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Buon fatale - CHIAIA MAGAZINE

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ALL’INTERNO LA RACCOLTA DI TUTTE LE COVER DI <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong><br />

Anno VII - numero 12 - Dicembre 2012<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

distribuzione gratuita<br />

BUON<br />

FATALE<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

IUPPITER EDIZIONI


OBLÒ<br />

LA LETTERA<br />

Christofer e la democrazia<br />

a misura d’asino<br />

Caro direttore, con tristezza e<br />

raccapriccio, noto che la democrazia<br />

italiana non è a misura<br />

d'uomo ma d'asino, cioè d'animale<br />

- ovvero non è bipede ma<br />

quadrupede. L'ultimo caso che<br />

mi ha costretto a tali considerazioni<br />

è «Christofer» figlio di un<br />

ricco papà e criticato aspramente<br />

dal proprio genitore. Il ragazzo<br />

è uno degli arrestati a Roma<br />

ed è stato liberato dopo poco<br />

tempo e nell'Italia che difende i<br />

figli anche e soprattutto quando<br />

commettono idiozie (voglio<br />

essere buono) e scaricano sempre<br />

la colpa su altri: il vigile, il<br />

professore, il compagno di<br />

banco, nel caso di Christofer il<br />

poliziotto. Il padre ha affermato<br />

alla stampa: «Mio figlio è un<br />

violento ed il magistrato sbaglia<br />

a scarcerarlo». Ma chi è Christofer?<br />

È un ragazzo di 21 anni,<br />

bocciato più volte al Liceo,<br />

iscritto come da copione a<br />

Scienze politiche all'università<br />

«La Sapienza», colpisce di costui<br />

il vuoto culturale. Nell'intervista<br />

rilasciata al «Corriere della<br />

Sera» il ragazzo afferma di<br />

ignorare l'esistenza di Pierpaolo<br />

Pasolini, nulla sa della difesa<br />

dello scrittore poeta verso le<br />

forze dell'ordine, composte per<br />

la maggior parte da proletari,<br />

mentre gli studenti per la maggior<br />

parte sono figli di borghesi<br />

e spesso figli di papà ricchi come<br />

in questo caso. Inoltre il ragazzo<br />

ritiene che i poliziotti non siano<br />

ragazzi come lui e continua:<br />

«Fare il poliziotto è una scelta.<br />

Non esiste solo la polizia come<br />

lavoro». Non tutti hanno, però,<br />

un padre che paga un appartamento<br />

a Monte Mario, che<br />

gestisce hotel e ristoranti dove<br />

Christofer trova sempre un<br />

posto a tavola; il ragazzo con<br />

aria di importanza dice di fare<br />

il giardiniere tre volte alla<br />

settimana, di non avere mai<br />

tempo libero tranne la domenica,<br />

durante la quale non prende<br />

in considerazione la possibilità<br />

di leggere. Sembra che questo<br />

campione di disimpegno si<br />

collochi nell'area dei centri<br />

sociali andati in piazza per la<br />

sciopero anti austerity. Sulla sua<br />

pagina di facebook campeggia<br />

una “perla” della terrorista<br />

tedesca Ulricky Meinhof: «Se dai<br />

fuoco ad una macchina è un<br />

reato, se ne bruci migliaia è<br />

un'azione politica». Queste a<br />

mio avviso sono parole d'ordine<br />

che ispirano uno studente<br />

indagato per resistenza ad un<br />

pubblico ufficiale e violenza<br />

pluriaggravata. Ignoranti che si<br />

illudono di essere combattenti<br />

per la libertà, altro non sono che<br />

teppisti travestiti che non<br />

leggono, non studiano, cha<br />

vanno a scuola od all'università<br />

solo per perdere tempo.<br />

PROF. DANIELE CACOPARDO<br />

Caro direttore, continuano a volare<br />

i sampietrini a Parco Margherita.<br />

L’altra sera, un’auto, superata la<br />

curva dove c’è la chiesa, è finita in<br />

una buca enorme e piena d’acqua,<br />

sbandando e colpendo un<br />

sampietrino divelto. Il cubo di<br />

porfido è finito sul piede di mia<br />

moglie e lo spavento è stato<br />

incredibile. Credo che sia assurdo,<br />

in una città in cui si spendono i<br />

soldi per eventucoli e discutibili<br />

piste ciclabili, ritrovarsi a schivare<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII n.12 - Dicembre 2012<br />

Direttore Responsabile<br />

Max De Francesco<br />

Redazione<br />

Laura Cocozza<br />

Rita Giuseppone<br />

Alvaro Mirabelli<br />

Progetto e realizzazione grafica<br />

Fly&Fly<br />

Responsabile area web<br />

Massimiliano Tomasetta<br />

Pubblicità (Tel. 081.19361500)<br />

Maria Palombo (339.7081448)<br />

Rosario Scavetta (347.6159578)<br />

dei sampietrini volanti e<br />

pericolosissimi. Immagino che non<br />

sia facile governare Napoli con le<br />

casse vuote e la grave situazione<br />

debitoria, ma credo che strade,<br />

mezzi pubblici, sicurezza vengano<br />

prima di ogni cosa. Credo, poi che<br />

anche via del Parco Margherita<br />

debba essere asfaltata come via<br />

Tasso: la pavimentazione con i<br />

sampietrini è buona e idonea per<br />

vie in cui non transitano le auto.<br />

n u m q u a m h o r u m l u x c e d e t<br />

Società Editrice<br />

IUPPITER GROUP S.C.G.<br />

Sede legale e redazione:<br />

via dei Mille, 59 - 80121 Napoli<br />

Tel. 081.19361500 - Fax 081.2140666<br />

www.iuppitergroup.it<br />

Presidente: Laura Cocozza<br />

Stampa<br />

Centro Offset Meridionale srl - Caserta<br />

Reg. Tribunale di Napoli n° 93 del 27 dicembre 2005<br />

Iscrizione al Roc n°18263<br />

© Copyright Iuppiter Group s.c.g.<br />

Tutti i diritti sono riservati<br />

Per comunicati e informazioni:<br />

info@chiaiamagazine.it<br />

Si ringraziano Tony Baldini per cover<br />

e fotomontaggi, e l’archivio Ruggieri<br />

per le fotografie<br />

GIOVANNI CRISCUOLO<br />

Il codice arancione<br />

DELLE BICI<br />

È<br />

una tirannia quella a cui il sindaco De<br />

Magistris ci ha condannato per accontentare il popolo<br />

degli arancioni. Lui a loro ha regalato, con magnificenza megalomaniaca,<br />

la più grande pista ciclabile d’Europa: e poco conta la deriva<br />

totale della città. Per il Comune è sprofondo rosso, ma si spendono 800mila euro<br />

per stampare ossessivamente bici stilizzate quando la cattiva manutenzione del manto<br />

stradale urbano suggerirebbe ben altro uso del denaro pubblico Nel timore di vedere<br />

comparire queste immaginette anche sull’uscio di casa, i napoletani se le ritrovano disegnate<br />

sui marciapiedi, persino quelli di larghezza inferiore ai 2 metri (via C. Poerio). Come è potuto<br />

accadere? Il provvedimento, a quanto pare, è stato realizzato senza alcuna Ordinanza sindacale: e<br />

ciò lo delegittima. Inoltre la sua attuazione, vedi i marciapiedi trasformati in pista ciclabile, ha<br />

concretizzato deroghe inammissibili al Codice della Strada che nemmeno un’Ordinanza avrebbe<br />

autorizzato. Ricordo infatti che la bici, che il Codice della strada definisce “veicolo a propulsione<br />

muscolare”, soggiace alle norme della circolazione stradale (Nuovo Codice della Strada - Decreto<br />

Legislativo 30.4.1992 n. 285 art. 182 - coordinato con la legge 29.7.2010, n. 120 - Disposizioni in<br />

materia di sicurezza stradale, in vigore dal 13 agosto 2010). In particolare i ciclisti sono<br />

obbligati ad utilizzare le loro piste e a condurre a mano la bici quando sia di intralcio o<br />

pericolo per i pedoni (art. 182). E mai possono procedere sul marciapiede o usare, se<br />

non a piedi, gli attraversamenti pedonali, pena (come gli altri mezzi) sanzioni<br />

amministrative (vedi il succitato D.L.). Ma se ciò è legge, perché nessuno<br />

contesta il populismo del sindaco?<br />

(Paolo Santanelli)<br />

Max<br />

De Francesco<br />

Rita<br />

Giuseppone<br />

Laura<br />

Cocozza<br />

Cover<br />

Massimiliano<br />

Tomasetta<br />

La dittatura delle comete elettorali.<br />

Tra imucrazia e demagogia, le previsioni<br />

e le visioni sull’anno che verrà.<br />

pagina 3<br />

Il paginone<br />

I terni dell’anno. Il bilancio del 2012?<br />

Eccolo con 13 giocate tra ironia,<br />

cronaca e speranze.<br />

pagine 4-5<br />

Primo Piano<br />

Mobilità, l’affondo di Vernetti.<br />

Parcheggio Vittoria, diffidato il Comune.<br />

pagina 7<br />

L’intervento<br />

Regole per una città dignitosa:.il<br />

disarredo urbano di Raffaele Aragona.<br />

pagina 9<br />

Quartierissime<br />

Centro Direzionale, quale futuro?<br />

La city dei grattacieli vive in un<br />

preoccupante stato di abbandono.<br />

pagina 14<br />

Storie&Territori<br />

Tendenze ambientali. Orti urbani,<br />

l’Orientale ritorna alla terra.<br />

Il sogno «verde» di Marco Amalfi.<br />

pagina 17<br />

Salute a noi<br />

Anticipazione del libro «Infertilità di<br />

Stato» di Raffaele Aiello ed Espedito<br />

Pistone in uscita a gennaio. Saggioinchiesta<br />

sulla fecondazione assistita.<br />

pagina 25<br />

Alvaro<br />

Mirabelli<br />

Maria<br />

Palombo<br />

(2) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


COVER<br />

LANNO CHE VERRA`<br />

LA DITTATURA DELLE COMETE ELETTORALI<br />

Max De Francesco<br />

I<br />

n una vignetta di Isidori, pubblicata<br />

su un numero del Borghese degli anni<br />

’60, un uomo, guardando una stella<br />

cometa, esclamava: «Signore, spiegati<br />

meglio!». In Gog, processo alla modernità<br />

scritto da un ispirato Giovanni<br />

Papini, si legge: «Il cielo lo sento come<br />

qualcosa di estraneo, di remoto, cioè<br />

di nemico. Le comete, che strascicano<br />

le loro code per l’infinito senza scopo<br />

ragionevole, non mi dicon nulla che<br />

mi consoli». Maria Orsini Natale, in<br />

Cieli di Carta, deliziosa apologia<br />

sull’arte presepiale, scrive: «La stella<br />

cometa è presagio. Una stella di<br />

straordinaria grandezza come mai a<br />

memoria d’uomo se n’erano viste,<br />

non poteva non esserlo. Nell’ombra<br />

del cielo la notturna fiammata è lo<br />

straordinario, lo scompiglio, il sortilegio<br />

nell’incontro tra quello che era<br />

sempre stato e il nuovo, il diverso,<br />

quello che non era mai accaduto». Il<br />

fisico francese Jacques Babinet, dopo<br />

una giornata trascorsa in laboratorio<br />

a studiare i fenomeni dell’interferenza<br />

della luce, a un amico che gli chiedeva<br />

cosa pensasse delle stelle comete,<br />

disse con un sorriso rassicurante:<br />

«Sono il nulla visibile».<br />

Capita, a noi che ancora proseguiamo<br />

con tenace passione la tradizione del<br />

presepe, di trovarci in mano una<br />

cometa. Piccola o grande che sia,<br />

argentata o dorata, dopo aver completato<br />

l’osteria e schierato gli angeli<br />

sulla grotta, la piazziamo su, in alto,<br />

sulle montagne di carta, con la coda<br />

che scalpita sul castello di Erode<br />

mentre l’umanità dei pastori popola<br />

la notte. Il rito è compiuto, i Magi<br />

giungeranno a destinazione, la stella<br />

fermerà, con la nascita di Gesù, l’assedio<br />

del buio.<br />

Di ben altre comete saremo costretti<br />

ad occuparci nel 2013. Saranno quelle<br />

elettorali, pronte a intasare, tra nastri<br />

e astri filanti, lo spento firmamento<br />

della politica, a molestare la pazienza<br />

del cittadino, a disegnare le rotte<br />

dell’illusione in tv, sui giornali, nei<br />

teatri riempiti a pagamento e nell’ammucchiata<br />

galattica dei social network.<br />

Non assisteremo a uno scontro<br />

sui programmi, statene certi. Il fascino<br />

delle soluzioni è stato soppiantato<br />

da quello per le rivoluzioni. Se non sei<br />

«rivoluzionario» nei modi, nei colori,<br />

negli umori e negli insulti non sei<br />

ammesso nell’agone delle stelle.<br />

Saremo spettatori, quindi, della moltiplicazione<br />

delle scie, ognuna delle<br />

quali avrà un messia con le sue lune, i<br />

suoi presagi, i suoi apostoli, i suoi<br />

pacchi, i suoi Magi. L’assenza della<br />

politica, l’agonia del bipolarismo, la<br />

magrezza delle tasche, il ladrocinio<br />

perpetuo e pubblicizzato della classe<br />

«digerente», la vertigine della precarietà<br />

e il disincanto della generazione<br />

web, contribuiranno, poi, ad alimentare<br />

la galassia dei non votanti. Per gli<br />

indecisi ci sarà spazio nelle serate<br />

fragorose dei sondaggisti: la loro<br />

percentuale salirà come lo spread e<br />

diverrà l’unico argomento di cui<br />

sentiremo parlare. La dittatura delle<br />

comete elettorali non avrà un capo<br />

ma tante code, non avrà un Centro,<br />

ma un Grande Carro di centrini, non<br />

avrà un Cavaliere dello Zodiaco, ma<br />

tanti vassalli lunatici, non avrà una<br />

Destra fiammante, ma un schiera<br />

fioca di «destrette», non avrà una<br />

Sinistra luminosa, ma una costellazione<br />

di «sinistrine» che brilleranno di<br />

luce impropria.<br />

L’anno che verrà vedrà un Paese in<br />

stato di cometa, attaccato alle flebo<br />

della demagogia, fiaccato da rumorosi<br />

movimenti di pancia e con un’anima<br />

frustrata e collerica. La crescita<br />

continuerà ad essere una chimera e<br />

l’imucrazia governerà i nostri risparmi.<br />

Nel cielo elettorale la confusione<br />

di scie, tra meteore, stelloni e stelle<br />

cadenti, sarà tale che l’elettore rinuncerà<br />

alla politica per la geografia<br />

astronomica.<br />

Vorremmo cadere nel sonno di Benino,<br />

il pastore che dorme beato in un<br />

angolo del presepe, e risvegliarci ad<br />

urne chiuse. Ma, fatalmente, rimarremo<br />

con gli occhi aperti per sbugiardare<br />

chi, con la scusa dell’antipolitica,<br />

desidera crearsi il proprio regnucolo<br />

nei cieli. Nessuno scenderà dalle<br />

stelle. <strong>Buon</strong> <strong>fatale</strong> a tutti.<br />

Il giornale è online su<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

archivio storico<br />

quartierissime<br />

grande napoli<br />

saper vivere<br />

movida&relax<br />

Per la tua pubblicità chiama allo 081.19361500<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (3)


IL PAGINONE<br />

DIAMO I NUMERI<br />

I terni dell’anno<br />

Logorati dall’Imu e sfiancati dai venti di crisi, i napoletani corteggiano la Dea<br />

Fortuna. Il bilancio del 2012? Eccolo in 13 giocate tra ironia, cronaca e speranze<br />

I<br />

Numeri? C’è chi li dà dopo essere stato<br />

prosciugato dalla mazzata dell’IMU, chi<br />

li dà sulla classifica del Napoli punito<br />

con 2 punti in meno, chi li dà sui conti<br />

in rosso del Comune. A Napoli i numeri<br />

si danno per mille ragioni, a volte buone,<br />

a volte cattive: ma quelli che mettono<br />

tutti d’accordo sono i numeri da<br />

giocare al lotto.<br />

Una mania collettiva e trasversale a tutti<br />

i ceti sociali: l’azzardo, la sorte e la<br />

smorfia sono nel Dna dei partenopei.<br />

Così Chiaia Magazine, come ha fatto gli<br />

scorsi anni, anche stavolta dà i suoi<br />

numeri fortunati, legati a fatti e personaggi<br />

del 2012. 13 giocate sul filo dell’ironia:<br />

dalle peripezie della pista ciclabile<br />

alle fidanzata napoletana del Cavaliere,<br />

e altro ancora.<br />

CURIOSITÀ<br />

Sono due le tesi più<br />

gettonate sul perché, il<br />

gioco dei giochi si<br />

chiami «lotto». La<br />

prima: la parola deriva<br />

dal tedesco «hleut», un<br />

oggetto particolare che<br />

veniva lanciato in aria<br />

per risolvere,<br />

affidandosi al caso,<br />

controversie<br />

patrimoniali fra<br />

membri di tribù; la<br />

seconda: il termine ha<br />

origine dal francese<br />

«lot», che significa<br />

premio, sorte. Il lotto?<br />

Tassa dei sogni, «unico<br />

grande irrinunciabile<br />

patrimonio dei<br />

poveri», scrive<br />

Vittorio Paliotti.<br />

25 - 7 - 33<br />

IL TERNO DEL MATADOR<br />

Omaggio a Edinson Cavani. 25, 7 e 33.<br />

25 come la giovane età del campione.<br />

7 è il numero di maglia del bomber uruguayano.<br />

33 è la sua fede in Dio.<br />

2 - 6 - 89<br />

IL TERNO DEL PRESIDENTISSIMO<br />

Dedicato al patron De Laurentiis e al<br />

momento critico della società.<br />

I numeri: 2, 6 e 89.<br />

2 come i punti sottratti al Napoli dalla<br />

Commissione disciplinare. 6 come i mesi<br />

di «fermo» inflitti a Cannavaro. 89 come<br />

l’ingiustizia.<br />

14 - 24 - 13<br />

IL TERNO DELL’IMU<br />

Ovvero giochiamo sulla disgrazia.<br />

I numeri: 14, 24 e 13. 14 come l’aliquota<br />

stratosferica imposta dal Comune di<br />

Napoli. 24 come i miliardi che lo Stato ha<br />

incassato dall’odiosa imposta. 13 come la<br />

tredicesima andata in fumo.<br />

77 - 28 - 36<br />

IL TERNO DEL CAVALIERE<br />

Silvio Berlusconi ha una compagna ufficiale.<br />

I numeri: 77, 28 e 36.<br />

77 è la venerabile età dell’ex premier. 28<br />

sono gli anni di Francesca Pascale, la<br />

nuova fiamma di Sua Emittenza. 36 come<br />

il fidanzamento.<br />

45 - 20 - 5<br />

IL TERNO DEL SINDACO<br />

vuoi vedere che almeno ci fa vincere al<br />

lotto? I numeri: 45, 20 e 5.<br />

45 sono gli anni di De Magistris. 20 come<br />

i mesi, un po’ piatti, trascorsi a Palazzo<br />

San Giacomo da primo cittadino. 5 come<br />

lo 0,5 % che un’indagine demoscopica<br />

attribuisce al Movimento Arancioni, il<br />

suo partito.<br />

(4) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


10 - 79 - 47<br />

IL TERNO DEI GIROLAMINI<br />

per non dimenticare il saccheggio della<br />

nota biblioteca. I numeri: 10, 79, 47.<br />

10 come libro antico. 79 come ladro,<br />

come cioè chi, invece di sorvegliare, ha<br />

razziato migliaia di testi rari. 47 è l’offesa,<br />

l’ennesima patita dal patrimonio culturale<br />

napoletano.<br />

66 - 90 - 40<br />

IL TERNO DELLA CRONACA NERA<br />

Ovvero l’assassinio commesso in un asilo<br />

di Scampia. I numeri: 66, 90 e 40. 66<br />

come le bestie che ammazzano sotto gli<br />

occhi dei bimbi. 90 come l’innocenza dei<br />

piccoli. 40 come la dannazione che Napoli<br />

deve subire dalla camorra.<br />

70 - 17 - 86<br />

IL TERNO DELLA MONNEZZA<br />

sempre doveroso. I numeri: 70, 17 e 86. 70<br />

come i rifiuti. 17 rappresenta la percentuale<br />

terzomondista raggiunta da Napoli<br />

nella differenziata. 86 come la tassa, cioè<br />

la Tarsu che a Napoli è diventata mostruosa<br />

per quello che costa portarla<br />

all’estero.<br />

20 - 51 - 26<br />

IL TESTO DELLA PISTA CICLABILE<br />

non c’è limite alle amarezze. I numeri: 20,<br />

51 e 26. 20 come la lunghezza in chilometri<br />

della pista. 51 come il fegato che ci<br />

vuole per fare scarabocchi per terra e<br />

definirli pista ciclabile. 26 come il denaro<br />

(1.200.000 euro) buttato per disegnare gli<br />

scarabocchi.<br />

5 - 79 - 30<br />

IL TERNO DELL’ANTIPOLITICA<br />

Dedicato a Beppe Grillo, temutissimo dai<br />

politici di professione. I numeri: 5, 79 e<br />

30. 5 come il «Movimento 5 Stelle», la<br />

formazione di Grillo che nel 2012 ha<br />

riscosso un rilevante successo elettorale.<br />

79 come rivoluzionario, anzi un po’<br />

Masaniello: esattamente come lui, fustigatore<br />

delle “caste”. 30 come marcio,<br />

quello della vecchia politica.<br />

4 - 31 - 47<br />

IL TERNO DEL FORUM<br />

dedicato alla kermesse della cultura<br />

mondiale in agenda nel 2013 a Napoli,<br />

così depauperata che rischia di diventare<br />

una festicciola rionale.<br />

I numeri: 4, 31 e 47. 4 perché questa è la<br />

quarta edizione. 31 come balla, quella<br />

che pretendono di farci digerire, parlando<br />

di megavento. 47 è la figuraccia, questa<br />

sì probabilmente mondiale.<br />

57 - 85 - 33<br />

IL TERNO DEL CENTRO STORICO<br />

in vista del recupero da 100 milioni di<br />

euro che si farà nella città antica.<br />

I numeri: 57, 85 e 33. 57 come la speranza<br />

che i soldi vengano spesi con competenza<br />

e trasparenza. 85 come l’arte custodita<br />

nei Decumani. 33 come il ritardo che già<br />

si registra nell’operazione.<br />

15 - 5 - 4<br />

IL TERNO DEI PARCHEGGI<br />

Dedicato a un’illusione. I numeri: 15, 5 e<br />

4. 15 come i parcheggi in attesa di essere<br />

promossi o bocciati dal Comune. 5 come<br />

i mesi di ritardo che il Comune porta nel<br />

valutare i progetti. 4 come la nervatura,<br />

quella che salta quando si tenta di parcheggiare<br />

l’auto.<br />

Il terno del Cavaliere<br />

77 - 28 - 36<br />

Il terno del Matador<br />

25 - 7 - 33<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> •DICEMBRE 2012 (5)


(6) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


PRIMO PIANO<br />

MOBILITA`, LAFFONDO DI VERNETTI<br />

Parcheggio Vittoria, diffidato il Comune<br />

Alvaro Mirabelli<br />

Adesso la pazienza di Massimo<br />

Vernetti (nella foto), leader<br />

della Napoletana parcheggi,<br />

è davvero agli sgoccioli: anzi<br />

è proprio finita. E’ da febbraio<br />

che una delibera comunale<br />

(quella che aggiorna il Piano<br />

Urbani Parcheggi), gli ha messo<br />

in stand-by il progetto per la<br />

realizzazione di un moderno<br />

parcheggio per 250 veicoli a rotazione,<br />

cioè pubblici, nelle viscere<br />

di piazza Vittoria. Sulla<br />

carta l’imprenditore è titolare<br />

di una concessione praticamente<br />

completa e davvero sudata:<br />

ogni dettaglio del piano,<br />

che lui ha ribattezzato il «Parchgggio<br />

del Mare», negli ultimi<br />

anni è stato rivoltato come un<br />

calzino per rivelarsi alla fine<br />

operazione impeccabile. E per<br />

molte buone ragioni: la tecnica<br />

costruttiva assolutamente non<br />

invasiva, il miglioramento dell’arredo<br />

verde della piazza, il<br />

vantaggio di eliminare dalla superficie<br />

1.500 auto al giorno<br />

stoccandole in profondità, il ritorno<br />

turistico per tutta la zona<br />

e quello per i ristoratori, una<br />

formidabile accelerazione allo<br />

shopping in un centro-bene<br />

dissanguato dalla crisi, la modalità<br />

in project financing che<br />

permette al Comune di innestare<br />

sul territorio un’opera<br />

pubblica di indubbia utilità<br />

senza sborsare un solo euro, 18<br />

mesi di impiego garantito per<br />

150 maestranze, l’alleggerimento<br />

della pressione che la<br />

movida esercita su Chiaia durante<br />

il week-end, la sconfitta<br />

dei parcheggiatori abusivi che<br />

spadroneggiano nei dintorni.<br />

Insomma, ce n’era abbastanza<br />

per fugare ogni dubbio. Eppure<br />

non è bastato: nove mesi fa,<br />

a un passo dalla firma finale,<br />

l’amministrazione De Magistris<br />

ha infilato la pratica nel congelatore<br />

con la motivazione di dover<br />

verificare se la costruenda<br />

struttura serva davvero ai residenti<br />

o se viceversa si possa rivelare<br />

un attrattore di traffico o<br />

persino una manovra speculativa.<br />

Non solo: a dar retta alla<br />

fanfare di Palazzo San Giacomo,<br />

il controllo di legittimità sarebbe<br />

stato effettuato in 6 mesi.<br />

Ma a settembre, l’unico dato<br />

di fatto è stato il silenzio dell’amministrazione<br />

che, tacendo,<br />

non ha adempiuto l’impegno<br />

preso.<br />

Misura colma per Massimo Vernetti<br />

che adesso ci prova con altri<br />

argomenti: «Purtroppo siamo<br />

stati costretti a diffidare il<br />

Comune che non fa il suo dovere<br />

con gli amministrati, in<br />

questo caso un’impresa pronta<br />

a realizzare una grande opera<br />

pubblica al servizio della città.<br />

Mi chiedo quale ente locale sia<br />

così pazzo da rifiutare o ignorare<br />

un intervento che produce<br />

ricchezza e vantaggi. Eppure a<br />

Napoli sta succedendo. E mi<br />

chiedo anche perché, quando<br />

invece si tratta di investire soldi<br />

pubblici, i tempi burocratici<br />

miracolosamente si abbattono».<br />

Il sospetto, a questo punto,<br />

è che la mano pubblica nutra<br />

un rancore profondo per gli<br />

imprenditori locali: «E’ la politica<br />

masochista dei “due pesi e<br />

due misure”. Mi spiego: in occasione<br />

della Coppa America,<br />

fior di milioni sono stati sganciati<br />

agli americani che si sono<br />

fatti pagare fino all’ultimo bullone,<br />

mentre neanche<br />

un’azienda napoletana è stata<br />

coinvolta nell’operazione. Qual<br />

è il criterio? Arricchire i ricchi e<br />

impoverire i poveri? Follie che<br />

non sono giustificabili per una<br />

città che è alla canna del gas».<br />

Amaro sfogo quello dell’imprenditore<br />

che da tempo è abituato<br />

a coniugare virtuosamente<br />

l’interesse d’azienda con<br />

lo spirito di servizio a beneficio<br />

della propria città: «Una missione<br />

- spiega Vernetti - che Napoletana<br />

Parcheggi persegue<br />

anche su altri fronti: all’interno<br />

della’Agorà Morelli, presso<br />

l’omonimo parcheggio, abbiamo<br />

già ospitato 10 iniziative sociali<br />

di beneficenze e solidarietà.<br />

L’ultima, quella natalizia, vede<br />

esporre gratuitamente ben<br />

24 artigiani napoletani negli<br />

spazi del Garage. Lo scopo?<br />

Quello di promuovere il lavoro<br />

creativo della città».<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (7)


PRIMO PIANO<br />

AL SAN CARLO LE OPERE DEI GIOVANI DETENUTI<br />

Nisida, la legge del tornio per il riscatto<br />

Armando Yari Siporso<br />

La «prima» della Traviata di<br />

Verdi ha rappresentato un debutto<br />

non solo per la stagione<br />

operistica del San Carlo. Ad<br />

esordire nel teatro partenopeo,<br />

lo scorso 5 dicembre, c'erano<br />

anche le opere dei detenuti<br />

dell'Istituto Penale Minorile di<br />

Nisida (nelle foto). Manufatti in<br />

ceramica e pastori presepiali<br />

realizzati dai giovani detenuti<br />

dell'Istituto Penale Minorile di<br />

Nisida nell'ambito dei corsi<br />

che la Fondazione «Il meglio di<br />

te-Onlus» ha organizzato e sta<br />

portando avanti per gli ospiti<br />

della struttura penitenziaria.«Le<br />

lezioni del laboratorio,<br />

riattivato dalla Fondazione nel<br />

2010, - sostiene Fulvia Russo,<br />

presidente de «Il meglio di te-<br />

Onlus» - costituiscono un momento<br />

importante nella giornata<br />

dei detenuti e un’attività<br />

fondamentale nel complesso<br />

processo di rieducazione di ragazzi<br />

privati, per i loro reati,<br />

della propria libertà in età così<br />

giovane. Vedere valorizzato<br />

il proprio impegno - insiste la<br />

Russo - è un risultato importante<br />

per giovani che devono<br />

imparare a credere nelle proprie<br />

capacità per affrancarsi da<br />

contesti degradati".<br />

«Quando sono arrivata al laboratorio<br />

di ceramica di Nisida<br />

nel febbraio dello scorso anno<br />

- spiega la maestra di ceramica<br />

Francesca Lezzi - ho incontrato<br />

alcuni ragazzi che si ritenevano<br />

completamente incapaci<br />

di tenere anche solo una<br />

matita in mano. Nel tempo<br />

hanno imparato a realizzare la<br />

modellatura dei manufatti, la<br />

foggiatura al tornio, la rifinitura<br />

degli stessi oggetti, apprendendo<br />

il ciclo di cottura. Gli oggetti,<br />

realizzati a mano oppure<br />

al tornio, infatti, dopo un’essiccazione<br />

di circa 24 ore vengono<br />

infornati una prima volta<br />

a 955°C, smaltati, decorati e<br />

poi ricotti dagli stessi ragazzi<br />

nel forno del carcere». «Utilizziamo<br />

l'argilla, che ci permette,<br />

con l'acqua e la velocità data<br />

dal tornio, di modellare vasellame<br />

e opere artistiche - dice<br />

il maestro torniante Antimo<br />

De Santis - ed i ragazzi imparano<br />

tutte le fasi della produzione<br />

diventando gradualmente<br />

padroni delle tecniche,<br />

fino ad arrivare a delle espressioni<br />

consapevoli della loro<br />

sensibilità estetica».<br />

«Per il San Carlo i ragazzi di Nisida<br />

hanno realizzato piccoli<br />

magneti e sfere natalizie in ceramica<br />

decorata, rivestite con i<br />

tessuti pregiati avanzati dai costumi<br />

delle rappresentazioni<br />

teatrali - afferma la maestra di<br />

arte pastorale Tiziana D'Auria<br />

- ed abbiamo in programma<br />

con i ragazzi, la realizzazione<br />

dei personaggi delle opere teatrali,<br />

con la tecnica dei pastori<br />

del '700, riutilizzando materiali<br />

altrimenti destinati alla discarica».<br />

I visitatori del teatro potranno<br />

trovare i manufatti con il logo<br />

«'Nciarmato a Nisida» negli<br />

spazi dedicati al merchandising<br />

della struttura.<br />

(8) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


L’INTERVENTO<br />

REGOLE PER UNA CITTA` DIGNITOSA<br />

Disarredo urbano per salvare Napoli<br />

Pubblichiamo un ampio stralcio della relazione dell’ingegner Raffaele Aragona<br />

protagonista del convegno «L’ordine e la bellezza» nel segno dell’estetica civile<br />

A<br />

Napoli i turisti guardano,<br />

stupiscono, e poi fotografano.<br />

Ma mica bellezza e arte. Le<br />

miserie urbane sono più<br />

gettonate: fotogrammi umilianti<br />

da ficcare nell’album<br />

dei souvenir. E così sciatteria e<br />

abbandono fanno il giro del<br />

mondo. E’ la cartolina fetente<br />

e non casuale di una città che<br />

è fanalino di coda in tutte le<br />

classifiche possibili e immaginabili.<br />

Napoli che va in pezzi<br />

si presta a molte letture.<br />

Chiaia Magazine, ad esempio,<br />

da tempo ha affondato il<br />

bisturi sulla sconfitta delle<br />

grandi opere, dell’urbanistica,<br />

della manutenzione, scomodando<br />

in una recente inchiesta<br />

a puntate esperti come il<br />

progettista Aldo Loris Rossi,<br />

gli urbanisti Massimo e Riccardo<br />

Rosi, l’architetto Fabrizio<br />

Gallichi, il docente ed ex<br />

assessore Pasquale Belfiore.<br />

Che hanno riscritto le solite<br />

pagine nere: abusi, malaspesa,<br />

progettualità zero, politica<br />

cialtrona, incompetenza a<br />

tappeto, burocrazia prepotente,<br />

camorra padrona. Tanti<br />

mali, un solo tumore assassino<br />

che si mangia Napoli viva.<br />

Poi gli urbanisti hanno tirato<br />

le somme: un piano regolatore<br />

da buttar via, grandi opere<br />

ferme, riqualificazione bloccata,<br />

edilizia inesistente,<br />

manutenzione azzerata. In<br />

compenso ecomostri eterni,<br />

crolli, condoni, rattoppi,<br />

cantieri per finta. Ora Chiaia<br />

Magazine insiste nella denuncia<br />

e riaccende il dibattito con<br />

Raffaele Aragona (nella foto),<br />

docente di «Tecnica delle<br />

costruzioni», che, in chiave<br />

inedita, tocca il tasto dolente<br />

dell’arredo urbano. Anzi<br />

«disarredo urbano», come lo<br />

ha definito nel recente convegno<br />

«L’ordine e la bellezza».<br />

Ecco un ampio stralcio del<br />

suo intervento.<br />

«Il vocabolo “disarredo” non è<br />

ancora registrato in nessun dizionario,<br />

in quello “mio” personale,<br />

invece, è attestato da quasi<br />

10 anni. E’ di mia invenzione<br />

e spero che sia recepito non solo<br />

nel suo aspetto lessicale ma<br />

anche nella sostanza. Di cosa si<br />

tratti, è presto detto: il vocabolo<br />

è composto dal prefisso dis-<br />

(che ha valore negativo) e perciò<br />

il significato è evidente: indica<br />

l’eliminazione dell’arredo.<br />

L’aggettivo “urbano”, poi, può<br />

anche intendersi nella sua accezione<br />

di “civile”, “cortese”.<br />

In quest’ultimo decennio è cresciuta<br />

l’attenzione a tutto ciò<br />

che viene definito “arredo urbano”:<br />

un’attenzione volta sì alla<br />

cura della città ma, molto<br />

spesso, anche un’attenzione<br />

critica verso le tante strutture<br />

invasive che vengono passate<br />

come tale e che invece ne inficiano<br />

il decoro. Napoli, naturalmente,<br />

non è esclusa da queste<br />

presenze e anzi è costretta a<br />

sopportarle in gran misura e in<br />

varie forme. E’ il caso delle grandi<br />

installazioni pubblicitarie. Alla<br />

loro invadenza fu dedicato un<br />

convegno del 2007 con una mostra<br />

fotografica che sottolineò,<br />

con immagini, le tante brutture<br />

che la città subisce da anni e<br />

alle quali rischia di abituarsi.<br />

Fortunatamente in tanti continuiamo<br />

ancora ad avvertire il<br />

senso di vertigine provocato<br />

dal’enorme quantità degli elementi<br />

che ci circondano. Il pericolo<br />

è che una sorta di diffusa<br />

abitudine al brutto faccia vedere<br />

la questione dell’arredo<br />

urbano come un problema minore,<br />

come un fatto marginale.<br />

Il problema dell’impatto ambientale<br />

provocato dalla pubblicità<br />

sul paesaggio urbano è<br />

stato affrontato da più parti e<br />

ci sarebbe da cominciare a mettere<br />

a punto strategie per migliorare<br />

la qualità dello spazio<br />

pubblico. In varie città straniere<br />

il problema è stato risolto in<br />

modo esemplare e a volte drastico,<br />

facilitato da un substrato<br />

culturale e da un’educazione al<br />

rispetto della cosa pubblica<br />

non solo da parte dei cittadini<br />

ma anche da parte delle amministrazioni:<br />

rispetto delle regole<br />

di convivenza, regole di ordine<br />

e dei canoni di bellezza. Ne<br />

sono esempi significativi, anche<br />

se estremi, quelli della città<br />

di Lanzarote (Canarie) e di<br />

Curitiba (Brasile) dove i sindaci<br />

hanno eliminato del tutto la<br />

pubblicità stradale. Anche a Roma<br />

è iniziata una campagna di<br />

demolizione delle installazioni<br />

allo scopo di demolirne una<br />

gran parte e arrivare a un giusto<br />

equilibrio. A Napoli, anche grazie<br />

alla stampa, qualche anno fa<br />

l’Amministrazione deliberò<br />

l’eliminazione di 180 installazioni<br />

pubblicitarie, tra quelle di<br />

maggior impatto. Ancora oggi,<br />

però, l’esito della delibera è in<br />

parte bloccato da problemi di<br />

carattere amministrativo e dai<br />

ricorsi al Tar delle concessionarie.<br />

A giustificare la concessione<br />

di tante e varie soluzioni<br />

pubblicitarie non bastano certo<br />

le somme versate in contropartita<br />

dalle aziende pubblicitarie.<br />

Sarebbe, infatti, d’obbligo<br />

un’analisi dei costi-benefìci<br />

laddove nei costi vano necessariamente<br />

ascritti quelli derivanti<br />

dalla perdita d’immagine<br />

della città dove, all’occhio del<br />

visitatore, monumenti, facciate<br />

e paesaggi sono sporcati da<br />

enormi strutture.<br />

Ma il problema riguarda anche<br />

tutti gli altri elementi d’arredo<br />

urbano: dalla cartellonistica<br />

stradale alla segnaletica<br />

ordinaria, ai cestini per rifiuti, ai<br />

“Si eviti di aggiungere<br />

arredi, molto facilmente<br />

stonati con quanto già<br />

esiste. Ci si limiti a<br />

eliminare il degrado<br />

delle pavimentazioni<br />

dissestate, a gettar via<br />

orrende fioriere, a<br />

sconfiggere i molesti<br />

tabelloni, grandi e<br />

piccoli che restringono<br />

i marciapiedi...”<br />

cassonetti, senza escludere altre<br />

barriere che oscurano il paesaggio<br />

urbano e naturale, come<br />

i gazebo che, se pur dichiarati<br />

provvisori, realizzano comunque<br />

una situazione di permanente<br />

invadenza (e poi bancarelle,<br />

furgoni dispensatori di<br />

vivande etc. che non sono arredo<br />

ma sono contrari al decoro).<br />

La questione dell’arredo urbano<br />

è un sottoprodotto, un elemento<br />

secondario rispetto alla<br />

questione generale della qualità<br />

di vita, ma non va messa in<br />

disparte.<br />

Certo arredo e decoro non sono<br />

gli aspetti più gravi ma una<br />

città meno invasa e disordinata<br />

può contribuire a frenare altri<br />

disordini. […] E’ vero infatti<br />

che l’aspetto esteriore, il mantenimento<br />

del decoro, l’attenzione<br />

all’estetica migliorano la<br />

vivibilità e rinviano all’esterno<br />

un’immagine positiva, che produce<br />

nel tempo un ritorno anche<br />

economico. E’ poi anche<br />

vero che l’estetica della città<br />

può costituire questione sociale<br />

fondamentale, sia come<br />

specchio degli abitanti che come<br />

fattore educativo.<br />

Ogni volta che si interviene<br />

nell’arredo della città, capita<br />

che il risultato sia criticabile e<br />

di fatto criticato. Allora perché<br />

non evitare? Si dovrebbe non<br />

aggiungere più nulla, specie nei<br />

luoghi caratteristici; altrimenti,<br />

tra panchine, fioriere, totem e<br />

lampioni, non si capirà più in<br />

quale città ci si trovi. Anzi sarebbe<br />

opportuna una iniziale<br />

opera di disarredo che elimini il<br />

superfluo, ripristinando l’ordinario<br />

e pregresso decoro.<br />

Si può anche istituire, provocatoriamente<br />

ma non tanto, un<br />

Assessorato al Disarredo Urbano<br />

per la sola caccia al superfluo.<br />

Esso dovrebbe stabilire, in<br />

primis, una moratoria dell’attività<br />

di arredo, e poi bloccare e<br />

rinnovare la congerie di elementi<br />

abusivi e non, che invadono<br />

strade e piazze. […] Il “disarredo<br />

urbano” rappresenta,<br />

nello spirito, l’uovo di Colombo<br />

per conservare alla città dignità<br />

e decoro. Tutto ciò in attesa di<br />

un adeguato piano per l’arredo<br />

urbano che tracci linee metodologiche,<br />

evitando andamenti<br />

contrastanti che facciano convivere<br />

un’immagine futuribile<br />

con quella degradata.<br />

E’ necessaria più cautela nel<br />

modificare l’immagine della città,<br />

continuando a togliere senso<br />

di appartenenza […].<br />

Si eviti perciò di aggiungere arredi,<br />

molto facilmente stonati,<br />

con quanto già esiste. Ci si limiti<br />

a eliminare il degrado di pavimentazioni<br />

dissestate, a gettar<br />

via orrende fioriere, a sconfiggere<br />

i molesti tabelloni, grandi e<br />

piccoli, che, con la stupida giustificazione<br />

dell’indicazione<br />

stradale, non fanno altro che limitare<br />

la larghezza dei marciapiedi<br />

e rompere la continuità<br />

delle facciate di decorosi fabbricati,<br />

che non meritano di essere<br />

tanto mortificate. […].<br />

Non si approfitti di incalzanti<br />

restyling per introdurre nuovi<br />

elementi di arredo di cui non si<br />

sente il bisogno e che spesso, se<br />

pure accettabili in zone di anonima<br />

edilizia, non possono esserlo<br />

in altre, come alle porte di<br />

una Villa Comunale di impianto<br />

settecentesco (ancorchè già<br />

deturpata da altre mani).<br />

(...) Non abbiamo bisogno di<br />

novità di questo genere, di “designers”<br />

scesi dal Nord: siamo<br />

un popolo dal sentire profondo,<br />

antico, dal forte senso delle<br />

radici, anche se soffriamo<br />

delle lacerazioni dovute alle<br />

contrastanti culture che di<br />

continuo hanno turbato la<br />

coerenza della nostra identità,<br />

di una via, di una piazza, di un<br />

quartiere. Continuiamo a sperare<br />

che quanto accaduto nel<br />

passato possa indurre a scelte<br />

più rispettose di quanti Napoli<br />

la vivono e la amano. Si evitino,<br />

perciò, possibili intrusioni<br />

che inevitabilmente danneggerebbero<br />

il carattere originario<br />

e l’eleganza di questa<br />

città […]».<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (9)


