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DI MAGAZINE - ANNA RITA PILOTTI - LORIBLU by DONNAIMPRESA MAGAZINE

http://www.donnaimpresa.com LORIBLU SEGNA UNA TAPPA IMPORTANTE NELLA STORIA CONTEMPORANEA DELLA MODA, UN RARO ESEMPIO DI BELLEZZA TUTTA ITALIANA. L’AZIENDA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI CALZATURE “GIOIELLO” DA DONNA, È OGGI ANCHE L’ESPRESSIONE PIÙ RAFFINATA DI UNO STILE TUTTO AL MASCHILE: SCARPE ED ACCESSORI PER LEI E PER LUI A CONSACRARE UNA GRIFFE INIMITABILE NEL PANORAMA NAZIONALE. È la rappresentazione del bello senza eccessi, simbolo indiscusso di eleganza ed accuratezza; è il sinonimo della grazia delle forme, dell’armonia dei colori. È Loriblu: l’azienda che più di tutte le altre è riuscita ad entrare nell’inconscio di quanti, uomini e donne, amano farsi notare, per stile. Le sue calzature sono il risultato di una meticolosa ricerca di materiali e di accuratezza nel design. Loriblù seduce, ammalia, incanta. Non semplicemente un prodotto “Made in Italy”, bensì una calzatura in cui l’estro creativo si fonde a quella accuratissima lavorazione artigianale tramandata da generazione in generazione, propria del nostro territorio fermano. A rappresentare Loriblu, una (...)

http://www.donnaimpresa.com
LORIBLU SEGNA UNA TAPPA IMPORTANTE NELLA STORIA CONTEMPORANEA DELLA MODA, UN RARO ESEMPIO DI BELLEZZA TUTTA ITALIANA. L’AZIENDA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI CALZATURE “GIOIELLO” DA DONNA, È OGGI ANCHE L’ESPRESSIONE PIÙ RAFFINATA DI UNO STILE TUTTO AL MASCHILE: SCARPE ED ACCESSORI PER LEI E PER LUI A CONSACRARE UNA
GRIFFE INIMITABILE NEL PANORAMA NAZIONALE.
È la rappresentazione del bello senza eccessi, simbolo indiscusso di eleganza ed accuratezza; è il sinonimo della grazia delle forme, dell’armonia dei colori. È Loriblu: l’azienda che più di tutte le altre è riuscita ad entrare nell’inconscio di quanti, uomini e donne, amano farsi notare, per stile. Le sue calzature sono il risultato di una meticolosa ricerca di materiali e di accuratezza nel design. Loriblù seduce, ammalia, incanta. Non semplicemente un prodotto “Made in Italy”, bensì una calzatura in cui l’estro creativo si fonde a quella accuratissima lavorazione artigianale tramandata da generazione in generazione, propria del nostro territorio fermano. A rappresentare Loriblu, una (...)

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ASCENSORI<br />

SALIRE E SCENDERE IN UN BATTITO D'ALI<br />

Di<br />

autunno 2008<br />

donna impresa magazine<br />

SPECIALE<br />

BUSINESS<br />

AL FEMMINILE<br />

www.donnaimpresa.com<br />

TECNOLIFTsrl<br />

porto san giorgio (ap/fm)<br />

Proprietà editoriale e progetto grafico <strong>DI</strong>.DONNA<br />

STORIA DELLA<br />

DANZA<br />

dal classico<br />

AL CONTEMPORANEO<br />

DOSSIER<br />

PROSTITUZIONE<br />

i numeri del sesso<br />

a pagamento<br />

LEWIS<br />

il brand<br />

che fa moda<br />

JACK<br />

NOTTE ROMANA AL PIPER<br />

CON VIOLANTE PLACIDO<br />

storia di<br />

copertina<br />

<strong>ANNA</strong><strong>RITA</strong><br />

<strong>PILOTTI</strong><br />

Lady Loriblu


BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />

MADE IN ITALY<br />

NEL PROSSIMO<br />

NUMERO <strong>DI</strong>ETRO LE QUINTE<br />

BACK STAGE<br />

SOMMARIO<br />

il magazine è on-line su www.donnaimpresa.com<br />

4 STORIA <strong>DI</strong> COPERTINA<br />

Annarita Pilotti si racconta<br />

guarda la rubrica<br />

11 SPECIALE DONNE<br />

a cura di Valeriana Mariani<br />

guarda la rubrica<br />

31 BELLE SCOPERTE guarda la rubrica<br />

Alida Adorante e Chiara Tarullo<br />

35 STORIA DELLA DANZA<br />

a tu per tu con Lola Fejzo<br />

guarda la rubrica<br />

44 FORUM guarda la rubrica<br />

la questione femminile<br />

47 EVENTI CULTURALI<br />

l’ eredità di Luigi Einaudi<br />

guarda la rubrica<br />

49 MIXER guarda la rubrica<br />

l’alfabeto immaginario di Paolo Sistilli<br />

53 INDOSSARE IL TEMPO guarda la rubrica<br />

Linea Marche: Vic Matiè e O.X.S. i due brand vincenti<br />

55 Levi’s 501, l’intramontabile sex-appeal del denim<br />

57 quando la vacanza lascia il segno<br />

61 ABITARE IL TEMPO guarda la rubrica<br />

69 L’OROSCOPO D’AUTUNNO SEGNO PER SEGNO<br />

71 DOSSIER PROSTITUZIONE guarda la rubrica<br />

i numeri del sesso a pagamento<br />

83 JACK /BELLA VITA guarda la rubrica<br />

notte romana al Piper con Violante Placido<br />

89 ITINERARI GASTRONOMICI<br />

i primi d’Italia<br />

guarda la rubrica<br />

guarda la rubrica<br />

MODA<br />

NOVEMBRE 2008<br />

T. 0734 440277 MOBILE 333 8999379 - 3391309721 info@donnaimpresa.org<br />

ROMA roma@donnaimpresa.com- MILANO milano@donnaimpresa.com - PORTO SAN GIORGIO redazione@donnaimpresa.com<br />

I testi e le foto sono coperti da copyright. E’ vietata la riproduzione parziale o totale salvo espresso consenso degli autori. Info: b.baldassarri@dimagazine .it


<strong>LORIBLU</strong><br />

SEGNA UNA TAPPA<br />

IMPORTANTE NELLA<br />

STORIA<br />

CONTEMPORANEA<br />

DELLA MODA, UN RARO<br />

ESEMPIO <strong>DI</strong> BELLEZZA<br />

TUTTA ITALIANA.<br />

L’AZIENDA, LEADER NELLA<br />

PRODUZIONE <strong>DI</strong><br />

CALZATURE “GIOIELLO”<br />

DA DONNA, È OGGI<br />

ANCHE L’ESPRESSIONE<br />

PIÙ RAFFINATA <strong>DI</strong> UNO<br />

STILE TUTTO AL<br />

MASCHILE: SCARPE ED<br />

ACCESSORI PER LEI E PER<br />

LUI A CONSACRARE UNA<br />

GRIFFE INIMITABILE NEL<br />

PANORAMA NAZIONALE.<br />

È la rappresentazione del bello senza<br />

eccessi, simbolo indiscusso di eleganza<br />

ed accuratezza; è il sinonimo della<br />

grazia delle forme, dell’armonia dei<br />

colori. È Loriblu: l’azienda che più di<br />

tutte le altre è riuscita ad entrare<br />

nell’inconscio di quanti, uomini e donne,<br />

amano farsi notare, per stile. Le sue<br />

calzature sono il risultato di una<br />

meticolosa ricerca di materiali e di<br />

accuratezza nel design. Loriblù seduce,<br />

ammalia, incanta. Non semplicemente<br />

un prodotto “Made in Italy”, bensì una<br />

calzatura in cui l’estro creativo si fonde<br />

a quella accuratissima lavorazione<br />

artigianale tramandata da generazione in<br />

generazione, propria del nostro territorio<br />

fermano. A rappresentare Loriblu, una<br />

Storia di<br />

copertina<br />

di Valeriana Mariani<br />

<strong>ANNA</strong><strong>RITA</strong><br />

<strong>PILOTTI</strong><br />

sono passate<br />

poche<br />

settimane<br />

dall’ anniversario<br />

della mia nascita...<br />

eppure non e poi<br />

cosi’ lontano<br />

quel giugno1958...<br />

donna: Annarita, moglie del caposaldo<br />

dell’azienda, Graziano, e mamma di quattro<br />

splendidi ragazzi. Preparata, dal carattere<br />

deciso, Annarita è una manager che sa<br />

essere straordinariamente razionale nella<br />

gestione di cose di ordine professionale ma<br />

che conserva un atteggiamento romantico<br />

nei confronti delle cose della vita. Una<br />

mamma premurosa che non si sottrae alle<br />

responsabilità familiari, nonostante sia una<br />

donna molto impegnata. Una moglie che ha<br />

imparato a vivere consapevolmente le<br />

ansie, le fatiche e le gioie del quotidiano<br />

non indugiando mai sulla realizzazione di<br />

quel progetto di vita che da più di trent’anni<br />

la lega indissolubilmente all’uomo che ha<br />

conosciuto quando era ancora una<br />

maestrina d’asilo; quell’uomo che è<br />

diventato suo marito e il padre dei suoi<br />

figli…quell’uomo che stima profondamente<br />

sia dal punto di vista personale che<br />

professionale ed alle cui capacità<br />

attribuisce il successo dell’azienda.<br />

Annarita oggi è una splendida cinquantenne<br />

nei confronti della quale il tempo è stato<br />

clemente in quanto le ha regalato un<br />

fascino e un sex-appeal rari...una donna<br />

amabile che ti accoglie sempre con un<br />

sorriso...preziosa, come le sue calzature.<br />

In occasione del suo 50esimo compleanno Annarita, suo<br />

marito Graziano, titolare con lei della Loriblu e stilista in<br />

azienda, ha voluto regalarle una festa speciale e, per<br />

l’occasione, uno splendido sandalo gioiello in edizione<br />

unica, realizzato solo per lei. L’evento, che si è svolto al<br />

Babaloo, una delle più prestigiose discoteche della riviera<br />

adriatica, è stato per lei un susseguirsi di emozioni, grazie<br />

alla presenza di tutti coloro che nei diversi momenti della<br />

vita le hanno fatto compagnia. Dagli amici della<br />

giovinezza, quando nel piccolo paese dov’è nata, Penna<br />

S. Giovanni, in provincia di Macerata, ha fatto prima la<br />

benzinaia poi la maestra d’asilo, agli ex colleghi della<br />

polizia in quanto è stata la prima donna poliziotto delle<br />

Marche, fino a tutto lo staff che l’affianca in Loriblu. Una<br />

vita densa di esperienze ed avventure, riassunte e<br />

condensate in un video che è stato proiettato a sua<br />

insaputa regalatole dalla sua famiglia e realizzato da Map,<br />

per la regia di Matteo Carlocchia. Alla festa, oltre a vip,<br />

imprenditori e politici della regione Marche, era presente<br />

anche l’attrice ex Miss Italia Denny Mendez, sua grande<br />

amica. Nella vita di ogni persona Annarita, il 50esimo<br />

compleanno rappresenta allo stesso tempo un punto di<br />

arrivo ma anche un punto di partenza, per lei?<br />

Per me è stata innanzi tutto l’occasione per una grande festa<br />

da condividere insieme al mio staff ed agli amici più cari, con i<br />

miei figli e con mio marito che ha voluto farmi dono di una<br />

creazione esclusiva: un sandalo di color rosso scintillante<br />

adorno di luminosissimi strass e gioielli Swarovsky il cui<br />

disegno del gioiello è la stilizzazione del simbolo del segno<br />

zodiacale “Gemelli”, sotto il quale sono nata. Un sandalo che<br />

ho amato fin da subito e che ho voluto indossare la sera stessa<br />

in cui l’ho ricevuto, durante la festa per il mio compleanno.<br />

Inaspettato, quanto commovente, è stato poi quel filmato a cui<br />

si riferiva e che è stato proiettato in sala…una sorta di<br />

excursus nel tempo con romantiche foto d’annata che mi


1976:<br />

ritratto di una<br />

diciottenne<br />

...certi ricordi non sono affatto sbiaditi. Il tempo,<br />

in fondo ha questo straordinario potere:<br />

intervenire sui nostri ricordi per farci<br />

riassaporare più intensamente i momenti più<br />

belli e sopire ogni nostro più intimo tormento.<br />

ritraevano dall’ infanzia fino ad oggi, e che, le giuro, ha fatto<br />

emozionare tutti.<br />

Il marchio Loriblu nasce nei primi anni '70 con la produzione di<br />

calzature da donna. In un trentennio si trasforma da bottega<br />

artigiana ad impresa industriale con una produzione non più<br />

esclusivamente femminile, seppure ancora oggi rimanga il fiore<br />

all’occhiello a livello internazionale per il sandalo gioiello,<br />

accessorio irresistibile considerato la massima espressione<br />

della seduzione. Tacchi alti, a volte vertiginosi, e cascate di<br />

cristalli per quello che è considerato un must nel guardaroba di<br />

una donna. Indossati sotto un abito da sera ma anche con i jeans<br />

per un’occasione importante o una cena informale, sono<br />

protagonisti assoluti e, come ogni gioiello che si rispetti, non<br />

passano mai di moda. Mi dica Annarita, che cosa rende così<br />

preziose le vostre calzature da renderle tanto desiderabili…una<br />

sorta di sogno proibito per qualsiasi donna?<br />

Il disegno stilistico raffinato che esalta la femminilità, la cura dei<br />

dettagli che non sottrae attenzione al comfort, gli abili accostamenti<br />

cromatici a volte anche audaci ma mai esasperati, il meticoloso<br />

operato dei nostri artigiani che lavorano con grande maestria pellami<br />

pregiati, broccati delicati, rasi e sete e che incastonano cristalli<br />

Swarovski originali ancora rigorosamente a mano, sono da ritenersi i<br />

punti di forza delle nostre creazioni.<br />

Loriblu è sinonimo di femminilità ostentata o sussurrata?<br />

La donna Loriblu è una donna contemporanea, sicura di sé che vuole<br />

poter esprimere al meglio la propria personalità, che sa reinventarsi,<br />

che ama la propria femminilità cercando di esaltarla in ogni modo<br />

possibile, ma sempre con grazia ed un pizzico di ironia.<br />

In uscita la nuova campagna pubblicitaria, sempre firmata Map, che mira a<br />

rafforzare il posizionamento del brand Loriblu nel segmento alto del mercato<br />

delle calzature e degli accessori moda donna/uomo. La campagna, scattata<br />

da Sandro Brant e interpretata dal modello Samuel Paljk dietro la direzione<br />

creativa di Antonella Mazzarella, rende le creazioni Loriblu protagoniste di<br />

vere e proprie opere d’arte dove il nudo dell’uomo diventa un sottile gioco di<br />

seduzione dell’immaginario collettivo. Ancora una volta, la collezione<br />

Autunno/Inverno di calzature e accessori è un concentrato di classe,<br />

eleganza e raffinatezza: dal vero “must have” Loriblu, il sandalo gioiello, agli<br />

stivali e ai tronchetti, pur sempre i sovrani dell’inverno, alle decolletée più<br />

prestigiose o alle platforms più alte, fino alle stringate maschili più rigorose.<br />

Veri e propri capolavori insomma, dedicati a chi non vuole un semplice<br />

accessorio, ma uno strumento per distinguersi ed evidenziare la propria<br />

unicità…<br />

La collezione autunno-inverno ideata come sempre da mio marito Graziano, si è<br />

ispirata alla perfezione scultorea del corpo maschile. L’obiettivo è quello di<br />

trasmettere, con un mood raffinato e moderno, l’emozione di avere ai piedi un vero<br />

e proprio gioiello.<br />

La conosciamo Annarita come un’imprenditrice affermata ma anche per il<br />

suo impegno nel sociale attraverso iniziative di vario genere sia a sostegno<br />

delle grandi associazioni umanitarie che lavorano per la tutela dei diritti<br />

dell’uomo e la salvaguardia dei minori, che per l’interesse che rivolge al<br />

nostro territorio marchigiano sia nello sport quanto nella promozione della<br />

cultura. Sappiamo inoltre che fa parte della Commissione Pari Opportunità<br />

nel Comune di Porto Sant’Elpidio, città nella quale risiede, che è consigliere<br />

in Confindustria Fermo nella sezione calzature e che, di recente, è stata<br />

nomitata membro del Comitato per la Promozione dell’ Imprenditoria<br />

Femminile presso la Camera di Commercio di Ascoli Piceno. Non posso non<br />

complimentarmi con lei per i risultati che ha raggiunto in ambito<br />

professionale ma soprattutto per il suo occuparsi dei problemi collettivi per i<br />

quali non lesina il suo tempo...<br />

Sa, nella vita ho imparato che la felicità si cela dietro piccole cose: un successo, un<br />

sorriso, un gesto. Non le nego che essere riuscita a realizzare quel sogno cresciuto<br />

insieme a un giovanissimo figlio dei fiori e una maestrina d’asilo, è certamente<br />

appagante…è un po’ come fermarsi sulla sommità di una vetta un po’ affaticati ma<br />

con in cuore la gioia di potersi quietare un attimo dopo tanta fatica. Ma la felicità<br />

non risiede solo nella realizzazione di un desiderio per quanto ambizioso…la felicità<br />

dobbiamo principalmente ricercarla nel nostro quotidiano, fra le persone che<br />

amiamo, fra quelle che ci sono amiche, ma anche fra quelle che non conosciamo e<br />

che sappiamo essere meno fortunate di noi. Aiutare qualcuno, così come<br />

contribuire ad una giusta causa, donano essenzialmente una sorta di benessere<br />

dell’anima. Le donne poi, maggiormente rispetto agli uomini, hanno una particolare<br />

percezione del “bene” in senso ampio ed una più significativa predisposizione al<br />

“giusto”. È un peccato che la vita politica si privi in maniera così significativa del loro<br />

contributo nei luoghi di potere…lì dove si decide, dove si legifera. Purtroppo invece,<br />

le donne, quando decidono di occuparsi della “cosa pubblica” non arrivano mai,<br />

salvo che in rarissime eccezioni, ai vertici del sistema.<br />

Donne e potere: deficit di democrazia?<br />

Gli uomini non vorranno mai perdere il potere che hanno tra le mani…spetta<br />

dunque a noi donne combattere contro le discriminazioni che ci costringono a<br />

rivestire ruoli marginali. Che si parli di imprese o associazioni, la musica non<br />

cambia. L'uguaglianza delle donne e degli uomini é un diritto fondamentale per<br />

tutte e per tutti e rappresenta un valore determinante per la democrazia. Per essere<br />

compiuto pienamente, il diritto non deve essere solo riconosciuto per legge, ma<br />

deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico,<br />

economico, sociale e culturale. La partecipazione della donne alle decisioni è alla<br />

base della società democratica; in tal caso dobbiamo promuovere le pari<br />

opportunità in tutti gli ambiti, contrastare gli stereotipi e combattere la<br />

discriminazione e i pregiudizi collegati. Certo, qualcosa è cambiato rispetto a<br />

decenni fa: l’angelo del focolare ha subìto una metamorfosi ma non è stata<br />

radicale, non è stata completa, non è stata sostanziale. Le è stata riconosciuta una<br />

sfera maggiore di interessi e di occupazioni e la donna lavoratrice è una realtà<br />

ormai acquisita dalla nostra cultura. A supporto di ciò è incontestabile che in certi<br />

settori, per esempio nell’insegnamento, nell’educazione o nella salute, il ruolo delle<br />

donne sia preponderante, ma questa femminilizzazione del mondo del lavoro,<br />

come la chiamano i sociologi, ha rigidi ed invalicabili limiti. Si è “concesso” un<br />

anni60’<br />

Annarita con il papà, la mamma<br />

e il fratello<br />

1987:<br />

anni80’<br />

Annarita (a destra<br />

nella foto)<br />

MAESTRA D’ASILO<br />

a Penna San Giovanni<br />

DONNA POLIZIOTTO<br />

un decennio importante<br />

e indimenticabile<br />

nella foto: in mimetica<br />

nella Scuola di Polizia<br />

di Trieste


allargamento del campo d’azione delle donne ma non si è loro riconosciuto<br />

un diritto pieno e completo di partecipazione al mondo politico o sociale né,<br />

tanto meno, si è loro concesso di essere protagoniste nel ricostruire, o<br />

anche solo modificare, il sistema in cui operano. A parlarne, sembra che<br />

tutto sia lì lì per cambiare, tanto anomala sembra, oggi, una società che<br />

vede relegate le donne agli ultimi posti di tutte le classifiche riguardanti<br />

l’occupazione e la loro attiva partecipazione alla vita politica del Paese in<br />

cui vivono. E invece restano solo parole. Perché nella realtà dei fatti, poi, le<br />

donne vengono ancora discriminate e la loro emancipazione viene frenata<br />

da molti pregiudizi. Troppo pochi gli esempi di donne di potere perché si<br />

possa affermare che la loro presenza sia il frutto di una nuova cultura che<br />

riconosce opportunità e meriti a prescindere dal sesso. Sì, le donne<br />

lavorano, fanno anche carriera, ma quasi mai fino al top; la stanza dei<br />

bottoni resta loro inaccessibile, il massimo che finora hanno ottenuto è di<br />

partecipare al gioco del potere secondo regole scritte da uomini. Una<br />

maggiore presenza femminile gioverebbe al futuro di tutti noi. Con ciò non<br />

mi riferisco ad una sterile contrapposizione uomo-donna, sia chiaro, ma ad<br />

una visione diversa di intendere, forse, regole e valori. Io credo che la<br />

nostra esclusione dai luoghi di potere non debba e non possa poggiare solo<br />

sul pregiudizio ma, eventualmente, sulla considerazione dei risultati<br />

raggiunti. Io non ho la presunzione di dire che noi donne siamo meglio o più<br />

capaci degli uomini; credo però che, come ogni uomo, abbiamo il diritto di<br />

mostrare ciò di cui siamo capaci sul campo, di dire la nostra opinione e di<br />

dare il nostro apporto alla società in cui viviamo; e vogliamo far questo non<br />

riproponendo un modello prettamente maschilista ma valorizzando la nostra<br />

essenza femminile, la nostra innata flessibilità, ricchezza e risorsa per il<br />

nuovo mondo del lavoro, il nostro forte senso di responsabilità e di integrità,<br />

valori per i quali, forse per natura, siamo portate a batterci anche più<br />

duramente che certi uomini.<br />

Il suo tono di voce e la passione con la quale mi parla dei diritti delle<br />

donne mi lasciano intuire che forse anche a lei è capitato di non<br />

vedersi riconosciuto un merito…<br />

Ha ragione, è capitato anche me, recentemente, all’interno della<br />

associazione di categoria in cui sono iscritta. Posso dirle che nonostante<br />

avessi il pieno appoggio di 22 aziende calzaturiere non sono riuscita ad<br />

essere eletta a rappresentare il mio settore se non da semplice consigliere<br />

senza rappresentanza nell’esecutivo. Anche ai vertici di Confindustria<br />

Fermo,<br />

solo uomini…e questo penso sia un dato significativo qualora si<br />

volesse riflettere sul concetto di pari opportunità. E’ importante esprimerle<br />

queste nostre amarezze affinché si rimuovano gli ostacoli per una<br />

eguaglianza sostanziale tra uomini e donne, nel rispetto della<br />

democrazia e della persona, la cui applicazione concreta incontra notevoli<br />

difficoltà a causa di pregiudizi e condizionamenti ancora troppo radicati<br />

nella società. Io sono fiduciosa e spero che in un futuro prossimo la donna<br />

conquisti un ruolo di pari importanza a quello maschile e che donne e<br />

uomini imparino a convivere pacificamente, a rispettarsi e stimarsi in<br />

funzione delle proprie differenze.<br />

La vita è….<br />

Per me la vita è essere, la vita è speranza e sfida, è crescere e conoscere,<br />

imparare. E’ essere vivi. La vita è vita non si può spiegare a parole e<br />

ognuno di noi impara vivendola. La vita è fatta di piccoli gesti quotidiani: la<br />

prima sigaretta del mattino, una carezza, un bagno caldo quando si è<br />

stanchi, l’abbraccio di una madre, avere qualcuno che ti dice che sei<br />

importante. La vita è cercare di trovare cose positive anche dove scendono<br />

le lacrime perchè sono più le salite che le discese e solo a noi sta decidere<br />

di voler risalire quando cadiamo in basso. E’ guardare al passato<br />

sorridendo, è la nascita di un figlio, avere amici sinceri. La vita è essere<br />

svegli per poter vedere la verità. E’ amare ed essere amati, essere forti da<br />

riuscire ad andare avanti ed imparare a ricucire ferite che ti segnano e che ti<br />

porterai dietro per sempre. La vita è non aspettarsi troppo e guardare ogni<br />

cosa come fosse un piccolo miracolo. La realtà quotidiana va intrisa di<br />

valori, va intessuta di piccole azioni che testimoniano l'orientamento di un<br />

pensiero, di un anelito, che danno ancora più potere a una alta visione<br />

perché questa si aggancia concretamente alla realtà. Alla fine sono le idee<br />

che cambiano il mondo, ma solo quelle che col mondo sanno trovare un<br />

collegamento concreto e costruttivo, solo quelle che sanno incidere sulla<br />

L’IMPEGNO<br />

<strong>LORIBLU</strong><br />

NEL<br />

SOCIALE<br />

<strong>LORIBLU</strong> ÈDA<br />

SEMPRE MOLTO<br />

ATTENTA<br />

ALL’AMBITO<br />

SOCIALE: NON<br />

SOLO È PARTNER<br />

VARI ENTI NEL<br />

SOSTEGNO <strong>DI</strong><br />

INIZIATIVE <strong>DI</strong><br />

VALORE<br />

CULTURALE,<br />

SOCIALE,<br />

TURISTICO,MA<br />

ANCHE <strong>DI</strong> MOLTE<br />

ASSOCIAZIONI<br />

SPORTIVE E<br />

UMANITARIE.<br />

<strong>DI</strong>


ealtà. Un amico in<br />

difficoltà, un impegno<br />

necessario per la<br />

salvaguardia di un<br />

parco, un gesto di<br />

attenzione nei<br />

confronti di una<br />

categoria di persone<br />

svantaggiate, una<br />

scelta etica sul<br />

proprio posto di<br />

lavoro; l'ispirazione è<br />

il valore che vogliamo<br />

esprimere e la tecnica<br />

diventa il modo<br />

concreto con cu<br />

possiamo incidere sul<br />

reale. Non c'è<br />

soddisfazione più<br />

grande dello scoprire<br />

che, grazie a quello<br />

che abbiamo fatto,<br />

qualcuno ha sorriso,<br />

qualcuno ha<br />

mangiato, qualcuno si<br />

è salvato. La vita<br />

è uscire<br />

dall’indifferenza, dalla<br />

estenuante<br />

sensazione che tutto<br />

ormai sia noto e<br />

scontato, dalla<br />

passiva accettazione<br />

di visioni indotte da<br />

altri per ritrovare la<br />

capacità di chiedersi<br />

"che cosa è davvero<br />

importante?",<br />

provando a<br />

rispondersi in prima<br />

persona, valutando<br />

autonomamente idee<br />

e stili di vita,<br />

confrontando<br />

senzazioni diverse e<br />

scegliendo quello che<br />

davvero risuona<br />

dentro, con<br />

autenticità. Si<br />

acquista così la<br />

capacità di vedere la<br />

realtà, momento per<br />

momento, e di<br />

provare stupore e<br />

meraviglia per il<br />

miracolo quotidiano<br />

dell' avere un tetto<br />

sulla testa, una tavola<br />

sempre imbandita,<br />

libertà di parola,<br />

salvaguardia dei diritti<br />

fondamentali…o<br />

anche semplicemente<br />

di avere gli occhi per<br />

vedere il colore dei<br />

fiori.<br />

2008<br />

I MIEI PRIMI<br />

cinquant’anni<br />

2007<br />

i coniugi Graziano e Annarita con i figli<br />

da sinistra<br />

Michela, Riccardo, Claudia e Sara<br />

:


Patrizia<br />

27 23 33<br />

Jessica e Vania Alida e Chiara<br />

I FONDAMENTALI<br />

PER AVERE<br />

SUCCESSO<br />

DONNA IMPRESA <strong>MAGAZINE</strong><br />

MILANO - ROMA<br />

PORTO SAN GIORGIO<br />

ITALY<br />

BUSINESS AL FEMMINILE<br />

a cura di Valeriana Mariani<br />

Barbara<br />

17<br />

Un’azienda per avere successo può puntare sull’innovazione dei<br />

processi, grazie alla quale è in grado di sviluppare le competenze<br />

giuste per abbattere gli elevati costi dell’inefficienza aziendale<br />

fisiologica. Il capitale conseguito con l’attività produttiva dovrebbe<br />

continuamente essere reinvestito in ulteriori miglioramenti, ovvero<br />

nello sviluppo di nuovi prodotti e/o processi, soprattutto attraverso<br />

l’investimento in capitale umano.<br />

continua a pag. 30/31<br />

Gaia Eleonora<br />

19 29<br />

Mary<br />

25<br />

Valeriana<br />

Mariani<br />

Editore<br />

Donna Impresa Magazine<br />

Presidente Uapi<br />

Confartigianato<br />

Donne Impresa<br />

Province di<br />

Ap/Fm<br />

Presidente<br />

di Aziende Associate<br />

Presidente Nazionale<br />

<strong>DI</strong>.Donna<br />

INTERNATIONAL<br />

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CURRICULUM VITAE<br />

Amministratore Delegato del Gruppo<br />

alberghiero UNA S.p.A (UNA Hotels, UNA<br />

Resorts e UNA WAY) Elena David nasce<br />

nel 1961 a Prato, dove ancora risiede<br />

insieme al marito e ai loro due figli.<br />

Laureata in Economia e Commercio<br />

all’Università di Firenze, instaura il suo<br />

legame con il mondo alberghiero fin dalla<br />

laurea, realizzando una tesi sulle<br />

condizioni evolutive delle aziende<br />

alberghiere fiorentine. Nel 1990 entra in<br />

Starhotels dove inizia un’intensa carriera<br />

professionale che la porta a ricoprire<br />

diversi ruoli fino a quando, nel 1998,<br />

diviene Consigliere di Amministrazione e<br />

Direttore Generale della Catena. Nel<br />

luglio del 2000, grazie agli ottimi risultati<br />

conseguiti, è chiamata dal Gruppo<br />

Immobiliare Fusi per dirigere la fase di<br />

start up e sviluppo di un ambizioso<br />

progetto: costituire un nuovo e<br />

competitivo polo alberghiero italiano che<br />

viene lanciato sul mercato con il brand<br />

UNA Hotels & Resorts. Oggi<br />

Amministratore Delegato Elena David è<br />

alla guida del Gruppo alberghiero fin<br />

dalla nascita dell’azienda. Una storia,<br />

quella di UNA, il cui successo si è basato<br />

sulle scelte coraggiose che Elena David<br />

ha compiuto, insieme al suo team di<br />

manager, con l’obiettivo preciso di<br />

caratterizzare la personalità della catena<br />

attraverso una visione innovativa<br />

dell’ospitalità. Precursori fin dal 2000 di<br />

quello che sarebbe stato definito negli<br />

anni seguenti il marketing “emozionale”,<br />

Elena David e il suo management hanno<br />

infatti da sempre contraddistinto UNA<br />

Hotels & Resorts quale interprete<br />

originale di una nuova filosofia della<br />

ricettività alberghiera italiana. Un<br />

approccio, quello della David, da sempre<br />

caratterizzato dalla continua ricerca di<br />

nuove opportunità per dare impulso alla<br />

crescita non solo dell’azienda che guida<br />

ma dell’intero settore alberghiero italiano.<br />

In quest’ottica rientra il progetto UNAWAY<br />

che nel 2004 segna la nascita di una linea<br />

d’alberghi multi target per offrire un<br />

punto di sosta a chi viaggia, per lavoro o<br />

per svago. Lo sviluppo rapidissimo della<br />

catena ha valorizzato tutte le possibili<br />

modalità tecniche, dalle tradizionali<br />

acquisizioni immobiliari fino all’affilizione<br />

in franchising per approdare infine, prima<br />

tra le catene in Italia, all’internazionale<br />

contratto di management. Grazie a<br />

queste scelte, in poco tempo UNA si è<br />

posizionata tra i primi gruppi alberghieri<br />

italiani con 27 strutture ricettive presenti<br />

in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana,<br />

Lazio, Campania e Sicilia, per un totale di<br />

oltre 2700 camere, con un fatturato di 55<br />

milioni nel 2007 e circa 850 dipendenti.<br />

IL SETTORE<br />

ALBERGHIERO<br />

SECONDO ELENA<br />

Amministratore delegato di Una Hotels & Resorts, è<br />

diventata presidente dell'Aica, l'Associazione italiana<br />

catene alberghiere, per il biennio 2008-2010. Laureata in<br />

Economia e Commercio, ha sempre svolto la propria<br />

carriera nel settore alberghiero. Tra gli altri<br />

riconoscimenti nel 2004 è stata insignita del prestigioso<br />

Premio Bellisario, dedicato alle donne nell'impresa del<br />

turismo e del tempo libero, nel 2007 ha ricevuto il Premio<br />

Eccellenza 2007, patrocinato da Manageritalia, da<br />

Confcommercio e dal Centro di formazione per il<br />

management del terziario (Cfmt).<br />

Come vede il ruolo di Aica, Associazione italiana catene alberghiere,<br />

all'interno di Federturismo Confindustria?<br />

Federturismo è un'organizzazione che rappresenta tutta la filiera del settore<br />

turismo. Come Aica e quindi associazione di catene alberghiere, ci poniamo<br />

come punto di riferimento per tutte le proposte relative a questa categoria. Ma gli<br />

hotel sono solo una delle componenti del turismo che comprende anche le<br />

infrastrutture, l'offerta museale, i tour operator, ecc. dalle quali non possiamo<br />

prescindere. Queste realtà, che dovrebbero promuovere l' incoming verso l'italia,<br />

spesso operano senza comunicare tra di loro.<br />

Quali i programmi futuri?<br />

Per quanto riguarda i programmi futuri di Aica ci sarà quello di sostenere<br />

l'allineamento di costo del lavoro, aliquota Iva e pressione fiscale a quelli degli<br />

altri paesi Ue in modo da rendere i prezzi delle strutture italiane più competitivi, la<br />

destagionalizzazione dell'offerta, la formazione del personale che ha un ruolo<br />

essenziale per migliorare il servizio e quindi la qualità dell'offerta.<br />

Tra i suoi progetti c'è quello di ampliare la base associativa…<br />

Tutti i gruppi alberghieri, anche i più piccoli dovrebbero essere aggregati da un<br />

elemento comune, e questo perché le associazioni sono strumenti di<br />

rappresentanza, e per loro stessa natura quindi non possono che volerla<br />

ampliare. Estendersi è fondamentale per avere più forza e poter meglio<br />

raggiungere gli obiettivi comuni.<br />

Uno dei suoi cavalli di battaglia è quello della formazione del personale:<br />

cosa pensa occorra fare in proposito?<br />

Attualmente la formazione del personaleèacaricodell'azienda e si svolge<br />

prevalentemente mediante corsi e training on the job . Questi costi, già di per sé<br />

onerosi, sono aggravati dagli elevati turnover caratteristici delle figure<br />

professionali alberghiere, per cui gli sforzi sostenuti dall'azienda vengono<br />

rapidamente perduti. L'Associazione si prefigge di mettere a disposizione gli<br />

strumenti per cogliere tutte le forme di finanziamento disponibili: Ebit, fondi<br />

interprofessionali, fondi impresa, fondi europei. Inoltre occorre promuovere figure<br />

professionali nuove, come per esempio quelle legate alla web technology e alla<br />

customer satisfaction .<br />

Ha dichiarato in più occasioni che è importante sviluppare la “cultura del<br />

turismo”: come?<br />

Molti mestieri connessi al mondo alberghiero sono diventati mestieri cosiddetti<br />

