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LICIA CANIGOLA by Donna Impresa Magazine n.4 2007

http://www.donnaimpresa.com L' economia è lo studio dell'uomo nei suoi affari quotidiani” affermava l'economista Alfred Marshall. Un'opinione che ben si sposa con l’attività della Camera di Commercio di Ascoli in un contesto caratterizzato soprattutto da microimprese, in cui l'uomo o la donna che le hanno create o le guidano vi rivestono un ruolo di primissimo piano. L'analisi tracciata dal presidente della Camera di Commercio di Ascoli Enio Gibellieri sintetizza perfettamente come la “risorsa umana” abbia un ruolo fondamentale nella nostra economia ed è su questo fattore che ha basato la propria funzione di presidente di un ente che definisce "di frontiera", per far comprendere che si colloca al confine tra il mondo del "pubblico" e quello del "privato".

http://www.donnaimpresa.com
L' economia è lo studio dell'uomo nei suoi affari quotidiani” affermava l'economista Alfred Marshall. Un'opinione che ben si sposa con l’attività della Camera di Commercio di Ascoli in un contesto caratterizzato soprattutto da microimprese, in cui l'uomo o la donna che le hanno create o le guidano vi rivestono un ruolo di primissimo piano. L'analisi tracciata dal presidente della Camera di Commercio di Ascoli Enio Gibellieri sintetizza perfettamente come la “risorsa umana” abbia un ruolo fondamentale nella nostra economia ed è su questo fattore che ha basato la propria funzione di presidente di un ente che definisce "di frontiera", per far comprendere che si colloca al confine tra il mondo del "pubblico" e quello del "privato".

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proprietà editoriale e progetto grafico World Service la comunicazione pensata<br />

speciale maggio/giugno <strong>2007</strong><br />

Di<br />

donna impresa magazine<br />

SPECIALE<br />

“Fatti, donne, idee con una<br />

marcia in più”<br />

Mixer<br />

L’arte nella fotografia<br />

RitaVitaliRosati<br />

EVENTI “DI” STILE<br />

tappeto rosso<br />

al ristorante buss<br />

cose da ragazzi<br />

Nicoletta Morelli e Ro<strong>by</strong> B.<br />

jack&sexa<br />

bellavita<br />

locali in cui sentirsi di casa<br />

www.donnaimpresa.com<br />

storia di<br />

copertina<br />

<strong>LICIA</strong><br />

<strong>CANIGOLA</strong><br />

IL VOLTO ISTITUZIONALE<br />

DELLE PARI OPPORTUNITA’<br />

RITRATTI<br />

PUBBLICOePRIVATO<br />

FedericoVitali<br />

RemigioCeroni<br />

AlfredoGattafoni<br />

ValerioVagnozzi


tuo<br />

acquista il<br />

posto prima fila<br />

in<br />

Il magazine di Donne <strong>Impresa</strong> Uapi Confartigianato<br />

i<br />

Dwww.donnaimpresa.com<br />

speciale<br />

donne<br />

ATTUALITA’<br />

intervista a Milko Vitali<br />

IL<br />

SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

DELLA<br />

PREVENZIONE<br />

MIXER<br />

i nostri figli<br />

IMPRESA<br />

Nicoletta Morelli e Ro<strong>by</strong> B.<br />

bellavita<br />

dove comequandoperchè<br />

in missione con Jack<br />

Di<br />

Alfredo Gattafoni<br />

“ un esempio<br />

vincente di imprenditoria<br />

marchigiana”<br />

periodico n.1 dicembre 2006<br />

per la tua<br />

periodico n.0 luglio 2006 in attesa di registrazione a cura della World service<br />

proprietà editoriale e progetto grafico World Service la comunicazione pensata<br />

donne impresa magazine<br />

uapi confartigianato<br />

SPECIALE<br />

donne che raccontano donne<br />

esclusivo<br />

PUBBLICOePRIVATO<br />

10 domande a :<br />

Enio Gibellieri<br />

Moreno Bruni<br />

REGALO<br />

calendario<br />

<strong>2007</strong><br />

ARTE<br />

le biblioteche infinite di Iommi<br />

l’alfabeto immaginario di Sistilli<br />

new generation<br />

Ro<strong>by</strong> B.<br />

uscire<br />

Bruno<br />

quotidiana<br />

come<br />

rappresentazione<br />

Baldassarrila vita<br />

bella vita<br />

libri<br />

Fabio Castori<br />

jack&sexa atupertu con<br />

Di<br />

speciale febbraio <strong>2007</strong><br />

proprietà editoriale e progetto grafico World Service la comunicazione pensata<br />

donna impresa magazine<br />

uapi confartigianato<br />

SPECIALE<br />

“L’ immagine della donna<br />

come business”<br />

Gavino Maresu<br />

RITRATTI<br />

PUBBLICOePRIVATO<br />

Graziano Di Battista<br />

Danilo Specchi<br />

Francesco Silvi<br />

Alfredo Gattafoni<br />

ARTE<br />

Iommi l’immaginario poetico<br />

della comunicazione<br />

Sistilli visto da Dick Adelaar<br />

new generation<br />

i nostri figli visti da vicino<br />

Nicoletta Morelli e Ro<strong>by</strong> B.<br />

bellavita<br />

www.donnaimpresa.com<br />

storia di<br />

copertina<br />

ENIO<br />

GIBELLIERI<br />

Presidente Camera di Commercio<br />

Mauro Nucci:<br />

Un mondo di<br />

con jack&sexa TIPICITA’<br />

www.donnaimpresa.com<br />

pubblicitàsu<br />

donna impresa<br />

magazine<br />

contatta la redazione<br />

ai numeri:<br />

tel.e fax 0734.671419<br />

333.8999379_338.6548851<br />

v.le f.cavallotti 145<br />

63017 porto san giorgio ap/fm<br />

e-mail:mariani@donnaimpresa.com


da sinistra: Mauro Alberti e Andrea Roncato si raccontano<br />

per “Jack Bella vita” dal Naomi a Marina di Montemarciano<br />

esclusivo: L’accoglienza è donna<br />

di Gavino Maresu Direttore<br />

del Dipartimento Turismo dell’Eurispes<br />

Finanza News:<br />

“Zero in condotta”<br />

di Davide Ceccarelli<br />

Costume e Società:<br />

a cura di Mauro Nucci<br />

e Valeriana Mariani<br />

coming soon<br />

ANTEPRIMA<br />

NEL PROSSIMO NUMERO<br />

Speciale turismo di Federica Mariani<br />

“Estoril Viaggi” Grottammare (ap)<br />

SOMMARIO<br />

stampa e grafica a cura World Service sas porto san giorgio<br />

4 STORIA DI COPERTINA<br />

Licia Canigola<br />

7 SPECIALE DONNA IMPRESA<br />

in copertina Valeriana Mariani<br />

9 Da donna a donna di Licia Speranzini<br />

10 Storia di Laura di Valeriana Mariani<br />

14 Marketing e comunicazione di Carmelo Schininà<br />

16 Belle Scoperte: è con noi Pina Santini<br />

20 Segreti e Passioni intervista a Stefania Viola<br />

22 intervista a Giovanna Ortu di Nicoletta Fanelli<br />

29 Sindrome di Medea di Patrizia Maroni<br />

33 PUBBLICO E PRIVATO a cura di Valeriana Mariani<br />

10 domande a:<br />

in copertina Federico Vitali<br />

38 Remigio Ceroni<br />

41 EVENTI: “Di” tappeto rosso<br />

45 A TU PER TU CON: Alfredo Gattafoni<br />

48 10 domade a:<br />

Valerio Vagnozzi<br />

52 Due fratelli un progetto vincente: di Valeriana Mariani<br />

57 MIXER<br />

in copertina L’arte nella fotografia di Luca Panaro<br />

58 Paolo Sistilli visto da Rita Vitali Rosati<br />

59 Libri: “Piceno Svelato” di Stefano Taffoni<br />

60 NEW GENERATION<br />

Fra danza e fotografia di Nicoletta Morelli<br />

61 Music live a cura di Ro<strong>by</strong> B.<br />

63 DOSSIER<br />

Bellezza:<br />

in copertina Manuela Cappelli<br />

66 E se la bellezza...intervista a Stefano Anselmo<br />

70 Civiltà della tavola di Alessandro Pazzaglia<br />

72 Appuntamenti:<br />

Tipicità...pensieri e parole<br />

73 Enio Gibellieri<br />

74 intervista a Pietro Colonnella<br />

75 Paolo Petrini<br />

76 Anacleto Malara<br />

79 JACK BELLA VITA<br />

in copertina Bruno Baldassarri<br />

81 Profili Simona Sessa<br />

82 PROVOCAZIONI<br />

parla lui parla lei di Numa e Clarabella<br />

il magazine è on-line su www.donnaimpresa.com


LiciaCanigola<br />

licia.canigola@provincia.ap.it<br />

STORIA<br />

diCOPERTINA<br />

Licia Canigola Assessora alle Politiche Sociali, ( Partito dei Comunisti Italiani ) Diplomata<br />

all’istituto “U.Preziotti” di Fermo nel 1985 inizia a Roma il suo percorso legato all’Animazione<br />

pura, attivando prima laboratori di manualità e teatro, poi il Coordinamento di soggiorni per il<br />

Comune di Roma e per le Ferrovie dello Stato. Crea un ponte tra Marche e Lazio in cui riveste il ruolo di<br />

Coordinatrice di campi scuola per le scuole del Comune di Roma interessate alla lettura socio<br />

economica, naturalistica e storico artistica del nostro territorio lavora per diversi anni con l’Alto<br />

Commissariato delle Nazioni Unite per l’organizzazione di soggiorni rivolti ai bambini figli dei rifugiati<br />

politici. Coordina e gestisce la formazione di giovani animatori organizzando direttamente i percorsi<br />

formativi. Collabora per diversi anni con il C.G.D. (Coordinamento Genitori Democratici) per<br />

l’allestimento e l’organizzazione degli Incontri Internazionali di Castiglioncello sui diritti dei Bambini.<br />

4 donnaimpresa.com<br />

il servizio fotografico di licia canigola è stato realizzato presso lo chalet “le gall”di porto san giorgio per gentile concessione di vincenzo flaiani


“Nel 1992 torno nelle marche e per una serie di felici casualità accetto l’invito di Joyce Lussu che mi chiede di “aiutarla<br />

a vivere...” andando ad abitare con lei a S. Tommaso. Convivo fino alla metà del 1993. Durante tutto il periodo gireremo<br />

senza sosta insieme l’Italia per parlare, soprattutto ai giovani, delle nuove resistenze, della pace, di come sopravvivere<br />

allo sviluppo, del consumo critico della storia, delle Comunanze Picene, di Nazim Hikmet…in compagnia della mia<br />

chitarra. Nonostante avessi per diversi anni sostenuto attività politiche all’interno del Partito dei Verdi che mi<br />

inseriscono in lista giovanissima per le regionali del 1983 ( proprio con Joyce Lussu), dopo anni di F.G.C.I. e di P.C.I.,<br />

mi distacco dalla politica attiva di federazione mi concentro totalmente sul mio lavoro rivolto principalmente al disagio<br />

giovanile, ai diritti negati all’infanzia, alla prevenzione del disagio, alle famiglie infelici, alla creazione di una rete di<br />

risorse utili a fronteggiare tali problematiche…di convincere le persone che lo stato delle cose si può cambiare.<br />

Oggi per la provincia di Ascoli Piceno in quota al P.d.C.I., svolgo il ruolo di Assessora alle Politiche Sociali, Pari<br />

Opportunità, Immigrazione, Pace e Cooperazione decentrata per tutti i 73 comuni che ancora fanno parte del nostro<br />

territorio. E proprio di pari opportunità vorrei parlare perché questo è l’anno europeo delle pari opportunità.<br />

A proclamarlo è stata la Commissione europea, per sottolineare l’impegno per l’uguaglianza nella U.E. e dare nuovo<br />

impulso alle azioni dirette a garantire la piena applicazione della legislazione comunitaria antidiscriminazione, che<br />

finora ha incontrato troppi ostacoli e ritardi.<br />

Quattro i temi chiave: diritti, rappresentanza, riconoscimento e<br />

sensibilizzazione, rispetto e tolleranza.<br />

A riconferma della necessità di interventi incisivi i dati di<br />

un’inchista pubblicata di recente dal titolo:“Donne in un mondo<br />

insicuro”, realizzata dal Centro per il controllo democratico delle<br />

forze armate per verificare lo stato di sicurezza delle donne, il cui<br />

esito è impressionante: 200 milioni di bambine sono<br />

‘desaparecidas’, vittime di omicidi, fame, miseria e discriminazioni;<br />

60 milioni di bambine sono state cancellate in seguito a infanticidi e<br />

aborti selettivi. Ogni anno 3 milioni e mezzo di donne e ragazze<br />

sono uccise perché di sesso femminile. La violenza domestica<br />

rimane diffusa sia nel Sud che nel Nord del mondo; dal 40% al 70%<br />

delle donne assassinate muore per mano di mariti e fidanzati.<br />

La violenza sessuale colpisce 1 donna su 5, non solo nei paesi<br />

poveri. Le donne violentate sono 700 milioni; negli ultimi 5 anni<br />

aumenta ben del 50% il numero delle “schiave del sesso”e il giro<br />

del commercio illegale di donne e ragazze, crescono i casi di<br />

mutilazioni sessuali. La cosa più sorprendente è che secondo la<br />

relazione sviluppata dal Centro per il Controllo Democratico delle<br />

Forze Armate questo quadro così drammatico è legato al fatto che<br />

alle donne non viene dato il potere politico-economico.<br />

Questa analisi conferma la mia idea che le cosiddette“quote rosa”<br />

per le donne fanno parte di quelle azioni positive che possono<br />

estendere la partecipazione femminile alla vita sociale, economica e<br />

istituzionale anche attraverso una forzatura politica.<br />

Sono convinta che la misura della crescita civile ed economica di un<br />

paese sia legata al numero delle donne presenti nelle sue istituzioni,<br />

perché ciò si traduce in più politiche per le donne, ma anche in<br />

maggior tutela dell'infanzia, della pace, della convivenza,<br />

dell'istruzione,della salute e dell'ambiente, maggiore opportunità di<br />

sviluppo. Quindi in questo momento è importante sentirsi<br />

impegnate/i a costruire l'obiettivo politico della pari presenza di genere negli organismi decisionali, sarà un passo avanti<br />

importante per iniziare un percorso di azioni positive per rendere i modi eitempidelnostrofarepolitica più umani e<br />

conciliabili coi tempi eiritmidivita…maancheper promuoveremomentidiformazionepolitica, per organizzare<br />

servizi per le donne dentro i luoghi in cui lavorano, per favorire lo scambio di esperienze, di idee, di competenze magari<br />

attraverso la costruzione di un luogo di incontro e di discussione tra donne.<br />

L’impegno che viene richiesto è altissimo perché viviamo all’interno di un modello di sviluppo che purtroppo, promuove<br />

una mentalità che esalta la libertà dell’individuo a scapito della dimensione collettiva, che fa credere che i diritti sociali<br />

siano un freno alla crescita ed alla modernità. Dimenticando che la libertà può essere solo un prodotto collettivo e che<br />

una libertà disancorata dall’etica sconta la sudditanza ad un modello di consumo imposti dal mercato. La politica può<br />

porre rimedio e rimettere la bilancia in equilibrio col peso dell'intelligenza,del coraggio, della solidarietà”.<br />

Per la fine del mese di maggio è previsto un consiglio provinciale aperto per la presentazione della“Carta europea per<br />

l’uguaglianza e la parità di diritto tra donne e uomini nella vita locale” elaborata e promossa dal CCRE (Consiglio dei<br />

Comuni e delle Regioni d’Europa). Al consiglio provinciale aperto sulla Carta verrà presentata una mozione perché gli<br />

Enti locali, che sono gli ambiti di governo più vicini ai cittadini e rappresentano anche i livelli d’intervento più idonei per<br />

combattere il persistere ed il riprodursi di comportamenti discriminatori, nelle loro sfere di competenze ed insieme agli<br />

altri attori locali, possano intraprendere azioni concrete a favore dell’applicazione dei diritti di parità.<br />

La Carta è formata da tre parti: la prima comprende i principi fondamentali, la seconda prevede la metodologia e la<br />

terza, la più articolata, indica gli impegni che i sindaci, i presidenti eiConsigliassumononeiconfrontideicittadini con i<br />

loro piani di lavoro. Per facilitare i momenti di confronto e riflessione stiamo elaborando un Blog delle pari Opportunità.<br />

La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie<br />

opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog. Un feedback importante per chi deve avviare azioni contro le<br />

discriminazioni.


LiciaCanigola<br />

licia.canigola@provincia.ap.it<br />

STORIA<br />

diCOPERTINA<br />

Licia Canigola Assessora alle Politiche Sociali, ( Partito dei Comunisti Italiani ) Diplomata<br />

all’istituto “U.Preziotti” di Fermo nel 1985 inizia a Roma il suo percorso legato all’Animazione<br />

pura, attivando prima laboratori di manualità e teatro, poi il Coordinamento di soggiorni per il<br />

Comune di Roma e per le Ferrovie dello Stato. Crea un ponte tra Marche e Lazio in cui riveste il ruolo di<br />

Coordinatrice di campi scuola per le scuole del Comune di Roma interessate alla lettura socio<br />

economica, naturalistica e storico artistica del nostro territorio lavora per diversi anni con l’Alto<br />

Commissariato delle Nazioni Unite per l’organizzazione di soggiorni rivolti ai bambini figli dei rifugiati<br />

politici. Coordina e gestisce la formazione di giovani animatori organizzando direttamente i percorsi<br />

formativi. Collabora per diversi anni con il C.G.D. (Coordinamento Genitori Democratici) per<br />

l’allestimento e l’organizzazione degli Incontri Internazionali di Castiglioncello sui diritti dei Bambini.<br />

4 donnaimpresa.com


E’ titolare di<br />

World Service<br />

la<br />

comunicazione<br />

pensata,<br />

Presidente di<br />

Aziende<br />

Associate.it e<br />

Presidente di<br />

Donne <strong>Impresa</strong><br />

Uapi<br />

Confartigianato<br />

(ap/fm)<br />

mariani@donna<br />

impresa.com<br />

rubrica a cura di valerianamariani<br />

donne<br />

che<br />

raccontano<br />

Essere donna oggi: nuove regole per una nuova femminilità<br />

La modernità è una continua richiesta di personalità, che può e si deve esprimere in tutti i<br />

modi possibili e che confonde le linee di confine tra maschio e femmina. Fin dai tempi di<br />

Adamo ed Eva il pensiero indiretto di una ragazza genera ambiguità: siamo noi donne che,<br />

da sempre facciamo mille giri di parole per ottenere qualcosa a discapito dei pensieri<br />

semplici, chiari e diretti dei maschi; siamo noi che poniamo domande quando vogliamo<br />

dare risposte; siamo noi che ci lasciamo conquistare quando vogliamo essere conquistate;<br />

siamo noi che facciamo carezze proprio quando le vogliamo ricevere; siamo noi che<br />

cambiamo argomento per non dover rispondere; siamo noi che diamo ragione alla ragione<br />

ma poi inseguiamo la passione e siamo noi che sappiamo essere cattive quando c’è da<br />

prendere una decisione. Essere donna oggi significa andare fiere di questa natura tanto<br />

ambigua quanto profonda, mostrandosi per ciò che si è, ciò che si sente, ciò che si crede,<br />

con forza se serve, senza ipocrite fragilità dettate dall’educazione ricevuta.<br />

7 donnaimpresa.com<br />

sullo sfondo un pezzo della collezione dell’artista Paolo Sistilli<br />

“ alfabeto immaginario ”<br />

www.donnaimpresa.com


La storia di Cenerentola ormai si conosce.<br />

E fino alla mezzanotte tutto va bene con la<br />

magia e la fantasia e l’amore, ma forse il dopo<br />

alle 24 e un tocco, quello che è il seguito,<br />

potrebbe cambiare e questo non lo narra mai<br />

nessuno. Dopo il ballo, la Principessa perde la<br />

scarpetta, fugge, e scappando si ritrova negli<br />

abiti di Cenerentola, in mezzo ad una strada, nel<br />

buio della notte e sola. Rientra a casa felice,<br />

innamorata, si corica e sogna e rivive,<br />

addormentandosi, tutta la meraviglia delle ore<br />

che ha vissuto. E il Principe? Lui è rimasto alla<br />

festa, con la scarpetta tra le mani, la scarpetta<br />

che rappresenta l’unico legame ormai con la<br />

donna che quella sera ha preso il suo cuore. E<br />

la festa continua, presenti sono anche le<br />

sorellastre di Cenerentola e tutte le altre ragazze<br />

della Corte. Fa parte del suo dovere di Principe<br />

Azzurro sorridere e fare ballare le fanciulle e<br />

così continua la festa fino al mattino. Certo nella<br />

sua testa c’è sempre il ricordo di lei, ma la<br />

stanchezza è tanta e quando si corica, è troppo<br />

stanco sia per ricordare che per sognare.<br />

Quando si sveglia, il giorno dopo, il sole è già<br />

alto, ci sono tante cose da sbrigare, cose<br />

importanti, impegni di Corte. La scarpetta è là<br />

appoggiata su di un cuscino di raso e là rimane.<br />

Anche la sera seguente il Principe deve seguire<br />

il cerimoniale: feste, ospiti, la sua vita è così<br />

piena, organizzata e nessuna cosa può essere<br />

lasciata al piacere o al caso. Giorno dopo giorno<br />

e notte dopo notte il ricordo della sua bella<br />

compagna di ballo, affievolisce e solo mentre<br />

attarda lo sguardo sulla scarpetta di cristallo,<br />

sempre appoggiata sul cuscino di raso, un<br />

sorriso gli piega le labbra e un raggio di serenità<br />

percorre il suo cuore. Ma passano i giorni e<br />

passano le notti, il Principe finisce con lo<br />

sposare una delle sorellastre di Cenerentola;<br />

non certo per amore ma è la soluzione migliore<br />

per le finanze dello Stato: la sposa possiede<br />

un’ingente dote. La scarpetta di cristallo finisce<br />

in un armadio della camera da letto del Principe,<br />

che dorme solo. Non è felice, ma la felicità è<br />

forse di questo mondo? Quando la tristezza lo<br />

avvinghia apre il suo cuore ed un’anta<br />

dell’armadio dove troneggia, al posto d’onore,<br />

una scarpetta di cristallo. E Cenerentola?<br />

Cenerentola è ancora bella e serena, vestita dei<br />

suoi soliti stracci ha passato giorni molto tristi e<br />

bui: considerata da tutti un po’ strana, perché<br />

parla sempre di una notte, di una zucca<br />

trasformata in carrozza e di topi trasformati in<br />

cocchieri...e aspetta, parlando di un Principe che<br />

è sicura che prima o poi tornerà. Un giorno però<br />

si sofferma sullo sguardo strano con cui la<br />

osservano i vicini, un lampo di rabbia si accende<br />

dentro di lei e finalmente da vittima si trasforma,<br />

ultimo guizzo di orgoglio che la assale, in una<br />

ostinata caparbietà di salvezza. Cerca lavoro e<br />

se ne va da casa, oramai reale godimento della<br />

matrigna, si iscrive a dei corsi serali: l’attesa è<br />

finita e incomincia una vita normale piena di<br />

impegni e di realtà. Valuta che la nascita in una<br />

famiglia agiata le è servita a poco; un buon<br />

padre, anche, dato che se ne è andato troppo<br />

presto; la fortuna di aver incontrato il principe<br />

azzurro è stata molto fugace. La sua vera<br />

ricchezza è stata in realtà la fantasia che legata<br />

all’ intelligenza eatanta costanza, per il resto<br />

della vita, ha avuto il potere di risollevarla dai<br />

momenti neri, fino alla conquista del suo posto,<br />

reale, nel mondo: questa Cenerentola è<br />

diventata una scrittrice! E tutte le altre?<br />

( Elisa Mazza )<br />

fiabe per<br />

bambine<br />

del<br />

nuovo<br />

millennio<br />

la foto è stata realizzata a Loreto Aprutino (pe) nei pressi della dimora storica “Castello Chiola”


Nello scrivere quest’articolo, per il quale<br />

vi chiedo venia, vista la poca<br />

esperienza e la giovane età, ho pensato<br />

molto alla forma ed al contenuto. Sono partita<br />

avendo chiaro solo l’oggetto del mio lavoro: la<br />

<strong>Donna</strong>. Mi piacerebbe, infatti, costruire con<br />

voi, amiche lettrici, un percorso storico,<br />

sociale, culturale ed umano nel tentativo di<br />

studiare l’evoluzione, e talora, ahimé,<br />

l’involuzione della donna. Nel farlo ho creduto<br />

che il modo migliore fosse quello di<br />

condividere, con voi, i miei sentimenti, le<br />

emozioni e le esperienze che mi hanno portato<br />

ad interessarmi di questa tematica.<br />

Mentre scrivo un’immagine mi torna,<br />

insistente, alla mente ...una donnina minuta<br />

con gli occhi spenti dagli anni e dalle<br />

sofferenze che guarda dalla finestra un paesino<br />

poco distante, le case si distinguono appena e<br />

soffocato giunge il rumore delle campane. Le<br />

chiedo quale fosse la ragione di quel suo<br />

continuo sbirciare attraverso il vetro e lei mi<br />

risponde che in quel paesino aveva lasciato<br />

tutta la sua vita, il cuore, la mente e gli affetti.<br />

Sessanta anni prima si era sposata ad un uomo<br />

dal piglio forte e deciso con il quale aveva<br />

costruito una famiglia; nella miseria della<br />

guerra, aveva dato alla luce ben nove figli dei<br />

quali solo tre viventi. Non faceva che ripetermi<br />

che nella vita aveva conosciuta la fame e la<br />

sofferenza ma per nessuna ragione avrebbe<br />

modificato una virgola nella sua storia. Fra le<br />

lacrime mi ripete che il suo unico rimpianto è<br />

quello di non aver più al suo fianco il<br />

compagno di una vita, di essere rimasta sola<br />

proprio nel momento in cui più forte avrebbe<br />

voluto stringergli la mano. Quella minuta<br />

donnina mi ha insegnato, con l’esempio e la<br />

passione, ad essere donna spiegandomi, senza<br />

bisogno d’una parola, l’importanza di avere al<br />

proprio fianco un uomo capace di rispettarci,<br />

amarci, e volerci bene accrescendo la<br />

consapevolezza della nostra femminilità.<br />

Quella piccola grande donna era mia nonna!<br />

Credo infatti, forse per l’educazione ricevuta o<br />

forse per la sensibilità a certe tematiche<br />

piuttosto che ad altre, che il tentativo delle<br />

donne di costruire la propria indipendenza, la<br />

propria autonomia e soprattutto il diritto di<br />

esprimersi liberamente nella società sia stato<br />

sacrosanto. A molte di quelle donne che ieri<br />

hanno dato la vita in virtù di questi valori,<br />

dobbiamo riconoscenza e rispetto sebbene,<br />

ravvisi, in molte donne, oggi, il tentativo di<br />

da donna<br />

a donna<br />

liciasperanzini<br />

<strong>Donna</strong><br />

Nel tuo esserci l’incanto dell’essere,<br />

la vita, tua storia<br />

Segnata dal desiderio d’essere semplicemente donna!<br />

Nel tuo corpo ti porti,<br />

come nessun altro,<br />

il segreto della vita!<br />

Nella tua storia<br />

la macchia dell’indifferenza,<br />

della discriminazione, dell’oppressione...<br />

in te l’amore più bello,<br />

la bellezza più trasparente,<br />

l’affetto più puro che mi fa uomo!<br />

(Eliomar Ribeiro De Souza)<br />

prevaricare gli uomini. Ritengo che negli anni si sia fatto, della lotta per l’affermazione di un diritto inviolabile, il<br />

baluardo di un assurdo conflitto di genere. Le donne e gli uomini che spendono la vita mettendo al servizio della società<br />

le proprie idee, le proprie individualità, le particolarità e le irrinunciabili caratteristiche sono il motore immobile del<br />

mondo.<br />

Lo spirito materno, la dolcezza, la femminilità, la caparbietà, la grinta ed il coraggio delle donne sono qualità valorizzate<br />

ed esaltate dalla virilità, dalla fermezza, dalla forza degli uomini. Mi piace pensare a noi donne ed ai nostri uomini nel<br />

mondo come all’alternarsi del giorno e della notte diversi ma importanti entrambi, al punto da generare e mantenere la<br />

vita. Amiche, a voi che mi avete conosciuto nello spazio di queste poche righe, a voi che mi avete dedicato un po’ del<br />

vostro tempo vorrei regalare questa splendida poesia che è un inno alla vita, un inno alla femminilità.<br />

