Portovesme - Gazzetta del Sulcis Iglesiente
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Storia e Personaggi numero 578 <strong>del</strong> 19 Aprile 2012<br />
13<br />
COMUNE SAN GIOVANNI SUERGIU<br />
Prov. Carbonia Iglesias<br />
GARA D’APPALTO<br />
Riqualificazione e adeguamento aula di musica e impianti sportivi<br />
plesso scolastico Istituto Comprensivo Statale G. Marconi.<br />
Importo complessivo <strong>del</strong>l’appalto (compresi oneri per la sicurezza):<br />
€ 245.000,00# (euro duecentoquarantacinquemila/00). Importo a base<br />
d’asta <strong>del</strong>l’appalto (esclusi gli oneri per la sicurezza): €<br />
239.000,00# (euro duecentotrentanovemila/00). Oneri per l’attuazione<br />
dei piani <strong>del</strong>la sicurezza (non soggetti a ribasso): € 6.000,00# (euro<br />
seimila/00). Termine di ricezione <strong>del</strong>le offerte: le offerte dovranno<br />
pervenire all’Ufficio Protocollo <strong>del</strong> Comune di San Giovanni Suergiu<br />
– Piazza IV Novembre – 09010 SAN GIOVANNI SUERGIU non<br />
oltre le ore 13.00 <strong>del</strong> giorno 26 aprile 2012.<br />
Il Responsabile <strong>del</strong>l’Area Tecnica (Dott. Beniamino PILIA)<br />
UNA MAMMA RACCONTA...<br />
Un vestitino nero di voile, una<br />
panta e una cascata di extension<br />
biondo ambra hanno caratterizzato<br />
la figura di un’incredula<br />
protagonista di un sogno annunciato<br />
e per puro caso realizzato.<br />
Ancora oggi a distanza di un anno<br />
e mezzo esatto da quell’emozionante<br />
momento io e mio figlio<br />
non riusciamo a credere che<br />
sia accaduto davvero. L’obiettivo<br />
<strong>del</strong> nostro viaggio era l’Ospedale<br />
Gemelli di Roma dove forse per<br />
Mirko avremmo trovato <strong>del</strong>le risposte<br />
o <strong>del</strong>le conferme, chissà…<br />
Ma inscindibile a questo<br />
nei nostri pensieri quotidiani<br />
c’era il sogno di incontrare Sua<br />
Santità. Un Papa che inizialmente<br />
abbiamo osservato, ci sembrava<br />
distante, poco espansivo, poi<br />
col tempo qualcosa è cambiato e<br />
tra noi dicevamo: Se Papa Woytila<br />
gli era molto vicino un motivo<br />
ci sarà.. I nostri dubbi si sono<br />
sciolti quando nel 2008 è stato a<br />
Cagliari… ospite <strong>del</strong>la nostra<br />
terra che lui ha fatto capire di<br />
amare attraverso ogni suo gesto..<br />
ogni sua parola. Sentire Sua Santità<br />
parlare in sardo lo ha definitivamente<br />
fatto entrare nel nostro<br />
cuore. Domenica 20 settembre<br />
2009 ci siamo recati al Vaticano<br />
per seguire una splendida funzione<br />
presenziata dal Cardinale<br />
Comastri su quei banchi era come<br />
se ci fosse una calamita e<br />
senza rendercene conto io, mio<br />
marito e Mirko siamo rimasti a<br />
pregare per due incredibili velocissime<br />
ore. Mentre ci accingevamo<br />
ad uscire una piccola e<br />
graziosissima suora si è avvicinata<br />
per regalare una medaglietta<br />
a Mirko con la preghiera di non<br />
fargliela togliere mai, la stessa<br />
medaglietta che la sera successiva<br />
una guardia permetterà a mio<br />
figlio di posare sulla tomba di<br />
Papa Woytila. Mirko ancora oggi<br />
ricorda le lacrime versate ad un<br />
passo da Papa Woytila quando a<br />
soli 3 anni e mezzo le guardie<br />
svizzere incrociando le alabarde<br />