(10) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


L’INCHIESTA<br />

LA CABINA DI REGIA<br />

Al fine di orientare al meglio l’iter per la<br />

costituzione della Città metropolitana, il<br />

Comune di Napoli punta alla costituzione<br />

di una cabina di regia che metta insieme<br />

tecnici e politici perché, come ha spiegato<br />

Alberto Lucarelli, assessore alla Democrazia<br />

Partecipativa, «i due aspetti devono<br />

camminare di pari passo».<br />

PROVINCE, STOP RIORDINO<br />

Avellino e Benevento sono state «graziate».<br />

A causa della crisi del governo tecnico, è<br />

saltato il decreto sul riordino delle province,<br />

che non sarà convertito in legge. Possono<br />

tirare un sospiro di sollievo gli abitanti<br />

del Sannio e dell’Irpinia: la geografia<br />

campana resta inalterata e le due province<br />

non saranno accorpate.<br />

VERSO LA CITTA` METROPOLITANA<br />

Ecco il supersindaco. Eletto o nominato?<br />

Livia Iannotta<br />

Con questo numero Chiaia<br />

Magazine prosegue l’inchiesta<br />

a puntate su opportunità e<br />

criticità della costituzione<br />

della «Città metropolitana».<br />

Tra i nodi venuti al pettine<br />

con la nuova “veste” istituzionale<br />

che la provincia di Napoli<br />

indosserà ufficialmente dal<br />

gennaio 2014, ce n’è uno che<br />

divide e fa parlare più degli altri:<br />

chi governerà la Città metropolitana?<br />

Domanda che nasconde<br />

il più interessante interrogativo<br />

su quale personaggio<br />

politico, vecchio o nuovo,<br />

ricoprirà la carica di sindaco<br />

metropolitano. Ruolo “allettante”,<br />

che potrebbe spingere<br />

tanti a giocarsi quest’opportunità.<br />

Ma a rendere la questione<br />

“spinosa” è proprio la legge<br />

che disciplina l’introduzione<br />

del nuovo ente (135 del 2012)<br />

che da questo punto di vista<br />

non aiuta. Al contrario, apre la<br />

strada a diverse ipotesi. È l’assessore<br />

ai Beni Comuni e alla<br />

Democrazia partecipativa del<br />

Comune di Napoli, Alberto Lucarelli,<br />

a sviscerare in più occasioni<br />

i “cavilli” della norma.<br />

«L’articolo 18 – spiega – delinea<br />

tre scenari. Il primo, molto suggestivo,<br />

prevede l’elezione diretta<br />

del sindaco della Città<br />

metropolitana». E già qui il primo<br />

“intoppo” perché, «mentre<br />

è chiaro – dice Lucarelli –<br />

che la capacità elettorale attiva<br />

appartiene a tutti i residenti<br />

della provincia, non è altrettanto<br />

chiaro chi sia dotato della<br />

capacità elettorale passiva».<br />

E cioè se il sindaco metropolitano<br />

possa essere designato tra<br />

tutti i cittadini o solo tra le file<br />

di sindaci e consiglieri dei Comuni<br />

che si aggregano al nuovo<br />

ente. «Il secondo modello<br />

prospettato dal testo normativo<br />

– continua l’assessore comunale<br />

– vede il sindaco della<br />

Città metropolitana nominato<br />

dal Consiglio metropolitano, i<br />

cui sedici membri sono eletti<br />

direttamente dal corpo elettorale<br />

tra i consiglieri e sindaci<br />

dei vari Comuni della provincia.<br />

In questo caso ci sarebbe<br />

una corrispondenza tra capacità<br />

elettorale attiva e passiva».<br />

Ovvero saranno i membri del<br />

Consiglio a scegliere tra loro<br />

stessi il “super-sindaco”. Ultima<br />

“spiaggia”, la coincidenza<br />

di diritto del sindaco metropolitano<br />

con quello del capoluogo.<br />

Cioè Napoli. E de Magistris<br />

non si tira indietro, anzi<br />

sembra pronto a candidarsi.<br />

Tra le righe, forse, l’ha già fatto,<br />

accogliendo senza indugio<br />

il suggerimento dell’“Associazione<br />

nazionale Comuni italiani”:<br />

«L’Anci – ha detto il primo<br />

cittadino partenopeo – ha<br />

dato come indicazione di carattere<br />

generale che almeno<br />

nella fase iniziale di costituzione<br />

dell’ente il sindaco della<br />

Città metropolitana coincida<br />

col sindaco del comune capoluogo».<br />

Questo perché, spiega<br />

l’ex pm, «si potrebbe verificare<br />

una nuova contrapposizione<br />

di competenze amministrative<br />

e burocratiche tra il<br />

sindaco del capoluogo, eletto<br />

direttamente dai cittadini, e<br />

quello metropolitano, eletto<br />

direttamente dai cittadini dell’area<br />

metropolitana». Andando<br />

a creare, quindi, una «nuova<br />

sovrapposizione di competenze<br />

come accade oggi tra<br />

sindaco e presidente della Provincia».<br />

Insomma, il grande interrogativo<br />

che ruota attorno<br />

alla costituenda “grande Napoli”<br />

resta questo: meglio un<br />

“supersindaco” eletto o nominato?<br />

Intanto l’approvazione dello<br />

Statuto provvisorio deve avvenire<br />

entro il 31 ottobre 2013.<br />

Nel caso in cui si “sfori” il termine,<br />

il sindaco metropolitano<br />

sarà di diritto il primo cittadino<br />

del comune capoluogo fino<br />

alla data di approvazione dello<br />

Statuto definitivo. Questo significa<br />

che sarà de Magistris a<br />

prendere di diritto le redini del<br />

nuovo ente.<br />

Altra ipotesi che lo Statuto potrebbe<br />

introdurre, riguarda<br />

l’articolazione del territorio del<br />

capoluogo in più comuni. Napoli,<br />

ad esempio, verrebbe<br />

scomposta in cinque circoscrizioni.<br />

«Una procedura però<br />

particolarmente articolata e<br />

complessa – commenta Lucarelli<br />

– in quanto prevede una<br />

deliberazione della Regione,<br />

una del consiglio del capoluogo<br />

di provincia e infine un referendum<br />

da parte dei cittadini».<br />

In questo panorama fatto ancora<br />

di incertezze e dubbi, non<br />

poche sono state le reazione<br />

degli esponenti della politica.<br />

Si dice preoccupato, ad esempio,<br />

il presidente del consiglio<br />

provinciale Luigi Rispoli, che<br />

all’approvazione del decreto<br />

95 del governo in una nota ha<br />

detto: «Le sfide che attendono<br />

le Città metropolitane sono<br />

fondamentali poiché si tratta<br />

di girare sottosopra l’assetto<br />

territoriale amministrativo al<br />

fine di creare realmente un territorio<br />

integrato e coeso. Se<br />

passasse la proposta di consentire<br />

ai sindaci di sedere nelle<br />

assemblee dell’ente avremmo<br />

un ente fortemente condizionato<br />

da interessi particolari<br />

invece che una azione di governo<br />

con un ampio respiro ed<br />

una visione di area vasta». Lo<br />

segue a ruota anche l’ex presidente<br />

della provincia di Napoli<br />

Luigi Cesaro: «Senza elezione<br />

diretta del sindaco metropolitano<br />

verrebbe meno un<br />

rapporto diretto con il cittadino<br />

che solo l’elezione diretta<br />

può garantire - ha detto nel<br />

corso del World Urban Forum<br />

- La provincia di Napoli ha più<br />

di 3 milioni di abitanti e tutti<br />

questi cittadini devono poter<br />

scegliere il loro nuovo sindaco<br />

metropolitano». Momento<br />

cruciale dato che la scelta tra le<br />

due alternative avrà ricadute<br />

di peso sulla natura dell’ente e<br />

sulle sue funzioni. Come sottolinea<br />

Ferdinando Pinto, docente<br />

di diritto amministrativo<br />

alla facoltà di Giurisprudenza<br />

della “Federico II”, infatti,<br />

Con l’obiettivo,<br />

almeno sulla carta,<br />

di creare una<br />

macchina<br />

amministrativa più<br />

snella, la futura<br />

Città metropolitana<br />

sarà guidata dal<br />

sindaco<br />

metropolitano<br />

coadiuvato dal<br />

consiglio. Non<br />

esisterà più la<br />

Giunta.<br />

«quanto più lo statuto costruirà<br />

forme di governo con elezioni<br />

dirette, tanto più le competenze<br />

non potranno che essere<br />

di sostanza e direttamente<br />

idonee a decidere delle scelte<br />

che la gestione comune dei<br />

servizi comporta. Quanto più<br />

invece si accentueranno forme<br />

di elezione di secondo grado,<br />

tanto più i compiti si manifesteranno<br />

sul piano del coordinamento<br />

piuttosto che sul<br />

piano della gestione diretta».<br />

Il tutto con un unico obiettivo:<br />

dare vita ad una macchina amministrativa<br />

snella. Non è un<br />

caso, quindi, che le dieci nuove<br />

Città metropolitane del Belpaese<br />

rientreranno nella prospettiva<br />

di “economy” e “austerity”,<br />

rigidi binari su cui si<br />

muove l’attuale esecutivo. La<br />

“scure” colpisce in primis gli<br />

organi amministrativi. Nell’articolo<br />

18 della legge 135, infatti,<br />

si legge: «Sono organi della<br />

Città metropolitana il consiglio<br />

metropolitano ed il sindaco<br />

metropolitano». Insomma, addio<br />

alla giunta. La legge taglia<br />

anche il numero di consiglieri,<br />

che per le province con popolazione<br />

superiore ai 3 milioni<br />

di abitanti, come Napoli, si riducono<br />

a sedici. Non c’è da<br />

meravigliarsi, in tempi di crisi<br />

si taglia dove si può.<br />

(2° puntata)<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (11)


SOLLECITAZIONI<br />

INDINAPOLICINEMA,<br />

CIAK INDIPENDENTI<br />

Il primo anno di attività dell’associazione<br />

«Indinapolicinema» è giunto al suo termine.<br />

L’associazione per lo sviluppo, la realizzazione,<br />

la diffusione del cinema indipendente è<br />

stata creata da un gruppo di cineasti napoletani.<br />

Per il 2012 ci siamo dati alcuni obiettivi<br />

fondamentali: una bozza di legge regionale sul<br />

cinema indipendente, la realizzazione di<br />

rassegne ed eventi cinematografici, l’apertura<br />

di una sede che fosse anche il luogo di incontro<br />

e confronto tra i cineasti napoletani e le<br />

realtà culturali della città. Nei mesi di maggio e<br />

giugno 2012 abbiamo realizzato la Rassegna<br />

«Cinemasommerso» che ha proposto (in<br />

esclusiva a Napoli) le più importanti produzioni<br />

cinematografiche indipendenti italiane.<br />

Una rassegna itinerante che ha coinvolto<br />

cinque associazioni di altrettanti quartieri di<br />

Napoli. La bozza di legge regionale sul cinema<br />

indipendente è stata da noi elaborata e presentata<br />

alla commissione cultura della Regione<br />

Campania lo scorso settembre.<br />

Dal mese di giugno abbiamo preso in affitto<br />

un locale di 180 mq nel centro di Napoli (vicino<br />

via Tribunali a due passi dalla casa che fu di<br />

Goethe e Croce), lo abbiamo arredato, attrezzato<br />

e abbiamo realizzato «La grande notte»<br />

(nella foto in basso), una serata di cinema e<br />

cibo, che ha segnato l’inaugurazione del<br />

locale, riscuotendo un grande successo.La<br />

rassegna Cantiere Cinema, incontri e proeizioni<br />

con cineasti su un film realizzato e uno da<br />

realizzare che ha visto la partecipazione dei<br />

registi Manetti Bros., Guido Lombardi, Edoardo<br />

De Angelis e del produttore cinematografico<br />

Dario Formisano. «I miei libri, i miei film» è<br />

l’ultima rassegna realizzata e coinvolge tre<br />

scrittori, Andrej Longo, Angelo Petrella e Ivan<br />

Cotroneo, che raccontano, fra proiezioni e<br />

letture, come le proprie opere siano state<br />

influenzate dal cinema. Abbiamo anche ospitato<br />

Slow Food Rete Giovane Napoli, realizzando<br />

nella nostra sede l’evento Visioni di Terra<br />

Madre, quarta edizione del Terra Madre Day<br />

che ha coinvolto, in tutto il mondo, 220.000<br />

visitatori. Per quanto riguarda i soci e gli associati<br />

a indinapolicinema, il 2012 si conclude<br />

con 28 soci ordinari, di cui 3 gruppi e/o società,<br />

e con oltre 300 soci fruitori.Tutto questo è<br />

stato possibile grazie all’impegno volontario di<br />

una dozzina di soci che hanno dedicato tempo,<br />

competenze e intelligenza all’associazione<br />

e senza alcun sostegno economico o di altro<br />

tipo degli enti locali o dello stato.<br />

MAURIZIO FIUME<br />

Presidente Indinapolicinema<br />

UN MEDICO SULLE TRACCE DEL MERISI<br />

Enigma<br />

Caravaggio<br />

Carmine Mastantuoni<br />

Perché Caravaggio sbarcò a<br />

Porto d’Ercole in Toscana, per<br />

morire in solitudine, «affetto da<br />

febbre»? Da dove venivano le<br />

febbri che lo portarono alla<br />

morte? A queste e a molte altre<br />

domande, cerca di dare risposte<br />

il libello «Caravaggio. Ho scritto il<br />

mio nome nel sangue» (Iuppiter<br />

Edizioni, 12 euro) di Mariano<br />

Marmo. Agile e di facile lettura, il<br />

libro è un atto d’amore, come lo<br />

stesso autore dichiara tra le<br />

dediche: «A te che hai gettato gli<br />

angeli sulla terra/ hai rischiarato<br />

i bassifondi più cupi dell’umanità/rendendo<br />

il peccato sui nostri<br />

volti/il più bello degli ornamenti».<br />

Fuori da qualunque forma di<br />

retorica, Marmo illustra la realtà<br />

dell’Italia del ‘600, violenta e<br />

corrotta, e Caravaggio in questo<br />

mondo si muove a suo agio,<br />

commettendo efferatezze di ogni<br />

tipo, ma riscattandosi sempre<br />

con un’arte pittorica eccelsa.<br />

L’autore ricostruisce con precisione<br />

gli spostamenti lungo la<br />

penisola; da Caravaggio a Milano,<br />

da Milano a Roma, da Roma<br />

a Napoli, da Napoli in Sicilia e<br />

poi a Malta, e poi l’estremo<br />

viaggio a ritroso verso Roma,<br />

verso una fine tragica. In tutte le<br />

città l’autore ne elenca gli sgarbi,<br />

le risse e i delitti che provocavano<br />

fughe precipitose. L’autore<br />

«<br />

Nel libro di<br />

Mariano Marmo<br />

appassionante<br />

e originale<br />

è la ricostruzione<br />

degli ultimi giorni<br />

burrascosi del<br />

pittore in fuga<br />

da Napoli<br />

motiva le fughe citando le fonti<br />

storiche, i nobili protettori, le<br />

amanti, le tele, sino ad arrivare al<br />

punto nodale, al punto in cui,<br />

dopo l’aggressione alla «Taverna<br />

del Cerriglio» a Napoli, il pittore<br />

s’imbarcò con alcune opere su di<br />

una feluca, per andare sembra a<br />

Roma ad implorare il perdono<br />

papale. Marmo ricostruisce gli<br />

ultimi giorni di Michelangelo<br />

Merisi con cura, dai motivi dell’aggressione<br />

all’osteria da parte<br />

di quattro sconosciuti, ai motivi<br />

del viaggio in feluca verso il Papa,<br />

verso il miraggio di un ennesimo<br />

perdono, che non sarebbe mai<br />

stato raggiunto. E l’autore arriva<br />

alla constatazione banale, che<br />

proprio perché semplice non è<br />

stata presa in giusta considerazione<br />

dai biografi, che il pittore<br />

fu fatto allontanare da Napoli e<br />

successivamente arrestato sul<br />

litorale laziale di proposito, forse<br />

per impossessarsi delle tele che<br />

si portava dietro o più semplicemente<br />

perché Caravaggio, con le<br />

sue continue intemperanze,<br />

dava troppo fastidio a quei personaggi<br />

che sino a quel momento<br />

l’avevano protetto. Altrimenti<br />

non si spiegano il ritorno repentino<br />

della feluca a Napoli, e la<br />

rapida consegna delle opere a<br />

Costanza Colonna, mentre<br />

Caravaggio le inseguiva nelle<br />

paludi di Porto d’Ercole, a cento<br />

chilometri dal punto in cui era<br />

stato sbarcato. Sulle cause della<br />

morte, avvenuta il 19 luglio 1610,<br />

Marmo analizza le varie possibilità<br />

confrontando le fonti e le<br />

analisi effettuate su alcuni scheletri<br />

ritrovati nel vecchio cimitero<br />

di S. Sebastiano, arrivando alla<br />

conclusione che Caravaggio era<br />

affetto da saturnismo, cioè intossicazione<br />

da piombo contenuto<br />

nei colori. Il saggio si conclude<br />

con l’illustrazione delle tele,<br />

comprese quelle andate perdute<br />

o rubate, ed una ricca bibliografia.<br />

Da leggere d’un fiato.<br />

In alto: Mariano Marmo visita il<br />

Bacchino malato di Caravaggio<br />

(fotomontaggio del graphic<br />

designer Cristiano Finizio).<br />

(12) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


SOLLECITAZIONI<br />

la vignetta<br />

di Malatesta<br />

IL SUDISTA<br />

Mimmo Della Corte<br />

Diario stupendo<br />

GIOVANNI PAPINI<br />

L’era della<br />

pedocrazia<br />

«C’è stato un tempo,<br />

raccontano, nel quale i<br />

vecchi comandavano.<br />

Monopolio del culto e<br />

del potere: era il<br />

tempo della<br />

gerontocrazia. Oggi<br />

siamo in piena<br />

pedocrazia.<br />

Dominano, in tutto, i<br />

ragazzi. Son loro che<br />

danno colore e<br />

direzione alla civiltà.<br />

Siamo nelle mani dei<br />

minorenni».<br />

(Giovanni Papini,<br />

tratto da Gog, 1931)<br />

MARIA ORSINI NATALE<br />

Quell’umanità<br />

di terracotta<br />

«In casa mia Gesù non<br />

è mai nato in<br />

Palestina, più spesso<br />

sotto un Vesuvio<br />

suggestivo, fumante, e<br />

i dipinti erano sempre<br />

di zia Antonietta (...)<br />

Capii che Gesù era<br />

nato in un dove e in<br />

un’ora che è sempre<br />

altrove e un ancora. Un<br />

“hic et nunc” che può<br />

ripetersi in ogni luogo<br />

e in ogni tempo,<br />

proprio perché<br />

appartiene a noi, a<br />

ciascuno di noi. Perché<br />

è sacrosanto diritto di<br />

ognuno l’anelito<br />

all’infinito, pur nella<br />

diversità dei riti, delle<br />

ingenue credenze e<br />

delle religioni (...)<br />

Il valore autentico del<br />

presepe è tutto chiuso<br />

in quell’umanità di<br />

terracotta che affolla la<br />

sua isola di attesa, è<br />

nella preghiera e nella<br />

speranza di quella<br />

gente, è nel suo<br />

disperato bisogno di<br />

una nascita, quella che<br />

sola può far<br />

retrocedere tutto il<br />

buio che ci assedia».<br />

(Maria Orsini Natale,<br />

tratto da Cieli<br />

di Carta, 2002)<br />

ENNIO FLAIANO<br />

L’antipatico<br />

«uomo medio»<br />

«Chi non suscita né<br />

simpatia né<br />

compassione è l’uomo<br />

medio, onesto e senza<br />

grandi inclinazioni al<br />

male». L’uomo che<br />

lavora per tirare avanti,<br />

che mette su famiglia e<br />

la mantiene. L’uomo<br />

medio è antipatico. Per<br />

diventare simpatico<br />

bisogna comportarsi da<br />

canaglia, per farsi<br />

amare bisogna farsi<br />

mantenere. È<br />

l’equivoco erotico che<br />

continua. La pietà<br />

verso il sesso<br />

sostituisce i sentimenti.<br />

Il malvagio dà quelle<br />

garanzie sessuali che la<br />

persona per bene non<br />

dà. Chi si comporta<br />

rettamente ammette la<br />

sua “ordinaria” attività<br />

sessuale e non<br />

interessa».<br />

(E. Flaiano, tratto da<br />

Diario deglierrori,1976)<br />

Colmo<br />

di fulmine<br />

di RENATO ROCCO<br />

L’oculista cattivo fa<br />

il malocchio.<br />

Il motto del vino:<br />

finché c’è vite<br />

c’è speranza.<br />

L’amore è un<br />

inseguimento, il<br />

matrimonio una fuga.<br />

La virtù una volta<br />

arrossiva, oggi<br />

ingiallisce.<br />

Non aveva certezze,<br />

finanche l’intestino<br />

era vago.<br />

Il verme che si sposa<br />

fa la luna di mele.<br />

I santi vanno<br />

in paradiso, gli altri<br />

si arrangiano.<br />

La delusione<br />

è un’illusione<br />

non riuscita.<br />

L’IPOCRITA<br />

FINE DEL PATTO<br />

DI STABILITÀ<br />

«Magna ca d’o ttùjo<br />

magne!». Esprimerei<br />

così, in vernacolo, l’ultima<br />

novità venuta dal<br />

Governo centrale a<br />

proposito di nettizzazione<br />

del patto di stabilità.<br />

Fatto è che, per invogliare<br />

le regioni a sottoscrivere<br />

il secondo (mentre,<br />

al momento, niente è<br />

ancora dato sapere del<br />

primo che alla Campania,<br />

tra fondi Fse e Fesr è<br />

costato ben 970mln di<br />

euro) Piano di Azione e<br />

Coesione - per altro,<br />

definito con le parti<br />

sociali, datoriali e sindacali,<br />

in assenza di Regioni<br />

ed Enti Locali – il<br />

Ministero per la coesione<br />

ha assicurato loro<br />

che «gli interventi contenuti<br />

nel Pac, potranno<br />

beneficiare della nettizzazione<br />

del patto di<br />

stabilità». Un’«operazione<br />

pulizia» che le amministrazioni<br />

periferiche<br />

stavano chiedendo da<br />

oltre due anni e della<br />

quale si erano fatti<br />

carico e promotrici la<br />

Campania ed il Partenariato<br />

regionale, portandola<br />

a Roma con una<br />

riunione straordinaria<br />

dell’organismo partenariale<br />

a Palazzo Madama.<br />

Dove, con i senatori<br />

campani ed i rappresentanti<br />

delle Giunte calabra<br />

e pugliese, incontrarono<br />

il Presidente della<br />

Commissione bilancio<br />

del Senato.<br />

Al quale sottolinearono<br />

che la limatura era<br />

indispensabile per<br />

velocizzare la spesa dei<br />

Fondi europei che la<br />

presenza del patto, il<br />

rischio di sforarlo e le<br />

«tragiche» conseguenze<br />

che (tra l’altro la nostra<br />

regione le ha già subite<br />

sulla propria pelle nel<br />

2009 con lo «sforamento»<br />

di Bassolino) ne<br />

sarebbero derivate,<br />

rendeva praticamente<br />

impossibile. Il che trasformava<br />

le regioni in<br />

una sorta di branco di<br />

cani che inseguivano la<br />

propria coda nel tentativo<br />

di mordersela, ovviamente,<br />

senza riuscirci.<br />

Prive di fondi, ma impossibilitate<br />

a spendere<br />

le uniche a propria<br />

disposizione, le risorse<br />

comunitarie, perché il<br />

loro cofinanziamento<br />

avrebbe “rotto” il patto<br />

di stabilità e sarebbero<br />

stati dolori. In alto i<br />

calici, allora. La battaglia<br />

è vinta ed il successo<br />

merita un brindisi. Per<br />

carità! Lasciate nel frigo<br />

lo champagne e conservatelo<br />

per occasioni<br />

migliori. Le vittorie di<br />

Pirro non danno allegria<br />

e questa più che un’inutile<br />

«vittoria di Pirro»<br />

rappresenta, addirittura,<br />

l’ennesima sconfitta del<br />

Mezzogiorno. Per anni,<br />

scientemente ci hanno<br />

impedito di utilizzare i<br />

fondi europei, terrorizzandoci<br />

con il patto di<br />

stabilità e, poiché - per<br />

non incorrere nelle<br />

penalizzazioni previste<br />

per chi lo avesse sforato<br />

- non siamo riusciti ad<br />

accelerare il ritmo di<br />

spesa e ci hanno riempito<br />

di «incapaci» e<br />

«pusillanimi»; ci hanno<br />

portato via le premialità<br />

conseguite con il raggiungimento<br />

dei target<br />

degli «obiettivi di servizio»<br />

(quasi 700mln); ci<br />

hanno sottratto le risorse<br />

per le aree sottoutilizzate<br />

(oltre 1mld); per<br />

finanziare Pac 1 e 2, ci<br />

hanno scippato 2mld e<br />

95mln (970mln per il<br />

primo e 1,125mld per il<br />

secondo), privandoci,<br />

così, di quasi il 50 per<br />

cento - ovvero quello<br />

riveniente dal cofinanziamento<br />

nazionale - il<br />

monte risorse disponibile<br />

generato dai fondi<br />

comunitari a nostra<br />

disposizione. Ora ci<br />

premiano liberandoci<br />

dal “patto”. Solo che<br />

non potevano fare<br />

altrimenti, visto che si<br />

sono portati via proprio<br />

le risorse soggette alla<br />

«stabilità».<br />

Vero è che da questo<br />

governo c’è da aspettarsi<br />

di tutto, ma prendersi<br />

le risorse e lasciarci il<br />

problema, sarebbe stato<br />

davvero troppo.<br />

Insomma, anziché<br />

nettizzare il patto dalle<br />

risorse nazionali destinate<br />

al cofinanziamento<br />

dei Fondi europei,<br />

hanno nettizzato<br />

quest’ultimo delle quote<br />

destinate al suo cofinanziamento.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (13)


QUARTIERISSIME<br />

LA NAPOLI CHE SI SVUOTA<br />

Centro Direzionale, futuro compromesso<br />

Gigi Gallo<br />

C<br />

entodieci ettari di superficie<br />

complessiva, oltre sei milioni di<br />

metri cubi in volumetria, parcheggi<br />

sotterranei per venticinquemila<br />

posti auto, duecentomila<br />

metri quadri di superficie<br />

scolastica e commerciale. Il<br />

Centro Direzionale di Napoli, la<br />

prima città del futuro italiana,<br />

un’occasione per dodicimila<br />

residenti e cinquantacinquemila<br />

addetti al terziario. Uno dei<br />

sogni per il rilancio della città<br />

che lavora e che produce, polo<br />

d’attrazione di tutte le attività<br />

commerciali e amministrative<br />

dell’area orientale di Napoli, e<br />

non solo. Sede dell’Agcom,<br />

l’Authority per le garanzie delle<br />

Comunicazioni, della Regione<br />

Campania, del Tribunale, di<br />

grandi aziende, di piccole e<br />

medie attività commerciali.<br />

Quale futuro per questa città<br />

nella città?<br />

A vederlo oggi questo colosso<br />

sembra un gigante ferito, piegato<br />

su se stesso. I suoi marmi e<br />

la sua pavimentazione mostrano<br />

i segni del tempo e dell’incuria.<br />

In particolare, la pavimentazione<br />

nella zona residenziale<br />

è pressoché inesistente ed<br />

è stata giudicata pericolosa<br />

dallo stesso vicesindaco Tommaso<br />

Sodano (che, come<br />

l’omonimo Santo, ha potuto<br />

“toccare con mano” l’eccessiva<br />

fatiscenza in seguito ad un<br />

sopralluogo da lui stesso effettuato<br />

l’estate scorsa). Fuoriescono<br />

addirittura cavi elettrici,<br />

tale è lo stato di degrado in cui<br />

Quella che doveva<br />

essere la city<br />

del rilancio, vive oggi<br />

in un preoccupante<br />

stato di abbandono<br />

e presto gli uffici della<br />

Regione Campania<br />

traslocheranno<br />

in un’altra zona<br />

della città<br />

versa quell’area della city. Per<br />

non parlare poi delle strade<br />

adiacenti che sono sempre più<br />

teatro dell’oscenità della prostituzione<br />

maschile e femminile,<br />

di notte ma anche (e soprattutto)<br />

di giorno. Oggi, insomma, al<br />

Centro Direzionale si vive<br />

l’abbandono da parte delle<br />

istituzioni, degli stessi che<br />

dicono di voler dare nuovi<br />

impulsi alla città, di quelli che<br />

chiudono al traffico interi<br />

quartieri sostenendo che il<br />

futuro della città sono le isole<br />

pedonali e non si accorgono (o<br />

non vogliono accorgersi) delle<br />

opportunità di un’area che è<br />

già per sua natura interamente<br />

pedonalizzata. Eppure esistono<br />

ordinanze sindacali, risalenti al<br />

’91, e relative alla regolamentazione<br />

del traffico nelle aree in<br />

superficie, che meriterebbero<br />

di essere rispolverate seriamente<br />

da chi di dovere, poiché<br />

scioglierebbero non solo molti<br />

“dubbi” sulla questione della<br />

manutenzione, ma costruirebbero<br />

anche una spia indicativa<br />

nella ricerca delle cause che<br />

hanno portato al degrado della<br />

pavimentazione.<br />

Nel mese di luglio, grazie alla<br />

volontà congiunta della gran<br />

parte dei commercianti della<br />

city e di alcuni imprenditori<br />

gragnanesi al Centro Direzionale<br />

è stata organizzata una<br />

grande manifestazione durata<br />

quattro giorni, la sagra «Gragnano<br />

De Gustibus», con ospiti<br />

d’eccezione del panorama<br />

artistico partenopeo vecchio e<br />

nuovo, spettacoli musicali,<br />

cabaret e sfilate di moda, cui<br />

hanno dato una impressionante<br />

risposta partecipativa gli<br />

abitanti della city, dei quartieri<br />

vicini e di altre zone della città:<br />

persone felici che si riappropriavano<br />

dei loro spazi rubati<br />

all’oscurità che cala sul Centro<br />

Direzionale quando gli uffici<br />

chiudono. Il Centro Direzionale<br />

insomma era vivo! I cittadini<br />

hanno risposto alla richiesta di<br />

partecipazione e lo hanno fatto<br />

anche i commercianti che<br />

hanno tenuto aperte le proprie<br />

attività. In quell’occasione è<br />

stata rilasciata una targa-ricordo<br />

ai rappresentanti istituzionali<br />

impegnati sul territorio e al<br />

sindaco Luigi De Magistris,<br />

patrocinante ed ospite alla<br />

manifestazione, che si era detto<br />

molto attento a tutte le problematiche<br />

della city. Quale futuro,<br />

allora, per il Centro Direzionale?<br />

Per adesso la quasi certezza<br />

è che in un futuro non troppo<br />

lontano gli uffici della Regione<br />

Campania traslocheranno in<br />

un’altra zona della città. Cosa<br />

ne sarà quindi di queste mastodontiche<br />

torri quando saranno<br />

svuotate? Chi sostituirà l’esercito<br />

di dipendenti regionali che<br />

costituiscono un’importante<br />

risorsa per le attività commerciali<br />

presenti nella city? Cosa<br />

resterà di questo sogno futuristico?<br />

Con quali prospettive si<br />

parla oggi di avanzamento e<br />

completamento del Centro<br />

Direzionale se prima non<br />

vengono risolti i problemi della<br />

parte esistente?<br />

CAOS <strong>CHIAIA</strong>, CHIOSI-MELE:<br />

«RIAPRIRE IL LUNGOMARE»<br />

Riaprire il Lungomare Caracciolo. Lo<br />

chiedono a gran voce il presidente della I<br />

Municipalità Fabio Chiosi e l'Assessore alla<br />

Mobilità della I Municipalità Mario Mele.<br />

«Stiamo assistendo, complice anche il<br />

maltempo, ad una escalation del traffico<br />

veicolare. Nonostante la pioggia - sostengono<br />

Chiosi e Mele- l'aria è satura di smog nelle<br />

strade che gravitano intorno al lungomare, in<br />

particolare la Riviera di Chiaia, Mergellina, Via<br />

Arcoleo, Via Gaetani ed i tunnel. Non ha senso<br />

continuare a tenere chiuso il lungomare.<br />

Un'area ormai deserta e desertificata per gli<br />

ovvi motivi legati alle condizioni climatiche.<br />

Comprendiamo che ormai l'amministrazione<br />

ne sta facendo una questione puramente<br />

ideologica, ma non si può continuare a<br />

giocare impunemente sulla pelle dei cittadini.<br />

Chiediamo, quindi, che vengano riaperte al<br />

transito veicolare via Caracciolo e via<br />

Partenope. Sarebbe, questo, un<br />

provvedimento di buon senso, così come tra<br />

l'altro richiesto dal Consiglio della<br />

Municipalità a larga maggioranza. Anche le<br />

attività commerciali del lungomare sono in<br />

difficoltà - continuano il presidente e<br />

l'assessore - viste le pessime condizioni<br />

climatiche, come era d'altro canto<br />

prevedibile. Lanciamo un appello di buon<br />

senso al Sindaco - concludono Chiosi e Mele -<br />

affinché valuti questa proposta con serenità e<br />

scevro da condizionamenti ideologici,<br />

rendendosi conto di persona delle difficoltà<br />

estreme dei residenti di Chiaia e Posillipo».<br />

S.TERESA A <strong>CHIAIA</strong>,<br />

LO SCANDALO DEI PALETTI<br />

Riceviamo e pubblichiamo una lettera<br />

inviataci da Giuseppe Marasco, presidente<br />

dell’Associazione S. Teresa a Chiaia, da sempre<br />

impegnato in battaglie ambientali in<br />

iniziative civiche per il miglioramento del<br />

quartiere Chiaia.<br />

L’associazione S. Teresa a Chiaia, impegnata<br />

da anni nella promozione della legalità e nella<br />

lotta contro il degrado a Napoli, intende<br />

denunciare l’ennesimo abbattimento dei<br />

paletti a protezione dei percorsi pedonali<br />

lungo la strada S. Teresa a Chiaia e davanti<br />

alla Scuola Pubblica De Amicis. Ancora una<br />

volta i paletti sono stati divelti per consentire<br />

la sosta abusiva notturna, ma oramai anche<br />

diurna delle auto e moto, obbligando pedoni,<br />

passeggini, disabili e studenti a camminare al<br />

centro della strada. Chiediamo, quindi:<br />

1) alla stazione dei Carabinieri di Napoli-<br />

Chiaia di indagare su questi continui atti<br />

vandalici;<br />

2) alla Municipalità 1 di ripristinare subito i<br />

percorsi protetti a garanzia della pubblica<br />

incolumità;<br />

3) alla Polizia Municipale di Chiaia di<br />

sanzionare le auto e i motorini in perenne<br />

divieto di sosta, diurno e notturno, nei<br />

percorsi pedonali, sui marciapiedi ed agli<br />

angoli della strada S. Teresa, via Mariano<br />

D’Ayala, via Bausan, via S. Pasquale e tutte le<br />

strade limitrofe.<br />

GIUSEPPE MARASCO<br />

(14) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


QUARTIERISSIME<br />

PREMIO UNA PIAZZA, UN RACCONTO<br />

XIV edizione, la Pepino strega la giuria<br />

Alice Gatto<br />

Un concorso letterario diventa<br />

un ampio progetto culturale,<br />

alla ricerca di nuovi talenti<br />

che possano esprimere<br />

lo spirito autentico della scrittura<br />

italiana: Una piazza, un<br />

racconto è un’antologia, curata<br />

da Iuppiter Edizioni, che<br />

raccoglie i brani vincitori dell’omonimo<br />

premio organizzato<br />

dalla Comunità Luterana<br />

di Napoli e arrivato alla sua<br />

XIV edizione. La serata di premiazione,<br />

egregiamente condotta<br />

dalla coordinatrice culturale<br />

della Comunità Luterana<br />

Luciana Renzetti, si è tenuta<br />

il 21 novembre scorso nella<br />

chiesa gremita ed accogliente<br />

di via Carlo Poerio. All’evento<br />

ha partecipato la giuria presieduta<br />

dal presidente della<br />

Comunità Luterana di Napoli<br />

Riccardo Bachrach e composta<br />

da Cristiane Groeben, Aurora<br />

Cacopardo, Francesco<br />

D’Episcopo e Massimiliano<br />

De Francesco. Il tema di quest’anno<br />

su cui si sono dovuti<br />

confrontare i partecipanti è<br />

stato: “La dea Fortuna”. Il podio<br />

dell’edizione 2012 è stato<br />

per due terzi made in Naples:<br />

il primo premio è andato, infatti,<br />

ad Alessandra Pepino,<br />

napoletana classe 1984, con il<br />

racconto “La porzione di cielo<br />

dei gabbiani”. Al secondo<br />

posto il napoletano Domenico<br />

Sorrentino con “La botta<br />

perfetta”, e al terzo posto Michela<br />

Turra, bolognese, con il<br />

racconto “Con la dolcezza di<br />

sempre”. L’attore Andrea de<br />

Goyzueta ha recitato alcuni<br />

passi tratti dai racconti vincitori,<br />

accompagnato al pianoforte<br />

da Maria Grazia Ritrovato<br />

<strong>Buon</strong>conto che ha selezionato<br />

per l’occasione tre brani,<br />

ciascuno ispirato ai testi letterari:<br />

“Invitation” del compositore<br />

polacco Bronislau Kaper,<br />

abbinato al terzo premio, “Valzer<br />

romantico” della napoletana<br />

Olga Sirignano, abbinato<br />

al secondo premio, e “Minstrels”<br />

dalla raccolta “Préludes”<br />

di Claude Debussy abbinato<br />

al primo premio. Di pregevole<br />

fattura il volume antologico<br />

con la raccolta dei racconti<br />

premiati e finalisti che<br />

riporta in copertina un particolare<br />

del dipinto “I giocatori”<br />

di Paul Cézanne. «Il tema scelto<br />

per l’edizione 2012 - sottolinea<br />

Luciana Renzetti (nella<br />

foto a dx), direttore artistico<br />

dei Concerti di Autunno - evidenzia<br />

una caratteristica affascinante,<br />

particolarmente legata<br />

all’universo meridionale<br />

e napoletano, ovvero la vocazione<br />

al gioco, l’essere fatalisti<br />

e al tempo stesso ottimisti, e il<br />

credere anche ostinatamente<br />

alla benevolenza del destino.<br />

Anche quest’anno - continua<br />

la Renzetti - abbiamo rilevato<br />

un incremento delle domande<br />

di partecipazione al concorso,<br />

in particolar modo dalla<br />

Campania. Il nostro Premio<br />

si conferma dunque una realtà<br />

apprezzata dal pubblico e<br />

dalla critica, nonché un importante<br />

momento di apertura<br />

ai giovani talenti e non ultimo<br />

una testimonianza del<br />

particolare legame che unisce<br />

il luteranesimo con la musica<br />

e la letteratura, senza dimenticare<br />

che proprio ad un tedesco,<br />

Johannes Gutenberg, si<br />

deve l’invenzione della stampa<br />

e dunque l’idea della moderna<br />

diffusione del libro».<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (15)