9 donnaimpresa.com


“...Internet è<br />

come una piazza,<br />

più grande di<br />

altre, che<br />

abbraccia tutto il<br />

mondo. Quindi<br />

valgono gli stessi<br />

strumenti della<br />

società, allargata.<br />

Però, secondo me<br />

è una grande<br />

opportunità. Se è<br />

la società<br />

immorale, la rete<br />

ne è uno<br />

specchio...<br />

Marshall Mc<br />

Luhan diceva che<br />

il mezzo è il<br />

messaggio...”<br />

lauraripani<br />

10 donnaimpresa.com


Come è stato il suo percorso<br />

formativo e quale è stata la molla<br />

che l’ha spinta nella sua<br />

professione Laura?<br />

Penso di aver avuto sempre il<br />

giornalismo nel sangue. Mia nonna<br />

racconta un aneddoto. A 3 anni mi<br />

insegnavano a riconoscere le parole<br />

associandole alle immagini. E<br />

“Nixon in Cina” è stata la prima frase<br />

che ho letto. Guarda caso un titolo<br />

del Messaggero...Comunque ho<br />

sempre avuto amore per le materie<br />

letterarie ma decisi di iscrivermi al<br />

Liceo Scientifico. Per due ragioni<br />

sostanzialmente; la capacità che<br />

aveva questa scuola di sviluppare la<br />

logica comprendendo anche Italiano<br />

e Filosofia e il fatto che si studiava la<br />

lingua inglese fino al quinto anno.<br />

Allora, il Classico, si fermava al<br />

ginnasio. Così a malincuore preferii<br />

una lingua viva ad una morta, seppur<br />

bellissima, come il greco antico.<br />

Scelsi le ragioni della ragione anche<br />

sacrificando quelle affettive: tutte le<br />

mie amiche più care andarono al<br />

Leopardi. Ma oggi non mi pento<br />

affatto. Le amiche ci sono ancora e<br />

nella professione conoscere la lingua<br />

di Shakespeare è servito cito un caso,<br />

per fare l'inviato sulla portaerei<br />

americana Roosevelt.<br />

Aveva le idee chiare fin da<br />

giovanissima...<br />

Collaboravo, già a 16 anni, con il<br />

Forza Samb. Pochi mesi dopo mi<br />

chiamarono al Resto del Carlino e al<br />

circuito Cinquestelle, in tv. Nel 1989<br />

ho aperto, con il collega Arduino<br />

Carosi la redazione di San Benedetto<br />

del Corriere Adriatico dove ancora<br />

lavoro.<br />

Mai doma...<br />

Beh, ho atteso che fosse creata<br />

Scienze della Comunicazione, che<br />

era nelle mie corde, e mi sono<br />

laureata tra le prime al corso<br />

Interfacoltà di Macerata. Ammessa<br />

nel novembre 1997, ho ottenuto il<br />

titolo specialistico in Comunicazione<br />

di massa nel gennaio 2002 a pieni<br />

voti. Successivamente ho superato<br />

l'esame da giornalista professionista<br />

con i complimenti della<br />

Commissione. E' stata una bella<br />

soddisfazione perchè nessuna donna,<br />

a San Benedetto, ce l'aveva ancora<br />

fatta. Intanto ho scritto per alcuni<br />

prestigiosi periodici: Vanity Fair,<br />

Panorama e Traveller, ad esempio.<br />

Quali sono le tre qualità che pensa<br />

l’abbiano aiutata nel suo lavoro?<br />

Quelle che credo debbano sostenere<br />

chiunque non voglia scorciatoie:<br />

talento, studio e professionalità. Sono<br />

fortemente convinta che il senso<br />

della notizia, quel fiuto speciale che<br />

fa riconoscere cosa può funzionare,<br />

sia un dono. La cultura e la<br />

frequentazione dei grandi, sui libri<br />

ma anche di persona, contribuisce a<br />

far maturare e affina le competenze.<br />

Infine bisogna dare un senso prima<br />

alla propria esitenza e, quindi, alla<br />

scelta, ed alle scelte, che si realizzano<br />

nel fare concretamente ogni giorno.<br />

Che rapporto ha con il potere?<br />

Le do l’ impressione di esserne<br />

assetata? Per me è un mezzo, mai un<br />

fine, per migliorare la società. Deve<br />

essere così, altrimenti logora, direbbe<br />

Andreotti. Bisogna saperlo dominare,<br />

altrimenti è lui che ti schiaccia.<br />

Ricordo che una volta, un mio<br />

collaboratore, assunse inizitive che<br />

potevano creare danni. Gli spiegai<br />

quali fossero i principi ai quali si<br />

ispirava il mio, il nostro lavoro, se<br />

voleva stare con me. E su questi non<br />

intendevo derogare. A lui stava la<br />

scelta, accettarli o no. Oggi sta<br />

finendo il praticantato all’ Ifg di<br />

Milano, la più importante scuola di<br />

giornalismo in Italia.<br />

Lei pensa che il punto di vista delle<br />

donne possa influenzare, cambiare<br />

il mondo del lavoro e i rapporti<br />

sociali?<br />

E’ una domanda simile a quella che ti<br />

facevano da bambina...“Vuoi più<br />

bene a mamma o papà?” Per fortuna<br />

sono nata dopo il Femminismo. Non<br />

faccio mai una questione di genere.<br />

Ritengo sempre decisivo che si<br />

operino le scelte giuste. Onestamente<br />

il sesso di chi le fa, non deve<br />

interessare. Riconosco che in Italia è<br />

ancora difficile vedere donne nei<br />

ruoli chiave, nella politica e<br />

soprattutto nel giornalismo. Ormai le<br />

colleghe sono la metà della forza<br />

lavoro ma poche, tranne la direttrice<br />

dell’ Espresso, hanno ruoli che<br />

contano. Però basta non farsi mettere<br />

il burka psicologico. Avere passione<br />

e determinazione. Il resto viene da<br />

solo...<br />

L’A B C dell’emancipazione<br />

femminile….<br />

Ci risiamo sui generi...Fare quello<br />

che si sente. Avere a cuore la propria<br />

dignità, impegnarsi per avere valore e<br />

esserne fiere. Ma vale per tutti.<br />

Finquando penseremo che abbiamo<br />

ancora qualcosa da dimostrare, che ci<br />

siano ostacoli alla realizzazione,<br />

daremo l’impressione di essere una<br />

specie protetta, da proteggere...come<br />

i panda. Siamo persone.<br />

Permettiamoci di sognare e,<br />

soprattutto, diamo tutto per dare<br />

concretezza ai nostri sogni. Infine<br />

parliamone sempre solo dopo averli<br />

realizzati.<br />

Qual è, secondo lei, il rapporto<br />

delle donne con la legge,<br />

l'istituzione, lo stato, rispetto ai<br />

propri sentimenti privati?<br />

Il privato si chiama così perchè non<br />

deve essere pubblico. Ne è l’ antitesi.<br />

Lo Stato deve occuparsi di regolare i<br />

rapporti tra i cittadini, varare leggi<br />

per tutti perchè riguardano la<br />

collettività. Se voleva sapere invece<br />

come la penso, ad esempio, sui Dico,<br />

ritengo che le coppie eterosessuali<br />

hanno già gli strumenti: il<br />

matrimonio religioso o laico. Se il<br />

4% della popolazione ha scelto altre<br />

vie, non mi pare giusto che lo Stato li<br />

obblighi a fare un coming out che<br />

loro stessi, per vari motivi, non<br />

vogliono. Per i gay si può superare il<br />

problema con patti tra le persone.<br />

Onestamente, comunque, mi pare che<br />

si tratti soltanto di un palliativo per<br />

coprire problemi più importanti.<br />

La salute, i diritti, il lavoro, la<br />

politica internazionale, l’economia e<br />

altri settori della vita. Su questi ogni<br />

cittadino si augura che lo Stato<br />

intervenga e bene. Se sposta<br />

l'argomento è perchè non sa<br />

affrontare questioni di maggiore<br />

emergenza. E si riduce a guardone,<br />

che ficca solo il naso nei letti delle<br />

persone. Un po’ pochino, non trova?<br />

Un suggerimento per le donne<br />

interessate a intraprendere una<br />

strada simile alla sua.<br />

A me dissero subito di lasciar<br />

perdere. Ma non sono d’accordo. Se<br />

una ragazza o un ragazzo sono<br />

intenzionati a diventare giornalisti,<br />

devono cominciare presto e avere le<br />

idee chiare, senza mai deflettere.<br />

A 16, 18 anni al massimo. Perchè la<br />

gavetta è lunga e dura per tutti.<br />

Guadagnare poche centinaia di euro<br />

da giovani è una grande<br />

gratificazione. All’ età delle grandi<br />

decisioni della vita, un insulto.<br />

Quindi collaborare con una testata<br />

prima possibile per poi crescere.<br />

Laurearsi, studiando seriamente, per<br />

sé stessi. Poi frequentare un Istituto<br />

di formazione al giornalismo. Oggi,<br />

sebbene a numero chiuso, si trovano


in quasi tutte le Regioni. Quindi mettersi sul mercato. Prima<br />

o poi il treno giusto, passa. Salirci sopra. Immediatamente.<br />

Parliamo di Internet…è possibile, a parer suo Laura,<br />

inventare una nuova morale che sia consona alla<br />

struttura della vita sulla Rete?<br />

Questa poi...Internet nasce anarchico per definizione. A me<br />

è capitato di dovermi tutelare, anche con denunce poi,<br />

fortunatamente, ritirate. E' come una piazza, più grande di<br />

altre, che abbraccia tutto il mondo. Quindi valgono gli stessi<br />

strumenti della società, allargata. Però, secondo me, è una<br />

grande opportunità. Se è la società immorale, la rete ne è<br />

uno specchio...Marshall Mc Luhan diceva che il mezzo è il<br />

messaggio. E se hai un messaggio che vuoi sia di interesse<br />

generale, è l'unico modo perchè arrivi in ogni angolo della<br />

terra.<br />

Quello che mi è piaciuto di lei, al di là dell’immediata<br />

percezione di trovarmi di fronte ad una donna<br />

straordinariamente intelligente, è il suo essere<br />

garbatamente sexy quanto squisitamente pungente.<br />

È inevitabile pertanto che io cerchi, proprio al fine di<br />

“stuzzicare” il suo senso dell’umorismo, di<br />

commentarmi questo pensiero “le quattro regole basilari<br />

della donna per la felicità del suo matrimonio sono:<br />

1. E' importante trovare un uomo che sappia cucinare e<br />

tenere pulita la casa. 2. E’ importante trovare un uomo<br />

che guadagni molto e sia molto bravo nel suo lavoro.<br />

3. E’ importante trovare un uomo a cui piaccia<br />

veramente molto fare sesso. 4. E’ importantissimo che<br />

questi tre uomini non si conoscano mai...”<br />

Innanzitutto dei complimenti si assume l'intera<br />

responsabilità...grazie, comunque. Quindi la riposta: è<br />

imprescindibile che questi tre uomini siano...il mio!<br />

“...Sono<br />

fortemente<br />

convinta che il<br />

senso della<br />

notizia, quel<br />

fiuto speciale<br />

che fa<br />

riconoscere cosa<br />

può funzionare,<br />

sia un dono...”<br />

intervista a cura di clarabella


il laboratorio<br />

del vero made in italy<br />

via g.galilei 51 _ 63017 porto san giorgio (ap/fm) _ tel. e fax +39 0734.678779<br />

Il marchio Iommi è sinonimo di qualità<br />

artigianale.<br />

La propria produzione è essenzialmente<br />

distinta in due linee quella “confort”<br />

e“sportiva” a soddisfare le esigenze<br />

di una donna moderna : elegante<br />

e dinamica.<br />

GIOIELLO<br />

è prodotto e distribuito dal<br />

calzaturificio<br />

marcoIOMMI<br />

made in italy


“...Comuni<br />

d’Italia è<br />

un'enciclopedia<br />

contemporanea<br />

sugli 8.101<br />

comuni del<br />

nostro paese,<br />

edita da<br />

Pubbliedi.<br />

Venti volumi<br />

che<br />

racchiudono<br />

notizie storiche,<br />

artistiche e<br />

culturali di ieri<br />

ma soprattutto<br />

di oggi...”<br />

dal<br />

marketing e comunicazione<br />

TV Radiocorriere<br />

a<br />

Romaneapolis<br />

auroraflorio<br />

14 donnaimpresa.com


R<br />

In viaggio con la<br />

Florio<br />

paese...<br />

OMANEAPOLIS<br />

alla scoperta del nostro<br />

Marketing e comunicazione sono oggi due concetti che, coniugati insieme,<br />

contribuiscono alla crescita delle realtà aziendali, dando un notevole contributo<br />

all'economia del paese. Ne abbiamo parlato con un'esperta del settore: Aurora<br />

Florio, dal 2003 responsabile marketing del Tv Radiocorriere, storica testata Rai, oggi<br />

impegnata anche nella campagna promozionale di RomaNeapolis. Dottoressa Florio, che<br />

valore ha per lei la comunicazione?<br />

“A mio avviso è sinonimo di 'condivisione'. Non significa tanto 'mandare messaggi ', ma va intesa<br />

come un atto sociale e reciproco di partecipazione”.<br />

In pochissimo tempo è stata interlocutore di importanti realtà editoriali come il Tv<br />

Radiocorriere, ora anche RomaNeapolis. Qual è il segreto del suo successo?<br />

“Ho scoperto per caso di avere un'attitudine per la promozione di campagne marketing e<br />

pubblicitarie, partecipando ad eventi che miravano allo sviluppo del territorio. Per fare questo<br />

mestiere non bisogna essere incantatori di platee, ma saper fungere da filtro tra una data regione<br />

e la sua realtà aziendale. Credo mi sia stato d'aiuto aver avuto la possibilità di viaggiare e<br />

conoscere ogni angolo del nostro paese”.<br />

Quali sono state le esperienze più importanti?<br />

“Diverse: mi sono occupata per molto tempo della rubrica Italia è, all'interno del Tv<br />

Radiocorriere: un viaggio storico-culturale tra i paesi italiani e le sue realtà economiche. Ho<br />

anche creato delle rubriche mie come Ebbri dei Briganti, dedicata ai comuni picentini e adesso<br />

ho iniziato con RomaNeapolis…staremo a vedere”.<br />

Sappiamo che si sta dedicando anche ad un progetto sui comuni d’Italia. Ci può dire<br />

qualcosa?<br />

“E' un'opera monumentale mai realizzata prima d'ora. Si tratta di un'enciclopedia<br />

contemporanea sugli 8.101 comuni del nostro paese, edita da Pubbliedi. Venti volumi che<br />

racchiudono notizie storiche, artistiche e culturali di ieri ma soprattutto di oggi, miste ad eventi,<br />

tradizione, territorio ed economia. Trovo che sia un modo intelligente per capire come sta<br />

cambiando l'Italia oggi e quali scelte dovremo fare domani”.


elle<br />

scoperte<br />

è con noi<br />

PINA SANTINI<br />

Francesco 11 anni<br />

è uno sportivo,<br />

è bravissimo a scuola.<br />

ed è’ anche molto<br />

parsimonioso.<br />

E’ un ragazzo<br />

riservato, sceglie le<br />

cose con cura e<br />

persegue i suoi<br />

obiettivi con tenacia.<br />

Tra i suoi<br />

sport preferiti<br />

il baseball<br />

e il tennis che<br />

frequenta<br />

attivamente<br />

16 donnaimpresa.com


Pina Santini,<br />

quarantenne, è una<br />

donna affermata,<br />

moglie dell’imprenditore<br />

Gianni Santini, della<br />

“Base-up”, con il quale è<br />

sposata da 22 anni ẹ<br />

mamma di sei figli<br />

E’ bella, anzi bellissima:<br />

occhi profondi, fisico<br />

asciutto, lunghi capelli neri<br />

ad incorniciare un volto dai<br />

lineamenti regolari,<br />

portamento elegante.<br />

Simpatica, schietta, ironica<br />

intelligente.<br />

Una donna di grande<br />

integrità morale, che ama la<br />

semplicità e con tendenze<br />

ascetiche.<br />

Non ama il lusso, né i fasti:<br />

si accontenta di poco e non<br />

è attratta dai vestiti, né dai<br />

gioielli.<br />

Attribuisce grande<br />

importanza all’abnegazione,<br />

al lavorare duro, ce lo<br />

dimostra in una dedica<br />

proferita al marito Gianni…<br />

“non mollare mai” dice.<br />

Non un attimo di esitazione<br />

nel raccontarsi.<br />

Non una frase scontata.<br />

Alla nostra domanda di che<br />

cosa, Pina, dobbiamo<br />

riappropriarci, in termini di<br />

collettivo? Poche, semplici<br />

parole… “dignità personale,<br />

rispetto nei confronti degli<br />

altri, schiettezza nel nostro<br />

modo di confrontarci”.<br />

Quello che ci è piaciuto di<br />

lei:<br />

La grazia della figura, la<br />

dolcezza che dimora stabile<br />

nei suoi occhi, il carattere<br />

energico che nulla toglie<br />

però alla femminilità, ma<br />

soprattutto…il suo essere<br />

consapevolmente mamma.


Imprenditrice,<br />

mamma, moglie.<br />

“ Non è stato<br />

facile conciliare i<br />

tempi di lavoro<br />

con quelli della<br />

famiglia alla<br />

quale,<br />

nonostante gli<br />

impegni<br />

professionali, ho<br />

sempre cercato<br />

di dare il<br />

massimo di me<br />

stessa”.


Rachele è una “bambolina”<br />

di 8 anni, lunghi capelli<br />

castani, occhi vivaci color<br />

del mare. Dice di sé “ sono<br />

molto curiosa, buona, simpatica<br />

e bellisima...amo la motagna, il<br />

mare, la sabbia...insomma...tutto!<br />

Da grande vorrei fare la modella.<br />

Ho tante amiche e amici...<br />

ma uno in particolare<br />

a cui voglio molto<br />

bene che si chiama<br />

Leonardo”<br />

Nelle foto: Pina Santini con i figli che hanno giocato sotto l’obiettivo indiscreto della redazione di “Di” in<br />

una soleggiata domenica di aprile trascorsa all’aperto nella città in cui risiedono: Monteurano. All’appello<br />

mancavano il primogenito Michele di 18 anni e la bellissima secondogenita quindicenne Federica.<br />

Maria è una ragazza<br />

molto bella<br />

e dal portamento<br />

elegante, frequenta<br />

la 2°media<br />

e di lei ci confida:<br />

“ amo la moda,<br />

i ragazzi e lo shopping”<br />

gioca a pallavolo<br />

ed ha una grande<br />

passione per<br />

la cucina.<br />

Sappiamo anche<br />

che è molto<br />

brava<br />

a fare i dolci.<br />

Angelica è una graziosa<br />

bambina di 9 anni<br />

che ama il mare e sopra tutto<br />

adora arrampicarsi<br />

sugli alberi. Le sorelle<br />

dicono di lei che è un po’<br />

capricciosa...naturalmente<br />

non la pensano così<br />

le amiche del cuore<br />

Lorena e Cristina.<br />

Dice di essere fidanzata...<br />

chissà se è vero?


i<br />

segreti<br />

ele<br />

Passioni<br />

diStefania<br />

stefaniaviola<br />

Stefania Viola,<br />

biologa, originaria di<br />

Montefortino in<br />

provincia di Ascoli<br />

Piceno dirigente<br />

sanitario della ditta<br />

Maroni srl<br />

e mamma di due figli<br />

maschi di ventuno e<br />

quindici anni. È<br />

sposata da più di un<br />

ventennio con<br />

Federico, un amore<br />

consolidato al di là<br />

della convivenza fra<br />

le mura domestiche,<br />

anche dalla<br />

quotidianità del<br />

lavoro, in quanto egli<br />

è amministratore<br />

dell’azienda in cui<br />

lei, giovanissima, ha<br />

scelto di lavorare.<br />

Una donna di grande<br />

personalità alla<br />

quale oggi abbiamo<br />

chiesto raccontare la<br />

sua storia, in un<br />

percorso che corre<br />

lungo il filo della<br />

memoria…<br />

attraverso i suoi più<br />

cari ricordi.<br />

20 donnaimpresa.com


Lei Viola si è laureata in scienze biologiche<br />

all’università di Perugia negli anni ’80 se non erro..<br />

Si, nel 1980; subito dopo ho frequentato un corso di<br />

specializzazione in analisi chimico cliniche a Camerino<br />

ed ero contemporaneamente tiorocinante presso un<br />

laboratorio analisi di Amandola.<br />

Gli anni ’80 hanno segnato una tappa importante nella<br />

mia vita sia in relazione al compimento del mio percorso<br />

universitario, quanto per le opportunità lavorative che mi<br />

si sono presentate che hanno determinato una svolta<br />

radicale nella mia vita professionale, fatta, fino ad allora,<br />

di formazione ed occasioni sporadiche di lavoro come<br />

insegnante nell’ambito scolastico.<br />

Quello è stato infatti il periodo in cui sono stata<br />

contattata da una ditta che si occupava della depurazione<br />

e commercializzazione dei molluschi eduli, l’Azienda<br />

Maroni di Pedaso, all’interno della quale, mi dissero, si<br />

era presentata la necessità di una figura professionale con<br />

le mie stesse competenze alla quale affidare la<br />

responsabilità dell’impianto di depurazione dei molluschi<br />

e di un laboratorio di microbiologia interno all’azienda.<br />

Questo in ottemperanza alle direttive di una legge del<br />

1977 emanata in seguito ad una epidemia di colera<br />

verificatasi a Napoli, direttiva secondo la quale<br />

determinati molluschi dovevano subire una depurazione<br />

prima dell’immissione sul mercato. Accetto la proposta di<br />

lavoro pur avendo delle perplessità dal punto di vista<br />

della gestione in quanto il settore del quale dovevo<br />

occuparmi era nuovo per me, perché specializzata in<br />

analisi cliniche umane, ma soprattutto era ancora in fase<br />

sperimentale in tutta Italia e anche in Europa.<br />

La difficoltà iniziale era pertanto anche quella di non<br />

avere la possibilità di acquisire tecniche di accertata<br />

efficacia, o perlomeno sufficientemente testate, non vi era<br />

cioè una letteratura di riferimento...le mie ansie erano<br />

però anche dovute alla oggettiva difficoltà di continuare a<br />

gestire la mia vita fatta di doveri professionali di vario<br />

genere che mi costringevano a spostamenti quotidiani<br />

anche piuttosto considerevoli. Motivi che mi hanno<br />

indotta a riflettere a fondo sulla mia condizione e<br />

scegliere di abbandonare il corso di specializzazione a<br />

favore dell’impegno scolastico, già precedentemente<br />

assunto, come insegnante di matematica.<br />

All’inizio, seppure avessi l’esclusiva responsabilità della<br />

salubrità dei molluschi lavorati, operavo in veste di<br />

professionista non assunta ma, da lì a poco tempo nacque<br />

la necessità di una presenza costante all’interno<br />

dell’azienda e dunque divenni stabile.<br />

In riferimento alla sua esperienza professionale<br />

all’interno dell’azienda Maroni, mi faceva notare le<br />

difficoltà iniziali che ha incontrato, in parte legate al<br />

suo diverso indirizzo professionale ed in parte relativo<br />

alla assunzione di una grande responsabilità, che era<br />

quella di garantire e certificare la “sicurezza” dei<br />

molluschi da voi depurati....<br />

E’ così. Un percorso non facile, direi da pioniere, che<br />

però nel tempo mi ha ripagato appieno dei sacrifici<br />

iniziali quando, ancora acerba del settore, decisi di<br />

mettermi alla prova lavorando nella ditta Maroni<br />

inconsapevole che questo avrebbe cambiato radicalmente<br />

la mia vita in ambito professionale, perché è stato motivo<br />

di crescita in quanto dovevo assurgere con responsabilità<br />

ad un impegno nei confronti del cui corretto adempimento<br />

avevo delle riserve, e privato, perchè ho conosciuto<br />

persone straordinarie fra le quali Federico, mio marito.<br />

Oggi?<br />

Sono una donna realizzata, nella sfera professionale in<br />

quanto svolgo un lavoro che mi piace…la passione in<br />

fondo è quello che ci fornisce gli stimoli necessari per<br />

andare avanti, sempre, con tenacia, nonostante le<br />

difficoltà. Sono serena e quando guardo indietro nel<br />

tempo mi sento fiera di non aver avuto mai ripensamenti.<br />

Oggi l’Azienda Maroni, nel settore, è conosciuta e<br />

apprezzata per serietà ed affidabilità. La mia<br />

soddisfazione la devo a quanti mi hanno sostenuto: i miei<br />

genitori, mio marito Federico, la mia collaboratrice<br />

Cinzia i titolari e i dirigenti tutti, che hanno imparato ad<br />

accettare di essere “capitanati” da una donna. A tutti loro<br />

rinnovo il più sincero affetto.<br />

F.lli Maroni Import Export_via rossini 41/43 _ pedaso (ap) italy<br />

tel.0734.932055 - 932056 _ fax 937001_info@maronisrl.it<br />

“Seppure spaventata<br />

dall’ idea di trovarmi di fronte ad<br />

una situazione per la quale mi<br />

sentivo non sufficientemente<br />

preparata, ho deciso di accettare un<br />

lavoro di grande responsabilità<br />

perché mi consentiva, al di là della<br />

crescita professionale, di guardare al<br />

futuro con maggiore serenità”.