“residuali”, gli italiani non preferiscono più certi ruoli ritenendoli poco gratificanti.<br />

In varie occasioni di mie docenze universitarie ho cercato di illustrare quali<br />

opportunità il settore offra: per esempio, è più facile diventare direttore di albergo<br />

che di banca con anche più gratificazioni personali. Bisogna far tornare il Paese<br />

a considerare che l'ospitalità e il servizio al cliente sono l'esercizio di un'arte, il<br />

servizio non è servire. Ciò si raggiunge diffondendo il concetto che il turismo è.<br />

ROMA<br />

ITALY<br />

un' importante risorsa industriale<br />

del Paese, come è stato nel<br />

tempo per il settore<br />

automobilistico e per la moda.<br />

Si parla di alberghi e quindi<br />

anche di vacanze: gli italiani<br />

continuano a preferire l'hotel<br />

tradizionale o si orientano,<br />

anche per questione di<br />

risparmio, verso altre scelte,<br />

per esempio abitazioni private,<br />

agriturismi? Il fenomeno della<br />

ricettività extra- alberghiera è<br />

economicamente un dato<br />

importante. Attualmente il numero<br />

di posti letto in queste strutture è<br />

assimilabile come numero a quello<br />

delle strutture alberghiere. Tuttavia<br />

di questa forma di ricettività fanno<br />

parte anche realtà, come per<br />

esempio quella delle case in<br />

affitto, delle quali i numeri non<br />

sono disponibili, spesso legate ad<br />

un'economia sommersa. Esse<br />

alterano e possono danneggiare<br />

la valutazione della realtà<br />

alberghiera perché svincolate da<br />

ogni controllo amministrativo.<br />

E sulle famose “stelle” degli<br />

alberghi, qual è il suo pensiero?<br />

Come più volte ho dichiarato, la<br />

ritengo una proposta meritevole<br />

perché tenta di rendere omogeneo<br />

e trasparente un tema centrale per<br />

la qualità dell'industria. Infatti da<br />

un primo esame dello schema di<br />

decreto, emergono diversi aspetti<br />

su cui le imprese ritengono si<br />

debba lavorare e su cui sono<br />

pronte a offrire il proprio<br />

contributo. Tuttavia esse, che<br />

conoscono i meccanismi<br />

competitivi del mercato, non<br />

hanno potuto incidere sul corpo<br />

normativo e quindi sussiste<br />

legittima riserva.<br />

Infine una domanda personale.<br />

Lei ha ricevuto molte<br />

onorificenze, si dedica anche<br />

alla carriera universitaria: come<br />

concilia questi impegni con la<br />

vita privata?<br />

Per gestire tanti e diversi ambiti<br />

occorre una mentalità organizzata<br />

ma bisogna anche fare dei<br />

sacrifici. La comprensione nelle<br />

persone che mi sono accanto mi<br />

aiuta ma alcune rinunce sono<br />

inevitabili. Però la passione per il<br />

mestiere mi dà la forza per<br />

sostenere il carico di impegni e il<br />

desiderio e la volontà di andare<br />

avanti.<br />

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Elena David


BUONE NOTIZIE<br />

PER GLI AMANTI<br />

DELLE PATATINE<br />

FRITTE<br />

È FINITA L'ERA DELLA DEMONIZZAZIONE; QUESTO<br />

PIATTO, AD<strong>DI</strong>TATO PER ANNI COME UNO <strong>DI</strong> QUELLI DA<br />

EVITARE, RIENTRA SULLA TAVOLA DALLA PORTA<br />

PRINCIPALE. MANGIARE LE PATATINE FRITTE,<br />

PURCHÉ BEN PREPARATE, NON È DANNOSO PER LA<br />

SALUTE E, ANZI, METABOLIZZARE QUESTO ALIMENTO<br />

FAVORISCE LA FUNZIONALITÀ DEL FEGATO, LO<br />

SOSTIENE UNO STU<strong>DI</strong>O PUBBLICATO SULL'ULTIMO<br />

NUMERO DELLA RIVISTA JOURNAL OF THE SCIENCE<br />

OF FOOD AND AGRICULTURE. A QUESTO PUNTO SONO<br />

PRONTE PER ESSERE FRITTE IN OLIO EXTRAVERGINE<br />

D'OLIVA, DA PREFERIRE A QUALSIASI ALTRO TIPO <strong>DI</strong><br />

OLIO; OPPURE PER UNA PRATICA COTTURA AL<br />

FORNO, SANA E LEGGERA, SENZA ODORI E SENZA<br />

GRASSI AGGIUNTI.<br />

GIOVANE,<br />

BELLA E <strong>DI</strong><br />

TALENTO<br />

Qual è il segreto del grande successo dell’azienda Mc CAIN<br />

Barbara?<br />

Il successo di McCain in Italia e nel resto del mondo si fonda su 3<br />

principi: qualità, innovazione e servizio. La qualità dei prodotti è legata<br />

alla profonda conoscenza della materia prima da parte del reparto di<br />

agronomia McCain, che da sempre lavora fianco a fianco con gli<br />

agricoltori per ottimizzare le tecniche produttive, sviluppare nuove<br />

varietà di patate e per migliorare la produzione in qualità e quantità.<br />

L’innovazione è la forza del marchio McCain che ha saputo portare<br />

valore aggiunto e differenziazione in un mercato come quello delle<br />

patate surgelate, fino a pochi anni fa sostanzialmente una commodity.<br />

Il servizio sta nella capacità di McCain di osservare e capire i<br />

consumatori e gli utenti finali dei suoi prodotti, sia nell’ambito Retail<br />

che nella Ristorazione, al fine di proporre sempre per prima le<br />

soluzioni ai problemi quotidiani della cucina. McCain vanta all’interno<br />

del suo portfolio prodotti unici come Kid Smile, le divertenti faccine col<br />

sorriso per animare la tavola dei bimbi; il purè fatto al 100% con sole<br />

patate naturali, pratico e veloce anche nel micro-onde; forno country,<br />

patatine dal taglio a steakhouse ideali per la carne e le grigliate;<br />

Golden Log, dal taglio lungo, sottile e super-croccante; Frit’up le<br />

patatine velocissime pronte in soli 2 minuti e mezzo al micro-onde; a<br />

questi prodotti si aggiungono poi grandi classici come le patatine<br />

originali, forno chips, mini croquettes e tante altre novità che si<br />

preparano ad invadere le tavole degli italiani con gusto, croccantezza<br />

e naturalità. La gamma McCain studia e mette a disposizione degli<br />

operatori del Food Service, "prodotti-soluzione" in grado di rispondere<br />

a 360° alle esigenze della Ristorazione Classica, Moderna e<br />

Collettiva…ci spieghi in maniera più esaustiva… Da vedere con<br />

Giancarlo Rossi – Sales & Marketing Director Food Service Su scala<br />

mondiale la multinazionale canadese, presente in 120 paesi, fattura<br />

oltre 4 miliardi di euro e vanta una quota di mercato del 31%. In Italia,<br />

mercato in cui è presente da 30 anni nel food service (con una quota<br />

di mercato di oltre il 50% e dal 2001 anche nel retail (dove è arrivata a<br />

detenere una quota intorno al 20%) il business vale 80 milioni di euro.<br />

Lei Barbara che oggi rappresenta l’azienda come Sales &<br />

Marketing Director Retail marketing manager Alimentari Italia, ci<br />

racconta come e quando è iniziata la sua carriera all’interno della<br />

McCain?<br />

La mia carriera in McCain è iniziata 3 anni fa, in qualità di Direttore<br />

Marketing Retail. Dopo 7 anni di esperienza in Masterfoods sugli<br />

snack al cioccolato era tempo di passare a qualcosa di salato! Da<br />

Marzo 2008 ricopro anche la funzione di Direttore Vendite Retail e<br />

attualmente la mia squadra si compone di 10 persone.<br />

Come nasce la Campagna firmata Armando Testa?<br />

McCain produce e commercializza patatine fritte, che rappresentano<br />

uno dei cibi più divertenti e golosi al mondo: di conseguenza anche la<br />

sua comunicazione è sempre stata divertente, ironica e simpatica,<br />

prevalentemente concentrata in TV. La strategia di comunicazione<br />

dei McCain Bros firmata da Armando Testa si basava su una brand<br />

idea forte, impattante, divertente, cambiando l’approccio alla<br />

comunicazione per adattarsi ad un consumatore che avvicina sempre<br />

di più la comunicazione a una forma d’arte o perlomeno di<br />

intrattenimento. La strategia di comunicazione dei McCain Bros si<br />

basava su una brand idea molto forte, legata a un key visual (i<br />

personaggi patate animate McCain Bros)eaunkeysound (la<br />

canzone “My name is Potato” cantata dalla band dei McCain Bros)<br />

estremamente flessibile e quindi declinabile su tutti i media con<br />

messaggi diversi a seconda dei target di riferimento. La strategia<br />

media adottava un approccio multimedia / multitarget: da Internet alla<br />

TV, dalla stampa alle promocard, dalla free-press agli eventi, dal<br />

guerrilla marketing al viral marketing. McCain ha creato con questa<br />

nuova campagna un patrimonio di grande valore: i suoi personaggi<br />

McCain Bros. Questi characters si prestanto particolarmente allo<br />

sfruttamento su eventi, con l’obiettivo di farli conoscere ancora meglio<br />

al grande pubblico, di riscuotere un certo interesse mediatico e<br />

soprattutto di divertire il consumatore, portando la marca McCain<br />

sempre più vicina alle sue scelte.<br />

McCAIN è partner delle Nazioni Unite per “L’anno internazionale<br />

della patata 2008″…quali gli obiettivi?<br />

Nelle parole del nostro CEO mondiale Dale Morrison: “McCain ha<br />

maturato durante i suoi 50 anni di attività una forte conoscenza nel<br />

campo delle patate. Impieghiamo più di 150 agronomi professionisti<br />

che condividono le loro competenze e i processi agricoli sostenibili e<br />

altamente produttivi con i coltivatori locali in tutto il mondo. Grazie alle<br />

nostre conoscenze e alla nostra presenza globale ci troviamo in una<br />

posizione unica che ci permette di sostenere al meglio gli obiettivi<br />

delle Nazioni Unite circa l’educazione sul valore delle patate. Il nostro<br />

supporto si esprime inoltre attraverso l’aiuto ad introdurre la<br />

coltivazione delle patate in paesi in via di sviluppo che necessitano di<br />

prodotti ad alto nutrimento e di soluzioni a basso costo”. Attualmente,<br />

tra le altre, un’importante iniziativa che McCain sta sostenendo<br />

riguarda lo sviluppo di una coltivazione di patate in Congo, Africa.<br />

di Stefano Brusoni<br />

McCAIN<br />

BERGAMO - ITALY<br />

Laureata con 110<br />

e lode<br />

in Economia Aziendale con indirizzo Marketing all’Università<br />

Bocconi di Milano, Barbara Galli ha nel suo background<br />

professionale un’esperienza di tutto riguardo: dagli esordi come<br />

account presso l’agenzia pubblicitaria Leo Burnett, a Product<br />

Manager del mensile femminile Glamour in Conde’ Nast, fino<br />

alla settennale esperienza in Masterfoods (Mars Inc.), che l’ha<br />

portata a ricoprire diversi ruoli nell’ambito del marketing e dello<br />

sviluppo prodotti anche a livello europeo. Oggi è Director<br />

Marketing e Vendite Retail per McCain Italia.<br />

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Barbara Galli


GAIA.DELUCA@POSTE.IT<br />

L’IMMAGINE CHE<br />

CERCHI<br />

Lavora come referente per il centro Italia di alcune fra<br />

le più importanti agenzie di Milano che si occupano di<br />

moda e comunicazione ma anche con una rosa di<br />

aziende di fama nazionale ed internazionale tra le quali<br />

Wella, uno dei più grandi fornitori di cosmetici al<br />

mondo. Gaia, una giovane donna appena trentenne<br />

bella e saggia, a distanza di quasi un decennio di<br />

esperienza maturata nel settore e forte dei risultati<br />

ottenuti, si accinge a trasformare la sua preziosissima<br />

struttura on line, in una realtà stabile e<br />

gerarchicamente organizzata. La sua agenda conta<br />

centinaia e centinaia di numeri di ragazzi e ragazze<br />

provenienti da tutta italia, selezionatissimi. “Il mio<br />

passato di fotomodella” mi dice “mi ha insegnato<br />

molte cose, prima fra tutte che nel lavoro bisogna<br />

affidarsi a persone oneste e responsabili”.<br />

Lei mi precisava quanto fosse importante lavorare con agenzie<br />

credibili…<br />

È fondamentale soprattutto perchè parliamo di professioni in cui molto spesso<br />

si impiegano ragazzi e ragazze minorenni la cui consapevolezza nei confronti<br />

delle cose della vita è rapportata alla loro giovanissima età. Non è raro in<br />

quegli ambiti trovarsi in circostanze a dir poco imbarazzanti, o addirittura<br />

pericolose e quando non si possegga si quel pizzico di scaltrezza che<br />

purtroppo è esclusivo dono dell’esperienza, si rischia di commettere errori<br />

irrimediabili. Non sono rari i fatti di cronaca che parlano di fatti scabrosi,<br />

spesso anche tragici. È consigliabile pertanto, nel momento in cui si decida di<br />

inoltrarsi nei sentieri della moda o della tv, poter lavorare per strutture serie<br />

che procacciano gli affari…che intermediano per loro conto, al fine di scartare<br />

tutte quelle “occasioni” che molto spesso sono semplici specchietti per le<br />

allodole.<br />

Mi parli della sua professione e soprattutto mi spieghi a chi si rivolge…<br />

Io sono una sorta di intermediario, gestisco le transazioni fra chi offre e chi<br />

richiede taluni servizi. I miei clienti sono essenzialmente Enti, aziende,<br />

agenzie di moda, enti fieristici ecc., tutti coloro i quali necessitano di ragazzi e<br />

ragazze, per eventi più o meno formali, che abbiano determinati requisiti<br />

estetici o accademici.<br />

La sua giornata tipo?<br />

Il mio è un lavoro di relazioni. Indispensabili ai fini della gestione, il telefonino<br />

e la rete. Il computer in particolare è lo strumento principale attraverso il quale<br />

intreccio relazioni sia per ciò che concerne la promozione dei servizi che per<br />

confrontarmi con altre realtà con le quali instaurare nuove collaborazioni.<br />

Inutile dirle che le ore trascorse di fronte al monitor sono moltissime..questo<br />

però non mi pesa perché amo il mio lavoro e poi perchè, da bon leone, non<br />

amo indugiare sui miei progetti.<br />

Lei è una donna affermata che non ha perso il contatto con la<br />

realtà…una donna con “i piedi per terra” come abitualmente siamo soliti<br />

definire tutte quelle persone che non si lasciano andare a facili<br />

entusiasmi…<br />

La ringrazio per il complimento, ma sa, io provengo da un contesto familiare<br />

semplice in cui quello che si era valeva certamente molto di più di quanto si<br />

CIVITANOVA MARCHE<br />

ITALY<br />

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Gaia De Luca


possedesse. Sono cresciuta con questi principi e, le dirò che sono<br />

stati un forte elemento di crescita, una sorta di stella polare dalla<br />

quale non allontanarsi. Questa mia visione della vita vorrei poterla<br />

trasmettere ai giovani che tendono a perdere di vista alcuni valori di<br />

riferimento importanti…perché nessuna conquista professionale, per<br />

quanto ambiziosa, potrà mai renderci felici se dimentichiamo di aver<br />

rispetto di noi stessi.<br />

Dedica il suo successo di oggi a sua nonna con la quale è<br />

cresciuta…<br />

Crescere con la nonna è una realtà comune a tante famiglie nelle<br />

quali la mamma e il papà costretti ad estenuanti turni di lavoro sono<br />

costretti, loro malgrado, a non potersi occupare dei figli a tempo<br />

pieno. Le nonne, per lo meno nelle famiglie tradizionali, assurgevano<br />

al compito di crescere i nipoti, almeno fino a quando non erano<br />

sufficientemente autonomi. Lei però è stata, e lo è tuttora in quanto è<br />

una donna di una straordinaria longevità ed apertura mentale, una<br />

nonna speciale, così come lo era mio nonno. Entrambi sono sempre<br />

stati il mio punto di riferimento, i miei migliori “amici”.<br />

La crisi della famiglia Gaia, almeno di quella tradizionalmente<br />

intesa, è un concetto ormai acquisito dall’opinione pubblica; la<br />

quasi totalità degli osservatori mette in evidenza cambiamenti<br />

profondi, che riguardano sia gli aspetti morfologico/strutturali,<br />

sia le coordinate relazionali, sia le basi valoriali su cui si fondano<br />

le coppie e le relazioni di genere, sia le modalità con cui vengono<br />

interpretate le funzioni genitoriali. Questi fenomeni sono<br />

caratterizzati da una palese discontinuità con un passato, anche<br />

recente, in cui la famiglia era un’istituzione solida; un gruppo<br />

umano più o meno allargato con regole, leadership, meccanismi<br />

comunicativi, stabiliti da chi (quasi sempre uomini) deteneva<br />

l’autorità e il compito di governarla. Oggi questi scenari<br />

appaiono sfocati e indeboliti: l’immagine delle famiglie attuali è<br />

decisamente più sfaccettata e complessa. E’ bene sottolineare<br />

che, se di crisi si tratta, essa non riguarda soltanto le forme di<br />

aggregazione familiare innovative rispetto al passato (come ad<br />

esempio le famiglie di fatto, le famiglie ricomposte, i nuclei mono<br />

parentali, ecc.), ma anche la famiglia nucleare tradizionale,<br />

struttura storicamente più consolidata e diffusa. Vere e proprie<br />

“crisi evolutive”…<br />

La società globalizzata, il processo d’individualizzazione, l’esigenza di<br />

flessibilità e l’imperante precarietà, disegnano scenari quotidiani<br />

inediti per far fronte ai quali i soggetti elaborano strategie di<br />

adattamento, nuovi bisogni e desideri, che possono stravolgere<br />

profondamente le fondamenta della relazionalità familiare. Dobbiamo<br />

tenere presente che la situazione attuale (sociale, economica,<br />

culturale) è complessa, densa di contraddizioni e spinte anche<br />

notevolmente divergenti tra loro. Si prefigurano scenari ambivalenti:<br />

da un lato le situazioni di “crisi”provocano perdita di equilibrio,<br />

disorientamento e necessità di trovare nuove coordinate di<br />

riferimento, dall’altro, viceversa, si aprono inedite possibilità di<br />

sviluppo e crescita. Sotto certi aspetti possiamo pensare alle famiglie<br />

contemporanee come ambienti fragili, instabili e deboli sul piano<br />

formativo e questo crea disorientamento nelle nuove generazioni, e<br />

ingovernabilità. Questo indebolimento delle forme di organizzazione<br />

tradizionali porta i ragazzi all’ apatia con conseguenze spesso<br />

devastanti. Anoressia, droga, alcol, prostituzione…a cercare di<br />

soddisfare le carenze affettive, il disagio sociale ma anche forse<br />

semplicemente per sentirsi più sicuri e meno soli.<br />

La fragilità dei ragazzi è un grosso business da gestire...<br />

Purtroppo si. Tanti giovani finiscono per essere prede di facili illusioni.<br />

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collaboratori in tutta Italia<br />

nella foto: Gaia e Michele con le stupende bar ladies del Cafè Florian: Marta e Daniela (a sinistra nella foto)<br />

i recapiti di Gaia:mobile 328.0508173 - gaia.deluca@libero.it


PERCEPIRE ASCOLTARE<br />

VALORIZZARSI:<br />

LE LEVE PER UNA RELAZIONE EFFICACE IN AZIENDA<br />

In occasione del 6° Congresso Annuale delle Assistenti di Direzione, organizzato da Secretary.it in<br />

collaborazione con Il Sole 24 ORE Formazione, è stata annunciata la nascita del Comitato<br />

Esecutivo, un organo istituzionale che vede la partecipazione del Management della community<br />

affiancato da diverse Assistenti di Direzione provenienti da imprese di diversi settori. Presieduto<br />

da Jessica e Vania Alessi, rispettivamente Direttore Editoriale e Direttore Marketing/Commerciale,<br />

insieme a otto Assistenti di Direzione del Top e Middle Management provenienti dal settore della<br />

consulenza, dell’industria, dei servizi e istituzioni, Secretary.it ha già all’ordine del giorno temi<br />

importanti di carattere operativo e non solo: si pensa infatti ad una certificazione delle<br />

competenze delle Assistenti, volta a validare le competenze ed attitudini professionali di ciascuna<br />

e a qualificarla professionalmente attraverso percorsi continui di aggiornamento, in linea con il<br />

management delle aziende nelle quali operano. Un progetto nato nel 2000 da un’idea di Jessica e<br />

Vania che, nell’arco delle loro esperienze lavorative e dopo alcuni viaggi all’estero, si resero conto<br />

della mancanza in Italia di una realtà che offrisse servizi rivolti in esclusiva alle Assistenti di<br />

Direzione, ruolo aziendale che sta diventando con il passare del tempo sempre più manageriale e<br />

strategico. L’azienda rappresenta in Italia l’unico portale gratuito nato per essere il punto di<br />

riferimento per tutte le Assistenti e le Segratarie di Direzione, le Manager Assistant, le Executive<br />

Assistant che, attraverso la semplice iscrizione, possono usufruire quotidianamente di una serie<br />

di supporti operativi e strategici nello svolgimento della propria attività lavorativa oltre che<br />

partecipare a molteplici eventi formativi nel corso dell’anno.<br />

Jessica, ci spieghi quale la mission della società che rappresenta in qualità di Direttore Editoriale…<br />

Valorizzare il ruolo delle Assistenti di Direzione, profilo oggi sempre più manageriale che svolge un lavoro immenso, sconosciuto ai più,<br />

talvolta frainteso, ancora più spesso non riconosciuto ma che in azienda assume un ruolo decisamente strategico e delicato. Lo scopo è<br />

quello di lavorare all’assessment della figura di Assistente in maniera strutturale, identificando le aree di attività, le proposte e i progetti per<br />

garantire profili e riconoscimenti all’altezza di chi lavora in aziende fortemente globali, che annoverano tra i propri valori l’apertura,<br />

l’innovazione e la flessibilità al cambiamento.<br />

Secretary.it in cifre?<br />

Ad oggi contiamo più di 6.000 iscritte, di cui il 30.6% svolge un ruolo Junior, il 35.8% Senior e il 33.6% Responsabili. Il 22.5% ha 45 anni o<br />

più, il 46% ha un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, il 31.6% tra i 25 e i 35 anni, l’1.2% ha meno di 25 anni. Sono provenienti da settori diversi:<br />

il 19% dalla Consulenza e Servizi, più del 10% dal Commercio e dalla Distribuzione, più dell’8% da aziende Chimiche e Farmaceutiche, la<br />

stessa percentuale dal settore Energia/Meccanica/Metallurgia. Il 7.5% da Associazioni/Enti/Istituzioni, il 6.9% da Banche e Istituzioni<br />

Finanziarie, il 6.7% da IT/Internet ecc…. Molte sono le Assistenti del Presidente e del Vice Presidente, dell’Amministratore Delegato e del<br />

Direttore Generale (per un totale del 46%), l’8.8% lavora con il Direttore Commerciale/Vendite, il 6% con il Direttore<br />

Finanziario/Amministrativo ecc… La maggior parte delle Iscritte proviene da aziende operanti nel Nord Italia (più del 60%) rispettando così la<br />

concentrazione economica e industriale del Paese. Il 95%<br />

CURRICULUM VITAE<br />

VANIA ALESSI<br />

39 anni, laureata in economia e commercio, conosce e<br />

parla fluentemente 4 lingue e ha maturato esperienza di<br />

manager assistant/project per 13 anni;<br />

JESSICA ALESSI<br />

36 anni, esperienze televisive per 15 anni, conosce e<br />

parla fluentemente 4 lingue. Fonda nel 1997<br />

desecretarias.com in Argentina.<br />

INSIEME LANCIANO SECRETARY.IT IN ITALIA A FINE 2001<br />

parla correntemente l’Inglese, il 55% conosce due lingue e<br />

il 20% tre lingue. Circa il 15% è laureato, di cui più di metà<br />

appartiene alla fascia d’età pari o inferiore ai 25 anni, a<br />

confermare che oggi fare l’Assistente di Direzione è<br />

diventata una scelta di carriera.<br />

Quali, i futuri eventi?<br />

Secretary.it parteciperà a fiere varie di settore tra<br />

settembre e novembre (No frills, Shock the monkey Roma,<br />

Biz TRavel Forum). Inoltre in Autunno si svolgeranno i<br />

prossimi One day Seminar. La prossima primavera / estate<br />

si svolgerà invece il Secretary Day, un grande e ambizioso<br />

appuntamento dedicato alle Assistenti di Direzione la cui<br />

data è ancora da stabilire.<br />

Barbara Robecchi<br />

MILANO - ROMA<br />

ITALY<br />

www.donnaimpresa.com 23<br />

Jessica e Vania Alessi


DONNE,<br />

diritto e...<br />

MARY È L’ESEMPIO <strong>DI</strong><br />

COME IL PROVENIRE<br />

DA UNA FAMIGLIA<br />

AGIATA NON SIA<br />

OBBLIGATORIAMENTE<br />

UNO SVANTAGGIO,<br />

MA<br />

NEMMENO UN<br />

PRIVILEGIO.<br />

PAPÀ GIANNI IN QUESTO SENSO NON HA FATTO SCONTI E SI È<br />

COMPORTATO COME UNO <strong>DI</strong> QUEGLI ANTICHI ALLENATORI CHE<br />

PREPARAVANO IL GLA<strong>DI</strong>ATORI PER LE FATICHE DEI GIOCHI<br />

IMPERIALI; IL RISULTATO UNO DEGLI AVVOCATI PIÙ BRILLANTI DEL<br />

FORO AQUILANO: MARY CORSI PER L’APPUNTO. NON LASCIATEVI<br />

ING<strong>ANNA</strong>RE DALL’AVVENENZA E DAL SORRISO COME AMA<br />

RIPETERE L’ALLENATORE, CIOÈ PAPÀ GIANNI “MARY È UNO SQUALO<br />

CON I DENTI RIVOLTI ALL’INDENTRO, QUANDO AZZ<strong>ANNA</strong> NON MOLLA<br />

PIÙ”. UNA CARRIERA GIÀ LUMINOSA MA APPENA AGLI ALBORI<br />

QUELLA <strong>DI</strong> MARY LA QUALE ESERCITA LA PROFESSIONE FORENSE<br />

DA SOLI CINQUE ANNI, CHE COMUNQUE SONO STATI SUFFICIENTI<br />

PER VINCERE L’80% DELLE CAUSE INTENTATE NEL CAMPO DEI<br />

SINISTRI STRADALI. L’AVVOCATO CORSI È INOLTRE UN’AUTORITÀ<br />

RICONOSCIUTA NEL SETTORE DELLA CONCILIAZIONE DEL <strong>DI</strong>RITTO<br />

DEL LAVORO, E DA QUALCHE MESE RICOPRE IL PRESTIGIOSO<br />

INCARICO <strong>DI</strong> COMPONENTE DEL COMITATO PER LA PROMOZIONE<br />

DELL’IMPREN<strong>DI</strong>TORIA FEMMINILE PRESSO LA C.C.I.A.A. <strong>DI</strong> TERAMO,<br />

IN RAPPRESENTANZA U.N.C.I. (UNIONE NAZIONALE COOPERATIVE<br />

ITALIANE). IL SEGRETO <strong>DI</strong> QUESTO SUCCESSO? IL LAVORO E<br />

L’IMPEGNO COSTANTE A <strong>DI</strong>SPETTO DELLA SUDDETTA AGIATEZZA<br />

FAMILIARE CHE AVREBBE IN QUALCHE MODO GIUSTIFICATO<br />

EVENTUALI PISOLINI SUGLI ALLORI, MARY INVECE SI ACCONTENTA<br />

<strong>DI</strong> POCHE ORE <strong>DI</strong> SONNO DE<strong>DI</strong>CANDO TUTTO IL RESTO ALLA<br />

PROFESSIONE E ALLA FAMIGLIA, QUANDO HA UN PO’ <strong>DI</strong> TEMPO PER<br />

SE LO IMPIEGA PER DARE SFOGO ALLA SUA PASSIONE: IL CANTO, E<br />

SUL PALCO MARY CORSI ECCELLE COME NELLE AULE <strong>DI</strong><br />

TRIBUNALE.<br />

di Sabatino Furnari<br />

L’AQUILA<br />

AQUILA-ITALY<br />

ITALY<br />

www.donnaimpresa.com 25<br />

Mary Corsi


L' AZIENDA IGV<br />

OFFRE DA 40 ANNI LA<br />

QUALITÀ DEL “MADE<br />

IN ITALY”.<br />

il suo successo, commerciale e tecnologico, nazionale e<br />

internazionale, ne è la misura. la passione del suo fondatore,<br />

l’ingegner giuseppe volpe, e tutti i collaboratori, ne rappresentano<br />

l’anima, la forza vitale. ciò che igv è oggi, sintetizza l’esperienza e la<br />

tradizione che vengono dal passato, in combinazione con<br />

l’entusiasmo e la creatività rivolti al futuro. fin dalla sua fondazione nel<br />

1966, igv si distingue per la tenacia e la solidità. nasce come azienda<br />

specializzata nella progettazione e produzione di apparecchiature<br />

elettriche per porte, quadri di manovra e altri componenti per<br />

ascensori. tra il 1970 e 1972, con la nuova fabbrica di segrate<br />

(milano), allarga la propria offerta, fino a realizzare impianti completi,<br />

entrando anche nel settore delle pompe e dei pistoni per ascensori<br />

idraulici. nel 1993 ottiene la certificazione iso 9001. nel 1996 entra in<br />

funzione lo stabilimento di vignate (milano) e, due anni dopo, igv<br />

lancia sul mercato un prodotto destinato a fare la storia dell’azienda e<br />

a influenzare tutto il settore ascensoristico. il nome domuslift diventa il<br />

sinonimo di ascensore domestico. un prodotto che “fonda” una<br />

nicchia di mercato e sulla cui scia molti arriveranno solo in un<br />

secondo tempo. tra il 1999 e il 2006, igv lancia sul mercato nuovi<br />

prodotti: ascensori senza locale macchina; componenti per<br />

modernizzazioni impianti e montacarichi.<br />

UNA STRAOR<strong>DI</strong>NARIA<br />

MANAGER<br />

FIGLIA <strong>DI</strong> UNO DEI CAPISAL<strong>DI</strong> DELL’AZIENDA, OVVERO IL MAESTRO DEL LAVORO FILIBERTO SAVARESE<br />

Nel 2005, la IGV è stata premiata tra le 500 imprese più dinamiche d’Europa. Dato confortato dal<br />

numero record di DomusLift prodotti nel 2006: 2.020 impianti. Una cifra che fa dell’azienda di Vignate<br />

una delle prime del settore in Europa. IGV prosegue nel solco di una tradizione di successo: oltre 45<br />

milioni di euro di fatturato, 58% della produzione destinato all’esportazione (Europa, Russia, Medio<br />

Oriente, Australia e USA), oltre190 collaboratori fra i quali alcune decine di donne impiegate sia negli<br />

uffici che nei reparti.<br />

Quali sono Patrizia le funzioni che lei ricopre all’interno<br />

dell’azienda?<br />

Sono Responsabile Servizi Generali. Mi occupo del<br />

coordinamento, gestione, e contrattualistica dei servizi interni ed<br />

esterni dell’azienda. Quindi si spazia dalle manutenzioni ordinarie<br />

e straordinarie (lavori edili, elettrici, meccanici) ai contratti e<br />

gestione del parco automezzi, mezzi di trasporti interni, gestori<br />

telefonia eccetera…eccetera. Insomma arrivano tutti qui, dai<br />

fornitori esterni alle funzioni e colleghi interni all’azienda.<br />

Patrizia con il papà Filiberto<br />

Patrizia<br />

Può descrivermi la sua giornata lavorativa - tipo?<br />

La particolarità della mia giornata tipo è proprio quella di non averne una<br />

