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Brief - MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

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NOTE DI BRIEF<br />

UN MANIFESTO PER IL <strong>MIC</strong><br />

Il contributo dei grafici italiani per comunicare<br />

Il <strong>Museo</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>delle</strong> <strong>Ceramiche</strong> <strong>in</strong> <strong>Faenza</strong>.<br />

Monumento UNESCO ‘testimone di una cultura di pace’<br />

Espressione dell’arte ceramica nel mondo.<br />

Cosa significa appartenere ai siti UNESCO ‘messaggeri di pace’<br />

Il <strong>Museo</strong> offre nei suoi spazi espositivi il confronto e l’<strong>in</strong>contro tra culture di ogni tempo e luogo. Ne sono testimonianza<br />

le raccolte provenienti da Siria, Iran, Egitto, dalla Turchia, sud America, estremo Oriente.<br />

La creazione di oggetti, spesso antichissimi, che offrono la possibilità di conoscere abitud<strong>in</strong>i e stili di vita di<br />

popolazioni da ogni cont<strong>in</strong>ente, affasc<strong>in</strong>a e conduce a riflessioni sulle diversità e sulle s<strong>in</strong>gole ricchezze culturali<br />

che portano, quale messaggio <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco, una dimensione etica: la volontà di trovare un comune l<strong>in</strong>guaggio<br />

che porti ad un dialogo f<strong>in</strong>alizzato alla convivenza tra le civiltà.<br />

Ricordiamo che l’Assemblea Generale <strong>delle</strong> Nazioni Unite nel 1999 ha proclamato nella “Dichiarazione per<br />

una cultura di pace” che “l’istruzione costituisce il pr<strong>in</strong>cipale strumento per costruire una cultura di pace”.<br />

Il ruolo del <strong>MIC</strong>, luogo privilegiato di conservazione di un patrimonio culturale legato anche alle proprie radici,<br />

è quello di mettersi al servizio della comunità e mette a disposizione dei giovani supporti didattici, per<br />

offrire alla società del futuro frutti di pace e tolleranza.<br />

Nel 2000 il laboratorio didattico del <strong>MIC</strong> ha partecipato al concorso organizzato dall’associazione Art Child<br />

(http://www.artchild.org/content/unesco) e dall’UNESCO <strong>in</strong> occasione dell’“Anno <strong>in</strong>ternazionale della cultura<br />

di pace” e, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con la scelta di offrire servizi educativi di multiculturalità, il <strong>Museo</strong> cont<strong>in</strong>ua ad ospitare<br />

eventi per i diritti civili e la pace.<br />

Esempi ne sono il congresso di Amnesty International organizzato a seguito di una mostra contro la pena<br />

di morte; la mostra “questo non è un piatto” dedicata alla tutela di tutte le l<strong>in</strong>gue del mondo; l’edizione 2011<br />

de “I colori del viaggio”, rassegna musicale dedicata ai paesi presenti nel <strong>Museo</strong> con opere ceramiche di<br />

grande valore: Russia, Turchia, Giappone, Brasile, Africa e India.<br />

La ceramica al <strong>MIC</strong> diviene, così, uno strumento strategico per la diffusione della propria identità e per l’<strong>in</strong>contro<br />

con le culture del mondo.


Il <strong>MIC</strong>, <strong>Museo</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>delle</strong> <strong>Ceramiche</strong> <strong>in</strong> <strong>Faenza</strong> – Fondazione<br />

Il <strong>Museo</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>delle</strong> <strong>Ceramiche</strong> <strong>in</strong> <strong>Faenza</strong> si presenta al mondo come moderno luogo della conservazione<br />

e della promozione dell’arte più antica dell’uomo: la ceramica. Dopo la creazione nel 1908, <strong>in</strong> seguito<br />

ad un progetto lungimirante ed ambizioso di Gaetano Ballard<strong>in</strong>i, nel 1944 il <strong>Museo</strong> fu completamente distrutto<br />

dai bombardamenti. Il <strong>Museo</strong>, come una Fenice, risorse dalle proprie ceneri, facendo leva sulla passione<br />