intervista a<br />

Giovanna Ortu<br />

Le vicende della seconda Guerra<br />

Mondiale portarono la Libia, che era<br />

stata colonia italiana dal 1911 e prima di<br />

allora era stata soggetta alla<br />

dominazione turca, sotto l'occupazione<br />

britannica che si prolungò fino alla<br />

Risoluzione dell'ONU del 15 dicembre<br />

1950 con la quale la Libia diveniva<br />

indipendente.<br />

I rapporti fra l'Italia e la neonata<br />

monarchia libica vennero regolati<br />

nell'ottobre 1956 con un trattato<br />

bilaterale che regolava tutte le questioni<br />

fra i due Stati derivanti dalla Risoluzione<br />

dell’O.N.U.: fra l'altro l'Italia trasferiva<br />

allo Stato libico tutti i beni demaniali e<br />

- a saldo di qualunque pretesa -<br />

corrispondeva la somma di 5 milioni di<br />

sterline.<br />

Il cambiamento di regime avvenuto in<br />

seguito al colpo di Stato del 1°<br />

settembre 1969, e l'ascesa di Gheddafi<br />

al potere portarono in pochi mesi<br />

all'adozione di misure via via più<br />

restrittive nei confronti della collettività<br />

italiana, fino al decreto di confisca del<br />

21 luglio1970.<br />

Gli Italiani, privati di ogni loro bene,<br />

dopo essere stati sottoposti ad inutili<br />

vessazioni, furono costretti a rimpatriare<br />

entro il 15 ottobre del 1970.<br />

Il Governo italiano per non<br />

compromettere le relazioni con un<br />

paese strategico dal punto di vista della<br />

posizione geografica e delle forniture<br />

petrolifere, non denunciò la violazione<br />

dell'accordo né chiese l'arbitrato<br />

espressamente previsto dal Trattato<br />

stesso.<br />

In tutti questi anni i rapporti bilaterali<br />

sono stati altalenanti con episodi<br />

spesso anche gravi ma l’interscambio<br />

economico è andato via via crescendo<br />

ed è nell’ordine di 7-10 miliardi di euro.<br />

Nel 1998 i Ministri degli Esteri dei due<br />

governi hanno firmato un accordo di<br />

“normalizzazione” che trascura<br />

completamente la questione del<br />

risarcimento per i beni confiscati mentre<br />

prevede il pagamento da parte libica<br />

alle imprese italiane dei crediti vantati<br />

per commesse eseguite negli anni<br />

Ottanta che a distanza di nove anni non<br />

è ancora avvenuto.<br />

presidente AIRL (Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia)<br />

a cura di nicolettafanelli<br />

nella foto:Giovanna Ortu sulla spiaggia di Tripoli insieme alla figlia<br />

Antonella nell' estate del 2002 (primo viaggio a Tripoli dopo il 1970)<br />

Dottoressa Ortu, innanzitutto la ringrazio<br />

per tutto l'impegno dimostrato in questi<br />

anni, a nome non solo della mia<br />

famiglia ma anche di tutte quelle persone che<br />

sono state colpite da quest'enorme ingiustizia,<br />

di cui subiscono le conseguenze ancora oggi<br />

dopo 37 anni. Mi dica qualcosa della sua vita<br />

fino agli inizi di questa sua crociata...<br />

Sono nata a Tripoli nel 1939, ma durante tutto il<br />

periodo bellico sono stata in Italia e sono rientrata<br />

in Libia nel 1948. Ho completato le scuole<br />

elementari presso le suore Giuseppine di Città<br />

Giardino poi le scuole medie e il liceo scientifico<br />

presso le ottime scuole italiane di Tripoli. Dopo la<br />

breve parentesi universitaria fino alla laurea in<br />

legge conseguita presso l’Università di Roma, ho<br />

vissuto in Libia e nel 1970 come tutti gli altri sono<br />

forzatamente rientrata in Italia.<br />

Di quegli anni ricordo soprattutto l’atmosfera serena<br />

anche nei rapporti con i libici e le altre collettività<br />

di differente religione ed il passaggio graduale da<br />

una economia essenzialmente agricola al<br />

benessere diffuso arrecato dalla scoperta degli<br />

enormi giacimenti petroliferi.<br />

Questa atmosfera cambiò di colpo dopo la<br />

rivoluzione libica del 1969. Gheddafi infatti decise<br />

di non rispettare gli impegni presi dal precedente<br />

governo ed in particolare l’accordo italo-libico del<br />

1956 che garantiva la residenza in Libia della<br />

collettività italiana ed il rispetto dei loro beni.<br />

Rientrata in Italia come dette inizio alla sua<br />

esperienza?<br />

All’epoca del rimpatrio ero una giovane madre<br />

trentenne tutta dedita alle cure della casa e della<br />

mia bambina ancora in fasce. Ma, dopo il primo<br />

periodo di profondo sconforto, ho sentito il<br />

22 donnaimpresa.com


isogno di reagire proprio per elaborare<br />

questo "lutto" aderendo con pieno vigore ad<br />

una delle associazioni che erano sorte<br />

all’indomani del rimpatrio.<br />

Il mio primo obiettivo è stato quello di<br />

ricondurre ad unità questa frammentazione<br />

che ci era costata cara in termini di credibilità<br />

e che era dovuta alla nostra inesperienza a<br />

relazionarci con le istituzioni: era mancata<br />

una linea comune di proposta e<br />

rivendicazione dei diritti così pesantemente<br />

violati.<br />

Come e quando arrivò a riunire le diverse<br />

associazioni?<br />

Non fu solo merito mio ma di tante persone,<br />

molte delle quali purtroppo non ci sono più,<br />

che si impegnarono soprattutto a riannodare i<br />

contatti con i profughi sparsi in tutta Italia:<br />

comunque dell’inesperienza di quei primi anni<br />

paghiamo ancora oggi il prezzo perché molti<br />

sfiduciati non vollero partecipare più alla vita<br />

associativa.<br />

Da più di venticinque anni l’Airl, che oggi<br />

presiedo, è l’unico sodalizio che rappresenta i<br />

rimpatriati dalla Libia. Di questo ruolo molto<br />

impegnativo e del tutto gratuito ciò che mi<br />

pesa di più è la mancanza di ricambio!<br />

Cosa non è stato fatto da parte dei governi<br />

che si sono avvicendati in 37 anni per<br />

ridarci la dignità perduta?<br />

Noi italiani eravamo e siamo dei testimoni<br />

scomodi, pedine di scambio per mantenere<br />

una forte presenza in Libia, in nome del<br />

petrolio; ma, se il governo italiano ci avesse<br />

dato almeno in tempi ragionevoli un giusto<br />

indennizzo, oggi non saremmo in queste<br />

condizioni…Paradossalmente il nostro<br />

governo ci ha trattato nel modo peggiore non<br />

riconoscendo neanche il valore morale delle<br />

nostre vite spese a Tripoli. Basti solo pensare<br />

che la confisca non ha risparmiato nemmeno<br />

le posizioni assicurative e quindi i nostri<br />

profughi si sono trovati senza pensione<br />

nonostante avessero regolarmente versato i<br />

loro contributi prima all’INPS di Tripoli e poi<br />

all’istituto libico corrispondente.<br />

E’ veramente una cosa inaudita. Cosa ha<br />

fatto il governo italiano per porre riparo a<br />

questa mostruosità?<br />

Grazie ad una nostra azione incessante, nel<br />

1983 è uscita una legge che ha consentito il<br />

riscatto gratuito nell’assicurazione italiana dei<br />

contributi versati fino al 1956 e, dieci anni<br />

dopo, un’altra legge ha permesso di<br />

ricostruire le posizioni fino al 1970.<br />

Lei capisce però che nel frattempo molti degli<br />

aventi diritto erano morti in totale povertà!<br />

Anche riguardo agli indennizzi c’è ancora<br />

molto da fare…<br />

In effetti fino ad ora il nostro impegno è stato<br />

premiato solo dalla approvazione di alcune<br />

leggi a favore di tutti coloro che hanno perso<br />

beni all’estero di cui abbiamo beneficiato<br />

anche noi. Quello che chiediamo invece è un<br />

provvedimento ad hoc che, tenendo conto del<br />

nostro specifico diritto, consenta un<br />

risarcimento se non totale almeno adeguato.<br />

Basti pensare che ad oggi la somma che lo<br />

Stato italiano ha erogato ai seimila titolari<br />

delle pratiche di indennizzo con decenni di<br />

ritardo non corrisponde nemmeno al valore<br />

nominale del 1970. L’ironia della sorte vuole<br />

che la somma totale che ci è ancora dovuta<br />

corrisponda alle attuali richieste del colonnello<br />

Gheddafi per danni coloniali!<br />

Pur nelle fasi altalenanti dei rapporti fra i<br />

due Stati ricordo che un paio d’anni fa<br />

riusciste ad ottenere la promessa del<br />

rilascio dei visti per tornare da turisti in<br />

Libia. Cosa provò lei nel rivedere quel<br />

Paese dopo decenni?<br />

Sono tornata una prima volta in Libia insieme<br />

a mia figlia su invito del governo libico che ci<br />

riservò un’accoglienza straordinaria.<br />

Successivamente, nel 2004, alcuni membri<br />

dell’Airl si recarono ufficialmente in Libia per<br />

aprire la strada ad un dialogo e ad una<br />

collaborazione cui i libici attribuivano grande<br />

importanza. Le grandi emozioni di quei<br />

momenti e la gioia di aver posto fine ad una<br />

“traversata del deserto” lunga trentaquattro<br />

anni sono purtroppo durate assai poco in<br />

quanto il riaccendersi del contenzioso fra i<br />

due Paesi ha avuto pesanti conseguenze<br />

anche per noi senza che il governo italiano<br />

riuscisse ad ottenere da quello libico il<br />

rispetto degli impegni presi.<br />

Attualmente a che punto siamo nelle<br />

relazioni tra Italia e Libia?<br />

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da<br />

difficoltà di dialogo non banali: la<br />

rappresentanza libica in Italia è stata<br />

completamente chiusa per almeno quattro<br />

settimane senza un’apparente ragione. Il<br />

Ministro degli Esteri D’Alema ha voluto<br />

prendere personalmente in mano la<br />

situazione volando con la famiglia in Libia per<br />

le vacanze pasquali, una visita non<br />

preannunciata. Comunque prima del ritorno<br />

ha incontrato Gheddafi il quale gli ha<br />

rinnovato la richiesta di una autostrada lunga<br />

duemila chilometri e non è chiaro fino a che<br />

nella foto:Giovanna Ortu sulla spiaggia<br />

di Tripoli insieme alla figlia Antonella<br />

nell'estate del 1970


punto il nostro Ministro si sia<br />

impegnato a soddisfare questa<br />

pretesa.<br />

Passando a parlare di<br />

argomenti organizzativi interni,<br />

come va avanti l'associazione?<br />

Con molti sacrifici. Tutto il nostro<br />

lavoro è completamente gratuito,<br />

anche il periodico Italiani d'Africa,<br />

che è nato quasi trent’anni fa con<br />

il contributo di coloro che erano<br />

rimpatriati prima dell’espulsione, si<br />

finanzia grazie all'adesione dei<br />

nostri associati.<br />

Per quanto riguarda me<br />

personalmente, si tratta di un<br />

lavoro a tempo pieno soprattutto<br />

da quando, dopo un’esperienza<br />

lavorativa molto importante come<br />

responsabile della comunicazione<br />

di una grande società, sono<br />

andata in pensione.<br />

C'è secondo lei qualcosa di<br />

positivo in tutta questa<br />

vicenda?<br />

L'esperienza. Probabilmente se<br />

fossi rimasta in Libia avrei fatto la<br />

“casalinga” privilegiata, invece ho<br />

dovuto imparare a lottare, per<br />

aiutare me stessa, la mia famiglia<br />

e tutti gli altri italiani rimpatriati con<br />

un indubbio arricchimento morale<br />

ed umano.<br />

Quale è secondo lei l'unica via<br />

rimasta ad una conclusione<br />

risolutiva della questione?<br />

Basterebbe un'onorevole<br />

transazione per uscire in maniera<br />

dignitosa da questa stagnante<br />

situazione, consentendoci di<br />

recuperare in parte quello che<br />

abbiamo perduto tanti anni fa per<br />

elaborare definitivamente il lutto.<br />

Spero che questo avvenga<br />

prima possibile, per lei come<br />

riconoscimento al lavoro speso<br />

in questi anni e per tutti noi<br />

italiani, che in un colpo solo si<br />

sono visti spazzar via anni di<br />

duro lavoro...<br />

La ringrazio per avermi<br />

concesso altro tempo prezioso<br />

e ricordo a chi vorrà tenersi<br />

aggiornato sulla situazione di<br />

visitare il sito www.airl.it<br />

Per chiarimenti ed<br />

informazioni utili, vi comunico<br />

i recapiti telefonici<br />

dell'Associazione Italiani<br />

Rimpatriati dalla Libia:<br />

tel. 06.85300882<br />

fax 06.85300898<br />

e-mail:segreteria@airl.it<br />

rivista@airl.it<br />

nella foto: Giovanna Ortu a Leptis Magna durante una visita nel novembre 2004.


la sindrome di<br />

Medea<br />

patriziamaroni<br />

Per scrivere una casistica su questo argomento<br />

mi sono avvalsa dell’aiuto della cronaca di un<br />

quotidiano; quelli che ho messo insieme sono<br />

alcuni casi accaduti nell’ultimo decennio circa,<br />

molti dei quali ancora vivi nella nostra memoria.<br />

La domanda che mi emergeva man mano che<br />

leggevo era: può l’egoismo e la presunzione di una<br />

persona determinare la fine di un’altra vita?<br />

12/02/1988: muoiono nella vasca da bagno in un<br />

appartamento di Ostia due fratellini, di uno e cinque<br />

anni. Tutto lascia supporre che si tratti di una<br />

disgrazia, ma il 9 marzo del ’91, anche il terzo figlio<br />

di A.A. di appena otto mesi, muore nelle medesime<br />

circostanze. A. 39 anni tenta il suicidio ingerendo<br />

una forte dose di barbiturici, ma viene incriminata.<br />

04/01/1994: a Civitavecchia T.B. uccide i figli L.,L.<br />

e A. e li sotterra nelle campagne di Cerveteri, dove<br />

furono poi ritrovati il 20 aprile 1995 dopo lunghe e<br />

complicate ricerche.<br />

25/09/1995: a Barile (Potenza) G. M. uccide a colpi<br />

d’ascia la moglie e le figlie di cinque e tre anni, poi<br />

tenta il suicidio.<br />

29/04/1997: a Foggia, A.M.C. 35 anni, che soffriva<br />

da tempo di crisi depressive, strangola i due figli di<br />

5e8anni,poimette i loro corpi su un lettino con le<br />

mani congiunte, e si uccide impiccandosi.<br />

30/08/1997: a Montecassiano(MC) M.P. 37 anni<br />

uccide i due figlioletti, un maschio di tre anni e una<br />

femmina di sei, strangolandoli e annegandoli. Poi si<br />

uccide impiccandosi con una corda ad una ringhiera.<br />

07/09/1997: l’ex poliziotto A.S. 46 anni, uccide le<br />

duefigliedi4e7anniesisuicida con un revolver<br />

calibro38.<br />

26/03/1998: a Molinella (BO) S.A. 47 anni getta<br />

nella cisterna del distributore che gestiva la moglie e<br />

i due figlioletti: una bambina di 9 anni e un<br />

bambino di 5, poi dà fuoco al carburante e si getta a<br />

sua volta.<br />

03/09/1999: a Campanella (Vicenza) E.D.D. 45 anni<br />

uccide con il proprio fucile da caccia la moglie e le<br />

due figlie di 13 e 16 anni e poi si suicida.<br />

12/06/2000: a Verderio Superiore (Lecco) un vigile<br />

urbano, M.M. 45 anni uccide la moglie eiduefigli,<br />

una femmina di 13 anni e un maschio di 8, a colpi<br />

di pistola, poi si suicida usando la stessa arma.<br />

11/08/2000: a Castel del Sasso (Caserta) A.P. una<br />

maestra di 36 anni in crisi depressiva, si uccide con<br />

le tre figlie di sei, due e un anno, saturando l’interno<br />

29 donnaimpresa.com


della macchina con i gas di scarico.<br />

2001 Roma. Uccisi due bambini. Fermata la madre. La<br />

donna, una macedone sposata con un italiano è accusata<br />

di duplice omicidio, due fratellini di 4e6anni,a<br />

coltellate.<br />

2001 Milano. Soffoca il figlio di 19 mesi e si impicca in<br />

casa. 2001 Taranto. Piange nella culla la madre lo soffoca.<br />

Un raptus. Ha preso un cuscino e l’ha premuto sul volto di<br />

C. di 2 mesi, che piangeva nella culla.<br />

2002 Cogne, muore il piccolo S. a soli 3 anni. Su questo<br />

caso ne abbiamo sentito<br />

anche troppe..<br />

2003 Aosta O.C. annegò i<br />

figli di 4 anni e 21 giorni in<br />

un laghetto vicino Aosta.<br />

2003 Agrigento. La madre<br />

ubriaca ha aggredito il<br />

figlio di 10 anni a colpi di<br />

forbice procurandogli<br />

centinaia di ferite.<br />

La prontezza dei vicini e<br />

l’intervento delle forze<br />

dell’ordine hanno impedito<br />

un’altra tragedia.<br />

2004 Napoli. Una ragazza<br />

di 22 anni, nasconde la<br />

gravidanza e dopo il parto<br />

nasconde il corpicino della<br />

bimba in un armadio.<br />

Faceva la ba<strong>by</strong> sitter, ha<br />

continuato a lavorare<br />

mettendo dei camicioni e<br />

alla fine di un giorno come<br />

tanti altri trascorso insieme<br />

ai piccoli di una vicina di<br />

casa, va in bagno del suo<br />

appartamento partorisce e<br />

uccide la sua bimba, poi<br />

nasconde il corpo<br />

nell’armadio.<br />

2005 Lecco. La madre del<br />

piccolo M. di 5 mesi, lo<br />

uccide nella vasca da bagno<br />

2005 Bari. La piccola E.<br />

non mangiava da 2 mesi.<br />

Lo stomaco è stato trovato<br />

completamente vuoto.<br />

Scrivendo questa casistica<br />

dell’orrore, più volte sono<br />

stata tentata di non<br />

continuare tanto avevo<br />

letto. Una strage di innocenti !!<br />

“...la<br />

tradizione<br />

associa<br />

Medea alla<br />

donna che<br />

commette il<br />

figlicidio<br />

per<br />

vendicarsi<br />

del proprio<br />

coniuge. I<br />

figli<br />

diventano<br />

un bene<br />

materiale, a<br />

cui lei ha<br />

dato vita e<br />

che ha<br />

quindi il<br />

potere di<br />

togliergliela!”<br />

In tutta Italia, e sempre più spesso omicidi-suicidi di<br />

genitori (solamente biologici) che decidono che la vita che<br />

sta andando male per loro, dovrà necessariamente andare<br />

male per tutti e allora trascinano i figli nel loro suicidio!<br />

Donne che sull’orlo di una crisi nervi uccidono i figli e poi<br />

confessano che era solo un momento di “pazzia”.<br />

Stress, depressione, autosvalutazione, tematiche negative<br />

nei confronti del partner, ossia relazioni disturbate, gelosia,<br />

intenti di vendetta sul figlio. Tra tutte queste tematiche le<br />

più diffuse sono quelle depressive; la madre che vuole<br />

mettere in atto un suicidio vuole portarsi dietro il figlio<br />

uccidendolo.<br />

Il figlicidio si può considerare un delitto che causa penose<br />

e violente emozioni legate alla crudeltà, alla efferatezza.<br />

La Sindrome di Medea si rifà alla tradizione greca; tratta<br />

la storia di Medea nella leggenda degli Argonauti e viene<br />

riproposta da molti autori: Sofocle, Euripide, Eschilo, e<br />

risale circa al V secolo a.C.<br />

Medea, nipote della maga Circe ed esperta in arti magiche,<br />

era figlia di Eete, Re della Colchide, custode del Vello<br />

d’oro. Quando arrivano gli Argonauti, innamoratasi di<br />

Giasone, lo aiuta nella conquista del Vello d’oro, e per<br />

questo uccide il fratello Absirto. Dopo aver tradito la<br />

patria, ucciso il fratello, Medea fugge con Giasone, con il<br />

quale andrà a vivere<br />

per un periodo a<br />

Corinto.<br />

Accade poi che il Re<br />

greco Creonte<br />

impunemente pensa di<br />

far bandire Medea e di<br />

dare sua figlia in sposa<br />

a Giasone il quale, con<br />

altrettanta impudenza<br />

accetta.<br />

E’ in questo momento<br />

che Medea si vendica<br />

del tradimento di<br />

Giasone, poiché lo<br />

considera molto grave<br />

dal momento che lei,<br />

per seguirlo, aveva<br />

tagliato tutti i suoi<br />

vincoli e violato ogni<br />

forma sacra, uccide<br />

oltre Creonte e sua<br />

figlia promessa sposa,<br />

anche i suoi figli avuti<br />

dall’eroe. Per questo<br />

motivo la tradizione<br />

associa Medea alla<br />

donna che commette il<br />

figlicidio per<br />

vendicarsi del proprio<br />

coniuge. I figli<br />

diventano un bene<br />

materiale, a cui lei ha<br />

dato vita e che ha<br />

quindi il potere di<br />

togliergliela!<br />

A conclusione di<br />

questo articolo vorrei<br />

dire, come ho appena<br />

accennato sopra, che<br />

questi sono stati genitori biologici, niente altro!<br />

Occorre chiarire che generare non è procreare.<br />

Il verbo generare è diverso da procreare. Nell’ordine della<br />

natura si compiono certi atti dai quali, per una catena<br />

causale, usciranno dei bambini. Fin qui si tratta più o<br />

meno della stessa catena causale per la quale nascono<br />

anche i gattini. Questo è il procreare, il fare.<br />

Generare, invece, è né più né meno che il concetto di<br />

conferimento di un’eredità. Un figlio è un figlio perché è<br />

un erede, e non perché è nato come un gattino, è un<br />

concetto giuridico, di riconoscimento. Questa eredità non è<br />

intendibile solo economica, ma anche un insieme di<br />

conoscenze, gesti, giudizi e tradizioni che fanno le<br />

famiglie.


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polvere e residui<br />

organici (polline<br />

e fumo), causa<br />

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allergiche,<br />

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settore delle pulizie ed è ormai sinonimo di affidabilità<br />

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manodopera e professionalità nello svolgere le mansioni<br />

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lavoro cercando continuamente di soddisfare le esigenze<br />

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della<br />

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li circonda<br />

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Federico<br />

Vitali<br />

Presidente<br />

Confindustria<br />

Marche<br />

Presidente<br />

FAAM S.p.A.<br />

Federico Vitali<br />

10<br />

domande a:<br />

pubblico&<br />

privato<br />

a cura di valerianamariani<br />

Ho conosciuto Federico Vitali solo qualche giorno fa, sebbene avessi molto sentito parlare di lui. Non l'avevo<br />

mai incontrato seppure risiede nello stesso paese in cui sono cresciuta. Non avevo mai avuto neppure a che fare<br />

con lui per ragioni di lavoro, prima di adesso. Di recente, per le ovvie ragioni di questa intervista, ho cercato di<br />

incontrarlo, considerando che non sarebbe stato semplice farlo a breve, in quanto egli oltre che essere a capo di<br />

una delle aziende maggiormente rappresentative del territorio riveste una funzione pubblica di grande prestigio,<br />

ma non è stato così.<br />

Infatti, con mio grande stupore, trovo confermata la richiesta di udienza da lì a pochi giorni dalla mia richiesta<br />

ufficiale. Questa disponibilità ha confermato quanto mi avevano sottolineato di lui, ovvero che conserva ancora<br />

oggi, nel suo rapportarsi con gli altri, quella semplicità che è propria solo delle persone non comuni, o meglio,<br />

straordinarie.<br />

Un sorriso appena accennato, sguardo fiero e sicuro, fare cordiale, quasi amichevole. Questo è stato il primo,<br />

piacevole, impatto. Non una esitazione alla richiesta di posare davanti all’obiettivo, non un indugio sulle<br />

domande che gli avevo sottoposto. Nessuna richiesta, se non quella di comprendere le finalità del lavoro che<br />

stavo svolgendo, che potesse far trapelare una, anche legittima, diffidenza.<br />

Un uomo acuto, intelligente, disinvolto e, a mia grande sorpresa, anche dotato di una apprezzabile ironia.<br />

33 donnaimpresa.com


“...le<br />

macchine<br />

tolgono agli<br />

uomini<br />

un lavoro<br />

fisico e a<br />

bassa<br />

soddisfazione<br />

per portarli a<br />

svolgere<br />

attività più<br />

nobili e<br />

magari<br />

divertenti.<br />

Così non<br />

sapranno più<br />

distinguere se<br />

stanno<br />

lavorando o<br />

giocando”