“tipo“. Entro in ufficio e quasi sempre devo modificare parte dei<br />

programmi che mi ero prefissata in quanto subentrano necessità da<br />

risolvere al “minuto“ ed è importante avere la giusta reattività e flessibilità<br />

per la risoluzione del problema.<br />

Allo stato attuale cosa la soddisfa di più nel suo lavoro?<br />

Il raggiungimento degli obiettivi e la risoluzione dei problemi. Non avere<br />

pendenze.<br />

Quanto e come incide la vita privata su quella<br />

lavorativa?<br />

Cerco sempre di tenere separati i problemi del<br />

privato anche se talvolta, in momenti particolari,<br />

è inevitabile che qualche pensiero affiori ma,<br />

secondo me, è<br />

importante non farli pesare all’ambiente<br />

circostante.<br />

Lavorare con una figura genitoriale...<br />

Personalmente ho avuto la fortuna di avere un<br />

padre che è stato ed è di grande aiuto alla mia<br />

crescita professionale. E’ riuscito ad infondere le<br />

sue conoscenze tecniche dandomi l’opportunità<br />

di poterle gestire in maniera abbastanza<br />

autonoma. Anche se lavorare con una figura<br />

genitoriale non è così semplice come si può<br />

pensare. Qualche parere diverso lo abbiamo<br />

avuto soprattutto per quanto riguarda<br />

l’argomento “innovativo”. Lui più conservatore, io<br />

moderatamente innovatrice. Normalmente si è<br />

portati a pensare che essendo “figlia di” possa<br />

avere avuto qualche tipo di agevolazione ma non<br />

è così, almeno nel mio caso. Per crescere e<br />

dimostrare le capacità professionali ho dovuto<br />

faticare il doppio e forse più, proprio per questi<br />

due motivi: dimostrare che essere “figlia di” non<br />

ha influito sulle capacità e, non dimenticando<br />

un piccolo particolare, sono donna<br />

Le lancio una piccola provocazione Patrizia.<br />

Umberto Veronesi ha dichiarato che “Le<br />

donne sono migliori degli uomini. Sono più<br />

coraggiose, più aperte sul piano intellettuale.<br />

Meno conformiste. La donna ha un carica<br />

vitale positiva, e la capacità di rimanere una<br />

persona senza farsi seppellire dal ruolo che<br />

riveste”. Ma se è vero che siamo così<br />

straordinarie, e noi ci sentiamo forti di queste<br />

convinzioni, perché non riusciamo ad essere<br />

unite, a sostenerci e, in molti casi, addirittura<br />

a fidarci delle altre donne?<br />

Il motivo per il quale noi donne non riusciamo ad<br />

essere coese proprio non lo so . Continuo a<br />

pensarci, trovo mille giustificati motivi ma non la<br />

risoluzione. Evidentemente si innescano dei<br />

comportamenti “primordiali” che forse solo il<br />

tempo e la fatica di investire al cambiamento<br />

possono risolvere. E poi dipendono molto anche<br />

dalle risorse che ogni persona possiede, donna<br />

o uomo che sia. Certo è che ad oggi nonostante<br />

tutte le battaglie e la fatica per riuscire ad<br />

equipararci allo stesso trattamento economico e<br />

di credibilità degli uomini, la nostra condizione<br />

non è cambiata di molto e non ha portato a<br />

grandissimi risultati. Le posizioni importanti e di<br />

successo continuano ad essere occupate dagli<br />

uomini pur avendone, talvolta, meno titolo.<br />

Quindi è meglio rassegnarci all’evidenza e<br />

continuare a rimboccarci le maniche ..con<br />

rinforzo ovviamente. Ma devo dire, per onestà, di<br />

avere a che fare anche con molti uomini che,<br />

quando si parla di lavoro, riescono a non vederti<br />

o meglio a vederti a-sessuata (quello che<br />

ovviamente preferisco). Discutono, concordano,<br />

rispettano la “persona“ indipendentemente dal<br />

sesso rendendo la trattaviva fluida e sgombra da<br />

eventuali reticenze .<br />

IGV<br />

MILANO - ITALY<br />

27<br />

www.donnaimpresa.com<br />

Patrizia Savarese


CURRICULUM VITAE<br />

Eleonora Bertorelli fa il proprio<br />

ingresso in Savills Residential Italy in<br />

veste di Director – Head of Residential,<br />

per la costituzione della filiale del<br />

Gruppo a Milano. Gli studi in Scienze<br />

Politiche all’Università Statale di<br />

Milano vengono integrati con una<br />

specializzazione in Marketing and<br />

Sales. Successivamente intraprende<br />

un percorso specialistico in ambito<br />

architettonico presso l’Istituto<br />

Nazionale di Bioarchitettura, con il<br />

Prof. Ugo Sasso, precursore del<br />

settore in Italia. Esperienza che le<br />

consente – agli albori di questa<br />

disciplina – di conoscere e studiare<br />

progetti in ambito nazionale e<br />

internazionale.<br />

Una profonda conoscenza del settore<br />

immobiliare residenziale caratterizza il<br />

profilo della manager, che in oltre 20<br />

anni di attività ha maturato una<br />

professionalità a tutto tondo,<br />

occupandosi sia dell’attività<br />

commerciale che degli aspetti<br />

marketing dei progetti.<br />

Entra in giovane età all’interno del<br />

Gruppo Fininvest dove viene prescelta<br />

per un percorso di crescita aziendale<br />

nello sviluppo immobiliare core<br />

business del marchio Edilnord. In<br />

aggiunta alle attività di promozione e<br />

sviluppo immobiliare, Eleonora<br />

Bertorelli ricopre il ruolo di team<br />

builder per le nuove risorse. A<br />

seguito della lunga collaborazione con<br />

il Gruppo Fininvest per il progetto di<br />

Milano 3 e degli ottimi risultati<br />

conseguiti, viene investita della totale<br />

responsabilità dello sviluppo di un<br />

complesso residenziale di grande<br />

successo – Milano Visconti – che la<br />

vede diretto referente dell’imprenditore<br />

per tutti gli aspetti economici,<br />

commerciali e di marketing.<br />

Consulente in Pirelli Real Estate, sia<br />

per lo sviluppo del Progetto Malaspina<br />

che per il lancio del franchising Pirelli<br />

RE, in parallelo approccia l’attività<br />

imprenditoriale, avviando una società<br />

di consulenza e promozione<br />

immobiliare di grande successo.<br />

Ricercata da Savills, sceglie di<br />

abbracciare l’ambizioso obiettivo di<br />

introdurre sul mercato italiano lo stile e<br />

le peculiarità dell’azienda britannica.<br />

Eleonora Bertorelli è di recente entrata<br />

a far parte dell’AREL, Associazione<br />

Real Estate Ladies, presieduta da<br />

Barbara Polito del Gruppo Carlyle.<br />

UNA DONNA ALLA<br />

GUIDA <strong>DI</strong> SAVILLS<br />

RESIDENTIAL ITALY<br />

IN ITALIA IL MARCHIO INTERNAZIONALE SAVILLS CHE<br />

ATTUALMENTE CONTA PIÙ <strong>DI</strong> 180 UFFICI E AFFILIATE IN AMERICA,<br />

EUROPA, ASIA E AUSTRALIA, AFRICA E ME<strong>DI</strong>ORIENTE<br />

La prestigiosa società britannica Savills, fondata nel 1855<br />

e quotata alla Borsa di Londra, ha deciso di offrire anche<br />

in Italia, in maniera strutturata, la propria consulenza nel<br />

settore degli immobili di pregio. Da sempre sinonimo di<br />

immobili di prestigio e di alta rappresentanza, Savillis è la<br />

prima società nel Regno Unito per transazioni effettuate<br />

in questo settore, presente oggi con 180 uffici nel<br />

mondo. Anche in Italia, come tradizionalmente nel Regno<br />

Unito, è stata aperta una filiale diretta, per preservare lo<br />

stile di lavoro e lo standard qualitativo dei servizi Savills.<br />

Per far questo, la società ha costruito uno staff di<br />

altissimo livello guidato da Eleonora Bertorelli, una<br />

professionista dotata di solida professionalità nel settore<br />

e di esperienze internazionali, che racchiude in sé<br />

l’affabilità italiana, il rigore e l’affidabilità dello stile<br />

inglese.<br />

Perché l’Italia Eleonora?<br />

Con una sede principale a Milano e uffici anche a Roma, Savills<br />

Residential Italy rappresenta il punto di partenza per una ulteriore<br />

diffusione del brand nel Vecchio Continente. La tradizione culturale<br />

e artistica italiana, la strategica posizione geografica e la mancanza<br />

di un interlocutore internazionale specializzato hanno spinto la<br />

società a porsi in Italia come trait d’union tra le esigenze locali e un<br />

mercato che va sempre più globalizzandosi. Nel 2008 le energie<br />

saranno concentrate soprattutto sulla piazza di Milano, la città<br />

italiana che sta più internazionalizzando lo stile dell’abitare,<br />

sensibile alla disponibilità di servizi di alto livello anche nel<br />

residenziale.<br />

Un approccio internazionale…<br />

Valutazioni certe, serietà, riservatezza, consulenza obiettiva e<br />

costante assistenza nel corso di tutte le fasi del processo di acquisto<br />

o vendita di un immobile: sono queste le caratteristiche dei<br />

consulenti Savills, che portano sul mercato immobiliare italiano<br />

metodologie di lavoro riconosciute a livello internazionale. Inoltre,<br />

la costante collaborazione con la casa madre e con le altre filiali di<br />

Savills nel mondo, garantiscono il servizio “cross border”,<br />

consentendo di offrire a tutti i clienti una visibilità worldwide delle<br />

offerte immobiliari, opportunità immobiliari internazionali e<br />

affaccio sui mercati emergenti.<br />

Quali, le previsioni di esercizio 2008?<br />

Savills Residential Italy si inserisce in uno scenario di mercato<br />

favorevole. Secondo le ultime ricerche datate 2007 hanno sofferto<br />

quasi esclusivamente le transazioni di immobili di livello medio e<br />

medio-basso, e lo stesso andamento è previsto per il 2008, mentre è<br />

risultato in crescita il settore degli immobili di pregio. Rivolgendosi<br />

per vocazione a un target alto Savills confida in ottimi risultati già<br />

nel 2008<br />

Laura Bugliosi<br />

SAVILLS RESIDENTIAL ITALY<br />

MILANO<br />

ROMA<br />

www.donnaimpresa.com 29<br />

Eleonora Bertorelli


UNA NOTTE ROMANA AL PIPER CON VIOLANTE PLACIDO<br />

IN UN IN<strong>DI</strong>MENTICABILE BRIN<strong>DI</strong>SI COLLETTIVO.<br />

servizio curato dal nostro inviato MARCELLO ROMANELLI. Di seguito il racconto...<br />

www.captainjack.it<br />

hot<br />

2008<br />

piper<br />

www.captainjack.it<br />

A SPASSO CON<br />

sopra nella foto:Jack in un momento di meritato<br />

relax al Cafè Florian di Porto San Giorgio - ITALY


“RAGAZZO TRISTE<br />

COME COME TE..<br />

AH AH…”.<br />

<strong>by</strong> VIOLANTE PLACIDO<br />

nella foto: la bellissima e bravissima Violante Placido in un momento emozionante al Piper di Roma<br />

ROMA<br />

ITALY<br />

Marcello Romanelli<br />

“Ragazzo triste come come te.. ah ah…”. Sono passati anni, tanti anni da<br />

quel ritornello cantato nella pancia del Piper da una fanciulla chiamata Patty.<br />

Dopo tanti anni quel ritornello ritorna tra quelle stesse mura. Ma al centro<br />

della pista non c’è più Patty Bravo, ma Violante. Violante come Violante<br />

Placido. Ebbene si, la figlia di Michele è brava. Tanto brava. La sua esibizione<br />

viene applaudita con una piccola standig ovation di un pubblico selezionato.<br />

Violante si muove, balla, sorride e si diverte. Si diverte nel regno di Patty, ma<br />

in questa serata, è lei la star, ma non solo lei…seguiteci! Bentornati al Piper.<br />

Bentornati in una discoteca ancora viva, sempre più viva quando si<br />

organizzano serate di questo genere. Il live premia sempre. Il popolo della<br />

notte si presenta puntuale all’appuntamento con le Hilfiger Session. Una<br />

serata organizzata proprio dalla linea d’abbigliamento che porta la firma del<br />

gruppo Tommy Hilfiger Corporation. Un gruppo che disegna, fa produrre e<br />

commercializza abbigliamento sportivo per uomo e donna. Un gruppo che in<br />

questa notte del Piper è il vero protagonista della serata. Il bar è aperto.<br />

Bevuta libera per tutti. L’evento Hilfiger session è un evento itinerante per<br />

tutta l’Europa e sono organizzate in partnerschip con Sony Bmg Europe e<br />

Rolling Stone Italia. La caratteristica di queste serate è il contatto che si crea<br />

tra l’artista e il pubblico. Un contatto diretto. Non c’è palco. L’artista è<br />

circondato da dieci, venti, trenta, sessanta, novanta puff. Non solo Violante<br />

Placido. “Signori e signore è con noi Mario Biondi…”. Cosi lo presenta<br />

Violante Placido. E la staffetta continua. Con un Mario Biondi che canta “ This<br />

is what you are…” e fa venir i brividi anche a chi questa discoteca la<br />

frequentava negli anni belli. Lo stesso Mario Biondi tra una canzone e l’altra<br />

alza la testa, si gira verso destra, poi a sinistra, si guarda intorno e non può<br />

fare a meno di dire: “ Oh..ma qui siamo al Piper”. Emozionato. Il Piper si<br />

presenta ancora come il palcoscenico naturale per esibizioni dal vivo che<br />

lasciano il segno. E la bella Violante confessa: “ Non potevo non provare a<br />

cantare una canzone di Patty Bravo in questa discoteca. Vi assicuro che è<br />

una goduria difficile anche da raccontare…”. Non sono più gli anni 70 e<br />

l’esigenze di riempire la discoteca con altro genere di musica, è un’esigenza<br />

non solo di sopravvivenza economica, ma anche di tendenza. Nei fine<br />

settimana, infatti, il Piper è invaso dai ragazzini, ma quando si organizzano<br />

serate live il Piper si trasforma e riprende quota. Tra i puff, infatti, il commento<br />

è unanime: “Qui dentro bisogna fare solo live. Ogni sera. Altro che<br />

discoteca…”. Un commento in una pausa di venti minuti che consente<br />

ancora di ordinare “drink, drink e drink….”. Su e giù con in mano bicchieri di<br />

prosecco, champagne, ma va forte anche “ l’americano sbagliato, grazie..”.<br />

Prego. Si ritorna in pista. Ritorna la musica con i Cor Veleno, Lara Martelli e<br />

The Niro. Giovani italiani forti e belli, giovani italiani che al Piper si trovano “<br />

un gran bene”. Mario Biondi e Violante Placido salutano insieme un pubblico<br />

che per una notte ha ritrovato il locale dei sogni. Qui un tempo si riusciva<br />

anche a sognare un mondo migliore, oggi si fa più fatica, ma se chiudi gli<br />

occhi: “ This is what you are…”. Si sogna lo stesso. Basta la voce di Mario<br />

Biondi e il gioco è fatto.


PORTO SAN GIORGIO<br />

UNA ESTATESPETTACOLARE<br />

4<br />

7<br />

1<br />

RIDERE FA BENE ALLA SALUTE<br />

Il ventuno agosto scorso, un’Arena Europa gremita ha salutato la chiusura<br />

della prima edizione di Scabaret, la rassegna comica che ha portato a Porto<br />

San Giorgio 4 tra i migliori interpreti della comicità italiana. Sotto un cielo<br />

stellato e in una sontuosa cornice di pubblico, il bravissimo Marco Marzocca<br />

ha portato sul palco Ariel, il mitico collaboratore domestico filippino reso<br />

celebre da Zelig. Marzocca ha chiuso nel migliore dei modi una rassegna di<br />

successo che ha visto salire sul palco della rinnovata Arena Europa artisti<br />

del calibro di Paolo Migone, Max Giusti e Maurizio Battista. Grazie<br />

all’impeccabile organizzazione della pro loco e alla sapiente direzione<br />

artistica, Scabaret ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica, tanto<br />

che Giampiero Marcattili, uno die titolari delllo storico Caffè 900, nonchè<br />

uno dei “Fab four” ideatori di Scabaret. si sblilancia: “ Siamo entusiasti del<br />

riscontro avuto e le tante risate del numeroso pubblico ci ripaga del grande<br />

sforzo che abbiamo sostenuto per riportare a Porto San Giorgio il grande<br />

Spettacolo. Nel ringraziare il Sindaco, l’amministrazione tutta e Slot Casinò,<br />

Sponsor che ha creduto in noi quando Scabaret era solo un progetto su<br />

carta, chiudiamo questa prima edizione di Scabaret con la consapevolezza<br />

di aver curato ogni piccolo particolare di una rassegna che ha riscosso un<br />

grande successo. Cominceremo subito a lavorare all’edizione del prossimo<br />

anno, che immaginiamo ancora più prestigiosa ed entusiasmante.” Quello<br />

che invece preme ricordare a Gianluigi Coleffi (patron di Ottava Musa,<br />

azienda leader nazionale in editoria specializzata e distribuzione di film in<br />

home video) è che “grazie a Scabaret, è rinato uno dei luoghi più amati dai<br />

turisti negli anni ’60 e ’70. E’ stato quasi commovente rivedere L’Arena<br />

Europa gremita di 1200 persone dopo tanti anni di plumbea assenza dal<br />

3<br />

2<br />

panorama turistico che la nostra città vanta.” Dal canto suo<br />

Matteo Balbi, astro nascente tra i d.j. marchigiani, ci tiene a<br />

precisare che “Quello che abbiamo realizzato è un piccolo<br />

miracolo, che non sarebbe mai stato possibile concretizzare<br />

senza la sinergia creatasi tra l’amministrazione, la pro loco e<br />

lo sponsor, tra pubblico e privato. È stato massacrante, ma<br />

davvero entusiasmante: siamo felici di aver contribuito a far<br />

ridere migliaia di residenti e turisti e il piacere di aver riportato<br />

il “grande spettacolo” a Porto San Giorgio non ha prezzo,”<br />

PROTAGONISTI <strong>DI</strong><br />

SCABARET<br />

LA <strong>DI</strong>REZIONE ARTISTICA<br />

I quattro responsabili della direzione artistica di Scabaret<br />

sono gli stessi che da anni portano le migliori tribute band<br />

italiane ed europee sul palco di Coverland all’insegna del<br />

motto “il cuore della musica batte nel cuore di Porto San<br />

Giorgio”. I quattro si augurano che Scabaret segua le orme<br />

di Coverland, che giunto alla sua quarta edizione, è già<br />

divenuto una rassegna di riferimento internazionale nel<br />

panorama delle tribute band. I “fab four” sono: Giampiero Marcattili, cotitolare del Caffè 900 di Porto San Giorgio; Matteo Balbi, noto D.J.<br />

marchigiano. Gianluigi Coleffi, titolare di Ottava Musa edizioni. Raffaele Niccià, editorialista di Ottava Musa e titolare di Pea Cosmetics Italia.<br />

L’ AMMINISTRAZIONE Dal Sindaco Andrea Agostini all’Architetto Scotece, dall’assessore Panichi a Mario Lattanzi e alle sue infaticabili<br />

collaboratrici, all’amministrazione comunale che è stata determinante alla riapertura dell’Arena Europa e al suo ritorno agli antichi fasti.<br />

LA PRO LOCO Non ci sarebbe stato Scabaret senza il sostegno pratico<br />

e determinante della Pro Loco e dei suoi attivissimi e generosissimi<br />

6<br />

collaboratori.<br />

LO SPONSOR Credere e finanziare un progetto presentato su carta non<br />

è mai cosa facile, Paolo Oliboni, imprenditore dal fiuto sopraffino, lo ha<br />

fatto ed ha garantito a Scabaret, oltre al decisivo supporto economico,<br />

anche un imprevisto e gradito plusvalore in termini di ospitalità e<br />

glamour.<br />

NELLE FOTO<br />

5<br />

1 - Paolo Migone<br />

2 - Max Giusti<br />

3 - Maurizio Di Battista<br />

4 - Max Giusti con le Hostess di Scabaret<br />

5 - Giampiero Marcattili, Marco Marzocca<br />

e il dj Matteo Balbi<br />

6 - Raffaele Niccia e Paolo Oliboni<br />

7 -Maurizio Di Battista e Gianluigi Coleffi<br />

le foto del servizio sono di Giacomo Ricci


il valore<br />

DELLE RISORSE UMANE, FONTE<br />

<strong>DI</strong> INNOVAZIONE AZIENDALE<br />

IL KNOW-HOW E LA MOTIVAZIONE DEI KNOWLEDGE WORKER È LA<br />

MIGLIOR RISORSA PER LO SVILUPPO DELL’IMPRESA INNOVATIVA<br />

Un elevato capitale finanziario, mezzi strumentali e patrimoniali in abbondanza spesso non sono<br />

sufficienti per garantire un futuro anche solo di “sopravvivenza” all’azienda. Assicurare continuità<br />

produttiva e stabilità se non crescita sul mercato significa essere innovativi ovvero investire sul<br />

capitale aziendale più prezioso: la risorsa umana.<br />

Essere una piccola impresa certamente aiuta a sviluppare nuove idee<br />

ma quando le dimensioni iniziano ad essere quelle di una grande<br />

azienda multinazionale, mantenere una certa “vivacità” organizzativa<br />

e produttiva potrebbe essere un problema. Un buon inizio sarebbe<br />

quello di cercare di mantenersi “semplici” nella gestione delle risorse<br />

umane, del ciclo produttivo, degli approvvigionamenti e così via. La<br />

complessità, infatti, rappresenta un freno per lo sviluppo aziendale, in<br />

presenza della quale spesso un’organizzazione non può far altro che<br />

attendere il proprio declino sino ad arrivare al fallimento. Come<br />

spesso accade, nel momento in cui il vertice aziendale decide di<br />

adottare una specifica strategia di mercato, senza condividerla con la<br />

struttura organizzativa, comunicandola in modo superficiale e poco<br />

chiaro, la complessità viene esasperata sino a scoraggiare l’impegno<br />

delle risorse umane nel raggiungimento dell’obiettivo finale: il profitto.<br />

Essere un’azienda di successo nel mercato concorrenziale del XXI<br />

secolo è ormai sinonimo di innovazione, alla base della quale ci<br />

devono essere una “struttura organizzativa semplice” e una “strategia<br />

condivisa” ad ogni livello gerarchico, al fine di dare un senso alle<br />

attività lavorative quotidiane di ciascuno. In tal modo, la strategia<br />

aziendale, se realmente innovativa, condurrà al successo per mezzo<br />

anche di una forte componente motivazionale presente nelle risorse<br />

umane. Recentemente le aziende si sono accorte che il vantaggio<br />

competitivo e la creazione di valore sono frutto del capitale<br />

intellettuale, rappresentato dalle conoscenze, dalle relazioni e dalle<br />

innovazioni che maturano attraverso le relazioni tra collaboratori,<br />

clienti e fornitori. È sempre più diffuso un fabbisogno di “intelligenza<br />

collettiva” che si autogenera attraverso la creazione di contesti di<br />

lavoro in cui vengono fatte emergere e valorizzate le idee di tutti gli<br />

impiegati, acquisendo una specie di “leadership collettiva”.<br />

L’introduzione di originali strumenti di comunicazione interna possono<br />

favorire la condivisione di idee che, attraverso linee guida ben precise<br />

e un contesto adeguato, a loro volta possono dar vita ad un processo<br />

di innovazione continua. In talune situazioni la rete diventa un nuovo<br />

modo di essere delle organizzazioni che per avere successo sono<br />

quasi costrette a puntare sullo sviluppo di una “leadership della<br />

comunità”, attraverso la quale tutti i partecipanti possono: accedere a<br />

conoscenze di tante discipline mettendole a fattor comune; avere<br />

dimestichezza con le vie per accedere a nuova conoscenza;<br />

sviluppare tante relazioni in modo da moltiplicare la conoscenza già<br />

acquisita e interiorizzata; essere protagonisti al momento opportuno<br />

lasciando spazio ad altri una volta conclusa la proprio mission.<br />

Un fattore motivazionale, rappresentato dal bisogno dei<br />

lavoratori di partecipare e vivere “esperienze trasformative”.<br />

I lavoratori ormai non accettano più di buon grado di seguire un<br />

copione già scritto dal leader ma hanno il desiderio e sono incentivati<br />

solo se resi partecipi della scena che si sviluppa passo dopo passo<br />

seguendo la direzione indicata dal teamwork. In questa situazione un<br />

lavoratore potrà avere la sensazione di essere protagonista della vita<br />

aziendale e sarà motivato ad agire seguendo una certa direzione<br />

comune, favorendo lo sviluppo di processi innovativi per garantire il<br />

successo dell’impresa.<br />

Sviluppo di talenti a lungo termine<br />

Non esiste il miglior approccio per sviluppare e conservare a lungo le<br />

professionalità delle proprie risorse umane. Esiste, però, un<br />

approccio ideale per ogni particolare realtà aziendale. In paesi dove<br />

c’è un basso livello di turnover lavorativo, come può essere il mercato<br />

del lavoro Giapponese, si adotteranno approcci molto differenti<br />

rispetto a paesi in cui è presente un elevato livello di turnover, come il<br />

mercato del lavoro dei paesi occidentali, anche se l’obiettivo finale è e<br />

rimane quello di coltivare/investire su risorse ad alto potenziale per<br />

garantire un alto rendimento nel lungo periodo. Quando un’azienda è<br />

in grado di elaborare un eccellente processo di “knowledge-building”,<br />

può puntare allo sviluppo di competenze chiave per qualsiasi<br />

esigenza di breve periodo, per il problem solving, per la pianificazioni<br />

a lungo termine e per lo sviluppo di capacità manageriali. Uno dei<br />

metodi migliori per sviluppare talenti a “non perdere” è forse<br />

rappresentato dal far partecipare un gruppo di risorse selezionate ad<br />

un progetto pilota innovativo, i cui componenti hanno come obiettivo<br />

di progetto quello di ottenere un risultato per l’azienda e come<br />

obiettivo formativo quello di apprendere quali strumenti utilizzare nella<br />

gestione di un progetto e di quale approccio servirsi per creare un<br />

sistema di memorizzazione e condivisione della conoscenza<br />

acquisita. Siccome le situazioni interne ed esterne alle aziende sono<br />

in continuo cambiamento, i partecipanti al progetto devono essere in<br />

grado di ripensare e trasformare l’obiettivo dello stesso sulla base del<br />

valore del profitto atteso. In tal senso si sviluppano forti relazioni con<br />

gli operatori esterni, ovvero con i fornitori che riconosceranno il valore<br />

del rapporto di relazione instaurato in future attività comuni. Questo<br />

approccio può garantire all’impresa e ai propri lavoratori una cultura<br />

aziendale orientata alla trasformazione continua. Se l’obiettivo è<br />

quello di investire sulle risorse umane nel lungo periodo, un altro<br />

approccio efficace è rappresentato dalla creazione di Teamwork, delle<br />

Comunità “eterogenee” in cui le persone possono lavorare in<br />

squadra guidati e trascinati da una nuova forma di “leadership<br />

collettiva”. Quando un gruppo di lavoro mostra di avere una<br />

“coscienza” significa che le risorse umane che lo compongono sono<br />

fortemente coese, soddisfatte dell’ambiente in cui operano e delle<br />

persone con cui si confrontano quotidianamente, dove ciascuno<br />

conosce quello che deve fare e le aspettative che hanno gli altri<br />

membri sul suo comportamento nelle diverse circostanze aziendali. I<br />

Team di questo genere possono essere considerati dei veri e propri<br />

“organismi viventi” guidati da modelli mentali talmente condivisi da far<br />

sembrare le decisioni prese frutto di una unica mente. Questo<br />

modello risulta essere vincente soprattutto in situazioni che<br />

richiedono delle scelte rapide e di prendere decisioni velocemente. Il<br />

“punto di vista multiplo” produce idee innovative che accrescono il<br />

valore dell’impresa sia in termini di migliori prodotti e processi sia in<br />

termini di sviluppo delle risorse umane. Le quali oltre ad accrescere il<br />

proprio livello conoscitivo ed esperenziale, maturano anche un forte<br />

senso di appartenenza che consente all’azienda di fidelizzare i<br />

migliori talenti cresciuti al proprio interno. L’errore più comune<br />

commesso dalle imprese è rappresentato dalla prassi di far guidare<br />

un teamwork da un leader carismatico, riconosciuto quale miglior<br />

esperto in materia. Tale situazione porterà sicuramente il “capo” a<br />

soffocare le idee diverse dalle sue, evitando di farle emergere,<br />

portando la risoluzione dei problemi ad un certo conformismo che ne<br />

blocca il miglioramento.<br />

Strategia, cultura e risorse umane: innovazione<br />

La strategia per un’azienda è indubbiamente il driver principale del<br />

successo, ovvero rappresenta il percorso per raggiungere l’obiettivo<br />

di creare valore (innovare) nella misura adeguata per competere con<br />

successo. Pianificare una strategia significa essere in grado di<br />

misurarne l’efficacia, impegnare le risorse materiali e immateriali in<br />

modo efficiente e garantire la condivisione degli obiettivi da<br />

raggiungere da parte di tutta l’organizzazione. La strategia è<br />

fortemente influenzata dalla cultura presente in azienda e come<br />

logica conseguenza dalle risorse umane che la costituiscono.<br />

L’imperativo strategico del mondo aziendale degli ultimi anni è<br />

rappresentato dall’innovazione che per essere efficace in azienda,<br />

deve essere caratterizzata da: Continuità: non esiste il “momento<br />

giusto” per innovare, ma ogni occasione è buona per migliorare<br />

qualcosa. Uno dei nemici principali dell’innovazione è la staticità, il<br />

fatto di agganciarsi ad un successo consolidato senza avere la<br />

capacità di mettersi in discussione. Globalità: l’innovazione spesso è<br />

intesa solo ed esclusivamente quella del prodotto, tale visione può<br />

essere allargata considerando innovazione anche cambiamenti<br />

migliorativi di ogni aspetto organizzativo dal processo operativo alle<br />

metodologie di gestione sino a ricomprendere l’azienda nella sua<br />

globalità. Diffusione: l’innovazione ovviamente non deve essere<br />

privilegio di pochi eletti ma anzi il processo innovativo deve essere<br />

condiviso da tutta l’impresa ad ogni livello gerarchico. Anche chi<br />

esegue compiti meramente esecutivi è chiamato a fare uno sforzo nel<br />

migliorare la propria operatività. L’innovazione è deputata ad avere<br />

successo nelle organizzazioni, dalle più semplici alle più complesse,<br />

soprattutto quando: è parte integrante della strategia d’impresa; è<br />

fortemente radicata nella cultura aziendale; le risorse umane sono<br />

fortemente motivate ad assumere comportamenti innovativi. Un<br />

elemento di sicuro insuccesso per le sorti dell’azienda, anche in<br />

presenza di tali condizioni favorevoli, è rappresentato dalla scarsa<br />

capacità di valorizzare le idee migliori da parte del management.<br />

Conclusioni<br />

Un caso di eccellenza aziendale per capacità innovativa è oggi<br />

sicuramente rappresentato dalla Apple. Una ricerca sull’innovazione<br />

del Boston Consulting Group ha fatto emergere che i tre fattori chiave<br />

alla base del successo dell’azienda di Steve Jobs sono: una profonda<br />

comprensione dei gusti dei consumatori; uno straordinario cocktail di<br />

tecnologia e design; una potente macchina di marketing. Da alcune<br />

interviste fatte a diversi CEO è risultato che la Apple “conosce ciò che<br />

vuole il consumatore prima che il consumatore stesso se ne renda<br />

conto, e gli racconta quale sarà il suo futuro.” Da un’intervista ad<br />

Enzo Biagini, AD di Apple in Italia, è emerso che: “Per Apple<br />

innovazione significa ricerca e sviluppo di prodotti, hardware,<br />

software e servizi, tecnologicamente innovativi, belli, di qualità,<br />

semplici da utilizzare nel rispetto delle esigenze manifeste o latenti<br />

degli utenti finali. Questa tensione all’innovazione e alla ricerca<br />

alimenta un posizionamento competitivo aziendale di differenziazione<br />

rispetto a ciò che è disponibile sul mercato. L’innovazione si estende<br />

oltre all’offerta anche a molti processi aziendali, di comunicazione, di<br />

distribuzione, di modalità di vendita.” A far la differenza ovviamente<br />

sono sempre le persone che però devono essere orientate nella<br />

direzione giusta per perseguire efficacemente ed efficientemente gli<br />

obiettivi pianificati. “La nostra leadership crea allineamento<br />

nell’organizzazione non attraverso l’imposizione ma con la forza e la<br />

credibilità dei risultati di business. E, nonostante le grandi dimensioni,<br />

Apple rimane un’azienda molto snella e agile, capace di mantenere<br />

vivo lo spirito creativo interno e la comunicazione diffusa a tutti i<br />

livelli.” Un altro caso significativo di impresa innovativa è<br />

rappresentato dal “Cirque du Soleil”, un’azienda che ha fatto della<br />

sua creatività un marchio doc. Le Cirque ha intuito in anticipo rispetto<br />

alla concorrenza che l’arte come il business si muove in avanti verso<br />

il progresso, la staticità non è apprezzata dalla clientela in qualsiasi<br />

tipo di mercato ci si trovi. Un altro aspetto che fa di questa impresa la<br />

più innovativa nel suo campo è la centralità e l’importanza del lavoro<br />

di squadra. Lo spirito è quello di lavorare insieme per produrre<br />

un’unica sinergia, il gruppo si muove in squadra per dare più forza<br />

possibile all’esibizione, esaltando l’indispensabilità dell’equilibrio nel<br />

team. La strategia del Cirque fin dagli albori ha puntato su delle<br />

scelte precise per arrivare a tutti pur rispettando la sensibilità dei<br />

singoli Paesi. Ad esempio, la musica utilizzata per gli spettacoli è<br />

priva di testi, solo suoni che veicolano il messaggio, così lo spettacolo<br />

risulta essere accessibile in qualsiasi posto del mondo senza<br />

problemi di traduzione. I temi adottati risultano essere universali<br />

come il valore dei bambini, dei sogni, l’importanza dell’amore che tutti<br />

capiscono indipendentemente dalla cultura d’origine. Al Cirque viene<br />

curata oltre all’innovazione negli spettacoli anche quella nel business,<br />

ovvero viene coltivata la creatività non solo degli artisti , ma anche<br />

degli artigiani, dei tecnici, degli impiegati. I candidati vengono valutati<br />

sulla base delle loro capacità di mettersi in gioco in squadra, di<br />

condividere le loro idee e il loro talento, di assumersi responsabilità.<br />

Se il prodotto offerto deve essere “unico”, significa applicare<br />

l’innovazione ad ogni cosa, dalla scenografia agli studi, dal marketing<br />

alle strategie di vendita.<br />

Considerati questi casi aziendali di eccellenza,<br />

le aziende dovrebbero puntare molto di più<br />

sulla creatività e sull’innovazione attraverso<br />

investimenti consistenti sulle persone, in modo<br />

da poter disporre di risorse competenti con<br />

elevate capacità necessarie per sviluppare la<br />

giusta fiducia/partecipazione da parte dei<br />

singoli che si organizzano in team di lavoro<br />

orientati all’innovazione. Infine, va ricordato che<br />

il successo di un’impresa innovativa dipende<br />

molto anche dal sistema esterno nella quale<br />

questa è inserita. Il terreno diventa assai fertile<br />

nel momento in cui nel “sistema paese” è<br />

presente un forte investimento nella ricerca e<br />

nell’università con alla base un moderno<br />

sistema di istruzione in grado di garantire una<br />

certa sensibilità alla formazione continua e<br />

permanente.<br />

di Marco Bianchini<br />

www.donnaimpresa.com 31


speciale<br />

donna<br />

BELLE SCOPERTE<br />

“Principessa”<br />

Alida Adorante e Chiara Tarullo:<br />

UNA MAMMA E UNA FIGLIA<br />

UNITE DALLA PASSIONE PER LA<br />

FOTOGRAFIA<br />

di Sabatino Furnari<br />

In un sereno pomeriggio (forse pioveva ma quando si esce<br />

per certe dolci incombenze è sempre sereno) di circa tre<br />

anni fa Deborah e Marco risalivano il corso dell’Aquila con<br />

una meta ben precisa: il fotografo che avrebbe curato il<br />

servizio per il loro imminente matrimonio; fotografo già<br />

scelto da Deborah e, pertanto, la decisione era<br />

assolutamente insindacabile soprattutto dall’aspirante<br />

marito che, se ci teneva a rimanere tale conservandosi in<br />

salute, doveva tacere e approvare. Ma la futura sposina<br />

non aveva fatto i conti con le Forche Caudine delle<br />

emozioni improvvise: “Per arrivare allo studio fotografico<br />

che avevo scelto – racconta Deborah – era necessario<br />

passare davanti allo studio Principessa che allora non<br />

conoscevo. Ebbene, mi è bastato vedere l’album esposto<br />

in vetrina per cambiare idea su chi avrebbe reso immortale<br />

uno dei giorni più belli della nostra vita”. E già perché il<br />

giorno più bello in assoluto doveva ancora arrivare: esso<br />

si materializzò quando la felicità di Marco e Deborah venne<br />

completata dall’arrivo di Aurora, alla quale Alida e il marito<br />

Sergio non solo hanno avuto il piacere di offrire il servizio<br />

per il battesimo. A questo infatti si è aggiunto l’onore di<br />

reggere (come si dice da queste parti per intendere il far da<br />

padrino e madrina di battesimo) la piccola Aurora. Una<br />

storia come le tante che capitano nello Studio Principessa,<br />

dove ogni fine anno c’è la chiamata a raccolta degli sposi<br />

per l’irrinunciabile rito della pizza tutti insieme. La<br />

cerimonia sarebbe in teoria riservata alle coppie dell’anno<br />

che sta per concludersi ma Alida e Chiara sono abbastanza<br />

elastiche su questo punto.<br />

Cosa ci ha a che fare la Scienza Medica con la fotografia? A meno che uno non<br />

faccia il radiologo, nulla. E allora? E allora, per amore, si può abbandonare la<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia a due esami da una brillante laurea e approdare,<br />

per caso, alla fotografia per farne la passione professionale di una vita. Una vita da<br />

