conoscitiva<br />
dell'anatomia umana. Un<br />
talento vivido quello del giovane<br />
napoletano che già tradisce<br />
insospettata maturità sia sul<br />
piano dei temi che su quello<br />
dei risultati pittorici: lo dimostra<br />
il nutrito curriculum di<br />
mostre (ben 25 dal 2004 al<br />
2008) in possesso di Della<br />
Morte, prova evidente dell'attenzione<br />
che l'artista riscuote<br />
in ambito critico.<br />
LIBRIDINE<br />
Shoah, viaggio verso l’inferno<br />
Aurora Cacopardo<br />
Nico Pirozzi, giornalista e sociologo, con<br />
questo saggio «Napoli Salonicco Auschwitz»<br />
(Edizioni Cento Autori) offre <strong>una</strong> riflessione<br />
che nasce dall’esigenza di chiarire<br />
alcuni aspetti della Shoah che forse si<br />
vanno perdendo per il trascorrere del tempo<br />
e per la nascita del cosiddetto negazionismo.<br />
Il sottotitolo, «Cronaca di un<br />
viaggio senza ritorno», sottolinea il rigore<br />
di <strong>una</strong> ricerca e l’attenzione per <strong>una</strong><br />
prosa semplice e facilmente comprensibile,<br />
espressamente rivolta al lettore comune<br />
per fornirgli <strong>una</strong> bussola, per comprendere<br />
e valutare ciò che avvenne dal luglio<br />
1938 in Italia e particolarmente a Napoli.<br />
Attraverso un’ampia prospettiva storica,<br />
l’autore ci narra le vicende di <strong>una</strong> famiglia<br />
di ebrei di Salonicco, la famiglia<br />
Hasson, la quale emigra in Italia e poi si<br />
stabilisce a Napoli dopo il famoso incendio<br />
del 1917 che, appunto, distrusse la capitale<br />
macedone. Qui, a Napoli, dove credevano<br />
di poter vivere in tranquillità, vengono<br />
colpiti dalla tragica notizia dell’emanazione<br />
delle leggi sulla razza da parte<br />
del regime fascista nel novembre del<br />
1938. Così, ancora <strong>una</strong> volta, gli Hasson sono<br />
costretti a ripartire e, beffa del destino,<br />
ritornano a Salonicco, la città dalla quale<br />
erano partiti oltre vent’anni prima ed ancora,<br />
beffa delle beffe, vi giungono alla vigilia<br />
dell’invasione della Grecia da parte<br />
dell’Italia. Nico Pirozzi descrive con molta<br />
puntigliosità la condizione tragica degli<br />
ebrei discriminati e rassegnati ad un<br />
destino disumano che li avrebbe condotti<br />
alle camere a gas ed anche il clima di ambiguità<br />
che circolava in Italia. Fort<strong>una</strong>tamente,<br />
come moltissimi casi hanno dimostrato,<br />
nel nostro Paese vi erano anche<br />
persone pronte a disubbidire ed ascoltare<br />
la voce della propria coscienza. Il saggio è<br />
importante non solo per il racconto di episodi<br />
significativi avvenuti in Auschwitz,<br />
quanto per la testimonianza di persone<br />
costrette a vivere in un inferno, in un mondo<br />
sospeso tra lager e vita normale, ed un<br />
tempo che è tregua dall’orrore e dall’incubo<br />
che l’orrore possa tornare. Antonio<br />
Ferrari, editorialista del Corriere della Sera,<br />
ci ricorda che l’intolleranza si previene<br />
lottando giorno dopo giorno, perciò il<br />
culto della memoria va preservato, alimentato,<br />
diffuso.
SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 14<br />
PAUSA BLOG<br />
di LEO ARUTA<br />
http://leoaruta.simplicissimus.it<br />
FRIENDFEED.COM<br />
Il proliferare dei servizi del web 2.0 quali: blog,<br />
social network, feed reader eccetera, sta determinando<br />
<strong>una</strong> mole enorme di informazioni<br />
da gestire quotidianamente. Se ci piace un<br />
blog possiamo seguirlo iscrivendoci al suo feed<br />
rss (<strong>una</strong> tecnologia che ci permette di «abbonarci»<br />
ad un sito/blog), ovviamente siamo<br />
iscritti a Facebook e magari siamo iscritti<br />
anche a Twitter, un altro social che sta diventando<br />
molto diffuso grazie al fatto che permette<br />
di inviare brevi messaggi, detti twit, ad un<br />
gruppo di «seguaci» detti followers e di seguire<br />
noi stessi i messaggi di questi ultimi. Per<br />
motivi professionali abbiamo pubblicato un<br />
nostro profilo su Linkedin, siamo iscritti a<br />
Viadeo, Xing, Badoo eccetera. Se ci piacciono le<br />
foto allora saremo iscritti a Flickr, se amiamo i<br />
libri e vogliamo condividere i nostri titoli con<br />
altri appassionati di lettura, allora saremo<br />
iscritti anche ad Anobii. Come gestire tutte<br />
queste informazioni? Friend Feed ci permette<br />
di aggregare informazioni da piu' fonti. È un<br />
servizio gratuito che consente di seguire da<br />
un'unica pagina tutto ciò che i propri contatti<br />
e i loro amici hano deciso di condividere, dai<br />
post del blog, alle foto di Flickr, dai video di<br />
Youtube, ai messaggi di Twitter, sia dal sito<br />
Web sia da un feed RSS, e tutto può essere<br />
anche commentato. La visualizzazione e la<br />
ricerca possono essere filtrate per tipo di fonte.<br />
Si possono quindi aggregare tutte le fonti di<br />
un individuo, e costruire quel «Centralized<br />
Me» che genera tante discussioni. E' possibile<br />
commentare ogni elemento di contenuto,<br />
importato da qualunque fonte e definire la<br />
lista degli account amici. Anzi, a questo riguardo,<br />
viene creato direttamente da Friend Feed<br />
un elenco di amici raccomandati, da cui farsi<br />
ispirare quando si va in cerca di nuovi utenti.<br />
E' possibile infatti creare delle «stanze» dove<br />
restringere tutte le funzionalità ad un sottoinsieme<br />
di fonti e utenti. Ma le funzionalità di<br />
Friend Feed non possono essere racchiuse in<br />
questo spazio, per tanto vi invito ad iscrivervi.<br />
(www.friendfeed.com)<br />
DA NON PERDERE<br />
Cervantes (via N. Sauro 23). Fino al 28 maggio: «Agrafismos.<br />
Disegni di José Miguel Ullàn». In mostra 216<br />
opere su carta del poeta Ullàn che ai suoi lavori di<br />
piccolo formato attribuisce valore lirico e documentale.<br />
27 maggio: presentazione del libro «Generaciòn<br />
Erasmus», di Davide Faraldi. Infotel 081. 19563311.<br />
Grenoble (via F. Crispi 85). 25 maggio alle ore 19:<br />
incontro con Marc Fumaroli, 77 anni, membro dell'Académie<br />
francaise, illustre storico della letteratura e<br />
della civiltà francesi del '600 e del '700, in occasione<br />
della pubblicazione del suo libro «Chateaubriand.<br />
Poesia e terrore» (Ed. Adelphi). Infotel 081.669665.<br />
MITI E SCORCI NAPOLETANI<br />
Passeggiando per l’Anticaglia<br />
È nelle viscere dei Decumani che abita<br />
la testimonianza più vivida di «Napoli<br />
nobilissima»: un'eredità di pietre,<br />
gioielli e misteri da riscoprire ed<br />
apprezzare per poi edificarvi sopra<br />
l'immagine ed il futuro economicoculturale<br />
della città, spodestando<br />
dall’immaginario collettivo delitti,<br />
«monnezze» e altre infamie della malanapoli.<br />
In sintesi è questo lo spirito<br />
che anima la penna di Aurelio De<br />
Rose nel saggio «L'Anticaglia - Passeggiando<br />
per il Decumano cuore<br />
della Napoli antica» (Ed. Stamperia<br />
del Valentino), che sarà presentato al<br />
pubblico giovedì 4 giugno, alle ore<br />
18.00, nella Saletta Rossa della Libreria<br />
Guida a Port'Alba. Il volume è<br />
dedicato appunto ad <strong>una</strong> «fibra antica»<br />
del millenario «corpo» di Napoli:<br />
si tratta del Decumano Superiore,<br />
popolarmente ribattezzato Anticaglia<br />
probabilmente perché atteggiato<br />
ad uno scrigno di tesori antichi<br />
tra i quali, ad esempio, i resti del<br />
teatro greco-romano in cui si esibì<br />
l'imperatore Nerone. L'opera, tributo<br />
