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Donna Impresa Magazine COVER Valeriana Mariani Editore e Presidente Di magazine

VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA, LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE METAMORFOSI SOCIALI.

VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA, LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE METAMORFOSI SOCIALI.

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BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />

<strong>Di</strong><br />

SUMMER 2009<br />

donna impresa <strong>magazine</strong><br />

www.donnaimpresa.com<br />

MADE IN ITALY<br />

Proprietà editoriale e progetto grafico DONNA IMPRESA<br />

DOSSIER<br />

C’ERAVAMO TANTO AMATI...<br />

L’ INNAMORAMENTO?<br />

una questione di dopamina<br />

scatta l’effetto doping<br />

SPECIALE<br />

il fascino di raccontare<br />

le donne<br />

PUBBLICO&PRIVATO<br />

Nadia Murabet<br />

<strong>Presidente</strong> della Vision Media<br />

fondatrice ed Executive <strong>Di</strong>rector<br />

di MAIF<br />

ATTUALITA ’<br />

SOLCARE IL MARE<br />

ALL’INSAPUTA DEL CIELO...<br />

atupertucon<br />

Donatella Bianchi<br />

EVENTI<br />

Vittorio Sgarbi<br />

ESTASI VISIVE DEL CARDINALE<br />

JACKBELLAVITA<br />

VISIONI DI UN’ ESTATE: cool summer<br />

storia di<br />

copertina<br />

VALERIANA<br />

MARIANI<br />

editore “<strong>Di</strong> <strong>magazine</strong>”


www.tecnoliftascensori.it<br />

innovationhome<br />

PROGETTO<br />

casa<br />

900<br />

ascensore<br />

ASSORBIMENTO<br />

MAX 3KW<br />

distribuito da:<br />

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SALIRE E SCENDERE IN UN BATTITO D'ALI<br />

TECNOLIFTsrl<br />

porto san giorgio (ap/fm)<br />

I testi e le foto sono coperti da copyright. E’ vietata la riproduzione parziale o totale salvo espresso consenso degli autori. Info: info@donnaimpresa.com Mob: 3391309721<br />

GUSTO<br />

SOMMARIO<br />

360°<br />

NEL PROSSIMO NUMERO:<br />

BOCCONDIVINO<br />

A Roma, nel cuore tranquillo del centro storico, situato in un<br />

Palazzo del 1500, costruito su preesistenti colonne romane<br />

sommontate da capitelli ionici, con un gradevole dehors sulla<br />

piazzetta dominata dalle cinquecentesca chiesa di Santa<br />

Maria in Campo Marzio.<br />

4 STORIA DI COPERTINA <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />

ed “Io”... a cura di Anna Paola D’Angelo<br />

19 SPECIALE DONNE<br />

Il fascino di raccontare le donne<br />

35 BELLE SCOPERTE Piera Martellozzo<br />

Il cuore e l’anima nelle grave del Friuli<br />

37 PUBBLICO E PRIVATO: SPECIALE AZIENDE Anna Ferraris<br />

Semplificare i procedimenti attraverso la conciliazione<br />

39 IN PRIMO PIANO Daniela Troini Magri<br />

“Creatività per Innovazione” di Luciano Anelli<br />

41 PUBBLICO E PRIVATO: SPECIALE NO-PROFIT<br />

Omphalos intervista a Francesca Pongetti<br />

45 Nadia Murabet presidente Vision Media<br />

49 A Portonovo per l’ottava edizione della serata di gala dello IOM<br />

53 EVENTI<br />

Le stanze del Cardinale a Caldarola con Vittorio Sgarbi<br />

57 Milano: 6° Press & Outdoor Key Award<br />

59 La Marinelli porta in Italia “Cushe”<br />

61 DOSSIER “C’eravamo tanto amati”<br />

In coppia o single la risposta è nel nostro DNA<br />

71 ITINERARI Lineablu Rai Uno: il profilo dell’Italia visto con<br />

gli occhi di una donna. Intervista esclusiva a Donatella Bianchi<br />

77 360°LUSSO il bello come stile di vita<br />

79 Giorgio Bezzi: un uomo con l’animo del viaggiatore<br />

81 Uomini con la passione per il mare: Gaetano Lisco<br />

85 In primo piano: DeLuxe Porto Cervo Rhapsody 2009<br />

89 News casa: un innovativo ascensore per risparmiare energia<br />

91 DETAILS OF BEAUTY<br />

95 ARTE & LIBRI<br />

Cultura in pillole<br />

99 BELLA VITA: COOL SUMMER<br />

A spasso con Jack tra le location più belle d’Italia<br />

106 NEW GENERATION<br />

DI.DONNA<br />

partner ufficiale:<br />

international<br />

REDAZIONI**<br />

MILANO milano@donnaimpresa.com ** ROMA roma@donnaimpresa.com<br />

**PORTO SAN GIORGIO redazione@donnaimpresa.com<br />

il <strong>magazine</strong> è on-line su www.donnaimpresa.com contatti: 339.1309721<br />

GUSTO<br />

LIBRI<br />

LUI<br />

MODA<br />

LUI<br />

George Clooney<br />

BIANCO – 3D WHOLEGARMENT<br />

by Saverio Palatella<br />

MODA<br />

Boccondivino_Piazza Campo Marzio 6_Roma_Italy<br />

LIBRI<br />

Donald Trump


ed“ Io” …<br />

Storia di<br />

copertina<br />

di Anna Paola D’Angelo<br />

VALERIANA MARIANI<br />

VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN<br />

PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA<br />

MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI<br />

NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA<br />

COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI<br />

VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA.<br />

continua...<br />

Roma Maggio 2007<br />

Premio TV Radiocorriere<br />

Roma Marzo 2008<br />

Premio Internazionale<br />

<strong>Di</strong>.<strong>Donna</strong> International<br />

“Woman & Leadership”<br />

Milano Settembre 2008<br />

“Giuria di Qualità” e<br />

“Testimonal 2008<br />

Campagne Istituzionali e<br />

Sociali: Comunicazione<br />

Pubblica e Politica”<br />

all’interno del 40° Key<br />

Award<br />

Milano <strong>Di</strong>cembre 2008<br />

“Giuria di Qualità”<br />

nell’esclusivo premio<br />

dedicato al mondo del<br />

web e della<br />

comunicazione<br />

interattiva: l’“Interactive<br />

Key Award”<br />

Roma <strong>Di</strong>cembre 2008<br />

Premio Internazionale<br />

<strong>Donna</strong> di Successo<br />

A.E.R.E.C. (Accademia<br />

Europea per le Relazioni<br />

Economiche e<br />

Commerciali)<br />

www.donnaimpresa.com 5


LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI<br />

INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI<br />

SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN<br />

PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE,<br />

COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER<br />

PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI<br />

EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL<br />

“C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE<br />

METAMORFOSI SOCIALI.<br />

Inizia a collaborare attivamente con redazioni regionali e nazionali, in particolare con il Corriere Adriatico,<br />

sodalizio interrotto dopo più di un quinquennio in quanto il suo stile “barocco” mal si coniugava con la struttura<br />

essenziale richiesta dalla cronaca ed anche perché caratterialmente non incline a quelle forme di “sciacallaggio” che<br />

sono alla base di uno scoop di tipo giornalistico. Il suo interesse era maggiormente rivolto allo studio di fatti e<br />

fenomeni di tipo antropologico-culturale…ai comportamenti culturali e sociali di una società, intesa come gruppo<br />

di uomini o di relativi sottogruppi, quali comunità, loro modificazioni e peculiarità comportamentali, e di come la<br />

visione tradizionale dell’ordine sociale fosse messa sotto forte pressione da numerosi fattori perturbanti sia in<br />

relazione a cambiamenti a livello economico, ma anche della considerevole instabilità sul fronte dei valori culturali<br />

e morali. Il pensiero dell’uomo e quindi il modo di agire e di pensare dei membri di una società analizzati e<br />

reinterpretati anche attraverso quell’arte (caratterizzata dall’attenzione critica alla politica e alla società) che<br />

definiamo “satira”, con l’obiettivo di mostrarne le contraddizioni, e di promuoverne un cambiamento intaccando la<br />

crosta del conformismo. È stata infatti precursore di quelli che comunemente vengono definiti “articoli di colore”<br />

tanto cari oggigiorno agli editori di qualsivoglia quotidiano. Intanto si laurea in Sociologia in “Comunicazione e<br />

Mass Media” ampliando le sue specializzazioni con i Master in “Comunicazione Pubblica ed Istituzionale” ed<br />

“Etica degli Affari, del Consumo e della Responsabilità Sociale”. La sua formazione professionale è anche<br />

arricchita da una specializzazione in fotografia attraverso il “Master in Photograpy and Visual Design” passione che<br />

l’ha seguita sin dal suo esordio nelle redazioni giornalistiche quando, unitamente alla stesura degli articoli, ha<br />

cominciato a percepire la foto come elemento di comprensione imprescindibile. Da qui tutti gli ambiti di<br />

approfondimento: ricerca di immagini, fotografia per l’editoria, gestione di eventi e progetti fotografici. Fra le sue<br />

principali attività c’e la creazione e la titolarità di “ World Service la Comunicazione pensata” di cui ancora oggi<br />

è amministratore, che la porta ad iscriversi a Confartigianato all’interno della cui associazione di categoria ricopre,<br />

sin dal 2005, la carica di presidente delle donne imprenditrici. Il suo interesse alle trasformazioni sociali non<br />

potevano non avvicinarla alle nuove tecnologie tanto da impegnarla in un progetto internazionale sul web legato<br />

alla community business, assolutamente innovativo nella sua formula www.aziendeassociate.it all’ingresso<br />

internazionale www.iipromoter.com omonimo dell’ Istituto di Promozione Territoriale (da lei fondato e<br />

presieduto in qualità di presidente), legato alle maggiori istituzioni culturali e di ricerca in ambito globale. In effetti,<br />

conscia del potere della comunicazione e dell’interesse del collettivo nei confronti dell’informazione in generale,<br />

crea un grande contenitore di fonti autorevoli gratuitamente ed immediatamente fruibili perché collegate<br />

direttamente alle “sorgenti” dell’informazione (ancora una volta avanguardista di quello che a distanza di anni<br />

sarebbe diventato l’attuale RSS) selezionate per specificità fra migliaia di siti analizzati, a dare impulso all’interesse<br />

primario di promuovere il sistema “made in Italy” attraverso le sue aziende produttrici. Nel 2006 diventa editore del<br />

bimensile nazionale “ <strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong> <strong>Magazine</strong>” ( on line all’indirizzo www.donnaimpresa.com) legato a partner<br />

anche istituzionali nazionali ed internazionali, altro progetto innovativo unico per genere in Italia, e <strong>Presidente</strong><br />

Nazionale di “ DI. DONNA INTERNATIONAL” ( Dealing International Network Woman’s Association) un<br />

grande Network che ha come scopo principale la promozione e lo sviluppo delle potenzialità delle donna.<br />

Ci parli di <strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong> <strong>Magazine</strong>....quali , in sintesi, le<br />

caratteristiche?<br />

Abbiamo creato un <strong>magazine</strong> che si rivolge a una donna<br />

internazionale, contemporanea, raffinata, di buona formazione<br />

intellettuale ed economicamente indipendente. Una rivista che si<br />

colloca come“unica” nel panorama dell’editoria al femminile.<br />

Patinata, accattivante nello stile grafico e di ottimo spessore<br />

culturale, “DI” rappresenta l’unico punto di riferimento nel dibattito<br />

italiano sui modelli organizzativi dell’impresa al femminile, e non<br />

solo. Si occupa di tutto, dalla politica, alle inchieste, ad articoli di<br />

ricerca, rubriche e approfondimenti, ma anche moda, bellezza,<br />

salute, benessere, il tutto accompagnato da uno sguardo poliedrico<br />

che si muove anche sui campi dell’hobby, della mondanità e della<br />

cultura. Non è raro trovare articoli che parlino di mostre, interviste a<br />

scrittori, artisti, recensioni su libri, e tanta attualità. La nostra rivista<br />

bimestrale, che si avvale della collaborazione di nomi di rilievo del<br />

panorama culturale e politico, indaga le dinamiche sociali<br />

contemporanee anche, e soprattutto, attraverso i suoi “attori/rici”<br />

nella storia di tutti i giorni: la vita pubblica e sociale, le belle arti, la<br />

geografia ed i viaggi, i teatri, la musica, le mode. Il nostro percorso<br />

“<br />

“...una comunicazione alternativa<br />

capace di analizzare le dinamiche di<br />

genere attraverso una visione globale<br />

della società, che si sostanzi anche di<br />

interventi del maschile…


attraverso la quotidianità è denso di tracce importanti, capaci di<br />

rivelare presenze e significative assenze, lasciate negli spazi della<br />

cultura, della società.“<strong>Di</strong>” si pone sulla scia dei giornali illustrati, nei<br />

quali l’attenzione alle parentesi fotografiche nulla toglie però alla cura<br />

e alla qualità dei contenuti; le due componenti, al contrario, si<br />

armonizzano e si fondono creando un connubio immagine-parola<br />

che giova al successo delle pubblicazioni. Fra le innumerevoli<br />

pubblicazioni rivolte al pubblico femminile e/o di riviste curate e<br />

dirette da donne, ho ritenuto indispensabile ricercare, nell’interesse<br />

della valorizzazione della donna e delle sue capacità, una<br />

comunicazione alternativa capace di analizzare le dinamiche di<br />

genere attraverso una visione globale della società, che si sostanzi<br />

anche di interventi del maschile…perché la storia dell’identità di<br />

genere non è semplicemente storia delle donne,<br />

dell’emancipazionismo, del femminismo; è storia delle dinamiche di<br />

genere, che mira a ricostruire il naturale incontrarsi, scontrarsi,<br />

fondersi, confrontarsi del maschile e del femminile nella storia.<br />

Preziose per noi sono poi le tracce materiali del “passaggio” delle<br />

donne nel tessuto economico locale che sono raccolte in uno<br />

“speciale” all’interno del quale “le raccontiamo” e “si raccontano”.<br />

L’indagine avviene attraverso la testimonianza diretta e per mezzo di<br />

tutte quelle fonti che parlano di esse, rimandando ai lettori coevi e a<br />

noi un ventaglio di immagini, che rivelano, dal loro apparire ad oggi,<br />

la loro graduale conquista di spazi nel sociale. Guardare la società<br />

nella sua interezza significa parlare di economia in termini di ricerca<br />

di nuovi bisogni da soddisfare e vuol dire anche, dal punto di vista<br />

più specificatamente legato alla identità della donna, accoglierne<br />

un’immagine che metta in discussione un modello femminile<br />

superato. La rivista in sintesi crea, intenzionalmente, fonti cruciali nel<br />

fare luce sul soggetto nascosto che è il principale obiettivo della<br />

nostra ricerca: il femminile.<br />

Profili e storie di donne. Narrazioni e spaccati di vite diverse, di<br />

personalità, caratteri e temperamenti anche agli antipodi...<br />

Si, ma comunque unite in un aspetto: quello di voler fare. <strong>Di</strong> avere<br />

scelto di lanciarsi nell'avventura del lavoro e di una professione.<br />

<strong>Di</strong>verse anche in questo: c'è chi ha respirato l'imprenditoria<br />

nell'ambiente di casa, chi ha ereditato fama e beni ma c'è anche chi<br />

ha costruito tutto da sola. Eppure nella dissomiglianza del metodo<br />

l'essenza resta in qualche modo la stessa: la determinazione di<br />

perseguire un obiettivo. La risolutezza e la pazienza di saper anche<br />

aspettare e soffrire senza mai cedere. Sono donne quelle che<br />

raccontiamo, ma soprattutto sono persone che hanno segnato un<br />

tassello di realtà: l'hanno plasmata e firmata con il loro<br />

nome…perché nelle imprese al femminile c'è tutta la vita e la<br />

personalità tipica delle donne che hanno coltivato quel progetto e<br />

l'hanno fatto germogliare. Sempre c'è la sofferenza, il tempo tolto alla<br />

quotidianità, alla vita privata, alla famiglia, alle passioni. Sempre il<br />

coraggio di rischiare: spesso anche contro tutti. Imprese al femminile<br />

per parlare di un universo che esiste, che si muove e soprattutto che<br />

è in continua evoluzione. Incontri che ci hanno fatto fare un viaggio<br />

interessante tra imprese e aziende, tra novità e certezze, ma che<br />

soprattutto ci hanno fatto incontrare delle persone: che nell'avventura<br />

di quell' impresa, di quel progetto, di quella scommessa hanno<br />

rivelato la loro storia senza lesinarne gli eventi, anche quelli che<br />

potrebbero non essere raccontati, per convenienza. Senza il timore<br />

di farci conoscere gli aspetti più intimi, le paure, le debolezze, i<br />

momenti difficili. Contatti che hanno aperto degli scenari nei quali in<br />

tante si possono ritrovare. E ritrovare anche le proprie paure, le<br />

proprie incertezze, le proprie difficoltà….Perché questi profili vogliono<br />

essere un percorso narrato ma soprattutto visivo, attraverso un gioco<br />

di specchi dove le immagini aiutano altre immagini a farsi più nitide e<br />

più definite, più autentiche. Volti, voci e parole che denotano mondi<br />

diversi eppure simili: nati da una simile voglia di provare e di<br />

provarci. E di vincere. Con il coraggio di essere donne a tutto tondo:<br />

con la consapevolezza e l'orgoglio di esserci riuscite. Tante, le<br />

rubriche pensate al fine di indagare la donna nella sua quotidianità:<br />

quando lavora, quando è madre, quando è moglie, quando è amante<br />

ed anche quando si abbandona alle tentazioni del frivolo, perché<br />

anche questo è tipico delle donne. <strong>Di</strong> tutte.<br />

In netta antitesi ad una sempre crescente androginia…<br />

Si, certamente in contrasto a quella sorta di processo di<br />

“mascolinizzazione”, mi auguro non irreversibile, inizialmente<br />

utilizzato dalle donne per le loro rivendicazioni sociali ed in campo<br />

lavorativo, che sembrerebbe essere diventato fattore insito nella<br />

cultura della donna contemporanea sempre maggiormente portata<br />

a sviluppare qualità e comportamenti tipicamente maschili. Da parte<br />

loro, gli uomini stanno pure compiendo il loro cammino nella<br />

direzione femminile. La “rivoluzione sessuale” ha prodotto un<br />

avvicinamento tra i modelli comportamentali dei due sessi.<br />

L’atteggiamento tradizionalmente patriarcale e maschilista è<br />

destinato a sgretolarsi ed a riconoscere alla donna la pari dignità<br />

che nessun fondamento può continuare a negarle. E’ molto<br />

importante sottolineare però che, se i ruoli e le funzioni cambiano (e<br />

producono un arricchimento di esperienze), non va snaturata<br />

l’essenza fondamentale del maschile e del femminile. Questi due<br />

principi sono presenti in misura variabile in ogni persona,<br />

indipendentemente dal suo sesso biologico, ma lo stile e la<br />

colorazione restano quelli tipici della polarità del sesso biologico.<br />

Solo sul piano fisico il sesso è, in genere, ben definito; invece sul<br />

piano emotivo e su quelli mentale e spirituale c’è una grande varietà<br />

di sfumature. L’essere umano non deve essere definito dai suoi ruoli<br />

né condizionato dal sesso. Il sesso psichico può essere quindi<br />

diverso da quello fisico. Ma il fine di ogni individuo, maschio o<br />

femmina che sia, è di sviluppare armonicamente tutte le potenzialità<br />

psichiche, sia di tipo maschile che femminile.<br />

Il vostro potenziale lettore è…?<br />

<strong>Di</strong> alto livello socio/economico ad alto potere d’acquisto, i nostri<br />

lettori e lettrici sono opinion leader, decision maker, 100%<br />

consumatori attenti ai grandi marchi internazionali, agli status<br />

symbol, incuriositi dalle nuove tendenze di consumo ed alla ricerca<br />

di codici identificativi. Forte di uno straordinario portfolio di abbonati,<br />

<strong>Di</strong> <strong>Magazine</strong> arriva sulle scrivanie di Presidenti, Amministratori<br />

Delegati, <strong>Di</strong>rettori Generali e di tutti coloro che ricoprono<br />

responsabilità funzionali in organizzazioni complesse all’interno di<br />

aziende, istituzioni nazionali ed internazionali ed enti pubblici. La<br />

rivista, patinata ed accattivante nello stile grafico, rappresenta un<br />

punto di riferimento nel dibattito italiano sui modelli organizzativi<br />

dell’impresa al femminile…luogo di incontro privilegiato tra mondo<br />

accademico-consulenziale e mondo delle imprese favorendo un<br />

dibattito costruttivo e il confronto tra sistemi che producono<br />

innovazione: università, fornitori di tecnologie, associazioni, banche<br />

e istituzioni finanziarie.<br />

Amministratore di “World Service la Comunicazione Pensata”<br />

editore del <strong>magazine</strong> “DI”, è presidente di “aziendeassociate.it<br />

” sezione italiana della web community internazionale<br />

“I.I.PROMOTER” Istituto per la promozione del “Made in Italy”.<br />

Il suo slogan “Io, scommetto sulla rete” la vede testimonial di<br />

una campagna pubblicitaria volta ad investire sulle opportunità<br />

legate alla net economy…<br />

Sono convinta che la net economy rappresenti senza dubbio alcuno<br />

un fattore strategico di performance d’impresa, una sorta di<br />

condizione favorevole. L’importante è essere consapevoli che<br />

l’ingresso in Rete è solo in minima parte un problema tecnologico<br />

(che per altro è la parte più facilmente risolvibile) in quanto risulta<br />

prioritaria la necessità di creare una nuova cultura imprenditoriale,<br />

un nuovo modo di fare azienda, che comporta significative e radicali<br />

ricadute su tutti i settori dell’organizzazione aziendale, dalla struttura<br />

all’operatività, al marketing, alla commercializzazione e, non ultimo,<br />

l’adeguamento dell’immagine aziendale al nuovo mezzo di<br />

informazione al fine di offrire rapidamente e facilmente notizie sulle<br />

proprie produzioni. Scommettere sul web significa mettere in campo<br />

qualità e strategie, perché se è vero che il prodotto di pregio<br />

(qualsiasi esso sia) ha già in sé le potenzialità di affermarsi, è pur<br />

vero che il passa parola è da non ritenersi più lo strumento idoneo<br />

alla promozione in un mercato che ha superato, e che vuole<br />

superare per necessità in quanto la concorrenza lo impone, i vincoli<br />

territoriali.<br />

Lei è inoltre rappresentante istituzionale di Donne <strong>Impresa</strong> Uapi<br />

Confartigianato e presidente/coordinatore del network on line<br />

“<strong>Di</strong>.<strong>Donna</strong> International” (Dealing International Network<br />

Association) una grandissima rete di imprenditrici e manager<br />

(che conta oltre 50.000 iscritte in ambito globale 10.000 delle<br />

quali italiane) che ha come scopo principale la promozione e lo<br />

sviluppo delle potenzialità della donna…<br />

DI.DONNA INTERNATIONAL è un network pensato al fine di<br />

sostenere la politica delle Pari Opportunità e promuovere<br />

l’empowerment delle donne in un’ottica di condivisione delle<br />

conoscenze attraverso iniziative culturali ed azioni di sviluppo. La<br />

rete come punto di partenza di un cammino volto a sostenere i<br />

percorsi di carriera e di impresa attraverso modelli di eccellenza e<br />

come riferimento per tutte le donne che rivestono ruoli di<br />

responsabilità: un cammino durante il quale realizzare progetti fruibili<br />

che approfondiscano la reciproca conoscenza e rafforzino la<br />

determinazione al fine della costruzione di un mondo più giusto e<br />

senza discriminazioni di alcun genere.Vista la trasversalità di finalità<br />

e obiettivi, la rete si propone di coinvolgere le associazioni femminili<br />

di altri Paesi. Tutte le donne, siano esse riunite o meno in gruppi o<br />

associazioni, possono quindi aderire al progetto: la rete avrà infatti<br />

maggiore incisività e possibilità di crescita quanto più ampio sarà il<br />

contributo di idee e competenze che riceverà.<br />

Quale, a parer suo, l’atteggiamento delle donne nei confronti<br />

delle nuove tecnologie?<br />

Attualmente la globalità del mondo sta vivendo cambiamenti radicali<br />

nella società, nelle forme dell'economia, nelle relazioni tra i paesi e<br />

nei loro ambiti culturali, che hanno origine per una parte significativa<br />

nei nuovi contesti operativi e nelle opportunità messe a disposizione<br />

dalle tecnologie dell'informazione, che costituiscono infatti un<br />

elemento strategico per lo sviluppo dei sistemi produttivi e il loro<br />

contributo è ben definito e basato su modelli di crescita che si legano<br />

al loro uso. Le imprenditrici hanno colto il vantaggio di “arrivare<br />

ovunque” attraverso il canale informatico e tecnologico e stanno<br />

decisamente affinando la destrezza e la competenza per estendere<br />

collegamenti e rapporti fin dove la Rete lo consente. Indispensabile<br />

ora, un’adeguata formazione che permetta di approcciarsi con<br />

maggior disinvoltura ed efficacia alle nuove tecnologie.<br />

Aprirsi verso territori di mercato più ampi …una scelta non<br />

facile, soprattutto in riferimento al prodotto artigianale che,<br />

come sappiamo nella stragrande maggioranza dei casi, deve<br />

essere “toccato con mano” per goderne le peculiarità di pezzo<br />

unico, senza contare poi che spesso è fatto su richiesta o<br />

addirittura su misura...<br />

Tale scelta implica necessariamente un adeguamento dell’immagine<br />

aziendale al nuovo mezzo di informazione al fine di offrire<br />

rapidamente e facilmente notizie sulle proprie produzioni. È vero<br />

anche il prodotto artigiano è frutto di processi lavorativi complessi, in<br />

cui si manifestano i connubi tra creatività, abilità e qualità..questo<br />

però non deve, e non può, essere considerato un limite...tutt’altro. In<br />

tal caso, è necessario configurare attraverso una presentazione<br />

rapida, moderna ed esaustiva dell’attività dell’azienda, affinché si<br />

ponga l’accento sulla gamma dei prodotti, sui loro collegamenti con<br />

la storia e la tradizione, sulle loro caratteristiche anche dettagliate e<br />

su un’ampia gamma di possibilità offerte al cliente (reale o<br />

potenziale) per entrare in contatto, seguire o visitare l’azienda. Ma<br />

cogliere le opportunità di business a livello internazionale non<br />

significa solo intessere una rete di relazioni on line…significa anche,<br />

e soprattutto, affidarsi a persone, o meglio ad organizzazioni di<br />

consolidata esperienza nell'assistere imprenditori di molti Paesi e nel<br />

creare nuove strutture produttive e/o commerciali in Paesi esteri,<br />

sfruttando legislazioni locali particolarmente favorevoli a livello<br />

fiscale o di costo della manodopera, ricorrendo dove possibile a


finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, allacciando in loco tutti i<br />

contatti e i rapporti necessari per far decollare una nuova impresa e renderla<br />

parte attiva di un gruppo internazionale. La pianificazione societaria e<br />

finanziaria internazionale non è più "semplice consulenza". Non basta dare<br />

consigli prescindendo da tutto il resto. Per ottenere risultati concreti bisogna<br />

saper attivare risorse umane e tecniche in ambito produttivo, finanziario,<br />

legale, tributario, nei diversi paesi del mondo. Con la stessa rapidità con cui<br />

agiscono gli imprenditori e gli uomini d'affari. Con il medesimo approccio nella<br />

soluzione dei problemi aziendali. Non è un caso che organismi quali l’ICE<br />

(Istituto per il Commercio Estero) e/o l’AEREC (Accademia Europea per le<br />

Relazioni Economiche e Commerciali), dal cui <strong>Presidente</strong> Ernesto Carpintieri<br />

ho ricevuto con grande soddisfazione il prestigiosissimo riconoscimento<br />

“<strong>Donna</strong> dell’anno” lo scorso dicembre a Roma, vantino una leadership<br />

consolidata nel project management di importanti operazioni di finanza<br />

internazionale e di accompagnamento nel processo di internazionalizzazione.<br />

NASCERE E DIVENTARE “GRANDI” IN<br />

CAMPO INTERNAZIONALE IN MENO<br />

DI TRE ANNI NON PUÒ CHE ESSERE<br />

CONSIDERATO UN SUCCESSO,<br />

SOPRATTUTTO PERCHÈ<br />

INIZIALMENTE ERO OSTACOLATA DA<br />

GRANDI, TENACI OPPOSITORI: LE<br />

DONNE. A TAL PROPOSITO NON<br />

POSSO ESIMERMI DAL RINGRAZIARE<br />

PROPRIO DUE UOMINI, SENZA IL CUI<br />

SOSTEGNO, PROBABILMENTE, AVREI<br />

DECISO DI GETTARE LA SPUGNA:<br />

BRUNO BALDASSARRI ED ALFREDO<br />

GATTAFONI, ENTRAMBI DIRIGENTI<br />

NAZIONALI DI DONNA IMPRESA.<br />

DOMANI? CONSOLIDARE IN CAMPO<br />

INTERNAZIONALE IL GRANDE<br />

NETWORK DI RELAZIONI GIÀ IN<br />

ESSERE AFFINCHÉ DIVENTI PER LE<br />

DONNE UN CONTENITORE DI<br />

OPPORTUNITÀ “REALI” CHE,<br />

PROPRIO NELLA<br />

COMPARTECIPAZIONE E NELLA<br />

UNITARIETÀ DI INTENTI, TROVI LA<br />

FORZA PER AFFERMARE IL DIRITTO<br />

ALLA DIFFERENZA NEL CONTESTO<br />

DELL’UGUAGLIANZA SOCIALE<br />

IL SERVIZIO FOTOGRAFICO E’ STATO REALIZZATO PRESSO LO STABILIMENTO BALNEARE CRAZY BEACH DI PORTO SAN GIORGIO - ITALY<br />

VALERIANA MARIANI INDOSSA:<br />

ABITO PRADA, GIOIELLI MORELLATO E BORSA LORIBLU


NEW CARRUBO<br />

TORTUGA<br />

BAGNI ANDREA<br />

LA CAPANNINA<br />

LE GALL<br />

“cool”<br />

DIVINAE MIMOSA FOLLIE 45<br />

“La notte per me è di<br />

casa. Ma non sono mai a<br />

casa di notte.”<br />

Nel mio vagare alla<br />

costante ricerca del<br />

fascino che solo la notte<br />

può darmi...echi<br />

lontani...sussurri e<br />

grida...risvegliano nella<br />

mia mente ricordi di<br />

musiche e ritmi....ah! quel<br />

ritornello riecheggia<br />

summer<br />

A SPASSO CON JACK TRA LE LOCATION<br />

COOL D’ITALIA<br />

martellante nella mia<br />

mente i ricordi si<br />

risvegliano...erano i<br />

lontani anni ’80...<br />

NOW I<br />

KNOW WHAT MADE<br />

OTIS BLUE..<br />

un ritmo<br />

che non può essere<br />

dimenticato...quindi<br />

seguitemi ed incontriamo<br />

le location più cool d’Italia<br />

per “un’estate al<br />

massimo...” Vasco<br />

docet...<br />

PAPEETE<br />

PINETA<br />

TI:ORO<br />

2009<br />

BAIA IMPERIALE<br />

Bella Vita<br />

summer 2009<br />

nella foto: Jack in un momento di meritato relax al Cafè Florian di Porto San Giorgio - ITALY<br />

www.captainjack.it<br />

www.donnaimpresa.com 99<br />

BELLAVITA


BAGNI ANDREA<br />

it’s cool<br />

Bagni Andrea ha creato un<br />

format cena e dopocena<br />

nel lontano 1995, quando<br />

in spiaggia si andava solo<br />

per prendere il sole.<br />

Cucina raffinata (da due<br />

anni anche con l’aggiunta<br />

del SUSHI), posizionato<br />

all’inizio del lungomare, è il<br />

locale più cool della riviera.<br />

Comitive di Marche ed<br />

Abruzzo spesso si<br />

mischiano a VIP che<br />

capitano per caso.<br />

Clientela molto<br />

selezionata, famosissimi i<br />

martedì divenuti dei veri e<br />

propri eventi della regione.<br />

Da vent’anni novità e<br />

creatività lo rendono un<br />

locale sempre attuale e da<br />

imitare.<br />

Lungomare Trieste 17_SAN BENEDETTO DEL TRONTO_ITALY<br />

BAIA<br />

IMPERIALE<br />

too magic!<br />

Via Paronamica_GABICCE MARE_ITALY<br />

La Baia Imperiale è considerata una delle<br />

10 discoteche più belle del mondo. Sul<br />

colle di Gabicce Mare immersa nel verde<br />

si specchia in un fantastico e azzurro<br />

Adriatico dominando tutta la riviera, tra<br />

statue di imperatori romani, bracieri<br />

accesi e le fantastiche colonne del<br />

tempio. Come in un sogno, entrare alla<br />

Baia è immergersi in un mondo fantastico.<br />

Al locale si accede da una maestosa<br />

scala di cento gradini in marmo bianco<br />

conailatiquattordicistatuediimperatori<br />

romani alte tre metri. Due obelischi di<br />

sette metri fanno da cornice alla fontana<br />

dove troneggia maestoso un bronzeo<br />

Nettuno. Sullo sfondo sei incredibili<br />

colonne di quattordici metri costituiscono<br />

la facciata del tempio. All'interno<br />

l'atmosfera surreale non si attenua, tra<br />

colonne, troni, sfingi, centurioni e ancelle<br />

si può vivere una magica serata tra una<br />

bellissima piscina e spazi all'aperto.<br />

All'ultimo piano tra le stelle, c'è la<br />

Terrazza dei Cesari, balcone dell'Adriatico<br />

con vista unica ed ineguagliabile per chi<br />

pretende sempre maggiori emozioni.<br />

COME DA 36 ANNI A QUESTA<br />

PARTE, IL NEW CARRUBO,<br />

DI AGROPOLI PORTA IL<br />

SOLE, IL MARE, IL<br />

DIVERTIMENTO, OSPITI E<br />

TANTA MUSICA NELLE<br />

CALDE NOTTI ESTIVE<br />

CALDE NOTTI ESTIVE<br />

Anche quest’anno la discoteca NEW CARRUBO si distingue per<br />

l’originalità delle sue proposte e per il divertimento assicurato che ogni<br />

sabato i clienti si godono fra le 4 consolle presenti nella poliedrica struttura<br />

del divertimento. Perfetta fusione tra natura e tecnologia il NEW<br />

CARRUBO è immerso in una macchia di verde incontaminato e domina il<br />

golfo di Salerno con un panorama da “Pelle d’oca”. Le strutture ciclopiche<br />

che affiorano tra gli alberi secolari, il mega-impianto audio di 50.000 WATT<br />

e le affascinanti fontane con le acque danzanti al ritmo della musica, lo<br />

rendono unico nel suo genere. Struttura adattata ad accogliere il ritrovo<br />

estivo più trendy della stagione, dove si riuniscono gli amanti della bella<br />

vita, e si consumano le notti fashion del golfo. Il pubblico di riferimento è<br />

esclusivo e selettivo. Va dai diciotto anni in su, comprende il modaiolo<br />

e chi esce solo per l’evento speciale, l’universitario e l’imprenditore.<br />

”A fare la differenza- mi dicono i titolari Elvira e Davide - sono<br />

l’eleganza, la riservatezza e una programmazione artistica di grande<br />

livello” filosofia che fa della loro night life la location cult per eccellenza.<br />

by Captain Jack<br />

NEW CARRUBO - AGROPOLI (SALERNO) ITALY<br />

r<br />

WEB: www.newcarrubo.it EMAIL - info@newcarrubo.it<br />

nelle foto:<br />

l’animazione e la location.<br />

<strong>Di</strong> fianco a destra i Titolari Elvira Naclerio e Davide Pecora.<br />