Principessa scarrozzata qua e la dal Principe sul bianco destriero quella di Alida<br />

Adorante; che nel 1981 abbandona la succitata carriera medica e le brume aquilane<br />

per seguire il marito Sergio agente assicurativo, nella solatia Bari e qui iniziare per<br />

caso a fotografare matrimoni con un’idea precisa: fare di ogni donna una<br />

Principessa almeno per un giorno. E quale migliore occasione del giorno delle<br />

nozze? “Quando – spiega Alida – ogni donna diventa una Principessa piena di luce<br />

come quella che mi apparve nell’obbiettivo tanti anni fa sulla laguna di Venezia<br />

dove ho lavorato dopo Bari catapultata dal sud la nord sempre per amore di Sergio<br />

mio marito, il quale un giorno in Piazza San Marco (dicesi Piazza San Marco) mi<br />

disse che gli mancavano i Quattro Cantoni ( punto strategico del centro dell’Aquila)<br />

e che voleva tornare all’ombra del Gran Sasso”. Ora, con tutto il rispetto per<br />

L’Aquila, quando una fa la fotografa sulla laguna veneta e un marito se ne esce con<br />

una frase del genere che fa? Semplice; lo porta all’Aquila e lo impicca quattro volte:<br />

una per ognuno dei summenzionati Cantoni! Alida no: impacchetta obbiettivi,<br />

diaframmi, pellicole e figlie e parte per L’Aquila dove inizia una nuova avventura. Ma<br />

andiamo per ordine: “A Bari – racconta Alida – vado a far sviluppare certe foto mie<br />

personali e gli scatti piacquero al fotografo che mi propose di dargli una mano per<br />

un matrimonio, io accetto in cambio di 50.000 lire e va a finire che gli sposi scelgono<br />

per l’album quasi tutti i miei scatti, e così è cominciata la mia carriera di fotografa.<br />

Dopo un po’ di tempo le 50.000 a servizio non mi bastavano più e volevo aprire un<br />

negozio, e così mi dovetti rimettere a studiare per fare gli esami al Rec. A Bari non<br />

c’era verso di trovare un locale ma alla fine riuscii ad aprire a Cellamare un paesino<br />

che oggi è praticamente dentro Bari, e ancora ringrazio il sindaco dell’epoca senza<br />

l’aiuto del quale il sogno del negozio sarebbe rimasto tale. Invece da lì è iniziata una<br />

bella carriera”. Bella e all’insegna delle cocciutaggine abruzzese perché Alida con la<br />

fotografia c’entrava poco o nulla come spiega la figlia Chiara che condivide con lei il<br />

lavoro e le soddisfazioni: “Mamma le foto non le sapeva fare, i fotografi in famiglia<br />

stavano dalla parte di papà, nonno era stato anche fotografo di guerra”. A maggiora<br />

ragione la scelta di Alida ha del fiabesco: da fotografa dilettante a poetessa della<br />

luce è un bel salto che la nostra, ha fatto con coraggiosa grazia e con il pallino della<br />

crescita professionale ed imprenditoriale: presto infatti i negozi diventano due e<br />

danno lavoro a 5 ragazzi baresi tolti letteralmente dalla strada. E mentre Alida si<br />

prepara ad aprire i battenti del terzo negozio arriva il marito Sergio il quale le<br />

annuncia il suo trasferimento a Venezia, dove per un anno dovrà fare da solo<br />

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Uno scorcio dello Studio Fotografico<br />

Principessa<br />

C.so Vittorio Emanuele 139 - L’Aquila<br />

Tel. 0862 414267<br />

perché Alida non può lasciare i lavori a metà. Anche la laguna veneta si rivela<br />

piena di successi per la nostra Principessa dello scatto che riesce a cambiare il<br />

modo asciutto e sbrigativo dei veneti di concepire il servizio fotografico del<br />

matrimonio: “Riuscii a cambiare le usanze dei veneziani che si accontentavano di<br />

dieci foto per tutta la cerimonia e che un album degno di tale nome non lo<br />

avevano mai visto, poi un bel giorno Sergio se ne uscì con la frase relativa alla<br />

nostalgia per i Quattro Cantoni e decidemmo di tornare all’Aquila dove non iniziai<br />

subito a lavorare, anzi non ne avevo nessuna voglia”. Ma la passione è troppo<br />

forte e poi, come spiega Chiara con una punta canzonatoria: “Mamma non può<br />

stare senza lavorare che gli prende la depressione”. “E invece così mi prende<br />

l’infarto specialmente quando litigo con te”, ribatte Alida. E si perché mamma e<br />

figlia discutono (eufemismo) spesso e sempre per motivi tecnici su<br />

un’inquadratura o su un particolare, e sono liti furibonde con i fulmini che<br />

schizzano fuori dal negozio, ma che come i temporali estivi durano pochi minuti e<br />

soprattutto non lasciano tracce, se non positive sulla qualità del lavoro. A proposito<br />

di Chiara, esempio perfetto di figlia d’arte, c’è da sottolineare come la<br />

Principessina affronti le sfide imprenditoriali con leggerezza: “Avevamo bisogno di<br />

un nuovo negozio in centro, per metter insieme sala posa, laboratorio e show<br />

room, un giorno ho visto che si vendeva un locale vicino alla cattedrale di San<br />

Bernardino e ho deciso di comprarlo, così possiamo fare anche tre matrimoni per<br />

volta e io posso far lavorare i miei ex colleghi di studi dell’Accademia<br />

dell’Immagine”. Chiara si è infatti diplomata nella prestigiosa scuola aquilana<br />

voluta da Gabriele Lucci e dove insegnano personaggi come Dante Ferretti e<br />

Vittorio Storaro, quest’ultimo grandissimo direttore della fotografia, vincitore di tre<br />

premi Oscar ( Apocalypse Now, Reds, L'ultimo imperatore), con il quale Chiara ha<br />

tenuto un brillante seminario. “ La scuola è stata importantissima per me, ma<br />

credo di aver imparato moltissimo rubando il mestiere a mamma e papà,<br />

lavorando con loro sul campo, inventando inquadrature nuove per i matrimoni;<br />

specialmente in chiesa quando gli sposi sono impegnati e non ti puoi intromettere<br />

per spostarli o metterli in condizioni di luce ideali, e allora devi inventare per poi<br />

scegliere gli scatti più belli. E da queste scelte che spesso nascono le famose<br />

litigate con mamma; anche perché prendiamo fuoco tutte e due facilmente ma<br />

altrettanto rapidamente ci spegniamo”. L’importante è che resti accesa la scintilla<br />

della creatività che consente ai lavori dello Studio Principessa di essere<br />

immediatamente riconoscibili per la loro inconfondibile luce, non a caso per<br />

illustrare il servizio abbiamo scelto foto di oggetti e non di persone: volevamo<br />

mostrarvi il livello della qualità dove essa si confonde con la massima difficoltà: gli<br />

oggetti non si commuovono, non sorridono, non si mettono in posa, non cambiano<br />

espressione, stanno lì e come Totò pensano: “Vediamo sto’ fesso dove vuole<br />

arrivare”. Con gli oggetti è tutta questione di luce, colori e manico; non si può<br />

barare le foto o le sai fare o vai a pescare. E adesso parte la grande sfida delle<br />

Principesse, il nuovo negozio bello luminoso, affascinante ma anche impegnativo,<br />

non solo sotto il profilo economico ma anche per quello che riguarda il rapporto<br />

immagine qualità: voglio dire che quando uno compera una Ferrari deve anche<br />

saperla guidare, se no fa una figura peggiore che andare in giro con una 127<br />

Rustica (chi ha più di 35 anni sa di cosa parlo). Ma le Principesse sono avvezze<br />

alle alte velocità del mercato e ai cambiamenti in corsa, anche se la prossima<br />

volta che papà Sergio se ne dovesse uscire con un cambio repentino di città sarà<br />

bene che si comperi davvero una Ferrari e che corra forte, ma forte.<br />

Danza e Storia<br />

COME SI PUÒ<br />

SI CHIEDERÀ<br />

FORSE QUALCUNO<br />

IN FONDO ESSA<br />

CON LA DANZA:<br />

UNIRE LA STORIA<br />

DA BAMBINE.<br />

UN CLASSICO SOGNO<br />

NON È CHE<br />

Visione assai superficiale e restrittiva di una disciplina che Curt<br />

Sachs definì " la madre delle arti ", ritenendo egli stesso limitativa<br />

questa definizione: la danza è, prima che arte, espressione della<br />

vita. Sin dall'antichità la danza è stata uno strumento con cui<br />

l'uomo esprimeva i propri stati d'animo o con cui marcava eventi<br />

importanti della propria esistenza: l'uomo primitivo le attribuiva un<br />

significato sacro, propiziatorio e rituale. Danzando egli tentava di<br />

ottenere i favori del Dio, cercava il contatto col divino, con la<br />

dimensione trascendente. La danza è comunicare attraverso il<br />

gesto, svuotato del proprio significato pratico: con il movimento il<br />

corpo si perde nello spazio e nel tempo, e nella danza moderna il<br />

ballerino è un artista che ha il ruolo di cogliere ed esprimere, nella<br />

realtà modellata dall'uomo a propria utilità e immagine, tutto ciò<br />

che sfugge agli altri. Nell'antica Grecia la danza è parte<br />

fondamentale della tragedia: i cori cantano la crudeltà del divino di<br />

fronte alla sventura dell'uomo e danzano per avvicinarsi al Dio,<br />

privati del proprio autocontrollo, trasportati dalla furia dionisiaca.<br />

Come tutte le forme d'arte, la danza ha conosciuto, però, anche<br />

periodi difficili: partendo dal concetto che danzando l'uomo<br />

riunisca in sé sia l'anima che il corpo, è facile capire perchè la<br />

Chiesa vi abbia combattuto contro una lunga lotta. Nel 398, il<br />

Concilio di Cartagine commina la scomunica per chi assiste a<br />

spettacoli teatrali nei giorni festivi. Sant'Agostino definisce la<br />

danza "follia lasciva, roba del diavolo". Il contatto con il divino può<br />

avvenire, per la religione cristiana, solo con la morte, dopo che<br />

l'uomo ha umiliato e non certo esaltato il proprio corpo, il quale è<br />

l'unico ostacolo che si pone fra l'anima e lo spirito divino. Nel<br />

Medioevo la danza è espressione della donna e del maligno: sono<br />

le streghe a danzare durante i loro sabba; essa continua, però a<br />

vivere nelle manifestazioni popolari in occasioni di feste e ben<br />

presto inizia a diffondersi anche fra le classi sociali più elevate,<br />

nelle corti e nei castelli. Poichè eseguire salti, volteggi e<br />

capriole,viene considerato dai signori poco aristocratico, essi li<br />

sostituiscono con passi più lenti e copposti. Tramandate per via<br />

pratica durante tutto il Medioevo, solo nel Rinascimento si<br />

cominciano a codificare i passi che contraddistinguono le singole<br />

danze. In questo periodo, in special modo in Italia e in Francia, si<br />

afferma nelle corti principesche la figura del maestro di ballo, che<br />

conferisce maggiore prestigio a feste e a cerimonie. Le danze più<br />

in voga allora furono di origine italiana o francese, tra le prime : la<br />

pavana (lenta), il saltarello (veloce); tra le seconde: la gavotta<br />

(moderata), la bourrè (veloce). Tra il XIV e il XVI la danza inizia ad<br />

assumere la forma del balletto vero e proprio: nascono le figure del<br />

coreografo e del ballerino professionista, si sviluppano,<br />

soprattutto in Francia, le Accademie di danza e nel '700 si<br />

definiscono le posizioni e i passi base, oltre all'introduzione del<br />

tutù e delle scarpette da punta. A questo punto non è difficile<br />

comprendere come la danza sia stata nei secoli, e sia anche oggi,<br />

espressione della cultura e dei movimenti di pensiero, come abbia<br />

subito ma anche influenzato la musica e la letteratura. Grandi<br />

personaggi storici avevano una sfrenata passione per il balletto:<br />

Re Luigi XIV deve proprio il suo appellativo di Re Sole al ruolo che<br />

ebbe in un famoso balletto, "Ballet de la nuit", in cui egli<br />

impersonò il Sole. Sino ad adesso si è parlato di danza e balletto<br />

come se fossero sinonimi, ma così non è: il balletto come forma<br />

d'arte si è sviluppato nell'era moderna, mentre la danza, più<br />

genericamente e nella sua forma più semplice risale alla preistoria,<br />

come manifestazione istintiva dell'uomo. Ne consegue che la<br />

storia del balletto, raffrontata a quella della danza, ne rappresenti,<br />

dal punto di vista cronologico, soltanto un'esigua parte. Poichè la<br />

storia della danza e del balletto ricoprono comunque un arco di<br />

tempo assai vasto, non si può iniziare a scoprirne la storia più<br />

recente senza dare uno sguardo, prima, alle premesse nei secoli<br />

antecedenti.<br />

35<br />

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Uno scorcio dello Studio Fotografico<br />

Principessa<br />

C.so Vittorio Emanuele 139 - L’Aquila<br />

Tel. 0862 414267<br />

perché Alida non può lasciare i lavori a metà. Anche la laguna veneta si rivela<br />

piena di successi per la nostra Principessa dello scatto che riesce a cambiare il<br />

modo asciutto e sbrigativo dei veneti di concepire il servizio fotografico del<br />

matrimonio: “Riuscii a cambiare le usanze dei veneziani che si accontentavano di<br />

dieci foto per tutta la cerimonia e che un album degno di tale nome non lo<br />

avevano mai visto, poi un bel giorno Sergio se ne uscì con la frase relativa alla<br />

nostalgia per i Quattro Cantoni e decidemmo di tornare all’Aquila dove non iniziai<br />

subito a lavorare, anzi non ne avevo nessuna voglia”. Ma la passione è troppo<br />

forte e poi, come spiega Chiara con una punta canzonatoria: “Mamma non può<br />

stare senza lavorare che gli prende la depressione”. “E invece così mi prende<br />

l’infarto specialmente quando litigo con te”, ribatte Alida. E si perché mamma e<br />

figlia discutono (eufemismo) spesso e sempre per motivi tecnici su<br />

un’inquadratura o su un particolare, e sono liti furibonde con i fulmini che<br />

schizzano fuori dal negozio, ma che come i temporali estivi durano pochi minuti e<br />

soprattutto non lasciano tracce, se non positive sulla qualità del lavoro. A proposito<br />

di Chiara, esempio perfetto di figlia d’arte, c’è da sottolineare come la<br />

Principessina affronti le sfide imprenditoriali con leggerezza: “Avevamo bisogno di<br />

un nuovo negozio in centro, per metter insieme sala posa, laboratorio e show<br />

room, un giorno ho visto che si vendeva un locale vicino alla cattedrale di San<br />

Bernardino e ho deciso di comprarlo, così possiamo fare anche tre matrimoni per<br />

volta e io posso far lavorare i miei ex colleghi di studi dell’Accademia<br />

dell’Immagine”. Chiara si è infatti diplomata nella prestigiosa scuola aquilana<br />

voluta da Gabriele Lucci e dove insegnano personaggi come Dante Ferretti e<br />

Vittorio Storaro, quest’ultimo grandissimo direttore della fotografia, vincitore di tre<br />

premi Oscar ( Apocalypse Now, Reds, L'ultimo imperatore), con il quale Chiara ha<br />

tenuto un brillante seminario. “ La scuola è stata importantissima per me, ma<br />

credo di aver imparato moltissimo rubando il mestiere a mamma e papà,<br />

lavorando con loro sul campo, inventando inquadrature nuove per i matrimoni;<br />

specialmente in chiesa quando gli sposi sono impegnati e non ti puoi intromettere<br />

per spostarli o metterli in condizioni di luce ideali, e allora devi inventare per poi<br />

scegliere gli scatti più belli. E da queste scelte che spesso nascono le famose<br />

litigate con mamma; anche perché prendiamo fuoco tutte e due facilmente ma<br />

altrettanto rapidamente ci spegniamo”. L’importante è che resti accesa la scintilla<br />

della creatività che consente ai lavori dello Studio Principessa di essere<br />

immediatamente riconoscibili per la loro inconfondibile luce, non a caso per<br />

illustrare il servizio abbiamo scelto foto di oggetti e non di persone: volevamo<br />

mostrarvi il livello della qualità dove essa si confonde con la massima difficoltà: gli<br />

oggetti non si commuovono, non sorridono, non si mettono in posa, non cambiano<br />

espressione, stanno lì e come Totò pensano: “Vediamo sto’ fesso dove vuole<br />

arrivare”. Con gli oggetti è tutta questione di luce, colori e manico; non si può<br />

barare le foto o le sai fare o vai a pescare. E adesso parte la grande sfida delle<br />

Principesse, il nuovo negozio bello luminoso, affascinante ma anche impegnativo,<br />

non solo sotto il profilo economico ma anche per quello che riguarda il rapporto<br />

immagine qualità: voglio dire che quando uno compera una Ferrari deve anche<br />

saperla guidare, se no fa una figura peggiore che andare in giro con una 127<br />

Rustica (chi ha più di 35 anni sa di cosa parlo). Ma le Principesse sono avvezze<br />

alle alte velocità del mercato e ai cambiamenti in corsa, anche se la prossima<br />

volta che papà Sergio se ne dovesse uscire con un cambio repentino di città sarà<br />

bene che si comperi davvero una Ferrari e che corra forte, ma forte.<br />

Danza e Storia<br />

COME SI PUÒ<br />

SI CHIEDERÀ<br />

FORSE QUALCUNO<br />

IN FONDO ESSA<br />

CON LA DANZA:<br />

UNIRE LA STORIA<br />

DA BAMBINE.<br />

UN CLASSICO SOGNO<br />

NON È CHE<br />

Visione assai superficiale e restrittiva di una disciplina che Curt<br />

Sachs definì " la madre delle arti ", ritenendo egli stesso limitativa<br />

questa definizione: la danza è, prima che arte, espressione della<br />

vita. Sin dall'antichità la danza è stata uno strumento con cui<br />

l'uomo esprimeva i propri stati d'animo o con cui marcava eventi<br />

importanti della propria esistenza: l'uomo primitivo le attribuiva un<br />

significato sacro, propiziatorio e rituale. Danzando egli tentava di<br />

ottenere i favori del Dio, cercava il contatto col divino, con la<br />

dimensione trascendente. La danza è comunicare attraverso il<br />

gesto, svuotato del proprio significato pratico: con il movimento il<br />

corpo si perde nello spazio e nel tempo, e nella danza moderna il<br />

ballerino è un artista che ha il ruolo di cogliere ed esprimere, nella<br />

realtà modellata dall'uomo a propria utilità e immagine, tutto ciò<br />

che sfugge agli altri. Nell'antica Grecia la danza è parte<br />

fondamentale della tragedia: i cori cantano la crudeltà del divino di<br />

fronte alla sventura dell'uomo e danzano per avvicinarsi al Dio,<br />

privati del proprio autocontrollo, trasportati dalla furia dionisiaca.<br />

Come tutte le forme d'arte, la danza ha conosciuto, però, anche<br />

periodi difficili: partendo dal concetto che danzando l'uomo<br />

riunisca in sé sia l'anima che il corpo, è facile capire perchè la<br />

Chiesa vi abbia combattuto contro una lunga lotta. Nel 398, il<br />

Concilio di Cartagine commina la scomunica per chi assiste a<br />

spettacoli teatrali nei giorni festivi. Sant'Agostino definisce la<br />

danza "follia lasciva, roba del diavolo". Il contatto con il divino può<br />

avvenire, per la religione cristiana, solo con la morte, dopo che<br />

l'uomo ha umiliato e non certo esaltato il proprio corpo, il quale è<br />

l'unico ostacolo che si pone fra l'anima e lo spirito divino. Nel<br />

Medioevo la danza è espressione della donna e del maligno: sono<br />

le streghe a danzare durante i loro sabba; essa continua, però a<br />

vivere nelle manifestazioni popolari in occasioni di feste e ben<br />

presto inizia a diffondersi anche fra le classi sociali più elevate,<br />

nelle corti e nei castelli. Poichè eseguire salti, volteggi e<br />

capriole,viene considerato dai signori poco aristocratico, essi li<br />

sostituiscono con passi più lenti e copposti. Tramandate per via<br />

pratica durante tutto il Medioevo, solo nel Rinascimento si<br />

cominciano a codificare i passi che contraddistinguono le singole<br />

danze. In questo periodo, in special modo in Italia e in Francia, si<br />

afferma nelle corti principesche la figura del maestro di ballo, che<br />

conferisce maggiore prestigio a feste e a cerimonie. Le danze più<br />

in voga allora furono di origine italiana o francese, tra le prime : la<br />

pavana (lenta), il saltarello (veloce); tra le seconde: la gavotta<br />

(moderata), la bourrè (veloce). Tra il XIV e il XVI la danza inizia ad<br />

assumere la forma del balletto vero e proprio: nascono le figure del<br />

coreografo e del ballerino professionista, si sviluppano,<br />

soprattutto in Francia, le Accademie di danza e nel '700 si<br />

definiscono le posizioni e i passi base, oltre all'introduzione del<br />

tutù e delle scarpette da punta. A questo punto non è difficile<br />

comprendere come la danza sia stata nei secoli, e sia anche oggi,<br />

espressione della cultura e dei movimenti di pensiero, come abbia<br />

subito ma anche influenzato la musica e la letteratura. Grandi<br />

personaggi storici avevano una sfrenata passione per il balletto:<br />

Re Luigi XIV deve proprio il suo appellativo di Re Sole al ruolo che<br />

ebbe in un famoso balletto, "Ballet de la nuit", in cui egli<br />

impersonò il Sole. Sino ad adesso si è parlato di danza e balletto<br />

come se fossero sinonimi, ma così non è: il balletto come forma<br />

d'arte si è sviluppato nell'era moderna, mentre la danza, più<br />

genericamente e nella sua forma più semplice risale alla preistoria,<br />

come manifestazione istintiva dell'uomo. Ne consegue che la<br />

storia del balletto, raffrontata a quella della danza, ne rappresenti,<br />

dal punto di vista cronologico, soltanto un'esigua parte. Poichè la<br />

storia della danza e del balletto ricoprono comunque un arco di<br />

tempo assai vasto, non si può iniziare a scoprirne la storia più<br />

recente senza dare uno sguardo, prima, alle premesse nei secoli<br />

antecedenti.<br />

35<br />

www.donnaimpresa.com


PROFESSIONE BALLERINA<br />

“LA<br />

mia vita<br />

in punta di piedi”<br />

lola FAJZO<br />

nella foto: Lola Fejzo con il marito Joe Artid Fejzo<br />

Lola Fejzo è la splendida signora che<br />

insegna nella scuola GISELLE Danza e<br />

Musica di Porto San Giorgio, della quale<br />

è titolare insieme al marito, il cantautore<br />

Joe Artid Fejzo . Nata a Tirana e<br />

diplomata all’Accademia dello Stato e<br />

nel 1983, Lola entra a far parte della<br />

Compagnia del Teatro dell’Opera di<br />

Tirana dove diventa nello stesso anno<br />

Prima Ballerina quindi “ Etoile “. Dopo<br />

svariati spettacoli chiude la carriera<br />

come danzatrice con “ GISELLE “<br />

insieme ad Anna Razzi nei palcoscenici<br />

d’Italia. Nel 1990 si stabilisce Italia e due<br />

anni dopo, forte della esperienza<br />

lavorativa maturata e al grado di<br />

professionalità raggiunto fonda la<br />

scuola Giselle (www.giselle.it) che<br />

quest’anno festeggia il suo 18-esimo<br />

anno di vita culturale.<br />

Come è iniziata questa avventura qui nelle Marche ?<br />

Dopo la nascita di mia figlia Alina a Roma, ho deciso di<br />

abbandonare il palcoscenico per dedicarmi<br />

all’insegnamento. Non fu una cosa facile il passaggio dai<br />

palcoscenici alle sale piccole di danza…se ripenso al<br />

coraggio di portare in scena i primi allievi, tra i quali<br />

alcune bambine che non sapevano neanche cosa<br />

fossero le punte, mi prende ancora adesso l’agitazione.<br />

E pensare che la Danza mi ha dato la forza e la<br />

costanza di lavorare duro e avere dei buoni risultati nel<br />

tempo.<br />

Quanto è importante studiare la danza in maniera<br />

corretta?<br />

Lo studio della danza in modo giusto è molto<br />

importante… Partendo dalla propedeutica o pre-danza,<br />

una metodologia artistica che comprende principi ed<br />

esercizi rivolti in maniera specifica ai bambini. E’ fondata<br />

sull’educazione motoria e sull’aspetto ludico e creativo;<br />

un vero e proprio avvio per quello che sarà lo studio<br />

della danza classica e delle discipline che da esse<br />

ramificano. Da un lato la danza codificata attraverso<br />

metodiche esecutive trasmette la tecnica, dall’altra parte<br />

fuoriesce il linguaggio creativo che rintraccia elementi di<br />

base della crescita: sollecita la memoria, costruisce la<br />

forma, proietta all’esterno l’abilità personale, mette in<br />

luce l’ interiorità, rinforza la loro personalità e la<br />

sicurezza individuale, apre la via alla comunicazione tra<br />

dentro e fuori.<br />

“Il corpo è come una pianta. Come la pianta…cresce e<br />

occupa sempre più spazio. Lasciate che il corpo si<br />

allunghi nello spazio, non fermate la sua crescita.”<br />

Mi parli del rapporto ballerino-palcoscenico e di<br />

come viene sviluppato il contatto con altri<br />

insegnanti o altre realtà di danza…<br />

Una delle cose più importanti da fare per un ballerino è<br />

proprio “vivere” il Palcoscenico. Il mestiere della danza<br />

s’impara proprio lì, cominciando dal contatto con gli<br />

spettatori fino al sudore del successo. Proprio per questo<br />

ho svolto un corso biennale presso la Scala di Milano<br />

dove mi è stato riconosciuto il titolo per l’insegnamento<br />

delle classi inferiori, base della Scuola di danza, che<br />

fonda la struttura futura e solida delle ballerine. Un<br />

aspetto molto importante sono gli STAGES organizzati<br />

nella nostra scuola, con importanti nomi del<br />

Palcoscenico e della TV, dove i ragazzi hanno la<br />

CRONOLOGIA<br />

DELLA DANZA E DEL<br />

BALLETTO DAL 1600<br />

AD OGGI<br />

PREMESSA<br />

Dopo il Rinascimento la danza trovò il suo grande protettore in Luigi XIV di<br />

Francia, detto il Re Sole, che permise ai migliori artisti di lavorare senza<br />

preoccupazioni, garantendo loro un vero e proprio stipendio. Ottimo<br />

ballerino lui stesso, il Re Sole nobilitò con la sua presenza i balletti di corte e<br />

si servì, tra gli altri, del compositore di origine italiana Giovanni Battista Lulli.<br />

I soggetti erano quasi tutti ispirati ai miti greci e latini, rielaborati per<br />

celebrare la figura del re e il trionfo delle arti. Anche il celebre<br />

commediografo Molière (che aveva collaborato ai soggetti di diversi<br />

spettacoli di danza) usò il balletto come "intervallo" tra un atto e l'altro delle<br />

sue commedie. E proprio Molière creò una forma di spettacolo che<br />

rappresenta un passo avanti verso la nascita del balletto classico moderno:<br />

la comédie ballet (commedia balletto), rappresentazione teatrale in cui la<br />

danza non serviva solo da riempitivo, ma accompagnava le parti recitate.<br />

Dopo la morte di Luigi XIV, avvenuta nel 1715, il balletto conobbe un periodo<br />

di declino e tornarono alla ribalta le danze di corte, come i minuetti e le<br />

gavotte da eseguirsi durante le feste. Le compagnie che presentavano<br />

spettacoli di pantomima danzata e di balletto si esibivano soprattutto nei<br />

teatri, dove gli spettacoli brillanti e divertenti incontravano il gusto del<br />

pubblico; la danza, insomma, era considerata una forma di spettacolo<br />

particolarmente frivolo e "leggero". In questo periodo il balletto resta nelle<br />

mani delle prime grandi professioniste, che divennero stelle invidiate e<br />

ammirate in tutte le corti d'Europa e ridonarono nuovo prestigio alla danza.<br />

Nel 1726 debuttò all'Opéra di Parigi la sedicenne Marie Anne Cupis de<br />

Camargo, destinata a diventare la più grande "virtuosa" d'Europa: a quanto<br />

pare riusciva ad eseguire salti, piroette, e passi difficilissimi, che nessuno<br />

era mai stato capace di eseguire. Fu lei, inoltre, la prima ad accorciare la<br />

lunghezza dei costumi di scena, in modo da potersi muovere con più<br />

scioltezza. Furono le grandi virtuose e i loro maestri che, nel XVIII secolo,<br />

svilupparono la tecnica della danza classica; nello stesso periodo i maestri<br />

di danza italiani diffondevano l'arte del balletto anche in Austria e Russia.<br />

Nel 1760 Jean Georges Noverre pubblicò il trattato "Lettere sulla danza" nel<br />

quale invocava l'unità di danza, musica e scenografia e l'eliminazione delle<br />

danze per proprio piacere. Nella sua riforma Noverre portò ad una divisione<br />

netta tra danza meccanica e danza d'azione intendendo egli per la prima la<br />

danza che si affidava al puro tecnicismo e per la seconda quella che si<br />

basava su un racconto che per essere capito aveva bisogno dell'apporto sia<br />

della pantomima che della danza pura e quindi necessitava di sentimento,<br />

espressività ed energia capace di commuovere ed interessare.<br />

In polemica col Noverre fu il fiorentino Gasparo Angiolini (1731-1803), il<br />

coreografo italiano che contribuì all'evoluzione pantomimica della danza<br />

(misurata per l'italiano, camminata per il francese), il quale rimproverava al<br />

suo collega francese, nelle sue Lettere sopra i Balli Pantomimi (1773), di<br />

essere troppo concettuoso affermando egli che l'opera del coreografo<br />

dovesse basarsi soprattutto sull'ispirazione e sull'estro creativo e non<br />

dovesse essere condizionata dai precetti. La danza stava rompendo col<br />

Classicismo e stava per entrare nell'epoca che l'avrebbe vista protagonista,<br />

l'epoca romantica.


