Giugno - La Piazza Castel Madama
Giugno - La Piazza Castel Madama Giugno - La Piazza Castel Madama
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Anno 5 - Numero 6 GIUGNO 2008 Pag. 4 CLINICA: IN DIRITTURA D’ARRIVO Pag. 35 CINEMA: GOMORRA PREMIATO A CANNES Pag. 37 GYMNICA: SAGGIO DI FINE ANNO
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Periodico<br />
dell’Associazione<br />
Culturale Albatros<br />
Anno 5 - Numero 6<br />
GIUGNO 2008<br />
Pag. 4<br />
CLINICA:<br />
IN DIRITTURA<br />
D’ARRIVO<br />
Pag. 35<br />
CINEMA:<br />
GOMORRA<br />
PREMIATO<br />
A CANNES<br />
Pag. 37<br />
GYMNICA:<br />
SAGGIO<br />
DI FINE ANNO
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Spettacoli<br />
IN SCENA “LA STORIA”<br />
Settembre 1943 - <strong>Giugno</strong> 1944<br />
di Ivo Santolamazza<br />
3<br />
L’unica cosa che rimane è la testimonianza. Passione,<br />
commozione e coraggio si intersecano nella lettura a più<br />
voci dal titolo “<strong>La</strong> storia”, ideata e diretta da Anacleto <strong>La</strong>uri,<br />
rappresentata a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> l’8 giugno 2008. Iniziativa<br />
resa possibile dalla Presidenza del Consiglio della<br />
Regione <strong>La</strong>zio, dall’Associazione Culturale Video Officina<br />
Creativa, dall’Associazione per la memoria e la storia della<br />
resistenza della Valle dell’Aniene, dall’Associazione<br />
Culturale Dedalo - ArsHaus Teatrodanza, dall’Associazione<br />
Alter Ego e da lateladelragno. I Comuni citati nei<br />
racconti e nei quali sono state previste altre date della rappresentazione,<br />
oltre a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, sono Vicovaro,<br />
Arsoli, Canterano, Tivoli, Subiaco, Cervara, Agosta, Rocca<br />
Canterano. “<strong>La</strong> storia” è un viaggio attraverso gli eventi che<br />
sconvolsero i paesi della Valle dell’Aniene durante l’occupazione<br />
nazista. È il ricordo dei novantuno contadini trucidati<br />
per rappresaglia dalle truppe nazi-fasciste in ritirata. È<br />
la riflessione, attraverso le immagini della distruzione<br />
proiettate sullo sfondo del palcoscenico, per gli oltre trecento<br />
deceduti tra Tivoli e Subiaco. Protagonista è la realtà,<br />
il passato, la guerra. Le voci degli attori urlano paura,<br />
forza, riscatto. I commedianti prestano gola e movenze<br />
alle grida della morte per la libertà. Il tutto è accompagnato<br />
per mano dai racconti dei sopravvissuti, i quali si sforzano<br />
affinché nulla vada perso, offuscato o distorto.<br />
Le danzatrici, sulle note di Mozart, si mescolano tra le<br />
parole e i ricordi rappresentando gli addii, gli animi di tutte<br />
quelle donne che vissero il distacco dei propri mariti, figli<br />
e fratelli che, sotto la minaccia delle armi o con l’inganno,<br />
vennero portati a morire. Da qui seguono ancora in danza<br />
le fucilazioni tra la coscienza di coloro che sanno di dover<br />
morire per mano di un plotone di esecuzione e il dramma<br />
di chi resta, di chi ne porterà il lutto. Fino ad arrivare alla<br />
coreografia che lascia fluttuare le scale, quelle scale in<br />
legno che venivano utilizzate per raccogliere le vittime,<br />
una metafora della resurrezione, del sacrificio fisico e del<br />
pianto delle madri di quei novantuno contadini uccisi nella<br />
Valle dell’Aniene e dell’Empolitana.<br />
Da film, libri, foto, giornali e documentari si ramifica un<br />
racconto che a tratti pietrifica, quando, in fila, lascia scivolare<br />
i nomi delle vittime, uno dopo l’altro.<br />
Tra l’1 e il 10 settembre del 1943, lungo la strada di questa<br />
valle, si sfiorano le storie più svariate. Lo stato maggiore<br />
fa affluire su Tivoli e la Valle le divisioni motocorazzate<br />
Ariete e Centauro che insieme alla Piave erano le più<br />
equipaggiate. Per cosa? Per proteggere fanti, cavalli e re<br />
che scappano lungo la Tiburtina per Ortona? Da chi? Da<br />
un nemico che da queste parti ancora non c’era. Ma di lì<br />
a poco, essendo Roma sguarnita dal lato nord, il nemico<br />
sarebbe arrivato in massa. Fu così che nel giro di una settimana<br />
i soldati italiani di quelle divisioni si disperdono sui<br />
monti cercando aiuto e sostegno alle popolazioni. Cervara<br />
arrivò anche a 5-6 mila militari in fuga. L’esercito tedesco<br />
invade uno dopo l’altro i paesi della zona piazzando<br />
comandi, depositi, ospedali e quant’altro in appoggio al<br />
fronte di Cassino.<br />
Il 26 maggio 1944 iniziò un bombardamento aereo su<br />
Tivoli da parte degli alleati. Ore 9,45 il primo, trenta minuti<br />
dopo il secondo. Sotto le macerie tiburtini e soccorritori<br />
accorsi per portare aiuto alle vittime del primo raid. Non<br />
c’era nessuna linea immaginaria fra Tivoli e Frascati, entro<br />
cui i tedeschi stavano organizzando, dopo Cassino, un<br />
altro fronte. E sicuramente questo tracciato non passava<br />
attraverso le abitazioni dei civili distrutte per il 40%, le<br />
chiese, le fabbriche, l’ospedale militare organizzato nel<br />
Convitto Nazionale. Nel mirino non ci furono gli snodi e le<br />
arterie più importanti. Cos’era? <strong>La</strong> strategia della guerra,<br />
di tutte le guerre che impongono umiliazione a popolazioni<br />
locali facili poi da sottomettere? E così fu anche l’1 e il<br />
2 giugno 1944 quando Tivoli venne rasa al suolo.<br />
Sempre il 26 maggio 1944 è impresso nelle memorie di<br />
Madonna della Pace così come il 7 giugno 1944 di<br />
Vicovaro che, forte della voglia di indipendenza e della<br />
militanza antifascista di alcuni cittadini, vede il sacrificio di<br />
trenta persone.<br />
Il 6 giugno 1944, invece, è ricordato a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong><br />
come il giorno della strage di Colle Siccu, delle vittime<br />
scovate, catturate e poi uccise. Quei contadini cacciati<br />
dalle loro abitazioni dai tedeschi qualche giorno prima, in<br />
una giornata che scorreva come le altre. Il pane stava<br />
cocendo, i bambini giocavano, gli uomini sistemavano gli<br />
animali finché prevalse la superbia. Così i fuggiaschi si<br />
ripararono nelle grotte, ammassati nei loro timidi lamenti,<br />
fin quando arrivò il giorno dello strazio. E ben presto<br />
avranno smesso di parlare, di capire, di vivere.<br />
Ricordiamo così Michele, Decio, Giovanni e tutti gli altri…<br />
morti per la libertà.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
4 Amministrazione<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
AREA DELL’EX-MATTATOIO:<br />
DA DISCARICA A CLINICA<br />
a cura di Carla Santolamazza<br />
Nel Consiglio Comunale del 6 maggio 2008 è stata deliberata<br />
l’approvazione definitiva della variante speciale al P.R.G. dell’area dell’ex mattatoio<br />
per consentire la realizzazione di una struttura sanitaria<br />
Tutto comincia nel lontano settembre del 1963,<br />
quando il Comune di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> approva il<br />
progetto per la costruzione di un mattatoio comunale,<br />
che viene in seguito realizzato su un’area di<br />
proprietà del Comune stesso con un finanziamento<br />
del Ministero dei <strong>La</strong>vori Pubblici. Ma il mattatoio<br />
non sarà mai utilizzato come tale e lasciato all’incuria<br />
del tempo con “destinazione” raccolta rifiuti<br />
ingombranti pian piano è diventato una discarica a<br />
cielo aperto ed è andato incontro al degrado. Nel<br />
2004 il Consiglio Comunale approva un piano di<br />
recupero urbano di aree dismesse tra le quali è<br />
compresa quella del Mattatoio, condizione questa<br />
per poter concedere l’area di proprietà comunale<br />
in diritto di superficie ad un privato per la riqualificazione<br />
come nelle intenzioni della allora amministrazione<br />
Scardala. Quindi nel febbraio del 2005<br />
con deliberazione n. 12 il Comune avvia il procedimento<br />
per la riqualificazione dell’immobile<br />
situato sull’area del mattatoio di proprietà comunale<br />
e per il cambiamento della destinazione<br />
d’uso. A marzo la Giunta Comunale con delibera<br />
n. 32 approva l’avviso pubblico per l’acquisizione<br />
di proposte finalizzate all’utilizzo e alla trasformazione<br />
dell’area dell’ex mattatoio. A luglio con<br />
deliberazione di Giunta Comunale si prende atto<br />
dell’unica offerta pervenuta da parte della Italian<br />
Hospital Group spa, con sede in via Tiburtina<br />
n. 188, a Guidonia. <strong>La</strong> società chiede la concessione<br />
in diritto di superficie del terreno comunale su<br />
“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />
Vicolo Giustini, n. 10<br />
00024 <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> (Roma) - tel. 0774/449849<br />
Anno 5, n. 6 - <strong>Giugno</strong> 2008<br />
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />
Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />
Redazione: Alessandra De Santis, Federico Chicca,<br />
Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili,<br />
Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis<br />
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero<br />
Valentina Torella, Gualtiero Todini,<br />
Ivo Santolamazza, Michele Scrocca, Elisa Livi,<br />
Fabio Moreschini, Dott. Guglielmo Trua<br />
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355<br />
Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />
Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong><br />
Chiuso in redazione il 16/06/2008 - Tiratura 1.500 copie<br />
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />
E-mail: lapiazzaonline@virgilio.it<br />
lapiazzacastelmadama@tiscali.it<br />
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />
DALLE ORE 18 ALLE 20<br />
SOMMARIO<br />
• In scena la storia pag. 3<br />
• Da discarica a clinica » 4<br />
• I conti del Comune » 7<br />
• Variante Generale di Piano » 9<br />
• Centro Anziani » 10<br />
• Quelli che ... continuano » 11<br />
• Non solo birra » 12<br />
• Sangue ... e altro » 14<br />
• Brevi » 15<br />
• IX Comunità Montana » 16<br />
• In ... Forma » 19<br />
• Vicovaro » 23<br />
• Tivoli » 27<br />
• I 60 anni della Costituzione » 28<br />
• Tradizioni popolari » 31<br />
• Lucretili: itinerario » 32<br />
• Cinema: Gomorra » 35<br />
• Mostra » 36<br />
• Gimnica » 37<br />
• Musica » 38<br />
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Amministrazione<br />
5<br />
cui è costruito l’edificio del mattatoio, offrendo un<br />
canone di 12.000,00 euro l’anno per 30 anni. <strong>La</strong><br />
proposta progettuale prevede la demolizione dei<br />
corpi di fabbrica esistenti e la realizzazione di una<br />
pari volumetria in un’unica costruzione di tipo<br />
“villa bifamiliare”, per ospitare residenze sanitarie<br />
riabilitative di tipo sociale e/o terapeutico. Ad agosto<br />
con deliberazione di Giunta viene approvata la<br />
proposta della società ed il Comune concede il<br />
diritto di superficie su un’area di 3.350 mq., distinta<br />
in catasto al foglio 5, particella 162: cioè l’area<br />
dell’attuale mattatoio. A novembre sembra tutto in<br />
regola per l’approvazione definitiva del progetto<br />
ed invece si presentano alcuni problemi. Si accerta<br />
che l’area su cui sorge il mattatoio non è ricompresa<br />
nel Piano di recupero urbano del 2004, ma è<br />
sempre rimasta zona agricola. Erroneamente non è<br />
stata inserita nella Variante Generale del ’74,<br />
approvata dalla Regione nel Centro Urbano, come<br />
zona a servizi attrezzati e quindi è ancora oggi<br />
zona agricola. Questa la spiegazione fornita dall’amministrazione<br />
in carica nel novembre del<br />
2005 in una proposta di deliberazione. Il progetto<br />
dunque costituisce variante al Piano Regolatore<br />
vigente? Inizia una diatriba tra maggioranza e<br />
opposizione tra variante sostanziale e non e tra<br />
possibilità di variazione nel caso si tratti di opera<br />
pubblica e procedura di variante se interviene il<br />
privato. Sta di fatto che nel dicembre dello stesso<br />
anno con delibera n. 45 il Consiglio approva definitivamente<br />
il progetto, presentato dalla Società<br />
I.H.G. vincitrice del bando, e firmato dall’Ing. Stefano<br />
Grignaffini, per la realizzazione della struttura<br />
terapeutica. A febbraio 2006 la Conferenza di<br />
servizi approva il progetto della clinica e a novembre<br />
la Regione <strong>La</strong>zio rilascia parere favorevole;<br />
dopodiché nello stesso mese il Comune invia sempre<br />
alla Regione, Dipartimento Territorio, Direzione<br />
Regionale, Area Urbanistica e Beni Ambientali,<br />
tutta la documentazione relativa alla clinica per il<br />
parere di competenza. Inizia un carteggio con la<br />
Regione, nel frattempo a giugno del 2006 si insedia<br />
la Giunta Salinetti, e a gennaio 2007 la Regione<br />
richiede ulteriore documentazione, finché a maggio<br />
dello stesso anno si arriva alla pubblicazione,<br />
sul Bollettino della Regione, degli atti e del progetto<br />
finalizzato alla variante urbanistica. Scaduti i<br />
termini per la presentazione delle osservazioni, il<br />
Consiglio comunale a fine giugno prende atto della<br />
mancata presentazione delle osservazioni ed invia<br />
alla Regione tutta la documentazione relativa alla<br />
variante così da accelerare la conclusione dell’iter.<br />
Ad ottobre la Regione restituisce al Comune la<br />
documentazione, comunicando che la variante non<br />
è necessaria in quanto il terreno, su cui deve sorgere<br />
la clinica, è di proprietà comunale e quindi non<br />
soggetto ad un procedimento di esproprio, in base<br />
all’art. 10 e 19 del D.P.R. n. 327/01.<br />
Il progetto dunque, anche se in contrasto con lo<br />
strumento urbanistico, la variante generale al<br />
P.R.G. del ’74, risulta però conforme con la normativa<br />
ambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro,<br />
per cui è possibile convocare una conferenza di servizi<br />
e decidere una proposta di variante speciale su<br />
cui si pronuncia definitivamente il Consiglio<br />
Comunale senza l’approvazione della Regione. Nel<br />