arliamo di livelli<br />

occupazionali. I dati<br />

confermano una ripresa<br />

alla crescita dell'attività<br />

produttiva e commerciale<br />

(in relazione al terzo<br />

trimestre del 2000) nonostante si<br />

parli ancora di crisi della nostra<br />

economia regionale (domanda<br />

interna debole, attività produttiva<br />

della moda in calo, così come le<br />

vendite nel settore delle calzature).<br />

Il dato di crescita dell'occupazione<br />

nonostante ciò è incoraggiante in<br />

quanto attestato sulla percentuale<br />

del +0.5% rilevato in tutti settori.<br />

Quali presidente Vitali le sue<br />

considerazioni in merito?<br />

I dati riferiti al 3° trimestre 2006<br />

indicano che i livelli occupazionali<br />

delle Marche sono molto più elevati<br />

rispetto alla media nazionale; ciò<br />

dimostra che le imprese marchigiane<br />

hanno saputo reagire in questo<br />

momento di difficoltà, così come nei<br />

cicli passati.<br />

Qualche anno fa si diceva che il<br />

modello marchigiano non potesse più<br />

funzionare perché composto da un<br />

tessuto di piccole imprese, mentre la<br />

competizione a livello globale<br />

sembrava richiedere le grandi<br />

dimensioni.<br />

I segnali oggi sono totalmente diversi<br />

da quello che tali profezie<br />

annunciavano: ne sono prova i livelli<br />

occupazionali e la reattività<br />

dimostrata dalle PMI,<br />

che sono però<br />

consapevoli di dover continuare il loro<br />

processo innovativo. Le PMI hanno<br />

capito che per competere è necessario<br />

innovare, innovare, drammaticamente<br />

innovare, non solo a livello di prodotti<br />

e processi, ma anche nel modo di<br />

relazionarsi.<br />

Trovo straordinaria la campagna<br />

pubblicitaria promossa da<br />

Confindustria per riportare<br />

l’attenzione sui giovani attraverso il<br />

concetto di “realismo”. Cito<br />

testualmente “Oggi, in definitiva,<br />

risulta ancor più vera una vecchia<br />

verità:cheilfuturovacreatoconle<br />

proprie mani senza attendere che<br />

qualcuno lo porti nelle nostre case<br />

già confezionato. Il lavoro non lo<br />

portalacicognamadeveessereuna<br />

conquista individuale costruita<br />

giorno per giorno e fin dall'inizio del<br />

percorso scolastico”. Ed ancora...<br />

“Credere alla cicogna da piccoli era<br />

una cosa naturale, continuare a<br />

crederci da grandi oggi può essere<br />

pericoloso”. Personalmente non<br />

posso che condividere appieno la<br />

preoccupazione inerente l’oggetto di<br />

tale sensibilizzazione, ovvero quella<br />

di scegliere di affidare al destino il<br />

nostro futuro, di non voler assurgere<br />

“noi” la responsabilità di un<br />

percorso volto alla individuale<br />

“costruzione” professionale. Una<br />

campagna che contribuisca a<br />

disincantare i giovani affinché vi sia<br />

una maggiore consapevolezza, o<br />

meglio, una oggettiva,<br />

interpretazione del “vero”….<br />

Personalmente credo che i giovani<br />

debbano sognare, perché col realismo<br />

non si crea nulla. Sono i grandi sogni<br />

a motivare gli uomini, e solo<br />

rincorrendo tali sogni con grande<br />

entusiasmo, si possono compiere<br />

grandi opere. Questo non<br />

significa che non occorra<br />

avere la coscienza della<br />

causatività, cioè che ognuno<br />

dinoiècausadiciòche<br />

genera. Gli esperti dicono che<br />

se ci poniamo di fronte ad una<br />

persona con un dato<br />

atteggiamento, quella persona<br />

si comporterà di conseguenza.<br />

Per questo Confindustria<br />

chiede un impegno generale<br />

verso un ri-orientamento<br />

culturale del paese, perché<br />

cresca in tutti noi, in primis<br />

noi imprenditori, il senso di<br />

autoresponsabilizzazione e si<br />

persegua un atteggiamento<br />

volto a mettere in evidenza le<br />

proprie responsabilità anziché<br />

quelle altrui. In particolare si<br />

chiede ai giovani un maggior impegno<br />

nella formazione scolastica;<br />

nell’impresa che presiedo ci piace dire<br />

“lavorare di più per faticare di meno”:<br />

in questo caso diciamo ai giovani di<br />

lavorare di più nel periodo scolastico<br />

per poter meno faticare nel resto della<br />

vita.<br />

Associazione verso l’Europa…quali i<br />

progetti?<br />

Le Marche sono una regione<br />

dell’Italia, l’Italia è una regione<br />

dell’Europa.<br />

Un sistema produttivo competitivo non<br />

può pensare al futuro se non si misura<br />

con l’Europa e con il mondo. La<br />

competizione oggi avviene sui territori,<br />

le imprese vanno a cercare, anzi<br />

debbono andare a cercare dove<br />

insediarsi per meglio competere.<br />

Noi crediamo che il nostro progetto sia<br />

partecipare perché la nostra regione<br />

diventi un territorio competitivo e<br />

attrattivo. Solo così l’economia potrà<br />

svilupparsi e creare ricchezza per poi<br />

distribuirla.<br />

In definitiva non ci può essere welfare<br />

senza impresa che crei ricchezza.<br />

Fondazione EQI ovvero la cultura<br />

della qualità come elemento<br />

essenziale per lo sviluppo e<br />

l'internazionalizzazione delle<br />

imprese. Ci spieghi in maniera più<br />

dettagliata presidente….<br />

Lo scopo della fondazione è quello<br />

della promozione della cultura della<br />

qualità.<br />

Coscienti della necessità di un riorientamento<br />

culturale, noi di<br />

Confindustria Marche insieme agli<br />

altri partner che partecipano alla<br />

fondazione, ci stiamo impegnando su<br />

molti fronti, questo della<br />

“... le Marche<br />

sono una<br />

regione<br />

dell’Italia,<br />

l’Italia è una<br />

regione<br />

dell’Europa.<br />

Un sistema<br />

produttivo<br />

competitivo<br />

non può<br />

pensare al<br />

futuro se non<br />

si misura con<br />

l’Europa e con<br />

il mondo...”<br />

qualità e certificazione<br />

dei sistemi qualità è una<br />

delle dimostrazioni dei<br />

tanti impegni avviati.<br />

Per competere occorre<br />

innovare, occorre sempre<br />

più soddisfare, meglio<br />

“deliziare” il cliente e<br />

questo obiettivo si può<br />

raggiungere solo se si<br />

ha, a tutti i livelli della<br />

catena, una qualità<br />

eccelsa.<br />

La “delizia” del cliente<br />

permette di competere<br />

anche con un sistema<br />

produttivo che non può<br />

misurarsi con sistemi di<br />

low-cost.<br />

La diffusione delle nuove tecnologie<br />

accresce la capacità di competere<br />

delle imprese attraverso la<br />

trasformazione dei loro apparati<br />

produttivi e, particolarmente, di<br />

quelli inerenti l'organizzazione. Più<br />

in generale, il potere delle nuove<br />

tecnologie passa attraverso la scelta<br />

di un approccio strategico all'uso<br />

delle medesime, ovvero di una vera e<br />

propria "IT strategy", conforme alla<br />

strategia d'insieme dell'impresa.<br />

Nella definizione dell'organizzazione<br />

quanto nella strategia, il ruolo delle<br />

risorse umane è sempre da<br />

considerarsi sostanziale…non crede?<br />

Chi mi conosce sa che è mia profonda<br />

convinzione che l’impresa è un gruppo<br />

di uomini fortemente motivati con un<br />

unico obiettivo; solo se si hanno<br />

uomini fortemente motivati si potrà<br />

competere.<br />

Una volta che l’imprenditore ha


svolto il ruolo strategico della<br />

intuizione, uomini motivati con un<br />

unico obiettivo, sapranno trasformare<br />

l’intuizione in un progetto, che<br />

attraverso l’applicazione di tecnologie<br />

permetterà al progetto di risultare<br />

vincente e di competere nella<br />

globalizzazione. Un gruppo di uomini<br />

fortemente motivati con un unico<br />

obiettivo sintetizza la teoria del gioco<br />

di squadra.<br />

Oggi non basta più il gioco di squadra<br />

all’interno dell’impresa, la<br />

competizione avviene nel territorio,<br />

per questo servono imprese che<br />

sappiano giocare di squadra insieme<br />

al sistema regionale e istituzionale.<br />

Una panoramica sulle dimensioni e<br />

sugli elementi distintivi del<br />

fenomeno Internet nel sistema delle<br />

imprese marchigiane…..<br />

Non credo che ci siano elementi<br />

particolarmente distintivi nel sistema<br />

Internet marchigiano, anche se alcune<br />

nostre imprese eccellenti hanno saputo<br />

ricavarsi importanti nicchie<br />

nell’economia globale attraverso il<br />

fenomeno Internet. Sono convinto che<br />

Internet sia stata la scoperta del<br />

secolo scorso e noi che ci viviamo non<br />

ci rendiamo sufficientemente conto di<br />

quanto abbia stravolto il nostro modo<br />

di essere, fare e comunicare.<br />

Ha ragione presidente, condivido<br />

questa sua riflessione in riferimento<br />

alla non ancora sufficiente<br />

consapevolezza dei cambianti, anche<br />

radicali, che fanno parte della<br />

nostra vita dall’avvento di internet,<br />

del nostro agire ed in particolare del<br />

nostro relazionarci quotidiano.<br />

Parliamo ora della responsabilità<br />

sociale d’impresa, che vuol dire, in<br />

sintesi, gestire la propria attività<br />

generando profitto in modo corretto<br />

nei confronti dei partner economici,<br />

ma anche della collettività e<br />

dell’ambiente circostante. Anche<br />

perché, lo ricordiamo, la sfida alla<br />

responsabilità sociale riguarda tutte<br />

le imprese, a prescindere dalla loro<br />

dimensione…<br />

Personalmente credo che solo con<br />

l’esempio si possa comunicar appieno<br />

quanto si desidera. L’impresa che ho<br />

l’onore e l’onere di presiedere, è stata<br />

una delle prime imprese italiane del<br />

settore profit a presentare un bilancio<br />

sociale.<br />

Il bilancio sociale che la FAAM<br />

presenta già dal 1998, si propone di<br />

fornire una visione completa della<br />

propria attività e del ruolo svolto nel<br />

contesto economico e sociale tramite<br />

la periodica e puntuale verifica della<br />

propria mission che presta attenzione<br />

alla qualità, alla cura dell'ambiente,<br />

al massimo rispetto dei diritti di tutti i<br />

collaboratori, all'onorevole<br />

comportamento etico da tenere nel<br />

mondo degli affari moderno; in una<br />

parola la massimizzazione del<br />

rendimento sociale aziendale.<br />

Credo sia fondamentale che ognuno di<br />

noi si attivi con l’esempio a<br />

coinvolgere tutto il sistema per<br />

renderlo più attento all’aspetto<br />

sociale.<br />

Quale Vitali, il suo pensiero, in<br />

merito all' integrazione dell'offerta<br />

formativa nella nostra regione o, più<br />

in generale, in Italia?<br />

Credo che serva un serio impegno per<br />

riorientare il sistema formativo.<br />

Confindustria Marche e la Regione<br />

hanno avviato un dialogo con il<br />

comune obiettivo di migliorare il<br />

sistema formativo e rendere i giovani<br />

più pronti e maggiormente competenti.<br />

Oggi più che mai un sistema<br />

produttivo competitivo ha bisogno di<br />

competenze eccellenti, prime fra tutte<br />

quelle relazionali, non bastano più<br />

solo le conoscenze.<br />

Quali, le recenti attività di<br />

Confindustria a sostegno di un<br />

partenariato tra università e<br />

impresa ?<br />

Diverse sono le attività avviate, e con<br />

grande soddisfazione dico che c’è la<br />

volontà di tutti i Rettori delle<br />

Università, dei Presidi delle Facoltà e<br />

della maggioranza dei professori ad<br />

attivarsi per creare il concetto di<br />

squadra tra Università e impresa. C’è<br />

una comune volontà tra Confindustria<br />

Marche e Università per creare un<br />

momento di incontro e<br />

programmazione congiunta per<br />

accrescere la competitività sul<br />

territorio.<br />

Un esempio per tutti del virtuoso<br />

gioco di squadra che si sta portando<br />

avantitraUniversitàeimprese,è<br />

quello della valorizzazione dei<br />

“talenti”, tramite il cofinanziamento,<br />

da parte di aziende private, di borse di<br />

studio per giovani laureati delle nostre<br />

Università per lo svolgimento di<br />

dottorati di ricerca.<br />

Prima di salutarla presidente,<br />

ringraziandola naturalmente per la<br />

disponibilità con la quale ha<br />

accettato questo mio invito nel<br />

volerla conoscere più a fondo, vorrei<br />

scegliesse, commentando le ragioni<br />

della preferenza, uno di questi<br />

pensieri :<br />

“Chi è maestro nell'arte di vivere<br />

distingue poco fra il suo lavoro e il<br />

suo tempo libero, fra la sua mente e<br />

il suo corpo, la sua educazione e la<br />

sua ricreazione, il suo amore e la sua<br />

religione. Con difficoltà sa cos'è<br />

cosa. Persegue semplicemente la sua<br />

visione dell'eccellenza in qualunque<br />

cosa egli faccia, lasciando agli altri<br />

decidere se stia lavorando o<br />

giocando. Lui pensa sempre di fare<br />

entrambe le cose insieme”.<br />

(pensiero zen)<br />

“Il lavoro è umano solo se resta<br />

intelligente e libero”.<br />

(papa Paolo VI, Populorum<br />

progressio)<br />

“Se gli uomini hanno la capacità di<br />

inventare nuove macchine che<br />

tolgono lavoro ad altri uomini,<br />

hannoanchelacapacitàdi<br />

rimetterli al lavoro”.<br />

(J.F. Kennedy)<br />

Per me non è possibile scegliere fra le<br />

tre frasi, mi riconosco in tutte e tre e<br />

credo che abbiano un filo conduttore<br />

comune.<br />

Condivido il pensiero zen, è un modo<br />

di vivere con gli altri per fare belle<br />

esperienze che consentono di<br />

sperimentare il gioco di squadra.<br />

Il pensiero di Paolo VI, ben si sposa<br />

con il primo pensiero, chi è maestro<br />

nell’arte di vivere è sicuramente<br />

intelligente e libero.<br />

Unatalepersonaèsicuramenteun<br />

esempio, quindi anche altruista e<br />

attento agli altri; per cui se inventerà<br />

macchine che tolgono lavoro agli<br />

uomini, sicuramente si impegnerà<br />

anche per creare altro lavoro e quindi<br />

soluzioni. Le macchine tolgono agli<br />

uominiunlavorofisicoeabassa<br />

soddisfazione per portarli a svolgere<br />

attività più nobili e magari divertenti.<br />

Così non sapranno più distinguere se<br />

stanno lavorando o giocando.


elevators<br />

PROFESSIONALIFT<br />

porto san giorgio (ap)


Remigio Ceroni nato a<br />

Monterubbiano (ap) il<br />

21 Aprile 1955.<br />

Laureato in Sociologia<br />

Docente<br />

Deputato di Forza Italia<br />

Componente della VI<br />

commissione finanze<br />

Sindaco del Comune di<br />

Rapagnano<br />

Coordinatore Regionale<br />

di Forza Italia in carica<br />

dal 2003.<br />

Remigio Ceroni<br />

10<br />

domande a:<br />

pubblico&<br />

privato<br />

a cura di valerianamariani<br />

Risentirla al telefono qualche giorno fa, è stata una piacevole<br />

riconferma dell’ impressione che avevo percepito di lei già da quella<br />

sera in cui, seppur fugacemente, ho avuto il piacere di conoscerla<br />

personalmente. La sua disponibilità ed i suoi modi garbati, ad<br />

accondiscendere alla mia seppur non esplicita richiesta di<br />

approfondimento di una tematica per la quale non era stato<br />

chiamato a presenziare, denotava una sensibilità rara.<br />

Personalmente non posso che plaudirla per la garbata eleganza e per<br />

lo stile confidenziale attraverso il quale si relaziona oltre che per il<br />

suo essere “magnanimo” nei confronti di quanti la avvicinano,<br />

nonostante sia oggi affermato leader politico.<br />

38 donnaimpresa.com


Tornando a noi ed al fine di questa<br />

intervista volta ad indagare i<br />

protagonisti degli “affari pubblici”<br />

in un’ottica non esclusivamente<br />

incentrata sulla vita professionale,<br />

inizierei interrogandola sul concetto di<br />

democrazia…. sosteneva Wiston<br />

Churchill, che la democrazia è un<br />

pessimo sistema, ma che lui purtroppo<br />

non ne conosceva di migliori.<br />

Lo statista inglese ricorreva a questo<br />

paradosso per mettere in evidenza la<br />

difficoltà di gestire una società<br />

complessa, dove governare significa<br />

far ricorso costantemente all'arte della<br />

mediazione, per comporre interessi<br />

diversi e sovente in netto contrasto<br />

l’uno con l'altro.<br />

Lei conviene su tale pensiero?<br />

Penso che il pensiero espresso da<br />

Churchill abbia ancora la sua validità. La<br />

democrazia è una forma di governo nella<br />

quale la sovranità risiede nel popolo che<br />

la esercita mediante i propri<br />

rappresentanti eletti nelle istituzioni.<br />

Certamente la democrazia ha molti<br />

difetti, ma un sistema migliore per<br />

esercitare i propri diritti i cittadini non lo<br />

hanno ancora trovato.<br />

La nostra società sta avendo una<br />

evoluzione rapidissima, senza<br />

precedenti, nella quale i continui<br />

progressi tecnologici e scientifici<br />

costringono l’uomo e interrogarsi ed ad<br />

affrontare ogni giorno sfide<br />

completamente nuove. Le mutazioni nel<br />

campo scientifico, ma anche in<br />

economia, in politica, nella<br />

comunicazione, nell’educazione,<br />

nell’ambiente, ci costringono ad<br />

affrontare situazioni imprevedibili o<br />

difficili da gestire, e mettono in<br />

discussione i valori e le convinzioni che<br />

abbiamo maturato nel corso della nostra<br />

vita. Infine, vi è la cosiddetta<br />

“globalizzazione”, conseguenza<br />

dell’evoluzione dei mezzi di trasporto e<br />

dei mezzi di comunicazione che hanno<br />

messo in quotidiano contatto culture,<br />

economie, modelli di vita e di pensiero<br />

un tempo distanti e profondamente<br />

differenti fra loro.<br />

Ecco, io penso che le democrazie<br />

occidentali, pur con i loro difetti, hanno<br />

saputo assicurare alle popolazioni<br />

progresso e sviluppo. Ciò è avvenuto<br />

ponendo a riferimento la cultura classica<br />

e i valori cristiani. I diritti dell’uomo, il<br />

rispetto per la persona e per la sua<br />

libertà sono stati valori fondanti. Per<br />

questo ritengo che oggi la politica debba<br />

ritrovare coesione attorno ai valori che<br />

hanno permesso alla nostra società di<br />

raggiungere livelli di pace, prosperità,<br />

libertà e benessere mai conosciuti in<br />

precedenza e fare di quei valori la propria<br />

stella polare. Solo così si potranno gestire<br />

al meglio le complessità e le nuove sfide<br />

che il futuro senza tregua ci propone.<br />

Secondo lei onorevole la politica è<br />

gestione del potere o servizio?<br />

Per me la politica è essenzialmente un<br />

servizio alla comunità. Non possiamo però<br />

dimenticare che la politica è il luogo in cui<br />

si prendono le decisioni rivolte al miglior<br />

funzionamento possibile della società e<br />

pertanto è anche gestione del potere.<br />

Tuttavia chi gestisce il potere, deve<br />

prendere le migliori decisioni per il bene<br />

della comunità amministrata, ma la sua<br />

azione non deve essere improntata alla<br />

prepotenza, all’arroganza, alla tirannia, alla<br />

prevaricazione , ma al contrario dove<br />

ricercare il consenso, la collaborazione e il<br />

dialogo sociale.<br />

Chi gestisce il potere non deve mai<br />

dimenticare di avere una delega dai<br />

cittadini per l’esercizio dei propri poteri e di<br />

non essere il proprietario assoluto e<br />

indiscusso dei beni amministrati.<br />

Quindi, l’esercizio dei poteri contenuti<br />

nell’assolvimento di una funzione politica,<br />

è un aspetto importante della vita politica e<br />

va svolto con grande equilibrio, in maniera<br />

accorta, seria e responsabile e deve<br />

tendere a ridurre al minimo il solco che<br />

nel corso del tempo si è scavato tra la<br />

politicaeicittadini, che hanno tanti motivi<br />

per avere un atteggiamento diffidente nei<br />

confronti delle istituzioni e di chi le<br />

rappresenta.<br />

La società contemporanea fra<br />

statalismo e privatizzazione...<br />

Negli ultimi anni il peso e l’ingerenza dello<br />

stato nella società hanno superato ogni<br />

livello di accettabilità. Con il trattato di<br />

Maastricht è stato riscoperto un principio<br />

del quale fino a poco tempo fa molti<br />

ignoravano il grande significato e la reale<br />

portata: il principio della sussidiarietà che<br />

indubbiamente ha impresso una svolta, ha<br />

determinato uno stop all’avanzata dello<br />

stato nello svolgimento di compiti e<br />

nell’occupazione dei gangli vitali della<br />

società.<br />

Tale principio contenuto anche nella<br />

dottrina sociale della chiesa, si articola in<br />

tre livelli:<br />

* non faccia lo stato ciò che i cittadini<br />

possono fare da soli;<br />

* lo stato deve intervenire quando i singoli<br />

e i gruppi che compongono la società non<br />

sono in grado di farcela da soli;<br />

* l’intervento dello stato deve essere<br />

comunque portato dal livello più vicino al<br />

cittadino;<br />

Questo principio è uno dei cardini della<br />

proposta politica di Forza Italia, ma con<br />

profondo rammarico dobbiamo ammettere che<br />

lo statalismo di gran parte delle forze politiche<br />

presenti in parlamento ne ha impedito la sua<br />

piena attuazione.<br />

Si dice, spesso a ragione, che la politica<br />

non si occupa a sufficienza dei giovani. Ma i<br />

giovani si occupano abbastanza di politica?<br />

Io volevo chiederle a tal proposito se a<br />

parer suo ci sono sufficienti dibattiti per<br />

chiarire le idee ai giovani sulla politica….<br />

La politica ha assolutamente bisogno della<br />

partecipazione dei giovani. I giovani di oggi<br />

sono la classe dirigente di domani. Dobbiamo<br />

compiere ogni sforzo per avvicinare i giovani<br />

alla politica fornendo loro momenti ,<br />

opportunità, motivazioni e possibilità di<br />

diventare protagonisti Voglio ricordare che<br />

Forza Italia, da questo punto di vista, considera<br />

la formazione dei giovani come uno degli<br />

obiettivi fondamentali della propria azione<br />

politica. In particolare, il coordinatore nazionale<br />

Sandro Bondi ha avviato una serie di iniziative<br />

di primissimo piano dedicate proprio ai giovani,<br />

alla loro formazione, al loro coinvolgimento.<br />

(Ogni anno si tiene a Gubbio nei primi giorni di<br />

settembre un corso di formazione, altri sono in<br />

corso in varie parti d’Italia, molti giovani sono<br />

presenti nelle nostre liste.) Posso assicurarvi<br />

che l’adesione e l’interesse dimostrati dai futuri<br />

protagonisti della politica sono stati straordinari,<br />

ci sono fondati motivi per guardare all’avvenire<br />

con speranza e fiducia.<br />

Quale pensa che debba essere il ruolo del<br />

filosofo nei confronti del politico e quale<br />

qualità filosofica dovrebbe acquisire il<br />

politico?<br />

Io penso che la politica, nel suo senso più<br />

profondo, sia una “filosofia sociale”. Non a caso<br />

nell’antica Grecia tutti i politici più importanti<br />

erano filosofi.<br />

Il filosofo deve trasmettere al politico<br />

l’ottimismo, la razionalità, e nello stesso tempo<br />

la fantasia senza la quale ogni problema è<br />

insormontabile.<br />

Il filosofo inoltre nella elaborazione di tesi,<br />

proposte ed idee , dove sempre considerare che<br />

esse devono essere realizzabili e comunque utili<br />

nella realtà.<br />

Il politico deve ricordare che solo attraverso il<br />

pensiero, la riflessione e l’approfondimento<br />

filosofico potrà ampliare la propria visione che,<br />

altrimenti, rischia di diventare troppo pragmatica e<br />

in fin dei conti sterile.<br />

Aristotele diceva che non è biasimevole colui<br />

che persegue la ricchezza, in quanto tale, il<br />

denaro o il successo, è biasimevole colui che<br />

ritiene che la ricchezza, che il denaro,<br />

l’agiatezza, sia un fine in sé, e non, invece, un<br />

mezzo per realizzare qual cos’altro….<br />

Nella nostra società ci siano state due visioni<br />

ugualmente distorte del denaro e della


icchezza: una considera la ricchezza<br />

come fosse una colpa, mentre l’altra fa<br />

della ricchezza e del denaro simboli vuoti<br />

di un’affermazione sociale fine a sé<br />

stessa, priva di valori. Io credo invece che<br />

entrambe le visioni siano sbagliate e<br />

superficiali, e che la saggezza di Aristotele<br />

offra una risposta impeccabile che<br />

condivido.<br />

L'ideologia del partito che rappresenta<br />

varia dal liberismo all'economia sociale<br />

di mercato di ispirazione cattolicoliberale;<br />

il partito aspira ad essere il<br />

partito del rinnovamento e della<br />

modernizzazione…ci spieghi meglio<br />

onorevole cosa si intende per<br />

modernizzazione…<br />

Come ho già detto la nostra società è in<br />

frenetica e continua evoluzione. La politica<br />

deve saper crearadattarsi alla realtà e di<br />

affrontarla nel modo migliore. Non è<br />

difendendo vecchi privilegi e vecchie<br />

corporazioni che<br />

l’Italia potrà trovare il<br />

suo posto nel mondo<br />

di domani, ma<br />

adottando quel misto<br />

di liberalismo,<br />

dinamismo e<br />

solidarietà di cui<br />

parlavo in<br />

precedenza. In<br />

particolare, l’aspetto<br />

forse più stimolante e<br />

anche più complesso<br />

di una vera azione<br />

modernizzatrice da<br />

parte della politica è oggi quello di evitare<br />

il conflitto generazionale latente, e di<br />

creare invece una sinergia fra vecchie e<br />

nuove generazioni. E per fare questo<br />

bisogna responsabilizzare i padri, che non<br />

devono essere superficiali e devono<br />

guardare al futuro dei figli; e, nello stesso<br />

tempo, bisogna intervenire in fretta e con<br />

decisione sulla scuola e sull’istruzione<br />

perché l’attuale momento di grave crisi,<br />

testimoniata anche da molti fatti di<br />

cronaca di cui tutti siamo a conoscenza,<br />

rappresenta un grave pericolo per la<br />

crescita e la responsabilizzazione delle<br />

nuove generazioni. A tutto questo<br />

aggiungerei un punto assolutamente<br />

fondamentale: occorre rafforzare, e non<br />

indebolire come vorrebbe invece la<br />

sinistra, il ruolo della famiglia. In questo<br />

momento di difficoltà la famiglia va aiutata<br />

sul piano concreto e su quello culturale: i<br />

genitori di oggi, alle prese con molte e<br />

inedite difficoltà, devono essere seguiti,<br />

ascoltati, consigliati e se possibile anche<br />

istruiti. È una sfida che dobbiamo vincere<br />

insieme.<br />

L’autorevole filosofo tedesco Kant,<br />

nelle sue Osservazioni sul sentimento<br />

del Bello e del Sublime, associando la<br />

bellezza al femminile e il sublime alla<br />

razionalità propria del maschile,<br />

realizzerebbe una cesura, tale da rendere<br />

inconciliabili bellezza e intelligenza. “Se<br />

l’intelligenza è monopolio maschile, le<br />

donne che osano appropriarsene<br />

saranno private della loro femminilità".<br />

Ne deriva l’impossibilità per la donna di<br />

avere fascino grazie alla sua cultura e alle<br />

sue doti intellettive, e la conseguente<br />

esaltazione della bellezza, ridotta a mera<br />

esteriorità...lei Ceroni pensa sia<br />

verosimile questa teoria?<br />

Io credo che quanto espresso da Kant sia<br />

conseguenza di un pregiudizio culturale del<br />

tempo.<br />

Sono convinto che al giorno d’oggi tale<br />

pensiero si del tutto superato. Bellezza e<br />

intelligenza sono variabili indipendenti, e<br />

possono essere associate e coesistenti sia<br />

negli uomini sia nelle donne. Possono<br />

dipendere da fattori esteriori o interiori, o da<br />

un insieme di entrambi.<br />

Da uomo, posso testimoniare che ci sono<br />

donne bellissime<br />

“...Forza Italia,<br />

da questo punto<br />

di vista, considera<br />

la formazione dei<br />

giovani come uno<br />

degli obiettivi<br />

fondamentali<br />

della propria<br />

azione politica...”<br />

eppure non attraenti<br />

perché antipatiche, o<br />

superficiali, o poco<br />

comunicative. E ci<br />

sono donne magari<br />

meno appariscenti che<br />

invece, grazie alla loro<br />

intelligenza, alla loro<br />

eleganza e al loro<br />

savoir-faire risultano<br />

assolutamente<br />

irresistibili!<br />

Mi ricordo di una<br />

sera in cui una<br />

donna che conosco molto bene mette alla<br />

prova se stessa, motivata dall’effettiva<br />

necessità e dalla consapevolezza di non<br />

poter scegliere diversamente, pure<br />

confidando sulla propria capacità<br />

dialettica e sulle facoltà mentali, che<br />

oserei stimare anche piuttosto<br />

confortanti, e comunque sufficienti a<br />

gestire una situazione che<br />

invece…ahimè…non ha prodotto gli esiti<br />

ipotizzati...o meglio, desiderati da quanti<br />

erano presenti ma in particolare dalla<br />

donna stessa… che per l’occasione<br />

chiameremo con un nome di fantasia:<br />

Valeriana. Nonostante ciò lei Ceroni,<br />

avendo avuto modo di risentire Valeriana,<br />

non dimenticò di farle i complimenti<br />

proprio per quella esperienza,<br />

rincuorandola. Questo gesto, ed in<br />

particolare il suo commento “è capitato<br />

anche a me agli inizi della mia carriera<br />

politica” come a dire che può capitare a<br />

chiunque non riuscire perfettamente ad<br />

amministrare la propria<br />

emotività…denota nobiltà d'animo…a tal<br />

fine mi piacerebbe esprimerle tutta la mia<br />

stima dedicandole un pensiero di<br />

Baltasar Gracian: “L’uomo veramente<br />

grande non è mai meschino nel suo<br />

modo di fare”.<br />

Ora però non può esimersi dal<br />

raccontare, a soddisfare la mia inguaribile<br />

curiosità e quella della mia amica Valeriana, i<br />

suoi esordi politici…<br />

Io credo che una persona vale non tanto per la<br />

ricchezza che possiede o per come appare, ma<br />

per quanto ha nel profondo del cuore. E’ evidente<br />

che l’emozione che condiziona l’esordio in<br />

qualunque avventura mette a nudo e fa emergere<br />

la parte migliore di noi stessi. Con il tempo e<br />

l’esperienza diventiamo tutti meno spontanei e<br />

autentici.<br />

Per me che sono schivo e riservato gli esordi in<br />

politica sono stati davvero drammatici ma sono<br />

convinto che la gente ha valutato positivamente il<br />

mio comportamento valutando e riconoscendo nei<br />

miei atteggiamenti le ansie, le preoccupazioni, i<br />

pensierieidesideri della gente comune.<br />

Progetti futuri? Siano essi legati alla vita<br />

professionale che personale…<br />

Da 40 anni ho frequentato aule scolastiche prima<br />

da studente poi da educatore e insegnante.<br />

Ricordo con piacere gli anni che ho vissuto nella<br />

scuola perche’ il contatto quotidiano con i ragazzi<br />

ferma le lancette dell’orologio che scandisce la<br />

nostra vita. Sono stato in questi anni eletto 4 volte<br />

sindaco di Rapagnano. Due volte consigliere<br />

regionale ed ora parlamentare. Questa<br />

esperienza ha profondamente segnato la mia<br />

vita.<br />

Credo che l’impegno politico fa crescere e<br />

maturare più velocemente di qualunque altra<br />

attività umana. Le esperienze che si maturano<br />

nella vita in tanti, anni nella guida di una comunità<br />

si incontrano in poco tempo. Da sette anni sono a<br />

tempo pieno impegnato a svolgere i compiti più<br />

complessi e di maggiore responsabilità. Ho dato<br />

molto ma ho ricevuto tanto di più e ho raggiunto<br />

traguardi che non avevo mai neppure<br />

immaginato.<br />

Per il futuro ho il solo desiderio di servire e<br />

rendere il più possibile proficua la mia presenza<br />

in parlamento per il nostro territorio.<br />

La notizia di cronaca che le ha suscitato<br />

maggiore sdegno…<br />

Non ce n’è una sola, ve ne sono molte e di<br />

diverso segno. Ma a pensarci bene, le notizie di<br />

cronaca che suscitano in me il maggiore disgusto<br />

sono quelle che parlano delle violenze e degli<br />

abusi che troppo spesso i minori sono costretti a<br />

subire.<br />

Non credo che sia un caso se persino Gesù<br />

Cristo, come testimonia il Vangelo, abbandona la<br />

sua infinita misericordia per un attimo quando<br />

afferma: “chi scandalizza uno di questi piccoli, è<br />

meglio che si metta una pietra al collo…”.<br />

Maltrattare un bambino è come negare l’essenza<br />

stessa della vita, è un’offesa all’innocenza e alla<br />

purezza del mondo.<br />

La fine di molti valori, che contraddistinguono<br />

ogni nostro tempo, la degenerazione sociale trova<br />

la sua massima espressione nei fatti che<br />

coinvolgono i bambini che sono espressione di<br />

amore, bontà, innocenza.


www.donnaimpresa.com<br />

da sinistra: Fiorella Castelli e<br />

Valeriana Mariani<br />

La rivista di “<strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong>”edita da World Service “la comunicazione pensata”<br />

diventa un elegante appuntamento da ripetere ad ogni uscita.<br />

Un parterre di ospiti istituzionali e vip a consacrare un successo annunciato.<br />

Le serate di Gala saranno un modo per stare insieme all’insegna della cucina d’autore<br />

in un percorso volto, al di là dell’approfondimento di tematiche di interesse generale,<br />

a conoscere i nostri piatti caratteristici attraverso le più belle strutture ricettive del<br />

territorio regionale. Il primo degli appuntamenti, a cadenza bimestrale, si è celebrato<br />

al Buss di Porto Sant’Elpidio, certamente uno dei più qualificati ristoranti di pesce<br />

della costa adriatica.<br />

Il prossimo incontro si terrà presso il ristorante “ da Benito” a Magliano di Tenna (ap)<br />

e sarà incentrato sulla pregiatissima carne marchigiana.<br />

41 donnaimpresa.com


da destra:AL’On. Remigio Ceroni deputato di Forza<br />

Italia, Enio Gibellieri Presidente della Camera di<br />

Commercio di Ascoli Piceno, Valeriana Mariani<br />

Presidente Donne <strong>Impresa</strong> Uapi Confartigianato Ascoli<br />

Piceno e Fermo, Salvatore Fortuna Presidente Regionale<br />

Confartigianato, Graziano di Battista Presidente Euro<br />

Sportello Ascoli Piceno<br />

Di<br />

Serata di Gala al ristorante di Porto Sant’Elpidio 2 marzo <strong>2007</strong><br />

