Marco Ciardelli
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Mestieri e professioni<br />
la scelta del futuro professionale tra realtà e desideri<br />
Racconto di esperienza professionale<br />
MARCO CIARDELLI<br />
ISPETTORE E DIRETTORE DI PRODUZIONE – AIUTO REGISTA<br />
Titolo di studio: DIPLOMA ISTITUTO TECNICO – DIPLOMA DI PRODUZIONE –<br />
WORKSHOP DI SCENEGGIATURA<br />
Inizio dell’attività: 2001<br />
Sono <strong>Marco</strong> <strong>Ciardelli</strong> e lavoro nella produzione di audiovisivi. Il termine audiovisivo<br />
contiene una moltitudine di prodotti che vanno dal cartone animato, al videoclip, allo spot<br />
pubblicitario, al film blockbuster di turno e al web.<br />
La mia professione mi piace soprattutto perché è una mediazione tra la fantasia più<br />
sfrenata e le sue reali proprietà e possibilità di realizzazione.<br />
Lavoro in questo campo da circa 7 anni. In questo periodo ho fatto moltissimi lavori legati<br />
alla produzione di audiovisivi: il regista e l’aiuto regista, l’assistente e il direttore di<br />
produzione; in particolare questi ultimi costituiscono un aspetto poco appariscente ma<br />
assolutamente fondamentale nella produzione di uno spettacolo: infatti il direttore di<br />
produzione è la persona che gestisce ogni entrata ed uscita a livello economica della<br />
produzione poiché deve rispettare il budget preventivato.<br />
Nella mia professione i cambiamenti sono all’ordine del giorno perché, operando da libero<br />
professionista i contratti sono legati direttamente alla produzione di un prodotto o di una<br />
trasmissione, quindi durano da pochi giorni a qualche mese, e poi si cambia. Con il tempo<br />
e’ necessaria una specializzazione nel campo dei diversi aspetti e lavori della produzione.<br />
Non so che cosa avrei voluto fare se non avessi fatto questo mestiere, probabilmente<br />
qualcosa che sta sempre nel mezzo tra la fantasia e realtà e che ha sempre a che fare<br />
con l’organizzazione.<br />
Ho capito che questo sarebbe stato il mio lavoro quando, quasi appena iniziato, ho fatto<br />
un grosso lavoro come aiuto regista ed è andato molto bene. Ogni tanto ti sembra di dover<br />
lasciare da parte l’idea fantastica che si ha di questo lavoro quando si comincia, ma è<br />
comunque spesso un lavoro creativo e divertente; e poi c’è la passione di vedere un<br />
prodotto finito, di qualunque tipo sia, una creazione i cui “ingranaggi” girano perfettamente<br />
e che ha successo.<br />
Per fare questo lavoro è preferibile fare una scuola ma in questo caso è bene stare molto<br />
attenti alle scelte: infatti sono molto diffuse delle cosiddette “scuole di cinema”, che<br />
spillano un sacco di soldi agli allievi senza fornire loro la necessaria professionalità; per<br />
seguire la mia strada mi sono dovuto necessariamente trasferire a Milano, dove prima ho<br />
conseguito un Diploma di Produzione presso la Scuola di Cinema Televisione e Nuovi<br />
Media di Milano (durata 2 anni con frequenza obbligatoria) e alcuni workshop, e poi ho<br />
cominciato a lavorare, prima nella pubblicità e nella produzione di audiovisivi e in questo<br />
momento facendo l’ispettore di produzione per trasmissioni in RAI e La7.
I miei studi di specializzazione a Milano sono stati utilissimi, mi hanno dato le informazioni<br />
base di professionalità e di etica utili ad iniziare, perché non esiste una simile<br />
preparazione a livello di scuola superiore.<br />
Fondamentale è la conoscenza almeno di un perfetto inglese soprattutto specifico della<br />
professione.<br />
I rapporti tra le persone nel mio campo di lavoro sono generalmente molto informali ma<br />
l’errore più grave che si possa fare è pensare che questa informalità sia reale. Non esiste,<br />
che io conosca, un mondo più gerarchico e settoriale del mondo dello spettacolo; La tv<br />
con le sue regole ed il cinema con le sue. Ciò fa sì che, contrariamente a quello che<br />
appare in video, molto spesso e’ necessaria nelle relazioni interpersonali un ottimo<br />
rapporto con la diplomazia.<br />
Per fare il mio lavoro sono necessarie una grande capacità di concentrazione sotto<br />
pressione, forza fisica e resistenza a situazioni estreme, sia climatiche che psicologiche.<br />
Indubbiamente servono serietà, affidabilità e, indispensabile, una forte passione. Oppure<br />
basta nascere con il nome di un “clan” privilegiato.<br />
Non vedo cose facili nel futuro, e per questo motivo è fondamentale che chi desidera<br />
intraprendere un lavoro di questo tipo sia estremamente motivato e accetti di sacrificare<br />
molto al suo lavoro-passione.