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GRAZIANO DI BATTISTA by DONNA IMPRESA MAGAZINE N.5 2007

http://www.donnaimpresa.com E’ amministratore d’ impresa, Presidente dell'Eurosportello Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ascoli Piceno che opera dal 1989 su mandato della Commissione Europea (Direzione Generale Imprese), nonché dirigente di Associazioni di Categoria ed Assessore ai Lavori Pubblici e alla Pubblica Istruzione nel Comune di Montegranaro, città nella quale risiede e che ha anche amministrato in qualità di Sindaco fino al 1995.

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E’ amministratore d’ impresa, Presidente dell'Eurosportello Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ascoli Piceno che opera dal 1989 su mandato della Commissione Europea (Direzione Generale Imprese), nonché dirigente di Associazioni di Categoria ed Assessore ai Lavori Pubblici e alla Pubblica Istruzione nel Comune di Montegranaro, città nella quale risiede e che ha anche amministrato in qualità di Sindaco fino al 1995.

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Casa,<br />

l’Italia del crimine<br />

casa?<br />

blindata<br />

di Giuliana Sestili<br />

Aumenta in Italia la<br />

domanda di sistemi di<br />

sicurezza per proteggere<br />

l’abitazione. Per fortuna<br />

le nuove tecnologie<br />

consentono di installare<br />

sensori che salvaguardano<br />

la nostra incolumità<br />

evitandoci di erigere<br />

barricate. Il fatto è che<br />

quando si parla di<br />

criminalità, la prima<br />

preoccupazione, per i<br />

cittadini, è quella di subire<br />

un furto in casa:<br />

essa coinvolge il 55% del campione,<br />

contro il 51% di un anno e mezzo fa.<br />

Al secondo posto troviamo scippi e<br />

borseggi (49%), seguiti dalle truffe<br />

legate all'uso del bancomat o della<br />

carta di credito (47%). Per tutti i tipi<br />

di reato considerati, il rischio<br />

(percepito) di diventare vittima tende<br />

a crescere. A creare tale clima di<br />

insicurezza concorrono,<br />

indubbiamente, fattori diversi, non<br />

sempre legati alla precisa evoluzione<br />

del numero dei reati.<br />

Da tempo in molti Paesi, e più recentemente ma ormai<br />

stabilmente anche in Italia, il senso di insicurezza dei<br />

cittadini viene preso sul serio dagli studiosi e collocato al<br />

Centro di ricerche e indagini volte a misurarne le<br />

dimensioni, ad analizzarne la distribuzione tra i vari<br />

gruppi sociali, a esaminarne le relazioni con la diffusione<br />

dei reati. E’ opportuno precisare però che l’espressione<br />

senso di insicurezza viene sovente usata in modo<br />

ambiguo, in genere per indicare due fenomeni che, da<br />

tempo, nella lettura scientifica internazionale vengono<br />

analiticamente tenuti distinti.<br />

Il primo (concern about crime) è la preoccupazione, di<br />

ordine sociale, politico o anche morale per la criminalità.<br />

Questo sentimento è, in genere, influenzato dal grado di<br />

partecipazione politica, dall’adesione ad una particolare<br />

visione del mondo, dai valori che la comunità dovrebbe<br />

perseguire e che lo Stato dovrebbe incoraggiare. La<br />

paura della vittimizzazione (fear of crime) è, invece, il<br />

timore che gli individui hanno di poter subire un reato,<br />

per la propria incolumità personale o per i propri beni.<br />

Entrambi i fenomeni si presentano distribuiti in modo<br />

ineguale tra la popolazione a seconda della zona in cui si<br />

vive, del sesso, dell’età, della collocazione sociale. Ma,<br />

solo in parte, queste due dimensioni si sovrappongono e<br />

ciascuna può essere ricondotta a fattori diversi. La<br />

preoccupazione per la criminalità è, infatti, più diffusa fra<br />

