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Siete una KiaviKa - CHIAIA MAGAZINE

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Anno IV - n.5 maggio 2009<br />

Distribuzione gratuita<br />

www.chiaiamagazine.it magazine<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

SIETE UNA<br />

KIAVIKA<br />

Chiamiamoli con il loro nome.<br />

Impuniti, scatenati, balordi:<br />

i grafomani deturpano monumenti,<br />

chiese, palazzi. Infliggono guasti<br />

gravi al patrimonio, all’immagine,<br />

al turismo. Nessuno li ferma.<br />

Nemmeno la recente ordinanza<br />

sulla sicurezza e il decoro urbano,<br />

in pratica inapplicabile per la carenza<br />

di uomini e mezzi.


SOS <strong>CHIAIA</strong> MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 2<br />

Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: info@chiaiamagazine.it<br />

AI NOSTRI LETTORI<br />

Invitiamo i nostri lettori<br />

a indicarci cosa non va<br />

nel quartiere e a proporci<br />

soluzioni per rendere<br />

più vivibile la città.<br />

Contiamo su di voi.<br />

Le lettere, firmate con nome<br />

e cognome, vanno inviate<br />

a Chiaia Magazine<br />

Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />

oppure alla e-mail<br />

info@chiaiamagazine.it<br />

IL PUNTO. PER COMMERCIO E TURISMO UN’ALTRA NOTTATA<br />

di NINO DE NICOLA<br />

Un sussulto di dignità nell'inerzia amministrativa che azzanna<br />

Napoli, un alt secco alla città peggiore, quella stracciona<br />

e fuorilegge che, ammazzando le regole, ammazza<br />

sé stessa e la parte sana della metropoli: sulla carta l'ordinanza<br />

sindacale del 6 maggio è un miraggio di perfezione.<br />

Prevede maxicastighi per parcheggiatori selvaggi, abusivi del<br />

suolo pubblico, centauri sui marciapiedi, imbrattatori di muri, mendicanti<br />

professionali che sfruttano i bimbi, clochard assortiti, spacciatori<br />

e ubriaconi al volante. Un esercito di fuorilegge di serie B che, non bastasse<br />

la camorra, ha trasformato la città in <strong>una</strong> fogna, tagliando ad<br />

esempio le gambe a qualunque resurrezione turistica. Un esercito per<br />

cui ci vorrebbe un altro esercito, quello dei buoni in divisa che, però, con<br />

la fame atavica che si ritrova il Comune, è messo assai male. E non è il<br />

solo dubbio. L'altro riguarda le nuove regole sui gazebo, contenute nell'ordinanza.<br />

Gazebopoli ce la ricordiamo: assenza di regole, conflitti di<br />

competenza tra enti. Risultato: il tiro a bersaglio su imprenditori della<br />

movida e ristoratori. Le nuove norme invece sono rigide e chiare. Ma<br />

con un vizio di fabbrica: un'isteria burocratica che pretende di disciplinare<br />

e restringere ogni dettaglio anche minimo. E ora chi vuole investire<br />

denaro, è terrorizzato. Per commercio e turismo un'altra nottata.<br />

NUMERI UTILI<br />

EMERGENZE-SICUREZZA<br />

CARABINIERI 112<br />

Stazione CC (via Orazio 73)<br />

Tel. 081.681122<br />

Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)<br />

Tel. 081.417486<br />

POLIZIA 113<br />

Comm. Posillipo (via Manzoni 249)<br />

Tel. 081.5983211<br />

Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)<br />

Tel. 081.5980311<br />

POLIZIOTTI DI QUARTIERE<br />

Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)<br />

Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)<br />

Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)<br />

POLIZIA STRADALE<br />

Tel. 081.5954111<br />

SOCCORSO STRADALE ACI<br />

Numero verde 803116<br />

VIGILI URBANI<br />

Tel. 081.7513177<br />

Unità oper. Riviera di Chiaia 105<br />

Tel. 081.7619001<br />

VIGILI DEL FUOCO 115<br />

GUARDIA DI FINANZA 117<br />

PRONTO SOCCORSO 118<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

MUNICIPALITÀ 1<br />

Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42<br />

Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501<br />

SANITÀ<br />

PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI<br />

Tel. 081.2547256<br />

GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI<br />

Tel. 081.7613466<br />

OSPEDALE PAUSILIPON<br />

Tel. 081.2205111<br />

OSPEDALE FATEBENEFRATELLI<br />

Tel. 081.5981111 - 081.5757220<br />

DISTR. SAN. 44<br />

Assistenza Anziani Tel. 081.2547715<br />

Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928<br />

Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074<br />

Via Nicotera,<br />

spazzini fantasma<br />

Spettabile redazione, protesto<br />

contro il servizio di spazzamento<br />

che viene effettuato a via<br />

Nicotera, Gradoni di Chiaia e<br />

vicinanze. E' evidente che c'è un<br />

criterio a due velocità: le stradevetrina<br />

come via Chiaia, piazza<br />

Trieste Trento, via dei Mille etc<br />

godono di un trattamento<br />

almeno decente per gli standard<br />

napoletani. Ma basta prendersi<br />

l'ascensore di Chiaia e farsi un<br />

giretto nella parte alta di<br />

Chiaia, dove io abito, per verificare<br />

lo schifo e l'abbandono in<br />

cui versano queste zone. Ho<br />

parlato con i netturbini e mi<br />

dicono che ad esempio per via<br />

Nicotera è previsto in teoria lo<br />

spazzamento tutti i giorni, ma<br />

che in realtà, per vari motivi, il<br />

numero degli spazzini è sempre<br />

insufficiente. Gira anche la voce<br />

che è proprio il Comune ad aver<br />

deciso di privilegiare le zonebene,<br />

e solo dopo, se c'è personale,<br />

di spazzare il resto di Chiaia.<br />

E meno male che si tratta di<br />

<strong>una</strong> giunta di sinistra.<br />

Gioacchino Marra<br />

Viale Gramsci, festival<br />

delle emergenze<br />

Vi scrivo dalla terra di nessuno<br />

di viale Gramsci e dintorni per<br />

segnalarvi alcune situazioni<br />

sulle quali il Comune è vergognosamente<br />

assente. Il primo<br />

punto riguarda le carcasse dei<br />

motorini abbandonati, probabilmente<br />

rubati: la zona è diventata<br />

un cimitero di relitti, ce ne<br />

sono dappertutto, da viale<br />

Gramsci a Santa Maria della<br />

La vignetta di Malatesta<br />

Neve, e stanno lì da mesi. Il mio<br />

appello e quello degli altri<br />

residenti è che il servizio rimozione<br />

intervenga a porre fine a<br />

questo scempio. La seconda<br />

irregolarità che ho notato è che<br />

stanno spuntando sui marciapiedi<br />

alcuni pali metallici con<br />

insegne abusive che reclamizzano<br />

ristoranti e bar della zona:<br />

questo soprattutto in via Giordano<br />

Bruno. Anche in questo<br />

caso chi di dovere, intervenga<br />

per rimuoverli e multare i<br />

responsabili. Sempre in via<br />

Giordano Bruno faccio notare<br />

che alcuni pali del filobus<br />

appaiono pericolosamente<br />

incurvati e non vorremmo che si<br />

verificasse qualche tragico<br />

evento. Urge un controllo immediato.<br />

Infine faccio presente un<br />

problema esistente in Villa<br />

Com<strong>una</strong>le: qui i punti dell'illuminazione<br />

sono posti molto in<br />

alto rispetto al suolo e a volte<br />

anche al di sopra degli alberi<br />

con il risultato che di sera i viali<br />

piombano in <strong>una</strong> pericolosa<br />

oscurità per chi ci cammina.<br />

Giacomo Omodeo<br />

Quando verrà attivata<br />

la videosorveglianza?<br />

Gentile direttore, sul problema<br />

della videosorveglianza in città<br />

si è sempre fatto un gran parlare<br />

al quale però le istituzioni<br />

non hanno mai fatto seguire i<br />

fatti. Purtroppo le statistiche sui<br />

giornali confermano come a<br />

Napoli stia crescendo ulteriormente<br />

il livello di criminalità,<br />

scippi e rapine sono all’ordine<br />

del giorno e i drammatici<br />

omicidi avvenuti nella zona di<br />

Posillipo non fanno che aumentare<br />

la sensazione di paura tra i<br />

cittadini. Spesso, passeggiando<br />

in centro, noto che in alcune<br />

zone sono state installate delle<br />

telecamere per il controllo del<br />

traffico. Non sono riuscita a<br />

capire se effettivamente sono<br />

funzionanti ma se così fosse non<br />

capisco come mai risulti così<br />

difficile monitorare la zona di<br />

Posillipo, soprattutto i viali che<br />

di sera sono bui ed isolati.<br />

Dobbiamo vivere aspettando di<br />

essere rapinati sull’uscio di casa<br />

o mentre portiamo a spasso il<br />

cane? Dobbiamo attendere che<br />

altre persone vengano ammazzate<br />

nelle loro case? Personalmente,<br />

ho due figli adolescenti e<br />

di sera non mi sento tranquilla<br />

finché non rientrano a casa.<br />

Senza invocare ronde o cose<br />

simili, vorrei solo cercare di<br />

richiamare l’attenzione su <strong>una</strong><br />

misura di sicurezza che ci<br />

aiuterebbe a non vivere più nel<br />

terrore.<br />

Simona Palma<br />

magazine<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

Anno IV n.5 - maggio 2009<br />

Direttore Editoriale<br />

Nino De Nicola<br />

Direttore Responsabile<br />

Alvaro Mirabelli<br />

Art Director<br />

Massimiliano De Francesco<br />

Responsabile Saper Vivere<br />

Laura Cocozza<br />

Redazione<br />

Iuppiter Group<br />

Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />

Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666<br />

info@chiaiamagazine.it<br />

Società Editrice<br />

Iuppiter Group<br />

Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />

Responsabile commerciale<br />

Fabiola Morano<br />

Tel.: 393.1364776 - 333.7093387<br />

Quelli di Chiaia Magazine<br />

Leo Aruta, Antonio Biancospino,<br />

Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,<br />

Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti,<br />

Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,<br />

Malatesta, Renato Rocco, Francesco Ruggieri,<br />

Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta,<br />

Tommy Totaro, Umberto Zacca<br />

Stampa<br />

Arti grafiche Litho 2<br />

Via Principe di Piemonte, 118 Casoria<br />

Reg. Trib<strong>una</strong>le di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005<br />

IL MORSO DELLA TARANTA<br />

di PAOLO D’ANGELO<br />

LA POVERA VILLA REALE<br />

Nel 1778 Ferdinando IV di Borbone dispose che fra la<br />

Riviera e la spiaggia di Chiaja venisse ricavata <strong>una</strong> Villa<br />

che potesse servire per il Real Passeggio. L'idea venuta al Re<br />

in effetti partiva da quella, anteriore di un secolo, di Luigi<br />

della Cerda duca di Medinaceli, vicerè di Carlo II di Spagna.<br />

Si voleva abbellire il lungomare e consentire le passeggiate ai<br />

nobili napoletani così come avveniva nella Villa di Poggio<br />

Reale. Il Duca si limitò a far selciare la riviera e a far piantare<br />

<strong>una</strong> lunga fila di salici e qualche fontana. Il Re volle affidare<br />

l'incarico di progettare l'opera all'architetto Carlo Vanvitelli,<br />

e non appena ebbe la sua relazione l'approvò immediatamente.<br />

La villa fu dichiarata sito reale e fu disposto che si<br />

permettesse l'ingresso alle persone «civilmente e decentemente<br />

vestite», con esclusione di «genti di livrea, poveri,<br />

scalzi ed impropriamente vestiti». Fu vietato l'ingresso ai<br />

venditori ambulanti. Ora certamente non credo sia il caso di<br />

arrivare a rimedi così estremi , ma vedere un pezzo della<br />

nostra storia e unico polmone di questa parte del centro<br />

della nostra città ridotta di nuovo in uno stato che dire<br />

pessimo è come definire un killer un bravo ragazzo. Giardinetti<br />

colmi di <strong>una</strong> comunità di stranieri che bivacca in<br />

costume, con ossa di pollo al minimo lasciate ben nascoste<br />

tra le piante. E mi hanno anche riferito che nella serata la<br />

zona dei giardinetti in prossimità dell'acquario è un punto<br />

di riferimento per la prostituzione maschile mentre la parte<br />

all'altezza di piazza S.Pasquale è anche zona di spaccio di<br />

stupefacenti. Non ho visto personalmente questi moderni<br />

frequentatori della Villa ma, come si dice, voce di popolo<br />

voce di Dio. Quello che io ho visto personalmente, oltre ai<br />

pic nic nei giardinetti, è anche quel bellissimo mercatino<br />

rionale della frutta che i nostri cari assessori hanno organizzato<br />

per le mattinate domenicali. Un mercatino organizzato<br />

dalla Coldiretti che propone i suoi prodotti e che tra un po’<br />

consiglierei di far coltivare direttamente in villa. Oltre al<br />

fatto che i prezzi sono da normale mercatino rionale non ho<br />

ancora capito il fine di queste «manifestazioni». La villa della<br />

domenica fa da cornice alla spiaggia del lido Mappatella, al<br />

mercato del pesce della rotonda Diaz, alle bancarelle di via<br />

Caracciolo di <strong>una</strong> nuova comunità di colore che, producendosi<br />

pure nell'accattonaggio, ha invaso tutta la zona di<br />

Chiaia (non so se ve ne siete accorti). La cosa “bella” della<br />

nostra città è che l'illegalità è nella normalità delle cose e<br />

quindi, ad un certo punto, senza accorgertene, ti svegli <strong>una</strong><br />

mattina, scendi di casa e ti ritrovi a vivere nelle Favelas di Rio<br />

de Janeiro. Il problema è che Napoli va riprogettata in ogni<br />

sua parte. Aspettiamo le nuove prime elezioni alla Provincia<br />

sperando di non vedere più le solite facce che hanno ridotto<br />

anche Chiaia in tale miserabile stato. E ricordandoci di non<br />

votare per chi ha trasformato Villa Reale in Villa Com<strong>una</strong>le.


PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 3<br />

Monumenti sfregiati, vandali scatenati<br />

DECORO URBANO. Scritte murali: dilaga lo scempio. Napoli maglia nera dell’arte<br />

oltraggiata. Danni gravi al patrimonio ed al turismo. Una maxiordinanza da burla<br />

IL CORSIVO<br />

di MASSIMILIANO DE FRANCESCO<br />

1 2<br />

Alvaro Mirabelli<br />

Incolumità dei cittadini, sicurezza,<br />

decoro della città: i 3<br />

pilastri di uno scenario urbano<br />

civile. Erosi, però, alla base da<br />

<strong>una</strong> serie di flagelli in apparenza<br />

minori, tipici delle grandi metropoli:<br />

barboni al bivacco, accattoni<br />

seriali con minori al guinzaglio,<br />

imbrattatori armati di<br />

spray, motorini selvaggi, abusivi<br />

del suolo pubblico, parcheggiatori<br />

mafiosi. Un caos tamarro<br />

che negli ultimi anni ha viaggiato<br />

a ritmi esponenziali: e così<br />

l'emergenza, sottovalutata soprattutto<br />

a Napoli da <strong>una</strong> compassione<br />

buonista che ha regalato<br />

solo patenti di strafottenza,<br />

ora si è trasformata in <strong>una</strong> deriva<br />

che fa guasti pesanti. Se n'era<br />

accorto il ministro Maroni quando<br />

con la legge del 24 luglio 2008<br />

ha attribuito più poteri ai sindaci<br />

per consentire loro di intervenire<br />

d'urgenza proprio in queste<br />

materie. E il 6 maggio 2009 si è<br />

svegliata anche la sindaca Iervolino<br />

che, cogliendo l'opportunità<br />

inventata da Maroni, ha varato<br />

l'ordinanza n.483. Dentro di<br />

tutto, di più: compreso il pugno<br />

di ferro. Tra i giri di vite previsti,<br />

ad esempio, c'è quello contro<br />

scritta selvaggia, ormai straripante<br />

e per un mucchio di cause:<br />

impunità garantita, repressione<br />

inesistente, ripulitura dei<br />

muri assente, senso civico sotto<br />

lo zero. Con l'ordinanza di maggio,<br />

invece, il Comune fa la faccia<br />

feroce e aggrava le sanzioni:<br />

5<br />

6<br />

3 4<br />

Chiaia-S. Ferdinando-Posillipo: non<br />

c’è scampo dagli imbecilli armati di<br />

bomboletta spray.<br />

1. Maschio Angioino: il rinascimentale<br />

Arco di Trionfo aragonese. 2.<br />

Chiesa di S. Francesco di Paola in<br />

piazza Plebiscito: il basamento del<br />

leone. 3. Fontana del Gigante a S.<br />

Lucia: scorcio posteriore del fornice<br />

con la statua di un dio marino. 4.<br />

Via Caracciolo: basamento del<br />

monumento equestre al generale<br />

Armando Diaz. 5. Piazza Amendola<br />

riqualificata un anno fa: i nuovi<br />

sedili di marmo. 6. Lungomare:<br />

basamento della celebre Colonna<br />

Spezzata, più volte ripulita e restaurata<br />

anche di recente.<br />

«E' vietato imbrattare o deturpare<br />

edifici pubblici, monumenti,<br />

attrezzi, strumenti ovvero oggetti<br />

e cose di arredo urbano, - dice<br />

il provvedimento - e in caso di<br />

violazione si applica la sanzione<br />

da 200 a 500 euro». 200 se il graffitaro<br />

è beccato la prima volta e<br />

500 se l’infame ci ricasca entro 5<br />

anni. Nulla di nuovo, però, visto<br />

che c’è ancora il vecchio articolo<br />

639 del Codice Penale che i<br />

graffiti già li contempla da un<br />

pezzo come reato, e non è da buttar<br />

via: se il grafomane infatti si<br />

sfoga su un muro qualunque,<br />

scatta la multa di 103 euro e solo<br />

in caso di querela, ma se aggredisce<br />

i monumenti si procede<br />

d'ufficio con <strong>una</strong> multa di 1.032<br />

euro e la reclusione fino ad un<br />

anno. C'è solo un ma: il 639 è lettera<br />

morta da sempre. In ogni caso<br />

sia l'articolo 639 che l'Ordinanza<br />

Iervolino hanno le settimane<br />

contate. In arrivo c'è la<br />

nuova legge sulla sicurezza, ora<br />

al vaglio del Parlamento, che<br />

contro i writer, ad esempio, usa<br />

la mano pesante, inasprendo<br />

multe e reclusioni con procedura<br />

d’ufficio. Una normativa antisfregi<br />

che, però, a Napoli rischia<br />

di restare teoria. La repressione<br />

infatti toccherebbe ai vigili urbani,<br />

di fatto disarmati contro i<br />

lazzari del graffito da <strong>una</strong> tragica<br />

penuria di mezzi. Alla fine<br />

due sole certezze: per ora tocca<br />

tenersi gli orrori murali e continuare<br />

ad abbassare la testa. A<br />

proposito: a Barcellona multa di<br />

7 mila euro per tre graffitari.<br />

I «DIMENTICATORI»<br />

Dal 4 al 28 giugno, con la benedizione<br />

della Regione Campania, c'è il Teatro<br />

Festival Italia, festilenza da 100 milioni di<br />

euro, passerella di operatori culturali che<br />

tra spettacoli sicuramente validi ed eventi<br />

certamente inutili costerà alla nostra già<br />

sgarrupata comunità 4 milioni di euro al<br />

giorno. Avremmo preferito un party<br />

futurista (per i cento anni del movimento<br />

fondato da Marinetti ci saremmo aspettati<br />

a Napoli almeno <strong>una</strong> celebrazione), economico<br />

e strabiliante, rivoluzionario e<br />

spiazzante con, ad esempio, la riproposizione<br />

del Teatro della Sorpresa, ideato dal<br />

napoletanissimo Roberto De Angelis, il cui<br />

battesimo avvenne proprio a Napoli, al<br />

Mercadante, nell'autunno del 1921. Tra le<br />

sorprese e gli incidenti studiati dal De<br />

Angelis per sbalordire lo spettatore c'era la<br />

vendita della stessa poltrona a molti<br />

acquirenti (cosa che in politica avviene<br />

ancora), lo scoppio di dramma nel loggione<br />

con conseguente lancio di due fantocci<br />

avvinghiati e l'istituzione del «dimenticatore»<br />

ovvero un antisuggeritore che aveva il<br />

compito di stravolgere qualsiasi dialogo<br />

suggerendo pazzie a volontà per produrre<br />

inquietudine negli spettatori. Nel teatrino<br />

della politica, soprattutto in piena campagna<br />

elettorale, sembra che si abbia a che<br />

fare esclusivamente con «dimenticatori», i<br />

quali, consapevoli di non essere credibili, si<br />

rifugiano in dichiarazioni incredibili. La<br />

compagnia della dimenticanza è trasversale,<br />

priva di autoironia e fantasia, fischia<br />

per non essere fischiata, suggerisce pazzie<br />

per scordare le proprie, distribuisce ricette<br />

per il futuro non sapendo ancora dove<br />

scovare gli ingredienti. Ciò che ripropone è<br />

un futurismo depresso, finto, senza appeal.<br />

Appilato, suggerirebbe il futurista Totò. I<br />

«dimenticatori» politici, quasi tutti, non<br />

sorprendono nonostante le cose “pazze” che<br />

dicono. La platea, soprattutto la nostra,<br />

non s'inquieta, impegnata com'è a sopravvivere.<br />

«L'homo neapolitanus - scriveva<br />

Max Vairo, autentico dispensatore di<br />

sorprese - inghiottisce, rumina, metabolizza:<br />

scompare per riapparire sempre<br />

uguale e indistruttibile. Egli non è protagonista<br />

ma spettatore: sia l'applauso che il<br />

dissenso sono per lui quelli del pubblico<br />

che torna a casa dopo il teatro, si toglie le<br />

scarpe e cena in cucina».<br />

483, ordinanza sul<br />

filo del tragicomico<br />

L'ordinanza n. 483 inasprisce i<br />

castighi per vandali, parcheggiatori,<br />

grafomani, accattoni, motorini,<br />

abusivi del suolo pubblico e intensifica<br />

il controllo su consumatori di<br />

alcol e spacciatori. Era ora. Ma il<br />

problema è tradurla in pratica. Tutto<br />

ricade su <strong>una</strong> Polizia Municipale<br />

alla canna del gas: 1.400 agenti su<br />

2.135 sono over 50. In media sono<br />

fuori uso 20 auto su 100 e 20 moto<br />

su 60. Su 33 carri gru 19 sono rotti.<br />

Le radio sulle vetture funzionano<br />

solo a motore spento. Le divise<br />

sono le stesse dal 2004. Le auto<br />

sono sporche perché non è previsto<br />

il lavaggio. Le fotocopiatrici degli<br />

uffici spesso sono fuori uso. Etc.


PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 4<br />

La Galleria degli intoppi<br />

RESTAURI. E’ ripartito il recupero del monumento<br />

umbertino. Intanto c’è chi invoca le cancellate<br />

Rita Giuseppone<br />

Sono ripartite alla fine di<br />

aprile le operazioni di<br />

recupero all’interno<br />

della Galleria Umberto I. I<br />

lavori di restauro delle vetrate<br />

poste sulle volte, che presero<br />

il via un anno e mezzo fa,<br />

sono stati bloccati per quasi<br />

due mesi a causa dell’endemica<br />

carenza di fondi nelle<br />

casse dell’Ente Com<strong>una</strong>le. In<br />

realtà già nello scorso ottobre<br />

Chiaia Magazine aveva denunciato<br />

la situazione di rallentamento<br />

dei lavori che interessavano<br />

i bracci della struttura<br />

di fine ‘800, causando fortissimi<br />

disagi ai commercianti ed<br />

<strong>una</strong> preoccupante emergenza<br />

igienico-sanitaria: i senzatetto<br />

della zona, infatti, usavano<br />

i ponteggi come minialloggi<br />

dove mangiare, dormire ed<br />

espletare funzioni corporali.<br />

Inoltre, il persistere delle<br />

impalcature per un così<br />

lungo periodo influiva negativamente<br />

sulle entrate delle<br />

attività commerciali presenti<br />

in Galleria.<br />

In quell’occasione il Comitato<br />

Commercianti Galleria Umberto<br />

I, guidato da Antonio<br />

Barbaro, e l’Ascom Napoli<br />

ottennero, grazie all’intervento<br />

dell’ex assessore all’edilizia<br />

Felice Laudadio, la firma di<br />

un documento nel quale il<br />

Comune, insieme alla ditta<br />

appaltatrice, s’impegnava a<br />

garantire la fine dei lavori<br />

entro dicembre 2008. Una<br />

missione impossibile, in<br />

quanto in soli due mesi gli<br />

operai avrebbero dovuto<br />

completare il restauro della<br />

cupola.<br />

Questi lunghi ritardi hanno<br />

mandato in fumo i fondi<br />

europei che finanziavano il<br />

progetto e, nel momento in<br />

cui il Comune ha dovuto<br />

ricorrere ai propri, i lavori si<br />

sono fermati del tutto per<br />

riprendere a fine aprile,<br />

quando l’Amministrazione ha<br />

firmato un nuovo contratto<br />

con la società Leime che ha<br />

garantito la fine delle operazioni<br />

entro luglio.<br />

Intanto, mentre permangono<br />

i vecchi disagi, se ne aggiungono<br />

di nuovi: il sabato di<br />

Pasqua è crollata l’aquila<br />

decorativa dell’ingresso di via<br />

Toledo (nella foto), fort<strong>una</strong>tamente<br />

senza conseguenze per<br />

i passanti, e a marzo i vandali<br />

hanno dato fuoco ad un<br />

motorino parcheggiato all’entrata<br />

di fronte al San Carlo,<br />

provocando, a causa del<br />

calore, il rialzamento dei<br />

marmi della pavimentazione<br />

e in più l’annerimento dei<br />

muri (nella foto). E se l’assessore<br />

Nicola Oddati spinge<br />

perchè il restauro della pavimentazione<br />

(già approvato<br />

nel progetto preliminare da<br />

<strong>una</strong> delibera del Comune del<br />

12 marzo 2005) venga inserito<br />

nell’opera di recupero del<br />

centro storico, il presidente<br />

della I Municipalità, Fabio<br />

Chiosi, ribadisce la sua proposta<br />

di chiudere la Galleria<br />

nelle ore notturne per preservarla<br />

da atti vandalici e scempi.<br />

Ma come? Basterebbe<br />

l’installazione di semplici<br />

cancellate ad ogni ingresso,<br />

come proposto da Chiosi,<br />

oppure l’avveneristica opzione<br />

delle porte di vetro, paventata<br />

dallo stesso Oddati.<br />

L’idea si ispira alla Galleria<br />

Alberto Sordi di Roma ed è<br />

attualmente al vaglio della<br />

cabina di regia per il Centro<br />

Storico.<br />

RIFLESSIONI<br />

di MIMMO DELLA CORTE<br />

SPESE PAZZE PER LE ELEZIONI<br />

Regione Campania: tra le<br />

206 iniziative previste dal<br />

Fedelissimi contro pentiti.<br />

Maggioranza regionale alla resa<br />

dei conti. Tutti convinti che<br />

l'era Bassolino sia finita, ma<br />

convinti che un certo sistema<br />

di potere possa sopravvivergli<br />

ed essere conservato. Solo che<br />

i primi mirano a riprodurre<br />

uno scenario in cui il governatore<br />

possa giocare ancora<br />

un ruolo importante, ma defilato;<br />

i secondi, invece, puntano<br />

ad <strong>una</strong> soluzione alla Bassolino<br />

ma senza di lui.<br />

In ogni caso Bassolino ed i suoi<br />

supporter, sanno benissimo<br />

che, perché il loro sogno possa<br />

avverarsi, devono superare,<br />

quantomeno indenni, rispetto<br />

ai loro avversari interni, l'appuntamento<br />

elettorale di giugno.<br />

Ed hanno deciso di provarci.<br />

Sicché, in appena 17<br />

giorni, dal 7 al 24 aprile, proprio<br />

nel momento in cui la<br />

campagna elettorale cominciava<br />

ad entrare nel vivo, hanno<br />

annunciato elargimenti<br />

“sparsi” per 1.133,5milioni di<br />

euro. Cui vanno sommati i<br />

fondi destinati, in precedenza,<br />

ai teatri, all'editoria e ad<br />

altro, nonché i 259mila euro<br />

(di cui quasi 100mila, attribuiti<br />

all'Istituto Italiano per<br />

gli Studi Filosofici) annunciati<br />

via stampa il 5 maggio, agli<br />

Enti ed alle Fondazioni culturali.<br />

Ecco il dettaglio. 7/4/09: 17mln<br />

per rifinanziamento Astir ex<br />

Recam; 09/04/09: 100mln a Napoli<br />

Teatro festival Italia;<br />

11/04/09: 130mln (80 di fondi<br />

strutturali per la realizzazione<br />

programmi di edilizia pubblica<br />

residenziale e 50 di risorse<br />

regionali per il sostegno a fitti<br />

e mutui acquisti nuove case<br />

per lavoratori in difficoltà);<br />

15/04/09: 2mln per finanziamento<br />

progetti fino a 50mila<br />

euro di ricercatori universitari<br />

under 45; 15/04/09: 16mln al<br />

Consorzio Asi di Napoli (3,5<br />

per la riqualificazione e messa<br />

insicurezza della viabilità<br />

nei comuni di Castello di Cisterna,<br />

Pomigliano d'Arco ed<br />

Acerra - bretella; 2,5 per gli<br />

stessi motivi e a comuni parzialmente<br />

interessati allo svincolo<br />

area industriale; 1 mln<br />

per efficientamento rete idrica<br />

a servizio area produttiva<br />

Caivano; 9,0 acquisizione di<br />

aree agglomerato industriale<br />

Acerra); 17/04/09: 165mln per<br />

il piano sociale regionale;<br />

17/04/09: 170mln di fondi<br />

strutturali europei (144 per i<br />

comuni inferiori a 50mila abitanti<br />

e 26 per quelli superiori);<br />

21/04/09: 25mln alle Pmi fondi<br />

Fers per promuovere l'innovazione<br />

organizzativa di<br />

processo e di prodotto mediante<br />

tecnologie Ict; 22/04/09;<br />

1,4mln per la realizzazione<br />

del satellite di monitoraggio<br />

ambientale Benevento;<br />

22/04/09: 80mln per la manutenzione<br />

ed il miglioramento<br />

di edifici scolastici della Campania;<br />

23/04/09: 6,5mln per i<br />

distretti industriali nei settori<br />

dell'aerospazio e biotecnologie;<br />

23/04/09: 119milioni per<br />

l'eliminazione passaggi a livello<br />

Circumvesuviana a Pompei<br />

cui vanno aggiunti i costi<br />

non ancora quantificati per le<br />

trasformazioni in opere d'arte<br />

delle stazioni Circum della città<br />

del Santuario; 24/04/09:<br />

300milioni per pagamenti debiti<br />

Asl a partire dal 1° gennaio<br />

2007; 24/04/09: 1,6mln<br />

per la realizzazione di un centro<br />

specializzato contro l'obesità<br />

infantile.<br />

Il 6 maggio, poi, l'assessore regionale<br />

alle Attività produttive,<br />

Andrea Cozzolino, candidato<br />

al Parlamento europeo,<br />

ha annunciato di aver destinato<br />

agli editori televisivi campani,<br />

per agevolarne il passaggio<br />

dalla tecnologia analogica<br />

a quella digitale, 5 milioni<br />

di euro. E, a dimostrazione<br />

che tra il cosiddetto “nuovo<br />

che avanza” (Morando, Nicolais,<br />

ecc.) ed il “vecchio che<br />

non intende arretrare” (Bassolino,<br />

Cozzolino, ecc.) non c'è<br />

alc<strong>una</strong> differenza, la constatazione<br />

che i primi, che pure<br />

fingono di accusare i secondi<br />

di approssimazione e sperperi,<br />

di fronte a queste spese non<br />

hanno battuto ciglia.<br />

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PRIMO PIANO<br />

MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 5<br />

Casina del Boschetto, O.K. con riserva<br />

IL CASO. Dopo tre anni di stop, imminente la ripresa dell’operazione di recupero<br />

della struttura. Stanziati 600mila euro. Dubbi sulla trasparenza dei lavori passati<br />