Lola Fejzo in un momento<br />

di danza<br />

possibilità di confrontarsi con altre metodologie e diverse<br />

tecniche d’insegnamento…le cito solo alcuni dei maestri che<br />

sono stati con noi: Ljudmill Ciakali ( MAS di Milano ), la<br />

professoressa Marit Bech ( Norvegia ) Kledi, Anbeta, M°<br />

Odoardo, Maria Bordoni…fino ai Maestri ospiti dagli USA,<br />

ovvero Christopher Huggins e Theresa Ruth Howard dalla<br />

più famosa scuola americana di Alvin Ailey il 25 e 26 ottobre<br />

2008, M° Massimo Perugini per il Contemporaneo e altri.<br />

Quello che oggi mi riempie il cuore di gioia è vedere le<br />

ballerine uscite dalla nostra scuola far parte di importanti<br />

compagnie e Teatri come, ad esempio, Ljudmilla Anisimova<br />

al Kirov ( Russia ) Jessica Andrenacci in Svezia, Sara<br />

Cimadamore nel mondo dello spettacolo e film, Maria Sole<br />

Fornarelli nella Compagnia della Rancia ecc. Pensi che solo<br />

nell’ultimo anno il successo delle nostre allieve ha fatto si che<br />

dei Premi importanti avessero il nome della Giselle Danza: il<br />

secondo Premio conquistato a Firenze su 3500 ballerini<br />

provenienti da tutto il mondo, il Concorso “Expression”, a<br />

luglio, dove ci siamo aggiudicati il primo Premio Gruppo e il<br />

II° premio Solisti Classica a Bolzano Danza, l’ultimo<br />

spettacolo originale ideato da me con le musiche di Puccini<br />

“Tosca”, fino alla partecipazione come ospiti<br />

all’inaugurazione dell’arena di Villa Vitali il 23 agosto scorso.<br />

Tutti questi riconoscimenti al merito fanno si che il lavoro<br />

duro e il sudore nelle sale di danza sia ampiamente<br />

ricompensato..anche se, devo essere sincera, il premio più<br />

grande è provare, ogni volta, l’emozione dei lunghi applausi.<br />

Un buon insegnante è anche un buon ballerino Lola?<br />

Non è indispensabile essere per forza un ballerino di palco<br />

per essere un buon insegnante, però, per poter trasmettere il<br />

mestiere bisogna averlo vissuto profondamente e sudato con<br />

emozioni. Oggi nelle scuole trovi invece tanti insegnanti che<br />

si basano solo sulla teoria o che sono troppo giovani,<br />

addirittura appena usciti dalle Accademie o dai vari Stages.<br />

Questo sta a significare che troppo spesso ci si dimentica di<br />

una cosa importantissima, ovvero che la danza è una<br />

disciplina artistica che possiede una forte componente<br />

psicologica della quale non si può non tener conto se<br />

vogliamo trasmettere generosamente all’Allievo tutta<br />

l’esperienza vissuta e accumulata nel corso della nostra<br />

carriera. L’allievo, come un bambino che si prende per mano<br />

durante una passeggiata, va misurato e accompagnato<br />

attraverso le lezioni verso quella che diventerà la sua<br />

professione o anche solo la sua passione. Bisogna poi uscire<br />

dalla sala, seguire le prove, creare gli spettacoli per far sì che<br />

i sogni dei piccoli danzatori diventino realtà…una realtà fatta<br />

di applausi che li accompagneranno nel difficile ma stupendo<br />

sogno dei ruoli sul palcoscenico. È poesia, è musica, una<br />

simbiosi, la realtà di un arte di natura muta che comunica<br />

attraverso il corpo, che riflette l’anima…<br />

VERSO IL BALLETTO<br />

ROMANTICO<br />

La rivoluzione francese non risparmiò neanche il mondo della danza, che fu<br />

investita dalle conseguenze di questo evento storico. Già nel 1792, il 2<br />

ottobre, a Parigi si rappresentò Offrande à la Liberté, la cui coreografia era<br />

composta sulla musica della Marsigliese. Dal punto di vista contenutistico, si<br />

tendeva ad abbandonare i temi mitologici per calarsi nella realtà,<br />

introducendo trame e problematiche intese ad avvicinare i diversi ceti sociali<br />

fra di loro. Il ballo mitologico, non scompariva completamente, ma<br />

presentava agganci significativi a tematiche sociali ed umane. Accanto ad<br />

esso si accompagnavano il ballo storico (con particolare riferimento al<br />

mondo dell'impero romano), il ballo eroico. I personaggi che ruotavano<br />

intorno a ques'arte fuorono costretti ad una sorta di diaspora per l'Europa,<br />

verso nazioni più comprensive verso gli artisti, come non lo era allora la<br />

Francia repubblicana: il francese Jean Georges Noverre, maestro di ballo<br />

dell'Opéra, dovette emigrare in Inghilterra, dove terminò la sua carriera<br />

come coreografo del Teatro di Drury Lane di Londra, mentre il ballerino<br />

italiano Gaetano Vestris, anche lui maestro di ballo dell'Opéra, dopo la<br />

rivoluzione perse la sua pensione reale e si trovò in gravi difficoltà<br />

economiche. L'Ottocento lo si può considerare il secolo della ballettomania,<br />

con la nascita di teatri e scuole di danza "professioniste"annesse, come<br />

accadde a Mosca, nel 1805, quando venne aperto il Teatro Bolshoi. Durante<br />

la prima metà del XIXº secolo fu ancora un Italiano, il ballerino napoletano<br />

Salvatore Viganò, che realizzò e sviluppò le idee nuove espresse da<br />

Noverre nelle sue lettere sulla danza. Nei balletti creati da Viganò, infatti, il<br />

virtuosismo tecnico e la pantomima non erano<br />

due momenti di spettacolo separati, ma si fondevano in un'unica, nuova<br />

forma di spettacolo, molto vicina al balletto classico romantico, il<br />

"coreodramma" cioè l'azione espressa in termini di danza. I balletti che<br />

Viganò rappresentò alla Scala di Milano impressionarono profondamente<br />

anche lo scrittore francese Stendhal, che descrive il lavoro meticoloso del<br />

grande coreografo e la cura che metteva nelle sue creazioni. Il 10 giugno<br />

1822, a Vienna, debuttò come prima ballerina Maria Taglioni, che nel balletto<br />

"La Silphide" indossò per prima le scarpette da punta e il tutù romantico,<br />

diventando il simbolo del balletto classico ottocentesco; grandi poeti e<br />

scrittore ispiravano o scrivevano i soggetti dei nuovi spettacoli di danza; i più<br />

grandi musicisti creavano partiture che ancor oggi sono la base del grande<br />

repertorio classico. Il balletto conobbe il suo periodo di maggiore splendore,<br />

anche perché il Romanticismo scelse questa forma di spettacolo per<br />

esprimere i suoi ideali artistici. Basti pensare a balletti come "Giselle" o "La<br />

Silphide", dove i personaggi vivono storie d'amore romantiche e tragiche, al<br />

confine tra realtà e sogno, tra storia e leggenda. Sul piano formale e stilistico<br />

si sviluppava il concetto di danza come linguaggio artistico del corpo,<br />

capace di raggiungere le somme vette del dramma e della poesia. I<br />

maggiori centri di elaborazione coreutica furono Parigi, Vienna, Stoccarda.<br />

Si portò a compimento quel processo iniziato negli ultimi decenni del XVIIIº<br />

secolo, che vedeva il ruolo del maitre de ballets trasformarsi da ordinatore di<br />

danze a coreografo vero e proprio. Si poneva in termini seri il problema del<br />

rapporto tra le musiche e le danze. C'erano i sostenitori della ballabilità di<br />

qualsiasi musica. C'era invece chi, al fine di esaltare il ruolo primario della<br />

danza come fatto espressivo, riteneva giusto che fossero composte delle<br />

musiche ad hoc per i singoli balletti. Altri preferivano utilizzare le grandi<br />

composizioni musicali come base per le danze, senza sottilizzare su<br />

problemi di compatibilità. Le nuove tendenze e l'insieme delle problematiche<br />

connesse erano i chiari elementi della caratterizzazione romantica della<br />

danza ottocentesca. Anche in Russia, nella seconda metà del XIXº secolo,<br />

l'arte del balletto acquistò grandissima importanza. Il merito fu soprattutto di<br />

un Italiano, il grande ballerino e maestro Enrico Cecchetti, che, dopo essersi


esibito in tutta Europa e negli Stati Uniti, si trasferì in Russia, dove<br />

gli zar erano diventati grandi protettori della danza, e divenne il<br />

Maestro della Scuola di Danza Imperiale. Sarà proprio Cecchetti a<br />

formare la prima grande generazione di ballerini russi: insegnante<br />

al Teatro Imperiale di Pietroburgo e direttore del balletto della<br />

Scuola Imperiale di Varsavia, avrà tra i suoi allievi Anna Pavlova,<br />

Michel Fokine e Vaslav Nijiski. In questo periodo il ballerino e<br />

maestro di danza Marius Petipa diventò direttore della compagnia<br />

di balletto di Pietroburgo: fu lui a creare con il musicista Piotr Il'ic<br />

Ciaikovski "La bella Addormentata", lo "Schiaccianoci"e"Illago<br />

dei cigni", che restano i più famosi tra i balletti classici. I ballerini<br />

russi che uscivano dalla Scuola Imperiale erano ormai considerati i<br />

più bravi del mondo, e proprio in quegli anni si formò la<br />

generazione di danzatori che avrebbero dato vita alla famosa<br />

compagnia di balletto Diaghilev.<br />

L'EPOCA DEI<br />

BALLETS RUSSES<br />

Nel 1909 qualcosa accadde: l'impresario russo Diaghilev decise di<br />

portare a Parigi una compagnia costituita di ballerini scelti fra i<br />

migliori elementi dei due teatri: il Bol'šoj moscovita e il Marijinskij<br />

pietroburghese. L'esordio avvenne la sera del 18 maggio 1909 al<br />

Théâtre du Châtelet con il seguente programma Le Pavillon<br />

d'Armide , le Danze Polovesiane da Il principe Igor di Borodin e Le<br />

Festin con musiche di autori vari. Un avvenimento per la<br />

singolarità e l'eccezionalità del procedimento teatrale: tre balletti<br />

anziché un `ballo grande' che occupasse l'intera serata, alla<br />

maniera ottocentesca. Diaghilev si rese subito conto che di lì era<br />

nato il balletto moderno e una delle compagnie di maggior<br />

prestigio di sempre, Les Ballettes Russes, portatori d'innovazione.<br />

La prima guerra mondiale tagliò Diaghilev fuori dalla Russia ma le<br />

tournée europee continuarono e la compagnia poté effettuare<br />

anche un viaggio negli Usa (1916-17). Anni duri, difficili per ragioni<br />

finanziarie ma Diaghilev riusciva a riemergere ogni volta e a<br />

riottenere scritture per la sua compagnia. I più grandi artisti del<br />

momento da Cocteau a Picasso, da Stravinskij a Fokine, da<br />

Massine a Balanchine, dai due fratelli Bronislava Nijinska e il<br />

fragile Vaslav Nijinskij riuscirono, nella completa fusione delle<br />

espressioni, a creare qualcosa di memorabile e di duraturo che<br />

viaggiò per i cammini del mondo e che, con il passare del tempo,<br />

non si disperse ma si rinforzò grazie alla forza, alla bontà<br />

dell'ispirazione. Si potrebbero classificare con i nomi dei vari<br />

coreografi le fasi della compagnia: Fokine (1909-12 e 1914);<br />

Nijinskij (1913); Massine (1915-1920 e 1925-1928); Nijinska<br />

(1922-1926); Balanchine (1926-1929). Quindi anche un periodo<br />

russo, un altro francese, ancora un altro delle avanguardie<br />

storiche con il quale prematuramente si chiuse un ciclo utile al<br />

rinnovamento della danza d'arte, alla perfetta fusione degli<br />

elementi artistici arrivando al vagheggiato balletto moderno. Fra i<br />

ballerini si leggono i nomi di Pavlova, Karsavina, Nijinskij, Nijinska,<br />

Mordkin, Bolm, Spessivtseva, Danilova, Dolin, Lifar, Balanchine.<br />

Michel Fokine, primo coreografo dei Ballets Russes fu uno dei più<br />

importanti della sua epoca. Per le sue innovazioni, fu il precursore<br />

dello stile neoclassico che mise in opera in modo assai vario,<br />

grazie alla sua cultura e alla molteplicità dei suoi interessi: percepì<br />

che il balletto doveva trovare nuove forme di espressione. Ne "Aci<br />

e Galatea" applicò la sua teoria preferita, secondo la quale si<br />

doveva trovare un nuovo stile di movimento per ogni danza; quindi<br />

per una danza di fauni, invece di usare la tecnica accademica,<br />

ricorse ad un movimento acrobatico, pieno di capriole, interpretati<br />

da Vaslav Nijinsky. Le idee di Fokine si divulgarono attraverso i<br />

suoi insegnamenti. Maître de ballet molto apprezzato, non si<br />

accontentava di trasmettere una tecnica perfetta, ma obbligava i<br />

suoi allievi a dare un senso ad ogni passo che stavano<br />

eseguendo, formando così degli interpreti completi. Vaslav<br />

Nijinsky seguendo le tracce del suo mastro Fokine decise di<br />

abbandonare la danza accademica e di concepire un nuovo tipo di<br />

movimento. L'illusoria leggerezza e facilità del balletto classico<br />

lasciano il posto a un senso di pesantezza; la simmetria viene<br />

eliminata; per esprimere la qualità arcaica della musica vengono<br />

introdotte sequenze ripetitive camminando, battendo a terra i piedi,<br />

e con salti pesanti. Benchè molti dei contemporanei<br />

considerassero le sperimentazioni di Vaslav Nijinsky come una<br />

strada a senso unico, dal punto di vista artistico le sue idee<br />

innovative sono state oggi ampiamente rivalutate. La prima fase<br />

dei Ballets Russes si concluse verso il 1914 con l'allontanamento<br />

di Nijinsky e di Fokine, per poi terminare definitivamente nel 29<br />

con la morte di Diaghilev e la partenza di Balanchine, ultimo<br />

coreografo dei B.R, per l'America. Qua gli vennero offerte la<br />

direzione della Scuola e della Compagnia dell'American Ballet di<br />

New York. Negli Stati Uniti Balanchine collaborò anche alla<br />

creazione della compagnia della Ballet Society, che nel 1948<br />

divenne il New York City Ballet: questa e l' American Ballet sono a<br />

tutt'oggi i depositari del lavoro di Balanchine, cioè del suo stile e<br />

del suo repertorio.<br />

LA DANZA<br />

MODERNA<br />

La definizione Danza Moderna nasce nel XXº secolo per indicare<br />

un nuovo concetto di danza, un modo libero di interpretarla:<br />

l'aggettivo moderna è usato in opposizione a classica, che sta ad<br />

identificare invece una danza legata al rispetto di regole e canoni<br />

formali. Non bisogna però pensare che la danza moderna non<br />

avesse, e non abbia, legami con la danza accademica: la<br />

ribellione dei suoi fondatori nasce dall'imposizione delle regole in<br />

questa direzione. In definitiva la danza moderna è un' evoluzione<br />

stilistica e culturale verso forme libere di rappresentazione,<br />

affermatasi grazie ad avanguardie artistiche che possedevano due<br />

caratteristiche fondamentali: la preparazione tecnica e il volontà di<br />

sfidare il sistema: furono l'americana Isadora Duncan e il russo<br />

Serge de Diaghilev che dettero il via a questa ribellione,<br />

nonostante le difficoltà ad abbattere i rigidi principi-base della<br />

tradizione accademica; tra tutti i continenti, l'Europa fu quello che<br />

si dimostrò più pronto e più sensibile a cogliere i fermenti dei nuovi<br />

movimenti artistici. Per circa due secoli, in special modo con<br />

l'avvento del Barocco, la danza è stata "vittima" del rigore<br />

stilistico, delle regole, delle codifiche, delle rigide nozioni<br />

accademiche sulle posizioni di testa, piedi e corpo e<br />

dell'ossessione per la perfezione tecnica, a forte scapito<br />

dell'espressività. Ovviamente ciò che ha prodotto la danza<br />

classica resta qualcosa di importante e di eccezionale, ma a<br />

partire dal XXºsecolo ad essa si affianca la nuova scuola della<br />

danza Moderna, con le sue innovazioni e i suoi nuovi artisti.<br />

Questo tipo di "rivoluzione" era già stata avvertita prima del 1900:<br />

il primo "eretico" della danza classica era stato J. George Noverre,<br />

nella metà del 1700; egli, che fu il teorico del "ballet d'action"<br />

negando quella che lui stesso definì "danza accademica", ovvero<br />

il puro tecnicismo, affermava la necessità che danza e teatro si<br />

fondessero insieme, aspirazione che avrebbe trovato la sua<br />

compiuta realizzazione soltanto nel XXº secolo. Solo la danza<br />

moderna, nella ricerca di fusione con il teatro, nell'aspirazione ad<br />

essere una danza fatta di espressione e emozione, legata agli<br />

eventi della vita e non alle favole romantiche, nella sua concezione<br />

diversa del movimento, lontano dalla simmetria imposto<br />

dall'accademismo, poté essere la risposta pratica a ciò che<br />

Noverre aveva teorizzato secoli prima. È indispensabile, parlando<br />

di danza moderna, fare una netta distinzione tra due termini che<br />

troppo spesso vengono confusi tra loro: "balletto moderno" e<br />

"danza moderna". Con il primo termine si intende la corrente<br />

riformatrice del balletto accademico fondata dall'impresario russo<br />

Sergeh Diaghilev. I personaggi-simbolo di questo movimento<br />

coreografico sono stati Fokine, Nijinskij e Massine, e dello stesso<br />

spirito innovatore sono stati Serge Lifar e George Balanchine. Per<br />

capire la filosofia del balletto moderno è particolarmente<br />

esplicativa la lettera inviata da Fokine al "Times", che viene<br />

indicata come il manifesto estetico del balletto moderno: Ciò che<br />

ricorre nel nuovo balletto è la libertà: la libertà dei danzatori, dei<br />

musicisti, dei coreografi, degli scenografi. Nessuna componente<br />

va considerata dipendente dall'altra, ma ciascun elemento deve<br />

considerarsi paritario agli altri: solo in questo modo si potrà<br />

realizzare la vera fusione tra le arti, ispirandosi al principio<br />

dell'espressione, senza vincoli, della creatività. Dopo la parentesi<br />

di statico accademismo animato da un artificioso spiritualismo<br />

dualistico di origine cattolica, agli inizi del nostro secolo prende il<br />

via quella corrente di danza che va sotto il nome di "danza<br />

moderna", e che non è, come il balletto russo d'avanguardia,<br />

soltanto una riforma, ma assume il senso di una vera e propria<br />

rivoluzione. Nel tentativo di ricomporre il significato originario della<br />

danza come modo di espressione concreto, indissolubilmente<br />

legato alla reale esperienza umana, questo movimento è volto<br />

verso la ricerca di nuovi moduli espressivi che prescindessero<br />

completamente dagli schemi imposti dalla lunga tradizione del<br />

balletto classico. L'obiettivo era un tipo di movimento espressivo<br />

che annullasse ogni artificiosa scissione tra esteriorità e interiorità,<br />

tra forma e contenuto. Isadora Duncan, Ruth Sto Denis, Martha<br />

Graham, Doris Humprey, Mary Wigman sono le avanguardie<br />

femminili della danza del Novecento. Esse proclamarono<br />

apertamente la loro indipendenza dal conformismo sia come<br />

artiste sia come donne, rivendicando la potenza del movimento<br />

espressivo senza prescindere mai dalla concezione anti-dualistica<br />

dell'individuo come totalità, e cercando i temi per le loro danze non<br />

in un'evasione dall'esperienza concreta dell'uomo contemporaneo,<br />

bensì, viceversa, sviscerandone la problematicità, mettendone in<br />

rilievo la drammatica realtà psicologica e sociale. Le teorie e le<br />

idee di Isadora Duncan contribuirono in maniera decisiva a<br />

frantumare le regole che ormai imbavagliavano la Danza. Ecco i<br />

suoi principi fondamentali: ballare a piedi nudi. liberare il corpo dal<br />

tutù, danzare senza uno schema precostituito, trovare la fonte<br />

dell'ispirazione dentro se stessi e non nelle fredde nozioni dei<br />

maestri, inventare moduli espressivi direttamente sulla scena e<br />

non negli esercizi alla sbarra. Isadora Duncan era più che una<br />

semplice ballerina: era la personificazione stessa dell'aspirazione<br />

femminile. Ella andava ricercando la sorgente originaria del<br />

danzare e la trovò in un impulso interiore, situato nel plesso solare<br />

che da avvio al movimento. Le sue coreografie traevano<br />

ispirazione dai movimenti dei fenomeni naturali come il respiro<br />

(breath rhythm), le onde del mare (wave rhythm) e il suo modo di<br />

danzare derivava da azioni quotidiane, quasi banali, come<br />

camminare, correre, piccoli e grandi salti: un normale "repertorio di<br />

movimento" degli esseri umani.<br />

In America insieme alla Duncan altre due importanti ballerine<br />

riuscirono ad imporsi sull'egemonia maschile che imperversava<br />

nella danza: Loie Fuller e Ruth Saint-Denis. La Fuller optò per un<br />

tipo di danza che sfruttasse giochi di luci e di colori proiettati sulle<br />

gonne o sui drappeggi che ella indossava ed agitava danzando,<br />

rinnegando ogni forma di virtuosismo ballettistico, anche perché<br />

aveva studiato poca danza. Il suo più grande successo lo ottenne<br />

a Parigi dove fu scritturata dalla Folies Bergères nel 1892. Molto<br />

spesso le sue coreografie si ispiravano ad elementi od oggetti<br />

della natura: il fuoco, il giglio, la farfalla e così via, e ciò si<br />

uniformava con lo stile dell'Art Nouveau, incentrato su motivi<br />

floreali delle linee semiliquide e sinuose. La Fuller fece continui<br />

esperimenti con l'illuminazione elettrica, con gelatine colorate,<br />

proiezioni di diapositive e con altre tecnologie della scena teatrale.<br />

Interessata alla scienza, frequentò Marie e Pierre Curie, che da<br />

poco avevano scoperto il radio, e creò una Radium Dance, che<br />

simulava la fosforescenza di quell'elemento. In Europa, dopo il<br />

1910, si stava preparando un'altra rivoluzione nella danza: il<br />

promotore fu Rudolf Laban. Dai suoi studi sulla danza e sul<br />

movimento ebbe origine la forma chiamata Ausddrucktanz o<br />

danza espressiva. Lo si ricorda per l'opera di teorico<br />

nell'insegnamento e per l'invenzione del sistema di notazione della<br />

danza : la Laban-notation. Laban creò un linguaggio che<br />

codificasse i vari movimenti umani mediante simboli. Attraverso<br />

questo metodo costruito scientificamente si possono<br />

rappresentare graficamente tutte le forme del movimento umano.<br />

Qualsiasi danza, indipendentemente dall'origine e dallo stile, può<br />

essere descritta, e quindi riprodotta, attraverso l'uso di un<br />

linguaggio basato sulle geometrie, o mediante un linguaggio<br />

simbolico. L'essenziale è che questo linguaggio venga compreso e<br />

decodificato. L'aspetto di maggior rilievo nella sua danza era il<br />

concetto di flusso di movimento, che considerava essenziale per<br />

comprendere anche il moto della vita di ogni giorno. Egli chiamò<br />

l'analisi qualitativa del movimento e delle sue motivazioni<br />

Eucinetica. La Modern dance degli anni Trenta e Quaranta<br />

interpretò veramente molte delle complessità e delle contraddizioni<br />

del mondo moderno: proiettata nel futuro, proponeva la visione di<br />

una società ideale, ma aveva anche saputo diventare<br />

introspettiva, intensamente personale nell'esplorare il passato.<br />

Al di là delle differenze degli stili creati, la Modern dance ha avuto<br />

come tratto unificante la ricerca dell'espressione dei sentimenti<br />

con il movimento in contrapposizione a uno sfoggio tecnico<br />

puramente decorativo, tipico della danza accademica che l'aveva<br />

preceduta. Essa si è affermata negli anni perchè ha saputo<br />

camminare di pari passo con l'idea di innovazione, di progresso e<br />

ha saputo esprimere i problemi e i conflitti della società: basti<br />

vedere come la danza abbia reagito di fronte alla protesta, alla<br />

cultura hippie, dando vita, forse, ad uno dei migliori musical mai<br />

creati,"Hair". Incentrato su problematiche sollevate negli anni<br />

sessanta, ma ancora di assoluta attualità come la morale, la<br />

sessualità, il razzismo, la violenza, l'individualismo, l'uso di droghe,<br />

la pace e l'amore, "Hair" continua ad essere replicato in tutto il<br />

mondo a distanza di anni. In concomitanza con i problemi razziali<br />

e le lotte che avvenivano nei "ghetti" afroamericani, è nata una<br />

nuova forma di danza, piena di risentimento e voglia di protesta,<br />

l'Hip-Hop. L'Hip-Hop, infatti, è una vera e propria forma di cultura<br />

urbana svilupattasi tra i musicisti rap, che coinvolge la musica<br />

(Rap, Reggae e R&B), la danza e la moda. Ad ispirare le<br />

coreografie sono i forti messaggi e i moventi ginnici provenienti da<br />

una realtà come quella della strada in cui questo fenomeno si è<br />

sviluppato e dal quale ha preso il termine di break dance.


ED OGGI?<br />

NEL MONDO SONO ESPLOSI I RITMI<br />

AFRO-CUBANI E I BALLI<br />

ISPANO-LATINO-AMERICANI.<br />

LA DANZA SPOSTA IL PROPRIO<br />

CENTRO D'INNOVAZIONE NEL<br />

CONTINENTE AMERICANO (SUD E<br />

NORD). NASCONO NUOVI BALLI: IL<br />

TANGO, CHE SI ABBATTE SULLE PISTE<br />

EUROPEE CON LA FORZA <strong>DI</strong> UN<br />

CICLONE, NEGLI USA SI AFFERMANO<br />

IL RAGTIME, IL GENERE JAZZ ED IL<br />

R&B.<br />

Si sviluppano decine di danze, una più innovativa dell'altra: dal fox trot al charleston, dal boogie woogie al rock 'n' roll, dalla rumba al<br />

cha cha, dal paso doble al samba, dal mambo al genere caraibico, alla disco dance. I nuovi balli sono accomunati dalla voglia di<br />

divertirsi, dall'omogeneità dei gusti estetici e delle mode, dal nuovo modo di intendere il mondo, come globalità. Con l'avvento del<br />

cinema, della televisione e della multimedialità, anche la danza ha dovuto fare i conti con queste nuove tecnologie. Il cinema ha<br />

spesso raccontato sul grande schermo la danza e il mondo che dietro di essa si cela, cercando di evidenziare spesso la psicologia<br />

dei ballerini e la loro estrema fragilità. La televisione è stata letteralmente invasa dai ballerini, a partire dagli anni '60, con i grandi<br />

varietà del sabato sera, sino ai giorni nostri in cui telefilm e real-scuole non mancano quasi mai nel palinsesto. Ma i "professionisti del<br />

teatro" cosa ne pensano?


OPINIONI<br />

GIANNI ALEMANNO<br />

Sindaco di Roma<br />

“Che le donne siano una<br />

risorsa imprenditoriale in<br />

più lo dimostra il<br />

successo delle imprese<br />

rilevate da mogli e da<br />

figlie”.<br />

MARA CARFAGNA<br />

Ministro alle Pari<br />

Opportunità<br />

“Siamo l'unico Paese<br />

ormai in Europa che<br />

manca di un'organica<br />

politica a favore della<br />

famiglia. Questo non è più<br />

possibile in una Nazione<br />

che culturalmente e<br />

socialmente ha avuto nella<br />

famiglia il suo perno<br />

centrale”<br />

LUCIO GAR<strong>DI</strong>N<br />

Tutti gli uomini sono bui.<br />

Siamo così "bui" che le<br />

donne si sentono sempre<br />

più "sole". Per questo<br />

riescono a "far luce" sulle<br />

nostre vite meglio di noi.<br />

Nonostante ciò, ci sono<br />

ancora molte cose<br />

umanamente<br />

incomprensibili<br />

dell'universo femminile. Tra le tante, il fatto che quando una<br />

t' invita a casa sua (amica, conoscente, vicina o parente che<br />

sia), la prima cosa che dice appena solchi la porta è «scusa<br />

il disordine». Tenendo conto che il più delle volte si riferisce<br />

a un vaso che non è perfettamente simmetrico rispetto allo<br />

specchio, la risposta di qualsiasi essere umano dotato di<br />

vista dovrebbe essere "quale disordine?" Io di solito<br />

rispondo "ma figurati...proprio ieri ho visto qualcosa di simile:<br />

era un documentario su Bagdad".<br />

44 www.donnaimpresa.com<br />

a CONFRONTO<br />

RULA JEBREAL<br />

Giornalista<br />

“In Italia, come in genere<br />

nei Paesi occidentali, il<br />

maschilismo è più<br />

raffinato, sofisticato.<br />

In apparenza c’è una<br />

grande apertura, si<br />

straparla di uguaglianza<br />

ma la sostanza è<br />

uguale: tu donna non<br />

puoi decidere nulla, non<br />

puoi gestire neanche<br />

una piccola fetta di<br />

potere. Ad esempio, è<br />

difficile che alle donne<br />

sia consentito di<br />

esprimere le loro<br />

opinioni.”<br />

ADRIANA CAVARERO<br />

Insegnante di filosofia politica<br />

all'Università di Verona e Visiting<br />

Professor presso la New York<br />

University.<br />

“Se l'aspetto esteriore di una<br />

donna influisce nella sua ascesa<br />

al potere? Influisce perché ciò<br />

che viene ritenuto importante ed<br />

essenziale, in una donna, è la<br />

bellezza del suo corpo.<br />

Storicamente, quando una donna<br />

mira ad occupare posizioni<br />

importanti e di dominio, vengono<br />

sempre enfatizzate la sua<br />

bellezza e la sua corporeità,<br />

intese allo stesso tempo quali<br />

segni di inferiorità. Mentre l'uomo<br />

viene generalmente giudicato per<br />

la sua intelligenza e per le sue<br />

capacità, la donna è valutata<br />

soprattutto in base al suo aspetto<br />

fisico: un individuo di sesso<br />

femminile deve essere<br />

affascinante, per assecondare il<br />

desiderio maschile. La donna in quanto corpo, storicamente, si pone nella<br />

posizione dell'oggetto, mentre il maschio diviene il soggetto del desiderio.<br />

Se una donna raggiunge posizioni di potere usando il corpo, si potrebbe dire<br />

che ella approfitta - a mio avviso giustamente - di questa componente.<br />

Si tratta tuttavia di un comportamento paradossale, perché sfrutta un<br />

elemento che pone la donna in posizione di inferiorità all’interno dell’ordine<br />

simbolico del potere, ossia dei valori che contano nella opinione comune”.<br />

BRUNO BALDASSARRI<br />

Sociologo<br />

“Raramente, capita che gli<br />

uomini in genere parlano male<br />

delle donne. E perché mai<br />

dovrebbero? Ci pensano già le<br />

altre donne a farlo...con una<br />

comunicazione davvero<br />

efficace e puntuale”.<br />

ENRICO BRACALENTE<br />

Imprenditore<br />

“Alle donne piace lavorare bene. Allenate, anche<br />

dalla molteplicità dei ruoli, alla responsabilità e<br />

sostenute da una dose maggiore di attenzione,<br />

fantasia e applicazione, quando lavorano<br />

sviluppano un sistema di relazioni che produce<br />

fiducia e soddisfazione. Perfezioniste, a volte quasi<br />

eccessivamente diligenti, magari anche portate a<br />

sbrigare una pratica in più piuttosto che una in<br />

meno, per vedere riconosciuta la loro capacità,<br />

pretendono molto da se stesse ma anche molto<br />

dagli altri. Con il loro comportamento incidono<br />

notevolmente sul clima aziendale, sulle<br />

performance, sull’efficienza e sui risultati”.<br />

DANIELA SANTANCHÈ<br />

Presidente del partito “La<br />

Destra”<br />

“Quello dei giovani è un tema che mi<br />

sta a cuore. Tanto quanto la grande<br />

questione femminile...ma seppure le<br />

donne in Italia siano ancora<br />

discriminate nel lavoro, nella politica,<br />

all’interno stesso della famiglia,<br />

ritengo che a soffrire più di tutti per i<br />

tanti problemi del presente siano i<br />

giovani, i nostri figli. A differenza del<br />

passato, anche recente, per i ragazzi<br />

e le ragazze di oggi è più facile<br />

perdersi tra mille possibilità: viaggi,<br />

scambi culturali, internet e altrettanti<br />

pericoli: droga, anoressia, bullismo,<br />

depressione. E se questi giovani non<br />

hanno più che solide basi familiari e<br />

punti di riferimento, il rischio di cadere<br />

in queste tremende trappole - che<br />

coinvolgono individui di famiglie<br />

benestanti e meno che vivono sia in<br />

grandi che piccole città-èaltissimo. Sono convinta che c’è molto lavoro a cui dedicarsi<br />

ma sono anche certa che i giovani e le donne sapranno inventare il nuovo, saranno i due<br />

“soggetti” che faranno il futuro della nostra nazione”.<br />

Forum<br />

LA QUESTIONE FEMMINILE<br />

settembre 2008<br />

DOMENICO DE MASI<br />

Sociologo del lavoro e scrittore<br />

“Nella società industriale la creatività era pericolosa<br />

ma con la fine dell’epoca industriale è nata la<br />

necessità di accogliere le emozioni nel tempio<br />

maschile della razionalità, l’azienda, e quindi<br />

accogliere perfino le donne”.<br />

LUISA MURARO<br />

Filosofa<br />

“L’assenza delle donne da certi luoghi non squalifica<br />

le donne, ma quei luoghi”


OLIVIERO TOSCANI<br />

Fotografo<br />

“È una cosa schifosa, è il<br />

mercato del bestiame, siamo<br />

contro la prostituzione in<br />

strada e però non diciamo<br />

nulla contro quella televisiva.<br />

Io dico che Miss Italia è la più<br />

grossa violenza contro le<br />

donne, un esempio di<br />

inciviltà. Ragazzine su tacchi<br />

a spillo e in costume di fronte<br />

a porci cinquantenni.<br />

Immagino una campagna<br />

contro la violenza sulle<br />

donne che usi proprio Miss<br />

Italia. Ma la responsabilità è<br />

anche delle donne che<br />

vogliono essere più 'fighe'<br />

che intelligenti”.<br />

ROSA GENTILE<br />

Presidente Nazionale Donne Impresa<br />

Confartigianato<br />

“Le difficoltà del mondo del lavoro, delle politiche<br />

del lavoro, le viviamo<br />

innanzitutto sulla<br />

nostra stessa pelle di<br />

donne, di imprenditrici,<br />

di datrici di lavoro. A<br />

noi per prime non<br />

vengono riconosciuti<br />

diritti come quello ad<br />

una maternità tutelata<br />

anche in caso di<br />

gravidanza a rischio.<br />

Così come non siamo<br />

sostenute nel lavoro di<br />

cura che dobbiamo<br />

svolgere per i nostri<br />

figli e per i nostri<br />

familiari”.<br />

STEFANIA PRESTIGIACOMO<br />

Ministro all’ Ambiente<br />

''Le violenze e le molestie sulle donne nel nostro paese sono<br />

moltissime, troppe, inaccettabili in un paese civile. E' un male<br />

oscuro che contamina la nostra societa' dall'interno, come<br />

testimonia il fatto che la gran parte delle violenze, delle<br />

molestie, dei ricatti sessuali non viene da estranei, ma da<br />

amici, congiunti, o spesso dal partner”<br />

ALFREDO GATTAFONI<br />

Imprenditore<br />

E' quello che almeno la metà del<br />

pianeta da sempre sospettava,<br />

mentre l'altra metà lo negava...<br />

con ampie argomentazioni.<br />

Secondo lo studio di una<br />

psicologa americana, le donne<br />

parlano tre volte più degli<br />

uomini: una media di 20mila<br />

parole al giorno per le femmine,<br />

contro le 7mila dei maschi, a<br />

confermare il ricco florilegio di<br />

storielle e proverbi sul tema<br />

"donne e parole"<br />

“L'eredità di Luigi<br />

Einaudi:<br />

la nascita dell'Italia repubblicana e la<br />

costruzione dell'Europa" La mostra ospitata al<br />

Palazzo del Quirinale per quasi un trimestre e conclusasi<br />

nel mese di luglio, si trasferirà ora a Milano presso il<br />

Palazzo della Regione dal 24 ottobre al 25 gennaio 2009.<br />

PER CIÒ CHE CONCERNE INVECE L’APPUNTAMENTO ROMANO, È DOVEROSO RICORDARE CHE LA GUIDA ALLA<br />

MOSTRA DEL GIORNO 25 GIUGNO, ORGANIZZATA IN ESCLUSIVA DALLA FONDAZIONE EINAU<strong>DI</strong> PER L’ASSOCIAZIONE<br />

“L’ALBA DEL TERZO MILLENNIO” E PER LE PRESTIGIOSE PERSONALITÀ AD ESSA COLLEGATE, È STATA PRESIEDUTA DA SARA<br />

IANNONE. FRA GLI OSPITI: LA PRINCIPESSA DANIELA PACELLI, LA DOTT.SSA MARINA PANETTA <strong>DI</strong>RETTRICE DELLA<br />

