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la figlia cristiana provveduta - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - La Figlia Cristiana <strong>provveduta</strong> [4a edizione]<br />

Mercoledì. Il giudizio.<br />

1. Per giudizio intendiamo <strong>la</strong> sentenza, che il Salvatore darà in fine del<strong>la</strong> nostra vita, con<br />

cui sarà fissata <strong>la</strong> sorte di ciascuno per tutta l’eternità. Appena uscita l’anima dal corpo subito<br />

comparirà davanti al Divin Giudice. La prima cosa che rende terribile questa comparsa si è che<br />

l’anima si trova so<strong>la</strong> al cospetto di un Dio sprezzato, di un Dio, il quale conosce ogni segretezza<br />

del tuo cuore, ogni pensiero. Quali cose porterai teco? Porterai quel tanto di bene e di male, che<br />

operasti in vita tua: referet unusquisque prout gessit, sive bonum, sive malum. Non si può trovare<br />

nè scusa, nè pretesto. S. Agostino par<strong>la</strong>ndo di questa terribile comparsa dice: Quando, o uomo,<br />

comparirai davanti al Creatore per essere giudicato, avrai sopra di te un giudice sdegnato, da un<br />

canto i peccati che ti accusano, dall’altro i demonii pronti ad eseguire <strong>la</strong> condanna, dentro una<br />

coscienza che ti agita e ti tormenta, al di sotto un inferno che sta per ingoiarti. In tali strettezze<br />

dove andrai, dove fuggirai! Beata te, o figliuo<strong>la</strong>, se operasti bene in vita tua. Intanto il Giudice<br />

Divino apre i libri del<strong>la</strong> coscienza, e comincia l’esame: Iudicium sedit et libri aperti sunt.<br />

2. Allora dirà l’inappel<strong>la</strong>bil Giudice: Chi sei tu? Io sono <strong>cristiana</strong>, risponderai. Bene, egli<br />

ripiglierà, se tu sei <strong>cristiana</strong>, vedrò se operasti da <strong>cristiana</strong>. Indi comincierà a rammentarti le<br />

promesse fatte nel santo Battesimo, colle quali {43 [221]} rinunziasti al demonio, al mondo, al<strong>la</strong><br />

carne ed a tutte le vanità del<strong>la</strong> terra. Ti rammenterà le grazie che ti concedè, i sacramenti<br />

frequentati, le prediche, le istruzioni, gli avvisi de’confessori, le correzioni de’ parenti, ogni cosa<br />

ti verrà schierata innanzi. Ma tu, dirà il Divin Giudice, a dispetto di tanti doni, di tante grazie, oh<br />

quanto male corrispondesti al<strong>la</strong> tua professione! Venuta l’età, in cui appena cominciavi a<br />

conoscermi, tosto cominciasti ad offendermi con bugie, con mancanze di rispetto alle chiese, con<br />

disobbedienze a’ tuoi genitori, e con molte altre trasgressioni de’ tuoi doveri.<br />

Almeno col crescere degli anni avessi meglio rego<strong>la</strong>te le tue azioni; ma tu crescendo in<br />

età, aumentasti il disprezzo del<strong>la</strong> mia legge. Messe perdute, profanazioni de’ giorni festivi,<br />

vigilie non osservate, confessioni malfatte, comunioni talvolta sacrileghe, scandalo dato alle tue<br />

compagne; ecco ciò che facesti invece di servirmi. Si volterà poi tutto pieno di sdegno verso alle<br />

scandalose e dirà: Figlia infelice, vedi quell’anima, che cammina per <strong>la</strong> strada dei peccato? Sei<br />

tu, che coi tuoi discorsi scandalosi le insinuasti <strong>la</strong> malizia. Tu come Cristiana dovevi col buon<br />

esempio insegnar alle tue compagne <strong>la</strong> via del Paradiso; ma tu tradisti il mio sangue, e loro<br />

insegnasti <strong>la</strong> strada del<strong>la</strong> perdizione. Vedi quell’anima, che à <strong>la</strong>ggiù nell’inferno? Sei tu che co’<br />

tuoi perfidi consigli <strong>la</strong> togliesti a me, <strong>la</strong> consegnasti al demonio e fosti causa del<strong>la</strong> sua eterna<br />

perdizione. Ora vada l’anima tua per l’anima che facesti perdere col tuo scandalo: Repetam<br />

animam tuam pro anima illius. - Che ti pare, o giovine <strong>cristiana</strong>, {44 [222]} di questo esame?<br />

Che cosa dice <strong>la</strong> tua coscienza! Sei ancora a tempo; chiedi perdono a Dio de’ tuoi peccati con<br />

una sincera promessa di non peccar più; e comincia fin d’oggi una vita di buona <strong>cristiana</strong> per<br />

prepararti un corredo di opere buone pel giorno in cui dovrai comparire davanti al tribunale di<br />

Gesù Cristo.<br />

3. Al conto rigoroso che il Giudice supremo esige dall’anima peccatrice, questa tenterà di<br />

cercare qualche scusa o pretesto, dicendo, che non credeva di venire a tanto stretto esame. Ma<br />

sarà risposto: E non udisti quel<strong>la</strong> predica, e quel catechismo; non leggesti in quel libro, che io ti<br />

avrei dimandato conto di ogni cosa? L’anima si raccomanderà al<strong>la</strong> misericordia Divina, ma<br />

forsechè merita misericordia chi per tanto tempo si abusò del<strong>la</strong> misericordia? Col<strong>la</strong> morte finisce<br />

il tempo del<strong>la</strong> misericordia. Si raccomandera agli Angeli, a’ Santi, a Maria Santissima; ed El<strong>la</strong> a<br />

nome di tutti risponderà: Chiedi ora il mio aiuto? Non mi volesti per madre in vita, adesso non ti<br />

voglio più per <strong>figlia</strong>, non ti conosco più: Nescio vos. L’anima peccatrice non trovando scampo<br />

alcuno griderà alle montagne, alle pietre, che <strong>la</strong> coprano, e non si muoveranno. Invocherà<br />

l’inferno e lo vedrà aperto: Inferius horrendum chaos. Quello è l’istante, in cui l’inesorabil<br />

Giudice proferirà <strong>la</strong> tremenda sentenza. Figlia infedele, dirà, va lungi da me, il mio Padre celeste<br />

ti ha maledetta; io ti maledico; vattene al fuoco eterno a gemere e penare coi demoni per tutta<br />

l’eternità: Ite, maledicti, in ignem aeternum. Quell’anima infelice, prima di allontanarsi per<br />

sempre dal suo Dio, volgerà per l’ultima {45 [223]} volta lo sguardo al Cielo, e nel colmo del<strong>la</strong><br />

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