e la competenza che da sempre ne hanno caratterizzato la vita.<br />

Da quel momento <strong>in</strong> poi, gli eventi che hanno qualificato l’attività del <strong>MIC</strong> sono sempre stati rivolti allo sviluppo<br />

e al rafforzamento di relazioni <strong>in</strong>ternazionali per la promozione dell’arte ceramica. Un’arte che porta al<br />

confronto pacifico tra civiltà, che parla di scambi culturali tra cont<strong>in</strong>enti, di antiche rotte commerciali, di bellezza<br />

che nobilita la vita dell’uomo e di un’arte che ha co<strong>in</strong>volto grandi maestri: tra tutti, l’opera ceramica di<br />

Picasso rappresentante la “colomba della pace”, donata per celebrare la r<strong>in</strong>ascita del dopoguerra.<br />

Nelle sue raccolte sono testimoniate produzioni ceramiche di ogni epoca e cont<strong>in</strong>ente, da antichi reperti di<br />

area mesopotamica del V millennio a.c., a quelli prodotti dai più grandi artisti contemporanei quali Picasso,<br />

Matisse, Chagall, Fontana, Burri. Le collezioni di ceramiche del <strong>Museo</strong> si sono arricchite negli anni, tanto da<br />

divenire un unicum nel panorama nazionale e <strong>in</strong>ternazionale per quantità, varietà e straord<strong>in</strong>aria qualità degli<br />

esemplari conservati e qui giunti a seguito di acquisizioni e di generose e lungimiranti donazioni da parte di<br />

enti, privati, collezionisti e artisti come Picasso, Matisse, Chagall, Leger nel secondo dopoguerra e le più<br />

recenti di Galeazzo Cora e Angiolo Fanfani. Il patrimonio storico artistico del <strong>Museo</strong> ammonta, fra opere e-<br />

sposte e conservate <strong>in</strong> deposito, a circa 60.000 pezzi.<br />

È stato necessario un consistente impegno per rendere agevole la visita alle collezioni con strumenti didattici<br />

quali video tematici, pannelli con testi <strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong>glese, segnaletiche ad <strong>in</strong>dicare il percorso più idoneo<br />

per una miglior comprensione di un <strong>Museo</strong> che offre circa 10.000 mq di sale espositive.<br />

Il <strong>Museo</strong> conserva la sua funzione di centro di documentazione del mondo ceramico: lo testimoniano le sezioni<br />

dedicate alla ceramica islamica, alle ceramiche classiche greche ed etrusche, la collezione precolombiana,<br />

le opere arcaiche, r<strong>in</strong>ascimentali, la collezione dei “bianchi” che hanno legato il nome di <strong>Faenza</strong> al<br />

tem<strong>in</strong>e maiolica <strong>in</strong> tutto il mondo e la ricca collezione di ceramiche italiane sei, sette e ottocentesche.<br />

La Sezione Italia ‘900’ ospita oltre 900 ceramiche d’arte: una selezione operata nelle raccolte del <strong>Museo</strong><br />

che vanta oltre 10.000 opere. L’Italia e <strong>Faenza</strong> hanno significato molto per la storia della ceramica moderna<br />

e contemporanea e <strong>in</strong> questa sezione è possibile avere una visione di ampio spettro di quanto realizzato da<br />

ceramisti e da artisti: dagli splendori Art Nouveau di Galileo Ch<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o alle produzioni di grandi artisti della<br />

contemporaneità come: Arturo Mart<strong>in</strong>i, Gio Ponti, Tullio D’Albissola, Angelo Bianc<strong>in</strong>i, Nanni Valent<strong>in</strong>i, Lucio<br />

Fontana, Carlo Zauli, Giac<strong>in</strong>to Cerone, Giosetta Fioroni.<br />

Ad arricchire le collezioni contemporanee contribuisce, con cadenza biennale, il Concorso <strong>Internazionale</strong><br />

della Ceramica d’Arte – Premio <strong>Faenza</strong>, attivo dal 1936 e oggi fondamentale riferimento per il mondo della<br />

ceramica d’arte contemporanea.