frattempo, prima dell’estate, la società I.H.G. rivendica<br />
il diritto di disporre dell’area dell’ex mattatoio,<br />
per la quale sta pagando al comune un canone<br />
di affitto dall’ottobre del 2005, e minaccia una iniziativa<br />
legale. Quindi l’amministrazione decide di<br />
chiudere l’ex mattatoio come sito di raccolta dei<br />
rifiuti ingombranti e a dicembre del 2007 convoca<br />
la conferenza di servizi il cui verbale viene approvato<br />
ad aprile del 2008, Questo atto conclude l’iter<br />
della proposta di variante speciale al P.R.G. relativamente<br />
all’area dell’ex mattatoio e con la deliberazione<br />
di Consiglio del 6 maggio scorso si approva<br />
definitivamente la variante per cui l’area da<br />
agricola A1 diventa area a servizi da destinarsi alla<br />
realizzazione della struttura sanitaria. In questi<br />
giorni è in atto la pulizia, speriamo definitiva, dell’area<br />
per avviare la sua trasformazione.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Amministrazione<br />
7<br />
I CONTI DEL COMUNE RITARDANO<br />
di Ivano Moreschini<br />
Il bilancio comunale di quest’anno si fa attendere. Nel<br />
Consiglio Comunale convocato per il 30 maggio scorso,<br />
infatti, erano presenti soltanto alcune deliberazioni preparatorie,<br />
come l’approvazione dell’aliquota dell’Ici, ovvero il<br />
regolamento sulla tassa di occupazione del suolo pubblico.<br />
Il bilancio del 2008, ed il programma delle opere pubbliche,<br />
che sono la vera carta da visita dell’Amministrazione,<br />
sono in discussione sabato 14 giugno. Eppure la<br />
scadenza ultima di legge era fissata al 31 maggio 2008.<br />
Quali sono le ragioni di questa presentazione ritardata del<br />
principale atto di programmazione del Comune? È probabile<br />
che abbia pesato il nuovo cambiamento del responsabile<br />
del servizio finanziario, ruolo ora ricoperto dalla dott.ssa<br />
Moriconi Marta, che si è insediata all’inizio dell’anno e logicamente<br />
avrà dovuto prendere confidenza con il ruolo.<br />
Altre difficoltà sembra che siano derivate da una discussione<br />
piuttosto accesa in seno alla maggioranza sul calcolo<br />
del valore delle aree edificabili. In ogni caso, è evidente che<br />
stanno emergendo sempre di più le difficoltà di fondo del<br />
bilancio comunale. Lo conferma anche la nota di commento<br />
che abbiamo ricevuto dall’Assessore al Bilancio, e che<br />
pubblichiamo. Da parte nostra, segnaliamo gli aspetti<br />
negativi dei derivati, che noi più volte abbiamo richiamato,<br />
e che stanno creando sempre nuovi esborsi al Comune.<br />
Nulla si è più saputo, inoltre, della procedura aperta dalla<br />
Corte dei Conti sugli equilibri di bilancio, rispetto alla quale<br />
sarebbe interessante sapere se ci sono novità. L’Assessore<br />
ha anche comunicato che le tariffe dei principali tributi<br />
sono rimaste immutate: l’Ici per gli immobili diversi dalla<br />
prima casa è rimasta al 7 x mille, mentre l’addizionale<br />
comunale all’Irpef, aumentata nello scorso anno dallo 0,2%<br />
allo 0,5%, è rimasta invariata. Rispetto a queste scelte, la<br />
vera novità è costituita dagli interventi del Governo, che tramite<br />
un decreto legge, il n. 93 del 27 maggio 2008, ha stabilito:<br />
1) l’abolizione completa dell’ICI sulla prima casa, che<br />
completa la riduzione del 40% della stessa tassa già prevista<br />
dal Governo Prodi; 2) il blocco dei tributi locali, che però<br />
varrà a partire dal 2009. Ciò significa che l’anno prossimo<br />
né l’Ici né l’addizionale Irpef potranno essere aumentate. Ci<br />
sarà quindi una riduzione consistente degli introiti derivanti<br />
dall’Ici per quest’anno, che dovrebbe essere compensata<br />
entro dicembre prossimo, ma che intanto crea ulteriori difficoltà<br />
di cassa. Inoltre i margini di manovra per quello che<br />
riguarda l’aumento delle tasse in caso di ulteriori difficoltà<br />
per il prossimo anno sono stati del tutto cancellati. L’auspicio<br />
è che l’Amministrazione riesca a fronteggiare la situazione,<br />
che sembra sempre più dura per i Comuni. E magari<br />
riesca anche a dare qualche informazione in più per chi<br />
come noi cerca di divulgare notizie in ambito locale. A differenza<br />
dello scorso anno, infatti, segnato dalle iniziative sul<br />
bilancio partecipato, quest’anno è stato davvero difficile<br />
avere notizie sulla preparazione del bilancio.<br />
UN BILANCIO DIFFICILE… di Alberto Grelli (assessore al bilancio)<br />
<strong>La</strong> gestione del bilancio di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, richiede impegno, sacrificio, dedizione, attenzione, controllo,<br />
molta pazienza e un po’ di fortuna. Dopo un periodo di assestamento con l’arrivo del nuovo responsabile<br />
finanziario si sta operando per dare stabilità al settore e si sta effettuando la programmazione delle azioni da<br />
intraprendere. <strong>La</strong> situazione è sempre molto complessa, la crisi finanziaria che da anni attraversa il nostro ente<br />
è aggravata dal debito contratto a tasso variabile e dagli strumenti di finanza derivata sottoscritti dalla precedente<br />
amministrazione. <strong>La</strong> situazione è molto critica quasi ingestibile.<br />
Non sono sufficienti ad arginare la crescente necessità di risorse finanziarie richiesta dalla normale gestione<br />
dell’ente: i tagli ai settori e agli assessorati, l’utilizzo quasi esclusivo dei finanziamenti derivanti da altri enti,<br />
la continua attenzione alla spesa, la riduzione degli sprechi, la rinuncia a realizzare progetti che chiedono<br />
risorse. Nonostante ciò; con fatica e grandi sacrifici è stato redatto un bilancio per l’anno 2008 che tenta di<br />
preservare settori strategici per l’amministrazione; mantenendo una adeguata dotazione di risorse a settori<br />
quali servizi sociali e cultura. Nella gestione dell’assessorato al bilancio, azioni di veloce impatto sono state<br />
poste in essere e sono quasi tutte operative: sono stati stipulati piani di rientro con le ditte che erogano servizi<br />
che avevano accumulato numerosi crediti nei confronti del Comune, è stato effettuato un monitoraggio<br />
dei debiti degli ultimi dieci anni definendo quelli esigibili, è stato rivisto il regolamento TOSAP, sono stati<br />
approfonditi gli aspetti relativi all’applicazione della Tarsu sui rifiuti speciali e sull’ICI è stata prestata particolare<br />
attenzione all’applicazione di metodi scientifici per definire il valore delle aree edificabili e si stanno<br />
effettuando i pagamenti secondo l’ordine imposto dalle normative: costo del personale, mutui ed interessi<br />
contratti dall’ente, servizi essenziali (raccolta e conferimento in discarica rifiuti urbani), servizi rivolti<br />
all’individuo (mensa) e fornitori comunali. Analogamente, sono state definite le riforme strutturali da applicare<br />
per organizzare efficientemente la struttura finanziaria dell’ente: è quasi completato il progetto di implementazione<br />
e potenziamento dell’ufficio tributi per riorganizzare gli archivi e promuovere incisive azioni di<br />
lotta all’evasione e all’elusione che potranno avere effetti benefici sui prossimi bilanci. <strong>La</strong> speranza è che<br />
queste azioni, insieme allo sviluppo della zona industriale e dei comparti urbani possano nel medio termine<br />
essere il traino per togliere il comune di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> da una situazione finanziaria davvero difficile e<br />
sempre più complessa; mentre dal prossimo gennaio il costo degli interessi sul prestito sottoscritto il<br />
31/12/2005 salirà come prevede il contratto quasi di un ulteriore punto.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Amministrazione<br />
9<br />
Adottata la Variante Generale al P.R.G.<br />
di Carla Santolamazza<br />
Nel Consiglio Comunale del 26 maggio 2008 è stata adottata<br />
la Variante al Piano Regolatore Generale con i voti favorevoli del gruppo di maggioranza<br />
e con l’uscita dall’aula di tutti i consiglieri di minoranza<br />
Primo passo in materia di urbanistica dell’iter che porterà<br />
all’approvazione definitiva della variante generale, redatta<br />
dal tecnico Arch. Elisabetta Cicerchia responsabile del II<br />
Settore, incaricato nel febbraio del 2007 con delibera di<br />
Giunta n. 16. A maggio 2008 i tecnici Arch. Cicerchia, l’Agronomo<br />
Dott. Marcolini ed il Geologo Dott. Nolasco<br />
hanno presentato gli elaborati e dopo una serie di modifiche<br />
ed emendamenti relativi alle tavole e alle norme tecniche<br />
attuative approvati dalla Commissione Consiliare II e<br />
dopo aver richiesto i pareri preventivi in base alla Legge<br />
n. 64 del 1974 alla Regione <strong>La</strong>zio è stata portata nel Consiglio<br />
del 26 maggio la deliberazione di adozione contenente<br />
gli elaborati di progetto e gli allegati relativi all’indagine<br />
geologica e vegetazionale e agro pedologica. Dopo la<br />
discussione al momento della votazione il Consigliere di<br />
minoranza Pietropaoli Federico ha spiegato nella dichiarazione<br />
di voto la decisione del gruppo di uscire dall’aula in<br />
quanto non è stato messo nella condizione di poter apportare<br />
il giusto contributo dato l’esiguo tempo avuto a disposizione<br />
per visionare gli elaborati e il non aver visto accolta<br />
la richiesta di una copia degli elaborati stessi e di una<br />
proroga per meglio esaminarli. Dunque alla presenza di 11<br />
Consiglieri di maggioranza e del Sindaco la Delibera è<br />
stata votata con 12 voti favorevoli. <strong>La</strong> variante sarà quindi<br />
in visione per 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso<br />
e nei successivi 30 potranno essere presentate<br />
osservazioni e opposizioni dai soggetti legittimati. Brevemente<br />
riassumiamo il percorso urbanistico del nostro<br />
paese: nel marzo 1963 viene approvato il Piano Regolatore<br />
Generale, nell’ottobre del 1971 con delibera n. 41 è<br />
adottata la variante Generale che sarà approvata definitivamente<br />
nell’ottobre del 1974 con delibera n. 3945 dalla<br />
Giunta Regionale del <strong>La</strong>zio che accogli alcune controdeduzioni<br />
del Comune e ne respinge altre, ma il comune non<br />
prende atto né trasferisce su tavole le modifiche apportate<br />
dalla regione alla variante e quindi nascono una serie di<br />
problemi interpretativi sulla perimetrazione di alcune aree.<br />
A giugno del 1976 il Consiglio Comunale con delibera<br />
n. 98 adotta una variante in riduzione nelle zone A2 “Agricolo-residenziale”<br />
in località Monitola e allega una nuova<br />
Tavola 5 di zonizzazione del P.R.G. e un particolare in<br />
scala 1:2000 della località Monitola. Nel dicembre del<br />
1979 con delibera n. 6629 la Giunta regionale approva la<br />
variante Monitola. Nell’aprile del 1989 il Consiglio Comunale<br />
con delibera n. 35 adotta il Piano Particolareggiato<br />
della zona industriale sulla base della Tavola 5 di zonizzazione<br />
del P.R.G., ma a giugno del 1992 nel Consiglio<br />
comunale durante la discussione per l’approvazione delle<br />
controdeduzioni al suddetto piano particolareggiato un consigliere<br />
denuncia la manomissione della Tavola 5. Inizia una<br />
lunga vicenda giudiziaria che tra indagini, pronunciamenti<br />
del Giudice, delibere approvate di adozione della zona industriale<br />
bocciate dalla Regione ed in seguito revocate, si arriva<br />
al 2001, quando a luglio in seguito alla sparizione della<br />
Tavola 5 di zonizzazione del P.R.G. si richiede alla Regione<br />
<strong>La</strong>zio una copia conforme e a dicembre dello stesso anno si<br />
assume la Tavola 5 vigente e su questa si rilasciano i certificati<br />
di destinazione urbanistica, si individuano le aree fabbricabili<br />
soggette all’I.C.I., si redigono i “documenti di precisazione<br />
e verifica di perimetri” dell’attività edilizia ed<br />
urbanistica in zona industriale. Restano i dubbi e le incongruenze<br />
e sia l’Area Avvocatura Regionale del Dipartimento<br />
Istituzionale che il Dipartimento Territorio della Regione<br />
<strong>La</strong>zio richiedono prima nel giugno del 2003, poi a maggio<br />
del 2004 che il Comune assuma dei “provvedimenti idonei a<br />
ripristinare la corretta disciplina urbanistica” in seguito alla<br />
confusione che si è creata dopo l’approvazione della variante<br />
generale al P.R.G. e della variante Monitola. L’ultimo invito<br />
della Regione in tal senso è del gennaio 2008 relativamente<br />
alla variante dell’ex mattatoio. Pertanto nella variante<br />
adottata nel maggio scorso tutte le varianti cartografiche<br />
successive alla variante generale del ’74 sono state riportate<br />
su un’unica tavola di P.R.G. in scala 1: 10.000 Zonizzazione,<br />
e in scala 1:5.000 Zonizzazione di dettaglio, le tavole<br />
inoltre sono state rappresentate su supporto informatico<br />
accessibile a tutti quando saranno inserite nel sito del<br />
Comune; sono state poi recepite e applicate le nuove normative<br />
nazionali che nel frattempo sono intervenute; tra cui<br />
vincoli e indicazioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale<br />
recentemente adottato, sono state previste nuove aree<br />
produttive, una nuova area omogenea per servizi turisticoricreativi,<br />
la messa in sicurezza dell’attuale viabilità e l’indicazione<br />
di nuovi tracciati per decongestionare il traffico<br />
urbano, la riduzione del numero degli abitanti relativamente<br />
alle previsioni abitative nella zona A2 agricolo-residenziale<br />
dei Colli, l’istituzione di un monumento naturale in località <strong>La</strong><br />
Selva e di un parco fluviale lungo il fosso di Empiglione, la<br />
salvaguardia dei tracciati degli antichi acquedotti. Questa è<br />
una rapida sintesi di quanto è stato fatto, tratteremo di<br />
nuovo l’argomento con maggiore precisione e con l’intervento<br />
delle forze politiche di maggioranza e minoranza<br />
quando avremo a disposizione gli elaborati di progetto.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
10 Attualità<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