STORIE&TERRITORI<br />

pagina a cura di NewMediaPress<br />

POZZUOLI, LO SCEMPIO<br />

Sulla strada<br />

del degrado<br />

Tralicci pericolanti, muri crollati e spazzatura:<br />

così è ridotta l’antica via Consolare Campana<br />

Rosario Scavetta<br />

C<br />

on la riapertura di via Consolare<br />

Campana avevano<br />

sperato di vedere in condizioni<br />

decenti un angolo prezioso<br />

di storia e archeologia<br />

della città di Pozzuoli. E l’avevano<br />

sperato anche i tanti residenti,<br />

non solo di via Celle,<br />

ma anche di Contrada Cigliano,<br />

che avevano visto<br />

nella riapertura della strada<br />

(sommersa dal fango!), una<br />

via di collegamento, con il resto<br />

della città puteolana, negata<br />

per anni. Liberata lo<br />

scorso anno, dai tanti rifiuti,<br />

i detriti e quant’altro la ricopriva,<br />

oggi, ahimè, dobbiamo<br />

fare una amara riflessione e<br />

dire che lo “sforzo” compiuto<br />

(a suo tempo) dall’amministrazione<br />

comunale, è stato<br />

vanificato da un situazione<br />

che se non ritornata al punto<br />

di partenza, poco ci manca.<br />

La parola fine ad uno dei<br />

più imbarazzanti scempi archeologici<br />

della città di Pozzuoli,<br />

era stata scritta, quando<br />

la strada che collega la necropoli<br />

di via Celle con la via<br />

Campana nuova, fu resa nuovamente<br />

accessibile. La preziosa<br />

strada, che senza dubbio<br />

è la meglio conservata di<br />

epoca romana di tutti i Campi<br />

Flegrei, fu chiusa diversi<br />

anni fa a causa di una piccolissima<br />

frana che riversò<br />

qualche metro cubo di terreno<br />

lungo il selciato. In poco<br />

tempo l’arteria divenne una<br />

discarica di ogni sorta di rifiuto,<br />

tra questi anche eternit,<br />

elettrodomestici e pneumatici.<br />

Le barriere poste all’ingresso<br />

della strada hanno<br />

fatto per anni da terrapieno<br />

con oltre un metro di fango<br />

e rifiuti che pian piano si sono<br />

depositati negli anni.<br />

La chiusura della strada inoltre,<br />

all’epoca, permise che lo<br />

spazio immediatamente di<br />

fronte alla Necropoli venisse<br />

utilizzato da molti malintenzionati<br />

come discarica per<br />

materiale di risulta e rifiuti<br />

ingombranti. Ma non c’è stato<br />

neanche il tempo per essere<br />

felici: la via Consolare<br />

Campana, oggi, si trova già in<br />

uno stato pietoso che si traduce<br />

come al solito in una situazione<br />

generale di pericolo<br />

per i cittadini che, ignari,<br />

possono ritrovarsi a transitare<br />

sotto un traliccio dell’elettricità<br />

pronto a cadere. E questo<br />

è solo un esempio delle<br />

tante cose che non vanno<br />

lungo la piccola strada periferica.<br />

Tra i tanti pali della luce,<br />

infatti, uno è praticamente<br />

semi-sdradicato, pronto a<br />

cadere con i primi venti e<br />

rappresenta forse la priorità<br />

assoluta tra le (nuove) opere<br />

di risanamento da compiere<br />

nel minor tempo possibile.<br />

Altra situazione simile per<br />

forma ma diversa per sostanza<br />

è quella che si presenta poco<br />

più in là: un’intera sezione<br />

di muro in tufo crollata<br />

che mostra le sue vuote interiora<br />

al mondo con una ridicola<br />

transenna a voler delimitarne<br />

lo spazio, come se si<br />

potesse annullare la gravità<br />

grazie ad un semplice artefatto<br />

in alluminio ed una<br />

bandella bianca e rossa. Con<br />

il continuare delle piogge<br />

non è difficile immaginare<br />

cosa possa succedere ed i<br />

conseguenti pericoli per la<br />

circolazione, sia degli autoveicoli,<br />

relativamente “protetti”,<br />

ma soprattutto dei ciclomotori<br />

e motocicli che,<br />

trovandosi improvvisamente<br />

di fronte ad una pietra di tufo,<br />

potrebbero facilmente<br />

perdere il controllo a causa<br />

del basolato non propriamente<br />

in perfetto stato.<br />

Ultimo, ma non meno importante,<br />

anche il problema<br />

dei rifiuti a bordo strada. Si<br />

accumulano, infatti, in pochi<br />

metri, copertoni usati di<br />

pneumatici abbandonati (ed<br />

è noto quanto questi siano<br />

dannosi per l’ambiente),<br />

spartitraffico in pietra di<br />

quelli che vengono utilizzati<br />

per delimitare le zone di lavoro<br />

dei cantieri stradali, fino<br />

a sacchetti di plastica ricolmi<br />

di spazzatura. Il timore, dopo<br />

l’inchiostro che stiamo consumando,<br />

è che non ci sia più<br />

niente fare!<br />

A Dacia Maraini<br />

il premio Miseno 2012<br />

Lo scorso novembre,<br />

presso il noto Complesso<br />

«Stufe di Nerone», la scrittrice<br />

e poetessa Dacia<br />

Maraini è stata insignita<br />

del premio Miseno 2012.<br />

Alla presenza di istituzioni<br />

e di altri letterati nonché di<br />

professori e studenti dell’istituto<br />

superiore Seneca,<br />

l’artista ha allietato la<br />

platea, davvero numerosa<br />

e composta da un pubblico<br />

eterogeneo, con interessanti<br />

spunti di riflessione<br />

sul ruolo della donna e<br />

sulla difficile condizione di<br />

molte rappresentanti del<br />

gentil sesso, soggiogate a<br />

uomini senza dignità. È<br />

proprio quello del “lato<br />

oscuro del rapporto tra<br />

uomo e donna” il filo conduttore,<br />

l’argomento portante<br />

del volume “L’amore<br />

rubato”, ultima fatica<br />

letteraria della scrittrice di<br />

origine toscana. Le donne<br />

di Dacia sono forti, hanno<br />

lottato, a volte hanno perso<br />

ma non si sono mai arrese.<br />

Le protagoniste del libro<br />

combattono una battaglia<br />

antica e sempre attuale,<br />

contro gli uomini amati<br />

che sempre più spesso si<br />

dimostrano incapaci di<br />

ricambiarle, di confrontarsi<br />

con il rifiuto, il desiderio.<br />

Davanti a queste donne,<br />

mariti, amanti, compagni<br />

si rivelano ragazzini che<br />

stentano a crescere e confondono<br />

la passione con il<br />

possesso e, per questo,<br />

l’amore lo rubano: alle<br />

bambine che non sanno,<br />

alle donne che si donano<br />

troppo. In tutte queste<br />

storie affilate e perfette,<br />

dure e capaci di emozionare<br />

e indignare, Dacia Maraini<br />

racconta di un mondo<br />

diviso fra coloro che vedono<br />

nell’altro una persona<br />

da rispettare e coloro che,<br />

con antica testardaggine,<br />

considerano l’altro un<br />

oggetto da possedere e<br />

schiavizzare. Gli studenti<br />

del Seneca hanno letto<br />

alcuni passi dal libro, prima<br />

di porre alla scrittrice<br />

varie domande in merito.<br />

L’evento è stato allietato,<br />

inoltre, dalla chitarra di<br />

Pino De Maio, con la sua<br />

carica di simpatia e tecnica<br />

musicale, e dal taglio della<br />

torta commemorativa. (r.s)<br />

(16) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


STORIE&TERRITORI<br />

TENDENZE AMBIENTALI<br />

Orti urbani, l’Orientale ritorna alla terra<br />

Luciana Ranieri<br />

Gli orti di città sono l’ultimissima<br />

tendenza per napoletani<br />

e non solo. Il fenomeno<br />

coinvolge intere generazioni<br />

attratte dall’idea di<br />

poter coltivare le verdure di<br />

stagione, pur non disponendo<br />

di ampi giardini, sfruttando<br />

al meglio anche il piccolo<br />

spazio di un balcone. In città<br />

grandi invase ormai dal<br />

cemento si ha bisogno sempre<br />

più di verde e di agricoltura<br />

biologica. Basti pensare<br />

che la moglie di Obama ha<br />

impiantato un orto biologico<br />

alla Casa Bianca e che in<br />

tutte le grandi città si sta<br />

sviluppando questo fenomeno.<br />

Gli orti di città sono il<br />

sogno «verde» di Marco<br />

Amalfi (nella foto), 36 anni,<br />

da animatore nei villaggi<br />

turistici, a studente all’accademia<br />

d’arte e guida naturalistica<br />

al Monte Nuovo (Pozzuoli),<br />

dopo un viaggio in<br />

Australia ha deciso di tornare<br />

a Napoli, per dedicarsi a<br />

quella che può essere definita<br />

una missione: risvegliare<br />

le coscienze. Amalfi attraverso<br />

il progetto «Mesogaia»,<br />

quest’anno giunto alla quarta<br />

edizione, propone agli<br />

studenti dell’Università<br />

«L’Orientale» un percorso<br />

sulla valorizzazione delle<br />

diversità, il suo obiettivo è<br />

creare delle «rotture» che<br />

diventino «spunti di riflessione»,<br />

particolare attenzione<br />

è data inoltre all’ambiente<br />

e ai rischi che si corrono<br />

sfruttando in modo sbagliato<br />

le risorse che la natura ci<br />

offre. Dal marzo scorso,<br />

Amalfi si occupa anche di<br />

orti sinergici, metodo di<br />

coltivazione elaborato da<br />

un’agricoltrice spagnola<br />

Emilia Hazelip, che si è<br />

basata sugli studi del giapponese<br />

Masanobu Fukuoka.<br />

Il principio fondamentale di<br />

questo tipo di agricoltura è<br />

l’utilizzo della sinergia spontanea<br />

che si crea tra le piante,<br />

mentre la terra le fa crescere<br />

queste creano suolo<br />

Creare un piccolo<br />

terreno «produttivo»<br />

nel caos delle città:<br />

questo è il trend<br />

ecologico del momento.<br />

Marco Amalfi ha<br />

realizzato il suo sogno<br />

«verde» nell’istituto<br />

universitario di Napoli<br />

fertile attraverso la loro<br />

naturale attività chimica.<br />

Tramite il metodo di coltivazione<br />

sinergico viene restituito<br />

alla terra, in termini<br />

energetici, più di quanto si<br />

prende, promuovendo anche<br />

meccanismi di auto-fertilità<br />

del suolo.<br />

Nella creazione di un orto<br />

sinergico si utilizzano in<br />

genere quattro diversi tipi di<br />

piante: le leguminose (il<br />

fagiolo, il pisello, la fava, la<br />

lenticchia…) che agiscono<br />

da azoto-fissatori (non è<br />

necessario quindi intervenire<br />

dall’esterno con azoto<br />

Nel segno dell’ambiente, tra esercizi di<br />

riciclo e giardini «produttivi», opera la cooperativa<br />

sociale «Ottavia» con sede a Marigliano,<br />

nata nel 2005 grazie all’impegno di<br />

Antonio D’Amore, sociologo e referente di<br />

Libera (Associazione contro le mafie) per<br />

la provincia di Napoli e Rosita D’Errico pedagogista.<br />

Chiara la mission del sodalizio:<br />

trasformare la disabilità in opportunità.<br />

Molteplici sono i progetti volti all’inserimento<br />

socio-educativo di persone diversamente<br />

abili e tossicodipendenti.<br />

Tra le attività svolte in questi anni dalla cooperativa<br />

vi è «InDifferenteMente», per educare<br />

a un rapporto nuovo con l’ambiente.<br />

È stato avviato infatti un piccolo centro di<br />

riciclo, riuso e rivendita dei beni dismessi<br />

(rifiuti), in particolar modo della carta, con<br />

servizio porta a porta convenzionato col<br />

comune di Somma Vesuviana. Questo ha<br />

permesso a persone con disabilità di avere<br />

Con 400 euro si può<br />

realizzare un giardino<br />

di prodotti biologici<br />

sulla propria terrazza<br />

utilizzando vecchie<br />

cassette. Nel docufilm<br />

«I giorni della merla»<br />

il racconto dei nuovi<br />

contadini del Cilento<br />

chimico), ci si avvale poi<br />

delle aromatiche (prezzemolo,<br />

menta, salvia…) che<br />

mantengono lontani i parassiti,<br />

d’estate si interviene<br />

invece con le piante da fiori,<br />

che attirano gli insetti impollinatori<br />

e ovviamente<br />

indispensabili le piante da<br />

orto, da seminare in base<br />

alla stagione. Inoltre è necessaria<br />

la pacciamatura<br />

(anche con paglia o foglie<br />

secche) che si effettua ricoprendo<br />

il terreno con uno<br />

strato di materiale, per<br />

proteggere e mantenere<br />

l’umidità del suolo ed impedire<br />

la crescita delle malerbe.<br />

Proprio a «L’Orientale»<br />

Amalfi ha creato un orto<br />

sinergico sfruttando uno<br />

spazio altrimenti inutilizzato,<br />

ed anche una pagina<br />

facebook è dedicata a questa<br />

iniziativa: «Broccoletti a<br />

L’Orientale». Suo prossimo<br />

obiettivo è quello di ampliare<br />

l’orto universitario e<br />

creare un museo della cultura<br />

sinergica. L’impegno di<br />

Amalfi in questo settore non<br />

è rivolto solo agli studenti<br />

più grandi, infatti anche in<br />

una scuola di Scampia e in<br />

un liceo di Pozzuoli con il<br />

Un roseto contro le mafie<br />

un contratto di lavoro con un regolare stipendio.<br />

Altra iniziativa interessante è quella<br />

che riguarda il parco del palazzo Mediceo<br />

di Ottaviano (per 11 anni nelle mani della<br />

camorra e confiscato dallo Stato nel 1991),<br />

in cui i ragazzi della cooperativa sono chiamati<br />

a svolgere lavori manuali per la manutenzione<br />

dei giardini. Parte del bosco interno<br />

è stato diviso tra frutteto e orto dove<br />

vengono coltivati i prodotti tipici della zona.<br />

Nel bosco del parco è prevista l’inaugurazione<br />

di un «tunnel dell’amore» con un<br />

roseto, dedicato a Mimmo Montanino e<br />

Mimmo Beneventano, vittime innocenti<br />

della criminalità.<br />

Ulteriore obiettivo della cooperativa è ridestare<br />

le coscienze contro le ecomafie. Per il<br />

2013 poi è stato promosso il progetto “Turismo<br />

e legalità” e verranno ospitati turisti<br />

tedeschi curiosi di scoprire “la voce di questa<br />

Napoli che si ribella”. (l.r.)<br />

suo intervento è stato creato<br />

un orto sinergico, e nel<br />

carcere di Nisida è riuscito<br />

ad avvicinare i giovani detenuti<br />

all’agricoltura biologica.<br />

Bastano circa 400 euro per<br />

realizzare un orto in cassetta<br />

(o in pedana) su un terrazzo<br />

in città recuperando vecchie<br />

cassette e un po’ di tessuti<br />

per trattenere il terreno<br />

(anche la iuta). 200 euro<br />

circa vanno spesi per acquistare<br />

il terriccio e si possono<br />

piantare anche 90 piante<br />

diverse. Amalfi spiega:<br />

«Quella dell’orto in cassetta<br />

non è una questione economica<br />

o di risparmio, ma di<br />

mangiare biologico. Crearsi<br />

un proprio orto è un modo<br />

per riavvicinarsi alla realtà<br />

della vita. Tutti viviamo di<br />

agricoltura e questa deve<br />

essere di qualità». Altra cosa<br />

che Amalfi assicura è il<br />

benessere interiore che se ne<br />

può ricavare. Negli orti<br />

urbani come quelli dell’Oasi<br />

Monte Rosiello realizzati a<br />

Monteruscello (per saperne<br />

di più esiste una pagina su<br />

facebook), è possibile prendere<br />

in gestione 100 mq di<br />

terra per auto-produzione<br />

biologica. Il tema degli orti<br />

di città ritorna anche in un<br />

documentario «I giorni della<br />

merla”, di Andrea D’Ambrosio<br />

e Carla del Mese, prodotto<br />

dall’Associazione Leonia,<br />

Provincia di Salerno e Legambiente<br />

Campania. Nel<br />

film vengono raccontati gli<br />

orti urbani nella provincia di<br />

Salerno, infatti al Parco<br />

archeologico di Pontecagnano<br />

da anni ormai alcuni<br />

anziani coltivano l’orto per<br />

combattere la solitudine e<br />

per far tornare alla terra<br />

quante più persone è possibile.<br />

Così attraverso un<br />

parallelo con un piccolo<br />

paese del Cilento, Pruno,<br />

dove si vive in perfetto equilibrio<br />

con la natura, si mettono<br />

a confronto stili di vita<br />

diversi. Posti dove si vive in<br />

armonia con la natura e<br />

luoghi dove questa armonia<br />

la si cerca disperatamente.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (17)


(18) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBREE 2012


ITINERARI<br />

SGUARDI LONTANI<br />

Francesco Iodice<br />

TERRATOSTA, LA TAVOLA E` DOC<br />

Il biogusto<br />

d’Irpinia<br />

Formaggi e salumi<br />

tipici dell’Irpinia,<br />

come il<br />

Caciocavallo<br />

Podolico stagionato<br />

in grotte di tufo, o<br />

la sopressata di<br />

Calitri o il pecorino<br />

bagnolese<br />

aromatizzato in<br />

fieno. Ma anche<br />

confetture, miele,<br />

cioccolato, dolci,<br />

vino, pasta e<br />

liquori: sono i<br />

prodotti proposti da<br />

Terratosta tutti<br />

assolutamente<br />

naturali, senza<br />

additivi nè<br />

conservanti<br />

NAPOLI, HITLER<br />

E I GIORNI DELLA<br />

CONVALESCENZA<br />

Passando per via Tribunali,<br />

all’altezza del numero 226, su<br />

una targa marmorea e scheggiata<br />

si legge “Ospedale Santa Maria<br />

della Pace”. Una serie di ricordi<br />

assale chi scrive perché<br />

nell’allora cronicario espletò nel<br />

1969 - poco prima della<br />

definitiva chiusura del 1970 - un<br />

turno di guardia medica<br />

notturna. Il bello e deturpato<br />

portale d’ingresso è l’unico in<br />

stile tardo gotico, ricorda<br />

l’architettura catalana ed è<br />

costituito da un grande arco<br />

polilobato in stile gotico fiorito;<br />

nella base del vestibolo è ancora<br />

presente la muratura del XV<br />

secolo. Chiesa, cortile e lazzaretto<br />

mostrano invece forme<br />

rinascimentali e barocche. La<br />

chiesa ha pareti bianchissime,<br />

dove i riccioli del barocco freschi<br />

di restauro fanno un candido<br />

contrasto con l’esterno grigio e<br />

nero di via Tribunali. Una volta<br />

qui c’era il quattrocentesco<br />

palazzo di Ser Gianni Caracciolo,<br />

gran Siniscalco del Regno e<br />

amante della Regina Giovanna II;<br />

nel 1587 i Frati Ospedalieri di San<br />

Giovanni di Dio trasformarono il<br />

tutto in ospedale con annessa<br />

chiesa. Attualmente è sede della<br />

Circoscrizione San Lorenzo-<br />

Vicaria e di eventi d’arte e<br />

spettacolo. Il complesso<br />

monumentale si sviluppa intorno<br />

a due chiostri realizzati a quota<br />

diversa per le esigenze della<br />

pendenza del sito. Si possono<br />

visitare la Sala del Lazzaretto e la<br />

menzionata Chiesa, dedicata alla<br />

Madonna della Pace in ricordo<br />

della fine delle ostilità tra Filippo<br />

IV re di Spagna e Luigi XIV re di<br />

Francia. Alla Sala del Lazzaretto si<br />

accede da uno scalone il cui<br />

ingresso è sulla sinistra del<br />

vestibolo. È detta del Lazzaretto<br />

perché si accoglievano in questa<br />

Sala i lebbrosi e all'occorrenza gli<br />

appestati. Misura 60 metri di<br />

lunghezza per 10 metri di<br />

larghezza ed è alta 12 metri:<br />

prima luogo di potere e di<br />

congiure, poi di sofferenza ed<br />

epidemie. Napoli in epoche<br />

diverse fu una città-ospedale,<br />

dopo essere stata la città della<br />

peste, la città delle epidemie<br />

continue, del colera e della<br />

munnezza. Infatti, durante<br />

l’ultima guerra, fu il rifugio di<br />

moribondi o malati di altri paesi,<br />

poiché i tedeschi scelsero la<br />

nostra città come<br />

convalescenziario. Posta a metà<br />

strada fra Berlino e la Cirenaica,<br />

lontana dai teatri di guerra<br />

europea, Napoli sembrò ai<br />

tedeschi la più adatta per<br />

passarci una convalescenza,<br />

senza escludere una gita a Ischia,<br />

Capri e Pompei. Malgrado avesse<br />

mandato le truppe a curarsi, pare<br />

che Hitler abbia ordinato di<br />

raderla al suolo. Anche il Male<br />

voleva evidentemente liberarsi<br />

dei suoi spiriti maligni.<br />

Laura Cocozza<br />

L<br />

a verde Irpinia, terra fertile,<br />

tenacemente aggrappata alle<br />

sue tradizioni, forte delle sue<br />

tecniche artigianali. Una terra<br />

“tosta”che con caparbietà e<br />

costanza mantiene la sua offerta<br />

di prodotti tipici d’eccellenza,<br />

offrendo sapori veri<br />

e genuini. E Terratosta è appunto<br />

il nome dell’azienda<br />

con cui una donna irpina,<br />

Emanuela Evangelista, sta<br />

portando avanti un progetto<br />

di grande interesse per tutti i<br />

gourmet ma anche per le madri<br />

di famiglia attente all’alimentazione<br />

dei propri figli.<br />

Non per niente l’idea di impresa<br />

è nata proprio perchè la<br />

Evangelista, da madre di due<br />

figli, ha cominciato a studiare<br />

nel dettaglio le etichettature<br />

dei cibi, rendendosi conto<br />

che troppo spesso anche i cibi<br />

proposti come “naturali”<br />

contenevano conservanti e<br />

altri additivi e la loro tracciabilità<br />

era dubbia. Terratosta è<br />

nata quindi da una necessità<br />

e a poco a poco è diventata il<br />

lavoro principale della Evangelista,<br />

un tempo architetto.<br />

«Terratosta -spiega la Evangelista<br />

- nasce come impresa<br />

orizzontale, in un contesto<br />

geografico circoscritto, ben<br />

identificato, in cui interagisce<br />

con molte realtà di microimpresa,<br />

ma anche con realtà<br />

produttive di valore consolidato.<br />

La nostra idea parte dall’evidenza<br />

che, in un mercato<br />

globale, un prodotto isolato è<br />

meno penetrante di una combinazione<br />

di prodotti. Pertanto,<br />

abbiamo lavorato per fare<br />

emergere attraverso un marchio<br />

unico realtà altrimenti<br />

troppo piccole e, soprattutto,<br />

incapaci di costruirsi una visibilità<br />

pur rappresentando<br />

elevato valore». In questo modo,<br />

insomma, si innesca un<br />

meccanismo di sponda e di<br />

continuo rilancio tra prodotti<br />

di nicchia che si identificano<br />

in un marchio ben riconoscibile<br />

che ha un duplice valore<br />

identitario: l’assoluta genuinità<br />

e la territorialità. Terratosta<br />

ha infatti scelto di associare<br />

ai suoi prodotti la parola<br />

“senza” e la parola “tradizionale”.<br />

«La prima - precisa<br />

la Evangelista - sta evidentemente<br />

ad indicare la naturalità<br />

degli ingredienti, (senza<br />

conservanti, additivi, coloranti,<br />

grassi idrogenati, addensanti,<br />

lattosio, etc). La seconda<br />

tratta di una storia<br />

spesso millenaria che ha consentito<br />

di conservare quell’antico<br />

senso di collaborazione<br />

con la naturalità degli<br />

ingredienti, in combinazione<br />

con il clima e l’ambiente rurale.<br />

Allora un prosciutto crudo<br />

“senza”, garantisce due<br />

Genuinità<br />

e territorialità<br />

sono i valori fondanti<br />

di Terratosta, impresa<br />

nata in terra irpina<br />

che, anche online, dà<br />

la possibilità di<br />

acquistare prodotti di<br />

qualità artigianale a<br />

Km 0, confezionati per<br />

Natale in scatole di<br />

cartone riciclato, con<br />

spedizioni in Italia<br />

aspetti a mio avviso essenziali,<br />

in termini di qualità: la salvaguardia<br />

della salute e la sorpresa<br />

per il palato». Nella top<br />

ten dei prodotti Terratosta di<br />

questo mese troviamo salumi<br />

affinati in grotte di tufo; panettone<br />

classico a lievitazione<br />

naturale da lievito madre; torrone<br />

artigianale friabile classico;<br />

confettura di uve (fiano,<br />

aglianico) in abbinamento ai<br />

formaggi; amaretti di Caposele,<br />

senza glutine; olio di Ravece<br />

da agricoltura biologica;<br />

pecorino di Laticauda, da latte<br />

crudo; caciocavallo Podolico<br />

stagionato in grotte di tufo,<br />

da latte crudo; grappa di<br />

Greco di Tufo alla mela annurca;<br />

patè di pomodori secchi.<br />

Ma anche la crema di castagne<br />

o i marron glacè artigianali<br />

con le castagne Igp di<br />

Montella e le conserve bio, in<br />

particolare i pomodorini di<br />

Montecalvo. Tutto questo ben<br />

di Dio, al momento è distribuito<br />

localmente attraverso<br />

una rete d’acquisto a km 0,<br />

settimanale. Sono sempre più<br />

numerose le famiglie irpine<br />

che si accorgono di ciò che<br />

hanno ‘tra le mura di casa’,<br />

assaggiano la differenza e si<br />

re-innamorano della propria<br />

terra, tornando ad una relazione<br />

con la propria storia.<br />

Ma anche a Napoli il gruppo<br />

d’acquisto comincia a formarsi<br />

e a breve potrebbe partire.<br />

Già per le festività, intanto,<br />

l’azienda spedisce i prodotti,<br />

confezionati in caratteristiche<br />

scatole di cartone riciclato,<br />

anche in Italia e in Europa.<br />

Basta andare sul sito<br />

www.terratosta.it, seguire l’itinerario<br />

gastronomico tra le<br />

delizie dolci e salate dell’Irpinia,<br />

scegliere le preferite e acquistarle<br />

online.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (19)


<strong>CHIAIA</strong><br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - n.7/8 luglio-agosto 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

il divo<br />

CLAUDIO<br />

CLAUDIO VELARDI<br />

assessore regionale<br />

al Turismo<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - n.9 settembre 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

Cronache dalla città trappola<br />

Futuro<br />

BUCATO<br />

• Emergenza manutenzione: saltano tutti i controlli.<br />

Dopo il fallimento del Global Service, decolla<br />

il superassessorato antibuche. Manovra di facciata?<br />

• Sprecopoli a Palazzo San Giacomo: nonostante il<br />

sindaco sventoli conti in rosso, tra luglio e agosto<br />

distribuiti 490 mila euro di microfinanziamenti.<br />

• Sicurezza: tornano a Chiaia le invasioni barbariche.<br />

Dal turista pestato a via Carducci alle notti brave<br />

dei branchi in piazza San Pasquale. Stato d’assedio.<br />

• Riqualificazione: aprono i cantieri in vico Vasto<br />

a Chiaia e in via Vetriera. Via Tasso: a novembre<br />

fine dei lavori. Piazzetta Cariati pronta a dicembre.<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - n.10 ottobre 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

Una «casta» apparentemente inossidabile,<br />

una classe dirigente che non molla le poltrone:<br />

da qualche anno, però, contro la malapolitica<br />

è sceso in campo l’associazionismo civico.<br />

Il 10 novembre 2007, la società civile marciò nel<br />

cuore di Napoli in nome della legalità. Furono<br />

Scesero in strada per riprendersi la città.<br />

Quel giorno è diventato un libro: «I 3000 di<br />

Chiaia», storia di una clamorosa protesta che<br />

stupì l’Italia. Per i protagonisti di allora il lavoro<br />

non è ancora finito: tutti in piazza a novembre.<br />

Poi avanti tutta con il progetto della lista civica.<br />

i 3000<br />

di Chiaia<br />

4<br />

IL CASO<br />

I gazebo della discordia<br />

Ecco cosa dice la legge<br />

5<br />

LA STORIA<br />

Viale Gramsci, vince<br />

il killer delle palme<br />

6<br />

PARADOSSI<br />

Municipalità: arrivano<br />

i giardinieri «fantasma»<br />

9<br />

LA DENUNCIA<br />

Galleria Umberto,<br />

i barboni sui ponteggi<br />

14<br />

CULTURA<br />

Comunità luterana<br />

tra musica e letteratura<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - n.11 novembre 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

ciao,<br />

Franco<br />

ciao,<br />

Franco<br />

5<br />

L’INCHIESTA<br />

Arte perduta,<br />

odissea<br />

nello strazio<br />

7<br />

IL CASO<br />

Warner Village,<br />

salviamo<br />

il multisala<br />

11<br />

LA DENUNCIA<br />

Scuola De Amicis,<br />

la palestra<br />

dei misteri<br />

16<br />

L’APPELLO<br />

Villa Pignatelli:<br />

riaprite il Museo<br />

delle carrozze<br />

«La giungla del vivere<br />

quotidiano inaridisce e<br />

dà sempre meno valore<br />

a ciò che per me è<br />

stato ed è tuttora fonte<br />

di benessere: la poesia,<br />

la musica, l’arte».<br />

Franco Nico<br />

3<br />

PRIMO PIANO<br />

Società civile,<br />

un libro<br />

per l’alleanza<br />

pagina 13<br />

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magazine<br />

basta palle<br />

Tempesta giudiziaria<br />

sui palazzi del potere:<br />

cronaca di un’apocalisse<br />

annunciata. Stagione<br />

finita per un Sistema<br />

trasversale ai partiti,<br />

naufragato sulla<br />

questione morale.<br />

Dalla città, stanca<br />

di beffe e promesse,<br />

parte lo sfratto<br />

alla «casta».<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - n.12 dicembre 2008<br />

Distribuzione gratuita IUPPITER EDIZIONI <strong>CHIAIA</strong><br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.1 gennaio 2009<br />