LA PROGRAMMAZIONE<br />

01/8 FILIPPO MARCHESINI DJ<br />

08/8 CHRISTIAN MARCHI DJ<br />

13/8 HAPPY NIGHT<br />

14/8 LA NOTTE DEI REGALI<br />

15/8 LUCA CAPUANO (Adriano Riva in "Centovetrine")<br />

19/8 HAPPY NIGHT<br />

20/8 GIGI D'AGOSTINO DJ SET<br />

21/8 REVIVAL ANNI 60/70/80<br />

22/8 ENERGY NIGHT<br />

NewCarrubo - Salerno - ITALY<br />

NEWCARRUBO<br />

Iloveyou<br />

www.donnaimpresa.com


La Capannina da un<br />

trentennio è il punto di<br />

riferimento estivo del<br />

popolo della notte per chi<br />

frequenta Castiglione<br />

della Pescaia e per chi<br />

vive in quella parte di<br />

Toscana che comprende<br />

Firenze, Siena, Arezzo e<br />

Grosseto. Chi dice<br />

Capannina dice<br />

divertimento, dice<br />

tranquillità, bella gente,<br />

bella musica. Su questo<br />

colle incantato<br />

LA CAPANNINA<br />

denominato Poggio<br />

d'Oro sono nate<br />

splendide storie d'amore<br />

e l'affetto per questo<br />

locale diretto da Davide<br />

it’s fashion<br />

Patrone si tramanda<br />

ormai da generazioni.<br />

Sfogliando l'album dei<br />

ricordi, sistemato alla<br />

sommità del colle di<br />

Poggio d'Oro, ci<br />

accorgiamo che da queste parti sono passati personaggi che hanno fatto la storia del mondo dello sport, della cultura, dello spettacolo ed anche<br />

della politica. Il tempo passa, ma la Capannina rimane, con un fascino che è difficile trovare da altre parti. Inoltre, ogni anno, si rinnova nel suo<br />

"interior design"...infatti in questa stagione presenta il nuovo privèe MONKEY! Valore aggiunto il venerdí, spazio di riferimento nelle altre serate per<br />

un pubblico piú selezionato. La storica struttura vanta inoltre un giardino sotto le stelle che gli esperti hanno inserito tra i dieci locali più "IN" d'Italia.<br />

PROGRAMMAZIONE:<br />

Oltre alle note serate del Venerdì (serata di<br />

riferimento di tutta la costa tirrenica, musica<br />

commerciale/house, presenze medie 1500/2000 in<br />

maggioranza donne); e del sabato (serata<br />

Monkeydiscopianobar, rigorosamente over 30 con<br />

selezione all'ingresso, alle ore 22 buffet a numero<br />

chiuso; prima parte della serata con pianobar e poi<br />

dj set revival/commerciale); si aggiungono le serate<br />

a tema della domenica (domenica 9 agosto Festa<br />

Facebook oppure 16 agosto Nutella Party) genere<br />

musicale HappyMusic; infine a cavallo di farragosto<br />

il locale resterà aperto tutte le sere (dal 7 al 23<br />

agosto) con svariate iniziative e sorprese<br />

organizzando come sempre serate all' insegna del<br />

divertimento e della bella musica e solo<br />

esclusivamente per la bella gente!!!<br />

Chi è Davide Patrone:<br />

Davide (nella foto in alto a sinistra con la bellissima<br />

Belen Rodriguez) è il titolare della famosissima,<br />

suggestiva location La Capannina<br />

“ Sono nato a La Spezia il 27 agosto 1968 - ci dice -<br />

dove frequentando da ragazzo la versilia mi sono<br />

appassionato del mondo della notte, ma Senese di<br />

adozione (risiedo a Siena da 1988 prima per motivi<br />

Universitari e poi per lavoro) gestisco locali nel<br />

senese e nel grossetano da vent'anni; sono anche<br />

responsabile provinciale di Assointrattenimento per<br />

le provincie di Siena e Grosseto, associazione<br />

nazionale che si occupa di discoteche.”<br />

www.donnaimpresa.com<br />

Loc. Poggio D’Oro_CASTIGLIONE DELLA PESCAIA_GROSSETO_ITALY<br />

Magica<br />

estate 2009<br />

tra cene,<br />

happy hours<br />

e<br />

tanto<br />

divertimento<br />

aperitivi<br />

moda<br />

<strong>Di</strong>vinae Follie di Bisceglie: stesso nome e stessa famiglia a gestirlo da sempre che vanta la capacità di proporre<br />

ambiente e attrazioni all’avanguardia. Leo Mastrogiacomo e la sorella Titti sono oggi saldamente al timone di<br />

questa struttura impressionante, non solo per longevità ma anche per abbondanza di spazio e varietà dell’offerta.<br />

Una superficie di 17.000 metri quadrati che comprende ristorante, piscina, discoteca e lounge bar, soddisfacendo<br />

la richiesta della clientela a 360°. La loro struttura, sulla cresta dell’onda da quasi 20 anni, richiama una clientela<br />

d’elite ed è aperta dalle 8 del mattino alle 4 di notte.<br />

DIVINAE FOLLIE<br />

it’s number one<br />

PROGRAMMAZIONE<br />

01 Agosto “Moogfest”<br />

Guest D.j. Michael<br />

Mayer<br />

08 Agosto San Lorenzo<br />

night + Guest<br />

14 Agosto “Pirata<br />

Party” ( in piscina)<br />

15 Agosto “Il ritorno<br />

delle Sirene”<br />

22 Agosto “Summer<br />

Carnival”<br />

JUSTX@Try To Fly<br />

Guest Dj Nick Curly<br />

29 Agosto “Woodstock<br />

Celebration<br />

1969@2009”<br />

www.donnaimpresa.com


TI:ORO<br />

it’s the night life<br />

PROGRAMMAZIONE<br />

Il venerdì: serata per un<br />

pubblico adulto, si parte con<br />

la cena e musica dal vivo<br />

che spazia dal jazz alla<br />

bossanova allo swing e a<br />

quella napoletana. Per il<br />

dopo cena musica 70/80’<br />

Il sabato: cena alla carta.<br />

Per la notte Happymusic per<br />

un pubblico giovane.<br />

La domenica: happy hour.<br />

Si inizia alle 17.00 circa con<br />

della musica latina per poi<br />

continuare con dei Guest<br />

fino alle 21.00/22.00 circa.<br />

nella foto: la titolare Simona<br />

Amadio (intervista a pag.31)<br />

Lungomare<br />

PORTO SANT’ELPIDIO<br />

FERMO<br />

ITALY<br />

TORTUGA<br />

the music<br />

Il Tortuga è una struttura che nasce 42<br />

anni fà come dancin club nell'arco degli<br />

anni ospitando i più grandi interpreti<br />

della musica leggera italiana. Oggi è<br />

una location polivalente da vivere 24<br />

ore al giorno...durante la stagione<br />

estiva infatti ha a disposizione una<br />

splendida spiaggia, un bar aperto dalle<br />

ore 7 di mattina, un ristorante aperto<br />

sia a pranzo che a cena, un'area relax<br />

con piscina e una discoteca che vive<br />

365 giorni l'anno. Nel periodo<br />

invernale, durante il fine settimana, la<br />

discotecaTortuga ospita due tra le<br />

serate più frequentate della costa: il venerdì con aperitivo e disco 70/80 ed il sabato con la<br />

<strong>Di</strong>sco Fashion del momento. Nel periodo estivo il Tortuga apre lo spazio esterno suggestivo e<br />

particolare dove vengono ospitati i migliori djs e vocalists del panorama nazionale. I titolari<br />

della struttura sono i fratelli Marco e Roberto Pola, mentre la direzione artistica è affidata<br />

all'Agenzia Internos Italia Produzione Eventi Pepos e Max. www.tortugaclub.it<br />

LA PROGRAMMAZIONE:<br />

Agosto 2009 Sabato notte + 15 Agosto RE-LIGHT ORCHESTRA + 29 Agosto Gianni Morri<br />

Settembre tutti i sabato notte + sabato 5: Filippo Marchesini dj<br />

MONTESILVANO<br />

PESCARA_ITALY<br />

nella foto: Janos in una performance live nel suo suggestivo locale sito nel cuore della<br />

parte vecchia di P.S.Giorgio. Sullo sfondo la bellissima Vaida Rudyte.<br />

JANOS<br />

musician &dj<br />

Janos Murri è nato a Porto<br />

San Giorgio il 22/04/1980.<br />

“ Ho iniziato a suonare la<br />

chitarra 22 anni fa'...5 TOUR<br />

europei, 4 album all'attivo...ho<br />

collaborato con due band<br />

austriache come chitarrista<br />

session per i live. Dj dal 1997,<br />

ho lavorato nei locali alla moda<br />

d'italia. Appena rientrato dalla<br />

Grecia, dove sono stato un Dj<br />

Guest, ho vissuto a Milano per<br />

un anno e mezzo...mi piace<br />

ricordare che sono arrivato a<br />

Milano solo con una valigia e la<br />

mia chitarra. In un anno ho<br />

collaborato con i piu grandi<br />

artisti nazionali e internazionali”.<br />

in questo momento Janosz dj<br />

stà iniziando una nuova<br />

collaborazione con lo staff<br />

BORN2BHOT capitanato da<br />

VAIDA RUDYTE...ma di questo<br />

parleremo in maniera<br />

approfondita nel prossimo<br />

numero “...ahahahahaha...come<br />

ben sai Jack - mi dice Janos -<br />

ho anche L'Osteria del Teatro<br />

situata nel centro storico di<br />

Porto San Giorgio..un locale<br />

dove tutto è possibile... ”<br />

Si...è proprio vero amici<br />

miei...una location dove tutto è<br />

possibile...Jack vi consiglia<br />

dell’ottima carne annaffiata da<br />

un rosso Morellone<br />

straordinario...poi a nanna...!!!.<br />

nella foto: Janos Dj<br />

clubzen<br />

new season 2009/2010<br />

PORTO SAN GIORGIO<br />

FERMO_ITALY<br />

www.donnaimpresa.com


Pot<br />

Annalaura Giorgio/press office<br />

nelle foto da destra:<br />

New Generation summer 2009<br />

Roberto, Giada e Marco<br />

nella foto da sinistra:<br />

Daniele e Luca<br />

www.donnaimpresa.com 106<br />

www.donnaimpresa.com


Laura Frati<br />

GUCCI<br />

Daniela<br />

MARCHETTI<br />

GRUPPO SNAIDERO<br />

Anna Paola<br />

SNAIDERO<br />

CONDUTTRICE TV SKY 830<br />

DONNE E<br />

UOMINI<br />

possono<br />

influenzare la<br />

società e<br />

l’economia in<br />

egual misura<br />

e con pari<br />

cognizione.<br />

Grazie alle<br />

loro<br />

conoscenze,<br />

alla loro<br />

intelligenza e<br />

alla loro<br />

saggezza,<br />

possono<br />

creare dalla<br />

“differenza” il<br />

valore<br />

aggiunto in<br />

imprese ed<br />

istituzioni.<br />

Un pensiero alternativo che<br />

pur riaffermando il diritto<br />

all'uguaglianza, abbia però<br />

la capacità di confrontarsi e<br />

di riaccendere il dibattito<br />

uomo-donna in un'ottica<br />

diversa, quella dell'unità di<br />

intenti e della condivisione<br />

dei grandi temi sociali.<br />

Perché il futuro è di tutti..<br />

ANTEPRIMA<br />

nel prossimo numero<br />

Conny<br />

AMATO<br />

PRESIDENTE ASS. AIDDA GIORNALISTA TV 7 GOLD<br />

Alessandra<br />

FAGOTTI<br />

GRUPPO ELICA<br />

Catherine<br />

HARRIS<br />

Laura M.<br />

& Vittoria C.<br />

Simona<br />

AMADIO<br />

Piera<br />

M.<br />

15 21<br />

Marina<br />

CVETIC<br />

25 29<br />

Daniela<br />

GEMENTI<br />

31 33<br />

Gianna<br />

DETONI<br />

35 37<br />

Anna<br />

FERRARIS<br />

VALERIANA<br />

MARIANI<br />

AMMINISTRATORE<br />

di World Service<br />

la comunicazione<br />

pensata<br />

EDITORE<br />

<strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong><br />

<strong>Magazine</strong><br />

PRESIDENTE<br />

Donne <strong>Impresa</strong> (ap/fm)<br />

PRESIDENTE<br />

di Aziende Associate<br />

PRESIDENTE NAZIONALE<br />

DI.<strong>Donna</strong><br />

International<br />

BUSINESS AL FEMMINILE<br />

a cura di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />

DONNA IMPRESA MAGAZINE MILANO - ROMA<br />

PORTO SAN GIORGIO ITALY<br />

www.donnaimpresa.com 13


HARRIS<br />

1<br />

Foto 1 - Catherine con il coniuge David Harris a sinistra e il figlio Tristan ad<br />

un Business Luncheon della Camera di Sydney<br />

Foto 2 - Catherine Harris al Business Luncheon della Camera di Sydney<br />

Foto 3 - La famiglia Harris a cavallo<br />

Foto 4 - La famiglia Harris in vacanza in Croazia nel 2008<br />

Foto 5 - I componenti della famiglia Rossi in un momento di relax<br />

2<br />

E’ a capo dell’azienda<br />

leader nella<br />

distribuzione di<br />

ortofrutticoli in<br />

Australia, con 20<br />

magazzini dislocati in<br />

tutto il paese e piú di<br />

1000 dipendenti. Ha<br />

trascorsi politici al<br />

vertice dell’ente<br />

preposto alla tutela<br />

dei diritti delle donne<br />

sul posto di lavoro e<br />

di direttore<br />

dell’Accademia<br />

Nazionale per la<br />

<strong>Di</strong>fesa. Siede nei<br />

consigli di<br />

amministrazione di<br />

numerosi enti pubblici<br />

e privati. E’ stata<br />

insignita di diversi<br />

riconoscimenti<br />

onorari, tra cui la<br />

nomina a Ufficiale<br />

dell’Ordine d’Australia<br />

e una Medaglia del<br />

Centenario al<br />

Servizio Pubblico per<br />

“meriti straordinari”.<br />

Catherine (Rossi in)<br />

Harris, <strong>Presidente</strong> di<br />

Harris Farm Markets,<br />

é indiscutibilmente<br />

una donna di<br />

successo.<br />

Eppure dalla sua<br />

persona e dai suoi<br />

modi traspaiono la<br />

semplicitá, la<br />

www.donnaimpresa.com 15


dolcezza e la<br />

cordialitá di chi<br />

sembra aver trovato la<br />

serenitá, l’equilibrio, il<br />

giusto compromesso<br />

tra vita pubblica e<br />

privata. In ogni gesto,<br />

anche il piú banale,<br />

come offrire un caffé,<br />

esprime un senso di<br />

delicata accoglienza,<br />

come se ti invitasse<br />

ad entrare pian piano<br />

nel suo mondo, in<br />

punta di piedi. Se é<br />

arrivata dov’é,<br />

Catherina lo deve sí,<br />

alla sua<br />

determinazione e<br />

pragmaticitá, ma<br />

anche al sostegno<br />

della sua numerosa<br />

famiglia e al suo<br />

amore per le cose<br />

semplici. La sua vita é<br />

riassunta nel titolo di<br />

un Business<br />

Luncheon organizzato<br />

dalla Camera di<br />

Commercio Italiana di<br />

Sydney in suo onore,<br />

lo scorso anno:<br />

“Family, food and fun”.<br />

Famiglia, buona tavola<br />

e gioia di vivere: tre<br />

elementi ben<br />

riconoscibili, che<br />

affondano le proprie<br />

radici nell’ascendenza<br />

di Mrs Harris.<br />

Il suo bisnonno, Maffio Rossi, oltre ad essere il capostipite della sua<br />

famiglia, é anche il fondatore dell’Italian Chamber of Commerce,<br />

sorta nel lontano 1922. Quanto sono importanti per lei le sue origini<br />

italiane?<br />

Sono parte di una coscienza collettiva, parte della mia identitá, della mia<br />

stessa anima. Ogni volta che visito l’Italia, mi sembra di averci sempre<br />

vissuto. Curiosamente molti dei miei figli e nipoti stanno cercando di<br />

ottenere la doppia cittadinanza, cosa che credo sia possibile se il proprio<br />

nonno era italiano... in questo caso non saprei dire, visto che si tratta<br />

addirittura di un bisavolo!<br />

Cosa c’é di australiano nel suo carattere, e cosa di italiano?<br />

<strong>Di</strong>rei che la mia personalitá australiana é definita soprattutto dall’amore<br />

per la campagna, dalla sintonia e dall’empatia con la nostra aspra terra.<br />

Penso che anche il gusto per l’irriverenza e l’ironia, la predilezione per<br />

la semplicitá e il mio essere sempre coi piedi per terra, mi derivino dalle<br />

medesime radici. La mia personalitá italiana, invece, si denota<br />

nell’amore per i grandi ritrovi di famiglia, per il cibo, per le risate e<br />

l’allegria, per i rapporti e l’affettivitá, cosí come nella mia passione per<br />

la cultura, per l’arte, la bellezza e il design.<br />

Con quale frequenza si reca in Italia? Quali sono le sue impressioni?<br />

Sono una visitatrice regolare del vostro paese. Ci sono stata diverse volte<br />

con i miei genitori, in passato, ma vado tuttora abbastanza spesso.<br />

Abbiamo anche vissuto a Firenze, per un anno, negli anni ‘60. Ci<br />

trasferimmo ad abitare in una villa antica di proprietá dei Ferragamo,<br />

nostri cari amici di famiglia. Furono davvero generosi e per noi fu<br />

un’esperienza meravigliosa. Anche per questo motivo ogni volta che<br />

torno in Italia e un po’come se tornassi a casa.<br />

Si definirebbe una persona razionale od emotiva?<br />

Emotiva, senza ombra di dubbio. Se da una parte, peró, questo aspetto<br />

del mio carattere, piú spontaneo e genuino, tenderebbe a prevalere,<br />

dall’altro é chiaro che lavorare nel business e nel settore pubblico<br />

richiede di essere guidati costantemente dalla razionalitá.<br />

Ci parli della sua famiglia...<br />

Sono sposata e ho cinque figli. Mio marito, David, é il CEO della societá ed é molto dedito e appassionato del suo lavoro.<br />

Ama la sua professione e ama la sua azienda. Dei nostri cinque figli, tre lavorano per la Harris Farm, dopo aver maturato<br />

esperienze diverse in campo finanziario, ingegneristico e commerciale; uno é nel settore alberghiero e gestisce un proprio<br />

ostello sulla costa est, tra Bondi e Coogee, mentre il mio ultimogenito é addetto stampa di Kevin Rudd (il Primo Ministro<br />

australiano, ndr). Come vede, hanno tutti profili di alto livello e posizioni prestigiose.<br />

Quanto é importante la famiglia per lei e come riesce a combinare il suo ruolo di madre con quello di imprenditrice e<br />

personaggio pubblico?<br />

Con difficolta’. Quando i ragazzi erano piccoli ho dovuto fare dell’equilibrismo. Penso che sia veramente difficile per una<br />

donna ricoprire entrambi i ruoli allo stesso tempo, perché entrambi gli ambiti inevitabilmente ne risentono; la tua vita privata<br />

ne soffre, cosí come il tuo business. Non puoi essere una donna di potere e allo stesso tempo pretendere la piena serenitá<br />

familiare. Il punto é che sei costretta a fare dei sacrifici, ma é solo un passaggio della tua esistenza. Ci sono periodi come<br />

questo in cui non si hanno piú da seguire i figli, ma in compenso hai dei genitori anziani e dei nipoti che cominciano a<br />

richiedere attenzioni; ecco che siamo chiamate nuovamente a mantenere l’equilibrio fra piú ruoli. A mio parere questa é un<br />

capacitá esclusiva delle donne, che gli uomini non hanno.<br />

Quanto é contata la presenza di sua madre nella sua vita?<br />

Moltissimo. Mia madre aveva 10 figli e lavorava. Non si é mai lasciata opprimere dalla professione: amava quel che faceva e<br />

inseguiva l’amore nelle cose. E’un aspetto che ho fatto mio: cerco sempre di rimanere attaccata il piú possibile a quel che<br />

amo, ovvero il mio lavoro e la mia famiglia.<br />

Quando era bambina cosa avrebbe voluto diventare?<br />

Un architetto. E ancora lo voglio diventare!<br />

In qualitá di <strong>Di</strong>rettore dell’Affirmative Agency Action, in passato lei ha piú volte alzato la voce a difesa dei diritti delle<br />

donne sul posto di lavoro; cosa c’é rimasto da fare a riguardo nella societá australiana?<br />

Molto, a dire il vero. Credo infatti che non si apprezzi a pieno il ruolo che le donne svolgono nella famiglia. Si fa un gran<br />

parlare di madri e casalinghe meravigliose, ma mi sembra che la gente sappia attribuire il giusto valore allo sforzo che la<br />

donna fa per mantenere unito il tessuto sociale della comunitá: non viene riconosciuto, non é tenuto in considerazione, non é<br />

valorizzato. E come conseguenza di ció, se trasponiamo questo in ambito lavorativo, constatiamo innanzitutto come la donna<br />

sia costretta mantenere questo equilibrio che non le consente di dedicarsi al 100% alla professione; d’altro canto, pur<br />

portando queste sue qualitá nel lavoro, anche in questo caso esse non vengono riconosciute, apprezzate, considerate, stimate.<br />

Penso che questo sia il problema piú grosso. Fortunatamente oggi non si dá piú il caso di uomini che si sorprendono perché<br />

ricopri un ruolo di rilievo, come avveniva fino a quindici anni fa.<br />

In base alla sua esperienza, quanto differisce l’attuale condizione delle donne sul posto di lavoro rispetto al passato?<br />

3


Dei cambiamenti effettivamente ci sono stati. Oggi, quando sei coinvolta in business di alto<br />

livello e partecipi a un consiglio di amministrazione o a una riunione importante, la gente non<br />

nota che sei una donna, ti considera semplicemente un contributor, un altro collega seduto<br />

intorno al tavolo. Ricordo, dagli anni trascorsi nel settore privato, che solo per il fatto di essere<br />

avvistata in giro per l’ufficio eri considerata automaticamente una segretaria; ora non é piú<br />

cosí, fortunatamente. Detto questo, quando si tratta di scegliere il leader del gruppo, ancora<br />

non si pensa a una donna. Anche il linguaggio ha la sua importanza: se si deve decidere, ad<br />

esempio, chi diventerá il prossimo chairman (presidente, ndr), tutti si guardano intorno per<br />

valutare chi sará l’uomo, il fortunato! C’é ancora una certa ossessione per il comando.<br />

Rispetto al resto del mondo, l’Australia in che posizione si colloca, in termini di status<br />

della donna?<br />

A un livello alto, naturalmente, rispetto a molti paesi, ma non cosí alto come altre nazioni<br />

sviluppate, quali Stati Uniti, Inghilterra, Svezia o Francia. Un aspetto particolare, per cui gli<br />

australiani non si distinguono in positivo, mi é apparso chiaro in seguito ai miei viaggi in<br />

Italia: sebbene nel vostro paese vi sia una minor presenza femminile nel mondo della politica e<br />

del business, é pur vero che gli italiani amano le donne, amano stare con loro, godere della<br />

loro compagnia. Il che non accade qui in Australia. I giovani infatti adorano lo sport, il<br />

divertimento, le uscite di gruppo, cosí come gli italiani, ma non dedicano la stessa attenzione<br />

alle donne. Prenda il tipico barbeque australiano: tutti i ragazzi da una parte, tutte le ragazze<br />

dall’altra!<br />

Quando crede che l’Australia sará pronta ad eleggere una donna come Primo Ministro?<br />

In questo caso credo che sia una questione di capacitá. Julia Gillard (l’attuale vice Primo<br />

Ministro australiano, ndr) é una politica straordinaria; Kevin Rudd sta facendo un ottimo<br />

lavoro, ma nel caso decidesse di farsi da parte, credo proprio che gli elettori darebbero fiducia<br />

alla Gillard, in questo momento. Solo un anno fa l’opinione pubblica sarebbe stata<br />

leggermente spaventata dall’idea che una donna potesse ricoprire un incarico da leader, ma<br />

ora che la si é vista all’opera, credo che sarebbe pronta ad accettarla.<br />

Cosa significa essere donna, per lei?<br />

Questa é proprio una bella domanda! E’un po’come essere una direttrice d’orchestra, che<br />

cerca di riportare tutte le forze a un’armonia, forze delle quali non ha necessariamente il<br />

controllo.<br />

Lei é anche <strong>Di</strong>rettore del Museum of Contemporary Art e Consigliere presso l’Universitá<br />

del New South Wales (che l’ha insignita di una laurea ad honorem); siede inoltre<br />

nell’organo consultivo dell’Australian School of Business e dell’Australian Graduate of<br />

Management. Bellezza, educazione, affari: cosa unisce questi tre elementi? Su cosa<br />

incoraggerebbe ad investire le prossime generazioni?<br />

La connessione fra queste aree é l’eccellenza. Il museo, l’Universitá, la scuola di Management,<br />

sono tutte espressioni di eccellenza, di elevazione dello spirito umano, in un certo senso, ai<br />

massimi livelli, per ciascuno di questi ambiti. Alle prossime generazioni consiglierei di<br />

investire nell’ambiente e soprattutto nelle relazioni umane, per imparare meglio chi siamo ed<br />

evolverci, comprendere i meccanismi comunicativi e diventare piú consapevoli l’uno dell’altro,<br />

quindi piú solidali. Piú numerosi diventiamo, piú viviamo a stretto contatto, per cui si rende<br />

necessario capire che se, ad esempio, una persona é astiosa, molto probabilmente nasconde in<br />

sé una qualche paura. Poi dovremmo investire di piú anche nella salute. In ogni caso<br />

dovremmo sempre sostenere l’eccellenza, in qualsivoglia sfera.<br />

Come le piace rilassarsi?<br />

Mio marito ed io adoriamo l’equitazione. Ogni due settimane circa, ci dirigiamo nella nostra<br />

fattoria sulle Blue Mountains e facciamo lunghe passeggiate a cavallo di tre, quattro, anche<br />

cinque ore. Amiamo la natura, la campagna. Essendo nel business del mercato ortofutticolo,<br />

siamo l’unica famiglia che non avrebbe bisogno di crescere alberi da frutto, dal momento che<br />

possiamo procurarci tutto con estrema facilitá, eppure nella nostra proprietá abbiamo aranci,<br />

meli, peschi, ciliegi. Coltivare é un altra nostra grande passione.<br />

Lei cucina? Qual é il suo piatto preferito?<br />

Io adoro cucinare, non importa cosa! In famiglia ci piace scherzare con una battuta: “mamma<br />

mette su l’arrosto per la famiglia”... un conto é dirlo a casa, un altro quando ci ritroviamo tutti<br />

su in fattoria: finisco sempre per cucinare per trenta persone! La cosa non mi pesa, anzi. Mi<br />

piace quando la cucina si riempie di gente a cui dare disposizioni: tu peli le patate, tu fai<br />

questo, tu fai quello... tutti partecipano e questa cosa, molto italiana, mi piace da morire.<br />

Cresciamo anche diverse erbe, che poi utilizzo per aromatizzare l’arrosto. Quest’anno<br />

abbiamo persino fatto le pesche sciroppate.<br />

Il suo sogno nel cassetto o l’obiettivo ancora da raggiungere?<br />

L’unico obiettivo da raggiungere é quello di vivere e godere del presente, senza aver alcun<br />

obiettivo. <strong>Di</strong> essere appagata di quello che sto facendo adesso, in questo momento, senza<br />

essere tenuta a conseguire chissá quale risultato, ma continuando semplicemente ad amare<br />

quello che faccio.<br />

di Luigi <strong>Mariani</strong><br />

Catherina Harris<br />

business al femminile<br />

4<br />

5


In 28 anni di attività, l’azienda Masciarelli è riuscita a<br />

raggiungere i vertici della vitivinicoltura, in Italia e nel<br />

mondo, e una considerevole parte di questo successo è<br />

certamente dovuta a Marina Cvetic. Nel 1987, durante<br />

una visita ad una cantina sociale in Croazia, Gianni<br />

Masciarelli incontrò Marina, all’epoca studentessa di<br />

tecnologia alimentare all’università di Belgrado. Da<br />

quell’incontro nacque un legame privato e professionale e<br />

i due si unirono in matrimonio nel 1989.<br />

Nata a Belgrado nel 1967, Marina Cvetic ha vissuto in Croazia, Austria, Germania. <strong>Di</strong>namica, tenace e con le idee molto<br />

chiare, Marina Cvetic presto impresse la sua personalità nell’azienda del marito, creando una delle linee più rappresentative<br />

della Masciarelli, a lei dedicata (la linea “Marina Cvetic”, che comprende il Montepulciano, il Trebbiano, lo Chardonnay, il<br />

Cabernet Sauvignon). Risalendo alle sue origini, Marina racconta che il suo nonno croato produceva vino in grandi botti di<br />

castagno, sia per la sua numerosa famiglia che per i molti turisti tedeschi che visitavano la costa dalmata della Croazia. Marina<br />

lo aiutava sin da bambina a pigiare l’uva in grandi botti aperteeatrasferireilvinoinbottipiùpiccole.Lasuainfanziaèstata<br />

perciò vissuta fra gli strumenti del vino, respirando l’aria e la filosofia del vino. Sin dall’età di 12 – 13 anni cominciò<br />

personalmente ad acquistare i più diversi vini per degustarli con la sua famiglia ed i suoi amici. Marina è stata la critica più<br />

severa di Gianni Masciarelli, sia nei vigneti che in cantina.<br />

Presto i due cominciarono ad assaggiare insieme i vini nelle diverse fasi produttive, dalle vigne alle botti e infine alle bottiglie.<br />

La sua esperienza si è formata sul campo, in oltre venti anni di duro lavoro insieme a Gianni. Negli anni a seguire, Marina ha<br />

cominciato ad occuparsi della commercializzazione e della gestione aziendale.<br />