BIBLIOTECA ANGELICA, IL MARCHESE ANTONIO BASSANO CERVO <strong>DI</strong> TUFILLO, IL PREFETTO FULVIO ROCCO, IL<br />

<strong>DI</strong>RETTORE GENERALE MINISTRO DEL TESORO MARIO BASILI, IL PRESIDENTE BEPPE SANGIORGI, MARIA GIOV<strong>ANNA</strong> ELMI,<br />

FRANCESCA ROSSI, L'IMPREN<strong>DI</strong>TORE PAOLO SCARFOGLIO FERRARA,BEATRICE SCIARRA MENNINI, IL <strong>DI</strong>RETTORE DEL<br />

MINISTERO DELL'AGRICOLTURA CRISTIANO CAROCCI. La mostra, prima di una serie di iniziative pensate per celebrare il sessantesimo<br />

anniversario dell'elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica (1948), è stata promossa dalle due Fondazioni, di Roma e di Torino,<br />

intitolate a Luigi Einaudi, realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d'Italia e con il patrocinio del Senato della<br />

Repubblica, della Camera dei deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curata da Roberto Einaudi, l'esposizione ha riproposto la<br />

figura di Luigi Einaudi come economista liberale, professore all'Università Bocconi di Milano e all'Università di Torino, viticoltore nel suo podere a<br />

Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de "La Stampa", "Corriere della Sera" e "The Economist", direttore di riviste scientifiche come<br />

la "Riforma Sociale" e la "Rivista di storia economica", Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948, Presidente della Repubblica dal 1948 al<br />

1955. Opere d'arte, fotografie, testimonianze inedite e oggetti quotidiani, provenienti dagli archivi dello Stato, dalla Presidenza della Repubblica,<br />

dalla Banca d'Italia, dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Corriere della Sera, dalle Fondazioni intitolate a Luigi Einaudi, dalla famiglia<br />

Einaudi e da collezioni private, documentano le fasi della vita di quest' intellettuale e statista di alto rigore morale e forte impegno civile. Le opere in<br />

mostra, oltre a far luce sulla figura di Einaudi, hanno concorso alla ricomposizione della memoria storica dell'Italia. Ricostruiti nella mostra i tre studi<br />

di Luigi Einaudi: lo studio alla Banca d'Italia dove progettò la stabilizzazione della lira; lo studio al Quirinale, da dove garantì la ripresa della vita<br />

democratica dell'Italia repubblicana; lo studio-scala di San Giacomo, prediletto luogo di appartata riflessione. All'interno degli ambienti evocati o<br />

ricostruiti hanno trovato posto i documenti, gli oggetti, i quadri, gli arredi, i dipinti e le sculture originali. Il percorso della mostra si è articolato in più<br />

sezioni affidate a studiosi coordinati da Pierluigi Ciocca: dall'infanzia alla prima guerra mondiale, agli anni oscuri del fascismo e della guerra, alle<br />

proposte einaudiane per l'Europa, alla Consulta e alla Costituente, dove nacquero le nuove istituzioni democratiche, alla ricostruzione economica<br />

come Governatore della Banca d'Italia e Ministro del Bilancio, fino alla Presidenza della Repubblica.<br />

La mostra è stata guidata dal professor Giovanni Cipriani esperto di libri<br />

e documentazioni storiche. nella foto a sinistra Sara Iannone.<br />

Eventi<br />

culturali<br />

FRANCO ZEFFIRELLI<br />

Regista<br />

“una donna che genera una vita è una donna premiata qualunque sia la sua<br />

situazione, qualunque siano i conti da pagare, qualunque siano i suoi problemi<br />

emozionali: ha il marito, non ha il marito, ha quello che lo ricatta, quello che l’ha<br />

abbandonata. Il privilegio di portare la vita è un privilegio che gli uomini non hanno:<br />

noi siamo inferiori alle donne per questo. Il miracolo di sentir germogliare nel<br />

proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi<br />

donne più forti”.<br />

www.donnaimpresa.com<br />

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OLIVIERO TOSCANI<br />

Fotografo<br />

“È una cosa schifosa, è il<br />

mercato del bestiame, siamo<br />

contro la prostituzione in<br />

strada e però non diciamo<br />

nulla contro quella televisiva.<br />

Io dico che Miss Italia è la più<br />

grossa violenza contro le<br />

donne, un esempio di<br />

inciviltà. Ragazzine su tacchi<br />

a spillo e in costume di fronte<br />

a porci cinquantenni.<br />

Immagino una campagna<br />

contro la violenza sulle<br />

donne che usi proprio Miss<br />

Italia. Ma la responsabilità è<br />

anche delle donne che<br />

vogliono essere più 'fighe'<br />

che intelligenti”.<br />

ROSA GENTILE<br />

Presidente Nazionale Donne Impresa<br />

Confartigianato<br />

“Le difficoltà del mondo del lavoro, delle politiche<br />

del lavoro, le viviamo<br />

innanzitutto sulla<br />

nostra stessa pelle di<br />

donne, di imprenditrici,<br />

di datrici di lavoro. A<br />

noi per prime non<br />

vengono riconosciuti<br />

diritti come quello ad<br />

una maternità tutelata<br />

anche in caso di<br />

gravidanza a rischio.<br />

Così come non siamo<br />

sostenute nel lavoro di<br />

cura che dobbiamo<br />

svolgere per i nostri<br />

figli e per i nostri<br />

familiari”.<br />

STEFANIA PRESTIGIACOMO<br />

Ministro all’ Ambiente<br />

''Le violenze e le molestie sulle donne nel nostro paese sono<br />

moltissime, troppe, inaccettabili in un paese civile. E' un male<br />

oscuro che contamina la nostra societa' dall'interno, come<br />

testimonia il fatto che la gran parte delle violenze, delle<br />

molestie, dei ricatti sessuali non viene da estranei, ma da<br />

amici, congiunti, o spesso dal partner”<br />

ALFREDO GATTAFONI<br />

Imprenditore<br />

E' quello che almeno la metà del<br />

pianeta da sempre sospettava,<br />

mentre l'altra metà lo negava...<br />

con ampie argomentazioni.<br />

Secondo lo studio di una<br />

psicologa americana, le donne<br />

parlano tre volte più degli<br />

uomini: una media di 20mila<br />

parole al giorno per le femmine,<br />

contro le 7mila dei maschi, a<br />

confermare il ricco florilegio di<br />

storielle e proverbi sul tema<br />

"donne e parole"<br />

L'eredità di Luigi<br />

Einaudi:<br />

“la nascita dell'Italia repubblicana e la<br />

costruzione dell'Europa" La mostra ospitata al<br />

Palazzo del Quirinale per quasi un trimestre e conclusasi<br />

nel mese di luglio, si trasferirà ora a Milano presso il<br />

Palazzo della Regione dal 24 ottobre al 25 gennaio 2009.<br />

PER CIÒ CHE CONCERNE INVECE L’APPUNTAMENTO ROMANO, È DOVEROSO RICORDARE CHE LA GUIDA ALLA<br />

MOSTRA DEL GIORNO 25 GIUGNO, ORGANIZZATA IN ESCLUSIVA DALLA FONDAZIONE EINAU<strong>DI</strong> PER L’ASSOCIAZIONE<br />

“L’ALBA DEL TERZO MILLENNIO” E PER LE PRESTIGIOSE PERSONALITÀ AD ESSA COLLEGATE, È STATA PRESIEDUTA DA<br />

SARA IANNONE. FRA GLI OSPITI: LA PRINCIPESSA DANIELA PACELLI, LA DOTT.SSA MARINA PANETTA <strong>DI</strong>RETTRICE DELLA<br />

BIBLIOTECA ANGELICA, IL MARCHESE ANTONIO BASSANO CERVO <strong>DI</strong> TUFILLO, IL PREFETTO FULVIO ROCCO, IL<br />

<strong>DI</strong>RETTORE GENERALE MINISTRO DEL TESORO MARIO BASILI, IL PRESIDENTE BEPPE SANGIORGI, MARIA GIOV<strong>ANNA</strong><br />

ELMI, FRANCESCA ROSSI, L'IMPREN<strong>DI</strong>TORE PAOLO SCARFOGLIO FERRARA,BEATRICE SCIARRA MENNINI, IL <strong>DI</strong>RETTORE<br />

DEL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA CRISTIANO CAROCCI. La mostra, prima di una serie di iniziative pensate per celebrare il<br />

sessantesimo anniversario dell'elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica (1948), è stata promossa dalle due Fondazioni, di Roma e<br />

di Torino, intitolate a Luigi Einaudi, realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d'Italia e con il patrocinio del Senato<br />

della Repubblica, della Camera dei deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curata da Roberto Einaudi, l'esposizione ha riproposto<br />

la figura di Luigi Einaudi come economista liberale, professore all'Università Bocconi di Milano e all'Università di Torino, viticoltore nel suo podere<br />

a Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de "La Stampa", "Corriere della Sera" e "The Economist", direttore di riviste scientifiche<br />

come la "Riforma Sociale" e la "Rivista di storia economica", Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948, Presidente della Repubblica dal<br />

1948 al 1955. Opere d'arte, fotografie, testimonianze inedite e oggetti quotidiani, provenienti dagli archivi dello Stato, dalla Presidenza della<br />

Repubblica, dalla Banca d'Italia, dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Corriere della Sera, dalle Fondazioni intitolate a Luigi Einaudi, dalla<br />

famiglia Einaudi e da collezioni private, documentano le fasi della vita di quest' intellettuale e statista di alto rigore morale e forte impegno civile. Le<br />

opere in mostra, oltre a far luce sulla figura di Einaudi, hanno concorso alla ricomposizione della memoria storica dell'Italia. Ricostruiti nella<br />

mostra i tre studi di Luigi Einaudi: lo studio alla Banca d'Italia dove progettò la stabilizzazione della lira; lo studio al Quirinale, da dove garantì la<br />

ripresa della vita democratica dell'Italia repubblicana; lo studio-scala di San Giacomo, prediletto luogo di appartata riflessione. All'interno degli<br />

ambienti evocati o ricostruiti hanno trovato posto i documenti, gli oggetti, i quadri, gli arredi, i dipinti e le sculture originali. Il percorso della mostra<br />

si è articolato in più sezioni affidate a studiosi coordinati da Pierluigi Ciocca: dall'infanzia alla prima guerra mondiale, agli anni oscuri del fascismo<br />

e della guerra, alle proposte einaudiane per l'Europa, alla Consulta e alla Costituente, dove nacquero le nuove istituzioni democratiche, alla<br />

ricostruzione economica come Governatore della Banca d'Italia e Ministro del Bilancio, fino alla Presidenza della Repubblica.<br />

La mostra è stata guidata dal professor Giovanni Cipriani esperto di libri<br />

e documentazioni storiche. Nella foto a sinistra Sara Iannone.<br />

Eventi<br />

culturali<br />

FRANCO ZEFFIRELLI<br />

Regista<br />

“una donna che genera una vita è una donna premiata qualunque sia la sua<br />

situazione, qualunque siano i conti da pagare, qualunque siano i suoi problemi<br />

emozionali: ha il marito, non ha il marito, ha quello che lo ricatta, quello che l’ha<br />

abbandonata. Il privilegio di portare la vita è un privilegio che gli uomini non hanno:<br />

noi siamo inferiori alle donne per questo. Il miracolo di sentir germogliare nel<br />

proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi<br />

donne più forti”.<br />

www.donnaimpresa.com<br />

47


PAOLO SISTILLI E’NATO IN ITALIA.<br />

E’<strong>DI</strong>PLOMATO ALL’ACCADEMIA <strong>DI</strong> BELLE ARTI <strong>DI</strong> UTRECHT DOVE DA<br />

30 ANNI VIVE E LAVORA. ESPONE REGOLARMENTE IN <strong>DI</strong>VERSI PAESI<br />

EUROPEI ED E’ PRESENTE IN COLLEZIONI PUBLICHE E PRIVATE.GLI<br />

ULTIMI ANNI I SUOI LAVORI SONO UNA RICERCA CONTINUA FRA<br />

DEGLI ALFABETI IMMAGINARI, UNA RICERCA FRA FANTASIA E<br />

CONCETTO; IMMAGINARI NON PERCHÈ FRUTTO <strong>DI</strong> FANTASIA MA<br />

PERCHE’ PAOLO, IN OGNI LETTERA TROVA LA FORZA ISPIRATRICE, IL<br />

PENSIERO CHE L’HA GENERATA, L’ESSENZA CHE CONSERVA, LE<br />

SENSAZIONI E L’ATOMOSFERA <strong>DI</strong> EPOCHE CARICHE <strong>DI</strong> QUEL GESTO<br />

UMANO CHE LE RENDEVANO PODEROSE. ALFABETO IMMAGINARIO<br />

PERCHE’ LONTANO DAL RAZIONALE, PERCHÈ COSTRUITO SU<br />

CROMATISMI...UN CONTINUO MOVIMENTO IN UN <strong>DI</strong>VENIRE <strong>DI</strong><br />

SOVRAPOSIZIONI <strong>DI</strong> MODULI <strong>DI</strong> COLORE <strong>DI</strong> BLU <strong>DI</strong> ROSSI E<br />

GRADAZIONI <strong>DI</strong> OCRE, VER<strong>DI</strong>, GRIGI E BAGLIORI <strong>DI</strong> ORO E BIANCO.<br />

ALFABETO IMMAGINARIO E PERCHE’NO...ALFABETO MUSICALE.<br />

COLORE E TECNICA RAFFORZANO IL CONCETTO <strong>DI</strong> ARCHEOLOGIA<br />

DELLA COMUNICAZIONE RESTITUENDOCI LO STUPORE DELLA<br />

RISCOPERTA <strong>DI</strong> FRAMMENTI <strong>DI</strong> ANTICHI MURI POMPEIANI E, NEL<br />

CONTEMPO INVITANDOCI, AD UNA RAPRESENTAZIONE E RIFLESSIONE<br />

SU QUESTO STRUMENTO <strong>DI</strong> SAPORE STORICO, RICERCA SPIRITUALE<br />

E SPECULAZIONE IMMAGINATIVA CHE E’ L’ALFABETO<br />

Paolo Sistilli nació en Italia. Se licenció en la<br />

Academia de Arte de Utrecht y ya hace treinta<br />

años que vive y trabaja como artista profesional<br />

en los Países Bajos. Realiza exposiciones en<br />

varios países europeos. Su obra forma parte de<br />

colecciones públicas y privadas, tanto en los<br />

Países Bajos como fuera del país.Durante los<br />

últimos años, sus obras se centran alrededor del<br />

Alfabeto Immaginario. Demuestran una continua<br />

investigación del tema y constituyen un<br />

inspirador reflejo del pensamiento conceptual<br />

que tiene Paolo Sistilli al respecto.El Alfabeto<br />

Immaginario es ficticio. Procede de la fantasía,<br />

pero es mucho más que mera ficción. En cada<br />

letra se manifiesta además la fuerza creadora<br />

del pensamiento racional.Y cada letra evoca<br />

tiempos milenarios, la influencia de la historia<br />

humana. La obra respira un ambiente de<br />

tiempos pasados en los que se combinan el mito<br />

y la realidad.El Alfabeto Immaginario se<br />

encuentra a mucha distancia del fácil juego de<br />

colores vivos.Al contrario, consiste en sutiles<br />

tonalidades transparentes de los colores gris,<br />

ocre, asfalto, negro y blanco como una sonata<br />

para cuatro notas.La idea su<strong>by</strong>acente está<br />

basada en la ‘arqueología de la comunicación’.<br />

Llega el momento en el que un mensaje pierde<br />

su significado comunicativo y cae en el olvido.<br />

Lo que queda es el texto, escrito en muros o<br />

pintado sobres paneles. En el curso de los<br />

tiempos se van borrando los textos debido a las<br />

condiciones meteorológicas. Pierden el<br />

significado directo y se convierten en un alfabeto<br />

Mixer<br />

ARTE<br />

nuevo, un alfabeto imaginario.El Alfabeto<br />

Immaginario investiga el ambiente de los<br />

remanentes de estos textos. Borrados por el<br />

tiempo, despojados de sus colores y reducidos a<br />

unos tonos muy finos.Las obras de Paolo Sistilli<br />

evocan una sensación de antiguos muros<br />

pompeyanos?O es el ambiente de unos viejos<br />

carteles de publicidad descolorados por el sol y<br />

el esmog? Las dos cosas provocan un mismo<br />

sentimiento del valor del tiempo y estimulan una<br />

consideración filosófica sobre el alfabeto.<br />

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49


GIUSEPPE<br />

Capriotti<br />

La ricerca<br />

della dimensione<br />

cromatica,<br />

delle forme<br />

arcane,<br />

e dei suoni<br />

armoniosi<br />

del classicismo.<br />

Tengano<br />

per mano<br />

un filo di luce<br />

illuminando<br />

pensieri<br />

futuri.<br />

L’evoluzione<br />

delle figure.<br />

abbraccia<br />

l’arte portando<br />

la mente a<br />

pensieri<br />

enigmatici.<br />

LA MOSTRA <strong>DI</strong> GIUSEPPE CAPRIOTTI E’ STATA ALLESTITA PRESSO IL PALAZZO DEI CAPITANI AD ASCOLI PIENO<br />

L’ARTE DÀ<br />

SAPORE ALLA<br />

VITA<br />

Mixer<br />

LIBRI<br />

LIBRO CHAT-LINE<br />

Mirka Cesari<br />

“Questo mio viaggio virtuale ha<br />

dato risvolti davvero particolari e<br />

nell'interno di questo libro<br />

troverete storie vere vissute<br />

direttamentedameestoriedi<br />

centinaia di donne e uomini di<br />

ogni età e ceto sociale<br />

intervistate in questi anni, che mi<br />

hanno raccontato molte volte<br />

con paura e molte altre con<br />

stupore e incredulità. Leggendo<br />

questo libro troverete storie che<br />

vi faranno sorridere, altre vi<br />

faranno piangere e molte altre<br />

spero vi facciano riflettere”.<br />

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51


ABITARE IL TEMPO<br />

24/24h.<br />

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porto san giorgio (ap/fm)<br />

ITALY<br />

THE HUMAN LIGHT<br />

Una campagna di comunicazione all’altezza di una tradizione di qualità e di innovazione. La nuova campagna stampa<br />

ARTEMIDE, lanciata nel settembre 2008, conferma la leadership del brand che da sempre ha nella comunicazione<br />

una delle leve strategiche del proprio successo. Il concept esprime la competenza e il prestigio di una Azienda che con<br />

i propri prodotti continua a scrivere la storia della luce, del design e del Made in Italy: le lampade ARTEMIDE sono<br />

concepite per offrire le migliori condizioni di luce all’uomo, in tutte le situazioni in cui vive – lavoro, relax, tempo libero,<br />

concentrazione. La filosofia di riferimento di questo concept è costituita da “The Human Light”, la visione che da<br />

tempo guida l’Azienda e la impegna a mettere le tecnologie e il design al servizio delle esigenze dell’uomo di oggi.<br />

“In forma semplice e immediata” commenta Ernesto Gismondi, Presidente di ARTEMIDE GROUP;”riconfermiamo il<br />

nostro modo esclusivo di guidare l’esplorazione del mondo della luce, fedeli ai valori del Made in Italy, che consentono<br />

al brand di essere sinonimo privilegiato delle luce in tutto mondo”.<br />

Il claim della nuova campagna “I LIGHT YOU”, firmata da LA SCUOLA <strong>DI</strong> EMANUELE PIRELLA, esalta la mission di<br />

ARTEMIDE dichiarata nel pay off “the Human Light”, creando un immediato rapporto di comunicazione, di reciproca<br />

affettività, tra uomo e lampada. Articolata in 6 soggetti che vedono protagoniste alcune delle più significative lampade<br />

ARTEMIDE, la campagna sarà “on air” su magazine, stampa d’arredamento e periodici di settore.<br />

Artemide Group S.p.A. ITALY<br />

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61


INTERNI D’AUTORE<br />

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ITALY<br />

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Le suggestioni e le tendenze della moda si<br />

traducono in una produzione di qualità,<br />

nell'uso sapiente dei materiali e nelle<br />

lavorazioni. Divani e poltrone realizzati<br />

"artigianalmente", sinonimo di design,<br />

comfort ed eleganza. Mobili, oggetti<br />

d'arredo, complementi ed accessori dal<br />

carattere unico, fortemente personalizzanti<br />

e personalizzati. I colori della collezione si<br />

vestono di tinte sfaccettate, chiare e<br />

luminose. Bianco e avorio, sabbia, perla e<br />

color ghiaccio reinterpretano le varianti<br />

scure del piombo e del nero. Si esaltano<br />

nei riflessi lucidi, vivaci ed ammiccanti di<br />

consolle laccate rosso corallo e di preziosi<br />

vasi verde brillante. Forte componente<br />

decorativa i tessuti utilizzati, frutto di<br />

impegno e di continua ricerca, declinati in<br />

molteplici varianti e finiture. Velluti e sete,<br />

filati e trame pregiate dal manto morbido e<br />

prezioso. Ciniglia e raso per versatili ed<br />

eleganti geometrie, trame "strutturate" e<br />

setose quelle realizzate in fettuccia di<br />

cotone intrecciato. Le proposte per i<br />

rivestimenti in pelle partono da una vasta<br />

gamma di varianti lisce, scamosciate<br />

oppure arricchite di polveri argentate.<br />

Dedicate specialmente agli imbottiti più<br />

classici, ma largamente utilizzate in<br />

abbinamento ai tessuti anche negli<br />

elementi dal design moderno. Direttamente<br />

dal mondo della moda la nuovissima ecopelle<br />

effetto intreccio con i loghi FF a<br />

rilievo; artigianalità e glamour in questo<br />

materiale composto da fettucce incrociate<br />

a motivi alternati, una lavorazione preziosa<br />

e sorprendente sia nei risultati che nelle<br />

applicazioni. Si aggiungono poi molteplici<br />

tipologie di pelli stampate, più classiche: la<br />

pelle stampa "poesia", una variante del<br />

disegno cachemire dai riflessi madreperla.<br />

Sempre presenti le tradizionali e versatili<br />

stampe effetto coccodrillo, iguana,<br />

microcroco, galuchat; quelle stampate con<br />

il logo FF, macro e micro, utilizzate anche<br />

sui mobili a giorno, nell'accessorio tessile o<br />

sugli schienali. Elemento storico di Fendi<br />

Casa la pelliccia, utilizzata largamente su<br />

plaid e cuscini, morbidi e preziosi; i manti di<br />

volpe, zibellino, visone e orylag ne<br />

esaltano l'eleganza e la raffinatezza.<br />

Eccellenza stilistica tradotta nella scelta<br />

delle materie prime, nella lavorazione e<br />

cura dei particolari, nell'attenzione al<br />

dettaglio di ogni singola proposta. La<br />

Selleria: l'impuntura realizzata a mano sui<br />

profili degli imbottiti e sugli accessori. La<br />

speciale laccatura "pianoforte" applicata<br />

secondo precisi rituali su tavolini, mobili e<br />

consolle. La tradizionale soffiatura a bocca<br />

dei mastri vetrai di Murano, per la<br />

creazione di oggetti unici come lampadari e<br />

vasi in vetro. Onice, marmi e graniti per la<br />

realizzazione di tavoli e tavolini. Tappeti in<br />

lana e seta pregiata interamente annodati<br />

a mano.<br />

FEN<strong>DI</strong> CASA<br />

PROTAGONISTA DEL<br />

LUSSO CONTEMPORANEO<br />

NELLA COLLEZIONE<br />

PRESENTATA<br />

A VERONA<br />

ALLA 23a E<strong>DI</strong>ZIONE<br />

<strong>DI</strong> ABITARE IL TEMPO


BYBLOS È LA SOLUZIONE IDEALE<br />

PER CHI, PUR AVENDO PROBLEMI <strong>DI</strong><br />

SPAZIO, NON VUOLE RINUNCIARE<br />

AD AUMENTARE OCCASIONALMENTE<br />

LE SUPERFICI UTILI.<br />

Da consolle lineare ed elegante, infatti, Byblos può trasformarsi, con un semplice gesto e grazie ad<br />

un meccanismo a scomparsa, in un tavolo, passando da 50 cm ad una lunghezza di due metri.<br />

Grazie alla geometria compatta e funzionale, Byblos di Sicea è una consolle che può essere<br />

utilizzata come utile piano d'appoggio e che può trovare collocazione anche in ambienti molto<br />

ridotti, inserendosi nella casa con stile e discrezione. Nella versione 'aperta' invece, può assumere<br />

ben tre lunghezze offrendo varie e molteplici possibilità d'impiego, aumentando così la potenzialità<br />

utilizzo degli spazi. Disponibile in rovere tinto wengè e ciliegio, Byblos si conferma un elemento<br />

d'arredo particolarmente attuale e capace di incontrare concretamente le esigenze del vivere<br />

moderno.<br />

>Gli impianti:<br />

elettrici<br />

fotovoltaici<br />

>I sistemi:<br />

domotica<br />

sicurezza<br />

comunicazione<br />

automazione<br />

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GLI IMPIANTI<br />

ELETTRICI<br />

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intelligenti?<br />

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SONO IMPIANTI ELETTRICI<br />

INTELLIGENTI CHE RENDONO LA<br />

CASA UN LUOGO UNICO PER<br />

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Con un Impianto elettrico intelligente è possibile fondere i diversi<br />

apparati di un'abitazione sfruttandone appieno le potenzialità.<br />

Domotica vuol dire integrazione intelligente degli apparati. Infatti,<br />

con unico sistema, si possono comodamente gestire: sicurezza<br />

(fughe di gas, incendio, allagamento, antintrusione, TV a circuito<br />

chiuso, allarmi tecnici, chiamate di soccorso), climatizzazione<br />

(caldaie, condizionatori, temperature nei vari ambienti),<br />

illuminazione, motorizzazioni (tende, scuri, serrande, basculanti,<br />

cancelli, porte), prese elettriche, consumi elettrici, comunicazione<br />

(telefonia/dati, video-citofonia), multimedialità (TV SAT, cinema in<br />

casa, diffusione audio/video), irrigazione, elettrodomestici, ecc.<br />

Servirsi degli impianti elettrici intelligenti significa voler bene a se<br />

stessi e ai propri familiari..perchè un impianto domotico aumenta la<br />

qualità della vita, riduce lo stress e rende sicura la vostra abitazione.<br />

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un sogno<br />

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NELLE FOTO I<br />

COMPLESSI<br />

RESIDENZIALI:<br />

Lido di Fermo (ap/fm)<br />

FOTO 1<br />

Marina di Altidona (ap/fm)<br />

FOTO 2<br />

MARCHE - ITALY<br />

1 2<br />

Una società edile a gestione familiare artefice di molteplici<br />

plessi abitativi sia di uso pubblico che privato. Una carriera<br />

iniziata circa trent'anni fa che si occupa della costruzione e<br />

della vendita diretta dei suoi immobili aventi prevalentemente<br />

destinazione residenziale, commerciale, terziaria. Moreschini,<br />

da sempre all' avanguardia nell' applicare le nuove tecnologie<br />

e i nuovi materiali nelle sue costruzioni, con il proposito di<br />

affermare la qualità e la sicurezza al di sopra di ogni altra<br />

cosa, si colloca in sintonia con le esigenze degli acquirenti.<br />

L’impresa ha operato ed opera attualmente nel territorio del<br />

fermano: a Marina di Altidona, a Pedaso, a Porto San<br />

Giorgio, Lido di Fermo, a Porto Sant' Elpidio, a<br />

Montegranaro, Montegiorgio, ad Alba Adriatica in<br />

provincia di Teramo ed a Fiano Romano in provincia di<br />

Roma. Lo staff dell' impresa, composto da una squadra di<br />

operatori qualificati che coprono tutti i settori: amministrativo,<br />

tecnico ed esecutivo, consente di seguire tutte le fasi della<br />

realizzazione di un' opera dalla progettazione alla consegna.<br />

La lottizzazione in localtà Marina di Altidona è in fase di<br />

ultimazione e comprende la costruzione di più edifici<br />

residenziali. Di imminente chiusura infatti quattro palazzine a<br />

tre piani e tre villette a due piani, tutte con vista mare. Le<br />

rifiniture interne sono di grande pregio con infissi in legno,<br />

porte in noce nazionale o laccate, portoncini blindati in<br />

massello, pavimenti e rivestimenti di prima scelta, impianti<br />

autonomi di riscaldamento, vasche idromassaggio, video<br />

citofoni, impianti tv terrestre e satellitare, predisposizione<br />

allarmi antintrusione e condizionamento, ascensori e persiane<br />

in alluminio con lamelle orientabili.<br />

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MARCHE<br />

ITALY


INDOSSARE IL TEMPO<br />

Il nuovo punto vendita aziendale<br />

nasce presso l’antica Fornace di<br />

Serra de’ Conti (AN), recuperata e<br />

restaurata dall’azienda a<br />

testimonianza dell’impegno e<br />

dell’orgoglio di appartenenza al<br />

territorio.<br />

nella foto da sinistra: Silvia Curzi Product Manager, Nenella Imbriglia responsabile<br />

publiche relazioni Linea Marche e la giovanissima Valentina Curzi, ventiduenne<br />

studentessa che ha posato per le campagne pubblicitarie dell’aazienda di famiglia.<br />

OGGI, CON I SUOI<br />

DUE BRAND<br />

VIC MATIÉ<br />

O.X.S.<br />

E ,<br />

LINEA<br />

MARCHE<br />

È<br />

PRESENTE IN TUTTO<br />

IL MONDO CON<br />

CIRCA 1.400 PUNTI<br />

VEN<strong>DI</strong>TA TRA NEGOZI<br />

MULTI BRAND E<br />

DEPARTMENT STORE<br />

<strong>DI</strong> ALTO LIVELLO: IL<br />

NUOVO FACTORY<br />

STORE <strong>DI</strong> SERRA DE’<br />

CONTI SI AGGIUNGE<br />

AI 5<br />

FLAGSHIPSTORES<br />

AZIENDALI <strong>DI</strong><br />

MILANO, ROMA,<br />

CATANIA E<br />

DUSSELDORF.<br />

nella foto: Renato Curzi presidente di Linea Marche<br />

Aperto il nuovo Factory Store della Linea Marche, azienda di Arcevia (AN)<br />

leader nelle calzature con i marchi Vic Matié e O.X.S. La location scelta per il<br />

nuovo punto vendita ha un grande valore simbolico per l’azienda guidata da<br />

Renato Curzi, in quanto è l’antica fornace di Serra de’ Conti, recuperata e<br />

restaurata per testimoniare l’orgoglio di appartenenza ed i valori del territorio in<br />

cui sono nati i brands Vic Matié e O.X.S., oggi diffusi in tutto il mondo. La<br />

ristrutturazione dell’antica fornace (costruita nel 1884, prima attività industriale<br />

della zona), è stata condotta in un’ottica di valorizzazione culturale, nel massimo<br />

rispetto dei luoghi, portando alla luce una delle rare manifatture esistenti in<br />

Europa a pianta circolare. Il factory store è stato ricavato nei locali dell’allora<br />

essiccatoio, ed al piano superiore si completa con uno showroom, destinato a<br />

riunioni di lavoro, meeting e presentazioni delle collezioni. L’idea di aprire un<br />

punto vendita diretto è scaturita dal voler offrire alle consumatrici e consumatori<br />

la possibilità di avere a disposizione l’intera collezione, come nei flagshipstores<br />

di Roma e Milano. Visitare l’antica fornace oltre che riservare vantaggiose<br />

opportunità di shopping, consentirà di trascorrere del tempo in completo relax in<br />

un luogo che ha mantenuto inalterate le caratteristiche di valore paesaggistico e<br />

storico e nel quale gli amanti della buona tavola possono coccolare i loro più<br />

“golosi” desideri; la struttura ospita infatti anche il Coquus Fornacis, ovvero un<br />

ristorante ricavato nella ex casa del fattore, che propone le specialità della<br />

tradizione gastronomica locale ed ottimi verdicchi locali.<br />

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53


La nuova<br />

campagna<br />

pubblicitaria<br />

realizzata dal<br />

fotografo<br />

newyorchese<br />

David Vasiljevic<br />

LIVE<br />

UNBUTTONED<br />

Levi’s 501<br />

“live Unbuttoned”<br />

celebral’intramontabile sex appeal<br />

di questa icona dell’original denim<br />

.<br />

Negli anni ‘80, il jeans Levi’s® 501® con risvolto indossato<br />

con una t-shirt da nick kamen, divenne il codice<br />

d’abbigliamento di una generazione osessionata dallo stile. Ed<br />

e’ proprio così che verra’ celebrata in una serie di scatti<br />

fotografici della nuova campagna Levi’s® 501® ‘Live<br />

Unbuttoned’ Il nuovo volto della campagna sara’ il “sexy boy” -<br />

Josh Beech, carismatico solista ventiduenne della rock band<br />

alternativa Snish. “Levi’s® 501® e’ intramontabile in quanto ha<br />

un design unico e ineguagliabile. Sono semplici, essenziali,<br />

assolutamente non elaborati, e questo conferisce loro un<br />

fascino contemporaneo e universale”, dice Nicola Formichetti,<br />

fashion director di origini nipponiche-italiane, incaricato di<br />

definire il look della campagna autunno/inverno 2008 dei<br />

Levi's® 501®.A 31 anni, Formichetti rappresenta già un punto di<br />

riferimento per stylists e fashion insider grazie alla sua sofisticata<br />

capacita’ di comprendere la cultura giovanile di tutto il mondo e alla<br />

sua abilita’ nel catturare l’essenza del carattere cool<br />

contemporaneo, che traduce in immagini sensazionali, per bibbie<br />

della moda come Dazed and Confused, V, Another Man, Arena<br />

Homme e Vogue Hommes Japan.La campagna, realizzata dal<br />

fotografo newyorchese David Vasiljevic, e’ un composite in bianco<br />

e nero con straordinarie immagini essenziali che immortalano Josh<br />

Beech mentre indossa levi’s® 501® solo con una t-shirtoapelle<br />

nuda con i suoi tatuaggi per una sensualita’ naturale. Voluta la<br />

semplicità del look: “la bellezza del 501® jeans nasce dalla loro<br />

versatilità, dal fatto che li si può indossare in un milione di modi<br />

grazie alla loro costruzione - le possibilità adattarli al proprio corpo sono<br />

potenzialmente infinite”, dice Formichetti.“Live Unbuttoned” scandirà<br />

l’intera comunicazione pianificata da levi’s® per supportare il 501® jeans<br />

nel fall-winter 2008. il claim gioca sul significato dell’elemento connotante<br />

del 501® jeans, la chiusura button-fly, una storica caratteristica di questi<br />

jeans che Levi’s® ha mantenuto inalterata nel corso degli anni. La<br />

campagna prevede tutti i media: dalla stampa periodica maschile, alle<br />

affissioni, alle vetrine degli store di tutta Europa, a partire da Settembre.<br />

Inoltre, un sito web dedicato www.501.com, presentera’ a tutto il mondo<br />

giovani artisti emergenti di ogni categoria, che si raccontano ‘sbottonando’<br />

le loro passioni. La nuova collezione di jeans Levi's® 501® SS09 propone<br />

23 finissaggi diversi – un ventaglio di sfumature colore, da quelle scure<br />

del denim dal look rigido a quelle sbiadite dal sole del denim più leggero.