Distribuzione gratuita<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

GENNAIO 2009: LA NUOVA GIUNTA IERVOLINO<br />

Anno I - N.1 febbraio 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE<br />

magazine<br />

Banca Monte dei Paschi di Siena Spa<br />

Banca Monte dei Paschi di Siena Spa<br />

IL MENSILE<br />

PER CHI<br />

AMA <strong>CHIAIA</strong><br />

D opo il numero natalizio che,<br />

nonostante la veste sperimentale,<br />

ha riscosso apprezzamento da<br />

parte dei cittadini di Chiaia, della<br />

stampa, di chi lavora e produce, e,<br />

infine, delle istituzioni e delle<br />

associazioni, «Chiaia Magazine» - di<br />

cui sono direttore editoriale - prende<br />

ora decisamente il largo. E lo fa,<br />

fedele alle dichiarazioni di intenti<br />

iniziali, utilizzando come baricentro<br />

delle proprie cronache il territorio<br />

di Chiaia. Puntiamo, quindi, sull’attualità<br />

e i problemi del quartiere,<br />

coniugando tuttavia il taglio<br />

impegnato all’interesse per gli<br />

aspetti del saper vivere, dell'enogastronomia,<br />

per i fermenti culturali e<br />

imprenditoriali, per il by night e la<br />

moda, per le risorse giovanili e per<br />

le potenzialità del quartiere.<br />

Una tribuna eterogenea, dunque,<br />

che funzionerà con le voci e i contributi<br />

di tutti.<br />

Mi piace ribadire lo slogan della<br />

nostra iniziativa editoriale: «Questo<br />

giornale lo scriveremo assieme». Da<br />

qui nasce la scelta degli argomenti<br />

di questo numero e dei prossimi. In<br />

questa occasione, raccogliendo<br />

segnalazioni e impressioni sul<br />

campo, abbiamo privilegiato tre<br />

problematiche di stretta attualità:<br />

emergenza parcheggi, riqualificazione<br />

urbana e il controverso capitolo<br />

della movida.<br />

Il primo punto sta molto a cuore ai<br />

commercianti, ai residenti e a<br />

quanti per lavoro, shopping o<br />

divertimento, frequentano il cuore<br />

di Napoli. E il nodo cruciale non<br />

poteva essere che l'agognato parcheggio<br />

Morelli. Sulla seconda<br />

questione abbiamo, poi, intervistato<br />

l'assessore al Turismo e Decoro<br />

Urbano Luca Esposito. Come avrete<br />

modo di leggere, ci saranno delle<br />

importanti novità. Terzo tema:<br />

dossier Movida. La nostra posizione<br />

è chiara: rispetto delle regole ma<br />

niente bavaglio alla notte.<br />

Come avrete capito, la nostra scelta<br />

di campo è netta: scommettiamo<br />

sulle forze e sulle risorse di Chiaia.<br />

E’ qui il fermento.<br />

*presidente<br />

Nuove Botteghe dei Mille<br />

Parte con un’inchiesta il primo numero<br />

del 2006 di Chiaia Magazine, raccogliendo<br />

le preoccupazioni del quartiere<br />

sull’emergenza parcheggi. Per tutti,<br />

in cima alla lista delle priorità ci sono<br />

le aspettative sul futuro del Parcheggio<br />

Morelli. Tutti lo vogliono, ma<br />

pochi sanno qual è lo stato dei fatti. La<br />

ricostruzione della vicenda e le affermazioni<br />

dei protagonisti (il Comune e<br />

la Napoletana Parcheggi del Gruppo<br />

Maione, concessionaria dell’opera di<br />

ristrutturazione integrale) sollevano<br />

perplessità e apprensioni sulla data di<br />

conclusione dei lavori e sul numero dei<br />

posti auto che saranno a disposizione<br />

del pubblico. Emerge, ad esempio, dalle<br />

dichiarazioni raccolte, una disponibilità<br />

davvero esigua degli spazi sottoposti<br />

a tariffa oraria. Amministrazione<br />

e costruttori riferiscono, poi, scadenze<br />

differenti sul compimento finale<br />

dell’opera. Chiaia, però, esige risposte<br />

chiare e concrete. (pagine 3 e 4)<br />

E venti&Curiosità<br />

Saper vivere il quartiere<br />

Dalla mostra di Waschimps al «Pulcinella»<br />

di Giovanni Mauriello.<br />

Parcheggio Morelli, ultime novità sui lavori.<br />

Scadenza e numero posti: i conti non tornano<br />

F ocus sul by night<br />

«Non toccate la Movida»<br />

Sequestri e dissequestri: stop e ripartenza<br />

per il popolo della notte.<br />

6<br />

S peciale San Valentino<br />

«Innamorarsi a Chiaia»<br />

Nel cuore della città come a New York.<br />

Arrivano le architetture di luce.<br />

8<br />

delle illusioni<br />

NINO DE NICOLA*<br />

IL GARAGE<br />

l’inter ista<br />

v<br />

Luca Esposito<br />

Così cambierà<br />

il quartiere<br />

L’INTERVISTA<br />

IL GARAGE<br />

la vigilantes.r.l.<br />

ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

LRC 180447 - 23/6/98<br />

la vigilantes.r.l.<br />

Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli<br />

11<br />

5<br />

Anno I - N.2 marzo 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE<br />

magazine<br />

Banca Monte dei Paschi di Siena Spa<br />

Banca Monte dei Paschi di Siena Spa<br />

IL «NUOVO»<br />

CHE NON SA<br />

DECOLLARE<br />

L ’avevamo promesso: stiamo<br />

mantenendo la parola. Il primo<br />

impegno era capire cosa stesse<br />

succedendo al Parcheggio Morelli. In<br />

questo numero, dunque, insistiamo<br />

in questa direzione. Quanto era<br />

emerso nel numero precedente,<br />

infatti, autorizzava preoccupazioni<br />

sulla data d’apertura e sul numero<br />

di posti a disposizione del pubblico.<br />

Quanto si è appreso nel prosieguo<br />

della nostra inchiesta è persino<br />

sconcertante. Due certezze: i posti<br />

saranno pochi e i tempi saranno<br />

lunghi. Diminuire il danno spetta<br />

all’amministrazione, ritoccando con<br />

la Napoletana Parcheggi alcuni<br />

aspetti del progetto. Le due parti<br />

sono chiamate ad uno sforzo di<br />

volontà per migliorare la disponibilità<br />

di posti pubblici e accorciare i<br />

tempi d’esecuzione: questa almeno è<br />

la ferma speranza delle Nuove<br />

Botteghe dei Mille e della gente di<br />

Chiaia. Margine per trattare ce n’è:<br />

spetta a Palazzo san Giacomo<br />

sensibilizzare il costruttore sugli<br />

interessi della collettività. Strettamente<br />

legata al problema della<br />

sosta è la Zona a Traffico Limitato.<br />

Continuiamo a crederci, ma la sua<br />

attuazione pratica ci delude. Ci<br />

stiamo accorgendo che non funziona<br />

come dovrebbe per tre motivi: il<br />

primo è appunto la drammatica<br />

carenza di parcheggi; il secondo è<br />

l'assenza di controllo sul territorio; il<br />

terzo è la desertificazione provocata<br />

dall’ostilità verso la movida. Risultato:<br />

un’impennata di attività criminale.<br />

Con un’aggravante: un sistema<br />

di viabilità diverso che, durante la<br />

settimana, riduce il flusso dei veicoli<br />

e svuota ulteriormente le strade.<br />

Dopo quattro mesi di rodaggio,<br />

quindi, la «novità» va rivista e<br />

corretta. Da parte nostra continueremo<br />

a denunciare le disfunzioni e a<br />

favorire il contatto tra territorio e<br />

amministratori. Infine un’anticipazione.<br />

Sul fronte dell’emergenza<br />

rifiuti a Chiaia, si sta profilando un<br />

tavolo di concertazione per stilare<br />

un «Progetto Pilota» tra le Nuove<br />

Botteghe dei Mille e l’assessorato<br />

competente: vi terremo informati.<br />

*presidente<br />

Nuove Botteghe dei Mille<br />

P rosegue la nostra inchiesta sul Parcheggio<br />

Morelli (nella foto), da noi definito<br />

nello scorso numero Il garage delle<br />

illusioni. Per due buoni motivi: pochi<br />

i posti pubblici previsti e nessuna certezza<br />

sul termine dei lavori. In più una<br />

inquietante divergenza di dati e date tra<br />

l’assessorato ai Parcheggi e l’impresa esecutrice<br />

dell’opera. La novità è che ora<br />

l’assessore competente Ferdinando Di<br />

Mezza fornisce notizie più certe ma più<br />

scoraggianti: i parcheggi a rotazione saranno<br />

135, i box che l’impresa venderà<br />

circa 300. Non era questo che si aspettava<br />

il quartiere né si aspettava l’altra brutta<br />

notizia: sulla data di riapertura, attualmente,<br />

non c’è nessuna certezza. E<br />

l’assessore conferma: «La concessionaria<br />

è in netto ritardo». Conseguenze: un<br />

quartiere sul piede di guerra.<br />

E quello che è diventato un caso - se n’è<br />

accorta anche Repubblica che il 5 febbraio<br />

ha ripreso la nostra inchiesta - rischia di<br />

diventare un fronte incandescente anche<br />

altrove: ci riferiamo al delicato dibattito<br />

che è in corso sulla realizzazionedi<br />

parcheggi interrati di interscambio<br />

nel tratto da Piedigrotta a piazza Vittoria.<br />

Lì Chiaia si gioca il futuro. Chi li farà<br />

e quando? La mischia sul business è<br />

già in atto. (pagine 3 e 4)<br />

F ocus videosorveglianza:<br />

«Chiaia resta fuori»<br />

La circoscrizione protesta. ZTL:<br />

forte confusione «tecnologica». 5<br />

S aper Vivere: «Al Primo<br />

Piano il lusso è di casa»<br />

A Palazzo Calabritto il nuovo<br />

show room per i «bons vivants». 6<br />

R elax&Movida: «Tutti<br />

pazzi per lo Spritz»<br />

Storia dell’aperitivo «rosso». Le<br />

ricette e i segreti dei barman. 9<br />

E venti&Curiosità:<br />

«Salemme all’Augusteo»<br />

Mostre, musica, teatri: tutti gli<br />

appuntamenti da non perdere. 10<br />

NINO DE NICOLA*<br />

la vigilantes.r.l.<br />

ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

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Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

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Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

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AUTO<br />

INGANNO<br />

Ultime notizie sul futuro garage: il quadro peggiora.<br />

Un pessimo affare per il Comune. La rivolta di Chiaia<br />

Benedetto Gravagnuolo<br />

Senza parcheggi<br />

il quartiere è al palo<br />

Uberto Siola<br />

La soluzione? Soste<br />

interrate sul lungomare<br />

AUTO<br />

INGANNO<br />

Parcheggio MORELLI<br />

Anno I - N.3 aprile 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

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IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE<br />

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Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

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ILPAPOCCHIO<br />

Zona a Traffico Limitato<br />

SERVE UNA SVOLTA<br />

C ome avranno forse notato i lettori, Chiaia Magazine adora il colore. Stavolta, però, ha scelto<br />

una prima pagina dove domina il nero. Vi chiederete perché. Noi rispondiamo che non<br />

se ne poteva fare a meno. I motivi? Eccoli. Nero perché siamo arrabbiati neri ( e in questo rispecchiamo<br />

l'umore del quartiere) e lo siamo perché stufi di malamministrazione. Nero perché,<br />

con un territorio abbandonato al degrado, il futuro si prospetta davvero oscuro. Nero perché<br />

francamente, a questo punto, indecifrabili ci sembrano i progetti dell'Amministrazione Comunale<br />

per la zona. Non è forse una vicenda oscura quella del parcheggio Morelli? E poi la Ztl: non<br />

è neanche nata e già siamo costretti a intonare il De Profundis. Nero perché Chiaia è ormai desertificata<br />

e la notte è sempre più buia. Nero perché le economie dell'intero quartiere soffrono<br />

pesantemente. Una rotta irreversibile? No! La speranza è che chi si candida ad amministrare<br />

la città voglia imprimere da subito una svolta decisiva nel governo del territorio. Le soluzioni<br />

ci sono, ma serve una volontà forte e radicale a risolvere i problemi. Per quanto ci riguarda cominceremo<br />

a dibattere di futuro con una serie di “forum” sulle varie emergenze. Inviteremo i<br />

candidati a sindaco perché spieghino le intenzioni e le idee che hanno sullo sviluppo di Chiaia.<br />

Non ci limiteremo a sperare che la nottata passi da sola: vigileremo su parole e fatti.<br />

*Presidente delle Nuove Botteghe dei Mille<br />

NINO DE NICOLA*<br />

• Doveva risollevare l’economia e la vivibilità.<br />

Sono arrivati desertificazione, notti da paura,<br />

e crisi delle attività commerciali.<br />

• Le cause del flop: la farsa del garage Morelli,<br />

lo scarso presidio dei varchi, un sistema<br />

di videosorveglianza mai realizzato.<br />

• L’intero quartiere invoca parcheggi.<br />

Il Comune ignora l’appello. Assessori bocciati:<br />

chi tace, chi promette, chi non si fa trovare...<br />

• Per il popolo di Chiaia il danno e la beffa.<br />

E intanto incalzano altre emergenze:<br />

«spaccate», scippi, strade sporche e dissestate.<br />

F ocus: «Una giornata<br />

nei parchi del degrado»<br />

Villa Comunale: alberi malati e chalet distrutti.<br />

Molosiglio: tendopoli nei giardini. 5<br />

S aper Vivere: «I divi di ieri?<br />

Più “machi” che mici»<br />

Al museo Pignatelli e all’Ambasciatori una<br />

rassegna sui miti del cinema italiano. 9<br />

E venti&Curiosità: «Gigi<br />

Proietti all’Augusteo»<br />

Mostre, concerti e spettacoli teatrali:<br />

tutti gli appuntamenti da non perdere. 14<br />

Ormeggio&AssistenzaNautica<br />

Noleggio di gommoni e motoscafi<br />

Trasferimenti in tutte le isole del Golfo<br />

Nautica Branchizio Mergellina<br />

Telefono 081.667913<br />

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Anno I - N.4 maggio 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

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IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE<br />

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SI CAMBIA<br />

DAVVERO?<br />

L a novità è grossa. In questo<br />

numero parliamo del nuovo<br />

istituto della Municipalità, chiave<br />

di volta del decentramento amministrativo<br />

voluto dal Comune.<br />

Infatti scompaiono le circoscrizioni<br />

e nascono appunto 10 Municipalità,<br />

vale a dire 10 microcittà<br />

che avranno autonomia finanziaria<br />

e un proprio bilancio di spesa.<br />

Le competenze che il Comune<br />

delegherà, dopo le elezioni, alle<br />

nuove miniamministrazioni<br />

riguardano in sintesi la manutenzione<br />

urbana, la attività socioassistenziali,<br />

le attività scolastiche/sportive/culturali,<br />

infine la<br />

gestione dei servizi amministrativi(commercio,<br />

artigianato, traffico<br />

etc.). Su queste attività (e soprattutto<br />

sulla manutenzione) la<br />

Municipalità avrà poteri di spesa<br />

da esercitare con 4 assessori.<br />

Sembra una svolta notevole.<br />

Ma i dubbi ci sono. Primo: il<br />

Regolamento delle Municipalità,<br />

almeno per ora, non chiarisce<br />

bene la gestione delle risorse<br />

finanziarie che il Comune trasferisce<br />

alle sedi decentrate: all'interno<br />

vi spieghiamo perché. Secondo: è<br />

stata prevista una figura che<br />

governerà questo trapasso dal<br />

vecchio al nuovo sistema, per<br />

evitare il caos? Queste le perplessità,<br />

fermo restando che la Municipalità<br />

ha tutte le premesse per<br />

migliorarci la vita. A proposito: la<br />

vecchia circoscrizione Chiaia-<br />

Posillipo-S.Ferdinando si chiamerà<br />

Municipalità 1.<br />

In questo numero vi parliamo<br />

anche del forum da noi organizzato<br />

con successo sul problemaparcheggi.<br />

Intanto, nell'imminenza<br />

delle Amministrative, annunciamo<br />

una serie di incontri coi<br />

candidati-sindaci. Vedremo che<br />

intenzioni hanno su Chiaia.<br />

• Addio circoscrizioni: Napoli sarà divisa<br />

in dieci piccole città. Sulla carta avranno<br />

autonomia finanziaria. Sarà vero?<br />

• Il decentramento non è una novità:<br />

Napoli ci arriva adesso. A Milano esiste<br />

già dal 1997 e a Roma dal 2001<br />

• Del cambiamento i cittadini sanno poco<br />

o nulla. E soltanto ora, sotto elezioni,<br />

il Comune decide di informare la città<br />

•<br />

F orum: «Parcheggi interrati,<br />

tutti li vogliono»<br />

Gli esperti: Comune bocciato e poteri speciali<br />

al futuro sindaco per le aree di sosta. 4<br />

S ocietà&Costume: «Arriva<br />

il Napoli Film Festival»<br />

La rassegna cinematografica dedica l’anteprima<br />

al film cult «Febbre da cavallo». 10<br />

E venti&Curiosità: «Manuela<br />

Arcuri all’Augusteo»<br />

Mostre, concerti e spettacoli teatrali:<br />

tutti gli appuntamenti da non perdere. 14<br />

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Arrivano le nuove MUNICIPALITÀ<br />

?<br />

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il 20 maggio<br />

esce un numero<br />

interamente<br />

dedicato alle<br />

amministrative<br />

del 28-29 maggio<br />

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Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli<br />

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C hiaia Magazine, che in questi<br />

mesi ha condotto una decisa<br />

battaglia per i posti auto nel<br />

quartiere, stavolta si adegua alla<br />

stagione balneare: ad interessarci è<br />

l’emergenza dei posti barca sul<br />

lungomare. Nella pagine interne,<br />

troverete poi la consueta attenzione<br />

per i problemi della manutenzione<br />

urbana: dall’allarme per Parco<br />

Margherita ad un’estate piena di<br />

cantieri. C’è poi una finestra sullo<br />

spettacolo: vi diamo qualche<br />

consiglio per seguire l’evento del<br />

NapoliFilmFestival. Infine un’anticipazione:<br />

a luglio vi racconteremo,<br />

per filo e per segno, i nuovi volti<br />

della Municipalità I. Ovvero quelli<br />

che governeranno Chiaia.<br />

TEMPO<br />

D’ESTATE<br />

NINO DE NICOLA<br />

Autorità Portuale, Sovrintendenza ai Beni Paesaggistici, Tribunale<br />

Amministrativo Regionale: questi i protagonisti di un<br />

diabolico gioco delle parti con due uniche vittime. Ormeggiatori<br />

e diportisti. Nella prima categoria c’è chi ha la concessione<br />

a gestire posti barca e non può lavorare per impedimenti<br />

burocratici, ma c’è anche chi è stato escluso dalla gestione<br />

del business: per tutti loro malumori e proteste. Della<br />

seconda categoria fanno parte i proprietari di barche che questa<br />

estate, come le precedenti, sono destinati a soffrire: i tre<br />

siti di Nazario Sauro, Mergellina e Largo Sermoneta, dichiarati<br />

intoccabili dai vincoli ambientali, sono ormai terra bruciata.<br />

E loro, i diportisti, respinti dal lungomare, ora possono<br />

scegliere tra il vendersi la barca, andare altrove o piegarsi a<br />

prezzi da capogiro. Il contraccolpo peggiore, però, è quello occupazionale:<br />

per gli uomini dei consorzi e per le loro famiglie<br />

sono giorni drammatici. Una soluzione sul piatto d’argento l’avevano<br />

offerta gli ormeggiatori luciani: boe galleggianti a impatto<br />

ambientale praticamente nullo e con le giuste distanze.<br />

Ma è arrivato il no dell’Autorità Portuale. Ora tutto è rimandato.<br />

Bye Bye estate. (a pagina 3)<br />

• Lungomare: no ai posti barca.<br />

Sos di ormeggiatori e diportisti<br />

• Burocrazia scatenata: veti<br />

e rinvii sulle concessioni<br />

IL MIRAGGIO<br />

degli ORMEGGI<br />

IL MIRAGGIO<br />

degli ORMEGGI<br />

ALL’INTERNO focus CANTIERIA<strong>CHIAIA</strong> - mania BURRACO - evento NAPOLIFILMFESTIVAL<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.9 settembre 2009<br />

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RONDA<br />

SU<br />

RONDA<br />

Chi ha paura dei vigilantes civici? Perché<br />

«i rondisti» di Chiaia sono diventati un caso?<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.10 ottobre 2009<br />

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CUORE MARCIO<br />

Napoli fuorilegge: viaggio nelle discariche sotterranee. La verità sui rischi<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.11 novembre 2009<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.2 febbraio 2009<br />

Distribuzione gratuita<br />

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Dopo l’insetto che sta distruggendo<br />

le palme della città, non si ferma<br />

la mattanza del verde. Dai lecci marci<br />

di Posillipo agli alberi minacciati<br />

dai cantieri della Linea 6 del metrò.<br />

foglie<br />

morte<br />

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Anno IV - n.3 marzo 2009<br />

Chiaia Magazine + Dvd 3,90 euro<br />

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MACCHINA?<br />

MACCHINA?<br />

di chi è questa<br />

di chi è questa<br />

L’uscita del film «Fortapàsc» di Marco Risi rilancia la drammatica vicenda<br />

di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985,<br />

a soli 26 anni, con dieci colpi di pistola, mentre ritornava a casa a bordo<br />

della sua fragile Mehari. Oggi, quanti sono i giovani che conoscono vita<br />

e passione del cronista de «Il Mattino»?<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.4 aprile 2009<br />

Distribuzione gratuita<br />

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IN BUCA<br />

Strade gruviera: fondi<br />

scarsi, promesse tradite.<br />

A Posillipo un dramma<br />

annunciato. E la Giunta<br />

Iervolino finisce...<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno IV - n.5 maggio 2009<br />

Distribuzione gratuita<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

Chiamiamoli con il loro nome.<br />

Impuniti, scatenati, balordi:<br />

i grafomani deturpano monumenti,<br />

chiese, palazzi. Infliggono guasti<br />

gravi al patrimonio, all’immagine,<br />

al turismo. Nessuno li ferma.<br />

Nemmeno la recente ordinanza<br />

sulla sicurezza e il decoro urbano,<br />

in pratica inapplicabile per la carenza<br />

di uomini e mezzi.<br />

SIETE UNA<br />

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Anno IV - n.6 giugno 2009<br />

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TEATRO SUDD<br />

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Anno IV - n.7/8 luglio-agosto 2009<br />

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distribuzione gratuita<br />

Città negata tra la "dittatura" delle buche e i cantieri lumaca.<br />

Lo scandalo della Casina del Boschetto<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.2 febbraio 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

RIQUALIFICAZIONE<br />

Parte l’anno<br />

dei cantieri<br />

5 L’INCHIESTA<br />

Il mistero della<br />

Casina del Boschetto<br />

9 QUARTIERISSIME<br />

Grattino a 4 euro,<br />

follia ambientalista<br />

11 L’INTERVISTA<br />

Antonio Pace: «Così<br />

cambierò l’Ascom»<br />

13 SOCIETÀ&CULTURA<br />

L’agenda del Maggio<br />

dei Monumenti<br />

Via Martucci, piazza Amedeo,<br />

via Carducci: decolla la riqualificazione<br />

nel cuore di<br />

Chiaia. Firma il restyling Elisabetta<br />

Gambardella, assessore<br />

comunale al Decoro e Arredo<br />

Urbano. Durata dell’operazione:<br />

10/12 mesi. Costi: più<br />

di due milioni di euro. Non<br />

mancheranno i disagi, ma ne<br />

varrà la pena. E sul fronte dei<br />

lavori pubblici, parte anche il<br />

recupero monumentale di<br />

Santa Caterina da Siena. Durata<br />

dei lavori: un anno e<br />

mezzo. Costi: 1.394.000 euro.<br />

(servizi da pagina 6)<br />

pagine 3 e 4<br />

Quotazioni stellari, occasioni con il contagocce, trattative interminabili:<br />

a Chiaia comprare casa è un’impresa. Nel quartiere anche il record<br />

delle abitazioni vuote: il 9%. Strada per strada, ecco il listino dei prezzi.<br />

Ma se le compravendite languono, il mercato dei fitti è fiorente.<br />

E intanto sul panorama immobiliare si abbatte il rincaro degli estimi.<br />

Gli esperti concordano: «Conviene presentare ricorso».<br />

1200<br />

euro<br />

1.000...<br />

euro<br />

1400<br />

euro<br />

del mattone<br />

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IL BALLO<br />

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dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

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Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.3 marzo 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

RIQUALIFICAZIONE<br />

Cantieri aperti,<br />

incognita traffico<br />

5 IL CASO<br />

Appello alla città: salviamo il Circolo Artistico<br />

Via Martucci, piazza Amedeo,<br />

via Carducci: la riqualificazione<br />

nel cuore di Chiaia fa i conti con<br />

i problemi del traffico. Parte il<br />

nuovo dispositivo della viabilità,<br />

ma non si escludono correttivi.<br />

A via Martucci i commercianti<br />

già temono il crac economico.<br />

Tra i problemi da risolvere<br />

lo stazionamento dei taxi.<br />

8 QUARTIERISSIME<br />

Armatori napoletani: alleanza per il futuro<br />

11 DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ<br />

Decentramento, l’Osservatorio non decolla<br />

12 SOCIETÀ&CULTURA<br />

Galassia Gutenberg nel segno del mare<br />

Finalmente<br />

superwoman?<br />

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POTERI SPECIALI<br />

Finalmente<br />

superwoman?<br />

Dopo la nomina a commissario per l’emergenza<br />

traffico, si apre una nuova era per Rosa Russo<br />

Iervolino. Milioni di euro da spendere<br />

e la facoltà di decidere in fretta su parcheggi,<br />

appalti, videosorveglianza, assunzioni di vigili:<br />

è un supersindaco. E se sbaglia non ha più scuse.<br />

pagina 3<br />

pagina 4<br />

5<br />

12<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno I - N.6/7 luglio/agosto 2006<br />

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VI TERREMO<br />

Il nuovo «Parlamento» di Chiaia<br />

VECCHIE E NUOVE SFIDE<br />

C on questo numero di luglio/agosto Chiaia Magazine traccia<br />

un consuntivo ideale dei suoi primi 7 mesi di vita, tornando<br />

ad occuparsi delle due bandiere che hanno caratterizzato<br />

l'impegno della rivista: Municipalità e parcheggi. Riparliamo<br />

dunque delle neonate Municipalità, soffermandoci<br />

ovviamente su quella di Chiaia. E stavolta, dopo un cenno<br />

a luci e ombre della riforma, vi presentiamo, con veloci<br />

profili e relative foto, i 30 consiglieri (più il presidente) eletti<br />

a Chiaia. Obiettivo: indicare al quartiere a chi indirizzare le<br />

critiche se governeranno male e con chi congratularsi se faranno<br />

bene. Insomma: per non sentirci comparse, ma cittadini<br />

che vigilano e partecipano. Di più: vi anticipiamo che<br />

ogni mese la rivista pubblicherà un diario sull'operato del<br />

Consiglio di Chiaia. E vale per la maggioranza come per l'opposizione.<br />

Poi, di nuovo il tormentone del parcheggio Morelli<br />

perché anche qui il segreto è non abbassare la guardia: prendiamo<br />

atto della nuova attenzione che il sindaco Iervolino e<br />

l'assessore Mola preannunciano sul problema, a cominciare<br />

proprio dall'enigma del costruendo parcheggio Morelli. Li<br />

prendiamo in parola, ma verificheremo i progressi sui fatti.<br />

Infine, inauguriamo una nuova parola d'ordine: «Chiaia al<br />

centro di grandi eventi nazionali e internazionali». Lo spunto<br />

è la 2° edizione della «Notte Bianca» che si terrà in autunno:<br />

riteniamo l'iniziativa vincente e fin d'ora remiamo perché il<br />

nostro quartiere abbia un ruolo primario. Non ci resta che<br />

augurarvi buone vacanze. E arrivederci a settembre.<br />

*Presidente delle Nuove Botteghe dei Mille<br />

N onostante i suoi 29 anni, si ritrova per la seconda volta al timone<br />

di Chiaia. E’ stato eletto con 23.846 voti e il suo schieramento ha<br />

ottenuto il 51,43 % dei consensi. 18 i consiglieri della sua coalizione. La<br />

sua squadra di governo sarà formata da un vicepresidente (cui toccherà<br />

un assessorato) e 3 assessori. Ha due premure: velocizzare i tempi della<br />

riforma e ottenere subito risorse finanziare per il territorio. Obiettivi:<br />

manutenzione, parcheggi, sicurezza con l’aiuto dei vigili urbani.<br />

I l leader dell’opposizione ha 59 anni ed è stimato primario ortopedico<br />

al Centro Traumatologico Ortopedico di Napoli. Ha sempre coltivato<br />

l’impegno civile fino ad essere consigliere comunale dal 1993 al<br />

2001. Alle ultime amministrative ha riportato 22.517 voti e il suo schieramento<br />

ha riscosso il 48,53 % di consensi. La sua compagine nel parlamentino<br />

è formata da 11 consiglieri. Sicurezza, sociale, parcheggi ed<br />

emergenza rifiuti sono stati i suoi cavalli di battaglia elettorali.<br />

NINO DE NICOLA*<br />

Tra le dieci Municipalità, quella di Chiaia<br />

è davvero speciale visto che è l’unica ad<br />

essere governata dal centrodestra.<br />

Per maggioranza e opposizione doppia<br />

responsabilità: far funzionare riforma<br />

e quartiere. All’interno tutti i protagonisti<br />

FABIO CHIOSI<br />

Presidente<br />

RENATO ROTONDO<br />

Capo dell’opposizione<br />

S peciale Municipalità:<br />

«L’assessore itinerante»<br />

Intervista a Bruno Terracciano, assessore<br />

comunale alle Municipalità. 3<br />

Q uartierissime: «Garage<br />

Morelli, oscuri presagi»<br />

16 anni d’immobilismo: un’inquietante<br />

miscela di inerzia, sfortuna e silenzi. 6<br />

S aper vivere: «Napoli con<br />

le valigie pronte»<br />

Tour tra le agenzie di viaggio alla ricerca<br />

delle mete e delle offerte migliori. 8<br />

D’OCCHIO<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno I - N.8 settembre 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

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ASPETTANDO I PARCHEGGI<br />

S i riprende e la stagione si presenta densa di eventi e aspettative<br />

per Chiaia. Molti i fronti da tener d'occhio e Chiaia<br />

Magazine si arma delle migliori intenzioni nell'interesse del<br />

quartiere. Innanzitutto: si riparte con il ripristino del vecchio<br />

senso di marcia da via Morelli a via dei Mille, un provvedimento<br />

che aspettavamo in quanto il dispositivo di marcia<br />

precedente non si è dimostrato funzionale. La decisione è firmata<br />

dal neoassessore comunale al traffico Gennaro Mola<br />

del quale apprezziamo l'attivismo e la concretezza. Anche se<br />

manifestiamo qualche riserva sull'altra decisione dell'amministratore,<br />

quella di abolire la ZTL sull'asse Morelli-via dei<br />

Mille. Comprendiamo la sua motivazione (la prossima apertura<br />

di cantieri alla Riviera esigeva via dei Mille come valvola<br />

di sfogo del traffico), ma ribadiamo che almeno il sabato,<br />

giorno di punta per lo shopping, l'oasi pedonale sia d'obbligo.<br />

Tutto il discorso, però, impone un ripensamento globale<br />

sul versante dei parcheggi interrati in zona Chiaia e vogliamo<br />

sperare che i poteri speciali del sindaco saranno risolutivi.<br />

Lo ripetiamo: l'asse della Riviera è l'ideale per ospitare<br />

grandi strutture sotterranee per lo stallo delle auto. Nell'interesse<br />

di tutti. A proposito di buona amministrazione,<br />

sia pure in ritardo, si è messa in riga anche la Municipalità<br />

1 che è riuscita a nominare i suoi 4 assessori. Alla squadra<br />

di governo del presidente Fabio Chiosi auguri di buon lavoro<br />

da parte mia, delle Nuove Botteghe dei Mille e di Chiaia<br />

Magazine che sarà cronista attenta dell'operato della giunta.<br />

A proposito, buona Notte Bianca a tutti.<br />

NINO DE NICOLA<br />

Notte Bianca<br />

«La mia Napoli<br />

libera e pacifica»<br />

6 QUARTIERISSIME<br />

Municipalità 1, scelti<br />

finalmente gli assessori<br />

7 CULTURA&SOCIETÀ<br />

Teatro Delle Palme,<br />

ritorno al futuro<br />

8 MOVIDA<br />

Festa di Chiaia Magazine,<br />

la galleria delle foto<br />

• Partenza sprint del neoassessore comunale al<br />

traffico Gennaro Mola: a Chiaia rilancia il vecchio<br />

senso di marcia. Motivo? I cantieri della Riviera.<br />

• E non finisce qui: abolisce la Ztl da via Domenico<br />

Morelli a via dei Mille e rispolvera le ganasce<br />

contro la sosta selvaggia.<br />

• Infine, pensa al futuro e aderisce al «partito» dei<br />

garage sotterranei: con i nuovi poteri del sindaco<br />

l’impresa diventa possibile.<br />

MOLA<br />

MOLA<br />

I numeri della prima<br />

edizione furono un successo:<br />

2 milioni di persone<br />

in strada e un volume<br />

d’affari di 50 milioni<br />

di euro. «Difficile migliorare<br />

le cifre di un<br />

anno fa», dice l’assessore<br />

regionale Andrea Cozzolino,<br />

ideatore e promotore<br />

dell’evento. Ma<br />

stavolta il bis si preannucia<br />

davvero ambizioso.<br />

Il tema di quest’anno:<br />

«Mediterraneo, un<br />

mare di cultura».<br />

intervista a pagina 5<br />

OPERAZIONE<br />

OPERAZIONE<br />

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ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

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Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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www.chiaiamagazine.it<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno I - N.9 ottobre 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

L’INIZIATIVA<br />

Il Movimento<br />

dei Parcheggi<br />

7 QUARTIERISSIME<br />

Mergellina, la stazione<br />

del disonore<br />

8 MUNICIPALITÀ<br />

Miniassessorati,<br />

ma contano davvero?<br />

10 SOCIETÀ&COSTUME<br />

Fendi alla conquista<br />

di via Filangieri<br />

16 EVENTI&CURIOSITÀ<br />

Teatro Sancarluccio,<br />

a cena con il vampiro<br />

5 milioni di euro all’anno per<br />

una media di 15 visitatori al<br />

giorno, consulenze stellari,<br />

un esercito di dipendenti e<br />

casse a secco: questo è il crac<br />

di Palazzo Roccella, esempio<br />

desolante di spreco di risorse<br />

umane ed economiche.<br />

Con lo slogan «No<br />

parking, no<br />

Chiaia», nasce il<br />

Movimento Parcheggi<br />

a Chiaia,<br />

che raccoglie lo<br />

scontento e la<br />

rivolta del cuore<br />

di Napoli nei confronti<br />

dell’immobilismo delle istituzioni<br />

sul problema delle grandi<br />

aree di sosta da realizzare nel quartiere.<br />

Per Nino De Nicola (nella foto),<br />

presidente delle Nuove Botteghe dei<br />

Mille e promotore dell’iniziativa<br />

«sarà una lotta a colpi di forum e<br />

proteste di piazza». (pagina 3)<br />

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ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

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QUELL’OSCURO OGGETTO DEL<br />

PAN<br />

PAN<br />

inchiesta a pagina 5<br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno I - N. 10 novembre 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

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5 L’INCHIESTA<br />

Pan, desolazione<br />

«contemporanea»<br />

8 MUNICIPALITÀ<br />

Riforma sbagliata:<br />

assessori declassati<br />

9 SOCIETÀ&COSTUME<br />

Saper bere a Chiaia:<br />

itinerari di...vini<br />

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NO<br />

NO<br />

PARKING NO <strong>CHIAIA</strong><br />

Debutta il Movimento Parcheggi a Chiaia per interpretare il disagio di un intero<br />

quartiere ormai in ginocchio per la carenza di posti-auto. Economia e vivibilità<br />

sono allo stremo. Le promesse elettorali non sono state mantenute. Patto di<br />

ferro tra cittadini: già pronto un piano d’azione che prevede proteste di piazza,<br />

dibattiti e petizioni. E Chiaia «indossa» la maglietta simbolo del Movimento.<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno I - N. 11 dicembre 2006<br />

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Amm’ truvat<br />

‘o Bambeniello<br />

...ma nun truvamm’<br />

‘o parcheggio!<br />

ALL’INTERNO IPARCHEGGIDELFUTURO - SHOPPINGGRANDIFIRME - LEFESTEDI<strong>CHIAIA</strong><br />

N ATALE 2 006<br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.1 gennaio 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

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PRIMO PIANO<br />

Sicurezza,<br />

è l’ora di reagire<br />

5 IL REPORTAGE<br />

Strade gruviera:<br />

la mappa delle buche<br />

6 QUARTIERISSIME<br />

Parco Margherita,<br />

l’ascensore dei sogni<br />

11 SOCIETÀ&COSTUME<br />

Viaggio tra i caffè<br />

letterari alla moda<br />

12 ARTE&AFFARI<br />

Lezioni di tendenza<br />

al club dei galleristi<br />

La scelta è stata facile e amara:<br />

l’apertura di questo numero è dedicata<br />

all’emergenza criminalità. Lo<br />

dicemmo a maggio sullo Speciale<br />

Elezioni, indicando al futuro sindaco<br />

sette priorità: tra esse spiccava il<br />

tema sicurezza. Otto mesi dopo<br />

siamo all’allarme rosso. Chiaia, da<br />

sempre reputata zona franca, si<br />

riscopre teatro di un’escalation che<br />

fa paura. Gli appelli sono rimbalzati<br />

sui palazzi del potere come su<br />

un muro di gomma. Straripa l’illegalità,<br />

rozza, aggressiva e impunita.<br />

E si rischia la vita. Che fare?<br />

Il quartiere è compatto: il tempo è<br />

scaduto, servono leggi speciali.<br />

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COPRI<br />

PAN<br />

FUOCO<br />

pagina 3<br />

Mille agenti contro la Malanapoli: la città ci credeva. Sono arrivati?<br />

Se ci sono, non se n’è accorto nessuno. Aggressioni in pieno centro,<br />

auto incendiate, turisti in fuga: a Chiaia teppisti da tutti i quartieri.<br />

Lamberti e Malvano: «Troppi gli sconti di pena. Rivedere le leggi».<br />

Videosorveglianza: il Comune la promette da tre anni e il ministro<br />

degli Interni da tre mesi. Ma di «occhi elettronici» nemmeno l’ombra.<br />

•<br />

•<br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.4 aprile 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

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MANUTENZIONE<br />

Sul pianeta delle buche<br />

atterra Global Service<br />

5 IL CASO<br />

Vasari ignorato e spese pazze per il Pan<br />

Sarà un privato a gestire, con il<br />

sistema del Servizio Globale, la<br />

manutenzione delle principali<br />

strade della città. A Chiaia le vie<br />

interessate sono 62. Problema risolto?<br />

Non del tutto. Resta infatti<br />

aperto il problema delle<br />

strade secondarie che nella prima<br />

Municipalità sono il 60% dell’intera<br />

rete viaria.<br />

8 QUARTIERISSIME<br />

Poteri speciali, i torpori della Iervolino<br />

10 DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ<br />

Brancaccio: «Siamo i segretari del Comune»<br />

11 SOCIETÀ&COSTUME<br />

Cerchi uno stile? Datti al Vintage<br />

Metti una sera a cena<br />

Metti una sera a cena<br />

con le ganasce<br />

con le ganasce<br />

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ATTACCO ALLA MOVIDA<br />

Multe e bloccaruote assediano<br />

il popolo del by night.<br />

L’auto in divieto di sosta può<br />

costare fino a 119 euro.<br />

La repressione, però, serve<br />

solo a mascherare il problema:<br />

la mancanza drammatica<br />

di parcheggi. E così siamo<br />

al paradosso: si aprono nuovi<br />

locali di intrattenimento,<br />

ma si ghettizza il quartiere.<br />

pagina 3<br />

pagina 4<br />

5<br />

11<br />

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Anno II - N.5 maggio 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

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PRIMO PIANO<br />

Iervolino un anno dopo<br />

Le cose non fatte<br />

5 IL CASO<br />

Don Giuseppe in campo per il Pallonetto<br />

A maggio 2006, vigilia delle Comunali,<br />

Chiaia Magazine pubblicò<br />

un elenco di sette priorità<br />

per il futuro sindaco. Titolammo:<br />

«Le cose da fare». Il tempo è<br />

volato, la seconda sindacatura<br />

Iervolino festeggia il suo primo<br />

compleanno. Perciò è tempo di<br />

un consuntivo su quei promemoria<br />

che ci segnalò la gente di<br />

Chiaia. Facciamo il punto su<br />

quelle sette emergenze.<br />

6 QUARTIERISSIME<br />

Funivia di Posillipo, la stazione rinnegata<br />

8 STORIE<br />

Ordine di Malta, il codice della modernità<br />

10 SOCIETÀ&COSTUME<br />

La Notte Vintage di Chiaia Magazine<br />

Palazzo Reale<br />

ridotto ad una<br />

autorimessa:<br />

beffati i vincoli<br />

e la civiltà.<br />

Uno scandalo<br />

che fa il giro<br />

del mondo<br />

nelle fotografie<br />

dei turisti.<br />

Viaggio nei<br />

cortili-vergogna.<br />

pagina 4<br />

5<br />

10<br />

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Garage reale<br />

pagina 3<br />

Garage reale<br />

w w w . c h i a i a m a g a z i n e . i t<br />

IUPPITER<br />

EDIZIONI<br />

anno VI n. 9/10/11<br />

settembre-novembre 2011<br />

magazine<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

distribuzione gratuita<br />

VENTIMILA<br />

BEGHE<br />

SOTTO I MARI<br />

Coppa America a Bagnoli<br />

esplode la polemica sull’area contaminata<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 1/2 - Febbraio 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

nel forum<br />

La carta quando cade non fa rumore. È come le<br />

foglie: stessa fragilità, stessa poesia. Chi vuoi che<br />

si accorga più, in giornate in cui la persistenza<br />

della “connessione” è il morbo senza cura e l’informazione<br />

è stregata dai new media, di un giornale<br />

che chiude. Del suo cuore accartocciato, dei<br />

suoi giornalisti, dei suoi battiti d’inchiostro.<br />

Affascinati dalle nuove frontiere della comunicazione,<br />

conserviamo, per questioni di cuore e lavoro,<br />

un fervido occhio di carta, un’abitudine romantica<br />

a ritrovarsi nel fruscio cartaceo tra titoli,<br />

occhielli e corsivi. È per questo che, nonostante<br />

il cimitero della carta stampata si riempia di testate,<br />

proseguiamo la magia del giornale tradizionale.<br />

Chiaia Magazine, al suo settimo anno di<br />

vita, si rinnova nella grafica e nei contenuti. Dopo<br />

gli ultimi due anni “patinati” - esperienza suggestiva<br />

ma economicamente insostenibile - ritorniamo<br />

al nostro formato d’origine, quello che<br />

ci ha fatto conoscere al pubblico negli anni delle<br />

magagne bassoliniane e dei letarghi della Iervolino.<br />

Serviva un restyling anche alla testata, in<br />

cui ora è ben visibile il logo della società editrice<br />

fondata, insieme a me, da un’eroica cordata di<br />

professionisti. Chiaia Magazine, dal prossimo<br />

numero, arriverà anche nelle edicole della provincia<br />

di Napoli. L’obiettivo è quello di divenire un<br />

periodico sempre più metropolitano, battagliero,<br />

intrigante e portatore di virus satirico. Non resta<br />

che affidarsi al sorriso, ad esempio, quando si<br />

entra “nel forum” delle Culture e si assiste al “cineforum”<br />

del sindaco. Cari lettori, si riparte. C’è<br />

tanto da capire e scrivere. Non vedevamo l’ora.<br />

Una nuova sfida per vederci chiaro.<br />

<br />

<br />

MAX DE FRANCESCO<br />

UNA NUOVA<br />

SFIDA PER<br />

VEDERCI CHIARO<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 3 - Marzo 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

