4 analisi del sistema di misura (msa) - Teletu
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Non vi è alcun dubbio che per poter compiere corrette rilevazioni <strong>di</strong> dati, non si possa prescindere<br />
dalla conoscenza <strong>del</strong> processo che li ha generati, al fine <strong>di</strong> poter rilevare grandezze in accordo con<br />
quanto sopra esposto.<br />
L'attività <strong>di</strong> <strong>misura</strong>zione, oltre a essere <strong>di</strong> fondamentale importanza, è anche una fase piuttosto<br />
critica, dal momento che l'esito <strong>di</strong> tale attività determina tutte le successive elaborazioni dei dati;<br />
per questo motivo è importante che ci si possa fidare dei dati <strong>di</strong> cui si entra in possesso per evitare<br />
<strong>di</strong> inficiare qualsiasi conclusione da essa derivabile. Potrebbero infatti essere attuate, per effetto<br />
<strong>del</strong>la scarsa bontà dei dati, <strong>del</strong>le azioni correttive superflue che in realtà danneggiano il corretto<br />
funzionamento <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> produttivo, oppure i dati potrebbero non mettere in luce pesanti<br />
sregolazioni da cui il processo è affetto. L'atten<strong>di</strong>bilità dei dati rappresenta quin<strong>di</strong> un importante<br />
fattore anche e soprattutto nell'ottica <strong>di</strong> una efficiente, oltre che efficace, azione <strong>di</strong> miglioramento;<br />
in altri termini consente <strong>di</strong> impiegare le risorse nel modo più economico possibile evitando azioni<br />
non necessarie, ma in<strong>di</strong>rizzando verso la soluzione più confacente alla soluzione <strong>del</strong> problema.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la trattazione vedremo come sia possibile verificare quanto un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>misura</strong>zione<br />
sia in grado <strong>di</strong> fornire dati <strong>di</strong> cui ci si possa fidare e che sia possibile impiegare per giungere a<br />
corrette valutazioni, ma fin d'ora potremmo asserire, giustificati da un semplice ragionamento<br />
intuitivo, che ci atten<strong>di</strong>amo che la componente <strong>di</strong> variabilità imputabile al <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>misura</strong>zione<br />
sia relativamente piccola rispetto all'intero spettro <strong>di</strong> variabilità e al campo <strong>di</strong> tolleranza.<br />
1.3 Strumenti SPC<br />
Abbiamo in precedenza affermato che qualità e variabilità sono tra loro inversamente proporzionali<br />
e che se si vuole perseguire l'obiettivo <strong>di</strong> aumentare la qualità, è necessario ridurre la variabilità.<br />
La materia che si occupa, per sua stessa natura, <strong>di</strong> variabilità è la statistica, dalla quale trarremo una<br />
serie <strong>di</strong> strumenti che, da un lato ci aiuteranno a quantificare la variabilità, dall'altro ci saranno <strong>di</strong><br />
aiuto per poter effettuare una scissione nelle sue <strong>di</strong>verse componenti. Non si parla unicamente <strong>di</strong><br />
controllo <strong>di</strong> processo, ma si aggiunge l'aggettivo “statistico” proprio perché la variabilità è trattabile<br />
me<strong>di</strong>ante strumenti statistici.<br />
Nell'ambito <strong>del</strong> controllo statistico <strong>di</strong> processo (SPC, Statistical Process Control), viene messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione tutta una serie <strong>di</strong> strumenti che, opportunamente interpretati, costituiscono la base per<br />
poter effettuare considerazioni critiche sul <strong>sistema</strong> produttivo e poter operare <strong>del</strong>le azioni nell'ottica<br />
<strong>del</strong> miglioramento <strong>del</strong>la qualità. La collezione <strong>di</strong> tali strumenti viene spesso in<strong>di</strong>cata con il nome <strong>di</strong><br />
“i magnifici sette” e <strong>di</strong> seguito ne viene dato l'elenco<br />
Istogrammi e grafici “rami e foglie”: in statistica è noto e <strong>di</strong>ffuso l'uso <strong>del</strong>l'istogramma per<br />
dare rappresentazione grafica alle frequenze con cui si manifestano i dati, attraverso l'utilizzo <strong>di</strong><br />
barre. Il grafico “rami e foglie” è un tipo <strong>di</strong> rappresentazione grafica per fenomeni quantitativi<br />
che prevede <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre le cifre maggiormente significative, che costituiranno i “rami”, in<br />
colonna, per poi <strong>di</strong>sporre per riga le relative cifre meno significative, che saranno le “foglie”. Di<br />
fatto si verranno a costituire <strong>del</strong>le sequenze <strong>di</strong> cifre, la cui lunghezza sarà espressione <strong>del</strong>la<br />
frequenza <strong>del</strong> corrispondente intervallo (dettato dal “ramo”).<br />
Fogli <strong>di</strong> controllo: sono dei fogli che raccolgono il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>fettosi rilevati organizzati<br />
secondo l'or<strong>di</strong>ne temporale e stratificati per tipologia <strong>di</strong> non conformità. Si rivela piuttosto utile<br />
nel determinare un trend nella manifestazione dei <strong>di</strong>fetti.<br />
Grafico <strong>di</strong> Pareto: grafico che prende il nome dall'economista italiano Vilfredo Pareto (1848-<br />
1923) e che, attraverso <strong>del</strong>le barre, segnala la frequenza con cui si manifestano i <strong>di</strong>fetti, in<br />
or<strong>di</strong>ne non crescente. Si rende particolarmente utile nel segnalare la categoria <strong>di</strong> non conformità<br />
che necessita maggiore intervento, infatti molto spesso la maggior quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti si riscontra<br />
in un numero ridotto <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> non conformità.<br />
Diagramma causa – effetto: si tratta <strong>di</strong> un grafico a “lisca <strong>di</strong> pesce” costituito da una linea<br />
centrale che termina sull'effetto e da cui si <strong>di</strong>ramano una serie <strong>di</strong> linee riportanti le categorie <strong>di</strong><br />
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