1<br />

CVETIC<br />

SEMIVICOLI<br />

ABRUZZO<br />

ITALY<br />

www.donnaimpresa.com 21


Dopo tanti anni, Gianni e Marina tornarono insieme in Croazia, e<br />

quando Gianni annunciò all’ottantaquattrenne nonno di Marina che<br />

i vini da lui prodotti erano i migliori che avesse mai assaggiato, il<br />

nonno scoppiò in lacrime. Sin dal primo giorno, Marina ha<br />

apportato dei cambiamenti in azienda, aiutando un giovane<br />

abruzzese a realizzarsi e realizzare il suo sogno, girando il mondo<br />

da un continente all’altro in più di venti anni, credendo insieme<br />

nell’eccellenza del Montepulciano d’Abruzzo. Marina possiede la<br />

sua azienda agricola in cui produce 4 tipi d’olio (tutte monovarietali,<br />

autoctone abruzzesi: la dritta Loretana, la carboncella, il frantoio, il<br />

leccino) e il suo vino “Iskra” (dallo slavo, “scintilla”). Insieme<br />

Gianni e Marina hanno creato la Masciarelli <strong>Di</strong>stribuzione, che<br />

distribuisce vini francesi e tedeschi sul territorio nazionale. Fra i<br />

riconoscimenti ricevuti, quello di Imprenditrice dell’anno 2006 dalla<br />

rivista abruzzese “Abruzzo <strong>Impresa</strong>”, “<strong>Donna</strong> del Vino e della Vita”<br />

per “Il Golosario 2008” di Paolo Massobrio; Marina Cvetic appare<br />

inoltre nel volume appena pubblicato dall'editrice di area teutonica<br />

AT Verlag dal titolo “Weinfrauen - <strong>Di</strong>e Besten Winzerinnen Europas<br />

und Ihre Weine", (Le donne del Vino - Le migliori Produttrici<br />

Europee ed i loro vini", edizione AtVerlag 2008), in cui vengono<br />

nominate solo 7 "Wine Women" italiane. Dall’unione di Gianni e<br />

Marina sono nati 3 figli: Miriam Lee, Chiara Ludovica e Riccardo<br />

Amedeo. Marina Cvetic è attualmente la principale figura di<br />

riferimento dell’azienda.<br />

PALAZZO BARONALE<br />

DI SEMIVICOLI<br />

Una nuova, antica dimora<br />

nell’Abruzzo più segreto<br />

C’è una terra dove chi lascia andare lo sguardo osserva ancora un<br />

paesaggio assai simile a quello che videro i viaggiatori del “grand<br />

tour”: una terra di singolare bellezza, fiera e maestosa. Siamo<br />

nell’Abruzzo più vicino alla Majella, la montagna sacra. La<br />

montagna madre, imponente e grandiosa, che abbraccia paesi<br />

fortificati e minuscoli centri storici. Come San Martino sulla<br />

Marrucina, piccolo e antico borgo di mille anime. E’ qui la frazione<br />

di Semivicoli, su un colle a cavallo di un fiume e un torrente, e uno<br />

scenario naturale emozionante. Ad una manciata di chilometri<br />

Guardiagrele, come un merletto in pietra e ori. In questa cornice<br />

ambientale che affascina per i silenzi, le tradizioni millenarie, gli<br />

scorci naturali, ha appena aperto i battenti, dopo un attento e lungo<br />

restauro conservativo, una dimora affascinante. Un palazzo baronale<br />

costruito tra Sei e Settecento, un gioiello di famiglia che si rivela<br />

agli “amici”, a quei viaggiatori-ospiti affascinati da una terra aspra e<br />

bellissima dove c’è ancora tanto da scoprire. E’ la Casa della<br />

famiglia Masciarelli, di Gianni Masciarelli, un uomo del vino tenace<br />

e appassionato, un vignaiolo di alto profilo che ha contribuito a<br />

scrivere la storia dell’enologia abruzzese e troppo prematuramente<br />

scomparso. “Un vignaiolo a modo suo”, citando il titolo di un bel<br />

libro su di lui, appena pubblicato. Una famiglia del vino dalla<br />

vocazione innata e cresciuta nell’amore sconfinato per questa terra e<br />

per le tradizioni radicate. Una famiglia per cui la vite rappresenta un<br />

segno forte di appartenenza al territorio. E’ una residenza per amanti<br />

del bello meno sfruttato e battuto, un po’ nascosto e segreto che<br />

conserva inalterata l’autenticità dei luoghi. Ancora un luogo “vero”<br />

2<br />

Foto 1 - Scorcio di una suite<br />

Foto 2 - Esterno facciata notte Palazzo Baronale<br />

...state pensando ad un luogo in Italia dove<br />

ancora provare l’emozione della scoperta,<br />

del non inflazionato, del “riservato” a chi è<br />

in grado di scoprire la bellezza e il silenzio?<br />

State pensando ad una destinazione per<br />

l’autunno, a cominciare da settembre<br />

quando le viti cominciano a tingersi di<br />

rosso? Magari vi può far piacere sapere che<br />

immersa tra i vigneti ha appena aperto una<br />

dimora di charme assolutamente speciale, il<br />

Palazzo di Semivicoli, mix tra antico e<br />

design contemporaneo tra il mare e la<br />

“Majella, con uno splendido giardino.<br />


dove sentirsi a casa propria e ritrovare serenità e armonia. E’<br />

l’ex PALAZZO PERTICONE in Semivicoli di Casacanditella.<br />

Già solo il nome evoca atmosfere e fascino desueti: un luogo<br />

dove i ricordi e i segni del passato (gli stessi materiali utilizzati<br />

per il restauro sono antichi) si intrecciano con elementi di<br />

raffinata contemporaneità come negli ambienti della tasting<br />

room e quelli dedicati a raffinati incontri culturali, seminari,<br />

piccoli concerti. O la sala fitness. Il portico, un frantoio in pietra<br />

e la bottaia, la neviera, uno spazio totalmente ipogeo di grande<br />

fascino. E ancora, un giardino storico quasi segreto, uno spazio<br />

di meditazione, l’antica chiesetta privata. Varcato il portone<br />

imponente, si sale al primo piano dove sorprende un’atmosfera<br />

agée: materiali e colori originari, camini in pietra, logge, cucine,<br />

dispense. Ambienti per la lettura, salotti per incontrarsi e<br />

conversare, mobili d’epoca, ma senza alcuna austera severità.<br />

Anzi tutta l’intimità e il calore di una casa borghese d’altri<br />

tempi, ma che sembra essere stata abitata fino ad un attimo<br />

prima. Toni raffinati e discreti e la patina del tempo.<br />

Un'accoglienza di gentilezza e garbo squisiti, cura dei dettagli,<br />

colazioni di autentica bontà secondo piccoli riti e tradizioni<br />

quasi scomparse come il pane appena sfornato. E per chi lo<br />

volesse, per una serata intima, arrivano al palazzo cene “su<br />

misura” firmate da cuochi di tradizione. E non è il solo servizio<br />

personalizzato di cui si può usufruire: brevi corsi di cucina di<br />

tradizione, passeggiate in bicicletta, escursioni accompagnate<br />

nei vigneti, massaggi. Insomma, un gioiello di dieci camere<br />

dove ai materiali e agli elementi della tradizione, come le travi<br />

in legno, si affiancano soluzioni contemporanee di interior<br />

design. Camere-suite ognuna diversa dall’altra (splendida<br />

quella di 120 mq ricavata nell’antico granaio con panorama<br />

mozzafiato a 360 gradi sulla Majella e fino al mare) con vista<br />

sul bosco, gli uliveti e i vigneti. Più di 400 ettari i vigneti<br />

dell’azienda, sparsi per tutto l’Abruzzo. E ancora, tutt’intorno<br />

una natura avvincente, intensa, spesso intatta, maestosa e ricca<br />

di contrasti. Fitti tratti di bosco, colline dolci che arrivano al<br />

mare e vallate aspre. Borghi antichi raccolti e silenziosi, gente<br />

riservata ma accogliente, gentile. Una cucina dalla personalità<br />

forte, in queste valli, ma anche una nuova schiera di giovani<br />

cuochi che stanno lanciando un Abruzzo gourmet da non<br />

perdere di vista. E soprattutto, vini di straordinarie suggestioni,<br />

dai profumi profondi e coinvolgenti da scoprire in vigna,<br />

approfondire nella cantina Masciarelli a San Martino,<br />

bellissima sintesi architettonica tra il segno contemporaneo<br />

forte e innovativo e il contesto naturale (appena ricevuta,<br />

peraltro, la nomination nella categoria “Cantina Europea<br />

dell’Anno” per il Wine Star Awards, ed. 2008 del Wine<br />

Enthusiast <strong>Magazine</strong>), degustare e apprezzare al bicchiere. A<br />

disposizione in camera il primo assaggio di una scelta<br />

dell’eccellenza che accompagna l’ospite. E’ la casa ad offrire i<br />

vini: una selezione delle bottiglie Masciarelli proposte per la<br />

prima degustazione in privato, vini importanti degni d essere<br />

assaporati in tutta tranquillità. Il “Montepulciano d’Abruzzo<br />

Masciarelli“ ha fatto il giro del mondo divenendo ovunque il<br />

testimonial più evocativo di questa terra e di uno stile di vita, il<br />

“Villa Gemma”, valutato uno dei migliori rossi d’Italia, ha<br />

guadagnato premi internazionali e titoli sulle riviste cult del<br />

settore, e non solo. E ancora, i prestigiosi vini firmati Marina<br />

Cvetic, lo Chardonnay e il Trebbiano d’Abruzzo. Una donna<br />

del vino, la signora Masciarelli, dalla straordinaria personalità,<br />

padrona di casa d’eccezione del Palazzo di Semivicoli, pronta<br />

ad accompagnarvi alla scoperta di un Abruzzo autentico e<br />

inedito.<br />

Laura Ruggeri _ LR Comunicazione<br />

Laura & Vittoria<br />

business al femminile<br />

Adam festeggia nel luglio<br />

del 2009 il suo 15esimo<br />

anniversario ed è tra le<br />

primissime agenzie a<br />

livello nazionale.<br />

Un po’ di storia: 1987,<br />

Francoforte. Vittoria<br />

Chiappero fonda Adam &<br />

Partner GmbH, agenzia<br />

dalle sorprendenti<br />

potenzialità capace di<br />

entrare in pochi anni<br />

nella top ten delle<br />

imprese di<br />

comunicazione integrata<br />

internazionali. 1994,<br />

Torino. Su richiesta di<br />

Orient-Express Hotels<br />

Trains and Cruises e<br />

dell’Ente del Turismo<br />

neozelandese, clienti<br />

storici interessati a<br />

potenziare la propria<br />

immagine nel Bel Paese,<br />

Vittoria ritorna nella sua<br />

città natale e apre,<br />

insieme a Laura<br />

Marchesi, Adam &<br />

Partner Italia. Due donne<br />

manager, due mondi,<br />

due metodologie di<br />

lavoro, ma una sola<br />

filosofia che pensa<br />

globale e agisce sul<br />

locale, erogando servizi<br />

mirati alla<br />

comunicazione turistica<br />

www.donnaimpresa.com 25


e all’industria dell’ospitalità.<br />

1999, Milano. Gli orizzonti si<br />

ampliano, i contatti si<br />

moltiplicano, si inaugura un<br />

nuovo ufficio nel capoluogo<br />

lombardo, anche in risposta<br />

alle esigenze dei clienti di<br />

grande prestigio acquisiti nel<br />

tempo.<br />

Si parla dell’Hong Kong Tourism Board, del Jordan Tourism Board, della<br />

Malta Tourism Authority e, successivamente, degli Enti del Turismo di<br />

Kenya e Seychelles, ma anche di compagnie aeree come Swiss<br />

International Air Lines, Continental Airlines e di marchi crocieristici e<br />

alberghieri quali Corinthia International Hotels e Silversea Cruises. 2000<br />

e oltre… La specializzazione nei servizi di destination marketing non ha<br />

significato immobilità: si estende lo spettro di azione e Adam approccia<br />

realtà esterne alla sfera del viaggio. E’ così che oltre ad Abitare Parigi,<br />

Campbell Gray Hotels, World of Incentives, Clinique La Prairie, Société<br />

des Bains de Mer, Per Aquum, BCD Travel… l'agenzia sigla nuovi<br />

contratti con Plaza Project nel campo finanziario, <strong>Di</strong>otronic<br />

nell'elettronica, Mondial Assistance nel mercato delle assicurazioni,<br />

Ceretto per la produzione vitinicola e il centro commerciale Shopville Le<br />

Gru. Oggi. 2006. Anno delle Olimpiadi, ecco l'incarico da parte della<br />

Regione Piemonte - Assessorato al Turismo, della gestione di tutte le<br />

attività stampa. Dello stesso periodo è l’ingresso in Lotus Network, un<br />

pool internazionale di agenzie di comunicazione specializzate nel settore<br />

del turismo e nell’industria dell’ospitalità. 2008. Adam continua a<br />

crescere. Tra i nuovi Clienti, ecco l’Ente del Turismo dell’Australia,<br />

EasyViaggio, Govolo.it, le crociere NCL.<br />

Laura Marchesi, Chief Finance Officer,<br />

Adam Integrated Communications.<br />

Nata a Torino nel 1962, dopo aver conseguito il Bachelor in Business Economics<br />

con specializzazione in rapporti con i media presso la Santa Barbara University of<br />

California, Laura Marchesi raggiunge l’azienda paterna occupandosi di<br />

amministrazione e direzione. Dal settore dell’import e distribuzione, alla chirurgia<br />

plastica in veste di PR e International Meeting Planner, attività che l’hanno portata a<br />

conoscere il mondo. Laura completa il suo intenso cammino professionale con la<br />

creazione di Adam Integrated Communications nel 1994. Insieme a Vittoria<br />

Chiappero, socia nel lavoro e sincera amica sin dalla più tenera età, è il primo<br />

referente per tutti i clienti dell'agenzia. Responsabile degli aspetti finanziari, Laura<br />

amministra i budget dei clienti con un rigoroso sistema di controlling. Parla inglese,<br />

francese e spagnolo. È appassionata giocatrice di golf, sport che predilige per la<br />

costante sfida ai propri limiti. È madre di tre figli.<br />

Vittoria Chiappero, Chief Executive<br />

Officer, Adam Integrated Communications<br />

Una Laurea in Lingue straniere presso l’Università di Torino e un corso di<br />

giornalismo e comunicazione negli Stati Uniti: Vittoria Chiappero, classe 1962,<br />

dopo un soggiorno a Parigi approda a Francoforte dove collabora per due anni con<br />

l’Agenzia americana Hill Holiday. Nel 1987 a soli 25 anni è fondatrice dell’agenzia di<br />

PR e Marketing Adam & Partner Gmbh. Dopo l’intensa attività manageriale in<br />

Germania che ha visto la sua agenzia posizionarsi tra le ‘top ten’ tedesche, torna a<br />

Torino. Nel 1994 con Laura Marchesi fonda Adam Integrated Communications che<br />

oggi vanta un prestigioso portfolio di clienti. Viaggiatrice poliglotta, Vittoria definisce<br />

le diverse strategie di comunicazione in stretto contatto con i propri clienti e dirige<br />

una squadra di 25 collaboratori. Ha fondato ed è presidente di Lotus Network, che<br />

riunisce l’eccellenza delle agenzie di comunicazione e destination marketing a<br />

livello europeo. Appassionata del green, gioca a golf e ama la calma della sua casa<br />

all’isola d’Elba. È sposata, madre di 4 figli. Parla inglese, tedesco e francese.<br />

di Andrea <strong>Donna</strong><br />

nelle foto da destra: Laura Marchesi e Vittoria Chiappero


KNOWLEDGE<br />

MANAGEMENT<br />

l’ Italia esporta conoscenza<br />

Il toolkit sviluppato dal knowledge center milanese del Gruppo<br />

Solving Efeso guidato da Daniela Gementi è impiegato in 5.000<br />

SOLVING EFESO HA CHIUSO IL<br />

2008 CON UN GIRO D’AFFARI DI<br />

58,1MILIONIDIEUROIN<br />

CRESCITA DEL 7,4% E UN<br />

EBITDA DI 6 MILIONI DI EURO<br />

PARI AL 10,4% DEL FATTURATO.<br />

IL RISULTATO NETTO È STATO<br />

PARIA2MILIONIDIEURO.IL<br />

GRUPPO, GUIDATO DALL’<br />

ITALIANO FILIPPO MANTEGAZZA,<br />

È SPECIALIZZATO NELLA<br />

CONSULENZA STRATEGICA E<br />

ORGANIZZATIVA ED È LEADER<br />

NEI PROGRAMMI DI<br />

ECCELLENZA OPERATIVA PER<br />

LE MULTINAZIONALI. CON 350<br />

CONSULENTI E UNA<br />

METODOLOGIA UNICA CHE<br />

PUNTA AL MIGLIORAMENTO<br />

DELLA PERFORMANCE, SOLVING<br />

EFESO È PRESENTE IN 18 PAESI<br />

(EUROPA, ORIENTE E<br />

AMERICHE). IL GRUPPO È<br />

QUOTATO SU EURONEXT<br />

COMPARTIMENT C (REUTERS:<br />

SLVG.PA, BLOOMBERG: OLV:FP,<br />

MNEMO: OLV).<br />

di Domenico Avolio<br />

stabilimenti di tutto il mondo.<br />

<strong>Di</strong> cosa si occupa la società per la quale lavora?<br />

Solving Efeso è leader mondiale nella consulenza per l'Operations Management.<br />

L’obiettivo è di aiutare i clienti ad ottenere miglioramenti sostanziali e durevoli nella<br />

Strategia di Produzione e nella Gestione delle Operations attraverso il re-engineering della<br />

Supply Chain e il Miglioramento Continuo. Negli ultimi cinque anni sono stati realizzati<br />

oltre 10 mila progetti di miglioramento in aziende industriali e dei servizi di tutto il mondo.<br />

Qual è Daniela il suo ruolo all’interno della società?<br />

Sono Know-how Officer e mi occupo della gestione e del coordinamento del Knowledge<br />

Center, il nucleo in cui si trova raccolto e archiviato tutto il capitale di competenze e<br />

conoscenze della società. L’obiettivo del centro è di realizzare una rete completa e sempre<br />

aggiornata di esperienze in modo da renderle facilmente accessibili da ogni parte del<br />

mondo e in qualsiasi settore.<br />

Da questa esperienza è poi nata l’idea di uno strumento fruibile dall’esterno. Come<br />

lo avete sviluppato?<br />

E’ il risultato di un approccio pioneristico alla gestione della conoscenza. Il toolkit che abbiamo creato è il frutto di un percorso iniziato vent’anni<br />

fa. Fin da allora ci siamo resi conto che non bastava raccogliere e archiviare le informazioni e le esperienze che risultavano dai singoli progetti.<br />

Sentivamo di voler realizzare un modello che permettesse una condivisione concreta delle esperienze dei nostri consulenti che operano da<br />

tutto il mondo. Così abbiamo sviluppato uno strumento che racchiude vere e proprie “pepite di conoscenza”. E’ una piattaforma standardizzata<br />

ma flessibile e di facile consultazione alla quale possono attingere anche i clienti che cercano soluzioni per problematiche anche<br />

apparentemente lontane dal loro settore. Oggi ci sono 5.000 stabilimenti nel mondo che operano sulla base del nostro toolkit.<br />

Una sorta di miniera della conoscenza…<br />

Esattamente. Il toolkit ci ha permesso di raccogliere e sistematizzare oltre il 90% della conoscenza originale sviluppata nei nostri progetti di<br />

consulenza. I risultati di migliaia di progetti provenienti da tutto il mondo sono aggregati in circa 60mila documenti a disposizione dei nostri 350<br />

consulenti che operano quotidianamente presso centinaia di clienti nel mondo.<br />

L’accesso è libero anche ai vostri clienti?<br />

Certo, dopo essere stati formati sull’utilizzo della piattaforma possono utilizzarla per la soluzione delle problematiche aziendali. Per permettere<br />

di dialogare realmente con i clienti sempre e ovunque si trovino, abbiamo tradotto il materiale in 22 lingue,compresi arabo, cinese e turco.<br />

Da Interior Design a Know/How Officer per una società di consulenza. Non sono due realtà diverse?<br />

Ci sono molte più affinità di quel che si può pensare tra questi due mestieri. Esiste una scuola di pensiero “Design thinking” orientata a guidare<br />

la creatività attraverso la realizzazione di oggetti concreti. Strutturare il know-how richiede la stessa attenzione necessaria alla strutturazione<br />

degli spazi architettonici: saper passare da una forma concettuale ad una forma concreta e fisica, prestare attenzione alla qualità dei materiali /<br />

contenuti e alla percezione finale dell’utente, usare la giusta dose di creatività per integrare la parte grafica al contenuto, utilizzare l’ergonomia e<br />

il visual management per lo studio della fruibilità dei contenuti. Rifacendo il layout e l’organizzazione interna di uffici e archivi ho scoperto che i<br />

contenuti non solo erano tecnici ma andavano a definire un nuovo modo di lavorare; un modo che mi corrispondeva dove l'eccellenza del team<br />

era più importante dell'eccellenza individuale, dove la condivisione degli obiettivi era il primo passo per il coinvolgimento di tutti nella<br />

realizzazione degli stessi. Abituata ad interpretare i brani musicali di altri compositori e a dare una motivazione storica e funzionale ad ogni<br />

scelta architettonica è stato naturale il passaggio all'attività di know-how officer interagendo con i consulenti, con i gruppi di knowledge e con il<br />

materiale da loro creato.<br />

Secondo lei quali sono gli ingredienti per diventare uno “specialista della conoscenza”?<br />

Per riuscire in questa impresa sono necessarie creatività, interdisciplinarietà e generosità affinché la condivisione delle proprie conoscenze non<br />

sia solo un principio. Non a caso tutti gli specialisti che lavorano nel Knowledge Center di Solving Efeso sanno suonare uno strumento<br />

musicale. L’obiettivo è di integrare le competenze più disparate come in un’orchestra armonizzandole in un'unica melodia.<br />

SOLVING EFESO<br />

MILANO_ITALY<br />

www.donnaimpresa.com 29<br />

Daniela Gementi<br />

business al femminile


...IL CLIENTE AL<br />

CENTRO DI TUTTO<br />

Un settore in continua evoluzione dove non esistono modelli precostituiti e l’andamento dell’attività<br />

dipende molto dalla capacità di fare moda e di anticipare i gusti del cliente. Qualità e fantasia nell’offerta<br />

diventano le chiavi del successo.<br />

Pienamente vincente è risultato il connubio ristorante-discoteca<br />

Simona...<br />

La ristorazione ci consente di far entrare il cliente in anticipo nel locale<br />

offrendogli la possibilità di intrattenersi per parlare, socializzare,<br />

familiarizzare con gli ambienti, prima dell’inizio dell’intrattenimento<br />

notturno. Un modo di modificare la vecchia equazione discoteca uguale<br />

alienazione. Chiedersi quali siano le potenzialità del business legato<br />

alla nostra professione significa anche chiedersi in quale contesto socio<br />

economico ci si muove. Se da un lato infatti c’è la crescente<br />

complessità del mondo della ristorazione e dell’entertainment, dall’altro<br />

esiste la necessità da parte degli operatori del settore di gestire i loro<br />

locali secondo la richiesta del mercato. A fronte di un investimento<br />

iniziale e di costi di gestione solitamente alti, ciò che l’imprenditore non<br />

può assolutamente trascurare è il gusto del cliente. Esigente, sia nella<br />

qualità dell’offerta che nelle politiche dei prezzi. Importantissimo saper<br />

regalare al cliente quel senso di libertà che cerca magari dopo una<br />

settimana ingessata dai ritmi lavorativi ad un costo che tenga conto<br />

anche del momento di crisi.<br />

Organizzare un’impresa racchiude tante variabili importanti, fra<br />

queste soprattutto la scelta del personale. Quali sono secondo lei<br />

i criteri per scegliere dei giusti collaboratori?<br />

Il personale lo scelgo in base alle doti che riescono ad esprimere sul<br />

lavoro, non scelgo e non giudico attraverso il loro C.V., li metto alla<br />

prova pratica, e se hanno…come si dice…una marcia in più, è facile<br />

vederlo e li tengo nella mia azienda. Io non ho studiato da ristoratrice, a<br />

volte, anzi, molto spesso, mi fido del mio istinto per le scelte e, ad oggi,<br />

penso di non aver mai sbagliato. Se vogliamo, l’intuito, è il mio asso<br />

nella manica…quello che mi ha consentito nel passato di portare al<br />

successo molti locali rilevati in situazione economiche difficili. Il “Ti Oro”<br />

ne è la dimostrazione davanti gli occhi di tutti.<br />

Cosa l’ha spinta verso un’attività imprenditoriale e soprattutto,<br />

l’ambiente nel quale vive, come ha recepito queste sue decisioni?<br />

Chi l’ha incoraggiata e chi, invece, non ha appoggiato le sue<br />

scelte?<br />

Mi ha incoraggiato mia madre, che è anche l’anima della cucina del Ti<br />

Oro, è la persona che mi segue in tutte le scelte, giuste o sbagliate che<br />

siano…poi una citazione la meritano anche tutti i miei amici che mi<br />

hanno sostenuta in questa scelta. Se c’è qualcuno che invece che ha<br />

tentato di ostacolarmi, o comunque consigliato di desistere? Si, certo, i<br />

miei fidanzati…ma come vedi…sono single.<br />

Ti Oro cosa rappresenta per lei?<br />

La mia ultima creazione…<br />

Che cosa pensa abbia favorito il suo successo professionale?<br />

La passione che ci metto, l’amore per una struttura che sento mia, il<br />

dare tutto me stessa, tutte le rinunce fatte…fatto salvo le vacanze<br />

invernali…(dice sorridendo). Ho lavorato nei migliori locali della zona<br />

TI : ORO_LUNGOMARE NORD_PORTO SANT’ELPIDIO_ITALY<br />

.<br />

www.donnaimpresa.com 31<br />

Simona Amadio<br />

business al femminile


prima di approdare qui…e sempre con<br />

ottimi risultati. Se non si ha innata la<br />

passione per questo lavoro, soprattutto<br />

per una donna, tutto diventa<br />

estremamente difficile.<br />

La sua quotidianità ?<br />

Lavoro….lavoro…lavoro! Il lavoro è la mia<br />

casa…<br />

Domanda di rito. Come riesce a<br />

conciliare lavoro e famiglia senza<br />

penalizzare entrambe le cose?<br />

Vivo con mia madre, non sono nè<br />

fidanzata nè sposata quindi tanto lavoro e<br />

poca famiglia. Una professione non facile,<br />

la mia, perché il mio lavoro<br />

straordinariamente coincide con il<br />

divertimento di chi ha una occupazione di<br />

tipo tradizionale, per ciò che concerne<br />

almeno orari e festività..<br />

Lo dice come se avesse dovuto<br />

sacrificare la vita privata per la<br />

professione…cosa tra l’altro piuttosto<br />

ricorrente quando si parla di donne…<br />

Devi fare delle rinunce che negli anni<br />

possono cominciare a pesare, anche se,<br />

nel mio caso non è così. O comunque non<br />

è ancora così. Il lavoro, mia madre e gli<br />

amici riescono ad appagarmi…<br />

pienamente.<br />

Quindi ne è valsa la pena?<br />

Ma tutto sommato penso di si…posso<br />

definirmi soddisfatta.<br />

Quali ritiene<br />

siano i principali ostacoli<br />

in Italia per l’imprenditoria?<br />

I maggiori ostacoli per l’imprenditoria<br />

femminile?...E’ quella maschile...<br />

Gli uomini, a parer suo...sono?... Ne<br />

tracci un sintetico profilo…<br />

Non so cosa dire…stendiamo un velo<br />

pietoso(?!). Sai, una persona come me<br />

spaventa perché le cose…tipo gelosia<br />

ecc. rappresentano una fase superata che<br />

non mi appartiene più. Non per denigrare<br />

o mettere in cattiva luce il sesso<br />

maschile…forse ho semplicemente scelto<br />

quelli sbagliati…ma se ci guardiamo<br />

intorno non sembra esistere l’uomo con la<br />

U maiuscola. <strong>Di</strong>co questo basandomi<br />

anche sulle esperienze di alcune mie<br />

amiche, e sul fatto che tutti, o quasi,<br />

sembrano spaventati da una donna forte<br />

ed autonoma economicamente perché<br />

difficile da…“gestire”. Non è detto poi,<br />

come nel mio caso, che le donne<br />

intraprendenti e determinate sul lavoro lo<br />

siano pure nei sentimenti. Nel privato sono<br />

una donna diversa e la grinta che sfodero<br />

abitualmente è solo una sorta di corazza<br />

che indosso al fine di non essere<br />

soprafatta…e comunque…l’altra metà<br />

della mela… non l’ho ancora trovata….<br />

Cosa ne pensa delle donne in genere?<br />

Penso…la stessa cosa degli uomini…in<br />

questo mondo così complesso ci sono<br />

grandi e piccole donne…come ci sono<br />

grandi e piccoli uomini….<br />

di Giovanna Pignotti<br />

nella foto:<br />

Uno scorcio del ristorante TI:ORO<br />

NNA”<br />

51 anni, milanese, tra i maggiori<br />

esperti a livello internazionale di<br />

tecniche di organizzazione e Risk<br />

Resiliency, lascia JPMorgan<br />

Chase Bank dove, dopo aver<br />

coperto importanti ruoli direttivi<br />

europei, dal 2007 aveva assunto<br />

il ruolo EMEA di Crisis Manager<br />

International all’interno della<br />

funzione di Corporate Security<br />

and Investigation.<br />

E CREA CON RAY<br />

&BERNDTSON<br />

IL PROGRAMMA DI<br />

'CRISIS E FRAUD<br />

MANAGEMENT’<br />

per offrire know-how e metodologie ad<br />

aziende e istituzioni.<br />

Ray& Berndtson è la seconda società europea nell’executive search, conta 60<br />

uffici in 35 Paesi del mondo. In ItaliaèaMilanoeaRomacon11partners. Dal<br />

2008, inoltre, la Detoni è iniziatrice e presidente del primo comitato italiano Crisi di<br />

Zona, a Milano; fa parte del <strong>Di</strong>rettivo AIPSA (Associazione italiana professionisti<br />

security aziendale) e del comitato tecnico - scientifico del corso di Laurea<br />

Specialistica in Criminologia e tecniche di sicurezza dell’ Università Cattolica di<br />

Milano. Ha presentato i modelli organizzativi di Risk Resiliency nei più autorevoli<br />

convegni e tavole rotonde e mantiene contatti con le maggiori organizzazioni<br />

internazionali che si occupano di crisi, come Homeland Security di Washington,<br />

Office of Emergency di New York e Chicago ed eccellenze accademiche in<br />

ambito crisi.<br />

Annalia Martinelli _ Areté Comunicazione<br />

www.donnaimpresa.com 33<br />

Gianna Detoni<br />

business al femminile


IN AGENDA: ”La zoccola del parlamento” di Paolo Moro , “L’inferno non li volle” racconti brevi di Antonio Pignatiello e “L’eco del gusto” di Emanuele Lombardo<br />

Vittorio Sgarbi<br />

COSA ACCADE QUANDO LA<br />

CULTURA INCONTRA UNA<br />

STRUTTURA POLITICA,<br />

AMMINISTRATIVA, UNA<br />

MACCHINA ORGANIZZATA?<br />

Accade che o la "macchina"<br />

decide di rischiare e quindi di<br />

lasciare libera la cultura di<br />

manifestarsi; oppure succede<br />

che la "macchina" otturi i pori<br />

più pericolosi della cultura e, alla fine, la lasci agonizzare. Il duello<br />

che racconta Vittorio Sgarbi in "Clausura" è proprio questo: libertà<br />

della cultura o clausura. Non c'è margine di trattativa. O l'una o<br />

l'altra. Due anni alla guida dell'Assessorato<br />

alla cultura di Milano. Due anni di idee,<br />

battaglie per difendere valori assoluti e non<br />

negoziabili, opere che l'ignoranza<br />

amministrativa non può consentire di<br />

distruggere e che l'indifferenza quotidiana<br />

non può far dimenticare. Due anni di<br />

polemiche per affermare che il dio denaro, gli<br />

automatismi inerti della burocrazia, l'ignavia<br />

non devono avere la meglio sulla cultura. E<br />

all'appello non mancano niente e nessuno in<br />

questo libro: suor Letizia (Moratti), frate Clemente (Mastella),<br />

Glisenti, l'Expo, Berlusconi, Veltroni, l'Ara Pacis, le pale eoliche, la<br />

valle del Belice e molto altro. Perché la clausura di Milano si<br />

diffonde per tutto l'arco della penisola e ha due sinonimi: interessi e<br />

ignoranza. Ma ripartire si può. Da Salemi.<br />

Maurizio Testa<br />

MARKETING PER LE<br />

IMPRESE TURISTICHE<br />

LE PMI ALBERGHIERE, IN<br />

CERCA DI UN’IDENTITÀ<br />

FORTE, HANNO BISOGNO<br />

DI STRATEGIE DI<br />

MARKETING PARTICOLARI<br />

E BEN DEFINITE CHE SI<br />

DIFFERENZINO DA QUELLE<br />

DEI GRANDI ALBERGHI E<br />

PRIVILEGINO L’APPROCCIO<br />

PERSONALE.<br />

Ma come razionalizzare budget<br />

contenuti destinandoli al marketing e alla<br />

comunicazione? Come affrontare un mercato<br />

sempre più esigente? Questa è una guida<br />

semplice, chiara, operativa per una<br />

professione in grande crescita. L’industria<br />

turistica rappresenta infatti uno dei settori di<br />

forza dell’economia italiana. Ma se tradizione,<br />

accoglienza, genuinità hanno da sempre<br />

rappresentato per le Pmi alberghiere una<br />

marcia in più, oggi il settore deve affrontare<br />

una duplice minaccia: la concorrenza estera<br />

sempre più agguerrita e una sorta di<br />

omologazione del mercato che vede la stessa offerta replicata da<br />

migliaia di imprese in tutta la penisola.<br />

18 giugno – 30 agosto 2009<br />

La GAM–Galleria d’Arte Moderna e<br />

Contemporanea di Torino ha invitato<br />

FormContent, un gruppo di giovani curatori<br />

formato da Francesco Pedraglio,<br />

Caterina Riva e Pieternel Vermoortel,a<br />

ideare una mostra per i gli spazi del museo,<br />

chiedendo loro di intrecciare la particolare<br />

pratica curatoriale, propria di un approccio<br />

indipendente e sin qui espressa in spazi<br />

no-profit, al linguaggio istituzionale. La<br />

mostra presenta una nutrita scelta di artisti<br />

dell’ultima generazione (nati tra gli anni ’70<br />

e gli anni ’80). Le loro opere sono messe in<br />

relazione con i lavori di alcuni maestri del<br />

‘900.<br />

L’ARTE DI ALESSANDRO GEDDA<br />

Multiforme, multisensoriale e<br />

multimateriale. Questa è la nuova visione di<br />

Alessandro Gedda, pittore, scultore ed<br />

artista dello spazio. Il viaggio nel suo<br />

mondo inizia con l’installazione su un’ampia<br />

superficie di robot da cucina americani.<br />

Allestimento completato con le opere<br />

pittoriche d’ispirazione U.S.A. “Numbers” e<br />

“Think positive (NY stock market)”<br />

interpretate attraverso vivaci pennellate di<br />

colore, puro movimento in arte. Attraverso<br />

l’analisi e la messa in opera di spazio, luci,<br />

ombre e simboli oltreoceano, l’artista offre il<br />

proprio contributo ad una cultura lontana<br />

quanto vicina. Dal dinamismo su tela<br />

Alessandro Gedda ci porta ad una<br />

dimensione più reale. Il pittore trasla infatti<br />

la propria arte su un’innovativa tela 3D, una<br />

vera Porsche Cayman opera del lusso in<br />

movimento, dando vita a Cayman Art ‘09.<br />

Le curve sinuose della vettura di Stoccarda<br />

divengono un astratto bouquet di fiori.<br />

CRISTINA CIOBANU<br />

Sensibile, attenta ai particolari, scrupolosa<br />

osservatrice di tutto ciò che la circonda;<br />

ogni oggetto, anche se povero di<br />

significato, scatena il suo estro e prende<br />

vita.<br />

PORTO SAN GIORGIO_ITALY<br />

LE “LETTURE” DI IOMMI RAFFAELE<br />

Tra i possibili itinerari culturali, e paesaggistici,<br />

di cui le Marche sono ricche,<br />

segnaliamo la mostra di pittura di Iommi<br />

che si sta svolgendo a Colli del Tronto<br />

L’artista è stato presentato dal critico Osvaldo Rossi sabato 18 luglio presso la “Sala Giachini”<br />

alla presenza di un pubblico interessato. In mostra Raffaele Iommi allinea una ventina di opere<br />

tra le più recenti che danno uno spaccato sugli intendimenti attuali dell’artista. Il termine “Letture”<br />