<br />

<br />

<br />

L’inchiesta 4<br />

Il degrado delle fontane storiche<br />

Primo piano 8<br />

Gioco d’azzardo, business e mania<br />

Il caso 11<br />

Avron, la truffa sbarca a Napoli<br />

Itinerari 34<br />

Ottaviano, patria dell’arte bianca<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

Freddoro<br />

sommario<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.6 giugno 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

C’era una volta il salotto<br />

di Napoli: topi a Monte<br />

di Dio, bidoni stracolmi<br />

nelle vie dello shopping,<br />

spazzamento allo sbando.<br />

Raccolta differenziata<br />

snobbata dai residenti.<br />

La montagna<br />

che sale<br />

pagine 3/4<br />

5 IL PERSONAGGIO<br />

Fioriolli, il questore sulla polveriera<br />

12 SOCIETÀ&CULTURA<br />

La bella estate e la notte dei prodigi<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille<br />

Anno II - N.7/8 luglio-agosto 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

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5 IL CASO<br />

Mergellina, stazione<br />

vietata ai disabili<br />

7 POTERI SPECIALI<br />

Parcheggi, la Iervolino<br />

esclude Chiaia<br />

9 MUNICIPALITÀ 1<br />

Commissione Ambiente<br />

Si punta al fotovoltaico<br />

10 LETTURE ESTIVE<br />

Premio Napoli: ecco<br />

i 12 libri finalisti<br />

<strong>Buon</strong>e vacanze<br />

<strong>Buon</strong>e vacanze<br />

Scandalo<br />

Pausilipon<br />

Dura da marzo lo stop<br />

ai ricoveri dei bambini<br />

ammalati di cancro,<br />

costretti a partire<br />

verso gli ospedali del<br />

Nord. Colpa del deficit<br />

della Sanità campana<br />

che risparmia su medici<br />

e infermieri. Un esodo<br />

drammatico e inutile:<br />

alla fine la Regione<br />

pagherà il doppio.<br />

PRIMO PIANO<br />

Politica in tournèe:<br />

il conto al cittadino<br />

Enti locali: casse all’asciutto. E la<br />

città va in pezzi. Nei Palazzi del<br />

potere esplode la rincorsa al rigore<br />

e alla sobrietà. Intanto, però,<br />

spulciando tra i provvedimenti<br />

del Comune, si scopre<br />

che la manìa dei viaggi di rappresentanza<br />

non è mai tramontata.<br />

Un esempio? In pochi<br />

mesi la giunta Iervolino ha deliberato<br />

tre missioni all’estero<br />

per l’assessore Nicola Oddati: Cina,<br />

Messico e Spagna.<br />

pagina 4<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno II - N.9 settembre 2007<br />

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7<br />

MOBILITÀ<br />

Mola: ganasce<br />

avanti tutta,<br />

parcheggi al palo<br />

8<br />

IL CASO<br />

Il Pan insiste:<br />

spese pazze<br />

e gestione allegra<br />

11<br />

TENNISLIFE CUP<br />

Al Green Park<br />

arriva la carica<br />

dei campioni<br />

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Dalla catena<br />

umana a Palazzo<br />

Santa Lucia<br />

al popolo di Grillo:<br />

parte dalle piazze<br />

la protesta<br />

contro la politica<br />

degli sprechi<br />

e dei privilegi.<br />

La gente boccia<br />

la strategia<br />

delle kermesse<br />

e chiede una città<br />

più vivibile.<br />

Chiaia epicentro<br />

della riscossa<br />

morale.<br />

La società civile<br />

prepara l’agenda<br />

di lottaGli indignati<br />

Gli indignati<br />

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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno II - N.10 ottobre 2007<br />

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La rivolta di Chiaia<br />

Non c’è più<br />

RISPETTO<br />

RISPETTO<br />

• Mergellina: dopo l’inaugurazione della stazione<br />

con la partecipazione del presidente Napolitano<br />

affiorano gravi insufficienze. Pagano i disabili.<br />

• Il quartiere assediato dalla microcriminalità.<br />

I reati più frequenti: rapine, scippi e furti. Il flop<br />

del piano sicurezza. San Pasquale come il Bronx.<br />

• Cantieri aperti, vigili assenti, parcheggi fantasma:<br />

il traffico va in tilt. Festival delle buche nelle strade<br />

e nei marciapiedi: una trappola per auto e pedoni.<br />

• Il 10 novembre Chiaia scende in piazza in difesa<br />

del territorio e per il ritorno della legalità. Cittadini<br />

contro il Palazzo: mai più inganni e prese in giro.<br />

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dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

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Anno II - N.11 novembre 2007<br />

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dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

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Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli<br />

finalmente!<br />

finalmente!<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno II - N.12 dicembre 2007<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

la vigilantes.r.l.<br />

ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98<br />

la vigilantes.r.l.<br />

Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84<br />

Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18<br />

Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: info@la-vigilante.com<br />

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<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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magazine<br />

fate luce<br />

Natale senza luminarie:<br />

è la forma estrema<br />

di protesta<br />

dei commercianti<br />

di Napoli. Invece<br />

delle strade<br />

va illuminato il buio<br />

del malgoverno in cui<br />

brancola l’intera città.<br />

Intanto la società civile<br />

è pronta a tornare<br />

in piazza.<br />

Anno III - N. 1 gennaio 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

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ISTITUTO DI VIGILANZA<br />

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<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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magazine<br />

Antonio Bassolino<br />

LO SGOVERNATORE<br />

L’uomo dell’anno<br />

L’uomo dell’anno<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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magazine<br />

la classe<br />

DIGERENTE<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

Anno III - N. 2 febbraio 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

«La classe dirigente diventa digerente.<br />

Assimila e manda giù tutto, dalle inchieste<br />

della magistratura alle critiche,<br />

alle contestazioni, alle accuse. Impavida<br />

e in sella. Con mille cavilli non scende<br />

da cavallo. Protesta labili innocenze,<br />

trasparenze offuscate, diritture morali<br />

frantumate. Fa autocritica retorica. Si<br />

autoassolve. Si riposiziona. Si risistema.<br />

Si rimpasta. Condivide la misura è colma,<br />

voltare pagina, chiudere il libro,<br />

aprire al futuro, cambiare passo, moralizzare.<br />

E resta al suo posto per rimboccarsi<br />

le maniche e annodarsi la cravatta<br />

pronunciando la parola decisiva:<br />

discontinuità».<br />

(Mimmo Carratelli, La Repubblica)<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

magazine<br />

Anno III - N. 3 marzo 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

Edizioni<br />

Iuppiter Group<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

magazine<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

VECCHI<br />

Non è un paese per<br />

Non è un paese per<br />

Catastrofe ambientale e politica a Napoli e in Campania. Due emergenze<br />

tengono banco: i rifiuti e Bassolino. Mentre Veltroni e Berlusconi tentano<br />

di rinnovare i rispettivi schieramenti, il governatore, invece, si barrica<br />

nel Palazzo. Con la credibilità sotto le scarpe e l’impossibilità di camminare<br />

tra la gente, più che alle dimissioni pensa a come organizzare al meglio<br />

la «resistenza» della sua poltrona. La regione è alla frutta. Il re alla muffa.<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

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magazine<br />

Anno III - n.4 aprile 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

The end<br />

The end<br />

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magazine<br />

Anno III - n.5 maggio 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

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<strong>CHIAIA</strong><br />

magazine<br />

SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

Una piazza perde i suoi alberi senza che nessuno ne sappia niente.<br />

L’assessore all’Arredo e Decoro urbano «tagliato» malgrado stesse<br />

lavorando sodo per Chiaia. Le sorprese del Comune non finiscono mai<br />

Piazza Santa Maria degli Angeli<br />

Elisabetta Gambardella, ex assessore<br />

DOPPIO TAGLIO<br />

<strong>CHIAIA</strong>tour<br />

Inserto Speciale su<br />

ARTE • MODA • RELAX • PASSIONI • EVENTI • TURISMO • PERSONAGGI<br />

a giugno arriva<br />

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magazine<br />

Anno III - n.6 giugno 2008<br />

Distribuzione gratuita<br />

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<strong>CHIAIA</strong><br />

magazine<br />

<strong>CHIAIA</strong>tour<br />

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a luglio arriva<br />

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SAPER VIVERE LA CITTÀ<br />

il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

SODOMA<br />

DALLA CITTÀ DI NAPOLI<br />

FESTIVAL DELLO SPRECO<br />

febbraio 2006 marzo 2006 aprile 2006 maggio 2006 maggio 2006 speciale giugno 2006 luglio/agosto 2008 settembre 2008 ottobre 2008 novembre 2008 dicembre 2008 gennaio 2009<br />

febbraio 2009 marzo 2009 aprile 2009 maggio 2009 giugno 2009 luglio/agosto 2009<br />

settembre 2009 ottobre 2009 novembre 2009 dicembre 2009 gennaio/febbraio 2010 marzo/aprile 2010<br />

maggio 2010 giugno/luglio 2010 settembre/ottobre 2010 novembre/dicembre 2010 gennaio/febbraio 2011 marzo/aprile 2011<br />

maggio 2011 giugno/agosto 2011 settembre/novembre 2011 dicembre 2011 febbraio 2012 marzo 2012<br />

giugno 2007 luglio/agosto 2007 settembre 2007 ottobre 2007 novembre 2007 dicembre 2007<br />

gennaio 2008 febbraio 2008 marzo 2008 aprile 2008 maggio 2008 giugno 2008<br />

luglio/agosto 2006 settembre 2006 ottobre 2006 novembre 2006 dicembre 2006 gennaio 2007<br />

febbraio 2007 marzo 2007<br />

aprile 2007 maggio 2007<br />

Sette anni di storie, inchieste,<br />

verità e cultura, nel segno<br />

dell’indipendenza, senza aver mai<br />

ricevuto un solo centesimo<br />

di finanziamento pubblico.<br />

Chiaia Magazine anche nel 2013<br />

continuerà ad essere una libera<br />

tribuna che resta aperta grazie<br />

alla passione estrema e alla tenacia<br />

di un gruppo di giornalisti.<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 4 - Aprile 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

<br />

<br />

<br />

L’inchiesta 4<br />

Ztl, la grande trappola<br />

Primo piano 9<br />

Confessioni di un ex scommettitore<br />

Il caso 11<br />

Così muoiono le librerie<br />

Società&Costume 33<br />

Caizzi e quel sogno di via Margutta<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

Al Pancione<br />

sommario<br />

FUORI SALONE<br />

DI VITIGNO ITALIA<br />

wineandthecity.it<br />

NAPOLI<br />

DAL 16<br />

AL 19 MAGGIO<br />

2012<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 5 - Maggio 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

<br />

<br />

<br />

L’inchiesta 4<br />

Le vittime del Lungomare liberato<br />

Primo piano 9<br />

Rifiuti, la legge che ci avrebbe salvato<br />

Il caso 11<br />

Formula Indi, svolta nel cinema<br />

Itinerari 35<br />

Summonte, a cavallo tra i sapori<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

Meglio<br />

Grillo che<br />

il grilletto<br />

sommario<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 6 - Giugno 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

L’inchiesta 4<br />

Centro storico, l’ira dell’Unesco<br />

Primo piano 8<br />

Sos animali, stop agli abbandoni<br />

Il caso 11<br />

Ztl, la rivolta degli scontenti<br />

Saper Vivere 27<br />

Quei miracoli di Re Ragù<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

Non basta più<br />

spezzare<br />

le catene,<br />

bisogna anche<br />

tirare le<br />

catenelle<br />

sommario<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 7/8 - Luglio-Agosto 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

L’esclusiva 4/5<br />

Viaggio a Blatt City<br />

Primo piano 7<br />

Quando la propaganda va in bici<br />

Storie&Territori 16<br />

Pozzuoli, ingorgo pendolari<br />

Saper Vivere 27<br />

Guida alla scelta dei vini d’estate<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

il sindaco<br />

blattera<br />

sommario<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 9/10 - Settembre/Ottobre 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

L’inchiesta 4<br />

Lungomare e mobilità indecente<br />

Primo piano 9<br />

Premio Siani, un furbetto sul podio<br />

Il caso 11<br />

Comune, indagine sul buco nero<br />

Saper Vivere 27<br />

Savignano, attrazione per il futuro<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

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Sindaco,<br />

ma che bici!<br />

sommario<br />

<br />

<br />

<br />

aprile 2012 maggio 2012 giugno 2012 luglio/agosto 2012 settembre/ottobre 2012<br />

SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<br />

Anno VII - numero 11 - Novembre 2012<br />

distribuzione gratuita<br />

L’inchiesta 9<br />

Grande Napoli, parte la rivoluzione<br />

Storie&Territori 17<br />

Valogno, il paese dipinto<br />

Libri&Librerie 30<br />

«Padre Bacco», saggio dionisiaco<br />

Personaggi 35<br />

Federico Salvatore: la mia Apocalisse<br />

IUPPITER EDIZIONI<br />

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SENZA LUCE<br />

sommario<br />

<br />

ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO "TUGHEDER” DEDICATO AL LIFE STYLE<br />

novembre 2012<br />

Anno I Speciale maggio 2006<br />

Distribuzione gratuita<br />

<strong>CHIAIA</strong><br />

magazine<br />

I SETTE<br />

IMPEGNI<br />

C ome promesso, Chiaia Magazine<br />

esce con questo Speciale<br />

Elezioni non solo per riassumere lo<br />

scenario elettorale, ma soprattutto<br />

per ribadire le sette priorità<br />

necessarie al rilancio di Chiaia:<br />

un'agenda di cose da fare, da noi<br />

compilata grazie alle segnalazioni<br />

di chi vive, lavora nel quartiere. E<br />

ovviamente ci siamo rivolti ai<br />

candidati a sindaco per raccogliere<br />

le loro intenzioni in proposito.<br />

Ma andiamo al concreto. Senza<br />

parcheggi Chiaia non decolla: è il<br />

cavallo di battaglia della nostra<br />

rivista e abbiamo notato che il<br />

tema è stato sposato da tutti i<br />

contendenti alla poltrona di<br />

sindaco. Senza sicurezza, poi,<br />

mancano le condizioni elementari<br />

ad un serio rilancio economico e<br />

culturale dell'intera area: è un<br />

ingrediente indispensabile alla<br />

qualità della vita nell'intera città.<br />

Senza una seria manutenzione<br />

urbana, non quella che finora si è<br />

ispirata alla logica del «rattoppo»,<br />

l'immagine e la funzionalità delle<br />

strade sono gravemente pregiudicate:<br />

all'interno troverete un<br />

inventario delle vie in lista d'attesa<br />

per adeguati interventi di<br />

recupero. Senza una viabilità<br />

razionale, l'intera mobilità del<br />

quartiere va in tilt: come purtroppo<br />

è accaduto con una ZTL mal<br />

formulata e direzioni di marcia<br />

veicolare da rivedere. Senza un<br />

idoneo sistema di raccolta e<br />

spazzamento dei rifiuti, sono a<br />

rischio igiene, dignità e immagine<br />

del salotto di Napoli. Senza<br />

turismo, inoltre, Chiaia rinuncia a<br />

giocarsi un asso nella manica<br />

sontuoso: occorre invertire la<br />

tendenza con grandi eventi,<br />

promozione adeguata e garanzie<br />

precise da offrire ai visitatori.<br />

Senza il rilancio di una «movida»<br />

rispettosa delle regole, restano al<br />

palo una buona fetta di occupazione<br />

qualificata e gli stimoli cosmopoliti<br />

di un quartiere che ha<br />

vocazione internazionale.<br />

Sono questi i promemoria che<br />

Chiaia consegna al futuro sindaco.<br />

I ervolino, Malvano, Rossi<br />

Doria: una poltrona per tre.<br />

4 L e nuove Municipalità: tutto<br />

quello che c’è da sapere.<br />

8 C hiosi contro Rotondo:<br />

la grande sfida di Chiaia.<br />

9<br />

www.chiaiamagazine.it<br />

SPECIALE ELEZIONI<br />

AL FUTURO SINDACO<br />

le cose da fare<br />

Li abbiamo «attaccati» in prima<br />

pagina perché non ci fossero alibi<br />

per nessuno. Vanno risolti uno ad<br />

uno: a qualsiasi costo. I promemoria<br />

riguardano i punti chiave per la vera<br />

riscossa di Chiaia. Con questi farà<br />

i conti il prossimo governo della città<br />

NINO DE NICOLA


MOBILITÀ<br />

TRASPORTI PUBBLICI, IL CASO<br />

Assicurazioni in fuga, bus in deposito<br />

SEspedito Pistone<br />

i calcola che in Campania<br />

un’auto ogni cinque circoli<br />

con l'assicurazione scaduta.<br />

Costi esorbitanti, che spesso<br />

superano il valore stesso del<br />

mezzo, hanno portato gli<br />

automobilisti ad adottare<br />

soluzioni estreme ed è<br />

boom di tagliandi rc auto<br />

falsi.<br />

Quello che nessuno si aspettava<br />

è che tanti, per gli stessi<br />

motivi, sono i bus del trasporto<br />

pubblico locale che,<br />

in mancnza della copertura<br />

assicurativa, sono costretti a<br />

rimanere fermi nei depositi<br />

nonostante siano in perfette<br />

condizioni per circolare.<br />

Al problema delle casse<br />

vuote si è aggiunto un fenomeno<br />

tutto italiano che ha<br />

indotto l’Autorità per la<br />

concorrenza ad aprire<br />

un’indagine: le imprese di<br />

assicurazione non si presentano<br />

alle gare per la rc auto<br />

del trasporto pubblico<br />

locale, costringendo intere<br />

flotte di bus ad uno stop<br />

forzato.<br />

L'Adiconsum, oltre a proporre<br />

l'apertura di un tavolo<br />

di confronto con enti locali,<br />

assicurazioni e ministero<br />

dei Trasporti, sul trasporto<br />

pubblico locale e sul rischio<br />

assicurativo, ha chiesto<br />

anche al governo che sia<br />

aperta un'indagine nei<br />

confronti delle circa 80<br />

compagnie che esercitano<br />

questo ramo assicurativo.<br />

Il responsabile campano<br />

della Federconsumatori<br />

rincara la dose: “Solo in<br />

Campania, a fronte di un<br />

numero sempre minore di<br />

sinistri, il costo delle assicurazioni<br />

cresce a dismisura –<br />

denuncia Rosario Stornaiuolo<br />

- La vicenda appare<br />

ancora più scandalosa dopo<br />

aver letto i dati forniti dall’Università<br />

Federico II in<br />

cui risulta che gli incidenti a<br />

Napoli sono diminuiti di<br />

oltre il 40% negli ultimi tre<br />

anni mentre le tariffe sono<br />

ulteriormente aumentate”.<br />

È evidente che né i cittadini<br />

né le aziende del trasporto<br />

pubblico sono più in grado<br />

di sostenere un sistema<br />

palesemente iniquo.<br />

Solo l’Anm ha perso 250<br />

autobus, perché senza<br />

copertura assicurativa, e<br />

molto probabilmente non li<br />

recupererà nei prossimi<br />

mesi. In servizio restano<br />

poco meno di 350 mezzi,<br />

con disagi per l'uternza,<br />

destinati a diventare cronici.<br />

Quello dell'azienda napoletana<br />

di mobilità è un caso<br />

nel caso. L'Anm , infatti,<br />

vanta crediti arretrati dal<br />

Comune di Napoli e dalla<br />

Regione Campania superiori<br />

ai trecento milioni di euro.<br />

La spending review governativa,<br />

con il conseguente<br />

stop al trasferimento di<br />

soldi agli enti locali per il<br />

comparto trasporti, non ha<br />

fatto altro che espandere<br />

l’esposizione con le banche<br />

di tutte le società che si<br />

occupano di trasporto pubblico.<br />

Così, oggi, tutte hanno<br />

difficoltà ad assicurare i<br />

mezzi, a ripararli e a fare il<br />

pieno di di carburante.<br />

Solo un minimo di fiducia<br />

arriva dalle novità più recenti.<br />

Il decreto salva-Napoli<br />

dovrebbe assicurare 300<br />

milioni di euro al Comune<br />

per il piano anti-dissesto e<br />

una quota dovrebbe andare<br />

al trasporto pubblico. Inoltre,<br />

per i prossimi mesi,<br />

l’accorpamento di Anm e<br />

Metronapoli in una unica<br />

holding controllata dalla<br />

Napolipark potrebbe aprire<br />

nuove accessi al credito per<br />

le aziende.<br />

Per il momento, la crisi di<br />

Napoli investe anche il<br />

territorio a Nord del capoluogo.<br />

La mancanza di fondi<br />

per la spesa assicurativa dei<br />

mezzi mette ogni giorno a<br />

rischio le corse suburbane,<br />

in particolare sulle linee<br />

162, 163, 164, 165 che interessano<br />

i comuni di Giugliano,<br />

Mugnano e Marano. Le<br />

associazioni dei consumatori<br />

locali sono sul piede di<br />

guerra ed hanno lanciato<br />

una vera e propria crociata<br />

su Internet con l'aiuto dei<br />

passeggeri infuriati.<br />

Allora, alle fermate è stata<br />

rispolverata una vecchia<br />

battuta degli anni Settanta.<br />

Ad un turista che chiede:<br />

“Scusi, mi sa dire quando<br />

passa il bus?”, un passeggero<br />

napoletano rassegnato<br />

risponde: “...all'improvviso!”<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (22)


<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (23)


BANCONOTE<br />

BANDI E FONDI: LE MOSSE DELLA REGIONE<br />

Asili nido, in arrivo 29 milioni nel 2013<br />

Domenico Cortese<br />

T<br />

Annus terribilis 2012: la crisi<br />

economica internazionale<br />

che stiamo vivendo può, a<br />

giusta ragione, essere considerata<br />

la più grave di sempre.<br />

Il 2013 si preannuncia,<br />

almeno per l’Italia, come<br />

l’anno della «resistenza»<br />

economica, degli enti locali<br />

«ridimensionati» e del nuovo<br />

premier eletto dal popolo.<br />

Lavoro<br />

7,1mln di euro: questo è<br />

l’ammontare delle nuove<br />

risorse che la Regione Campania<br />

ha messo a disposizione<br />

di un nuovo bando per<br />

l’apprendistato professionalizzante<br />

in azienda, cui<br />

possono partecipare anche<br />

over 18, previsto dalla Legge<br />

per l’apprendistato della<br />

nostra regione. Si tratta di<br />

risorse reperite con una<br />

ricognizione di fondi ministeriali<br />

non spesi dal 2008 ad<br />

oggi che, stando ai risultati<br />

della rivisitazione ammonterebbero<br />

complessivamente<br />

a circa 12,4mln di euro.<br />

Competitività<br />

22,5mln di euro sono quelli,<br />

invece, con cui la Regione<br />

Campania, intende sostenere<br />

la competitività delle<br />

imprese ed incentivare la<br />

formazione del personale<br />

Atitech, così come previsto<br />

dagli accordi quadro “Alitalia”<br />

del 2008 e per la “Realizzazione<br />

del polo nazionale<br />

della manutenzione integrata”<br />

del 2009. Anche in questo<br />

caso la “sorgente” dei<br />

fondi sono risorse ministeriali<br />

stanziate dal Ministero<br />

dello Sviluppo economico e<br />

non spese per le annualità<br />

dal 2009 ad oggi. Del totale<br />

delle risorse 20,8mln saranno<br />

messi a bando e 1,7mln<br />

sarà finalizzato all’attività di<br />

monitoraggio e valutazione.<br />

Agricoltura<br />

1,5ml di euro: questa la cifra<br />

che il Ministero per le politiche<br />

agricole ha messo a<br />

L’ente regionale ha<br />

messo a disposizione<br />

7,1 milioni di euro<br />

per l’apprendistato<br />

professionale cui<br />

possono partecipare<br />

anche gli over 18.<br />

22,5 milioni, invece,<br />

stanziati per sostenere<br />

la competitività<br />

delle imprese<br />

bando per incentivare acquacoltura<br />

e progetti di<br />

produzione sostenibile ed<br />

innovative. Il bando è destinato<br />

a piccole e medie imprese<br />

agricole e di acquacoltura<br />

alla cui guida ci siano<br />

giovani imprenditori, singoli<br />

od associati, fino a 40 anni.<br />

Tetto massimo di finanziamento<br />

è 150mila euro e la<br />

condizione “sine qua non”<br />

la sottoscrizione di un contratto<br />

di collaborazione con<br />

un organismo di ricerca:<br />

Università o Istituti di ricerca<br />

sia pubblici che privati.<br />

Politiche sociali<br />

29mln di euro provenienti<br />

dai fondi Por Fesr 2007-2013<br />

sono stati ripartiti, attraverso<br />

i Piani Territoriali Regionali,<br />

dalla Regione Campania<br />

fra i comuni, raggruppati<br />

in Enti individuati sulla<br />

base del distretto sanitario<br />

di riferimento.<br />

Le risorse dovranno essere<br />

utilizzate per realizzare,<br />

ristrutturare, ampliare ed<br />

adeguare “asili nido” e<br />

“micro nidi” comunali. I<br />

contributi vanno dai 450mila<br />

euro, per gli ambiti che<br />

hanno già provveduto a<br />

realizzare nel proprio territorio<br />

almeno una di tali<br />

strutture, ai 700mila per<br />

quelle che ne sono ancora<br />

prive. Per ottenere i fondi i<br />

comuni capofila di ogni<br />

ambito territoriale dovranno<br />

presentare domanda<br />

entro il 25 gennaio 2013.<br />

Micro nidi<br />

comunali: la<br />

Regione<br />

Campania punta<br />

sulle politiche<br />

sociali,<br />

utilizzando i<br />

Fondi Fesr<br />

2007-2013<br />

Ricerca<br />

2,8mln di<br />

euro di risorse<br />

Fesr questa<br />

la somma<br />

investita<br />

dalla Regione<br />

Campania<br />

Campus, da<br />

un consorzio di 8 soggetti: 5<br />

privati e 3 privati il cui capofila<br />

è l’Euro Soft, in partnership<br />

con Magnagni Aeronautica.<br />

Del gruppo fanno<br />

parte le aziende: Mare Engineering,<br />

Marotta, Megaris e<br />

Techno System Developments,<br />

il Centro Regionale<br />

di Competenza sulle nuove<br />

tecnologie e le attività produttive,<br />

il Consorzio Technapoli-Pst<br />

di Napoli e<br />

Caserta, Inaf Capodimonte.<br />

Credito<br />

25mila euro sono quelli che<br />

la Banca di Credito Cooperativo<br />

di Aquara ha deciso di<br />

investire in attività guidate<br />

da imprenditori di età inferiore<br />

ai 30 anni.<br />

Le aziende che aderiranno<br />

all’iniziativa della banca<br />

salernitana potranno restituire<br />

le risorse ottenute in<br />

cinque anni e ad un tasso<br />

del 5 per cento. Il tentativo -<br />

stando a quanto comunicato<br />

dai promotori - è quello<br />

di contribuire allo sviluppo<br />

della provincia e di contrastare<br />

lo spopolamento<br />

territoriale in atto a causa<br />

della mancanza di occasioni<br />

di lavoro.<br />

2,5mln di euro: è la cifra<br />

con la quale la Banca Popolare<br />

Vesuviana ha ottenuto<br />

dalla Consob il via libera<br />

all’emissione di Sud Bond.<br />

Diventano, così, 19 gli istituti<br />

di credito regionali ammessi<br />

all’emissione di “titoli<br />

di risparmio per l’economia<br />

meridionale”. E se le banche<br />

accreditate sono 19, le emissioni<br />

possibili - per un totale<br />

complessivo di 109,53mln di<br />

euro - sono 21, perché la<br />

Popolare di Flumeri e quella<br />

di Monte Pruno, ne hanno<br />

già lanciate 2 a testa.<br />

Trasporti<br />

14mln di euro (6 destinati<br />

ad incentivare l’esodo e 8<br />

per contribuire all’adozione<br />

dei contratti di solidarietà) è<br />

questo il totale del Fondo<br />

Regionale per i lavoratori<br />

del trasporto pubblico<br />

locale. Destinatari dell’iniziativa<br />

le imprese campane<br />

del settore ed i lavoratori del<br />

Tpl regionale. Il termine<br />

ultimo per la presentazione<br />

della domanda è fissato alle<br />

ore 12 del 31 gennaio prossimo.<br />

Le richieste vanno<br />

indirizzate telematicamente<br />

all’indirizzo web: www.lavorocampania.it.<br />

10mln di euro sono quelli<br />

che, grazie alla legge cosiddetta<br />

Salva Eavbus, la Regione<br />

Campania ha messo a<br />

disposizione per la gestione<br />

dell’azienda stessa – sulla<br />

quale pende la spada di<br />

Damocle della sentenza di<br />

fallimento emessa nelle<br />

settimane scorse dal Tibunale<br />

di Napoli - i prossimi<br />

60 giorni, nel tentativo di<br />

salvare il posto di lavoro ai<br />

1.300 addetti ed a quelli dei<br />

servizi. Entro 10 giorni<br />

dall’entrata in vigore della<br />

legge l’Eav Holding, dovrà<br />

predisporre e sottoporre al<br />

giudizio della Giunta un<br />

piano industriale.<br />

Innovazione<br />

70mln di euro: questo è<br />

l’ammontare dei fondi,<br />

provenienti dal Por Fesr<br />

2007/2013, messi a disposizione<br />

dell’accordo di programma<br />

sottoscritto con il<br />

Ministero dell’Istruzione,<br />

Università e Ricerca, per la<br />

realizzazione di Distretti ad<br />

alta tecnologia, laboratori<br />

pubblici-privati per il rafforzamento<br />

del potenziale<br />

scientifico e tecnologico<br />

regionale,dalla Regione<br />

Campania, per il supporto<br />

agli interventi del Pon Ricerca<br />

e Competitività, finalizzati<br />

alle attività di ricerca, lo<br />

sviluppo ed il trasferimento<br />

tecnologico dei sistemi<br />

stabili pubblico-privati<br />

ovvero distretti tecnologici,<br />

laboratori pubblici privati e<br />

aggregazioni miste che<br />

operano sul nostro territorio.<br />

Più Europa<br />

17mln di euro provenienti<br />

dai fondi a disposizione del<br />

Programma Integrato urbano,<br />

serviranno alla riqualificazione<br />

della città di Casalnuovo.<br />

I primi quattro progetti<br />

infrastrutturali a prendere<br />

le mosse saranno quelli<br />

finalizzati alla viabilità<br />

generale della città; alla<br />

mobilità cittadina; la sicurezza<br />

urbana e la riattazione<br />

e la destinazione di palazzo<br />

Lancellotti come sede per la<br />

promozione dell’artigianato<br />

sartoriale cittadino che<br />

annovera eccellenze di<br />

livello internazionale.<br />

(24) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


SALUTE A NOI<br />

A GENNAIO LIBRO-INCHIESTA SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA<br />

Storie di genitori e figli in provetta<br />

Luciana Ranieri<br />

I<br />

n uscita a gennaio 2013 il<br />

libro “Infertilità di Stato”,<br />

scritto a quattro mani per<br />

Iuppiter Edizioni dal genetista<br />

Raffaele Aiello e dal giornalista<br />

Espedito Pistone, che<br />

affronta in tutte le sfaccettature<br />

il complesso tema della<br />

fecondazione medicalmente<br />

assistita. Il libro si avvale<br />

della prefazione del teologo<br />

Gennaro Matino e del filosofo<br />

Aldo Masullo, nonché della<br />

collaborazione del bioeticista<br />

Franco Bruno Castaldo che<br />

ha scritto un breve saggio sul<br />

fragile confine tra ciò che è<br />

lecito e ciò che non lo è per<br />

l'etica dell'uomo. In Italia<br />

regola la materia la legge 40<br />

del 2004, scritta e approvata<br />

quando il paese era governato<br />

da Berlusconi al suo secondo<br />

mandato e il Comitato<br />

per la Bioetica era costituito<br />

per il cinquanta per cento da<br />

cattolici, alcuni dei quali<br />

molto vicini al Vaticano.<br />

L’opinione pubblica si divise<br />

(e ancora si divide) in due<br />

schieramenti: da una parte<br />

quelli che desiderarono<br />

fortemente porre un freno al<br />

cosiddetto “far west dell'inseminazione”,<br />

dall'altro quanti<br />

temevano che dettami troppo<br />

stringenti finissero con<br />

l'imbrigliare il cammino della<br />

scienza. Il dibattito è ancora<br />

aperto, tant'è che la legge ha<br />

subito numerosi e importanti<br />

modifiche di cui nel libro si<br />

dà conto con precisione<br />

cronologica. Tuttavia, la<br />

scelta di aprire il volume con<br />

le posizioni di un sacerdote e<br />

quella di un pensatore laico<br />

non è lasciata al caso.<br />

Il libro, per volontà degli<br />

autori, non si schiera mai ma<br />

apre spazi di riflessione.<br />

Soprattutto, informa con<br />

ampia argomentazione le<br />

coppie che si avviano sulla<br />

strada dell'inseminazione<br />

dopo aver atteso a lungo un<br />

figlio che non è arrivato. Lo<br />

scritto diventa vademecum<br />

per i “futuri genitori” a cui è<br />

prospettato il cammino che<br />

dovranno fare sotto forma di<br />

sceneggiatura. C'è anche un<br />

capitolo che si intitola “Il<br />

film” del quale, vi si legge, i<br />

genitori diventeranno loro<br />

malgrado i protagonisti<br />

assoluti. La coppia di estensori<br />

si è divisa i compiti.<br />

Raffaele Aiello ha tracciato<br />

nero su bianco ciò che la<br />

scienza medica può offrire,<br />

alla luce delle ultimissime<br />

novità che riguardano “interventi<br />

su misura” e “accompagnamento<br />

psicologico” della<br />

coppia. Espedito Pistone ha<br />

fatto il suo mestiere di giornalista,<br />

intervistando decine<br />

e decine di coppie “in attesa”<br />

di una risposta a volte positiva,<br />

a volte negativa. Le storie,<br />

spaccati commoventi di vita<br />

vissuta, sono possibili, e in<br />

certi casi incoraggianti,<br />

esempi da seguire. “Infertilità<br />

di Stato” è un po' saggio e un<br />

po' romanzo, un agevole<br />

manuale, ma anche una<br />

guida che mette in guardia<br />

dai santoni del figlio ad ogni<br />

costo e dai viaggi della speranza.<br />

Informa, denuncia<br />

ma, soprattutto, fa riflettere.<br />

È dedicato ai genitori in<br />

pectore e, soprattutto, ai figli<br />

che, “comunque nascano<br />

portano sulle spalle il peso<br />

del futuro”.<br />

IN LIBRERIA<br />

LA MEDICINA<br />

NAPOLETANA<br />

L’Ordine dei Medici di<br />

Napoli e provincia, in<br />

occasione del suo<br />

centenario, ha pubblicato<br />

un libro celebrativo.<br />

L’interesse suscitato dal<br />

volume è stato tale che<br />

l’Ordine ha deciso di<br />

pubblicarne anche una<br />

versione economica, da<br />

regalare a tutti gli iscritti, che<br />

sarà spedita assieme al<br />

prossimo numero del<br />

Bollettino. Ed è stato anche<br />

deciso di dare a tutti la<br />

possibilità di acquistare la<br />

versione deluxe in libreria.<br />

Per quanti, seppur non<br />

medici, siano interessati ad<br />

averne una copia è stata<br />

prevista la vendita nelle<br />

migliori librerie di Napoli e<br />

della Campania, nelle<br />

librerie online (Ibs Amazon,<br />

Deastore), nell’internet<br />

bookshop di Iuppiter<br />

Edizioni<br />

(www.iuppitergroup.it) o<br />

telefonando al numero<br />

081.19361500 (dal lunedì al<br />

venerdì orari: 10-13; 16-20).<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (25)


IUPPITER i libri del mese<br />

SUPERSUD<br />

Quando eravamo primi<br />

Autore: Mimmo Della Corte<br />

Costo: 12 euro<br />

Pagine: 187<br />

PASSEGGIATE LONDINESI<br />

Guida alla capitale del III millennio<br />

Autore: Francesco Iodice<br />

Costo: 12 euro<br />

Pagine: 100<br />

All’interno di un telaio narrativo rigorosamente documentato, si dipanano,<br />

senza revanscismo nostalgico ma certamente con l’orgoglio di recuperare<br />

un passato di gloria, le «altre verità» sulla Nazione Meridionale, fino<br />

alla riabilitazione definitiva di un popolo.Tra primati stellari e avvenimenti<br />

taciuti dalla storiografia ufficiale, un’ampia parte del saggio è dedicata<br />

alla storia della stampa meridionale. Prefazione di Marcello Veneziani.<br />

Originale guida letteraria di Londra, in cui l’Autore presenta itinerari classici<br />

e alternativi per scoprire fino in fondo la capitale anglosassone. Dalla<br />

casa di Dickens ai tesori imperdibili di Marylebone, è tutto un susseguirsi<br />

di aneddoti e particolari insoliti tanto da far scrivere a Mauro Giancaspro,<br />

nella prefazione al libro, che «Passeggiate londinesi riconcilierà chi lo leggerà<br />

con il piacere della lentezza per riappropriarsi davvero di una città».<br />

COSI’ HO SEDOTTO ROMA<br />

Amori e perversioni di Messalina<br />

Autore: Antonino Ballarati<br />

Costo: 12 euro<br />

Pagine: 172<br />

NAPOLI ULTIMA CHIAMATA<br />

Vincitore Premio Rea 2011<br />

Autore: Marcello Fasolino<br />

Costo: 18 euro<br />

Pagine: 230<br />

Roma, anno 41 dopo Cristo. Il crudele imperatore Caligola viene assassinato<br />

sul Palatino dai pretoriani, gettando la capitale del più grande impero<br />

del mondo nel caos più assoluto. Inaspettatamente salirà sul trono dei<br />

Cesari il maturo Claudio con a fianco la giovane moglie, la bellissima e spregiudicata<br />