Oscar Medina<br />

Quelle favole del governatore e del sindaco<br />

Nel novembre 2001, nel corso della conferenza<br />

stampa di presentazione degli interventi<br />

per la valorizzazione del patrimonio<br />

culturale e artistico di Napoli finanziati<br />

dalla Regione con fondi europei (94 miliardi<br />

delle vecchie lire), in cui ricadeva anche<br />

il restauro e la rifunzionalizzazione della<br />

Casina del Boschetto, il governatore<br />

Bassolino dichiarò: «Le opere finanziate<br />

con i fondi europei hanno ottenuto l'intero<br />

ammontare necessario per il loro completamento:<br />

si volta pagina rispetto all'epoca<br />

dei finanziamenti a singhiozzo, parziali e<br />

da fonti diverse, che hanno causato ritardi<br />

e attese interminabili» Favole.<br />

Non sappiamo se il sindaco Iervolino sa<br />

che, se si cerca «Casina del Boschetto» sul<br />

sito del Comune di Napoli, si arriva ad <strong>una</strong><br />

scheda (S11) in cui nella voce «Tempi» leggiamo<br />

che il restauro dell'ex Circolo della<br />

Stampa è «in corso di realizzazione e sarà<br />

ultimato in 10 mesi» e che «per l'esecuzione<br />

del lotto delle sistemazioni esterne la<br />

durata è di circa 12 mesi dall'assegnazione<br />

dell'appalto». Ancora favole.<br />

Il nome, Casina del Boschetto,<br />

almeno quello<br />

è rimasto. Ed è rimasto<br />

anche il boschetto, che sarebbe<br />

la Villa Com<strong>una</strong>le. Invece<br />

la Casina, edificio realizzato<br />

in stile razionalista<br />

da Luigi Cosenza, beh! quello<br />

dovete andare a cercarvelo<br />

nelle foto di qualche<br />

anno fa. Ciò che adesso sopravvive<br />

è un rudere moribondo<br />

sia dentro che fuori,<br />

saccheggiato, vandalizzato,<br />

uno schiaffo alla dignità<br />

della Villa Reale, un testimonial<br />

infame di malapratica<br />

amministrativa.<br />

Disabitata dal '99, infatti,<br />

la Casina si è poi trasformata<br />

nello scenario di un<br />

recupero architettonico occasionale<br />

e caotico, condizionato<br />

dalla precarietà dei<br />

fondi disponibili, e che invece<br />

di «recuperare», ha affossato<br />

definitivamente<br />

l'immobile e le sue pertinenze<br />

fino al colpo di scena<br />

di tre anni fa quando imprese<br />

e relative maestranze<br />

hanno abbandonato il<br />

cantiere. Un preambolo<br />

che porta dritto al presente.<br />

Con <strong>una</strong> certezza e alcuni<br />

dubbi.<br />

La certezza è che, nel Bilancio<br />

Preventivo 2009, il<br />

Comune ha ratificato <strong>una</strong><br />

spesa di 600mila euro per<br />

riprendere l'opera di riqualificazione<br />

della struttura,<br />

un tempo sede dell'Ordine<br />

dei Giornalisti napoletani<br />

prima dello sfratto<br />

imposto dal proprietario,<br />

il Comune di Napoli, ed eseguito<br />

nel '98. Il dubbio invece<br />

è legato al fatto che<br />

Marcello D'Aponte, assessore<br />

al Patrimonio, ha già<br />

messo le mani avanti con<br />

<strong>una</strong> premessa tutta da decifrare:<br />

«Il prestito da<br />

600mila euro della Cassa<br />

Depositi e Prestiti, con cui<br />

il Municipio finanzia il progetto<br />

di restauro, - ha detto<br />

D'Aponte - non basterà certo<br />

a sovvenzionare tutti i lavori<br />

necessari a completare<br />

l'opera». Un'ovvietà che tuttavia<br />

D'Aponte ha affidato<br />

strategicamente ai media<br />

qualche giorno fa, un po'<br />

forse per parare in anticipo<br />

le obiezioni sull'esiguità<br />

della somma messa in<br />

campo, un po' magari per<br />

lanciare messaggi, nemmeno<br />

tanto in codice, ad<br />

eventuali sponsor disposti a<br />

posare sul tavolo il resto dei<br />

fondi occorrenti. Il fatto è<br />

che D'Aponte, quando pensa<br />

agli sponsor, in realtà si<br />

riferisce all'Ordine dei giornalisti.<br />

E non a caso. Ordine<br />

e assessorato, infatti,<br />

stanno lavorando a un'intesa<br />

il cui scopo, a lavori<br />

conclusi, coinvolge la nuova<br />

destinazione d'uso della<br />

Casina: vale a dire il rientro,<br />

dopo 11 anni, dei giornalisti<br />

nella loro vecchia sede.<br />

Un'opzione che, fin da<br />

gennaio, Ottavio Lucarelli,<br />

presidente dei giornalisti<br />

partenopei, ha fatto autorevolmente<br />

valere presso<br />

sindaco ed assessori, suggerendo<br />

che «<strong>una</strong> nuova<br />

“convenzione” tra Ordine e<br />

Comune dovrà regolare la<br />

presenza dei giornalisti nella<br />

Casina del Boschetto perché<br />

la struttura non dovrà<br />

più essere, rispetto al passato,<br />

<strong>una</strong> sala per ricevimenti,<br />

ma la Casa dei Giornalisti<br />

e della Cultura». Suggestione<br />

cui l'assessore D'Aponte<br />

ha fatto da sponda,<br />

confermando che, sul futuro<br />

della Casina, il Comune<br />

considera l'Ordine dei<br />

giornalisti un interlocutore<br />

privilegiato e che i futuri<br />

assetti sono già chiari: il primo<br />

piano toccherà ai giornalisti<br />

e il secondo resterà<br />

a disposizione del Comune,<br />

il tutto nel segno di <strong>una</strong><br />

convivenza all'insegna della<br />

cultura. Sulla prospettiva<br />

,però , si addensa un'incognita<br />

tutta da approfondire,<br />

quella cioè che si agita<br />

nell'idea di D'Aponte di<br />

chiedere un sostegno economico<br />

all'Ordine, magari<br />

da detrarre poi dal fitto della<br />

Casina. Di sicuro, in ogni<br />

caso, <strong>una</strong> soluzione soddisfacente<br />

dovrà mettere insieme<br />

le ragioni di entrambe<br />

le parti. Così come<br />

è altrettanto certo che, se<br />

c'è chi si proietta legittimamente<br />

verso il futuro,<br />

c'è anche chi non ha ness<strong>una</strong><br />

intenzione di concedere<br />

sconti al recente passato<br />

della Casina e alle ombre<br />

che ancora vi abitano:<br />

come nel caso del consigliere<br />

com<strong>una</strong>le di Forza<br />

Italia, Ciro Signoriello. Dopo<br />

un sopralluogo nel sito<br />

insieme all'architetto Giancarlo<br />

Ferulano, dirigente<br />

del Servizio Valorizzazione<br />

Città Storica e responsabile<br />

gestionale dell'opera di recupero<br />

della Casina del Boschetto,<br />

Signoriello ha chiesto<br />

al tecnico com<strong>una</strong>le il<br />

dettaglio progettuale e contabile<br />

di quanto speso finora<br />

per l'edificio.


QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 7<br />

Francesco de Giovanni e la Grande Napoli<br />

ELEZIONI PROVINCIALI. Il giovane politico di Chiaia alla conquista di un seggio<br />

nel Consiglio dell’Ente locale. Con un’idea: rifondare le strade metropolitane<br />

Alvaro Mirabelli<br />

La nuova generazione che<br />

bussa alla porta della grande<br />

politica ha il volto di un<br />

chiaiese doc. Francesco de Giovanni.<br />

45 anni, sposato con prole,<br />

di professione bancario, diploma<br />

all'Umberto, laurea in<br />

Economia e Commercio, di<br />

tempo libero ne ha decisamente<br />

poco e lo dedica alla famiglia<br />

o ai viaggi. Già perché l'altro<br />

baricentro della sua vita è<br />

appunto la politica: è infatti alla<br />

sua 2° consiliatura presso la<br />

Municipalità Chiaia-Posillipo-<br />

San Ferdinando dove presiede<br />

la Commissione Manutenzione.<br />

La cura delle strade cittadine,<br />

infatti, malgrado le difficoltà<br />

operative di un Parlamentino<br />

di quartiere, è il suo chiodo fisso<br />

e la sua competenza l'ha conquistata<br />

sul campo. Una passione<br />

che ora intende trasferire<br />

su larga scala: de Giovanni, infatti,<br />

che proviene da Alleanza<br />

Nazionale, è candidato al Consiglio<br />

Provinciale, tra le file del<br />

PdL, nel Collegio 16 (che comprende<br />

parte di Chiaia, Montecalvario,<br />

S. Giuseppe, Porto).<br />

Le priorità della sua sfida nella<br />

prossima competizione<br />

elettorale?<br />

In cima alla lista c'è la manutenzione<br />

delle strade. E trasportare<br />

questo impegno da<br />

Chiaia al vasto scenario provinciale<br />

è il mio primo obiettivo.<br />

La rete stradale provinciale<br />

Francesco de Giovanni, candidato per il Pdl nelle elezioni provinciali (Collegio 16)<br />