è il titolo complessivo della mostra e allude al fatto che il quadro è un po’ come un libro: solo<br />

leggendolo lo si capisce, lo si interpreta. Ma noi possiamo fare ciò solo perché comprendiamo la<br />

lingua, la parliamo, con essa comunichiamo; in una parola conosciamo i modi della<br />

decodificazione perché tutti li possediamo. Così è per ciò che riguarda la comunicazione nella<br />

vita quotidiana, per la conoscenza scientifica, filosofica o altro. Ma è così per il complesso mondo<br />

simbolico di Iommi? Non sembra. Il simbolismo è qui elevato a categoria e contenuto dello<br />

Spirito, del linguaggio e della comunicazione, senza però che possiamo averne conoscenza.<br />

Dove va a finire allora tutto il mondo simbolico se ci resta inaccessibile perché indecifrabile?<br />

Come possiamo leggerlo? Che cosa diventa la sua dimensione sapienziale invocata di recente<br />

da Maurizio Calvesi? Non dobbiamo scoraggiarci. Il paradosso è reale, ma con l’arte possiamo<br />

tentare una risposta, perché ciò che sembra impossibile diventa possibile. La risposta è quella<br />

stessa data da Licini dinanzi a un suo quadro dileggiato da uno sprovveduto personaggio<br />

d’allora (e di oggi), che non riusciva a capire come due triangoli rovesciati potessero stare in<br />

equilibrio soltando poggiando su di un unico vertice: par miracle, per miracolo. La mostra di Colli<br />

resterà aperta fino al 15 agosto e la si può visitare nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle<br />

16,30 alle 19,30; dalle 21 alle 23. L’iniziativa, promossa dalla locale Associazione Culturale “Ursa<br />

Maior” , ha il Patrocinio della nuova amministrazione comunale.<br />

Osvaldo Rossi<br />

ERNST VAN LEYDEN (1892- 1969)<br />

fu un uomo affascinante e intelligente<br />

con i suoi capelli neri sempre<br />

circondato da giovani donne innamorate<br />

Anche se sposato (1932) con la pittrice Karin Kluth rimase sempre un dongiovanni ripagato di<br />

ugual moneta da sua moglie che fu amante di Picasso e di <strong>Di</strong>ego Rivera, ma nonostante ciò il<br />

matrimonio durò incredibilmente sino al 1966. Nel 1955 uscì con risonanza mondiale il romanzo<br />

di Vladimir Novacob “Lolita” ed Ernst, sempre affacinato dalle giovani donne, ne trasse<br />

ispirazione e dipinse una serie di opere. Sir Herbert Read importante poeta e critico d’arte<br />

inglese scrisse nel 1962 il catalogo di presentazione dei collages van Ernest presso la Galleria<br />

Lorenzelli in Milano. Read, fu il primo che collegò le opere con il buddismo zen. Nella filosofia<br />

zen il raggiungimento artistico è dovuto alla concentrazione mentale sull’uso del materiale...in<br />

altre parole l’artista durante la creazione non e’ cosciente e il risultato una forma di rivelazione.<br />

All’inizio degli anni 60 lo zen buddismo fu una sorgente di ispirazione per il Club, gruppo fondato<br />

dal musicista John Cage a cui furono affiliati anche i pittori Franz Kline e Ad ReinHaedt. Le<br />

diverse forme di espressione zen, l’ikebana o arte dei composizione floreale, il gha-no- yu<br />

cerimonia del te, il kyudo il tiro dell’ arco, l’incenzo koh-do e la caligrafi asho-dö, sono tutte alla<br />

base di un cammino di ricerca interiore attraverso concentrazione meditativa per arrivare alla<br />

armonia con la natura. Nel 1965-66 Ernst van Lyden quando fece il giro del mondo rimase<br />

colpito e affascinato dal lontano oriente, esperienza che si tradusse in una eruzione di creatività<br />

anche stimolata dalle illustrazioni della Tantra Art; its philosofhy and physics di Ajit Mookerjee.<br />

Tipici per il linguaggio dei Ensemble zen è l’uso delle forme geometriche: il circolo, il triangolo, il<br />

quadrato e le trasparenze cromatiche di vivaci colori mescolate a non ortodossi metodi tipografici<br />

Ultimamente molti lavori di van Leyden sono stati raccolti dalla fondazione AllAboutArt al fine di<br />

accrescere la fama dell’artista attraverso esposizioni in Europa e nel mondo. Un lungo tour<br />

museale che sicuramente toccherà anche l’Italia.<br />

Ernst van Leyden, schilder van Zen<br />

Ernst van Leyden (1892-1969) was een uiterst aantrekkelijke, charmante en intelligente man<br />

met donker haar op wie veel jonge vrouwen verliefd werden. Ondanks zijn huwelijk (in 1932) met<br />

de schilderes Karin Kluth ging hij regelmatig op dergelijke avances in. Zijn echtgenote werd<br />

eveneens begeerd en had diverse buitenechtelijke relaties, onder andere met Pablo Picasso en<br />

<strong>Di</strong>ego Rivera. Het open huwelijk tussen Ernst en Karin strandde pas in 1966. Ernst had altijd al<br />

een voorkeur voor Lolita’s. Overigens niet alleen in het echte leven, maar ook als kunstenaar<br />

boeide dit onderwerp hem zeer. De baanbrekende roman van Vladimir Nabokov uit 1955<br />

behoorde tot zijn literaire voorkeuren en in de jaren ’60 ontstonden minstens zes schilderijen,<br />

73<br />

www.donnaimpresa.com 95


waarin dit motief tot verbeelding werd gebracht. De bekende Engelse dichter, literatuur- en kunstcritcus Sir Herbert<br />

Read schreef in 1962 het voorwoord voor een expositie van collages van Ernst in de Galleria Lorenzelli in Milaan. Read<br />

was op dat moment de eerste die het werk van Ernst van Leyden in verband bracht met het zenboeddhisme. Read wees<br />

op het Zen-beginsel dat het streven naar kunst in principe zinloos was en dat de basis van het uiteindelijke kunstwerk<br />

wordt gelegd door de concentratie op het materiaal tijdens het scheppingsproces:Met andere woorden: De kunstenaar<br />

weet zelf niet wat hij zal creëren. Het overkomt hem als het ware. Begin jaren ’60 fungeerde het zenboeddhisme voor<br />

veel kunstenaars als inspiratiebron. Zo was er de Club, een door de musicus John Cage in het leven geroepen creatieve<br />

groep, waarvan ook de schilders Franz Kline en Ad Reinhardt deel uitmaakten. Zen kent diverse uitingsvormen, die<br />

stevig geworteld zijn in de traditie. Bekendheid genieten de Zen-tuin, het bloemschikken (Ikebana), de theeceremonie<br />

(Cha-no-yu), het boogschieten (Kyudo), het branden van wierook (Koh-do) en de calligrafie (Sho-do). Al deze activiteiten<br />

staan geheel in het teken van het bereiken van verlichting. Om dit levensdoel te verwezenlijken dient de beoefenaar van<br />

de Zen-kunsten zich in de eerste plaats te richten op perfectie, harmonie, ingetogenheid, natuurverbondenheid,<br />

eenvoud, concentratie, leegte en verstilling. In 1965-66 maakte Ernst van Leyden een lange reis rond de wereld,<br />

waarvan het verblijf in het Verre Oosten de meeste indruk op hem maakte. De hier opgedane ervaringen<br />

bewerkstelligden een creatieve “uitbarsting”. De kennismaking in 1966 met de publicatie Tantra Art: its Philosophy and<br />

Physics van Ajit Mookerjee was van enorme betekenis voor Van Leyden en dan met name de hierin opgenomen<br />

illustraties. Typerend voor de vormentaal van dit Zen ensemble zijn het gebruik van geometrische vormen als cirkel,<br />

driehoek en vierkant, de gelaagdheid (transparantie), het integreren van woorden in de compositie, het hanteren van een<br />

palet met felle kleuren en het experimenteren met verschillende onorthodoxe druktechnieken. <strong>Di</strong>t onderdeel van Van<br />

Leydens oeuvre wordt sinds kort beheerd door All About Art. Deze organisatie heeft zich ten doel gesteld om de<br />

naamsbekendheid van Ernst van Leyden wereldwijd te vergroten. <strong>Di</strong>t zal ondermeer geschieden door het organiseren<br />

van spraakmakende tentoonstellingen. Dat een tour langs vooraanstaande Italiaanse musea ook op het programma<br />

staat spreekt voor zich.<br />

traduzione a cura di <strong>Di</strong>ck Adelaar<br />

SOESTERBERG<br />

NEDERLAND<br />

nella foto in alto: Marie Marie Damiaans direttrice SEEN ART della fondazione benefica per l’aiuto ai bambini<br />

del Terzo Mondo<br />

TRA ARTSTI E OTTIMO VINO<br />

Il 21 giugno si èaperta a<br />

Soesterberg,<br />

presso la fondazione<br />

Seen art www.seen-art.com, una<br />

esposizione di pittura e scultura.<br />

Scelto del B recciarolo 2006, rosso<br />

piceno superiore , della famosa<br />

casa vinicola Velenosi.<br />

Con un operazione d’autore cinque artisti hanno ricreato l’etichetta dell’ottimo vino. Successo di vendita a dir poco<br />

strepitoso. Il ricavato e’ stato destinato ad opere di beneficenza per i bambini del terzo mondo. Gli artisti erano: Peter<br />

Schenk, Paolo Sistilli, Toon den Heijr, Andre Vranken, Quassim Alsaedy, Roel Hofman, Ad Arma,<br />

Frank<br />

Lengvenius e Jiro Inagaki 1933-2008.<br />

www.donnaimpresa.com<br />

JOLE NOEMI MARISCHI<br />

BEREGUARDO<br />

PAVIA_ITALY<br />

Nasce a Messina nel ’69 e porta con sé<br />

l’intelligenza e l’inquietudine calda della<br />

sua terra. Inizia a dipingere come<br />

autodidatta dopo aver studiato grafica<br />

pubblicitaria, grazie a cui si appassiona<br />

alla cromatologia.<br />

Inizia a scoprire la forza della simbiosi che si instaura tra il pennello, il colore e le<br />

sensazioni che prova che la portano a sperimentare tecniche nuove e astratte fin dal<br />

1990. Inizia a far sua la tecnica delle spirali minuziose e certosine che comporranno<br />

tutta la sua produzione ispirata al tema del mare, che inizia con il quadro Le Nove<br />

Coscienze (2000). “La pittura è data dal caso, niente è determinato” è la frase di<br />

Francio Bacon che più la influenza. Fa suo questo modo di concepire la pittura,<br />

tanto che i suoi quadri sono tracciati solo nei contorni a matita. Il colore e il<br />

simbolismo cromatico è dato dall’estemporaneità del momento di dipingere. E’ la<br />

pura esperienza dell’ispirazione momentanea che guida il pennello. Attraverso il<br />

colore c’è la comunicazione degli stati d’animo. Le forme sono contenitori, il colore<br />

è il contenuto. I colori danno emozioni e riuscire a comunicare anche con un solo<br />

centimetro di colore delle sensazioni è l’obiettivo più profondo della pittura di<br />

Marischi che colpisce per l’originalità e la profondità simbolica di ogni quadro. Lo<br />

spirito di ricerca e di sperimentazione è alimentato dalla scoperta del Buddismo di<br />

Nichiren Daishonin, dal 1996. La sua produzione è fortemente ispirata e<br />

concatenata ad un profondo percorso interiore. Attualmente continua il suo percorso<br />

alla ricerca di nuove tecniche e di nuovi simbolismi nella sua casa di Bereguardo.<br />

Giorgia Catapano<br />

“Una frase di un pittore londinese, Francis Bacon, sintetizza il modo di intendere<br />

l’arte di Jole Marischi: “l’arte è data dal caso e creata dal caso”. Spesso infatti si<br />

parte da un concetto e si finisce per arrivare chissà dove…e forse in fondo è questo il<br />

vero significato: abbandonare la razionalità per avvicinarsi all’Infinito”<br />

Debota Brivio<br />

www.jolenoemimarischi.com<br />

“NOI NULLA SAPPIAMO<br />

MA TUTTO IMMAGINIAMO”<br />

PAOLO SISTILLI 2009<br />

UTRECHT<br />

NEDERLAND<br />

Alfabeto immaginario<br />

<strong>Di</strong>e Natur eines Bildes<br />

...Come lo sono le lettere tracciate su tela, dell’Alfabeto di Paolo<br />

Sistilli. Dalla tela emergono caratteri impressi, abbozzati, ad<br />

identificare un dire, quasi pronunciati e costantemente evocati, con<br />

la grafia e con i colori, con i segni e con le immagini. Trapelano<br />

realtà che si muovono sotto la materia visiva, il segno è impresso e<br />

riemerso da una materia di fondo lavorata, colorata, incisa,<br />

costantemente evidenziata e ripetuta, come a riscoprire attraverso<br />

la forma di un alfabeto non ancora codificato, l’identità stessa del<br />

dire.<br />

Sonia Zampini<br />

Galleria Walter Bischoff Berlin 28 Febbraio 10 Aprile 2009<br />

www.paolosistilli.nl<br />

www.donnaimpresa.com 97


nella foto una sequenza del film di Ettore Scola (1974) “C’eravamo tanto amati” con il mitico Vittorio Gassman e l’intramontabile Srefania Sandrelli<br />

dossier a cura di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />

1974/2009<br />

trent’anni di storia<br />

“Si è ripetuto per trent’anni che il maschio è in fuga,<br />

ha paura, scappa, è il sesso debole, non regge il<br />

confronto con le donne… Non è più così. Anche i<br />

sondaggi paiono confermarlo: i maschi sono presenti<br />

nelle cure parentali come non mai dall’avvento della<br />

società patriarcale e ben otto italiani su dieci, di<br />

entrambi i sessi, sono d’accordo nel ritenere che un<br />

uomo che cambia i pannolini al figlio non perde forza<br />

né virilità”<br />

Emmanuele Jannini<br />

Il prodigio dell'amore<br />

La fase nascente dell'amore<br />

corrisponde ad una delle<br />

esperienze più belle che ci è<br />

dato di provare in questa<br />

vita. Niente è paragonabile<br />

al momento in cui, dopo<br />

aver scoperto una persona<br />

che provoca risonanze<br />

profonde dentro di noi,<br />

assistiamo ad una magica<br />

trasfigurazione di noi stessi<br />

e del mondo. Secondo<br />

Viktor Frankl,ilfamoso<br />

psicanalista viennese,<br />

l’amore trasforma la coppia<br />

sotto tre aspetti: esso è<br />

grazia: l’innamoramento è<br />

un evento improvviso,<br />

imprevedibile, immeritato;<br />

incanto: i due trasfigurano<br />

la realtà, vedono ogni cosa<br />

in modo diverso, con<br />

entusiasmo; miracolo:<br />

l’amore è sempre fecondo,<br />

produce evoluzione ed<br />

equilibri nuovi nella<br />

personalità degli amanti e<br />

genera anche altri esseri, i<br />

figli, frutto della sintesi<br />

originale ed irripetibile di due<br />

personalità.<br />

Scrive Frankl: “Nell’amore accade che un essere umano diviene per un<br />

altro essere umano insostituibile ed indispensabile senza aver fatto<br />

nulla per tale scopo. Dunque nell’amore non si ha alcun merito se<br />

riusciamo ad attuare noi stessi, il nostro valore di personalità. L’amore<br />

infatti non è merito, è grazia. Ma non è soltanto ciò: è anche fascino, è<br />

incanto. Il mondo diventa favoloso, schiude all’amante tutti i suoi valori,<br />

lo appaga pienamente. L’Io che ama, nel donarsi al Tu, prova un<br />

arricchimento interiore che supera questo steso Tu. L’intero creato gli<br />

amati<br />

IN COPPIA O SINGLE? LA RISPOSTA E’ NEL NOSTRO DNA<br />

C’eravamo tanto<br />

www.donnaimpresa.com 61


appare più vasto, anzi immenso, pieno di pregi: giacché il vero amore<br />

non rende ciechi ma più capaci, anzi supremamente capaci di cogliere<br />

i valori del mondo. L’amore è ancora una terza cosa: è il miracolo.<br />

Mediante l’amore si compie infatti ciò che in un certo senso trascende<br />

la nostra comprensibilità: sia pure attraverso meccanismi biologici, per<br />

esso compare un nuovo essere, anch’egli singolo e differente da tutti<br />

gli altri, unico: il figlio”.<br />

Il cervello di uomini e<br />

donne reagisce però<br />

diversamente di fronte<br />

all’innamoramento.<br />

E’ stato scoperto che quando ci si innamora, nel cervello si attivano le<br />

aree dell’energia e dell’euforia, ma mentre per l’uomo si attivano le<br />

zone del cervello legate al desiderio sessuale, il cervello femminile dà<br />

una risposta più romantica. A rivelarlo è uno studio della Rutgers<br />

University di New Brunswick (New Jersey) durante il quale è stato<br />

utilizzato lo scanner cerebrale.<br />

Quell’amore romantico<br />

che per, lo psichiatra<br />

americano M. Scott Peck -<br />

che ha diretto l'istituto di<br />

igiene mentale al New<br />

Milford hospital, nel<br />

Connecticut – è una delle<br />

più grandi illusioni.<br />

“Il grande ideale di amore romantico crede che sia possibile per<br />

Cenerentola cavalcare col principe verso un tramonto di orgasmi<br />

infiniti. Chiunque crede che in un rapporto l'amore romantico non<br />

debba finire mai è destinato a una delusione dopo l'altra. Ritengo<br />

infatti che uno dei maggiori problemi di questa e di altre culture sia la<br />

ricerca di <strong>Di</strong>o nell'ambito dei rapporti di amore romantico tra umani.<br />

Quel che facciamo è guardare al coniuge o all'amante come a un dio.<br />

Cerchiamo nel coniuge o nell'amante colui o colei che possa<br />

soddisfare tutti i nostri bisogni e tutte le nostre aspirazioni, che ci porti<br />

a un durevole Paradiso in terra. E non funziona mai. Tra i motivi per<br />

cui non funziona - che si sia consapevoli o meno di ciò che si fa - c'è la<br />

violazione del primo comandamento che afferma: Io sono il Signore<br />

<strong>Di</strong>o tuo, e non avrai altro <strong>Di</strong>o all'infuori di me. Tuttavia è molto naturale<br />

fare così. E' naturale voler avere un <strong>Di</strong>o tangibile, qualcuno che non<br />

solo possiamo vedere e toccare ma che possiamo anche afferrare,<br />

abbracciare, con cui possiamo dormire e che forse possiamo persino<br />

possedere. Così continuiamo a cercare nel coniuge o nell'amante un<br />

dio e facendolo dimentichiamo il vero <strong>Di</strong>o" . (M. Scott Peck, Un'infinita<br />

voglia di bene, trad. italiana, Frassinelli, Como1995, pp. 224-225)<br />

Per la comunità<br />

scientifica l’amore, ma<br />

anche l’intensità della<br />

passione e la durata, è<br />

una risposta che si<br />

attiene alle leggi della<br />

chimica.<br />

Nella fase di innamoramento ad agire sono infatti sostanze diverse da<br />

quelle che entrano in azione quando il rapporto si consolida e si<br />

trasforma in un legame sentimentale stabile e duraturo. Nel primo<br />

caso protagonista è la dopamina, un neurotrasmettitore cerebrale che<br />

agisce sui centri del piacere e si impone come grande protagonista<br />

della fase della passione. Quando “l’effetto droga” si esaurisce entra in<br />

gioco l’ormone ossitocina, che ci rende fedeli e amorosi. Donne e<br />

uomini hanno però un modo diverso di innamorarsi. Nelle donne il<br />

meccanismo è molto più complesso rispetto a quanto avviene per gli<br />

uomini. Tutto questo affonda le sue radici nella biologia del maschio e<br />

della femmina. Il patrimonio genetico femminile è molto prezioso e<br />

viene messo a disposizione delle riproduzione in un singolo ovulo<br />

prodotto una sola volta al mese. Il sesso maschile offre invece un<br />

patrimonio genetico molto abbondante; si calcola che, con una singola<br />

eiaculazione, un maschio potrebbe in teoria fecondare l’intera<br />

popolazione femminile europea. Da questo deriva che le strategie per<br />

la ricerca del partner sono molto differenti per lui e per lei. Si dice che<br />

Venere è selettiva, Marte è propositivo.<br />

Anche il tradimento ha un<br />

diverso significato a<br />

seconda del sesso<br />

La donna non concepisce il tradimento all’interno di una storia<br />

d’amore, ma solo quando con il suo partner viene meno la dimensione<br />

emotiva, ossia quando l’amore è finito. L’uomo, invece concepisce il<br />

rapporto d’amore più in senso di protezione della compagna che di<br />

esclusività. Per questo gli è più facile “tenere il piede in due…o più<br />

scarpe.<br />

D’altronde come sostiene<br />

Vittorio Sgarbi: “fare<br />

sesso sempre con la<br />

stessa donna è sinonimo<br />

di perversione” .<br />

Beh, se così è, meglio essere chiari sin dall’inizio affinché non ci siano<br />

brutti risvegli…sono una accanita fautrice delle scelte consapevoli<br />

perché una cosa che proprio non sopporto é l'ipocrisia, i piedi in più<br />

paia di scarpe, la menzogna, l'opportunismo, la mancanza di<br />

chiarezza, di onestà, almeno di intenti. Poi gli incidenti di percorso,<br />

fanno parte della vita, ma quando sono troppo frequenti, perchè ci si<br />

mette al volante ubriachi, o si corre a 200 in centro abitato, allora non<br />

rientrano più in una normale casistica, sono preterintenzionali.<br />

L'amore, l'innamoramento, la passione...e poi il decidere di<br />

condividere con una persona il proprio percorso di vita: matrimonio,<br />

convivenza, fidanzamento e quant'altro abbia la valenza dello stare<br />

insieme, piuttosto che scegliere di sfarfallare di fiore in fiore, o ancora<br />

avere come base l'alveare, ben strutturato, con regole e compiti ferrei<br />

e definiti, con l'alibi della "regina madre" da conservare e preservare<br />

come baricentro di questo microcosmo (quanto di più conservatore e<br />

rassicurante esista) per potersi permettere, al di fuori di questo<br />

contesto rassicurante, di "saccheggiare" tutti i fiori che si desiderano.<br />

Aspetti del vivere ed esperire la propria vita sentimentale, affettiva,<br />

sessuale, che mi vien da visualizzarli così. a) Ci sono amanti della<br />

montagna, delle arrampicate, delle scalate che amando una catena<br />

montuosa, o una sola vetta, traggono piacere e motivazioni, nonché<br />

entusiasmo, nello scalare continuamente la stessa montagna da ogni<br />

versante, e con ogni metodo: arrampicata libera e non, su ghiaccio e<br />

su roccia, attraversamento di torrenti, discese in canoa, in gommone,<br />

attaccati ad una tavoletta, parapendio, sciate d'inverno e lunghe<br />

escursioni d'estate...insomma di quella montagna amano vivere,<br />

esplorane ogni aspetto, in ogni stagione, comprese le proprie stagioni<br />

della vita; b) C'e' chi , invece, trae stimoli solo sfidando nuove vette,<br />

sparse per il globo, e si nutre di scenari sempre diversi, senza<br />

approfondirli, magari, se non per il tempo necessario a conquistarne la<br />

sommità da un versante solo...e poi altre vette, o attraversate in<br />

solitaria di mari e oceani, distese di ghiaccio, deserti...un altro modo di<br />

vivere la stessa necessità di scoprire. Poi ci sono quelli che, usano<br />

sempre la stessa montagna conosciuta ed esperita soltanto per quel<br />

tanto gli serve, come base, come palestra di roccia, per prepararsi a<br />

sempre diverse e più stimolati imprese altrove.<br />

Ma nulla è per sempre.<br />

“Solo la morte di uno dei<br />

partner - dice Roberto<br />

Gervaso - rende eterno<br />

un amore” .<br />

E comunque sempre, quando finisce un amore, si soffre. Ti aspetti<br />

che il tempo ti aiuti, ti aspetti che riuscirai a riprovare interesse, poi<br />

ciak, quando meno te lo aspetti, per qualche situazione di circostanza,<br />

la pellicola dei ricordi si avvia e qualche tempo dopo ci si sveglia in un<br />

bagno di sudore, colti ancora una volta a sognare di lui. Tristezza,<br />

rabbia, ancora una volta in un perfetto,quasi diabolico connubio,<br />

spingono la mente a porsi una domanda,"quante volte si può amare<br />

nella vita, prima di arrivare a non avere più nulla da dare? "Allora tutti i<br />

sensi è quasi come se si affinassero, in una ricerca più accurata, volta<br />

a proteggerti da altre possibili delusioni, ascolto, sguardi e parole per<br />

conoscersi e capirsi, dopo, tatto e odore per vibrare insieme in<br />

un'unica dolce e acuta nota musicale! L'amore è tutto e nulla, a<br />

seconda delle persone, per me è il veleno, non letale, più dolce che<br />

esista...Quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua,<br />

quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando<br />

sfinisce, si può dire?...Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre<br />

che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?...Si sa come succede, ti<br />

senti sconfitta, smentita da te stessa, però insomma c...., capita che<br />

finisca!... E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire<br />

quando esattamente è finito…Per esempio, se pensi: “Sta finendo”,<br />

facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col<br />

pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a<br />

finire - perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure<br />

capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…<br />

Basterebbe ammetterlo, dichiararselo a vicenda!…E invece si soffre,<br />

forse se ne ha un po’ bisogno, occorre soffrire per darsi un senso…E<br />

ci si arrovella e ci si accusa l’un l’altro…“Perché tu, perché io”…<br />

Accuse, rivendicazioni, ricostruzioni, che sviliscono tutto…Ma perché,<br />

perché fare così?...Quanto sarebbe più bello, più giusto NON<br />

soffrire!...E piuttosto invece parlarsi, serenamente…Chiarire l’equivoco<br />

di fondo… Sorridenti…“Bèh, pazienza, credevamo fosse amore,<br />

invece niente. Amici come prima?...Anzi, dato che prima non eravamo<br />

affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?…Che poi in fondo<br />

nemmeno ci conoscevamo…E allora: sconosciuti come prima!...” Così<br />

ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”…E così<br />

chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si<br />

troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre<br />

di più, ci si innamorerebbe e…chissà…magari un giorno…<br />

Stare insieme, decidere di<br />

stare insieme,<br />

presuppone un patto,<br />

tacito o esplicito…è un<br />

atto di fiducia, un intento<br />

di condivisione, di<br />

buonafede. E non c'é<br />

fiducia se non c'è un<br />

minimo di chiarezza, di<br />

sincerità, d'impegno,<br />

almeno negli aspetti<br />

fondamentali del<br />

rapporto.<br />

Al mondo siamo, dicono, 6/7 miliardi di individui (ci sarebbe poi da<br />

chiedersi come fanno a contarci), tutti accomunati da qualcosa, tutti<br />

divisi da qualcos'altro. Decidere di stare insieme, ed addirittura di<br />

metter su famiglia, come si diceva un tempo, presuppone però anche<br />

sacrifici…sì: sacrifici, un termine che pare non andare più di moda.<br />

Lasciamo perdere la visione "filmica" della vita indottaci dall' enorme<br />

quantità di situazioni "rappresentative" che abbiamo metabolizzato<br />

attraverso romanzi, cinematografia(èl'armapiùforte diceva un Tizio),<br />

TV e media che hanno sviluppato inconsciamente in noi aspettative<br />

basate sul principio del "lieto fine", dell'anima gemella a tutti i costi,<br />

dell'amore eterno...tutto rosa, tutto edulcorato, finto, ruffiano...Quando<br />

si decide di condividere la propria vita con una persona, è perché<br />

questa persona ci piace, ci stiamo bene insieme, c'è<br />

complementarietà, affetto, stima, amore, intesa sessuale…<br />

consapevoli che nella rimanente miliardata di persone, ce ne sarà<br />

un'altra che ci attirerà per l'aspetto, un'altra per il fascino, un'altra<br />

perchè magnetica, perchè ha i nostri stessi gusti in fatto di musica,<br />

perchè fa sesso bene, perché ci piace fisicamente, perchè ci ricorda<br />

qualcuno con cui siamo stati bene, perché è più giovane o perché é<br />

più vecchio, perchè ci fa divertire, perché è di un'altra etnia, perché in<br />

quel momento la persona con cui stiamo é in crisi. Perché, insomma,<br />

ad ogni pié sospinto, volendo, si presenta l'occasione per mollare tutto<br />

e buttarsi in una nuova avventura. Niente di male lasciarsi andare<br />

sotto la spinta emotiva dell’insoddisfazione o per assecondare la<br />

propria indole, purchè alla luce del sole…in quanto un rapporto<br />

stabile presuppone lealtà.<br />

In coppia o single? La<br />

risposta è nel nostro Dna.<br />

È la genetica che conta<br />

nelle relazioni affettive.<br />

La scienza dice che è<br />

tutta colpa di un gene se<br />

non funzionano le storie<br />

d’amore.<br />

Ovviamente ci sono anche molte altre ragioni che portano alla rottura<br />

di un rapporto di coppia…ma è la prima volta che uno studio valuta<br />

come un gene sia associato ai fallimenti sentimentali. Le rotture<br />

frequenti sono causate da una variazione del Dna...o meglio,<br />

l’alterazione del gene che produce la vasopressina ( una molecola<br />

implicata nei meccanismi di formazione della memoria, ma anche<br />

nella pressione arteriosa).