Messalina. Il romanzo storico racconta segreti, vizi e perversioni<br />

della classe dirigente dell’epoca in una storia trascinante e licenziosa.<br />

Romanzo vincitore per la «sezione narrativa» del Premio Rea 2011, in cui<br />

il protagonista è John Savarese, noto architetto italoamericano, che torna<br />

a Napoli per un importante convegno. L’arrivo in città non sarà dei più esaltanti,<br />

tra la reticenza della moglie e le infinite problematiche partenopee,<br />

ma John riscoprirà la potente energia soffocata di Napoli grazie a una valente<br />

violinista, figura vulnerabile a causa di una delusione sentimentale.<br />

SULLA SOGLIA DI PICCOLE PORTE<br />

Romanzo (Collana Storie)<br />

Autore: Enza Silvestrini<br />

Costo: 12 euro<br />

Pagine: 160<br />

IL GIARDINO DEI SILENZIOSI<br />

Organi nelle chiese napoletane<br />

Autore: Mauro Castaldo<br />

Costo: 10 euro<br />

Pagine: 68<br />

Nuova edizione, aggiornata nella grafica e nei contenuti, del romanzo rivelazione<br />

di Enza Silvestrini, finemente illustrato da Michele Iodice e con<br />

una lettura critica di Aldo Masullo. La storia è semplice: una bambina della<br />

provincia di Napoli raccontata, con malinconica benevolenza, dall’adulta<br />

in cui si è trasformata. Un viaggio poetico e passionale nel mondo dell’infanzia,<br />

in una successione incalzante di immagini, ricordi e personaggi.<br />

Inchiesta tra storia e provocazione sugli organi nelle chiese napoletane,<br />

strumenti nobilissimi che rinnovano l’antica arte della composizione musicale.<br />

Monsignor Vincenzo De Gregorio, organista titolare e maestro di<br />

Cappella del Duomo di Napoli così scrive nella prefazione: «È un percorso<br />

affascinante, quello dell’Autore, che ci fa desiderare di riavere più suono,<br />

quello dell’organo, ad accompagnare i momenti tersi o oscuri della vita».<br />

I LIBRI IUPPITER EDIZIONI POSSONO ESSERE ACQUISTATI NELLE MIGLIORI LIBRERIE DELLA CAMPANIA TRA CUI:<br />

Libreria L'Ateneo (Via Mezzocannone. 15 - Napoli)<br />

Libreria Metropolitana (Piazza Cavour, 69 - Napoli)<br />

Libreria Loffredo (Via Kerbaker 19/21 - Napoli)<br />

Libreria Simeoli (Via San Pietro a Maiella, 5 - Napoli)<br />

Libreria Neapolis (Via San Gregorio Armeno, 4 - Napoli)<br />

Libreria Pisanti (Corso Umberto i 38/40 - Napoli)<br />

Libreria Colonnese (Via San Pietro a Maiella, 32 - Napoli)<br />

Libreria Treves (Piazza del Plebiscito 11/12 - Napoli)<br />

Libreria Ubik (Via Benedetto Croce, 28 - Napoli)<br />

Libreria Fiorentino (Calata Trinità Maggiore 36 - Napoli)<br />

Guida (Via Port'Alba 20/23 - Napoli)<br />

Guida (Via Caduti sul Lavoro 41-43 - Caserta)<br />

Guida (Corso Vittorio Emanuele II, 101 - Avellino)<br />

Guida (Corso Garibaldi, 142 b/c - Salerno)<br />

Guida (Via F. Flora, 13/15 - Benevento)<br />

Feltrinelli (Via S. Caterina a Chiaia 23 - Napoli)<br />

Feltrinelli (Via S. Tommaso d'Aquino, 70 - Napoli)<br />

Feltrinelli (Stazione centrale Piazza Garibaldi - Napoli)<br />

Feltrinelli (Corso Vittorio Emanuele, 230 - Salerno)<br />

Fnac (Via Luca Giordano, 59 - Napoli)<br />

I LIBRI SONO ACQUISTABILI ANCHE SUL SITO WWW.IUPPITERGROUP.IT<br />

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E NEL CIRCUITO DELLE MIGLIORI LIBRERIE ONLINE<br />

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DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ (DALLE ORE 11 ALLE 0RE 20)<br />

“Leggiamo e scriviamo per sapere di non essere soli”<br />

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www.iuppitergroup.it – edizioni@iuppitergroup.it


saper vivere<br />

CULTURA • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ<br />

Il romanziere dello sport<br />

FAlvaro Mirabelli<br />

ranco Esposito non è solo un monumento<br />

del giornalismo sportivo. Di<br />

più. Perciò il rischio, quando si parla<br />

di lui, è di saccheggiare il repertorio<br />

delle iperboli. Una cosa è certa: agli<br />

appassionati la sua penna ha sempre<br />

offerto merce di prima scelta. Rigore<br />

documentale sfuso e a pacchetti,<br />

sintassi politicamente scorretta,<br />

storie declinate con l’estro di una<br />

rabona assassina, di un carpiato da<br />

manuale, di una volèe supersonica,<br />

la cronaca a mo’ di favola vera: ne ha<br />

inanellati di fatti questo cronista<br />

dell’agonismo.<br />

L’informazione al servizio delle<br />

emozioni da performance, prodotta<br />

da questo napoletano che ora a vive<br />

a Grosseto, si è misurata probabilmente<br />

con tutte le discipline santificate<br />

dai canoni olimpici, esclusi, a<br />

quanto pare per sua stessa ammissione,<br />

il baseball e l’hockey su ghiaccio.<br />

35 anni di giornalismo sportivo e<br />

sentirli tutti, nei panni di inviato<br />

speciale de «Il Mattino» e del «Corriere<br />

dello sport» Esposito ha raccontato<br />

migliaia di eventi, montando<br />

ogni storia su due inconfondibili<br />

coordinate: il dato di cronaca del<br />

fatto atletico e il suo inevitabile<br />

corollario di eroismi, bassezze,<br />

segreti e colpi di scena. Il tutto movimentato<br />

da spifferi di avventura e<br />

dosi robuste di garbata ironia.<br />

Mica facile. Ma alla fine, in calce a<br />

ogni articolo (e a ogni libro) un<br />

Nel libro «Nel nome del Padre, del<br />

Figlio e dello Sport», Franco Esposito<br />

narra le grandi dinastie di campioni<br />

attraverso un secolo di agonismo<br />

nome e un cognome, i suoi, diventati<br />

un marchio di garanzia. Tradotto in<br />

soldoni: Esposito è uno di quelli che<br />

il «pezzo» può anche non firmarselo<br />

affatto, tanto si capisce che è suo.<br />

Questione di stile: lo sanno benissimo<br />

un bel po’ di napoletani che per<br />

anni le imprese sportive se le sono<br />

gustate (e continuano a farlo nei<br />

libri), frugando tra le colonne del<br />

giornale per rintracciare la sua firma,<br />

prima di tutte le altre.<br />

E mica solo i lettori: lui magari non<br />

lo sospetta, ma per decenni non<br />

pochi tirocinanti del giornalismo<br />

sportivo gli hanno saccheggiato<br />

costrutti, invenzioni, modi di dire.<br />

Insomma un maestro, anche se la<br />

qualifica forse non gli fa né caldo né<br />

freddo.<br />

Ma la verità è che alla fine è la carriera<br />

a parlare per lui: il football, ad<br />

esempio, percorso in lungo e in largo<br />

in un labirinto di campionati e di<br />

coppe con il fiore all’occhiello di<br />

cinque edizioni dei Campionati del<br />

mondo, vissute e testimoniate in<br />

prima persona, oppure di sei edizioni<br />

dei Giochi Olimpici inseguite e<br />

seguite da una latitudine all’altra,<br />

messe nero su bianco e riferite ai<br />

lettori.<br />

Sempre, ovviamente, a suo modo:<br />

con quella prosa, sincopata come un<br />

guizzo di jazz, di periodi asciutti e<br />

fulminei, di frenate, di accelerazioni,<br />

e tuttavia digeribile da chiunque a<br />

patto che amasse lo sport. Anzi: che<br />

ami lo sport. Perché lui, cronista di<br />

mestiere, in passato piegato alla<br />

tirannia dei tempi imposta dai quotidiani<br />

della carta stampata, da un<br />

pezzo ha aggiustato il tiro, riproponendosi<br />

in altre vesti: si prende,<br />

infatti, tutto lo spazio e il tempo che<br />

vuole, ogni volta che scrive libri di<br />

sport.<br />

Per carità, è sempre lui: cronista fino<br />

al midollo, stile compreso, ma la<br />

differenza è la chiave storica che non<br />

gli mette limiti se non quelli che si<br />

dà lui. E così, finora, di libri (compreso<br />

l’ultimo recentissimo ) ne ha<br />

firmati sette, che gli son venuti facili<br />

come un rigore a porta a vuota perché,<br />

oltretutto, ha un’arma segreta.<br />

Anzi due: un suo sterminato e prezioso<br />

archivio personale di cui in<br />

giro si favoleggia, concupito e corteggiato<br />

– pare! – da molti addetti ai<br />

lavori, e una memoria da record.<br />

Per lui due miniere: gli basta individuare<br />

una vena di suo gradimento,<br />

poi comincia a scavare, fin dove lo<br />

portano il cuore e la convenienza<br />

della narrazione.<br />

È quanto è successo, ad esempio, col<br />

suo penultimo libro intitolato «Testa<br />

alta, due piedi», (pubblicato nel<br />

2011) ovvero il calciomercato dei<br />

tempi andati, acquisti e cessioni al<br />

tempo dei pionieri, assi e brocchi<br />

dell’età eroica con tutti i «dietro le<br />

quinte» possibili: temporalmente<br />

solo l’altro ieri, tecnicamente invece<br />

un’era geologica fa. Apoteosi del<br />

pallone, col solito inchiostro dell’humour,<br />

su misura per buongustai del<br />

calcio in vena di nostalgie o di rivelazioni.<br />

E siccome i consensi gli sono piovuti<br />

addosso da ogni parte, una volta a<br />

cavallo dell’onda, non è più sceso: la<br />

penna gli è diventata seriale e in<br />

tempi strettissimi ha sfornato «Nel<br />

nome del Padre, del Figlio e dello<br />

Sport.<br />

Un secolo di grande Italia» (Edizioni<br />

Absolutely Free, novembre 2012). Di<br />

cosa si tratta? Copiamo senza scrupoli<br />

la presentazione del risvolto di<br />

copertina: «L’intreccio è servito.<br />

Curioso, suggestivo, intrigante. Un<br />

secolo di sport in Italia con il magico<br />

inchiostro delle grandi famiglie<br />

d’Italia. Nonni, padri, figli, fratelli,<br />

sorelle, nipoti. Cento anni di medaglie.<br />

Imprese scolpite con lo scalpello<br />

del talento. Volontà, impegno,<br />

sacrificio, e il gran cuore italiano.<br />

Cento anni d’Italia sul podio, da<br />

Nedo Nadi ad Aldo Montano, Stoccolma<br />

1912 – Londra 2012.<br />

Grandi famiglie prodighe di favolosi<br />

regali: quelle infinite emozioni.<br />

Banche d’Italia: Nadi, Mangiarotti,<br />

D’Inzeo, Montano, D’Altrui, Abbagnale<br />

(nella foto centrale), Dibiasi,<br />

Pandolfini, Menichelli, Cagnotto,<br />

Dennerlein, Porzio, Di Centa, Gentile,<br />

Duran, Stecca, Maddaloni, Dettori.<br />

La storia sono loro. E quelli del<br />

calcio: la leggenda dei Mazzola<br />

(nella foto a dx), le favole dei cinque<br />

Sentimenti e dei fratelli Cevenini, la<br />

polisportiva Maldini, Bruno Conti &<br />

figli, i due Baresi, la premiata ditta<br />

Buffon». Insomma «il romanzo dello<br />

sport italiano»: uno sprint lungo un<br />

secolo, di dinastia in dinastia, fino al<br />

traguardo dell’ultima pagina.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (27)


ARTE<br />

VISIONI<br />

Il tesoro<br />

di Orilia<br />

NINa, Nuova<br />

Immagine<br />

Napoletana, è la<br />

mostra promossa<br />

dal Pan, in via dei<br />

Mille, in<br />

collaborazione con<br />

l’Accademia di<br />

Belle Arti,<br />

visitabile fino al 13<br />

gennaio 2013. Si<br />

tratta di un<br />

interessante<br />

progetto che ha<br />

l’obiettivo di far<br />

conoscere i<br />

giovani artisti<br />

partenopei che si<br />

formano<br />

nell’Accademia.<br />

Tra gli 84 lavori in<br />

esposizione, ha<br />

riscosso<br />

particolari<br />

consensi l’opera<br />

"Auspicium<br />

Fernova" (in foto a<br />

destra) dell’artista<br />

Michelangelo<br />

Della Morte in cui<br />

ben si esprime il<br />

suo stile<br />

figurativosimbolico<br />

contemporaneo.<br />

Valeria Puntuale<br />

M<br />

arcello Orilia era un aristocratico<br />

viveur, amante della caccia a cavallo,<br />

conteso dai salotti napoletani,<br />

negli anni tra le due guerre mondiali,<br />

per la sua raffinatezza, il suo<br />

buon gusto ed il suo temperamento<br />

allegro e arguto. Discendente di<br />

un’antica e nobile casata di Cava<br />

dei Tirreni, col tempo stabilitasi a<br />

Napoli, il gentiluomo viveva nella<br />

lussuosa dimora di Palazzo Arlotta<br />

al Chiatamone con la moglie Maria<br />

Teresa De Vivo Piscicelli: nobile<br />

protagonista della Napoli della<br />

Belle Epoque, definito dal principe<br />

di Sirignano come «L’uomo più<br />

elegante della città, Orilia riuscì a<br />

creare in casa propria, attraverso<br />

una diligente opera di raccolta e di<br />

acquisti, un piccolo, sofisticato<br />

museo, frequentato da collezionisti<br />

ed amici. Gli oggetti d’arte trovarono<br />

poi ospitalità negli ambienti di<br />

Palazzo Roccella. Infine, dopo la<br />

morte del collezionista, nel 1952 la<br />

raccolta fu donata allo Stato e poi<br />

presentata definitivamente, nel<br />

1955, negli ambienti del Museo di<br />

San Martino.<br />

Attualmente, grazie alla mostra<br />

intitolata «Riscoperta della collezione<br />

di un nobile napoletano»,<br />

una significativa e sofisticata selezione<br />

di questa colta e raffinata<br />

galleria di opere è visitabile negli<br />

ambienti al primo piano della<br />

Certosa di San Martino perché lo<br />

spazio dedicato da sempre alla<br />

collezione Orilia è chiuso per<br />

restauri e non sono disponibili, al<br />

momento, fondi sufficienti per<br />

procedere ad un allestimento<br />

completo.<br />

La straordinaria collezione, a suo<br />

tempo animata da un consapevole<br />

gusto di stampo moderno, esibisce<br />

non solo maioliche, terraglie e<br />

porcellane di manifatture europee<br />

(come Meissen, Chelsea, Sévres) o<br />

italiane (come Ginori di Doccia,<br />

Capodimonte e Real Fabbrica di<br />

Napoli), ma anche eleganti ventagli,<br />

raffinati bastoni, nonché importanti<br />

parietali lignei, provenienti<br />

da complessi conventuali<br />

partenopei. La scelta, purtroppo<br />

limitata, dei «pezzi» in mostra<br />

fornisce in ogni caso un’idea esaustiva<br />

di come doveva essere una<br />

collezione privata dell’epoca.È<br />

possibile, poi, cogliere due piccioni<br />

con una fava perché il piccolo<br />

tesoro di Marcello Orilia è stato<br />

collocato nella sezione museale<br />

dedicata al Teatro Napoletano:<br />

un’occasione d’oro, quindi, per<br />

scoprire questo settore, davvero<br />

poco noto, in cui si ripercorre la<br />

storia del Teatro di San Carlo e del<br />

San Carlino attraverso stampe,<br />

dipinti, bozzetti, scenografie,<br />

disegni, sculture e manoscritti<br />

provenienti, tra l’altro, dal Fondo<br />

Nicolini. Dalla sala è possibile<br />

godere di un panorama a 360°<br />

della città di Napoli. Insomma: una<br />

passeggiata nella cultura e nel<br />

bello. Fino al 29 gennaio 2013.<br />

Occhio di riguardo<br />

‘800 a Capodimonte<br />

«Ottocento “privato” a Capodimonte»:<br />

questa la nuova sezione appena inaugurata<br />

al pubblico presso il celebre museo<br />

collinare. L’inedito percorso è stato allestito<br />

in alcuni ambienti del piano ammezzato<br />

sul fronte meridionale della reggia<br />

cui si accede attraverso il suggestivo<br />

scalone esagonale: le sale interessate<br />

erano gli spazi privati della corte all’epoca<br />

dei sovrani Borbone e Savoia.<br />

L’intervento attuale, in realtà un riallestimento<br />

integrale degli ambienti, valorizza<br />

il fascino ottocentesco degli spazi, con<br />

vista sul parco, sulla città e sui cortili<br />

monumentali del museo. La nuova risistemazione,<br />

che ha riguardato oltre 200<br />

opere tra dipinti, sculture, tessuti e oggetti<br />

d’arredo, suggerisce ai visitatori<br />

una dimensione più intima, lontana dalla<br />

maestosità degli ambienti di rappresentanza<br />

dell'Appartamento Reale al piano<br />

nobile della Reggia. La nuova sezione<br />

completa la selezione di opere dedicate<br />

all’Ottocento, esposta attualmente nelle<br />

sale al 3° piano del museo, il cui nucleo<br />

centrale si riallaccia al proposito, nato<br />

subito dopo l'Unità d'Italia, di istituire a<br />

Capodimonte una «Galleria di Arte moderna»,<br />

destinata ad ospitare opere di<br />

artisti viventi. Con questa iniziativa si<br />

conclude il programma di riordino delle<br />

collezioni storiche del Museo. Il progetto<br />

«Ottocento “privato” a Capodimonte» è<br />

firmato dalla Soprintendenza Speciale<br />

per il patrimonio storico, artistico e per il<br />

Polo museale della città di Napoli. (m.t.)<br />

(28) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


ARTE<br />

Eventi<br />

In mostra<br />

i ricordi<br />

di Iole<br />

AL CHIAJA HOTEL DE CHARME<br />

CONTINUANO LE LETTURE<br />

POETICHE E SI INAUGURA<br />

«ANTISOUVENIR OF NAPLES»<br />

L’artista<br />

napoletana Iole<br />

Cilento espone<br />

le sue opere fino<br />

al 30 gennaio 2013<br />

al «Chiaja Hotel<br />

de charme»<br />

(via Chiaia 216)<br />

Armando Yari Siporso<br />

Un programma culturale<br />

degno di un museo. Nella<br />

antica dimora del Marchese<br />

Nicola Lecaldano Sasso La Terza,<br />

oggi sede dell'hotel «Chiaja de<br />

charme», la cultura sarà di casa per<br />

tutta la stagione invernale.<br />

A dicembre si parte con «Poetè»,<br />

ciclo di letture poetiche<br />

accompagnate da tè e biscotti, che<br />

dal 2009 trova spazio nel salottino<br />

dell'hotel, ormai punto di<br />

riferimento di manifestazioni<br />

culturali ed eventi artistici del<br />

quartiere. La programmazione dl<br />

mese è cominciata con la<br />

presentazione di «Poesie 1975 -<br />

2012», il nuovo Oscar Mondadori di<br />

Franco Buffoni. Il 20 è stata la volta<br />

di Luca Ariano e Carmine De Falco<br />

che, con Stelvio Di Spigno, hanno<br />

presentato i propri lavori e<br />

discuteranno sulla vitalità della<br />

poesia nell'Italia contemporanea.<br />

L'incontro del 16 gennaio sarà<br />

invece dedicato a «Tienimi per<br />

mano», opera del noto showman<br />

Fabio Brescia, vincitore della XVI<br />

edizione del premio Domenico Rea.<br />

Far entrare la lettura in un albergo è<br />

l'idea di successo di Pietro Fusella -<br />

proprietario e direttore dell'hotel<br />

"Chiaja de charme"- che, con<br />

passione, ha lanciato questo<br />

progetto di fusione tra arte ed<br />

ospitalità.<br />

«L'idea è nata quasi per caso,<br />

discutendo con l'amico Claudio<br />

Finelli della necessità di dare una<br />

risposta allo sconforto culturale (e<br />

non solo) nel quale versava la<br />

Napoli del 2009 - spiega Fusella - e,<br />

a distanza di 4 anni, posso dire che<br />

l'iniziativa si è radicata quasi<br />

spontaneamente tra le attività della<br />

struttura. Con gli incontri della<br />

rassegna "Poetè" - continua Pietro<br />

Fusella - non facciamo altro che<br />

aprire uno spazio culturale di cui,<br />

evidentemente, in città si sentiva la<br />

necessità. Uno spazio<br />

particolarmente apprezzato dai<br />

clienti del nostro albergo che ci<br />

scelgono anche per la nostra voglia<br />

di puntare sulla napoletanità e sulla<br />

sua cultura».<br />

Uno spazio che si è arricchito, dal<br />

14 dicembre, con l'inaugurazione<br />

della mostra «AntiSouvenirs of<br />

Naples», che vedrà esposte fino al<br />

30 gennaio le opere originali<br />

dell'artista napoletana Iole Cilento.<br />

«L’antisouvenir è un oggetto d’arte<br />

che aiuta a ripensare la memoria<br />

della città in maniera non<br />

oleografica» - spiega l'artista<br />

motivando così la sua scelta di<br />

raccontare Napoli mischiando la<br />

materia pittorica ai reperti di vita<br />

privata dei bisnonni: lettere e foto,<br />

ma anche bottoni di osso, schegge<br />

di porcellana, chiavi e merletti fatti<br />

a mano.<br />

Tutte le iniziative e gli incontri<br />

culturali del «Chiaja Hotel de<br />

charme» sono ad ingresso gratuito e<br />

si svolgono nel «salotto» dell'hotel<br />

in via Chiaia 216.<br />

Novità<br />

Scorci<br />

insoliti di<br />

Napoli<br />

ROBERTO DI BIANCO<br />

SCOPRE UNA CITTÀ INEDITA<br />

GIOCANDO CON FOTO,<br />

SCULTURE E PAROLE<br />

The Bay of Naples è il<br />

titolo della mostra personale<br />

di Roberto Di<br />

Bianco inaugurata il 5<br />

dicembre e visitabile<br />

fino al 31 gennaio alla<br />

galleria Nothing Else<br />

Contemporary Art di<br />

via Alabardieri. Protagonista,<br />

nella sua carriera<br />

artistica, di performance<br />

live, esposizioni<br />

e mostre, personali<br />

e collettive, a Napoli<br />

e in altre città come<br />

Bologna e Roma,<br />

Roberto Di Bianco ha<br />

scelto come soggetto,<br />

per questa occasione, la<br />

sua città. In particolare,<br />

gli angoli non tradizionali:<br />

tetti di palazzi, scale<br />

con lampioni e quant’altro<br />

ha attirato la sua<br />

attenzione. Sono scorci<br />

suggestivi “intrappolati”<br />

in scatti fotografici in<br />

bianco e nero, come li<br />

ha definiti Laura Iasiello,<br />

curatrice della mostra.<br />

Su queste fotografie in<br />

vari formati l’artista ha<br />

dato libero sfogo al suo<br />

estro, giocando con<br />

smalti, resine e olio, unendo colore e<br />

frasi in inglese arcaico. Ne risulta un<br />

contrasto cromatico che colpisce l’occhio<br />

e lo cattura nella lettura di quei<br />

pensieri lapidari frutto di impulso e di<br />

irrazionalità, alla maniera romantica.<br />

Anche le sue sculture sono figlie di Napoli.<br />

Si tratta di oggetti della città, in<br />

pietra o legno, riciclati e riadattati con<br />

esiti sorprendenti. La sperimentazione<br />

su tecniche, materiali e superfici<br />

sempre nuove fa parte del suo stile, maturato<br />

dopo anni di studio e di confronto<br />

con la scuola contemporanea<br />

americana durante i corsi alla “School<br />

of Art of San Francisco”.<br />

VIVIANA GENOVESE<br />

ROCK PICCANTE<br />

Originario di Praia a<br />

Mare, Emiliano Cirillo, 33<br />

anni, dopo aver<br />

girovagato per mezza<br />

Europa e visitato i musei<br />

delle principali città<br />

europee e italiane, oggi<br />

vive a Diamante, paesino<br />

rinomato per il festival del<br />

peperoncino e per le sue<br />

spiagge e le sue scogliere.<br />

Risultato: una mostra<br />

intitolata «Peperoncini<br />

Rock», immagini sparse di<br />

cultura pop condite di<br />

ironia e leggerezza nel<br />

segno del noto esplosivo<br />

ortaggio piccante. Fino al<br />

27 dicembre al locale<br />

Kestè (via S. Giovanni<br />

Maggiore Pignatelli).<br />

Infotel 081.5513984<br />

ROSAS TRILOGY<br />

Conferma le sue<br />

credenziali di pura<br />

avanguardia la Galleria<br />

Umberto Di Marino (via<br />

Alabardieri 1), ospitando,<br />

nei propri ambienti, fino<br />

al 16 febbraio 2013, una<br />

performance decisamente<br />

atipica: si tratta di «Rosas:<br />

the trilogy», opera lirica in<br />

3 atti, firmata da<br />

Marinella Senatore,<br />

concepita appositamente<br />

per lo schermo. Il lavoro,<br />

realizzato dall’artista<br />

coinvolgendo nell’arco di<br />

un anno un cast di oltre<br />

20mila partecipanti in tre<br />

paesi europei, è stato<br />

prodotto da differenti<br />

istituzioni internazionali.<br />

Infotel 081.0609318<br />

MIRANDA<br />

Vittorio Miranda, ovvero<br />

la pittura a 24 carati. «Sul<br />

fronte della Figura<br />

Umana. Antologia 2001 -<br />

2012» è il titolo della<br />

personale che fino al 7<br />

gennaio 2013 tiene banco<br />

negli spazi del Maschio<br />

Angioino. In mostra<br />

dipinti in cui il corpo<br />

umano è assoluto<br />

protagonista.<br />

Le figure realizzate<br />

dall'artista, pur<br />

apparendo statiche o<br />

immerse nel sonno,<br />

esprimono un implicito<br />

potenziale a interrompere<br />

la loro attesa e prendere<br />

vita per continuare le<br />

attività sospese, per<br />

vestirsi, camminare,<br />

lavorare, amare.<br />

CAPUZZELLE<br />

Ricordate le Capuzzelle,<br />

incastonate 10 anni fa in<br />

piazza del Plebiscito da<br />

Rebecca Horn? Quella<br />

performance, intitolata<br />

«Spiriti di madreperla» e<br />

ispirata ai teschi del<br />

Cimitero delle Fontanelle,<br />

che la tradizione<br />

napoletana identifica con<br />

le anime del purgatorio, è<br />

ancora viva nella fantasia<br />

dell’artista tedesca. È così<br />

tornata sull’argomento,<br />

riletto in chiave pittorica,<br />

con la mostra «Capuzzelle<br />

Karte 2012», ospitata fino al<br />

19 gennaio 2013 allo Studio<br />

Trisorio.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> •DICEMBRE 2012 (29)


