la figlia cristiana provveduta - Don Bosco
la figlia cristiana provveduta - Don Bosco
la figlia cristiana provveduta - Don Bosco
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - La Figlia Cristiana <strong>provveduta</strong> [4a edizione]<br />
tutto <strong>la</strong>cero dalle ferite, sitibondo di nuove pene per amore delle anime, dice: Sitio, ho sete, e gli<br />
vien porto vino misto con fiele. Già il sole si ecclissa, <strong>la</strong> terra si copre di tenebre, e trema<br />
fortemente! Gesù vedendosi vicino a spirare, raccolte tutte le sue forze dice ad alta voce: Pater,<br />
in manus tuas commendo spiritum meum: Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito; e<br />
abbassando <strong>la</strong> testa in segno d’ubbidienza al Padre e di {54 [232]} tenerezza verso gli uomini dà<br />
l’ultimo fiato e muore. Gesù è morto! Quel caro Gesù che nacque bambino in una capanna, quel<br />
caro Gesù che per trent’anni visse <strong>la</strong> vita più povera ed afflitta, quel caro Gesù che tanto si<br />
affaticò per ammaestrare il mondo, è morto. Quel caro Gesù che operò tanti miracoli, che<br />
passeggiava per le contrade del<strong>la</strong> Galilea, facendo del bene a tutti. Il più bello, il più amabile tra i<br />
figliuoli degli uomini è morto. I crudeli crocifissero Gesù; ma <strong>la</strong> vera causa di tante pene e del<strong>la</strong><br />
morte di Gesù sono i miei peccati; sono essi che hanno dato <strong>la</strong> morte a Gesù. Ecco che queste<br />
piaghe, queste lividure, queste spine; questi chiodi, e questa croce sono tutt’opera delle mie<br />
iniquità.<br />
Perdono, o Padre, vi chieggo perdono, e fate che io pianga un tanto eccesso, e che non vi<br />
rinnovi mai più co’miei peccati <strong>la</strong> vostra Passione e Morte.<br />
Sabato. Del Paradiso.<br />
1. Quanto più spaventa il pensiero e <strong>la</strong> considerazione dell’inferno, altrettanto conso<strong>la</strong><br />
quel<strong>la</strong> del Paradiso, che è preparato a tutti quelli che amano Iddio e lo servono fedelmente. Per<br />
fartene un’idea considera una notte serena. Che spettacolo contemp<strong>la</strong>re il cielo con quel<strong>la</strong><br />
moltitudine e varietà di stele! Altre più piccole, altre più grosse: le une nascono sull’orizzonte, le<br />
altre tramontano; ma tutto con ordine e secondo <strong>la</strong> volontà di Dio Creatore. Aggiungi <strong>la</strong> vista di<br />
{55 [233]} un bel giorno, dimodochè lo splendore del sole non impedisca <strong>la</strong> chiara vista delle<br />
stelle, nè del<strong>la</strong> luna. Supponi altresì quanto si può ritrovar nel mare, nel<strong>la</strong> terra, nei paesi, nelle<br />
città e nelle abitazioni dei Re e dei Monarchi di tutta <strong>la</strong> terra. Si aggiunga a questo ogni squisita<br />
bevanda, ogni cibo il più saporito, una musica <strong>la</strong> più dolce, un’armonia <strong>la</strong> più soave, tutto questo<br />
insieme è un nul<strong>la</strong> paragonato all’eccellenza, ai beni, ai godimenti del Paradiso. Oh come è<br />
desiderabile e amabile quel luogo, ove si godono tutti i beni! Il beato non potrà a meno di<br />
esc<strong>la</strong>mare: Io sono sazio del<strong>la</strong> gloria del Signore: Satiabor cum apparuerit gloria tua.<br />
2. Considera poi <strong>la</strong> gioia, che proverà l’anima tua nell’entrare in Paradiso; l’accoglienza e<br />
l’incontro dei parenti e degli amici; <strong>la</strong> nobiltà, <strong>la</strong> bellezza, <strong>la</strong> moltitudine dei Cherubini, dei<br />
Serafini, di tutti gli Angeli e di tutti i Santi, che a milioni a milioni lodano e benedicono il loro<br />
Creatore; il coro degli Apostoli, l’immenso numero dei martiri, dei confessori, delle vergini.<br />
Avvi poi una grande moltitudine di giovani, le quali, perchè conservarono <strong>la</strong> virtù del<strong>la</strong> purità,<br />
cantano a Dio un inno, che niun altro può imparare. Oh quanto godono in quel regno dei beati!<br />
Sono sempre in allegria, senza infermità, senza dispiaceri e senza affanni che turbino <strong>la</strong> loro<br />
pace, il loro contento.<br />
3. Osserva per altro, o giovane <strong>cristiana</strong>, che tutti i beni sopra considerati sono un niente<br />
paragonati al<strong>la</strong> grande conso<strong>la</strong>zione che si prova nel<strong>la</strong> vista di Dio. Egli conso<strong>la</strong> i beati col suo<br />
amorevole sguardo, e sparge nel loro cuore un mare di {56 [234]} delizie. Nel<strong>la</strong> stessa guisa che<br />
il sole illumina ed abbellisce tutto il mondo, così Iddio col<strong>la</strong> sua presenza illumina tutto il<br />
Paradiso e riempie quei fortunati abitatori di piaceri inesprimibili. S. Teresa avendo una volta in<br />
ispirito per poco veduta e mezzo all’oscuro l’Umanità Santissima di Gesù ne restò così presa e<br />
rapita, che d’indi in poi il sole stesso nel più ardente meriggio le compariva pallido e fosco, e le<br />
più avvenenti persone sembravanle scheletri deformi e spaventosi. In Lui come in uno specchio<br />
vedrai tutte le cose, godrai tutti i piaceri del<strong>la</strong> mente e del cuore. San Pietro, che sul monte Tabor<br />
mirò una so<strong>la</strong> volta <strong>la</strong> faccia di Gesù raggiante di luce, fu ripieno di tanta dolcezza, che fuori di<br />
sè esc<strong>la</strong>mò: O Signore, è cosa gioconda e buona star noi qui: se volete, facciamo qui tre<br />
tabernacoli per rimanervi per sempre. Quale gioia sarà poi mirare non per un istante, ma<br />
contemp<strong>la</strong>re per sempre, godere quel<strong>la</strong> faccia che innamora gli angeli e i santi, che abbellisce<br />
www.donboscosanto.eu 22/263