Trent’anni di “storie”<br />

Da una ricerca del sessuologo Emmanuele Jannini<br />

William Shakespeare lo sosteneva già quattro secoli or sono,<br />

trascritta da L.R.(dati GPF, 2007 aggiornati al 2008)<br />

ma adesso giunge una conferma scientifica: “innamorato pazzo”<br />

non è un modo di dire.<br />

Gli scienziati hanno anche stabilito, però, che questa passione “morbosa” è destinata a scemare, in genere entro un anno. Come mai? Cosa<br />

accade? Dal punto di vista biologico cala il livello di dopamina e si alza nuovamente quello della serotonina: d’altronde, se lo stato di<br />

alterazione chimica iniziale restasse tale, si rischierebbero seri danni psicologici. Cosa capita, allora, a chi continua a stare assieme dopo la<br />

“pazzia” iniziale? Alcuni studi hanno evidenziato che nelle relazioni a lungo termine, che funzionano, si alzano le concentrazioni di ossitocina,<br />

un ormone che promuove tra l’altro il senso di attaccamento e la cui produzione è stimolata dal contatto fisico con le persone più vicine (es. il<br />

partner, i figli). A questo punto il percorso che la natura, in milioni di anni di evoluzione, ha tracciato per la continuazione della specie pare<br />

abbastanza chiaro: innamoramento per attrarre due individui e creare una coppia, sesso per fare in modo che si riproducano e attaccamento<br />

per tenerli uniti nell’allevamento della prole. Il quadro è ulteriormente variegato nell’uomo, grazie a doti straordinarie e uniche come la parola e<br />

l’immaginazione. Ma anche a questo riguardo la scienza oggi ha parecchie cose da dire, dando un senso ad alcuni comportamenti che di<br />

senso pare non ne abbiano affatto. Perché, ad esempio, un uomo mette a repentaglio l’unione di una famiglia per seguire un’avventuretta da<br />

quattro soldi? Perché le donne sembrano ormai preferire uomini con lineamenti più femminili? Per rispondere a queste e altre domande gli<br />

scienziati oggi fanno riferimento soprattutto alla psicologia evoluzionistica, lo strumento più potente ed efficace per capire da dove vengono e<br />

come si sono evoluti i nostri comportamenti. Nel corso degli ultimi decenni infatti gli etologi hanno scoperto che anche il comportamento degli<br />

animali si è evoluto per selezione naturale.<br />

Perché il tradimento?<br />

Siamo stati programmati per innamorarci, ma non per rimanere tali. Le caratteristiche anatomiche e biologiche della nostra specie ci hanno<br />

fatto evolvere come animali monogami infedeli. Due spinte assolutamente uguali e contrarie, che in qualche modo si annullano, dandoci la<br />

libertà di scegliere un comportamento o l'altro. <strong>Di</strong> fatto ci sono vantaggi biologici in entrambe le condizioni. Il vantaggio della monogamia è la<br />

stabilità, utile per l'allevamento della prole (che, nel genere umano, necessita di tempi particolarmente lunghi); l'infedeltà assicura invece<br />

varietà e novità, dunque un continuo rimescolamento di geni. La differenza tra uomini e donne, a tale riguardo, ha precise basi biologiche: la<br />

quantità di spermatozoi emessa in una singola eiaculazione è sufficiente a fecondare l'intera popolazione femminile degli Stati Uniti. Ciò<br />

significa che c'è una ridondanza genetica enorme dovuta al fatto che il fine ultimo dell'uomo è diffondere il più possibile il proprio patrimonio<br />

genetico. Completamente diversa la condizione della donna che basa tutto su un'unica cellula uovo e dunque deve essere certa della propria<br />

scelta. La nostra specie ha anche un'altra caratteristica del tutto unica, ed è l’ovulazione femminile “nascosta”: in tutte le altre specie le<br />

femmine emettono segnali visivi, olfattivi o canori per segnalare ai maschi la propria fecondità; tra gli uomini ciò non accade. Anche questo è<br />

frutto della selezione naturale e serve a evitare ciò che capita nel resto del mondo animale quando un maschio diventa dominante: mangia o<br />

uccide tutti i cuccioli non suoi per essere sicuro di imporre i propri geni. Nella nostra specie questa strategia è stata sostituita dal controllo<br />

sociale: poiché la donna non lancia segnali evidenti quando è feconda, il maschio che intenda scongiurare la possibilità di allevare figli non<br />

propri può ricorrere al matrimonio, che dunque non è affatto una “catena”, ma una forma di tutela. Basti pensare che, nel mondo occidentale,<br />

una persona su dieci ha un DNA incompatibile con quello del presunto padre biologico. L'infedeltà femminile, insomma, esiste e alla base ha le<br />

stesse ragioni di quella maschile: la tendenza al continuo rimescolamento genetico. In pochi altri ambiti la natura ci prende in giro come in<br />

amore: non siamo stati programmati per essere sempre felici e retti, ma per lasciarci dietro quanti più figli possibile.<br />

Ma lei cosa vuole da lui?<br />

Fondamentalmente la sessualità femminile è selettiva, l'uomo tende a proporsi, mentre la donna tende a disporre delle proposte. Questo si<br />

spiega ancora una volta con la storia dell’evoluzione: la nostra specie ha conquistato la posizione eretta, ma il canale del parto (la dimensione<br />

del bacino) non si è evoluto di pari passo, perciò le donne sono costrette a partorire figli immaturi, che necessitano di cure parentali<br />

estremamente lunghe. Dunque la donna deve scegliere il proprio partner in modo oculato. Il maschio pertanto deve dimostrare anzitutto di<br />

essere fedele e affidabile. Come? Sfoggiando un surplus “in atto” (es. ricchezza, potere...) o un surplus “in potenza” (intelligenza, umorismo,<br />

coraggio, creatività artistica...). In entrambi i casi si tratta di ornamenti sessuali inutili dal punto di vista della sopravvivenza individuale. Uno<br />

studio condotto sugli annunci matrimoniali pubblicati nei quotidiani statunitensi ha appurato che il maschio tende a rappresentare se stesso<br />

proprio attraverso censo e intelligenza. Riguardo all’aspetto fisico, la scelta delle donne è diversa nel corso della vita e nelle diverse epoche. In<br />

prossimità del parto, ad esempio, ricade su uomini con lineamenti di tipo più femminile (garanzia di stabilità, quiete e protezione), nei periodi di<br />

maggiore fecondità predilige caratteristiche più mascoline come la mascella pronunciata (indice di potenza, virilità e buon patrimonio genetico).<br />

Analogamente in passato, quando la donna dipendeva maggiormente dall’uomo dal punto di vista economico, le caratteristiche maschili più<br />

apprezzate erano legate alla forza e prestanza fisica, oggi sono più orientate alla bellezza e mitezza del carattere.<br />

E lui cosa vuole da lei?<br />

Le femmine della nostra specie raggiungono il massimo della fertilità attorno ai 20 anni e hanno un calo vertiginoso subito dopo i 30. Dunque i<br />

maschi della nostra specie, alla ricerca delle caratteristiche biologiche che garantiscono maggiormente la salute riproduttiva della femmina,<br />

tendono a prediligere le donne giovani e attraenti. Questo spiega perché la seduzione femminile punta soprattutto su bellezza e strategie antietà.<br />

L'uomo sia per una notte sia per la vita tende a scegliere soggetti che meglio rappresentano la buona salute riproduttiva femminile, e cioè:<br />

giovinezza e un rapporto ottimale tra la vita e i fianchi di 0,67-0,69 (corrispondente al famoso 90-60-90). I giurati di Miss America dagli anni<br />

Cinquanta a oggi hanno sempre scelto, seppure inconsciamente, questa proporzione, al di là delle variazioni che nel tempo si sono registrate<br />

nella misura del seno e nell’altezza.<br />

che sono<br />

costrette:<br />

la<br />

prostituzione<br />

in cifre<br />

Conclusioni<br />

I meccanismi descritti dalla scienza indicano tendenze<br />

generali tipiche della specie, ma la cultura e le nostre<br />

scelte personali possono sempre modulare l’intensità<br />

degli schemi base, maschili e femminili, e in circostanze<br />

particolari sovvertirli completamente.<br />

Senza contare che nessun comportamento è esclusivamente maschile o femminile, sebbene si riscontri in percentuale maggiore in un<br />

sesso piuttosto che nell’altro. Ma, soprattutto, nulla di quanto scoperto fino a oggi può aiutare a prevedere né tanto meno a controllare il<br />

comportamento sessuale di una persona. Potrà tuttavia aiutare a comprendere meglio noi stessi e gli altri. Tanto per fare un esempio<br />

banale, un uomo che ha un’avventura pensa di cercare soddisfazione della propria vanità, non certo un figlio. Eppure è proprio la<br />

possibilità di avere un discendente ad avere “creato” la sua spinta a cercare quell’avventura. Un’ultima considerazione riguarda il ruolo<br />

maschile, che sta cambiando e passa poco alla volta da Marte ad Apollo, dalla forza alla tenerezza, dal sesso alle coccole, dalla clava ai<br />

pannolini. Ciò sarebbe il frutto della “Viagra devolution”. Proprio come l’introduzione della pillola anticoncezionale ha portato alla prima<br />

rivoluzione sessuale, liberando le donne dalla paura di gravidanze indesiderate e rendendole più sicure, così il Viagra ha affrancato gli<br />

uomini dall’ansia di prestazione e li ha resi più forti. Se svanisce il terrore di scollegamento tra desiderio ed erezione, l’uomo può<br />

smettere di guardarsi tra le gambe e cominciare ad affrontare una vera relazione con la partner. Così, secondo gli esperti il rapporto<br />

uomo-donna si sta modificando e porta progressivamente il maschio a non avere paura dei sentimenti e della tenerezza. Si è ripetuto<br />

per trent’anni che il maschio è in fuga, ha paura, scappa, è il sesso debole, non regge il confronto con le donne… Non è più così. Anche i<br />

sondaggi paiono confermarlo: i maschi sono presenti nelle cure parentali come non mai dall’avvento della società patriarcale e ben otto<br />

italiani su dieci, di entrambi i sessi, sono d’accordo nel ritenere che un uomo che cambia i pannolini al figlio non perde forza né virilità


Oggi<br />

Innamorarsi sul web<br />

Possibile.<br />

Facile. Irreale.<br />

È un gioco molto<br />

interessante, e<br />

altrettanto delicato:<br />

perché occorre<br />

mettere in campo e<br />

donare i propri<br />

sentimenti, senza<br />

sapere se la persona<br />

dall’altra parte è<br />

disposta ad accettarli,<br />

seriamente. La bugia<br />

più frequente è in<br />

effetti legata alla<br />

promessa di<br />

“esclusività” della<br />

relazione,<br />

diversamente<br />

consumata su Internet<br />

con voi e con tante<br />

altre persone.<br />

Facebook, ad<br />

esempio, non è altro<br />

che uno dei tanti regni<br />

del possibile e<br />

dell’irreale dove le<br />

bugie sono leggere<br />

come le nuvole, basta<br />

che non incontrino<br />

mai la realtà…<br />

Perdere la testa? Facile, quasi istantaneo. Gli strumenti<br />

a disposizione sono i più disparati. E, incredibilmente,<br />

proprio come nella vita reale, ciascuno può scegliere<br />

quello più rispondente ai propri desideri: i forum di<br />

discussione a tema, se si desidera un approccio più soft; gli<br />

spazi per gli incontri, gratuiti e a pagamento, in cui lasciare il<br />

proprio profilo; le messaggerie; le chat, se ci si vuole esporre.<br />

L’e-mail, che prevede però un primo contatto diretto. La<br />

discussione è di solito il “motore” dell’azione. Si inizia a<br />

chiacchierare, si scherza, si parla di tutto un po’. E proprio a<br />

quel punto, per colpa di un commento, un accenno, un quid<br />

misterioso, può scattare il colpo di fulmine. In una sola delle<br />

due persone. Raramente in entrambe. Ma come, senza<br />

nemmeno sapere che viso ha l’interlocutore? Esattamente.<br />

La storia procede, nel senso che i contatti si fanno molto<br />

frequenti, piacevoli. La persona “colpita” dalle frecce di cupido<br />

vive attendendo che l’altro sia in chat, sia on line o lasci un<br />

messaggio. tutto ruota attorno al pc, che diventa un padrone<br />

molto esigente. Poi lo scambio del cellulare, e il fatidico<br />

“Perché non ci incontriamo?”. Questo racconto molto rapido<br />

dell’innamoramento on line è stato volutamente privato di una<br />

variabile, che ora deve prepotentemente entrare in gioco.<br />

Internet non fa parte della vita reale. In quanto luogo-non<br />

luogo, è la culla di ogni possibile bugia. Molto spesso non ci si<br />

descrive in maniera troppo veritiera. La persona che<br />

incontriamo e con la quale abbiamo trovato un feeling<br />

caratteriale, può non piacerci per nulla. ma questo non<br />

significa che si rinunci ad un’avventura. Sono solo una<br />

esigua minoranza quelli/e così esigenti da non tener conto<br />

solo dell’aspetto fisico…ad entrare in campo sono una<br />

moltitudine di altre cose: può per esempio non piacerci l’odore<br />

della pelle o addirittura il profumo che indossa, il suo modo di<br />

camminare, di tenere la forchetta, di parlare, di sorridere, di<br />

guardare. Può non piacerci come parla, come gesticola o<br />

semplicemente come ascolta. Alla fine dell’incontro, e solo in<br />

quel momento, ci si rende conto di essersi legati a una<br />

proiezione. Ecco perché, moltissime volte, all’innamoramento<br />

on line corrisponde una forte delusione. Trascorrere troppo<br />

tempo a scriversi e a telefonarsi è deleterio e dannoso,<br />

perchè si finisce per innamorarsi di una nostra<br />

idealizzazione…l'innamoramento scatta comunque, anche se<br />

non ci si è mai visti in faccia, ma si tratta di amore in una delle<br />

sue forme peggiori.<br />

Un consiglio, monito,<br />

avvertimento: la rete è<br />

piena, zeppa, colma e<br />

stracolma di persone (in<br />

maggior numero uomini)<br />

sposate o impegnate in<br />

cerca di avventure; che<br />

mentono sull’età, sul<br />

sesso; sul luogo in cui<br />

abitano. Ma soprattutto<br />

che hanno pochissimi<br />

scrupoli “morali”. È<br />

saggio pertanto non<br />

investire la totalità del<br />

vostro sentimento per<br />

una persona che non<br />

conoscete.<br />

UN IMPROBABILE<br />

INNESTO<br />

Il matrimonio?<br />

di Manuela Vallesi<br />

Se si chiedeva al<br />

mitico Alberto Sordi<br />

il perché non si<br />

fosse mai sposato<br />

nonostante le sue<br />

tante fans, lui<br />

rispondeva<br />

simpaticamente:<br />

“fossi matto!<br />

Mettermi un’estranea<br />

in casa!”<br />

Victor Hugo scriveva “il matrimonio è un innesto: o<br />

attecchisce o no”.<br />

In effetti il matrimonio se lo si guarda dal “di fuori” è<br />

cinicamente un accordo scritto tra due individui<br />

estranei che hanno una loro storia, una loro<br />

esperienza, una cultura diversa, un’ educazione<br />

diversa e un vissuto, che forma il carattere con le<br />

sue mille sfaccettature dissimili. Per quanto due<br />

persone si possono somigliare, con molta probabilità<br />

reagirebbero ad un evento in maniera differente. Ma<br />

andiamo per ordine. Quando due persone si<br />

conoscono, si frequentano e soprattutto, si<br />

innamorano (o credono di esserlo), avvertono poi<br />

l’esigenza di suggellare il loro rapporto con un<br />

accordo scritto, (in chiesa o solo al comune) ma se<br />

due persone si amano davvero non dovrebbe<br />

esserci bisogno di scrivere nulla, basta l’amore…o<br />

no?!? Non sarebbe invece più bello e significativo<br />

pensare che sposarsi è una Promessa dinnanzi a<br />

<strong>Di</strong>o che benedice l’unione? Ma allora, a cosa<br />

servono i famosi e costosissimi preparativi? La<br />

sfarzosità del matrimonio non è sinonimo di più<br />

Amore. Un matrimonio vale forse meno se si spende<br />

meno? O si ama di meno? Non credo. Okay, lo so<br />

che il matrimonio è un business per tutti…per chi<br />

vende e chi compra, ma qui stiamo parlando di<br />

sentimenti non di convenienze…Stiamo forse<br />

perdendo di vista il vero significato del matrimonio e<br />

dei valori della vita? Passiamo alla Convivenza...e<br />

qui ti volevo! Convivenza = Quotidianità = Abitudine.<br />

Israel Zangwill "Se si tollera qualcosa, diventa<br />

sopportabile e poco tempo dopo anche normale".<br />

Le nostre abitudini...ahia...come le facciamo<br />

combaciare? Io sono abituata a mangiare pasta al<br />

sugo e tu in bianco, io metto il tubetto del dentifricio<br />

col tappo rivolto in su e tu in giù (ed io ogni volta lo<br />

devo rigirare come piace a me e lo ritrovo sempre<br />

come piace a te!) tu lasci tutti cassetti semiaperti ed


io li chiudo, (e a furia di chiudere anche i tuoi mi stresso!) io la<br />

domenica voglio uscire alle3etuvuoiguardare la partita, tu il venerdì<br />

vorresti uscire con gli amici mentre io vorrei andare al cine insieme a<br />

te, tu che vuoi leggere un libro a letto mentre io che voglio dormire non<br />

sopporto quella luce accesa…Non parliamo poi di quando devo<br />

raccogliere i tuoi calzini dopo una giornata dentro le scarpe da tennis!<br />

Ma anche te…ti arrabbi sempre quando lascio tutte le mie cremine sul<br />

lavandino e non trovi posto per appoggiare il tuo rasoio! E poi…non<br />

critichiamolo/a in base alle amicizie che frequenta…<br />

E. Hemingway diceva “Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro<br />

amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!” . Bisogna trovare un<br />

compromesso a tutto, non dobbiamo creare un/a martire e un/a<br />

egoista; tolleranza, sacrifici, comprensione, compromessi e soprattutto<br />

amore, sono ingredienti basilari per una unione duratura e non<br />

sopportazione a prescindere, anche perché prima o poi o sfoghiamo in<br />

altra maniera, o moriamo dentro e sarebbe una sofferenza solo nostra<br />

che nessuno capirebbe ma che potrebbe subire.Tenere vivo l’amore in<br />

una coppia con piccole sorprese, delicatezze e carinerie, soprattutto<br />

con un sorriso è un’ottima probabilità di essere meglio sopportati e<br />

perdonati. A volte l’abitudine può anche essere il collante per una<br />

coppia…certo, la novità è più emozionante ma più incerta; nel rapporto<br />

non bisogna essere troppo prevedibili ma neanche esasperatamente<br />

innovativi. Le persone cambiano col tempo e la coppia a volte si perde,<br />

non si riconosce più come prima ma non si può pretendere dall’altro<br />

che rimanga quello di 20 anni fa…la maturità e le esperienze ci<br />

cambiano…noi stessi con il nostro comportamento cambiamo l’altro.<br />

Crescere insieme, confrontarsi, dialogare aiutano a non allontanarsi<br />

ma a rinnovarsi all’interno della coppia e rendono anche più<br />

emozionante il viaggio. Comunque c’è da dire che se da una parte la<br />

convivenza mette a dura prova l’amore, la quotidianità fa accrescere<br />

tutti quei meccanismi di feeling tra due persone, il conoscersi davvero.<br />

Le nonne dicevano che si conosceva una persona dopo averci<br />

mangiato assieme sette chili di sale …..quanto tempo ci vuole per<br />

mangiare tutto quel sale insieme? O facciamo una cura a base di sale,<br />

ma poi corriamo il rischio di diventare ipertesi, o ci prendiamo il tempo<br />

necessario…che è meglio. Ma ci sono persone che hanno davvero la<br />

curiosità di conoscere l’altro tanto a fondo? O ci si sposa perché<br />

volevamo una sostituta alla mamma, una cameriera, un uomo che ci<br />

pagasse le spese, che non ci facesse lavorare, una posizione, una<br />

compagnia per la paura della solitudine? La solitudine: questa grande<br />

incognita che ci terrorizza e ci fa spesso accontentare di una persona<br />

che sappiamo non essere adatta a noi, facendocela idealizzare e<br />

sopportare a volte fino all’inverosimile. Se ci chiedessimo a mente<br />

fredda “sopporteresti un estraneo che ti fa soffrire? “ Con tutta<br />

probabilità ridpomderemmo “NO GRAZIE”. Ma quando uno giustifica la<br />

propria debolezza con la parola amore allora tutto cambia, tutto è<br />

sopportabile…Non è vero! Il difetto di forma stà nel fatto che si<br />

dimentica troppo spesso che l’ amare deve essere reciproco. Se una<br />

persona ci ama davvero non ci farebbe mai soffrire (o comunque<br />

cercherebbe di farlo il meno possibile, in fondo siamo umani), noi non<br />

lo faremmo alla persona amata, quindi perché subirlo? Non<br />

confondiamo però la sofferenza con la tolleranza reciproca! Eh no!<br />

Oggi molte coppie (quelle giovani di solito) pensano solo al lato<br />

romantico dell’amore e della vita coniugale tralasciando il sacrificio di<br />

essere comprensivi, di sapersi perdonare i piccoli sgarbi, le<br />

dimenticanze di un compleanno, un ritardo, un po’ di tirchieria, (per<br />

intenderci, quella che le persone veramente tirchie chiamano<br />

“oculatezza”) un periodo difficile e/o triste della nostra vita a causa di<br />

piccoli o grandi problematiche che dovrebbero unire e non dividere,<br />

uno scatto di rabbia, (senza usare le mani e senza esagerare) una<br />

figuraccia, un’arrabbiatura, cose normali per cui non si può e non si<br />

devono mettere in discussione un rapporto. Bisogna imparare a saper<br />

ascoltare l’altro/a nei momenti critici e saper infondere fiducia (non<br />

toglierla), sapersi dare appoggio, consigli, serenità.<br />

Talète “Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per<br />

poter ascoltare il doppio e parlare la metà” . Ma un anonimo osservò<br />

che …“Quello che io dico e quello che tu senti, non sono sempre la<br />

stessa cosa” . Ovidio "Sii amabile, se vuoi essere amato."<br />

Noi siamo l’altra metà della mela e non chi ha acquistato la mela e<br />

pensa di disporne a piacimento!<br />

Il matrimonio si fa in due e non possiamo solo prendere come le<br />

sanguisughe. Dobbiamo saper donare il nostro meglio, sapere che<br />

l’altro ci accetta anche con i nostri limiti e difetti, non significa che<br />

dobbiamo trascurarci ed abbrutirci.<br />

Capitolo a parte: suocera<br />

Suocere svezzate i vostri “pargoli”, sono ormai grandi, rendeteli<br />

autonomi affinchè diventino dei buoni mariti e padri ! Potrebbero<br />

migliorare anche come figli… A volte di deve anche sbagliare per<br />

crescere, meglio crescere in coppia , che non sbagliare mai perché<br />

qualcuno ci ha detto come fare. Ad avvalorare ciò, anche noti scrittori<br />

dissero che…<br />

Friedrich Nietzsche “ Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché<br />

savio secondo la volontà altrui!”<br />

Hermann Hesse “La saggezza non può essere trasmessa. La<br />

saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla<br />

follia”. Aristotele “Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo<br />

facendo”.<br />

Passiamo alla fase serale:<br />

il letto<br />

(non certamente inteso come mobile ma come argomento sesso)<br />

J. De La Bruyere “Accade talvolta che una donna nasconda a un<br />

uomo tutta la passione che prova per lui, mentre lui, dal canto suo,<br />

finge per lei tutta la passione che non sente ”.<br />

Woody Allen “Il sesso<br />

senza amore è un'esperienza vuota, ma fra le esperienze vuote è una<br />

delle migliori”.<br />

Ci siamo... il sesso! Croce e delizia di ogni rapporto! Certo, al<br />

matrimonio ci si arriva già preparati quindi non dovrebbero sorgere<br />

problemi di incompatibilità, ma quando si è fidanzati, il sesso ha un<br />

sapore diverso, perché ci si incontra con il desiderio di vedersi (o<br />

almeno dovrebbe essere così ) e non perché si condivide la stessa<br />

casa, quindi si può sempre SCEGLIERE di vedersi e questa è una<br />

differenza sostanziale per l’eros ( secondo me, voi che dite?). Se una<br />

persona ha la “pappa” sempre a disposizione, pian piano si adagierà<br />

al pensiero che tanto è sempre lì, se oggi non mi và rimando ad un<br />

altro giorno e così via; Errore! L’altro/a si sente trascurato o come<br />

oggetto da arredamento da utilizzare a proprio piacimento e non più<br />

come l’oasi nel deserto…che placa la “sete”. In funzione di questo non<br />

si può e non si deve sempre assecondare il compagno/a se non si è<br />

ricettivi a farlo, non si può fare sesso e nel mentre pensare: “Oddio stà<br />

per piovere devo raccogliere i panni, speriamo che si sbrighi”… o<br />

addirittura che stà per iniziare la formula uno e…”porca miseria non<br />

faccio in tempo a vedere la partenza, saltiamo i preliminari”…o peggio<br />

ancora. Cercarsi…in due in un momento da rubare al tran tran<br />

quotidiano sempre di corsa …o creare l’atmosfera con candele<br />

profumate, un buon vino e quant’altro sono di sicuramente alcuni degli<br />

ingredienti che favoriscono l’eros.<br />

Fedeltà…esiste ancora?<br />

Alfred Capus “Certe donne preferiscono non far soffrire molti uomini<br />

contemporaneamente e si concentrano invece su uno solo: sono le<br />

donne fedeli”. Ovidio “ Bisogna far sì che chi ama non si senta mai<br />

sicuro nel suo amore per mancanza di rivali: senza sospetti e gelosie<br />

l'amore non dura a lungo ”.<br />

Anonimo “ Non è vero che i mariti, quando<br />

vedono una bella donna, si dimenticano di essere sposati. Al contrario,<br />

se lo ricordano dolorosamente”.<br />

Forse tutti almeno una volta nella vita siamo stati traditi, qualcuno lo ha<br />

scoperto altri no, ma non importa saperlo, l’importante sarebbe capire<br />

il perché e se siamo soggetti a rischio. Forse siamo stati noi ad indurre<br />

l’altro/a a tradirci con la nostra scarsità nel dimostrare sentimenti e<br />

attenzioni, forse siamo mancate/i nei momenti cruciali, o abbiamo soffrire l’altro/a per alleggerirci e cercare pure di essere compresi e<br />

voluto mettere per forza la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che perdonati! Con molta probabilità lo rifaremmo poco dopo. Ammettiamo<br />

era palese o magari abbiamo semplicemente sbagliato “mira “ nello di aver sbagliato e quantomeno, per quel che può servire, chiediamo<br />

scegliere il/la partner. In ogni caso una parte di colpa ce l’abbiamo “scusa” e se non vogliamo perderlo/a cerchiamo una soluzione che<br />

anche noi. Certo, ci sono persone bastarde dentro che ci vogliono far rispetti la sensibilità dell’altro…cose che abbiamo dimenticato presi dal<br />

sentire in colpa a tutti costi ma in quel caso abbiamo sbagliato a non vortice della passione.<br />

valutare attentamente chi abbiamo scelto come compagno/a. A volte<br />

bisognerebbe chiedersi se non siamo attratti da persone che ci fanno Figli<br />

soffrire perché pensiamo che sia un amore più vero se si soffre, o<br />

Qui il tema è troppo vasto, complesso ed importante per sviscerarlo in<br />

perché pensiamo di meritarlo, o solo per la nostra insicurezza e<br />

poche righe, ma in due parole potrei consigliare di insegnare loro<br />

debolezza…e ci si sente paladini perché magari perdoniamo<br />

buonsenso e rispetto, è già qualcosa, ma soprattutto non litigate mai di<br />

l’ingiustificabile, flagellandoci il cuore. Intendiamoci, una scappatella o<br />

fronte ai figli.<br />

un tradimento a volte può essere perdonato se ci sono motivi validi e se<br />

riconosciamo che effettivamente siamo stati poco presenti. Se l’amore Vecchiaia<br />

che sentiamo rende l’altro/a irrinunciabile, forse riusciamo anche a<br />

perdonare, bontà divina! Certo, ricucire dopo non è facile ma lodevole.<br />

Beh…che dire…se dopo tanti anni ancora vi sopportate e vi volete<br />

Spesso serve solo per dirsi “ci ho riprovato, non ci sono riuscito/a, di più<br />

ancora veramente bene…siete stati grandi davvero! Certo, ora vi<br />

non riesco a fare” e se serve a farci stare più tranquilli va bene, ma se<br />

aspetta un periodo difficile, l’entusiasmo, la passione, i sogni, i<br />

dovesse succedere di nuovo con un’altra compagna/o... allora o siamo<br />

traguardi, il sesso…ve li siete già donati ( o giocati ). Credo non sia<br />

davvero sfortunati o è ora di farsi un bell’ esame di coscienza e<br />

facile per i giovani di oggi immaginare il periodo in cui si dovrà<br />

prendere provvedimenti. Bisogna pur riconoscere che oggi c’è molta,<br />

pensare agli acciacchi della vecchiaia…accettarsi diversi, meno belli,<br />

forse troppa libertà sessuale, che si dà poco peso ai valori (per molti<br />

ed accettare le proprie rughe come sinonimo di maturità, esperienza,<br />

non esistono proprio), ma non è una norma per fortuna. Ciò che mi<br />

con un loro fascino di vissuto…Ora non pensate che vi aspetti solo il<br />

rimane difficile da capire sono quelli che lo fanno sistematicamente e<br />

peggio! Riflessione, tranquillità, abitudini consolidate (e ripetitive se<br />

che dicono anche di essere innamorati ed attratti dal proprio partener.<br />

vogliamo) siete un tutt’uno, avete superato la grande prova della<br />

Secondo me non vogliono ammettere che qualche problema c’è. O<br />

convivenza: ed avete vinto tutte le sfide ! Cercate di vincere anche la<br />

sono proprio loro, i traditori, il problema ??!! Ci sono quelli che devono<br />

paura della Vecchiaia! Il viaggio è quasi compiuto con l’amore che<br />

marcare il loro “territorio” come i cani ed i gatti ….per un senso di<br />

nonostante gli anni non è affatto affievolito, ma è più solido e sincero.<br />

proprietà, o per la prosecuzione della specie…o per sentirsi sempre in<br />

E per scherzarci un po’ su diciamo che la vecchiaia è anche questo…<br />

competizione o scoprire se si è ancora attraenti. Far ingelosire di tanto<br />

Karr “Un segno che siete veramente invecchiato: le ragazze vi<br />

in tanto e con moderazione per stuzzicare l’altro.. va bene, ma arrivare<br />

dimostrano una confidenza ed una sicurezza offensive; sono con voi<br />

“al dunque” sistematicamente non lo comprendo. Oppure diciamoci la<br />

familiari e perfino naturali”. M. Chevalier “La vecchiaia non è poi così<br />

verità, nel senso di ammettere che non si sente amore ma affetto e<br />

male, se considerate l’alternativa”. A. Drew “I sogni sono illustrazioni<br />

stima e che ci sono altri motivi per non lasciarsi . Comunque sia,<br />

dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te”.<br />

evitiamo di scaricare la nostra coscienza sull’altro, ignaro, fiducioso e Quindi<br />

magari ancora innamorato di noi solo per sentirci meglio. No, non è<br />

giusto. Se abbiamo voluto prenderci la nostra libertà, portiamone ...se siete proprio pazzi<br />

almeno il fardello del senso di colpa dentro di noi; troppo comodo far d’amore…Spos-s-atevi!<br />

L’età di mezzo<br />

quella tra i quarantaeicinquant’anni, è caratterizzata dal<br />

massimo dell’azione e delle responsabilità sociali. Ma è<br />

anche l’età dei bilanci, del disincanto, del rimettersi in<br />

questione. Per alcuni psicologi la vita può essere<br />

addirittura divisa in due parti: prima e dopo i quarant’anni.<br />

Jung afferma che durante questa stagione dell’esistenza<br />

“si prepara una profonda modificazione dell’animo<br />

umano”, mentre Erikson la definisce “una svolta<br />

necessaria, un momento in cui lo sviluppo deve procedere<br />

in un senso o nell’altro”. E’ anche chiamata il demone di<br />

mezzogiorno...<br />

Furfi


...solcare il<br />

mare...alla<br />

insaputa<br />

del cielo...<br />

AMO MOLTO IL MARE, LA SUA<br />

POTENZA, LA SUA IMMENSITÀ, IL SUO<br />

RESPIRO ED IL SUO PROFUMO...<br />

nella foto:<br />

Donatella Bianchi giornalista e conduttrice di “LINEA BLU” in onda su RAI UNO<br />