CENTRO ANZIANI: tanta voglia di esserci<br />
a cura della Redazione<br />
Un’intervista al Presidente del Centro Anziani, Mancini Fabio,<br />
riconfermato nel suo ruolo dopo le recenti elezioni<br />
Una premessa all’intervista di Fabio Mancini<br />
“Il risultato delle recenti elezioni è stato più<br />
che soddisfacente non solo per l’esito in se<br />
stesso ma in modo particolare per come gli<br />
iscritti hanno risposto a tale evento. Per questi<br />
motivi va un ringraziamento a tutti gli<br />
iscritti che hanno dimostrato responsabilità<br />
e senso civico”.<br />
Che cosa è cambiato negli ultimi anni nel<br />
Centro, visto l’aumento del numero degli<br />
iscritti?<br />
Già nella domanda c’è una parte della risposta<br />
e cioè da circa 150 iscritti si è passati ad<br />
oltre 500. Segno questo che il Centro si è<br />
mosso nella direzione giusta, promuovendo<br />
varie iniziative che hanno invogliato la gente<br />
a partecipare alla vita del Centro stesso.<br />
Altra componente è il superamento del vecchio<br />
tabù: le donne al Centro non erano<br />
quasi mai presenti, ora invece sona una maggioranza<br />
tra gli iscritti e la loro frequentazione<br />
ha dato un nuovo vigore e una nuova<br />
immagine all’ambiente.<br />
Quali sono per il futuro le iniziative che<br />
avete in cantiere?<br />
Le iniziative per il futuro sono molto condizionate<br />
dalla capienza del centro, ciò non<br />
toglie che non ci arrendiamo di fronte agli<br />
ostacoli, quindi qui di seguito elenchiamo le<br />
iniziative: intrattenimenti per ricorrenze<br />
quali la festa della mamma, del papà, dei<br />
nonni, della donna, carnevale, Pasqua, Natale;<br />
feste danzanti sia al Centro (in inverno)<br />
che al Parco Oudenaarde (in estate); gite,<br />
scuola di ballo, ginnastica dolce, proseguimento<br />
del corso di Decoupage e qualsiasi<br />
altra iniziativa che verrà proposta nel corso<br />
dell’anno anche da parte dei soci e di associazioni<br />
presenti sul territorio.<br />
Quali sono i vostri rapporti con l’Amministrazione<br />
Comunale e che<br />
tipo di richieste vorreste<br />
rivolgere?<br />
I rapporti con l’Amministrazione<br />
Comunale sono<br />
discreti, ma con l’impegno<br />
delle parti di migliorarli<br />
nel corso delle attività. <strong>La</strong><br />
richiesta è una, che racchiude<br />
tutti gli altri bisogni:<br />
“Un centro sociale<br />
nuovo…”, perché lo spazio<br />
è insufficiente e con questo<br />
rispondo anche alla<br />
vostra ultima domanda.<br />
Gli spazi che avete a<br />
disposizione sono sufficienti<br />
per il numero di<br />
persone che frequentano<br />
il Centro?<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Spettacoli<br />
11<br />
“LO DEVO SOLO AMMAZZARE”<br />
di Elisa Livi<br />
L’Associazione Culturale e Teatrale di <strong>Castel</strong><br />
<strong>Madama</strong>, riunita nella compagnia teatrale “quelli<br />
che…continuano” presenta un nuovo spettacolo:<br />
“Lo devo solo ammazzare”.<br />
<strong>La</strong> compagnia, diretta da Mario Di Nardo, mette in<br />
scena una commedia esilarante, basata su fraintendimenti,<br />
intrighi e gag divertenti. Il leit-motiv<br />
della storia è l’equivoco con cui si apre la commedia.<br />
Il sipario si apre su un salottino di un appartamento<br />
in cui, Giovanni Girolami, (interpretato da<br />
Massimo Scardala), tranquillo pensionato e il fratello,<br />
Arturo, (Massimo Rinaldi), stanno cercando<br />
di mettere a punto un piano per “scucire” dei soldi<br />
ad una povera quanto stravagante vedova e cosi<br />
pagare i debiti di gioco di Arturo. <strong>La</strong> vedova, Faustina<br />
Gennari, splendidamente interpretata da Pina<br />
Mancini è una donna sopra le righe, eccentrica e<br />
molto…molto focosa! Il gioco degli equivoci inizia<br />
fin dalle prime battute: difatti la sorella dei due,<br />
Maria Speranza (…guai a chiamarla solo Maria)<br />
zitella, devota e bigotta, non capendo cosa stia<br />
succedendo in casa, crede che i suoi fratelli siano<br />
posseduti dal demonio.<br />
In un susseguirsi di malintesi, battute e personaggi<br />
che entrano in scena per creare ancor più scompiglio,<br />
il piano dei due fratelli viene messo in atto.<br />
Giovanni, infatti, finge di creare una macchina per<br />
riportare indietro il marito della povera vedova<br />
Faustina, per saziare i suoi bollenti ardori, e per<br />
questo finalmente farsi dare i soldi per poter saldare<br />
i debiti di Arturo.<br />
Tra esorcismi, operati da Don Pio, all’insaputa dei<br />
fratelli, intromissioni del figlio “scemo” ma molto<br />
furbo, un allibratore in cerca dei suoi soldi e una<br />
sconosciuta che piomba in casa di Giovanni, per<br />
portare ulteriore scompiglio, si continua in un crescendo<br />
di strane situazioni e personaggi. Lo scioglimento<br />
degli equivoci nel finale riporterà la tranquillità<br />
e la serenità in ognuno di loro. In un misto<br />
di follia, circostanze surreali e divertenti, la commedia<br />
si snoda sul palcoscenico in due atti. Dalla<br />
scenografia, agli attori (bravissimi), alla regia di<br />
Di Nardo, la compagnia teatrale, ancora una volta,<br />
mette in scena uno spettacolo in grado di catturare<br />
l’interesse degli spettatori. In un paese come<br />
<strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, trovare un gruppo di giovani e<br />
meno giovani… in grado di suscitare l’interesse<br />
degli altri e tenerlo vivo nel tempo non è cosa da<br />
poco e l’impegno e la serietà con cui questo gruppo<br />
offre sempre nuovi spettacoli è da apprezzare,<br />
stimare e coltivare nel tempo per far si che tale ricchezza<br />
non vada persa.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
12 Gemellaggi<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
NON SOLO BIRRA<br />
di Michele Scrocca (presidente AI&G)<br />
Oudenaarde Mulino ad Acqua<br />
Oudenaarde 1708<br />
Come al solito è stato Louis a prelevarmi all’ aeroporto<br />
di Bruxelles la sera del mio arrivo e altrettanto<br />
immancabilmente prima di lasciarmi dalla<br />
famiglia che mi ha ospitato, mi ha voluto offrire<br />
una birra. Credo che non ci sia migliore benvenuto<br />
in Belgio, notoriamente terra di ottime birre, ma la<br />
Ename Triple di Oudenaarde è il migliore benvenuto<br />
che si possa ricevere.<br />
<strong>La</strong> “Settimana Italiana”, organizzata dal nucleo<br />
per il gemellaggio con <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, prevedeva<br />
per me, degli incontri con i corsisti d’italiano delle<br />
scuole serali a partire dal lunedì, ma io ho anticipato<br />
il mio arrivo al sabato per partecipare alla<br />
cerimonia di apertura dei festeggiamenti dei 300<br />
anni della Battaglia che nel 1708, si svolse proprio<br />
ad Oudenaarde. Allora il Belgio non esisteva, ma<br />
le strategie dei vari regni europei consideravano<br />
già le fiandre, un territorio cuscinetto, in cui risolvere<br />
con la guerra, i problemi nati per la successione<br />
al regno di Spagna, se scelsero proprio questi<br />
territori per darsele di santa ragione con una<br />
cruenta battaglia tra spagnoli, francesi, fiamminghi,<br />
olandesi, inglesi, austriaci e tutti i loro alleati;<br />
sembra fossero presenti anche degli italiani, ma<br />
non so bene a che titolo.<br />
<strong>La</strong> cerimonia ha visto sfilare le bande militari provenienti<br />
dalle diverse nazioni e l’apertura di una<br />
mostra presso i rinnovati locali del comune. Vi si<br />
possono ammirare molti reperti storici, dipinti e<br />
stampe dei personaggi degli avvenimenti, sia politici<br />
che militari e una ricostruzione filmata dei luoghi<br />
e delle strategie. A me è rimasto impresso un<br />
enorme plastico della città di Oudenaarde e delle<br />
sue immediate vicinanze, rinvenuto a Lille in<br />
Francia. <strong>La</strong> mostra sarà aperta fino al secondo<br />
weekend di luglio, quando i festeggiamenti culmineranno<br />
con una rievocazione in costume della<br />
battaglia con circa 3.000 figuranti. Purtroppo per<br />
questa coincidenza, quest’anno non avremo la<br />
delegazione delle Fiandre, al nostro Palio <strong>Madama</strong><br />
Margarita.<br />
<strong>La</strong> domenica sono venuto a conoscenza che il<br />
lunedì sarei stato libero, in quanto le scuole erano<br />
chiuse per la Pentecoste. Ho subito approfittato<br />
dell’occasione per fare il turista e ringrazio moltissimo<br />
Christine per l’insolito itinerario che ha scelto.<br />
<strong>La</strong> visita di alcuni mulini ad acqua. Conoscevo<br />
già i mulini a vento ma la scoperta dell’esistenza di<br />
una precisa e documentatissima via dei mulini ad<br />
acqua, mi ha felicemente sorpreso. <strong>La</strong> maggior<br />
parte sono custoditi dai diretti proprietari che<br />
hanno il dovere di aprirli al pubblico e di mantenerli<br />
in efficienza perché vengono ancora utilizzati.<br />
È fantastico percorrere la via in bicicletta e<br />
ristorarsi in quelli che hanno annesso un pub,<br />
magari bevendo una freschissima birra locale.<br />
Le lezioni però le ho dovute recuperare incontrando<br />
3 classi di studenti di 3 scuole diverse, dalle 4<br />
del pomeriggio alle 9,30 di sera. Ho presentato la<br />
geografia, la storia , le tradizioni, gli usi e i costumi<br />
di <strong>Castel</strong> madama. informandoli dell’evento in<br />
corso e della presenza degli stands enogastronomici.<br />
Sono stati molto partecipativi, suscitando grande<br />
soddisfazione anche nella direttrice che li ha<br />
visti molto interessati a tali incontri. Mi sono chiesto<br />
come mai fossero cosi numerosi e lei mi ha<br />
spiegato che le scuole sono pubbliche, gli istituti<br />
sono gli stessi dei corsi mattutini, il corpo insegnanti<br />
è pagato dallo stato e gli studenti, di tutte le<br />
età, pagano solo 1 euro l’ora. Mi sono subito chiesto<br />
se qualche nostro parlamentare, che frequenta<br />
assiduamente Bruxelles, sia mai venuto a cono-<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Gemellaggi<br />
13<br />
Oudenaarde<br />
Stand Fettuccine<br />
scenza di una tale efficiente soluzione. A maggior<br />
ragione credo sia stata una buona esperienza, che<br />
senz’altro si può ripetere.<br />
Il venerdì sono arrivati tutti i gruppi compresi gli<br />
amici di Ortona, che ci hanno raggiunto al Centro<br />
Anziani dove abbiamo pranzato. Dopo è stato<br />
subito Saltarello. Il tempo era bello e per permettere<br />
a tutti di vedere, si è scelto di esibirsi nel cortile.<br />
È veramente ammirevole l’attenzione che viene<br />
riservata loro e commoventi i sorrisi di coloro che<br />
si sono affacciati ai balconi non solo per vedere lo<br />
spettacolo ma soprattutto per salutare tutti quegli<br />
amici italiani che erano venuti a trovarli.<br />
Serata da mozzafiato con i componenti dell’Accademia<br />
di musica Tostiana di Ortona; bravi i ragazzi<br />
della corale con il loro entusiasmo e la loro gioventù,<br />
fantastico e sorprendente il tenore che ci ha<br />
lasciato letteralmente di stucco per la sua potenza<br />
e la sua bravura.<br />
Il sabato e la domenica festa in piazza del mercato<br />
con l’apertura degli stands enogastronomici. I<br />
ragazzi dell’oratorio hanno rallegrato tutta la piazza,<br />
non solo con le dolcissime crepes alla nutella,<br />
ma anche con canti moderni e balli di gruppo. Premio<br />
a base di nutella anche per i piccoli campioni<br />
di calcio che hanno disputato un torneo con le<br />
magliette di 3 squadre italiane.<br />
Gli amici di Ortona hanno fatto assaggiare molti<br />
dei loro prodotti tipici, innaffiandoli con dell’ottimo<br />
vino, tosto e travolgente come è il loro carattere.<br />
Il nostro gruppo folkloristico non è stato da<br />
meno, con i musicisti che suonavano a ripetizione<br />
la musica vivace e allegra del saltarello e i ballerini<br />
che si alternavano tra balli scatenati e preparazione<br />
delle fettuccine e degli gnocchi. Sarà per l’aspettativa<br />
che avevo creato durante le lezioni<br />
proiettando un video dove la Sora Gabriella dimostrava<br />
passo passo come si realizzavano, sarà perché<br />
gli era rimasta l’acquolina in bocca, oppure<br />
perché a pranzo mangiano solo insalata, che ha<br />
spinto tanta gente a sostare davanti allo stand e<br />
Oudenaarde Folk Centro Anziani<br />
aspettare gli assaggi. Addirittura, molti si sono<br />
portate via le fettuccine da cuocere a casa. Roba da<br />
aprire un negozio di pasta fresca.<br />
Anche lo stand della mostra fotografica è stato<br />
molto visitato. All’inizio veniva presa per arte<br />
astratta, ma dopo averli invitati ad indossare gli<br />
speciali occhialini, si vedevano facce meravigliate<br />
e si sentivano commenti d’approvazione. Dove<br />
distribuivo il materiale pubblicitario su <strong>Castel</strong>madama,<br />
c’è stata molta affluenza, peccato però che è<br />
stato ritirato solo dalle persone che avevo incontrato<br />
ai corsi d’italiano. Sono rimasto molto<br />
dispiaciuto per coloro che invece lo hanno riposto<br />
sul tavolo. Se almeno fosse stato scritto anche in<br />
inglese, chissà?, li lo parlano tutti!<br />
Non è mancata la televisione locale che ha fatto un<br />
bel servizio visibile anche su internet all’indirizzo<br />
www.tvoudenaarde.be.<br />
Oudenaarde Calcio<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
14 Donatori Volontari<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
SANGUE e... ALTRO<br />
dott. Guglielmo Trua<br />
(responsabile dell’Associazione Donatori Volontari Sangue Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - ADVSOPBG)<br />
Il 1 giugno u.s. l’equipe dell’Ospedale<br />
Bambino Gesù ha effettuato<br />
nella cittadina di <strong>Castel</strong><br />
<strong>Madama</strong>, presso i locali della<br />
Scuola Media Statale “Cavour”,<br />
la seconda delle 3 raccolte di<br />
sangue previste nel 2008.<br />
Come ogni volta la raccolta è<br />
stata impeccabile sia per l’impegno<br />
puntuale della sig.ra Elena<br />
Moreschini, del sig. Urbano<br />
Moreschini e loro collaboratori,<br />
