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la figlia cristiana provveduta - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - La Figlia Cristiana <strong>provveduta</strong> [4a edizione]<br />

PARTE PRIMA. Cose necessarie ad una giovane per diventar<br />

Virtuosa<br />

Articolo I. Conoscenza di Dio.<br />

Alzate gli occhi, o figlie, ed osservate quanto esiste nel cielo e nel<strong>la</strong> terra. Il sole, <strong>la</strong> luna,<br />

le stelle, l’aria, l’acqua, il fuoco sono tutte cose che un tempo non esistevano. E siccome nessuna<br />

cosa potè dare esistenza a se stessa, così noi dobbiamo dire che Dio col<strong>la</strong> sua onnipotenza le<br />

trasse dal niente e le creò, motivo per cui si nomina Creatore.<br />

Questo Dio, che sempre fu e sempre sarà, dopo di aver creato le cose che nel cielo e nel<strong>la</strong><br />

terra si contengono, diede esistenza all’uomo, il quale di tutte le creature visibili è <strong>la</strong> più perfetta.<br />

Onde i nostri occhi, i piedi, <strong>la</strong> bocca, <strong>la</strong> lingua, le orecchie, le mani sono tutti doni del Signore.<br />

L’uomo è distinto fra tutti gli altri animali, specialmente perchè è fornito di un’anima, <strong>la</strong><br />

quale pensa, ragiona e conosce ciò che è bene e ciò che è male. Quest’anima essendo un puro<br />

spirito non può morire col corpo; ma quando questo sarà portato al sepolcro, quel<strong>la</strong>, andrà a {7<br />

[185]} cominciare un’altra vita, che non finirà più. Se fece bene, sarà sempre beata con Dio in<br />

Paradiso, dove godrà tutti i beni in eterno; se operò male, verrà punita con un terribile castigo<br />

nell’inferno, dove patirà per sempre ogni sorta di pene.<br />

Badate per altro, o figliuole, che voi siete tutte create pel Paradiso, e Iddio qual padre<br />

amoroso prova grande dispiacere, quando è costretto a condannare qualcheduno all’inferno. Oh!<br />

quanto mai il Signore vi ama e desiera che voi facciate buone opere, per rendervi poi partecipi di<br />

quel<strong>la</strong> grande felicità, che a tutti tiene preparata in eterno in Cielo.<br />

Articolo II. Le giovanette sono grandemente amate da Dio.<br />

Persuasi, o figliuole, che noi siamo tutti creati pel Paradiso, dobbiamo indirizzare ogni<br />

nostra azione a questo gran fine. A questo deve muoverci il premio che Dio ci propone, il castigo<br />

che ci minaccia; ma assai più deve spingerci ad amarlo e servirlo il grande amore che ci porta.<br />

Imperciocchè quantunque egli ami tutti gli uomini, come opera delle sue mani, tuttavia porta una<br />

partico<strong>la</strong>re affezione al<strong>la</strong> gioventù, e il dimostrò allorchè diceva quelle care parole: La mia<br />

delizia è rimanere coi figliuoli degli uomini; Deliciae meae esse cum filiis hominum. Egli vi ama<br />

perchè siete ancora in tempo a fare molte opere buone; vi ama perchè vede in voi <strong>la</strong> semplicità<br />

dello spirito, l’innocenza dei costumi, {8 [186]} non ancora fatte vittima delle cattive compagnie<br />

e in generale non divenute preda infelice del nemico infernale.<br />

Quanti segni di speciale benevolenza non diede il divin Salvatore al<strong>la</strong> gioventù! Le<br />

guarigioni più segna<strong>la</strong>te si operarono partico<strong>la</strong>rmente nei giovani; tale fu quel<strong>la</strong> del figlio di quel<br />

Re che era vicino a rendere l’ultimo spirito, di quel<strong>la</strong> figliuo<strong>la</strong> che era tormentata dal demonio, il<br />

servo del Centurione e <strong>la</strong> <strong>figlia</strong> del<strong>la</strong> Cananea. Di tre morti risuscitati due erano molto giovani,<br />

cioè <strong>la</strong> <strong>figlia</strong> di Giairo e il figlio del<strong>la</strong> vedova di Naim, e il terzo, che fu Lazzaro, era pure in età<br />

giovanile. Tra i dodici apostoli ve ne ha uno che è amato di amor peculiare: quem diligebat Iesus,<br />

ed è il più giovane, l’apostolo s. Giovanni. Esso assicura che considera come fatti a se stesso tutti<br />

i benefizi fatti a’ fanciulli, e non dubita di dire che chi riceve un fanciullo in nome suo riceve Lui<br />

medesimo. Minaccia terribilmente coloro, che con parole o con fatti danno loro scandalo.<br />

Gradiva che i fanciulli lo seguissero, li chiamava a sè, li abbracciava e dava loro <strong>la</strong> sua santa<br />

benedizione. Lasciate, egli diceva, <strong>la</strong>sciate che i fanciulli vengano a me: Sinite parvulos venire<br />

ad me, facendo così ad evidenza conoscere come voi, o giovane, siate <strong>la</strong> delizia del suo cuore.<br />

www.donboscosanto.eu 5/263

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