Gran Galà<br />

Buss<br />

da destra:il sociologo Bruno<br />

Baldassarri e l’imprenditore<br />

Stefano Pomioli


da sinistra:Valeriana Mariani e<br />

Licia Canigola Assessore alle<br />

Politiche Sociali e Pari<br />

Opportunità della Provincia di<br />

Ascoli Piceno.<br />

da da sinistra:Alfredo Gattafoni Gattafoni<br />

vice vice Presidente Presidente Kuferle, Kuferle, Davide Davide<br />

Ceccarelli Ceccarelli operatore operatore finanziario, finanziario,<br />

e gli e gli imprenditori imprenditori Marcello Marcello<br />

Moschini Moschini e Vittorio e Vittorio Fulimeni Fulimeni<br />

L’ On. Alessandro Forlani e<br />

Valeriana Mariani consegnano<br />

il premio all’ imprenditrice<br />

Fiorella Castelli per la<br />

nomination “Donne da Oscar”


ospiti maceratesi<br />

in rappresentanza<br />

di Confartigianato<br />

e Camera di<br />

Commercio<br />

a sinistra:a sinistra il Sindaco<br />

di Fermo Saturnino di Ruscio<br />

Alcuni collaboratori di redazione: da sinistra Nicoletta Fanelli, Patrizia<br />

Maroni, Mauro Nucci e Raffaele Iommi<br />

a destra: lo scrittore Fabiano del<br />

Papa in compagnia dell’ affascinante<br />

Sonia, giornalista di Sky<br />

In alto da<br />

destra:Remigio<br />

Ceroni,<br />

Valeriana<br />

Mariani e Enio<br />

Gibellieri<br />

da sinistra:<br />

Richard con<br />

l’artista<br />

Raffaele Iommi<br />

da sinistra: il Presidente Kuferle<br />

Danilo Specchi e il Presidente di<br />

Uapi Confartigianato Moreno<br />

Bruni<br />

Il Presidente<br />

Enio Gibellieri<br />

I titolari dell’azienda<br />

vitivinicola “Le Caniette”


Alfredo<br />

Gattafoni<br />

Amministratore<br />

Tecnolift<br />

Vice Presidente<br />

Cooperativa<br />

Kuferle ap/fm<br />

Segretario<br />

ANACAM<br />

Marche<br />

Consigliere<br />

UAPI<br />

Confartigianato<br />

Consigliere<br />

Commissione<br />

IMPS<br />

Alfredo Gattafoni<br />

pubblico&<br />

privato<br />

Un imprenditore che<br />

“si è fatto da sé”…lo<br />

diciamo così, come è<br />

consuetudine dire<br />

quando si parli di<br />

una persona il cui<br />

successo è stato<br />

determinato da<br />

null’altro se non<br />

dalle personali<br />

capacità e dalla<br />

tenacia di perseguire<br />

un proprio progetto<br />

di vita, nonostante le<br />

avversità.<br />

Schietto, coerente,<br />

razionale, caparbio,<br />

serio e professionale,<br />

requisiti<br />

caratterizzanti o<br />

meglio,<br />

indispensabili ai fini<br />

del successo. Con lui<br />

parliamo dell’attuale<br />

quadro<br />

dell’economica<br />

italiana.<br />

45 donnaimpresa.com


Isegni sono non troppo evidenti,<br />

ma ci sono. La tanto celebrata<br />

ripresa economica si avvicina,<br />

anche se, a detta di alcuni analisti,<br />

sarebbe più giusto essere cauti e<br />

comunque non enfatizzare troppo il<br />

risultato che potremmo sicuramente<br />

definire positivo, ma non esaltante.<br />

Lei, Gattafoni, che ne pensa?<br />

I più recenti dati Istat sul Prodotto<br />

interno lordo, ordinativi e di fatturato<br />

delle imprese nella loro globalità, sono<br />

positivi e lasciano ben sperare per il<br />

futuro. Ma ancora non basta. L'Italia,<br />

secondo me, stenta a inserirsi nel<br />

nuovo ciclo produttivo<br />

in maniera incisiva. Le<br />

soluzioni? Certamente<br />

non semplici ma di<br />

ovvia, o meglio, quasi<br />

scontata<br />

individuazione.<br />

Innanzi tutto rilanciare<br />

l'export, ripensare la<br />

privatizzazione,<br />

consolidare e dare<br />

impulso alla giustizia,<br />

rivedere gli<br />

investimenti di<br />

sostegno ampliandone<br />

i confini perché siano<br />

adeguati, valorizzare<br />

la formazione in tutti i<br />

settori produttivi,<br />

incentivia360°atutte<br />

le imprese,<br />

detassazione fiscale<br />

immediata. In<br />

riferimento alla<br />

politica indicherei una<br />

soluzione che sono<br />

certo, non troverà<br />

ahimè il favore dei<br />

nostri rappresentanti istituzionali: solo<br />

5 partiti con tagli drastici delle<br />

rappresentanze formali limitrofe e stop<br />

agli sprechi. A parer mio chi si occupa<br />

di politica dovrebbe percepire un<br />

corrispettivo pari ai cosiddetti<br />

DIRIGENTI QUADRO con i relativi<br />

rimborsi spese documentati in caso di<br />

trasferta…perché fare politica, ovvero<br />

occuparsi della “cosa pubblica”, è<br />

innanzi tutto una missione.<br />

“ Prudenza” è quanto consigliano gli<br />

studiosi di economia politica. È pur<br />

vero che, così come ha tenuto a<br />

precisare, gli ultimi dati Istat su<br />

ordinativi e fatturato delle imprese<br />

sono positivi, soprattutto in relazione<br />

al mercato estero, e lasciano<br />

presagire un più roseo futuro,<br />

tuttavia, essere ponderati non<br />

guasta. Lei Gattafoni è di quelli che<br />

invitano alla prudenza?<br />

Direidisi.E’ancoraprematuro<br />

supporre una reale inversione di<br />

tendenza della stagnante economia<br />

italiana. L'obiettivo di crescita del Pil<br />

(+1,2%) fissato dal governo, è a<br />

portata di mano, ma non ci sono<br />

grandi margini per ulteriori ritocchi<br />

verso l'alto. L'Istat intanto segnala ad<br />

aprile una crescita del fatturato, a<br />

marzo rispetto all'aprile 2003. Segno<br />

positivo anche per gli ordinativi a<br />

livello tendenziale annuo. Eppure<br />

leggo da autorevoli economisti un<br />

invito alla prudenza. E<br />

la convinzione della<br />

La<br />

dimensione<br />

del<br />

fenomeno<br />

nel nostro<br />

Paese appare<br />

circoscritta a<br />

causa del<br />

debole<br />

legame tra<br />

l'economia<br />

mondiale e<br />

quella<br />

europea,<br />

nonché della<br />

inconsistente<br />

relazione tra<br />

economia<br />

italiana e<br />

resto<br />

d'Europa.<br />

ineludibilità della<br />

manovra correttiva di<br />

bilancio in questo<br />

contesto, così come il<br />

taglio delle tasse,<br />

appare affrettato.<br />

Registriamo che i<br />

fatturati e gli ordinativi<br />

salgono a partire da<br />

livelli molto bassi…il<br />

problema pertanto resta<br />

sempre lo stesso, vale a<br />

dire che l'Europa non<br />

genera domanda<br />

interna e si mette a<br />

rimorchio della<br />

domanda estera.<br />

L'Italia esporta di più in<br />

Usa, Cina ed India, ma<br />

non occorre farsi<br />

illusioni, perché<br />

basterebbe un aumento<br />

dei tassi di interesse<br />

internazionali per<br />

frenare la crescita.<br />

E anche se, fatturato e<br />

ordinativi in salita avranno riflessi<br />

positivi sulla produzione, non ci sono i<br />

margini per rinviare l'attesa manovra<br />

correttiva in quanto il processo<br />

virtuoso di ripresa è per definizione,<br />

lento. Al fine di riordinare i conti<br />

pubblici occorrerebbe, a parer mio,<br />

una spinta energica ed immediata,<br />

certamente più forte di quella attuale.<br />

Secondo lei sono sintomi di un<br />

processo di ripresa trainato dal<br />

positivo ciclo economico negli Usa, o<br />

di una vera svolta ricorrente?<br />

Per stabilirlo, non basta il dato di<br />

aprile, sono necessarie più<br />

osservazioni consecutive di segno<br />

positivo e, soprattutto, è necessario che<br />

i dati su fatturato e ordinativi, si<br />

riflettono sulla produzione. Non è<br />

ovvio, perché le imprese potrebbero<br />

anche limitarsi a decumulare scorte<br />

senza aumento di produzione.<br />

Se la crescita del Pil non è<br />

significativamente superiore a quella<br />

prevista dal governo, la ripercussione<br />

sulla finanza pubblica sarà tale da<br />

rendere superflua la manovra<br />

correttiva.<br />

La dimensione del fenomeno nel nostro<br />

Paese appare circoscritta a causa del<br />

debole legame tra l'economia mondiale<br />

e quella europea, nonché<br />

dell’ inconsistente relazione tra<br />

economia italiana e resto d'Europa.<br />

Gli ordinativi aumentano soprattutto<br />

sulfrontedelmercatoesteromala<br />

crescita tendenziale dell'export nei<br />

primiquattromesièaldisottodi<br />

quella mondiale. Al di là della<br />

congiuntura più favorevole, restano<br />

insomma immutati i problemi<br />

strutturali dell'economia italiana,<br />

stimolata dall'aumento della domanda<br />

estera piuttosto che da quella interna.<br />

Dopo tre anni di non crescita, era<br />

impensabile che continuasse a oltranza<br />

la stagnazione dell'economia italiana<br />

la cui ripresa è determinata da una<br />

radicale politica economica.<br />

Considerata l’attuale situazione la<br />

manovra correttiva, secondo lei, è<br />

evitabile?<br />

Certoècheidatidifatturatoegli<br />

ordinativi sono in risalita. Da anni<br />

ormai si ipotizza una ripresa<br />

imminente che poi tarda ad arrivare,<br />

ma non mancano i segnali<br />

incoraggianti. Sono proprio gli<br />

imprenditori ad essere i più ottimisti,<br />

oggi particolarmente, malgrado il<br />

quadro nazionale piuttosto instabile.<br />

Il rilancio passa necessariamente<br />

attraverso l'aumento delle esportazioni<br />

(vera chiave di volta del sistema) e<br />

l'export appare in leggera risalita,<br />

grazie soprattutto all'aumento degli<br />

ordinativi dai paesi dell'Est europeo,<br />

da Cina e India. Decisivo sarà<br />

soprattutto l'allargamento dell'Ue a 25<br />

paesi, una vera e propria boccata<br />

d'ossigeno per le esportazioni della<br />

piccola e media impresa italiana.<br />

Malgrado ciò, lo ribadisco, è ancora<br />

prematuro parlare di reale ripresa.<br />

Per una vera inversione di rotta<br />

dobbiamo aspettare ulteriori segnali<br />

positivi, che speriamo ci siano.<br />

In conclusione…<br />

Per concludere, non possiamo esimerci<br />

dal dire che la ripresa del nostro<br />

sistema economico è legata l'economia<br />

globale.


sulle ali della felicità<br />

sulle ali della felicità<br />

sulle ali della felicità<br />

sulle ali della felicità<br />

sulle ali della felicità<br />

ascensori<br />

TECNOLIFT<br />

porto san giorgio (ap)


“Molti ritengono che<br />

il nome Lions stia, in<br />

lingua italiana, a<br />

significare “Leoni” la<br />

cui testa viene per<br />

altro,amòdiGiano<br />

bifronte, riportato nel<br />

nostro stemma,<br />

dimenticando però<br />

che il termine lions ha<br />

portata ben più<br />

ampia in quanto<br />

scaturisce<br />

dall'acronimo<br />

"Liberty Intelligence<br />

Our Nation's Safety",<br />

(Libertà, Intelligenza,<br />

Salvaguardia della<br />

Nostra Nazione) frase<br />

che racchiude in sé<br />

tutti i più alti ideali<br />

umani ed umanitari<br />

chesipossono<br />

includere e<br />

sottolineare in una<br />

così piccola frase”.<br />

Valerio Vagnozzi<br />

10<br />

domande a:<br />

L'associazione ha il motto "We Serve" ("Noi<br />

serviamo"). Il fine in sintesi, è quello di<br />

incoraggiare le persone che si dedicano al<br />

servizio a migliorare la loro comunità senza scopo<br />

di lucro eapromuovere un costante elevamento del<br />

livello di efficienza e di serietà morale negli affari,<br />

nelle professioni, negli incarichi pubblici e nel<br />

comportamento privato. L’appartenenza ad un<br />

Lions Club comporta per ciascun socio il dovere di<br />

mantenere i requisiti di ottima condotta morale e di<br />

buona reputazione richiesti per l’ammissione,<br />

assicurando in ogni momento che la propria<br />

reputazione non risulti compromessa da azioni o da<br />

fatti che possano nuocere al buon nome ed<br />

all’immagine dell’Associazione….<br />

Ciò e’ dovuto al fatto che nella nostra Associazione si<br />

privilegiano le eccellenze,l’espressione sociale del<br />

nostro ideale, la trasposizione fisica della nostra Etica.<br />

Ecco perché le adesioni avvengono su invito e per<br />

cooptazione di coloro che possedendo qualità morali ed<br />

intellettuali di preminenza e capaci di offrire tali doti al<br />

servizio dell’Umanità, cercano di contribuire in modo<br />

determinante alla comunità locale cui appartengono e<br />

alle comunità di tutto il mondo. Il loro impegno di<br />

volontariato va oltre il semplice agire affinché sia<br />

possibile lavorare insieme su obiettivi comuni, che<br />

devono contare l'uno sull'altro per poter raggiungere i<br />

risultati che hanno definito insieme.A sostegno di ciò è<br />

perfettamente appropriato il motto del nostro attuale<br />

governatore Ezio Angelini “Amore e gioia per servire,<br />

nel servire per concretizzare”<br />

Lei Valerio, è Cerimoniere Distrettuale…ovvero ?<br />

Sono colui che ha il compito di curare l’immagine del<br />

Distretto 108° A - ITALY nell’ambito della Circoscrizione,<br />

intrattenendo le più ampie e migliori relazioni con i vari<br />

pubblici, Istituzioni e autorità..Essendo membro del<br />

Gabinetto del Governatore collaboro con lo stesso per<br />

l’organizzazione di Congressi, Assemblee,<br />

Seminari,Convegni accompagnandolo negli incontri<br />

ufficiali. Sono preposto a tradurre le regole statutarie in<br />

modelli comportamentali. Ho il compito di interpretare le<br />

norme adattandole alle necessità ed alle singole<br />

situazioni. Mi è affidata la responsabilità<br />

dell’organizzazione e della conduzione delle cerimonie<br />

con l’impegno di evitare che qualunque evento risenta<br />

di improvvisazione e di indisciplinata disinvoltura. Sono<br />

la figura di supporto per i Cerimonieri dei Clubs ma più<br />

che figura di riferimento un Socio e un amico<br />

desideroso di collaborare per la migliore riuscita di<br />

qualsiasi evento.<br />

“Le attività svolte dall’Associazione possono essere di carattere sociale, umanitario o di promozione e stimolo, sollecitando chi deve<br />

istituzionalmente provvedere alla soluzione dei problemi. Quale, in ordine cronologico, l’ultima assunzione di responsabilità in<br />

ambito territoriale?<br />

Tante ed importanti le iniziative proposte ma per rimanere nell’ambito della nostra Regione, ne voglio ricordare due che interessano i giovani,<br />

futuro di ogni Nazione e di ogni Società. S:Benedetto del Tronto, ( LCI Truentum ) e Ancona ( LCI Colle Guasco).Disagio giovanile e Talenti di<br />

Marca. A S. Benedetto del Tronto 20 Febbraio <strong>2007</strong> la presenza dello psichiatra Crepet ad una conferenza super affollata ha consentito di<br />

riflettere sulle trasformazioni più evidenti che hanno scosso il mondo adolescenziale, evidenziando la necessità di una diversa espressione<br />

Didattica- Istituzionale tale da consentire ai giovani un coinvolgimento continuo, responsabile e attento alle diverse dinamiche sociali.<br />

InAncona (MoleVanviteliana)-14Aprile<strong>2007</strong>- Una mostra che ha visto i Lions come organizzatori e promotori di un evento culturale a cui è<br />

stato riconosciuto il patrocinio delle massime Istituzioni regionali e provinciali. “WE SERVE TO OUR FUTURE “ Si legge nel catalogo. I giovani<br />

come protagonisti ed interpreti del nostro mondo attraverso l’arte che è bellezza, espressione del sogno ,dell’ansia di vivere ma al contempo<br />

speranza nel futuro. I giovani artisti delle Accademie regionali di Belle Arte di Macerata e Urbino ci permettono attraverso i loro lavori,di<br />

prendere coscienza di panorami sociali non sempre evidenti e sono da stimolo,non solo per i loro coetanei, ma per tutti coloro che verranno<br />

sollecitati alla riflessione attraverso emozioni visive.<br />

Nel codice etico del Lions, fra le otto regole enunciate come fondamentali, due in particolare sono particolarmente significative:<br />

“Considerare l'amicizia come fine e non come mezzo, nella convinzione che la vera amicizia non esiste per i vantaggi che può offrire,<br />

ma per accettare nei benefici lo spirito che li anima” ed ancora “Essere cauto nella critica, generoso nella lode, sempre mirando a<br />

costruire eanondistruggere”. Mi piacerebbe molto che lei li commentasse Valerio..<br />

Questa è un’evidenza che costituisce parte della piattaforma indispensabile al nostro ben operare. E’ ciò che ci consente di passare<br />

48 donnaimpresa.com


da un’idea all’azione. E’ dunque<br />

uno stile di vita.La pratica<br />

dell’Etica comporta un sereno<br />

impegno morale dell’individuo,<br />

spesso fonte di sacrifici anche se<br />

coronato a conti fatti da una<br />

vittoria che può dare un profondo<br />

significato alla vita.<br />

E’ quello che ricerchiamo<br />

nell’aiutare gli altri, proponendo e<br />

proponendoci. Si vuole mediare<br />

tra l’ideale e il reale, cercando di<br />

dare ad ogni atto concreto e<br />

voluto un valore e una funzione<br />

sentita come vero atto etico.<br />

Le attività sono servizi che<br />

possono essere di opinione e<br />

contributivi: di opinione<br />

indirizzati alla crescita culturale<br />

ed all'orientamento dei cittadini<br />

su argomenti di attualità e di<br />

interesse generale. Contributivi,<br />

volti a risolvere bisogni<br />

concreti dei singoli e delle<br />

collettività. E’ così Valerio?<br />

Certamente si. La nostra è<br />

un’Associazione volontaria di<br />

servizio, che trova il suo<br />

fondamento nel dare la propria<br />

disponibilità alla collettività civile,<br />

nel riconoscimento ed<br />

affermazione della dignità umana<br />

come valore prioritario,<br />

nell’impegno sociale volto a<br />

garantire ad ogni persona i propri<br />

diritti nel reciproco rispetto del<br />

vivere civile, oltre che ad<br />

adoperarsi per rendere disponibili<br />

beni e servizi base in momenti in<br />

cui a causa di eventi particolari<br />

( si pensi all’uragano Katrina del<br />

29 Agosto 2005 ) le Istituzioni<br />

faticano a rispondere alle<br />

necessità della popolazione..<br />

ILions sono attualmente oltre<br />

1.350.000 presenti in 199 Paesi<br />

del Mondo, un numero<br />

addirittura superiore a quello<br />

dei Paesi aderenti all'ONU…a<br />

dimostrazione che<br />

istituzionalmente avete una<br />

vocazione internazionalistica<br />

adoperarealdilàealdisopra<br />

dei vincoli di confine….<br />

E’ vero. Ma questo avviene<br />

perché la nostra Associazione è<br />

nata per offrire la propria<br />

collaborazione alle varie<br />

Comunità in un’ideale di reciproco<br />

rispetto e comprensione,<br />

cercando di promuovere al meglio<br />

quel benessere civico che è alla<br />

base della crescita di ogni<br />

società. Si pensi che i Lions<br />

hanno un rappresentante<br />

permanente presso<br />

l’Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità e la FAO. I Lions di tutto il<br />

mondo programmano ed<br />

eseguono in piena autonomia,<br />

una varietà di progetti umanitari,<br />

che si possono realizzare con veri<br />

e propri “Services “ ( attività di<br />

servizio che comporta un<br />

impegno finanziario diretto ) o<br />

studi e incontri ( attività che<br />

coinvolgono i soci in progetti atti a<br />

favorire ed incoraggiare<br />

l’elemento culturale, sociale<br />

,morale e ambientale della<br />

comunità ) che superano il<br />

concetto di “ nazionale “.<br />

L'assistenza alle persone non<br />

vedenti e con menomazioni<br />

visive è stata una delle più<br />

significative attività<br />

dell'associazione al fine di<br />

trovare soluzioni a lungo<br />

termine per quanto riguarda<br />

strutture sanitarie, formazione<br />

di professionisti nel campo<br />

oculistico nonché cura ed<br />

educazione del pubblico. Una<br />

iniziativa di portata globale per<br />

la prevenzione della perdita<br />

della vista ….ma quali, le<br />

proposte a sostegno in ambito<br />

strettamente locale?<br />

In ambito regionale, il nostro aiuto<br />

alla Lega del Filo D’Oro ad Osimo<br />

– sentire nel silenzio, vedere oltre<br />

il buio- per cercare di rendere<br />

meno pesante lo stato di<br />

isolamento assoluto che affligge<br />

non solo i bambini ospitati nelle<br />

strutture di assistenza,<br />

educazione e recupero ma anche<br />

di tutti coloro che di queste<br />

strutture,essendo plurimenomati<br />

sensoriali, abbisognano.<br />

E poi per rimanere in tema, IL<br />

LIBRO PARLATO. Un’iniziativa<br />

che ha come scopo specifico<br />

quello di promuovere la lettura e<br />

la cultura dei non vedenti. E’ uno<br />

strumento donato al Comune di<br />

Ascoli Piceno dal LCI Ascoli<br />

HOST e persegue lo scopo di<br />

aiutare i non vedenti ad accostarsi<br />

alla lettura ed allo studio. Rendere<br />

meno pesante le giornate buie<br />

con l’ascolto di un buon libro e<br />

perche’ no, realizzare il desiderio<br />

di studio di giovani ma non solo,<br />

privati del dono della vista.<br />

Ernest Hemingway disse “Fino<br />

ad ora, sulla morale ho appreso<br />

soltanto che una cosa è morale<br />

se ti fa sentire bene dopo<br />

averla fatta, e che è immorale<br />

se ti fa star male”…lei Valerio,<br />

condivide questa<br />

interpretazione?<br />

La condivido in toto. Ecco perché,<br />

qualunque sia la lingua parlata, la<br />

religione o il credo politico, noi<br />

Lions siamo dedicati a ricercare<br />

ed aiutare le persone bisognose.<br />

Nella foto:<br />

Incontro Ascoli Piceno Cartiera<br />

Papale “Lions Club Urbs Turrita”<br />

in occasione della consegna delle<br />

Borse di Studio a tre studenti<br />

dell’Università Politecnica delle<br />

Marche<br />

Cerchiamo di alleviare e dove<br />

possibile risolvere, i mali che<br />

affliggono l’umanità (malattia,<br />

fame, sanità, droga, ambiente) e<br />

tutto ciò che comunque possa<br />

portar sollievo a coloro che non<br />

riescono ad esprimersi<br />

compiutamente, che non riescono<br />

a far sentire la propria voce.<br />

Che cosa la stupisce<br />

piacevolmente ancora oggi?<br />

Che basta poco per alleviare la<br />

sofferenza, che basta poco a<br />

proporsi con un sorriso che è<br />

nulla ma, per coloro che vivono<br />

uno stato di disagio è tantissimo.<br />

Il raggiungimento degli obiettivi<br />

che ci siamo dati. Il sapere che<br />

grazie alla nostra operosità,<br />

qualcuno in qualche posto, anche<br />

lontano, possa stare o pensare di<br />

stare meglio. Il riuscire ad<br />

aggregare le coscienze e<br />

sviluppare forme di riflessione sul<br />

da farsi per contribuire a<br />

modificare un modo di affrontare<br />

temi basilari per l’emancipazione<br />

sociale. Questo mi stupisce!<br />

Questo ci da la forza per<br />

continuare a proporcieafar<br />

comprendere ad altri come un<br />

piccolissimo gesto possa valere<br />

più di mille parole.<br />

V.Vagnozzi


via camposanto 11 _ torchiaro _ 63020 _ ponzano di fermo _ ap/fm _tel. e fax 0734.630209 _ infosytec@libero.it<br />

a casa o<br />

in azienda<br />

avrai sempre<br />

la necessità<br />

di collegare<br />

controllare<br />

muovere<br />

connettere...<br />

Impianti elettrici<br />

Sistemi di automazione<br />

Controllo accessi<br />

Sistemi di sicurezza e<br />

per la comunicazione<br />

Sistemi di Domotica<br />

impianti tecnologici civili ed industriali<br />

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Un miliardo di persone potrebbe accendersi la luce e<br />