sia per la professionalità del personale<br />
del Bambino Gesù che è<br />
intervenuto. Si sono presentate circa 80 persone e<br />
sono state prelevate 65 unità di sangue intero.<br />
L’Associazione Donatori Volontari Ospedale<br />
Pediatrico Bambino Gesù (ADVSOPBG), a cui<br />
aderisce il gruppo donatori di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>,<br />
negli ultimi anni ha incrementato sensibilmente le<br />
donazioni grazie all’aumento delle unità di sangue<br />
prelevate fuori dall’Ospedale. Nel 2007 le raccolte<br />
esterne (parrocchie, comuni, scuole, enti) sono<br />
state 138 rappresentando circa il 50% di tutte le<br />
donazioni di sangue. Questo comporta un grosso<br />
impegno da parte dell’ADVSOPBG ma ci permette<br />
di garantire la terapia trasfusionale dei nostri<br />
piccoli pazienti senza mai dover ricorrere a richieste<br />
di donazioni ai genitori dei pazienti già molto<br />
provati dalla malattia del proprio figlio. Quando,<br />
in situazione di emergenza, abbiamo necessità di<br />
emocomponenti, ci rivolgiamo ai donatori iscritti<br />
all’ADVSOPBG che sono circa 16.000.<br />
Un tal numero di donatori ci permette di far fronte<br />
a qualsiasi emergenza per i nostri pazienti e anche<br />
per i pazienti ricoverati in altri ospedali per i quali<br />
ci viene chiesta assistenza da parte dei nostri donatori.<br />
I donatori ADVSOPBG, quando hanno necessità<br />
trasfusionali per i propri familiari, possono<br />
rivolgersi a noi attraverso i capigruppo. Il centro<br />
trasfusionale farà in modo di garantire la terapia<br />
con emocomponenti siano essi emazie concentrate,<br />
plasma o piastrine. Quando, come in alcune<br />
malattie soprattutto onco-ematologiche, è necessario<br />
trasfondere piastrine, è più corretto effettuare<br />
donazione solo di piastrine. In questo modo, attraverso<br />
l’uso di separatori cellulari, si riesce ad ottenere,<br />
da un solo donatore, un quantitativo di piastrine<br />
pari a quelle ottenibili da 6-7 donatori di<br />
sangue intero riducendo di 5-6 volte il rischio trasfusionale<br />
sia infettivo che immunologico.<br />
L’ADVSOPBG ha un gruppo di circa 600 donatori<br />
che è dedicato specificamente alla donazione di<br />
plasma-piastrine in aferesi. Nel 2007 sono state<br />
effettuate 838 donazioni in aferesi.<br />
<strong>La</strong> donazione di sangue e suoi componenti deve<br />
essere un atto volontario da effettuare spontaneamente<br />
da soggetti sani e in condizioni psichiche<br />
ottimali per garantire la salute del donatore e del<br />
ricevente.<br />
Donatori 363<br />
Donazioni effettuate 32<br />
Prelievi a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> 2.137<br />
Sacche di sangue richieste 242<br />
L’Attività del Gruppo dal 1994<br />
Albo d’oro dei donatori<br />
Donatori con più di 20 donazioni: 19<br />
Donatori da 10 a 20 donazioni: 54<br />
Donatori da 1 a 9 donazioni: 290<br />
Per informazioni rivolgersi a:<br />
Elena Moreschini tel. 0774.448006 - Urbano Moreschini tel. 0774.447213<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Brevi<br />
15<br />
CHI GESTIRÀ IL PARCO OUDENAARDE?<br />
Una iniziativa dell’amministrazione per coinvolgere enti, associazioni, comitati nella gestione<br />
degli spazi pubblici e garantirne la pulizia, la manutenzione ed un corretto utilizzo.<br />
Un avviso pubblico per invitare persone, comitati ed associazioni a presentare programmi o<br />
progetti di utilizzazione del “Parco Oudenaarde”.<br />
Finalità principali: valorizzare lo spazio verde, ma rispettare l’attuale vocazione ed utilizzo,<br />
migliorare la manutenzione, lo stato generale ed il grado di fruibilità da parte dei cittadini, e<br />
prevedere anche la possibilità di concessione in gestione per un determinato periodo di<br />
tempo.<br />
Nei progetti si devono prevedere: pulizia settimanale della pavimentazione del giardino e bisettimanale<br />
delle aiuole e loro manutenzione; rimozione dei rifiuti settimanale; falciatura ed estirpazione<br />
delle erbe; svuotamento dei sacchetti di plastica dai contenitori, trasporto nei cassonetti<br />
e sostituzione; falciatura delle superfici erbose<br />
con cadenza trimestrale, rimozione e smaltimento<br />
delle erbacce.<br />
Chi otterrà la gestione potrà svolgere esclusivamente<br />
le attività o le iniziative previste nel<br />
progetto; qualsiasi altra iniziativa dovrà essere<br />
autorizzata dall’Amministrazione Comunale,<br />
che potrà integrare con proposte<br />
migliorative quelle presentate d’accordo con<br />
il proponente.<br />
Inoltre non potrà utilizzare esclusivamente<br />
il Parco Oudenaarde, l’Amministrazione<br />
infatti si riserva la facoltà di utilizzare il<br />
giardino e l’area dell’anfiteatro per iniziative<br />
o manifestazioni patrocinate dell’Amministrazione<br />
stessa.<br />
UN SETTIMANALE<br />
PER NON VEDENTI IN BIBLIOTECA<br />
Un giornale in braille in biblioteca.<br />
<strong>La</strong> biblioteca di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> offre un<br />
nuovo servizio per i cittadini non vedenti.<br />
Braille News: un settimanale di politica,<br />
cultura, economia, sport, spettacolo e cronaca<br />
di Roma che esce il sabato come allegato<br />
gratuito al quotidiano Il Tempo, ma<br />
solo nelle edicole della Capitale. Promotore<br />
del servizio l’Assessore ai Servizi Sociali<br />
Vincenzo Ascani.<br />
ALL’AQUAPIPER DI GUIDONIA<br />
CON LO SCONTO<br />
Durante l’estate i cittadini di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong><br />
potranno recarsi all’Aquapier con lo sconto.<br />
Infatti l’Assessore alla Pubblica Istruzione e ai<br />
Servizi Sociali Vincenzo Ascani ha sottoscritto<br />
una convenzione con il parco acquatico, per<br />
cui residenti e dipendenti del Comune per tutta<br />
l’estate, potranno accedere alle piscine a prezzi<br />
scontati, esibendo un documento d’identità o<br />
il tesserino di riconoscimento. Dal lunedì al<br />
sabato si pagheranno dieci euro, anziché sedici<br />
e si potrà usufruire delle piscine, del parcheggio,<br />
degli ombrelloni, dei lettini e del guardaroba.<br />
Il sabato e la domenica, invece, si pagherà<br />
quattordici euro (anziché venticinque). I<br />
bambini con meno di dieci anni potranno<br />
entrare gratuitamente se accompagnati da un<br />
adulto pagante.<br />
CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI<br />
Comune: 0774-45001<br />
Pro-Loco: 0774-449500<br />
Carabinieri: 0774-447002<br />
Vigili Urbani: 0774-447305<br />
Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />
Farmacia: 0774-447001<br />
Vigili del Fuoco: 115<br />
Servizio Guardia Medica: 118<br />
Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938<br />
Protezione Civile: 0774-4500243<br />
Biblioteca Comunale: 0774-4500209<br />
U.S.L. RM/G - Tivoli<br />
Prenotazioni 800986868<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
16 Comunità Montana<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
IX COMUNITÀ<br />
MONTANA<br />
a cura di Ramona Pompili<br />
CONSIGLIO IX COMUNITÀ MONTANA:<br />
APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE<br />
Mancini: “È un periodo difficile in cui bisogna remare tutti insieme”<br />
di Enrica Milana<br />
L'intrevento del Presidente Vittorio Mancini<br />
Consiglieri Comunitari presenti nella seduta del Consiglio<br />
Approvazione discussa e a lungo<br />
dibattuta quella del bilancio di<br />
previsione presentato durante<br />
l’ultimo Consiglio della IX<br />
Comunità Montana del <strong>La</strong>zio a<br />
Tivoli, lo scorso 27 maggio.<br />
Un’assemblea che ha visto<br />
numerosi consiglieri mostrare<br />
perplessità su un bilancio che per<br />
il terzo anno consecutivo viene<br />
presentato come previsionale per<br />
gli scarsi e incerti finanziamenti<br />
alle Comunità Montane. “Capisco<br />
che per il nostro Ente ad oggi<br />
le previsioni non sono delle più<br />
rosee e che, se sopravvivremo, ci<br />
sarà senz’altro un drastico taglio<br />
dei finanziamenti del 30% –<br />
commenta il consigliere Luigino<br />
Testi, che per primo in aula solleva<br />
il dubbio – E mi rendo anche<br />
conto che abbiamo a tutt’oggi<br />
pochissime risorse, ma credo che<br />
sia opportuno, e anche giusto, per<br />
una logica di chiarezza e rispetto<br />
nei confronti di tutti noi, spiegare<br />
da dove provengono le risorse<br />
economiche a disposizione, seppur<br />
esigue, e come esse vengono<br />
utilizzate”. “Inoltre – continua<br />
Testi – ribadisco la necessità di<br />
accelerare i tempi per concretizzare<br />
quanto prima i molteplici<br />
progetti, come ad esempio l’accesso<br />
alla rete internet tramite la<br />
banda larga, che l’Ente Montano<br />
ha messo in cantiere, per poter<br />
dare ai cittadini del comprensorio<br />
quei servizi che possono sensibilmente<br />
aiutare a migliorare la<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Comunità Montana<br />
17<br />
L'intervento<br />
dell'Assessore Comunitario<br />
Enrico Grazia<br />
qualità della loro vita”. A Luigino Testi<br />
si uniscono poi le voci di altri consiglieri,<br />
di opposizione e di maggioranza, che<br />
reclamano il diritto di non approvare un<br />
bilancio che non spiega nel dettaglio i<br />
vari capitoli di spesa. “Non v’è dubbio<br />
che si sta parlando di cifre irrisorie, ma<br />
ad ogni modo siamo pur sempre un Ente<br />
che fornisce ai cittadini servizi di pubblica<br />
utilità e ritengo sia giusto far conoscere<br />
a tutti noi – è un altro consigliere a<br />
prendere la parola - in questo consiglio,<br />
luogo deputato alla diffusione soprattutto<br />
di tali notizie, le diverse iniziative,<br />
piccole o grandi che siano”. “Si tratta in<br />
questo modo di approvare un bilancio a<br />
comando e il nostro ruolo di consiglieri<br />
viene a svuotarsi di ogni senso. Perché<br />
non dobbiamo sapere quello che succede?<br />
– domanda all’Assemblea Cervellini,<br />
consigliere dell’opposizione – È<br />
nostro compito capire se le iniziative che<br />
stiamo portando avanti abbiano poi<br />
effettivamente dei benefici per la collettività<br />
o se sono, invece, soltanto un<br />
modo automatico per spendere i soldi<br />
che ci mettono a disposizione”. “Probabilmente<br />
le mie scelte hanno sempre<br />
risposto ad un’etica di comportamento<br />
che non guardava tanto alla forma quanto<br />
alla sostanza. Probabilmente dovrei<br />
personalizzare meno il mio modo di<br />
amministrare, sebbene io vi possa assicurare<br />
che non ho mai mancato di rispetto<br />
a tutti voi – ha esordito Vittorio Mancini,<br />
presidente della IX Comunità<br />
Montana – Si discute di un bilancio tecnico<br />
in un periodo in cui si sta decidendo<br />
del nostro futuro. A giugno sapremo se<br />
ci saremo ancora oppure no. Viviamo un<br />
periodo di estrema incertezza in cui<br />
abbiamo deciso di congelare le esigue<br />
risorse a nostra disposizione perché non<br />
abbiamo la certezza di nuovi finanziamenti. Siamo fermi, non<br />
possiamo fare nulla perché la Regione non elargisce nuovi<br />
fondi. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare di<br />
nuovo un bilancio tecnico – ha continuato Mancini – Forse,<br />
dopo il mese di giugno, si potrà ripartire con un nuovo portafoglio<br />
e con nuovi progetti da realizzare. Per il momento possiamo<br />
soltanto aspettare e decidere che chi sta insieme lo fa<br />
perché condivide attività, idee, progetti, intenzioni e obiettivi<br />
con le persone con cui sta lavorando da tempo – ha concluso<br />
il presidente della IX Comunità Montana – e perché questo è<br />
l’unico modo di agire e di reagire a questo periodo di difficoltà”.<br />
Dopo qualche minuto di sospensione dell’assemblea,<br />
chiesta dal capogruppo dell’opposizione, è stato messo ai voti<br />
il bilancio, approvato con 26 voti positivi e 6 astensioni.<br />
IX COMUNITÀ MONTANA<br />
Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli<br />
tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915<br />
www.comunitamontanativoli.org<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Scuola<br />
19<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
20 Scuola<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Scuola<br />
21<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
22 Scuola<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Vicovaro<br />
23<br />
<strong>La</strong> raccolta differenziata Fantasma<br />
di Roberto Bontempi<br />
Due anni di annunci ma nessun risultato concreto. E intanto l’emergenza rifiuti continua.<br />
Le posizioni degli amministratori. Il sindaco Thomas: «Partiremo entro l’estate o…»<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong><br />
Era l’ottobre 2006 quando per la prima volta nella<br />
mia breve esperienza di giornalista sentii l’assessore<br />
all’Ambiente <strong>La</strong>ura Solitari parlare dell’isola<br />
ecologica di Mandela. Questa benedetta isola ecologica<br />
(spiaggia e mare non c’entrano…) è semplicemente<br />
un luogo attrezzato in cui vengono lasciati<br />
e pre-trattati i rifiuti differenziati una volta<br />
raccolti prima di essere inviati negli adeguati<br />
impianti di riciclaggio e smaltimento. Oltre ad<br />
accogliere i rifiuti pericolosi e ingombranti, l’isola<br />
ecologica è il luogo necessario per iniziare un processo<br />
di raccolta differenziata porta-a-porta, al<br />
momento l’unica soluzione realmente sostenibile<br />
per risolvere il problema globale dei rifiuti e, da<br />
qualche anno, uno degli obiettivi principali delle<br />
amministrazioni dei Comuni della Valle Ustica. Va<br />
ricordato, infatti, che dal 2005 i Comuni della<br />
Valle Ustica hanno affidato all’Ama servizi, l’azienda<br />
municipalizzata del Comune di Roma, la<br />
gestione integrata dei loro rifiuti. Nelle parole dell’assessore<br />
c’era la fiducia che l’isola ecologica<br />
potesse essere pronta per la fine del 2006 in modo<br />
da poter iniziare la differenziata. Così non è stato.<br />
Da allora tanti problemi hanno impedito al progetto<br />
