piano del parco - Parco Naturale Adamello Brenta

5.1.20. - emissioni di suoni, rumori e luci capaci di molestare gli animali e il godimento dei
valori ambientali da parte dei visitatori, fatte salve le attività regolamentate da leggi di
settore;
5.1.21. - impiego di motoslitte e di gatti delle nevi al di fuori delle piste e delle aree innevate
necessarie per l'esercizio sportivo dello sci, salvo permessi rilasciati dal Direttore del Parco
previo assenso dei proprietari, per necessità di studio, di ricerca, o di servizio del Parco;
nonchè dal Sindaco per esigenze delle Amministrazioni pubbliche;
5.1.22. - accensione di fuochi all'aperto al di fuori degli appositi focolari predisposti e gestiti
allo scopo e fatto salvo quanto previsto dalle norme in vigore; il Parco collabora con le
autorità preposte alla prevenzione e repressione degli incendi;
5.1.23. - molestia agli animali e alle piante, compresa la raccolta di uova, larve, nidi e il
collezionamento di piante e fiori, salvo i casi consentiti dalle specifiche Leggi in materia.
5.1.24. - il recupero dei reperti bellici della I guerra mondiale , salvo che per motivi di studio e
di ricerca su autorizzazione del Direttore.
5.2. Ai sensi dell'Art. 31 L.P. 18/88, le centraline elettriche sono proibite, salvo i casi
previsti dal PdP negli Art.li 8 e 20 seguenti, previo parere del Servizio Parchi e Foreste
Demaniali di cui all'Art. 27 L.P. 18/88.
5.3. Sono invece di norma ammesse, salvo diversa prescrizione di zona e sempre con
l'applicazione dei "Criteri per l'esercizio della tutela ambientale negli ambiti considerati
dalla normativa del Piano Urbanistico Provinciale", le cabine di trasformazione, le centraline
telefoniche, le linee di trasporto dell'energia a bassa tensione, gli impianti solari per l'energia
elettrica, le linee telefoniche, sempre con le cautele di cui all'Art. 31 L.P. 6.5.88 n. 18.
5.4. Nel territorio del Parco si applicano in ogni caso gli ulteriori vincoli e divieti previsti
dalla normativa vigente.
CAPO II - DESTINAZIONI D'USO E GESTIONE AMBIENTALE
ART. 6 - ZONE TERRITORIALI OMOGENEE
6.1. Il PdP, ai sensi del 6° comma dell'Art. 11 delle Norme di Attuazione del Piano
Urbanistico Provinciale, successivamente denominato PUP, dispone la modifica dei perimetri
delle Riserve già previsti a suo tempo, in base alle rilevazioni di maggior dettaglio contenute
negli appositi rapporti specialistici di settore ed in base alle caratteristiche naturali e ai caratteri
topografici dei siti interessati. Futuri ampliamenti dei confini del Parco, come individuati dalle
ricerche e rilevazioni di settore predisposti dal PdP e indicati in prima approssimazione dagli
allegati al PdP, vengono proposti:
6.1.1. - all'attenzione della Giunta Provinciale per una prossima revisione del PUP, allo scopo
di perfezionare e mandare a buon fine le politiche di gestione delle risorse di cui il Parco è
responsabile;
6.1.2. - all'attenzione degli Enti responsabili della pianificazione urbanistica subordinata al
PUP, affinchè ne tengano opportunamente conto entro l'ambito dei loro poteri;
6.1.3. all'attenzione degli Enti proprietari interessati dall'eventuale proposta di ampliamento,
affinchè si predispongano a gestire le risorse ambientali secondo i principi ispiratori della
presente normativa.
6.2. Il PdP istituisce alcune categorie di riserve speciali, allo scopo di predisporre azioni a
lungo termine necessarie rispettivamente alla tutela di endemismi o contesti ambientali
particolarmente complessi (Orso bruno, lago di Tovel e biotopi). Allo stesso tempo, considera
riserve speciali anche alcune parti di territorio tutelato ascrivibili al repertorio delle riserve
integrali, per il raggiungimento di particolari obiettivi conservazionali. Inoltre stabilisce una
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