riscaldare la casa, due milioni di persone troverebbero<br />

un posto di lavoro nell'industria del sole. E' lo scenario<br />

che ci aspetta grazie all'energia solare entro il 2020, cosi' come<br />

prospettato da un rapporto congiunto dell'Epia, Associazione<br />

europea delle industrie del fotovoltaico, e di Greenpeace:<br />

"Generazione solare”. Un quarto del fabbisogno energetico<br />

globale, entro il 2040, potrebbe essere soddisfatto proprio grazie<br />

al sole, afferma il documento. L'Italia ha iniziato solo da poco a<br />

fare la sua parte, con un decreto di dicembre scorso che finanzia<br />

40.000 tetti fotovoltaici: il cittadino consumatore avra' un contatore<br />

che gira al contrario con il quale vendere all'Enel l'energia<br />

prodotta in surplus.<br />

Per l'Epia, che rappresenta 54 delle maggiori industrie europee<br />

del solare, la Commissione Europea deve impegnarsi perche' gli<br />

incentivi governativi per il fotovoltaico siano adeguati. "L'obiettivo<br />

che indichiamo e' realistico se vi sara' una chiara volonta' politica<br />

di sostenerlo. Entro il 2020 arriveremmo a produrre 276 terawatt<br />

l'ora dal solare, ovvero il 10% del fabbisogno dei paesi Ocse, o<br />

ancora l'equivalente di 75 moderne centrali a carbone- spiega<br />

Sven Teske, esperto energetico di Greenpeace - le fonti<br />

alternative ci permettono di sostituire i combustibili fossili<br />

responsabili delle emissioni di gas serra. Se le nostre previsioni<br />

sul solare si avverassero, andrebbero in atmosfera 664 milioni di<br />

tonnellate di anidride carbonica in meno".<br />

Quali sono, insomma le potenzialita' del sole? "Generazione<br />

solare", il rapporto di Greenpeace ed Epia, e' chiaro: l'energia<br />

irradiata dal sole alla superficie terrestre e' sufficiente a produrre<br />

piu' di 10.000 volte la quantita' di energia consumata ogni anno<br />

nel mondo. Per il momento, dobbiamo accontentarci dei risultanti<br />

incoraggianti degli ultimi anni: dal '96 il mercato globale di pannelli<br />

fotovoltaici aumenta ogni anno del 33% e la crescita di questa<br />

industria e' dovuta alla concorrenza sempre piu' elevata tra le<br />

industrie del settore, in particolare in Germania e in Giappone.<br />

Molto lavoro deve essere fatto ancora, invece, per attirare<br />

investimenti e interesse del vasto pubblico. I benefici economici e<br />

sociali, oltre che ambientali, del solare non sono ancora<br />

sufficientemente evidenziati, sostiene Greenpeace. Piu' che<br />

grandi centrali solari, come quelle che sono allo studio dell'Enea<br />

sotto l'impulso del Nobel Rubbia, il futuro di questa fonte<br />

energetica sembra essere in piccoli impianti installati in complessi<br />

residenziali e collegati alla rete elettrica. L'80% degli impianti, nel<br />

2020, dovrebbe essere di questo tipo, con una capacita' media di<br />

3 Kwp. Piccolo e' ancora bello, nel campo dell'energia solare,<br />

secondo Greenpeace e associazione degli industriali del settore.<br />

Con impianti a misura di complesso residenziale, si<br />

trasformerebbero in produttori di energia 82 milioni di cittadini nel<br />

mondo, circa 35 milioni dei quali solo in Europa. Il futuro sviluppo<br />

del solare pero' non e' previsto solo nei paesi Ocse: anche i paesi<br />

in via di sviluppo dovrebbero usufruire di questa fonte d'energia a<br />

portata di tutti e che non richiede eccessivi investimenti. Oggi 2<br />

miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'energia<br />

elettrica. "Per entrare nel futuro del solare, bisogna pero' eliminare<br />

i sussidi esistenti per i combustibili fossili- continua Sven Teske, di<br />

Greenpeace- il mercato energetico e' drogato e quindi miope in<br />

questo momento. Ad esempio, perche' si produce piu' energia<br />

solare in Germania del nord che nel Mediterraneo? Sono<br />

distorsioni da eliminare. I vantaggi ci saranno e tangibili,<br />

soprattutto per il cambiamento climatico: entro il 2020 potremo<br />

evitare di immettere in atmosfera con il solare tanta anidride<br />

carbonica quanta ne viene prodotta ogni anno dalle 44 milioni<br />

automobili dei tedeschi".<br />

Fonte :http://www.greenpeace.it<br />

2020<br />

energia solare<br />

nel mondo


due<br />

fratelli<br />

un progetto vincente<br />

nella foto: Palazzo del Governo_Fermo<br />

Luigi Segoni<br />

Gianni Segoni<br />

LA SEGONI IMPIANTI SRL<br />

E’ SPECIALIZZATA IN :<br />

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52 donnaimpresa.com


L'illuminotecnica è la scienza<br />

della illuminazione, ovvero la<br />

disciplina tecnico/scientifica che<br />

si occupa dell'illuminazione di<br />

spazi ed ambienti, sia interni che<br />

esterni, sia sfruttando la luce<br />

solare che la luce artificiale.<br />

L’azienda Segoni dei fratelli Luigi<br />

e Gianni si caratterizza come una<br />

realtà in forte espansione, leader<br />

indiscussa del settore civile ed<br />

industriale. La forza di questa<br />

fiorente azienda risiede<br />

nell’affidabilità, nella garanzia di<br />

sicurezza certificata, della qualità<br />

dei materiali utilizzati, dalla<br />

lavorazione scrupolosa e, non<br />

ultime, nella simpatia e cortesia<br />

innate, per nulla sottovalutabili in<br />

una società in cui si tende<br />

(ahimè) a non privilegiare più<br />

l’aspetto umano all’interno dei<br />

rapporti commerciali, autentico<br />

valore aggiunto di una<br />

professionalità maturata negli<br />

anni ed alimentata da continua<br />

formazione. Un’azienda che ha<br />

imparato a crescere nel rispetto<br />

delle regole e delle persone…è<br />

anche per questo che molti enti<br />

istituzionali si rivolgono a loro<br />

per rilanciare il concetto di<br />

“avvedutezza” in relazione<br />

all’economia e di “risultato ” che<br />

è sottoposto all’insindacabile<br />

giudizio dei fruitori, ovvero<br />

l’intera collettività. Ottimo<br />

pertanto il rapporto con gli<br />

amministratori proprio grazie alla<br />

professionalità acquisita e<br />

certificata ed alla visione<br />

lungimirante dei titolari in primis,<br />

ma di tutte le persone che vi<br />

operano.<br />

Una sorta di grande famiglia, la vostra, in cui ognuno concorre<br />

responsabilmente allo sviluppo dell’azienda ed al suo “buon<br />

nome”…fama riconosciuta e conquistata sul campo che fra l’altro<br />

vi annovera come partner privilegiati di quanti gestiscono la “cosa<br />

pubblica”…<br />

Siamo semplicemente, o meglio, responsabilmente,<br />

consapevoli delle necessità del vivere contemporaneo. Tante<br />

le problematiche legate alla quotidianità molte delle quali<br />

fortemente incisive sul nostro futuro e quello dei nostri<br />

figli…a cominciare dall’approvvigionamento energetico<br />

basato sul petrolio che compromette la qualità dell’ambiente<br />

in modo significativo e costituisce il maggiore ostacolo da<br />

sormontare al fine di attuare politiche di sviluppo<br />

sostenibile; i danni ambientali provocati in questi decenni si<br />

ripercuoteranno in modo amplificato sulle generazioni<br />

future. Le domeniche senza auto, oramai da qualche anno,<br />

sono divenute uno sporadico espediente ecologico con cui gli<br />

italiani hanno imparato a convivere. Le strategie devono<br />

però essere molteplici e soprattutto incisive, soprattutto<br />

quando si abbia il potere di intervenire sulle politiche di<br />

sviluppo territoriale.<br />

Si riferisce in particolare alle amministrazioni comunali?<br />

L’amministrazione comunale e’ indubbiamente il primo ed il<br />

più vicino livello di intervento. In quest’ ottica il nostro<br />

lavoro è quello di fornire dei criteri per individuare gli<br />

interventi possibili al fine di applicare una corretta ed<br />

efficace pianificazione energetica. Come tutti gli interventi di<br />

pianificazione del territorio, anche la pianificazione<br />

energetica ha notevoli implicazioni di carattere economico,<br />

sociale, occupazionale e soprattutto di carattere ambientale.<br />

Ecco il motivo per cui i Piani Energetici Comunali assumono<br />

una valenza ambientale molto forte.<br />

Quali, in sintesi, i possibili interventi?<br />

Nell’individuazione dei possibili interventi correlati ai Piani<br />

Energetici e Ambientali Comunali si deve tener conto, nello<br />

spirito della legge 10/91 che li istituisce, dello sviluppo delle<br />

fonti rinnovabili e delle fonti assimilate. Le fonti assimilate<br />

comprendono non solo le produzioni, ma tutti i settori dove si<br />

possa ottenere un risparmio energetico. Inoltre, vista la<br />

valenza ambientale del Piano, vanno individuati anche gli<br />

interventi che presentano ridotti impatti ambientali o che<br />

permettono di attenuare gli impatti negativi relativi ad altri<br />

interventi per consentire uno sviluppo sostenibile della realtà<br />

territoriale. Una volta poi individuati gli interventi, è<br />

necessario procedere con l’individuazione di un sistema che<br />

permetta una valutazione degli stessi. Il percorso seguito per<br />

effettuare tale lavoro inizia con l’esame della legislazione<br />

vigente e delle esperienze più significative in merito alla<br />

pianificazione energetica territoriale. Lo studio del<br />

Preliminare del Piano Energetico ed Ambientale in un<br />

Comune permette una conoscenza approfondita del territorio<br />

comunale, ne esamina il Bilancio Energetico, ne valuta il<br />

potenziale rinnovabile e ne ipotizza infine i possibili scenari<br />

futuri dal punto di vista energetico e ambientale. Una volta<br />

studiati tutti questi aspetti, si analizzano,in maniera<br />

dettagliata, tutte le tecnologie e i sistemi disponibili, per<br />

consentire uno sviluppo sostenibile del territorio comunale.<br />

Si parla molto di Impianti a fonti rinnovabili, come viene<br />

incentivata l’installazione ?<br />

L’ acquisto di sistemi ad energia solare (termici e<br />

fotovoltaici) viene oggi favorito mediante programmi di<br />

finanziamento promossi dalle Regioni assieme al Ministero<br />

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT).


“Oggi<br />

la manutenzione<br />

ha dei costi<br />

rilevanti<br />

che possono<br />

essere<br />

ammortizzati<br />

con la<br />

scelta oculata<br />

di materiali di<br />

qualità<br />

e con la corretta<br />

esecuzione degli<br />

impianti i quali<br />

permettono,<br />

in sintesi, un forte<br />

risparmio sia<br />

nel pubblico<br />

quanto<br />

nel privato”<br />

Tali programmi prevedono la<br />

fornitura di un contributo a fondo<br />

perduto destinato a soggetti<br />

pubblici e privati per l’installazione<br />

di impianti solari termici o<br />

fotovoltaici, inoltre, gli interventi di<br />

risparmio energetico (e tra questi è<br />

considerata anche l’installazione di<br />

impianti alimentati a FER) possono<br />

essere detratti dall’IRPEF nella<br />

misura del 36%.<br />

Come funziona un pannello<br />

fotovoltaico?<br />

Alcuni materiali come il silicio<br />

possono produrre energia elettrica<br />

se irraggiati dalla luce solare. Una<br />

caratteristica fisica che ha<br />

consentito negli anni '50 la<br />

realizzazione della prima cella<br />

fotovoltaica della storia.<br />

Lo stesso nome "fotovoltaico"<br />

esprime in sè tutto il significato<br />

della scoperta, "foto" deriva da<br />

"luce", "voltaico" deriva da<br />

Alessandro Volta, inventore della<br />

batteria.<br />

Le celle fotovoltaiche collegate tra<br />

loro formano un "modulo", un<br />

insieme di moduli compone il<br />

pannello solare fotovoltaico da<br />

installare sui tetti, terreni o<br />

terrazzi, ovunque ci sia un<br />

irragiamento diretto dei raggi<br />

solari.<br />

I pannelli fotovoltaici stanno<br />

ottenendo rapidamente il favore di<br />

consumatori e famiglie.<br />

Il vantaggio è evidente, investendo<br />

in un impianto fotovoltaico<br />

casalingo si abbatte il costo<br />

dell'energia elettrica per almeno<br />

25-30 anni.<br />

In Germania, e di recente anche in<br />

Italia con il Conto Energia, i<br />

proprietari dei pannelli solari<br />

fotoltaici rivendono l'energia<br />

prodotta alle società elettriche<br />

ottenendo in cambio un reddito<br />

mensile aggiuntivo.<br />

Risparmio sulla bolletta e risparmio<br />

sulle emissioni di anidride carbonica.<br />

Un investimento che promette un<br />

ritorno non solo in termini economici<br />

ma anche ambientali. Il futuro<br />

prossimo del fotovoltaico?<br />

Il fotovoltaico diventerà parte<br />

integrante dei progetti edilizi. Nel<br />

"paese del sole", quale l'Italia, non<br />

potrebbe essere altrimenti.<br />

Scenari futuri in cui i moduli<br />

fotovoltaici si differenzieranno per<br />

assumere l'aspetto esteriore di<br />

"tegole fotovoltaiche", di davanzali<br />

per i balconi o di pareti in vetro<br />

esterne in grado di generare<br />

energia elettrica. In pratica, i<br />

pannelli fotovoltaici del futuro<br />

scompariranno dagli occhi ma<br />

saranno presenti ovunque.<br />

Quanta gavetta dietro a questa<br />

azienda?<br />

Tanta, tantissima che ancora oggi<br />

stiamo facendo.<br />

La gavetta è una condizione di<br />

sacrificio estremo cui nessuno può<br />

sottrarsi…soprattutto quando si<br />

abbiano dei traguardi importanti<br />

da raggiungere…e noi (sorridono)<br />

ce ne poniamo di continui.<br />

Il sostegno della famiglia è<br />

indispensabile, o meglio,<br />

irrinunciabile….la condivisione<br />

delle responsabilità, cosiccome<br />

l’accettazione dei sacrifici e<br />

l’armonia domestica sono le<br />

fondamenta della costruzione di un<br />

sogno.<br />

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pulizia degli ambienti<br />

civili ed industriali,<br />

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espansione la cui<br />

nuova sede è a Marina<br />

di Altidona. Un<br />

successo che è il frutto<br />

della dedizione al<br />

lavoro e della passione<br />

condivisa per un<br />

settore in cui<br />

Francesco ha<br />

esperienza ventennale.<br />

E’ proprio per queste<br />

sue capacità<br />

manageriali, oltre che<br />

naturalmente per il<br />

bagaglio di esperienze<br />

maturate negli anni<br />

che gli hanno<br />

consentito di affinare e<br />

sviluppare le sue<br />

competenze, che a lui è<br />

affidata la<br />

responsabilità di<br />

reggere “le redini”<br />

dell’azienda”<br />

“ Vendiamo macchinari<br />

da pulizia e prodotti di<br />

alta qualità, ci siamo<br />

dotati di personale<br />

qualificato in grado di<br />

assistere i nostri clienti<br />

anche a domicilio in tutta<br />

Italia, ma soprattutto<br />

abbiamo scoperto il<br />

“valore” della<br />

flessibilità, ovvero la<br />

capacità di fornire un<br />

servizio qualificato<br />

comunque sia il budget di<br />

riferimento del cliente.<br />

Questo ci consente di<br />

essere i partner privilegiati<br />

degli Enti e delle imprese<br />

che, come sappiamo,<br />

devono gestire i servizi<br />

affinchè rispondano a<br />

determinati parametri<br />

qualitativi ma anche, e<br />

soprattutto alla richiesta di<br />

ottimizzazione delle<br />

risorse”.


L’operazione condotta con ammirevole coraggio da Rita Vitali Rosati è di emergere dal magma informe della<br />

comunicazione, giocando ad armi pari con il linguaggio della pubblicità. L’artista, come un virus infettivo, si<br />

riproduce all’interno delle cellule in cui vive, manifestandosi bruscamente per gridare la propria esistenza nel<br />

mondo dell’arte. Rita abbatte le mura della sua personale clausura, comparendo a sorpresa sulle pagine di note riviste<br />

specializzate (Around Photography, Flash Art, Segno…), mediante enigmatiche immagini che la vedono protagonista di<br />

azioni o travestimenti. Il linguaggio utilizzato è quello dell’inserzione pubblicitaria (doppia pagina con fotografia al vivo,<br />

accompagnata da un breve ma incisivo titolo). Il lavoro che ottiene, invece, non è una pubblicità in senso classico, è<br />

un’opera d’arte a tutti gli effetti, solo che esposta fra le “pareti” virtuali di una rivista anziché fra quelle reali di un museo.<br />

Per certi versi la potremmo definire una pubblicità del quotidiano, dove la vita dell’artista è messa al bando.<br />

Il nucleo principale di questa mostra è composto dalle riviste originali sulle quali Rita Vitali Rosati, dal 2001, ha<br />

acquistato spazi pubblicitari per realizzare le sue opere, qui esposte all’interno di teche in plexiglas. Lavori seriali:<br />

stampati in numero pari alla tiratura della rivista su cui sono pubblicati. Opere “uniche”: mai riprodotte su altri supporti al<br />

di fuori dell’originale stampa tipografica. Una delle prime così concepite è Welcome to Moscow: un classico paesaggio da<br />

cartolina con tanto di scritta di benvenuto in città. Piccolo particolare, la fotografia riproduce lo skyline di New York e<br />

non quello di Mosca. Vanity, invece, riflette sulla società della spettacolarizzazione, la nostra, dove tutto è vanità. Ancora<br />

ironia è quella che incontriamo nel più recente Me ne frego. L’artista, ancora sotto le coperte nonostante l’orologio sul<br />

comodino segni quasi le dodici e venti, si ribella con simpatia al sistema, che sia quello dell’arte o quello della società<br />

intera. In No profit la Vitali Rosati è in piacevole compagnia di una ragazza down seduta al suo fianco, una vicinanza<br />

sincera, senza nessun profitto da ricavare. Strano di questi tempi, pare volerci suggerire l’artista! Biancarita è un tuffo<br />

nell’infanzia, quel mondo che Rita non ha mai veramente abbandonato. Vestita da Biancaneve, con la valigia in mano, il<br />

desiderio di partire da Fabriano si riduce ad una posa statuaria. Poi Lady R., raffinata signora che, nello sfarzo della sua<br />

residenza nobiliare, stira con eleganza un mucchio di lenzuola e tovaglie. Perché prendersi troppo sul serio? Cosa importa<br />

se la vita non ha preso la “piega” che volevamo? Meglio farsi una bella risata! Per fortuna ci sono anch’io è un grido ad<br />

alta voce quanto una frase sussurrata, come il consiglio che l’artista riceve da una bambina all’interno della sala<br />

“consigliare”. Clandestina è l’arte della Vitali Rosati, si svolge in segreto, così come la pratica suggerita dalla bianca<br />

confezione di supposte pubblicata sulle pagine del quasi omonimo trimestrale di letteratura e poesia. Di fronte alla<br />

macchina fotografica, nuda, senza paura, in una posa che ricorda il fumetto e accentua il coraggio dell’artista, che dire…<br />

Gulp. E per finire, Nel nome del padre, nuova ambientazione, sempre Rita, questa volta in miseria, costretta a vendere una<br />

sua opera sul sagrato della chiesa sotto l’indifferenza del parroco.<br />

Il suggerimento che mi permetto di darvi è quello di soffermare l’attenzione su ogni singola rivista, cogliendo le ironiche<br />

provocazioni che l’arte di Rita Vitali Rosati riserva. Le stesse che possiamo percepire nelle colorate immagini pop esposte<br />

alle pareti della galleria, ottenute ingrandendo alcune delle tante cartoline realizzate dall’artista, dal 1999 al 2005, per<br />

comunicare con amici e parenti. L’operazione di Rita Vitali Rosati fin qui analizzata, cioè gridare il proprio messaggio<br />

artistico sulle pagine di riviste specializzate, che in futuro potrebbe essere veicolato anche dai più diffusi quotidiani<br />

nazionali, continua proprio in questi giorni con un nuovo lavoro intitolato Volevo dipingere solo paesaggi e marine,<br />

pubblicato sull’ultimo numero della rivista Segno.<br />

Come di consueto, alla mostra principale si affianca quella di un ospite speciale, questa volta è il turno della bolognese<br />

Silvia Zagni che propone lavori tessuti con la terra. L’artista crea fili d’argilla per poi intrecciarli come fossero di stoffa.<br />

Non si tratta di vere opere, ma di frammenti di performances, parti d’opera sopravvissute ad un’azione che ha visto il<br />

corpo di Silvia divenire un tutt’uno con la ceramica indossata.<br />

Rita Vitali Rosati<br />

di Luca Panaro<br />

arte<br />

libri<br />

musica/new generation<br />

foto<br />

cinema tv<br />

appuntamenti<br />

57<br />

29<br />

donnaimpresa.com


Dedicato<br />

a Sistilli<br />

In questa breve introduzione a commento del lavoro<br />

dell’amico Paolo Sistilli vorrei unire all’indagine<br />

sull’artista, in quanto soggetto d’arte, quello specifico sul<br />

suo prodotto estetico. Mi piace ricordare Paolo ancora<br />

adolescente, amico ancora più vicino per età e assonanze<br />

vocazionali a mio fratello Claudio, incamminarsi sul molo di<br />

Porto San Giorgio, il corpo già forte su cui spuntava vivace una<br />

chioma rossa, estrosa ed abbondante. Come una icona, questa<br />

immagine mimetizzata tra ombre e ricordi, si riaffaccia nella<br />

mia memoria per consegnarsi ancora integra nonostante il<br />

trascorrere degli anni.<br />

Paolo e Claudio, emulando dalla provincia semplice e cordiale<br />

per coincidenze generazionali il Keruac più liturgico e<br />

visionario, presero a partire per l’Europa esattamente on the<br />

road senza demoni da sublimare e senza l’ingombro di afflizioni<br />

alcune se non quelle legate ad una modesta economia da<br />

centellinare e da reinventare. Fino ad arrivare un bel giorno in<br />

Olanda.<br />

Per Paolo non è stata un’area di parcheggio di uno spirito<br />

nomade, né la riconciliazione di un destino interrotto:<br />

probabilmente l’occasione di un incontro inaspettato ed<br />

accattivante gli ha fornito un alibi su misura e, come nelle<br />

favole, la metafora della bacchetta magica ha potenziato una<br />

volontà già presente e distinta, producendo quel prodigio che è<br />

stato la scelta della sua vita.<br />

Il mio racconto si interrompe qui, tra cronaca e memoria, anche<br />

se da Paolo sono sempre arrivate notizie ed informazioni<br />

relative al suo percorso artistico, mettendo in secondo piano<br />

quello più personale già stabile e maturo.<br />

E se ogni accenno qui espresso hanno permesso di intuire la<br />

costruzione di una personalità innovativa, intuitiva, e il suo<br />

coinvolgimento attraverso l’arte, è anche vero che, quando si<br />

parla dell’artista e delle sue dinamiche emotive che conducono<br />

all’atto creativo e alla sua spiegazione si corre il rischio di<br />

generalizzare. La distinzione tra i diversi artisti corre sul filo di<br />

un borderline, impossibile da spiegare, e perciò difficile da<br />

capire. In questa direzione ci aiuta la conoscenza dell’arte nel<br />

suo percorso storico, filosofico, il succedersi fitto di movimenti<br />

artistici, dal periodo informale al concettuale, dal rade made<br />

all’astrattismo, all’elettrismo.<br />

Il lavoro di Paolo Sistilli si inserisce a pieno titolo in questo<br />

segmento ricostruendo problematiche formali riepilogate in<br />

quadri grandi dove l’elemento sorpresa dilata il concetto di<br />

spazio dialogando con il contemporaneo e la sua reiterata<br />

domanda su che cosa è la pittura oggi, che cosa è l’arte.<br />

L’opera di Sistilli, come indica il ciclo dal titolo “Alfabeto<br />

immaginario”, emerge dal rapporto complesso tra forma e<br />

spazio, dove entrambi interagiscono uno di supporto all’altro,<br />

dove il soggetto è una forma costruita immaginaria e il contesto<br />

è lo spazio compresso e compromesso da altre invadenze,<br />

immateriale perché meglio si staglia la fisicità del segno .Non<br />

c’è alcuna rappresentazione realistica dello spazio: sembra che<br />

la dialettica, come la vicinanza all’Infinito di Leopardi<br />

suggerisce tra limite e illimitato, si slancia nei lavori di Paolo<br />

Sistilli verso l’alto trasformando il rapporto tra forma e colore,<br />

tra chiaro e scuro, tra luce ed ombra, alla ricerca di un possibile<br />

equilibrio<br />

Nel magma indistinto del panorama artistico odierno l’A solo di<br />

Paolo Sistilli è la risposta per niente silenziosa alla sfida a cui ci<br />

pone l’arte, imbevuta di glamour, di presenzialismo, di effetti<br />

speciali alla “Grande Fratello”: un universo pulsante in cui si<br />

intarsia, come in un fuoco incrociato, la propria personale<br />

ossessione.<br />

Quella di Paolo si chiama “pittura”.<br />

arte<br />

58 donnaimpresa.com<br />

di Rita Vitali Rosati<br />

Dedicato<br />

a Iommi<br />

Raffaele Iommi coltiva con uguale amore la<br />

pittura, la grafica, la scultura, e la sua<br />

espressione sembra utilizzare la<br />

complementarità delle varie tecniche. La<br />

figurazione che ne deriva ha senzaltro un<br />

valore di scrittura visiva dove forme ed<br />

immagini, incolonnate in sequenza,<br />

dimostrano di significare. Ma la vera<br />

suggestine della sua proposta sta nel mistero<br />

che l'avvolge e nello strenuo tentativo di<br />

"tramandare" che essa presuppone. Figure<br />

arcaiche si confondono con altre moderne,<br />

forme meccaniche, eliche: da tale commistione<br />

di epoche risulta ancora più evidente e poetico<br />

il desiderio di oltrepassare il tempo, in<br />

opposizione alla smemoratezza che di esso è<br />

conseguenza.<br />

di Lucio Del Gobbo


Il territorio, le strade, le città, il<br />

paesaggio urbano e quello rurale: gli<br />

uomini attraversano la vita e i luoghi,<br />

viaggiano e guardano; e la realtà, in<br />

continua mutazione, appare come un<br />

palcoscenico in evoluzione. Il paesaggio,<br />

insomma, cambia insieme alle persone e<br />

così, spesso, si è portati a dimenticare, a<br />

rimuovere le immagini del nostro<br />

passato senza riuscire a comprenderne il<br />

presente. Fortunatamente, esiste una<br />

forma d'espressione artistica come la<br />

fotografia, che permette di documentare,<br />

attraverso lo sguardo attento al<br />

particolare o alla suggestione di un luogo<br />

e di un momento, la realtà perché diventi<br />

racconto storico e strumento di<br />

approfondimento.<br />

In questo lavoro ho voluto raccogliere<br />

una moltitudine policroma di paesaggi e<br />

un vasto spettro di colori tipici dello lo<br />

scenario naturalistico ed antropologico<br />

della provincia picena, che, osservata<br />

dallo sguardo fotografico, è capace di<br />

evocare il condensarsi di antiche<br />

sfumature e sottili influenze nelle realtà<br />

geografiche di una terra dalle mille<br />

atmosfere, riscoprendo antichi borghi,<br />

misteriose magioni e sacri edifici, ricchi<br />

di storie millenarie e sapienti custodi di<br />

misteri svelati.<br />

In questo volume sono rappresentati tutti<br />

e settantatrè i comuni della Provincia di<br />

Ascoli Piceno, non privilegiando i<br />

comuni più grandi e rappresentativi come<br />

Ascoli, Fermo e San Benedetto, ma<br />

dando spazio a tutti in ugual misura, per<br />

svelare stupende realtà paesaggistiche e<br />

storiche meno frequentate. Ho inoltre<br />

preferito una suddivisione per argomenti<br />

e non per comuni, allontanandomi in<br />

questo modo da una consuetudine tipica<br />

delle guide turistiche e privilegiando una<br />

scansione degli ambienti che<br />

caratterizzano la nostra provincia. Il libro<br />

è, infatti volutamente, diviso in quattro<br />

parti: il mare, i centri storici che<br />

rappresentano la sezione più ampia e<br />

ricca di fotografie, il paesaggio collinare<br />

e la montagna. Fotografare per me è<br />

errare attraverso il territorio con un senso<br />

dell'avventura che non si misura in<br />

chilometri, ma nella ricerca<br />

dell'improvvisa rivelazione di un istante,<br />

che spalanca le porte di fronte ad una<br />

chiesa romanica dispersa tra le onde<br />

delle colline o di una finestra azzurra<br />

stagliata casualmente tra gli infiniti blu<br />

del cielo e del Mare Adriatico. Come<br />

nella realtà circostante, anche nel mio<br />

esprimermi fotograficamente ho sempre<br />

cercato la semplicità, con una fotografia<br />

“dal vivo”, senza interventi al computer o<br />

in fase di stampa.<br />

Ho cercato, nella semplicità, la sua<br />

accezione più alta, cioè la chiarezza e<br />

l'immediatezza che non ammette<br />

equivoci, per trasmettere, al di là di un<br />

prodotto estetico e artigianalmente<br />

curato,lemieemozionieisentimenti<br />

provati di fronte ad una situazione, certo<br />

che il “lettore” tenderà sempre ad<br />

arricchire le mie immagini di significati<br />

mutuati dalla propria esperienza, dalle<br />

proprie aspettative e dalla propria<br />

sensibilità..<br />

libri<br />

di Stefano Taffoni<br />

Stefano Taffoni<br />

Piceno svelato<br />

59 donnaimpresa.com


new<br />

generation<br />

tra danza e fotografia<br />

sto lavorando alla realizzazione di uno<br />

spettacolo sul tema dell’ambiente e<br />

dell’ecologia, in collaborazione con un'altra<br />

coreografa dove i protagonisti e danzatori,<br />

saranno bambini e ragazzini, presentandolo<br />

come spettacolo di fine anno e di chiusura<br />

dell’attività svolta quest’anno nella danza e<br />

poidiproporloateatroperbambinie<br />

ragazzi per sollecitarli sul tema altrettanto<br />

importante dell’ambiente! Chissà, ogni volta<br />

è una partita che non si sa come andrà a<br />

finire, speriamo di avere altrettanto successo!<br />

Ps. Grazie per l’opportunità di scrivere, un abbraccio Vale!!!!”<br />

Lettera alla Presidentessa<br />

NicolettaMorelli<br />

“Cara Vale<br />

,la mia vita procede<br />

sempre tra danza e fotografia; forse la danza<br />

predomina, tra insegnamento, corsi e<br />

laboratori con bambini e ragazzi, il tutto<br />

sempre con attenzione alla componente<br />

coreografica, mentre la fotografia mi<br />

accompagna affinando il mio gusto per<br />

l’immagine ed il senso estetico.<br />

Pensavo che potrei parlarti in maniera più<br />

dettagliata dei successi lavorativi con cui si è<br />

chiuso il 200, dei quali ti avevo inviato una<br />

sintesi..tanto, il ricordo è indelebile!!!.<br />

Il giorno 1eil2dicembre sono state due<br />

giornate importanti sia per la danza che la<br />

fotografia, infatti magicamente si sono<br />

realizzati due importanti eventi a cui ho<br />

vivamente partecipato che hanno entrambi<br />

abbracciato il tema del sociale.<br />

Il primo dicembre ho portato in scena<br />

quattrooccasione della giornata mondiale<br />

contro l’aids, promossa dal comune di<br />

Milano per i giovani; a danzarle sempre<br />

giovani danzatrici, dai 16 ai 23 anni, alcune<br />

che mi seguono da anni, alcune introdotte<br />

per l’occasione, un gruppo completo, che si<br />

è ben unito in poche prove, tra cui Chiara<br />

Gorga, 22 anni, una ballerina di un raro<br />

talento , che ci ha emozionato con un<br />

assolo. La difficoltà coreografica è stata<br />

quella di unire una raffinata ricerca musicale<br />

e coreografia con la più commerciale<br />

richiesta di un pubblico formato da<br />

settecento ragazzi dei vari licei di Milano<br />

vincitori di alcuni premi artistici. Ma<br />

l’impresa è riuscita: mischiando dei brani<br />

classici con le musiche di Tiziano Ferro,<br />

sono riuscita a catturare la loro<br />

attenzione! Ancor più emozionante, è<br />

stata la giornata del due dicembre, in cui<br />

abbiamo realizzato una mostra fotografica<br />

nel foyer del CRT, il Teatro dell’arte di<br />

Milano, intitolata “L’Ultima Cena”; un<br />

racconto fotografico tratto dall ’esperienza<br />

vissuta all’interno di Opera San<br />

Francesco, una realtà gestita da frati, che<br />

accoglie nella propria Mensa persone<br />

bisognose di vitto, vestiti e cure mediche,<br />

persone che, per problemi economici, non<br />

possono permettersi un pasto,cercando di<br />

assicurare loro assistenza materiale e<br />

spirituale.<br />

Attraverso il lavoro attento e scrupoloso di<br />

frati e volontari, Opera San Francesco<br />

accoglie utenti fornendo pasti caldi in un<br />

luogo accogliente. Abbiamo fotografato e<br />

raccontato questo MAGICO luogo;<br />

descrivendo non solo mobili, tavoli e<br />

sedie, ma anche cercando di immaginare<br />

il “rito” che per queste persone meno<br />

agiate rappresenta quotidianamente la<br />

possibilità di mangiare, non abbiamo mai<br />

potuto fotografare i loro visi per la privacy,<br />

ma li abbiamo resi protagonisti della scena<br />

portando l’attenzione sul percorso che<br />

ogni giorno compiono per usufruire del<br />

loro pasto. Le immagini fotografiche si<br />

aprono con i volontari, e scorrono con il<br />

primo piano di fra Cecilio grazie al quale<br />

Opera San Francesco è nata, seguono le<br />

fotografie del self service, le cucine, fino al<br />

colore giallo intenso delle sedie della<br />

mensa stessa che li accoglie ogni giorno.<br />

È stata un esperienza forte ed<br />

emozionante perché per cogliere più da<br />

vicino l’ANIMA del luogo, ci siamo finti<br />

parte di loro e abbiamo cenato con queste<br />

persone, abbiamo avuto anche l’onore di<br />

cenare con i frati che gestiscono Opera<br />

San Francesco, che ci hanno offerto una<br />

cena all’interno del loro chiostro.<br />

È stato toccante vedere come all’interno di<br />

una città che scorre in fretta e veloce,<br />

quasi freneticamente, come Milano ci sia<br />

ancora qualcuno pronto a rallentare, a<br />

fermarsi e ad occuparsi di qualcuno in<br />

difficoltà.<br />

La mostra è stata accompagnata da un<br />

documentario e da uno spettacolo teatrale<br />

del regista e fotografo Max Chianese che<br />

ha fatto commuovere tutti indistintamente,<br />

ad essere attori sulla scena tra i<br />

professionisti, tre sono stati scelti<br />

accuratamente tra gli utenti della Mensa.<br />

È stata una serata di grande riflessione<br />

per tutti, di commozione, ma di grande<br />

energia per lo stimolo a fare tante altre<br />

iniziative; perché credo che l’arte sia una<br />

grossa risorsa per il tema del sociale.<br />

60 donnaimpresa.com


yRo<strong>by</strong><br />

new<br />

generation<br />

musiclive<br />

music<br />

B.<br />

volete farvi conoscere?<br />

per inviarmi il materiale da pubblicare<br />

su questa rubrica (foto, cd e testi) e per<br />

invitarmi ai vostri concerti contattatemi<br />

all’e-mail info@captainjack.it<br />

Eccoci di nuovo<br />

in questo numero obbiettivo puntato sul gruppo dei Lightfiba...che dire...ascoltarli è un piacere.<br />