di decollare ma negli ultimi mesi la situazione<br />
sembrava essersi sbloccata.<br />
Dei cassonetti<br />
per la raccolta<br />
differenziata<br />
porta-a-porta<br />
Il giorno dell’epifania del 2008, in un’intervista, il<br />
sindaco Thomas aveva confermato che era una<br />
priorità assoluta della sua giunta far partire la raccolta<br />
differenziata entro l’anno e, nel Consiglio<br />
comunale del 1 marzo, l’assessore al Bilancio<br />
Schiavetti aveva finalmente annunciato che, grazie<br />
al contributo di circa 150.000 euro proveniente<br />
dalla Provincia di Roma per ammortizzare l’extracosto<br />
dell’anno 2008, la raccolta differenziata<br />
sarebbe partita nel mese di maggio.<br />
Mentre scrivo siamo circa a metà giugno e, non<br />
solo la raccolta differenziata non è partita, ma non<br />
è partita neppure quella decisiva campagna di<br />
informazione ai cittadini (Piano di comunicazione)<br />
che deve anticipare almeno di qualche mese<br />
l’effettiva messa a regime del servizio per la quale<br />
sono stati stanziati 50.000 euro dalla Provincia di<br />
Roma per il 2008. Intanto la discarica dell’Inviolata<br />
di Guidonia, che riceve la nostra spazzatura, è<br />
ormai satura e dovrà essere chiusa in tempi brevi o<br />
ampliata.<br />
Come se non bastasse dai mezzi di informazione<br />
nazionale non giungono notizie rassicuranti: Il<br />
Messaggero del 17 marzo, a pagina 44, presentava<br />
un articolo che sottolineava come l’Ama abbia a<br />
bilancio un buco da 710 milioni di euro per i debiti<br />
contratti con le banche (cui vanno aggiunti debiti<br />
verso i fornitori per ulteriori 240 milioni) e solo la<br />
presenza di 570 milioni di euro di crediti consentirebbero<br />
all’azienda municipalizzata del Comune di<br />
Roma di non cadere ancora in un baratro stile Alitalia.<br />
Inoltre, da quanto si legge sempre su Il Messaggero<br />
(7 giugno, pagina 46) il presidente della<br />
Regione Marrazzo, commissario straordinario per i<br />
rifiuti fino alla fine di giugno, presenterà (o avrà<br />
presentato, a seconda di quando leggerete queste<br />
righe) il 24 giugno in Consiglio regionale il suo<br />
nuovo piano per uscire dall’emergenza rifiuti che,<br />
in estrema sintesi, consiste in una rimodulazione<br />
delle discariche esistenti, nella realizzazione di<br />
impianti di compostaggio, trasformazione in Cdr e<br />
termovalorizzatori e nell’incremento della raccolta<br />
differenziata (tra l’altro Il Tiburno del 4 giugno<br />
ventila la possibilità che la Regione possa trasferire<br />
a Guidonia, forse presso gli stabilimenti della<br />
segue pag. 24
24 Vicovaro<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Buzzi Unicem, il cui direttore sembra aver già dato<br />
la disponibilità, l’impianto per la produzione di Cdr<br />
di Albano anche se ne Il Messaggero di tre giorni<br />
dopo la notizia non trova conferma).<br />
Alla luce di quanto detto abbiamo ascoltato le parti<br />
in causa chiedendo loro il perché di questo nuovo,<br />
insostenibile ritardo nella partenza del porta-aporta<br />
nei Comuni della Valle Ustica.<br />
L’assessore all’urbanistica De Simone, informato<br />
della situazione anche in virtù del suo ruolo di vicepresidente<br />
della X Comunità montana, ha parlato di<br />
una «iniziale complessiva sottovalutazione del problema.<br />
Pensavamo – ha detto l’assessore – che i<br />
procedimenti per la costruzione dell’isola ecologica<br />
fossero più semplici invece non è stato così. Ora<br />
i problemi, però, sono soprattutto di natura burocratica.<br />
Comunque nei prossimi giorni, la Provincia<br />
di Roma inizierà l’espletamento della gara<br />
d’appalto per la gestione dei fondi europei destinati<br />
alla Comunità montana e quello sarà l’inizio di<br />
tutto. Tra l’altro abbiamo già pronti i contenitori,<br />
tre per famiglia, in deposito presso il Comune di<br />
Mandela. Posso dire comunque con orgoglio che la<br />
scelta di aderire all’Ama servizi e di portare la differenziata<br />
nella Valle Ustica fa entrare i nostri<br />
Comuni nel ristretto novero di quei Comuni del<br />
<strong>La</strong>zio già pronti a partire. Superati questi problemi<br />
di ordine burocratico, che sia fra un giorno o tre<br />
mesi, si può subito partire perché c’è stato tutto un<br />
lavoro di progettazione alle spalle».<br />
Il sindaco Thomas, confermate le difficoltà iniziali<br />
già sottolineate da De Simone, è stato più preciso<br />
sugli ostacoli burocratici solo accennati dall’assessore<br />
e molto duro sul dafarsi: «Ci sono<br />
problemi di diversa natura. Innanzitutto abbiamo<br />
bisogno di un gestore che abbia la capacità economica<br />
di amministrare gli alti e bassi economici e<br />
tecnici di una simile operazione. Poi c’è un problema<br />
di costi: l’extracosto derivante dall’introduzione<br />
del porta-a-porta ancora non è interamente<br />
coperto dai fondi messi in campo dalla Provincia.<br />
Lunedì 9 giugno abbiamo avuto un incontro con<br />
Zingaretti proprio su questa questione e la Provincia<br />
si impegnerà a mettere altri soldi. Infine, non<br />
mi nascondo dietro le parole, c’è bisogno di coraggio.<br />
Si deve rischiare. Ci sarà un aumento di costi<br />
per un anno, un anno e mezzo ma il percorso, vista<br />
la serietà dell’emergenza è obbligato. A questo<br />
punto non posso immobilizzare una scelta così<br />
importante per le difficoltà di qualche assessore ad<br />
assumersi le proprie responsabilità. Le difficoltà di<br />
tutti i procedimenti vanno affrontate insieme, condivise,<br />
soprattutto ora che non ci sono più diversi<br />
partiti tra i quali mediare ma il solo PD. Chi condivide<br />
il provvedimento e i rischi, bene, altrimenti<br />
o si allontana da solo o interverrà il sindaco… I<br />
cittadini non ci hanno chiesto di rimanere immobili<br />
e fare la conta per stabilire di chi è la colpa. Pretendono<br />
naturalmente il contenimento dei costi ma<br />
non ci chiedono di farli morire nell’immondizia<br />
ma di agire secondo responsabilità e nell’interesse<br />
di tutti. Non ho intenzione di immobilizzare la<br />
genialità previsionale che abbiamo messo in<br />
campo finora, né permettere che salti tutto ciò che<br />
abbiamo progettato proprio mentre possiamo concretizzarlo.<br />
Sono disposto a rinunciare alle ferie<br />
per impegnarmi a girare casa per casa per far capire<br />
ai vicovaresi l’importanza e le difficoltà della<br />
differenziata. Prima della fine dell’estate sono<br />
sicuro che partiremo. Ho intorno persone capaci e<br />
non vorrei che la cittadinanza debba pagare gli<br />
scontri politici e gli “sfarfallamenti” degli assessori<br />
in campagna elettorale. O si parte entro la fine<br />
dell’estate o…».<br />
L’assessore all’ambiente <strong>La</strong>ura Solitari ci ha fatto<br />
luce sulle problematiche concrete e ci ha manifestato<br />
prudenza nell’affrontare la situazione: «<strong>La</strong><br />
raccolta differenziata è una necessità e l’unica<br />
soluzione da mettere in campo per il futuro dello<br />
smaltimento dei rifiuti, di ciò sono convinta: lo<br />
dobbiamo al mondo! In questo momento ci sono<br />
alcune difficoltà. <strong>La</strong> prima è che bisogna cercare<br />
un gestore del servizio che presenti un piano industriale<br />
ed economico-finanziario certo in modo<br />
che l’amministrazione sia in grado di presentarsi ai<br />
cittadini con dati sicuri in maniera da renderli più<br />
motivati e consapevoli dell’entità dell’impegno a<br />
cui si andrà incontro anche dal punto di vista economico.<br />
Inoltre la riforma delle Comunità montane,<br />
di cui si discute in questi giorni, rende il tutto<br />
più complicato perché dovrebbe coinvolgere<br />
anche le Unioni dei Comuni: il futuro incerto dell’Unione<br />
farebbe diventare incerto il futuro di un<br />
contratto che venisse stipulato in questo delicato<br />
momento. Tutti i Comuni dell’Unione stanno perfezionando<br />
le delibere con i relativi pareri dei<br />
responsabili dell’area economica-finanziaria, e<br />
molti amministratori hanno le mie stesse remore e<br />
fanno le mie stesse riflessioni a riguardo. Io credo<br />
che i cittadini ci abbiano eletto per tutelare i loro<br />
interessi e queste mie riflessioni non indicano<br />
mancanza di coraggio ma rispetto nei confronti<br />
della gente che, in questo momento di crisi, ha il<br />
diritto di avere dati certi e non di fare un salto nel<br />
buio. Dal punto di vista della tempistica è difficile<br />
fare previsioni in questo momento. L’impegno<br />
profuso per avviare questa iniziativa è stato tale<br />
che, non appena avremo notizie certe saremo<br />
pronti a partire».<br />
Aspettiamo fiduciosi gli eventi.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Vicovaro<br />
Un mese in... breve<br />
di Roberto Bontempi<br />
25<br />
Approvata definitivamente la Variante Generale<br />
al PRG<br />
Venerdì 16 Maggio 2008, quattro anni e mezzo<br />
dopo la sua adozione, la Giunta Regionale del<br />
<strong>La</strong>zio ha approvato la proposta di Variante Generale<br />
al PRG redatta ed adottata dall’Amministrazione<br />
Comunale. Ora sarà possibile l’utilizzo di<br />
una vasta area svincolata dal Parco, l’individuazione<br />
di una zona di completamento della fascia<br />
urbana e di un’adeguata superficie da destinarsi ad<br />
edilizia residenziale pubblica (ex zona 167) opportunità<br />
che, nell’intenzione degli amministratori e<br />
in particolare dell’assessore all’Urbanistica De<br />
Simone, pongono le basi per l’avvio di una nuova<br />
stagione d’incremento della popolazione e di crescita<br />
complessiva del paese.<br />
«<strong>La</strong> conferma delle aree destinate ad insediamenti<br />
produttivi – si legge in una nota dell’assessore De<br />
Simone – così come la valorizzazione del patrimonio<br />
ambientale, la promozione dell’attività forestale<br />
ed agricola, anche a fini turistici, la localizzazione<br />
di strutture ricettive, la messa in opera di<br />
strutture espositive, la produzione e la vendita di<br />
prodotti tipici locali, la dotazione di nuove infrastrutture<br />
e servizi, la presenza di nuove aree per la<br />
sosta ed il parcheggio, il potenziamento delle<br />
strutture per lo sport e il tempo libero, costituiscono<br />
alcuni degli elementi essenziali attraverso i<br />
quali restituire a Vicovaro, crocevia fondamentale<br />
tra la Valle dell’Aniene, Roma e la sua immensa<br />
area metropolitana, più forza e maggiore dinamicità,<br />
rafforzandone il tessuto sociale ed economico e<br />
migliorandone sensibilmente la qualità della vita;<br />
nel rispetto delle norme e in un quadro di regole<br />
certe, partecipate e condivise».<br />
Nel frattempo, però, ci sono già alcune voci critiche<br />
nei confronti della costruzione del centro<br />
outlet di San Cosimato, che proprio l’approvazione<br />
della Variante ha reso possibile: al vice-presidente<br />
del circolo di Legambiente di Tivoli, Gianni<br />
Innocenti, si legge su Il Messaggero del 20 maggio,<br />
appare impossibile «far coesistere vocazioni<br />
naturali e l’afflusso quotidiano di migliaia di automobili<br />
e mezzi di trasporto merci» senza snaturare<br />
un ambiente così suggestivo «a pochi metri dal (ex<br />
nda) convento di San Cosimato, dai romitori, dagli<br />
spechi degli acquedotti antichi».<br />
Vedremo.<br />
<strong>La</strong> piena dell'aniene vista dal ponte<br />
della stazione di Vicovaro<br />
Piena dell’Aniene<br />
(21 maggio)<br />
Le piogge torrenziali<br />
di fine maggio che<br />
hanno fatto esondare<br />
il fiume Aniene in<br />
diversi punti del suo<br />
percorso (spesso in<br />
modo drammatico come all’Albuccione) non hanno<br />
risparmiato nemmeno Vicovaro. L’immagine in<br />
fotografia rende bene l’idea dell’aumento di portata<br />
del fiume in quei giorni.<br />
Infiorata e Maratona<br />
(25 maggio)<br />
Tempo di tradizioni<br />
a Vicovaro. Anche<br />
quest’anno in occasione<br />
della festa del<br />
Corpus Domini un<br />
gruppo di giovani<br />
ha allestito, in <strong>Piazza</strong><br />
San Pietro, una<br />
bella infiorata con<br />
sei quadri di genere<br />
religioso. Lo stesso<br />
giorno si è rinnovata<br />
la fortunata tradizione della Maratona dei monti<br />
Lucretili giunta ormai alla sua ventisettesima edizione.<br />
Come al solito, un successo.<br />
64° Anniversario dell’eccidio delle Pratarelle<br />
(5-7 giugno)<br />
L’assessorato alla Cultura insieme con l’Associazione<br />
martiri delle Pratarelle e l’Associazione per<br />
la Memoria e la Storia della Resistenza della Valle<br />
dell’Aniene hanno organizzato alcune iniziative in<br />
ricordo dei tragici eventi della primavera del 1944<br />
che costarono la vita a trenta nostri concittadini<br />
innocenti. Il maltempo ha impedito il regolare<br />
svolgimento di alcune manifestazioni ma la<br />
memoria, anche quest’anno, non è stata cancellata.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Tivoli<br />
27<br />
PROBLEMI<br />
PER LE TERME ACQUE ALBULE<br />
di Valentina Torella<br />
<strong>La</strong> falda delle acque sulfuree doveva essere parte<br />
del sistema che avrebbe stabilizzato lo sprofondamento<br />
del suolo; un sistema di quattro pozzi<br />
l’avrebbe dovuta intercettare allo scopo di prelevare<br />
mille litri al secondo di acqua sulfurea. Ma i<br />
risultati non sembrano essere soddisfacenti.<br />
E intanto l’acqua continua a sgorgare con numerose<br />
difficoltà; vengono infatti utilizzati grossi<br />
blocchi per arginare i dirompenti getti di pressione<br />
che vengono dalla falda. Un’altra difficoltà è<br />
data dall’enorme sbalzo di temperatura dell’acqua<br />
stessa: 19 gradi invece di 23, temperatura<br />
adatta per le sorgenti termali. Ma qual’é l’attuale<br />
situazione? I monitoraggi del gruppo scientifico<br />
del professor Paolo Bono ci dicono che è evidente<br />
un ulteriore abbassamento delle falde.<br />
Comunque, dopo ripensamenti e discussioni<br />
varie, una cosa buona c’è; ultimamente è stato<br />
deciso che l’acqua sulfurea pompata dai pozzi<br />