è enorme: intervenire su essa<br />

significa gestirne le condizioni,<br />

curando anche pertinenze e<br />

dipendenze come segnaletica e<br />

alberature, e supervisionare attività<br />

amministrative delicate<br />

come approvazione di opere e<br />

progetti. Dopo la malagestione<br />

delle trascorse amministrazioni,<br />

sarà arduo.<br />

Sono note, infatti, le passività<br />

delle casse provinciali e l'esiguità<br />

dei fondi destinati alla<br />

manutenzione: è <strong>una</strong> storia di<br />

governo sgangherato delle risorse,<br />

di debiti costanti, di storni<br />

disperati dei fondi relativi<br />

ad altri capitoli di spesa o di<br />

prelievi ai fondi di riserva.<br />

Con risultati devastanti: sulle<br />

strade provinciali si rischia la<br />

vita.<br />

Infatti. Un dato su tutti: nel<br />

2008 i dissesti della rete, provocati<br />

dall'inerzia colpevole della<br />

Giunta di centrosinistra guidata<br />

da Di Palma, sono costati<br />

all'Ente ben 2.150.000 euro di<br />

indennizzi alle vittime di incidenti<br />

per dissesti stradali. Ma cito<br />

altre cifre: nel 2003 ci sono<br />

state 592 richieste di risarcimento,<br />

nel 2004 altre 567, con<br />

punte nel 2005 e nel 2006 con<br />

747 e 788 richieste, mentre nel<br />

2007 e nel 2008 sono state rispettivamente<br />

674 e 591. Con<br />

ricadute economiche inaudite:<br />

la Provincia ha risarcito più di<br />

7 milioni di euro che potevano<br />

essere spesi altrimenti per recuperi<br />

seri. I numeri evidenziano,<br />

invece, un collasso permanente<br />

della rete stradale e<br />

un fattore-rischio abnorme che<br />

insidia l'incolumità dei cittadini<br />

e che va cancellato. La via<br />

d'uscita? Gestione severa dei<br />

fondi e investimenti calibrati<br />

nella rete infrastrutturale.<br />

Manutenzione: parente stretta<br />

del nodo ambiente.<br />

Certo. E' un'altra grande opzione<br />

del progetto di buongoverno<br />

del Popolo della Libertà. La<br />

chiave di volta è la formazione<br />

dei giovani fin dalle scuole primarie.<br />

Penso a campagne di<br />

sensibilizzazione sui comportamenti<br />

ecologici, come il rispetto<br />

del patrimonio ambientale<br />

o l'insegnamento dei criteri<br />

della raccolta differenziata:<br />

obiettivi da perseguire con linguaggi<br />

efficaci sui ragazzi, come<br />

spot e prodotti multimediali.<br />

Ma occorre investire di<br />

più. La vecchia Provincia, infatti,<br />

ha sempre destinato non<br />

più del 4% del bilancio alla tutela<br />

ambientale. Penso invece<br />

ad ulteriori risorse da indirizzare<br />

sul fronte fondamentale<br />

dello smaltimento rifiuti, delle<br />

bonifiche dei territori devastati,<br />

dell’incentivazione di energie<br />

pulite e rinnovabili.<br />

Investimenti significa anche<br />

uso virtuoso e produttivo dei<br />

Fondi europei?<br />

Senza dubbio. Basta con sprecopoli<br />

ed elargizioni a cascata<br />

di denaro. Ogni centesimo dei<br />

Fondi strutturali va impiegato<br />

con austerità. Il primo passo è<br />

la rifondazione dell'Ufficio Politiche<br />

Comunitarie, finora lento<br />

e poco trasparente, con uno<br />

specialista responsabile per<br />

ogni fase operativa: dalla progettazione<br />

all'esecuzione, dalla<br />

gestione ai rendiconti. Insomma:<br />

meno burocrazia, più<br />

efficienza.<br />

Magari anche creando la «Città<br />

Metropolitana»?<br />

Il progetto della «Grande Napoli»,<br />

formulato da Luigi Cesaro<br />

e sostenuto dal mondo delle<br />

imprese e delle professioni, è<br />

un ponte verso il futuro. Si tratta<br />

di <strong>una</strong> grande area metropolitana<br />

dallo sviluppo policentrico<br />

che favorisce le vocazioni<br />

locali, nell'interesse della<br />

stessa città di Napoli. Ed è un pilastro<br />

del nostro programma.<br />

Si impone, però, un ricambio<br />

politico e generazionale.<br />

Il Popolo della Libertà ne è un<br />

esempio concreto. Non si tratta<br />

dei trucchetti elettorali tipici<br />

della sinistra ma è cultura profonda<br />

del nostro partito. Ed è<br />

quanto hanno attuato i leader<br />

di centrodestra, puntando sulle<br />

nuove generazioni. Lo stesso<br />

premier Silvio Berlusconi, al recente<br />

Congresso di Roma, è stato<br />

esplicito: più donne e più giovani<br />

in politica. Facce nuove,<br />

insomma, per il futuro.<br />

LO SPORTELLO<br />

di FERNANDO LUDIONE*<br />

SUI CONTRATTI FLESSIBILI<br />

*Picozzi & Morigi - Studio Legale<br />

Napoli, piazza Piedigrotta, 15<br />

Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465<br />

(f.ludione@picozzimorigi.it)<br />

LA FOTO<br />

Da alcuni mesi lo Studio è impegnato a fornire<br />

consulenza legale ad un ente amministrativo,<br />

che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale,<br />

ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di<br />

lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata<br />

e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati<br />

a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o<br />

per i quali non era possibile utilizzare personale interno<br />

all'amministrazione. Tale condotta, invero diffusa<br />

in tutte le amministrazioni pubbliche, ha determinato<br />

negli anni un condizionamento sulle scelte<br />

gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il<br />

loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni,<br />

anche di origine sindacale, che ne sono derivate.<br />

Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla<br />

proliferazione del precariato, degenerazione dovuta<br />

all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici<br />

(part time, contratti a termine, collaborazioni<br />

parasubordinate) nel pubblico impiego. Al fine di<br />

porre un freno alla diffusione di tali tipologie contrattuali<br />

il legislatore è intervenuto a più riprese da<br />

<strong>una</strong> parte per limitare il prolificare del lavoro precario,<br />

dall'altro per regolarizzare i rapporti di lavoro solo<br />

formalmente autonomi che negli anni le amministrazioni<br />

hanno posto in essere con diversi soggetti.<br />

In quest'ottica devono segnalarsi le disposizioni<br />

contenute nelle ultime leggi finanziarie (2007 e 2008)<br />

che di seguito saranno esaminate e da ultimo un questionario<br />

rivolto alle Pubbliche Amministrazioni,<br />

compresi gli Enti previdenziali, inviato nelle scorse settimane<br />

dal Ministro Brunetta allo scopo di individuare<br />

i percorsi che possano eventualmente portare<br />

alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari<br />

attraverso concorsi pubblici. Appare pertanto utile descrivere<br />

in questa sede, seppur a grandi linee, il quadro<br />

normativo relativo alla costituzione dei rapporti<br />

di lavoro con la Pubblica Amministrazione ed alla disciplina<br />

delle stabilizzazioni, come delineata nell'ambito<br />

delle leggi finanziarie del 2007 e 2008, tenuto<br />

conto, però, che il quadro richiamato ha carattere<br />

transitorio ed eccezionale, governato com'è da scelte<br />

di politica occupazionale in continuo mutamento.<br />

I. Il contratto di lavoro flessibile con la pubblica amministrazione<br />

In ordine alle diverse tipologie contrattuali di lavoro<br />

stipulabili con la Pubblica Amministrazione possono<br />

avanzarsi brevi riflessioni di carattere generale. La<br />

legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria<br />

2008) ed il successivo decreto legge 25 giugno 2008<br />

n. 112 (cd. decreto Brunetta) sono intervenuti con varie<br />

disposizioni in materia di pubblico impiego, adottando<br />

anche misure volte ad evitare il rischio del precariato<br />

a causa di un utilizzo improprio ed ingiustificato<br />

delle forme contrattuali flessibili. La finalità<br />

strategica del legislatore si è concretizzata con misure<br />

restrittive sull'utilizzo di tali tipologie contrattuali,<br />

in ossequio all'esigenza di prevenire, per il futuro,<br />

il formarsi di situazioni irregolari conseguenza di un<br />

uso distorto del lavoro «atipico», ribadendo, quindi,<br />

la centralità dell'assunzione a tempo indeterminato<br />

e del concorso pubblico.In quest'ottica va inserita la<br />

novella all'art. 36 del decreto legislativo 30 marzo<br />

2001, n. 165, rubricato come «Utilizzo di contratti di<br />

lavoro flessibile» : la nuova disciplina limita l'uso del<br />

lavoro flessibile di tipo subordinato a circoscritti casi<br />

specificamente individuati. (continua...)<br />

UN ALTRO ALBERO MORIBONDO. Ci siamo già occupati<br />

della malandata palma accanto alla chiesa di Santa<br />

Teresa a Chiaia, segnalando <strong>una</strong> sospetta infestazione<br />

da Punteruolo Rosso, il parassita delle palme. Ora c'è<br />

un'altra vittima illustre: la monumentale magnolia al<br />

centro di piazza Amedeo. Il killer, però, non è <strong>una</strong> larva,<br />

ma l'uomo: cioè il “genio” che, nel corso della riqualificazione<br />

della piazza, ha deciso di tumulare in un cono<br />

di cemento e pietra la base dell'albero, soffocandolo<br />

spietatamente e castrando lo sviluppo delle radici. Per<br />

gli esperti la sofferenza della magnolia murata viva è<br />

evidente dal progressivo ingiallimento della chioma:<br />

uno scempio che grida vendetta. A piazza Amedeo sono<br />

neri: «Resisteva da 60 anni: ed è arrivato il Comune. Li<br />

avevamo avvertiti. Se ne sono fregati. Ma adesso la<br />

magnolia va liberata. Una volta va bene, ma due è<br />

imperdonabile». Se “il genio” ci sta leggendo, si regoli.


QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 8<br />

La videosorveglianza non può attendere<br />

IL CASO. I recenti fatti di cronaca riaprono la polemica sui sistemi di controllo<br />

Chiosi indica le priorità: «Sorvegliare la Ztl, i parchi e la marina di Posillipo»<br />

Rita Giuseppone<br />

Il salotto buono di Napoli<br />

è tornato a macchiarsi<br />

di sangue per la<br />

seconda volta in un mese.<br />

Due delitti, di cui uno duplice,<br />

due episodi di brutale<br />

efferatezza. Uno il<br />

movente possibile: la rapina.<br />

Un imprenditore, un<br />

pensionato, stili e tenori<br />

di vita agli antipodi, in comune<br />

solo la zona dove<br />

conducevano le loro vite,<br />

la collina di Posillipo.<br />

Ambrosio e D’Angelo forse<br />

si erano fidati delle persone<br />

sbagliate, le stesse<br />

che non hanno esitato a<br />

percorrere quelle strade<br />

così isolate e scarsamente<br />

illuminate, ad insinuarsi,<br />

senza essere visti, tra le villette<br />

di altri residenti per<br />

rubare, per uccidere.<br />

Gaiola, Marechiaro, Riva<br />

Fiorita: per quanto elitaria,<br />

la zona di Posillipo si<br />

scopre in linea col resto<br />

della città dove avvengono<br />

più rapine e più omicidi<br />

che in tutto il Paese,<br />

quella dove le strade sono<br />

illuminate da sei punti luce<br />

ogni cento abitanti, secondo<br />

quanto emerge dalle<br />

statistiche di questi<br />

giorni. Dati che, balzati<br />

adesso agli onori della cronaca,<br />

insieme al coro delle<br />

istituzioni che invocano<br />

più sicurezza e controlli,<br />

hanno il sapore<br />

amaro delle classiche lacrime<br />

del coccodrillo. Intanto<br />

chi conosce realmente<br />

le esigenze del territorio,<br />

è rimasto a lungo<br />

inascoltato, come il presidente<br />

della I Municipalità,<br />

Fabio Chiosi, che da tempo<br />

ormai aveva più volte<br />

sollecitato l’installazione<br />

e l’attivazione di sistemi<br />

di telecamere per vigilare<br />

sul quartiere. «La videosorveglianza<br />

- spiega Chiosi<br />

- è un validissimo strumento<br />

di controllo del territorio,<br />

sia per la prevenzione<br />

dei reati ma anche<br />

per la successiva repressione<br />

con la prova video.<br />

Alcune telecamere sono<br />

già in funzione, soprattutto<br />

per la viabilità. Altre,<br />

seppur installate, non<br />

sono ancora in funzione<br />

a causa di problemi con<br />

la società che vinse l'appalto<br />

e che doveva gestirle».<br />

L’ultimo inghippo, in<br />

ordine di tempo, riguarda<br />

<strong>una</strong> sentenza del Tar del<br />

Lazio dello scorso 28 gennaio<br />

che, di fatto, ha giudicato<br />

irregolare la gara<br />

d’appalto di 13 milioni di<br />

euro varata dal Comune a<br />

seguito del ricorso presentato<br />

da <strong>una</strong> delle società<br />

non comprese tra<br />

quante avevano partecipato<br />

alla gara «ristretta»<br />

avviata dall’amministrazione.<br />

Intanto la Municipalità<br />

continua a lavorare<br />

a stretto contatto con<br />

la Prefettura per determinare<br />

il posizionamento<br />

delle videocamere che verranno<br />

installate. Di recente<br />

c’è stato un incontro<br />

con l’assessore Agostino<br />

Nuzzolo per segnalare<br />

ulteriori aree da sorvegliare:<br />

«Si è pensato al controllo<br />

della ZTL Chiaia. -<br />

rende noto Chiosi - dei vicoli<br />

dove, tra l'altro, ultimamente<br />

si è verificata<br />

<strong>una</strong> rissa, dei Quartieri<br />

Spagnoli, dei parchi urbani<br />

(Villa Com<strong>una</strong>le e<br />

Virgiliano) e delle marine<br />

di Posillipo (Marechiaro,<br />

Riva Fiorita e Gaiola) che<br />

sono molto isolate, e dove<br />

si sono verificati gli ultimi<br />

delitti». Intanto, nell’attesa<br />

che il Comune avvii<br />

<strong>una</strong> nuova gara d’appalto,<br />

l’associazionismo civico<br />

di Posillipo si è già mobilitato<br />

con <strong>una</strong> fiaccolata<br />

in nome della legalità,<br />

partita da Marechiaro pochi<br />

giorni dopo l’ultimo<br />

delitto: ad essa hanno<br />

partecipato esponenti istituzionali<br />

ma soprattutto<br />

cittadini comuni con l’intento<br />

di portare un po’ di<br />

luce nelle proprie strade<br />

assediate dal buio.<br />

LA SEGNALAZIONE<br />

di MASSIMO GALLOTTA<br />

CAOS VIA GALIANI<br />

Via Galiani e via Campanella:<br />

due piccole ma preziose<br />

arterie che uniscono viale<br />

Gramsci a via Caracciolo. Ma<br />

da 6 mesi via Caracciolo è<br />

bloccata all'altezza di via<br />

Galiani : ciò impedisce alle<br />

auto provenienti da Posillipo<br />

di imboccarle per dirigersi<br />

verso Fuorigrotta o c.so Vittorio<br />

Emanuele. L'alternativa:<br />

andare fino a Piazza Vittoria e<br />

tornare indietro per la Riviera<br />

di Chiaia. La soluzione: invertire<br />

subito il senso di via Campanella.<br />

SANITÀ<br />

PREVENZIONE ALLA MEDITERRANEA<br />

Nel 60° anniversario della sua fondazione, la<br />

Clinica Mediterranea ha promosso <strong>una</strong> campagna<br />

di prevenzione cardiovascolare: a maggio,<br />

per tre sabati consecutivi i medici specialisti<br />

hanno visitato gratuitamente gli over 40 che<br />

hanno voluto verificare lo stato di salute del<br />

proprio cuore. La Clinica, centro cardiologico<br />

di eccellenza, ha deciso di offrire <strong>una</strong> opportunità<br />

di prevenzione nella principale area di<br />

rischio per mortalità in Campania. È un dato,<br />

infatti, che oltre 21mila campani perdono la<br />

vita ogni anno a causa di infarto ed altre malattie<br />

che potrebbero essere in parte evitate<br />

con controlli specifici.<br />

messaggio elettorale<br />

LETTERA APERTA DEL MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE*<br />