Conosciamoli...<br />

LIGHTFIBA<br />

Lightfiba nascono dall’idea del chitarrista fermano Roberto Gentili con lo scopo di far<br />

rivivereleemozionieimomentieclatanti del rock italiano nei vent’anni di gloria del<br />

gruppo fiorentino, appunto i Litfiba, fino al suo scioglimento avvenuto tra il 1999 e il<br />

2000. Dopo svariati tentativi finiti con un nulla di fatto, verso la fine del 2005, Roberto<br />

conosce Andrea Di Virgilio, futuro Piero Pelù del gruppo, che condivide a pieno gli<br />

stessi ideali musicali. Così da questo piccolo nucleo, contattati: il bassista all’epoca<br />

Andrea Mattei, il batterista all’epoca Paolo Luzi e il tastierista Maurizio Corradini fedele<br />

tutt’ora alla causa Lightfiba; prende il via l’avventura. Le prime prove del gruppo<br />

avvengono tra febbraio e marzo del 2006, un po’ alla spicciolata, qua e là nell’entroterra<br />

di Fermo: era assolutamente necessario trovare una sala prove fissa, individuata<br />

all’ultimo in Porto Sant’Elpidio. Comincia un serrato tour de force per tirare su una<br />

scaletta con i migliori pezzi dei Litfiba, si prova il mercoledì e la domenica in modo<br />

forsennato mettendo a dura prova i musicisti.Verso la fine di aprile del 2006 c’è un<br />

primo netto cambiamento nell’organico, entra il nuovo batterista Roberto Mancini che<br />

prende il posto di Paolo, oberato dagli studi conservatoriali. A fine maggio si decide il<br />

nome del gruppo: LIGHTFIBA. Col mese di giugno termina la serie stressante di prove<br />

e inizia la stagione di concerti, il primo si tiene in Sarnano il 30/06 grazie all’amicosupporter-manager<br />

Luca Carlevaris. Giugno, luglio, agosto e settembre consacrano il<br />

gruppo grazie a varie serate: Sarnano, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, Belmonte<br />

Piceno, Visso, San Benedetto del Tronto, Lido di Fermo, Loro Piceno, Pollenza, Cupra<br />

Marittima, Grottammare... molte sono le tappe estive del gruppo, e sempre maggiore il<br />

consenso che riesce a raccogliere.I mesi successivi portano un ulteriore cambiamento nell’organico, il bassista Andrea Mattei lascia la<br />

band e al suo posto entra il prode Giorgio Casali. Ricomincia così la stagione di prove per riunire e consolidare la band forte del nuovo<br />

bassista. “Inizia il <strong>2007</strong> sotto i migliori auspici; il gruppo è pronto ad affrontare la nuova stagione con la grinta e la<br />

determinazione della musica che hanno l'onore ed il piacere di suonare”.<br />

Voce:Andrea Di Virgilio_Chitarra solista: Roberto Gentili_Basso:Giorgio Casali_Batteria:Roberto Mancini_Tastiere, cori,tecnico<br />

del suono:Maurizio Corradini<br />

61 donnaimpresa.com


La rosa diventa<br />

testimone di<br />

molte storie<br />

d'amore in tutto il<br />

mondo quando si<br />

diffonde l'abitudine del<br />

bouquet di rose per le<br />

spose come simbolo di<br />

bellezza, amore e<br />

purezza. In Austria,<br />

nella regione del<br />

Tirolo, lo sposo offre<br />

un bouquet di rose alla<br />

sposa. In Francia, il<br />

giorno delle nozze, la<br />

sposa getta petali di<br />

rosa in un laghetto o in<br />

un ruscello come atto<br />

simbolico di benvenuto<br />

alla vita<br />

coniugale.Come si può<br />

vedere da questi<br />

esempi, la rosa è<br />

simbolo di "amore" e<br />

generalmente fa<br />

pensare ad una bellezza<br />

delicata e elegante. La<br />

rosa gialla, tuttavia, è<br />

simbolo di "gelosia",<br />

forse a causa della sua<br />

fragranza verde<br />

stimolante. La rosa<br />

damascena, che<br />

rappresenta una<br />

bellezza fatta di<br />

contrasti, ha una<br />

profumazione ricca e<br />

sfarzosa. La rosa<br />

cinese, che<br />

simboleggia la<br />

"bellezza che si<br />

rinnova<br />

continuamente", ha una<br />

raffinata profumazione<br />

di violetta. La rosa<br />

selvatica del Giappone,<br />

che è simbolo di<br />

"sollievo della<br />

sofferenza", ha una<br />

fragranza cipriata,<br />

dolce e rinfrescante che<br />

si dice sia in grado di<br />

alleviare le pene<br />

d'amore. Prova a<br />

trasmettere un<br />

messaggio d'amore con<br />

un bel bouquet di rose<br />

profumate.<br />

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FIORI<br />

e<br />

TENTAZIONI<br />

addobbi per matrimoni<br />

ricorrenze<br />

omaggi floreali a tema<br />

La rosa è stata,<br />

dall'inizio della storia<br />

conosciuta, il fiore di<br />

Venere (con serti di rose e<br />

mirto si cingevano le sue<br />

statue), e secondo le antiche<br />

fonti il suo colore era bianco.<br />

Divenne di colore rosso per<br />

intervento, chiamiamolo così,<br />

divino. Venere-Afrodite si era<br />

follemente innamorata, si<br />

dice per la prima volta, di<br />

Adone. Marte, l'amante<br />

ufficiale sempre in carica<br />

poiché il marito legittimo<br />

della dea era Vulcano,<br />

imbestialito si trasformò in<br />

cinghiale e uccise il poveretto<br />

il cui sangue, per volere di<br />

Venere, colorò le pallide rose<br />

mentre il corpo si<br />

trasformava nell'anemone.<br />

L'isola di Rodi si dice debba<br />

il suo nome alla rosa, ed era<br />

detta l'isola delle rose:<br />

essendo la terra natale di<br />

Athena-Minerva, questo fiore<br />

era sacro anche alla dea della<br />

saggezza legandosi così sia<br />

alla bellezza fisica sia<br />

all'amore sia a qualità più<br />

spirituali. Il governo di<br />

quest'isola, coniò monete con<br />

impresso il simbolo della<br />

rosa. Nelle feste di Dioniso,<br />

gli antichi greci erano soliti<br />

coronarsi di rose poiché si<br />

diceva che avessero la virtù<br />

di calmare i bollori da<br />

eccesso d'alcol. Per questo la<br />

rosa prese anche il significato<br />

di riservatezza. Secondo un<br />

mito non molto conosciuto,<br />

Marte, il dio della guerra,<br />

nacque da una rosa. Non per<br />

niente, in tempo di pace era<br />

anche il protettore dei<br />

giardini!


manuelacappelli<br />

bellezza<br />

moda<br />

stile<br />

lusso<br />

itinerari<br />

viaggi<br />

motori<br />

sogni<br />

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casa<br />

cucina<br />

“un mondo<br />

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dove la<br />

bellezza<br />

si unisce<br />

alle<br />

emozioni”<br />

Manuela Cappelli è titolare<br />

del Centro di Estetica “Il<br />

bello delle Donne”.<br />

La location straordinariamente glamour<br />

è certamente fra le più accoglienti e si<br />

contraddistingue, nell’ampio panorama<br />

delle strutture ad indirizzo estetico,<br />

come quella con maggiori requisiti sia<br />

dal punto di vista della professionalità<br />

che per innovazione nei trattamenti<br />

specifici viso/corpo e per la inusuale,<br />

quanto preziosissima, elasticità negli<br />

orari di apertura, tali da consentire la<br />

conciliazione con i tempi di lavoro o<br />

familiari.<br />

Tra i molteplici trattamenti proposti vi<br />

sono quello antiacne, anticellulite,<br />

antirughe, depilazione. Il centro<br />

estetico offre inoltre sedute di<br />

linfodrenaggio, massaggi anticellulite,<br />

antistress ed energetici nonché<br />

pedicure curativo.<br />

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Un centro inaugurato da poco che ha<br />

saputo crescere in fretta grazie alle<br />

strategie comunicative della bella<br />

titolare Manuela alla quale bisogna<br />

necessariamente riconoscere, al di là delle<br />

accertate competenze professionali e<br />

manageriali, anche una non comune<br />

cordialità. “ Fin dalla prima seduta offriamo un<br />

esame completo ed approfondito per stabilire le<br />

caratteristiche e le effettive esigenze del viso e<br />

del corpo della cliente o del<br />

cliente, in quanto anche gli<br />

“ Ho voluto<br />

realizzare un<br />

centro che<br />

prestasse massima<br />

attenzione alle<br />

persone, con il<br />

fine di capirne e di<br />

anticiparne<br />

bisogni e desideri<br />

con la<br />

consapevolezza di<br />

aver centrato<br />

l’obiettivo in un<br />

mercato in cui si<br />

cerchi chiarezza,<br />

innovazione<br />

tecnica,<br />

personalizzazione,<br />

sicurezza del<br />

risultato ed un<br />

rapporto corretto<br />

qualità/prezzo”<br />

uomini sono nostri assidui<br />

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secondo le moderne tecniche<br />

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ed estetico, depilazione,<br />

pulizia viso e massaggi corpo,<br />

pressoterapia, ultrasuono<br />

estetico, elettrostimolazioni,<br />

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programmi.<br />

Infatti, tutti i trattamenti sono<br />

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sarà mai grassa, unta o<br />

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desiderio di bellezza, con un make up che esalti il<br />

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attraverso la vostra soddisfazione..ed allora che<br />

dirvi ancora se non...LASCIATEVI<br />

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esela<br />

bellezza<br />

non fosse che<br />

una<br />

formula matematica?<br />

chiediamolo a<br />

STEFANO ANSELMO<br />

66 donnaimpresa.com


Alessandro Pazzaglia<br />

Presidente Provinciale Fic (Federazione Italiana Cuochi)<br />

civiltà della tavola<br />

La cucina è una delle espressioni<br />

più profonde della cultura di un<br />

Paese: è il frutto della storia e della<br />

vita dei suoi abitanti, diversa da regione a<br />

regione, da città a città. La cucina<br />

racconta chi siamo, riscopre le nostre<br />

radici, si evolve con noi, ci rappresenta al<br />

di là dei confini. La cultura della cucina è<br />

anche una delle forme espressive<br />

dell'ambiente che ci circonda, insieme al<br />

paesaggio, all'arte, a tutto ciò che crea<br />

partecipazione della persona in un<br />

contesto. È cultura attiva, frutto della<br />

tradizione e dell'innovazione e, per<br />

questo, da salvaguardare e da lasciare in<br />

eredità. Civiltà della tavola vuol dire<br />

prima di tutto civiltà…ovvero l'insieme<br />

di usi e costumi, di stili di vita, di<br />

consuetudini e di memorie degli uomini<br />

che li possiedono in comune. E civiltà del<br />

gusto…di quel senso preposto al piacere<br />

della tavola, di quel sapore capace di<br />

affinarsi, di perfezionarsi, di riscoprire<br />

sapori perduti e di tentare il palato anche<br />

con il nuovo…vuol dire, l'insieme dei<br />

valori che anche attraverso la tavola un<br />

popolo si tramanda, rinnovandoli<br />

continuamente, e che ne costituiscono<br />

l'identità culturale. Al di là dei segni<br />

materiali che ogni cultura e ogni tempo<br />

lasciano, nel quotidiano di ogni popolo<br />

rimangono abitudini alimentari<br />

significative almeno quanto quei segni:<br />

esse si fondono in elementi di natura<br />

geografica, climatica, storica e anche<br />

religiosa che conferiscono loro<br />

peculiarità e specificità proprie e che<br />

quindi sono parte integrante della loro<br />

identità e ne rivelano la storia.<br />

È dunque un privilegio per me essere il<br />

portavoce della associazione che<br />

rappresento, per questo percorso che, in<br />

un certo senso, coincide con la strategia<br />

del F.I.C (Federazione Italiana Cuochi)<br />

che vede, nel patrimonio<br />

enogastronomico, nella formazione<br />

scrupolosa dei nostri giovani cuochi e<br />

nelle strutture qualificate, un valore<br />

indiscutibile come elemento<br />

differenziatore e dinamizzante<br />

dell’offerta turistica.<br />

70 donnaimpresa.com


levie<br />

gusto:<br />

del<br />

la carne<br />

Carni Bovine<br />

Valtenna: la bontà e<br />

la sicurezza<br />

certificata dal<br />

marchio IGP da oggi<br />

sulle nostre tavole.<br />

Protezione di<br />

garanzia e di marchio<br />

sono gli elementi<br />

distintivi<br />

dell’associazione<br />

pensata da Mariano<br />

Crisci per la<br />

valorizzazione delle<br />

pregiate carni<br />

marchigiane.<br />

PRESTIGE<br />

“Salvaguardare il gusto diventa un elemento<br />

essenziale per la difesa non solo della civiltà della<br />

tavola, ma dell'identità stessa di un popolo.<br />

Intraprendere azioni di grande valore per tutelare e<br />

preservare la ricchezza della gastronomia<br />

tradizionale, significa rispettare la terra in cui siamo<br />

nati, vuol dire onorare la nostra tradizione<br />

attraverso la celebrazione dei prodotti della nostra<br />

generosa terra marchigiana…delle nostre<br />

straordinarie carni, un patrimonio di bontà<br />

conosciuto in tutto il mondo”.<br />

Prestige di Crisci Mariano<br />

Via della Costituente 1<br />

Fermo<br />

tel.0734.605187<br />

mobile 340.5966387<br />

E-mail:prestigedicrisci@libero.it<br />

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Carni di qualità dalla macellazione alla distribuzione<br />

nuovo punto vendita a Marina di Altidona in via Raffaello Sanzio 3/5 ( vicino S.S. Adriatica)


levie<br />

gusto<br />

del<br />

appuntamenti<br />

iniziativa organizzata dal:<br />

Comune di Fermo<br />

Camera di Comercio di Ascoli Piceno<br />

Regione Marche<br />

Provincia di Ascoli Piceno<br />

Comune di Ancona<br />

Comune di Monte Urano<br />

Comune di Pesaro<br />

Comune di Porto Sant’ Elpidio<br />

Comune di S. Benedetto del Tronto<br />

STL Marca Fermana<br />

con il patrocinio:<br />

Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali<br />

Presidenza del Consiglio della Regione Marche<br />

Touring Club Italiano<br />

nella foto: lo stand del Salumificio Ciriaci di Ortezzano (ap/fm)<br />

Tipicità ha toccato quota 15,<br />

tante sono le edizioni di questa<br />

kermesse culinaria che anche<br />

quest’anno ha visto impegnati<br />

per la sua realizzazione e<br />

svolgimento circa trecento<br />

espositori.<br />

Grandissima soddisfazione per<br />

gli organizzatori a cominciare<br />

dal Direttore dell’evento<br />

Angelo Serri al primo cittadino<br />

fermano Saturnino Di Ruscio al<br />

Presidente della Camera di<br />

Commercio di Ascoli Piceno<br />

Enio Gibellieri i quali, di<br />

concerto, hanno incisivamente<br />

sottolineato la fedeltà<br />

all’impegno di cooperazione.<br />

Compiacimento anche da parte<br />

dei sostenitori, la Banca<br />

Popolare di Ancona in primis<br />

che nonostante sia subentrata<br />

solo quest’anno, l’ha fatto<br />

vestendo da subito i panni del<br />

project partner. Tra i numerosi<br />

partner dell’iniziativa con i<br />

quali si è consolidata la<br />

partecipazione è doveroso<br />

citare l’Ateneo di Macerata<br />

nelle vesti di partner<br />

scientifico, per ciò che concerne<br />

invece le nuove cooperazioni si<br />

è registrato quest’anno<br />

l’ingresso in campo della griffe<br />

Nero Giardini e del Touring<br />

Club Italiano.<br />

Il programma della tre giorni,<br />

in cui si sono aperte parentesi<br />

per la degustazione dell’olio<br />

extra-vergine d’oliva, vini e<br />

piatti tipici locali ha visto anche<br />

una vivace, quanto preziosa,<br />

attività congressuale.<br />

Interessanti anche gli scambi<br />

che sono stati previsti: a partire<br />

dall’enogastronomia della<br />

Franciacorta fino ad arrivare<br />

all’estremo nord Europa in<br />

particolare della Norvegia e<br />

dell’arcipelago delle Isole<br />

Lofoten. Il tutto condito dalla<br />

presenza di animazione,<br />

convegni e talk-show.<br />

Numerosissimi gli ospiti<br />

istituzionali di cui riportiamo i<br />

commenti di seguito.<br />

72 donnaimpresa.com


PARLIAMO<br />

DI TIPICITA’<br />

Le tipicità delle Marche rappresentano al tempo stesso<br />

un tratto distintivo importante e un fattore<br />

competitivo estremamente efficace per conquistare<br />

nuovi mercati sia nel comparto agroalimentare e sia in<br />

quello turistico. L'ulteriore conferma giunge dalla lettura del<br />

bilancio della manifestazione Tipicità che si è svolta a<br />

Fermo e che ha visto tra gli enti organizzatori anche la<br />

Camera di Commercio presieduta dal comm. Enio<br />

Gibellieri.<br />

La quindicesima edizione di Tipicità è considerevolmente<br />

cresciuta rispetto allo scorso anno con un aumento del 6%<br />

per quanto riguarda i visitatori ed è stata la vetrina ottimale<br />

di 290 realtà partecipanti.<br />

“Un risultato senza dubbio molto positivo – ha detto il<br />

Presidente Gibellieri – a testimonianza del crescente<br />

interesse per le nostre zone e soprattutto per i nostri sapori.<br />

Negli ultimi anni, in particolar modo, i turisti hanno<br />

manifestato un crescente interesse per la ricerca dei prodotti<br />

tipici sia dell'enogastronomia e sia dell'artigianato. Prodotti<br />

di cui è ricchissima la nostra zona che è in grado di offrire<br />

un panel di proposte estremamente variegato e che permette<br />

di soddisfare ogni esigenza”. Tipicità è stato anche un<br />

momento di confronto e di analisi su quello che le Marche<br />

riescono ad offrire? “Nei tre giorni dell'iniziativa – ha detto<br />

il Presidente Gibellieri – si sono svolti interessanti convegni<br />

ai quali l'ente da me presieduto ha dato la sua<br />

collaborazione.<br />

Tra gli interventi che ho fatto c'è stato anche quello in<br />

occasione del forum “Made in Marche: produzioni<br />

eccellenti da un territorio di alta qualità” che è stato un<br />

momento molto importante per verificare insieme ad esperti<br />

quali possono essere le opportunità di crescita del sistema<br />

economico e sociale della nostra zona proprio grazie alle<br />

tipicità”. Si è parlato anche di agroenergie? “La Coldiretti –<br />

ha detto il Presidente della Gibellieri – ha voluto<br />

approfondire con un apposito convegno proprio il tema “Il<br />

Fermano: area distrettuale per le agroenergie” ed anche in<br />

questo caso ho dato il mio contributo insieme ad altri esperti<br />

del settore nella consapevolezza che proprio dalle<br />

agroenergie gli operatori agricoli possono trarre nuove e<br />

interessanti opportunità di aumentare il proprio reddito nel<br />

pieno rispetto dell'ambiente”.<br />

Le imprese agricole devono affrontare un importante<br />

“La tre giorni<br />

di Tipicità è<br />

stato un<br />

risultato senza<br />

dubbio molto<br />

positivo a<br />

testimonianza<br />

del crescente<br />

interesse per le<br />

nostre zone e<br />

soprattutto per<br />

i nostri sapori”<br />

EnioGibellieri<br />

presidente Camera di Commercio Ascoli Piceno<br />

periodo nel quale devono definire le proprie strategie di crescita? “Proprio su questo tema – ha detto il Presidente<br />

Gibellieri – la Cia Confederazione Italiana Agricoltori ha organizzato sempre nell'ambito di Tipicità un convegno sul<br />

tema: “Piano Sviluppo Rurale <strong>2007</strong>-2013: opportunità di investimento per essere competitivi sul mercato e insieme ad<br />

altri esperti abbiamo analizzato concretamente quali sono le reali opportunità per gli agricoltori considerando che<br />

ammonteranno complessivamente a 490 milioni di euro, con il contributo appositamente stanziato dalla Regione Marche,<br />

i fondi che saranno messi a disposizione nel Piano di Sviluppo Regionale <strong>2007</strong>-2013. L'annuncio, dato proprio in<br />

quell'occasione dall'Assessore regionale all'agricoltura Paolo Petrini, è stato anche accompagnato da una serie di<br />

considerazioni che sicuramente porteranno a individuare da parte degli operatori quelle strategie più efficaci per far<br />

sviluppare non solo il settore primario della nostra zona, ma anche tutte quelle realtà ad esso collegate come<br />

l'agroenergia, il turismo verde e per finire tutte quelle tipicità che sono emerse proprio dalla manifestazione di Fermo”.<br />

Il Presidente Gibellieri ha infine sottolineato l'importante contributo offerto al buon esito della manifestazione dalle<br />

organizzazioni di categoria dell'artigianato (Cna - Confartigianato Associazione Artigiani di Ascoli e Fermo - Uapi<br />

Confartigianato Imprese).<br />

73 donnaimpresa.com


on. PietroColonnella<br />

sottosegretario alle Politiche Regionali ed Aree Urbane<br />

enogastronomia:<br />

ilpareredelle<br />

Istituzioni<br />

Quali, Sottosegretario Colonnella, le strategie<br />

della Regione Marche per lo sviluppo<br />

agricolo e rurale ?<br />

Le Marche sono una realtà plurale, dove il futuro<br />

dell'agricoltura si intreccia con quello del mondo<br />

imprenditoriale e di un ambiente paesaggistico ricco e<br />

composito. Per proteggere lo sviluppo agricolo non<br />

bisogna quindi pensare esclusivamente ai processi<br />

produttivi, ma anche a quelli culturali e storici del<br />

nostro territorio. La nostra regione non offre “solo”<br />

beni di consumo. Quando vendiamo un prodotto di<br />

qualità, una specificità, vendiamo anche l'ambiente che<br />

li circonda. La catena produttiva agricola deve essere<br />

esaltata dal “prodotto turistico”, rafforzata dalla<br />

bellezza delle nostre coste e del nostro entroterra.<br />

Qualità nei servizi, qualità nei prodotti e prodotti per<br />

la qualità: un gioco di parole ma anche un circuito<br />

virtuoso in cui trovare le opportunità di una nuova<br />

economia spinta dai nuovi fattori di sviluppo<br />

dell'ambiente e della cultura.<br />

Nel suo recente documento sul Piano di Sviluppo<br />

Rurale la Regione Marche ha ritenuto di fare tesoro<br />

delle esperienze passate e, pertanto, ha assunto anche<br />

decisioni che mi sembra siano anche la misura della<br />

serietà dell'impegno che la regione stessa vuole<br />

assumersi quando ritiene di dover “assegnare<br />

maggiore importanza alle problematiche della qualità<br />

della vita nelle aree rurali, adottare una politica più<br />

incisiva a favore della diffusione dei sistemi di qualità; puntualizzare gli interventi diretti alla qualificazione del capitale<br />

umano”. Da questo nascono nuove opportunità di sviluppo economico e di valorizzazione delle realtà artigianali e non<br />

mi riferisco solo a quelle dell'artigianato artistico e tradizionale, ma anche a quelle solide imprese artigiane, e sono<br />

tante, che rappresentano l'ossatura del nostro sistema produttivo.<br />

Il rafforzamento dell'identità regionale inteso anche come valorizzazione della cultura enogastronomica locale. La<br />

notorietà delle eccellenze alimentari passa oggi necessariamente attraverso la certificazione e tracciabilità dei<br />

prodotti, che sono indubbiamente determinanti per qualificare il valore agricolo del nostro territorio in cui<br />

troviamo operatori competitivi e di qualità, correlata al ruolo attivo delle istituzioni alle quali è demandata la<br />

responsabilità dello sviluppo futuro. La scelta degli strumenti in una visione a medio-lungo termine ?<br />

L'offerta enogastronomica è l'espressione di una comunità fiera ed accogliente: fiera della propria storia ed identità,<br />

capace di comunicare il patrimonio ereditato immettendolo in un circuito in cui, nel caso dei prodotti agroalimentari, si<br />

possa non solo riconoscerne l'origine, ma anche certificarne la provenienza e la qualità. E' una richiesta che viene dal<br />

mercato, ma deve anche essere una “filosofia” che sarà certamente premiata da un consumatore sempre più attento a<br />

come si produce, a cosa si produce, a quali costi ambientali si produce.<br />

Spetta al decisore politico creare le condizioni perché il territorio sia preservato da rischi di manomissione che non sono<br />

più solo, ad esempio, un prerequisito di accoglienza turistica ma una vera e propria condizione per la salubrità e<br />

vivibilità per una comunità locale.<br />

Sostenere la qualità è quindi una sfida che pone l'asticella più in alto trattandosi di una qualità più generale. Mi<br />

risultano esistere iniziative molto importanti. Io stesso, da Presidente di Provincia, mi preoccupai di commissionare uno<br />

studio sulla qualità ambientale per un piano ambientale provinciale, nella consapevolezza che solo un territorio salubre<br />

può offrire una qualità intrinseca degna di questo nome. Ora occorre “posizionare” questa virtù e renderla percepibile,<br />

trasformarla in valore: è la funzione dei marchi che stanno nascendo, delle iniziative di filiera corta, delle campagna<br />

per l'energia di fonti rinnovabili.<br />

Cito testualmente “Per il rilancio dell'agroalimentare è fondamentale la riscoperta dei prodotti tipici ma anche<br />