Tra gli scopi di statuto del <strong>Museo</strong> vi è “la raccolta di pubblicazioni <strong>in</strong> modo da offrire agli studiosi un materiale<br />

bibliografico di critica, di storia, di arte, di tecnologia ceramica”. Nasce così, a partire dal 1912, la Biblioteca<br />

specializzata che negli anni ha via via accresciuto il proprio patrimonio librario e documentario.<br />

Nel dopoguerra, circa 4.000 tra volumi e opuscoli vennero recuperati e, successivamente, molte sono state<br />

le donazioni che ne hanno arricchito la collezione. Una costante politica di scambi e di acquisizioni hanno<br />

<strong>in</strong>crementato il patrimonio della Biblioteca, attualmente di 61.000 volumi e un migliaio di riviste.<br />

La Fototeca storica, voluta da Gaetano Ballard<strong>in</strong>i come strumento di documentazione fotografica <strong>delle</strong> o-<br />

pere <strong>in</strong> ceramica conservate nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, raccoglie fotografie, diapositive,<br />

lastre e riproduzioni, che documentano la ceramica, per un totale di circa 26.000 unità. Il <strong>MIC</strong> è<br />

dotato di un Laboratorio fotografico con annesso archivio pert<strong>in</strong>ente le raccolte <strong>Museo</strong>.<br />

Compreso nella struttura del <strong>MIC</strong> è anche il Laboratorio di Restauro che si occupa della conservazione<br />

<strong>delle</strong> opere del <strong>Museo</strong> e <strong>in</strong>dirizza la propria attività anche a committenti privati e pubblici. Il laboratorio organizza<br />

corsi specialistici e di aggiornamento e comprende un Servizio di catalogazione <strong>delle</strong> schede tecniche<br />

relative alle opere <strong>in</strong> collaborazione con l’Istituto Beni Culturali dell’Emilia Romagna.<br />

Basilare per la didattica del <strong>MIC</strong> è il Laboratorio “Giocare con l’arte” ideato nel 1979 da Bruno Munari,<br />

con l’<strong>in</strong>tento di fornire ai bamb<strong>in</strong>i una consapevole lettura degli oggetti del <strong>Museo</strong>, attraverso lo svolgimento<br />

di attività manipolative. La f<strong>in</strong>alità del laboratorio didattico è rendere fruibile il <strong>Museo</strong> attraverso attività ludiche,<br />

manipolative ed esplorative dei materiali ceramici. Per una maggior comprensione dei materiali ceramici<br />

e dei processi realizzativi vi è la Sala della didattica.<br />

Le Relazioni <strong>in</strong>ternazionali del <strong>MIC</strong> nascono con la fondazione stessa del <strong>Museo</strong>. È degli anni ’30 la donazione<br />

di ceramiche islamiche antiche proveniente dall’orientalista Fredrik Robert Mart<strong>in</strong> di Stoccolma,<br />

opere di altissimo contenuto scientifico. Negli anni ’80 è acquisita l’importante collezione precolombiana,<br />

<strong>in</strong>tegrata ed ampliata nel corso degli anni, di grande valore antropologico, etnografico e artistico.<br />

Questi alcuni dei musei europei che collaborano col <strong>MIC</strong>: <strong>Museo</strong> della Manifattura Rosental di Selb; Musée<br />

National de Porcela<strong>in</strong> Adrien Dubouché di Limoges; Ceramic Museum di Stoke on Trent; <strong>Museo</strong> Nacional<br />

de Ceramica Gonzalez Marti di Valencia; Victorian and Albert Museum a Londra; <strong>Museo</strong> del Design di Hels<strong>in</strong>ki;<br />

<strong>Museo</strong> della Porcellana di Herend; il Museum of Arts and Crafts di Zagabria; <strong>Museo</strong> di Arti applicate<br />

di Belgrado; <strong>Museo</strong> Nazionale del Montenegro; <strong>Museo</strong> Nazionale dell’Azulejo di Lisbona; <strong>Museo</strong> Nazionale<br />

della Slovenia a Lubiana; ai quali vanno aggiunte le relazioni con musei quali il Guggenheim di New York,<br />

l’Hermitage di San Pietroburgo e musei coreani, giapponesi, c<strong>in</strong>esi.

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