per ragioni di sicurezza non gli<br />
hanno permesso di raggiungere<br />
Sua Santità, in Sala Nervi, a pochi<br />
metri da noi che ci eravamo<br />
recati in gruppo ad una udienza<br />
generale. Finalmente il calendario<br />
segna il 23 settembre 2009, è<br />
presto ma contrariamente agli altro<br />
giorni Mirko si veste veloce..<br />
camicia bianca, cravatta bordeaux<br />
abbinate ad un abito blu a<br />
cui tiene tanto perché indossato<br />
per la sua Prima Comunione e<br />
con un incredibile cambio di<br />
“mezzi” pubblici riusciamo ad<br />
arrivare davanti al Vaticano, sino<br />
all’ultimo momento ignari di ciò<br />
che di lì a poco avremmo visto:<br />
tante, tante, tante, tante, tantissime<br />
persone che stringono in mano<br />
un biglietto giallo e che si<br />
guardano intorno spaesate sperando<br />
che quella lunga fila non<br />
sia la loro. Io mi faccio coraggio,<br />
d’altronde i nostri biglietti sono<br />
rossi, con <strong>del</strong>icatezza mi faccio<br />
largo tra la folla, dispenso sorrisi<br />
e parole gentili, mostro il biglietto<br />
di diverso colore dal loro e<br />
procedo speranzosa arrivando alla<br />
prima transenna gremita di<br />
gente.. ma la fortuna vuole che<br />
riusciamo a passare.. con un unico<br />
dispiacere, il papà di Mirko<br />
viene ostacolato dalla folla ed è<br />
costretto a fermarsi.. Alcune<br />
guardie a questo punto cercano<br />
di convincere me e Mirko a fermarci<br />
in quanto la Sala Nervi è<br />
ormai chiusa per questioni di sicurezza.<br />
Un pugno ricevuto nello<br />
stomaco ci avrebbe sicuramente<br />
meno fatto male, ma non<br />
potevamo rinunciare al sogno<br />
senza lottare e con uno scambio<br />
di complici sguardi decidiamo di<br />
andare avanti. Agili come scoiattoli…<br />
riusciamo nonostante le<br />
tantissime persone a raggiungere<br />
l’ultima transenna prima <strong>del</strong>l’entrata<br />
in Sala Nervi. Il posto è<br />
blindato, io sto per cedere allo<br />
sconforto sono le 10.15, l’udienza<br />
è prevista per le 10.30, ormai<br />
non possiamo più farcela, ma il<br />
sorriso e il saluto <strong>del</strong> Papa che in<br />
quello stesso momento passa davanti<br />
a noi sulla su Papa Mobile<br />
è una nuova iniezione di fiducia,<br />
di forza e di coraggio… eh si<br />
perché da questo momento in<br />
poi si tratta di solo e vero coraggio.<br />
In me scompare qualunque<br />
paura e guardandomi intorno ho<br />
la sensazione che qualcosa stia<br />
per succedere. Scelgo di affiancarmi<br />
ad un gruppo di elegantissime<br />
persone che si fanno largo<br />
tra la folla: gli uomini sono in<br />
abito scuro, le donne hanno il capo<br />
coperto da un fazzoletto di<br />
pizzo nero. Hanno dei permessi<br />
speciali.. capisco che sono ambasciatori<br />
americani con le loro<br />
mogli e mi avvicino per comprendere<br />
meglio la situazione.<br />
Dopo alcune abili mosse mi ritrovo<br />
a fianco a loro mentre fanno<br />
vedere alla guardia il permesso<br />
per entrare.. un foglio incorniciato<br />
da tanti tanti timbri e siglato<br />
da innumerevoli firme. Improvvisamente<br />
la guardia, con<br />
gentilezza, mi chiede di spostarmi<br />
insieme al bambino perché<br />
deve far passare gli ambasciatori<br />
con le relative consorti e lì.. per<br />
chi mi conosce bene è facile immaginare<br />
che Nadia per niente a<br />