LIBRI&LIBRERIE<br />

Saggio<br />

Le passioni<br />

di una rivista<br />

illuminata<br />

FRANCESCO D’EPISCOPO RICOSTRUISCE,<br />

IN UN SAGGIO EDITO DA TULLIO PIRONTI,<br />

LA VITA LETTERARIA DEL PERIODICO<br />

BIMESTRALE «LE RAGIONI NARRATIVE»<br />

È il 1960. Il Paese si è lasciato il dopoguerra alle<br />

spalle e, con i suoi equivoci e le sue contraddizioni,<br />

comincia ad accelerare il passo. A Napoli un gruppo<br />

di scrittori fonda la rivista letteraria “Le ragioni<br />

narrative”, un opuscolo bimestrale che avrà vita<br />

breve, ma intensa. Su quelle pagine, incorniciate per<br />

i primi sette numeri da una copertina giallo intenso,<br />

scrivono Domenico Rea, Michele Prisco, Luigi<br />

Incoronato, Gian Franco Vené,<br />

Mario Pomilio e tante altre firme<br />

prestigiose. Da quel 1960 sono<br />

passati cinquant’anni, ma le loro<br />

parole frutto di onestà<br />

intellettuale e impegno critico,<br />

vivono ancora nell’antologia “Le<br />

ragioni narrative”, curata da<br />

Francesco D’Episcopo (nella foto<br />

in alto), docente alla Facoltà di<br />

Lettere e Filosofia dell’università<br />

“Federico II”, ed edita da Tullio<br />

Pironti, lo stesso che aveva<br />

promosso la nascita e la<br />

diffusione della rivista. Una<br />

raccolta che, come scrive l’autore,<br />

«rappresenta il coraggioso<br />

tentativo di un confronto, che<br />

diverrà incontro ma anche<br />

scontro, con tutto ciò che<br />

narrativamente accadeva in Italia<br />

e in Europa, al fine di una<br />

riflessione (…) sugli scenari che<br />

il grande teatro del racconto<br />

spalancava a chi, a livello<br />

creativo e critico, vi era dentro».<br />

Sulla copertina del libro, una<br />

fotografia in bianco e nero, “ritaglio” di una riunione<br />

della vivace redazione che operò all’ombra del<br />

Vesuvio fino al 1961. Ci sono quasi tutti i “pilastri”<br />

della rivista. E di ognuno di loro D’Episcopo dipinge<br />

un profilo che impreziosisce ulteriormente il tessuto<br />

del libro: «Prisco e Pomilio erano particolarmente<br />

Altri libri<br />

LE RAGIONI<br />

NARRATIVE<br />

Francesco D’Episcopo<br />

Tullio Pironti Editore<br />

286 pagine<br />

LA CHIRURGIA<br />

ESTETICA<br />

G. Sito - A.P. Merone<br />

Springer Edizioni<br />

La nascita del mito<br />

della bellezza si perde<br />

nella notte dei tempi.<br />

Uomini e donne che<br />

aspirano ad<br />

assomigliare al<br />

bell’Achille o alla<br />

splendida Afrodite<br />

possono oggi essere accontentati. Il volume è<br />

una sorta di guida pratica per coloro che<br />

intendono avvicinarsi alla chirurgia estetica.<br />

Ritocchi e lifting, con le principali tecniche e i<br />

metodi meno invasivi, promettono un futuro<br />

molto più affascinante. (l.r.)<br />

legati, Compagnone e Incoronato si somigliavano<br />

molto nel segno di quell’“acutezza”, tipica di un<br />

certo illuminismo meridionale (…) Domenico Rea<br />

faceva storie a sé, ma era il più parlatore ed<br />

estroverso». Tutti «intellettuali disinteressati», che nel<br />

riempire pagine di letteratura, miravano a<br />

«combattere un ideologismo troppo rigido e<br />

schematico», per rinsaldare l’alto valore morale e<br />

sociale della narrativa, in un<br />

momento storico complesso, in cui<br />

le “ragioni” della letteratura italiana<br />

e straniera avevano «un volto<br />

estremamente incerto e<br />

inquietante». Effetto, secondo<br />

l’autore, di una «progressiva<br />

disumanizzazione del mondo e<br />

dell’arte». In quest’ottica, la rivista<br />

nasce dalla fiducia in una letteratura<br />

che abbia come fulcro l’uomo, i suoi<br />

problemi, la sua morale. E così sulle<br />

pagine de “Le ragioni narrative”, Rea<br />

e Vené si interrogavano sul<br />

significato del neorealismo, Prisco<br />

discuteva della corrente del<br />

nouveau roman, Pomilio entrava<br />

nel dibattito sulle forme del<br />

linguaggio della narrativa italiana.<br />

La rassegna intessuta da D’Episcopo<br />

è quindi frutto della volontà di<br />

«rilanciare e riproporre – spiega il<br />

professore – il contributo, serio e<br />

onesto, di intellettuali impegnati sul<br />

fronte di una cultura militante,<br />

libera da pastoie accademiche,<br />

estetizzanti, ideologizzanti». E con<br />

abile maestria riesce a catapultare il lettore nei<br />

dodici mesi di vita di una rivista per cui, forse,<br />

l’unica “colpa” fu quella di essere nata in una città,<br />

Napoli, «nella quale sono condannate a morire le<br />

migliori iniziative per una sorta di strana malattia».<br />

LIVIA IANNOTTA<br />

RACCONTI<br />

IN CUCINA<br />

V. Digilio - G. Russo<br />

Adriano Gallina Editore<br />

Il ricordo si disperde in<br />

cucina. Ventiquattro<br />

racconti portano<br />

direttamente ad<br />

altrettante ricette. Non è<br />

un libro di cucina come<br />

tanti, ma un “assaggio”<br />

della vita dei due autori<br />

attraverso storie che si mescolano tra passato e<br />

presente, tra il piacere dell’allegria condivisa a<br />

tavola e il profumo di un buon piatto. Alcune<br />

ricette hanno il pregio dell’originalità<br />

nonostante il “sapore” del tempo andato e<br />

possono piacere anche ai più giovani. (l.r.)<br />

PADRE BACCO<br />

VIAGGIO NEL<br />

MITO ETILICO<br />

L'oggetto del saggio<br />

«Padre Bacco» (Iuppiter<br />

Edizioni, 10 euro) di<br />

Vincenso Petitto e<br />

Fulvio Sellitto è il vino,<br />

Gli autori sottolineano<br />

subito l'esistenza di<br />

numerosi tipi di vino le<br />

cui proprietà fisiche e<br />

chimiche variano in<br />

relazione alla qualità<br />

dell'uva, alla natura del<br />

terreno, al clima, al<br />

trattamento del mosto,<br />

all'uva stessa. Inizia,<br />

così, un lungo viaggio<br />

che il vino e l'uomo<br />

compiono nella letteratura<br />

e nella storia<br />

della medicina dalle<br />

origini ai nostri giorni.<br />

Il vino, ci narrano gli<br />

autori, assunse particolari<br />

funzioni rituali<br />

nelle religioni dell'area<br />

mediterranea dove<br />

venne prodotto in<br />

abbondanza. Oltre ad<br />

essere una delle bevande<br />

sacrificali, per le<br />

sue proprietà di forza<br />

ed inebrianti, assunse<br />

particolare importanza<br />

nei riti orgiastici. Infine<br />

venne divinizzato,<br />

numerose le feste<br />

associate alla vendemmia.<br />

I romani celebravano<br />

le feste Vinalia<br />

legate alla vendemmia<br />

e all'inizio del vino<br />

nuovo. Omero presenta<br />

la vendemmia in<br />

una scena dello scudo<br />

del piè veloce Achille,<br />

nell'Iliade la vendemmia<br />

è accompagnata<br />

dal canto. Anche<br />

Virgilio descrive la<br />

vendemmia nel Il libro<br />

delle Georgiche. Ciò<br />

che è particolarmente<br />

interessante è che<br />

nella Bibbia il profeta<br />

Isaia canta l'amore e la<br />

fedeltà di Dio attraverso<br />

il simbolismo di una<br />

vigna ed infine nel<br />

Cantico dei Cantici, il<br />

più grande testo<br />

d'amore, attribuito a<br />

Salomone leggiamo:<br />

"Mi ha condotta nella<br />

casa del vino/rianimatemi<br />

con cedri/sono<br />

malato d'amore<br />

io!/Prendete le piccole<br />

volpi che devastano le<br />

vigne:/ le nostre vigne<br />

sono in fiore!"<br />

Emerge il profilo degli<br />

autori attraverso<br />

alcune tematiche:<br />

l'importanza della<br />

natura guardata con<br />

intenzione etica ed<br />

LIBRIDINE<br />

Aurora Cacopardo<br />

estetica, i vasti richiami<br />

alla problematica<br />

religiosa cui si aggiungono<br />

motivi trasversali<br />

come il terna del<br />

viaggio condotto per<br />

luoghi e tempi della<br />

memoria, una nozione<br />

di attualità del reale<br />

dilatata dalle reminiscenze<br />

ed infine la<br />

convinzione che la<br />

natura conduce alla<br />

letteratura.<br />

Il ritratto complessivo<br />

che viene fuori è quello<br />

di studiosi attenti che<br />

hanno fatto ricorso al<br />

saggio - storico - narrativo<br />

sia per diletto sia<br />

per metodo di ricerca<br />

frutto di una comune<br />

passione.<br />

È interessante aver<br />

colto attraverso i loro<br />

scritti, come per molto<br />

tempo, dopo la scuola<br />

Eleatica di Parmenide,<br />

il pensiero filosofico<br />

abbia contrapposto la<br />

natura e l'uomo in un<br />

dualismo irriducibile,<br />

per cui la materia ben<br />

distinta dallo spirito,<br />

perse importanza e<br />

venne considerata una<br />

forma passiva soggetta<br />

alle forze spirituali e<br />

governata da esse.<br />

Diciamo pure che la<br />

scienza moderna<br />

sottolineò questa<br />

concezione nelle<br />

indicazioni meccanicistiche,<br />

cartesiane e<br />

newtoniane le quali<br />

ritenevano la natura<br />

come un mondo<br />

esterno da assoggettare<br />

e sfruttare.<br />

Solo da poco la nostra<br />

cultura ha cercato di<br />

eliminare il contrasto<br />

ritornando alle posizioni<br />

antiche della<br />

filosofia greca e, naturalmente<br />

alle teorie dei<br />

due autori. In effetti si<br />

può ritenere che la<br />

ricongiunzioni delle<br />

due polarità contrapposte<br />

da secoli, l'essere<br />

e il divenire, considerate<br />

dopo Aristotele<br />

insostenibili come<br />

unità, invece appaiono,<br />

oggi, come la sola<br />

la possibilità che<br />

l'osservatore non stia<br />

fuori da ciò che è<br />

osservato e quindi non<br />

essere sottoposto a<br />

menomazioni dalla<br />

unione con la natura,<br />

ma essendo egli stesso<br />

natura, non debba<br />

soffrire alcun annullamento<br />

di se stesso e<br />

nessuna caduta o<br />

perdita della propria<br />

identità.<br />

(30) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


LIBRI&LIBRERIE<br />

Novità<br />

La luce<br />

indomita<br />

di Claretta<br />

GLI ULTIMI GIORNI DI MUSSOLINI<br />

E DELLA PETACCI RICOSTRUITI<br />

NEL DIARIO DI GUNTHER LANGES<br />

CURATO DA NICO PIROZZI<br />

Grazie al rigore dello storico, alla<br />

lucidità del saggista, alla curiosità del<br />

giornalista- qualità che ne connotano<br />

l’inconfondibile impegno - anche<br />

stavolta Nico Pirozzi riesce a proporci<br />

un libro di grande interesse storico e<br />

umano dal titolo: Auf Wiedersehen<br />

Claretta. Il diario dell’uomo che<br />

poteva salvare<br />

Mussolini e la<br />

Petacci (Edizioni<br />

CentoAutori). Pagine<br />

di straordinaria<br />

intensità descrittiva<br />

su uno dei periodi<br />

più drammatici e<br />

tragici della storia<br />

nostra e della Germania,<br />

che portano<br />

alla luce significative<br />

testimonianze,<br />

fino ad oggi sconosciute,<br />

o appena<br />

sfiorate da dicerie<br />

benevoli o malevoli,<br />

secondo i punti di<br />

vista, la varietà degli<br />

approcci. Tutto<br />

nasce da un lontano<br />

e prezioso “dattiloscritto”,<br />

di cui<br />

Pirozzi è venuto in<br />

possesso, opera di<br />

Gunther Langes,<br />

scrittore giornalista<br />

austriaco, che, trovandosi a organizzare<br />

assieme al generale tedesco della<br />

SS Karl Wolf il primo furtivo incontro<br />

tra Mussolini e la sua amante Claretta,<br />

a Villa Feltrinelli, in quel di Gargnano<br />

sul lago di Garda, dall’estate<br />

Auf Wiedersehen Claretta<br />

Gunther Langes<br />

(a cura di Nico Pirozzi)<br />

Cento Autori Edizioni<br />

175 pagine<br />

LA LIBRERIA DEL TIFOSO<br />

NUMERI AZZURRI (di Mario Improta)<br />

Frilli Editore (2012)<br />

Interessante e vibrante<br />

libro per i tifosi<br />

napoletani quello che<br />

Mario Improta ha<br />

scritto e pubblicato<br />

per Frilli Editore.<br />

S’intitola «Numeri<br />

azzurri» (336 pagine,<br />

14,90 euro, 2012) e<br />

racconta gioie, dolori,<br />

vittorie, tonfi e rinascite<br />

del Napoli, risultato<br />

per risultato,<br />

formazione per formazione,<br />

numero per<br />

numero. Un volume<br />

documentatissimo<br />

che ricostruisce tutti i<br />

primati e i record<br />

della squadra azzurra<br />

e dei suoi protagonisti,<br />

dal 1926 fino ad<br />

oggi, corredando<br />

questa formidabile<br />

cronaca con le schede<br />

fotografiche di tutti i<br />

giocatori e di tutti gli<br />

allenatori. Uno dei<br />

pregi del libro è anche<br />

quello di mettere<br />

insieme gli aneddoti<br />

più accattivanti di<br />

ogni stagione sportiva<br />

attraverso racconti e<br />

titoli di giornale. Un<br />

libro utile per appassionati<br />

ed addetti ai<br />

lavori oltre che per<br />

tutti coloro che amano<br />

la squadra azzurra.<br />

Le statistiche sono<br />

aggiornate fino al 31<br />

gennaio 2012.<br />

GIUSEPPE MONTANINO<br />

del 1943 alla primavera del 1945, da<br />

addetto ai lavori, ebbe cura di annotare<br />

l’inesorabile ultimo atto di un<br />

regime. E, con questo ultimo atto, il<br />

dramma umano e sentimentale che,<br />

in quei giorni, unì in un tragico comune<br />

destino questa leggendaria<br />

coppia, la cui passione d’amore<br />

continua a riservarci<br />

nuove e sorprendenti<br />

particolari.<br />

Intanto per rendersi<br />

conto del rigore<br />

che Pirozzi ha<br />

posto nella cura del<br />

libro, bisogna<br />

leggere attentamente<br />

la introduzione<br />

di “Auf Wieedersehen<br />

Claretta”,<br />

un capolavoro di<br />

confidenze e di<br />

considerazioni, in<br />

cui il curatore - nel<br />

rivelare con grande<br />

sincerità di mostrare<br />

fastidio se non<br />

disagio nel doversi<br />

fare divulgatore di<br />

un’opera che porta<br />

il nome di un nazista<br />

- alla fine, con la<br />

sovrana limpidezza<br />

di uomo di forte<br />

spessore culturale<br />

quale è, fa valere le supreme ragioni<br />

della conoscenza su tutte le altre<br />

miserie o nefandezze, riscattate dal<br />

dovere di verità, che egli chiama<br />

curiosità. Prende così corpo una<br />

coinvolgente narrazione, la cui traduzione<br />

ha trovato nella supervisione di<br />

Pirozzi riscontri fedeli e illuminanti,<br />

essendo lui, come pochi, conoscitore<br />

di quegli anni di ineguagliabile spessore<br />

storicistico. Rispetto al vecchio<br />

lugubre titolo, che ne avrebbe voluto<br />

dare il suo diarista Gunther Langes, il<br />

nuovo “Auf Wiedersehen Claretta” a<br />

cura di Pirozzi già nel segno di un<br />

saluto di una pietosa e sempreviva<br />

memoria si dispone a “illuminare di<br />

una luce chiarissima il ritratto di una<br />

donna che il mondo ha dipinto di<br />

toni cupi”. “Era bella e all’apparenza<br />

fragile, Claretta - racconta nel prologo<br />

l’autore Langes -. Quando la conobbi<br />

restai folgorato dal colore della<br />

sua pelle chiara e dalla profondità e<br />

dalla fierezza del suo sguardo di<br />

donna mediterranea. Coraggio e<br />

tenacia non le mancavano. Ma a<br />

colpire era, immediatamente dopo<br />

averla conosciuta, la sua personalità.<br />

Forte. Talmente indomita da far<br />

breccia anche nella ruvida scorza di<br />

Mussolini”. Delicate parole che<br />

basterebbero da sole a farci immaginare<br />

la sorprendente riscoperta di<br />

questa donna, di cui erano tali fascino<br />

e attrazione da far dire al diarista:<br />

“Spesso mi chiedo se agendo in<br />

tempo, quando c’era ancora la possibilità<br />

di raggiungere il confine svizzero<br />

attraverso l’Alto Adige, avrei potuto<br />

salvarli…” Continuiamo a chiedercelo<br />

anche noi; nell’attesa di venirne<br />

a capo, vi invitiamo a leggere questa<br />

nuovissima Claretta, per concludere<br />

che la grande storia è frutto anche di<br />

trascurabili particolari.<br />

ALDO DE FRANCESCO<br />

Diego Armando Maradona, il numero «10»<br />

del Napoli delle meraviglie<br />

Eventi<br />

Neapolis<br />

Studioso della vita artistica napoletana<br />

antica e moderna, Aurelio<br />

De Rose ha collaborato e collabora<br />

con quotidiani, riviste letterarie<br />

e culturali, con interventi di<br />

storia del costume e critica<br />

d'arte. Proprio da alcune sue collaborazioni<br />

col Roma, nasce il<br />

suo ultimo libro “Neapolis”, presentato<br />

al circolo Posillipo a dicembre.<br />

Si tratta di una raccolta<br />

di aneddoti riferiti a personaggi e<br />

fatti accaduti nell’arco di vari secoli<br />

della storia di Napoli che De<br />

Rose ha pubblicato periodicamente<br />

sul quotidiano, e che ha<br />

poi ampliato e raggruppato in un<br />

unico testo. Una storia di duemila<br />

anni, fino al passato secolo, raccontata<br />

attraverso episodi curiosi<br />

e spesso poco conosciuti. Il lettore<br />

avrà quindi modo di rendersi<br />

conto di quanti e quali personaggi<br />

sono stati alla ribalta di<br />

quella che fu una "nazione" ma<br />

anche di quei tanti che, per cultura,<br />

sono stati parte integrante<br />

di essa. Assieme alle storie vere,<br />

a personaggi, eventi e fatti di cronaca,<br />

sono anche citate le vere o<br />

false leggende che ruotano intorno<br />

alla città.<br />

Come riporta De Rose stesso<br />

nella nota, «sono piccole “côtes<br />

de l’histoire”; vicende di una società<br />

che ha mostrato, da sempre,<br />

storicamente, nel bene e nel<br />

male, tutta la sua particolare e<br />

straordinaria vitalità». (m.t.)<br />

’O Presebbio<br />

Lo spirito natalizio, a Napoli, ha<br />

origini antiche. Simboli di questa<br />

solennità il presepe napoletano<br />

"o' Presebbio", gli zampognari, la<br />

tombola e il menu di Natale. Saranno<br />

questi i protagonisti di due<br />

eventi speciali, che si terranno<br />

venerdì 21 e sabato 22 dicembre,<br />

allestiti nel suggestivo scenario<br />

della chiesa di Santa Croce al<br />

Mercato, e organizzati da Luigi<br />

Rispoli e da Umberto Franzese,<br />

coordinatore dell’AIGE. Oltre all’aspetto<br />

religioso, il presepe napoletano<br />

è il luogo dove sacro e<br />

profano, spiritualità e vita quotidiana,<br />

preghiera ed ironia convivono,<br />

come solo a Napoli è<br />

possibile. Ne approfondiranno il<br />

significato Franco Lista e Giuseppe<br />

Aprea dell’“Associazione<br />

amici del Presepe”. Sul banchetto<br />

della festa un incontro con<br />

tre invitati d’eccezione, Fabrizio<br />

Mangoni, urbanista e storico<br />

della cucina, Germana Militerni<br />

Nardone, storica della gastronomia,<br />

il giornalista Nicola Muccillo.<br />

Conduce Fiorella Franchini.<br />

Interverranno Benedetto Casillo,<br />

Enzo Fischetti, Claudio Pellone.<br />

Interludi poetici di Enzo De Simone,<br />

Patrizia Pugliese e Maria<br />

Grazia Renato; intermezzi musicali<br />

di Natalia Apolenskaya, Luca<br />

Nasti, Manuela Papa. (l.b.)<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (31)


LIBRI&LIBRERIE<br />

Del Tufo, cronista fantathriller<br />

Livia Iannotta<br />

Una Napoli misteriosa, un<br />

filo rosso-sangue che intreccia<br />

passato e presente e un<br />

segreto inconfessabile. C’è<br />

tutto questo nel romanzo<br />

«Verrà cantando il sangue»<br />

(Rogiosi Editore) di Vittorio<br />

Del Tufo, giornalista napoletano,<br />

capocronista de “Il<br />

Mattino” dal 2008 al 2011,<br />

attualmente redattore capo<br />

centrale del maggior quotidiano<br />

del Mezzogiorno.<br />

Di cosa parla il suo libro?<br />

Al centro del romanzo c’è un<br />

grande mistero della Napoli<br />

medievale legato al sangue di<br />

San Gennaro, attorno al quale<br />

ho fatto ruotare personaggi<br />

realmente esistiti accanto ad<br />

altri di pura fantasia e del<br />

quale offro una soluzione in<br />

chiave romanzata. Una parte<br />

del racconto è ambientata nel<br />

Medioevo e si apre con l’omicidio<br />

di un alchimista nella<br />

Napoli del 1389. L’altra si<br />

svolge ai giorni nostri, più<br />

precisamente negli anni ’80, e<br />

parte dall’omicidio di uno<br />

scienziato milanese venuto a<br />

Napoli per studiare il famoso<br />

sangue. A indagare sulla<br />

vicenda è un giovane cronista<br />

napoletano all’alba della sua<br />

carriera, che si imbatte nell’omicidio<br />

fino a scoprire<br />

qualcosa di delicato, scabroso.<br />

Nella struttura del romanzo<br />

si susseguono perciò un<br />

capitolo ambientato nel<br />

passato e uno nel presente,<br />

ricostruendo due vicende che<br />

si snodano parallelamente,<br />

ma che alla fine convergono<br />

verso un’unica soluzione. In<br />

un continuo gioco di rimandi<br />

tra passato e presente.<br />

«Oggi attira il<br />

rapporto tra mito e<br />

realtà. Napoli è<br />

una città in cui questi<br />

due aspetti spesso<br />

si fondono dando vita<br />

ad un impasto<br />

affascinante.<br />

Il mistero del sangue<br />

di San Gennaro<br />

ne è un esempio»<br />

Crescono gli scrittori che si<br />

cimentano nel genere noir<br />

per parlare di Napoli. Come<br />

lo spiega?<br />

Penso che a Napoli sia fiorita<br />

negli ultimi anni una vera e<br />

propria scuola legata al genere<br />

giallo. Il successo di Maurizio<br />

de Giovanni ne è la prova.<br />

Nel mio caso si tratta più di<br />

un fantathriller storico. Mi<br />

sono divertito a prendere in<br />

prestito alcune vicende<br />

storiche realmente accadute<br />

e a contaminarle con un<br />

intreccio narrativo basato<br />

sulla fantasia. Credo che<br />

quello che attiri molto in<br />

questo periodo sia il rapporto<br />

tra mistero e realtà. E Napoli<br />

offre tantissimi spunti, perché<br />

in essa mito e realtà<br />

spesso si fondono e danno<br />

vita ad un impasto misterioso<br />

e affascinante. Ne è un esempio<br />

lo stesso mistero del<br />

sangue di San Gennaro.<br />

Quanto incide il lavoro di<br />

giornalista su quello di<br />

scrittore?<br />

Incide innanzitutto per la<br />

forma narrativa, che appare<br />

molto veloce, snella. All’apparenza<br />

il meccanismo di<br />

doppia ambientazione potrebbe<br />

sembrare complesso,<br />

ma ho voluto utilizzare una<br />

forma narrativa veloce con<br />

successione di capitoli brevi,<br />

per dare ritmo alla struttura<br />

del romanzo. Tutto questo è<br />

stato però possibile solo<br />

grazie alla scrittura giornalistica<br />

che mi ha accompagnato<br />

per tanto tempo. Ho saccheggiato<br />

nei ricordi, prendendo<br />

in prestito volti, sensazioni,<br />

atmosfere, sapori che<br />

ho incrociato all’inizio della<br />

mia carriera. Non a caso il<br />

«Mi sono divertito<br />

a prendere in prestito<br />

episodi del passato<br />

realmente accaduti,<br />

immaginando<br />

che continuassero<br />

nel presente.<br />

Il mio mestiere<br />

di giornalista mi ha<br />

aiutato per la scelta<br />

della forma narrativa»<br />

protagonista del libro, nella<br />

parte ambientata ai giorni<br />

nostri, è proprio un giornalista<br />

agli esordi della sua carriera.<br />

Mi è piaciuto immaginare<br />

non tanto me stesso,<br />

quanto una generazione di<br />

giovani cronisti alle prime<br />

armi, che negli anni ‘80 si<br />

sono affacciati a questo<br />

mestiere con entusiasmo e<br />

magari anche un po’ di disincanto,<br />

e che si sono trovati ad<br />

affrontare vicende intriganti.<br />

Quali sono i modelli a cui si<br />

ispira nella scrittura?<br />

Per quanto riguarda lo stile,<br />

gli scrittori americani degli<br />

anni ’80, i cosiddetti minimalisti.<br />

Mi sono riallacciato poi<br />

al filone che cerca di recuperare<br />

vicende sepolte nel<br />

passato, dando però loro una<br />

attualità, creando contaminazioni<br />

tra passato e presente.<br />

Come nei famosi e inimitabili<br />

“Angeli e demoni” o “Il<br />

codice Da Vinci”, in cui l’autore<br />

si diverte a giocare col<br />

passato, immaginando che<br />

continui a produrre effetti nel<br />

presente. A me questo escamotage<br />

piace molto. E nel<br />

mio piccolo ho cercato di fare<br />

la stessa cosa.<br />

Ascoltando i Respiri di Luna<br />

PRESENTATA AD OTTAVIANO LA SILLOGE<br />

POETICA DI FRANCESCA COPPOLA<br />

Ad Ottaviano, lo scorso<br />

9 dicembre, nella sede<br />

del circolo culturale<br />

«Principe d’Ottajano» si<br />

è svolta la prima presentazione<br />

del libro di<br />

poesie «Respiri di Luna»<br />

(Arduino Sacco Editore)<br />

della giovanissima<br />

Francesca Coppola,<br />

classe ’89 laureanda in<br />

Lingue culture e letterature<br />

moderne europee<br />

presso l’Università degli<br />

studi di Napoli «Federico<br />

II».<br />

L’evento è stato organizzato<br />

dall’associazione<br />

«Agorà-Incontriamoci<br />

in piazza» dal<br />

2009 impegnata nel<br />

territorio ottavianese.<br />

All’incontro hanno<br />

partecipato Michele<br />

Saggese presidente di<br />

«Agorà», Arduino Sacco<br />

presidente della «Arduino<br />

Sacco Editore»,<br />

Monica Casillo, socio di<br />

«Agorà» e moderatrice<br />

dell’incontro, Alessandra<br />

Troiano socio fondatore<br />

dell’associazione<br />

«Luoghi dell’Anima» e<br />

Lino Ranieri presidente<br />

del circolo culturale<br />

«Principe d’Ottajano».<br />

«Respiri di Luna» può<br />

definirsi un viaggio<br />

emozionale dell’anima<br />

attraverso i diversi moti<br />

della vita paragonabili a<br />

quelli della Luna stessa<br />

e sicuramente la giovane<br />

età della scrittrice ha<br />

contribuito a rendere le<br />

liriche ancora più intense<br />

e passionali.<br />

Dopo sei mesi trascorsi<br />

a Barcellona, la Coppola<br />

ha deciso di mettere<br />

insieme le sue liriche,<br />

ma l’interesse per la<br />

poesia era nato in lei<br />

già da bambina e poi<br />

all’università si è rafforzato<br />

grazie allo studio<br />

della letteratura, in<br />

particolar modo di<br />

quella straniera. La<br />

silloge poetica raccoglie<br />

quarantadue componimenti<br />

che l’autrice, nel<br />

corso della presentazione<br />

ha definito «molto<br />

autobiografici». Infatti<br />

le poesie raccontano la<br />

sua passione per la<br />

“femminea” Luna, del<br />

periodo vissuto in<br />

Spagna, di un gatto dal<br />

«musetto di pesca»,<br />

dell’amore, dell’amicizia,<br />

del sentimento del<br />

«ricordo» e della scrittura<br />

definita «dea dell’intelletto».<br />

LUCIANA RANIERI<br />

(32) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


PERSONAGGI<br />

Nicola Gardini<br />

e quel favoloso<br />

mondo di Amelia<br />

LO SCRITTORE MOLISANO, DOCENTE DI LETTERATURA A OXFORD, HA<br />

PRESENTATO A NAPOLI IL SUO ULTIMO ROMANZO, VINCITORE DEL «VIAREGGIO»,<br />

IN CUI LA PROTAGONISTA È ALLA RICERCA DELLE PAROLE PERDUTE<br />

LEnza Silvestrini<br />

e parole fluiscono sicure, scelte<br />

con attenzione, corrono<br />

immediate attraverso saperi e<br />

passioni consolidate dal tempo<br />

ad incontrare l’altro: il lettore,<br />

l’ascoltatore. Nicola Gardini,<br />

molisano, classe ‘65, è<br />

docente di letteratura a Oxford,<br />

saggista, traduttore, poeta,<br />

narratore, umiltà e acume.<br />

Lo incontro a Napoli in occasione<br />

della presentazione del<br />

suo ultimo romanzo «Le parole<br />

perdute di Amelia Lynd»<br />

(Feltrinelli, 2012) col quale ha<br />

vinto il premio Viareggio e il<br />

Zerilli Marimo City of Rome.<br />

«Le parole perdute di Amelia<br />

Lynd» racconta la storia di<br />

Chino, un ragazzo che, nella<br />

Milano degli anni 70, si affaccia<br />

alla vita attraverso due potenti<br />

figure femminili. Da un<br />

lato la madre Elvira, la portinaia<br />

del caseggiato di via Icaro,<br />

in bilico tra i suoi sogni di<br />

riscatto sociale e la reale meschinità<br />

dei condomini, dall’altro<br />

Amelia Lynd, una donna<br />

che ha consacrato tutta la<br />

sua esistenza all’amore per la<br />

parola attendendo a un’opera<br />

meravigliosa: il vocabolario.<br />

Che cosa si perde davvero<br />

quando si perdono le parole?<br />

Si perde memoria; si resta con<br />

un penoso vuoto, ci si disorienta.<br />

Molti perdono le parole,<br />

non solo i malati mentali<br />

(cosa che ho descritto nel mio<br />

precedente romanzo, «Lo sconosciuto»);<br />

anche molti giovani,<br />

molti adulti, che magari<br />

manco si accorgono della perdita.<br />

La mia protagonista ha<br />

perduto fede nella sua fede,<br />

nella capacità di definire i significati<br />

in modo univoco e<br />

“<br />

L’università<br />

universalmente chiaro. È una<br />

cosa diversa, ma certo altrettanto<br />

dolorosa che l’incapacità<br />

di comunicare, soprattutto<br />

se la tua vita si è fondata<br />

sull’ideale opposto.<br />

Con questo libro, lei ha vinto<br />

lo scorso settembre il premio<br />

Viareggio, uno dei premi letterari<br />

italiani più antichi e<br />

prestigiosi. Che cosa ha significato?<br />

È stato molto bello vedere capito<br />

il mio lavoro; entrare in<br />

una tradizione di scrittori che<br />

hanno fatto molto per la società<br />

italiana attraverso i loro<br />

libri. Io, per il poco che le mie<br />

forze mi consentono di compiere,<br />

scrivo appunto per il<br />

bene della gente, degli italiani.<br />

Il Viareggio ha fin da subito<br />

premiato l’impegno letterario<br />

e quello etico congiunti.<br />

Mi sono sentito molto onorato,<br />

tanto più che il premio Viareggio<br />

si mantiene onesto e rigoroso.<br />

Di Nicola Gardini colpisce<br />

anzitutto la versatilità: collaborando<br />

con editori storici<br />

lei spazia con grande competenza,<br />

dalla saggistica alla<br />

traduzione, dalla prosa alla<br />

poesia. Dove si sente più a casa?<br />

Io mi sento a casa un po’ dovunque,<br />

nella scrittura come<br />

nella geografia o nel parlare<br />

varie lingue. Scrivere, per me,<br />

non è dividermi tra cose diverse.<br />

Ma, attraverso la diversificazione,<br />

cercare di diventare<br />

quanto più unitario io<br />

possa. Saggio, romanzo, poesia<br />

o traduzione – ciascuno è<br />

me, ciascuno è per me una<br />

forma di critica. Ognuna con<br />

le sue necessità e le sue richieste.<br />

Ma alla fine si tratta<br />

sempre di una forma di concentrazione,<br />

di studio, di capire<br />

dove si esprimono i pensieri<br />

e le passioni e come nascono<br />

e rispondono le azioni.<br />

I pensieri e le passioni li puoi<br />

indagare e rappresentare attraverso<br />

più maniere… Non<br />

saprei scegliere. Il piacere è<br />

grande in ciascun campo; le<br />

difficoltà diverse… Ultimamente<br />

mi sento più attratto<br />

dalla narrativa, in cui si assommano<br />

più naturalmente i<br />

miei vari interessi: l’osservazione<br />

degli altri, le numerose<br />

possibilità della parola (dal<br />

dialogo all’interiezione alla riflessione<br />

al momento lirico), il<br />

confronto con la tradizione e<br />

gli adorati modelli, nostrani e<br />

no.<br />

In Italia il sistema editoriale<br />

soffre di un paradosso. Ogni<br />

anno vengono pubblicati circa<br />

60.000 libri. Nonostante le<br />

vendite e i lettori siano in forte<br />

decremento, cresce il numero<br />

di pubblicazioni e il numero<br />

dei piccoli editori che<br />

troppo spesso non hanno né<br />

capacità imprenditoriali né<br />

capacità di scouting e di editing.<br />

La maggior parte di<br />

questi libri non arriverà mai<br />

in libreria, ma intanto crea<br />

un gran mare in cui anche i<br />

buoni libri rischiano di affogare.<br />

Visto da fuori come appare<br />

questo sistema? Che<br />

consiglio darebbe a un giovane<br />

autore? E a un giovane<br />

editore?<br />

Tanti tentativi, da un certo<br />

punto di vista, sono segno di<br />

vitalità, una vitalità forse un<br />

po’ disperata; ma si tratta pur<br />

sempre di qualcosa di apprezzabile.<br />

Il dilettantismo,<br />

d’altra parte, è una condizione<br />

di molti, in tanti settori; e lì<br />

non si possono dare né consigli<br />

né davvero avere un’opinione.<br />

Il caso fa molto; la determinazione;<br />

la fortuna. I<br />

piccoli editori comunque<br />

hanno meriti enormi: sono i<br />

più idealisti, i più coraggiosi.<br />

Io devo molto a Sironi, per<br />

esempio, che ha pubblicato le<br />

mie prime due opere (oltre<br />

che un saggio sul far poesia e<br />

una piccola grammatica di latino).<br />

Anche le mie poesie sono<br />

uscite, sia con Einaudi che<br />

con vari piccoli editori. Sono<br />

molto grato a quelle esperienze,<br />

che mi hanno aiutato<br />

a credere in me.<br />

Il suo libro «I Baroni» (Feltrinelli,<br />

2009) denuncia il nepotismo<br />

e il dispotismo imperante<br />

nelle università italiane.<br />

Ancora un paradosso:<br />

le università contribuiscono<br />

alla formazione e alla specializzazione<br />

di studiosi e di<br />

figure professionali che poi<br />

costringono a fuggire e a lavorare<br />

per università o centri<br />

di ricerca esteri. Il suo è un<br />

caso emblematico.<br />

L’università è popolata di<br />

gente malvagia, incompetente<br />

e irresponsabile, alla quale<br />

la pigrizia di certi ha lasciato<br />

acquistare molto potere. Certo,<br />

non tutti sono baroni. Ma<br />

tacciono e subiscono. Chi è<br />

giovane, se ha appena appena<br />

il senso del tempo che passa,<br />

cerca altrove la propria strada.<br />

Io avevo un posto fisso e mi<br />

sono licenziato. Tengo a precisarlo.<br />

Il mio libro non è nato<br />

dall’esclusione, ma dalla<br />

partecipazione piena ed effettiva<br />

a quella realtà. Io ho<br />

scelto di uscirne, avendo capito<br />

che là dove ero capitato<br />

non sarei stato felice. Il danno<br />

che la cosiddetta fuga dei cervelli<br />

procura al paese è enorme.<br />

Lo si comincerà a capire<br />

molto presto. Come fa un paese<br />

ad andare avanti se perde le<br />

è popolata di gente malvagia, incompetente<br />

e irresponsabile, alla quale la pigrizia di certi ha lasciato<br />

acquistare molto potere. Bisogna combattere il baronato...<br />

sue forze più fresche? Vedo<br />

moltissimi giovani ridotti all’impotenza<br />

e alla disperazione<br />

dal baronato. Uno, di recente,<br />

mi ha scritto: Lo so che<br />

io non ho colpa se non trovo la<br />

mia strada; ma i baroni, gli infami,<br />

hanno la capacità di farmi<br />

sentire colpevole… Ecco<br />

come va. Bisogna protestare.<br />

Forse neanch’io l’ho fatto abbastanza.<br />

Vorrei poter scrivere<br />

ancora contro di loro.<br />

In «Per una biblioteca indispensabile»<br />

(Einaudi, 2011)<br />

lei traccia una mappa non<br />

convenzionale della letteratura<br />

italiana facendo assaporare<br />

52 (quante sono le<br />

settimane dell’anno) classici<br />

di una nazione che si è costruita<br />

per secoli attraverso<br />

la cultura e la lingua e solo<br />

con evidente ritardo e fatica<br />

anche politicamente. È una<br />

biblioteca indispensabile nei<br />

diversi sensi dell’oggetto libro<br />

(estetico, etico, politico).<br />

C’è qualche libro che vorrebbe<br />

aggiungere?<br />

Altro che. Quei 52 libri sono<br />

esempi di una biblioteca ideale<br />

sconfinata. Ci sono molti altri<br />

libri importanti. Aggiungerei<br />

«Gli occhiali d’oro» di Bassani,<br />

«Agostino» di Moravia,<br />

«Il pasticciaccio» di Gadda, «Il<br />

prete bello» di Parise, le «Rime»<br />

di Michelangelo, i «Ricordi»<br />

di Guicciardini, la «Vita<br />

nuova» di Dante… E parlo<br />

di libri che più corrispondono<br />

alla mia sensibilità… E poi ci<br />

sono cose in latino stupende.<br />

Le lettere di Petrarca, per<br />

esempio… Ma ci sono anche<br />

i libri cosiddetti stranieri. E le<br />

opere degli antichi.<br />

I suoi prossimi progetti?<br />

Ho appena concluso una traduzione<br />

in versi di Catullo,<br />

che uscirà la prossima primavera.<br />

A settembre uscirà anche<br />

il mio nuovo romanzo. E<br />

ho in preparazione un saggio<br />

sull’omissione. Ho anche<br />

pronto un libro di poesie … E<br />

vorrei raccogliere le mie traduzioni<br />

poetiche migliori.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (33)


SOCIETÀ&COSTUME<br />

Libri, cultura e turismo: sono questi i tre ingredienti della prima edizione<br />

de «L’incantesimo del libro», la kermesse editoriale organizzata ad Agropoli<br />