di un napoletano purosangue ad<br />
<strong>una</strong> radice remota del territorio quale<br />
è l'Anticaglia, si dipana intrigante<br />
tra storia, spiragli documentali e<br />
aneddoti illuminanti, offrendosi però<br />
al contempo come vibrante viatico<br />
per la riqualificazione urbanistica<br />
dell'illustre ma fatiscente percorso<br />
urbano. Pagine affabulatorie in<br />
cui inevitabilmente aleggia un «respiro»<br />
mitico, suggerito naturalmente<br />
dal «genius loci» perchè l'Anticaglia<br />
è nucleo primigenio della<br />
Neapolis greca al punto da coincidere<br />
con l'Acropoli della città. Ed è<br />
con orgoglio che l'autore evidenzia<br />
come sia in assoluto la prima volta<br />
che un libro venga consacrato integralmente<br />
al Decumano Superiore,<br />
indagato a 360 gradi con lodevole<br />
scrupolo monografico.<br />
Goethe (via Riviera di Chiaia 202). 28 maggio alle ore<br />
17: reading e discussione intorno alla figura di Uwe<br />
Timm, uno tra i più interessanti scrittori tedeschi<br />
attuali, in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo<br />
intitolato «Halbschatten». L'opera è dedicata agli<br />
ultimi 200 anni della storia tedesca e, attraverso l'espediente<br />
letterario di dar voce a personaggi defunti,<br />
(generali, gerarchi, poeti, attori, cittadini) edifica <strong>una</strong><br />
testimonianza corale del passato della Germania.<br />
Interviene l'autore. Segue <strong>una</strong> proiezione di «Der<br />
Freund und der Fremde», documentario girato da<br />
Timm sulla morte di uno studente ucciso dalla polizia<br />
durante i moti di piazza del '67. Infotel 081.411923.<br />
MISS PIN UP <strong>CHIAIA</strong><br />
Claudia Letizia<br />
La Miss Pin Up Chiaia di maggio è nata a<br />
Pompei trent’anni fa e si chiama Claudia<br />
Letizia. Alta un metro e 70 centimetri, ha le<br />
misure perfette (90-60-90) per il lavoro di<br />
modella e fotomodella. Ma Claudia, un’ariete<br />
doc, è anche attrice e ballerina, ama la<br />
vita e nel tempo libero si diletta con hobby<br />
quali sport, disegno e, ovviamente, lo shopping.<br />
Patrizia Pepe, Cavalli, LJ, Gucci e<br />
Armani sono le sue griffe preferite, mentre<br />
per divertirsi sceglie locali quali La Mela, La<br />
Garçonne e lo Chez Moi. Decisa, dallo<br />
sguardo dolce ma sexy al tempo stesso,<br />
Claudia odia l’ipocrisia e la falsità nelle<br />
persone e ama vivere la vita giorno per<br />
giorno con tanta passione per il suo lavoro.<br />
(a cura di Fabio Tempesta)<br />
FRESCHI DI STAMPA<br />
Arte e Medicina, armonie rinascimentali<br />
Rita Giuseppone<br />
Il ritorno agli ideali classici,<br />
alla natura e all'uomo come<br />
centro di essa sono tra i<br />
concetti chiave della corrente<br />
umanistica che impregnò dal<br />
'500 in poi tutti i campi del<br />
sapere dell'uomo «moderno»:<br />
dall'arte alla medicina, dalla<br />
scienza alla filosofia, dalla<br />
letteratura alla politica.<br />
Questa nuova visione del<br />
mondo permea l'uomo<br />
rinascimentale e lo spinge<br />
verso i criteri di <strong>una</strong> ricerca<br />
empirica, i cui risultati sono<br />
quelli che conosciamo e<br />
ammiriamo sia nell'arte che<br />
nella medicina. Ma in cosa<br />
consiste davvero l'anello di<br />
congiunzione che le lega a<br />
doppio filo? Il breve saggio<br />
redatto a quattro mani dalla<br />
scrittrice Aurora Cacopardo<br />
e dal dottor Vincenzo Ciruzzi,<br />
cardiologo e nefrologo,<br />
intitolato «Arte e Medicina<br />
nel Rinascimento» (Graus<br />
Editore), pone l'accento su<br />
come il progresso di entrambe<br />
le discipline sia stato<br />
fortemente influenzato da<br />
un nuovo interesse per il<br />
corpo umano come massima<br />
espressione della natura. Il<br />
lavoro dei due autori è complementare<br />
in quanto dimostra<br />
quanto l'arte rinascimentale<br />
sia stata influenzata<br />
dalle nuove scoperte scientifiche,<br />
dallo studio dell'anatomia,<br />
così come la medicina,<br />
al tempo stesso, ruppe gli<br />
argini delle teorie dogmatiche<br />
di Galeno, promulgando<br />
nuove scoperte in termini di<br />
fisiologia e farmacologia. La<br />
Cacopardo individua già<br />
nella letteratura ariostesca il<br />
germe del cambiamento:<br />
L’Orlando Furioso, secondo la<br />
scrittrice, è permeato da un<br />
«antropocentrismo laico ed<br />
ironico che riassume superbamente<br />
