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Capitolo III Un nuovo approccio alla relazione d'aiuto: la ...

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CAPITOLO TRATTO DA: Caffo E., (2003) Consulenza telefonica e<br />

<strong>re<strong>la</strong>zione</strong> d’aiuto. La qualità dell’ascolto e dell’intervento con i bambini e<br />

gli adolescenti. Mi<strong>la</strong>no: McGraw-Hill, pp.53-70<br />

Al<strong>la</strong> base delle teorizzazioni di Stern (1985) vi è l’ipotesi che il<br />

bambino, fin d<strong>al<strong>la</strong></strong> nascita, sia non solo un organismo estremamente attivo,<br />

ma anche <strong>al<strong>la</strong></strong> ricerca di specifiche stimo<strong>la</strong>zioni sensoriali, in grado di<br />

astrarre un modello d<strong>al<strong>la</strong></strong> percezione di uno stimolo, di memorizzarlo e<br />

rievocarlo. Sul<strong>la</strong> base di questa ipotesi si può ritenere che, nell’interazione<br />

fra <strong>la</strong> figura d’attaccamento ed il bambino, questi riesca ad estrapo<strong>la</strong>rne gli<br />

elementi invarianti e sviluppi di conseguenza delle aspettative, dando così<br />

origine a delle rappresentazioni dei modelli d’interazione. Le prime<br />

interazioni madre-bambino assumono in quest’ottica un ruolo vitale, dal<br />

momento che strutturano <strong>la</strong> psiche infantile fungendo da base per <strong>la</strong><br />

costruzione delle prime rappresentazioni (Stern, 1985).<br />

Si può dunque concludere che secondo <strong>la</strong> psicopatologia dello<br />

sviluppo il bambino è competente sin d<strong>al<strong>la</strong></strong> nascita e biologicamente<br />

predisposto all’interazione (Sameroff, Emde, 1989). L’origine del Sé è<br />

rintracciabile nell’organizzazione e nel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>zione del sistema diadico ed<br />

assume connotazioni di complessità crescente in <strong>re<strong>la</strong>zione</strong> ai processi<br />

maturativi del bambino (Stern, 1985). Gli affetti svolgono una funzione<br />

fondamentale: essi costituiscono un codice di segna<strong>la</strong>zione emotiva e<br />

permettono che l’interazione venga stabilita e rego<strong>la</strong>ta (Emde, Spicer,<br />

2000).<br />

Risulta dunque evidente come le prime re<strong>la</strong>zioni influenzino quelle<br />

successive, sia in senso adattivo che ma<strong>la</strong>dattivo. Il disturbo patologico non<br />

è quindi considerato proprio dell’individuo, ma prodotto specifico del<strong>la</strong><br />

<strong>re<strong>la</strong>zione</strong>: a questo proposito, Sameroff ed Emde (1989) propongono di<br />

<strong>la</strong>vorare su un sistema diagnostico che contempli non più disturbi<br />

individuali, ma disturbi del<strong>la</strong> <strong>re<strong>la</strong>zione</strong>.<br />

2.2 I principi di multifinalità ed equifinalità<br />

Perché un medesimo evento traumatico ha esiti drammaticamente<br />

devastanti nel<strong>la</strong> vita di un bambino e non in quel<strong>la</strong> di un’altro? Non tutti<br />

coloro che sono esposti a fattori di rischio sviluppano un disagio<br />

clinicamente rilevante: una percentuale significativa di coloro che sono<br />

vittime di eventi traumatici, ad esempio, si adatta e reagisce in modo<br />

positivo (Salzer, Bickman, 1999). Simili differenze individuali testimoniano<br />

l’impossibilità di concepire gli esiti psicopatologici secondo un modello<br />

lineare e costringono ad adottare modelli complessi e multifattoriali.<br />

I principi di equifinalità e multifinalità derivati d<strong>al<strong>la</strong></strong> teoria dei sistemi<br />

(von Berta<strong>la</strong>nffy, 1968) offrono un <strong>approccio</strong> più complesso e realistico <strong>al<strong>la</strong></strong><br />

comprensione del<strong>la</strong> psicopatologia infantile. Secondo il principio di<br />

equifinalità, un ampio ventaglio di traiettorie di sviluppo può condurre ad un<br />

medesimo risultato: una sintomatologia depressiva, ad esempio, può avere<br />

origine da differenti condizioni iniziali (abusi, violenze familiari,<br />

separazioni genitoriali, lutti, etc.). Similmente un positivo adattamento,<br />

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