Il Cilento<br />

volta pagina<br />

Laura Cocozza<br />

A<br />

gropoli punta sul binomio<br />

cultura - turismo e propone,<br />

dal 28 dicembre al 3 gennaio<br />

«L’incantesimo del libro»<br />

prima fiera organizzata dall’associazione<br />

«Gli occhi di<br />

Argo» in stretta collaborazione<br />

con il Comune di Agropoli<br />

e l’Associazione operatori<br />

turistici. L’idea è di consorziare<br />

le associazioni e le<br />

“forze artistiche” che operano<br />

sul territorio per raggiungere<br />

obiettivi comuni. Lo<br />

scenario sarà quello della Palazzina<br />

polifunzionale in via<br />

Pio X, dove già ora è in corso<br />

la quinta edizione di «Agropoli<br />

in presepe». Per l’occasione<br />

l’Associazione Operatori<br />

turistici di Agropoli<br />

(www.vacanze-cilento.com)<br />

offre “pacchetti turistici” per<br />

chi in questo periodo vorrà<br />

visitare la cittadina comprensivi<br />

del biglietto ferroviario<br />

a/r per visitare Salerno<br />

e le sue «Luci d’artista». Per<br />

quanto riguarda «L’incantesimo<br />

del libro», la prima edizione<br />

vedrà la partecipazione<br />

di trentacinque case editrici<br />

e di altrettanti singoli autori.<br />

Sono previsti cinque<br />

eventi al giorno, presentazioni,<br />

il “Fantastheatre”, reading,<br />

proiezioni, attività promozionali,<br />

per una “sette<br />

giorni”che vuole promuovere<br />

la lettura come strumento<br />

efficace per coltivare una coscienza<br />

critica personale e<br />

collettiva. I temi portanti della<br />

Fiera saranno la letteratura<br />

per ragazzi e la spiritualità,<br />

ma anche antropologia,<br />

narrativa fantasy, storia delle<br />

religioni, astrologia, storia<br />

e filosofie occidentali, new<br />

age, antiche civiltà, tradizioni<br />

popolari, poesia. Sarà possibile<br />

trovare pubblicazioni<br />

difficilmente reperibili nella<br />

grande distribuzione e molte<br />

case editrici applicheranno<br />

uno “sconto fiera”. All’invito<br />

degli organizzatori sono<br />

giunte risposte da tutta Italia:<br />

dalle «Edizioni Saddai» di<br />

Modena a «Iuppiter» di Napoli,<br />

dalle «Edizioni della Sera»<br />

di Roma a «Il Papavero»<br />

di Avellino, dalle «Edizioni<br />

Capone» di Torino a «WIP<br />

Edizioni» di Bari, da «Guida»<br />

di Napoli a «Camelozampa»<br />

di Padova, per citarne alcune.<br />

Per info visitare il sito dedicato<br />

all’evento: www.incantesimolibro.blogspot.it<br />

POST-IT<br />

Ultimo tra gli<br />

eventi di<br />

solidarietà a<br />

sostegno<br />

dell’Ospedale<br />

Pediatrico<br />

Santobono<br />

Pausillipon,<br />

quello di<br />

Rossodisera che<br />

si svolgerà in via<br />

Scarlatti, alle ore<br />

18 del 21<br />

dicembre, con<br />

l’allestimento di<br />

un set fotografico<br />

per la<br />

realizzazione di<br />

un vero e proprio<br />

shooting curato<br />

da professionisti<br />

del settore,<br />

durante il quale,<br />

in presa diretta si<br />

avrà la possibilità<br />

di osservare e<br />

magari<br />

partecipare<br />

all’esperienza di<br />

una campagna<br />

pubblicitaria per<br />

la casa di moda<br />

napoletana.<br />

L’evento sarà<br />

trasmesso in<br />

diretta su radio<br />

CRC e sarà<br />

sponsorizzato da<br />

Fabio Volpicelli.<br />

L’imprenditore<br />

napoletano ha<br />

deciso di creare<br />

una linea di jeans<br />

con la quale<br />

devolverà una<br />

parte dell’incasso<br />

alla Fondazione.<br />

La serata<br />

proseguirà al<br />

Platinum, con un<br />

vip disco party di<br />

beneficenza.<br />

Fratelli Rossetti<br />

debutta a Napoli<br />

Fratelli Rossetti, marchio di calzature e<br />

accessori in pelle per donna e uomo, ha<br />

inaugurato a fine novembre a Napoli, in via<br />

dei Mille 15, una nuova boutique monomarca<br />

italiana raggiungendo così quota 39 nel<br />

mondo. All’interno del negozio, un’atmosfera<br />

calda ed intima con giochi di luce che, oltre a<br />

dare profondità ed intensità all’ambiente,<br />

sottolineano l’eleganza di tutti i prodotti. I toni<br />

naturali dell’arredo riflettono i materiali più<br />

classici della tradizione aziendale e del lavoro<br />

artigiano. La pedana, che sostiene i ripiani<br />

espositivi in ferro e in vetro, si ispira al<br />

movimento delle fustelle utilizzate per tagliare<br />

a mano la pelle: tutto sotto un soffitto in carta<br />

che crea un effetto nuvola. Vasta la scelta di<br />

prodotti, tra cui gli immancabili mocassini con<br />

le iconiche nappine introdotte in Italia per la<br />

prima volta negli anni sessanta da Renzo<br />

Rossetti e poi esportate negli Stati Uniti. (l.c)<br />

Damiani: iconica<br />

Belle Époque<br />

Ud e poesia,<br />

le corde<br />

dell’Islam<br />

Una serata di forte impatto<br />

emozionale quella che ha visto<br />

protagonisti, il 2 dicembre scorso<br />

ad Avellino, presso la nuova sede<br />

dell’associazione “I senzatempo”,<br />

l’affascinante poetessa siriana<br />

Maram-al-Masri, da sempre<br />

impegnata per i diritti delle donne<br />

e il maestro napoletano Salvatore<br />

Morra (nella foto) che, con il suo<br />

liuto arabo (‘ud) ha accompagnato<br />

con morbide note le liriche<br />

poetiche. Risultato: un<br />

coinvolgente reading-concerto che<br />

ha condotto il pubblico in un<br />

viaggio originale tra le pagine e i<br />

versi sapienti di una delle voci<br />

“vive” più importanti della poesia<br />

internazionale, accompagnandolo<br />

sulle strade poco conosciute della<br />

cultura araba col sottofondo<br />

musicale di uno strumento<br />

caratteristico che da solo sintetizza<br />

tutta la magia, i sentimenti, le fiabe<br />

e le contraddizioni del Medio<br />

Oriente. La serata, che si è<br />

conclusa con un conviviale buffet<br />

di ispirazione araba in compagnia<br />

degli artisti, è stata presentata da<br />

Tonino Bernardelli.<br />

Più di 400 ospiti hanno partecipato<br />

all’evento organizzato da Damiani e Fineco<br />

svoltosi nella gioielleria di via Filangieri. Tra<br />

calici di vino delle cantine Feudi di San<br />

Gregorio, i partecipanti hanno avuto la<br />

possibilità di ammirare l’ultima collezione<br />

Damiani D Icon, proposta sia nella versione<br />

in ceramica bianca e nera che nelle<br />

versioni più preziose, in oro bianco e rosa,<br />

e gli orologi Belle Époque, con il bracciale<br />

in ceramica high tech che evoca immagini<br />

di film del secolo scorso. Fineco Bank, nel<br />

contempo, ha promosso una piattaforma<br />

integrata per investire in tutto il mondo. Tra<br />

gli invitati Alessandro Lukacs, Maurizio<br />

Aiello, Federica De Gregorio Cattaneo Di S.<br />

Elia, Clarice Krogh, Carlo Guardascione,<br />

Svevo e Erika De Martino. (l.c)<br />

(34) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


SOCIETÀ&COSTUME<br />

Il giro<br />

del mondo<br />

di Sal<br />

Sal da Vinci, classe<br />

1969, lancia il suo<br />

nuovo progetto<br />

teatrale «È così che<br />

giro il mondo» con<br />

la regia di Jimmy<br />

Pallas. Debutto a<br />

Napoli al Teatro<br />

Augusteo la notte<br />

di San Silvestro.<br />

Alessandro Mantico<br />

Un dono speciale, del tutto<br />

musicale, tra emozioni,<br />

coreografie, canzoni e soprattutto<br />

la sua elegante e potente<br />

voce: Salvatore Michael<br />

Sorrentino, in arte Sal Da<br />

Vinci, classe 1969, presenta il<br />

suo nuovo progetto teatrale<br />

“È così che giro il mondo”,<br />

con la regia di Jimmy Pallas.<br />

Il titolo vuole essere un gioco<br />

di parole e di similitudine tra<br />

lo spettacolo che debutterà al<br />

teatro Augusteo di Napoli,<br />

dalla notte di San Silvestro al<br />

13 gennaio 2013, ed il suo<br />

ultimo cd, edito lo scorso<br />

aprile, che vede la prestigiosa<br />

collaborazione di Pasquale<br />

Panella, Vincenzo Incenzo ed<br />

Ornella Vanoni .<br />

Un Sal Da Vinci inedito. In<br />

scaletta non solo i suoi più<br />

grandi successi, le canzoni<br />

presenti nel nuovo disco, ma<br />

soprattutto “il latin lover<br />

napoletano” per eccellenza,<br />

interpreterà per la prima<br />

volta pezzi appartenenti al<br />

patrimonio musicale internazionale,<br />

di diversi generi<br />

musicali e differenti idiomi.<br />

Un’orchestra sul palco pronta<br />

a suonare dal vivo, un<br />

corpo di ballo formato da<br />

dieci elementi, un equipaggio<br />

importante, guidato da<br />

un capitano d’eccezione: Sal<br />

Da Vinci, affiancato da un<br />

attore di straordinario talento<br />

Lello Radice. Un vero e proprio<br />

viaggio intorno al mondo,<br />

un magico show di due<br />

ore dove ogni canzone rappresenta<br />

una meta.<br />

Le difficoltà che ha avuto nel<br />

percorso da esordiente ad<br />

artista affermato?<br />

Quando hai bisogno davvero<br />

che qualcuno creda in te e ti<br />

dia l’occasione giusta per<br />

poter dimostrare il tuo massimo,<br />

ti rendi conto che puoi<br />

contare solo su te stesso. Io<br />

non mi sono mai sentito solo:<br />

per fortuna, a darmi l’occasione<br />

è stato il pubblico ed<br />

ogni giorno lo ringrazio;<br />

ancora ora che continua a<br />

coccolarmi dopo tanti anni.<br />

Quando il successo comincia<br />

ad arrivare, ripagandoti di<br />

tutte le fatiche e i sacrifici,<br />

scopri di avere parenti che<br />

nemmeno conoscevi (sorride).<br />

Da figlio d’arte ha trovato la<br />

strada del successo già<br />

spianata?<br />

Nulla ci viene regalato. Tutto<br />

ciò che sono è il risultato di<br />

tanto studio, dedizione e<br />

sacrificio. Ho fatto davvero<br />

una gavetta immensa, ma se<br />

avessi dovuto scavalcare<br />

qualcuno, non me lo sarei<br />

mai perdonato: un sogno è<br />

bello perché è puro. Il mio<br />

grazie, lo ribadirò sempre, va<br />

solo alle favolose persone che<br />

mi seguono.<br />

A chi devono rivolgersi oggi i<br />

giovani talenti che vogliono<br />

emergere?<br />

Non esistono produttori né<br />

case discografiche, nessuno<br />

più investe oggi. Bisogna<br />

alimentare la propria forza<br />

interiore e non aspettare<br />

terze persone, partire da se<br />

stessi e fare attenzione ai<br />

lestofanti che ci sono in ogni<br />

settore. Ma non c’è nessuna<br />

ricetta scritta, bisogna farsi<br />

ascoltare, fare affidamento<br />

sul proprio talento, magari<br />

partire da un’autoproduzione<br />

e cercare di trovarsi al<br />

posto giusto con la persona<br />

giusta.<br />

Cosa porta nel suo cuore<br />

dell’incontro artistico con<br />

Lucio Dalla?<br />

Lucio era un burlone, estroso,<br />

contrario ad ogni regola,<br />

una persona straordinaria,<br />

molto verace, un musicista<br />

dal genio immenso. Ricordo<br />

con forte affetto una sua<br />

affermazione: “Ma non si<br />

potrebbe abolire il lunedì?<br />

Dopo la domenica il lunedì è<br />

un pugno in faccia…” Questa<br />

cosa mi ha sempre trasmesso<br />

allegria, dicevo tra me e me:<br />

“Che personaggio!”<br />

Una canzone che avrebbe<br />

voluto scrivere?<br />

“Meraviglioso di Domenico<br />

Modugno”(Ma che direzione<br />

prendi? dove vai? non ti rendi<br />

conto di cosa è stato creato?<br />

ti hanno inventato il mare..tu<br />

dici non ho niente..ti sembra<br />

niente il sole la vita, l’amore..è<br />

una poesia, ha detto<br />

tutto in poche parole)<br />

La canzone preferita del suo<br />

repertorio?<br />

Non lo so, è come voler<br />

sapere quale figlio preferisco…Ci<br />

sono però tre canzoni<br />

che hanno scandito momenti<br />

importanti della mia<br />

vita: “Vera”, che portai al<br />

festival italiano del 1994;<br />

“Non riesco a farti innamorare”<br />

che ho cantato all’ultimo<br />

Sanremo e “Mercante di<br />

stelle”, che è stato anche uno<br />

spettacolo teatrale che mi ha<br />

dato tanto<br />

Progetti imminenti? Andrà a<br />

Sanremo?<br />

In verità, adesso sono completamente<br />

assorto da “È così<br />

che giro il mondo”, fino al 13<br />

Gennaio 2013 all’Augusteo di<br />

Napoli. Non vedo l’ora di<br />

spupazzarmi le canzoni che<br />

ho scelto per lo spettacolo,<br />

immergermi nella dimensione<br />

intima che il teatro ti dona<br />

e poi nel 2014 si vedrà.<br />

CONVERSANDO<br />

CON ALDO<br />

CICCOLINI<br />

Un napoletano a Parigi;<br />

con varie, significative<br />

variazioni sul tema. Questa<br />

l’esperienza artistica di<br />

Aldo Ciccolini, vivace<br />

eppure venerando<br />

patriarca della scuola<br />

pianistica napoletana. A lui<br />

ha dedicato un volume<br />

Dario Candela (ed. Curci).<br />

Parlandone, bisogna<br />

riconoscere che ancora<br />

una volta la segnalazione ci<br />

porta più nel mondo delle<br />

note che dello sfizio, e c’è<br />

l’occasione per una<br />

proficua lettura. Decisiva<br />

però, della rubrica, è<br />

proprio la levità della<br />

scrittura di Candela, che<br />

nel suo recente volume,<br />

dal titolo “Conversazioni<br />

con Aldo Ciccolini”,<br />

orchestra un dialogo, un<br />

parlato garbatissimi. Il<br />

libro, con appendice sullo<br />

studio del piano ed esercizi<br />

di tecnica, è piuttosto un<br />

momento di vero piacere<br />

del testo per quella<br />

ompletezza umana,<br />

biografica, storica ed<br />

estetica che traccia un bel<br />

ritratto dell’artista nato a<br />

Napoli e poi diventato<br />

francese.<br />

Da ragazzi questa vicenda<br />

colpiva: si ascoltavano i<br />

dischi di Ciccolini, che<br />

amici francesi e partenopei<br />

snob pronunciavano alla<br />

francese, salvo ricordarsi<br />

che l’artista era stato uno<br />

dei primi e più illustri<br />

migranti d’arte napoletani<br />

del 2° dopoguerra, inserito<br />

in una schiera senza fine.<br />

Certo ad essere testimoni<br />

degli esordi del pianista nei<br />

suoi primi anni operosi,<br />

con Paolo Spagnolo e<br />

Sergio Fiorentino, sono<br />

SFIZI&NOTE<br />

Massimo Lo Iacono<br />

ormai pochi: molti<br />

credono che l’artista<br />

francese, anche perché<br />

decisive per tanti le sue<br />

esecuzioni dei compositori<br />

francesi.<br />

Anzi il suo sonare,<br />

ampiamente ripercorso nel<br />

testo, è l’icona del suonare<br />

Debussy etc. Tuttavia un<br />

suo disco con alcuni pezzi<br />

dell’ironica vecchiaia di<br />

Rossini resta insuperato<br />

per molti, antologia di<br />

delicatezze ed arguzie. E<br />

queste si incontrano ad<br />

ogni pagina del volume,<br />

armonizzate da Candela,<br />

nel costruire entrate ed<br />

uscite nel dialogo dei 2<br />

conversatori, Aldo e Dario.<br />

Anche la lontana ma<br />

attuale vicenda dei brogli<br />

in S. Pietro a Maiella, di cui<br />

il pianista fu vittima prima,<br />

trionfatore poi e quindi<br />

esule, torna nel libro<br />

evocata con pacatezza, e si<br />

pensa sia stato evento<br />

favorevole per i<br />

compimenti provvidenziali<br />

a seguire.<br />

Il trionfo di ogni sua<br />

esibizione a Napoli, ormai<br />

stabile al S. Carlo, fa<br />

pensare che il libro possa<br />

avere la risonanza che<br />

merita questa scorrevole<br />

monografia parlata, in cui<br />

si sentono quasi le voci dei<br />

2 pianisti uniti da tanta<br />

simpatia. Ed è strano che<br />

né le insistenze sugli<br />

aspetti partenopei del<br />

racconto, né quelle sugli<br />

aspetti parigini vincolino il<br />

volume all’una od all’altra<br />

città, invece la scrittura<br />

spazia su infiniti spunti,<br />

delineando un testo di<br />

respiro europeo, il che è<br />

assai rilevante perché<br />

parlando di vicende della<br />

musica napoletane, anche<br />

se solo in parte, si rischia<br />

sempre l’autoreferenzialità,<br />

qui di certo evitata.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (35)


LAPILLI<br />

Terni&Favole. A Largo Ferrandina a Chiaia<br />

nella tabaccheria Postiglione gli argomenti di punta<br />

sono due: l’insalata di rinforzo e le elezioni politiche.<br />

Anche se il Natale si presenta più magro del solito,<br />

dopo le sferzate dell’Imu, c’è comunque la voglia di<br />

puntare sulla stella cometa della fortuna. Alberto<br />

Postiglione dalla consolle delle stelle, trincerato<br />

dietro una cortina di gratta e vinci, spara le<br />

combinazioni per cercare di fare il colpo grosso al<br />

lotto. «Anche quest’anno voglio riproporre i numeri<br />

della Meraviglia: 56 - 72 - 90. Questo terno va<br />

inseguito sulle ruote di Bari, Milano e Napoli<br />

almeno per 12 estrazioni. Per chi, invece, ama gli<br />

ambi ecco una sfilza di “coppie” in cui credere: 28-<br />

32; 46-48, 81-90, 24-31, 26-16. Ambi da giocare sulle<br />

ruote di Napoli, Roma e Milano almeno fino alla<br />

Befana». Intanto, in tabaccheria si alzano i toni<br />

appena s’inizia a parlare dei dubbi di Monti, il<br />

supertecnico che doveva risollevarci e che, stando a<br />

quanto dice un vecchietto dagli occhi cerulei,<br />

fumatore di sigaro, «uno che viene dalla Bocconi<br />

non poteva che farsi un boccone di noi poveri<br />

cristi...» Postiglione s’inserisce nella discussione e<br />

sforna il terno dello spread: «Giocate 10 (il<br />

professore) - 65 (il pianto) -18 (il sangue) sulle ruote<br />

di Napoli e Milano». Non ci resta che provare...<br />

Struffoli, la riscossa del miele<br />

CASCATA<br />

DI STRUFFOLI<br />

350 gr di farina, 50 gr di zucchero, 4 uova,<br />

mezzo bicchiere di liquore, 1 limone, 1 bustina<br />

di vanillina, 4 cucchiaini di olio si semi q.b.,<br />

500 gr di miele, sale q.b., confetti colorati<br />

di varie dimensioni, pezzetti di frutta candita<br />

MASTERCHEF. COME SI PREPARA UNO DEI<br />

DOLCI PIÙ GETTONATI NELLE FESTE NATALIZIE<br />

Pippo Schiano<br />

Natale è arrivato e già<br />

passato. Mi rivolgo all’ultima<br />

che resterà: la Befana.<br />

La vecchia e bistrattata<br />

Befana. Quella che una<br />

volta arrivava di notte e<br />

riempiva le calze di cose<br />

dolci e regali. Ma ormai<br />

nessuno la considera più.<br />

Sarà il suo aspetto inadeguato:<br />

invecchiata senza<br />

aver fatto nulla per attutire<br />

i segni del tempo.<br />

Nessun interventino per<br />

ridurre rughe ed occhiaie<br />

o per rimodellare il naso.<br />

E poi, cosi conciata, con il<br />

suo modo di vestire<br />

trasandato e poco alla<br />

moda. Poi è pur sempre<br />

una donna, vecchia, ma<br />

donna. E le donne, si sa,<br />

se non hanno tette che<br />

scoppiano nei push pp o<br />

labbra simili a gommoni,<br />

non sono degne di considerazione.<br />

Ma io proprio<br />

a lei mi rivolgo: «Nella<br />

calza del prossimo 6<br />

gennaio, maya permettendo,<br />

ti prego, cara<br />

Befana, facci trovare<br />

come candidati alle<br />

prossime elezioni qualcuno<br />

che come te sia solo<br />

ciò che appare. Non<br />

uomini mummificati né<br />

donne ridisegnate, ma<br />

persone che sappiano<br />

cosa sia la vita quotidiana.<br />

Non chiediamo regali<br />

o cascate di caramelle;<br />

vorremmo solo che non<br />

continuassero a dispensare<br />

chili e chili di carbone».<br />

Comunque qualcosa<br />

di dolce proviamo a<br />

prepararla noi: gli struffoli.<br />

Prendete una ciotola e<br />

mettete dentro la farina,<br />

lo zucchero, le uova, il<br />

mezzo bicchiere di liquore,<br />

la scorza di limone<br />

tritata, la vanillina e il<br />

sale. Impastate fino ad<br />

ottenere un composto<br />

omogeneo. Poi dividete la<br />

pasta in rotolini larghi<br />

qualche centimetro e<br />

tagliandoli con un coltello,<br />

ricavatene tante palline.<br />

Friggetele in abbondante<br />

olio che nel frattempo<br />

avrete fatto riscaldare<br />

per bene. Una volta<br />

tolte dall’olio adagiatele<br />

su carta assorbente affinché<br />

si elimini l’olio.<br />

Mettete il miele in una<br />

pentola antiaderente e<br />

scaldate fino a farlo<br />

sciogliere. Versate gli<br />

struffoli e mescolate fino<br />

a quando gli struffoli non<br />

saranno avvolti dal miele.<br />

Aggiungete i confettini e,<br />

frutta candita tagliata a<br />

pezzettini. Prima che il<br />

miele si raffreddi, poneteli<br />

in un piatto da portate e<br />

decorate con i rimanenti<br />

confettini.<br />

Luca AuanaSgheps, gloria alla satira scostumata<br />

La sua comicità è partita dalle pagine<br />

di Facebook per poi trovare spazio<br />

all’interno di un libro, di recente pubblicazione,<br />

dal titolo «Zabbaglione»<br />

(nella foto). Oltre a scrivere aneddoti<br />

raccontati alla sua maniera e a realizzare<br />

video satirici, Luca AuanaSgheps<br />

Fiorentino, però, è anche uno dei principali<br />

promoter partenopei, nonché<br />

uno dei fondatori del laboratorio di satira<br />

«La sfaccimma della gente».<br />

Lo Zibaldone di Leopardi è un diario,<br />

una raccolta di riflessioni e di pensieri<br />

filosofici. Il tuo “Zabbaglione”?<br />

Anche la mia è una raccolta, sulla falsariga<br />

di quella leopardiana. Ha lo stesso<br />

intento, quello di raggiungere picchi<br />

elevati di poesia, abbinandoli però a<br />

‘maleparole’ e storielle di tutti i giorni<br />

di Napoli, quindi con molto folclore.<br />

Cosa ti ha dato l’idea per raccogliere<br />

i tuoi spunti in un libro?<br />

Molti mi chiedevano di leggere su carta<br />

stampata i post che pubblicavo da<br />

tempo su Facebook, considerati però<br />

un po’ freddi in quella veste. Invece<br />

evidentemente a molti serviva il libro<br />

per andare in bagno, infatti per comodità<br />

la raccolta è divisa in giorni ed è<br />

cronometrato il fatto che quando il lettore<br />

è seduto sulla tazza legge il “post”<br />

e poi esce.<br />

A novembre è partito «La sfaccimma<br />

della gente», primo «laboratorio cittadino<br />

di satira scostumata», in programma<br />

ogni settimana alla Galleria<br />

19. Come nasce?<br />

Il laboratorio parte dall’incontro con<br />

Anna Trieste, giornalista e blogger,<br />

Fausto Rio, sceneggiatore di «Lost» in<br />

Google dei The Jackal e Fran De Martino,<br />

illustratrice per Fanpage. Diverse<br />

volte abbiamo pensato di fare<br />

qualcosa insieme, e questa volta si è<br />

presentata l’occasione per organizzare<br />

un laboratorio senza filtri, poiché<br />

abbiamo notato che a Napoli non<br />

ce n’erano. Abbiamo semplicemente<br />

portato un po’ di Stati Uniti d’America<br />

- dove nasce la Stand-up Comedy<br />

- in una città in cui non c’era nulla del<br />

genere. Facciamo satira, trattiamo di<br />

scrittura creativa e portiamo anche<br />

degli ospiti, come sceneggiatori e<br />

scrittori; l’importante è che non vengono<br />

fuori cose pesanti, tipo poesie<br />

‘strappauallera’ o cose così.<br />

Non è la classica comicità all’italiana,<br />

sebbene si attinga da situazioni nostrane<br />

riproponendole con un linguaggio<br />

che dovrebbe essere quello<br />

d’oltreoceano. Differente dalle classiche<br />

cose dei fratelli Vanzina o di<br />

Boldi e De Sica, insomma.<br />

Da organizzatore di eventi e addetto<br />

ai lavori come vedi, guardandoti intorno,<br />

la scena artistico-culturale a<br />

Napoli?<br />

Di sicuro c’è un grande fermento artistico.<br />

Il napoletano di per sé è già un<br />

artista, perché sopravvive a milioni di<br />

soprusi e di ingiustizie, e già per questo<br />

si deve adoperare per cercare un<br />

modo per controbattere a quello che<br />

gli accade. E’ un peccato, però, se inquadriamo<br />

la faccenda in scala nazionale,<br />

che poco di Napoli esca anche<br />

fuori. Non posso dire che sia colpa<br />

della scrittura in napoletano, perché<br />

in passato Pino Daniele ha sfondato,<br />

così come gli Almamegretta, giusto<br />

per fare un nome degli ultimi anni.<br />

Ci vorrebbe dunque qualcosa di<br />

“napulegno” che sia esportabile anche<br />

al di fuori dei confini della Campania.<br />

Ma è anche un problema di<br />

strutture: basti pensare che a Napoli<br />

stanno chiudendo tutti i locali, cosa<br />

che non favorisce il proporsi. Invece<br />

a Milano, per esempio, nella stessa serata<br />

ci sono trenta situazioni diverse<br />

e quindi c’è anche più possibilità di<br />

emergere.<br />

ROBERTO BASILE<br />

(36) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


LAPILLI<br />

Il fenomeno<br />

dell’app<br />

sismica<br />

SI CHIAMA «TERREMOTI ITALIA»<br />

L’APPLICAZIONE CHE SEGUE<br />

IN TEMPO REALE<br />

I MOVIMENTI DELLA TERRA<br />

L’utilissima applicazione<br />

«Terremoti Italia», fenomenale<br />

a detta di alcuni utenti,<br />

consente di rimanere<br />

sempre aggiornati non solo<br />

sugli ultimi terremoti in<br />

Italia, ma anche nel mondo,<br />

indicando posizione<br />

esatta, magnitudo, profondità<br />

e durata del sisma.<br />

Nelle impostazioni, è possibile<br />

anche salvare la propria<br />

posizione sulla mappa<br />

con l’indirizzo personale, in<br />

modo da poter essere<br />

avvertiti in tempo reale di<br />

ogni evento sismico rispetto<br />

al luogo in cui ci troviamo.<br />

Per essere in continuo<br />

aggiornamento, sarà sufficiente<br />

impostare la distanza<br />

entro la quale desideriamo<br />

essere avvisati di un’attività<br />

sismica, e selezionare<br />

il grado di magnitudo a<br />

partire dal quale si vuole<br />

ricevere un segnale dal<br />

nostro cellulare, fino a<br />

personalizzarne il tipo di<br />

suoneria. Grazie ai recenti<br />

aggiornamenti, con la<br />

versione 3.3.7 è possibile<br />

non solo visualizzare il<br />

colore delle scosse su mappa<br />

diversa per ogni giorno,<br />

ma anche i cerchi di intensità<br />

e la mappa sia della<br />

pericolosità sismica italiana,<br />

che delle faglie. È importante<br />

ricordarsi che<br />

tutte le informazioni sui<br />

terremoti vengono prelevati<br />

dal sito dell'Istituto Nazionale<br />

di Geofisica (INGV)<br />

che li pubblica almeno 30<br />

minuti dopo la scossa, e che<br />

mentre l’orario dell’INGV è<br />

quello di Greenwich senza<br />

ora legale, l'applicazione,<br />

invece, riporta l'orario<br />

corretto con le impostazioni<br />

del telefono (+2 in Italia<br />

con l'ora legale).<br />

FABRIZIO TAVASSI<br />

L’ORA LEGALE<br />

Adelaide Caravaglios<br />

IUS CORRIGENDI,<br />

ATTENTI AGLI SCHIAFFONI<br />

«Mazza e panella fanno ‘e figlie belle; panella<br />

senza mazza fanno ‘e figlie pazze» dicevano i<br />

nostri nonni a significare che un po’ di<br />

severità, nell’educazione dei propri figli, non<br />

guasta mai: il problema (almeno quello<br />

affrontato dalla Cassazione nella sentenza n.<br />

45859/2012) è quello di non esagerare,<br />

altrimenti ci si ritrova innanzi ai giudici. Ed è<br />

proprio quanto accaduto ad un padre ed alla<br />

sua convivente, condannati non solo – in sede<br />

penale – per i reati di cui agli artt. 581 (in tema<br />

di percosse) e 582 (lesione personale) c.p. al<br />

pagamento di una multa, ma anche – in sede<br />

civile – al risarcimento dei danni alla figlia<br />

adolescente dell’uomo. Teatro degli episodi<br />

contestati l’abitazione degli imputati, dove la<br />

ragazzina trascorreva una settimana su due,<br />

essendo i genitori divorziati: in particolare, in<br />

un caso, essendo stata sorpresa a fumare, la<br />

giovane era stata malmenata dapprima dalla<br />

compagna del papà, la quale le «aveva lanciato<br />

un cucchiaio contro», l’aveva, quindi, afferrata<br />

«per un piede facendola cadere a terra dal letto<br />

in cui la stessa si trovava» e colpita con un<br />

calcio al collo e poi dallo stesso padre che<br />

l’aveva afferrata per i capelli «colpendola con<br />

sei schiaffi» (così facendo, la poveretta aveva<br />

riportato contusioni ed ecchimosi al volto, al<br />

collo ed alla spalla); in un altro, invece,<br />

sorpresa a recuperare i telefonini che le erano<br />

stati letteralmente «sequestrati» a causa dei<br />

brutti voti riportati a scuola, era stata afferrata<br />

per un braccio e schiaffeggiata dal papà.<br />

Nel respingere il ricorso che sia l’uomo che la<br />

compagna avevano proposto, lamentando «il<br />

mancato riconoscimento nei fatti della<br />

scriminante dell’esercizio dello ius corrigendi»,<br />

la V Sezione penale ricorda, però, che le<br />

condotte poste in essere in entrambi gli episodi<br />

contestati «travalicavano i limiti dell’esercizio<br />

delle facoltà coercitive genitoriali, nel<br />

momento in cui si risolvevano in atti violenti in<br />

nessun modo riconducibili ad una legittima<br />

finalità correttiva». Comportamenti di questo<br />

genere – chiariscono, infatti, i giudici di<br />

legittimità – soprattutto ove si manifestino,<br />

come nel caso di specie, in percosse reiterate e<br />

produttive di lesioni, sono estranei ad una<br />

finalità correzionale che «in quanto giustificata<br />

nella sua dimensione educativa, vede la<br />

violenza quale incompatibile sia con la tutela<br />

della dignità del soggetto minorenne che con<br />

l’esigenza di un equilibrato sviluppo dello<br />

stesso». Dunque, troppo ius corrigendi storpia!<br />

MOVIDA IN FESTA PER I 20 ANNI<br />

DELLO «S’MOVE LIGHT BAR»<br />

Una sigla, una tendenza nata a Chiaja, che sabato 22<br />

dicembre brinda al primo ventennale: lo S’Move Light Bar<br />

dalle 20 in poi festeggia il ventennale con un superparty.<br />

Registi di questa grande avventura, cominciata nel 1992,<br />

furono Mario Cirillo e Dario Tofano, alias Funk Machine:<br />

coloro che, attraversando ogni tipologia di esperienza<br />

underground, assecondavano il loro spirito musicale e<br />

creativo di derivazione house. Fu così che, dalle ceneri del<br />

Caffè della luna, nacque nel by-night partenopeo un’oasi<br />

dove sperimentare fra drink e ritmi. Fu così che nacque il<br />

“movimento” dei discobar. Oggi, dopo i salotti lounge e<br />

l’allestimento etnico, e dopo aver percorso le<br />

trasformazioni sociali degli anni Novanta e Zero, lo spazio<br />

dello S’Move Light Bar è un gioco di volumi elastici,<br />

geometrie curve e superfici riflettenti che definiscono lo<br />

spazio di una futuristica «natura metropolitana».<br />

Il Cerchio<br />

e il fascino<br />

delle idee<br />

FOCUS SUI GRANDI<br />

PENSATORI NELL’ULTIMO<br />

NUMERO DEL PERIODICO<br />

DIRETTO DA ROLANDO<br />

Puntuale come sempre<br />

e ricco di pagine futuriste<br />

e anticonformiste, il numero<br />

natalizio de «Il<br />

Cerchio» - periodico di<br />

cultura, attualità e politica<br />

arrivato al suo sedicesimo<br />

anno di vita, fondato e<br />

diretto da Giulio Rolando -<br />

è dedicato a un interessante<br />

dibattito dal titolo<br />

«Il fascino delle idee».<br />

Evola, Pound, Machiavelli,<br />

Prezzolini rivivono, in<br />

tutta la loro illuminante e<br />

libera intelligenza, nell’apertura<br />

della rivista in<br />

cui è possibile leggere - e<br />

studiare - gli interventi di<br />

Pierfranco Bruni, Massimo<br />

Scalfati, Giovanni<br />

Sessa, Ernesto Paolozzi,<br />

Antonio Pisanti, Paola<br />

Franchomme, Salvatore<br />

Maria Sergio Luigi Iannone<br />

e Ciriaco M Viggiano.<br />

Nel 84° numero de «Il<br />

Cerchio» vanno ricordati<br />

anche i servizi di Aurora<br />

Cacopardo, che affronta il<br />

tema del mistero nella<br />

poesia pascoliana, e di<br />

Stefano Dentice di Accadia<br />

Ammone, che nella sezione<br />

«Periscopio letterario»<br />

si sofferma sull’arte di Mo<br />

Yan, premio Nobel 2012<br />

per la letteratura. Interessante<br />

è senza dubbio<br />

l’inserto dedicato al «Rapporto<br />

Svimez 2011 con i<br />

ragionamenti e le analisi<br />

di Massimo Lo Cicero,<br />

Cesare Imbriani, Piergiuseppe<br />

Morone e Alessandra<br />

Laricchia. Nelle pagine<br />

dedicate, invece, a Napoli<br />

sono raccolte, come scrive<br />

il direttore Rolando nel<br />

suo editoriale - «numerose<br />

testimonianze della effervescenza<br />

di una Città che<br />

non è morta ma vive una<br />

fase di ricerca di sé stessa,<br />

oggi ancora più confusa.<br />

Le rubriche d’arte e le<br />

pagine dedicate ai ‘Premi’<br />

e alle Mostre comprendono<br />

una immediata riprova<br />

di una vitalità non repressa<br />

e sulla quale vale scommettere».<br />

MASSIMILIANO TURCO<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (37)


MOVIDA&RELAX<br />

FABIO EMME<br />

DJ E ARTISTA<br />

DADAISTA<br />

NIGHT STORM<br />

Fabio Monizio, in arte<br />

Fabio Emme, classe<br />

1982, del segno dello<br />

Scorpione, è un dj con<br />

doti artistiche. Ha<br />

iniziato il suo percorso<br />

come dj nove anni fa<br />

grazie alla passione<br />

che gli è stata<br />

trasmessa da un altro<br />

dj, Luca Agnelli,<br />

formato artisticamente<br />

nell'esclusivo club<br />

della costa Smeralda, il<br />

Billionarie di Flavio<br />

Briatore.<br />

Ma il suo talent scout,<br />

cioè colui che gli ha<br />

insegnato i "trucchi"<br />

del mestiere, è stato<br />

Lino di Meglio, uno dei<br />

dj's producer<br />

napoletani più<br />

importanti d'italia.<br />

Lino, dopo averlo visto<br />

all’opera ad una festa<br />

privata, subito ha<br />

capito che quella era la<br />

strada giusta per lui.<br />

Ha suonato nei<br />

migliori club d'italia<br />

come il Tabata al<br />

Fabio Tempesta<br />

Sestriere, il Pepero di<br />

Porto Cervo, la Pineta<br />

a Milano Marittima e<br />

alle feste private più<br />

esclusive<br />

dell'ambiente<br />

napoletano (Posillipo-<br />

Capri-Positano-<br />

Sorrento). I suoi generi<br />

musicali preferiti sono<br />

commercial house,<br />

happy music, deep<br />

house e lounge.<br />

Attualmente è dj<br />

resident. Ma ha anche<br />

altri interessi artistici:<br />

crea bei collage<br />

ispirandosi al<br />

Dadaismo, alla Pop Art<br />

e alla Street Art, con i<br />

quali ha esposto in<br />

vari posti d'italia,<br />

ultimamente alla<br />

Galleria Cellamare di<br />

Napoli, ospitata<br />

nell’omonimo palazzo.<br />

In generale si può dire<br />

che il percorso di<br />

Fabio Emme è stato<br />

piuttosto singolare in<br />

quanto,<br />

parallelamente alla<br />

carriera di artista e di<br />

dj, ha seguito anche gli<br />

studi giurisprudenziali<br />

ed ha vinto un<br />

campionato Italiano di<br />

Kickboxing semicontact<br />

nel 2006.<br />

Ama il buon cibo e le<br />

persone belle (dentro e<br />

fuori); odia i luoghi<br />

comuni e le cose<br />

“arronzate”.<br />

Attualmente il suo<br />

sogno nel cassetto è di<br />

realizzare progetti<br />

innovativi nel<br />

panorama artistico,<br />

musicale e sul web.<br />

Army, cantautore<br />

dal cuore elettrico<br />

«Elettrifichi il mio cuore» è il titolo<br />

dell'ultima fatica discografica di Armando<br />

Fusco, in arte Army. L'album riesce a<br />

diramarsi con una piacevole semplicità, tra<br />

una sezione ritmica che si adagia sulla<br />

migliore tradizione new wave di respiro (non<br />

solo) europeo e testi e arrangiamenti tipiche<br />

del miglior cantautorato dello stivale,<br />

strizzando l'occhio a sonorità<br />

contemporanee (l'eccelso Franco Battiato e<br />

quelli che furono i Bluvertigo, soprattutto<br />

nella traccia d'apertura intitolata “Quaderni<br />

Bianchi”). Sei brani intensi che irradiano<br />

tutta la passione che l'artista è riuscito a<br />

condensare all'interno di queste storie,<br />

intime ma contemporaneamente facilmente<br />

adattabili alle più disparate esistenze. Un<br />

lavoro di ampio respiro, al quale hanno preso<br />

parte anche il cantautore Dagon Lorai (la cui<br />

strada, già in passato, si era incrociata in più<br />

occasioni con quella di Army, in particolar<br />

modo nella produzione del videoclip di «E<br />

vedo fiori» di cui ha curato sceneggiatura e<br />

regia, selezionato dal Mei Scouting Video, la<br />

sezione del sito web del Meeting degli<br />

Indipendenti, come uno tra i più interessanti<br />

del panorama musicale indipendente<br />

italiano) e Francesco Aiello, musicista e<br />

tecnico del suono, che è riuscito<br />

sapientemente ad indirizzare quest'ultima<br />

produzione, verso orizzonti più rock. Dopo la<br />

bella apertura con la già citata «Quaderni<br />

Bianchi», si continua con «E vedo fiori», in<br />

cui tutto sembra essere perfettamente<br />

equilibrato. Ottimi gli arrangiamenti ma<br />

ancor migliori le idee e l'evidente voglia di<br />

misurarsi con qualcosa di nuovo, di<br />

inaspettato e sconosciuto, che ha portato<br />

l'autore dell'album a sperimentare, nella<br />

continua ricerca di qualcosa che, seppur<br />

nebuloso e offuscato, riesce alla fine a venire<br />

alla luce. Un processo creativo ancor più<br />

evidente in «La musica non finirà»,<br />

penultima traccia dell'album: un messaggio<br />

di speranza, più gioiosa e ottimista, ma che<br />

conserva ancora una piccola parte di<br />

quell'agrodolce sapore dark che<br />

rappresentava la cifra stilistica del<br />

precedente album intitolato «I gusti grigi<br />

della solitudine». In sintesi, «Elettrifichi il<br />

mio cuore», risulta essere un bell'album, di<br />

facile decodifica ma assolutamente non<br />

banale.<br />

ALFREDO 'ALPH' CAPUANO<br />

Bella gente<br />

di Tommy Totaro<br />

NICOLA<br />

PAONE<br />

Da sempre impegnato su<br />

arte e cultura, pittore<br />

grafico surrealista<br />

informale, è ideatore,<br />

presidente e fondatore del<br />

Premio alla carriera “Ad<br />

Haustum Doctrinanum” e<br />

“Labore Civitatis”,<br />

quest’ultimo dedicato al<br />

lavoro fatto con etica<br />

impegno e sacrificio, al<br />

servizio della comunità.<br />

VOX<br />

INSIDE<br />

Stanno letteralmente<br />

spopolando su Youtube<br />

con il loro primo video. I<br />

Vox Inside (Valentina<br />

Brandi, Carmine<br />

Maiorano, Marco<br />

Amoroso) hanno<br />

presentato ai loro fans, la<br />

rilettura acustica del brano<br />

“Don’t you worry child”<br />

dei Swedish House Mafia,<br />

grazie alla regia di<br />

Cristiano Amoroso.<br />

MARCO<br />

CAROLA<br />

Sereno e rispettoso del<br />

prossimo, lo si vede in<br />

qualsiasi scalo europeo in<br />

procinto di affrontare viaggi<br />

intercontinentali. Salvo<br />

qualche volta impegnato<br />

nella sua bella Napoli, come<br />

in occasione del party di<br />

natale al Duel Beat di<br />

Agnano.<br />

KLADIA<br />

VISCONTI<br />

La differenza tra fare la pr<br />

ed essere una pr, non si<br />

vede dal pubblico pagante<br />

di una serata o dal numero<br />

di persone che riesce a<br />

portare, ma da come riesce<br />

a convincere un certo<br />

target di persone a<br />

scegliere tra una serata<br />

piuttosto che un’altra.<br />

Ed è questo che fa la<br />

differenza tra Kladia<br />

Visconti (premio facenight<br />

2012 come miglior pr) ed<br />

un altro P.R.<br />

STEFANO<br />

LACAGNINA<br />

Ideato dal video graphic<br />

Stefano Lacagnina, Top<br />

Class è il progetto web video<br />

riservato alle bellissime del<br />

pianeta. Ogni lunedì focus<br />

su una regina della bellezza.<br />

(38) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012


EXIT<br />

Diamo i numeri<br />

In questo numero hanno scritto<br />

Luminarie<br />

200<br />

mila euro stanziati<br />

dalla Camera di<br />

Commercio<br />

partenopea per<br />

realizzare le<br />

luminarie natalizie<br />

nelle principali vie<br />

dello shopping e<br />

nel centro storico<br />

Roberto<br />

Basile<br />

Maurizio<br />

Crivello<br />

Rossella<br />

Galletti<br />

Aurora<br />

Cacopardo<br />

Aldo<br />

De<br />

Francesco<br />

Viviana<br />

Genovese<br />

Alfredo<br />

Alph<br />

Capuano<br />

Nino<br />

De Nicola<br />

Livia<br />

Iannotta<br />

Adelaide<br />

Caravaglios<br />

Mimmo<br />

Della Corte<br />

Francesco<br />

Iodice<br />

Bocciature<br />

73<br />

è la percentuale di<br />

candidati che in<br />

Campania non ha<br />

superato il primo<br />

round del<br />

“concorsone”<br />

scuola. Erano<br />

56mila, il numero<br />

più alto in Italia<br />

Massimo<br />

Lo Iacono<br />

Luciana<br />

Ranieri<br />

Alessandro<br />

Mantico<br />

Renato<br />

Rocco<br />

Carmine<br />

Mastantuoni<br />

Rosario<br />

Scavetta<br />

Espedito<br />

Pistone<br />

Pippo<br />

Schiano<br />

Clochard<br />

100<br />

i nuovi posti letto<br />

messi a<br />

disposizione dal<br />

Comune di Napoli<br />

per i circa 1500<br />

clochard che<br />

vivono in strada. Si<br />

aggiungono ai 400<br />

posti già esistenti<br />

Pizzo natalizio<br />

50<br />

mila gli euro<br />

chiesti come<br />

“pizzo natalizio”<br />

dal membro di un<br />

clan nel casertano.<br />

L’uomo è stato<br />

fermato dopo la<br />

denuncia della<br />

vittima.<br />

Tutela del patrimonio<br />

95<br />

i dipinti, per un<br />

valore di circa 2<br />

milioni di euro,<br />

recuperati con<br />

un’operazione dei<br />

carabinieri del<br />

Nucleo Tutela<br />

Patrimonio<br />

Culturale di Napoli<br />

la BACHECA<br />

Armando Yari<br />

Siporso<br />

• AUGURI AI NOSTRI LETTORI<br />

Ai nostri affezionatissimi lettori e ai nostri sempre più numerosi fan auguriamo un felice<br />

Natale e un 2013 ricco di successi e di fortuna. Chiaia Magazine ritorna più battagliero<br />

di prima il 25 gennaio 2013.<br />

• ABBONATI A <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong><br />

È partita la campagna abbonamenti di Chiaia Magazine. Chi decide di abbonarsi, non<br />

solo riceverà direttamente a casa il giornale, ma entra nel Club di Chiaia Magazine in<br />

cui ha diritto allo sconto del 30% sui libri di Iuppiter Edizioni e su altre opere dedicate<br />

alla storia e alle tradizioni napoletane. Due le tipologie di abbonamento: ordinario (20<br />

euro all’anno) e sostenitore (50 euro all’anno). Per saperne di più basta telefonare al<br />

numero 081.19361500, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 18.00.<br />

• DOVE PUOI TROVARCI<br />

Fabrizio<br />

Tavassi<br />

Fabio<br />

Tempesta<br />

Tommy<br />

Totaro<br />

In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique,<br />

studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventi culturali<br />

e mondani. Distribuzione capillare palazzo per palazzo; gazebo nei punti strategici della<br />

città per la presentazione del numero e delle iniziative del mensile.<br />

• CONSULTACI ON LINE<br />

Chiaia Magazine è gratuitamente scaricabile in formato pdf sul sito www.chiaiamagazine.it.<br />

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• INSERZIONISTI DEL MESE<br />

Chiaia Magazine vive solo grazie alle inserzioni pubblicitarie. Non è il foglio di nessun partito<br />

o movimento, ma una libera tribuna che resta aperta grazie alla passione estrema e<br />

alla tenacia di un gruppo di giornalisti. Questo numero è stato possibile grazie a: I Pini<br />

Centro Commerciale, Gruppo Europeo Immobiliare, Business Office 55, Napoletana Parcheggi,<br />

Io Promoter, App Medical, Galleria Navarra.<br />

<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • DICEMBRE 2012 (39)


Dai una sede al tuo business<br />

Nasce Business Office 55, un nuovo concetto di business service: prestigiosi uffici ed<br />

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prestigioso edificio in stile moderno presidiato H24 e 365 giorni l’anno da servizi di<br />

portierato e di vigilanza, godono di una posizione di esclusività nel cuore del quartiere<br />

Chiaia e si affacciano tutti sullo spettacolare panorama del golfo di Napoli che va dalle<br />

pendici del Vesuvio fino alla collina di Posillipo, con l’isola di Capri che domina la scena.<br />

L’area d’interesse è racchiusa nel triangolo più “in” della città delimitato da piazza Amedeo,<br />

piazza san Pasquale e piazza dei Martiri.<br />

A pochi passi dalla stazione della metropolitana di piazza Amedeo e da quella della<br />

funicolare collinare del Vomero, il Business Office 55 si compone di una accogliente sala<br />

d’attesa, di una raffinata segreteria, di una prestigiosa sala riunioni, di sei eleganti studi e di<br />

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Business Office 55 offre, inoltre, servizi di domiciliazione legale e postale per società e<br />

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Nel contratto di noleggio sono incluse tutte le spese relative all’utilizzo della<br />

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Business Office 55<br />

Via S. Pasquale a Chiaia 55 . 80121 Napoli<br />

tel. 081.198.10.272 - fax 081.198.10.259<br />

email: info@businessoffice55.it<br />

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