BeautyServices<br />

via torino 5/7 grottammare (ap) 0735.587643<br />

www.beautyservices.it<br />

Una pelle senza macchia, semplicemente baciata dal sole. Dorata, liscia, in una parola: splendida. Uno stato di grazia che il sole non regala a tutti.<br />

Ma anche chi, per i motivi più disparati, porta impressi sul volto i segni di un’estate poco generosa può contare oggi su molte tecniche dolci, capaci<br />

di restituire alla pelle ciò che il sole le ha tolto: la salute e la bellezza. Senza bisturi, senza effetti collaterali, senza rischi. I trattamenti chimici, che si<br />

effettuano dallo specialista, sono attualmente più in voga rispetto ai mezzi fisici, perché sono molto meno invasivi. Stiamo parlando soprattutto dei<br />

peeling (dall'inglese to peel, sbucciare) che, grazie all'utilizzo di una o più sostanze applicate sulla pelle, sono in grado di rimuovere a fondo gli<br />

strati cutanei, stimolando il ricambio cellulare e la rigenerazione naturale della cute. Non richiedono un'esfoliazione meccanica, perché la rimozione<br />

dello strato corneo avviene grazie a un processo chimico di distacco delle cellule morte. In base all'entità della loro azione, i peeling si distinguono<br />

in superficiali, medi e profondi, a seconda della sostanza utilizzata, della sua concentrazione e del tempo di applicazione. Meno invasive ed<br />

egualmente efficaci, le maschere: ottima quella della nuova Linea viso Seductage un trattamento estetico antietà globale ad azione distensiva,<br />

volumizzante e ristrutturante. L’azione sinergica dei suoi tre macrocomplessi consente di ottenere su tutti i tipi di pelle un effetto Stretch intenso<br />

mirato e modulabile in base alle proprie caratteristiche regalando un’azione antiaging no stop su viso colle e contorni delicati.<br />

nella foto in basso:<br />

un momento della presentazione delle tecniche di applicazione dei<br />

prodotti Seductage in una platea di professioniste del settore estetico<br />

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E’ ESCLUSIVISTA DEI PRODOTTI<br />

BIOLINE - LCN - CERRI - MURAD. M - STEFANO ANSELMO<br />

ROGNONI <strong>DI</strong>VISIONE SALUTE - Q-MED<br />

27 luglio 2008<br />

HAPPY HOURS<br />

NELLA SPLEN<strong>DI</strong>DA CORNICE DELLO CHALET SABYA<br />

BEACH BEAUTY SERVICES HA PRESENTATO LA<br />

Linea viso Seductage<br />

<strong>by</strong> BIOLINE<br />

Quando<br />

la vacanza<br />

lascia il segno<br />

la pelle parla di noi, è la nostra immagine,<br />

condiziona e riflette il nostro stato di salute.<br />

Ogni giorno, la nostra pelle è sotto pressione, aggredita dagli agenti atmosferici e indebolita dallo stress e dai ritmi<br />

frenetici. Per questo averne cura diventa un gesto consapevole di primaria importanza.<br />

www.donnaimpresa.com<br />

49


che fare?<br />

Innanzi tutto ricominciare col riprendere le buone abitudini.<br />

Il benessere psicofisico è un progetto infinito che giorno<br />

dopo giorno realizziamo facendo le scelte migliori,<br />

diventando consapevoli, adottando uno stile di vita che ci<br />

aiuta a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Siamo<br />

consapevoli che una volta tornate dalle vacanze è difficile<br />

rimettersi in carreggiata perchè, abituate ad un<br />

alimentazione molto ricca e, siamo sincere, molto poco<br />

contollata, ricominciare a mangiare sano e diminuire le dosi<br />

diventa problematico. Innanzitutto bisogna ricordare che<br />

“purificarsi” non è sinonimo di “punirsi” con una diete rigide<br />

e malinconice che ci faccia rimpiangere ogni minuto il buffet<br />

del villaggio vacanze o le indimenticabili cene a lume di<br />

candela, ma sono più che sufficienti due settimane<br />

“disintossicanti” a base di frutta e verdura per ritrovare il<br />

proprio peso forma e proseguire poi con un’alimentazione<br />

sana e controllata. E poi bere molto. Almeno due litri di<br />

acqua al giorno in condizioni normali, inutile dire che per<br />

depurarsi la quantità di liquido da ingerire dovrebbe essere<br />

di molto superiore, all’incirca sui tre litri, per rendere più<br />

tonica la pelle, liberare l’organismo dalle tossine, rendere<br />

più elastici i tessuti e, ovviamente, dedicare almeno<br />

un’ora tre volte a settimana ad una sana attività fisica,<br />

magari all’aria aperta.<br />

dolce vita<br />

sotto il sole<br />

addio…<br />

Non riesci a riprendere il ritmo? Giù di tono già a metà mattina? Il tuo sonno è una altalena di<br />

risvegli? Ricomincia il mal di testa o la difficoltà a digerire i pranzi veloci in mensa o i panini<br />

megacalorici? A livello fisico al rientro ci sentiamo fuori fase, la soglia della sopportazione èazero<br />

come pure l’interesse per il lavoro…<br />

IL PIEDE È UNA PARTE IMPORTANTE DEL<br />

NOSTRO CORPO IN QUANTO È LA STRUTTURA<br />

ANATOMICA SU CUI AGISCONO TUTTI I<br />

CARICHI STATICI E GENERATI DAL<br />

MOVIMENTO CORPOREO. PERTANTO IL PIEDE<br />

DEVE ESSERE PROTETTO, E CURATO<br />

CERCANDO <strong>DI</strong> PREVENIRE ANCHE LE<br />

PATOLOGIE PIÙ BANALI. UNA COSTANTE E<br />

BUONA CURA DEL PIEDE AIUTA AL<br />

BENESSERE FISICO ED ALLEVIA LE TENSIONI.<br />

CE LO INSEGNA ROBERTA AMURRI, TITOLARE<br />

DELLO STU<strong>DI</strong>O “LA LIBELLULA” A PORTO<br />

SAN GIORGIO (MARCHE).<br />

Qualsiasi patologia a livello plantare richiede l’approccio di un super esperto, podologo o dermatologo, a seconda<br />

dei casi. Il consiglio è di evitare assolutamente il fai da te, non solo inutile, ma anche controproducente. Ecco i<br />

principali “inconvenienti”, che possono interessare la zona dei piedi: i duroni, callosità diffuse localizzate<br />

soprattutto sulla pianta del piede o sul calcagno; le verruche, infezioni virali causate dal Papova virus, veicolate<br />

con maggior facilità frequentando ambienti umidi e poco puliti; le ulcere, escavazioni della superficie cutanea<br />

difficili a cicatrizzarsi; gli occhi di pernice callosità che compaiono tra le dita dei piedi di forma rotondeggiante e<br />

con un punto nero al centro circondato da un’areola rosso-biancastra; l’iperidrosi plantare, ovvero l’eccessiva<br />

sudorazione dei piedi. Ininfluente che siano grandi centri specializzati piuttosto che piccoli ambulatori, quello che è<br />

fondamentale sono certamente il grado di competenza, l’igiene e, dato per nulla sottovalutabile, la cortesia del<br />

professionista al quale ci affidiamo. In tal senso, ci sentiamo di consigliarvi alcuni strutture che rispondono ai<br />

requisiti di “eccellenza” ai quali abbiamo or ora accennato.<br />

Abbiamo scelto per voi<br />

A Milano per esempio, da corso Vercelli c’è una spa dedicata alla salute degli arti molto, molto esclusiva che, non<br />

a caso, si chiama Mani&Piedi. Da segnalarvi il “Lushly”, un trattamento ispirato ad un antico rito polinesiano che<br />

termina in un massaggio di pietre laviche calde e oli essenziali. A Napoli invece presso l’hotel Parker’s la spa<br />

Marc Messegué presenta un’offerta davvero ricca. Dal trattamento anti-età eseguito con una miscela di olio di<br />

avocado, mandorle dolci e rosa mosqueta fino alla riflessologia plantare ayurvedica. Nel centro Italia, e<br />

precisamente in via XX Settembre a Porto San Giorgio (Marche), vi segnaliamo un vero“gioiellino” di benessere<br />

per i piedi: “la Libellula” la cui titolare, Murri Roberta, sappiamo essere una donna di straordinario talento e<br />

cordialità specializzata in estetica del piede, concetto innovativo che unisce elementi tecnici riguardanti l’anatomia<br />

degli arti inferiori. Spostandoci a nord, a Riva del Garda (Trento) la Spa&Fitness dell’Hotel du Lac et du Parc<br />

propone un rituale olistico al sapone nero che culmina in un delicato massaggio a base di olio di oliva e di argan, in<br />

grado di rendere lucida la pelle e, insieme, di nutrirla in profondità. Non lontano c’è chi punta sui massaggi thai: è il<br />

centro benessere dell’Hotel Maria a Modena, dove si sceglie, per esempio, fra il thai da 50 minuti che favorisce la<br />

circolazione sanguigna grazie a digitopressioni effettuate dal ginocchio giù fino ai piedi, o il massaggio thai<br />

riflessologico che fa leva sui punti riflessologici della pianta del piede: ideale come terapia per ristabilire l’equilibrio<br />

e combattere lo stress, oltre che per migliorare la circolazione sanguigna.I piedi diventano infine il fulcro di<br />

un’inusuale terapia detossinante alla spa dell’Hotel Adler di Ortisei (Bolzano): per trenta minuti si lasciano i piedi in<br />

immersione in una vasca con acqua e sale, in cui è inserito un dispositivo generatore di elettrodi. Quando<br />

l’apparecchio è in funzione si creano nell’acqua delle cariche positive e negative che permettono alle cellule di<br />

disintossicarsi e di assorbire i nutrienti più facilmente.


a cura di Mirka Cesari<br />

L’OROSCOPO<br />

ARIETE dal 21 Marzo al 20 Aprile<br />

AMORE: l’autunno d’amore esplode già dai primi giorni di settembre, e vi<br />

regalerà sorprese, su sorprese…nuovi amori, ritorni di fiamma, gravidanze,<br />

fidanzamenti, matrimoni. I favoriti saranno quelli non più giovanissimi, quindi<br />

cari lettori e lettrici non disperatevi perché l’estate è servita per farvi fare gli<br />

incontri giusti e l’autunno servirà per farvi innamorare. Un proverbio dice che:<br />

“solo chi ama senza speranza conosce il vero amore”. (Pablo Neruda)<br />

LAVORO: tanto, troppo lavoro si svilupperà in questo inizio di autunno.<br />

Metterete in agenda agganci vantaggiosi per il vostro 2009, si mostrerà un<br />

autunno pieno di appuntamenti validi per la vostra professione del futuro.<br />

Conoscerete delle persone, che condivideranno a pieno le vostre idee e<br />

diverranno poi utili in seguito.<br />

SALUTE: la salute non vi darà molti problemi, fate però attenzione a ciò che<br />

mangiate, il vostro fegato è un po’ appesantito e potrebbe ribellarsi.<br />

Controllate specialmente le pietanze molto piccanti o troppo condite e i dolci<br />

che potrebbero farvi ingrassare.<br />

FORTUNA: non siete ancora molto baciati dalla fortuna, però l’estate vi ha<br />

creato basi fortunate per l’autunno, quindi solo dopo il 15 settembre se volete<br />

azzardate un po', potreste vincere qualcosa di interessante.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: le vostre affinità saranno magnifiche con l’esigente<br />

Capricorno, ci sarà amore, passione, sesso...insomma un’ intesa perfetta!<br />

Ottima intesa l’avrete anche con lo Scorpione, del quale voi subirete sempre il<br />

fascino. Buoni anche i rapporti con il Cancro e i Gemelli, evitate invece il<br />

segno del Sagittario e se avete compagni o compagne del segno dei Pesci,<br />

attenzione allo stress perché sarete messi faranno così tanti capricci, che non<br />

li sopporterete sicuramente a lungo.<br />

TORO dal 21 Aprile al 20 Maggio<br />

AMORE: un autunno pieno di realizzazioni amorose, vi sentirete più sicuri di<br />

voi stessi. Questo non accadeva da molto tempo, al punto tale che troverete la<br />

forza di dire anche dei “No”. I rapporti di lunga data potrebbero subire<br />

l’influenza di Saturno, ma se i sentimenti sono saldi supererete queste insidie<br />

alla grande. Un proverbio dice: “Chi troppo vuole..nulla stringe!!” Attenzione..<br />

LAVORO: dal mese di settembre ci saranno dei piccoli inconvenienti che vi<br />

agiteranno un pochino, ma la fine di ottobre rimetterà a posto ogni cosa e vi<br />

ritroverete a dicembre stracolmi di impegni, ma anche di spese, tuttavia la<br />

vostra tenacia vi premierà! E sarete vincitori sulle avversità.<br />

SALUTE: la vostra salute è abbastanza buona, dovete fare solo attenzione ai<br />

colpi d’aria sul collo e alla gola, potreste avere infiammazioni e dolori. Mi<br />

raccomando di non esagerate con i dolci rischiereste di fare alzare il diabete.<br />

FORTUNA: la dea si era momentaneamente scordata di voi, per ma<br />

quest’ autunno vi darà molte soddisfazioni, quindi non disperate.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: quando vedete rosso da buoni tori vi trasformate, beh!<br />

Sarà un autunno all’insegna del rosso, vi ritroverete alla perfezione con quelli<br />

del vostro stesso segno e vi innamorerete perdutamente...alcune beghe con i<br />

Pesci e il Cancro: troppo gelosi, sconsigliati Gemelli, Leone e Bilancia.<br />

GEMELLI dal 21 Maggio al 20 Giugno<br />

AMORE: un autunno non molto tranquillo starete col pensiero di voler<br />

consolidare a tutti i costi i rapporti. Se siete già in coppia o se già avete un<br />

amore. Se invece siete soli andrete alla ricerca dell’amore per la vita...Ma chi<br />

ve lo fa fare?? Godetevi quest’autunno perchè sarete i più corteggiati di tutto<br />

lo zodiaco. Aspettavate da tempo di essere notati e corteggiati! Quindi non<br />

abbiate fretta…Il proverbio dice che: “la calma è la virtù dei forti.!”<br />

LAVORO: sarà un autunno di cambiamento per le vostre finanze, che<br />

promette essere uno dei migliori della vostra vita. In termini strettamente<br />

monetari,sarebbe difficile andare meglio di così, come avrete modo di notare<br />

dalla fine di ottobre fino alla fine dell’anno!<br />

SALUTE: questo è un segno d’aria e governato da Mercurio che influisce sui<br />

nervi quindi sarà un autunno all’insegna dello stress, ma solo ed<br />

esclusivamente perché non siete mai contenti di nulla. Tenete d’occhio<br />

apparato respiratorio e polmoni, se fumate, perché non decidete di smettere?<br />

FORTUNA: bravi gemelli è il momento di tentare la fortuna, specialmente nel<br />

mese di Novembre, concorsi, lotto e gratta e vinci vi saranno alleati…quindi<br />

non fatevi sfuggire questa opportunità.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: ottimi i rapporti con quelli del segno dell’Acquario,<br />

sarete felici e spregiudicati con loro! quindi non vi annoierete di certo. Bene<br />

anche con Leone, Gemelli e Sagittario...mi raccomando non fatevi asfissiare<br />

dal Cancro e dai Pesci.<br />

CANCRO dal 22 Giugno al 22 Luglio<br />

AMORE: per quanto riguarda i rapporti personali, sarà un autunno come mai<br />

non avete avuto, se non addirittura la migliore in assoluto. Stravolgerete ogni<br />

situazione e vivrete un periodo favoloso, vecchie fiamme che si<br />

ripresenteranno, corteggiamenti, inviti, regali (anche preziosi) insomma,<br />

sfruttate al massimo la situazione, siete i vincitori...il pianeta Giove è la vostra<br />

carta vincente. Il proverbio dice: “che c’è un tempo per lavorare...e uno per<br />

amare!”.<br />

LAVORO: molti di voi avranno una nuova vita, assai più ricca e abbastanza<br />

piena...i processo di abbattimento della vostra vecchia esistenza, e la<br />

costruzione di quella nuova, comporterà ovviamente un sacco di spese, ma il<br />

risultato finale sarà comunque splendido.<br />

SALUTE: in questo autunno le zone interessate sono il seno e il ventre per le<br />

donne, con qualche minaccia di gastriti; per voi maschietti invece... potreste<br />

essere colpiti da attacchi di ulcera, ma a novembre svanirà tutto, mi<br />

raccomando però, tenete sotto controllo la vista.<br />

FORTUNA: Giove vi protegge e quindi siete i più fortunati e azzardate tutto.<br />

Buona Fortuna!<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: amore, dedizione, rispetto e tanta voglia di famiglia,<br />

quindi siete il segno da sposare, la combinazione perfetta è col segno dei<br />

Pesci, perchè sono sognatori come voi. Se volete fare un fine anno di SESSO<br />

sbizzarritevi con il segno dello Scorpione, farete faville!!! Buoni i rapporti col<br />

Toro. No ad Acquario, Gemelli e Leone.<br />

LEONE dal 23 Luglio al 23 Agosto<br />

AMORE: siete sempre alla ricerca di consolidare quei rapporti che ancora<br />

sono un po’ pericolanti, quindi voi già in coppia abbiate fede che ci riuscirete.<br />

Invece i single sono solo predisposti al divertimento, e a farsi trasportare dai<br />

sensi, ma vi consiglio che questo autunno strano invece pensaste seriamente<br />

a sistemarvi. Ma voi cosi testardi non mi ascolterete. Un proverbio dice: “che<br />

meglio un uovo oggi, che la gallina domani”.<br />

LAVORO: in ambito lavorativo, siete tentati ad abbandonare le corse alle<br />

promozioni, questo vi permetterà di avere più tempo libero e concentrarvi su<br />

quelli che sono i vostri sogni lavorativi. I momenti difficili sono terminati e sarà<br />

un autunno proficuo.<br />

SALUTE: cari Leoni il vostro segno si infiamma facilmente, quindi frenatevi<br />

per non dover combattere con la pressione alta, e la circolazione in generale.<br />

Non premete troppo sull’acceleratore della vita, portatevi più rispetto.<br />

FORTUNA: Che dirvi.. siete sempre i soliti, amate gli azzardi come nel gioco,<br />

però evitatelo fino al 20 di settembre e risparmiate perché a novembre la dea<br />

fortuna vi terrà d’occhio e qualcosa succederà.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: voi quando amate, lo fate con intensità quindi per voi<br />

segni dell’estate che sono stati Sagittario, Toro e Bilancia, anche in autunno vi<br />

soddisferanno, si aggiunge il segno del Capricorno sbalorditivo come non lo<br />

avevate mai conosciuto. Lasciate perdere: i Pesci, troppo fragili di fronte al<br />

ruggito del Leone, anche l’Acquario e i Gemelli.<br />

VERGINE dal 24 Agosto al 23 Settembre<br />

AMORE: quest’autunno vi mostrerà in tutto il vostro splendore e sarete<br />

premiati, perché sarete pieni di novità affettive che vi porteranno a<br />

fidanzamenti e a matrimoni. Questa volta avrete l’impressione di essere<br />

passati a un livello superiore,senza il rischio di tornare indietro. Il proverbio<br />

dice: “chi fortuna ha in amore, sfortuna ha al gioco”.<br />

LAVORO: l’autunno sarà all’insegna della riscossa e alla fine di tutti i<br />

problemi che state affrontando fin dal 2007. Abbiate ancora un po’ di<br />

pazienza e non azzardate troppo, specialmente per il fattore economico, ma<br />

dopo settembre vi sentirete tranquilli e vedrete interessanti opportunità.<br />

SALUTE: siete troppo ansiosi, rilassatevi di più, altrimenti scaricherete tutto<br />

nell’intestino e nel fegato e potreste avere fastidi e non godervi tutte le belle<br />

sorprese di quest’autunno.<br />

FORTUNA: solo in novembre potreste essere baciati dalla fortuna, ma non<br />

insistete troppo se tardano ad arrivare i risultati, il prossimo anno sarà davvero<br />

il più fortunato in assoluto...quindi abbiate pazienza e aspettate.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: sarete attratti dal segno dei Pesci, ma fate attenzione<br />

potreste rimanerne delusi. Meglio il segno del Capricorno specialmente sotto<br />

le lenzuola. Non male con Acquario e Toro, ma evitate Gemelli e Vergine.<br />

BILANCIA dal 23 Settembre al 22 Ottobre<br />

AMORE: l’eclissi di quest’anno darà un nuovo senso di immediatezza e scopo<br />

alle vostre questioni personali e sentimentali. Quindi proprio l’autunno vi<br />

regalerà un compagno o una compagna...poi con l’arrivo di Venere congiunto a<br />

Marte, diverrà tutto più semplice...cioè anche quelle persone che pensavate<br />

non vi volessero, si rifaranno avanti. Il proverbio dice: “l’amore nuovo và e<br />

viene, l’amore vecchio si mantiene”.<br />

LAVORO: per il vostro lavoro sarà comunque un anno ottimo, spero avrete<br />

preso l’estate come riposo, per ricaricare le batterie e per fare il punto della<br />

situazione. La seconda metà dell’anno sarà migliore anche per le vostre finanze<br />

e finalmente salderete quei debiti che vi assillavano.<br />

SALUTE: dovete stare attentissimi ai vostri ossicini…siete predisposti a artriti<br />

,colpi della strega, dolori alle braccia. Non dimenticate anche che il vostro punto<br />

debole sono i reni…quindi attenzione, mi raccomando bevete di più, (acqua)…<br />

naturalmente.<br />

FORTUNA: vi ha un attimo abbandonati sia per l’estate che per l’autunno...però<br />

la dea della fortuna vi riprenderà per mano a dicembre e vi succederanno<br />

situazioni super fortunate che non vi aspetterete di sicuro.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: andare d’accordo con voi non è sempre facile, siete<br />

troppo estetici quindi i Sagittari sono in grado di soddisfarvi. Gli Arieti saranno<br />

perfetti, ma solo nel letto.. quindi approfittate. Buone intese con Acquario e<br />

Leone. Evitate Pesci e Vergine e non scatenate le gelosie dello Scorpione.<br />

SCORPIONE dal 23 Ottobre al 22 Novembre<br />

AMORE: siete i soliti confusionari e anche quest’autunno desiderate tutto e non<br />

volete rinunciare a nulla, al contrario sarete costretti a cedere a qualcosa…o a<br />

qualcuno. Voi soliti egoisti vorreste la moglie o il marito, l’amante e, se ci fosse<br />

anche qualcun’ altro, meglio... siete incontentabili!. Ci saranno dei ritorni di<br />

fiamma con compagni/e di vecchia data, vivrete coinvolgimenti sentimentali che<br />

potrebbero costruire anche il vostro futuro. In definitiva avrete molto da fare. Il<br />

proverbio dice che: “amare ed essere amati, fa sentire il calore da ambo i lati”.<br />

LAVORO: l’eclissi avvenuta in agosto significa per voi un netto cambiamento<br />

nel lavoro: probabilmente cercherete una nuova posizione, non tanto per lo<br />

stipendio che potrà darvi, ma per il ruolo che comporta, per quello che vi<br />

permetterà di esprimere e far parlare di voi. Comunque i soldi non<br />

mancheranno anche se vi piace spendere molto.<br />

SALUTE: dovete fare attenzione ai denti e ai colpi d’aria che potrebbero<br />

obbligarvi a letto. Attenzione alla schiena e alle scottature. Insomma sarà un<br />

autunno tranquillo ma fate attenzione ai primi freddi.<br />

FORTUNA: e’ meglio non farsi prendere dal vizio del gioco, perché potreste<br />

farvi del male. Inizialmente la fortuna sembra dalla vostra parte ma<br />

improvvisamente può essere traditrice. Quindi usate moderazione in ciò che<br />

pensate di fare.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: vi mostrerete più passionali del solito, quindi sfoderate<br />

tutte le vostre tecniche amatorie. Intesa perfetta con il segno dell’Ariete, anche<br />

se rischiate che vi sfianchi. Bene con Cancro, Pesci e Leone. Non fatevi<br />

abbindolare dalla Bilancia, perché è traditrice, quindi stateci alla larga.<br />

SAGITTARIO dal 23 Novembre al 21 Dicembre<br />

AMORE: la vostra vita sentimentale con l’autunno è diventata più luminosa,<br />

con momenti di estrema dolcezza specialmente dalla fine di settembre, è<br />

iniziato per voi un periodo da ricordare. L’inizio dell’anno era stato un po’<br />

pesante, ma da adesso vi rilasserete e vedrete molto bene come agire con il<br />

vostro amore, che verso la fine dell’anno potrebbe coronare molte coppie in<br />

crisi. Siate sempre sinceri vi apprezzeranno di più. Il proverbio dice: “che Amor<br />

che nulla amato, Amar perdona”(Dante Alighieri).<br />

LAVORO: lasciate andare alcune imprese un po’ troppo azzardate e sarete<br />

premiati nel vostro lavoro. Un autunno all’insegna del guadagno, quindi cercate<br />

di resistere alla tentazione di spendere denaro, non appena lo avete messo in<br />

tasca. Giove vi assiste ma non approfittate.<br />

SALUTE: La salute vi darà un po’ fastidio, potresti accusare dolori agli arti<br />

inferiori. Giove si fa sentire con la sua influenza su fegato, colecisti e nervi<br />

sciatici e reumatismi.<br />

FORTUNA: la fortuna vi sarà alleata quindi approfittate...giocate ad ogni gioco,<br />

evitate però i casinò, quelli sarebbero traditori e trascinatori per voi...potreste<br />

rimanere delusi ma soprattutto senza soldi.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: il partner ideale per l’autunno e anche per tutto l’anno è<br />

il segno del Leone, vi esalterete a vicenda. Buona intesa con Bilancia, con gli<br />

Acquario invece accontentatevi dell’amicizia, e anche con i Pesci. Evitate il<br />

segno del Cancro e il segno dello Scorpione perché sono troppo gelosi.<br />

CAPRICORNO dal 22 Dicembre al 20 Gennaio<br />

AMORE: e’ dall’estate che la sfera sentimentale va a gonfie vele, dovete solo<br />

smettere di preoccuparvi e godervi l’amore. Giove vi proteggerà tutto l’anno e<br />

rimarrà con voi fino all’ inizio dell’anno nuovo, rendendovi felici e fortunati. Se<br />

accetterete qualche rischio e cambiamento non immaginerete cosa sarà<br />

capace di regalarvi l’ Amore!! Dovete solo crederci fino in fondo. Il proverbio<br />

dice: “quello che non succede in una vita….succede in un minuto”.<br />

LAVORO: da settembre si apriranno nuove opportunità, anche in nuovi settori<br />

quindi godetevi questo autunno così proficuo di novità inaspettate. Anche il<br />

vostro settore finanziario non avrà dei cedimenti. Pensate alle vostre ambizioni<br />

e cercate di realizzarle perché è l’anno giusto.<br />

SALUTE: se state troppo al sole anche in questo periodo ricordatevi che siete<br />

predisposti alle dermatiti e alle scottature. Controllate i movimenti specialmente<br />

con le ginocchia, i piedi e le ossa in generale.<br />

FORTUNA: siete abbastanza fortunati nella vita per quest’autunno. Quindi<br />

accontentatevi e non rischiate col gioco potreste perdere tempo e soldi.<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: buona compatibilità con il segno del Toro, altro segno di<br />

terra che è in grado di far abbassare la guardia al diffidente Capricorno. Intesa<br />

e sorprese con un travolgente Ariete. Grandi coccole con il segno del Cancro<br />

non male con Scorpione e Pesci. Grandi battaglie con il segno del Sagittario,<br />

evitate i Gemelli troppo farfalloni per voi.<br />

AQUARIO dal 21 Gennaio al 19 Febbraio<br />

AMORE: l’eclissi di quest’anno cadrà proprio sui rapporti personali,<br />

obbligandovi anche a cambiamenti drastici. Nei rapporti di lunga data possono<br />

verificarsi indifferenze e stranezze, ma con l’inizio dell’autunno tutto tornerà alla<br />

normalità. Quindi non abbattetevi portate pazienza senza distogliere attenzioni<br />

al vostro ruolo. Il proverbio dice che: “chi si accontenta gode!”<br />

LAVORO: anche nel lavoro dovete modificare qualcosa, ma l’autunno è<br />

perfetto per fare il punto della situazione e quindi sarete carichi di impegni.<br />

Finanziariamente sarà positivo ma attenzione alle tentazioni e alle spese<br />

pazze, specialmente voi donne dell’Acquario sempre con voglie strane di<br />

spendere anche per il superfluo<br />

SALUTE: possibili problemi circolatori, quindi gonfiori alle gambe e alle caviglie.<br />

Siete anche al limite per esaurimenti nervosi. Si consiglia sana attività fisica.<br />

FORTUNA: la vostra fortuna sta nell’aspettare tempi migliori, quindi l’autunno<br />

serve per non rischiare e aspettare che arrivi l’inverno dove sarete invidiabili da<br />

tutti, per quanto sarete fortunati<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: grandi innamoramenti con Acquari, Bilancia e Leone,<br />

però il massimo sarà proprio con il vostro stesso segno, farete un’ unione colma<br />

di amore e passione, coccole e sesso, tanto sesso. Non avvicinatevi agli<br />

Scorpioni, ai Gemelli e al Capricorno anzi, se riuscite a farlo, ignorateli proprio.<br />

PESCI 20 dal Febbraio al 20 Marzo<br />

AMORE: sarete continuamente messi alla prova in questo autunno, sarebbe il<br />

momento di dichiarare tutto ciò che avete dentro e che continuate a<br />

nascondere, perché potrebbe essere la vostra arma vincente per tenersi stretti i<br />

rapporti in po’ in crisi. Farete molti progetti, ma fate in modo che non rimangano<br />

solo progetti! Come accade sempre. Realizzatevi in amore è inutile aspettare. Il<br />

proverbio dice che: “chi si ferma è perduto!”<br />

LAVORO: siete spinti dalla voglia di indipendenza, e potreste anche realizzare i<br />

vostri sogni lavorativi, però dovete essere più convincenti anche con voi stessi,<br />

soprattutto per sanare le vostre finanze azzardate e se chiedete l’aumento, vi<br />

sarà concesso. Proponete le vostre idee e sarete premiati. L’autunno è ottimo<br />

per realizzare di tutto.<br />

SALUTE: siete soggetti a stati ansiosi, vi consiglio di calmarvi e cercare di dare<br />

un senso di rilassamento a quest’autunno. Siete anche soggetti a problemi ai<br />

piedi e alle infiammazioni alla gola. Ma molto dipenderà da come vi preparerete<br />

ad affrontare la vita.<br />

FORTUNA: siete abbastanza fortunati pertanto quando andrete a comprare il<br />

giornale nei vostri giorni di riposo, azzardate con qualche gratta e vinci..non si<br />

sa mai che vinciate!...Buona fortuna!<br />

AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: avrete un autunno trepidante e andrete d’accordo con i<br />

segni simili a voi…Cancro e Scorpione sarebbero perfetti…ma voi tanto, dopo<br />

un po,’ comunque vi annoiate. Farete sessualmente scintille con Vergine e<br />

Capricorno. Coccole dall’Ariete.<br />

Mirka Cesari, nota Psicologa e Grafologa ha realizzato questo oroscopo in<br />

collaborazione con i più famosi astrologi della Tv che con immenso piacere le hanno<br />

regalato informazioni, e lei da appassionata astrologa, ha curato la stesura per i lettori<br />

di Donna Impresa, aggiungendo qualcosa che la caratterizza sempre! Sperando che<br />

tutti ne traggano il meglio e lo utilizzino come speranza e incoraggiamento.