74 donnaimpresa.com


l'offerta di prodotti-servizio” lei condivide questa<br />

affermazione?<br />

Mi sembra di aver risposto. Le Marche non offrono solo<br />

prodotti, ma prodotti inseriti in un territorio ricco e da<br />

scoprire. Sono convinto che il valore aggiunto di<br />

prodotti-servizio sia destinato ad avere sempre crescenti<br />

prospettive economiche, rafforzandosi dapprima dentro<br />

una dinamica di nicchia per poi traguardare verso spazi<br />

di mercato più ampi, quando ancora più chiara sarà la<br />

percezione dell'importanza di come si arriva ai prodotti.<br />

Qualità, responsabilità sociale, rapporto con l'ambiente,<br />

consumo energetico diventeranno i parametri di scelta<br />

di una fascia sempre più ampia di consumatori.<br />

L'obiettivo della sostenibilità dello sviluppo attraverso la<br />

riduzione dell'impatto sull'ambiente dell'attività agricola<br />

e l'obiettivo di uno sviluppo rurale integrato attraverso<br />

interventi in settori diversi dall'agricoltura quali<br />

l'agriturismo e il turismo rurale, l'artigianato tipico<br />

locale, la valorizzazione del patrimonio rurale sono<br />

elementi da cogliere congiuntamente per il rilancio locale<br />

del settore.<br />

Mi parli del ruolo che, a parer suo, devono ricoprire le<br />

tipicità territoriali marchigiane all'interno del “processo<br />

di globalizzazione” che ci vede tutti coinvolti….<br />

La domanda è interessante ma penso che richiamandomi<br />

a quanto offre il paniere dei nostri prodotti ci aiuti nella<br />

risposta: abbiamo una notevole quantità di prodotti<br />

tipici e locali, ma un numero limitato di marchi UE che,<br />

se non sbaglio, mi pare che ad oggi siano solo 5 DOP<br />

(Casciotta di Urbino, Prosciutto di Carpegna, Olio<br />

extravergine d'oliva di Cartoceto, Oliva Ascolana del<br />

Piceno, Salamini italiani alla cacciatora) e3IGPa<br />

carattere interregionale (Vitellone Bianco<br />

dell'Appennino Centrale, Lenticchia di Castelluccio,<br />

Mortadella Bologna). Esiste inoltre una buona, in tutti i<br />

sensi, lista di 148 prodotti locali nell'elenco nazionale<br />

dei prodotti agroalimentari tradizionali che viene tenuto<br />

ed aggiornato annualmente dal Ministero delle politiche<br />

agricole, alimentari e forestali. Se spieghiamo il perché<br />

di questo gap riusciamo anche a vedere le criticità da<br />

superare. La Regione Marche con la sua<br />

programmazione appena varata intende “riqualificare e<br />

aggregare l'offerta e di riorganizzarla in filiere,<br />

attivando quei canali commerciali che meglio<br />

valorizzano le produzioni locali” e parimenti ritiene di<br />

dover “sviluppare adeguati servizi di consulenza<br />

aziendale, inerenti non solo gli aspetti tecnici legati<br />

all'adeguamento alle normative ed ai disciplinari di<br />

produzione ma anche la logistica e il marketing in<br />

funzione di facilitare l'accesso al mercato”. Se<br />

aggiungiamo un effetto piazzamento dai tanti marchi e<br />

la necessità di ben posizionarci sui mercati ecco che la<br />

nostra realtà regionale potrà finalmente occupare uno<br />

spazio che la qualità della sua gente e dei suoi prodotti<br />

merita ampiamente.<br />

Le relazioni internazionali delle regioni nella nuova<br />

Unione Europea, quali le opportunità istituzionali e le<br />

dinamiche di cambiamento?<br />

Le regioni hanno dimostrato di avere un ruolo<br />

fondamentale nel processo di coesione economica e<br />

sociale nell'Unione Europea. Basti pensare ai rapporti<br />

di collaborazione e di cooperazione economica tra le<br />

regioni che si affacciano sul Mediterraneo e<br />

sull'Adriatico. La famosa euro-regione adriatica, ad<br />

esempio, non è un sogno, ma un'importante prospettiva<br />

di sviluppo. Senza collaborazione tra le politiche<br />

regionali di trasporto di Italia, Slovenia e Croazia, non<br />

possiamo ambire a rilanciare i nostri porti. Anche quelli<br />

marchigiani. Certo, la politica estera èedeverimaneresottola<br />

guida del Governo centrale. Ma ai poteri regionali e locali è<br />

riconosciuto una funzione determinante grazie anche al<br />

principio di sussidiarietà. Questo principio è già inserito nei<br />

trattati, ed è ribadito anche nella nuova bozza di Costituzione<br />

europea, che speriamo venga presto ratificata.<br />

a cura della Redazione<br />

PaoloPetrini<br />

assessore regionale Agricoltura, Forestazione e Pesca<br />

L'agricoltura marchigiana sta vivendo un periodo di grandi<br />

trasformazioni indotte dalla globalizzazione dei mercati,<br />

dall'allargamento dell'UE nonché dalla riforma della<br />

PAC. Tra gli obiettivi della politica agricola regionale estrema<br />

importanza assume la valorizzazione dei prodotti agroalimentari<br />

di qualità.<br />

La vera sfida che, a livello regionale, ci poniamo in questa<br />

epoca di globalizzazione e di profondi mutamenti è quella di<br />

75 donnaimpresa.com


perseguire un modello di sviluppo che non snaturi la<br />

nostra identità.<br />

La ruralità marchigiana si offre come un grande fattore<br />

strategico in quanto espressione sinergica di una serie di<br />

valori positivi – paesaggistici, sociali e culturali – di una<br />

migliore qualità della vita e di una consapevole capacità di<br />

produrre tipicità e qualità. La competitività della nostra<br />

regione non può che passare attraverso l’integrazione dei<br />

propri prodotti con il territorio e, non a caso, tra gli<br />

obiettivi della politica agricola regionale, estrema<br />

importanza assume la valorizzazione dei prodotti<br />

agroalimentari di qualità.<br />

Da questo punto di vista, Tipicità, ha rappresentato e<br />

rappresenta una importante occasione per i nostri<br />

produttori per farsi conoscere in Italia e all’estero ma anche<br />

una straordinaria vetrina per le tante eccellenze del<br />

territorio delle Marche. In questi ultimi anni, le Marche<br />

hanno impostato la promozione della propria immagine sul<br />

fatto di essere l’unica regione italiana “al plurale”; una<br />

pluralità dovuta alla grande diversità che caratterizza il<br />

territorio come la popolazione,<br />

la cultura come le attività<br />

economiche, il folklore come le<br />

tradizioni.<br />

Le Marche vantano un<br />

patrimonio enogastronomico<br />

vastissimo e che comprende<br />

prodotti diversissimi tra loro sia<br />

per lo loro storia che per la loro<br />

dimensione produttiva e che,<br />

senza dubbio, sono l’emblema<br />

delle Marche al plurale. Non va<br />

dimenticato, infatti, che oltre a<br />

quelle produzioni che hanno gia<br />

ottenuto un riconoscimento a<br />

livello comunitario, ci sono<br />

prodotti la cui circolazione è<br />

limitata al mercato locale e non<br />

per questo dobbiamo ritenerli<br />

meno importanti. Oltre ad una<br />

valutazione economica, bisogna tener conto anche di altri<br />

obiettivi che possono essere perseguiti con la salvaguardia<br />

dei prodotti tradizionali: il mantenimento di attività<br />

economiche in zone marginali, la tutela di alcune<br />

biodiversità che sarebbero improponibili in zone agricole<br />

più produttive e la conservazione di un patrimonio<br />

culturale inestimabile. Uno dei punti di forza di Tipicità è<br />

proprio quello di mettere insieme prodotti marchigiani che<br />

non sono conosciuti, ancorché eccellenti, e di offrire la<br />

possibilità alle nostre piccole realtà produttrici di prodotti<br />

tipici di qualità di affrontare il mercato globale.<br />

Da tempo la Regione sta lavorando per creare un nuovo<br />

modello di sviluppo legato al territorio, all’ambiente e al<br />

paesaggio. Tipicità è una vetrina importante che misura<br />

anche il livello di crescita delle aziende; ciò che emerge è<br />

che l’agricoltura, l’enogastronomia e il turismo possono<br />

diventare nuovi modelli di sviluppo del territorio,<br />

alternativi a quello tradizionale della calzatura.<br />

Certamente questa edizione di Tipicità il “Made in<br />

Marche” ha dimostrato di essere capace di uscire<br />

definitivamente dai confini nazionali per diventare vetrina<br />

di eccellenza delle migliori risorse del territorio<br />

marchigiano che rappresentano non solo la nostra realtà<br />

enogastronomica ma anche, e soprattutto, l’economia del<br />

territorio, la storia di questa terra che fa delle proprie<br />

specificità uno stile di vita.<br />

a cura dell’ assessore Paolo Petrini<br />

Cos’hanno in comune Olive Ascolane del Piceno<br />

Dop e Pecorino dei Sibillini con biodiesel e<br />

bioplastiche? La risposta è semplice: il territorio. I<br />

prodotti in mostra alla quindicesima edizione di Tipicità e<br />

il convegno che Coldiretti Ascoli-Fermo ha organizzato<br />

sul tema “Il Fermano: area distrettuale per le agroenergie”<br />

muovono dalla stessa idea di territorio come valore<br />

aggiunto per l’attività di un’impresa agricola rigenerata,<br />

che guarda alla qualità e all’innovazione.<br />

Qualità che i tantissimi visitatori della rassegna, divenuta<br />

ormai un punto di riferimento a livello nazionale, hanno<br />

potuto constatare di persona assaggiando i vari prodotti.<br />

Innovazione che è stata al centro del convegno organizzato<br />

per confrontarsi con le imprese sulle opportunità offerte<br />

dalle agroenergie.<br />

Un appuntamento dal quale è scaturito un messaggio forte.<br />

“Le imprese agricole del Fermano non ci stanno a essere<br />

considerate come semplici fornitori di produzioni vegetali<br />

all’industria, ma vogliono produrre direttamente energia,<br />

recitando un ruolo da protagonisti nella nascente filiera -<br />

ha dichiarato Giannalberto Luzi, presidente di Coldiretti<br />

Marche -. Produrre solo per altri non è e non può essere il<br />

modello da seguire per le aziende che vogliono cimentarsi<br />

con questo settore, anche se in determinate situazioni,<br />

come è quella che si sta vivendo da queste parti, può<br />

essere momentaneamente utile imboccare questa strada.<br />

Le soluzioni davvero efficaci però vanno in altre direzioni.<br />

Penso a consorzi di imprese che producano biodiesel, o<br />

olio di girasole, o energia elettrica e termica, o al biogas”.<br />

Ma un’opportunità potrebbe venire anche dalle<br />

bioplastiche, con la produzione di sacchetti della spesa<br />

fatti di mais. E’ inoltre importante poi sottolineare che a<br />

breve Coldiretti Ascoli Fermo attiverà uno sportello<br />

energia al servizio delle imprese. L’intervento di Luzi non<br />

è stato l’unico di rilievo in un convegno che ha proposto<br />

spunti di riflessione molto interessanti, grazie anche a un<br />

“parco relatori” estremamente qualificato. Francesco<br />

Ciancaleoni, dell’Area Ambiente e Territorio Coldiretti, ha<br />

fatto una panoramica sulle varie agroenergie, dal biogas al<br />

biodiesel, al fotovoltaico.<br />

Alessandro Arioli, docente dell’Università di Torino e<br />

membro della commissione ministeriale sulle biomasse ha<br />

spiegato la costruzione di un sistema distretto<br />

agroenergetico.<br />

Di ecocompatibilità e redditività ha, invece, discusso<br />

Guglielmo Donadello, responsabile Agricoltura della<br />

direzione nazionale di Legambiente, il quale ha<br />

evidenziato la necessità che le agroenergie siano gestite<br />

dalle imprese agricole e non dall’industria. Il presidente<br />

MassimoRossi, ha ricordato il protocollo d’intesa sulle<br />

filiere energetiche ideato dalla Provincia di Ascoli, mentre<br />

l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Petrini ha<br />

sottolineato come l’ente stia investendo molto sul settore<br />

agroenergie e ha chiesto al Governo un certificato verde<br />

unico agricolo. Il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio<br />

ha ribadito la necessità di legare le modefiliere<br />

agroenergetiche al territorio, mentre il presidente della<br />

Camera di Commercio di Ascoli, Enio Gibellieri, ha messo<br />

in risalto l’importanza di lavorare assieme al fianco delle<br />

imprese.<br />

a cura del direttore Coldiretti Anacleto Malara


sopra:<br />

il presidente regionale Coldiretti<br />

Giannalberto Luzi<br />

da destra: L’on. Francesco Zama, il<br />

consigliere regionale Franca Romagnoli e<br />

il cav. Luigi Vitali<br />

da sinistra:Angelo Serri direttore di Tipicità, il<br />

sindaco di Fermo Saturnino di Ruscio,<br />

l’assessore regionale Paolo Petrini, Il<br />

presidente della Provincia di Ascoli Piceno<br />

Massimo Rossi ed Enio Gibellieri presidente<br />

della Camera Commercio di Ascoli Piceno<br />

al centro da destra: il sindaco di Montegranaro Giovanni Basso, l’on.<br />

Carlo Ciccioli ed alcuni degli ospiti presenti al convegno<br />

Un momento delle premiazioni


il catering<br />

“Per ricevere in modo<br />

appropriato ed efficace i<br />

tuoi ospiti abbiamo<br />

creato da anni un<br />

servizio di catering.<br />

Camerieri qualificati<br />

allestiranno per voi<br />

raffinatissimi rinfreschi<br />

completi di tutto, dai<br />

tavoli agli ombrelloni,<br />

dalle stoviglie alle<br />

posate, il tutto<br />

contraddistintto dalla<br />

qualità e sopratutto<br />

dalla creatività proprie<br />

dei prodotti Gallucci.<br />

I nostri servizi sono tali<br />

da assecondare le<br />

esigenze di ciascuno di<br />

voi:<br />

coffe-break, pranzi di<br />

lavoro, inaugurazioni<br />

commmerciali,<br />

presentazioni di prodotti,<br />

avvenimenti culturali,<br />

matrimoni, comunioni o<br />

feste di laurea e<br />

compleanni”.<br />

Quando la<br />

diventa<br />

passione<br />

professione<br />

“i nostri prodotti?<br />

Esclusivamente<br />

artigianali, fatti con<br />

ingredienti selezionati<br />

e genuini…”<br />

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stanco<br />

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stanco<br />

stanco di lavorare...<br />

stanco di correre...<br />

stanco delle solita vita...<br />

stanco di essermi scelto questa vita...<br />

stanco di vedere le solite facce...<br />

stanco di sentire le solite cose...<br />

stanco di sopportare...<br />

stanco di aspettare...<br />

stanco dei compromessi...<br />

stanco di dire SI quando vorrei dire NO...<br />

stanco di dire NO quando vorrei dire SI...<br />

stanco delle parole...<br />

stanco delle convenzioni...<br />

stanco delle abitudini...<br />

stanco delle frasi di circostanza...<br />

stanco di buttare il mio tempo...<br />

stanco di non aver tempo...<br />

stanco di correre dietro al tempo...<br />

stanco delle regole...<br />

stanco di pensare...<br />

stanco di sognare...<br />

stanco di credere...<br />

stanco delle favole...<br />

stanco dei pezzi di carta...<br />

stanco dei pezzi di m....<br />

stanco dei pezzi di cuore...<br />

e voi...di che cosa siete<br />

stanchi....scrivetelo sul mio blog.<br />

I commenti più originali saranno<br />

pubblicati su queste pagine nel<br />

prossimo numero. Aspetto di leggervi<br />

numerosissimi.. .<br />

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èun lounge Bar che si ispira<br />

appunto al periodo storico della<br />

Belle Epoque (1870 - 1914.<br />

Questo mezzo secolo segnò un<br />

modello di vita europeo, “l’età<br />

gaudente” durante la quale si<br />

conobbero i frutti di un grande<br />

benessere con la conseguente<br />

nascita della moderna docietà dei<br />

consumi, del progresso, della<br />

prosperità e delle felicità materiali.<br />

La seduzione del confort,<br />

accessibile a tutti, dispiegava i suoi<br />

benefici dinanzi agli occhi di<br />

milioni di consumatori.<br />

Di quest’epoca Parigi ne fu la<br />

capitale, città-vetrina. Testimoni di<br />

tutta la “ Belle Epoque” in ogni suo<br />

aspetto furono proprio i Cafè,i<br />

quali non erano i frettolosi bar dei<br />

nostri giorni.<br />

Belle Epoque cafè si rifà proprio a<br />

quei cafè parigini, unici e audaci<br />

luoghi di incontro mondani,<br />

maliziosi, dove lasciandosi<br />

disinibire dalla “nounce”<br />

dell’ambiente circostante, ci si<br />

perde momentaneamente in<br />

un’isola lontana dalla quotidianità!<br />

Marco Bordò


profili<br />

sexa<br />

IL GRIDO<br />

DELL’ANIMA<br />

simona sessa<br />

nella foto<br />

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.<br />

La nota giornalista Simona<br />

Sessa, conduttrice e<br />

produttrice del<br />

programma <strong>by</strong> night più amato<br />

dai marchigiani in onda su èTv<br />

Marche intitolato Trendy Night è<br />

approdata anche nel campo della<br />

regia e della produzione video.<br />

La notizia riguarda l’uscita del<br />

primo cortometraggio scritto,<br />

girato, diretto e montato da Simona<br />

e prodotto dalla Trendy Night<br />

Comunication, il suo marchio.<br />

Si tratta della nuova avventura e<br />

sfida di Simona nel mondo della<br />

comunicazione video nei panni di<br />

regista ed autrice. Il cortometraggio<br />

della durata di 13 minuti si intitola<br />

“ Il grido dell’anima” e narra la<br />

storia drammatica di Carla: una<br />

bellissima ragazza che ha avuto<br />

tutto dalla vita. E’ prigioniera della<br />

sua bellezza e per provare nuove<br />

emozioni si avvicina al mondo<br />

della notte perdendosi nella realtà<br />

dei locali. Notti insonni, alcool,<br />

droghe, sesso promiscuo e un<br />

fidanzato che non la ama ma che la<br />

maltratta e la rende infelice. Dopo<br />

anni di questa vita squallida Carla<br />

tocca il fondo ed una notte persa tra<br />

droghe, alcol, dolore e disperazione<br />

decide di farla finita. Tenta di<br />

uccidersi ma alla fine un barlume<br />

di buon senso la spinge a non<br />

mettere in pratica il suo proposito<br />

drammatico. Decide così di<br />

chiudere con questa vita dissoluta<br />

che la stava portando alla<br />

disperazione. Sceglie il giorno, la<br />

luce, notti meno trasgressive ma<br />

più vere. Desidera mettere a tacere<br />

quell’urlo che ogni notte le lacera<br />

l’anima. Vuole cambiare la sua<br />

esistenza con l’amore: quello per sé<br />

stessa, per il suo futuro compagno e<br />

per i suoi figli. Una nuova vita le si<br />

profila fatta di rispetto per sé<br />

stessa e di tanta voglia di vivere.<br />

Ora Carla è rinata.<br />

Anche la sua immagine è<br />

cambiata….E più vera….Vuole,<br />

vuole…avrà….<br />

Sicuramente un cortometraggio molto<br />

forte, con immagini e scene che non<br />

lasciano spazio all’immaginazione.<br />

Protagonista del corto è la bellissima<br />

Trendy Night Angels Helena,<br />

brasiliana Doc. Un volto intenso il<br />

suo, che ricorda una giovane Claudia<br />

Cardinale ai tempi del Gattopardo.<br />

Le musiche sono di Samuele Sartini<br />

<strong>by</strong> Pride Records. Nel cast anche<br />

Saretta e Lea, la Lubamba delle<br />

Marche. Il cortometraggio ha già<br />

suscitato l’interesse di alcuni portali<br />

cinematografici ed ha partecipato a<br />

due importanti Festival: il “Sanremo<br />

Corto Film Festival” ed il “Corto per<br />

scelta 2006”, un concorso marchigiano<br />

ed a carattere anche nazionale.<br />

Parteciperà inoltre ad altre<br />

elezioni di festival italiani.<br />

Attualmente Simona è in procinto<br />

di girare altri due cortometraggi: uno<br />

ispirato al ritratto di Dorian Gray di<br />

Oscar Wilde, che focalizza<br />

l’attenzione sulla bellezza intitolato<br />

“Le ali della bellezza”. Protagonista<br />

sarà proprio la Sessa. L’altro corto in<br />

preparazione prima dell’estate si<br />

chiama “Il tritacarne” e narra la storia<br />

di una donna mangiatrice di uomini<br />

che seduce tantissimi uomini per il<br />

proprio soddisfacimento dei sensi.<br />

Adesso Simona sta preparando il suo<br />

nuovo programma tv estivo da<br />

affiancare a Trendy Night intitolato<br />

“Trendy Day” in onda su èTv Marche.<br />

E dal mondo del gossip si parla di un<br />

giornale poket, (versione carta<br />

stampata del noto programma tv di<br />

Simona) che potrebbe uscire molto<br />

presto<br />

di Bruno Baldassarri<br />

81 donnaimpresa.com


provocazioni: parla lui<br />

“Non conservare niente per una occasione speciale;<br />

ogni ‘rapporto’ che vivi è una occasione speciale”.<br />

A questa convinzione sono giunto dopo l’esame di<br />

maturità sostenuto con Stella (ricordate, è la “mia” donna<br />

in carriera, la “mia” musa ispiratrice alla scoperta dei vizi<br />

delle donne manager), mi ha portato a diverse riflessioni.<br />

Prima fra tutte che fare l'amore non è solo una piacevole<br />

attività che regala buon umore e rilassatezza a chi la<br />

pratica, ma è anche un vero toccasana per il fisico.<br />

La stessa Stella se ne è accorta dopo l’ultimo “viaggio” a<br />

due (mi aveva dato un dieci, a fronte del mio tre, dettato<br />

soprattutto dalla sua mania di grandezza…), tanto da<br />

spingermi in una ricerca, anche scientifica, se volete più o<br />

meno rigorosa (lasciando da parte l’ansia da prestazione,<br />

più sua che mia visto che è lei, da donna in carriera, che<br />

vuole tenere sempre tutto sotto controllo e “rosica” se poco<br />

poco si sente messa in secondo piano), attraverso la quale<br />

abbiamo scoperto che una frequente attività sessuale porta<br />

con sé una serie di tangibili vantaggi fisiologici.<br />

Innanzitutto, e insospettabilmente, abbiamo scoperto che<br />

fare l’amore (“meglio fare sesso”, ha precisato Stella,<br />

perché per lei fare l’amore significa anche un<br />

coinvolgimento dei sentimenti che non può, o non vuole,<br />

permettersi) migliora il senso dell'olfatto grazie al rilascio<br />

di prolattina e permette lo sviluppo di nuove cellule<br />

neuronali nei bulbi olfattori del cervello oltre a ridurre il<br />

rischio di malattie cardiovascolari: fare sesso tre o più<br />

volte in una settimana (Stella mi ha confidato che<br />

nonostante i suoi impegni in azienda, quasi sempre ci<br />

riesce..., se con me lo lascia immaginare a voi) e tonifica<br />

l’apparato cardiaco. Se al sesso aggiungiamo anche la<br />

passione, questa brucia circa 200 calorie per ogni rapporto:<br />

altro che diete dissociate, con controlli calorici, privazioni<br />

di ogni genere. Inoltre, una “sana” attività sessuale riduce<br />

la depressione: durante l’incontro si verifica il rilascio di<br />

endorfine che alleviano diversi tipi di dolore, dall'artrite al<br />

mal di testa (a Stella suggerisco di cambiare scusa, questa<br />

non regge più, quando non ne ha voglia!), rafforza il fisico<br />

contro influenze e raffreddori. Preso atto di ciò, con Stella<br />

andiamo alla scoperta di altri confini con la voglia di<br />

provare nuove sensazioni, percorrere vie “diverse” alla<br />

scoperta del piacere. Per questo le propongo un test per<br />

scoprire quali sono i suoi sogni erotici più frequenti.<br />

Lei accetta e dopo una mia analisi accurata, senza aver<br />

tralasciato nulla, al primo posto mette l' idea di dare sfogo<br />

alle proprie fantasie più sfrenate davanti a più persone.<br />

Esibizionista? “No solo la consapevolezza di imporre la<br />

mia immagine anche al di là della mia scrivania”, dice con<br />

fermezza. Poi, con mia grande sorpresa, mette il sesso di<br />

gruppo, con una predilezione per gli incontri saffici. “Sai -<br />

mi confessa poggiando il capo sulla mia spalla – sarebbe<br />

bellissimo, e se tu sei d’accordo potremo fare<br />

l’esperimento per poi raccontarlo nel prossimo numero di<br />

Di”. Come dirgli di no, del resto oramai non posso più fare<br />

a meno di lei. Senza di lei sono un uomo alla deriva…a<br />

seguire, tra le fantasie più sfrenate, Stella mette un<br />

incontro passionale con uno sconosciuto. Ed ancora, udite<br />

udite, esco uscire la vera femmina che ha dentro.<br />

La femmina manager che non distingue il lavoro dal sesso,<br />

tanto è sempre lei che guida, che si impone, che comanda,<br />

senza tabù: “Quello che mi darebbe massima soddisfazione<br />

– mi dice – è fare sesso con un mio ex, per poi mollarlo<br />

subito dopo, lasciandogli capire ancora una volta che<br />

comando io”. Una donna così mi fa quasi paura. Ma guai<br />

82 donnaimpresa.com<br />

a farglielo capire! Sarebbe la fine di un percorso<br />

interessante che, ad oggi, mi ha consentito e vi ha<br />

consentito di scoprire alcuni vizi della donna in carriera; le<br />

loro virtù sono tante e tali che oramai è superfluo parlarne.<br />

Tra gli altri frizzi e lazzi, Stella mi confessa che non è<br />

necessario avere un partner fisso per fare sesso. “Oggi –<br />

dice con il sorriso sulle labbra - tutto è diverso…”.<br />

Affermazione che impone una pausa di riflessione, anche<br />

per chi come me si vanta di…sapere tutto delle donne.<br />

Penso, confesso una certa ingenuità, che Stella e le donne<br />

in generale hanno un grosso vantaggio; ovvero, per loro il<br />

sesso non è mai troppo. Il massimo che può loro accadere<br />

è rassodare pancia e natiche. Noi, invece, dobbiamo<br />

andarci cauti: dobbiamo dare tempo al nostro C..po, per<br />

recuperare e tornare al 100 per 100. Nonostante ciò,<br />

parola di chi e ne intende, non rinunciate mai a questa e<br />

sana piacevole occupazione. Ricordatevi sempre, però, di<br />

tenere sotto controllo eventuali e possibili<br />

complicazioni…Non so se mi si piega!!!!!!<br />

( nuMA<br />

delle donne so tutto)<br />

Uomini e sesso:<br />

Cosa fa più piacere ad un uomo di un'incredibile<br />

prestazione sessuale?...Degli amici che gli credano!<br />

(dedicato a nuMA<br />

los amigos de muchachas)<br />

Gli uomini sono:<br />

..come le fotocopiatrici: servono per la riproduzione, e per<br />

nient'altro;<br />

..come un conto in banca: senza denaro, non generano<br />

interesse;<br />

..come un auto usata: poco costosi, ma completamente<br />

inaffidabili;<br />

..come gli oroscopi: ti dicono sempre cosa devi fare e di<br />

solito sbagliano;<br />

..come il tempo: non e' possibile fare niente per cambiarli;<br />

..come le minigonne: se non stai attenta, ti scoprono le<br />

gambe;<br />

..come i dipendenti statali: qualunque cosa gli si chieda di<br />

fare hanno sempre qualcos'altro di piu' importante da fare,<br />

cioè "niente";<br />

..come i computer: sono difficili da capire e hanno poca<br />

memoria;<br />

..come il mascara: si sciolgono alla prima lacrima;<br />

..come le bottiglie di birra: vuoti dal collo in su;<br />

..come gli spaghetti: più sono cotti e più sono appiccicosi;<br />

..come gli spot pubblicitari: bisogna sempre mettere in<br />

dubbio quello che dicono;<br />

..come le nuvole: quando se ne vanno si può sperare in<br />

una bella giornata.<br />

PS:<br />

Lo sapete che cosa è successo a quella donna che è<br />

riuscita a capire gli uomini? E' morta dalle risate e non<br />

ha avuto il tempo di raccontarlo a nessuno...<br />

( claraBELLA degli uomini...non so)<br />

provocazioni: parla lei


un’impresa funzionale<br />

bmb punta a<br />

consolidare gli<br />

attuali mercati<br />

facendo forza su:<br />

la flessibilità alle<br />

esigenze dei<br />

clienti;<br />

la puntualità<br />

delle consegne;<br />

l’assistenza<br />

tecnica e postvendita.<br />

I nuovi mutevoli<br />

scenari hanno<br />

portato l’azienda<br />

a rafforzare la<br />

propria presenza<br />

sui mercati esteri<br />

proponendo<br />

prodotti ad alto<br />

valore di qualità<br />

e di sicurezza.<br />

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container<br />

estremamente<br />

versatile che soddisfa<br />

tutte le esigenze di<br />

movimentazione e<br />

stoccaggio delle<br />

merci. Il sistema<br />

modulare prevede dal<br />

roll a due sponde fino<br />

a sistema con ripiani<br />

chiuso. f-log prevede<br />

accessori che ne<br />

facilitano l’ uso nelle<br />

più diverse situazioni<br />

che consentono l’<br />

utilizzo dei roll come<br />

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