gli strati medio-alti della popolazione, tra gli individui che<br />

hanno posizioni politiche conservatrici e cresce nei<br />

momenti di rapido cambiamento sociale e politico. La<br />

paura della vittimizzazione è, invece, più diffusa tra gli<br />

strati medio-bassi della società ed è legata ai livelli di<br />

criminalità o devianza del quartiere in cui si vive. Chi<br />

legga i giornali, guardi la televisione o comunque sia<br />

esposto al discorso pubblico relativamente al senso di<br />

Che si tratti di villa con piscina e giardino o di un<br />

monolocale, la casa simbolo di indipendenza e spesso<br />

anche di lunghi sacrifici, rappresenta il bene più<br />

importante e quindi da proteggere a ogni costo.<br />

Anche perché anche i ladri si sono evoluti: è decisamente fuori moda entrare dalla porta<br />

(accade solo nel 16% dei furti, sempre secondo l' Osservatorio Sicurezza Defim), mentre oggi<br />

si preferiscono metodi "acrobatici" introducendosi attraverso tetti, abbaini e lucernari (61%<br />

dei casi) e "solo" il 33% dei topi d'appartamento si serve di finestre e balconi.<br />

E la vostra casa è ben protetta?<br />

Vivere in sicurezza è un privilegio al quale aspiriamo tutti. Di fronte alla recrudescenza di<br />

furti e atti vandalici, siete sicuri che la vostra famigliaeivostribenipersonalisianoprotetti in<br />

maniera efficiente? Vi attenete alle più elementari regole di prudenza? Sapete che esistono<br />

soluzioni complete che integrano diagnostica, telesorveglianza e assistenza a prezzi<br />

ragionevoli? Avete già chiesto il parere di un professionista? Se non l’avete ancora fatto<br />

fidatevi dell’esperienza decennale di Edi Elettronica di Ripani Marcello e Iancaralli Rolando<br />

che dal 1992 si avvale dei migliori fornitori in campo internazionale.<br />

insicurezza, potrebbe ricavare l’impressione che la paura<br />

personale della criminalità sia fortemente cresciuta negli<br />

ultimi anni nel nostro Paese. E’ assai probabile, in effetti,<br />

che la quota dei cittadini che teme di subire un reato sia<br />

cresciuta nel corso degli anni settanta,<br />

contemporaneamente alla crescita dei reati. Ma<br />

senz’altro in Italia da almeno quattordici anni, tale paura<br />

appare stabile, se non addirittura in lieve declino. Dal<br />

1993 l’ ISTAT ha infatti chiesto a un campione<br />

rappresentativo di famiglie italiane se considerasse a<br />

rischio di criminalità la zona in cui vivevano. Nel 2005<br />

meno del 30% dichiara di considerarla molto o<br />

abbastanza a rischio, e la quota corrispondente nel 1993<br />

era di poco superiore al 30%. I dati mostrano però che<br />

tale paura varia a seconda della zona del Paese, ed è più<br />

elevataalSudchealNordealNordpiùchealCentro.<br />

Ma le differenze territoriali riguardano anche le tendenze<br />

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nel tempo. Infatti in almeno un gruppo di regioni, quelle<br />

del Nord-Centro, la quota di cittadini che considera molto<br />

o abbastanza a rischio di criminalità la zona in cui vivono<br />

è, invece, fortemente cresciuta. Nel 1993 i cittadini di<br />

queste regioni si sentivano assai più sicuri dei residenti di<br />

altre regioni. Oggi queste differenze sono scomparse e i<br />

cittadini di queste zone si sentono solo un po’ meno<br />

insicuri di quelli del Nord-Ovest, ma un po’ più di quelli<br />

del Centro-Italia. Ma se non ci sono prove per affermare<br />

che la paura di subire un reato sia cresciuta nell’arco<br />

degli ultimi 14 anni, è indubbio che tale paura ha<br />

comunque dimensioni tutt’altro che trascurabili e che<br />

essa si concentra in alcuni strati specifici della<br />

popolazione italiana<br />

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