L’onda<br />

Nella cala tranquilla<br />

scintilla,<br />

intesto di scaglia<br />

come l'antica<br />

lorica<br />

del catafratto,<br />

il Mare.<br />

Sembra trascolorare.<br />

S'argenta? S'oscura?<br />

A un tratto<br />

come colpo dismaglia<br />

l'arme, la forza<br />

del vento l'intacca.<br />

Non dura.<br />

Nasce l'onda fiacca,<br />

sùbito s'ammorza.<br />

Il vento rinforza.<br />

Altra onda nasce,<br />

si perde,<br />

come agnello che pasce<br />

pel verde:<br />

un fiocco di spuma<br />

che balza!<br />

Ma il vento riviene,<br />

rincalza, ridonda.<br />

Altra onda s'alza,<br />

nel suo nascimento<br />

più lene<br />

che ventre virginale!<br />

Palpita, sale,<br />

si gonfia, s'incurva,<br />

s'alluma, propende.<br />

Il dorso ampio splende<br />

come cristallo;<br />

la cima leggiera<br />

s'arruffa<br />

come criniera<br />

nivea di cavallo.<br />

Il vento la scavezza.<br />

L'onda si spezza,<br />

precipita nel cavo<br />

del solco sonora;<br />

spumeggia, biancheggia,<br />

s'infiora, odora,<br />

travolge la cuora,<br />

trae l'alga e l'ulva;<br />

s'allunga,<br />

rotola, galoppa;<br />

intoppa<br />

in altra cui 'l vento<br />

diè tempra diversa;<br />

l'avversa,<br />

l'assalta, la sormonta,<br />

vi si mesce, s'accresce.<br />

<strong>Di</strong> spruzzi, di sprazzi,<br />

di fiocchi, d'iridi<br />

ferve nella risacca;<br />

par che di crisopazzi<br />

scintilli<br />

Itinerari<br />

www.donnaimpresa.com 71


e di berilli<br />

viridi a sacca.<br />

O sua favella!<br />

Sciacqua, sciaborda,<br />

scroscia, schiocca,<br />

schianta,<br />

romba, ride, canta,<br />

accorda, discorda,<br />

tutte accoglie e fonde<br />

le dissonanze acute<br />

nelle sue volute<br />

profonde,<br />

libera e bella,<br />

numerosa e folle,<br />

possente e molle,<br />

creatura viva<br />

che gode<br />

del suo mistero<br />

fugace.<br />

E per la riva l'ode<br />

la sua sorella scalza<br />

dal passo leggero<br />

e dalle gambe lisce,<br />

Aretusa rapace<br />

che rapisce la frutta<br />

ond'ha colmo suo<br />

grembo.<br />

Sùbito le balza<br />

il cor, le raggia<br />

il viso d'oro.<br />

Lascia ella il lembo,<br />

s'inclina<br />

al richiamo canoro;<br />

e la selvaggia<br />

rapina,<br />

l'acerbo suo tesoro<br />

oblìa nella melode.<br />

E anch'ella si gode<br />

come l'onda, l'asciutta<br />

fura, quasi che tutta<br />

la freschezza marina<br />

a nembo<br />

entro le giunga!<br />

Musa, cantai la lode<br />

della mia Strofe Lunga.<br />

Gabriele<br />

D’Annunzio<br />

1904<br />

“DONATELLA”<br />

Lineablu:<br />

il profilo dell’Italia visto<br />

con gli occhi di una<br />

donna.<br />

Raccontare il mare attraverso i<br />

protagonisti della vita di tutti i giorni<br />

in una trasmissione televisiva che<br />

è diventata negli anni un "must"..<br />

BIANCHI<br />

www.donnaimpresa.com 73


Donatella è una donna colta, raffinata…ha un<br />

viso dolce e bello, gli occhi grandi e uno<br />

sguardo intelligente. La sua statura minuta, è<br />

in tagliante contrasto con il suo personaggio<br />

forte…<br />

Ritengo sia importante precisare come<br />

arrivi, nella vita di ciascuna donna, il<br />

momento in cui si possa e debba decidere la<br />

propria meta, individuare strategie d'azione<br />

e prendere decisioni. Per te questo<br />

“momento” è arrivato quando?<br />

Credo nel destino che nel mio caso ha scelto il<br />

momento e la strada. Sedici anni sono pochi<br />

per scegliere. Ma la scomparsa di mio padre mi<br />

ha imposto la prima grande scelta autonoma<br />

della vita. Ho continuato a farlo, decidendo<br />

ogni volta la direzione spesso “suggerita” dagli<br />

incontri e dagli eventi. I figli, la famiglia, il<br />

privato sono spesso entrati in conflitto con le<br />

mie scelte. Ho rinunciato spesso agli spazi da<br />

dedicare a me stessa, ma mai agli affetti e alla<br />

grande passione per il mestiere che sognavo di<br />

fare fin da bambina. Tra successi, fallimenti,<br />

gioie e delusioni il bilancio oggi e’comunque in<br />

positivo.<br />

Sembra che le uniche cose che facciano<br />

audience siano le liti, le polemiche, i corpi<br />

femminili esposti, le parolacce, i<br />

pettegolezzi…e poi..è bello scoprire che non è<br />

solo così…non credi?<br />

E’vero…l’affetto della gente, l’amore del<br />

pubblico televisivo per il nostro programma mi<br />

sorprendono ogni anno. La bellezza della<br />

semplicità di un tramonto o di un<br />

corteggiamento tra creature marine, la<br />

mancanza di protagonismo che lascia spazio ai<br />

veri personaggi di un quotidiano fatto di<br />

piccole e grandi imprese, di scommesse con il<br />

tempo e con le forze della natura, la riscoperta<br />

dei valori che in mare non ti mancano mai<br />

come il rispetto, l’altruismo, la solidarietà, uniti<br />

ad un racconto fatto di immagini e musiche<br />

scelte con amore forse fa la differenza a<br />

Lineablu. Noi, non facciamo altro che<br />

innamorarci ogni volta di quel racconto che<br />

scaturisce dalla sintonia di un gruppo di lavoro<br />

molto motivato.<br />

Mi disse un giorno un mio carissimo amico<br />

“Se vuoi diventare giornalista, devi attaccare<br />

un chiodo al muro e piantarlo a forza di<br />

testate” ... ti senti di condividere questa<br />

affermazione?<br />

…Finoafarsimale.Manevalesemprelapena.<br />

Nella vita extraprofessionale chi è Donatella<br />

Bianchi..?<br />

Una mamma, alle prese con una meravigliosa<br />

figlia diciottenne che cerca la sua strada,<br />

Federica, e con Pierluca, otto anni. Un divorzio<br />

alle spalle e una convivenza difficile a distanza<br />

(il papa’di Pierluca vive in Sardegna). Una<br />

donna, una bilancia, attratta dal bello e dalle<br />

armonie. Sempre alla ricerca di un equilibrio<br />

difficile ma ottimista e amante della vita.<br />

Raccontaci quando è cominciata la tua<br />

carriera televisiva…<br />

Tv private. Credo di esserci cresciuta dentro.<br />

A La Spezia. Poi le prime esperienze<br />

giornalistiche al “Secolo XIX” e l’esordio in tv<br />

a Domenica In accanto all’indimenticabile<br />

Corrado. Poi Raidue, il TG Regionale, Raitre e<br />

dal 94 Raiuno.<br />

Finora hai fatto programmi più “da inviata”.<br />

E una conduzione “da studio”?<br />

Magari! Non ho mai nascosto il mio interesse<br />

per lo studio, se fossi stata dieci centimetri più<br />

alta e avessi avuto dieci anni di meno... forse…<br />

avrei avuto qualche possibilità in più. La linea<br />

editoriale del precedente direttore di rete<br />

prevedeva solo conduttrici giovani e perfette!<br />

Almeno in mezzo al mare, tra pescatori,<br />

subacquei e velisti questi problemi non li ho.<br />

Donatella, come si prepara un reportage?<br />

Pensando al progetto. Nel caso di Lineablu alla<br />

location e al messaggio. E’un lavoro di gruppo<br />

come ti dicevo e come tale va condiviso. Con gli<br />

altri autori del programma Marco Zavattini e<br />

Sergio Nuti diamo le linee guida ai redattori.<br />

E’come un <strong>magazine</strong>, si compone di dieci,<br />

dodici servizi, che pianifichiamo dalla<br />

redazione. Due, tre settimane di studio e di<br />

preparazione. Poi si arriva sul set, con il regista<br />

e i tecnici per le riprese. Può capitare però che<br />

tutto il lavoro di preparazione ed impostazione<br />

salti per un incontro, un’imprevisto, una<br />

segnalazione. E tutto si rimette in discussione<br />

sul campo, fino ad azzerare tutto e ricominciare<br />

in tempo reale. Basta un temporale, una<br />

maestra lata imprevista e si cambia. In sedici<br />

anni non abbiamo mai “bucato” una puntata e<br />

di questo vado particolarmente fiera.<br />

Parlaci di “Storie dal mare” …il libro che ti<br />

vede coautrice con Egidio Trainito,<br />

presentato da Folco Quilici e Giulia<br />

D’Angelo edito da Aliberti <strong>Editore</strong> in uscita<br />

in questi giorni…<br />

Storie dal mare è il coronamento di un doppio<br />

sogno. Desideravo scriverlo da tempo ma non<br />

trovavo il coraggio di farlo. L’incontro con<br />

Maurizio Costanzo, che firma la collana di cui<br />

“Storie dal Mare” fa parte, mi ha convinto.<br />

Condividere con un grande maestro come<br />

Costanzo un progetto di scrittura è stato un<br />

immenso privilegio.<br />

di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />

Donatella Bianchi (La<br />

Spezia, 1963) è<br />

giornalista e conduttrice<br />

televisiva italiana. Ha<br />

debuttato in televisione a<br />

Domenica In, condotta<br />

da Corrado. Torna in tv<br />

su Rai Due con Sereno<br />

Variabile quale inviata<br />

speciale in giro per il<br />

mondo e successivamente<br />

su Rai Tre con Tgr Italia<br />

Agricoltura . Dal 2000<br />

conduce Linea Blu, in<br />

onda il sabato pomeriggio<br />

su Rai Uno.<br />

Il fascino del Mediterraneo nasce dalla spuma del mare,<br />

dove terra e acqua si incontrano, dove le leggende<br />

prendono vita e, grazie alle voci dei loro protagonisti, si<br />

fanno storie.<br />

Sono nove anni che Donatella Bianchi, con il suo<br />

Lineablu, naviga lungo gli ottomila chilometri di coste<br />

della penisola italiana, scoprendo fondali, atmosfere e<br />

tradizioni del mare nostrum, ma anche problemi ed<br />

esigenze legate alla tutela e allo sviluppo sostenibile<br />

dell’economia marittima. E, ribaltando le prospettive,<br />

racconta com’è la terra vista dal mare.<br />

Storie dal mare racconta l’incanto che ancora oggi siamo<br />

capaci di avvertire di fronte alle insondabili profondità del<br />

Mediterraneo, mare che abbraccia terre di miti e forse<br />

anche di magia. Come possiamo non pensare alla magia<br />

quando leggiamo di persone talmente soggiogate dalle<br />

bellezza di un luogo, dalla sua storia e dalla sua natura<br />

al punto da rimanere lì, per decenni, completamente<br />

sole? Come possiamo non pensare alla magia quando<br />

leggiamo di un’unica donna al mondo custode di un’arte<br />

antica alla quale è stata iniziata? Come possiamo non<br />

pensare alla magia quando leggiamo di amori folli, come<br />

quello di Dalla per le Tremiti, quello di Baglioni per<br />

Lampedusa, quello di Arrigo Levi per Stromboli? Come<br />

possiamo non pensare alla magia quando leggiamo di<br />

Niki Francisco, il più giovane ambasciatore Unicef, che a<br />

terra non sopravviverebbe ma in mare riesce anche a<br />

seguire le lezioni di scuola? Come possiamo non<br />

pensare alla magia quando leggiamo di naviganti<br />

espertissimi, di apneisti da record, di uomini che volano<br />

e di relitti scomparsi? Forse il vero incantesimo è quello<br />

che esercitano i luoghi, a loro volta personaggi grazie<br />

agli interventi di Egidio Trainito, naturalista innamorato<br />

pazzo della Sardegna che si occupa principalmente di<br />

sviluppo compatibile del turismo e di progetti di<br />

conservazione in aree marine protette.<br />

Storie dal mare è un libro profondamente mediterraneo,<br />

in bilico tra terra e cielo, tra mito e realtà. “Da questo libro<br />

traspare un grande amore per il Mediterraneo, il nostro<br />

mare - spiega Giulia D'Angelo, direttrice della libreria<br />

internazionale "Il Mare" - Donatella Bianchi ci racconta le<br />

storie dei personaggi che ha incontrato lungo le coste<br />

italiane in un avvicente racconto di una grande<br />

innamorata del nostro Mediterraneo".<br />

si ringraziano per la splendida collaborazione Riccardo Fiorina e Renata Pierangelini


“360°”<br />

LUSSO<br />

ILBELLOCOMESTILEDIVITA<br />

VIVERE IL MARE<br />

Quasi fosse troppo<br />

grande e troppo<br />

potente per le virtù<br />

comuni, l’oceano<br />

ignora compassione,<br />

fede, legge, memoria.<br />

La sua incostanza può<br />

essere mantenuta<br />

conforme ai propositi<br />

umani solo con una<br />

risolutezza indomita, e<br />

con una vigilanza<br />

insonne, armata,<br />

gelosa, in cui, forse,<br />

c’é sempre stato più<br />

odio che amore. Odi et<br />

amo può ben essere<br />

la professione di fede<br />

di coloro i quali<br />

coscientemente o<br />

ciecamente hanno<br />

consegnato la propria<br />

esistenza al fascino<br />

del mare. Tutte le<br />

passioni tempestose<br />

VIMERCATE<br />

MILANO_ITALY<br />

LARGO ALLE EMOZIONI:<br />

KEY LARGO 36 SESSA MARINE<br />

Lo stile di un open, l’eleganza di un cruiser, la potenza di tre motori fuoribordo Yamaha da 350 cavalli. Largo alla potenza, largo al confort, largo allo<br />

stile: Key Largo 36 dietro all’anima sportiva di un open con la predisposizione per la propulsione di tre motori fuoribordo da 350 cavalli, nasconde il<br />

cuore di un cruiser, con due cabine e un bagno sottocoperta. Con i suoi 11,5 metri di lunghezza e l’eccezionale larghezza di 3,5 metri, Key Largo 36<br />

offre incredibili spazi interni ed esterni. Nel pozzetto, ampio divano poppiero gemellato alla panca in murata sinistra, che si può unire e formare un<br />

divano “U- shaped”, stand up attrezzato di grill, lavello e ghiacciaia, mentre a prua il comodo prendisole “full space” con casse stereo impermeabili<br />

integrate, sfrutta completamente la superficie disponibile. Dotato di consolle con chart plotter integrato e possibilità di installare il pilota automatico,<br />

Key Largo 36 coniuga in modo ottimale design e innovazione tecnologica, garantendo da un lato grande comfort e completa abitabilità degli spazi,<br />

dall’altro ottime performance di manovrabilità anche alle alte velocità ed in condizioni di navigazione complesse. Ciò è reso possibile dal sistema di<br />

timoneria idraulica a doppio cilindro servoassistita e dai flap elettrici racing a doppio pistone. Carena a V profonda e poliedrica e bracket di poppa<br />

integrato con le geometrie progettuali, contribuiscono ad ottimizzare l’istallazione dei tre motori fuoribordo e garantire il corretto afflusso dell’acqua<br />

alle eliche. Key Largo 36 è attrezzata con 3 sedili guida anatomici, di cui quello del pilota regolabile elettricamente in altezza, montati su supporti<br />

elastici silent block, in grado di smorzare le vibrazioni. La motorizzazione minima prevede una coppia di motori da 300 cavalli, mentre la massima<br />

permette di istallare tre motori fuoribordo da 350 cavalli, per velocità superiori ai 50 nodi e 35 nodi di crociera! “Abbiamo voluto creare un prodotto<br />

molto particolare” afferma Massimo Radice, Vice <strong>Presidente</strong> di Sessa Marine “, per un cliente che cerca potenza, stile e confort e ama distinguersi<br />

anche con una barca di soli 11 metri. Un’imbarcazione per vivere la giornata in mare con eleganza e che permette di prolungare la crociera anche<br />

di notte, grazie all’accoglienza degli spazi interni, caratteristici di un cruiser di grandi dimensioni” . Scelte materiche, contraddistinte dall’attento<br />

dosaggio delle proprietà cromatiche e dall’interazione con la luce. Toni cacao per le sellerie, coordinati nella zona guida e più chiari per la zona<br />

relax. “oltre all’aspetto cromatico e illuminotecnico” afferma Christian Grande, designer del progetto “abbiamo profuso particolare impegno nello<br />

scegliere rivestimenti tattili, che invitano la mano a percorrere le forme e a posarvisi, come nel caso dei velluti dorati, utilizzati per le testate dei letti:<br />

un leggero tocco e l’effetto globale cambia” . Finiture di grande pregio integrano teak e lucide superfici bianche per l’esterno, con il corpo barca che<br />

raccoglie le sellerie e ne amplifica i rapporti cromatici, grazie alla livrea bicolore e alle ampie finestrature panoramiche laterali in cristallo temperato,<br />

tra i quali spicca la finestra rettangolare che si apre sulla cabina di poppa. Nota particolare, il sistema di apertura a mare della murata destra: un<br />

inedito “battente” integrato nelle forme dell’imbarcazione, invisibile una volta chiuso e che permette lo sbarco laterale e la discesa a mare lontano<br />

dai motori. Nella versione “T-Top”, la Key Largo 36 è coperta da hard top rigido completo di capote estensibile posteriormente che scompare nelle<br />

forme del tettuccio ..<br />

Fondata nel 1958 dalla Famiglia BRAGA-RADICE, Sessa Marine entrò nel modo nautico nel 1968 Con un tasso di crescita di oltre il 20% durante gli<br />

ultimi 10 anni, un turnover nel 2007-2008 di oltre 70 M di Euro, Sessa Marine offre oggi una gamma di imbarcazioni di altissima qualità, 4 linee di<br />

prodotto che vanno dai 20 ai 68 piedi. L’obiettivo di questa “family company”, ampiamente riconosciuta per la propria capacità gestionale.<br />

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dell’ umanità quando<br />

era giovane, l’amore<br />

della rapina e l’amore<br />

della gloria, l’amore<br />

dell’avventura e<br />

l’amore del pericolo,<br />

insieme con il grande<br />

amore dell’ignoto e i<br />

vasti sogni di dominio<br />

e di potenza, sono<br />

passati come immagini<br />

riflesse in uno<br />

specchio, senza<br />

lasciare alcun segno<br />

sulla faccia misteriosa<br />

del mare.<br />

Impenetrabile e senza<br />

cuore, il mare non ha<br />

dato nulla di se stesso<br />

a coloro che ne hanno<br />

corteggiato i precari<br />

favori. <strong>Di</strong>versamente<br />

dalla terra, non si può<br />

soggiogarlo a nessun<br />

prezzo di pazienza e<br />

di fatica. Benché siano<br />

tanti coloro che il suo<br />

fascino ha adescato e<br />

condotto a una morte<br />

violenta, la sua<br />

immensità non é mai<br />

stata amata come<br />

sono state amate le<br />

montagne, le pianure,<br />

persino il deserto.<br />

(di Joseph Conrad)<br />

SOLCIO DI LESA<br />

NOVARA_ITALY<br />

GIORGIO BEZZI:<br />

UN UOMO CON L’ANIMO DEL VIAGGIATORE<br />

Classe 1931, cofondatore dell’Associazione ACON, Cavaliere del Santo Sepolcro, Flag of North Italy del Rotary Club, membro attivo<br />

dell’UCINA sin dal 1967, Giorgio Bezzi è un personaggio a tutto tondo con grande voglia di fare e tante cose da dire sul mondo della nautica<br />

ma non solo. Cinquant’anni fa la passione per la navigazione spinge l’allora giovane studente universitario a lasciare gli studi alla Bocconi,<br />

nonostante i risultati eccellenti, per tentare, assieme a due soci, la grande avventura della nautica. Da un piccolo cantiere di costruzione e<br />

riparazione canoe a Solcio di Lesa, sul Lago Maggiore, Giorgio Bezzi comincia quello che lui stesso definisce un grande viaggio<br />

nell’affascinante mondo della creazione di una barca. Alla fine degli anni ’60, i Cantieri Solcio vivono un’importante innovazione, con il<br />

passaggio dalla realizzazione di barche in legno (di 5 – 7 metri) alla produzione di imbarcazioni in vetroresina con il procedimento del<br />

controstampo ad iniezione di espanso. Una rivoluzione nei materiali, ma anche di mentalità: Giorgio Bezzi è uno fra i primi a livello mondiale<br />

a crederci, nonostante lo scetticismo iniziale di molti addetti ai lavori. Dal 1963 il presidente Bezzi decide di partecipare ad ogni edizione del<br />

Salone Nautico di Genova; un appuntamento fondamentale per tutti gli appassionati di nautica. <strong>Di</strong> anno in anno viene presentata la<br />

produzione di una vastissima gamma di imbarcazioni, alcune delle quali sono talmente innovative da lasciare una traccia indelebile nella<br />

storia del settore, ad esempio i modelli della gamma Tempest e Super Tempest, entro e fuoribordo e Typhon e Super Typhon, dotato di scafo<br />

con carena planante a V. Si tratta di progetti di design e tecnica, un connubio perfetto di stile e prestazioni da 4a6metri, adatti ad un<br />

pubblico esigente che desidera un mezzo performante e distintivo. Imbarcazioni all’avanguardia che soddisfano i desideri e le aspirazioni dei<br />

naviganti che vogliono il meglio da qualsiasi punto di vista. Perfettamente in sintonia con lo spirito dell’epoca che enfatizzava la frenesia<br />

della vita quotidiana facendo tornare prepotentemente alla ribalta il mito della velocità.ICantieri Nautici Solcio, sotto la guida di Giorgio Bezzi<br />

coadiuvato da Sergio Tadini, valido professionista ed esperto del settore, vantano una tradizione unica che nulla ha da invidiare ad altri più<br />

blasonati cantieri: tanto che negli anni successivi vengono lanciate sul mercato altri due modelli che tracceranno la strada alle imbarcazioni<br />

del futuro. La pilotina Solcio 6.50 e il Solcio 21 piedi sono modelli dalle caratteristiche creative e qualitativamente eccezionali. A metà degli<br />

anni ’80, Giorgio Bezzi si lancia in una nuova impresa: ottenuta la licenza d’importazione, introduce nel mercato italiano le imbarcazioni del<br />

nella foto in alto:<br />

Giorgio Bezzi, presidente dei Cantieri Nautici Solcio, una delle realtà più longeve del mondo della nautica.<br />

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marchio norvegese Fjord. Si tratta di barche straordinarie,<br />

dotate di carena planante, capaci di arrivare a 30 nodi, tra<br />

cui il 38 Fly, vero mega yacht per l’epoca. Grazie agli ottimi<br />

risultati ottenuti, Giorgio Bezzi raggiunge accordi<br />

commerciali per la distribuzione anche con Saga e Windy,<br />

entrambi tra i migliori cantieri norvegesi. Negli anni ‘90<br />

vede la luce un altro grande successo nato dal genio di<br />

Giorgio Bezzi, su disegno dell’architetto Gregori: è il<br />

modello Major, una barca da trasporto lunga 11,31 metri,<br />

che può ospitare fino a trentaquattro passeggeri seduti. La<br />

posizione di pilotaggio rialzata consente al timoniere una<br />

perfetta visibilità e un totale controllo sulle manovre. La<br />

carena, studiata nei minimi dettagli, permette di ottenere<br />

buone prestazioni anche con poca potenza. Viste le<br />

caratteristiche peculiari, questo tipo di imbarcazione viene<br />

tuttora utilizzata come taxi sulle acque del lago Maggiore<br />

per portare i turisti dalle sponde a visitare le splendide isole<br />

Borromee in Italia ed è stata esportata in Svizzera,<br />

Germania ed in alcuni stati del continente africano. Altra<br />

svolta molto significativa è la specializzazione nella<br />

distribuzione di marchi che incarnassero la filosofia e lo<br />

spirito dei Cantieri Nautici Solcio: nel 1987 Giorgio Bezzi<br />

ottiene l’esclusiva per l’Italia del brand Sealine, uno dei più<br />

importanti cantieri inglesi, un sodalizio eccezionale che<br />

dura da più di vent’anni. Inoltre distribuisce il marchio<br />

Absolute, una delle più innovative realtà italiane del<br />

settore, in tutto il nord d’Italia. Oltre alla sede storica di<br />

Solcio di Lesa sul Lago Maggiore, nel 2002 è nata<br />

Solciomare con due prestigiose sedi a Sanremo Portosole<br />

e Marina Genova Aeroporto: punti vendita esclusivi, in cui<br />

collaboratori selezionati garantiscono professionalità e<br />

competenze tecnico-commerciali. Un totale di venti addetti<br />

distribuiti nelle tre sedi: una squadra capace ed affiatata<br />

che può offrire un’ampia gamma di servizi ed una completa<br />

assistenza post vendita ai clienti. Ci sono anche una serie<br />

di punti vendita associati che fanno parte del network dei<br />

Cantieri e che sono dislocati nei maggiori porti turistici del<br />

nord Italia, ad esempio a Marina di Varazze, Capalbio,<br />

Aprilia Marittima e Lavagna. Tutti garantiscono un servizio<br />

Customers Care altamente tecnico e competente. Nel 2009<br />

Cantieri Nautici Solcio ha implementato la propria rete di<br />

servizi grazie alla partnership con tre nuovi punti vendita:<br />

ad Ancona, Ravenna e La Spezia. L’obiettivo dei Cantieri<br />

Nautici Solcio nel medio lungo periodo è quello di<br />

continuare ad essere competitivi nel mercato della nautica<br />

grazie ai propri plus, che sono l’eccellenza e la<br />

diversificazione dei servizi offerti: dalla vendita al<br />

rimessaggio, dalla consulenza finanziaria alla gestione dei<br />

posti barca. Anche se nel breve periodo è necessario<br />

contenere i costi, Giorgio Bezzi sostiene: “Questa crisi ci<br />

renderà più forti: ciò che non ci distrugge, ci fortifica. I<br />

nostri clienti si rivolgono proprio a noi perché sanno che<br />

siamo in grado di affrontare le incognite e di consigliarli al<br />

meglio. Con oltre 50 anni di attività, abbiamo un patrimonio<br />

di tradizione, passione e conoscenza che vogliamo<br />

continuare a mettere al servizio del mondo della nautica.”<br />

Sara Marcon - Agenzia Gruppo Rem<br />

GAETANO<br />

LISCO<br />

ATTORE DI ORIGINI<br />

PUGLIESI CHE DA PIU’<br />

DI VENT’ANNI RISIEDE<br />

A NEW YORK<br />

Nato a Bari il 26 ottobre del<br />

1961,emigrato a New York il<br />

4 febbraio del<br />

1986...residente americano e<br />

cittadino italiano.<br />

“ Cinque anni di scuola d'arte, quattro di medicina all'università<br />

del Policlinico di Bari e due anni di marina prima<br />

dell’ammissione ad una scuola di recitazione al teatro Abeliano<br />

di Bari. Successivamente al compimento di questa scuola d'arte<br />

drammatica incominciai a lavorare come attore di prosa in Italia<br />

affinchè decisi di studiare la recitazione americana chiamata "Il<br />

Metodo" insegnata all'Actors Studio di New York da Lee<br />

Strasberg ed altri insegnanti. Fui ammesso in lezioni private con<br />

l'allora direttore dell'Lee Strasberg institute con il quale studiai<br />

per molti anni, poi conobbi Shelley Winters e mi ammise nel suo<br />

master class all'Actors studio. i miei ultimi 7 anni di studio del<br />

metodo li trascorsi grazie all'incontro con Al Pacino con il suo<br />

mentore ed insegnante Charley Laugthon. In questi 23 anni di<br />

permanenza in America ho avuto modo di lavorare in teatro,<br />

cinema e televisione, anche in film e televisioni in Europa. Negli<br />

ultimi 10 anni ho vissuto tra New York e Miami Beach ma presto<br />

ritornerò a vivere prevalentemente a New York. Attualmente sto<br />

lavorando sul copione per un film sulla vita del pittore<br />

quattrocentesco fiorentino: Masaccio..ma il mio sogno è quello di<br />

portare in teatro a New York ed anche in italia l'Amleto..in una<br />

mia produzione, regia e ruolo principale. Un ambizioso progetto<br />

sul quale ho dedicato 23 anni della mia vita. Uno dei miei ultimi<br />

interessi e' il tango argentino, tanto da aver iniziato un intenso<br />

regime di studio e pratica qui in Miami, un importante presenza<br />

di una cultura Americo/Latina”<br />

UOMINI CON LA PASSIONE PER IL MARE<br />

“LUI”<br />

81<br />

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PIRELLI PZERO ESPERIMENTO<br />

TRA MARKETING E DESIGN<br />

DIVENTATO UN CULT<br />

A fine Ottocento erano impermeabili in caucciù. Oggi l’abbigliamento della griffe<br />

di pneumatici ha un’anima sperimentale. Dall’appeal fashion&sexy. In comune,<br />

nell’arco di 127 anni, l’impronta di una gomma dallo spirito hi-tech.<br />

Un progetto trasversale dallo spirito hi-tech. Costruito tra marketing e moda. Con<br />

radici forti ancorate nell’industrial design. E soprattutto con una storia antica,<br />

iniziata nel 1877 alle porte di Milano. A 125 anni dal primo esperimento, è nel<br />

2002 che rinasce l’abbigliamento firmato Pirelli. Porta un sigillo nuovo, PZERO,<br />

ispirato al pneumatico che la società lombarda creò nel 1987 per la berlinetta<br />

Ferrari F40. E sfodera un emblema modernista, una P dalle proporzioni<br />

aerodinamiche decorata da un grande punto. Ieri erano impermeabili, soprabiti,<br />

cappotti impermeabilizzati e realizzati in un allora sconosciuto caucciù. Oggi il<br />

progetto voluto da Marco Tronchetti Provera ha un’anima nuova, sperimentale,<br />

ad alta tecnologia. “Da una ricerca di marketing era emerso che il marchio<br />

PIRELLI era glamour, sexy e fashion. E questo appeal era stato dato al brand<br />

proprio dal calendario, il mitico The Cal. Per questo motivo abbiamo deciso di<br />

dare il via a un progetto di industrial design, che ha fatto da apripista per una<br />

serie di avventure molto simili “, spiega Antonio Gallo, responsabile di PIRELLI<br />

PZERO. L’avventura del gruppo milanese è partita in punta di piedi. Soltanto due<br />

oggetti destinati a diventare cult: una scarpa da vela, PIRELLI PZEROAcqua. E<br />

una giacca dalle performance futuriste, PIRELLI PZEROAria. “Il debutto è stato<br />

affidato a una coppia di oggetti che potesse rappresentare il nostro mondo e<br />

che allo stesso tempo fosse capace di mostrare un carattere forte, indipendente,<br />

corredato da un alto standard qualitativo. Anche per questo sono stati necessari<br />

due anni di gestazione, per poter trovare il design più giusto e i partner migliori,<br />

specializzati nei rispettivi settori di prodotto”. Oggi i numeri del progetto sono<br />

diversi. La collezione è diventata un total look. Con tanti numeri. Sette sono i<br />

designer che compongono l’ufficio stile del marchio. Uno è il libro fotografico<br />

dedicato al progetto, con scatti di Marco Anelli, Alberto Giuliani, Lorenzo Castore.<br />

Quattro sono i partner che affiancano Pirelli come licenziatari (Incom per<br />

l’abbigliamento, Morellato&Sector per gli orologi, De Rigo Vision per gli occhiali e<br />

Tecnorib per i gommoni). Dalla primavera-estate 2008 la collezione calzature,<br />

ideata dal designer Alberto Del Biondi, è il risultato della nuova strategia di<br />

produzione e commercializzazione delle calzature PIRELLI e dopo la<br />

cessazione del contratto di licenza del marchio con la società Licensing Projects.<br />

Nasce infatti la società Pzero srl, una società creata ad hoc per seguire<br />

direttamente e strutturare un vero e proprio business. La nuova collezione si<br />

identifica con la prima suola vertebrata che si curva come una schiena ma al<br />

tempo stesso risulta indeformabile: un vero e proprio trionfo della tecnica e della<br />

tecnologia. La linea Pzero è distribuita in Italia nei 200 Top negozi di<br />

abbigliamento e calzature. Tra questi Biffi a Milano, San Carlo a Torino, Russo a<br />

Capri, Luisa a Firenze, Sugar di Arezzo. All'estero è già consolidata la presenza<br />

in particolare in Spagna, Benelux, Svizzera, Russia e Nord America.<br />

Oltre 20mila sono le T-shirt vendute nell’ultima stagione e stampante con<br />

l’emblema di super P, il pugno-logo del marchio. Non si contano, invece, i<br />

testimonial che affollano l’album vip del brand. “ In poche stagioni PIRELLI<br />

PZERO è diventato uno status symbol per una generazione. Ha registrato un<br />

successo che nemmeno noi ci aspettavamo. Quando nel 2003 abbiamo aperto il<br />

corner da Bergdorf Goodman a New York, abbiamo esaurito immediatamente le<br />

scorte e abbamo avuto liste d’attesa incredibili: per l’orologio avevamo<br />

prenotazioni per 400 modelli. E oggi continuiamo a registrare elevati tassi di<br />

sviluppo”. Perché la storia è destinata a ripetersi. Ieri erano le pubblicità<br />

disegnate dai ritrattisti anni Cinquanta. Oggi sono gli scatti di Naomi Campbell. In<br />

comune, l’impronta di un pneumatico dallo spirito hi-tech. Nel 2005 è stato<br />

firmato un accordo in licenza con Tecnorib per la produzione dei gommoni<br />

PIRELLI PZERO. Così Pirelli celebra dopo 10 luminosi lustri l’antica produzione<br />

di gommoni gommati. Proprio nel 1955 nasceva, infatti, il Nautilus: il primo<br />

battello pneumatico. Il primo gommone P Zero Pirelli è stato varato nelle acque<br />

di Portofino nel maggio 2006.<br />

Daniela Carati_PIRELLI PZERO


IN AGENDA: 49° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, dal 3 all’11 ottobre negli spazi della Fiera del capoluogo ligure.<br />

LA RICERCA TOD’S LANCIA UNA<br />

PRIMA COLLEZIONE DI GIOIELLI<br />

Tod’s lancia una linea di gioielli<br />

che guardano all’arte e al<br />

design, ispirandosi ai colori delle<br />

tele di Mondrian, ma anche ai<br />

dipinti di Tamara Lempicka.<br />

Sono pezzi unici, accessori<br />

preziosi e moderni, perfetti da<br />

indossare in ogni occasione, vere e proprie sculture che fondono<br />

insieme pelle e argento.<br />

LA FORMULA 1 DEGLI OCEANI,<br />

IL CLASS1 POWERBOAT<br />

CHAMPIONSHIP<br />

La formula 1 degli oceani, il<br />

Class1 Powerboat<br />

Championship. Il prossimo<br />

appuntamento in calendario per<br />

questo campionato di velocità e<br />

tecnologia marina che si è<br />

concluso il 19 luglio ad Arendal - Norvegia - con il BMW Norvegian<br />

gran prix. Non appena le barche lunghe 14 mt attraverseranno il mare<br />

aperto, rombando ad una velocità di 270 kmh di velocità, il satellite di<br />

Edox chronometer technology sarà fautore delle tempistiche ufficiali.<br />

I VENERABILI PROFUMI DELLA<br />

SOCIETÀ KRIGLER<br />

Creato nel 1922 a Monte Carlo.<br />

L'unica Sparkling <strong>Di</strong>amond 22<br />

è basato su nettare di<br />

Champagne con fragola, cocco,<br />

musc. Un intenso, fresco,<br />

raffinati profumi. Il simbolo di<br />

eleganza e in ultimo la creazione<br />

di profumi. Un pezzo di gioielleria con i suoi cristalli all'interno della<br />

bottiglia! Profumi che vengono preparati esclusivamente in un negozio<br />

al Plaza Hotel di New York potrebbero essere una dolce idea regalo<br />

per quanti si trovano a passare proprio da quelle parti e hanno in<br />

mente di portare un dono un po’ speciale a qualcuno che l’attende a<br />

casa.<br />

BULGARI HA FESTEGGIATO I<br />

125 ANNI DI ATTIVITÀ NEL<br />

SETTORE DELL’ALTA<br />

GIOIELLERIA<br />

Si chiama Serpenti la nuova<br />

collezione di preziosi firmata<br />

Bulgari che così come il nome<br />

della linea si ispira al mondo e<br />

alle qualità dei serpenti. Un<br />

figura filiforme e flessuosa che presta i suoi tratti tipici ad una<br />

collezione di altissima gioielleria di sicuro successo.<br />

ufficio stile<br />

LORIBLU RAPPRESENTA IL<br />

MADE IN ITALY NEL MONDO.<br />

Per questa ragione, il suo<br />

prodotto si rivolge ad un target<br />

attento ai dettagli, alle finiture,<br />

alla ricerca dei materiali, alle<br />

preziosità e all’esclusività.<br />

Elemento di coesione e di<br />

coordinamento creativo presso<br />

LORIBLU è l'<br />

, la cui guida sin dagli albori è Graziano<br />

Cuccù, stylist di tutte le collezioni. Nella foto un modello della<br />

collezione estate 2009<br />

Torniamo a parlare di BlackBerry e<br />

telefonia di lusso, chi non è innamorato.<br />

Nessuno, ma soltanto in pochi possono<br />

permettersela, purtroppo. Abbiamo già visto<br />

diverse luxury edition, in oro, diamanti, e<br />

varie altre combinazioni, ma il modello di<br />

oggi è quasi esclusivamente dedicato ad<br />

un target femminile.<br />

La Maison Perrier Jouët stappa uno<br />

Champagne da Guinness dei Primati, il<br />

PJ1825. Dodici tra i maggiori guru mondiali<br />

di vino e champagne provenienti dai<br />

quattro angoli del globo, si sono riuniti a<br />

Epernay presso la Maison Perrier-Jouët<br />

per vivere una verticale d’eccellenza dei<br />

suoi più pregiati vintage: la degustazione di<br />

venti annate storiche custodite nel caveau<br />

della Maison. Un evento straordinario reso<br />

memorabile e irripetibile dall’apertura della<br />

Cuvée Perrier-Jouët 1825, il più vecchio<br />

Champagne esistente al mondo.<br />

Pirelli PZero presenta il modello Ultra Light:<br />

l’occhiale leggero come una piuma, pesa<br />

solo 20 grammi,<br />

ben il 30% in meno rispetto<br />

al peso medio di un occhiale da sole<br />

tradizionale. Innovazione dunque grazie ad<br />

una particolare lega metallica già utilizzata<br />

nella medicina sperimentale: il Nitilon.<br />

Materiale sofisticatissimo e rivoluzionario<br />

composto da una elevatissima percentuale<br />

di titanio, elemento chimico che eccelle per<br />

leggerezza. Primaria importanza al design<br />

come costante dell’intera collezione.<br />

ITALIAN<br />

FASHION STORE<br />

On-line il portale e-commerce www.gasmy.it<br />

Italian Fashion Store. In vetrina: Gucci,<br />

Prada, Dolce&Gabbana, Emilio Pucci,<br />

Moschino, Chloè, Lanvin, D&G Balenciaga,<br />

Baci e Abbracci, Blumarine, Blugirl, Fendi,<br />

<strong>Di</strong>or, <strong>Di</strong>rkkemberg, Jhon Galliano, Liù Jo,<br />

