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Capitolo III Un nuovo approccio alla relazione d'aiuto: la ...

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CAPITOLO TRATTO DA: Caffo E., (2003) Consulenza telefonica e<br />

<strong>re<strong>la</strong>zione</strong> d’aiuto. La qualità dell’ascolto e dell’intervento con i bambini e<br />

gli adolescenti. Mi<strong>la</strong>no: McGraw-Hill, pp.53-70<br />

capitolo sul<strong>la</strong> consulenza telefonica per una trattazione più approfondita<br />

del<strong>la</strong> sua applicazione nel caso specifico del<strong>la</strong> consulenza telefonica.<br />

1. Brevi cenni storici<br />

La psicopatologia dello sviluppo costituisce il prodotto di una<br />

integrazione tra diverse discipline, i cui contributi, fino a quel momento,<br />

rimanevano distinti. La pubblicazione del testo di Achenbach (1974/1982),<br />

il capitolo di Rutter e Garmezy nell’Handbook of Child Psychology, il<br />

numero speciale del<strong>la</strong> rivista Child Development (Cicchetti, 1984) ed una<br />

rivista interamente dedicata a questi temi - Development and<br />

Psychoapthology - sono tra le pietre miliari di questa disciplina, le cui<br />

radici affondano in un vasto numero di aree di studio: embriologia,<br />

neuroscienze, etologia, psicoanalisi, psicologia clinica, dell’età evolutiva e<br />

sperimentale, psichiatria. Possono essere considerati pionieri dell’<strong>approccio</strong><br />

del<strong>la</strong> psicopatologia dello sviluppo Anna Freud, Me<strong>la</strong>nine Klein, Erik<br />

Erikson, Donald Winnicott e John Bowlby, che con le loro osservazioni<br />

dettagliate di bambini in contesti non artificiali contribuirono<br />

all’investigazione dello sviluppo normale e patologico (Cicchetti, Cohen,<br />

1995).<br />

Espressione partico<strong>la</strong>re del più generale paradigma del<strong>la</strong> DP è <strong>la</strong> teoria<br />

dell’attaccamento di Bowlby, che sottolinea l’importanza degli aspetti<br />

re<strong>la</strong>zionali e considera il legame madre-bambino come determinante per il<br />

successivo sviluppo (Bowlby, 1988). Bowlby ha contribuito a delineare una<br />

c<strong>la</strong>ssificazione delle re<strong>la</strong>zioni di attaccamento tra madre e bambino, che si<br />

riflettono nel<strong>la</strong> costruzione di strutture e schemi cognitivi ed affettivi in<br />

grado di rego<strong>la</strong>re in ampia misura il comportamento. Ciò che accade, in<br />

sostanza, è che <strong>la</strong> prima <strong>re<strong>la</strong>zione</strong> di attaccamento, interiorizzata, diviene<br />

uno schema mentale in grado di influenzare le successive re<strong>la</strong>zioni. È<br />

probabile, ad esempio, che un bambino con uno stile di attaccamento<br />

ansioso-evitante, nel corso dello sviluppo sia indotto ad aspettative negative<br />

nei confronti degli altri e tenda ad attribuire alle azioni altrui connotazioni di<br />

ostilità e rifiuto (Bowlby, 1988).<br />

<strong>Un</strong> altro importante contributo <strong>al<strong>la</strong></strong> psicopatologia dello sviluppo<br />

proviene d<strong>al<strong>la</strong></strong> stessa psicologia dello sviluppo, in partico<strong>la</strong>re da parte di<br />

quegli autori che hanno ricercato applicazioni pratiche del<strong>la</strong> teoria: è il caso<br />

di Stern ed Emde che contribuirono a spostare l’attenzione dallo sviluppo<br />

ontogenetico individuale alle re<strong>la</strong>zioni persona-contesto (socio-ecomomico,<br />

familiare, sco<strong>la</strong>stico, culturale, etc).<br />

La psicopatologia dello sviluppo nasce anche d<strong>al<strong>la</strong></strong> prospettiva<br />

organizzativa (organizational perspective) (Cicchetti, 1993; Sroufe, Rutter,<br />

1984), destinata a modificare per sempre l’idea di sviluppo: questo, anziché<br />

procedere secondo traiettorie lineari, procede attraverso una serie di<br />

riorganizzazioni qualitative. In accordo con il principio ortogenetico di<br />

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