Le ragioni della nostra scelta<br />

committente responsabile: Paolo Santanelli<br />

Questo momento - che a<br />

Napoli coincide purtroppo<br />

con il record ineguagliabile<br />

dei peggiori disastri amministrativi<br />

mai toccati nella storia repubblicana<br />

dalle nostre tre massime istituzioni<br />

locali Comune, Regione e Provincia<br />

- ora può e deve trovare il suo deciso,<br />

definitivo superamento nel voto<br />

amministrativo di giugno con un<br />

primo obiettivo: favorire il progetto di<br />

<strong>una</strong> grande Napoli, di <strong>una</strong> Provincia<br />

nuova cioè Metropolitana, moderna<br />

e adeguata alle esigenze della globalizzazione,<br />

attraverso un voto di<br />

grande svolta, di cambiamento e di<br />

sviluppo, nel senso auspicato dalla<br />

maggioranza dei napoletani, dei<br />

campani e dallo stesso Paese, che<br />

hanno assistito in diretta tv al declino<br />

inesorabile di Napoli.<br />

Il voto alla Provincia non sarà allora<br />

solo un voto ad <strong>una</strong> istituzione che si<br />

rinnova ma il primo appuntamento<br />

elettorale dopo la vicenda dei rifiuti<br />

ed è bene che ciò lo si ricordi affinché<br />

possa esservi un conseguente<br />

giudizio di condanna.<br />

E' questo un imperativo morale che<br />

ci spinge, ci impone a essere presenti<br />

in questa battaglia elettorale<br />

nel segno di un motto inequivocabile:<br />

“Primum mundare, deinde aedificare”,<br />

“prima fare pulizia, poi ricostruire”,<br />

che, per essere onorato e<br />

raggiungere l'obiettivo prefissato,<br />

deve rifuggire da ogni tentazione di<br />

sterile neutralità, di sdegnoso isolamento.<br />

Noi, come “Movimento Società<br />

Civile” lo vogliamo e lo favoriremo<br />

dando la nostra preferenza al<br />

Popolo della Libertà rappresentato<br />

dal candidato a Presidente<br />

Luigi Cesaro perché, in ragione di<br />

quanto detto e coerentemente con le<br />

nostre battaglie, il nostro consenso<br />

al di là delle ideologie di appartenenza,<br />

non può andare che alla sola,<br />

seria e legittimata alternativa che per<br />

numeri e contenuti si connota come<br />

la più idonea per contrastare il potere<br />

della casta di “Palazzo”. La nostra<br />

è <strong>una</strong> scelta libera, non contrattata e<br />

che mai lo sarà per il valore che<br />

diamo alle nostre idee, alla nostra<br />

libera elaborazione di un giudizio<br />

politico, al rispetto di tante sensibilità<br />

militanti nel nostro Movimento. Una<br />

scelta che non ci lega ad alcun vincolo,<br />

senza baratti di voti o di poltrone<br />

ma nel segno esclusivo del bene<br />

di Napoli e della cacciata politica dei<br />

suoi nemici.<br />

Non chiediamo nulla, siamo gente<br />

libera con idee di destra e di sinistra,<br />

che vive del proprio lavoro, che ha<br />

deciso di votare non per il male<br />

minore ma contro i mali maggiori<br />

rappresentati da un centro-sinistra di<br />

facciata che in questi anni di gestione<br />

ha bloccato il nostro futuro, ucciso<br />

ogni speranza, facendo di Napoli<br />

<strong>una</strong> terra bruciata da clientelismo, da<br />

trame di potere e assenza totale di<br />

progettualità.<br />

Come dicevamo, in cambio non<br />

chiediamo nulla anzi, in caso di vittoria<br />

del Popolo della Libertà, ci impegniamo<br />

davanti ai cittadini ad esercitare,<br />

con critica attenzione, un continuo<br />

e puntuale monitoraggio delle<br />

attività dell'Ente Provincia e del comportamento<br />

della nuova coalizione<br />

eletta affinché vengano rispettate le<br />

premesse e le promesse per la “politica<br />

del buon governo”. Avremo così<br />

anche un valido metro di valutazione<br />

per i prossimi appuntamenti elettorali<br />

di modo tale da poter dare consenso<br />

a chi sia degno della fiducia e della<br />

stima di un popolo che nulla chiede<br />

se non di riprendersi quella dignità<br />

che la storia antica gli aveva conferito<br />

ma che quella recente gli ha ingiustamente<br />

rubato.<br />

MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE<br />

Il Direttivo<br />

Paolo Santanelli, Nino De Nicola,<br />

Ciro Auricchio, Gianni Cotarelli,<br />

Paolo D'Angelo, Giovanni Pasero,<br />

Vittorio Stassano<br />

* Il Movimento Società Civile nasce dalla<br />

esperienza positiva di “Chiaia per Napoli”,<br />

un comitato di cittadini che il 10 novembre<br />

del 2007 si pose all'attenzione del Paese<br />

con <strong>una</strong> lunga e civile marcia di protesta<br />

contro i responsabili del grave degrado<br />

della città di Napoli: “I 3000 di Chiaia”.<br />

Per info: 3355622224<br />

info@chiaiapernapoli.org<br />

www.chiaiapernapoli.org


QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 9<br />

Pausylipon, la villa degli imperatori<br />

ARCHEOLOGIA. Dopo un accurato restauro, riaperta al pubblico la residenza<br />

di Vedio Pollione. Fasti e ozi di duemila anni fa sul promontorio degli Augusti<br />

Umberto Zacca<br />

La buona notizia. Apre definitivamente<br />

al pubblico il Parco<br />

Archeologico di Pausylipon,<br />

dopo il lungo restauro effettuato<br />

dalla Sovrintendenza Archeologica.<br />

Al complesso posillipinosi<br />

accede dalla Grotta di Seiano,<br />

la lunga galleria di epoca romana,<br />

ai piedi della discesa di Coroglio.<br />

Il sito è il più ampio complesso<br />

archeologico in città: il nucleo<br />

è costituito dalla villa di Publio<br />

Vedio Pollione, lussuosa residenza<br />

di età imperiale, cui si aggiungono<br />

il «teatro grande»,<br />

l'«odeion» (teatro coperto) e i resti<br />

delle terme. La visita al Parco, senza<br />

guide specializzate, è consentita<br />

dal lunedì al sabato (festivi<br />

esclusi) nei seguenti orari: 9.30 -<br />

10.30 - 11.15. D’obbligo la prenotazione<br />

al numero 081.2301030.<br />

Di domenica (ore 9 - 10.30 - 12.30),<br />

è inoltre possibile la visita con ausilio<br />

della guida ed occorre prenotare<br />

al numero 081.2301030:<br />

questo servizio è disponibile fino<br />

al 4 giugno.<br />

Una storia gloriosa. Inizi del I° secolo<br />

dopo Cristo: è l'alba dell'Impero.<br />

Su questo spicchio temporale<br />

si concentra agli esordi del<br />

suo libro, «Napoli Imperiale», il<br />

giornalista Sandro Castronuovo<br />

per raccontare <strong>una</strong> fiaba vera,<br />

quella della magia che aleggia sulla<br />

dolce collina a picco sui campi<br />

flegrei. Apprendiamo così che il<br />

luogo che i greci chiamavano<br />

«Pausylipon» (trad. pausa dagli affanni)<br />

piacque subito al magnate<br />

Publio Vedio Pollione. E qui volle<br />

la sua villa, da cui si domina l'isolotto<br />

della Gaiola, che lui già immaginava<br />

circondato da peschiere<br />

in cui guizzavano crostacei e<br />

murene. E non badò a spese per<br />

realizzare il progetto che consolidava<br />

la sua posizione tra i potenti<br />

di Roma, molti dei quali già avvano<br />

un posto al sole nel raggio di<br />

pochi chilometri, nel golfo di Pozzuoli.<br />

«Pausylipon» era l'ultima<br />

conquista di un beneventano che<br />

aveva fatto strada. Liberto d'origine,<br />

aveva raggiunto il rango equestre,<br />

infine fu governatore dell'Asia,<br />

<strong>una</strong> tra le più importanti province<br />

di Roma. E intanto aveva accumulato<br />

<strong>una</strong> gran fort<strong>una</strong>. Una<br />

bella scalata. Alla sua morte il<br />

complesso fu ereditato da Augusto<br />

e, fino ad Adriano, si consolidò come<br />

splendida residenza imperiale,<br />

con continuo potenziamento delle<br />

già imponenti strutture volute<br />

da Pollione. Il sito tramontò insieme<br />

all'Impero. E fu oblio per secoli.<br />

In epoca borbonica fu in parte<br />

riportata alla luce. Poi di nuovo<br />

un lungo sipario sulla sua memoria.<br />

Solo in epoca recente è stato intrapreso<br />

uno scavo meticoloso e<br />

complesso che ha visto in questa<br />

primavera 2009 il suo approdo definitivo.<br />

La villa propone ora tutte<br />

le sue strutture più insigni. Tra<br />

esse appunto un teatro da 10mila<br />

posti, poi l'«odeion», le strutture<br />

termali e, valore aggiunto fondamentale,<br />

lo splendido belvedere<br />

panoramico sulla baia di Napoli in<br />

dotazione alla villa che testimonia<br />

il talento per la «dolce vita» e<br />

l'amore per l'«otium», coltivati dai<br />

grandi aristocratici romani. Ultimo<br />

fascinoso tassello dello scenario,<br />

che completa mirabilmente il<br />

percorso, è poi la lunga grotta di<br />

Seiano che collega il Parco a Coroglio<br />

ed ai campi flegrei, e che<br />

adesso costituisce l'accesso al<br />

«promontorio degli imperatori».<br />

L’ORA LEGALE<br />

di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI<br />

MANUTENZIONE STRADALE<br />

La sentenza n. 1691 del 23.1.09, emessa dalla Cassazione<br />

Civile, relativa al dissesto delle strade e alla cattiva<br />

custodia da parte del Comune, è importante per<br />

Napoli, funestata da incidenti (e relativi danni) che<br />

capitano a chi passeggia in città. Secondo la sentenza<br />

«la presunzione di responsabilità, salvo il ricorso del<br />

caso fortuito, per il danno cagionato dalle cose che si<br />

hanno in custodia ex art. 2051 c.c. è applicabile nei<br />

confronti dei Comuni - proprietari delle strade del<br />

demanio com<strong>una</strong>le - pur se tali beni siano oggetto di un<br />

uso generale e diretto da parte dei cittadini, qualora la<br />

loro estensione sia tale da consentire l'esercizio di un<br />

continuo ed efficace controllo che sia idoneo ad impedire<br />

l'insorgenza di cause di pericolo per terzi. E - ecco<br />

la novità - la responsabilità presunta del Comune, quale<br />

proprietario del demanio stradale, per i danni a terzi,<br />

non viene a cessare per averne l'Ente affidato la pulizia<br />

a terzi, costituendo l'appalto lo strumento tecnico<br />

giuridico per la realizzazione di un proprio obbligo<br />

istituzionale a norma dell'art. 14 del Codice della Strada».<br />

Pertanto, la Cassazione ha ribadito, come in altre<br />

sentenze, la responsabilità dell'Ente proprietario della<br />

strada per il danno cagionato dalle cose custodite. Ma<br />

aggiunge che questa responsabilità c'è anche se l'Ente<br />

abbia stipulato un appalto con terzi per la manutenzione<br />

perché, in tal caso, la manutenzione comporta un<br />

maggior grado di possibilità di sorveglianza e di controllo<br />

sui beni demaniali, con conseguente responsabilità<br />

del Comune per i danni da essi cagionati, salva<br />

l'ipotesi, pure prevista dalla legge, del caso fortuito. Il<br />

contratto stipulato dalla PA non esclude in ogni caso la<br />

responsabilità del Comune committente nei confronti<br />

dell'utente. La reazione è duplice: gioia perché è giusto<br />

che un danneggiato si veda risarcito; rabbia perché<br />

questo tipo di danno innesca possibili speculazioni o, se<br />

non c'è speculazione, sperpero di denaro: quello mal<br />

speso nella manutenzione e quello del risarcimento.


chiaiamagazine<br />

SAPERVIVERE<br />

SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ<br />

Arte a sorpresa a Passeggiata Colonna<br />

L’EVENTO. Le opere di 35 creativi, esposte alla promenade tra piazza Amedeo e via<br />

Colonna, hanno conquistato il pubblico con la mostra «Di-vagando tra le muse»<br />

Alice Gatto<br />

Arte, mondanità, tempo libero,<br />

cultura, business: tutto questo e<br />

molto di più si è concentrato<br />

nella deliziosa promenade di Passeggiata<br />

Colonna in occasione della serata<br />

inaugurale di «Di-vagando tra le muse».<br />

La collettiva d’arte, che ha riunito 35<br />

artisti d’arte contemporanea dal 6 al<br />

12 maggio, ha infatti attirato al proprio<br />

vernissage circa 600 visitatori che<br />

dalle 18 fino a sera inoltrata, hanno<br />

animato il suggestivo percorso pedonale<br />

tra piazza Amedeo e via Vittoria<br />

Colonna. Piaceri estetici a cui si sono<br />

aggiunti quelli del palato, grazie al<br />

ricco buffet targato Perrotta, con tanto<br />

di fritturine eseguite al momento.<br />

Insomma, <strong>una</strong> serata di gloria per i<br />

bon vivant e <strong>una</strong> piacevole sorpresa<br />

per molti passanti che, incuriositi<br />

dall’animazione, si sono poi allegramente<br />

mischiati agli invitati.<br />

Un successo confermato nei giorni<br />

seguenti dal regolare afflusso di visitatori,<br />

semplici appassionati o noti<br />

esperti d’arte, tanto da convincere gli<br />

organizzatori e gli artisti a procrastinare<br />

di due giorni la durata dell’esposizione.<br />

Centrato, quindi, pienamente<br />

l’obiettivo degli ideatori di Passeggiata<br />

Colonna, in primis l’imprenditore<br />

Renato Bruno e la moglie Francesca<br />

Brancaccio, coordinatrice del progetto<br />

(nella foto accanto insieme all’artista Lello<br />

Esposito). Lo scopo, infatti, era quello di<br />

restituire alla città un suo illustre<br />

frammento urbano, coniugando con<br />

sapiente alchimia arte e commercio,<br />

così come fecero in Inghilterra, alla<br />

fine dell’‘800, i creativi di «Arts and<br />

Crafts», autentici apripista del liberty.<br />

Le opere hanno infatti trovato alloggio<br />

sia nei locali che affacciano sulla<br />

strada, destinati a breve scadenza ad<br />

ospitare negozi e boutique di alto<br />

profilo, sia «en plein air».<br />

Un allestimento non convenzionale, la<br />

cui formula «on the road» ha propiziato<br />

l’avvicinamento del pubblico all’arte<br />

con frizzanti seduzioni bohèmienne:<br />

gli artisti, infatti, stimolati dal clima e<br />

armati di cavalletto e pennello, si sono<br />

abbandonati all’ispirazione, e hanno<br />

cominciato a dipingere all’aria aperta,<br />

come fossero a Montmatre. Tanti i<br />

linguaggi espressivi riuniti in un’autentica<br />

sinfonia: dal concettuale al<br />

figurativo, dal simbolico al surreale,<br />

dal ritratto al design, dalla scultura<br />

alla net-art fino ad <strong>una</strong> performance di<br />

body painting.<br />

Ma le ambizioni dei patron non si<br />

fermano qui: non solo eventi d’arte,<br />

ma anche musica, teatro, moda, gastronomia.<br />

Tutte attività destinate ad<br />

animare mensilmente la Passeggiata,<br />

in un’ottica imprenditoriale decisamente<br />

inedita per la città di Napoli.<br />

L’arrivo delle boutique, infatti, non<br />

ridimensionerà l’identità creativa<br />

programmata per la piccola via. La<br />

pensa così anche Giorgio Ricciardi<br />

(foto in basso a destra), il primo ad aver<br />

aperto un negozio a Passeggiata Colonna<br />

e ad essere convinto della bontà<br />

dell’operazione. Il connubio eventi e<br />

commercio, insomma, si prospetta<br />

come l’autentico pilastro del futuro<br />

operativo del nuovo spazio urbano.<br />

In questo senso, intanto, il cantiere<br />

delle idee è già in fermento. Tra le fitte<br />

maglie del riserbo è trapelata un’indiscrezione<br />

sulle prossime mosse. Sembra<br />

infatti che i promotori siano orientati<br />

su un appuntamento gastronomico<br />

in grande stile o su un defilè di<br />

moda. E non è detto che a più lunga<br />

scadenza, magari dopo l’estate, non<br />

ritornino molti dei protagonisti che<br />

hanno esposto le proprie opere a «Divagando<br />

tra le muse»: e a questo punto<br />

non possiamo sottrarci al rito delle<br />

menzioni d’onore. Ecco i loro nomi:<br />

Marco Abbamondi; Teresa Apicella;<br />

Giovanni Boccia; Ambrogio Bosco;<br />

Dindina Burgos; Flavia Cavaniglia;<br />

Giuseppe Clemente; Lilliana Comes;<br />

Aldo De Francesco; Carmine Dello<br />

Ioio; Antonio Del Prete; Paola Del<br />

Prete; Raffaele Esposito; Fosca; Janamè;<br />

Antonio Januario; Loris Lombardo;<br />

Imma Maddaloni; Adele Montella;<br />

Ilaria Mugnaini; Oscar Ndedi; Luigi<br />

Giuseppe Oliva; Silia Pellegrino;<br />

Bruno Quattromani; Angela Raimondi;<br />

Roberto Rizzo; Luciano Romualdo;<br />

Chantal Ruggiero; Marco Salerno;<br />

Paolo Silvestrini; Attilio Sommella;<br />

Marilena Sorrentino; Floriana Testa;<br />

Paolo Uttieri; Katalin Visky.


SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 11<br />

Apre Guess, sotto il segno del glamour<br />

Laura Cocozza<br />

Inaugurazione all'insegna delle celebrities<br />

sabato 9 maggio, per il Guess store di via dei<br />

Mille 31, il primo dei quattro negozi del<br />

marchio che faranno capo all'imprenditore<br />

Giuseppe Nardelli e a suo figlio Marco. Dopo<br />

Napoli, infatti, sono previste altre nuove<br />

aperture del monomarca anche al Centro<br />

Commerciale Campania di Marcianise, ad<br />

Avellino e a Salerno. Nardelli, che è già<br />

licenziatario del marchio «Lui Jo», ha<br />

recentemente chiuso un accordo anche con<br />

«Blumarine» per le linee Blugirl e Blugirl Folie,<br />

dedicate alle teenager e caratterizzate da uno<br />

spirito scanzonato e irriverente.<br />

Per la prima settimana di settembre è già in<br />

calendario il debutto dei due marchi in via<br />

Filangieri, nel negozio dove ora sono in vendita<br />

gli accessori Lui Jo. Tornando a Guess, in linea<br />

con la tradizione della griffe, che ha sempre<br />

scelto testimonial di grande appeal, (Claudia<br />

Schiffer, Laetitia Casta, Jason Lewis, Charlize<br />

Teron, Drew Barrymore, Naomi Campbell, Carla<br />

Bruni, Paris Hilton, e Emily Didonato), non<br />

potevano mancare al battesimo del nuovo punto<br />

vendita napoletano facce note dello star system<br />

italiano. Ce n'erano per tutti i gusti: il primo ad<br />

arrivare, in mattinata, è stato Ferdi, il<br />

montenegrino vincitore a sorpresa dell'ultima<br />

edizione del Grande Fratello, che ha posato<br />

assieme ai tanti giovanissimi fan assiepati<br />

davanti al negozio, un tempo di Blasi, in attesa<br />

TESTE IN FESTA PER PACO<br />

Paco e Company, premiata ditta dell'hairstyling<br />

chiaiese, ha inaugurato la nuova sede in via<br />

Alabardieri 13 (foto di G.Cossu). Paco, noto stilista del<br />

look femminile, ha accolto oltre 300 ospiti nei 150<br />

metri quadri del locale dedicato alla bellezza e al<br />

benessere femminili, concepito dall'architetto Peppe<br />

Savarese e arredato con i dipinti di Viviana Vitelli.<br />

Un corner per ogni esigenza: l'angolo capelli, quello<br />

per le mani, quello per il trucco etc. Poi un angolo<br />

buffet ed un servizio di ristoro, per gustare, durante i<br />

trattamenti, uno snack o <strong>una</strong> bevanda. Costante il<br />

sottofondo musicale e un pianoforte a disposizione. E<br />

poi le riviste e un terrazzino fiorito per il relax. Dice<br />

Paco: «Ogni giovedì, dalle 19 alle 22, i miei stilisti<br />

preparano le ragazze alla movida del week-end».<br />

del suo arrivo. Dopo questo primo assaggio, il<br />

pieno di vip e di pubblico c’è stato nel<br />

pomeriggio, quando si sono succeduti<br />

nell'ordine: Adriana Volpe, Manuela Arcuri,<br />

Maria Mazza e Peppino di Capri. Tra giornalisti,<br />

fotografi scatenati, calici di spumante,<br />

prelibatezze culinarie e fan in piacevole<br />

contemplazione di tanta bellezza femminile<br />

messa assieme, la direttrice Anna Pianese<br />

mostrava ai primi clienti le diverse linee della<br />

collezione donna primavera-estate 2009 Guess by<br />

Marciano. Una moda fresca, solare e sexy,<br />

dall’ottimo rapporto prezzo-qualità, declinata in<br />

tre stili: Ocean Resort, per <strong>una</strong> viaggiatrice che<br />

non ama le costrizioni e preferisce <strong>una</strong><br />

vestibilità comoda e super-chic; Urban Everyday<br />

dallo stile deciso ed elegante, Urban Elegance<br />

espressione di un gusto ben definito che guarda<br />

agli anni '50. A complemento, tutta <strong>una</strong> serie di<br />

accessori, tra cui grossi e vistosissimi bangles<br />

con logo squadrato, anelli, collane e bracciali<br />

con charms, orecchini e ciondoli da appendere<br />

al cellulare. E poi borse colorate con logo a vista<br />

e scarpe con tacchi a stiletto, decise e grintose,<br />

nuove armi di seduzione della donna disegnata<br />

da Marciano.<br />

Nelle foto di Pippo by Capri: Manuela Arcuri,<br />

Peppino di Capri e Maria Mazza; Manuela Arcuri<br />

assieme a Giuseppe Nardelli (alla sua destra); Maria<br />

Mazza, Marco Nardelli e Adriana Volpe.<br />

BUON COMPLEANNO FABIOLA<br />

Al Circolo Rari Nantes, compleanno a ritmo di<br />

musica per Fabiola Morano, (nella foto con Luca<br />

Langella, Aldo Tramontano e Paolo Leperino),<br />

l’esuberante responsabile commerciale di Chiaia<br />

Magazine. Dopo <strong>una</strong> cena a bordo mare, sotto un<br />

cielo incandelato di stelle, complice un venticello<br />

inebriante, Fabiola si è scatenata nelle danze,<br />

assieme ai tanti amici che l’hanno raggiunta al<br />

Circolo, in occasione della serata targata “La<br />

Garçonne”. A rallegrare gli animi, cocktail a base<br />

di vodka, frutta esotica, spumante a fiumi e<br />

l’immancabile e imperiale torta, su cui<br />

campeggiava il numero 30. Tutta la compagnia ha<br />

ballato fino all’alba con la gioia nel cuore.<br />

I 100 E 1 COLORI DI HERMÈS<br />

Se per taluni la cravatta è un obbligo, altri la<br />

considerano come l'emblema del piacere e, sensibili<br />

all'umore specifico di ogni giornata, dopo averla<br />

scelta con accuratezza, amano indossarla come<br />

manifesto quotidiano di<br />

<strong>una</strong> irriducibile<br />

singolarità.<br />

Per questi appassionati,<br />

convinti di non avere mai<br />

il colore appropriato nel<br />

loro armadio, Hermès ha<br />

rieditato la sua cravatta<br />

Façonnée H in seta, in<br />

<strong>una</strong> gamma di cento e<br />

uno colori: cento come le<br />

variazioni del celebre<br />

modello a cinque pieghe<br />

già proposte nel corso<br />

degli ultimi vent'anni e<br />

uno come unico,<br />

personalissimo, ovvero il<br />

colore che ciascun cliente può ordinare su misura per<br />

sé. Poche settimane di tempo e il pezzo unico sarà<br />

confezionato negli ateliers della maison, a Lione, poi<br />

firmato con la dicitura «Colore su misura». Hermès<br />

ha infatti inaugurato un nuovo servizio per questa<br />

edizione di cravatte, scenograficamente presentate in<br />

un baule creato appositamente e realizzato in fibra<br />

vulcanizzata (la stessa della nuova linea di valigeria<br />

Faubourg Express), e che per <strong>una</strong> settimana è stato<br />

protagonista indiscusso all'interno della boutique<br />

Hermès di via Filangieri. (foto di Pippo by Capri) l.c.<br />

LDV UOMO PER ABIO<br />

«La solidarietà ha un volto»: questo il nome<br />

dell'iniziativa di sostegno che la Fondazione ABIO<br />

(Associazione per il bambino in ospedale) ha di<br />

recente promosso a favore dei piccoli pazienti,<br />

costretti a superare il<br />

trauma della<br />

permanenza in<br />

ospedale. E il volto è<br />

anche quello dei tanti<br />

cittadini che hanno già<br />

risposto agli appelli di<br />

questa Onlus che ha<br />

scelto un obiettivo così<br />

delicato del panorama<br />

assistenziale, aiutando<br />

ogni anno in Italia<br />

1.254.000 bambini. E tra<br />

quanti hanno aderito<br />

c'è stato anche LDV<br />

UOMO, noto store<br />

dell'eleganza maschile<br />

in via Filangieri, che sabato 16 maggio ha<br />

organizzato nei propri spazi <strong>una</strong> giornata dedicata<br />

alla difficile condizione dei bimbi ospedalizzati: per<br />

l'occasione la boutique ha allestito <strong>una</strong> vetrina a<br />

tema con fiori e palloncini colorati per accogliere e<br />

sensibilizzare, con un buffet e tanti sorrisi, i tanti<br />

amici intervenuti con i propri figli. Un clima di<br />

allegria ma anche di concretezza: chi ha acquistato<br />

<strong>una</strong> pochette di Cucinelli ha infatti contribuito a<br />

realizzare un progetto ABIO. (foto Marino De Falco)


SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 12<br />

Garzya, antologia in memoria di Fanny<br />

CULTURA. «Pensare è non pensare» è l’opera in versi del professore napoletano<br />

dedicata alla figlia scomparsa un anno fa. «È un’occasione per ritrovare il passato»<br />

Antonella Carlo<br />

Giacomo Garzya, autore del libro «Pensare è non pensare»<br />

Una scrittura poetica<br />

che palpita di antichità<br />

e memoria: Giacomo<br />

Garzya, professore e<br />

fotografo, esperto cultore di<br />

storia sociale e religiosa, ha<br />

appena pubblicato la silloge<br />

in versi «Pensare è non pensare»<br />

(Bibliopolis, 2009). La<br />

raccolta perfeziona un lungo<br />

lavoro di scavo nella dimensione<br />

della letteratura,<br />

come testimoniano le precedenti<br />

opere «Solaria»<br />

(1998), «Maree» (2001), «Passato<br />

e presente» (2002), «Il<br />

mare di dentro» (2005): oggi,<br />

con la tragica maturità legata<br />

alla scomparsa dell'adorata<br />

figlia Fanny, Garzya<br />

ritrova un'ispirazione nuova,<br />

che fonde scrittura e sapere,<br />

esperienza diretta e<br />

cultura classica. Manifesto<br />

dell'intera antologia è, come<br />

dice lo stesso Garzya, il componimento<br />

«Forse oggi la natura<br />

non vedo più», in cui lo<br />

scrittore riflette la visione di<br />

un cosmo costellato da intimi<br />

desideri: in questa prospettiva,<br />

luoghi come la toscana<br />

Cala Violina e la nostra<br />

vicina Marina del Cantone<br />

diventano paesaggi surreali<br />

di un viaggio suggestivo<br />

e simbolico. «L'esperienza<br />

di fotografo - dice Garzya<br />

- mi fa immaginare la letteratura<br />

come un'occasione<br />

per andare innanzi grazie a<br />

scatti diversi, spostandomi<br />

dai luoghi esterni agli angoli<br />

labirintici della sensibilità<br />

individuale». Per il lettore<br />

che affronta l'affascinante<br />

parabola di «pensare è non<br />

pensare», ecco un iter particolarissimo,<br />

capace di ritrovare<br />

le matrici originarie della<br />

natura: se Miseno rimanda<br />

al patrimonio della mitologia<br />

classica, anche l'isola<br />

di Capri nasconde musicali<br />

ed antiche leggende popolari,<br />

mai dimenticate alle soglie<br />

del terzo millennio.<br />

«Questo libro - continua lo<br />

scrittore napoletano - si è innestato<br />

su <strong>una</strong> tragedia privata,<br />

che ha sconvolto la mia<br />

famiglia. Eppure la scrittura<br />

è stata un'occasione per<br />

ritrovare il passato, per dare<br />

un tributo alla figura straordinaria<br />

di mia figlia, <strong>una</strong> ragazza<br />

solare ed appassionata,<br />

negli studi così come nella<br />

vita». Scorrendo le pagine<br />

della raccolta ci si ritrova<br />

quasi spiazzati da uno stile<br />

lineare e chiarissimo, che rispecchia,<br />

con dotta armonia,<br />

<strong>una</strong> profonda e sapiente<br />

fisionomia culturale. «In<br />

tutto ciò che scrivo, - racconta<br />

Garzya - traspongo i<br />

retaggi di esperienze per me<br />

fondamentali, come i viaggi<br />

in Europa compiuti da piccolo<br />

con <strong>una</strong> famiglia che<br />

era, nella sua stessa struttura,<br />

cosmopolita. La mia opera<br />

letteraria è, pertanto, un<br />

tributo amorevole a quanto<br />

mi ha fatto crescere, nella<br />

cultura e negli affetti». La bella<br />

prefazione, che il professor<br />

Eugenio Mazzarella dedica<br />

alla raccolta è, dunque,<br />

un ulteriore tributo all'armonia<br />

limpida della parola<br />

di Garzya: grazie a questa<br />

geometria, che contiene dolore<br />

e dramma, lo scrittore ci<br />

regala un unicum letterario,<br />

in grado di rimanere sospeso<br />

tra gli abissi sentimentali<br />

dell'animo umano. La semplicità<br />

delle passioni, trasposte<br />

con saggezza sulla pagina<br />

letteraria, è il vero valore<br />

dell'opera di Garzya: a<br />

chi legge resta il privilegio<br />

di abbandonarsi all'incanto,<br />

lasciandosi trasportare sull'onda<br />

di venti eterni, che<br />

spirano con la stessa e suadente<br />

forza dai tempi del Pelide<br />

Achille.<br />

ORIGINALE GUIDA<br />

101 cose da fare a Napoli tra tradizione e ironia<br />

La «guida» che Agnese Palumbo ci<br />

presenta è un lavoro a più mani,<br />

come la stessa autrice sottolinea,<br />

ed è molto intrigante in quanto<br />

non è la solita presentazione della<br />

città della pizza e mandolino. La<br />

Campania possiede un patrimonio<br />

naturalistico tra i più interessanti<br />

d’Europa e Napoli custodisce<br />

testimonianze storiche, tradizioni<br />

e cultura, risorse territoriali ed<br />

economiche come poche città<br />

hanno. Da «101 Cose da fare a Napoli<br />

almeno <strong>una</strong> volta nella vita (Ed.<br />

Newton Compton) emerge un’impostazione originale<br />

nell’approccio alla cultura locale che incontra annotazioni<br />

di ricordi, vivacità di persone che creano veri e propri<br />

luoghi dell’anima. Vi è linearità nella narrazione, si avverte<br />

la voce della gente nelle varie piazze, da quella Mercato a<br />

quella del Gesù a S. Domenico Maggiore, si percepisce il<br />

modo di vivere in questa città molto problematica. Se noi ci<br />

soffermiamo poi sulla collina di Posillipo, da dove lo sterminator<br />

vesevo offre uno spettacolo a due bocche che, per<br />

quanto noto a noi napoletani, ci lascia sempre col fiato<br />

sospeso, vediamo questo quadro mozzafiato mutare in<br />

continuazione non solo per il mutare delle stagioni ma nel<br />

corso di <strong>una</strong> stessa giornata. Infine va sottolineato che in<br />