verrà sversata nel <strong>La</strong>go Colonnelle e non, come<br />
prima, nel <strong>La</strong>go Regina causando numerose<br />
turbolenze, mentre quella utilizzata a fini terapeutici<br />
verrà trasportata tramite una condotta<br />
iperprotetta verso lo stabilimento dove arriverà<br />
completa delle sue iniziali caratteristiche.<br />
E conseguenza dell’abbassamento del suolo è<br />
stata anche la sostituzione dell’impianto di<br />
pompaggio con uno più potente per garantire<br />
l’apertura di tutte le vasche. Così, anche se<br />
ferve l’attività lavorativa per la corrente stagione<br />
balneare, non si lascia molta speranza ai progetti<br />
futuri.<br />
A questo punto viene da chiedersi se tutta questa<br />
storia non abbia davvero dell’incredibile; questa<br />
lotta continua tra le sorgenti e le cave di travertino<br />
dove sono stati scavati due pozzi che, pur<br />
svolgendo al meglio le loro funzioni, utilizzano<br />
un’acqua diversa e poco adatta alle Terme Acque<br />
Albule e di conseguenza ai suoi bagnanti. E chissà<br />
che risvolto avrà in futuro questa situazione…<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
28 Attualità<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
I 60 ANNI DELLA COSTITUZIONE<br />
di Ivano Moreschini<br />
Il 2 giugno appena trascorso la Repubblica italiana<br />
ha compiuto 62 anni: tanti ne sono passati dal referendum<br />
del 1946 su Repubblica o Monarchia, che<br />
vide prevalere gli italiani favorevoli alla Repubblica.<br />
Due anni dopo, il 1° gennaio 1948, entrava in<br />
vigore la Costituzione Italiana, frutto del lavoro<br />
dell’Assemblea Costituente, ed in particolare dell’accordo<br />
tra le forze politiche più rappresentative<br />
emerse dalla Resistenza: Democrazia Cristiana,<br />
Partito Socialista, Partito Comunista.<br />
L’Italia usciva da vent’anni di fascismo, e soprattutto<br />
da una guerra che aveva dimostrato che le<br />
ambizioni di grandezza di Mussolini, e della classe<br />
dirigente che lo sosteneva, Vittorio Emanuele<br />
terzo compreso, erano solo vuota retorica.<br />
***<br />
Per la prima volta nella sua storia il popolo italiano<br />
delegò i propri rappresentanti a scrivere la propria<br />
legge fondamentale: lo Statuto Albertino, concesso<br />
nel 1848 dai Savoia ai cittadini del proprio<br />
staterello, era diventato in seguito la legge fondamentale<br />
dell’Italia unita. Certo, fu la Resistenza a<br />
mobilitare una parte della popolazione, ed a ottenere<br />
l’Assemblea Costituente. Ma occorre anche<br />
dire che sia il Referendum su Repubblica e Monarchia,<br />
sia l’Assemblea Costituente furono scelte<br />
sostenute dai veri vincitori<br />
della guerra: gli eserciti<br />
americano ed inglese.<br />
***<br />
<strong>La</strong><br />
Costituzione<br />
Italiana è tutt’ora una delle più avanzate al mondo.<br />
Si dichiara “una Repubblica fondata sul lavoro”,<br />
ed alcuni principi fondamentali, come quello dell’uguaglianza,<br />
prevedono un forte intervento dell’autorità<br />
pubblica per garantirne l’effettiva attuazione:<br />
Articolo 3: “È compito della Repubblica<br />
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e<br />
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza<br />
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo<br />
della persona umana e l’effettiva partecipazione<br />
di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,<br />
economica e sociale del Paese”. Lo stesso vale per<br />
il diritto al lavoro: “Art. 4 <strong>La</strong> Repubblica riconosce<br />
a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove<br />
le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.<br />
***<br />
Alcuni aspetti della Carta Costituzionale hanno<br />
subito maggiormente gli effetti dei cambiamenti: da<br />
trent’anni almeno si parla con insistenza di una<br />
riforma della forma di governo, che dia maggior<br />
potere di indirizzo al Premier, ed elimini le lentezze<br />
delle due aule con pari poteri: Camera e Senato.<br />
Finora questo aspetto non è stato toccato; il referendum<br />
del giugno del 2006 ha respinto la riforma voluta<br />
dal Governo Berlusconi, forse per la paura di una<br />
rottura dell’Unità nazionale che ispirava la presenza<br />
della Lega. Una riforma significativa, ma forse un<br />
po’ confusa, è stata quella del 2001, che ha conferito<br />
maggiori poteri alle Regioni ed ai Comuni. Se ne<br />
sono accorti però soprattutto gli addetti ai lavori<br />
***<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Attualità<br />
29<br />
Le riforme vere sono venute dall’Europa, dai trattati<br />
militari e dall’economia di mercato e sono passate<br />
attraverso l’articolo 11, divenuto poi famoso:<br />
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa<br />
alla libertà degli altri popoli e come mezzo di<br />
risoluzione delle controversie internazionali; consente,<br />
in condizioni di parità con gli altri Stati, alle<br />
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento<br />
che assicuri la pace e la giustizia fra le<br />
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni<br />
internazionali rivolte a tale scopo”. È un articolo<br />
molto commentato, soprattutto per la critica alle<br />
missioni militari Italiane all’estero. In realtà pochi<br />
dicono che l’articolo è stato imposto dagli eserciti<br />
occupanti, e la sua chiave non è tanto nella prima<br />
frase, ma in quella frasetta sulle “limitazioni di<br />
sovranità”: l’Italia era un paese sconfitto, la sua<br />
partecipazione alla Nato ed alla nascente Unione<br />
Europea è stato un modo per rientrare nel gioco<br />
delle nazioni. Al prezzo però di subire spesso delle<br />
decisioni impopolari.<br />
***<br />
Il progetto di società disegnato dai Costituenti è<br />
ancora attuale. Però da molti è percepito come un<br />
disegno “di parte”. Il vero obiettivo di chi continuamente<br />
mette in discussione la Costituzione non<br />
è la forma di Stato<br />
(rapporto tra Stato<br />
centrale, Regioni,<br />
Comuni, cittadini) o<br />
di Governo (rapporto<br />
tra Capo dello Stato,<br />
Governo, Parlamento,<br />
elettori). Il vero obiettivo è il superamento dei<br />
principi fondamentali derivanti dalle condizioni<br />
storiche nelle quali la Costituzione è stata scritta:<br />
la Repubblica antifascista fondata sul lavoro. Per<br />
questo le feste del 25 aprile ( liberazione dal nazifascismo)<br />
del 1 maggio (festa del lavoro) e del 2<br />
giugno (festa della Repubblica) sono negli ultimi<br />
anni fonte di polemica. E, cosa molto più grave,<br />
sono vissute con una certa indifferenza dalla maggioranza<br />
della popolazione.<br />
***<br />
Questa è la nuova frontiera di difesa della Costituzione.<br />
E visti i recenti sviluppi dei fatti politici, è<br />
una frontiera che può essere varcata prima di<br />
quanto pensiamo. Ma in conclusione, già parlare<br />
di difesa vuol dire che c’è un problema: non risulta<br />
che in America ci si divida tra favorevoli e contrari<br />
alla Costituzione. Perché questo accade ancora<br />
in Italia? Il dopoguerra non è ancora finito?<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Tradizioni popolari<br />
31<br />
Letteratura popolare - Favole, racconti, barzellette<br />
selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />
Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>, 1949” di Vittorio Todini<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong><br />
Le streche di S. Ferrazzi<br />
Ah, n’è veru che se trovanu le streche? N’è veru che se<br />
trovanu j spirdi e che i Santi fau i miraculi?<br />
Ve vojo raccontà ‘n fattu.<br />
Quann’era chiattozza, che facea l’amore co’ ‘Ntonio – scia<br />
benedetta l’alima – siccome io era troppu chiatta e issu<br />
troppu chiattu pe’ spusà, ju pare e la mare aveannu tantu<br />
a caru che io me ju pjesse, che me teneanu sempre alla<br />
casa co’ issi e me manneanu a portà a magnà a l’opere,<br />
perché de pussidénzia ne teneanu propriu tanta: fonte<br />
Ventresca era vaci tutta la séa, ‘nu beju tocciu a Valle<br />
Cùpera, eppò Fonte Rampinu: tutte pusizioni bone. Allo<br />
repassà che facea, sbotèa a ju Fattore Vécchiu, addò ce<br />
stea propriu ‘n ciardinu: loco ce steanu le cocozze, loco ce<br />
stea la ‘nzalata, loco ce steanu i cavuli e ‘na priculata<br />
d’uva ciccia, che ‘nne vacu te rempiéa la vocca, e certe<br />
pronga navicelle, che nne tenea chivej pe’ Casteju.<br />
Io pusea la canestrélla sopre la maceretta e me mettea a<br />
coje cich’e rubbizia pe’ dapo’ venneremella ‘n piazza; però<br />
‘n piazza ce sta sempre la gente che gni piace de lavorà;<br />
e cavòta, cagnottenno fra issi, me veneanu a rompe i stingi<br />
co ‘ju fattu de lla crapetta. Ma è che semo stata gente<br />
‘nnustricarella: ecco perché c’ émo sempre magnatu ‘n<br />
tuccittu de pa’. Vu’ ju fattu della crapetta gnu sapete, è ve’?<br />
Mo’ ve ju reccconto io.<br />
Dunghe dice che ‘na vota sòcirimu – scia benedetta l’alima<br />
– stea a arà pe’ j’ Arcioneji e alla majura della calla, doppu<br />
che s’ebbe magnatu ‘m miccone (un boccone), co’ ju fiju<br />
se iru a repusà daventru a ‘n cunnuttu de Nerone e loco,<br />
allo mejo de ju sonnu, ju revejà ‘n zignore che j disse: “Vo’<br />
deventà riccu, tune ?”.<br />
“Macara! È comme ju cecu che va cerchenno la vista!<br />
E addò stau sti sordi?”.<br />
“Abbasta che tu scoperchi vella pietra, che ce troverai la<br />
jocca coi pucinei d’oro e deventerai ‘n zignore chiamatu”.<br />
Issu se fiarà a scoperchià la pietra, ma ju signore j fece:<br />
“Pianu e ‘n ze tocca èsso se prima ‘n ce lassi ‘n’alima”.<br />
E pe lla ‘ngurdizzia dei quatrini se fionnà sopra a ju fiju che<br />
stea a durimì accantu a issu pe’ strozzareju; ma po’ je<br />
venne ‘nu remorzu de coscenzia e lassà ju fiju a durimì e<br />
se dètte a fuì a Sammitu, addò tenea ‘n frateju prete. Ju<br />
strascinà pe’ nforza a viju postu, pijaru ‘na crapetta, la battizzaru,<br />
l’ammazzaru e dittiru l’alima ar demonio.... Ma ce<br />
vurìa che j pijesse ‘n garbuju a ju pizzu della lengua a chi<br />
ha ‘mmendate certe cose!<br />
Ma rejemo a ju discursu de prima. ‘Na sera vajo pe’ aiazà<br />
la canestrélla e te cce trovo mezzu baioccu novu, novu,<br />
che parèa ‘scitu propriu allora dalla stampa; ju pijà e me ju<br />
mese alla broscia, senza dice gnente a chivej. <strong>La</strong> sera<br />
venenno, ce trovà ‘n baioccu sanu, eppò doa, eppò tre,<br />
eppò quattro, eppò ‘n grussittu (mezzo “grossu”, l’equivalente<br />
di due soldi e mezzo) d’argéntu, sbrilluccichente<br />
comme ‘na stella ‘n cielo. Eppò ju mucchittu conenzà a<br />
cresce, finu a cche arivà a cinquanta pauluni, comme so’<br />
veri cinquant’angeli de ju Paradisu. E co’ tutti ‘sti quatrini io<br />
che nonn’avea mai bisognu, che tenéa le chiavi de do’<br />
casi, non cerchea aru che de faremecce cich’e vernie<br />
(darmi delle arie, farci bella figura). E no’ mme sse pò mai<br />
scordà che, siccome pàrimu tenéa a mme sòla, me sse<br />
portea sempre’n giru co’ issu pe’ jari paisi, addò tenea tanti<br />
compari. E alla fiera de Santa Netoja me cce comparà ‘na<br />
camiciola de mirimirosse giallu e la fece cucì alla munichella<br />
che tenèa le mani d’oro. Jessa me lla volea guarnì<br />
de zàcana roscia (fettuccia rossa); ma io j disse: “No, turchina<br />
mittimeccella, ch’è più ciovile e co llo giallu resarda<br />
de ppiù”. Eppò me cce fece mette ‘n varneju de scorzese,<br />
che gnu affetteanu mancu le cortella, ‘n fazulittu de sgarmiru,<br />
tuttu ramuriggiatu e fiuriggiatu che richiaméa lo rosa<br />
de ju muccu; e tutta sta rubbizzia me lla venea mettenno<br />
alla casa pe dda po’ fàrene tutta ‘na ‘scita.<br />
Ecco che te venne la dì de ju Corpusdommine e io me<br />
stuvà (mi lavai) bbene bbene ju muccu la sera pe’ sta più<br />
spiccia la demà. Cucì la dì venenno n’ebbe da fa’ aru che<br />
vistireme e ‘mpaparacchiareme alla ssedia e no’ me<br />
movea de pezzu pe’ paura che me se vastissiru le cote<br />
della vunnella. ‘Nne minutu me parea ‘n’annu…. Ecco che<br />
te sento la canepista de ‘Ntonio che venea joppe a ju vicuru;<br />
allora io me compono mejo, issu rentrà, me sse ‘mpalancà<br />
denanzi co lle raccia icrociate ‘n faccia a ju pettu, me<br />
tementea sgrullenno ju capu da ‘na parte e l’ara e no’ mme<br />
dicea gnente; allora io j faccio: “Che tè? Se putirìa sapé<br />
che tt’è succéssu?”. Allora issu ‘ngumincià a descore, ma<br />
parea che le parole ce lle cavessero co j’ancinu: “E comm’è?<br />
Chi t’ha fattu sta rubbizzia? I quatrini addò j’ha pijati?<br />
Chi te j’ha dati?” E io ch’era micca sci, ma de birbizzia ne<br />
tenea tanta, j sardo ‘n faccia comme ‘na trica: “E pe cchi<br />
m’ha pijatu tu a mene? M’avissi pijatu gnente gnente pe’<br />
una de velle?”. E allora j reccontà ju fattu. Quanno issu<br />
j’ebbe ‘ntisu, se strappà i capiji, se dea i pugni ‘m pettu e<br />
non facea aru che arepricà ‘ste parole: “Oh, quajo fattu!<br />
Oh, quaio fattu!! Viju era ju spirdu che ce mettea i quatrini<br />
e ‘na dì o l’ara t’aviria ‘nzognatu ju tesoru e nu’ seremmo<br />
deventati signuri chiamati”.<br />
segue nel numero di luglio
32 Parco Lucretili: itinerario<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
VALLE CAVALERA-PRATONE<br />
FOSSO VENA SCRITTA-POGGIO RUNCI<br />
a cura di Carla Santolamazza<br />
Tempo di percorrenza: ore 6.30, con un dislivello<br />
di 300 m circa (da 730m a 1028m).<br />
Segnaletica: segnavia rosso-bianco-rosso, n. 2, 3,<br />
4, 6/5.<br />
Interesse prevalente: paesaggistico, geomorfologico,<br />
vegetazionale e storico.<br />
Difficoltà: percorso di difficoltà media su un sentiero<br />
per un breve tratto non particolarmente evidente;<br />
sconsigliato dopo forti piogge per il fondo<br />
fangoso calpestato dagli animali al pascolo.<br />
Il percorso proposto si snoda nel settore meridionale<br />
dei Monti Lucretili, in una zona alla base del<br />
Monte Morra. I suoli sono localmente dilavati, ma<br />
coperti da estese formazioni forestali sui soprassuoli<br />
calcarei e sugli accumuli localizzati nelle<br />