Guess, Burberry, Y.S. Laurent, Piero<br />

Gazzarrini, Pinko, L’Altra Moda, Frankie<br />

Morello, Versace e Roberto Cavalli<br />

Uno degli<br />

eventi di polo<br />

più attesi<br />

dell'anno<br />

<strong>Di</strong>eci squadre, quaranta<br />

giocatori e più di<br />

centosessanta cavalli, una<br />

località che da più di<br />

mezzo secolo è tappa<br />

preferita da VIP<br />

internazionali, un perfetto<br />

equilibrio tra sport e feste,<br />

tra desiderio di vittoria e<br />

semplice godere della vita;<br />

questa è la International<br />

Cup di Saint Tropez, il<br />

torneo che ogni anno a<br />

luglio attira gli appassionati<br />

di polo a questo esclusivo<br />

club sulla Costa Azzurra<br />

Drive your Dreams<br />

INTERNATIONAL CUP<br />

SAINT TROPEZ<br />

LA NUOVA GALLARDO SPYDER LP 560 - 4 SPIDER auto sportiva per eccellenza, con silhouette accattivante e 560 cavalli<br />

DeLuxe Porto Cervo<br />

Rhapsody 2009<br />

Lusso estremo in Costa Smeralda per la<br />

sesta edizione del DeLUXE: il lusso<br />

incomincia dal lifestyle. Auto sportive e<br />

yacht di lusso, ma anche elicotteri,<br />

gioielli, capi d’alta moda, champagne e<br />

grandi liquori hanno suscitato<br />

fantastiche emozioni in quanti si sono<br />

lanciati nell’esplorazione della rassegna.<br />

Nella celebre località della Costa Smeralda, avvolti in una suggestiva cornice<br />

ambientale, gli espositori hanno messo in mostra i loro fiori all’occhiello, nati da<br />

uno straordinario mix di design, contenuti, immagine e qualità. Il risultato?<br />

Emozioni a profusione per quanti hanno avuto la fortuna di visitare gli stand.<br />

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Un viaggio attraverso i tanti partner<br />

dell’evento per scoprire l’organizzazione di<br />

questo prestigiosissimo appuntamento estivo.<br />

L’eccellenza parte dal servizio pertanto gli<br />

ospiti sono stati alloggiati in tre strutture<br />

targate Starwood Hotels, l’ Hotel Cervo, il<br />

Cala di Volpe, il Romazzino, e nelle<br />

superesclusive ville private del Pitrizza. Ad<br />

accoglierli l’elicottero A109S GRAND di<br />

AgustaWestland mentre Danimar, dealer<br />

esclusivo di Azimut Yachts, ha presentato a<br />

Porto Cervo il nuovissimo Azimut 100<br />

Leonardo. Gli amanti dei super yacht hanno<br />

avuto di che lustrarsi gli occhi anche grazie a<br />

Fashion Yachts Group, che ha presentato il<br />

Fashion 85, e alla straordinaria<br />

partecipazione di ISA,<br />

International<br />

Shipyards Ancona, il cantierenavale<br />

"boutique" specializzato nella costruzione di<br />

grandi yacht custom.Nel mondo del lusso di<br />

rigore le belle auto, immancabili: la<br />

BugattiVeyron 16.4 Grand Sport ,la<br />

sportiva più veloce al mondo fra le vetture<br />

omologate per la normale circolazione, ma<br />

anche la LP 670-4 Super Veloce, la LP 560 e<br />

lo Spyder...tutte e tre Lamborghini, portate al<br />

DeLUXE da Autocentri Balduina.<br />

Mercedes-Benz e McLaren hanno invece<br />

presentano la nuova SLR Stirling Moss<br />

ispirata al celebre pilota britannico detentore<br />

del record della leggendaria Mille Miglia,<br />

Maybachla 57-S ePagani la Zonda Cinque,<br />

la più estrema vettura da strada mai creata. La<br />

storica casa Bvlgari farà brillare il DeLUXE<br />

Porto Cervo Rhapsody 2009 con la nuova<br />

collezione Parentesi Cocktail, dal design<br />

moderno e incisivo, fino a una selezione di<br />

gioielli e orologi delle nuove collezioni<br />

Sotirio Bulgari e Assioma D. Oro bianco,<br />

diamanti e preziose perle rosa caratterizzano i<br />

rari gioielli antichi della Galleria La<br />

Piramide, mentre scintillanti cristalli<br />

mantengono alta la tradizione d’eccellenza<br />

firmata Daniel Swarovski.<br />

Pietrof Luxury<br />

Brand a Porto Cervo presenta il lusso<br />

personalizzato in tutte le sue possibili<br />

declinazioni, dai gioielli agli arredi passando<br />

per ristoranti e alberghi. Se è vero che lusso è<br />

benessere e relax, anche per questa edizione<br />

2009 non poteva mancare la collaborazione<br />

con il Prestige Village, a disposizione dei<br />

clienti della Marina di Porto Cervo dal 5<br />

luglio al 2 settembre.Tra le presenze<br />

eccellenti, l’agenzia Engel & Völkers di<br />

Porto Cervo, operatore immobiliare di pregio<br />

che, grazie allo "shop concept" in 28 Paesi e 4<br />

continenti è in grado di offrire servizi tagliati<br />

ad hoc per le esigenze del cliente. Il DeLUXE<br />

Porto Cervo Rhapsody 2009 è stata poi<br />

un’occasione per scoprire la prima acqua di<br />

lusso a base di petali d’oro, Exousía Gold -<br />

Luxury Water Experience, un’esclusiva<br />

acqua di design che unisce le elevate proprietà<br />

di una selezionata fonte italiana alle<br />

ultimissime ricerche medico-estetiche<br />

sull’anti-aging e anti-stress. Gli amanti di<br />

Bacco infine, al DeLUXE di quest’anno, sono<br />

stati deliziati dai vini di Chateau Lascombes<br />

e lo Champagne firmato Perrier-Jouët, che<br />

con il suo approccio limited edition, continua<br />

a essere presente nei luoghi e negli eventi più<br />

esclusivi al mondo.<br />

C-HOTEL&SPA<br />

CASSAGO BRIANZA<br />

LECCO_ITALY<br />

E’stato realizzato grazie all’intuizione di Andrea,<br />

laurea in economia e gestione aziendale<br />

primogenito della famiglia Colzani,: “Mi ha<br />

affascinato il progetto di investire in una<br />

struttura ricettiva d’eccellenza, dedicata non<br />

solo al turismo business, segmento significativo<br />

in un territorio da sempre caratterizzato da una<br />

forte presenza imprenditoriale, ma anche ad<br />

turismo nuovo, alternativo e contemporaneo,<br />

dove l’ospite è alla ricerca del benessere psicofisico,<br />

del relax, della tranquillità, delle bellezze<br />

naturali ed del patrimonio artistico e storico,<br />

preferibilmente lontano dai classici circuiti<br />

turistici più conosciuti.<br />

Un esempio emblematico<br />

è il recente Cammino di Sant’Agostino, progetto<br />

turistico brianteo premiato dall’Expo dei Territori<br />

Verso il 2015, che ha valorizzato Cassago<br />

Brianza con un nuovo itinerario di fede, ma<br />

anche di svago, consentendo al viaggiatore la<br />

conoscenza dei più significativi punti d’interesse<br />

del territorio a nord di Milano. La filosofia sulla<br />

quale si basa il concetto di C-HOTEL - continua<br />

Andrea Colzani - è l’estrema attenzione per<br />

l’immagine e il design, che rappresentano non il<br />

fine ma il mezzo attraverso il quale regalare<br />

all’ospite sensazioni ed emozioni di comfort e<br />

tranquillità. L’ ordine visivo, voluto dal rigore del<br />

minimalismo, suggerisce un senso di serenità in<br />

una dimensione quasi atemporale”. Le diciotto<br />

suites dagli spazi luminosi ed essenziali, dal<br />

raffinato design “made in Italy”, sono<br />

caratterizzate dall’uso della pietra del mare,<br />

dalle pregiate essenze e dallo accostamentodi<br />

colori neutri che creano con il contributo della<br />

luce naturale una atmosfera rilassante, calda e<br />

sensuale. Nel progetto è stata data grande<br />

enfasi alle tecnologie e alla domotica integrata.<br />

A completamento dell’offerta, C-HOTEL mette a<br />

disposizione un’ampia sala fitness - con<br />

attrezzature Tecnogym, opportunità del personal<br />

trainer per corsi individuali o piccoli gruppi-ela<br />

C-SPA, con tre vasche termali, interne ed<br />

esterne, bagno turco, cascata tonificante ed<br />

energizzante, zona relax e solarium, trattamenti<br />

con innovativi prodotti professionali ed esclusive<br />

tecniche di massaggio. Per entrambe, il<br />

concetto fondamentale è la formula di utilizzo a<br />

numero chiuso, su prenotazione sia per gli ospiti<br />

dell’hotel che per la clientela esterna, per<br />

garantire sempre, dalle 6 alle 24, un ambiente<br />

non congestionato ma rilassante e piacevole,<br />

nel pieno rispetto del wellness psico-fisico.<br />

Anche il giardino privato, intimo e silenzioso -<br />

ove si scorge a ovest tra le verdi colline,<br />

Montorfano e nelle giornate più limpide, il Monte<br />

Rosa - progettato dal paesaggista Emilio<br />

Trabella, l’ampio solarium, il concetto innovativo<br />

di colazione all’italiana con un’accurata<br />

selezione di prodotti artigianali C-Colzani, il<br />

rilassante lounge bistrò ambiente ideale per la<br />

degustazione di un drink, le boardrooms per<br />

riunioni o presentazioni di lavoro, la cortesia<br />

della concierge per ogni necessità (autista,<br />

personal shopper, guida turistica, etc.), rientrano<br />

nel concetto fondamentale di accoglienza e<br />

benessere a 360 gradi in un contesto<br />

d’eccellenza.<br />

Antonella De Chiara<br />

“360°”<br />

GUSTO<br />

LA BELLA DI<br />

CERIGNOLA<br />

è una varietà a Denominazione<br />

di Origine Protetta (D.O.P.) di<br />

oliva autoctona coltivata nel<br />

foggiano.<br />

DISTRIBUTORE CERTIFICATO:<br />

Piero Casamassima,<br />

un’avventura imprenditoriale<br />

iniziata trent’anni fa con<br />

l’obiettivo di commercializzare e<br />

trasformare i prodotti del suolo<br />

della sua area geografica oggi<br />

diretti al mercato statunitense e<br />

poi verso l’Oriente. La filosofia<br />

aziendale: La continuità del<br />

gusto dei propri prodotti e la<br />

continuità produttiva, l’ottimo<br />

servizio e l’investimento nella<br />

ricerca e nel marketing.<br />

I PISTACCHI DI<br />

BRONTE<br />

Il pistacchio fa parte dei caratteri<br />

forti della Sicilia e, quello che é<br />

unico e insuperabile per qualità,<br />

profumo, aroma, sapore, valore.<br />

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Vincenzo Longhitano e Nino<br />

Marino giovani titolari<br />

dell’azienda “Pistì”. La filosofia<br />

aziendale: una produzione<br />

artigianale e di qualità esportata<br />

in tutto il mondo.<br />

L’AGNELLO DI<br />

SAINT-MICHEL<br />

La denominazione di origine<br />

protetta di agnello di Mont St.<br />

Michel è stata approvata<br />

dall' Institut National des<br />

Appellations d'Origine.<br />

DISTRIBUTORI CERTIFICATI:<br />

“ Trattoria la Marmetta”<br />

lungomare di Porto San Giorgio<br />

La filosofia aziendale:<br />

Ristorazione di altissima qualità<br />

TRIESTE_ITALY<br />

HOTEL VICTORIA<br />

LA CULTURA A QUATTRO STELLE<br />

Sorge nel cuore di Trieste, a pochi passi da Largo Barriera,<br />

l’ Hotel Victoria, raffinatissimo albergo a quattro stelle dalla<br />

vocazione letteraria che affonda le proprie radici nel passato<br />

multiculturale della città. E’ infatti ospitato nell’edificio che<br />

accolse lo scrittore irlandese James Joyce, uno dei<br />

personaggi più significativi della cultura europea dei primi<br />

del ’900 che proprio a Trieste concepì la sua opera più<br />

importante, l’ “Ulisse”. Un forte legame con il passato,<br />

quindi, che è però un augurio affinché l’hotel possa<br />

diventare un punto di riferimento per la fervente vita artistica<br />

e culturale della città. La vocazione dell’albergo si manifesta<br />

inoltre nell’ospitalità offerta alla presentazione di libri e altre<br />

manifestazioni letterarie, a vernissage, mostre, concerti, che<br />

lo pongono al centro della vita culturale triestina. Una<br />

piccola curiosità: alle pareti dell’albergo sono appese le<br />

opere dell’architetto Gustavo Palumbo, dipinti neoclassici<br />

che riportano frasi tratte dalle più famose opere di James<br />

Joyce.<br />

Orange - Gruppo Rem<br />

SORRENTO_ITALY<br />

CROWN PLAZA<br />

IL FIORE ALL’OCCHIELLO DEL GOLFO<br />

E’ una nuova realtà affermatasi nell’area stabiese, divenuta<br />

in poco tempo, punto di riferimento e richiamo per lo<br />

sviluppo turistico del territorio. Un innovativo spirito<br />

imprenditoriale ha saputo dimostrare come sia possibile<br />

riqualificare e riconvertire un’industria dismessa in un hotel<br />

di prestigio e di richiamo internazionale. Era impresa difficile<br />

immaginare che dalle ceneri del vecchio cementificio, triste<br />

e in disuso, sarebbe poi rinata, come per incanto, una<br />

moderna struttura alberghiera ricca di fascino e design.<br />

L’ambizioso progetto di riconversione industriale ha tenuto<br />

conto, sia dell’intervento edilizio volto alla conservazione<br />

dell’immagine storica del vecchio opificio industriale, sia<br />

dell’impatto ambientale tendente a fermare il degrado in cui<br />

l’area era da tempo abbandonata. Oggi, il Crowne Plaza<br />

Stabiae Sorrento Coast si presenta quale destinazione<br />

ottimale per turisti, congressisti e uomini di affari, ed inoltre<br />

la sua superficie così ampia lo rende anche luogo ideale per<br />

eventi di ampio respiro.


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in relazione alle vigenti leggi sull’acustica. Perché l'antico si sposi al nuovo, perché il sapore<br />

artistico del passato si esprima attraverso l'intervento tecnologico. Un ascensore che si adatta<br />

facilmente ad ogni esigenza, richiedendo limitate predisposizioni murarie, bassi consumi e<br />

limitati costi d'esercizio. Il progetto, che verrà lanciato nei prossimi mesi tramite un’apposita<br />

campagna destinata alle componenti del mercato più sensibili a tali tematiche, sarà poi oggetto<br />

di ulteriori e continue implementazioni.<br />

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della natura primordiale e la magia degli elementi. Sembrano infatti scolpite dal vento e<br />

modellate dalla pioggia queste piccole sculture quasi di ghiaccio, dove la luce si concentra e<br />

regala ai nostri spazi un sorprendente tepore. <strong>Di</strong>segnata da Patrizia Volpato, la linea<br />

ALASKA è proposta in molteplici declinazioni e soluzioni, che la rendono perfetta per essere<br />

inserita in ogni tipo di ambiente. Si va dai faretti alle sospensioni, singole o composte da più<br />

elementi, alle piantane e alle realizzazioni da tavolo, fino ai pezzi più grandi da 240 cm,<br />

perfetti per impreziosire una hall d’albergo o una raffinata boutique. Realizzate in vetro<br />

trasparente, le lampade ALASKA terminano con una goccia in vetro opaco disponibile in<br />

nero, bianco, rosso, oro o argento. Anche la base è personalizzabile scegliendo la versione<br />

in stoffa damascata, marrone o panna, adatta ad ambienti più classici, oppure quella in<br />

metallo lavorato in acciaio o foglia d’oro.<br />

ALASKA di Patrizia Volpato<br />

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Abbiamo tentato, con questa mostra, ardimentosa, di ricostruire il<br />

gusto del cardinale Giovanni Battista Pallotta documentato<br />

nell’inventario del 1647 per i dipinti conservati a Caldarola, e in quello<br />

del 1668 per i dipinti conservati nella residenza romana. La storia della<br />

collezione e della sua dispersione è ben ripercorsa da Antonio<br />

D’Amico ed è stato nostro impegno non solo inseguire le opere nelle<br />

attuali collocazioni, ma anche estendere la scelta ad opere affini dei<br />

medesimi pittori e di medesimo soggetto (talora ricordati senza autore)<br />

presenti nella collezione. Circa una ventina di opere ritornano dunque a<br />

casa, nelle stanze del palazzo del cardinale. A partire da queste, la<br />

“suggestione è facile perché si tratta di opere... possibili<br />

Vittorio Sgarbi<br />

“<br />

Nella foto da destra: Stefano Papetti, Vittorio Sgarbi e Fabio Lambertucci alla conferenza stampa di presentazione della mostra.<br />

CARAVAGGIO, GUIDO RENI, GUERCINO E MATTIA PRETI<br />

PER IL CARDINALE PALLOTTA<br />

EVENTI<br />

LE STANZE DEL CARDINALE<br />

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Rivivono le<br />

passioni di un<br />

collezionista colto<br />

e raffinato:<br />

opere di pittori di prima<br />

grandezza riportano ai fasti<br />

seicenteschi un’antica dimora. Il<br />

sogno di bellezza del Cardinale<br />

Giambattista Pallotta, fine<br />

politico della Roma barocca e<br />

Legato Pontificio in Emilia, fa<br />

splendere Caldarola, autentico<br />

gioiello di architettura e<br />

urbanistica, con la ritrovata luce<br />

della pittura di Caravaggio,<br />

Guido Reni, Guercino, Mattia<br />

Preti, Giovanni Lanfranco, Carlo<br />

Maratta, Domenichino, Annibale<br />

e Ludovico Carracci.<br />

Ridare dopo quattrocento anni un volto, una forma e un cuore a una<br />

“scomparsa” collezione di mirabili dipinti, resa preziosa dalla<br />

presenza di grandi nomi della pittura barocca e ammirata al tempo<br />

dalla regina Cristina di Svezia e dal principe Casimiro di Polonia.<br />

Una collezione dispersa e smembrata dagli eredi per sanare la grave<br />

situazione debitoria che premeva alla morte del suo creatore, il<br />

Cardinale Giambattista Pallotta, avvenuta nel 1668. Non è una storia<br />

come tante, quella presentata al pubblico da una nuova prestigiosa<br />

mostra curata da Vittorio Sgarbi a Caldarola (Mc), evento espositivo<br />

di prima grandezza nell’ambito dell’offerta di una regione, le Marche, sempre più attenta alla valorizzazione del suo<br />

patrimonio artistico, storico e culturale. La mostra “Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino e<br />

Mattia Preti per il Cardinale Pallotta” , catalogo SILVANA Editoriale, il cui Comitato Scientifico è presieduto da Denis<br />

Mahon e vede presenti tra gli altri Lorenza Mochi Onori, Livia Carloni, Stefano Papetti, con il coordinamento di Liana<br />

Lippi, è promossa dal Comune di Caldarola in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico,<br />

Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il contributo di Regione Marche, Provincia di Macerata e Fondazione<br />

Carima. La mostra si tiene sotto l’ Alto Patronato del <strong>Presidente</strong> della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i<br />

Beni e le Attività Culturali. L’evento è destinato a fare di Caldarola un nuovo, intrigante “caso” artistico, dopo il successo,<br />

nel 2007, dell’esposizione dedicata a Simone De Magistris. “ Dal punto di vista della curiosità, dell’originalità e<br />

dell’importanza, questa mostra sarà un evento travolgente, di portata internazionale straordinaria –dichiaraVittorio<br />

Sgarbi -. Per la levatura dei pittori e per il sentimento di risarcimento che la muove, questa iniziativa è una delle più<br />

importanti mai fatte nelle Marche. Enorme è la soddisfazione di vedere tornare capolavori di maestri come Caravaggio nel<br />

luogo dove sono stati ospitati per la capacità formidabile del gusto collezionistico della famiglia Pallotta. Tutta l’Italia<br />

potrà vedere nelle Marche e in Caldarola un luogo dell’anima, dove ritrovare alcune tra cose straordinarie che l’arte<br />

italiana ha prodotto”. Non è una quadreria come tante, quella che ha allietato le giornate del Cardinale Giambattista<br />

Pallotta nella sua superba dimora caldarolana, che fa ora da preziosa cornice all’esposizione così come era nell’antichità<br />

scrigno di tesori pittorici. A fare la differenza rispetto alle normali vicende dell’evoluzione delle collezioni d’arte storiche è il<br />

CALDAROLA_MACERATA_PALAZZO DEI CARDINALI PALLOTTA<br />

23 MAGGIO_12 NOVEMBRE 2009<br />

calibro dei pittori amati dal porporato, i maggiori artisti del Seicento, che vengono riuniti grazie a un attento lavoro di ricerca<br />

documentaria effettuata a Roma, Bologna e Caldarola e fatti rivivere grazie a importanti interventi di restauro, per restituire<br />

al pubblico di oggi il fasto di una stagione artistica di eccellenza. A fare da collante fra le varie figure ed esperienze<br />

pittoriche che si ritrovano ad abitare le stanze di una memoria collezionistica finalmente ricomposta, si intravede il sogno di<br />

grandezza di un Cardinale, fine politico della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia. Raffinato e colto collezionista di<br />

opere d’arte, che amava il bello, il fine mecenate creò una piccola Roma in provincia di Macerata, tra antichi castelli e dolci<br />

colline verdeggianti, facendo di Caldarola un centro nevralgico della cultura manierista marchigiana. I dipinti commissionati<br />

dal mecenate ai più apprezzati artisti del suo tempo erano amorevolmente riuniti in una quadreria che impreziosiva il palazzo<br />

di Caldarola, simile a una vera e propria corte principesca, facendone uno dei pochi edifici marchigiani in grado di<br />

rivaleggiare, per il fasto e la ricchezza degli arredi, con i palazzi principeschi dell’Urbe. Grazie alla prodigalità del Pallotta, il<br />

palazzo di Caldarola ha ospitato illustri personaggi che percorrevano la strada fra Roma e Loreto, meta nel Seicento di<br />

pellegrinaggio: a sostare nelle stanze del Cardinale e ad ammirare la sua splendida collezione sono stati, tra gli altri, la regina<br />

Cristina di Svezia, il principe Casimiro di Polonia e i cardinali Barberini. L’assetto originale della collezione contava più di<br />

cinquanta dipinti che la mostra riporta a Caldarola nella seducente cornice del Palazzo dei Cardinali Pallotta. Laddove non è<br />

stato possibile individuare con certezza le opere effettivamente appartenute al prelato marchigiano, si è scelto di esporre tele<br />

del medesimo autore e dello stesso soggetto di quelle elencate negli inventari, al fine di restituire al visitatore la suggestione<br />

dell’intera raccolta.Sono oltre sessanta le opere in esposizione, prestate da vari musei e collezioni private italiane e straniere.


Fra tutti si distinguono i pennelli di Caravaggio, Carlo<br />

Maratta, Giovanni Lanfranco, Mattia Preti. <strong>Di</strong> Caravaggio<br />

la raccolta Pallotta vantava due dipinti da stanza, un san<br />

Francesco e una Maddalena, lascito arrivato probabilmente<br />

al nipote dal Cardinale Evangelista, che ebbe dei rapporti<br />

con Caravaggio per la realizzazione della “Madonna della<br />

serpe” per la Basilica di San Pietro.La raccolta Pallotta<br />

illustra, inoltre, in modo esauriente gli sviluppi della scuola<br />

seicentesca bolognese, con la quale il colto e brillante<br />

protettore di artisti intratteneva uno stretto rapporto in virtù<br />

della sua attività di diplomatico papale a Ferrara. Tornano<br />

ad animare le stanze del Cardinale pittori come Guido<br />

Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino,<br />

Domenichino, Elisabetta Sirani.A permeare la collezione è<br />

anche un gusto raffaellesco, di cui sono testimonianze<br />

importanti alcune copie del Maestro urbinate e la presenza<br />

di straordinarie pitture di Benvenuto Garofalo. Oltre a una<br />

figura di spicco della pittura marchigiana come Giovan<br />

Francesco Guerrieri, degne di menzione sono anche tele di<br />

Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, Gaspar Dughet,<br />

Girolamo Muziano, Girolamo Buratti, Jan Gerritsz Van<br />

Bronckhorst, Simone Cantarini detto Il Pesarese,<br />

Alessandro Tiarini, Pietro Paolo Bonzi, Francesco<br />

Bassano, Denis Calvaert. Un’impegnativa campagna di<br />

restauri ha restituito alle tele una migliore condizione di<br />

leggibilità. Fiorisce di nuova freschezza, per esempio, la<br />

“Madonna in gloria” di Carlo Maratta, opera conservata<br />

nelle Marche, della chiesa dei Caracciolini di San Ginesio.<br />

Si fa ammirare, inoltre, con occhi nuovi in virtù di un<br />

completo restauro anche la grande tela di Guercino<br />

raffigurante la “Cacciata dei mercanti dal tempio”, in<br />

prestito dalle raccolte comunali genovesi di Palazzo Rosso,<br />

dove è confluito un nucleo consistente dei dipinti Pallotta,<br />

passati già nel Seicento presso la collezione dei conti<br />

Grassi di Bologna e successivamente in quella dei<br />

marchesi Brignole Sale di Genova. In quest’opera di<br />

Guercino, nel flagello con cui Gesù allontana i profanatori<br />

del luogo sacro, può cogliersi un riferimento diretto allo<br />

stemma del cardinale. Giunge sempre da Genova anche il<br />

dipinto di Mattia Preti scelto come immagine simbolo<br />

della mostra, la “Liberazione di Olindo e Sofronia”; il<br />

tema è tratto dal canto 11 della Gerusalemme Liberata, che<br />

rivela l’interesse del dotto Pallotta per i soggetti letterari<br />

nei quali si esprime il compiacimento per la bellezza<br />

muliebre. Non una sede qualsiasi quella della mostra,<br />

come si diceva, bensì un eccezionale gioiello<br />

architettonico di Caldarola, un Palazzo in cui attraverso il<br />

linguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spirito<br />

della Controriforma. Uno spazio di straordinario fascino<br />

nel cui impianto architettonico è disegnata la stessa piazza<br />

antistante in un’ideale composizione, armonica ed unitaria,<br />

un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltato<br />

dalla mostra stessa. Splendida la Stanza del Paradiso, la cui<br />

frescatura continua ad animare dibattiti e querelle<br />

sull’attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto e<br />

remoto, luogo di meditazione del Cardinale, dove la realtà<br />

si sublima nella favola: un paesaggio altamente lirico con<br />

una flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate da<br />

cavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi,<br />

festoni e puttini animano una narrazione vivace e piena di<br />

slancio, per molti versi ispirata alla decorazione di Palazzo<br />

Farnese a Caprarola e che lascia intravedere non poche<br />

citazioni dal Cavalier D’Arpino.<br />

Laura Ruggeri _LR Comunicazione<br />

Il direttore di “Libero” Vittorio Feltri e Daniela Santanchè<br />

L’On. Lorenzo Cesa Segretario nazionale UDC<br />

con la presentatrice Giorgia Surina.<br />

Nella prestigiosa<br />

cornice dell’Aula<br />

Magna<br />

dell’Università IULM<br />

di Milano sono state<br />

premiate le migliori<br />

campagne stampa,<br />

affissione e<br />

comunicazione non<br />

convenzionale<br />

vincitrici del 6° Press<br />

& Outdoor Key<br />

Award organizzato<br />

annualmente da<br />

Media Key.<br />

I 272 lavori in competizione, esposti in mostra nella<br />

hall dell’Università IULM sono stati esaminati da<br />

una giuria composta da esperti di comunicazione,<br />

giornalisti, docenti universitari e direttori creativi di<br />

agenzie di comunicazione. I vincitori delle categorie<br />

Press, Outdoor, comunicazione non<br />

convenzionale e delle due categorie speciali,<br />

Campagne Integrate e Media Creativity, sono<br />

stati premiati con le sculture e i diplomi. Due i premi<br />

Speciali assegnati:IlPerformance Key Award<br />

consegnato all’azienda che si e' distinta per una<br />

performance particolarmente brillante e Campagna<br />

Istituzionale Outdoor, conferita alla campagna<br />

“Smettetela di litigare” – UDC. A impreziosire la<br />

serata è stata la conduzione frizzante di Giorgia<br />

Surina che rinnova la sua presenza come<br />

conduttrice dei Galà dei winner di Media Key e le<br />

bellissime playmate Stephanie Zucchini e<br />

Francesca Lukasik. Tra i vincitori di categoria<br />

spiccano aziende le cui campagne pubblicitarie si<br />

sono distinte per innovazione e creatività:<br />

Volkswagen-Audi, BMW Group, Enel, Birra<br />

Peroni, Fiat, Leroy Merlin, Miroglio Fashion.<br />

Ospiti d'onore della serata sono stati il <strong>Di</strong>rettore del<br />

quotidiano Libero, Vittorio Feltri che ha consegnato<br />

il riconoscimento Performance Key Award<br />

all’Amministratore Delegato di Visibilia Pubblicità,<br />

Daniela Santanchè, per gli straordinari risultati<br />

ottenuti e l’Onorevole Lorenzo Cesa Segretario<br />

nazionale della UDC che ha ritirato il premio per la<br />

campagna ‘Smettetela di litigare’ di UDC. Sponsor<br />

della manifestazione sono stati Promocard e<br />

Questapubblicità. Hanno collaborato inoltre alla<br />

serata Telesystems per l’allestimento audio e luci,<br />

Estvideo per le riprese, Antico Pastificio<br />

Moscova per il catering, Areameeting per le<br />

hostess e Model & Talent per le modelle. Regia a<br />

cura di Alberto de Maio. I momenti più piacevoli<br />

della serata su www.mediakey.tv<br />

VINCITORI, PROTAGONISTI E CURIOSITA’<br />

6° PRESS & OUTDOOR<br />

KEY AWARD<br />

MILANO<br />

ITALY<br />

di Raffaella Fracchia e Astrid Fiorella_MediaKeyEvents<br />

www.donnaimpresa.com 57


1989<br />

NASCE IL CENTRO DANZA CARILLON<br />

Nata per volontà di Mariella Strappa e più<br />

tardi, dal 1997, diretto da Simonetta<br />

Strappa, questa scuola, che segue il<br />

metodo di insegnamento della Royal<br />

Academy of Dancing di Londra, garantisce<br />

la serietà del lavoro e la correttezza di un<br />

metodo di studio costantemente aggiornato.<br />

Ciò sia in virtù del livello di preparazione degli insegnanti il cui operato è soggetto a verifica periodica da<br />

parte della sede centrale di Londra, sia grazie allo svolgimento di esami annuali sostenuti dagli allievi alla<br />

presenza di esaminatori inglesi, finalizzati al conseguimento di un diploma riconosciuto a livello<br />

internazionale. L’accademia cerca così di migliorare il livello della danza e del suo insegnamento.<br />

