Power generation N.1
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<strong>Power</strong> Generation<br />
news<br />
Confindustria protagonista<br />
del dibattito europeo sull’energia<br />
Intervista ad Alberto Biancardi,<br />
Direttore Nucleo Public Utilities, settore energia Confindustria<br />
La definizione di un nuovo sistema<br />
energetico è oggi al centro del<br />
dibattito da parte di imprese e<br />
istituzioni; qual è a tal proposito<br />
la posizione di Confindustria?<br />
Riprendendo quanto affermato di<br />
recente dal presidente Montezemolo,<br />
chiamato ad esprimersi in merito alla<br />
proposta di una nuova legislatura in<br />
tema di politica industriale, l’energia<br />
è da ritenersi una delle priorità indicate<br />
da Confindustria. Per usare<br />
quasi uno slogan e per tracciare una<br />
linea di chiarezza, noi chiediamo in<br />
modo primario investimenti e condizioni<br />
commerciali in grado di allineare<br />
i costi dell’energia italiani a<br />
quelli dei maggiori paesi europei. La<br />
differenza di prezzo a nostro sfavore<br />
è attualmente di circa il 20% per<br />
l’energia elettrica e del 10% per<br />
quanto concerne il segmento gas<br />
intensive (i grandi consumatori); riteniamo<br />
che grazie anche alla prosecuzione<br />
del processo di liberalizzazione<br />
l’obiettivo di riallineamento sia<br />
senz’altro perseguibile.<br />
Bisogna operare secondo un<br />
piano coraggioso e mettere in<br />
condizioni le imprese di concorrere<br />
al meglio con i competitor<br />
europei.<br />
“ Rendere efficaci<br />
piani energetici<br />
nazionali ed europei<br />
che tengono in<br />
equilibrio le esigenze<br />
delle imprese con<br />
quelle istituzionali<br />
”<br />
Dopo anni di stasi il sistema è in<br />
movimento, in termini di investimenti,<br />
soprattutto nel segmento<br />
generazione di energia elettrica.<br />
Peraltro, abbiamo avviato attività<br />
congiunte con Terna e con le associazioni<br />
territoriali e confindustriali<br />
locali in sei regioni – Marche,<br />
Calabria, Campania, Friuli, Veneto e<br />
Lombardia – dove sono state identificate<br />
le maggiori criticità nella rete.<br />
Una maggiore capacità delle reti<br />
può consentire di colmare il gap<br />
che pesa sulle imprese energivore.<br />
Stiamo inoltre lavorando su una<br />
serie di misure, di norme, di meccanismi,<br />
che rendano possibile la<br />
programmazione d’investimenti<br />
all’interno di un sistema liberalizzato.<br />
Siccome riteniamo che la liberalizzazione<br />
sia un processo avviato<br />
e di non ritorno, bisognerà capire<br />
come rendere efficaci piani energetici<br />
nazionali ed europei che tengono<br />
in equilibrio le esigenze delle<br />
imprese con quelle istituzionali.<br />
Investimenti in nuovi impianti e<br />
consenso diffuso: due ambiti<br />
spesso convergenti.<br />
Quando le imprese si affidano a una<br />
tecnologia mostrano chiarezza e<br />
obiettività negli intenti; alle istituzioni<br />
spetta il compito di informare in<br />
collaborazione con le imprese stesse.<br />
Non si può pensare che dopo<br />
anni di informazione relativa si possa<br />
creare un consenso immediato, il<br />
mal funzionamento dei mercati si<br />
paga anche da questo punto di<br />
vista. Ci sono diversi modi per far sì<br />
che gli interessi delle singole imprese<br />
energetiche possano in buona<br />
parte coincidere con quelli della collettività;<br />
ma in primo luogo bisogna<br />
obbligare le imprese a ragionare con<br />
logiche di lungo periodo. Quando si<br />
liberalizza - difetto tipico non solo in<br />
Italia – le strategie delle imprese si<br />
misurano su dinamiche di breve<br />
periodo, i mercati sono più aperti a<br />
speculazioni e ad azioni mirate ad<br />
un’alta e immediata redditività. Il<br />
nodo di tutto diventa quindi l’introduzione<br />
di regole capaci di allinea-<br />
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