corto di parole inizia una lunga e<br />
convincente esposizione di filosofia<br />
<strong>del</strong>la vita, per cui alla stessa<br />
guardia sembra alla fine inammissibile<br />
far passare tutti quei<br />
simpaticissimi americani e lasciar<br />
fuori una mamma e un<br />
bimbo con una fede così profonda<br />
come quella che io e Mirko<br />
abbiamo nel cuore. Quindi increduli<br />
e seguiti da alcuni ambasciatori<br />
mettiamo piede in Sala<br />
Nervi. Giusto una brevissima e<br />
sussurrata telefonata al papà di<br />
Mirko: stiamo bene, anzi benissimo,<br />
siamo in Sala Nervi pronti<br />
per ricevere la benedizione di<br />
Sua Santità. Il papà di Mirko non<br />
risponde, giusto un’esclamazione<br />
di sgomento e a me sembra di<br />
vederlo sorridere mentre pensa..<br />
che forza quei due!! Certo, ora<br />
eravamo dentro, ma ancora tanto<br />
lontani da “Lui”! Lasciamo passare<br />
un quarto d’ora, avevamo<br />
promesso alla guardia che ci<br />
aveva fatto entrare che ci saremo<br />
sistemati in fondo alla sala.. ma<br />
l’occasione era più unica che rara<br />
per lasciarla passare così quindi<br />
con coraggio raggiungo<br />
l’ostacolo successivo… un’altissima,<br />
nonché bellissima guardia<br />
svizzera per passare insieme a<br />
lui la prossima interminabile<br />
mezz’ora, una mezz’ora di parole,<br />
parole e ancora parole, che<br />
hanno come risposta un ripetitivo<br />
no, mi dispiace, non posso lasciarvi<br />
passare, abbiate pazienza,<br />
non posso.. Esausti stiamo per<br />
cedere alla stanchezza, quando<br />
una coppia di polacchi si avvicina<br />
alla guardia, gli chiede qualcosa<br />
e lui li lascia passare.. io e<br />
Mirko ci guardiamo e riandiamo<br />
da lui chiedendo spiegazione e in<br />
un attimo anche a noi succede la<br />
stessa cosa, sentiamo lo stesso<br />
bisogno di quella coppia.. dobbiamo<br />
usufruire <strong>del</strong>la toilet!! La<br />
guardia sorride disarmato alla<br />
nostra richiesta e ci lascia passare,<br />
io a mia volta sorrido e ringrazio,<br />
mentre nel suo sguardo<br />
colgo un pizzico di tenerezza per<br />
quella mamma che fiera porta<br />
avanti un compito assai difficile:<br />
non <strong>del</strong>udere suo figlio già <strong>del</strong>uso<br />
tempo prima a soli tre anni e<br />
mezzo.. Felici, io e Mirko, ci abbracciamo!<br />
So che è difficile<br />
crederlo ma in terz’ultima fila<br />
vediamo una sedia vuota.. Mirko<br />
si avvicina, chiede di potersi sedere,<br />
sono polacchi, non capiscono<br />
la nostra lingua ma i gesti<br />
ed il sorriso di mio figlio sono<br />
eloquenti. Mirko si siede, si gira<br />
e soddisfatto mi sorride. Poco<br />
dopo vengo invitata dal gruppo<br />
polacco a sedermi con loro e<br />
prendere Mirko in braccio, in<br />
quanto quel posto non era momentaneamente<br />
libero…era proprio<br />
in più! Ora finalmente ci<br />
possiamo godere l’udienza.. canti,<br />
preghiere, sorrisi, gesti d’affetto<br />
da parte di sconosciuti nei<br />
confronti di mio figlio mi fanno<br />
commuovere. Elargisco sorrisi,<br />
mi sento fortunata, la piazza è<br />
gremita di gente che non è riuscita<br />
ad entrare ed io sono lì, il<br />
pensiero corre a mio marito, mi<br />
rattrista non averlo accanto ma<br />
so che lui gioisce per noi e la<br />
forza che traiamo io e Mirko da<br />