La storia<br />

È con un decreto del 1859, voluto da Camillo Benso conte<br />

di Cavour per favorire l'esercito francese che appoggiava i<br />

piemontesi contro l'Austria, che si autorizza l'apertura di<br />

case controllate dallo Stato per l'esercizio della prostituzione<br />

in Lombardia. Il 15 febbraio 1860 il decreto fu trasformato in<br />

legge con l'emanazione del "Regolamento del servizio di<br />

sorveglianza sulla prostituzione".Nascono le cosìdette "case<br />

di tolleranza", perché tollerate dallo Stato. Ne esistono di tre<br />

categorie: prima, seconda e terza. La legge fissava le tariffe,<br />

dalle 5 lire per le case di lusso alle 2 lire per quelle popolari,<br />

e altre norme come la necessità di una licenza per aprire<br />

una casa e di pagare le tasse per i tenutari, controlli medici<br />

da effettuare sulle prostitute per contenere le malattie<br />

veneree. Ancora, il testo definitivo della legge Crispi,<br />

approvato il 29 marzo 1888 vietava di vendere cibo e<br />

bevande, e feste, balli e canti all'interno delle case di<br />

tolleranza e l'apertura di case in prossimità di luoghi di culto,<br />

asili e scuole. Le persiane avrebbero dovuto restare sempre<br />

chiuse. Da qui i bordelli presero il nome di "case chiuse".<br />

Giovanni Nicotera, ministro degli Interni, nel 1891, deciderà<br />

di ridurre le tariffe per limitare la prostituzione libera, che non<br />

subiva il controllo sanitario.Nel 1900, si leva qualche voce<br />

per la chiusura delle case di tolleranza a seguito<br />

dell'attentato dell'anarchico Bresci a re Umberto I. Bresci<br />

avrebbe trascorso alcuni giorni a meditare in un bordello<br />

prima dell'attentato, ma le minacce di chiusura, pronunciate<br />

dal Presidente del Consiglio Saracco, rientrano.Sarà Filippo<br />

Turati, nel 1919 a riaprire la querelle, ma per tutto il<br />

fascismo non si registrarono variazioni di merito nella<br />

legislazione sulla prostituzione se non una disposizione di<br />

Mussolini degli anni '30 che imponeva ai tenutari di isolare<br />

le case con muri detti "del pudore" alti almeno dieci metri.Il<br />

20 settembre 1958, a seguito di un lungo dibattito nel<br />

Paese, è stato introdotto il reato di sfruttamento della<br />

prostituzione e le case di tolleranza sono state<br />

definitivamente chiuse con la cosìdetta legge Merlin di<br />

Angelina Merlin del Partito Socialista. La legge punisce lo<br />

sfruttamento della prostituzione o lenocinio. Da allora<br />

numerosi sono stati i tentativi di modificare la legge. Nel<br />

2003 un disegno di legge di Umberto Bossi e Stefania<br />

Prestigiacomo varato dal Consiglio dei ministri vietava la<br />

prostituzione nelle strade, ma la ammetteva nelle case<br />

private e al chiuso ma non avrebbe ripristinato le case di<br />

tolleranza. Nella Legislatura passata, l'8 febbraio 2007,<br />

l'onorevole Franco Grillini ha presentato una proposta di<br />

legge, tesa a disciplinare l'esercizio della prostituzione e ad<br />

affermare la dignità e il diritto alla sicurezza e salute delle<br />

persone che si prostituiscono. La legge Merlin del ‘58, a<br />

detta di molti, a così lunga distanza dalla sua approvazione,<br />

non è idonea a gestire il fenomeno della prostituzione in<br />

Italia che, di fatto, rimane una realtà presente e costante di<br />

fronte alla quale è difficile chiudere gli occhi...<br />

CURIOSO...SCOPRIRE CHE<br />

a Porto San Giorgio, una cittadina della costa marchigiana,<br />

nel lontano 1993 e’ stata approvata una delibera del<br />

consiglio comunale che simbolicamente abrogava la legge<br />

Merlin aprendo la strada alla riapertura delle case<br />

chiuse.<br />

di Patrizia Maroni<br />

Prostituzione<br />

DAL DECRETO DEL 1859 ALLA BOSSI-FINI 2003<br />

www.donnaimpresa.com<br />

71


Quanto<br />

vuoi?<br />

Il volto<br />

nascosto<br />

di<br />

una delle<br />

industrie<br />

"SONO <strong>DI</strong> CHI MI COMPRA"<br />

più potenti<br />

al mondo…<br />

LO <strong>DI</strong>SSE ANCHE ROBERTO BENIGNI IN <strong>DI</strong>RETTA<br />

RAI AD UNA STRAOR<strong>DI</strong>NARIA RAFFAELLA CARRÀ IN<br />

MALCELATO <strong>DI</strong>SAGIO RISPETTO ALLA VIVACITÀ<br />

DEL PREMIO OSCAR DELLA SIMPATIA, IN UNO <strong>DI</strong><br />

QUEI MOMENTI TELEVISIVI CHE CHI HA AVUTO LA<br />

FORTUNA <strong>DI</strong> VIVERE IN <strong>DI</strong>RETTA, UN GIORNO,<br />

POTRÀ RACCONTARE AI SUOI NIPOTINI “IO<br />

C’ERO”…<br />

rubrica a cura di Bruno Baldassarri


Ci sono<br />

“quelle”<br />

che lo fanno per scelta:<br />

Ci sono quelle di lusso che lo fanno dietro generosi onorari che vanno dai 350 euro<br />

per un'ora fino a qualche migliaio di euro per un week end (fatturato annuo sui 200<br />

mila), quelle che lo fanno per necessità e per lo più lavorano per poche decine di euro<br />

sulla strada, quelle che lo fanno da tutta la vita perché è il mestiere più vecchio del<br />

mondo e l’unico che non ha mai subito inflessioni, quelle che lo utilizzano come<br />

trampolino di lancio: l'attrice porno rumena, l’aspirante soubrette, la modella.<br />

Ci sono quelle che utilizzano il sesso come merce di scambio per pagarsi l’affitto o le<br />

spese universitarie così i soldi non spesi possono servire per l’acquisto di abiti firmati<br />

o per l’ultimo jeans alla moda o per “svelte” (da non confondersi con sveltine) scalate<br />

professionali. Ci sono quelle, in larga percentuale straniere, che intanto lo fanno a<br />

pagamento nell’attesa del colpo (??!!) di fulmine che avviene sempre con<br />

l’imprenditore maturo dotato di un saldo conto in banca e quelle che abitualmente si<br />

mettono a 90° “per fame”, ma solo per un pasto consumato in un ristorante alla moda,<br />

come se cibarsi a casa propria di cose semplici (pane, pasta, latte) fosse poco<br />

dignitoso. Da Maradona a Rooney, Hugh Grant, Mick Jagger, Michael Douglas:<br />

l'elenco di testimonial è sterminato. Un sondaggio on line tra i clienti "comuni" ha<br />

dato questi risultati: esigenze fisiche 35%, impossibilità di fare altrimenti esperienze<br />

trasgressive 27 %, insoddisfazione del proprio rapporto 25%. E, infine, uno su quattro<br />

ha risposto: per risparmiare.<br />

che sono<br />

costrette:<br />

Accanto a questo mondo fatto di scelte<br />

consapevoli c’è però un’altra triste realtà:<br />

quella delle vittime della droga e del raket:<br />

l'eroinomane ammalata di Aids piuttosto che la<br />

ragazzina appena dodicenne sequestrata e<br />

costretta a prostituirsi nei paesi occidentali<br />

anche per 10 euro a prestazione sotto la<br />

continua minaccia di inaudite violenze<br />

la<br />

prostituzione<br />

in cifre<br />

75 mila - E’ il numero di studentesse, in Italia,<br />

che offre prestazioni sessuali occasionalmente<br />

in cambio di denaro per mantenersi agli studi,<br />

dicono. Tra le «escort di lusso» part time ci<br />

sono anche modelle e casalinghe.<br />

50 mila - Le prostitute che esercitano la<br />

professione, in strada (il 65%) o in<br />

appartamenti, secondo il Ministero delle Pari<br />

Opportunità. Le straniere sono oltre la metà. Il<br />

20% è minorenne.<br />

9 milioni - Gli uomini che ogni anno ricorrono<br />

al mercato del sesso a pagamento. Secondo una<br />

stima il giro d’affari s’aggira intorno al miliardo<br />

di euro..<br />

mercati<br />

emergenti:<br />

quando è<br />

lei a pagare<br />

Li e' in gioco il potere. Il potere anche sociale ed economico della donna, e'<br />

in gioco una superiorita' di ruoli, non e' affatto un gioco di seduzione. Nulla<br />

a che vedere con l'uomo che ti desidera, nulla a che vedere con quelli<br />

"gratis" qui e' lei che piega lui al suo potere: e' lei che decide dove andare.<br />

E non si discute. E' lei che dice basta o ancora.<br />

Oggi, a distanza di qualche anno il fenomeno della prostituzione sembrerebbe essersi un po’ modificato<br />

perché c’è un nuovo grande business legato alla prostituzione maschile…non quella tradizionale di gay o


transessuali da strada, bensì quella legata a<br />

“montatori”, così perlomeno li chiamano a Cuba,<br />

dotati di particolari requisiti fisici. A pagare stavolta,<br />

e anche profumatamente, sarebbero le donne.<br />

Circa 300mila al giorno i contatti giornalieri a siti 'ad<br />

hoc' rivolti a donne di varia età e che propongono<br />

una carrellata di profili maschili per tutte le cifre e<br />

tutte le prestazioni e oltre 8 mila le transazioni che<br />

“vanno a buon fine” se così possiamo<br />

ipotizzare...Fino a qualche anno fa era ancora un<br />

tabù: oggi l’amore a pagamento è una vera e<br />

propria moda che dilaga tra le esponenti del gentil<br />

sesso, ben due su dieci. Da una ricerca condotta<br />

da una sessuologa è emerso infatti che sempre più<br />

donne cercano su Internet uomini a pagamento per<br />

trascorrere notti d'amore. Il target delle cacciatrici di<br />

sesso a pagamento? Sono donne di mezza età (il<br />

38% hanno fra i 30 e i 40 anni, il 25% tra i 40 e i<br />

50), quasi 1 su 4 (23%) lavora come imprenditrice,<br />

anche se zoccolo duro della clientela degli escort si<br />

compone in gran parte anche di donne manager<br />

(19%), consulenti (15%), libere professioniste<br />

(14%) e impiegate (13%). Meno rappresentate altre<br />

categorie, quali lavoratrici part-time (8%) e<br />

casalinghe (5%). La maggior parte di queste donne<br />

vive per lo più in contesti metropolitani (il 37% in<br />

città tra i 100.000 e i 500.000 abitanti). Non sono<br />

tutte necessariamente single (35% del panel): il<br />

21%, risultano coniugate. Un caso a parte è<br />

rappresentato dalle divorziate, che ammontano al<br />

27%.<br />

Ma cosa spinge una donna a<br />

regalarsi dei momenti di piacere<br />

mettendo mano alla tasca?<br />

Incredibile, ma vero: la voglia di<br />

fare del buon sesso (22%) non è<br />

l'unica motivazione. Per il 18%,<br />

infatti, tutto nascerebbe da carenze<br />

affettive, mentre per il 16% sarebbe<br />

tutta una questione di curiosità. Per<br />

il 9%, invece, è puro divertimento.<br />

La maggior parte (26%) comunque<br />

vuole solo passare qualche ora con<br />

un escort quale diversivo per<br />

evadere dalla faticosa routine<br />

quotidiana.<br />

Quanto ai costi per affittare un bellone,<br />

non ci sono tariffe standard. I prezzi<br />

variano a seconda della qualità della<br />

'merce', del tempo che si intende<br />

trascorrere in compagnia dell'uomo e dei<br />

servigi che gli vengono richiesti. Per un<br />

week-end con un escort di classe, dunque,<br />

ci si deve rassegnare a spendere almeno<br />

1.000 euro, mentre per una prestazione<br />

'usa e getta' è possibile cavarsela anche<br />

con 100 euro. Tra i siti più cliccati<br />

www.gigolo.it e www.ragazzisuper.com; si<br />

rivolge invece a un pubblico selezionato<br />

www.eliteescorts.co.nz, una vera e propria<br />

vetrina online di corpi per accompagnatori<br />

di alto bordo.<br />

Ma<br />

perché<br />

si<br />

tradisce?<br />

perchè condividere il letto tutte<br />

le notti "fino a che morte non<br />

ci separi" è un' impresa difficile..<br />

CHI È IL CLIENTE CHE SI RIVOLGE ALLE PROSTITUTE (UOMO O DONNA)?<br />

E' SEMPRE ITALIANO? DOVE NASCE IL BISOGNO DEI CLIENTI? ALL'ORIGINE<br />

<strong>DI</strong> QUESTA PRATICA VI SONO MOTIVAZIONI ASSAI ETEROGENEE: VI È LA<br />

SOLITU<strong>DI</strong>NE, LA <strong>DI</strong>FFICOLTÀ A INSTAURARE DELLE RELAZIONI CON LE<br />

PROPRIE COETANEE, MA ANCHE IL DESIDERIO <strong>DI</strong> UNA SESSUALITÀ SCISSA<br />

DALLA <strong>DI</strong>MENSIONE AFFETTIVA, <strong>DI</strong> UN RAPPORTO <strong>DI</strong>SIMPEGNATO, CHE<br />

NON RICHIEDE UN GROSSO SFORZO NÉ IN TERMINI RELAZIONALI, NÉ IN<br />

TERMINI ECONOMICI. E POI C'È SEMPRE UN DESIDERIO <strong>DI</strong><br />

TRASGRESSIONE, <strong>DI</strong> FARE QUALCOSA <strong>DI</strong> PROIBITO CORRENDO IL<br />

RISCHIO <strong>DI</strong> ESSER RICONOSCIUTI, IL SENSO <strong>DI</strong> ONNIPOTENZA CHE DÀ IL<br />

FATTO <strong>DI</strong> SCEGLIERE, <strong>DI</strong> COMPRARE LA DONNA OGGETTO <strong>DI</strong> DESIDERIO<br />

A CUI SI DÀ DEL DENARO E, CON CIÒ, SI PENSA <strong>DI</strong> TROVARSI IN UNA<br />

RELAZIONE PA<strong>RITA</strong>RIA... <strong>DI</strong>SINTERESSANDOSI, NELLA GRAN PARTE DEI<br />

CASI, DELLE <strong>DI</strong>NAMICHE <strong>DI</strong> SFRUTTAMENTO, <strong>DI</strong> ABUSO E <strong>DI</strong> VIOLENZA IN<br />

CUI QUESTE RAGAZZE SI TROVANO.


la prostituzione nel mondo<br />

fra concessioni e divieti<br />

In casi estremi, in riferimento ad alcuni codici legali, in particolare di paesi musulmani, la<br />

prostituzione è sanzionata con la "pena di morte"; in altri paesi invece si verifica il<br />

fenomeno opposto, in quanto le prostitute pagano regolarmente le tasse e sono<br />

sindacalizzate, ad esempio nei Paesi Bassi, dove i bordelli possono farsi pubblicità (unico<br />

limite è che prostitute devono avere raggiunto la maggiore età).<br />

Le leggi variano notevolmente in base al ruolo che si ricopre (prostituto/prostituta, cliente, protettore).<br />

La situazione legale in Germania, in Svizzera (dove la discussione sull'età minima per prostituirsi è al<br />

centro di uno scontro vivace tra chi sostiene che la soglia debba essere abbassata a 16 anni e chi sostiene<br />

debba essere mantenuta a 18), ed in Nuova Zelanda è simile a quella dell'Olanda.<br />

Nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud, qualsiasi persona di età superiore ai 18 anni può<br />

offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro. In un altro stato australiano, Victoria, una persona che<br />

desideri svolgere l'attività di prostituta può richiedere una regolare licenza. Le prostitute che lavorano in una<br />

propria attività o in attività altrui devono essere registrate. Le "sex-workers" individuali non necessitano di<br />

alcuna registrazione o licenza.<br />

In alcuni paesi ancora, lo statuto legale della prostituzione può variare in base all'attività: in Giappone, per<br />

esempio, la prostituzione "vaginale" è contro la legge, mentre il sesso orale a pagamento è legale e colui<br />

che lo compie è come se non esercitasse affatto la prostituzione.<br />

In Turchia invece la prostituzione di strada è legale, così come la prostituzione nei bordelli regolati dal<br />

governo. Tutti i bordelli devono però avere una licenza così come la devono avere tutte le lavoratrici.<br />

Nel Regno Unito la prostituzione non è formalmente illegale ma diverse attività di contorno ad essa lo<br />

sono. In Inghilterra ed in Galles ad esempio è illegale per una prostituta attirare clienti in strada o in un<br />

luogo pubblico o per un potenziale cliente richiedere persistentemente prestazioni, anche se da un veicolo<br />

motorizzato, e possedere o dirigere un bordello. Vietata anche la prostituzione minorile, sia per ciò che<br />

concerne l’offerta (quando i ragazzi/e sono di età inferiore ai 18 anni), che per il cliente. Illegale infine il<br />

controllo della prostituzione (lenocinio). In Inghilterra e Galles il governo sta considerando l'ipotesi di<br />

concedere l'apertura di piccoli bordelli, fermo restando il divieto di prostituirsi lungo le strade. Una<br />

situazione simile si verifica in Scozia, dove la prostituzione in sé non è illegale ma lo sono le attività ad<br />

essa associate. Un progetto di legge che istituisse delle zone di tolleranza per la prostituzione era stato<br />

promosso nel Parlamento Scozzese, ma non è riuscito a diventare legge.<br />

In soli due Stati degli Stati Uniti è considerato legale comprare e vendere prestazioni sessuali. Bordelli<br />

legali sono presenti in diverse contee del Nevada e del Rhode Island, dove la compravendita del sesso non<br />

è illegale, ma lo sono la prostituzione per le strade e i bordelli. In Canada, la prostituzione in sé è legale,<br />

ma anche in questo caso la maggior parte delle attività collaterali non lo sono. Non è legale ad esempio<br />

vivere esclusivamente di prostituzione senza essere di alcuna utilità alla società (strumento questo per<br />

ostacolare il fenomeno del lenocinio) ed è illegale inoltre (per ambo le parti) negoziare in un luogo pubblico,<br />

inclusi i bar. Per mantenere una parvenza di legalità, le agenzie di accompagnamento organizzano un<br />

incontro tra l'accompagnatrice (o accompagnatore) ed il cliente. La Corte Suprema Canadese ha stabilito<br />

nel 1978 che, per essere condannati per adescamento, l'atto deve essere “pressante e persistente”. Allo<br />

stesso modo in Bulgaria dove la prostituzione in se è legale ma la maggior parte delle attività collegate<br />

(come il lenocinio) sono fuorilegge. In Brasile e Costa Rica, la prostituzione in proprio è legale, ma<br />

guadagnare dalla prostituzione altrui è illegale.<br />

In Thailandia la prostituzione è illegale così come stabilito dal "Prevention and Suppression Act, B.E. 2539"<br />

del 1996. Nel 1949, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Convenzione per la<br />

soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui”, affermando che la<br />

prostituzione forzata è incompatibile con la dignità umana, richiedendo a tutte le parti coinvolte di punire i<br />

protettori e i proprietari dei bordelli e gli operatori e di abolire tutti i trattamenti speciali o la registrazione<br />

delle prostitute. La convenzione fu ratificata da 89 paesi ma la Germania, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti non<br />

parteciparono.<br />

oggi<br />

in Italia<br />

Arriva il reato di prostituzione: cliente rischia l'arresto. Il ministro per le Pari Opportunità Mara<br />

Carfagna presenta il disegno di legge con il quale il governo intende riscrivere l'intero quadro<br />

normativo e porre un argine allo sfruttamento di giovani, spesso minorenni. Quattro articoli per<br />

riformare l'intera legislazione in materia di prostituzione a partire dalla legge Merlin che nel 1958<br />

abolì le case chiuse. La riforma scritta durante l'estate dal ministero delle Pari Opportunità intende<br />

contrastare il fenomeno della prostituzione e non solo, introdurre una nuova regolamentazione<br />

vietando la prostituzione di strada ma senza entrare nel merito dell'esercizio in forme e luoghi<br />

In Svezia è legale vendere sesso,<br />

ma è illegale il lenocinio e dal 1999<br />

anche comprare servizi sessuali. La<br />

ragione di questa legge è nella<br />

protezione delle prostitute, poiché<br />

molte di loro sono state forzate a<br />

prostituirsi da qualcuno o dalle<br />

necessità economiche. La Norvegia<br />

ha lo stesso codice della Svezia, a<br />

parte il fatto che non è illegale<br />

comprare sesso. Chi si prostituisce<br />

generalmente è visto dai governi<br />

come persona oppressa, mentre i<br />

loro clienti sono visti come<br />

oppressori. Nel caso di prostituzione<br />

minorile, in Olanda essere clienti (a<br />

meno che il cliente sia egli stesso<br />

minore di 16 anni) o protettori è<br />

illegale, ma in tal caso non è illegale<br />

prostituirsi. Nella maggior parte dei<br />

paesi dove la prostituzione è<br />

criminalizzata, chi si prostituisce<br />

viene arrestato e perseguitato più<br />

dei clienti.<br />

La prostituzione è legale per i<br />

cittadini in Danimarca, ma è illegale<br />

trarne profitto. In questo paese la<br />

prostituzione non è regolata come<br />

nei Paesi Bassi, bensì il governo<br />

cerca attraverso interventi sociali di<br />

portare le persone fuori da essa<br />

indirizzandole verso altri mestieri, e<br />

cerca di ridurre al contempo l'introito<br />

delle attività criminali e altri effetti<br />

collaterali negativi derivanti dalla<br />

prostituzione.


“privati". Due le novità principali. Le sanzioni per i clienti e il divieto di prostituirsi nei<br />

luoghi aperti al pubblico. Cosa accade effettivamente a una prostituta e al cliente che<br />

vengono fermati da una volante?<br />

la nuova“filosofia del<br />

buon costume”<br />

Il nuovo disegno di legge scritto e presentato dal ministro delle pari opportunità Mara<br />

Carfagna, molto semplice nel contenuto, in quanto è composto da pochi articoli, prevede<br />

l’introduzione del reato di prostituzione se esercitato su strada e comunque in luoghi anche<br />

se nascosti ma aperti al pubblico. La norma che prevede l’arresto per il soggetto esercitante<br />

tale attività su strada ovvero in luoghi pubblici, prevede anche una contravvenzione da<br />

elargire al cliente, al fine di arginare il fenomeno per quanto concerne l’esercizio su strada e<br />

quindi sotto gli occhi di tutti. La nuova normativa comunque non risolverà il problema della<br />

prostituzione in se ma porterà le prostituta all’esercizio del meretricio in luoghi chiusi e quindi<br />

negli appartamenti. Tale cambiamento porterà sollievo a milioni di cittadini, che ogni sera ed<br />

in alcune aree anche di giorno, assistono impotenti allo scempio della vendita del sesso e,<br />

paradosso anche davanti agli occhi delle FF.OO che fino ad oggi non avevano norme penali<br />

di contrasto al fenomeno in questione. Che cosa succederà? La volante che intercetta una<br />

prostituta in strada o comunque in un luogo aperto al pubblico nel mentre che esercita la<br />

vendita del sesso, sarà accompagnata presso gli uffici di Polizia ove a cura degli operanti, gli<br />

verrà contestata la violazione di “esercizio delle prostituzione in strada ovvero in luogo aperto<br />

al pubblico”. La contestazione, non prevede l’arresto materiale della prostituta ma con una<br />

apposita nota verrà denunciata all’Autorità Giudiziaria, il cui Giudice di turno e comunque<br />

competente, deciderà quale sanzione irrogare ( arresto o multa ). Diversa sarà la posizione<br />

del cliente, il quale una volta identificato gli verrà contestata l’infrazione e quindi sarà<br />

costretto a pagare una contravvenzione il cui importo che non è stato ancora definito,<br />

probabilmente sarà di qualche migliaia di euro. Diversa ancora sarà la posizione di chi sfrutta<br />

le prostitute i quali vedranno la loro pena aumentare vorticosamente e per i quali: nella<br />

flagranza di reato, saranno passibili di arresto obbligatorio; mentre se scoperti a seguito di<br />

indagini c.d. indirette, si vedranno destinatari di ordine di cattura e per cui saranno associati<br />

alle patrie galere, per rimanerci per lungo tempo (si parla di una pena di dodici anni di<br />

reclusione). A questo punto, è doveroso sottolineare come, lo Stato Italiano, che non ha<br />

inteso modificare la c.d. “Legge Merlin”, che come noto nel 1958 decretava la chiusura<br />

definitiva delle “case di tolleranza”; con il disegno di legge in esame intende “nascondere” il<br />

fenomeno della prostituzione, applicando il famoso proverbio “occhio non vede cuore non<br />

duole” nel senso che togliere le meretrici dalla strada fa si che si bendano gli occhi dei<br />

cittadini e anche di coloro che hanno il dovere di contrastare il fenomeno dello sfruttamento e<br />

del favoreggiamento della prostituzione a cura della criminalità organizzata che, di contro,<br />

opererà in sordina e lontano dagli occhi del primo “critico” e cioè il cittadino. Inoltre il disegno<br />

di legge farà si che le prostitute, ovvero i loro “protettori”, creeranno dei “condomini del<br />

sesso”, copiando in sintesi i “quartieri a luci rosse” già esistenti negli altri paesi Europei, con<br />

la differenza che in Italia non saranno controllati dallo “Stato” ma sempre dalla criminalità<br />

organizzata che opererà con un nemico in meno “Il Cittadino”.<br />

di VI&TE<br />

il futuro della<br />

prostituzione? non sarà<br />

soltanto carnale, anzi...<br />

La diffusione a tappeto di Internet e delle nuove tecnologie relative già oggi ha creato un<br />

nuovo ramo di servizi che potremmo chiamare di meta-prostituzione: il cosiddetto cibersesso,<br />

ovvero l'interazione erotica a pagamento per interposta Rete. E' un settore del quale non si<br />

vedono i confini. Già oggi giovani ragazze si guadagnano onestamente da vivere<br />

semplicemente facendo quello che va loro di fare davanti ad una webcam e chi vuole vedere<br />

paga il biglietto d'ingresso. Ci sono poi le interazioni One to One a mille o più lire al minuto,<br />

ed ogni giorno ne salta fuori una nuova. Ma siamo poi sicuri che si possa ancora parlare di<br />

prostituzione? Potrebbe essere l'occasione giusta per inaugurare l'etichetta di operatrici<br />

sessuali. Per operare, operano. E da tutte le parti lo guardi, mi sembra proprio che si tratti di<br />

sesso.<br />

Provocazioni<br />

ERAVAMO IL PAESE DEI LATIN LOVER.<br />

SIAMO UN POPOLO <strong>DI</strong> CLIENTI


I PRIMI<br />

D’ITALIA<br />

AL VIA LA 10ma<br />

E<strong>DI</strong>ZIONE <strong>DI</strong> UN<br />

EVENTO, UNICO NEL<br />

SUO GENERE,<br />

CAPACE <strong>DI</strong><br />

PROMUOVERE A 360°<br />

LA CULTURA DEL<br />

PRIMO PIATTO IN<br />

TAVOLA. PASTA DA<br />

TUTTE LE REGIONI,<br />

MA ANCHE RISO E<br />

ANTICHI CEREALI.<br />

24 SETTEMBRE,<br />

SERATA INAUGURALE<br />

A FESTEGGIARE IL DECENNALE,<br />

“i primi d’Italia” ci spiega Roberto Prosperi “che festeggia quest’anno il suo decimo<br />

compleanno, è una manifestazione unica, per genere, nell’intero contesto nazionale.<br />

Abbiamo raggiunto grandi traguardi ma vogliamo ancora crescere...vogliamo far sì che<br />

questo festival della gastronomia d’autore non sia semplicemente una, seppur straordinaria,<br />

parata di primi eccellenti ma diventi piena espressione di un’ Italia, quella dal dopoguerra ad<br />

oggi, che ha saputo prima risollevarsi dalla povertà anche grazie ad una cucina in cui il primo<br />

piatto rappresentava la principale, se non la unica, risorsa...e che successivamente ha “reso<br />

omaggio”ad essa ergendola a baluardo dell’italianità. “La pasta, una storia tutta italiana -<br />

memorie familiari di una rivincita sociale e la sfida dell’alimentazione mediterranea”, è in<br />

cinema), Federico Zampaglione (sezione musica). Dal 25 settembre si susseguiranno poi,<br />

giorno dopo giorno, i numerosissimi eventi legati all’arte e allo spettacolo e al loro incontro<br />

con il cibo. Certamente originali: il “Food Fashion” intrattenimento curato da Progetto<br />

Doshin che propone mini sfilate in programma nel centro di Foligno con modelle che<br />

indosseranno creazioni realizzate rigorosamente con la pasta; “Sculture di Pasta” presso il<br />

Chiostro di Palazzo Trinci dove si potranno ammirare le originali opere realizzate da<br />

Claudio De Stefano; “Di che pasta sei?” appuntamenti quotidiani con Benedetta Dossi per<br />

ritratti e caricature con la pasta protagonista realizzati presso Largo Carducci; “Style e<br />

Design” al Chiostro san Giacomo dove si potranno ammirare accessori, utensili e<br />

L’evento:<br />

SI CHIAMA "I PRIMI D'ITALIA" ED È IL<br />

FESTIVAL NAZIONALE DEI PRIMI PIATTI.<br />

PASTA, RISO, ZUPPE, GNOCCHI E<br />

POLENTA SONO I PROTAGONISTI<br />

ASSOLUTI DELLA MARATONA<br />

CULINARIA GIUNTA ALLA X E<strong>DI</strong>ZIONE,<br />

CHE AVRÀ LUOGO A FOLIGNO (PG)<br />

DAL25AL28SETTEMBRE.<br />

ORGANIZZATO COME <strong>DI</strong><br />

CONSUETO DALLA E.P.T.A . NELLA<br />

PERSONA DEL SUO PRESIDENTE<br />

ROBERTO PROSPERI, UNO<br />

STRAOR<strong>DI</strong>NARIO TALK SHOW LA<br />

CUI <strong>DI</strong>REZIONE ARTISTICA E’<br />

STATA AFFIDATA AL GRANDE<br />

MAESTRO VINCE TEMPERA, UNA<br />

VERA E PROPRIA AUTO<strong>RITA</strong>’ NEL<br />

CAMPO DELLA MUSICA,<br />

COA<strong>DI</strong>UVATO DA DUE FIGURE<br />

FEMMINILI <strong>DI</strong> SPICCO PER CIO’<br />

CHE CONCERNE LA<br />

REALIZZAZIONE <strong>DI</strong> EVENTI<br />

CULTURALI: CLAU<strong>DI</strong>A<br />

FERRARESI, PRESIDENTE<br />

DELL’ASSOCIAZIONE<br />

CA DJ’ AMIS ED ANGELA<br />

TAGLIABUE, FOTOREPORTER<br />

FRA LE PIU’AFFERMATE IN<br />

CAMPO NAZIONALE. PARATA <strong>DI</strong><br />

STELLE A A CONSACRARE UNA<br />

E<strong>DI</strong>ZIONE DAVVERO SPECIALE...<br />

SPECIALE COME I SUOI OSPITI, A<br />

COMINCIARE DAL GIORNALISTA<br />

AUTORE DE “IL GOLOSARIO”,<br />

PAOLO MASSOBRIO, AL QUALE<br />

E’ AFFIDATA LA CONDUZIONE<br />

DELLA SERATA E LA CONSEGNA<br />

DEL PRESTIGIOSO<br />

RICONOSCIMENTO “I PRIMI<br />

D’ITALIA”...A CORONARE UN<br />

RITUALE CHE, SIAMO CERTI,<br />

RIMARRA’ NELLA MENTE E NEL<br />

CUORE <strong>DI</strong> TUTTI...<br />

Servizio fotografico di Angela Tagliabue<br />

da sinistra Vince Tempera, Claudia Ferraresi e Paolo Massobrio<br />

effetti il tema dell’intrattenimento che accompagnerà idealmente gli ospiti attraverso la storia<br />

d’Italia..quella dei nostri nonni..quella dei nostri padri...in un excursus di incanti musicali<br />

rigorosamente eseguiti al pianoforte dal grandissimo maestro Vince Tempera, a cui è stata<br />

affidata la direzione artistica dell’evento. La serata di mercoledì 24, sarà di fatto il fiore<br />

all’occhiello di una parentesi in cui cultura e cucina si fonderanno per dar vita ad un’unica<br />

grande suggestione che si protrarrà fino a domenica 28”. una serata, quella di mercoledì alla<br />

quale parteciperanno anche, all’interno di un ricco carnet di rappresentanti istituzionali e di<br />

personalità di spicco del tessuto socio-economico nazionale, numerosi artisti, fra i quali:<br />

Lunetta Savino ed il compagno Paolo Bessegato i quali declameranno a mo’ di poesia testi di<br />

gustose ricette, Barbara Ronchi della Rocca, Fabio Testi, l’ indimenticabile Edoardo Vianello<br />

e Giampaolo Sodano. Nell’ambito della serata, in cui fra l’altro vi saranno delle parentesi di<br />

balletto su musiche napoletane proposti da Gloria Cavalli ed Enkel Zhuti, sarà conferito il<br />

premio “I Primi d’Italia”, annuale appuntamento con i personaggi “Primi” che si sono<br />

contraddistinti per la loro professione o per particolari attività nel corso dell’anno. I premiati<br />

2008 saranno: Edoardo Vianello (sezione spettacolo), Giancarlo Caselli (sezione sociale),<br />

Fabio Testi (sezione televisione), Lunetta Savino (sezione fiction), Claudia Gerini (sezione<br />

strumenti di cottura fra design e funzionalità. Tra i momentidi spettacolo e di<br />

intrattenimento pensati per il grande pubblico ricordiamo per la giornata di giovedì 25<br />

settembre lo spettacolo di cabaret “Zelig Reloaded” e per venerdì 26 settembre la<br />

proiezione de “I Primi al Cinema”, spezzoni di film cult con star alle prese con primi Piatti.<br />

Entrambi proposti alle ore 21.30 presso Largo Carducci. sabato 27 settembre ci saranno<br />

invece cinque appuntamenti a cui non mancare a partire dalle ore 15.00…si inizierà nel<br />

Villaggio dei Cubetti Montorsi con il “Cucina Show” con lo chef Marco Bistarelli, per poi<br />

proseguire, alle ore 18.00 presso Largo Carducci, con l’appuntamento “Il Riso – Scusate<br />

se è poco” e la “Premiazione Airone d’Argento” promosse dal Consorzio Tutela e Varietà<br />

Riso Tipico Italiano. Alle ore 20.30 l’Auditorium San Domenico ospiterà, in collaborazione<br />

con la Regione Marche, il Francesco Cafiso Jazz Duo, in Largo Carducci si terrà invece<br />

uno spettacolo di illusionismo con il Mago Marvik. Alle ore 21.30 il Chiostro San Giacomo<br />

ospiterà “Gourmet Musicali con Polimnia Ensemble” promosso dal Consorzio Tutela Vini di<br />

Montefalco e, gran finale domenica 28 settembre alle ore 16.00 con il “Cucina Show <strong>by</strong><br />

Montorsi”, ricette semplici e veloci di Anna Moroni.<br />

di Valeriana Mariani<br />

in alto:Claudia Ferraresi e il presidente Roberto Prosperi; nella foto in<br />

basso da destra:Vince Tempera, l’assessore Giorgio Carnevali, Massobrio<br />

e Roberto Prosperi in un momento della conferenza di presentazione.<br />

L' intero centro storico di Foligno ornato a<br />

festa, accoglierà degustazioni, lezioni di<br />

cucina, dimostrazioni di grandi chef ma<br />

anche momenti di cultura e di spettacolo di<br />

qualità. Protagonisti assoluti agnolotti,<br />

bucatini, capelli d'angelo, spaghetti, eliche,<br />

farfalle, ravioli, conchiglie, penne e<br />

orecchiette ma anche i prodotti<br />

agroalimentari necessari per la creazione di<br />

primi d'eccellenza. E tra gli appuntamenti alla<br />

scoperta della pasta spiccano i preziosi<br />

momenti culturali proposti dal “trio” Tempera,<br />

Ferraresi, Tagliabue; quelli pensati per i<br />

bambini e gli incontri didattici per gli<br />

appassionati del genere: i faccia a faccia con<br />

i grandi chef, le accademie del gusto e i<br />

master in primi piatti.<br />

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F.lliMARONI<br />

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