nella perfetta armonia<br />
della forma la tensione<br />
creativa del primo Rinascimento».<br />
Il dottor Ciruzzi,<br />
invece, pone in evidenza<br />
l’aspetto secondo cui l'arte<br />
rinascimentale abbandonò le<br />
medievali figure stilizzate<br />
per rappresentare un uomo<br />
nel pieno delle sue passioni<br />
ed emozioni, nella sua totale<br />
fisicità. Egli ricorda che per<br />
fare ciò un artista ignoto,<br />
dovendo scolpire un crocefisso,<br />
chiese il permesso al<br />
priore del convento che<br />
glielo aveva commissionato,<br />
di poter togliere la pelle ad<br />
un cadavere, in modo da<br />
poter studiare l’anatomia<br />
muscolare, infrangendo così<br />
il tabù cristiano dell’inviolabilità<br />
della salma. Da allora<br />
tutti i più grandi artisti come<br />
Michelangelo, Raffaello e,<br />
più degli altri, Leonardo<br />
studiarono l'anatomia dell'uomo,<br />
sezionarono cadaveri<br />
per cogliere i segreti della<br />
pelle, dei muscoli, dei tendini<br />
e dei loro movimenti,<br />
accompagnando così il<br />
cammino di scienziati come<br />
Paracelso, Vesalio, Harvey,<br />
che, grazie ai loro esperimenti,<br />
svilupparono teorie che<br />
rappresentano i fondamenti<br />
della Medicina come la<br />
conosciamo ancora oggi.<br />
SGUARDI LONTANI<br />
di FRANCESCO IODICE<br />
QUANDO MIGLIARO CADDE IN VILLA<br />
La Villa Com<strong>una</strong>le, che dona verde e ombra alla passeggiata nei<br />
pressi del mare e si estende tra la piazza della Repubblica e piazza<br />
Vittoria, é attualmente recintata, con varchi di accesso laterali e l'ingresso<br />
principale in piazza Vittoria. A Napoli è l'unico spazio in cui<br />
senza correre pericoli, gli anziani possono passeggiare ed i bambini<br />
scorazzare; in più si ha il vantaggio di potersi riposare su <strong>una</strong> panchina.<br />
Ma non sempre fu così. Il pittore Vincenzo Migliaro, tra i più significativi<br />
della Napoli tradizionale, rappresenta l'eccezione: nel 1938, già<br />
abbastanza anziano, mentre passeggiava nel viale principale, fu investito<br />
da <strong>una</strong> automobilina-giocattolo guidata da un bambino. Purtroppo,<br />
l’artista rimase a lungo con <strong>una</strong> gamba fuori uso e da quell'incidente<br />
non si riprese mai più. L'incarico di costruire il nuovo Real<br />
Passeggio di Chiaia fu affidato all'architetto Carlo Vanvitelli il 9 giugno<br />
1778 e l'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 luglio 1781 con la<br />
festa della Fiera. La villa, formata da cinque viali piantati di tigli, giungeva<br />
fin dove ora è la Cassa armonica e ogni estate veniva rischiarata<br />
con innumerevoli fanali e vi si ergeva nel mezzo un'orchestra che suonava<br />
sinfonie e notturni fin dopo mezzanotte. In quegli anni la buona<br />
società napoletana - manifestando la sua caratteristica subordinanza<br />
esterofila - diede alla villa il nome di Tuglieria, che scimmiottava il<br />
francese Tuileries, i giardini pubblici di Parigi (anche se quegli stessi<br />
nobili erano molto pensosi dei loro panciotti di seta a fiorami, perché<br />
dai pergolati cadevano molto spesso chicchi d'uva che ungevano del<br />
loro succo i preziosi indumenti). La villa ebbe un regolamento severissimo:<br />
era aperta solo «a persone decentemente vestite», erano esclusi<br />
dall'accesso “i poveri e gli scalzi”. Sulla sua fontana maggiore fu posto<br />
il gruppo originale del «Toro Farnese», direttamente trasportato<br />
da Roma. Al ritorno dei Borbone, il gruppo fu sostituito da <strong>una</strong> grande<br />
vasca di porfido rinvenuta a Paestum e che fu affettuosamente chiamata<br />
“La fontana delle paparelle”. Oggi la villa è stata riportata agli<br />
antichi splendori, dopo l'abbandono degli anni '70 e '80, con importanti<br />
lavori di recupero: si è rinnovata la pavimentazione, costruiti<br />
quattro chioschi, restaurate le statue e gli arredi, creato un impianto<br />
di illuminazione, e ripristinata la cancellata (pur tra roventi polemiche<br />
per il suo aspetto moderno), al fine di preservare i giardini dal degrado<br />
e renderne più sicura la frequentazione.
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Maurizio Fiume. Richieste del dvd sono arrivate<br />
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aprile non è più nelle edicole. Chi desidera averne<br />
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