questa esperienza, poi sarà anche<br />
per lui, una splendida persona .<br />
La Benedizione <strong>del</strong> Papa mette<br />
fine al mio turbinio di pensieri e<br />
in un attimo la Sala Nervi si<br />
svuota, ma io non dimentico<br />
l’obiettivo principale <strong>del</strong>la nostra<br />
missione “arrivare il più vicino<br />
possibile a Sua Santità Papa Ratzinger”.<br />
Quindi con Mirko, come<br />
spesso ci capita nelle nostre<br />
avventure quotidiane, proviamo<br />
a fare qualcosa di speciale.. procedendo<br />
contrariamente a ciò<br />
che fa la folla. Certo, non sarà<br />
semplice, ma io e Mirko non abbiamo<br />
fretta.. e così poco dopo<br />
raggiungiamo una transenna tolta<br />
la quale potremmo vedere il<br />
Papa da molto vicino. La transenna<br />
è alta, mi viene un’idea e<br />
chiedo a dei preti se possono<br />
prendere Mirko con loro, in risposta<br />
lusingati <strong>del</strong>la mia fiducia<br />
mi propongono di passare anche<br />
io con il bambino. L’idea è buona<br />
ma di difficile realizzazione..<br />
i fe<strong>del</strong>i intorno cercano di incoraggiarmi<br />
ma io ho paura…pochi<br />
secondi ed avviene il miracolo:<br />
è pazzesco! Sono dall’altra<br />
parte con mio figlio, ringrazio i<br />
preti, rivolgo un sorriso alle persone<br />
al di là <strong>del</strong>la transenna e<br />
raggiungo l’ultimo ostacolo presieduto<br />
da un allineamento di<br />
guardie dall’espressione impenetrabile.<br />
Il mio pensiero è “non ce<br />
la farò mai!” Poi rifletto sul corso<br />
<strong>del</strong>la mattinata che sto vivendo,<br />
alle 10.05 ero fuori in mezzo<br />
alla folla, ora sono qui a pochi<br />
passi dall’uomo più importante<br />
<strong>del</strong> mondo, dall’uomo designato<br />
a far volare la parola di Dio in<br />
ogni luogo per porre dimora nel<br />
cuore di tutti. Allora provo con<br />
piccoli gesti e sguardi che carico<br />
di preghiera, è difficile, molto<br />
difficile, la mia testa lo sa, ma il<br />
mio cuore non la vuole ascoltare,<br />
invito Mirko a fare lo stesso e<br />
forse qualcosa potrebbe accadere,<br />
basterebbe poco.. almeno<br />
Mirko, per me non chiedo niente,<br />
le guardie abbassano lo<br />
sguardo, accennano con il capo<br />
un <strong>del</strong>icato diniego, i minuti passano<br />
e non accade niente.. poi<br />
improvvisamente qualcosa succede,<br />
una <strong>del</strong>le guardie sale su<br />
per le scale, penso.. o forse non<br />
penso.. tutto ciò che accade in<br />
seguito è completamente colorato<br />
di rosa, comincia un passaparola<br />
tra la guardia e i cardinali<br />
per arrivare sempre più in alto.<br />
Io e Mirko seguiamo il corso di<br />
quelle parole che di bocca in<br />
bocca diventano sempre più importanti<br />
e mi viene da dire a Mirko<br />
di non illudersi, ma di sperare<br />
sino in fondo sino a quando quel<br />
medaglione, indossato da uno<br />
degli uomini di fiducia <strong>del</strong> Papa,<br />
eche tanto brillava su quell’irragiungibile<br />
podio, continua a luccicare<br />
sempre più vicino a noi.<br />
Le parole <strong>del</strong> valletto ci arrivano<br />
come ovattate, a stento capisco<br />
“Signora ce la fa a raggiungermi<br />
vicino a quella porta?” la fine<br />
<strong>del</strong>la domanda non l’abbiamo<br />
mai sentita, ma solo immaginata<br />