questa guida sono presenti non solo le bellezze naturali ed<br />

umane ma anche l’architettura della città, l’arte, la letteratura,<br />

le tradizioni degli antichi mesteri, luci, colori e feste<br />

popolari. Imperdibili, inoltre, le curiosità riguardanti la<br />

nota gastronomia partenopea, come il fiordilatte di Abu<br />

Tabela, taralli e birra in riva al mare, e, ovviamente, rendere<br />

omaggio alla sfogliatella. (aurora cacòpardo)<br />

IN REDAZIONE CON...<br />

CARLO DE CESARE<br />

Carlo De Cesare, giornalista di Rai Tre e curatore della<br />

rubrica “Lo Scaffale”, racconta le sorprese di <strong>una</strong><br />

Napoli piena di verve creativa e di tenacia letteraria<br />

La cultura a Napoli oggi...<br />

È un momento in cui, ad un apparente torpore<br />

della componente intellettuale della città,<br />

fa riscontro un forte movimento creativo che<br />

si muove secondo logiche diverse ed autonome<br />

rispetto ai meccanismi editoriali tradizionali.<br />

Quali sono le figure letterarie nostrane che<br />

risaltano nel resto d'Italia?<br />

Gli editori napoletani si trovano sempre più<br />

stretti nella morsa di <strong>una</strong> crisi economica e di<br />

sistema nazionale, ma gli scrittori partenopei<br />

sono e rimangono attivi protagonisti del panorama<br />

letterario, riscuotendo spesso successi con<br />

sigle di altre parti d'Italia. Ne deriva <strong>una</strong> moltitudine<br />

espressiva che impedisce di individuare<br />

un unico referente più significativo degli altri.<br />

E le realtà letterarie più attive in città?<br />

È molto vivo il tessuto amatoriale della scrittura<br />

creativa, con un proliferare di laboratori sempre<br />

più accurati (penso al Laboratorio di Scrittura<br />

Umoristica “Achille Campanile”), da cui<br />

emergono talenti che trovano <strong>una</strong> loro strada.<br />

Primo tra tutti Maurizio de Giovanni, autore<br />

Fandango, che, con la quadrilogia dedicata all'ispettore<br />

Ricciardi ed ambientata nella Napoli<br />

degli anni '30, è ormai pronto al salto: le<br />

sue opere saranno pubblicate anche in altri<br />

paesi europei, primo fra tutti la Germania<br />

Qual è lo scrittore che ha influenzato maggiormente<br />

la sua formazione?<br />

Non parlerei di uno scrittore in particolare<br />

quanto dell'importanza del senso del movimento,<br />

che è connaturato all'editoria. La sensazione<br />

che provo è quella di avere un osservatorio<br />

privilegiato su un segmento culturale<br />

animato spesso dalla passione di molti operatori,<br />

grandi e piccoli. Mi fa piacere onorare la<br />

loro dedizione, regalando un pizzico di fisiologica<br />

attenzione mediatica. (a.c.)


SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 13<br />

NUMERI E OMBRELLONI. Alla tabaccheria Postiglione di<br />

Largo Ferrandina a Chiaia il gran caldo è arrivato. I ventilatori<br />

vanno a mille e gli inseguitori degli ambi non sono da<br />

meno. Alberto Postiglione, con il suo consueto sorriso, dalla<br />

sua postazione dei sogni, propone i numeri della speranza:<br />

«Congliglio in questo periodo di giocare il terno di Sant’Antonio<br />

37 - 80 - 13 almeno per tutto il mese di giugno sulle ruote<br />

terni favole<br />

&<br />

di Napoli e Roma. Per chi, invece, è amante degli ambi, da<br />

non perdere di vista quello delle elezioni che fa 1 (l’Italia) e<br />

90 (il popolo)». Eppure i numeri più caldi il nostro Postiglione<br />

ce li consegna sempre alla fine: «Giugno è un mese particolare<br />

in cui i numeri pari escono più dei dispari. Per questo<br />

motivo consiglio a tutti gli appassionati del lotto di giocare<br />

l’ambo 2 e 22 e il terno 42 - 54 - 68. In più da non disprezzare<br />

la combinazione 14 - 18 da giocare a Napoli, Roma e sulla<br />

ruota Nazionale. Infine, per chi tenta il colpo grosso, ecco la<br />

quaterna dell’ombrellone: 8 - 40 - 68 - 2, da giocare per tutta<br />

l’estate su Napoli e tutte». Non ci resta che giocare. Il sole<br />

della fort<strong>una</strong> può donarci il suo sorriso vincente.<br />

Quello è uno che cerca<br />

nuovi equilibri<br />

nell’estremismo.<br />

I ricordi<br />

viaggiano solo<br />

in prima classe.<br />

Renato Rocco<br />

SFIZI&NOTE<br />

di MASSIMO LO IACONO<br />

CONCERTI IN VILLA PIGNATELLI<br />

Villa Pignatelli sta ospitando nella Veranda, da<br />

decenni ormai sala musica di suggestione<br />

notevole e bene augurante, la consueta rassegna<br />

concertistica di Primavera del «Maggio della<br />

Musica», con la direzione artistica di Sandro De<br />

Palma. Lo stesso De Palma, insieme con il soprano<br />

Maria Chiara Pavone, è il protagonista acclamato<br />

del secondo concerto di questa tranche<br />

ricca ed articolata della programmazione che ha<br />

luogo negli spazi del «Polo Museale». Dopo l'inaugurazione<br />

a Sant'Elmo con Roberto Cominati,<br />

il più lanciato tra i giovani pianisti napoletani,<br />

e l'esordio stagionale Pignatelli con Catherine<br />

Spaak, Massimo Mercelli e Corrado de Bernardt,<br />

in <strong>una</strong> serata che evocava i salotti francesi<br />

dell'Ottocento e del primo Novecento, in attesa<br />

della serata «Verdurin» con Jeffrey Swann sul<br />

medesimo tema, c' stato il concerto di Philip<br />

Bianconi. A seguire, ogni giovedì (escluso il 3<br />

giugno) si terranno gli altri appuntamenti del<br />

ciclo dedicato alla musica francese, ispirati al<br />

libro di Mario Bortolotto, edito da Adelphi,<br />

«Dopo <strong>una</strong> battaglia» che si richiama ad uno dei<br />

maggiori capolavori di Proust, « All'ombra delle<br />

fanciulle in fiore». A tal proposito, Renaud Capucon<br />

e Frank Braley proporranno la sonata di<br />

Franck che si dice abbia ispirato le più belle<br />

pagine proustiane, dopodiché sarà la volta del<br />

Quartetto Fauré con Bruno Canino, Gianpiero<br />

Sobrino e Michele Campanella. Nei sabati di<br />

maggio, ancora, gli altri concerti del «Polo Museale»<br />

e del «Maggio della Musica» renderanno<br />

più intensa ed attraente la vita del Museo, che<br />

ospita l'attesa mostra delle opere dell’artista<br />

Vincenzo Gemito.<br />

ARTISTI EMERGENTI/MICHELANGELO DELLA MORTE<br />

Creativi in mostra tra passato e futuro<br />

Umberto Zacca<br />

Quattordici giovani creativi<br />

alla ricerca di spazio vitale per<br />

testimoniare alla città i nuovi<br />

fermenti dell'arte napoletana:<br />

e a loro, con lodevole lungimiranza,<br />

concede un'opportunità<br />

la «Carige Vita Nuova» (Studio<br />

Michelangelo) che nei propri<br />

ambienti, in via Santa Brigida<br />

51, ospita <strong>una</strong> singolare «collettiva»,<br />

curata da Salvatore<br />

Passeggio e intitolata «Maniera<br />

d'oggi». Intrigante alchimia,<br />

intanto, quella tra il contenitore<br />

(i locali della società assicurativa<br />

di banca Carige) e il<br />

contenuto (un corposo concentrato<br />

di opere d'arte): miscela<br />

di dimensioni eterogenee che<br />

non è certo <strong>una</strong> novità quella<br />

di strutture finanziarie spazialmente<br />

allargate ad <strong>una</strong><br />

insolita funzionalità espositiva,<br />

ma che a Napoli si è diffusa<br />

solo negli ultimi tempi. In<br />

«Maniera d'oggi» il comune<br />

denominatore dei codici<br />

espressivi presenti in mostra è<br />

un pittoresco cross over tra<br />

segni diversi: quello manierista<br />

della tradizione, quello<br />

essenziale dell'arte moderna e<br />

quello concettuale/intuitivo<br />

della cultura post-moderna. Il<br />

tutto, appunto, risolto all'insegna<br />

di un inedito manierismo<br />

contemporaneo.<br />

E a proposito di autori, convince<br />

il tocco plastico e poderoso<br />

del 26enne Michelangelo<br />

Della Morte, titolare credibile<br />

di diverse tecniche pittoriche<br />

abilmente declinate in immagini,<br />

non a caso, «michelangiolesche»<br />

da cui emerge tra<br />

l'altro la padronanza conoscitiva<br />

dell'anatomia umana. Un<br />

talento vivido quello del giovane<br />

napoletano che già tradisce<br />

insospettata maturità sia sul<br />

piano dei temi che su quello<br />

dei risultati pittorici: lo dimostra<br />

il nutrito curriculum di<br />

mostre (ben 25 dal 2004 al<br />

2008) in possesso di Della<br />

Morte, prova evidente dell'attenzione<br />

che l'artista riscuote<br />

in ambito critico.<br />

LIBRIDINE<br />

Shoah, viaggio verso l’inferno<br />

Aurora Cacopardo<br />

Nico Pirozzi, giornalista e sociologo, con<br />

questo saggio «Napoli Salonicco Auschwitz»<br />

(Edizioni Cento Autori) offre <strong>una</strong> riflessione<br />

che nasce dall’esigenza di chiarire<br />

alcuni aspetti della Shoah che forse si<br />

vanno perdendo per il trascorrere del tempo<br />

e per la nascita del cosiddetto negazionismo.<br />

Il sottotitolo, «Cronaca di un<br />

viaggio senza ritorno», sottolinea il rigore<br />

di <strong>una</strong> ricerca e l’attenzione per <strong>una</strong><br />

prosa semplice e facilmente comprensibile,<br />

espressamente rivolta al lettore comune<br />

per fornirgli <strong>una</strong> bussola, per comprendere<br />

e valutare ciò che avvenne dal luglio<br />

1938 in Italia e particolarmente a Napoli.<br />

Attraverso un’ampia prospettiva storica,<br />

l’autore ci narra le vicende di <strong>una</strong> famiglia<br />

di ebrei di Salonicco, la famiglia<br />

Hasson, la quale emigra in Italia e poi si<br />

stabilisce a Napoli dopo il famoso incendio<br />

del 1917 che, appunto, distrusse la capitale<br />

macedone. Qui, a Napoli, dove credevano<br />

di poter vivere in tranquillità, vengono<br />

colpiti dalla tragica notizia dell’emanazione<br />

delle leggi sulla razza da parte<br />

del regime fascista nel novembre del<br />

1938. Così, ancora <strong>una</strong> volta, gli Hasson sono<br />

costretti a ripartire e, beffa del destino,<br />

ritornano a Salonicco, la città dalla quale<br />

erano partiti oltre vent’anni prima ed ancora,<br />

beffa delle beffe, vi giungono alla vigilia<br />

dell’invasione della Grecia da parte<br />

dell’Italia. Nico Pirozzi descrive con molta<br />

puntigliosità la condizione tragica degli<br />

ebrei discriminati e rassegnati ad un<br />

destino disumano che li avrebbe condotti<br />

alle camere a gas ed anche il clima di ambiguità<br />

che circolava in Italia. Fort<strong>una</strong>tamente,<br />

come moltissimi casi hanno dimostrato,<br />

nel nostro Paese vi erano anche<br />

persone pronte a disubbidire ed ascoltare<br />

la voce della propria coscienza. Il saggio è<br />

importante non solo per il racconto di episodi<br />

significativi avvenuti in Auschwitz,<br />

quanto per la testimonianza di persone<br />

costrette a vivere in un inferno, in un mondo<br />

sospeso tra lager e vita normale, ed un<br />

tempo che è tregua dall’orrore e dall’incubo<br />

che l’orrore possa tornare. Antonio<br />

Ferrari, editorialista del Corriere della Sera,<br />

ci ricorda che l’intolleranza si previene<br />

lottando giorno dopo giorno, perciò il<br />

culto della memoria va preservato, alimentato,<br />

diffuso.


SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 14<br />

PAUSA BLOG<br />

di LEO ARUTA<br />

http://leoaruta.simplicissimus.it<br />

FRIENDFEED.COM<br />

Il proliferare dei servizi del web 2.0 quali: blog,<br />

social network, feed reader eccetera, sta determinando<br />

<strong>una</strong> mole enorme di informazioni<br />

da gestire quotidianamente. Se ci piace un<br />

blog possiamo seguirlo iscrivendoci al suo feed<br />

rss (<strong>una</strong> tecnologia che ci permette di «abbonarci»<br />

ad un sito/blog), ovviamente siamo<br />

iscritti a Facebook e magari siamo iscritti<br />

anche a Twitter, un altro social che sta diventando<br />

molto diffuso grazie al fatto che permette<br />

di inviare brevi messaggi, detti twit, ad un<br />

gruppo di «seguaci» detti followers e di seguire<br />

noi stessi i messaggi di questi ultimi. Per<br />

motivi professionali abbiamo pubblicato un<br />

nostro profilo su Linkedin, siamo iscritti a<br />

Viadeo, Xing, Badoo eccetera. Se ci piacciono le<br />

foto allora saremo iscritti a Flickr, se amiamo i<br />

libri e vogliamo condividere i nostri titoli con<br />

altri appassionati di lettura, allora saremo<br />

iscritti anche ad Anobii. Come gestire tutte<br />

queste informazioni? Friend Feed ci permette<br />

di aggregare informazioni da piu' fonti. È un<br />

servizio gratuito che consente di seguire da<br />

un'unica pagina tutto ciò che i propri contatti<br />

e i loro amici hano deciso di condividere, dai<br />

post del blog, alle foto di Flickr, dai video di<br />

Youtube, ai messaggi di Twitter, sia dal sito<br />

Web sia da un feed RSS, e tutto può essere<br />

anche commentato. La visualizzazione e la<br />

ricerca possono essere filtrate per tipo di fonte.<br />

Si possono quindi aggregare tutte le fonti di<br />

un individuo, e costruire quel «Centralized<br />

Me» che genera tante discussioni. E' possibile<br />

commentare ogni elemento di contenuto,<br />

importato da qualunque fonte e definire la<br />

lista degli account amici. Anzi, a questo riguardo,<br />

viene creato direttamente da Friend Feed<br />

un elenco di amici raccomandati, da cui farsi<br />

ispirare quando si va in cerca di nuovi utenti.<br />

E' possibile infatti creare delle «stanze» dove<br />

restringere tutte le funzionalità ad un sottoinsieme<br />

di fonti e utenti. Ma le funzionalità di<br />

Friend Feed non possono essere racchiuse in<br />

questo spazio, per tanto vi invito ad iscrivervi.<br />

(www.friendfeed.com)<br />

DA NON PERDERE<br />

Cervantes (via N. Sauro 23). Fino al 28 maggio: «Agrafismos.<br />

Disegni di José Miguel Ullàn». In mostra 216<br />

opere su carta del poeta Ullàn che ai suoi lavori di<br />

piccolo formato attribuisce valore lirico e documentale.<br />

27 maggio: presentazione del libro «Generaciòn<br />

Erasmus», di Davide Faraldi. Infotel 081. 19563311.<br />

Grenoble (via F. Crispi 85). 25 maggio alle ore 19:<br />

incontro con Marc Fumaroli, 77 anni, membro dell'Académie<br />

francaise, illustre storico della letteratura e<br />

della civiltà francesi del '600 e del '700, in occasione<br />

della pubblicazione del suo libro «Chateaubriand.<br />

Poesia e terrore» (Ed. Adelphi). Infotel 081.669665.<br />

MITI E SCORCI NAPOLETANI<br />

Passeggiando per l’Anticaglia<br />

È nelle viscere dei Decumani che abita<br />

la testimonianza più vivida di «Napoli<br />

nobilissima»: un'eredità di pietre,<br />

gioielli e misteri da riscoprire ed<br />

apprezzare per poi edificarvi sopra<br />

l'immagine ed il futuro economicoculturale<br />

della città, spodestando<br />

dall’immaginario collettivo delitti,<br />

«monnezze» e altre infamie della malanapoli.<br />

In sintesi è questo lo spirito<br />

che anima la penna di Aurelio De<br />

Rose nel saggio «L'Anticaglia - Passeggiando<br />

per il Decumano cuore<br />

della Napoli antica» (Ed. Stamperia<br />

del Valentino), che sarà presentato al<br />

pubblico giovedì 4 giugno, alle ore<br />

18.00, nella Saletta Rossa della Libreria<br />

Guida a Port'Alba. Il volume è<br />

dedicato appunto ad <strong>una</strong> «fibra antica»<br />

del millenario «corpo» di Napoli:<br />

si tratta del Decumano Superiore,<br />

popolarmente ribattezzato Anticaglia<br />

probabilmente perché atteggiato<br />

ad uno scrigno di tesori antichi<br />

tra i quali, ad esempio, i resti del<br />

teatro greco-romano in cui si esibì<br />

l'imperatore Nerone. L'opera, tributo<br />

di un napoletano purosangue ad<br />

<strong>una</strong> radice remota del territorio quale<br />

è l'Anticaglia, si dipana intrigante<br />

tra storia, spiragli documentali e<br />

aneddoti illuminanti, offrendosi però<br />

al contempo come vibrante viatico<br />

per la riqualificazione urbanistica<br />

dell'illustre ma fatiscente percorso<br />

urbano. Pagine affabulatorie in<br />

cui inevitabilmente aleggia un «respiro»<br />

mitico, suggerito naturalmente<br />

dal «genius loci» perchè l'Anticaglia<br />

è nucleo primigenio della<br />

Neapolis greca al punto da coincidere<br />

con l'Acropoli della città. Ed è<br />

con orgoglio che l'autore evidenzia<br />

come sia in assoluto la prima volta<br />

che un libro venga consacrato integralmente<br />

al Decumano Superiore,<br />

indagato a 360 gradi con lodevole<br />

scrupolo monografico.<br />

Goethe (via Riviera di Chiaia 202). 28 maggio alle ore<br />

17: reading e discussione intorno alla figura di Uwe<br />

Timm, uno tra i più interessanti scrittori tedeschi<br />

attuali, in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo<br />

intitolato «Halbschatten». L'opera è dedicata agli<br />

ultimi 200 anni della storia tedesca e, attraverso l'espediente<br />

letterario di dar voce a personaggi defunti,<br />

(generali, gerarchi, poeti, attori, cittadini) edifica <strong>una</strong><br />

testimonianza corale del passato della Germania.<br />

Interviene l'autore. Segue <strong>una</strong> proiezione di «Der<br />

Freund und der Fremde», documentario girato da<br />

Timm sulla morte di uno studente ucciso dalla polizia<br />

durante i moti di piazza del '67. Infotel 081.411923.<br />

MISS PIN UP <strong>CHIAIA</strong><br />

Claudia Letizia<br />

La Miss Pin Up Chiaia di maggio è nata a<br />

Pompei trent’anni fa e si chiama Claudia<br />

Letizia. Alta un metro e 70 centimetri, ha le<br />

misure perfette (90-60-90) per il lavoro di<br />

modella e fotomodella. Ma Claudia, un’ariete<br />

doc, è anche attrice e ballerina, ama la<br />

vita e nel tempo libero si diletta con hobby<br />

quali sport, disegno e, ovviamente, lo shopping.<br />

Patrizia Pepe, Cavalli, LJ, Gucci e<br />

Armani sono le sue griffe preferite, mentre<br />

per divertirsi sceglie locali quali La Mela, La<br />

Garçonne e lo Chez Moi. Decisa, dallo<br />

sguardo dolce ma sexy al tempo stesso,<br />

Claudia odia l’ipocrisia e la falsità nelle<br />

persone e ama vivere la vita giorno per<br />

giorno con tanta passione per il suo lavoro.<br />

(a cura di Fabio Tempesta)<br />

FRESCHI DI STAMPA<br />

Arte e Medicina, armonie rinascimentali<br />

Rita Giuseppone<br />

Il ritorno agli ideali classici,<br />

alla natura e all'uomo come<br />

centro di essa sono tra i<br />

concetti chiave della corrente<br />

umanistica che impregnò dal<br />

'500 in poi tutti i campi del<br />

sapere dell'uomo «moderno»:<br />

dall'arte alla medicina, dalla<br />

scienza alla filosofia, dalla<br />

letteratura alla politica.<br />

Questa nuova visione del<br />

mondo permea l'uomo<br />

rinascimentale e lo spinge<br />

verso i criteri di <strong>una</strong> ricerca<br />

empirica, i cui risultati sono<br />

quelli che conosciamo e<br />

ammiriamo sia nell'arte che<br />

nella medicina. Ma in cosa<br />

consiste davvero l'anello di<br />

congiunzione che le lega a<br />

doppio filo? Il breve saggio<br />

redatto a quattro mani dalla<br />

scrittrice Aurora Cacopardo<br />

e dal dottor Vincenzo Ciruzzi,<br />

cardiologo e nefrologo,<br />

intitolato «Arte e Medicina<br />

nel Rinascimento» (Graus<br />

Editore), pone l'accento su<br />

come il progresso di entrambe<br />

le discipline sia stato<br />

fortemente influenzato da<br />

un nuovo interesse per il<br />

corpo umano come massima<br />

espressione della natura. Il<br />

lavoro dei due autori è complementare<br />

in quanto dimostra<br />

quanto l'arte rinascimentale<br />

sia stata influenzata<br />

dalle nuove scoperte scientifiche,<br />

dallo studio dell'anatomia,<br />

così come la medicina,<br />

al tempo stesso, ruppe gli<br />

argini delle teorie dogmatiche<br />

di Galeno, promulgando<br />

nuove scoperte in termini di<br />

fisiologia e farmacologia. La<br />

Cacopardo individua già<br />

nella letteratura ariostesca il<br />

germe del cambiamento:<br />

L’Orlando Furioso, secondo la<br />

scrittrice, è permeato da un<br />

«antropocentrismo laico ed<br />

ironico che riassume superbamente<br />

nella perfetta armonia<br />

della forma la tensione<br />

creativa del primo Rinascimento».<br />

Il dottor Ciruzzi,<br />

invece, pone in evidenza<br />

l’aspetto secondo cui l'arte<br />

rinascimentale abbandonò le<br />

medievali figure stilizzate<br />

per rappresentare un uomo<br />

nel pieno delle sue passioni<br />

ed emozioni, nella sua totale<br />

fisicità. Egli ricorda che per<br />

fare ciò un artista ignoto,<br />

dovendo scolpire un crocefisso,<br />

chiese il permesso al<br />

priore del convento che<br />

glielo aveva commissionato,<br />

di poter togliere la pelle ad<br />

un cadavere, in modo da<br />

poter studiare l’anatomia<br />

muscolare, infrangendo così<br />

il tabù cristiano dell’inviolabilità<br />

della salma. Da allora<br />

tutti i più grandi artisti come<br />

Michelangelo, Raffaello e,<br />

più degli altri, Leonardo<br />

studiarono l'anatomia dell'uomo,<br />

sezionarono cadaveri<br />

per cogliere i segreti della<br />

pelle, dei muscoli, dei tendini<br />

e dei loro movimenti,<br />

accompagnando così il<br />

cammino di scienziati come<br />

Paracelso, Vesalio, Harvey,<br />

che, grazie ai loro esperimenti,<br />

svilupparono teorie che<br />

rappresentano i fondamenti<br />

della Medicina come la<br />

conosciamo ancora oggi.<br />

SGUARDI LONTANI<br />

di FRANCESCO IODICE<br />

QUANDO MIGLIARO CADDE IN VILLA<br />

La Villa Com<strong>una</strong>le, che dona verde e ombra alla passeggiata nei<br />

pressi del mare e si estende tra la piazza della Repubblica e piazza<br />

Vittoria, é attualmente recintata, con varchi di accesso laterali e l'ingresso<br />

principale in piazza Vittoria. A Napoli è l'unico spazio in cui<br />

senza correre pericoli, gli anziani possono passeggiare ed i bambini<br />

scorazzare; in più si ha il vantaggio di potersi riposare su <strong>una</strong> panchina.<br />

Ma non sempre fu così. Il pittore Vincenzo Migliaro, tra i più significativi<br />

della Napoli tradizionale, rappresenta l'eccezione: nel 1938, già<br />

abbastanza anziano, mentre passeggiava nel viale principale, fu investito<br />

da <strong>una</strong> automobilina-giocattolo guidata da un bambino. Purtroppo,<br />

l’artista rimase a lungo con <strong>una</strong> gamba fuori uso e da quell'incidente<br />

non si riprese mai più. L'incarico di costruire il nuovo Real<br />

Passeggio di Chiaia fu affidato all'architetto Carlo Vanvitelli il 9 giugno<br />

1778 e l'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 luglio 1781 con la<br />

festa della Fiera. La villa, formata da cinque viali piantati di tigli, giungeva<br />

fin dove ora è la Cassa armonica e ogni estate veniva rischiarata<br />

con innumerevoli fanali e vi si ergeva nel mezzo un'orchestra che suonava<br />

sinfonie e notturni fin dopo mezzanotte. In quegli anni la buona<br />

società napoletana - manifestando la sua caratteristica subordinanza<br />

esterofila - diede alla villa il nome di Tuglieria, che scimmiottava il<br />

francese Tuileries, i giardini pubblici di Parigi (anche se quegli stessi<br />

nobili erano molto pensosi dei loro panciotti di seta a fiorami, perché<br />

dai pergolati cadevano molto spesso chicchi d'uva che ungevano del<br />

loro succo i preziosi indumenti). La villa ebbe un regolamento severissimo:<br />

era aperta solo «a persone decentemente vestite», erano esclusi<br />

dall'accesso “i poveri e gli scalzi”. Sulla sua fontana maggiore fu posto<br />

il gruppo originale del «Toro Farnese», direttamente trasportato<br />

da Roma. Al ritorno dei Borbone, il gruppo fu sostituito da <strong>una</strong> grande<br />

vasca di porfido rinvenuta a Paestum e che fu affettuosamente chiamata<br />

“La fontana delle paparelle”. Oggi la villa è stata riportata agli<br />

antichi splendori, dopo l'abbandono degli anni '70 e '80, con importanti<br />

lavori di recupero: si è rinnovata la pavimentazione, costruiti<br />

quattro chioschi, restaurate le statue e gli arredi, creato un impianto<br />

di illuminazione, e ripristinata la cancellata (pur tra roventi polemiche<br />

per il suo aspetto moderno), al fine di preservare i giardini dal degrado<br />

e renderne più sicura la frequentazione.


INIZIATIVE DI <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> MAGGIO 2009 - <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 15<br />

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Master E.C.M. e corsi di aggiornamento in Oftalmologia<br />

È partito il 27 maggio il Master Universitario di II livello<br />

in «Chirurgia Refrattiva e Patologia del Segmento<br />

Anteriore» presso il Dipartimento di Scienze<br />

Oftalmologiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />

dell’Università di Napoli Federico II. Il master,<br />

della durata di 12 mesi, oltre alla partecipazione di<br />

25 laureati in Medicina e Chirurgia selezionati tra coloro<br />

che hanno presentato domanda, prevede anche<br />

dei corsi aperti a 100 medici oculisti e a 50 ortottisti<br />

che vi si potranno iscrivere gratuitamente. I<br />

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corsi, realizzati con la partecipazione di Théa e di<br />

Med Instrument, sono organizzati da Giovanni Cennamo<br />

e Antonio Del Prete che presenteranno i convegni<br />

e interverranno in qualità di esperti. Gli incontri<br />

si terranno nell’Aula Magna della sede di via<br />

Partenope 36, il 17 e il 24 giugno. Il primo corso si<br />

svolgerà sul tema «Il Glaucoma e la superficie»,<br />

mentre nel secondo incontro verrà presentata la<br />

«Metodica chirurgica-riabilitativa IOL-VIP». Per maggiori<br />

informazioni contattare lo 081 19361500<br />

Nota bene: lo sconto sarà erogato dietro<br />

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<strong>CHIAIA</strong><br />

INFORMAZIONI SUL DVD «E IO TI SEGUO»<br />

Successo dell’iniziativa di marzo a aprile di Chiaia<br />

Magazine che è sbarcato nelle edicole di Napoli<br />

e Provincia con in allegato il film su Giancarlo Siani<br />

«E io ti seguo», scritto, prodotto e diretto da<br />

Maurizio Fiume. Richieste del dvd sono arrivate<br />

anche dal resto d’Italia grazie al tam tam mediatico<br />

che ha supportato l’iniziativa. Il dvd dal 30<br />

aprile non è più nelle edicole. Chi desidera averne<br />

<strong>una</strong> copia (al prezzo di 3,90 euro) o è interessato<br />

a organizzare <strong>una</strong> proiezione pubblica, può<br />

telefonare al numero 08119361500.<br />

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In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema,<br />

bar, discoteche, banche, boutique, studi<br />

professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli<br />

sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani.<br />

Distribuzione palazzo per palazzo; gazebi<br />

nei punti strategici della città per la presentazione<br />

del numero e delle iniziative del mensile.<br />

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Chi decide di abbonarsi a Chiaia Magazine riceverà<br />

direttamente a casa il giornale, e usufruirà<br />

anche di altri vantaggi tra cui la Exclusive<br />

Card, che consente di avere sconti e agevolazioni<br />

nei negozi convenzionati. In più, chi entra<br />

nel Club di Chiaia Magazine ha diritto allo<br />

sconto del 25% sui libri di Iuppiter Edizioni.<br />

Due le tipologie di abbonamento: ordinario (30<br />

euro all’anno) e sostenitore (50 euro all’anno).<br />

Per saperne di più basta telefonare al numero<br />

081.19361500. dal lun. al ven., dalle 11 alle 17.<br />

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Chiaia Magazine e Chiaiatour sono interamente<br />

e gratuitamente scaricabili in formato pdf sul<br />

sito www.chiaiamagazine.it.<br />

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