vallecole e negli impluvi. Questo è uno degli itinerari<br />
più interessanti dei Lucretili per la morfologia<br />
movimentata del paesaggio, la variabilità degli<br />
aspetti territoriali e floristici, per la presenza di<br />
vegetazione di estremo interesse, per lo sviluppo<br />
di bellissime faggete, per l’esistenza di luoghi ricchi<br />
di memoria storica come il Pratone, i resti della<br />
chiesa della Madonna dei Ronci e il <strong>Castel</strong>lo della<br />
Muraccia del Poggio. È un percorso lungo che non<br />
presenta elevate difficoltà, perché si sviluppa sempre<br />
in quota, con il superamento di limitatissimi<br />
dislivelli, richiede però particolare attenzione nell’orientamento<br />
nella parte di completamento dell’anello<br />
(tratto che raggiunge e supera i resti della<br />
chiesa) a causa della presenza di numerose piste<br />
aperte dagli animali al pascolo e per la fitta vegetazione<br />
arbustiva dei pascoli cespugliati. Si inizia<br />
dal paese di San Polo dei Cavalieri: superato il<br />
centro, si segue in auto la strada interrotta che<br />
giunge ai piedi del Monte Morra in località Prato<br />
Favale, si lascia l’auto nel piccolo slargo e si prosegue<br />
a piedi. Si giunge ad un piccolo spazio<br />
pascolivo in parte occupato dai materiali di risulta<br />
del taglio stradale; ci si mantiene sulla destra, in<br />
direzione nord, fino a raggiungere e superare Prato<br />
Favale, area di pascolo interna al massiccio. Il<br />
Monte Morra domina il paesaggio e dal taglio stradale<br />
è evidente la stratigrafia del terreno, rappresentata<br />
da calcare massiccio, dolomie e megabrecce.<br />
<strong>La</strong> forma movimentata del paesaggio è determinata<br />
dalle vallecole colluvio-alluvionali, la<br />
vegetazione comprende formazioni forestali<br />
ed arbustive di carpino, cerro, orniello e<br />
pascoli arbustivi a prevalenza di prugnolo,<br />
biancospino e rovo. Si prosegue su un sentiero<br />
evidente e ci si mantiene sempre in direzione<br />
nord verso l’interno del gruppo per poi<br />
raggiungere la suggestiva Valle Cavalera, uno<br />
dei percorsi di transumanza. Questo tratto che<br />
giunge fino all’”anfiteatro Linceo” del Pratone<br />
di Monte Gennaro, rappresenta uno dei<br />
percorsi più suggestivi dell’intero complesso<br />
lucretile: un ampio tratturo che si snoda<br />
all’interno di una galleria pressoché ininterrotta<br />
di faggi secolari. <strong>La</strong> vegetazione è costituita<br />
da boschi cedui e da formazioni in<br />
ricostituzione. Begli esemplari isolati di agrifoglio,<br />
mentre verso il tratto prossimo al Pratone<br />
si possono notare degli stupendi<br />
“patriarchi” di acero di monte. Superato un<br />
dislivello di circa 200 metri, il percorso, finora<br />
chiuso dalla vegetazione, si apre su un<br />
paesaggio morfologicamente diverso e contrastante,<br />
quello del Pratone. Un ampio piano<br />
carsico, a circa mille metri (1024 m), con<br />
doline e inghiottitoi, che ha rappresentato per<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Parco Lucretili: itinerario<br />
33<br />
Il Pratone<br />
centinaia di anni una delle mete della transumanza<br />
interna al gruppo. Verso nord-ovest si erge la cima<br />
di Monte Gennaro e Monte Zappi caratterizzata<br />
dall’andamento a gradini morfologici arrotondati<br />
solcati da vallecole: solchi e conche tipici del carsismo<br />
e noti come “Schiene degli asini”. Presenti<br />
numerosi capi di bestiame equino e bovino allo<br />
stato brado. Proseguendo l’itinerario, generalmente<br />
in piano, si supera un piccolo tratturo all’ombra<br />
di maestosi faggi e aceri di monte. In questi tratti<br />
coperti a debole pendenza, il continuo passaggio<br />
degli armenti causa nei periodi di maggiore piovosità<br />
lembi fangosi che rendono leggermente difficoltoso<br />
il passo. Si giunge così al piano carsico,<br />
noto come “Campitello” (1028 m). Si continua su<br />
tratturi nell’ampia conca pascoliva con alberi di<br />
acero d’Ungheria, acero di monte e faggio. Una<br />
sorgente (fonte di Campitello) alimenta due fontanili<br />
per gli animali al pascolo, sono presenti cespugli<br />
di biancospino, prugnolo, rosa e agrifoglio. L’itinerario<br />
prosegue con una debole pendenza<br />
lasciando alle spalle Campitello e sulla sella nell’area<br />
della fonte Liana affiorano strati rocciosi di<br />
Rosso ammonitico. Il paesaggio vegetale è dominato<br />
da estese formazioni forestali di faggio e<br />
sorbo nei settori più rilevati, mentre nelle valli prevalgono<br />
carpini, cerro, roverella, carpino orientale<br />
e orniello. I lembi perimetrali dei boschi più fitti<br />
sono costituiti da vegetazione rampicante, il caprifoglio,<br />
il prugnolo, la ginestra e il maggiociondolo.<br />
Si prosegue attraverso l’incisione valliva del<br />
fosso di Vena Scritta, a carattere stagionale il cui<br />
alveo scorre tra i calcari e i detriti colluvio-alluvionali,<br />
formando dei salti di roccia e marmitte<br />
con cascatelle. Presenti grossi massi di crollo,<br />
staccatisi dai pendii erosi dall’azione delle acque.<br />
Su uno dei massi si legge una iscrizione di età<br />
romana - F.Q.S. M.ARRE - da cui deriva il toponimo<br />
Vena Scritta del fosso. Usciti dal fitto bosco e<br />
giunti in una piccola radura pascoliva ai piedi del<br />
Monte Marcone, si piega verso occidente seguendo<br />
l’incisione del fosso delle Forme-Vena Caprara.<br />
Questo tratto di percorso è parte di un’antica via di<br />
pellegrinaggio locale legata alla devozione della<br />
Madonna dei Ronci. L’ambiente è dominato da<br />
fitte formazioni forestali di querceto misto con<br />
cerro, roverella, carpino, orniello alternate a terebinto<br />
e albero di Giuda. Nel tratto che conduce ai<br />
resti della chiesa della Madonna dei Ronci occorre<br />
fare molta attenzione all’orientamento e a non perdere<br />
il sentiero difficilmente riconoscibile a causa<br />
delle numerose piste del bestiame brado e della<br />
vegetazione fitta che non permette l’individuazione<br />
della traccia principale. Questo è l’habitat del<br />
comune cinghiale, della lepre, della rara martora e<br />
delle specie ornitiche: sparviero, poiana, falco pecchiaiolo,<br />
picchio verde e cuculo. In una radura si<br />
innalzano i resti della chiesa della Madonna dei<br />
Ronci, risalente alla prima fase dell’incastellamento<br />
altomedievale (XI-XII secolo), collegata ai resti<br />
del castello di Poggio Runci situato lungo lo stesso<br />
percorso in direzione di San Polo dei Cavalieri.<br />
Oggi rimangono pochi resti: mura realizzate con<br />
conci regolari e scaglie di calcare legate da malta e<br />
il portale in grossi blocchi di calcare a grana fina<br />
recentemente crollato. Superata la Madonna dei<br />
Ronci, l’ultimo tratto dell’itinerario è caratterizzato<br />
da profondi solchi vallivi che si aprono verso lo<br />
spartiacque dell’Aniene. Quindi si procede, risalendo<br />
di quota, verso i resti del castello di Poggio<br />
Runci o Muraccia del Poggio. Mantenersi verso il<br />
versante orientale di Monte Arcaro dove il percorso<br />
torna evidente. Si incontrano i resti di uno dei castra<br />
fortificati dell’XI-XII secolo, possedimento degli<br />
Orsini già alla fine del XIII secolo e abbandonato<br />
nel XIV secolo. <strong>La</strong> struttura conserva parte della<br />
cinta muraria e dei corpi interni con alzati realizzati<br />
in scaglie e conci calcarei le cui fondazioni poggiano<br />
direttamente sul substrato calcareo. L’ ultimo<br />
tratto da percorrere per raggiungere la strada asfaltata<br />
presenta tracce dell’antico percorso che conduceva<br />
al castello. Dalla sella è visibile l’intero percorso<br />
di ritorno. Circa 25 minuti sulla strada<br />
asfaltata e si arriva al punto di partenza. Una variante<br />
possibile è l’ascesa alla cima di Monte Morra<br />
(1036 m) raggiungibile con una breve ma ripida<br />
salita (0.30 ore), permette di accedere ad uno dei<br />
punti di vista preferenziali per ammirare a perdita<br />
d’occhio la Campagna Romana e l’Agro Tiburtino.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Cinema<br />
35<br />
GOMORRA<br />
di Elisa Livi<br />
Gran premio della giuria a Cannes per “Gomorra”, tratto<br />
dal libro di Roberto Saviano, nella trasposizione cinematografica<br />
di Matteo Garrone. Il regista afferma di aver scelto<br />
questo libro, già due anni fa, per farne il suo<br />
nuovo film poiché “racconta il mondo della<br />
camorra dall’interno, in maniera inedita”.<br />
Totò ha tredici anni e aiuta la madre a portare<br />
la spesa a domicilio nelle case del vicinato,<br />
ma il suo sogno e la sua aspirazione<br />
è quella di “essere come i grandi”, ma<br />
diventare grandi a Scampia ha una altro<br />
significato. Vuol dire uccidere , andare in<br />
giro con una pistola e sentirsi i padroni del<br />
mondo, come accade a Ciro e Marco, trovare<br />
delle armi e sparare per sentirsi invincibili.<br />
Totò quindi entra nel giro già a tredici<br />
anni. Dai giovanissimi agli adulti nessuno<br />
può tirarsi indietro: nella provincia di Caserta,<br />
tra Aversa e Casal di Principe, si dipanano le vite di<br />
Don Ciro, (Gianfelice Imparato), che paga le famiglie dei<br />
carcerati del clan, di Maria che sarà uccisa perché il figlio<br />
ha tradito, del sarto che produce abiti griffati per un piccolo<br />
boss, dei due ragazzi che vogliono fare i furbi fregando<br />
i capi, di Franco, (Toni Servillo), lo stakeholder intermediario<br />
tra le aziende di smaltimento rifiuti e la camorra. Non<br />
c’è scampo per nessuna esistenza: se rimani a Gomorra<br />
fai parte del sistema criminale. Solo chi scappa ha una<br />
possibilità di salvezza. Una guerra descritta nella sua normalità<br />
più agghiacciante.<br />
Molti i primi piani, che lasciano fuori fuoco personaggi e<br />
paesaggi per concentrarsi sulle espressioni dei protagonisti,<br />
così come i campi lunghi che creano inquadrature tali<br />
da mostrare le desolanti ambientazioni.<br />
Garrone lascia gli attori parlare nel loro dialetto, per poi<br />
sottotitolarli, per rendere ancora di più la verità che vuole<br />
mostrarci, quella di persone che ogni giorno si scontrano<br />
con la morte e col sangue, che macchia soldi e vite forse<br />
un tempo innocenti. Le didascalie finali poi contribuiscono<br />
a rendere ancora più amaro e tragico un finale che non<br />
lascia più speranze.<br />
Il leit-motiv di questo sconvolgente viaggio nel mondo affaristico<br />
e criminale della camorra: le merci e il loro ciclo di<br />
vita. Le merci “fresche”, che sotto le più disparate forme<br />
(pezzi di plastica, abiti griffati, videogiochi, orologi) arrivano<br />
al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate,<br />
vengono riversate fuori dagli enormi container per invadere<br />
i palazzi appositamente svuotati. A quel punto, le merci,<br />
ormai “morte”, provenienti da tutta Italia e da mezza Europa,<br />
sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi,<br />
addirittura scheletri umani, vengono abusivamente<br />
riversate nelle campagne campane, dove avvelenano,<br />
oltre alla popolazione, gli stessi boss che su quei terreni<br />
edificano le loro dimore fastose. Questa è<br />
oggi la camorra, il “Sistema”: un’organizzazione<br />
affaristica con ramificazioni spaventose<br />
su tutto il pianeta e una zona sempre<br />
più estesa in cui diventa difficile distinguere<br />
la ricchezza prodotta dal sangue da quella<br />
proveniente da operazioni finanziarie.<br />
<strong>La</strong> realtà rappresentata è quella di una città<br />
e della sua provincia, dominate dalla criminalità<br />
più spietata, che si serve della disperazione<br />
della povera gente che, pur di poter<br />
vivere dignitosamente, si serve della<br />
camorra, come se fosse una normale istituzione<br />
statale. <strong>La</strong> scena più significativa è<br />
quella di Franco, giovane assistente di un<br />
imprenditore senza scrupoli che smaltisce rifiuti chimici, il<br />
quale si ribella al suo datore di lavoro e lo abbandona, poiché<br />
comprende che quell’uomo per i suoi interessi mette<br />
in pericolo la salute della sua stessa gente.<br />
Gomorra è un viaggio in una terra abbandonata, prima di<br />
tutto dallo Stato, che anzi talvolta si mescola con la camorra;<br />
un viaggio nella mentalità di chi non ha nulla da perdere,<br />
di chi vive alla periferia di Napoli, dove la camorra non<br />
coincide con la famiglia mafiosa ma col quartiere, con l’economia,<br />
con il lavoro, con lo Stato. Lo Stato dentro lo<br />
Stato. Un Sistema dentro al Sistema. Se il film si apre con<br />
la morte, non può che chiudersi con la morte: a Scampia,<br />
la legge è ancora dettata da loro, che continueranno a<br />
spargere morte e dolore come se fosse la normalità, a<br />
meno che non si decida di voltare le spalle al “sistema” ,<br />
come decide di fare Roberto dopo aver affrontato Franco.<br />
<strong>La</strong> sua ultima scena, infatti, è uno dei pochi bagliori di speranza<br />
in un film cupo, amaro e terribilmente vero.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
36 Mostre<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
IL QUATTROCENTO A ROMA.<br />
<strong>La</strong> rinascita delle arti da Donatello a Perugino di Ivo Santolamazza<br />
Il Museo del Corso della Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, dal 29<br />
aprile al 7 settembre 2008 promuove, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale<br />
Romano, la prima grande mostra dedicata al Quattrocento romano: Il Quattrocento a Roma. <strong>La</strong> Rinascita<br />
delle Arti da Donatello a Perugino. In via del Corso 320 a Roma.<br />
“Questa nuova esposizione del Museo del Corso - dichiara il Prof. Emanuele - intende fare luce su un periodo<br />
ed un contesto per troppo tempo trascurati dagli studiosi che, non senza ragione, si sono concentrati su<br />
Firenze e sui geni che in quel secolo stavano aprendo una nuova era per l’arte dell’intera Europa. Approfondendo<br />