perché in un battito d’ali siamo<br />
già lì che lo aspettiamo. Io mi<br />
avvicino, lo guardo, lo ringrazio<br />
e gli affido Mirko ma lui mi sorride<br />
quasi meravigliato dal mio<br />
non capire e mi dice… Prego,<br />
venga anche lei.. allora lo seguo,<br />
pensando di dover raggiungere<br />
una sala d’aspetto ma la porta si<br />
apre sulla Sala Nervi, stringo tra<br />
le mani la foto <strong>del</strong> Papa che mi<br />
era appena stata donata e come<br />
per incanto da dove sono scorgo<br />
un lembo <strong>del</strong> vestito di Sua Santità..<br />
finalmente realizzo.. ancora<br />
adesso mentre ve lo racconto<br />
sento lunghi brividi, mentre gli<br />
occhi si bagnano di lacrime offuscando<br />
la mia vista , ma la mano<br />
continua a scrivere, non ha bisogno<br />
di vedere, è guidata dal cuore<br />
che vede benissimo. Le lacrime<br />
rigano copiose le mie guance,<br />
Mirko mi guarda, mi abbraccia,<br />
sorride e lascia spazio anche<br />
lui ad una commozione senza<br />
precedenti. Le mie lacrime si mischianoalle<br />
sue, a fatica gli spiego<br />
come deve fare quando sarà<br />
davanti a Sua Santità. Le guardie<br />
ci osservano, ora sorridono per<br />
poi rasserenarci.. ce l’abbiamo<br />
fatta.. nel guardarmi intorno sorrido<br />
per gli sposi che ricevono la<br />
benedizione, per gli ambasciatori<br />
che con le loro mogli sono arrivati<br />
fin davanti al Papa senza faticare<br />
poi tanto, sento una ragazza<br />
con grave disabilità fisica che<br />
si preoccupa di non avere la<br />
macchina fotografica, le parole<br />
di una mamma che prega una<br />
guardia, come poc’anzi avevo<br />
fatto io, i saluti affettuosi dei vescovi<br />
e dei cardinali che pian<br />
piano lasciano la sala Nervi e poi<br />
i flash dei fotografi che come<br />
improvvisi raggi di sole illuminano<br />
il nostro sogno. Quante<br />
notti passate a pensare, quanti<br />
momenti di preghiera dedicati a<br />
questo desideri, quante ricerche<br />
per capire come fare e poi… la<br />
forza <strong>del</strong> miracolo <strong>del</strong>l’amore e<br />
<strong>del</strong>la fede. Mi piace pensare che<br />
proprio la fede di tutte quelle<br />
persone che quel 23 settembre<br />
han riempito la piazza ha scelto<br />
Nadia e Mirko per portare un<br />
messaggio di speranza per dimostrare<br />
e tutti che i miracoli esistono<br />
e noi lo possiamo testimoniare.<br />
Mirko era lì davanti a lui,<br />
lo guardava, gli si avvicinava<br />
con <strong>del</strong>icatezza e mentre il Papa<br />
gli accarezzava i capelli lui gli<br />
baciava la mano, il mio piccolo<br />
grande tesoro aveva seguito alla<br />
lettera ciò che tra le lacrime gli<br />
avevo detto, ma a me nessuno<br />
aveva detto che fare… che dire,<br />
il mio cuore però la sapeva e<br />
parlava per me che davanti allo<br />
sguardo più dolce, più tenero,<br />
più affettuoso, più carico d’amore<br />
<strong>del</strong> mondo, ha saputo dire attraverso<br />
le lacrime di una mamma<br />
la parola più semplice e più<br />
importante che molti al mondo<br />
non sanno più che dire.. grazie!<br />
Che la sua Benedizione possa arrivare<br />
sino a tutti voi attraverso<br />
questo racconto di vita vissuta<br />
che spero vi abbia emozionato<br />
almeno quanto ha fatto vibrare le<br />
corde <strong>del</strong> nostro cuore…..<br />
Nadia e Mirko