Insegnanti di tutto il mondo possono seguire una vasta gamma di corsi specialmente preparati per assisterli<br />

in ogni aspetto del loro lavoro. I giovani studenti, che rappresentano il futuro della danza, vengono preparati<br />

correttamente e nei tempi necessari secondo le esigenze individuali. I bambini, i cui corpi non sono ancora<br />

completamente formati, sono protetti dai<br />

danni che possono essere causati da un<br />

insegnamento sbagliato. I bambini<br />

possono cominciare a frequentare le<br />

lezioni con la massima tranquillità e<br />

sicurezza dall’età di cinque anni e<br />

continuare, se questo è il loro desiderio,<br />

fino ad un livello professionale.<br />

L’accademia è anche in grado di<br />

prepararli a diventare insegnanti a loro<br />

volta. Qualunque sia il futuro di questi<br />

bambini, sia che proseguano o meno<br />

nella danza o nell’insegnamento di<br />

essa, avranno sicuramente tratto<br />

beneficio dalla conoscenza,<br />

dall’esperienza e dall’apprezzamento di<br />

una delle più grandi discipline artistiche.<br />

MACERATA_ITALY<br />

Tempo<br />

d’estate<br />

tempo di<br />

novità<br />

modaiole.<br />

La prima,<br />

possiamo<br />

scommetterci<br />

.. sarà Cushe<br />

l’originale marchio inglese<br />

portato in Italia dalla<br />

Marinelli srl. La spiaggia<br />

dorata di Civitanova ha<br />

tenuto a battesimo il nuovo<br />

brand lo scorso 8<br />

luglio.Cushe è marchio<br />

nato nell’estate del 2004 e<br />

gestito dalla più grande<br />

azienda di calzature casual<br />

al mondo la Wolverine<br />

World Wide. Il design<br />

innovativo e originale<br />

sorprende per il suo<br />

immediato appeal. Gli<br />

stilisti creano infatti una<br />

collezione sempre<br />

differente sfidando i confini<br />

prestabiliti, piuttosto che<br />

seguendo trend dettati da<br />

altri.Nel corso della serata<br />

Mauro Marinelli, General<br />

Manager della Marinelli srl,<br />

ha presentato la nuova<br />

collezione PRIMAVERA<br />

ESTATE 2010, un ampio<br />

assortimento di calzature<br />

rivolto a tre distinte<br />

categorie di consumatori e<br />

differenti lifestyle: URBAN<br />

SAFARY, UNIVERSAL<br />

TRAVELLER, COASTAL<br />

SUPREMACY. Una linea<br />

costituita da più di 40<br />

modelli tutti da scoprire: a<br />

cominciare da sandali<br />

sportivi e confortevoli, per<br />

finire con sneakers giovani<br />

e multiuso. Il marchio ha<br />

una chiara vocazione<br />

internazionale, dal 2004 ad<br />

oggi infatti Cushe ha<br />

allargato la distribuzione e<br />

attualmente è presente in<br />

ben 25 nazioni: dalla<br />

Russia al Canada<br />

passando per la Germania<br />

e il Sud Africa. A partire<br />

dalla prossima primavera<br />

estate lo potremo trovare<br />

anche nelle più esclusive<br />

vetrine di tutta Italia.<br />

La Marinelli Srl rappresenta una realtà moderna e virtuosa nel panorama calzaturiero<br />

nazionale. Il giovane management, le innovative strategie commerciali e distributive, fanno<br />

si che la Marinelli Srl sia un punto di riferimento importante per agenti e clienti, un partner<br />

affidabile e propositivo. La società è attualmente guidata da Marinelli Mauro (nella foto)<br />

CAT_DUNLOP_RIFLE_WORLD WALKER BY BIRKENSSTOCK_HUSH PUPPIES_DOCKERS<br />

RECANATI<br />

MACERATA_ITALY<br />

PRESENTATA LA NUOVA COLLEZIONE 2010 AL BATIK<br />

LA MARINELLI PORTA IN ITALIA CUSHE<br />

EVENTI * MODA * DANZA<br />

www.donnaimpresa.com 59


pubblico<br />

& privato<br />

SPECIALE NO-PROFIT<br />

RETE PER L’INDIVIDUO E L’INTEGRAZIONE: NUOVA<br />

ESPERIENZA ASSOCIATIVA REGIONALE<br />

INTERVISTA ALLA PRESIDENTE<br />

FRANCESCA PONGETTI<br />

SECONDA DA SINISTRA NELLA FOTO<br />

CON ALCUNI ASSOCIATI<br />

CESANO<br />

DI SENIGALLIA<br />

ANCONA<br />

ITALY<br />

L'Associazione Omphalos - Rete per l'Individuo e<br />

l'Integrazione, è nata nell'aprile 2008 per iniziativa di un<br />

gruppo di genitori accomunati dalla stessa esperienza:<br />

i loro figli hanno ricevuto una diagnosi afferente al<br />

cosiddetto spettro autistico, e sono stati presi in carico<br />

dal Centro per l'Autismo di Fano. E' dunque<br />

un'associazione di volontariato che intende tutelare,<br />

garantire e promuovere le reali ed essenziali esigenze<br />

di questi giovani e giovanissimi, che non hanno la<br />

capacità di far valere la propria voce autonomamente.<br />

Perché Omphalos?<br />

In definitiva, ogni meta della nostra associazione è ben racchiusa e trasmessa dal nome che i fondatori hanno scelto di<br />

attribuirle: Omphalos è parola greca il cui significato letterale è ombelico. Nell'antichità l'ombelico era l'immagine di<br />

un concetto, il punto di contatto tra due diversi piani d'esistenza, quello manifesto della vita terrena e quello non<br />

manifesto delle energie sottili; oggi invece il suo significato è concreto, poiché si riferisce alla cicatrice che lascia sul<br />

www.donnaimpresa.com 41


ventre la caduta del moncone, quello che resta dopo il taglio<br />

del cordone attraverso cui il feto s'è nutrito per tutto il periodo<br />

della sua vita intrauterina. Per noi, mettendo insieme l'antico<br />

e il presente, omphalos è simbolo della possibilità di mettere in<br />

collegamento l'esistenza di ragazzi spesso nell'ombra di<br />

personalità complesse e a volte nascoste, con il piano della<br />

vita di tutti in questo mondo. Proprio come li abbiamo dati<br />

alla luce sul piano fisico, attraverso l'associazione noi genitori<br />

ci spendiamo per riuscire a portarli di nuovo alla luce, questa<br />

volta sul piano della condivisione della propria vita con gli<br />

altri. Dentro l'omphalos è racchiuso il ruolo che in verità<br />

appartiene ad ogni genitore, forse a noi solo con più peso,<br />

fatica, difficoltà che a molti altri.<br />

La prima domanda è d’obbligo: perché un’altra<br />

associazione di tutela per i disabili?<br />

Abbiamo voluto fin da subito differenziare il nostro modo di<br />

operare rispetto a quello canonico di tante associazioni di<br />

tutela o di familiari di disabili. Il mondo del sociale è pieno di<br />

buone pratiche ma anche di interessi “isolati” e poco<br />

produttivi. Oggi la società si sta allontanando sempre di più<br />

da coloro che richiedono una attenzione speciale. Sembra<br />

quasi che ogni situazione che crea difficoltà a una vita che<br />

scorre lenta e insignificante, non la si voglia considerare.<br />

I problemi non si affrontano, così non ci sono; si ha diritto a<br />

tutto quello che ci può soddisfare non tenendo conto del<br />

domani. Per gli altri, i diversi, gli “anormali”, gli emarginati<br />

ci penserà qualcun altro. Proprio per questo, sapendo di non<br />

poter “spostare” l’orologio verso un altro tempo, un altro<br />

modo di ragionare, abbiamo voluto tentare una carta diversa:<br />

quella della collaborazione diretta, interessata, coinvolgente.<br />

Noi ci rivolgiamo agli stessi nostri interlocutori come semplici<br />

“consulenti”. Proponiamo percorsi riabilitativi-abilitativi<br />

progettati, gestiti e organizzati con le persone adatte (ed i<br />

professionisti adeguati ad ogni singolo caso). Verifichiamo se<br />

è possibile un inserimento lavorativo (per questo alcuni dei<br />

nostri soci e l’associazione stessa, sono anche soci di una<br />

cooperativa lavoro nata all’inizio del 2009 ma già operativa<br />

con diversi dipendenti e collaboratori).<br />

Che rappresenta per voi l’Autismo?<br />

E’una definizione, in verità, un po’forzata in quanto, come<br />

riporta l’associazione SINPIA (Società Italiana di<br />

Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) l’autismo è<br />

una sindrome comportamentale causata da un disordine dello<br />

sviluppo biologicamente determinato, le cui aree più<br />

interessate sono quelle relative all’interazione sociale<br />

reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla<br />

capacità di stabilire relazioni con gli altri. Autismo deriva dal<br />

greco autos “se stesso” e fu utilizzato per la prima volta dallo<br />

psichiatra svizzero Bleuler nel 1911 per descrivere pazienti<br />

affetti da schizofrenia e dissociazione della personalità.<br />

Leo Kanner, successivamente, preciserà con un’accezione più<br />

circoscritta, il disturbo psichiatrico dell’infanzia, noto come<br />

“autismo infantile precoce”; differenziando, così, l’autismo<br />

infantile e autismo schizofrenico. Atri specialisti si occuparono<br />

della questione dell’autismo infantile, come B. Bettelheim<br />

secondo cui l’autismo ha radici psicologiche e non innate,<br />

formulando, anche, l’affermazione di “madri frigorifero”.<br />

Questo panorama internazionale affermò le diagnosi di 50/60<br />

anni fa, quando i ragazzi autistici, ormai dei giovani adulti,<br />

dopo una adolescenza passata in casa perché “strani e<br />

bizzarri nei comportamenti”, diventavano sempre più<br />

ingestibili fino a raggiungere il fatidico traguardo<br />

dell’ingresso nelle strutture manicomiali, chiuse nel 1978 con<br />

la legge Basaglia. Una persona autistica che non riceve alcun<br />

“trattamento”, ha solo questa possibilità anche tutt’ora. Non<br />

esistono più i manicomi ma le strutture protette odierne non<br />

sono tanto dissimili da certi luoghi dove la dignità dell’uomo<br />

resta un valore relativo.<br />

Ora, nel panorama scientifico mondiale si ha maggiore<br />

consapevolezza, grazie, a un sempre crescente numero di<br />

persone che si occupano sia dell’aspetto scientifico che di<br />

quello sociale. Il muro che separava coloro, che all’inizio del<br />

secolo scorso erano chiamati semplicemente autistici, si sta<br />

via via indebolendo. Certezza odierna è che l’autismo è una<br />

disabilità di tipo molto complesso, nella quale intervengono,<br />

differentemente coinvolti, numerosi elementi. Inoltre, ogni<br />

bambino autistico, così come tutti i bambini, è diverso dagli<br />

altri e tutti reagiscono in modo eterogeneo al mondo che li<br />

circonda. Per noi oggi, dopo che nelle Marche uno staff<br />

guidato dalla Dott.ssa Vera Stoppioni ha iniziato un percorso<br />

di valutazione ed analisi sulla patologia (promuovendo un<br />

vero e proprio Centro specialistico all’interno di un progetto<br />

regionale), l’autismo non spaventa più seppur non esiste la<br />

cura per guarire da esso. Dopo l’applicazione della<br />

metodologia ABA (= Applied behaviour approach), basata sul<br />

comportamentismo, l’evoluzione di un bambino è continua e<br />

incessante è il suo cercare l’abbraccio della mamma.<br />

Con questa concreta condivisione di sentimenti conviviamo<br />

felicemente, senza farci condizionare; anzi, vogliamo<br />

sfruttarla come esperienza di vita, sicuramente difficile, piena<br />

di ostacoli ed impedimenti ma ricca di carica vitale da<br />

trasferire a tutto il mondo “esterno” che ci vorrebbe tutti<br />

emarginati in ghetti virtuali da dove non si “disturbi” il resto<br />

della società, magari impegnata a come utilizzare tempi e<br />

modi più per l’effimero e per l’insignificante che per<br />

“costruire” un futuro carico di dignità.<br />

Nella vostra presentazione parlate di una associazione<br />

che nasce dalla spinta di un gruppo di famiglie seguite dal<br />

Centro Autismo dell’Ospedale di Fano. Perché avete deciso<br />

di tutelare ed aprire le vostre porte anche alle famiglie con<br />

figli colpiti da altre patologie?<br />

L’autismo è oggetto di attenzioni da parte della Regione<br />

Marche. Certo ciò ha favorito anche la nostra organizzazione.<br />

Forse non ci saremmo mai incontrati. Oggi però riteniamo che<br />

“il tenersi stretta” una conquista rischi di essere noi stessi<br />

causa di una “sottoemarginazione” all’interno di una sorta di<br />

mondo a se: quello dei più poveri. Noi riteniamo che tutti<br />

coloro che hanno una patologia simile all’autismo (tutto ciò<br />

che riguarda la sfera psichiatrica, le patologie considerate di<br />

minore gravità come l’iperattività, la dislessia, in verità<br />

rischiosissime perché compromettono comunque lo sviluppo e<br />

la formazione in età adolescenziale con rischio di<br />

aggravamento psicofisico) debbano poter usufruire di servizi<br />

nei diversi territori della Regione simili tra loro; risorse si<br />

risparmierebbero e si sfrutterebbero canali già sperimentati<br />

(v. regione Emilia-Romagna, la Provincia Autonoma di Trento<br />

e Bolzano) per arrivare ad una integrazione reale con il<br />

mondo della scuola e del lavoro. Fino a 10 anni fa i nostri<br />

ragazzi avrebbero avuto come destino la chiusura in un istituto<br />

psichiatrico, nella quasi totalità dei casi. Oggi solo una<br />

piccolissima parte, forse nessuno ha scritto lo stesso destino.Vi<br />

sono casi che escono dal Centro di Fano addirittura con<br />

diagnosi modificata; le prognosi sono sempre positive almeno<br />

dal punto di vista di un miglioramento della qualità della vita<br />

della famiglia. Ecco perché abbiamo aperto le nostre porte ad<br />

altre patologie. Per lo stesso motivo si associano anche gli<br />

stessi medici, gli operatori sociosanitari, insegnanti, terapiste<br />

ed educatrici. Abbiamo voluto ricreare una “seconda<br />

famiglia”, più allargata, più consapevole, più utile.<br />

Cosa fate in questo momento di concreto?<br />

Oltre alla normale attività di tutela (aiutiamo le famiglie a<br />

districarsi nei complessi rapporti con la pubblica<br />

amministrazione) abbiamo dato vita a dei gruppi di lavoro per<br />

proseguire fin da subito nel perseguimento dei nostri obiettivi.<br />

Proprio dal sud della regione partiamo con le prime<br />

esperienze dirette di collaborazione. Con il Comune di<br />

Grottammare abbiamo contribuito a ridare corpo ad un<br />

Centro per la riabilitazione, per le attività pomeridiane di cui i<br />

nostri figli hanno assolutamente bisogno per tutto ciò che<br />

concerne la relazione con gli altri e per una prima esperienza<br />

di semidiurno per adolescenti ed adulti, dove operatori formati<br />

e specializzati possono continuare con l’opera incessante di<br />

accrescere le motivazioni dei ragazzi autistici progettando,<br />

gestendo e organizzando un ambiente adatto per favorire<br />

l’interazione con e tra i bambini/ragazzi, fino a rendere il più<br />

possibile autonoma la loro esistenza. Le stesse educatrici, a tal<br />

proposito, saranno una valida risorsa per la costituzione della<br />

promozione di percorsi di autoformazione, non strutturata (in<br />

momenti di generale condivisione), in modo da permettere<br />

approfondimenti ed occasioni di riflessione sulle risorse e<br />

criticità individuate nella quotidianità del Centro, strettamente<br />

legato anche all’esperienza delle professioniste. Nel prossimo<br />

futuro puntiamo a progettare altri due o tre poli (uno per<br />

provincia) dove concentrare attività e spazi adeguati per le<br />

nostre famiglie e i nostri figli. Senza contare solo<br />

nell’intervento pubblico ma favorendo sempre di più la<br />

collaborazione con il privato (soprattutto le aziende agricole)<br />

con cui sviluppare progetti integrati che si mantengano<br />

economicamente. Pensiamo al domani, nel vero senso della<br />

parola. Senza farci prendere dal panico del fenomeno che<br />

assilla tutte le famiglie dei disabili: il dopo di noi.<br />

nella foto:<br />

Francesca Pongetti, seconda da sinistra con alcuni<br />

associati ed Ercole Moroni, proprietario della struttura<br />

Country House omonima Casa Ercole Moroni di Ostra<br />

(Ancona) gestita dalla cooperativa Le Officine dove<br />

lavorano alcuni membri dell’Associazione.<br />

www.associazioneomphalos.it


1<br />

MURABET<br />

PRESIDENTE<br />

DI VISION<br />

MEDIA, VINCE<br />

IL GLOBAL<br />

ACHIEVERS<br />

AWARD.<br />

African<br />

International<br />

Media<br />

Summit<br />

In occasione dell’African International<br />

Media Summit (AIMS 2008), Nadia<br />

Murabet, presidente di Vision Media, è<br />

stata premiata per il suo costante<br />

impegno in progetti per la rinascita del<br />

continente africano. AIMS 2008, che si<br />

è svolto dal 27 al 30 Marzo presso<br />

l’Abou Nawas Hotel di Tunisi, è stato<br />

organizzato dalla African<br />

Communications Agency (ACA) in<br />

collaborazione con l’African<br />

Development Bank. Questo importante<br />

appuntamento ha riunito giornalisti e<br />

operatori del mondo delle<br />

comunicazioni, provenienti dai paesi<br />

africani e membri della diaspora<br />

africana. Nel corso dell’evento si è<br />

tenuta anche la consueta serata di<br />

gala, “Living legends”, nel corso della<br />

quale vengono assegnati<br />

riconoscimenti volti a premiare<br />

l’impegno di importanti personalità a<br />

favore di progetti di sviluppo culturale<br />

per l’Africa. Nelle passate edizioni<br />

sono stati premiati, tra gli altri: il premio<br />

Nobel per la pace sudafricano Nelson<br />

Mandela, l’ex segretario delle Nazioni<br />

Unite Kofi Annan, il premio Nobel per<br />

la letteratura nigeriano Wole Soyinka,<br />

l’ex <strong>Presidente</strong> nigeriano Olusegun<br />

Obasanjo e il campione di pugilato<br />

Muhammad Ali. Per riconoscere anche<br />

l’impegno dei giovani emergenti,<br />

l’AIMS assegna il premio “Global<br />

Achievers”, che quest’anno è stato<br />

www.donnaimpresa.com 45


conferito a Nadia Murabet, <strong>Presidente</strong><br />

di Vision Media, società specializzata<br />

nell’organizzazione di grandi eventi<br />

internazionali e festival culturali a<br />

sostegno di scopi umanitari, nei paesi<br />

arabi e africani. Nadia, di origine libica,<br />

vive fra Milano e Tripoli e ha derivato<br />

questa inclinazione dal padre, il famoso<br />

giornalista libico Mohamed, che ha<br />

fondato "Il giornale di Tripoli" e "The<br />

Libyan Mail". “Sono grata all’Italia -<br />

Paese ricco di storia e di cultura, culla<br />

dell’umanesimo e portatore di valori di<br />

civilizzazione, nel quale ho trascorso<br />

quasi vent’anni della mia vita - per aver<br />

ispirato così profondamente il mio<br />

lavoro e la mia missione a supporto<br />

dell’Africa.” afferma Nadia Murabet. La<br />

celebrazione è stata presieduta da<br />

Erieka Bennett, <strong>Presidente</strong> dell'Agenzia<br />

Africana delle Comunicazioni (ACA) e<br />

dell’African International Media Summit<br />

(AIMS 2008), che ha definito Nadia<br />

Murabet: “Un esempio degli straordinari<br />

professionisti della comunità della<br />

diaspora africana, i cui cuori e menti<br />

sono puntati sui modi per risollevare<br />

l'Africa e cambiare la nostra immagine<br />

nella comunità globale”. Consegnando<br />

il “Global Achievers” a Nadia, la<br />

Dott.ssa Bennett ha aggiunto:<br />

“Abbiamo deciso di conferire a Nadia<br />

questo premio in segno di<br />

riconoscimento per gli ottimi risultati,<br />

per la creatività e per l’impegno che ha<br />

dimostrato nell’esportare la bellezza e<br />

la cultura africana nel mondo. Come lei<br />

ha onorato l’Africa, adesso l’Africa<br />

vuole onorare lei”.<br />

di Alessandra Malvermi<br />

SoundPr<br />

Miracle Africa<br />

International<br />

Foundation con<br />

il supporto di<br />

Chopard<br />

insieme per un<br />

evento<br />

straordinario<br />

“The fight<br />

against<br />

malaria in<br />

Africa”<br />

Molti VIP e<br />

personaggi del<br />

3<br />

2<br />

mondo dello spettacolo internazionale presenti alla<br />

seconda edizione della serata, tenutasi a Cannes<br />

Venerdì 22 maggio 2009 si è tenuto, nella splendida cornice di Cannes, l’evento annuale che ha visto la presenza di<br />

numerosi personaggi di fama internazionale del mondo della musica e del cinema uniti nel nome di una causa<br />

ambiziosa: combattere la malaria in Africa, un flagello che uccide ogni giorno 3000 bambini. La serata, che si è svolta<br />

presso l’incantevole VIP ROOM di Cannes, Pointe Croisette, è stata organizzata da Miracle Africa International<br />

Foundation www.miracleafrica.org, associazione internazionale da tempo impegnata a promuovere iniziative per<br />

debellare la malaria nel continente africano fornendo assistenza alla popolazione. MAIF collabora con Nelson<br />

Mandela Foundation, Bill and Melinda Gates Foundation, <strong>Di</strong>aspora African Forum, The African Union e le<br />

Nazioni Unite per supportare ed incrementare lo sviluppo sociale e le cure sanitarie in Africa. Alla serata di gala<br />

hanno partecipato volti noti del mondo della musica e dell’entertainment internazionale tra cui il famoso attore Jean<br />

Claude Van Damme (foto 1), il cantante James Blunt (foto 2), Valeria Marini (foto 3), Peaches Geldolf,<br />

Vanessa<br />

Hessler e molti altri. La serata ha visto il supporto della cantante pop australiana Kylie Minogue (foto 4) che si è<br />

esibita in un emozionante concerto. Nadia Murabet, Fondatrice e Executive <strong>Di</strong>rector di MAIF afferma: “ Noi<br />

crediamo fermamente, come ha detto Nelson Mandela, che “Il futuro del continente è nelle nostre mani” e per questo<br />

ci impegniamo al massimo al fine di sviluppare iniziative volte a portare alla luce l’immane tragedia della malaria,<br />

affinché presto questa malattia smetta di mietere vittime tra la popolazione africana. Il successo di questo evento<br />

dimostra come l’impegno della nostra associazione a favore della causa africana stia raccogliendo i primi frutti. Ma il<br />

problema della malaria nel continente africano è estremamente grave ed ancora troppo spesso ignorato dai media e<br />

dall’Occidente. Per questo motivo, Miracle Africa International Foundation continuerà ad lavorare alacremente”.<br />

4<br />

di Giulia Serazzi_SoundPr


Magiche ed indimenticabili emozioni a Portonovo con<br />

la 8° edizione della Serata di Gala di beneficenza per lo<br />

Istituto Oncologico Marchigiano, ideata dalla Dr.ssa<br />

Lina Scarafaggi e organizzata dall’agenzia di<br />

comunicazione Format di Cristina Tilio e presentata<br />

da Francesco Malavenda. Una serata ad invito<br />

dedicata alla beneficenza che ha visto la partecipazione<br />

delle piu’ alte autorità e dei piu’ importanti imprenditori<br />

del centro italia.Il gala ha come obiettivo la raccolta<br />

fondi per lo IOM e la sensibilizzazione della nobile<br />

causa dell’Istituto attraverso i numerosi e importanti<br />

testimonials del mondo dello spettacolo che in questi<br />

anni si sono esibiti sul palcoscenico della terrazza<br />

dell’Hotel Fortino Napoleonico di Portonovo di Ancona<br />

PORTONOVO<br />

ANCONA<br />

ITALY<br />

“IOM”<br />

MARCHE<br />

ISTITUTO<br />

Foto 1 - Cristina Tilio, Lina Scarafaggi, Gioacchino Pappaleo e Maurizio<br />

Bonsignori<br />

Foto 2 - Francesco Malavenda e “Miss Stella d'Europa” Franca Calderoni<br />

Foto 3 - Alcuni illustri ospiti presenti alla Serata di Gala<br />

Foto 4 - Mirka Cesari analizza la firma del nuovo sindaco di Ancona Fiorello<br />

Gramillano e consorte.<br />

1<br />

ONCOLOGICO<br />

Lo IOM nato nel<br />

1986 come una<br />

organizzazione<br />

cooperativa senza<br />

fini di lucro, ha<br />

come finalità<br />

l’assistenza diretta<br />

alle persone con<br />

patologie<br />

oncologiche, la<br />

promozione della<br />

informazione<br />

sanitaria e il<br />

coinvolgimento dei<br />

marchigiani nella<br />

lotta contro il<br />

cancro e nella cura<br />

dei malati,<br />

integrando l’attività<br />

delle strutture<br />

pubbliche con<br />

azioni di<br />

volontariato. Lo<br />

IOM ha sede ad<br />

Ancona, Ascoli<br />

Piceno, Civitanova<br />

Marche, Falconara,<br />

Jesi e Fermo.<br />

www.donnaimpresa.com 49


2<br />

3<br />

4<br />

for the<br />

DARFUR<br />

note dell’artista Jole Noemi<br />

Marischi, nella rubrica ARTE<br />

97<br />

Il nuovo Sindaco di Ancona Fiorello<br />

Gramillano alla sua prima uscita pubblica<br />

ufficiale si e’ fatto analizzare la grafia dalla<br />

famosa Psicografologa della TV Mirka<br />

Cesari da anni amica e testimonial dello<br />

IOM: “La grafia del Sindaco di Ancona denota<br />

una personalità tenace, che ricerca la<br />

chiarezza e la giustizia in ogni cosa. Ricco di<br />

idee e di intuizioni, il Sindaco è uno stratega,<br />

molto riflessivo, pondera attentamente ogni<br />

decisione che prende; instancabile<br />

lavoratore, mentre realizza un progetto ne<br />

pensa ed elabora contemporaneamente dei<br />

nuovi. Leale e generoso è molto sensibile,<br />

ha un’intelligenza acuta e costruttiva, e la sua<br />

“g” denota un’ottima sessualità.<br />

L’ inclinazione verso destra della grafia ci<br />

identifica una personalità proiettata sempre<br />

verso il futuro”. Dopo aver analizzato anche<br />

la firma della moglie del Sindaco la Cesari ha<br />

evidenziato un’ottima affinità di coppia che si<br />

basa su un confronto costruttivo e molto<br />

collaborativo.<br />

Da sempre grande anfitrione della serata: FRANCESCO MALAVENDA autore di programmi televisivi<br />

ha aperto lo spettacolo con l’intervento telefonico di MARCO BALDINI che ha espresso l’augurio e il<br />

sostegno alla serata dedicata allo IOM. Tra gli ospiti che si sono esibiti: MIRKA CESARI che ha<br />

analizzato la firma del Sindaco, della moglie del Sindaco e del consigliere già assessore al turismo e<br />

Sport Daniele Tagliacozzo; GIANMARCO FRASCAROLI giovane promessa anconetana<br />

accompagnato dal grande chitarrista PAOLO FIORINI; La famosa pittrice PATRIZIA PERKY che ha<br />

conquistato il pubblico presente con le sue meravigliose opere esposte per l’occasione nella terrazza<br />

del Fortino napoleonico; i fantastici ballerini della Ass.ne FOCUS PLANET DANCE 2000 di<br />

Cupramarittima; ANNARITA SPINACI: Grande interprete anconitana, due partecipazioni a<br />

SanRemo… due secondi posti… due successi…erano gli anni sessanta…ma il tempo per la sua voce<br />

non è passato… è ancora fantastica ed ha incantato con la sua band il pubblico dello IOM. Ospite<br />

d’eccezione Miss Stella d’Europa 2008 FRANCA CALDERONI 2008 già modella per Gai Mattiolo e<br />

Alberta Ferretti..ed ancora…“Beatles…che passione” una fantastica Cover Band la “ TALK RADIO”<br />

capeggiati da GIGI STONATI; la bravissima cantante DANIELA CANOVA, una delle voci più belle<br />

della nostra regione, cantante individuale e corista di numerosi famosi gruppi nazionali; Il Maestro<br />

VINCE TEMPERA direttamente dalla Corrida ha accompagnato il grande Baritono ROBERTO<br />

NENCINI, noto cantante lirico internazionale: Canta nei più grandi teatri nel mondo, in Italia al Teatro<br />

dell’Opera di Roma e al San Carlo di Napoli. Conosciutissimo anche dal grande pubblico per la<br />

meravigliosa e indimenticabile interpretazione del personaggio“Mangiafuoco” nel Musical dei Pooh<br />

“Pinocchio” Accompagnato al piano forte dalla M° Biondi Roberto Nencini ha regalato emozioni<br />

indescrivibili che sono entrate con forza nel cuore dei presenti, completamente rapiti dalla sua<br />

potente voce, unica e indescrivibile; I fantastici Ballerini internazionali GLORIA CAVALLI e ENKEL<br />

ZHUTI<br />

NOTE<br />

JOE GALULLO: Chitarrista, padre e pioniere del blues italiano, inizia nel 1964 a quattordici anni<br />

suonando Guitar Boogie di Arthur Smith. Ha girato il mondo incrociando la sua chitarra con i più<br />

grandi, da Albert Collins a Buddy Guy. Porta nel cuore e nel dna il soul Ray Charles e il rock and roll di<br />

Little Richard, il jazz di Django Reinhardt e il rock di Jimi Hendrix. Una vita, la sua, vissuta per strada,<br />

di musica, una storia da bluesman. JOE con la sua chitarra elettrica si e’ esibito per il pubblico dello<br />

IOM anche accompagnato dalla chitarra del figlio di 9 anni e dalla voce della figlia di 11 anni,<br />

un’esibizione unica che ha fatto vibrare ed emozionare tutti gli invitati della serata. MAESTRO VINCE<br />

TEMPERA direttamente dalla CORRIDA di canale 5 il maestro e’ arrangiatore per: Guccini, Battisti,<br />

Branduardi, Leali, Zucchero, Venditti, Masini, Bertoli, Nomadi, Wilson Pickett, Dee Dee Bridgewater,<br />

Ray Charles. Più di 70 colonne sonore per film italiani e stranieri. Milioni di dischi venduti con canzoni<br />

come: Ufo Robot, Goldrake, Remi, Na-no Na-no, Soleado, ecc. Produttore - Talent Scout: Fabio<br />

Concato, Biagio Antonacci, Gianluca Grignani, Stephen Schlacks e altri. JAM SESSION a chiudere la<br />

fantastica serata una nuova grande jam session : al Pianoforte VINCE TEMPERA, JOE GALULLO<br />

alla Chitarra elettrica, PAOLO FIORINI alla chitarra acustica, con le meravigliose voci di DANIELA<br />

CANOVA , ANNARITA SPINACI e del baritono ROBERTO NENCINI.


pubblico<br />

& privato<br />

SPECIALE AZIENDE<br />

“ANNA”<br />

FERRARIS<br />

L’UNIONE ARTIGIANI DELLA<br />

PROVINCIA DI MILANO HA PUNTATO<br />

IN ANTICIPO SUI PROCEDIMENTI<br />

DI CONCILIAZIONE<br />

firmando in questi giorni una importante convenzione con<br />

l’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’A.N.P.A.R.<br />

che punta sui procedimenti di conciliazione, quale soluzione<br />

stragiudiziale di conflitti, dei propri iscritti. Il tentativo obbligatorio di<br />

conciliazione previsto dalla legge 69/2009 in vigore dal 4 luglio, sarà<br />

utilizzato attraverso questo Organismo “imparziale” che è sotto<br />

sorveglianza del Ministero della Giustizia<br />

Con questa convenzione gli artigiani, utilizzano la conciliazione, senza doversi rivolgere ad un tribunale ordinario, al fine di risolvere le loro<br />

controversie in materia civile e commerciale, in breve tempo (max 4 mesi) con risparmio di soldi, di tempo e di fastidi. “Siamo orgogliosi di<br />

presentare questa convenzione sottoscritta con un organismo di conciliazione importante, imparziale ed indipendente, appartenente<br />

all’A.N.P.A.R.” ha sottolineato il presidente degli artigiani Salvatore Luca, che ha delineato, anche “Come la conciliazione in questo momento<br />

di crisi può essere un valido sistema di abbattimento di costi e di recupero di risorse per gli artigiani, che non dovranno attendere i lunghi tempi<br />

della giustizia per avere giustizia” . Dal mese di settembre pertanto presso la sede dell’Unione Artigiani di Milano si potrà mettere in atto la<br />

conciliazione attraverso l’ausilio dell’avvocato Anna Ferraris (nella foto) che, con il suo staff, sarà presente un giorno a settimana per informare<br />

i singoli artigiani sulle caratteristiche della conciliazione. “Il Governo, deve dare attuazione al più presto a quanto previsto nell’articolo 60 della<br />

legge 69/2009 - dice la Ferraris delegata ANPAR della regione Lombardia - sarebbe anche più opportuno che oltre all’obbligatorietà del<br />

MILANO_ROMA<br />

ITALY<br />

tentativo, la conciliazione stessa fosse obbligatoria su tutte le controversie che hanno per oggetto diritti disponibili” . Questo permetterebbe alle<br />

imprese artigiane di contare su una maggiore certezza di giustizia. “ Ma ancor più necessario - afferma il presidente dell’ANPAR Giovanni<br />

Pecoraro - è il fatto che il Governo, nell’emissione del decreto legislativo che sancisce l’attuazione di quanto stabilito come previsione nell’art. 60<br />

della legge 69/2009, deve stabilire l’obbligo per il giudice, nei casi in cui il provvedimento che chiude il processo corrisponda interamente al<br />

contenuto dell’accordo proposto in sede di procedimento di conciliazione, di escludere la ripetizione delle spese sostenute dal vincitore che ha<br />

rifiutato l’accordo successivamente alla proposta dello stesso, condannandolo altresì, e nella stessa misura, al rimborso delle spese sostenute dal<br />

soccombente, salvo quanto previsto dagli articoli 92 e 96 del codice di procedura civile, e, inoltre - continua - l’obbligo di condannare il vincitore al<br />

pagamento di un’ulteriore somma a titolo di contributo unificato e che il verbale di conciliazione abbia efficacia esecutiva per l’espropriazione<br />

forzata, per l’esecuzione in forma specifica e costituisca titolo per l’iscrizione di ipoteca giudiziale, come avviene già oggi in materia societaria” .<br />

www.donnaimpresa.com 37

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