e valorizzando quanto stava contestualmente accadendo a Roma, il Museo del Corso vuole offrire<br />
nuovi e fondati spunti per capire la grande rinascita dell’Urbe, che nel XV secolo visibilmente inizia, e<br />
che si completerà splendidamente nel secolo successivo. Da questa mostra parte una nuova occasione di<br />
approfondimento scientifico e culturale, indispensabile per poter comprendere in modo integrale la storia<br />
del Rinascimento italiano, e destinata a restituire maggiore dignità e peso al contributo di Roma allo splendore<br />
del Rinascimento”.<br />
In mostra oltre 170 opere, tra plastici, arredi sacri e civili, ceramiche, sculture, disegni, medaglie papali e<br />
quadri, provenienti dai principali musei italiani e stranieri, tra i quali: i Musei Vaticani, il British Museum,<br />
lo Stiftung Museum Kunst Plast di Düsseldorf, il Skulpturensammlung und Mueseum für Byzantinische<br />
Kunst di Berlino. Il percorso presenta un’indagine approfondita sugli aspetti sociali, urbanistici, religiosi ed<br />
artistici della Roma del XV secolo, che trova la sua massima espressione nei capolavori dei grandi artisti<br />
che vi operarono: Mantegna, Perugino, Piero della Francesca, Pinturicchio, Donatello, Michelangelo, Filippo<br />
Lippi, solo alcuni degli artisti in mostra.<br />
Accanto alle prestigiose opere e testimonianze dell’epoca, due elementi di assoluta novità corredano l’esposizione:<br />
una grande tavola multimediale di Roma quattrocentesca, con cui il pubblico può interagire ed<br />
esplorare nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell’epoca, e la ricostruzione tridimensionale della<br />
Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva, realizzata dall’Enea che, per la prima volta, ha applicato la<br />
tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali) ad un monumento artistico.<br />
Grazie a questa tecnologia, il visitatore può fruire di una visione nitida e ravvicinata degli affreschi del<br />
Lippi, conservati nella Cappella Carafa e scarsamente visibili dal vivo, fino a percepirne i minimi dettagli.<br />
Arricchirà la mostra, a partire dal 20 maggio, il capolavoro di Piermatteo d’Amelia, “Madonna con Bambino”,<br />
del quale si erano perse le tracce da oltre venti anni. L’opera, sottoposta a lungo restauro, verrà presentata<br />
al pubblico per la prima volta dopo il suo ritrovamento proprio in occasione di questa mostra, la<br />
quale si snoda attraverso cinque ampie sezioni: I - <strong>La</strong> città: l’esposizione si apre con una ricognizione storica<br />
sull’aspetto urbanistico e architettonico di Roma nel Quattrocento, con la documentazione del tessuto<br />
viario, delle mura, delle case, singole o a schiera, degli edifici di servizio. II - I Papi. Fede, arte e potere: la<br />
città rappresentava la più importante meta del Cristianesimo occidentale. III - Vita civile e religiosa: sezione<br />
dedicata alla vita quotidiana, con le stoviglie, i mobili e gli arredi delle dimore di allora, con strumenti<br />
musicali e “vesti” per la guerra. IV - Lo scrigno dell’antico: la ricognizione sui tesori dell’antichità che<br />
Roma, museo a cielo aperto, offriva agli occhi degli artisti inesauribili spunti d’ispirazione e di riflessione.<br />
V - <strong>La</strong> rinascita delle arti: meta ambita da tutti gli<br />
artisti della penisola e dell’Europa, Roma nel Quattrocento<br />
assiste ad una fioritura delle arti che la<br />
mostra vuole documentare tanto in pittura quanto<br />
in scultura.<br />
L’esposizione è a cura di Claudio Strinati, Soprintendente<br />
del Polo Museale Romano, e di Marco<br />
Bussagli, docente presso l’Accademia di Belle Arti<br />
di Roma, e si avvale del coordinamento di Maria<br />
Grazia Bernardini della Soprintendenza del Polo<br />
Museale Romano.<br />
Immagine : Bartolomeo di Giovanni (attivo tra la fine del XV e<br />
l’inizio XVI secolo) - <strong>La</strong> pace tra i Romani e i Sabini, 1488 circa -<br />
Tempera su tavola, 70 x 155 cm - Roma, Galleria Colonna, sala<br />
della Colonna Bellica.<br />
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20, giovedì e venerdì<br />
dalle 10.00 alle 23.00. Lunedì chiuso. Ingresso: intero<br />
9,00 Euro, ridotto 7,00 Euro; scuole: gratuito.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Sport<br />
«GYMNICA»<br />
a cura dello Staff Tecnico<br />
37<br />
Come ogni anno immancabile l’appuntamento al verde pubblico con il saggio finale<br />
della sezione ginnastica dell’associazione sportiva dilettantistica di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong><br />
in una cornice gremita di un pubblico partecipe e molto interessato<br />
gruppo ha presentato coreografie con piccoli e<br />
grandi attrezzi supportato da musiche coinvolgenti<br />
e trascinanti. <strong>La</strong> novità di quest’anno è che tutti i<br />
ginnasti, tranne i bambini dai tre ai cinque anni, in<br />
contemporanea si sono esibiti su tre trampolini<br />
dando vita ad un momento entusiasmante per gli<br />
atleti e scenografico per gli spettatori.<br />
Martedì 10 giugno alle ore 21.00, approfittando di<br />
una tregua metereologica di questa primavera così<br />
avara di sole, si è potuto svolgere senza proroghe il<br />
saggio finale del settore ginnastica dell’A.S.D.<br />
<strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong> alla presenza di un pubblico come<br />
sempre numeroso e vivace. Chi negli ultimi anni è<br />
stato abituato a spettacoli a tema molto scenografici<br />
potrebbe essere rimasto sorpreso per la semplicità<br />
e l’essenzialità della serata. Ma come dice anche<br />
il titolo “Gymnica” lo staff ha voluto dare più risalto<br />
all’aspetto tecnico proprio della ginnastica. I<br />
giovani atleti, infatti, liberati da costumi ingombranti<br />
anche se di effetto, si sono potuti esibire con<br />
più disinvoltura, evidenziando le loro abilità.<br />
Anche se sono ormai anni che si assiste a questo<br />
evento è sempre un piacere e una sorpresa per il<br />
pubblico, ma anche per gli istruttori, vedere impegnati<br />
più di cento bambini e ragazze di un’età compresa<br />
tra i tre e i venti anni in una manifestazione<br />
sportiva che prevede, aldilà degli effetti coreografici,<br />
un buon controllo del proprio corpo, delle proprie<br />
ansie e una preparazione fisica notevole che si<br />
possono acquisire solo con la metodicità e la disciplina.<br />
Come già in passato i primi a scendere “nell’arena”<br />
sono stati i piccoli del gioco-sport che<br />
hanno intrapreso un percorso apparentemente semplice,<br />
ma che in realtà prevede un adeguato sviluppo<br />
degli schemi motori di base. A seguire ogni<br />
Non è da sottovalutare, infine, il contributo ormai<br />
insostituibile di Paolo Ricci, il nostro presentatore,<br />
che con la sua dialettica e la sua simpatia è riuscito<br />
a coinvolgere e a fare interagire i bambini e il<br />
pubblico, creando una situazione emotiva forte. In<br />
questo clima di allegria e partecipazione il Direttivo<br />
e gli istruttori augurano a tutti un’estate serena.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>
38 Musica<br />
<strong>Giugno</strong> 2008<br />
Friday night in San Francisco-Paco de Lucia,<br />
John Mc <strong>La</strong>ughlin e Al di Meola<br />
di Fabio Moreschini<br />
Friday Night in San Francisco è un disco senza età, di cui<br />
non si può mai essere stanchi. È l’incontro di tre geni del “chitarrismo<br />
acustico” mondiale, che con la loro calda interpretazione<br />
riuscirono a scatenare e scaldare migliaia di spettatori<br />
quasi come se, invece che ad un concerto, stessero assistendo<br />
ad una partita di calcio. Voi direte: “Com’è possibile<br />
fare questo con un set acustico?”. Per spiegare questo dobbiamo<br />
partire innanzitutto dalle presentazioni dei componenti<br />
di questa straordinaria band.<br />
– Al Di Meola: questo ragazzo col cappello texano è uno dei più<br />
grandi chitarristi del ‘900 (è ancora in attività, al momento suona<br />
con Parodi, ex-Tazenda). Il suo stile è prevalentemente incentrato<br />
su un utilizzo molto virtuoso e caldo della chitarra acustica,<br />
anche se sono comunque da mettere in rilievo le sue eccezionali<br />
performance come chitarrista elettrico (era un membro dei<br />
Return To Forever di Chick Corea e Stanley Clarke).<br />
– Paco De Lucia: semplicemente il più grande chitarrista flamenco<br />
dell’ultima parte del secolo scorso, nonchè grande<br />
innovatore del genere. Proveniente da una famiglia con una<br />
grande tradizione nel campo del flamenco, già dall’età di 11<br />
anni si era affermato come uno dei più grandi chitarristi, in<br />
prospettiva, di questo genere.<br />
– John Mc<strong>La</strong>ughlin: straordinario chitarrista jazz inglese,<br />
apprezzatissimo da tutti i più grandi interpreti contemporanei;<br />
non a caso ha partecipato alle sessioni di Bitches Brew, per poi<br />
entrare nel cerchio della fiducia di Miles Davis. Il suo genere è<br />
più vicino alla fusion che al jazz puro.<br />
Dalla fusione di questi tre chitarristi apparentemente diversi,<br />
con esperienze lontane e differenti feeling musicali, nacque<br />
una performance che rimarrà nella storia della musica; l’album<br />
infatti offre uno dei più grandi modelli di genio chitarristico<br />
dei tempi moderni. Questi straordinari musicisti dimostrarono<br />
una fenomenale coesione, riuscendo a compenetrarsi,<br />
completarsi e fondersi in un’unica grande onda d’energia e<br />
talento, che al termine del disco ti lascia a terra stremato,<br />
incredulo ed esausto.<br />
“Mediterranean Sundance/Rio Ancho”(Di Meola/De Lucia). Il<br />
brano si apre con la trascinante Sundance, un arpeggio raffinato<br />
su cui vengono ricamati sensuali fraseggi. L’intensità<br />
crescente dei fraseggi prelude al devastante flamenco di Rio<br />
Ancho, in cui i due si esibiscono in assoli alternati di incredibile<br />
fattura e qualità; la tensione artistica sembra ogni tanto<br />
spegnersi, per addolcirsi un po’ negli unisoni appena accennati,<br />
ma poi i due ritrovano improvvisamente vigore quando<br />
vengono “schitarrati” gli accordi del tema principale, rientrando<br />
con un flamenco ancora più veloce e dirompente.<br />
Short Tales Of The Black Forest(Di Meola/Mc<strong>La</strong>ughlin): Al<br />
abbandona quindi il flamenco di De Lucia per lanciarsi in virtuosi<br />
unisoni con Mc<strong>La</strong>ughlin. <strong>La</strong> struttura del brano è piuttosto<br />
complessa, alterna veloci fraseggi a parti ritmiche sincopate,<br />
con pause sulle quali i due musicisti giocano ad arte per<br />
infiammare ulteriormente e togliere il respiro ad un pubblico<br />
già in estasi. Ed ecco all’improvviso partire un blues sul tema<br />
della “Pink Panther” (sì sì... la pantera rosa!!), che scatena la<br />
folla di San Francisco. L’ultima parte sprofonda in una ballata<br />
delicata, accompagnata da chitarre quasi “mandolinate”<br />
che ci fanno rilassare per qualche secondo, per poi chiudere<br />
con un gran finale ritmato e deciso.<br />
“Frevo Rasgado”: (Mc<strong>La</strong>ughlin/De Lucia): Lo schema ormai<br />
è provato e ben collaudato, ed i due riescono a mantenere<br />
alta l’energia e la qualità del concerto con un’ennesima interpretazione<br />
sublime. Gli unisoni in questo brano sono piuttosto<br />
impegnativi e veloci, nonchè le alternanze degli assoli ed<br />
i tempi ritmici. Mc<strong>La</strong>ughlin e De Lucia compongono un groove<br />
perfetto, inserendo un calore irresistibile sulle scale latine<br />
di Gismonti, in teoria un po’ ostiche per la cultura ed il sentimento<br />
del britannico.<br />
I due brani di chiusura sono eseguiti dal trio al completo.<br />
“Fantasia Suite” di Di Meola propone atmosfere fiabesche<br />
incorniciate ad arte dai delicati pizzicato dell’accompagnamento.<br />
Gli assoli sono quasi sussurrati, e quando le due chitarre<br />
di Di Meola e Mc<strong>La</strong>ughlin si uniscono in una sola voce,<br />
De Lucia detta i tempi e il “mood” del brano. Per tutta la durata<br />
del pezzo permane questa aura magica, il trio non si sbilancia<br />
mai finchè l’incanto fiabesco si rompe per arrivare ad<br />
una riproposizione del tema principale con un ritmo più serrato<br />
e con accordi suonati più vigorosamente. Inizia da qui un<br />
alternarsi straordinario di assoli macinati da ogni artista nel<br />
proprio stile, rendendo questa commistione una dolce armonia<br />
di generi ed espressioni. Il finale è ancora una volta<br />
esplosivo e la folla non trattiene un’ovazione straordinaria,<br />
che sancisce la fine del concerto del grande trio.<br />
L’ultima traccia è un brano di Mc<strong>La</strong>ughlin registrato in studio,<br />
“Guardian Angel”, non privo comunque della energia e della<br />
coesione portata dai tre sul palco di San Francisco.<br />
Non vi è situazione migliore in cui io possa dire che la musica<br />
non può essere spiegata con le parole. Quel che ho provato<br />
a dare è una descrizione appassionata di questo straordinario<br />
album acustico live, un’opera senza precedenti nè<br />
seguito, un album unico e perfetto. <strong>La</strong> bravura tecnica dimostrata<br />
dal trio, nonchè il calore, il trasporto e la passione<br />
espressi, hanno dato vita ad una magia, che ha legato il<br />
nome dei tre al successo straordinario di questo lavoro.<br />
Adesso potrà magari essere ritenuto un po’ vecchio o “oldfashioned”,<br />
ma sarebbe un errore madornale, imperdonabile!<br />
L’opera di Di Meola/Mc<strong>La</strong>ughlin/De Lucia è senza tempo e<br />
senza età, caratteristica comune a qualsiasi capolavoro artistico<br />
di tale bellezza.<br />
Mc<strong>La</strong>ughlin ha detto recentemente: “Alcune notti accade<br />
qualcosa di magico, ed è veramente quello che speri arrivi<br />
sempre...quella cosa magica...la scintilla, o come la volete<br />
chiamare! Questa cosa ha comunque la misteriosa capacità<br />
di incantare tutto e tutti. E questo è proprio quello che è accaduto<br />
quel Venerdì notte.”<br />
Voto 9/10<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>Piazza</strong>